, vestito d'una su dicia casentinese [= pastrano rosso] spelata,
. donna sciatta, su dicia, volgare (cfr. cirimbraccola).
anonimo, i-462: lassa, che mi dicia / quando m'avea in celato:
fallo, / e con orlando ridendo dicia: / -e'par ch'io vegga appresso
pàccio orlando! » nel suo cor dicia / « come te lasci a voglia trasportare
cosa, / ma nella mente tristo ne dicia: / « or ti par che
soe bel capo scapilata, / e dicia: « com'son romasa! / suvra
da scommuovere. dava / chiunque lo mi dicia, / qual era caunoscente; /
[della lumaca] su dicia e nauseata foggia di... strascicarsi
). persona alquanto su dicia, trasandata, trascurata nella pulizia di sé
, con certe carte sudice e dicia. viene proprio voglia di morire.
: la durezza overo la tenerezza nelle pietre dicia per noi. buzzati,
del petto. serdini, 1-10: dicia poi: « più non posso! »
v-463: ed è proprio fiorentino come quando dicia translatado, translatato, trasslatató
a volterra, a volterra », ognun dicia / con trombetti, tamburi e stormenti