tempo, il cin quecento diè fine. leoni, 651: vorrei.
. testi fiorentini, 6: item diè dare soldi xxxv e per u rro-
menatola il converso nel suo romitoriétto, le diè la biada. = deriv
suo ragionare: « per niuna guisa diè uomo rompare drittura, se non se per
era vaiuolo, che tosto ruppe e diè fuori e maturò felicemente. 74.
appena un saggio del suo pare / diè tosto agli assassini, al tagliaborse, /
appena un saggio del suo fare / diè tosto agli assassini, ai tagliaborse, i
un vero còrso livornese che era, diè a stampare certe strofe dell'ode su certi
dante; / e petecchio a cui diè l'ape / i favi, il pungiglione
. / chi in tanta carestia ti diè del pane? tommaseo [s. y
promesso il vineziano e la schiavettina che diè darmi il milite, non è per capitarmi
1 corpo di cristo, e oltracciò gli diè per istatichi il fratello e due suoi
provincia metaurense; e ben presto egli diè al des-verges una prima serie delle sarsinati
nei degiuni le vie per le quali diè passare il sperma son più aperte che nei
moglie d'un imperadore, a cui li diè licenzia che per un dì la cavalcassero
di superarla. albertazzi, 949: si diè a imitarli, sul prato, con
. amari, 2-intr. lui: diè uno sbocco con le conquiste a quella
: / n'empié le navi e diè le vele al vento. castri, 1-2-179
de ^ bisanti che del giuoco, diè delle mani negli scacchi, e quelli e
mulino, e senza tre scafia che diè madona gema li denari a li frati
, si scagliò sul nemico e si diè a crivellarlo di colpi. beltramelli, iii-
disse e quella fuga: / ma ti diè laude di scaltrito il saggio.
uso del tempo, il cinquecento diè fine. alvaro, 2-60: qui,
1-xxxii-36: a che non anco / diè natura ai pensanti artigli e scane, /
porco nel capo; e non gli diè di sodo, ché la scure schiancì.
, /... / mi diè el capei per cui si monta e scande
papa giovanni appresso nel detto anno / diè contro al bavero ultima sentenza, / privandol
. carducci, iii-5- 297: diè agli ultimi la galanteria de'cavalieri della leggenda
all'india in profession di soldato, là diè per lo mezzo a ogni dissolutezza.
6-xiv-88: mastro egidio... diè quattro scapezzoni ai birboncelli. carcano,
nel porto, la prima cosa che ci diè nell'occhio si fu uno scappavia che
. dossi, 3-56: la frusta diè il primo chiocco, i cavalli il primo
muraglie. d. bartoli, 1-2-30: diè in uno scoglio, che le scatenò
altro mattano, / el soldan d'alessandria diè per costa; / e quale iscontra
minor di quello scempio / che ci diè quando èva ingannò col melo, /
e dal sereno ciglio / i'mi diè vanto) un grave e duro esiglio /
la mostruosa orribil forza / che natura gli diè, ferir l'elmetto / volle al
piacevole e con atti d'autorità pieni, diè ordine e incitamento cortese la loro signora
fu un bel vedere la scintillaccia che diè fuori da tutti quei visi barbuti e
lxxxiv-358: per pietà sol- ragion diè lo stame, amor ravvolse / né sdegno
gesù, nostra caritade, / ti diè tal podestade / di sciolglere in terra
. frugoni, iii-10: lo stregone diè le vivande tanto scipide volgar.
. con tenermi nel suo possesso mi diè occasione, per la scorsa di tre mesi
io sentii la parola scolpita, quando diè il nome nell'orecchio al cancelliere e disse
per cotali novelle da alessandro portate gli diè molti vasi da bere e tazze d'oro
. m. adriani, i-118: non diè già licurgo la cura d'allevare i
come me'poteva di ragione, / diè contro a federigo la sentenza / della maggiore
se a l'uom pago di quel che diè natura / dava tetto bastante il pino
quittone. ibidem, 14: ci diè gaglieta del pekora libre vii e soldi
soma pesa ccl libre sì si diè prendare per soma entera. accompagnato
. batacchi, 3-156: assunta ne diè nuova al sior pievano, / il
una prop. fagiuoli, xiv-7: diè quel colosso più negli occhi a morsubord.
face in mano / si prese, e diè con essa il cenno a'greci.
pass, scorso1. sesso, mi diè occasione, per la scorsa di tre mesi
fuor ne venne tale scorta / che ci diè confusione. nannini [ammiano],
ragione: / allora in testa gli diè tal iscorta / ched ella 'l mise giù
. -xlix mani con questa nuova teologia diè una dura scossa al magismo.
. mezzanotte, 48: don dementino diè uno scossone alla moglie, la quale
felice, cui lo scuoti-terra / nettun diè varie grazie e privilegi. pascoli, 1405
il cinico alquanto contemplativo, indi si diè a scotolar la polvere a quei che
col pugno chiuso a scherno priapèo, diè la giunta all'uomo dalla gota rossa
d'uno scrignétto due rosari e glie li diè. goldoni, ii-363: milord passeggia
, lv-13-8: il duca... diè loro un gonfalone di giustizia così fatto
tonde e il fermo suolo / scosse e diè legge al'uno e a l'altro polo
sé rinvenuto, queste sole parole mi diè per risposta. p m. doria,
suo così detto 'ercolano'raccolse e diè voga a tutta la scurrile e bassa
, cent., 45-39: appresso si diè loro il fuoco a'-dissimulare un difetto
fu vera carestia e l'uva diè discreto raccolto. 3. locuz
predicò alla gente convertita il contrario e diè loro nuove leggi, per la quale cosa
di sé, senza tanti discorsi, diè mano alla falce e gli sdrucì il ventre
tasso, 9-78: così parlando ancor diè per la gola / ad algazèl di sì
: tu cui de le melodie latine / diè lacamena il vago stile a secchie, /
penna alcuna beffa. alquanto si diè più pace, proponendo seco, acciò che
giorno e notte a piede, / non diè l'incanto: che a guisa di
nuove (e in una stagione ne diè sedici), saccheggiò, raffazzonò, tolse
volgar., iii-3-20: l'uomo diè fornire le castella ch'aspettano il sedio di
2-18-55: urtò il destriero e al brando diè di piglio, / e quel de
disposto ad ogni virtù,... diè sempre da natura ben disposto chiarissimi segnali
domandò il corriere: « chi ti diè questa lettera? ». disse
stracciò lor trabacche e tende, / e diè lor segno di futuri danni. poesie
. tasso, 1-1: il ciel gli diè favore, e sotto ai santi /
eletta, il cui leggiadro velo / diè lume e forza al mio debile ingegno,
figliola d'icaro, la quale li diè sepultura. -costituire manifestazione di uno
l'aver sortita con furialo commune la patria diè campo a lucrezia di poterlo sicuramente in
/ d'agramante lor re, che si diè vanto / di vendicar la morte di
del depresso loco / che natura ci diè. per questo il tergo / vigliaccamente rivolgesti
poscia de'pensieri rei che 'l nemico diè loro. g. cavalcanti, i-xxvii
chiaro davanzati, 122-7: intanto che ti diè, mi par cagione / a lo
. c. bini, 1-308: questo diè luogo di seguialle prime a sinistra e
suo gran sembiante, onde lor fine / diè, qual marone al suo libro dar
/ alle amene sembianze eterno regno / diè nelle genti; e per virili imprese,
travagliarmi, a seminar sussurri / si diè nel volgo e procurarmi inciampi / ond'
intrada. leti, 5-iii-419: si diè a seminare che l'anima moriva col corpo
nella mia più tenera giovanezza e mi diè prima occasione e ardimento di correre questo
1 e mezo fiorini, che. ssi diè a'sensali e al misuratore. finiguerri
esecuzione. sermini, 138: in fine diè per realesentenzia che tutta la roba e ciò
qui conta d'una bella sentenzia che diè lo schiavo di bari tra uno borghese e
sentina d'impudicizia, quando dio le diè in preda ai vandali. s.
la mazzad'ercule, che forse / gliene diè cento, e non sentì le diece.
si richiedeva una fortezza, per cui diè ordine e disegno, tutto ciò con buona
quel vezzoso lepre, / che mi diè 'l buon egon, serbo alla mia /
detto de la fata, brevemente / diè l'invidia risposta, che farebbe. /
, 302-8: i'so'colei che ti diè tanta guerra, / e compie'mia
, che febo in dono / mi diè cortese a serenarmi il pianto, / ricca
sermone. sbarbaro, 1-131: qui ancora diè quegli a vedere che agro gli era
mostrare atutti la sua pazienza, sì gli diè sì forte guanciata che s'udì molto
vivere. la donna sua moglie li diè x lire di sestini. documenti perugini,
, purg., 21-39: sì mi diè, dimandando, per la cruna /
di setole maggior il ciuffo svelto / diè per saggio primiero al santo foco. domenichi
. monti, 11-54: quindi al capo diè coltelli, o perché, non
appoggio di nazionali-liberali... gli diè modo di ottenere il settennato militare, di
.. / figlia sfasciata, chi te diè consiglio / di far tal cosa?
bocca in su quella piota di merda diè per sì gran forsa che tutta la bocca
cavallo superstite. bechi, 2-308: si diè ad aprireaffannosamente una breccia fra i rottami del
profondi. boiardo, 3-3-57: l'onda diè tal tuffolo / che saltar fece l'
eredità de'defunti,... si diè tutto a compensar la paurasfrenatamente godendo. moravia
, e l'ebbe scorso appena che diè in uno sgambetto di gioia sì ecco
spesso alto levandola, / fintantoché gli diè l'ultimo sgocciolo. = deverb.
una santa bandiera e della terra che vi diè vita, ma miseri abbietti sgherri del
santa bandiera e della terra che vi diè vita, ma miseri abbietti sgherri del
avanzossi lentamente alla volta di essi e si diè a sguardareall'ingiro. c. e.
: agramente lor re, che si diè vanto / di vendicar la morte di
f. frugoni, iv-253: ierone il diè in dono ad aristo- musso,
pura siccome un angelo / iddio mi diè una figlia. gozzano, ii-248: divisi
si richiedeva una fortezza, per cui diè ordine e disegno. -rendere più
. / te [la poesia] diè compagna all'anima dogliosa. 10
, 192: ché 'l sol vi diè piagenza e cor gentile, / la luna
e la sconfitta / pel riccio tronco che diè tanta briga / a'silfi, a'
e in 'ferio'; e si diè in vece e suonar vari strumenti e studiare
che, aperte spilorciamente le imposte, diè un filo di sole a una stanza.
lieto et onorato giorno, / che latona diè fuor febo e diana, / onde
e benegno, / simile a cui vi diè la sua figura, / alzate gli
una di queste fortissima che gli si diè a'ventotto di novembre, gli tolse
41: c soldi, li quali denari diè matasala a viviani del donicato, sindaco
al vero fin ne mena, / ne diè sentenzia e tu in quella siste.
, iii-27-124: assai poesie di lui ci diè tradotte in versi il signor bernardino zendrini
che vien da alto / virtù gli diè e nacque un ranocchio. g. visconti
, intesa la sciagura di lindane, diè nelle smanie, corse furioso al porto e
, 2-4-254: tutto si rabbuffò e diè in tali smanie di furore che..
fingere che ormai era inutile, si diè lor tutto a conoscere, schiamazzando e menando
ch'era piena la strada, / e diè volta con gli altri smarriti. m.
[antigone] pur vita / l'incesto diè; ma il rio natal smentisci.
podere, / al forte brando tosto diè di piglio. pulci, 14-49: lo
, iii-27-124: assai poesie di lui ci diè tradot cina ». rovani
, né più dolce e pura / gerico diè soavità d'odore. foscolo, r
porco nel capo; e non gli diè di sodo, ché la scure schiancì.
tal distruzione / che non mi diè soggiorno assa'né poco. petrarca,
. frugoni, i-5-328: ei non mai diè al mio bisogno / un quattrin nemmen
. minerbetti [rezasco], 354: diè loro mezzo soldo, cioè otto fiorini
al cor pervenne, / e lor diè cruda inaspettata morte. lupis, 303:
de'moderni giovi / fa che si diè a correre avanti all'impazzata. tanti somari
breme, 61: se melzi pur si diè vinto infine alla prepotente fortuna dei tempi
nimistate / serva giunon vèr noi, e diè perversi / mali a color che passar
andrea da barberino, ii-76: gli diè d'una lancia arrestata, diliberando morire
/ ch'ella a lui per lo primo diè di piglio. mazzini, iv6- 395
e già sì viva tromba / cui diè fiato e suonanza il gran timbreo, /
: 'il sonetto'. dante il mover gli diè del cherubino /... con
agraman- te lor re, che si diè vanto / di vendicar la morte di troiano
del sopralavoro... il croce diè tanto contributo di pensiero, senza mostrar
a uno spartito / di musica italiana si diè mano, / di cromatico genere,
utilità... cristo benedetto diè la vita per noi, ed egli non
: item vii [soldi] che si diè ne la soprasber- ga di matasala.
le imbrattature di raditura di muro e mi diè a portare un suo vestitaccio..
tempo elli dà a mangiaresorgi a chi gli diè la gatta. andrea da barberino, ii-97
1-225: una vii palude / tonde mi diè da putrida manzoni, ii-118: ecco alfin
la città / che leggi poscia all'universo diè. colletta, i-314: per la
di priamo il figlio a mezzo scudo / diè colla lancia e non spezzò l'acciaio
fulvietta. amari, 1-i-298: gli diè un salvacondotto soscritto di sua mano.
turno: ed egli stesso indizio / ne diè, che lento e tacito e sospeso
1-6-62: accostatosi al padre, gli diè un terribile schiaffo e poscia una sospinta
mattino, / el soldan d'alessandria diè per costa, /... /
per amore il padre e la madre gli diè della sua sustanzia concependo e generando
il primo / che la vide venir, diè segno agli altri / di sostarsi e
cagioni, / sostenne il sì, diè preminenza al vero, / e crebbe ne
splendido zelo il re toscano / gli diè principio, accrescimento e stato. cesarotti,
quel sovran, che iddio / al mondo diè di sua potenza in pegno, /
alamanni, 6-24-103: ché soprumana dio diè lor [ai cavalieri] virtute /
indirizzi del tirocivarano, iii-459: si diè vanto ch'egli / moveasi ad assegnar la
, xiii-234: donna, a torto ti diè l'etate antica / titolo di pudica
un giorno sentire la bastonata che arrigo diè loro, peggiorandola, a poco a
dove la ristrinse e la febbre gli diè a dosso grande; in pochi dì si
demade, a questa cinica staffilata che diè agenore con un manrovescio alnncontinenza delle macedoni
spegnesse. arici, i-286: prima / diè al gran padre oceàn, che tutto
'l suo debil stomaco noi resse, / diè 'n una oppilazione / che fé spargergli
a uno spartito a di musica italiana si diè mano, / di cromatico genere,
i-64: a silio, anteio e cecina diè cura di fabbricar le navi..
con tanto furore, / che 'l corpo diè a la terra e 'l spirto a
d'amor con gran tormento / gli diè da far per qualche settimana, /
, 1-688: camillo impallidì spaventevolmente, diè un urlo. -con gravissime e biasimevoli
curarmene. carducci, iii-15-217: si diè allo studio de'latini, specialmente di catullo
g. villani, iv-12-49: vi si diè compimento in vinegia per la forma e
, / affinò col suo foco, e diè lor mille / sì lucide sembianze e
spenda, / e chi tutto mi diè, tutto mi prenda. g. bentivoglio
che straccio. graf, 5-578: chi diè tal sentenza? tu, giove?
spiacque estremamente la burla, ma non diè punto a conoscere il suo vivo rincrescimento
uomo spietato / pur un segno non diè di mente umana. / forse cambiò
che, aperte spilorciamente le imposte, diè un filo di sole a una stanza.
bernardino da siena, 2-ii-1322: idio gli diè una santa spirazióne, dicendoli: «
con tanto furore / che 'l corpo diè a la terra e 'l spirto a dio
spiro invèr me fero / al cor mi diè penserò, / sì ch'ogne membro
trascende, / fece li cieli e diè lor chi conduce / sì, ch'ogne
una luce splendida e vermiglia / mi diè nel volto. savonarola, iv-
giudei le spoglie delle virtù, allora egli diè la bellezza de'doni dello spirito santo
melodie, o di chi vanto / si diè di febo me'saper suonare, /
ad altrui, chiamatolo incontanente, gli diè a reggere tutta ad arbitrio suo la nave
volgo sotto il vii nome di pasquino, diè materia ad un cavaliere di sdegnarsi col
e raf- renato da tigrinda, si diè furioso a trar calci. 2
e'cavalli, e no. lli diè per dio, / e trassesi li sproni
superbia le dette parole de'rimproveri, diè de li sproni al destriere e cominciò per
galantuomini, de'quali uno gli ne diè una sì gentile e gorda che sola
g. g. belli, 458: diè col bel mezzo della fronte contro lo
quasi ad un ordine, lo squalo diè un colpo di coda, scattò nell'oscurità
/... alle squille / diè nome trombe. fagiuoli, xi-19: tu
demade, a questa cinica staffilata che diè agenore con un manrovescio all'incontinenza delle
: indi a la rea / stagion diè loco, e°l novo anno attendea.
l'azzurro. ghislanzoni, 16-11: joseph diè fuoco ad uno [zolfanello] e
vita e mondo 'n fio / mi diè per lui servir a fermo stallo.
del pa rini il reina diè alle stampe nel secondo volume delp'opere \
donne ebbe figliuoli assai / e a tutti diè moglie, al mondo stante. testamento
cent., 28-14: per istatichi diè sanza inganni / tre suo'figliuo',
, 1-97: per decreto del comune si diè parola agli sbanditi che catuno facesse suo
, 5-276: a certi / alberi diè natura una sì grave / ombra che
o da zerbino, la prima volta gli diè della penna ch'avea all'orecchio con
, xxxix-ii-9: l'animo tuo gentile te diè mossa / sol per lo stincto
lo benedisse, poi lo distribuitte e diè. 2. regola monastica.
lor trabacche e tende, / e diè lor segno di futuri danni. boccaccio,
radrice in su la testa / sì le diè un colpo e cadde istramazzata.
benedico 'l tuo santo operare / che diè cagione a la gente d'intorno / di
che che altro gliel cagionasse, gli si diè l'ultimo accidente d'un male,
nia, / chi te la diè sì follemente a pascere? c. gonzaga
cui la rinvenne ruspante; quindi gli diè con maniera strapazzativa una zampa- teda e
, e in primo loco / alla volpe diè la stretta. -insultare, offendere
4-5: egli nel suo partir mi diè stretto ordine / ch'io li dovessi comprare
. pucci, 3-3-34: saggio / gli diè la 'nsegna col giglio a rastrello,
materie. carducci, iii-6-242: si diè... a suonar vari strumenti e
. frugoni, ili-io: lo stregone diè le vivande tanto scipide quanto crude,
... in una sua lettera si diè vanto d'avere in una notte stuprate
, 118: gran tempo amor mie diè crudele impaccio / per subiugarmi, e mai
giubilo e arridendogli con festivo atlato, gli diè il ben venuto 4. rimuovere
, / ché in veritade io non gli diè veneno. m. adriani, iv-36
... a seminar sussurri / si diè nel volgo e procurarmi inciampi / ond'
320: tale abuso d'età guasta diè mala voce a'madrigali, il cui
la freccia. monti, 5-144: diè un salto a terra / sténelo, e
per i più sviati sentieri che incontrava si diè a fuggire. p. verri
una donna grave e di auttorità non diè cercar d'essere faceta e parlatrice,
macinghi strozzi, 1-410: tommaso mi diè el taffettà rimandasti:...
uscissero dal contado. bembo, 10-iv-299: diè taglia di sessanta libbre d'oro a
.. non seppe più stare e diè la mossa. l. mondo [«
da barberino, i-204: borcut gli diè in sulla coppa del capo tale che ruppe
di giuseppe ebreo, 81: a beniamino diè trecento talenti d'oro e cinque stole
, 1-61: quelli, dicea, che diè per voi il suo sangue fra martiri
tira- tomisi a piè, tante mi diè, che tutto mi ruppe. berni,
non fosse feraù che buona scorta / mi diè, sul trapasar li estremi tasti,
b. croce, iii-27-345: si diè altro indirizzo ai rapporti con gli altri stati
fé scioglier la vela, / e se diè al vento perfido in possanza, /
tela / drizzò a cammino, e diè al nocchier baldanza. salgari, 11-227:
d'ebano / cetra che un dio mi diè, / là su quel fresco margine
omero stimati felici quelli, a cui diè la fortuna il bene col male temprato.
fagiuoli, vii-98: l'uom vizioso / diè nome al mondo ognor d'iniquo e
le brine / tenere e fresche, e diè lor polso e lena? boccaccio,
uno spartito / di musica italiana si diè mano, / di cromatico genere, eseguito
, a chi a tanto voi gli diè le penne, / or ammirava con pupille
: gesuita fu il padre venturi il quale diè della pettegola a beatrice, alla sacra
1-4: questa cotale acqua... diè essere lieve e nulla avere in sé
item xii soldi e vi denari che diè mado- na moscada in trenta brada di
... e oltre a questo gli diè titolo di paciario in toscana. a
di botto [lo scudo] / diè loco al ferro, e pel mezzo s'
causa n'era, / tolse, e diè in mano al duca di bavera.
sbarbaro, 1-120: a scusarsi si diè che il gociarel di vino che avea
altro, a cui in sua lingua diè nome di capo bogiadore, che è quanto
/ che un tuo nuovo amor mi diè, / taciturno e pensieroso / lunghi
anni suoi [di nerone] non diè la madre in cura / a un ballerino
: item xii soldi e vi denari che diè ma- dona moschada in trenta brada di
cent. 62-94: castruccio a tutti poi diè desinare; / ma come fur levate
, iii-19-2: dopo sédan (mentana diè forse un granello di polvere insanguinata a far
1-i-119: il taddei... diè sprovvedutamente in un trabocco, e stramazzò e
: il quinto dì da che gli si diè il male, tracollò fieramente e fu
d. bartoli, 13-1-62: ella diè con segni manifesti il tracollo verso la
traditore, che a un tracto / mi diè al capo. manzoni, pr.
pirandello, 8-951: il signor carlo diè ordine alla serva di far subito passare in
questa, tranquillata dalla tacita promessa, le diè un bacio di riconoscenza. de roberto
cavalca, 20-640: grande battaglia loro diè la notte il peccato della carne e non
volgar., viii-i (95): diè [l'abate sereno] tre ulive
tutto trascende, fece li cieli e diè lor chi conduce / sì, ch'ogne
vetro che gli tagliò la gota e diè un busso col capo in terra così forte
... con una gran dote gli diè per moglie. boiardo, 1-15:
fra quelli / qual patria a voi diè cuna? a. cattaneo, iii-3:
la pendenza de'bisanti che del giuoco, diè delle mani negli scacchi, e quelli
. f. frugoni, 1-418: diè la fuga alla razza malnata di quelle lepri
sempre vivo, fino all'ultima diè ventura / chi dal primier disio / traviò
dante in età di trenta- cinque anni diè mano al suo grande lavoro in verona.
scarlatti, lxxviii-ii-570: a chi lo ricevè diè tal trebuto / e la possanza d'
che a sfacteria dorme e in alessandria / diè a paure primo il tricolor santorre /
sdegno altiero, / col tricorpo patron diè morte atroce. pascoli, ii-1188: non
de dio amico e grande servidore, / diè grande esemplo questo triunfale, / al
gente, / ed a 'suo'ghibellin diè la tornata, / e ritomossi a lucca
, cagionò la guerra di troia e diè ravvio alla fisica newtoniana. lucini, 7-122
è la bianchezza, / che gliela diè natura per inganno, / per coprir
quel che rincontra. graziani, 53: diè sovra gli altri il barbaro perverso /
speranza, / ch'a mia beata vita diè sostanza. bembo, 10-vii-76: 0
come un giunco. / cadde, e diè nel sabbion l'ultimo crollo / del
sull'italiana. carducci, iii-5-418: diè materia alle leggende e a'conti de''troveri'
/ gionsine presso; e l'onda diè tal tuffolo, / che saltar fece l'
le desinenze, il tenente elvetico gli diè [al confidente] dell'asino,.
il mondo intellettuale degli antichi, ella diè la forma dell'arte al mondo tumultuante
, che il core, presago, gli diè due scosse nel seno, talché la
fatai saetta. foscolo, m-1-473: diè l'arco a ulisse e diè il turcasso
m-1-473: diè l'arco a ulisse e diè il turcasso, e il brando /
durò il suo regnare, giammai non diè molestia a'romani. metastasio, 1-iv-185:
ciarono gli scavi del foro, si diè meno a soccorrere di lavoro gli artisti
quello modo che idio ab eterno lo'diè che facessero, e'quali sempre hanno ubidito
trascende, / fece li cieli e diè lor chi conduce / sì ch'ogne parte
mal viso, senza pur dirgli addio, diè volta. metastasio, 1-iv-136: rapisco
vita. foscolo, xvii-94: stefanino diè un tal urlo che il postiglione s'arrestò
, afferrandolo ad un braccio, gli diè d'urto e lo confinò alla bottega
iani, la quale stava sul ballatoio, diè in questo punto il fischio di guerra
negli utri, dico, il vento diè lor chiuso. = voce dotta,
sì nero uscì in luce, che diè sospetto d'essere scappato più che quatriduano
'notte'fia 'più'candida che '1 mezzo diè; dove, per il cielo, candida
quivi il divino suo ingegno non più diè scintille, ma vampe. -manifestazione
d'agramante lor re, che si diè vanto / di vendicar la morte di troiano
antico, / poiché nice mirò, diè varco al pianto. -aspettare,
fé i tondi prima, e poi diè di pittura. luna [s. v
boccaccio, 1-ii-542: la cui venuta diè tanto d'orrore / a chi nel
dell'amante tornò al fratello che la diè moglie a raineri conte di breganze. moravia
bartoli, 14-2-131: incontanente le si diè un vomito veemente, che le portò fuor
in questa cura / torbide notti, alfin diè calma al vago / pensier quel dio
-risuonò nella sala, la signora petronilla diè un balzo. manzini, 12-85: la
mio vendicare. ariosto, 1-1: si diè vanto / di vendicar la morte di
mazzei, i-89: la mula vostra mi diè dolore; cioè, che è ventata
gico). lancia, i-757: diè loro [alle furie] ventose ale.
in potestà di un principe umanissimo, diè ancor quello di un corpo di le ^
principe; perciò fu rappresentato da chi diè legge alle corone, sotto il geroglifico
: molte percosse d'una vergella gli diè di sue mani a carne ignude. di
vaticinante, un versicello, che mi diè pur nell'umore. -versicelo (
ariosto, 43-47: mal consiglio ti diè melissa in vero, / che d'
una famiglia senese, 36: xxvm soldi diè buona- mico a li viari di val
/ e tanto, ch'ad astolfo ne diè spia, / in qual col viceré
1-21-330: a cui filippo v di spagna diè il principato di salerno, il toson
poteo fuggire; / il primo colpo li diè d'uno stile; / segnor del
medesimo ribello, a vostra istanza, diè loro. = deriv. da
una parte e d'altra ne gli diè, che il mulo passò avanti; sì
dì 14 luglio 1789 fu quella che diè la corona all'iniquità vincitrice. solaro della
pulci, 22-192: sì forte colpo gli diè tarpalista, / ché gli appiccò la
, / da poi che contra amor mi diè vettoria. buonarroti il giovane, 9-345
così dolce ostello, / maria mi diè, chiamata in alte grida. boccaccio,
corazze, e se pure quel vocabolo greco diè origine all'arabico, variò in questo
il cui produr di rose / le diè piacevol nome in greche voci. castelvetro
... /... / diè lor di piglio; e saettando prima
aure il volo, / e alle piante diè vita,... /..
macerano. tranquillo aafiecchio, lxii-2-iii-283: diè volta al cavallo, e incitandolo alla carriera
alla scolastica impersonale, cosa rimorta, diè la eloquenza sua, magnifica a volte e
dato magnare: in un medesimo il male diè volta, e si trovò sì in
egli ne fu così vivamente colpito, che diè di volta. -dare di
sur una panca, satan gli diè una voltolata; onde cadendo a terra si
cui la rinvenne ruspante; quindi gli diè con maniera strapazzativa una zam- patella,
le male frutte / a'suo'consorti diè per simil viso. andrea da barberino,
imbriani, 6-163: il tenente elvetico gli diè [al confidente] dèh'asino,
pianto). imbriani, 10-164: diè in un pianto dirotto, assinghiozzato.
stupida. imbriani, ii-120: gli diè dell'asino..., del cretino
gentil balocco / che alla gola mi diè tanto travaglio, / dovea chiamarlo addirittura
casti, 2-62: tre numeri franchissimi mi diè / la vecchiarella, che sognavi.
[voltaire], 14-9: ai bretoni diè poi l'uomo compito, / secondo