più crasse ignoranze era prestar gli orecchi alla dicacità di quei maligni susurroni. c.
dicère * dire '). dicacità, sf. letter. disposizione abituale
pronta risposta e rintuzzata la sua amara dicacità. caro, i-96: orazio, lasciando
quello dell'arbusto, ha rispetto alla dicacità del vendemiatore. sarpi, i-235:
li cortegiani intemperanti di lingua esercitarono la dicacità, dando fuori, sì come si
8-946: ed egli aveva anche sorriso della dicacità di lei, un po'impacciato,
altra in parole, che chiamar possiamo dicacità, di cui parliamo al presente.
3. locuz. strumento della dicacità: la lingua. g. p
ed enfiò di maniera lo stromento della dicacità, che dopo d'avere per sette giorni
arguzie scendono da due generiche fonti, cioè dicacità e facezia: quella consistente ne'detti
infracidì ed enfiò di maniera lo stromento della dicacità che dopo d'avere per sette giorni
più crasse ignoranze era prestar gli orecchi alla dicacità di quei maligni susurroni. c.