foscolo, v-75: ogni abderita diè di piglio alla sua zampogna, e tutte
pose de'teucri il seggio, / e diè lor nome, e le lor armi
miei sguardi il casto / febo mi diè. arici, 150: affissando in ciel
e dritta in piè l'industre / arte diè di metallo ali al pensiero, /
: allentò la mano, il cavallo diè un balzo. -allentare i cordoni
chiare fontane,... che ne diè soave godimento tutt'ieri con l'alternativa
persico egli fu tra brine involto / che diè il frigio pastore a citerea. baretti
la fortuna diede molto mèle, altressì gli diè molto fiele. idem, 225:
il fatale / giorno, ch'a lei diè morte, a me natale. parini
/ un tempo invitta amazzone, / diè il vocale elicona. carducci, 233:
/ alle amene sembianze eterno regno / diè nelle genti. rajberti, 2-64: delizioso
. bartoli, 40-ii-35: gli si diè per traverso una bufera di vento, e
fiero e gagliardo. varchi, 18-2-132: diè questo bando grande ammirazione e spavento a
il cor robusto / che natura gli diè, tra i vezzi e gli agi,
carducci, iii-17-13: cotesto prete guasto diè segno finale del come intendesse la libertà
/ piccol nido / a fuggir ratto si diè. cantoni, 380: agli
a suo talento 11 sommo amore / diè moto in prima a quelle cose belle,
calandrino! -e lasciato andare, gli diè con esso nelle reni una gran percossa.
solimano, a cui molto oro / diè per tal uso, gli arabi assoldasse.
dall'architrave nella cella delle campane e diè di piglio ai battagli. pavese,
arcile, che si macinò, che si diè per l'amore di dio. viani,
il frettoloso passo / sin che non diè risposta al fier circasso. -prime
. per deliberarsi dalla costui seccaggine gli diè il suo luogo. buonarroti il giovane,
che alcuno di quelli buoni uomini li diè o prestò un asinelio. fioretti, 1-105
che a maro e a fiacco / diè l'invidia talor guerra e martello: /
intoppa / in altra cui 'l vento / diè tempra diversa; / l'avversa,
f. giambullari, 451: gli diè il tesoro e la sua persona, con
, 27-131: che la presenzia gli diè certo aviso, / ch'era uomo
il distacco allargavasi,... e diè da pensare agli avanzati del partito d'
a ragliare in faccia al pubblico, gli diè col manico della frusta una bacchettata
, 341: pentito al fine / diè bando al mondo, e si rivolse al
e si stracciò la veste, / e diè bando alle giostre ed alle feste.
: l'insurrezione belga del 25 agosto diè luogo dapprima a negoziati d'accordi.
così dolce ostello, / maria mi diè, chiamata in alte grida. cavalca
corpo e d'alto / ardir, diè volta, e si ritrasse addietro. foscolo
segneri, i-152: nella legge vecchia si diè precetto espresso di beneficenza al nimico,
di beneficenza al nimico, non si diè di benevolenza. magalotti, 22-78:
villani, 1-22: allora il padre gli diè per moglie un'altra nobile dama di
lo imbratti. parini, vii-33: diè [natura] a'maschi poderoso / petto
doni gran pregio offrirti, / ma chi diè liberali / essere a i sacri spirti
con quello modo che idio ab eterno lo'diè che facessero, e'quali sempre hanno
cotanto strania, / chi te la diè sì follemente a pascere? caro,
si divorino. monti, 4-125: diè mano ei tosto / al bell'arco,
. bartoli, 40-ii-35: gli si diè per traverso una bufera di vento, e
, 23-18: poi di menarsi dietro gli diè cura / i duo cavalli, un
ordine di s. jacopo; e gli diè patente di viceré, luogotenente e capitan
gonnella per toste, tale che gli diè il mal verno. 4.
b. croce, iii-27-194: il cartismo diè ancora una fiammata, che si consumò
compagni, 3-21: la seconda volta li diè d'una lancia catelanesca nella gola.
qui, dicea, fu dove appunto si diè più fiero l'assalto, qui s'
quanto altro i padri insegnavano, si diè loro compagno nell'ufficio del predicare.
velluti, 297: paolo... diè vista d'essere buono garzone, stando
tempo di consumare. velluti, 296: diè vista d'essere uno tristo e cattivo
n'era, / tolse, e diè in mano al duca di bavera. guicciardini
chiamavansi i cavalieri della morte, e diè per loro capo il figliuolo. grazzini,
. / accostossi anton betti, e gli diè sotto / al mento un solennissimo cazzotto
fra giordano [crusca]: gli diè per ischerzo una burlevole e amica ceffatella
che col canoro suo cavo oricalco / ne diè cenno a'compagni. allegri, 196
giovanni, ii-60: costantino... diè il temporale dello imperio alla chiesa sotto
questo appoggio dei nazionali-liberali... gli diè modo [a bismark] di ottenere
singoiar certame da un teutone, gli diè per risposta: che se avea fretta
velluti, 87: con una spada gli diè in sulla testa: avea la cervelliera
lui stesso, e allora il cervello gli diè di volta, e si precipitò dentro
. pucci, cent., 34-29: diè la battaglia, e per l'isola
! perché al nostro secolo / non diè propizio il fato / d'un altro orfeo
. testi fiorentini, 7: ci diè... soldi cento: disse che
bene e onore d'iddio; al quale diè il parlare, ché potessi laudarlo.
, 572: dante il mover gli diè [al sonetto] del cherubino / e
, / se non sopravenia chi gli diè aiuto. bandello, 1-21 (i-248)
all'uso di guerra, il palatino gli diè in mano la città. forteguerri,
e calunniose imputazioni giuridicamente chiarite, si diè sentenza d'assoluzione a'nostri. segneri
monti, 11-53: quindi al capo diè l'elmo adorno tutto / di lucenti chiavelli
quell'organo sonoro / la materia gli diè l'aurea faretra. / per fabricarne
disforme, quando tutti piegavano, lui diè indietro e si chiuse in sé.
chiuso albergo. tasso, 6-iii-35: diè scrivendo ed oprando a colto inchiostro / doppia
chiuse / a lui solo il valor diè questo impero. moravia, iv-22: «
molce di un popolo / a cui diè il cielo in sorte / noia pallida e
a qualche reggia. parini, vii-36: diè [natura] a'maschi poderoso /
. giambullari, 1 _3-i39: bisantona diè il cimbottolo / a molti col baston.
triste età d'ire feconda / cui diè nome la rabbia ghibellina. manzoni, pr
carducci, 572: dante il mover gli diè [al sonetto] del cherubino /
egli fu tra brune involto / che diè il frigio pastore a citerea.
ventidue a boston, nel qual porto diè fondo tre giorni dopo. =
torta conca. chiabrera, 366: allor diè fiato alla canora conca, / e
: la consolazion che seppe tutta / diè lor, ben che per sé tor non
cima tende / al ciel che me la diè. nievo, 242: perfino
. francesco venire a casa, gli diè una pienissima contezza di sé e di
. forteguerri, 4-35: ma quando lor diè conto del romito / rinaldo, e
sprimacciare nuovamente il letto, vi diè aria, rassettò tutto, ed entrò coraggiosamente
cui delle volsche acque l'impero / diè degli uomini il padre e degli dei
con quello modo che idio ab eterno lo'diè che facessero, e'quali sempre hanno
destre, a'quai le leggi / diè giove in guardia delle danae genti,
di qua, di là, e poi diè cotal fiato. idem, inf.,
marini, xxiv-769: senza far risposta diè di sproni al cavallo e assai tosto
europa un'età nuova: alla quale diè principio la francia...; e
. pensare che la natura non ti diè al mondo, perché tu stesso ti venissi
, e per più farla sua, le diè la fé di cresimarle un sol figliuolo
, fino a chiarirsene il vero, diè volta a nangasachi. menzini, 5-37:
piace, diceva, ed al sfondò: diè nella testiera della cuccia e la sfondò,
ricondusse a la prigione antica, / e diè le chiavi a quella mia nemica /
'nsegna reale messer andrea de'bardi, si diè ordine a loro andata. cassiano volgar
totila, flagello / detto di dio, diè roma a sacco e a fiamma.
». / ed io le 'l diè, piangendo a lo commiato. compagni,
tasso, 1-1: il ciel gli diè favore, e sotto a i santi /
bene. alfieri, 1-56: adrasto / diè lui la figlia, ed ei daragli
che 'l profeta loda, il quale non diè la sua pecunia a usura. cicerchia
/ fantesca è nato, / ma diè de'principi / ai discendenti / cinque
grave oltraggio onde delusa fui, / poiché diè con sua infamia e biasmo mio /
, debilitando il mezzo della fronte, diè del tutto la vittoria ai francesi.
esse sono. nievo. 1-338: diè una frustata ai buoi che si erano incantati
: questa è la scusa che giannetto diè, per non iscoprire il difetto suo.
veduto, scese subito francesco, e diè avviso a lippo come la cosa stava.
afflitti e vinti; / perché diè loro natura, in ogni tempo / starsene
carducci, 572: la nota ugo gli diè [al sonetto] de'rusi-
uomo malvagio con la sua moglie, diè all'uno ed all'altra il solito
l'italia andata per sempre e le diè quell'addio disperato. carducci, 736:
di qua di là, e poi diè cotal fiato. simintendi, 3-67: 'l
1-1: agramante lor re, che si diè vanto / di vendicar la morte di
per la soperchia paura sì li se diè la febre, e incanutì. petrarca volgar
: indi a non molto gli si diè una febbretta sorda e lenta, sì che
trovò, che mai penuria / non si diè di spioni, onde fu preso /
con quella donna, / ch'i'li diè per colonna / de la sua frale
(233): detto fatto, diè dentro con gli altri a far far largo
accanto e feriti e morti, ci diè dentro anche lei. -metter mano
, 1-49: lo duca mio allor mi diè di piglio, / e con parole
nutrimento, in che di morso / diè chi 'l mondo fa nudo e 'l
5 (84): don rodrigo gli diè d'occhio, per fargli intendere che
quanti erano in quella nave, incontanente diè giù, e tornò il mare in bonaccia
tutto il regno in preda a costor diè. ariosto, 24-36: che datogli in
nel 1080 raimondo berlinghieri conte di provenza diè sua figlia matilde in donna a ruggiero
, ma né pur un di quelli diè nella rete della giustizia. fagiuoli,
d'ercule, che forse / li ne diè cento e non sentì le diece.
. anguillara, 15-73: milon, che diè co'l suo pugno la morte /
tuale degli antichi, ella diè la forma dell'arte al mondo tumultuante
uno straccio di porpora, e lo diè al poeta. de marchi, ii-
fu mandato, e per lui si diè dilivro a quello che per lo dicto chello
oltraggio onde delusa fui, / poiché diè con sua infamia e biasmo mio /
. carducci, iii-9-125: la francia diè allora al medio-evo una civiltà propria e
. tasso, 17-62: e ti diè l'ire ancor veloci e pronte,
vii qualitate, / di sé mi diè sensibile paruta. cicerone volgar.,
o alla sua morte, o quando egli diè la legge agli arabi. scala del
i tasti bemollati invece de'diesati. diè? i, sf. metr. nella
dell'ira '. dièsis (diè fi), sm. (ant.
frugoni, xxiv-988: il difenditóre si diè a perorare sopra l'assunto di quella disputa
del beveraggio; presa la opportunità, la diè bere allo imperadore. garzoni, 1-114
: questo è un male, che si diè di subito alla donna mia, ch'
la sua malignità ricca di grazia, diè [voltaire] la grande battaglia alle
donna accesa al suo sposo « eletto / diè con tanti sospir, con tal sospetto
lo stocco in pugno, e gli diè un colpo diritto nella ventraia. barilli,
d'europa e dritto / novo le diè. b. croce, i-3-369: il
mise tutto il mare in iscompiglio: e diè in una tempesta sì dirotta che il
della mente infra i tesori / lor diè nobil ricetto. d'annunzio, v-2-518
e disciolto, / ciò che gli diè natura il tempo ha tolto.
e disciolto, / ciò che gli diè natura il tempo ha tolto. tasso,
foco. tasso, 17-62: ti diè l'ire ancor veloci e pronte,
fatti fare. carducci, iii-22-28: diè alle preghiere dei forlivesi il disegno di
altri, cui disio simil compunse, / diè nome eterno al mar col suo morire
. segneri, iv-254: allora egli diè per ricordo che dismesso l'intenso affetto
, e a questo e a quello / diè, qual volle, ordine e forma
mie pene. tasso, 13-i-1081: questa diè luce al tempestoso egeo / de la
e santo pastore, il quale dispose e diè la vita per le pecorelle sue,
degl'idoli che v'avea, il diè tutto alla disposizione del padre. giusti,
sai tue, mizero, ch'elli ti diè connoscensa di bene e di male,
tasso, 8-7-577: umida e molle diè la lingua al gusto, / che distingue
: tutto l'aiuto che il governo diè alla società fu distrarre il barbi per
trascende, / fece li cieli e diè lor chi conduce / sì ch'ogni parte
morì ignudo in croce. sicché ben diè a divedere quanto egli amasse la povertà.
ch'ignorante. lalli, 1-142: egli diè a diveder bianco per nero, /
1- 347: documento più chiaro / diè giove appunto a'regi, / quando
giovane marx escogitò e dei quali non diè mai nel corso della sua vita alcuna
si scardinò dall'asse, si rovesciò e diè un muglio come un dolfino quando s'
altro. pindemonte, 3-552: nestore diè il metallo; e il fabbro, come
19-210: il cavaliere... gli diè per mille volte il ben venuto,
più grassa caccia mai / dominedio mi diè. boine, i-168: oh bellezza che
poeta quel benefizio che a lei non diè la natura e che può sol donarle l'
a ciascuna delle navi in dono / diè tre grassi giovenchi, e tre gran-
e fosse, con una gran dota gli diè per moglie. alberti, 167:
b. davanzali, ii-350: il re diè questa cura a guglielmo langes franzese:
leronimo, 13: ora adunque diè tacere la creatura razionale, quando non
coda, / ed una gran dragata diè a morgante. berni, 54-34 (iv-294
santo visitare / o se 'l pastor diè pur venire a lui. g. m
: posta mano alla tasca, gli diè addoppiato il denaro solito, in dire:
di lui con durlindana / gli diè di punta una piaga villana. g.
poteo far lor gravezza, / per mar diè lor battaglia e grieve e dura.
d'ercule, che forse / li ne diè cento, e non sentì le diece
, iv-12-178: a una nuova forma diè origine il cristianesimo con la chiesa cristiana
c soldi, li quali denari diè matasala a viviani del donicato, sindaco de
pregio adunò d'effigiate carte: / diè co'suoi scritti nova luce all'arte.
/ un tempo invitta amazzone, / diè il vocale elicona. baldini, i-453
raddoppiando di forza e di energia si diè a notare verso lo scoglio bianco. d'
su la soglia del palazzo episcopale, gli diè della spada per mezzo il petto.
b. croce, ii-12-30: diè origine [la * critica della ragion
che gli ebbe avante, / e 'l diè con l'arco erculeo al frigio sito
tasso, 1-1: il ciel gli diè favore, e sotto a i santi /
monte oliveto, si è dove nostra donna diè la cintola a san tommaso, quando
: piacqueli sopra tutto l'esclusiva che si diè in comune a'passatempi di giuoco,
fellon tedesco / un gran colpo gli diè (colpo esecrando) / su 'l collo
. cavalca, 11-56: e però diè sapere la tua carità in quale modo
esempio e terrore degli altri, non diè orecchio alle sue promesse, e seguendo
andò a roma e di là subito diè avviso alla madre che entrava a fare
ripiglierà il dominio, come già ne diè inizio l'esplosione liberale che seguì alla caduta
lei sua forma espressa, / glie la diè per compagna amata e cara. tasso
diede uno scettro a me, l'altro diè a bruto: / e col dito
virtù coi cieli unita, / visibilmente diè chiara e compita / l'essenzia al tutto
. a cotesti esseri da esso lei creati diè pur anche vita, senso e mente
. carducci, iii-28-233: graziadio ascoli diè lodi al manzoni d'avere estirpato il
del depresso loco / che natura ci diè. per questo il tergo / vigliaccamente
nobil gente in parigi nel 1805, diè i primi anni allo studio delle lingue orientali
/ del secolo spietato; / e diè funesti augurii / al femminile ornato;
. bartoli, 21-6: alle divine scritture diè [il boccadoro] titolo d'alto
. frugoni, xxiv-988: il difenditore si diè a perorare sopra l'assunto di quella
prezzo vilissimo. allettato da tanta facilità, diè avicenna tre giuli, ed ebbe per
: [il filosofo] qui si diè a discorrere tutte le nature degli animali,
, dall'occhio vitreo e fisso. diè fòloe in un piccolo grido e in un
un medico faentino, che nel 1523 diè alle stampe un commento d'altri a galeno
sia fallace. baldi, i-60: diè principio a giovarmi un grande amico,
ragione, / per ciò cad èva diè lor quello stile. bartolomeo da s.
. davanzati, ii-361: famiglia le diè che spiasse e riferisse chi veniva e andava
): egli impaurito... si diè a fuggire, e gravandogli la veste
a parlare. foscolo, 1-468: diè 'l fantolino un grido, e sbigottito
3-1018: in presenza de'baroni gli diè piena licenzia di fare o disfare il regno
. ariosto, 32-2: guidon mi diè che fare assai, / che tra
quando benedetto di norcia... diè principio al monachismo di ponente, invece
/ che, vinta, mia virtute diè le reni, / e quasi mi perdei
. tasso, 1-1: il ciel gli diè favore, e sotto a i santi
contento e favorito uomo del mondo, gli diè per mille volte il ben venuto.
quella trista età d'ire feconda / cui diè nome la rabbia ghibellina. leopardi,
! ». / ed io le 'l diè, piangendo a lo commiato. storie
carducci, 11-3-308: al crescimbeni lo diè un frate di quella famiglia, ed egli
/ alla felicità nostra rubella, / ti diè tempia favella? -che nasconde
gran dottanza, / ed a fuggir si diè crudele e fella, / e sì
l'ebbe per anello, / gli diè per dota la contea d'angiò, /
sanza ragione, / per ciò cad èva diè lor quello stile. libro di sentenze
: / quella nel far ferita / diè morte, e tu dai vita, /
sole. tasso, 6-iv-1-148: giustizia vi diè corona e verga, / l'una
e si fracassa. ariosto, 23-90: diè mandricardo in terra aspra percossa; /
: ale un turbo / in preda diè, che per acuti scogli / miserabil ne
uscì che in sua pregnezza / non diè numi cibele al ciel profondo, / mira
/ non aspettò il chiamare, e diè per fianco. guicciardini, iii-188: cominciò
ed io gli tenni allato / mi diè del buono, e più d'una
qua, di là, e poi diè cotal fiato: / « s'io credesse
volte fiato a la ritorta tromba / diè festoso triton, tre volte a lui /
/ e '1 coccodrillo una stretta gli diè, / e'denti vi ficcò,
quella fidanza, / e madonna mi diè ricca speranza, / perch'i'l'ho
, a così dolce ostello / maria mi diè. petrarca, 216-13: più l'
la fortuna diede molto mèle, altressì gli diè molto fiele. petrarca, 360-24:
né donna accesa al suo sposo diletto / diè con tanti sospir, con tal sospetto
e fosse, con una gran dota gli diè per moglie. cellini, 1-46 (
figliolanza uscì che in sua pregnezza / non diè numi cibele al ciel profondo, /
.. / sopra ogni mio ugual mi diè bellezza. / donne e donzelle già
poco / cedendo, al tempo mattutin diè loco. tommaseo, i-412: da un
altra volta di dieci grazie le quali idio diè a adamo nel tempo della innocenzia sua
. casti, ii-5-48: al desinar diè fine e in piè levossi. manzoni,
tutte / gli finse intorno, gli diè 'l suono e 'l moto / propri di
da barberino, i-38: guido gli diè sì grande el colpo, che fino
capocchio; / o per ch'a branca diè tal d'una mazza / che ben
di fioccaglie -. e il prete diè fioccaglie, diè anella, diè tutto
-. e il prete diè fioccaglie, diè anella, diè tutto, e ciò
il prete diè fioccaglie, diè anella, diè tutto, e ciò fu la sua
. guarini, 44: a che ti diè natura / ne'più begli anni tuoi
, che è di quella bella fioritura che diè il pascoli, severino, il brilli
fianco / luogo fido alle navi a cui diè il nome, / dopo aver
: il flessile / corpo a que'baci diè. idem, ii-563: chino
, cessarono i cataclismi fisici, si diè luogo ai politici e gli uomini fluttuarono
spappolarla. dottori, 1-32: gli diè una piattonata su 'l cervello, /
delle guardie, tolsegli l'archibuso e gli diè con esso di ramata in la testa
carducci, iii-6-284: verso il 1660 diè mano a intagliare all'acqua forte; e
un vero còrso livornese che era, diè a stampare certe strofe dell'ode su
: sì che il fetido sterco gli diè morte e sepoltura. ariosto, 45-20:
, afflitti e vinti; / perché diè lor natura in ogni tempo / starsene
bevendo. ariosto, 37-69: poi diè allo sposo con viso giocondo / il
ser giovanni, i-30: la donna gli diè un maestro, e formilo di libri
ercule, che forse / li ne diè cento, e non sentì le diece.
che dentro la città e negli urbani tumulti diè tale segno d'intrepida fortezza che più
degna / mercé di quel signor che mi diè forza. gherardi, iii-130: tu
, ad apertura di libro, mi diè nell'occhio... la fototipia della
e posta la ruota sul buratto, gli diè l'abbrivio e poi cominciò a girare
sola [la civiltà di roma] diè all'italia l'idea nazionale, da'cui
: abbiamo esemplo d'una donna che diè mangiare, per l'amore di dio
, per diliberarsi dalla costui seccaggine gli diè il suo luogo. i. nelli,
: la consolazion che seppe, tutta / diè venuti a tale, dopo le
. pucci, cent., 59-5: diè lor mangiare, e poi senza ogni specie
; assortimento di frutta. dimoro / diè lor le frutte di frate alberigo. pulci
achillini, iii-167: machinando inusitati ponti / diè fuga ai mari e gli converse in
, altari e tempio, / e ti diè nome d'azio il buon romano.
luogo sacrato. caro, 12-505: diè corineo per un gran tizzo a l'ara
lume vie più chiaro, / e diè la terra mirabile odore, / e'
). praga, 4-51: mi diè un'occhiata di una furberia che,
furia troppa, / namo di vin gli diè piena una coppa. -muovere
galantuomini, de'quali uno gli ne diè una sì gentile e gorda, che sola
, ix-841: ma quando el duca diè quella ferita / alla duchessa che di
sottile. leopardi, 32-77: perché diè lor natura, in ogni ant
, 1-51: lo duca mio allor mi diè di piglio, / e con parole
apprendista. velluti, 286: diè vista d'essere buono garzone stando
piatto, / che... gli diè di grappo presto come un gatto.
gaudio oppressi. foscolo, 234: diè l'uomo al gaudio e al pianto,
momento. carducci, iii-6-261: si diè tutto a lavorare di genio, improntando
, detto il genitore di essa cicloide. diè alla genitrice natura. caporali, ii-134:
: la genitrice di me misero, mi diè per padre un pastore chiamato eucomos.
54-49: all'un figliuol del conte diè per moglie / la figlia sua, con
: un giorno che la camilla le diè uno spintone sgarbato, essa le gittò
nostre mani quel che la natura non ci diè. -coprirsi di ghiaccio (la
età d'ire feconda / cui diè nome la rabbia ghibellina. tommaseo
e'volendo co'franceschi pace, / diè la figliuola molto volentieri / al re filippo
da siena, 1053: el vescovo gli diè allora uno capparoncello a due acque,
o carlo, il ciel molto ti diè: ti vedi / il nemico ai ginocchi
contesa. / chiamolli pizii, e diè premii condegni / al vincitor d'ogni
gioco. menzini, i-305: si diè vanto / d'aver la frode ed il
, 302-8: i'so'colei che ti diè tanta guerra, / e compiè'mia
, quel rustico ed incivile pedagogo che vi diè creanza. diodati [bibbia],
10 son: ravenna il giorno / mi diè. -dare il danno e il
proscrizione della setta girondina,... diè cagione... di collegarsi,
puose giù, e una febbre continua gli diè addosso. bibbiena, 419: usa
l-10: col braccio al collo si diè on menare / il su'nemico,
villani, 8-36: papa bonifazio ottavo diè perdono a tutti i cristiani ch'andas-
come una fiera. casti, i-1-222: diè un'occhiata in passando ai detti,
dottrina verace. goldoni, iii-711: diè prove assai manifeste della più rara prudenza
. dottori, 1-296: al giumento suo diè due spronate, / e fugge.
, ma né pur un di quelli diè nella rete della giustizia. manzoni,
corpo, e prestamente colla scimitarra gli diè un colpo attraverso di sopra al bellico
si regge / sì come ch'egli diè regger se stesso, / mostrandosi a ciascun
una parte e d'altra ne gli diè, che il mulo passò avanti. sacchetti
quei secoli ne'quali il genere umano diè più larga prova della sua nobiltà.
sbarbaro, 1-120: a scusarsi si diè che il gocciarei di vino che avea
. nella papal gonna / a'ghibellini diè molto favore. -armatura.
sei galantuomini, de'quali uno gli ne diè una sì gentile e gorda, che
rota, / el popol fiorentin mi diè per gota; / ond'io rimasi,
e 'l suo onore, / e tanto diè nel sacro ben percossa / che fece
1-9: questa donzella... / diè in mano al duca di bavera;
con la sua malignità ricca di grazia, diè la grande battaglia alle superstizioni.
. neri, 8-65: un rovescio gli diè tanto granito, / che lo scudo
, 9-45: a più terre poi non diè di grappo. cantari cavallereschi, 65
, lo qual stava attento, / gli diè di grappo presto come un gatto.
-intriso. ariosto, 17-2: diè mezenzio al populo agilino, / che fe'
esperto d'addiettivi, / nel dimagrar diè in terra un gran fracasso. boterò,
far lor gravezza, / per mar diè lor battaglia e grieve e dura.
alle stanze d'orbecche, e le diè con acconce parole, e con somma
, 1-48: benedite a colui che mi diè cura / de'vostri casi, e
; / ma un de'suoi gli diè una cavalla: / se ciò non fosse
. intelligenza, 142: per mar diè lor battaglia e grieve e dina.
d. bartoli, 30-x: si diè a rotolare su e giù per un'erta
l'alfeo / arretrò tonda, e diè a lor passi il guado / che anch'
guardaturàccia. pananti, i-49: mi diè l'imbratta una guardaturaccia. = deriv
19: la prima [schiera] diè sotto il guidamento di bernardo, con dieci
del quale grazioso concetto di greca prudenza diè segno anche a'romani m.
l'implacabile orontea guidate, / che diè lor legge e si fe'lor regina
tasso, 8-vii-576: umida e molle diè la lingua al gusto, / che
i-716: il mercato inglese... diè fine alle micidiali guerre europee, e
illuminate. marini, iv-36: gran risalto diè il principe nel sentir gente in sua
l'affetto del timore, / mi diè speranza amore. / queste son del crudel
26: né mai colombe imbelli / diè per figli rea sorte / a quel feroce
infierire. murtola, 1-458-50: gli diè la man da far opre e testura
: l'ebreo... mi diè occasione, per la scorsa di tre mesi
suo crocifisso nella sinistra mano, si diè a flagellarsi con una catenella di ferro
: pur cresce la causa / che mi diè in mano la penna. / più
, con esempio imitabile e non imitato, diè l'incarico di leggere pubblicamente su dante
m. adriani, iv-317: gli diè per moglie giulia sua figliuola, promessa
sì che ciro aggirato e avviluppato / diè a tai nozze l'assenso. pananti,
mostrò egli alquanto di contento, e diè segno di miglioranza, e impaziente de'remedi
alla scolastica impersonale, cosa rimorta, diè la eloquenza sua. -inespressivo,
da un giumentaccio,... gli diè della penna ch'avea all'orecchio con
con impetuose piogge. parini, vii-35: diè natura a'maschi poderoso / petto,
/ quando a la treccia il ramo diè di piglio. n. villani,
non il luogo l'amante, indi diè supplica che non volesse sua maestà, con
pulci, 6-53: questo brieve mi diè, ch'è d'importanza: /
cui per comandamento del cronìde / erme diè l'impudenza della cagna / latrante,
così dolce ostello, / maria mi diè chiamata in alte grida. petrarca,
: mi soldi e n denari che si diè in pano curatura. pier della vigna
). dossi, iii-198: si diè a inanimire a palettate il fuoco.
. segni, 1-70: allora si diè principio all'incamminamento del solenne incontro e
, 1-ix-232: a lui lo scalpello diè fidia, onde di paro / vinca gli
incominciando le scopature, la prima gli diè molto crudele e incendosa. =
tra dipinte foreste e sculti aprili / diè scenico coturno inchini umili. palazzeschi,
nappo / trebaldin tuo, un serpe i diè di grappo / in su nel naso
4-130: per me la vecchiarella / diè ne l'inciampo, e di salvarla è
, 2-167: a seminar sussurri / si diè nel volgo, e procurarmi inciampi /
due. bechi, 3-98: dall'entusiasmo diè un inciampóne nel tappeto.
tu conosci il più brutto, e lo diè a zanichelli consigliandolo a farlo incidere in
piacevole e con atti d'autorità pieni, diè ordine e incitamento cortese la loro signora
medesimo ribello, a vostra istanza, diè loro. machiatelli, 24: stando
fu incoronato il santo costantino, che diè pace alla chiesa. marino, 356
, / cui d'incorporea mano altri diè nome, / e che del cuor
producono. pallavicino, ii-98: gli si diè anche in mano filippo langravio d'assia
, la quale stava nel ballatoio, diè in questo punto il fischio di guerra.
. b. croce, iii-22-191: diè ordinamento alla colonia e avviò la formazione
/ del suo aquilino, a cui diè 'l nome il corso. baldélli, 5-4-215
stampa le osservazioni del laz- zarini, diè fuora un 'discorso apologetico ojetti, iii-
inetto mentre prova, / ai can diè preda inusitata e nova. -ant
, iii-15-348: la germania... diè un esempio vigo roso d'
forerebbe il bronzo. a te. -e diè con mano robusta un colpo sulla parete
patre santo visitare / o se 'l pastor diè pur venire a lui. g.
: la sommersione e infrigidimento della valdinievole diè motivo a de'fervidi ricorsi di quella
/ quinci a te viene. ora gli diè sembianza / d'infundibolo; e la
narrazione dell'ultimo e peggior mezzo che diè a'nemici vinta la pruova: peroché
, ch'el detto miss. placido diè a dipignere al detto pavolo, e
: ah troppo ingiusta empia mercede / diè fortuna ed amore a sì gran fede
cui per comandamento del cronìde / erme diè l'impudenza della cagna / latrante,
il mondo. tasso, 17-62: ti diè [natura] l'ire ancor veloci
veder con quella greca, / che diè pindaro a tebe, ed or con quella
dì 14 luglio 1789 fu quella che diè la corona all'iniquità vincitrice. manzoni,
d'un candore innocente, / cui diè giuno nutrice il divin latte, / o
con baci c amplessi menelao encomii, diè motto alla moglie d'inoltrarsi a'notturni
... con una gran dota gli diè per moglie. guglielmo di saint-thierry volgar
dal bel rapirmi sento / che natura vi diè. pananti, ii-420: siamo condotti
., ix-23 (119): non diè [giobbe] insi pienza
io mi dispoglio, / che mi diè a fin che, lei insonte, io
sia vaga? la natura... diè ch'ella fusse sempre instabile e vaga
, 51: francesco da riva / diè insù la testa al primo degli erranti,
di timor, quanto d'affanno / diè quella al lazio ed ai laurenti campi /
giacopo mio, sconcio funesto / cui diè morto natale il sen materno, /
ediz. 1827 (282): pure diè dentro a mangiare di gran voglia,
intestino. tasso, 17-63: ti diè [natura] l'ire ancor veloci e
iii-23-393: del 'libro dei re 'diè una edizione critica e la versione in prosa
intervenne che colui, non sapendo scrivere, diè allo stesso aristide, non conosciuto da
di panni e del mal che dio diè loro, stanno intirizzate come statue e
pose de'teucri il seggio, / e diè lor nome, e le lor armi
/ in altra cui 'l vento / diè tempo diversa. vittorini, iv-60: se
disposizione d'animi, un piccolo intoppo diè il tracollo al conte. -interruzione
contentezze. durazzo, 1-23: non diè segno di risentimento nè di noia, che
. b. davanzati, i-218: diè podestà ad uomini stati consoli di tenere
; / costei, la qual mi diè il colpo mortale, / continuamente la
scrittura. lalli, 6-28: così madonna diè le sue risposte, / mezze intrigate
andrea da barberino, i-163: gli diè sì grande la bastonata...
, 13-1-12: nudatesi le spalle, si diè una terribile disciplina: suo esercizio di
di berna, / a cui brenno diè 'l nome; molto è grande; /
trovandosi innanti nella caccia, pur sola diè dentro. -assol. r.
, / un tempo invitta amazzone, / diè il vocale elicona. leopardi, 1-72
testimonio invoco, / alla tedesca poesia diè loco -addurre, far valere a proprio
sforza / l'involontaria man che gli diè morte, / qual speranza è la tua
stavasi involto con or- cane, gli diè si fatto colpo sull'elmo, che mortalmente
jota) che ser magnatoto / ti diè la culla e il latte monna arpia,
europa un'età nuova: alla quale diè principio la francia,... e
g. villani, 12-43: chi vi diè aiuto o consiglio o favore issofatto fu
! la femmina / l'istigò ma egli diè il colpo. palazzeschi, 1-70:
e a lo stillar del sangue ivi diè un morso, / ch'una nera
, iv-12-178: a una nuova forma diè origine il cristianesimo con la chiesa cristiana
tende / al ciel che me la diè. -passione violenta; sentimento intenso
/ più raro e lento al suo ferir diè campo, / tosto ri- munerollo ei
efficace. giusti, iv-294: chi diè moto alla terra e luce al sole
del tufo, 227: gli diè, come vedrian l'istoria bella, /
lancia morsa da una serpe, le diè l'anima col motto 'indarno '
per questi monti, insieme accolse / e diè lor leggi, onde il paese poi
, e men degli altri manilio, che diè fuori il suo poema dell'astronomia ne'
anfiorao era latitante, / lieta li diè. monti, 2-411: avean lor nido
madre, si partì da lei, e diè lato a suoi proverbi e opere.
cui per comandamento del cronìde / erme diè l'impudenza della cagna / latrante. lucini
le carni. campailla, 15-58: diè di natura al latte arte divina / sei
e gli ultimi diciotto anni della vita diè tutti all'insegna- mento: oltre il
iii-27-247: l'attentato dell'orsini, che diè luogo ad una rinnovata stretta di severità
leggère o d'intendimento mendichissima, si diè ad intendere che il salvamento della sua
anzi, com'è noto, la diè con troppo suo vituperio per poca lente.
strappasser le funi, cadde giù e diè in terra boccone. l. bellini,
per le donne, / e a uccider diè colei cui tu bramassi. foscolo,
di polpe / che la madre mi diè, l'opere mie / non furon leonine
al quale il detto signor piero gliela diè cortesemente e gli fece la lettera del
. de sanctis, iii-191: si diè in occulto allo studio de'classici,.
/ e presso al fiume verde gli diè fonte. clemente del mazza, xxi:
c. arrighi, 1-109: finalmente noemi diè la levata, e offerto il braccio
e sciolto libbito che 'l mio signore ti diè! 3. locuz. -a
. al quale il detto signor piero gliela diè cortesemente e gli fece la lettera del
. botta, 6-ii-604: allora si diè mano a licenziar l'esercito, e furono
e sciolto libbito che 'l mio signore ti diè! 2. rimesso in libertà
come in tribunale, / questa sentenza diè definitiva. panzini, iv-376: *
avea, il gomez sol venticinque glie ne diè in lista. d'annunzio, iv-1-349
la causa n'era, / tolse e diè in mano al duca di bavera.
: avvenne che una di quelle torce diè fuoco alla barba di crino d'una comparsa
a malincorpo, di lasciar roma e diè a questa sua risoluzione la spinta la morte
brando avìa / che al superbo oloferne diè la mancia / tra capo e collo
, la quale stava sul ballatoio, diè in questo punto il fischio di guerra
sì gran ruggito / e in terra diè materassata tale / che a molte miglia
i giorni, / sposo alla figlia il diè. aleardi, 1-47: a quando
aspetto / il suo pensier ch'altrui non diè sospetto. casoni, 35:
di polpe / che la madre mi diè, l'opere mie / non furon leonine
per tre dì. faenza non gli diè niente. misser guido da polenta, signore
/ mercé di quel signor che mi diè forza. guercio da montesanto, 333-vii
usano ministrar puri liquori, / donna mi diè. -servire i commensali a tavola
, / e 'l guasto che vi diè fu mirabilia. p. f. giambullari
s'appartene / a chi 'l vostro mi diè che 'n man vi vegna / la
gesuita fu il padre venturi il quale diè della pettegola a beatrice, alla sacra teologia
con baci e amplessi menelao encomi, diè motto alla moglie d'inoltrarsi a notturni
lungamente ortodosso marxista, il bernstein, che diè il motto d'ordine: « ciò
., 77-40: il conte ettore non diè nella rete, / perocché alla montagna
,... / ai barbari lo diè [lo stivale], con questo
... / ai barbari lo diè [il giglio di firenze], con
carducci, iii-3-166: dante il mover gli diè [al sonetto] del cherubino /
così grande nel mare che per molti giorninon diè luogo di venir navi. -effondersi (
] fu la musa di quelle idee e diè loro un accento vibrato e concitato.
tutto insanguinato per la gran musata che diè in terra. -sberla.
uscita di corpo l'anima e si diè il segno a diverse mute di corrieri
delfino, 1-339: la mutabilità, che diè natura / a'cuori femminili, /
[polonia] si chiuse nell'armi, diè il segno di guerra; / ma
. bandi, 1-i-255: la burla diè forte sul naso al carnesecchi.
46: al ta bacco diè di naso / e lo chiamò lorda materia
fu il fatale / giorno ch'a lei diè morte, a me natale. campanella
antigone] pur vita / l'incesto diè; ma il rio natal smentisci. leopardi
dea in riva è posta, / mi diè i natali. bacchetti, 9-13:
foscolo, gr., ii-129: armonia diè moto / agli astri, all'onda
la rosa. campailla, 12-8: diè [l'arcangelo divino] del gallo guerrier
a tenedo, e il 16 agosto si diè fondo alla spiaggia di troia. leopardi
: il padre mio / per consiglio ne diè che un'altra volta / rinavigando il
subito, ad apertura del libro, mi diè nell'occhio (poiché quella storia era
di mano e per le guance ne li diè tanti colpi che lo sparvieri e le
mazza d'ercule, che forse / gliene diè cento, e non sentì le diece
ciel fu chiaro e lieto / e diè di gioia manifesto segno, / quando dal
duro esiglio, il tuo paese / ti diè d'anima ladra e barattiera.
vino e pesce, e tornando a casa diè ogni cosa alla moglie; la quale
fae prezioso. petrarca, 105-16: i'diè in guarda a san pietro; or
getto. - anche: il primo abbozzo diè la positività di un'azione o di un'
andrea da barberino, i-87: aiolfo gli diè della spada nel collo per tagliarlo e
/ e ciascheduno a'suoi il nome diè. / per lo re carlo mongioia
felice da massa marittima, xliii-260: tu diè pensar che cristo benedetto / dentro le
/ è il comico menandro, che diè norma / alle comedie antiche e le ridusse
la seconda eletta / si diè al campion del populo pagano, / duo
e a 10 stillar del sangue ivi diè un morso / ch'una nera gentil
uso del tempo, il cinquecento diè fine. de sanctis, ii-n-21: la
calda, liberale, efficace, di cui diè prova la vostra ed alcune altre città
non seppe ad alcuni pescatori, gli diè la morte [a omero], la
: memoranda fede di questa sentenza ne diè la francia quando tutti al potere nuotavano
nutrimento, in che di morso / diè chi '1 mondo fa nudo e '
inteso giorno /... / che diè principio al nuzial soggiorno. metastasio,
siena, iii-300: la divina bontà mi diè sé più che io non addimandavo,
non addimandavo, perocché... mi diè medesimo ed egli mi fece l'assoluzione
compagnia di altre due, e ciò diè occasione al seguente sonetto. -provocare
, ma in occulto si disse li diè maggiore legazione. boccaccio, dee.,
era più speranza di libertà, si diè la morte. lottini, 229: chi
fu sposo / giove, ed a giove diè dàrdano figlio. leopardi, 899:
della porta, 8-104: -come ti diè gusto quell'oglia pudrida alla spagnola?
, ii-221: quei a cui non diè ciprigna i suoi / gran beveroni e non
. il cogolo scosso dal calcio olimpico diè un dolcissimo suono. -per estens
corpo di cristo, e oltracciò gli diè per istatichi il fratello e due suoi
e con rampogne / a bizia il diè. 4. imprecazione, invettiva
sole; / altri sovra natura al mar diè leggi; / ma de le
. l. pascoli, ii-258: diè principio al disegno ed ombreggiandolo collo '
la spagna, 4-16: gran vivande diè loro a mangiare: / lepre,
pure che 1 omnibus 'dei provvedimenti diè ragione al senato. s. spaventa
fu sposo / giove, ed a giove diè dàrdano figlio, / onde fùr troja
tremoli diffonde. pindemonte, ii-355: diè sul bronzo pendente il buon martello,
, dopo lunga diliberazione, l'onestà diè luogo a amore, e prese per
usano ministrar puri liquori, / donna mi diè, che più che argenti ed ori
monti, 21-512: truce di scudi forator diè marte / le mosse, e primo
e gialli, / quando palla mi diè lo scudo in mano, / dicendo:
di polpe / che la madre mi diè, l'opere mie / non furon
mano all 'opra, un altro terzo diè tal colpo di spada sopra la testa
quattrino avuto * / partito chi gliel diè, la canzon tronca / nel mezzo
sua famiglia, / sol perch'ella piatosa diè la lana, / non potendo la
più eccellente. fiacchi, 52: mi diè tale / naturale / chi ordinò tutte
, al quale il capitan non diè l'orecchio. boccaccio, i-9:
col canoro suo cavo oricalco / ne diè cenno a'compagni. marino, vii-539:
cura a quel motor superno / che diè le nevi al verno, / dolci
orrendissimo ciliccio e di catene spaventose si diè [maria maddalena de'pazzi],
lo partì e caldo a'cani / lo diè, eh'ancor me ne viene un
xiii-234: donna, a torto ti diè l'etate antica / titolo di pudica,
, 1-1-46: adamo... diè principio all'oscurissimo fomite æl peccato.
e di polpe / che la madre mi diè, l'opere mie / non furon
le braccia e 'piedi, tanto le diè per tutta la persona pugna e calci
stampa, 206: quando a voi mi diè l'alma mia sortei / promissi fede
onore, / ché la presenzia gli diè certo aviso / ch'era uomo illustre e
fiore, 200-13: amor trovai che mi diè gran conforto / co l'oste sua
. d. bartoli, 1-2-99: gli diè a reggere tutta ad arbitrio suo la
futilmente. dominici, 1-54: così diè [dio] la lingua all'uomo non
nacque allo stei la ruggine; ozioso / diè il cardo orror fra gli infecondi solchi
sono anche quiete dalla scossa tremenda che diè loro la paura -la paura di perderti.
, 1- iii-34: chi vi diè tal lume? / l'ozio? la
desinenze, il tenente elvetico gli diè dell'asino, del buricco, del bestia
iniquità comandate nel triumvirato annullò e ci diè leggi da pace. brusoni, 805
. g. villani, 8-43: diè titolo [papa bonifacio] di paciario in
l'arme la seconda eletta / si diè al campion del populo pagano, / duo
trasformazione ideale, il popolo italiano non diè veramente più opera... al
tieni buono, / che un prencipe ti diè la palandrana, / l'uno i
ebe sentita, / intero mi se diè, senza partita, / di palese.
, ma in occulto si disse li diè maggiore legazione. -in apparenza.
plutarco volgar. [crusca]: diè per consiglio che faces- sono fosse e
, ii-75: con una palmata sulla tavola diè lo spartano la palma dell'eloquenza,
185: qual bravo cuoco mai si diè la pena / di far servir di
testi fiorentini, 6: item diè dare soldi xxxv e mezzo per u
: la femminetta al fanciullo / piangente diè tepida pappa. tozzi, v-471: -
le desinenze, il tenente elvetico gli diè dell'asino, del buricco, del bestia
. fagiuoli, iii-168: d'accortezza ella diè sempre tal saggio, / e sempre
, che pargoleggia infante, / cui diè cuna d'argento il ghiaccio alpino,
e famosa nei feudali, sì che diè titolo al primo pari del reame fino
la direzione parlamentaria che... diè forma alla rivoluzione del 1830, non
di matrimonio, la prima cosa che diè dimandar della sposa è non già se è
davanzati, 122-7: intanto che ti diè, mi par cagione / a lo tuo
i-15-185: qual bravo cuoco mai si diè la pena / di far servir di zuppa
sua saetta che più taglia / mi diè per mezzo 'l core. bisticci,
arezo ebe sentita. / intero mi se diè, senza partita, / di palese
notte venuta, ghirardo con felice se diè buon tempo pascendosi del pasto che ciascuno
147: il timore della morte vicina diè loro le ali al piede e lena al
, 23-252: le cose che il caso diè sono mobili e se ne fuggono a
notte venuta, ghirardo con felice se diè buon tempo pascendosi del pasto che ciascuno
spogliatolo infino alla camiscia, ogni cosa diè loro. buti, 2-381: lo
al padre mio / taide raccomandossi e si diè tutta / alla fé nostra, al
volta a cena, e non gli diè testicciuole né occhi, ma diègli peducci.
). novellino, vi-177: diè questa lettera al siniscalco, la
non mai del gran pegàso / al tabacco diè di naso. carducci, iii-25-185:
gettò in ombra il suo peggio e diè rilievo al mirabile delle passioni e delle
melodie, o di chi vanto / si diè di febo me'saper suonare, j
trasferitasi di nuovo in gerusalemme, non si diè pace né accettò tregua dagli affanni,
casa chiamò e servi suoi e a uno diè cinque talenti, e a l'altro
l'alfeo / arretrò l'onda, e diè a'lor passi il guado / che
finì la guerra, / che gli diè morte, né però fu tale / la
dal bel rapirmi sento / che natura vi diè. foscolo, iv- 463:
giorni son tutti assettati, / e diè il soldan le sue benedizioni / alla
il petrarca,... mai si diè pensiero che uscissero a stampa. bernari
: item vi soldi a vi denari, diè renaldo dala porta, in mele e
lemme, / quando maria nel figlio diè di becco! -con riferimento a
taglio / si fé del monte e si diè corso alle acque, / ove il
pace. albertazzi, 949: si diè a imitarli, sul prato, con tali
10-95: a bontà della legge che vi diè moisè, al dassezzo quella pugna perdeste
. villani, 8-36: papa bonifazio ottavo diè perdono a tutti i cristiani ch'andassono
macinghi strozzi, 1-4io: tommaso mi diè el taffettà rimandasti:...
nello stupore e mutolo: poi riavutosi, diè in giubili d'allegrezza, in tenerissime
g. visconti, i-5-42: né ti diè sì doler s'io me segrego /
troppo perfettamente di quella che a te diè molti tormenti e molto bene e onore
, 1-6: il perfido morbo si diè a conoscere verso quell'epoca.
lo stesso aspetto; e finalmente cheselden diè questa denominazione allo stesso pterigio.
. croce, iii-23-453: d basile si diè a narrare le fiabe tradizionali del popolo
recare il verbo all'ultimo, gli diè modo di formare due versi bellissimi. fortis
cagioni, / sostenne il sì, diè perminenza al vero / e crebbe ne la
papa dopo lungo indugio il permutò: diè il vescovado nostro ad altri e a lui
vescovado nostro ad altri e a lui ne diè un altro. 8. mettere a
s'a me diede pene / e mi diè vita dispietata e dura? agostini,
persico egli fu tra brine involto / che diè il frigio pastore a citerea. leoni
in un giardino puro / alla luce ti diè l'ingenua brama / e la pace
croce, iv-12-178: a una nuova forma diè origine il cristianesimo con la chiesa cristiana
... qui fra noi si diè principio a questo miglior metodo sino dal 1487
/ serva giunon ver noi, e diè perversi / mali a color che passar questa
, iii-27-124: assai poesie di lui ci diè tradotte in versi il signor bernardino zendrini
con noi,... io le diè prima dimolte pugna, poscia, presala
non cale / l'ufizio e chi 'l diè lor. leggi e bandi, 11-5-27
testi fiorentini, 8: ci diè beni vieni galigaio per angiolino libre m
monte, a cui la pinta / diè giù da'merli, sopra al ponte infranse
battaglia stavasi involto con orcane, gli diè sì fatto colpo sull'elmo che mortalmente piagato
mirra poi, piangevole e dolente, / diè co'suoi pianti preziosi odori.
, / i vostri casi. ed ella diè in un pianto. -disfarsi
la mensa. salvini, 23-239: mercurio diè la piazza e 'l mercantare / ed
. avemo d'una piaza che ne diè rustichello. nota delle rendite relative alle
, / e 'n sull'elmetto gli diè sì gran picchio, / che, se
bechi, 1-84: il cuore gli diè un picchio. -impressione violenta e improvvisa
il re, ricevuti i danari, gli diè la piccolissima contea di vergiù. dovila
, 147: il timore della morte vicina diè loro et ali al piede e lena
piacevole e con atti d'autorità pieni diè ordine e incitamento cortese la loro signora.
macinghi strozzi, 1-410: tommaso mi diè el taffettà rimandasti:...
ringraziar con voci piene / chi vi diè tal favor nella mascella. p.
sopra lo quale iddio stette, quando diè iscritta sulle tavole la legge a moises
fu la domenica in albis, si diè nella sua chiesa principio alle divozioni con
petrone, simile a quello dove iddio diè la legge a moises, piglia tutta la
; / et ad una sua tasca diè di piglio. pasqualigo, 14: spinta
era di quercia noderosa e grave, / diè di piglio. lancellotti, 1-553:
., 3-11: come allora vi si diè di piglio [all'insegna di firenze
1-49: lo duca mio allor mi diè di piglio, / e con parole e
/ quando a la treccia il ramo diè di piglio. -mettere le mani
di malinconia / al cardinal da prato diè di piglio, / che 'l consigliò
cintura un colpo sì diverso / li diè che mezo el fé cader nel fosso,
le desinenze, il tenente elvetico gli diè dell'asino, del buricco, del
tra 'primi all'italia, a cui diè seggio onorato il chiabrera dopo essi e
, / che pinger san come armonia diè moto / agli astri. leonardi, 2-56
è la bianchezza, / che gliela diè natura per inganno, / per coprir
monte, a cui la pinta / diè giù da'merli, sopra al ponte
altri, coll'aiutar chi cadeva, gli diè la pinta. -attaccare polemicamente un'istituzione
: costei [arianna] gli diè uno giffolo di spagaccio ed uno pintolo di
e già sì viva tromba / cui diè fiato a suonanza il gran trimbreo, /
qual pon la storia, / gli diè lo strai di piombo, un altro d'
le desinenze, il tenente elvetico gli diè dell'asino, del buricco, del bestia
bocca in su quella piota di merda diè per sì gran forsa che tutta la
con un suo crocifisso nella sinistra mano si diè a flagellarsi con una catenella di ferro
. testi fiorentini, io: ci diè ser ackorri soldi cvim di pisani.
le desinenze, il tenente elvetico gli diè dell'asino, del buricco, del
padron, ch'era discreto, / le diè placida risposta. buonafede, 2-iii-141:
dal bel rapirmi sento / che natura vi diè. bicchierai, 24: il difetto
dai silenzi di quella placidissima notte, diè ricetto a mille tristi pensieri. ciro di
la corona e l'armi / e gli diè gloria ancor col plettro e i carmi
, non v'essendo la sera, diè loro materia di fantasticare la cagione della sua
bramoso i fugativi poculi / segue chi diè agli dei per cibo il filio / com'
gagliarde e poderose. parini, vii-32: diè [natura] a'maschi poderoso /
subito uscì fuori di un balzo e si diè a correre precipitosamente. d'annunzio,
. egli intraprese a polirmi. mi diè un anno di lezzioni teologiche, canoniche,
donna politica. carducci, iii-18-24: ferrara diè a roma tra 'più ingegnosi e
, 6-163: il tenente elvetico gli diè dell'asino, del buricco, del
di polpe / che la madre mi diè, l'opere mie / non furon
pericolo che speranza..., diè a prendere certe sue pillole. bontempi,
le brine / tenere e fresche, e diè lor polso e lena? b.
rime / spirto animò sublime / e diè lor polso e lena, / tuo fu
tuo poltronàccio compagnio, come vedi, diè morte. aretino, 20-234: qualcosa
questo sol disse: / che aristotele diè com'un poltrùccio / calci alle
ancora nella sua cella... gliele diè bere. brusoni, 2-83: porzia
sm. forteguerri, 25-86: gano diè foco al polvere nefando / e andar
pome della spada sotto il mento / diè al pagan con molto valimento. bemi
, col pseudonimo, 'il pompiere', e diè vita per qualche tempo alla parola 'pompierata'
ebbero il biondo. monti, 5-397: diè di piglio allora / ad un enorme
cavalcanti, 2-1-214: in questa gravezza si diè quasi tutta autorità ai ponitori, che
, 1-11: machinando inusitati ponti, / diè [luigi xiii] fuga a'mari
denari, i quali denari si diè in uno porcellino per dispesa de
nostri portamenti, / il qual mi diè d'amirazion non poco. p. del
portator del giorno. campailla, 12-8: diè [l'arcangelo] del gallo guerrier
: 'passindietro's'infiammò nel visov si diè un pugno... sulla fronte.
/ ne fu lor sempre, e ne diè chiari segni / e portentosi, allor
appoco si riscalda. campailla, 15-58: diè di natura al latte arte divina /
. de amicis, i-24: qui diè un gran soffio nel lume, si tirò
in breve la storia del piccolo dominio che diè il titolo feudale ai pepoli, il
no gli à tolta quella possanza che gli diè in cielo in ciò. s.
si credè, di annibaie bentivogli, diè l'aggiunto de''bruciati'alla vicina chiesa
18 febbraio 1299, col quale federigo diè in feudo a bartolomeo tagliavia la terra di
duci a cui l'ardente / virtù diè de la gloria il premio intero: /
libbre xlv di pisani e consentie e diè parola a tute altre terre e casse
fedeltà, tutto grazia: se non diè nel lor genio, non ne fecero mai
un pippolo di pepe. -allora gigi diè nel ridere, e alzò gli occhi e
, gioacchino rossini e giacomo leopardi, diè anche i due massimi tipi della diversa
governativa, fu quello che con replicati dispacci diè moto a questo grande lavoro. botta
/ con tutto il stato se gli diè in podestà. guicciardini, i-3: avendo
in podestà del suo nimico, morte si diè di propria mano. bibbia volgar.
. la spagna, 1-34: poi li diè la lettera in podestà. leonardo,
. e. gadda, 13-37: mi diè del deficiente, del rimbambito, del
cecchi, 254: quella vedova / gnene diè [del matrimonio] qualche intenzione e
. casotti, 1-5-103: questa sentenza diè definitiva, senz'altra intimazion previa o preambula
uscì fuori di un balzo e si diè a correre precipitosamente. landolfi, 8-21:
sguardi, / cui d'incorporea mano altri diè nome / e che del cuor fan
pelide achille / funesta, che agli achei diè tanti affanni, / tante all'orco
1 meriti della giustizia, per li quali diè il suo profeta temporalmente nelle mani del
piovano di pemina, con false predighe diè a intendere a'suoi popolani che a
a ranaldo pregiato; / pur non diè sdegnar lui de essere amato. tolomei,
». / e subito nel capo gli diè un fregio: / colle taglienti sanne
cattivi effetti ne'bambini che si diè a credere dovessero venirne il sig.
uscì che in sua pregnezza / non diè numi qbele al ciel profondo.
. / la semente inusata al suol si diè; / e 'l sabbato al meriggio
dal soldano l'uzato trebuto / mi diè... / e molte assai pre-
noi..., 10 le diè prima dimolte pugna, poscia, presala di
virtù che vien da alto / virtù gli diè e nacquene un ranocchio, / e
con esempio imitabile e non imitato, diè l'incarico di leggere pubblicamente su dante
fango una donna, a cui minerva diè l'anima e ogni dio si affrettò di
pericolante. però, che fece? si diè fretta di toglierlo via dal mondo:
gnano, che a punto nel secolo decimosesto diè tanto da pensare a mons. guidiccioni
è un pippolo di pepe. -allora gigi diè nel ridere e alzò gli occhi e
la considerazione socratica la quale presso platone diè tant'animo ad alcibiade. b. croce
con noi..., io le diè prima dimolte pugna, poscia, presala
gioco. / mercurio a te gli diè, ché non in vano / ti fé
che già i cavalli erano presti, diè subito l'ordine ai postiglioni di partire.
fu il fatale / giorno ch'a lei diè morte, a me natale. tortora,
. casotti, 1-5-103: questa sentenza diè definitiva, / senz'altra intimazion previa
baldovino ad adottarlo per figliuolo, gli diè maestri di lettere, lo provvide del
del dominio sovrano della corona, si diè a rinvenire le forme d'abbassare quell'alterigia
libbre xlv di pisani e consentie e diè parola a tute altre terre e casse
. m. adriani, i-118: non diè già licurgo la cura d'allevare i
agitato col pugno chiuso a scherno priapeo, diè la giunta all'uomo dalla gota rossa
ricondusse a la prigione antica, / e diè le chiavi a quella mia nemica /
dionisio ed ogni alto intelletto / si diè prigion al vero alor ch'intese / la
niccolò mio, che prima / me diè per conoscenza 'antonio mastro '. bibbia
, viii-173: egli [iddio] vi diè lo ammaestratore della giustizia e farà venire
l'aggettivo 'primaveresco \ me ne diè fede il povero agostino cagnoli, chiaro
carducci, iii-8-167: nella città la quale diè co 'l guini- zelli il primo esempio
: il socio effettivo dott. luigi frati diè fuora nel febbraio il fascicolo quarto del
il credere di alcuni, anticamente le diè principio. caro, 1-54: di
privato: sì che il fetido sterco gli diè morte e sepoltura: e questa fu
sommi a'quai l'orco non anco / diè il privilegio della fioria, nulla.
sdegni. monti, x-1-84: pria diè vento la terra, e poi dal monte
career mio con quella chiave / che diè mercurio al troian per campare. castiglione,
gabellieri e dice: -di che vi diè la gabella quello di quel porco? crescenzi
7-477: atridi e duci achei, mi diè comando / priamo e di troia gli
: la prima mossa... la diè un vile uomo...,
rosetti, i-227: il diligente profumieri diè aver per suo bisogno assaissimi vasi et
plur. tansillo, 7-250: ne diè [dio] a voi due [poppe
gli uomini sono fratelli », egli diè l'altro: « proletari di tutto il
più notabili. filicaia, 2-2-84: diè leggi e dogmi espose, / oprò,
'l raccolse come s'appartenne / potenza diè con ogni atto compiuto / farsi
all'india in profession di soldato, la diè per lo mezzo a ogni dissolutezza,
massa marittima, 53: l'eterno padre diè la copia / a gabriello de l'
ultima mano ad alcuni quadri del viceré, diè altresì compimento alla suddetta cappella del merlino
, 2-57: ei mi fece sedere e diè principio / a legger l'istrumento et
mostrando fermezza d'animo uguale al pericolo, diè a vedere che maggior virtù risplende in
sottomettere. monti, x-2-246: diè questa spada al buon traiano un giorno
d'una parte e d'altra ne gli diè che il mulo passò avanti, sì
ch'egli aveva, e nel corpo suo diè un'infirmità che continuamente menava vermini.
massa marittima, 53: l'eterno padre diè la copia / a gabriello de l'
della madre, si partì da lei e diè lato a'suoi proverbi e opere.
ragazzina, / un suicidio provvidenziale mi diè la spesa del funerale, / ma mi
non cale / fufizio e chi 'l diè loro. f. pona, 4-347:
, i-15-185: qual bravo cuoco mai si diè la pena / di far servir di
pubblicità delle tornate [dei consigli] diè animo ai libertini e sgomentò i fautori
i giorni, / sposo alla figlia il diè. betteioni, i-582: fé intera
. lalli, 2-32: alfin pur diè quella sentenza rea,!...
piropi ardentissimi contesta / la corona vi diè l'eterna corte. -ricrescere (
dante; / e petecchio a cui diè tape / i favi, il pungiglione ed
più che a parte del puniménto, si diè ogni fretta possibile a provedere al suo
di mazza; e 'l principe gli diè due punte tra le squame dell'usbergo.
di qua, di là, e poi diè cotal fiato. leonardo, 2-175:
calandra, 1-63: l'altro non diè punto conto della sua giornata. -con
vide, fatto- glisi incontro, gli diè nel viso un gran punzone. sacchetti,
. 1827 (282): pure diè dentro a mangiare di gran voglia].
età di otto anni e sì li diè moglie una putta chiamata iante. bibbia volgar
famiglia, / sol perch'ella piatosa diè la lana, / non potendo la pecora
, i-ii: rigor d'antica scola invan diè bando / e scosse da uman core
mi disse, / fra le quai mi diè questa ricordanza, / ch'io fossi
mercadante d'oghe. a cui besso diè d'occhio, parendoli strano, e disse
d'un imperadore, a cui li diè licenzia che per un dì la cavalcassero quanti
santo, dopo vespro, il santo padre diè la benedizione al popolo in su la
popolo in su la piazza detta, e diè 7 anni e 7 quarantine a chi
abbattimento di vigor naturale che alla fine diè in idropisia, e tutta ingrossava d'
ch'arse le case / ed a cotanti diè mortali duoli. -ragionarsi con il
scontrafatto e sì nero uscì in luce che diè sospetto d'essere scappato più che quatriduano
di quercia nodorosa e grave, / diè di piglio. soderini, i-525:
. buonarroti il giovane, 9-508: diè d'inciampo / e cadde e,
. leoni, 81: una vecchietta diè il fazzoletto e lo scialle, i
], 5: il cinema ti diè per dianzi il tuo vicin fileno. lippi
, pose de'teucri il seggio / e diè lor nome e le lor armi affìsse
vinto odoacre dagli ostrogoti, la si diè quetamente a teodorico. pirandello, 8-740
. cavalcanti, 199: d'accordo queto diè loro il suo castello.
più offese: creò nuovi conti; diè in feudo terre e villaggi. verga,
ribuffa / e con la spada fli diè ne l'omblico. bracciolini, 2-21-37:
corpo: così tutto si rabbuffò e diè in tali smanie di furore che, fra
e l'osso: / donde il lion diè in terra della bocca; / allor
macinghi strozzi, 1-410: tommaso mi diè el taffettà rimandasti:...
la giovane aveva colpa, alquanto si diè più pace. aretino, 14-57: disse
e suo avvocato,... diè modo avere gli atti dal notaio e
476: il comitato rivoluzionario di londra diè il disegno e i radicali italiani e
le imbrattature di raditura di muro e mi diè a portare un suo vestitaccio,.
spavento e raffrenato da tigrinaa, si diè furioso a trar calci, ond'ella
altro, a cui in sua lingua diè nome di capo bogiadore, che è quanto
. testi fiorentini, io: ci diè ser ackorri soldi cvim di pisani:
, tu sai quante busse calandrino ti diè senza ragione il dì che egli ci tornò
: tu cui de le melodie latine / diè la camena il vago stile a secchie
la mortalità, il santo apostolo si diè a procacciare l'ultima spedizione del suo
di franza una rama / delralber suo gli diè per lo suo nato. lamenti storici
e trabocchevole / carlon sulla collottola gli diè; / qual tordo è da ramata
, tolsegli l'ar- chibuso e gli diè con esso di ramata in la testa e
/ quanti al britanno suolo / ne diè tuo ceppo solo. lanaolfi, 2-64:
kodhàla e però del ceppo himiarita, diè soldati agli eserciti che passavano in occidente
di casa. dossi, i-138: si diè a rancurarsi perché tutto gli andava a
rancognando seco. dossi, i-138: si diè a rancurarsi perché tutto gli andava
). pallavicino, i-552: gli diè strettissime commessioni di procurar che quell'unione
che il core, presago, gli diè due scosse. nel seno, talché la
principe: perciò fu rappresentato da chi diè legge alle corone sotto il geroglifico di verga
scritto). compagni, 1-19: diè modo d'avere gli atti del notaio per
mauro, xxvi-1-235: l'abate volontier mi diè ricetto, / e subito appariron le
: il gran turco... dapoi diè loro libertà a tutti e fiorentini che
cesare, mandato a rassettar l'armenia, diè loro ariobarzane medo. zane, li-2-277
8-69: il cardinale chiamò i gonfalonieri e diè loro i gonfaloni al modo e insegne
: a re tale il freno / ne diè [dei venti], ch'ei ne
accese / e d'espugnar poi vienna si diè vanto. martello, 6-i-584: di
duca, ed abbracciatolo amorosamente, si diè a raumiliarlo colle più dolci parole che
un angiolo inviatole di paradiso, gli si diè in qualità di veramente discepola. settembrini
, i-33: cimbro... gli diè con un ravaio, / bruto con
nomato tobbia. ariosto, 1-1: si diè [agramante] vanto / di vendicar
di splendido zelo il re toscano / gli diè principio, accrescimento e stato.
di recare il verbo ah'ultimo, gli diè modo di formare due versi bellissimi senza
barberino, 3-1047: il re borello gli diè de la mano una gotata, cioè
, o rado o mai, / non diè a buon conto ad una tarda sete
annientare i borboni, e ben ne diè segno col lordarsi la man regicida nel
egual grado posta, / all'un diè laccio, all'altro acqua profonda.
. ariosto, 42-0: cadde, e diè nel sab- bion l'ultimo crollo /
150: fasciata diligentemente la piaga, diè nuovamente di mano a'remi. frusoni
volgar., xvi-27 (203): diè dio a salomone sapienza e prudenza molta
foscolo, gr., ii-137: diè i colori al sole, / e l'
la femmina / l'istigò ma egli diè il colpo. / -tutt'e due sono
seguirò poscia de'pensieri rei cne 'l nemico diè loro. lamentano abruzzese, lxxxvti-32:
espugnata; indi a la rea / stagion diè loco, e 'l novo anno attendea
comaro, che sia in requie, mi diè luogo a quella corte. a.
: quegli [borelli] compose e diè al marchetti che sotto il nome suo la
uscita di coipo l'anima, e si diè il segno a diverse mute di corrieri
con questa [tazza] ebe mi diè dolce restauro / de le fatiche ne la
tranquillo a'apecchio, lxii- 2-iii-283: diè volta al cavallo e, incitandolo alla carriera
dove la ristrinse, e la febbre gli diè a dosso grande; in pochi dì
iniquità comandate nel triumvirato annullò e ci diè leggi da pace sotto principe, il quale
, 77-40: il conte ettore non diè nella rete, / perocché alla monta-
perfetto / che di dante l'allor diè a bavio e a mena. gioberti,
da ogni altro pensiero, tutto si diè a riandar la sua vita. c.
. / s'ha, ch'e'diè reassunto, / non ti ingiuria, né
stupore e mutolo: poi, riavutosi, diè in giubili d'allegrezza, in tenerissime
il cieco strimpella la ribecca / mi diè per tema un de'miei conoscenti, /
. mme tosto ribello; / cain diè morte al fratello, / tolse a sé
a questo e a quel più volte diè ricordo / da signor giusto e da fedel
brigata e menòsseli a casa, e poi diè loro parecchi danari e trasse loro le
della voglia del dimino, / fortuna diè loro poi tal ricadia. b. giamoullari
. / pel riccio tronco, che diè tanta briga / a'silfi, a'gnomi
in italia e il fermento a cui diè luogo furono... un complesso
acconcime, le quali x libbre mi diè dare venturino di filippo, le quali
levasi, le riconsegno ciò che mi diè. -recapitare una merce, avuta
cieco, 39-66: fra le quai mi diè questa ricordanza, / ch'io fossi
pompa dell'augusto rito, / cui diè principio d'alessandro fi dono.
sola / restò la bocca che non diè parola. slataper, 2-100: io
di bisogno scrivere. e'ricordi ti diè filippo della donna, abbi a mente.
zali, i-324: cesare gli diè sulla voce dicendo sapere da'libri
: a recupe- razione della sanità le diè altri nutrimenti per lo cammino. pontano
valle / ove il mio exilio già mi diè cupido, / stommi e del mondo
pose de'teucri il seggio / e diè lor nome / e le lor armi affisse
l'amorazzo, l'incostanza di talanta diè ragione e scuse alla mia: ottimo il
gli ritenne et il buon traiano lor diè bando di tutta italia. bisaccioni,
tasso, 1-1: il ciel gli diè favore, e sotto a i santi /
innata, / dei mezzi insiem le diè la previdenza. -ridurre a,
giovane marx escogitò e dei quali non diè mai nel corso della sua vita alcuna
pezzo di tetto di una casa e gli diè nella testa. guarini, 1-i-125:
e rifrusto, triumvirato annullò e ci diè leggi da pace, sotto principe, /
par.]: àjlor l'italia / diè alle muse ricetto, e fu rifugio
., sguainata la spada, gli diè leggier ferita nel dorso. m. rossetti
fiato. chiabrera, i-iv-58: allor diè fiato alla canora conca / e rigonfia
suo figliuolo cavaliere, detto messer forese, diè per moglie una figliuola del guido novello
cuor senza ritegno: / e tal gliel diè che non avea riguardo. da porto
ceccardi, 2-272: da un varco turrito diè un lampo a lor occhi, soffuso
, e impro- visissimo surse e si diè loro a sinistra per fianco un turbo
fé i tondi) rima e poi diè di pittura. lomazzi, 4-ii-25: pittura
duro di rovero... mi diè del deficiente, del rimbambito, del
imbrattature di raditura di muro e mi diè a portare un suo vestitacelo...
entrò nello spogliatoio di maurizio; si diè a rovistar dappertutto, a rimuginar ogni
più raro e lento al suo ferir diè campo, / tosto rimunerollo ei con
il padre mio / per consiglio ne diè che un'altra volta i rinavigando il navigato
/ il fallo che sua mestola gli diè / nel muro che lisciando rafinò.
: vittorio, per tutta risposta, diè in un grugnito, rincincignò il foglio
le spiacque estremamente la burla, ma non diè punto a conoscere il suo vivo rincrescimento
degl'idoli che v'avea, il diè tutto alla disposizione del padre. -sgomberare
albertazzi, 861: l'amore gli diè ragione; gli rinfocolò la fantasia;
egli, battendosi e sciamando alle stelle, diè volta, e co'suoi dietro,
si dovrebbe ogni momento la risposta che diè catone a postumio albino, il quale chiedeva
nomadi dell'egitto e dell'asia, diè principio al monachismo di ponente.
sé stesso [cristo], non diè sentore né mostra di poter nulla. genovesi
sian giunti i cavalli; / esso che diè le mosse al lor cammino,
forze di quel demonio da formidauro, si diè a far animo a'suoi. assarino
d. bartoli, 2-2-271: si diè attorno con ogni possibil cura a rinvenire e
ha richiesta. - ora al perché diè giocar altri. -perché il farlo è benefizio
un tratto rinvilito, de'viveri, diè occasione al popolo lieto dell'abbondanza di
ancor non giaccio. / dov'ella diè nuova sì trista e na, / il
si riparò negli studi sul passato, diè segni meravigliosi alle genti di quanto ancora
» / i'gnene dissi e mi diè un riparo. molza, 1-156: lucente
trissino, 2-1-53: l'imperador gli diè [a goto] in governo /
siena, iii-300: la divina bontà mi diè sé più che io non addimandavo,
tirò di quell'intingolo, / cui diè tosto ripiego. -di ripiego,
: eletto cesare consolo da essi, si diè incontanente a servire il popolo, il
di quel demonio da formidauro, si diè a far animo a'suoi, perché
danari. / quando si vide gente, diè di mano / subitamente, e ripose
.!... / maria mi diè, chiamata in alte grida. boccaccio
149: quel ben, che mi diè pace / e mi sostenne in riposata vita
. marini, 77: gran risalto diè il prencipe nel sentir gente in sua
d. bartoli, 5-138: le diè a vedere in un semplice raggio della
era piena la strada, / e diè volta con gli altri smarriti. giuseppe flavio
antonio d'arcidosso libbre v, quali diè dare el detto galla e cossi sieno tenuti
galantuomini, de'quali uno gli ne diè una sì gentile e gorda, che
mia signora? / chi fastidio mai vi diè »? visconti venosta, 232:
ch'egli aveva, e nel corpo suo diè un'infirmità che continuamente menava vermini.
non prezzo alcun, ma il cor li diè per pegno. boterò, 9-40:
. risettùccio. dossi, iii-248: diè il vino un rissettuccio modesto, poi
in non ismuoversi dal risoluto, non diè mai orecchio né a domande né a
, 'nnanzi fatto, giovanni petrini / le diè un calcio, e 'l riccio la
iii-1-142: il prato, / che ci diè fiori a'pargoletti crini / ne'giochi
di quelle dee, dal destriere smontato, diè libertà alla lingua. b. corsini
36: alla mesta che 'l richiese / diè risposta quel cortese. de amicis,
cosa sua, dal cielo che la ci diè ne fu ritolta, come possiamo meglio
frugoni, iv-253: ierone... diè fama all'empiatura di midolla succhiosa dei
invitato dai silenzi di quella placidissima notte, diè ricetto a mille tristi pensieri, che
] apostoliche peregrinazioni, nelle quali non diè passo che non si vedesse incontro alcun nuovo
/ che con quelle che già ti diè fabrizio, / le quali or t'ho
e fattolo conoscere dalla sua moglie, diè lamentarsi di se medesimo e non della moglie
la mugnaia, come ci vide, diè acqua al ritrecine, e le gran
. dottori, 3-62: deh qual diè di se stesso / il fallace ama-
città; ma disperando d'un felice riusciménto diè fuoco ai borghi. rosmini, 5-2-70
, 1-51: lo duca mio allor mi diè di piglio, / e con parole
speranza, / ch'a mia beata vita diè sostanza. agostini, 82: la
a mezzo il golfo di lione gli si diè una tempesta sì rotta, a vento
che sen volea fuggire, / e gli diè dui tal calci ne la spalla /
il bronzo. a te. e diè con mano robusta un colpo sulla
a rocchi, / che temasso ti diè per buon mercato. b. barezzi,
degradazione relia, dopo sì disastroso viaggio, diè fondo col piede e col della clorofilla
del notarlo. sermini, 139: diè per reale sentenzia che tutta la roba
persona, / al modanese da grattar diè rogna. caro, 12-i-142: poiché
come fondamento comune, la romanità che le diè per prima unità e coscienza. baldini
su 'l carro, e con un'accetta diè per mezzo a'cerchi d'una tinella
pindemonte, 9-473: disse, e diè indietro e rovescion cascò. nievo, 1-281
fermezza d'animo uguale al pericolo, diè a vedere che maggior virtù risplende in
ghibellini / il papa indarno ancor si diè fatica. lucini, 7-424: in sulle
sì gran ruggito / e in terra diè materassata tale / che a molte miglia rimbom-
carità. pratesi, 5-182: non si diè a divedere, non si scolpò:
io mi dispoglio, / che mi diè a fin che, lei insonte, io
duro; e il (luca glie la diè vinta, ingiungendo con suo chirografo de'
). grado posta, / all'un diè laccio, all'altro acqua profonda, /
bestie. dottori, 1-233: costui diè nuova che da certe schiere / di cavalli
sacerdotessa. carducci, ii-22-78: amulio non diè il comando al fratello, e per
che non c'era da farla franca, diè una scrollata di spalle ed uscì sagramentando
ch'esperto d'addietivi, / nel dimagrar diè in terra un gran fracasso. /
di setole maggior il ciuffo svelto / diè per saggio primiero al santo foco.
, che 'l colpo intende / ove diè gionger pria che parti il strale.
uomo saltò su l'argine e si diè a lanciar manate di ciotoli addosso ai fuggenti
la ristrinse, e la febbre gh diè a dosso grande; in pochi dì si
, / a colei che amico fato / diè compagna alla mia vita, / a
del mese di novembre nel lxxxxviiij mi diè bonsi fiorini d'oro dtece; ebegli
, fu una specie di ferita, che diè molto sangue... ora tutto
causa n'era, / tolse e diè in mano al duca di bavera. caro
salciccie t'erano impromesse: / ti diè limeso un nobil nascimento / ed hai vii
fece farla, / e a mona pasife diè a mangiarne. 2. agg
prezioso anello, in mano glie lo diè. = deriv. da saltare
col santo cresci in man che dio ci diè la cominciò per sì fatta maniera a
/ in su la piaga, e tal diè d'armi un crollo / che, ancor
darci la nostra santificazione [gesù] diè se medesimo a tanta pena e all'obbrobriosa
promesso il vineziano e la schiavettina che diè darmi il milite, non è per capitarmi
dipinge giuliani, i-483: allora gigi diè nel ridere, e alzò gli le vele
uno cinquanta, xxxiv-599: chi ti diè licenza / di schiodar s'incammina nel quartiere
career mio con quella chiave / che diè mercurio al troian per campare. maironi da
ugurgieri, 145: quando la chiara tromba diè il suono, tutti senza dimoranza si