egli è animale; / ma che animai dich' io, bue di panno? /
per certo, il mio chimenti - dich' io, poiché egli si taceva, -e
ciance, la mia donna », dich' io, vedendola così parlare, « ditemi
, 3-6-129: il resto, vel dich' io, non vale un corno. manzoni
, i-208: lo decimo [vizio] dich' io / che redde forte deforme ciascuno
, xxx-i- 36: quest'aereo, dich' io, facil viaggio / t'additerà,
saccenti, 1-1-176: ma che domin dich' io? son pur balordo! / guardate
magalotti, 1-281: tutti i corpi, dich' io, che vedono il giorno,
un animale; / ma che animai dich' io, bue di panno? / un
1-1-580: tutti [i denari], dich' io, o io ti ammazzerò.
. tesauro, 2-497: l'istesso dich' io di alcune proprietà mirabili,..
... / eh pazzo e che dich' io? magalotti, 1-407: ardirei
390: ma, sciocco, che dich' io? egli è sì facile / a
, i-208: lo decimo [vizio] dich' io, / che redde forte deforme
dà, / gozzi, te lo dich' io, non s'empie il gozzo.
e sopra mille altri una serqua, che dich' io, una grossa di nuove:
a vita / si raccozzasse e vel dich' io m'impetra. ottimo, ii-589
al padre in grembo; / mirra, dich' io, che, rimembrando ancora /
animale; / ma che animai, dich' io, bue di panno? / un
simil la veste, / ecco, dich' io, che 'l bel color celeste /
. marchetti, 4-216: or dell'aria dich' io, che 'n tutto il corpo
timor di cuore. invidiatissimo dovette egli esser dich' io, perciocché se è proprio di
villani, i-6-145: a quell'iri, dich' io, glauca e ritonda, /
guadagnoli, 1-ii-240: al trattor lo dich' io che spelli i gatti, /
/ che sarai tosto in remme (tei dich' io) / unto re della francia
. boccaccio, iii-3-25: ma che dich' io, poi ch'apollo, sentita /
trattato d'amore, 5-12: non dich' io questo già certo per mene, /
al padre in grembo; / mirra dich' io, che, rimembrando ancora /
l'umanità boccaccio, iii-3-25: che dich' io, poi ch'apollo, sentita
biondi e l'aureo nodo - / dich' io -ch'ancor mi stringe, e quei
gelli, ii-2: chi è là, dich' io? ch'è questo che mi
mazzasette! oh là, a chi dich' io? o così, che si pianti
betteioni, i-289: or come awien, dich' io, ch'ei prende moglie /
dire anche di me, te lo dich' io, / 'itibus', come disse prete
: « padre mio, or vi dich' io bene che io non posso più sofferire
muzzarelli, 33: quella luce, dich' io, sì dolce e chiara, /
, i-208: lo decimo [vizio] dich' io / che redde forte deforme ciascuno
. maffei, 7-49: chi mai, dich' io, chi mai pensar potea /
arruota colui che sega, guarditi, dich' io. che anco poi ch'elli arà
, 51: che, sciocca, dich' io? perché vaneggio? / perché sì
1-iv-262): padre mio, or vi dich' iobene che io non posso più sofferire;
/... / chi mai, dich' io, chi mai pensar potea /
a dire anche di me, te lo dich' io, / 'itibus', come
bagno, 1-xx-9: col tempo ovrar, dich' è savere. dante, conv.
imperfetta. baldi, 245: dunque, dich' io, sepolto in questo inferno,
di zefiro furierà, / la rondine dich' io; con voce arguta / parlò zinzilulando
creili, 17-9: chi è là, dich' io, ch'è questo che mi