fradiciume, e nel maneggio delle carni diacce marmate de'morti. 2.
al sole che mi bacia le mani diacce, gialle, di un bel giallo d'
ira e fastidio, ché quelle dita diacce e sottili nello scollo della camicia o
perché vi stendessi con voi le gambe diacce dolenti. morante, i-546: mi
. e mio padre ci precedeva nelle diacce, silenziose stanze, spalancando usci e
le prime stelle, incredibilmente liquide e diacce come nelle notti di gennaio.
; rinnovino al collo del piede fornente diacce di acqua saturnina. -per
, perché vi stendessi con voi le gambe diacce dolenti. landolfi, 3-33: allungando
respirava regolarmente, ma aveva le mani diacce, la fronte gelida. il polso batteva
vette le prime stelle, incredibilmente liquide e diacce come nelle notti di gennaio. serra
... e nel maneggio delle carni diacce marmate de'morti. cantù, 1-279
dalla gentilezza divina su quelle vette nude e diacce. qui la chiamano la siepe,
, 5-31: nel mezzo di esse diacce è posto lucifero, al quale arrivati virgilio