nel su'viso accesa, / non dicer motto, se foss'adirata. bartolomeo da
con l'affezione, / sì che dal dicer mio lo cor non parti. maestro
e 'n sì distesa lingua / lo dicer mio, ch'ai tuo sentir si
/ ad ogni gioi'v'assembro / che dicer si potesse. b. davanzali,
è tanto, che non basta a dicer 'poco '. g. villani,
8-105: io non vidi, e però dicer non posso, / come mosser li
dante, par., 26-24: dicer convienti / chi drizzò l'arco tuo
donzelli, / e campane a martello dicer « don do ». m. villani
donzelli, / e campane a martello dicer « dòn do ». giusti, v-231
pulci, iv-93: che buogli dicer di napoli gentile? / la
/ a diritto ed a torto / in dicer ben di lui, / e per
8-104: io non vidi, e però dicer non posso, / come mosser gli
, 3-3: e volendone a pien dicer gli onori, / bisogna non la mia
chi porla mai pur con parole sciolte / dicer del sangue e delle piaghe a pieno
qual che si'essa, / né dicer paternostro / in chiesa, né in
/ è tanto, che non basta a dicer 'poco '. boccaccio, vii-146
l'abbo, / non sanza tema a dicer mi conduco. compagni, 1-26:
, / sì ch'io posso di me dicer lor porto; / in quale parte
è tanto, che non basta a dicer 'poco'. m. villani, 2-12:
/ a diritto ed a torto / in dicer ben di lui, / e per
diriva ciascuna malizia; / e'fa dicer e fare ogni sozzura: / e
, / sequitanno loro desiaio, / né dicer posson poi né fare ».
e 'n sì distesa lingua / lo dicer mio, ch'ai tuo sentir si sterna
donzelli, / e campane a martello dicer « don do ». leggenda di lazzaro
. ariosto, 3-3: volendone a pien dicer gli onori, / bisogna non la
profondo e incomprensibil senso / dica chi dicer vuole! erizzo, 26:
tante lingue non son ora apprese / a dicer * sipa 'tra sàvena e
aperta e 'n sì distesa lingua / lo dicer mio. passavanti, 75: la
/ gente pur sempre di mal dicer vaghi. gelli, ii-79: l'avere
e 'n sì distesa lingua / lo dicer mio, ch'ai tuo sentir si sterna
donzelli, / e campane a martello dicer « don do ». anonimo,
ariosto, 3-3: volendone a pien dicer gli onori, / bisogna non la
cosa fatta non vale pentère / né dicer po': - così vorre'aver fatto.
tante lingue non son ora apprese / a dicer 'sipa 'trasàvena e 'l reno
toscano, v-17-39: di lui ben- dicer non finisco / mentre 'n questo mondo vesco
mazza / che ben vi sta urna'dicer finocchio. pratolini, 9-151: non
cosa alta funge, / si può dicer felice. buonarroti il giovane, i-281:
, 98-4: madonna, io non udivi dicer mai / che la merzé fallisse ad
ariosto, 3-3: volendone a pien dicer gli onori, / bisogna non la
., 15-83: com'io voleva dicer 'tu m'appaghe ', / vidimi
lo dio d'amor, in cqi ben dicer posso. / 'n quattro diverse lettere
80-15: si non te 'ncresce a dicer sua valenza, / delettane l'audito
, / qual è colui che tace e dicer vole, / mi trasse beatrice,
buone, anzi prefette. / voi qua dicer per usanze / come trinche solamente
., 15-84: com'io volea dicer 'tu m'appaghe ', / vidimi
lo dio d'amor, in ciò ben dicer posso, / 'n quattro diverse lettere
lingue non son ora apprese / a dicer * sipa 'tra sàvena e reno
lo dio d'amor, in ciò ben dicer posso, / 'n quattro diverse lettere
iacopone, 58-59: o lengua macellaia a dicer villania, / remproperar vergogne con granne
chi poria mai pur con parole sciolte / dicer del sangue e de le piaghe a
l'uno e l'altro coro a dicer * amme! '/ che ben mostrar
tua mamma. orlandi, xii-2-365: dicer non dico, pensa chi t'appella:
poco sorride, / non si può dicer né tenere a mente, / sì è
un poco sorride, / non si può dicer né tenere a mente, / si
donzelli, / e campane a martello dicer « don do ». —
lasso, / né altro già non so dicer né fare. -in modo estremamente
8-105: io non vidi, e però dicer non posso, / come mosser li
iii-73-2: donna, i'vi potrei dicer parole / e voi potreste fare assai
poria mai pur con parole sciolte / dicer del sangue e de le piaghe a pieno
/ a te mio cuor se non per dicer poco. cavalca, 20-23: sempre
lo dio d'amor, in ciò ben dicer posso, / 'n quattro diverse lettere
, lxv-10-2: alquanto scusa l'omo dicer fermo / de cosa ch'elio palpi o
poria mai pur con parole sciolte / dicer del sangue e de le piaghe a pieno
xiv-61: orata donna e saggia / assai dicer poria / di vostra gentilia, /
poco sorride, / non si pò dicer né tener a mente, / sì è
l'affezione, / sì che dal dicer mio lo cor non parti.
qual che si'essa, / né dicer paternostro / in chiesa, né in
ne li atti, / piangendo parea dicer: 'più non posso '. cavalca
cosa fatta non vale pentere / né dicer pò: -così vorre'aver fatto. dante
: tanto son temente, / che dicer non vi so la mia pesanza.
tante lingue non son ora apprese / a dicer 'sipa'tra sàvena e reno. idem
per fructo / che mercatar è ciò da dicer tutto. -pronunciare, proferire.
tormento, / gentil donna, lo dicer mi convene. dante, inf.,
avea ne li atti, / piangendo parea dicer: « più non posso ».
lo dio d'amor, in ciò ben dicer posso, / 'n quattro diverse lettere
novo, / lingua non è che dicer lo sapesse. crescenti volgar., 6-21
in tutto mi rubello; / e dicer male altrui, sanza casgione, / al
ne li atti, / piangendo parea dicer: « più non posso ». boccaccio
paura che mi fa tremare / e dicer: « qui non voglio mai tornare »
lo dio d'amor, in ciò ben dicer posso, / 'n quattro diverse lettere
lo dio d'amor, in ciò ben dicer posso, / 'n quattro diverse lettere
lengua contra la relione, / a dicer blasfemia senza nulla cascione. guittone, i-4-62
vilmente oppressa / ch'ognun piangeva e dicer non osava / la doglia sua per
aperta e 'n sì distesa lingua / lo dicer mio, ch'ai tuo sentir si
iacopone, 58-60: o lengua macellaia a dicer villania, / remproperar vergogne con granne
a te mio cuor se non per dicer poco, / e tu m'nai non
scalmo / sì mia persona, ch'io dicer non sappo, i... i
servigio è malo, / e ben può dicer « mal ò » / cu'ella
servigio è malo, / e ben può dicer « mal ò » / cu'ella
angusto vaglio / ti conviene schiarar: dicer convienti / chi drizzò l'arco tuo a
poria mai pur con parole sciolte / dicer del sangue e de le piaghe a pieno
secol novo, / lingua non è che dicer lo sapesse. idem, inf,
aperta e 'n sì distesa lingua / lo dicer mio, ch'ai tuo sentir si
mancia, / cui più si convenìa dicer « mal feci », / che,
lingue non son ora apprese / a dicer 'sipa'tra sàvena e reno. tassoni,
omo conoscesse il so valore, / di dicer mal d'altrui non avria sogna.
sogna, / credendo e non credendo dicer vero. boccaccio, 7-9 (1-iv-653)
un poco sorride, / non si pò dicer né tenere a mente, / sì
cioè sovenirsi e comportarsi e gastigarsi e dicer vero l'uno all'altro. sovenirsi
aperta e 'n sì distesa lingua / lo dicer mio ch'ai tuo sentir si sterna
par., 5-68: più si convenìa dicer « mal feci », / che
l'uno e l'altro coro a dicer « amme! » / che ben mostrar
/ a te mio cuor se non per dicer poco. a. pucci, 5-37
tom, se 'n veri- tade / dicer voglian, pensando a tondo a tondo,
se tu hai ben compreso / il mio dicer testeso, / 'à le due
e donzelli, / e campane a martello dicer 'don do'. serdini, 1-227: