sf. psicol. subitanea espressione di emozioni dovute a uno choc pregresso e ri
povertà del spirito, siate umili di mente, abrenunziate alla ragione,
care, con un atto di autorità pubblica, ciò che era stato
savio che per ora non si parli di abrogare il decreto. manzoni,
tiranno abolisce le buone leggi più sovente di quel che osi abrogarle. la legge
. abrogato (part. pass, di abrogare), agg. che non
più riconosciuta (legge, decreto, articolo di codice, disposizione, ecc.)
della monarchia francese: contiene settantun articolo di leggi tutte abrogate dal tempo, tranne
-abrogazióne tacita: il venir meno di una norma giuridica per incompatibilità con le
fatta per forza, era nulla e di niun valore. manzoni, 1030:
: il progetto portava una espressa abrogazione di tutti i privilegi. panzini, ii-272
non parea cosa facile ottenere l'abrogazione di quel codicillo testamentario. bocchèlli, 9-189
. arrighetto, 238: tempo è di ricogliere il frutto della vite: ella
: ella die'abrostino, e in luogo di rosa lungamente crebbe spina. soderini,
nome italiano della vitis labrusca, specie di vite americana introdotta in europa. =
. vitis, uva), voce mediterranea di origine ligure come molti altri nomi di
di origine ligure come molti altri nomi di vite, con l'aferesi della consonante
, sm. bot. arbusto di montagna della famiglia composite [artemisia
e grave, e il fiore è di color d'oro: nasce da se medesimo
. idem, ii-178: l'abrotino è di due ragioni, cioè di piano e
abrotino è di due ragioni, cioè di piano e di poggio: con quello indichiamo
due ragioni, cioè di piano e di poggio: con quello indichiamo il maschio
soderini, ii-36: l'abrotano agguaglia di color cenereccio l'assenzio, nel resto
la foglia che va somigliando la manifattura di quelle del cipresso... è l'
ed appassito e scaldato in su le teghe di terra cotta, giova, ponendolo nel
. lastri [tommaseo]: prendete di poi dell'abrotano, che ogni coltivatore dovrebbe
chi la scalda al foco, è di matera, / che sette giorni lo calor
sacchetti, iii-266: abscito, è di colore nero con vene rossette; chi
absidato, agg. a forma di abside, fornito di abside.
. a forma di abside, fornito di abside. = = lat.
simile a quella del cappellone del duomo di firenze, si vede un tondo con una
; e v'è una grande madonna di mosaico, sola, nel cielo deh'absida
iv-2-1018: neh'abside dall'arco fatto di cunei neri e bianchi...
bianchi..., rosseggiavano vestigi di affreschi. idem, v-1-690: in
oro porti la figura bianca del cristo risuscitatore di lazaro. negri, 2-838: sebbene
dietro la chiesa, separata dall'abside di questa solo da una stradetta lastricata che pareva
un cortile. ojetti, i-120: di dietro l'altare maggiore tutta l'abside
l'altare maggiore tutta l'abside sfavillava di centinaia di ceri e candele accesi.
maggiore tutta l'abside sfavillava di centinaia di ceri e candele accesi. comisso
che girano intorno al sole prendono il nome di afelio e perielio, gli absidi dell'
tempera [il pianeta giove] la malizia di saturno, ed in quella di
di saturno, ed in quella di sotto tempera la malizia di marte. manfredi
ed in quella di sotto tempera la malizia di marte. manfredi, 1-168:
da focxco 'connettere '. nel significato di abside della chiesa è attestato in
altare dov'egli aveva il diritto di dir messa vólto ai fedeli come il papa
san pietro. = dimin. di abside. absintina, sf. chim
absin- tite, cuocendo una libbra di assenzio pontico in quaranta sestarii di
di assenzio pontico in quaranta sestarii di mosto insino alla terza parte, ovvero mettendo
a gli astri. = forma secondaria di obsoleto (v.), per influenza
al tutto absona dal vero, niente di meno a sì alto poema par che
energia volitiva; indecisione cronica e incapacità di agire; indolenza, irresolutezza.
, 4-157: era in uno stato di abulia, di prostrazione tremenda. prato
era in uno stato di abulia, di prostrazione tremenda. prato lini
lini, 2-281: reo soltanto di averti... richiamato dal tuo
ogni limite. = comp. di abulico. abùlico, agg
). affetto da abulia, incapace di volere. rigutini-cappuccini, 171:
a persona sana che non abbia forza di volontà. panzini, ii-434: parlava
ii-434: parlava con tutti e naturalmente di tutto: dell'abulico, dell'androgino,
, tr. ant. coprire, avvolgere di ombra. - anche al figur.
discesa, le cui opere hanno tanto di chiarezza, che ogni reale stirpe abumbrano
mi possa. = comp. di ombra (lat. umbra).
. titolo dato dagli abissini al vescovo di tutta la chiesa d'etiopia, scelto
preparati, e prima le avevano posti pezzi di tavola sotto, perché non tocchi il
forno, e appuntellatala con alcuni pali di legno, la empiron di lunghe casse,
con alcuni pali di legno, la empiron di lunghe casse, tutte ripiene di polvere
empiron di lunghe casse, tutte ripiene di polvere d'archibugio. manzoni, pr.
le ganasce. = comp. di puntellare (v.).
appuntellato (part. pass, di appuntellare), agg. sostenuto da
: cristo par sia riportato / tra'bagagli di radeschi, / su l'altare appuntellato
s. v.]: l'appuntellatura di quel muro è costata tre scudi.
n. franco, 1-70: chi vien di colassi! giugne ben presto, /
f. bertinì, 7-87: aveva curiosità di sapere appuntino il tempo del cominciamento di
di sapere appuntino il tempo del cominciamento di quello scirro. paoletti, 1-2-281:
. potete sapere appuntino il nome e cognome di ciascuno che da torino se ne viene
altro, se non che si dimenticasse di lei; o, per dire la cosa
cose pubbliche come fosse stato un confidente di cavour. panzini, iii-744: il riso
cotto così appuntino che anche dal modo di cuocere una vivanda si può desumere la
una vivanda si può desumere la storia di un popolo. e. cecchi, 6-50
ci piace. = dimin. di appunto1. appuntire, tr. (
. appuntito (part. pass, di appuntire), agg. (ant
s. v.]: appuntito, di viso non troppo tondo verso il mento
verso il mento... così forse di naso direbbesi, convenientemente appuntito, non
in palla. svevo, i-148: di là vedeva il vasto altipiano muto e deserto
deserto con le sue innumerevoli piccole colline di sassi, di tutte le forme,
le sue innumerevoli piccole colline di sassi, di tutte le forme, appuntite, rotonde
: un gozzo appuntito, con pochi peli di barba. stuparich, 2-65: eccoli
s'allunga [il bruco] convinto di curiosità per il mio dito. la simpatia
li nove anni appresso l'apparimento soprascritto di questa gentilissima, ne l'ultimo di
di questa gentilissima, ne l'ultimo di questi die avvenne che questa mirabile donna
questa mirabile donna apparve a me vestita di colore bianchissimo. idem, purg.,
. savonarola, 7-i-72: e interveniva come di uno che suona: benché e'non
sono appunto quelle fanfaluche che io disidero di sapere. lorenzino, 228: nessuno
ci toglie per lo più il desiderio di piacere altrui, quando appunto ve ne sarebbe
piacere altrui, quando appunto ve ne sarebbe di più il bisogno. cattaneo, iii-4-159
i cittadini che si demolisse il castello di milano... il casati parlava
milano... il casati parlava di mozzar solo i due torrioni. io gli
. rovani, i-59: l'arte di far all'amore è appunto un'arte,
209: piccoli e grandi si facevano belli di quel colpo di mano come se il
grandi si facevano belli di quel colpo di mano come se il merito fosse appunto loro
pensiero. deledda, ii-154: badiamo di non comprometterci, ora appunto che siamo tanto
pensato che, appunto perché la religione di cristo è la sola vera religione, i
per l'appunto, che gli scrittori di que'tempi contano, che [il
gli fu dato in su gli uovoli, di cui era ghiotto. c. dati
. dati, i-399: ci sono razze di uccelli e d'altri animali che forse
reale, e non già forma o grado di realtà. -ripet. leggenda di
di realtà. -ripet. leggenda di s. giovanni battista, 26: comincia
dove lor femine dormivano, senza curarsi di acconciarla troppo appunto allora. berni, 39-32
la qual cosa mentre prometteva messer marco di far tostamente, ecco che appunto arriva quivi
principessa appunto; ecco il momento / di far la prova estrema. 4
nelle risposte: vale come vigoroso rafforzativo di un'affermazione. -iron.: tutto al
grand'acquisto non d'altro che della lingua di dodici pescatori. a. f.
: per ricordare i punti più notevoli di un discorso, le modalità più significative
un discorso, le modalità più significative di un fatto; come promemoria, traccia per
anche come schema d'un disegno, di un quadro). manzoni,
ascolta con religioso silenzio... e di tanto in tanto prende con un lapis
con un lapis alcuni appunti sopra un pezzo di carta. panzini, ii-145: come
8-247: ho nella memoria un'infinità di nomi e di titoli, un magazzino
ho nella memoria un'infinità di nomi e di titoli, un magazzino di appunti,
nomi e di titoli, un magazzino di appunti, ma i libri che veramente conosco
, i-281: le sue prove migliori di scrittore oppo le ha fatte...
.. in certe notazioni naturali e di colore locale, d'appunti di viaggio.
naturali e di colore locale, d'appunti di viaggio. gramsci, 159: dovresti
mi restano estranei, come fossero quelli di un altro. comisso, 12-95: frequentavo
brigadiere non gli ha tolto gli occhi di dosso un solo istante, nel corso dell'
davanti a sé. 2. nota di biasimo, di critica; censura, rimprovero
. 2. nota di biasimo, di critica; censura, rimprovero. -muovere
, 4-192: quando l'ora mattutina di ritornare a casa fu diventata normale,
materie, che in qual si sia di esse minima parte si erri, ogni cosa
2-12-3-169: né anche sta bene tesser di soverchio polito e per l'appunto negli abiti
f. doni, 2-176: chi vuol di quelle buone, torni domani; e
quelle buone, torni domani; e di queste di caterina, a chi ne piace
, torni domani; e di queste di caterina, a chi ne piace, può
. annotazioni sul decameron, 103: di questi tali si può dire quel che ingegnosamente
pertica sulle ginocchia! = variante toscana di appuntire. appunzito (part. pass
. appunzito (part. pass, di appunzire), agg. dial.
i-172: lo scopo dell'appuramento è di mettere al sicuro da ogni contestazione le partite
in chiaro; riconoscere, controllare la verità di un fatto. f.
non vi bisognava per appurar l'intenzione di quella gente. magalotti, 11-77:
fatto succeduto in un'armata non più di quattro leghe lontana. salvini, 30-2-206:
io debbo... confessare ingenuamente di aver allora praticata una virtù, ed
soffici, v-1-108: che cosa facessero e di che vivessero nella capitale inglese, non
: la finanza non appurava nulla più di quanto s'è detto. idem, 1-iii-253
, 1-iii-253: sarebbe stato interessante appurare di dove avesse ricavata tale notizia. silone
li racconta per vedere se gli riesce di appurare qualcosa? 2. rifl.
. paoletti, 1-1-40: quanto più di profitto [arrecano] quelle scienze,
. appurato (part. pass, di appurare), agg. messo in
decietasi non esser bene appurata la deposizione di tarquinio, doversi costui carcerare. boccardo,
e le divote credenze e i miti costumi di sua nonna, appurati dalle meditazioni serene
(appùtido). ant. riempire di puzzo, ammorbare. novellino, 54
. appuzzare, tr. empire di puzza, rendere puzzolente.
villani, 3-84: piovve grandissima quantità di vermini,... con appuzzare tutta
: e che vuoi che ne faccia di me il babao celeste: n'appuzzerei tutto
appuzzato (part. pass, di appuzzare), agg. reso puzzolente
, agg. reso puzzolente, pieno di puzza. - anche al fìgur.
poi nel muso / appuzzati col fumo di lucerna / quei sillogismi. appuzzolare,
boccaccio, vi-242: non altrimenti che di mongibello, spira un fumo sulfureo sì
aprassia, sf. medie. perdita di abiti specifici, incapacità di compiere certi
. perdita di abiti specifici, incapacità di compiere certi movimenti comuni, di eseguire
incapacità di compiere certi movimenti comuni, di eseguire certi atti, afferrare oggetti (dovuto
. aprènte (part. pres. di aprire), agg. che apre.
., 2-4.: quando [tumido di alquante piante] per lo caldo aprente
= comp. dall'imp. di aprire e da balla (v.)
cardarelli, 6-58: mirabile ponte apribile di san paolo, che si chiudeva per
, sm. invar. medie. strumento di legno o di metallo per aprire e
. medie. strumento di legno o di metallo per aprire e tenere divaricate le
= comp. dall'imp. di aprire e da bocca (v.)
, sm. invar. industr. strumento di acciaio (foggiato a scalpello a un'
= comp. dall'imp. di aprire e da cassa (v.)
l'apricità che regnano nella più parte di questi interni meandri. aprico, agg
. palladio volgar., 4-15: di questo mese si semina la ruta ne'
, 2-101: era una antica / selva di tassi e di fronzuti cerri, /
era una antica / selva di tassi e di fronzuti cerri, /...
spiche, / quando il pianeta fervido di deio / i raggi a piombo in su
, iii-170: siedo al rezzo gentil di selva antica / che se stessa nel
solo e muto ascendea l'aprico raggio / di febo e l'aurea luna. idem
che il dì 3 aprile faccia il prognostico di altri 40 giorni successivi.
ne li bei mesi d'aprile e di maio / la gente fa di fior'le
aprile e di maio / la gente fa di fior'le ghir- landette. petrarca,
davanzali, ii-508: ii tempo è di far questi nesti, fatta la luna d'
viole odorose, i tulipani, chi di gennaio, chi di febbraio, chi di
i tulipani, chi di gennaio, chi di febbraio, chi di marzo hanno la
di gennaio, chi di febbraio, chi di marzo hanno la loro fioritura; e
... sì d'aprile che di maggio, seguono brinate che bruciano i
aure, a te perenne aprile / veston di verde il campo e la collina.
collina. idem, 824: te redimito di fior purpurei / aprii te vide su
vide su 'l colle emergere / dal solco di romolo torva / riguardante su i selvaggi
la spalla del monte discarca la soma / di neve alla chiama cordiale d'aprile.
borgese, 6-93: un diafano pomeriggio di questo magro intirizzito aprile. govoni, 3-46
pratolini, 9-105: era un aprile di gran luce, col sole che caricava di
di gran luce, col sole che caricava di maggior oro la lanterna della cupola,
petrarca, 325-13: al tempo che di lei prima m'accorsi, /..
/ ch'era de l'anno e di mi'etate aprile. tasso, 14-62:
, mentre aprile e maggio / v'ammantan di fiorite e verdi spoglie, / di
di fiorite e verdi spoglie, / di gloria e di virtù fallace raggio /
e verdi spoglie, / di gloria e di virtù fallace raggio / la tenerella mente
il sole in un fiorito maggio / di quel, che le tue rose, e
ognora. chiabrera, i-90: ma se di nostra vita / il così caro aprile
cura più dolce / regge nel fior di gioventù, nel bello / aprii degli anni
, / l'april de'colli italici vaghi di mèssi e fiori, / l'april
/ l'april santo de'l'anima piena di nuovi amori, / l'aprile del
, ii-596: o fiorenza, / giglio di potenza, / virgulto primaverile; /
quando la valle è una cuna / di fiori di sogni e di pace. panzini
valle è una cuna / di fiori di sogni e di pace. panzini, iii-805
una cuna / di fiori di sogni e di pace. panzini, iii-805: gli
il secondo mese dell'anno): di etimo incerto, parve agli antichi di
di etimo incerto, parve agli antichi di poterlo riferire al verbo * aprire '(
.. che mi sia data la parola di dio nell'aprimento della bocca.
sia grave, e con grande apriménto di gola. scala del paradiso, 214:
nel sonno, e cogl'importuni aprimenti di bocca, sbadigliando, gli toglie e
, gli toglie e rapisce il verso di bocca. leonardo, 1-163: li
terra è disposta, basta un apriménto di mano. cattaneo, ii-2-340:
cattaneo, ii-2-340: l'aumento di valore, che un territorio può ricevere dal-
al 50 e al 60 per cento di tutte le proprietà stabili. 2
qualificativo, e a volte in funzione di sm. invar.): in antitesi
scritti [dei classici] una specie di cabala, si osserva con superstizione il numero
esempi, si suppone una ragione a priori di qualunque loro abitudine indifferente, quindi se
provien se non da quella / forma di ragionar diritta e sana, / che
forti. nel kant, e nei ripetitori di lui, diconsi forme a priori le
, diconsi forme a priori le nozioni di spazio e di tempo; due idee
forme a priori le nozioni di spazio e di tempo; due idee secondarie che al
chiaramente nella distinzione ben nota tra verità di ragione e verità di fatto, tra verità
ben nota tra verità di ragione e verità di fatto, tra verità necessarie e verità
, 3-249: io ho l'obbligo di inventariare tutte le attività che trovi nel
che tutto quanto si trovi qui sia di spettanza di lui. cade perciò « a
quanto si trovi qui sia di spettanza di lui. cade perciò « a priori »
provenienza, derivazione) e l'abl. di prior (prius) prióris: 1
(dalla particella pri, forma parallela di prae, che esprime anteriorità, precedenza)
specie medievale (divulgata dalle traduzioni latine di aristotele: « demonstratio quaedam est procedens
, assoluto, assunto senza reale conoscenza di causa (e indica una posizione dogmatica
una posizione dogmatica, intollerante, priva di rapporti concreti con la realtà).
materialismo storico, nei quali mi argomentai di purgare questa dottrina da ogni residuo di astratto
di purgare questa dottrina da ogni residuo di astratto apriorismo. = v
giudica astrattamente, senza reale conoscenza di problemi e questioni. = v
.: astratto, senza conoscenza concreta di ciò che si giudica. soffici
v-1-31: un'osservazione penetrante e passionata di tutti gli aspetti degli esseri e delle cose
cose, libera da ogni esclusione aprioristica di tutto ciò che una falsa estetica battezzava
. nulla risolvono e soltanto introducono semi di discordia aprioristici inaderenti ai reali interessi.
, quasi superstiziose, contro questa forma di rinuncia aprioristica e ripetevano a sazietà,
trattore cingolato che spinge una grossa lama di scavo) per tracciare una pista
gli ostacoli superficiali (vegetazione, strati di terreno, macerie, ecc.)
= comp. dall'imp. di aprire e da pista (v.)
fendere (e c'è l'idea di far palese ciò che rimaneva chiuso o
chiuso o coperto o nascosto nella compattezza di un corpo, di un oggetto,
nascosto nella compattezza di un corpo, di un oggetto, di una materia).
un corpo, di un oggetto, di una materia). -anche intr.
2-4: se le roveri si tagliano di estate, dicono che s'intarlano; ma
s'intarlano; ma se si tagliano di verno, non pigliano difetto alcuno, né
portator del caldo, / le campagne di sete spacca ed apre. idem,
qualche arnese il muro, ch'era di mattoni, gli sarebbe riuscito di aprire un
era di mattoni, gli sarebbe riuscito di aprire un pertugio. -per simil.
fenomeni fisici e metereo- logici (cadute di gravi, tempeste, piogge); del
e divide e apre l'aria che sta di sotto al centro della sua gravità con
sommergere i continenti rimasti in un diluvio di fuoco. 2. aprire una
. baldini, i-525: il primo tronco di quel tracciato fu aperto all'esercizio la
quel tracciato fu aperto all'esercizio la bellezza di cinquantanni addietro. 3.
riuscire a farsi strada tra una folla di persone, in un luogo intricato. -anche
attorneggiare ippolita, o col carro / gir di pente- silèa le schiere aprendo. tasso
cerca d'aprirsi un cammino attraverso un bosco di carpini foschi non lascia soltanto fatalmente brandelli
carpini foschi non lascia soltanto fatalmente brandelli di sé fra le nocchie unghiute delle radici
, per accostarsi, com'è solito, di mano in mano sotto il loro serpeggiante
moschetto. piazza, 1-39: avidità di gloria apre ben spesso / il precipizio
per la prima volta le nostre miniere di levignani. lastri, 1-1-100: questo
: vedi laggiù le gru aprire a forza di genuflessioni delle nicchie per gli idoli?
il fendersi della terra per lo spalancarsi di voragini, il prodursi di fossi,
lo spalancarsi di voragini, il prodursi di fossi, di pozze. -anche lo screpolarsi
voragini, il prodursi di fossi, di pozze. -anche lo screpolarsi, il
. -anche lo screpolarsi, il formarsi di crepe nei muri di una casa che
, il formarsi di crepe nei muri di una casa che minaccia rovina.
tali ruinarono nelle dette città. leggenda di s. maria egiziaca, xxi- 1138
, 49: s'aprì la terra di subito, e inghiottì l'albergo e l'
arici, i-326: il repentino / di laghi aprirsi par tremoto. prati, ii-331
e lui ci si trovò su balze opposte di quella voragine che s'aperse nel nostro
nemici, perseguitati e persecutori, s'arrischiò di finir tutti quanti. luzi, 1-15
dura minor fatica ad aprir questa terra di notte. -per simil.: solcare
. caro, 5-207: il mar di schiuma / s'aperse intorno e '
con mano, / dicendo a me: di ciò non far parola. idem,
al diritto sopra il tenero e dilicato corpo di costei... con tanta forza
a dio. magalotti, 4-9: di vera gioia, e fida, / sì
l'anima altèra, affettuosa e degna / di quel misero arrigo. d'annunzio,
. calvino, 1-505: lo colpì di striscio, sulla fronte, aprendogli un lungo
un lungo taglio che subito si colorò di sangue. -incidere (un ascesso
cadavere. caro, 15-i-152: che di ciò fosse questa la cagione, si vide
soffocato nel sangue. redi, 16-iii-168: di dieci teste di cervo che feci aprire
redi, 16-iii-168: di dieci teste di cervo che feci aprire, nove erano verminose
che è chiuso (scostando le imposte di una finestra, i battenti di una porta
imposte di una finestra, i battenti di una porta, levando il coperchio a
, 87-22: una lege era nella cittade di lucca, nella quale erano scritte queste
« chiunque aprirà la porta della cittade di notte, in tempo di guerra, sia
porta della cittade di notte, in tempo di guerra, sia punito nella testa *
agile amatore... fece pensiero di aprir la borsa delle sue frode. caro
tu leggi e i tumoli scoperti / di funesto liceo t'apron le porte,
via corrente, odi lontano / tintinnio di sonagli. zanella, i-221: la
vaticano. io piglio a braccio / quel di se stesso antico prigionier. giocosa,
serra, i-21: e vien voglia di uscire da quella selva trita di segni
voglia di uscire da quella selva trita di segni così minuti e così infidi, di
di segni così minuti e così infidi, di gettare i libri e aprir la finestra
coltelli da caccia, per aprire le scatole di carne in conserva. montano, 137
, 2-217: il cavaliere bettigalli, di nuovo innanzi allo stipo, apriva e
1-197: aprì con esagerato rumore il portone di casa. quarantotti gambini, 6-57:
biringuccio, 1-57: ognuna [canna di mantice] aveva di ferro una ventola,
ognuna [canna di mantice] aveva di ferro una ventola, quale s'apriva
. -assol. dischiudere la porta di una casa, di un appartamento.
. dischiudere la porta di una casa, di un appartamento. f. d'
farsi aprire. e prima che il caporale di guardia l'abbia sentito, e si
aperto,... io ho tempo di vestirmi o bene o male. papini
ma anche quella speciale merlatura o insenatura di ferro che sta in fondo alle chiavi e
essa e, senza dargli il tempo di aprire, si precipitò come una catapulta
la scritta morta: / e già di qua da lei discende l'erta, /
. boccaccio, i-435: e tentavano di vedere e di passare il fummo,
, i-435: e tentavano di vedere e di passare il fummo, il quale punto
aprirsi a valle in un basso orizzonte di cielo. cicognani, 6-15: tra l'
. frocchia, 86: sotto ripari di frasche verdi, che poi ingialliscono al
ingialliscono al sole, si aprono spacci di vino. loria, 1-62: l'atrio
1-62: l'atrio illuminato era grigio di calce insudiciata dal tempo: sulle porticine
. buzzati, 1-208: adesso erano di nuovo lontani, fra essi si apriva un
da folti campi d'avena, e siepi di corbezzolo e ligustro, corsa dal vento
corsa dal vento, da folate cariche di polline e farfalle. -dare, affacciarsi
ducati per aprire anch'io un poco di treccone in mercato vecchio. boccalini,
mesi ha trattato con questi ministri camerali, di poter aprire in parnaso un pubblico fondaco
andavamo in collina..., parlavamo di aprire una scuola rurale, lui avrebbe
. aveva messo insieme in quattro anni di guerra e dovevano servirgli per aprire un'
e dovevano servirgli per aprire un'officina di meccanico. 15. permettere l'
, in un caffè, in una sala di spettacolo). -anche intr. con
/ or altre pompe, e non di sangue asperse / in bel teatro, che
e. gadda, 7-90: le posizioni di tutto un aggruppamento simbolisti co vengono così
ammissione » (delle valvole de'condotti di vapore). pavese, 4-218:
la busta conteneva le copie assai sbiadite di tre voluminose relazioni, accompagnate da un
uscire dal santissimo petto del salvatore raggi di luce meravigliosi. burchiello, 102:
men già sotto notturno velo, / di cui sovente amor benda si face;
/ que'languidetti fiori / che fatti pria di sue bellezze avari / entro i notturni
. pascoli, 327: i fior di margherita / non aprivano ancora le corolle.
al mare / quasi per darlo ai monti di zeffiro. baldini, i-641: ogni
sonori, corsi d'acqua d'ampiezza, di fondo e di colore differenti. idem
d'acqua d'ampiezza, di fondo e di colore differenti. idem, 6-156:
differenti. idem, 6-156: dalla messa di mezzogiorno della cattedrale da venticinque anni escono
: gli presi le dita e cercai di aprirgli il pugno a forza. idem,
10 stemma s'aprivano altri due lembi di manto con in mezzo uno stemma più
più che mai la fantasia ha bisogno di aprirsi in libertà. 22.
, purg., 32-59: men che di rose e più che di viole /
: men che di rose e più che di viole / colore aprendo, s'innovò
questo ultimo fuoco,... di rosso e'divien giallo, tanto giallo che
/ zefiro dolce le novelle fronde / di che si vede europa rivestire. boiardo
man nocente e ria, / tempesta di percosse aspra piovea, / quanti gigli
): una vietta... piena di verdi erbette e di fiori li quali
.. piena di verdi erbette e di fiori li quali per lo sopravvegnente sole
posto il nocciolo [delle pesche], di po'sette dì... comincia
apparsa? montale, 25: fiore di fosso che ti s'aprirà / sugli argini
co 'l sole / che ognor ce apriva di belleze nove. idem, canz.
dolce riso / m'apre il ciel di primavera. battista, iii-391: pieghi l'
, e a lagrimare intenti / sparser di perle orientali un mare, / ma i
: e tu vento del sud forte di zàgare, / spingi la luna dove nudi
il puledro sui campi / umidi d'orme di cavalle, apri / il mare,
alla vista, apparire dinanzi agli occhi di chi contempla. petrarca, 9-5:
non pur quel che s'apre a noi di fore, / le rive e i
, / le rive e i colli di fioretti adorna. caro, 1-172: pendono
cielo raggi che s'aprono con bellissime ombrelle di luce. de pisis, 54:
apre a un tratto / un largo orizzonte di spiagge. montale, 98: tempo
non s'aperse questo mare / infinito, di creta e di mondiglia. bonsanti,
questo mare / infinito, di creta e di mondiglia. bonsanti, 2-49: vide
vide un viale passare accanto, fiancheggiato di giovani lauri, vide a cinquanta passi circa
casa rustica. buzzati, 1-31: di là di quell'inospitale edificio, di là
. buzzati, 1-31: di là di quell'inospitale edificio, di là dei
: di là di quell'inospitale edificio, di là dei merli, delle casematte,
altambasciadore], ma gli concedette licenza che di quello che detto gli avea ne facesse
io già amai, io non avrei ardire di dirvi cosa che io credessi che noiar
pruova non venni io / se far di voi con tarme io potea acquisto? /
mio / ch'avresti il fin già di ruggier previsto. idem, 43-128: l'
: così potrà aprirgli sempre la verità di tutte le cose con destrezza. grazzini,
io t'apra, / con quanto di secreto / dentro l'archivio cupo /
partita. fagiuoli, 3-1-5: e ben di rado supplice gli apersi / la voglia
un sonetto del petrarca o quattro terzine di dante, di quelle dure ad aprire
del petrarca o quattro terzine di dante, di quelle dure ad aprire. montale,
mostrare arroganza, né poca reverenza verso di lui, gli s'apra quel che
, [occhi], / negli abissi di luce erro all'oscuro! manzoni,
che due si conoscessero bene bene tra di loro, per aprirsi sur un tale
è necessario per carpirgli una maggiore quantità di segreti. baldini, i-271: mi domandò
fra il desiderio d'aprirmi e il timore di parergli un sac- centello.
innanzi che a mensa si ponessono, di far lieti i suoi fratelli con aprirsi
lampi e fulmini violetti ogni volta col terrore di vedere l'ultimo. 33
era dovuta alle mani corte e tozze di palle. idem, 4-332:
dell'alba / che apre un giorno di pioggia. calvino, 1-546: abbracciai
con grande strepito guerriero; una folla di popolo annunciava il ritorno d'èrcole che entrava
entrava in cocchio tirato da alcuni schiavi di nazioni diverse da lui soggiogate. serra
aprirà come suole tardi, degli esami di laurea. baldini, 4-130: l'anno
l'anno s'è aperto col rullo di tamburo, in lontananza, del centenario
aprire una successione: quando la morte di una persona dà inizio all'azione degli -aprire
all'azione degli -aprire ad alcuno la porta di una scienza, di eredi per
ad alcuno la porta di una scienza, di eredi per entrare in possesso dell'
: dargli la facoltà, fornirgli i mezzi di -per estens.: anche di una
mezzi di -per estens.: anche di una carica, quando, per la
aprir de l'anno / son tutte di dolcezza e d'amor piene. leopardi,
18-17: già sul novello / aprir di mia giornata incerta e bruna, /
aprirsi col ferro il passo, o di perdere in quello sforzo la vita,
combattendo valorosamente, furon costretti al fin di lasciar vela. -figur.
-figur. caro, 12-1021: di qua, turno, di qua. quinci
, 12-1021: di qua, turno, di qua. quinci la strada / che
/ spade non teme, e che di sé fa scudo / dovunque alma ragione
riuscire a penetrarvi, superando ogni sorta di ostacoli. tasso, 19-60: spia
prime foglie tenerissime avevano compiuto il prodigio di aprirsi un varco tra le zolle.
diletta moglie il passo aprite, / di cui per grazia dite è fatto degno
: offrirgli il destro, la possibilità di compiere una azione, di raggiungere uno
la possibilità di compiere una azione, di raggiungere uno scopo. dante, conv
del tutto non risponda a la questione mossa di sopra, almeno apra la via a
/ per farsi, come a te di fama eterno, / che puoi drizzar,
qualche ombra almeno / de le cose di fuor. botta, 4-555: il visconte
fuor. botta, 4-555: il visconte di turena, usando la occasione apertagli dalla
offrire la possibilità, dare l'occasione di fare qualcosa. - anche rifl.
, 92: ardono i fochi / sacri di giuno, ed alla dea d'amore
ed alla dea d'amore / coronate di fior s'apron le porte. -aprire
, con estrema cautela; assumere coscienza di circostanze che si vanno maturando a nostro
apersi. lettere e istruzioni dei dieci di balia, 2-69: e a questo aprite
apre gli occhi, / ha gravità di capo e di cervello; / sa fare
, / ha gravità di capo e di cervello; / sa fare i fatti suoi
ad alcuno: fargli conoscere la realtà di una situazione; renderlo più cauto e
accorto. boccaccio, i-235: di questo ti dovresti tu rallegrare, e
dopo la colpa per aprir gli occhi di colui che ha peccato, il quale per
, i-107: se gl'italiani fosser capaci di disinganno, questo solo bastar dovrebbe ad
pittore novarese nella sua onestà si compiaceva di ripetere come fosse stato invece il ranzoni
. pratolini, 9-862: a proposito di tuo marito, se te ne parlo è
: allora aperse gli occhi a'disordini di casa sua; e poco appresso tirato
saggia e bella alma celeste: / che di sì pura umanità si veste, /
se quando si apre una successione apprenderle, di esercitarle. -aprire gli orecchi: ascoltare attentamente
: ciascun apra ben gli orecchi, / di doman nessun si paschi. c.
14): egli, in fervore di spirito, comandò a uno di loro,
in fervore di spirito, comandò a uno di loro, che nel nome di dio
uno di loro, che nel nome di dio aprisse la sua bocca, e parlasse
dio aprisse la sua bocca, e parlasse di dio ciò che lo spirito santo gli
da parte del pontefice) il permesso di parlare. pallavicino, 3-93: nello
due concistori distinti co'nuovi porporati, di chiudergli e d'aprirgli la bocca.
pietrucce e bianchi marmi, / la voce di cristallo apre ogni rio.
-aprire le braccia: allargarle in un gesto di rassegnazione. -aprire le braccia ad
. salvini, 39-ii-147: non fa di mestiero... a chicchessia,
144: il reo sfugge la società di quelli che non lo somigliano, perché
per fargli sentire che sono da più di lui? lambruschini, 1-43: comunichiamo
i più segreti pensieri. leggenda di s. maria egiziaca, xxi-1139: e
tre amici, con metter loro sopra di ciò un altissimo segreto. -aprire il
quel cuore, il quale la lieta fortuna di girolamo non aveva potuto aprire, la
grande razza. gli alberi sparsi e radi di porta nuova, di piazza tricolore,
alberi sparsi e radi di porta nuova, di piazza tricolore, i tigli di porta
, di piazza tricolore, i tigli di porta venezia ti aprono il cuore.
magagnata. baretti, i-17: ho vergogna di quello che per l'addietro composi.
aprirsi della mente, quella chiarezza celeste di poco prima, già oscurarsi a tratti
lo 'ntelletto oscuro e bruno. tratlato di virtù » morali, 240: uom che
il riso, e non so che di noto / mi splendea ne'tuoi sguardi,
sotto la coscia, e càviglisi un poco di sangue. redi, 16-vi-317: mi
muratori, 1-9: lo stesso io dico di chi all'incontro non vuol mai aprir
; dare inizio a una azione di fuoco di artiglieria, di fucileria.
inizio a una azione di fuoco di artiglieria, di fucileria. beltramelli
azione di fuoco di artiglieria, di fucileria. beltramelli, iii-1179:
. apriti cielo!: indica lo scatenarsi di furie, disordini, tumulti.
mucini hanno aperto gli occhi: detto di persona accorta che non si lascia ingannare
sono conosciute e che non avemo paura di lor tranegli: 'i mucini hanno aperto
. arnese (formato da una lama di tipo speciale innestata in un manico)
manico) che serve per aprire le scatole di latta. = comp.
= comp. dall'imp. di aprire e dall'oggetto scatola (v.
: ecco onesto uomo! è divenuto andator di notte, apritor di giardini e salitor
è divenuto andator di notte, apritor di giardini e salitor d'alberi! guerra dei
ii-411: lo adultero, divenendo andator di notte, apritor di giardini, salitor di
, divenendo andator di notte, apritor di giardini, salitor di alberi, è
di notte, apritor di giardini, salitor di alberi, è somigliante al ladro.
., 1-37: con ispesse apriture di bocca [il dragone] mandava fuori fiamme
ii-18: non mancai, pregato, di comporre il solito prologo in versi,
. idem, iii-100: 11 corpo di cristo fu molto bello, e grande,
: per quelle apriture mettendo l'occhio, di vedere s'argomenta ciò che uno bianchissimo
uno bianchissimo vestimento, al verde dimorante di sotto, gli niega. leonardo, 2-296
essere intromesso 3. gola di montagne. g. gozzi, 3-1-100
vede il sole fuori per alcune apriture di monti, s'è partito per sue
. tess. pulitura, spolveratura dei fiocchi di cotone, provenienti dalle camere di mischia
fiocchi di cotone, provenienti dalle camere di mischia. aprizióne, sf. ant
, grandini, saette, tremuoti, aprizioni di terra. = deriv. da aprire
apróne, sf. ant. mora nera di rovo. soderini, i-445:
= dal lat. apronia, sorta di 4 uva nera '. aprònia
. impossibilità, propria dell'idiozia o di certe forme di psicosi, di tener
propria dell'idiozia o di certe forme di psicosi, di tener desta l'attenzione
o di certe forme di psicosi, di tener desta l'attenzione. =
congenita, che consiste nel mancato sviluppo di una parte del volto. =
questa virtù è appellata aprospatia, cioè di non amare neuna cosa viziosamente, e
, e questa virtù nasce dal gusto di dio e dalla esperienza e dalla scienza
dio e dalla esperienza e dalla scienza di dio. = voce dotta,
, comp. da a-privat. e tema di protone (v.). apselafasìa
, sm. plur. entom. sottoclasse di insetti, comprendente le forme che
è detto kiwi), della dimensione di un gallo domestico, con corpo tarchiato
domestico, con corpo tarchiato, coperto di penne a forma di peli, testa
tarchiato, coperto di penne a forma di peli, testa piccola, becco lungo e
delle ammoniti, con la conchiglia fornita di speciali piastrelle presso l'apertura (caratteristici
aptonastla, sf. bot. movimento di curvatura di organi vegetali in dipendenza da
sf. bot. movimento di curvatura di organi vegetali in dipendenza da semplici contatti
aptotropismo, sm. bot. movimento di curvatura di organi vegetali in seguito a
sm. bot. movimento di curvatura di organi vegetali in seguito a uno stimolo
io sostenerti nella mano, / terra di luni, come un vaso etrusco! /
panzini, 1-739: io mi accontento di travertino e marmo apuano. viani,
viani, 19-229: la consacrazione apuana avvenne di notte tempo e siccome l'acciaio temperato
sconsacra e smiracola il generale colla spada di suo nonno tagliò il corso del fiume
voce dotta, lat. apuanus (popolo di stirpe ligure anticamente stanziato nella regione
aghiaccia l'acqua. item un bastone fatto di questo albero e gittato in qualunque animale
in qualunque animale, benché per mancamento di chi lo getta caggia innanzi che arrivi allo
'e folium 4 foglia ') di formazione analoga ad acrifolium (v.
o dorata, che raggiunge un metro di lunghezza e due metri d'apertura d'
, la testa fulvo-rossiccia, il rostro di color nerastro, robusto, diritto,
all'apice; le zampe sono coperte di piume sino alla base delle dita;
la coda e le penne dei tarsi di color chiaro quasi bianco; nidifica tra
sgradevole, secco e monotono; è di notevole potenza muscolare e può sostenere tra
(capre, camosci, cani). di più piccole dimensioni è l'aquila imperiale
piccola e si presenta col piumaggio macchiato di chiaro; è uccello lento, pesante,
color bianco del petto; l'aquila di mare [haliaètus albicilla) ha le
7-75: l'aquila ficca li suoi occhi di continuo contra li raggi del sole,
dove non vi si puote andare. fatti di cesare, 237: e li loro
ogni odio e con tutta la forza di perseguire intendo. scala del paradiso,
in così poco tempo volare: e di questo divino miracolo fu grande stupore.
in mar giù dell'altezza / quivi di nuove penne s'adomava / e riprendeva
ha cresciuto tanto la parte del becco di sopra che racchiude in modo la parte
sopra che racchiude in modo la parte di sotto, ch'ella non può pascersi,
pietra e tanto vi percuote quella parte di sopra che ella l'assottiglia in modo che
ogni temenza sicure, una rapace aquila di non so onde scesa giù a piombo,
ambedue voltolarsi, ambedue stretti / far di squame e di piume un sol viluppo
ambedue stretti / far di squame e di piume un sol viluppo. n.
: fede ed amore e speme / di terra l'inalzàr quasi colomba / 0
poggia a le supreme / nubi e rimira di lontana parte. campanella, 2-187:
all'aquila la vista acuta per mirar di lungi il serpe che ha da magnare
l'acceggia, / l'oche in fila di sé fanno bandiere. vallisneri, 1-773
falconi, gli sparvieri e simile schiatta di predatori hanno 1 rostri, gli artigli
: com'aquila che sotto alla difesa / di sue grand'ali rassicura i figli /
sedenti / leoni, e ululanti l'ombre di lupi. idem, ii-2-13: le
, 11-86: pensò ch'io tentassi di fuggire, e nel rapido istante del
battagliar coi venti, / truce istinto di zuffa il ciel le diede; / e
ciel le diede; / e sul ciglion di gioghi erti e repenti / piacer le
erti e repenti / piacer le infuse di locar suo nido, / e dove
accompagnando la corsa con un crescente fremito di penne, si separa dalla sua propria
ala enorme o abbandonato sul petto gonfio di penne, nell'incavatura di due rupi
petto gonfio di penne, nell'incavatura di due rupi in bilico sull'abisso. barilli
sole guazza, affoga nella salsa grigia di londra. lo puoi guardare tranquillamente senza
. lo puoi guardare tranquillamente senza bisogno di essere un'aquila. tombari, 2-152:
. insegna delle legioni romane (un'aquila di rame o d'argento in cima a
cent'anni e più l'uc- cel di dio / nello stremo d'europa si ritenne
sacre penne / governò 'l mondo. fatti di cesare, 78: e sappi certamente
falcato voi de le fischianti / al sol di maggio scimitarre azzurre / croci di cristo
sol di maggio scimitarre azzurre / croci di cristo ed aquile di roma / cadean
scimitarre azzurre / croci di cristo ed aquile di roma / cadean. pascoli, 912
così vidi adunar la bella scola / di quel signor dell'altissimo canto / che
., 24-31]: lo 'ntelletto illustrato di scienzia è leggeri a volare come aquila
parlare con te, coi tuoi segnali / di partenza colorati dalla lanterna / notturna.
aquila, così non ci vollero meno di dodici anni di seminario. idem, 160
non ci vollero meno di dodici anni di seminario. idem, 160:
, iii-34-225: nel suo mestiere [di mendicante] era un'aquila, sapeva
., possedeva molti modi e maniere di cavar denaro. ojetti, i-493: io
. 4. arald. raffigurata di fronte, ad ali spiegate, con
ali spiegate, con la testa rivolta di fianco e gli artigli aperti. -aquila
sec. xv da sigismondo, imperatore di germania e re dei romani; nel
romani; nel 1721 da pietro i di russia; nel 1806 da francesco i
fortissimo elmo rilucente é leggiero, ornato di ricchissime pietre preziose, sopra il quale
il quale un'aquila con tale aperte di fino oro risplendeva, gli mise.
intorno al '70 se ne avevano [di sigarette] in austria di quelle che
ne avevano [di sigarette] in austria di quelle che venivano vendute in scatoline di
di quelle che venivano vendute in scatoline di cartone munite del marchio dell'aquila bicipite
e poi ancora un'aquila bicipite rilevata, di smalto, fra due date, 1914-1918
, ti troverai i più arrabbiati austriacanti di oggi. si cambia padrone: giù
5. astron. grande costellazione formata di 146 elementi, tra cui primeggia altair
tra cui primeggia altair, stella luminosa di prima grandezza: vicina alle costellazioni del
... e la saetta accesa / di cinque stelle e l'aquila superba.
che nel firmamento s'usurpa l'atrio di quindeci stelle, oltre sagittario, verso
. o. ittiol. pesce di mare chiamato comunemente razza di scoglio.
. pesce di mare chiamato comunemente razza di scoglio. redi, 16-iii-393: mi
a vederne un'altra volta negl'intestini di un grossissimo pesce aquila. salvini,
, 1-127: un simil medaglione del re di francia, in cui questa figura a
il pileo, ed ai piedi ha di più un'aquilina. -acer. aquilóne
inverso. l'aquila era il simbolo di giove, trasformata in costellazione dopo il
, trasformata in costellazione dopo il ratto di ganimede. la forma aguila è semidotta,
ganimede. la forma aguila è semidotta, di fronte alla voce popolare aguglia (cfr
e sf. miner. ant. pietra di colore scuro (che nel medioevo si
, ma presso / a lui di giove la gran messaggera / aquileggia.
aquilègia, sf. bot. genere di erbe perenni della famiglia ranuncolacee,
, che giungono a un metro di altezza, con foglie frastagliate di colore
metro di altezza, con foglie frastagliate di colore verde-glauco, a fiori di
di colore verde-glauco, a fiori di varie tinte (dal viola all'
rosa, al bianco), a forma di cornu copie pendenti, in
21-153: si salva, all'ombra di fratta o di fossa, l'aconito celeste
si salva, all'ombra di fratta o di fossa, l'aconito celeste e l'
una moltitudine immensa / d'uomini, di cavalli, / di carri condotta da mille
d'uomini, di cavalli, / di carri condotta da mille / vittorie che
/ d'un fremito aquìleo, nube / di penne di pepli di chiome / impetuosa
fremito aquìleo, nube / di penne di pepli di chiome / impetuosa volante / in
, nube / di penne di pepli di chiome / impetuosa volante / in aura di
di chiome / impetuosa volante / in aura di giovinezza. idem, v-1-950: essa
aquila] non è più una insegna di milizie pedestri; è una crescente rapidità di
di milizie pedestri; è una crescente rapidità di conquistatori aquilei. aquilìfero, sm
del regolo. = comp. di aquilino2. aquilino1, sm.
. diodati [bibbia], 459: di là ella [l'aquila] spia
aquilino2, agg. pertinente all'aquila; di natura o d'aspetto simile all'aquila
dalle rugose labbra e dall'austero cappuccio di dante se lo imagina un'anima dura e
quello stupendo gelo che accompagna la volontà di là dal limite noto, quando sembra che
l'anima si muti in un monte di rigido diamante e non lasci vivere sul
. deledda, ii-349: una figura di uomo primordiale, con grossi occhi azzurri
primordiale, con grossi occhi azzurri iniettati di sangue, in un viso nero,
moravia, vi-307: era la testa di un rapace, senza nulla di aquilino però
testa di un rapace, senza nulla di aquilino però, di specie triste e
rapace, senza nulla di aquilino però, di specie triste e inferiore.
. boccaccio, v-27: due occhi di tanta chiarezza ch'appena li potè sostenere.
idem, viii-32: il suo volto [di dante] fu lungo, il naso
tirava all'aquilino, che è segno di maestà. g. gozzi, ii-222:
uno aquilino..., purché fossero di donna, mi piacquero sempre ad un
ad un modo. foscolo, xiv-12: di volto non bello ma stravagante, e
stravagante, e d'un'aria libera, di crini non biondi ma rossi, di
di crini non biondi ma rossi, di naso aquilino e grosso ma non picciolo
. jovine, 5-76: aveva una testa di delicato disegno, fronte pallida e alta
pratolini, 9-236: era pratese, di una famiglia di lanieri, giovanissima ma non
: era pratese, di una famiglia di lanieri, giovanissima ma non bella,
, 45-4: sed i'avess'un sacco di fiorini, /... /
: al soffio aquilonar si stringono / di ghiaccio i fiumi; e muoiono gli armenti
/ mi volesse al bel paese / di toscana trasportar! papini, 8-138:
8-138: a te [debbo] carducci di maremma, gli scatti di leon che
] carducci di maremma, gli scatti di leon che non si posa e il desiderio
. / rampolla e sogna - immemore di scuri - / l'eterna volta cerula e
che nelle parti aquilonari, la natura di questo uccello [lo sparviero] sia molto
32-99: in cerchio le facean di sé claustro / le sette ninfe, con
, mostrò la terra al cielo. fatti di cesare, 163: « noi
anzi ene uno vento che li nasce di costa). « io vorrei -disse cesare
il settentrionale aquilone lo ripercuote. imitazione di cristo, iii-27-1: di'al vento
: borea ovvero aquilone è vento congiunto di settentrione, e per sua natura può
. le cui forze e opre in persona di se stesso descrive ovidio dicendo: «
monti agghiaccia, / che son canuti di perpetua neve. marino, 12-32: fan
il mondo inaridito e addiacciato dal rigore di quei freddi boreali non dovrebbe aver forza
quei freddi boreali non dovrebbe aver forza di sollevar mai tanta quantità d'esalazioni.
batta aquilon l'artiche piume / e di volo nevoso ingombri il cielo, / cresca
cresca il monte a le stelle irto di gelo, / fissi a la sponda il
il vento austro e suoi collaterali essere di un moto contrario all'aquilone, cioè
... / simile al mugghio di remoti tuoni, / al notturno del mar
arici, 9: schiena / alta di monti sia barriera incontro / al rigente
dei gelati aquiloni, aspirano a fruire di un'aura balsamica e di un raggio sereno
a fruire di un'aura balsamica e di un raggio sereno di primavera. verga
un'aura balsamica e di un raggio sereno di primavera. verga, 11-75: dallo
gelati aquiloni che facevano svolazzare come farfalle di bruchi le trine polverose. camerana,
foreste sui monti, chiome fragorose / di oro di porpora e di croco /
sui monti, chiome fragorose / di oro di porpora e di croco / all'aquilone
fragorose / di oro di porpora e di croco / all'aquilone. negri, 1-212
ai nostri ordini l'uomo avrà diritto di proclamarsi... il re della
trassero. morante, 2-112: mi rammentai di una illustrazione delle crociate, in cui
rappresentato come un arcangelo ricciuto, nell'atto di soffiare su una flotta. 2
cotali, la cui anima è privata di questo lume, che essi siano come
uomini mi venìano dalla via della porta di sopra ch'è inverso d'aquilone:
: seguita francia... / che di verso aquilon la chiude il reno /
dell'orientale gange, e alle boglienti arene di libia fu manifesta, e dagli abitanti
munito d'arme e d'instrumenti / di guerra- verso l'aquilon le mura. idem
modo appunto che si fanno i rivolgimenti di tutti gli orbi de'pianeti. casti,
donne, o fanciulli, fuggite della terra di aquilone, venite a cristo; o
. aquilo aquilónis (ventus) 4 vento di nord e nord-est che gli antichi ricollegavano
'(vi-65: « vieni, vento di tramontana, e vieni vento di mezzodì
vento di tramontana, e vieni vento di mezzodì »; cfr. cantico, 4-16
« e lì potrai... scioglier di nuovo la corsa giù per il campo
il campo agonale dell'imperatore, emulo di maestro e di greco, o d'aquilo
dell'imperatore, emulo di maestro e di greco, o d'aquilo dalla celere ala
aquilóne2, sm. balocco formato di carta leggera stesa su lievi stecche o
o triangolare) con coda ad anelli di carta velina: si lancia al vento per
velina: si lancia al vento per mezzo di un filo abbastanza forte che si va
abbiamo pensato d'inviarvi, per mezzo di un certo aquilone da'vostri matematici inventato,
iv-2-280: passò in corsa ima schiera di monelli, dietro il volo d'un aquilone
aquilone s'inalzava, come un uccello di paesi strani, in un cielo tutto
: un lavoro meccanico che gli permetteva di mantenere l'anima sua come un aquilone
che io e voi conosciamo son cerchi di carta e aquiloni senza filo di fronte
son cerchi di carta e aquiloni senza filo di fronte al possedimento diretto della realtà.
sforbiciato d'un aquilone / nel sobborgo di poveri dei sogni. jahier, 81
, 81: l'anno scolastico, tanno di lavoro per i ragazzi sta per finire
: ricorda... il primo giorno di primavera, e gli strilli della camerata
sarta... fisse su quel pezzo di stoffa colorata che a me pareva un
che recano, in spiaggia, un aquilone di velina verde e rossa, con la
.. / poco basta al cuor di un poeta. / ho fissato l'aquilone
12-79: mandavano in aria aquiloni coi segni di falce e martello. montale, 1-15
martello. montale, 1-15: l'orizzonte di rame / dove strisce di luce si
l'orizzonte di rame / dove strisce di luce si protendono / come aquiloni al cielo
lungo una spiaggia, tenendo il filo di un aquilone. e l'aquilone saliva,
6-101: si innalza con gli scatti di un immenso aquilone, sale e rifulge,
da parete a parete, strisce rosse di cartavelina, inanellate come le code degli aquiloni
, se non dà loro il cuore di seguitar le madri fin sopra le nuvole.
..., almeno s'invogliano di abbandonare il nido, e arrischiarsi al
. aveva figura d'un gran nido di aquilotti. deledda, ii-no: terra natia
19-316: gli occhi duri come selci di fiume,... le ciglia
piumato... l'aquilotto si fermava di quando in quando a inseguire una lucertola
: come càmpano nei ritrovi soli tarii di tripoli e di bengasi le nostre belle squadriglie
nei ritrovi soli tarii di tripoli e di bengasi le nostre belle squadriglie?..
= deriv. da aquila (sul tipo di passerotto). aquitànico, agg.
sono bianchissimi, altri avvinati e tinti di acquerelle vaghissime a vedersi. = voce
il sinus aquitanus è l'odierno golfo di biscaglia. ara1, sf.
: e sangue e latte nuovo e di bidente / gregge e d'armenti, quali
a l'ara pia / si richiedea di cosi fatto iddio. luca pulci, 1-29
diero alle umane belve esser pietose / di se stesse e d'altrui. idem,
fanciulla, or donna accorta, / che di figli il fe'lieto onesti e saggi
donne / tendono in vano a tare di maria / vergin le mani, pallide,
tranquilla / gode in grembo alla dea di lunga face. idem, iv-2-619:
fiaccola ch'era stata accesa all'ara di un santuario. ojetti, ii-376: i
chiesa e in alto la nuova ara di pietra bianca, bella di fronte,
la nuova ara di pietra bianca, bella di fronte, esile di lato che sembrava
bianca, bella di fronte, esile di lato che sembrava un muro non un'ara
a san giusto a compiere il rito di ricevere la bandiera offerta dalle donne triestine
la bandiera offerta dalle donne triestine e di deporre sopra un'ara cinta d'alloro
ii-154: eliade, veneranda ara di numi. 3. figur.
leggier zendado / è l'ara tutelar di sua beltate. d'annunzio, iv-2-1334:
iv-2-1334: ardeva e splendeva l'ara di un vetraio, laggiù, in fondo
in fondo a un corridoio ingombro di legna. 4. costellazione dell'
sm.). agrim. misura di superficie equivalente a cento metri quadrati.
superficie d'un quadrato fatto sul lato di io metri, ossia a 100 metri quadrati
: una tomolata, ossia 34 are di terreno si danno a fitto per altrettante lire
, 5-334: negli ultimi quarantanni la famiglia di cesare menna ha usurpato tredici ettari di
di cesare menna ha usurpato tredici ettari di terreno che appartenevano all'antico feudo,
avuto aire) ', la misura di superficie fu fissata con un decreto del
: ara, chiamano così alcuni quello spazio di terra, dove si batte il grano
con coda assai lunga e vistosa, caratterizzato di solito da due tinte accese, con
meridionale, e vive anche allo stato di cattività: e suole abbandonarsi a continue
e continuando a sgusciare con destrezza baccelli di arachidi. gozzano, 478: trascinò
[ypres] comincia lo primo dì di quaresima, e lo secondo lunedì di quaresima
dì di quaresima, e lo secondo lunedì di quaresima mette drapperia la mattina, e
l'ammazzassero. = rafforz. di rabbia (v.).
. - per estens.: coprire di segni bizzarri, di strani ghirigori.
estens.: coprire di segni bizzarri, di strani ghirigori. bettini,
idem, 19-480: il sole di primo mattino, intagliato dal fogliame
arabescato (part. pass, di arabescare), agg. disegnato ad
manichi d'oro brunito e certe ricascate di panni d'oro altresì arabescati di smalti.
ricascate di panni d'oro altresì arabescati di smalti. chiabrera, 2-5-63: spada
2-5-63: spada con gentil lavoro / tutta di smalti arabescata e d'oro. aleardi
aleardi, 1-87: erano superbe / tribù di felci, che coprian le fredde /
freddo. papini, 21-18: sole di vetro sopra la terraglia / arabescata di
di vetro sopra la terraglia / arabescata di turchino. viani, 19-381: i lor
: sulle braccia esili equilibrava un piattello di terracotta arabescato, una bottiglia di coccio
piattello di terracotta arabescato, una bottiglia di coccio da cui versò nei bicchieri di
di coccio da cui versò nei bicchieri di terra, messi in cerchio, dello
1-81: una coppa d'oro tutta di arabesche pitture fregiata. ariosto, 9-5
in dosso l'abito arabesco. baruffai di, 33: le pagliuzze eran dipinte,
, / addogate, / intarsiate / di fogliami, / di fruttami, / o
/ intarsiate / di fogliami, / di fruttami, / o di caratteri arabeschi,
fogliami, / di fruttami, / o di caratteri arabeschi, o ebraici, /
). disegno stilizzato a intreccio (di piante, rami, fogliami, fiori,
animali o figure fantastiche): come ornamento di pittura, intaglio, ricamo.
. eccellenza tre carte con quattro disegni di arabeschi diversi. lippi, 12-38: di
di arabeschi diversi. lippi, 12-38: di qui si parte ed apre uno stipetto
, l'intagliarne la prua, il fregiarne di bizzarri arabeschi tutte le sponde, è
intagliare con la loro accetta ogni sorta di arabesco nella gran nave anna joa- nowna
al figur. viluppo bizzarro e capriccioso di segni e di linee; svolazzo intrecciato.
viluppo bizzarro e capriccioso di segni e di linee; svolazzo intrecciato. bontempelli,
parete dipingendovi un fluido scompiglio d'arabeschi di luce continuamente fuggevoli. borgese,
, prima d'addormen- tarmi, uno di quegli arabeschi che l'immaginazione disegna sulla
, aureoleggiati dal sole disegnavano arabeschi come di lunghi razzi di fuochi d'artifizio.
sole disegnavano arabeschi come di lunghi razzi di fuochi d'artifizio. montano, 39:
rozza e nell'infanzia, non si rifina di volerla tuttavia abbellire con nuovi ornamenti,
= * v. arabesco (questo tipo di ornamento figurativo è caratteristica dell'arte araba
arte araba, che non ammetteva rappresentazioni di vere e proprie immagini).
ara bico, ed uliscono di freschi fiori ghirlandati. boccaccio,
[chiocciola]. ha il dorso di color bianco livido; è scorsa
bionde, ma inter rotte di modo che lasciano frequenti spazi rotondi del
del primo colore, a maniera di stelle, oltre le quali resta libera
(376): una stamperia di lingue orientali, dell'ebraica cioè, della
per quel cielo arabico del mese di giugno. 2. figur.
distinte [le lettere] ch'erano di gentiluomini dalla correzione grammaticale, dalle righe
, bisbetico. grazzini, 2-17: di questo botteghino è padrone un vecchietto.
arabica: resina ricavata da alcune specie di acacie. testi fiorentini, 200:
l'equalità delle sue chiome, che di più vanno ancora investigando. settembrini,
, 1-371: mandami un tre once di gomma arabica che mi serve per le scatolette
la spica, / che più groppi di verghe estolle in alto. / d'etiopia
balan qui si nutrica, / colà di siria il virtuoso asfalto. = voce
a chi approfondasse l'aratro a più di 15 centimetri. = lat.
araba. arabista, sm. studioso di lingua araba, conoscitore della civiltà araba
: l'antichissime medaglie... furono di ferro e di bronzo, e io
... furono di ferro e di bronzo, e io n'ho veduto di
di bronzo, e io n'ho veduto di più nazioni, alcune arabe, alcune
chiabrera, i-187: d'arabe gemme e di tesor fregiarsi, / e leggiadre bandir
, 239: sparso il morbido letto / di spiriti odorati / aveano arabi fiati;
tutto esalava il nobil tetto / sospir di fumo eletto, / vapori almi e divini
e divini. idem, 308: di purpurei fior, d'arabe fronde / agli
/ agli sposi felici amor compose / di propria mano le rosate piume. idem,
, deh frena i lamenti; e sol di due / picciole lagrimette il cener bagna
maestro venuto dalle natali calabrie in cerca di fortuna, nero e crespo come un
ojetti, ii-635: sui lati per più di un miglio due file d'arabi picchiano
sbarbaro, 4-88: gli indigeni hanno aspetto di arabi o di saracini; persuaso dall'
: gli indigeni hanno aspetto di arabi o di saracini; persuaso dall'apparenza, capita
. sinisgalli, 6-23: sono prive di fondamento logico e di ogni utilità pratica
6-23: sono prive di fondamento logico e di ogni utilità pratica le formule risolutive delle
utilità pratica le formule risolutive delle equazioni di terzo grado, riprodotte a varie copie in
riprodotte a varie copie in manoscritti medioevali di evidente origine araba. 2. lingua
quelli in uso attualmente nel nostro sistema di scrittura dei numeri. 3. arabo-ispano
3. arabo-ispano: proprio degli arabi di spagna. d'annunzio, iv-1-240:
il sole entrava a traverso le tendine di merletto, facendo scintillare all'ingiro le mattonelle
: s. a. che mangia lingue di araba fenice e irighiotte perle sciolte in
che fare. = rafforz. di raccolto (v.): ar-è prefisso
per guigliardone. = rafforz. di raccomandare (v.).
, sf. plur. bot. famiglia di monocotile doni dell'ordine spadiciflore
piante perenni, erbacee, munite di rizoma o di bulbo, con foglie
erbacee, munite di rizoma o di bulbo, con foglie a nervature
-acido arachico: contenuto nell'olio di arachide, nel burro, nell'olio
arachide, nel burro, nell'olio di rape, di cacao (come gliceride
nel burro, nell'olio di rape, di cacao (come gliceride) e allo
, con foglie paripennate (due paia di foglioline disposte simmetricamente), fiori senza
, frutto a sviluppo sotterraneo in forma di legume oblungo, tuberoso, chiuso (
tuberoso, chiuso (indeiscente), di colore giallo paglia, a rughe irregolari
della grandezza del pisello (detti ceci di terra e più comunemente noccioline americane)
soprattutto per la fabbricazione dell'olio (di colore variabile dal giallognolo ambrato al bruno
dal giallognolo ambrato al bruno, e di sapore delicato e gradevole nelle qualità raffinate
della quale, da ciascuna parte ornate di drappi simili a quelli d'aragne,
mondana, ond'uom si gonfia / di vano fasto e di superbo orgoglio,
uom si gonfia / di vano fasto e di superbo orgoglio, / simile a tela
, simile al ragno. di dpàxvt) 'ragno '.
, sm. plur. zool. classe di artropodi senz'ali e senza antenne,
, otto zampe articolate e due paia di appendici boccali; l'addome è per
; l'addome è per lo più di un solo pezzo, talvolta segmentato e
, ha struttura connettivale fibrosa al pari di esse, ed è di consistenza sottile e
al pari di esse, ed è di consistenza sottile e delicata come la terza
distesa a ponte, come una tela di ragno. 2. ant.
. dpa- xvoeisfjs 4 simile a tela di ragno '. aracnoidèo, agg.
convento ». = rafforz. di acquistare (v.). aradunare
, 179: elli aragunò un monte di pece et uno monticello di sevo.
aragunò un monte di pece et uno monticello di sevo. idem, 960: e
aragunato. = rafforz. di radunare (v.). aradurre
dalli cani atorniate. = rafforz. di ridurre. aragàico, sm. veter
luogo e una aragne con una boccia di seta. bruno, 113: per me
. àpàxvrj (che divenne anche nome mitico di arachne, la fanciulla lidiana che pretese
arachne, la fanciulla lidiana che pretese di gareggiare con pallade atena, la minerva
e in nota: « fece adunque ciascuna di loro [pallade e aragne] la
aragne] la sua tela: quella di pallas fu più bella; il che
/... gli edifici lor privi di mele, / disabitati, e pien
mele, / disabitati, e pien di aragni e vermi. berni, 62-57 (
^ -apo? deriv. causati dalla puntura di ragni velenosi. a lui spezza e fracassa
o carte. caro, i-137: una di quelle tele d'aragni
campi certi fili sottilissimi e spessi in guisa di tele d'aragni e tremoli per il
1-97: il maggior pregio d'amore è di prendere e d'iretire gli uomini e
aragni facenti più preziose fila, usi di consumarsi in esse, cominciarono a essere
aragonite, sf. miner. carbonato di calcio, cristallizzato nel sistema rombico:
sistema rombico: incolore, biancastro, di lucentezza vitrea, si presenta in cristalli
dell'ordine decapodi (con cinque paia di zampe), lungo fino a 45 cm
cm, con una robusta corazza irta di tubercoli a spina d'un bel colore
un bel colore mogano chiaro, orlato di giallo; la carne è bianca,
in giro quelle loro antenne sottili cercando di capire: poi ad un tratto si impazientiscono
. bocchelli, 9-206: aragoste giovanine di carne bianca e soda. malaparte,
. marotta, 6-147: sul marmo di una pescheria le zampe delle aragoste si
vittorini, 4-171: dinanzi alle vetrine di una via speronari piena di luce elettrica pur
alle vetrine di una via speronari piena di luce elettrica pur a mezzogiorno su odori
elettrica pur a mezzogiorno su odori fumanti di aragoste. 2. colore aragosta:
aralda, sf. bot. specie di digitale [digitalis lutea, digitale gialla
: vide l'arme spiattellata / colla bestia di famiglia, / che soffiando corse in
traspariva un bulicame / d'illustrissimi e di dame. nievo, 134: aveva la
panzini, i-780: ecco il motto araldico di quel mio antenato: « l'elefante
, i-803: [il gallo] è di ferro, ritto su un'asta, fiero
asta, fiero e araldico come stesse di fronte al sole in cima a un campanile
il leone è salito appunto all'onore di rappresentante araldico nello stemma di pio x
all'onore di rappresentante araldico nello stemma di pio x. e. cecchi, 6-261
fondo d'erba smeraldina, e inquartato di sole. alvaro, 9-354: nell'
pratolini, 5-132: facesti il piazzista di un ufficio araldico: bussavi alle porte
bussavi alle porte delle case e cercavi di convincere le massaie ad acquistare la pergamena
nel 1869 e ora abolito, col compito di dare pareri al governo in temi di
di dare pareri al governo in temi di titoli gentilizi, stemmi, ecc.
carducci, ii-6-209: eccoti intanto dell'ira di dio. * a la commissione
. (plur. -i). studioso di araldica. araldo, sm. (
alle magistrature comunali), col compito di presiedere ai tornei, di intimare la
col compito di presiedere ai tornei, di intimare la guerra o la resa, di
di intimare la guerra o la resa, di proporre trattative, di proclamare la pace
la resa, di proporre trattative, di proclamare la pace, di compiere missioni
trattative, di proclamare la pace, di compiere missioni presso sovrani stranieri.
e per loro araldi (ciò sono uomini di corte) feciono richiedere lo re di
di corte) feciono richiedere lo re di battaglia. machiavelli, 6-6-132: quella
varchi, 18-1-273: fornito ch'ebbe di leggere l'araldo questa protestazione e disfida,
manifesto / quinci gli araldi a suon di trombe fèro / ch'essere a l'arme
. forteguerri, 4-14: a loro venne di francia un araldo / con nuova acerba
, / del divo giulio erede, successor di traiano. -nell'antica grecia: pubblico
: pubblico ufficiale che aveva il compito di rendere note le disposizioni e i decreti
decreti delle autorità civili e religiose, -e di mantenere rapporti diplomatici con popoli stranieri.
pulci, 27-139: tu vuoi saper di margutte il ribaldo: / sappi che
ribaldo: / sappi che egli è di belzebù giù araldo. salvini, 39-iv-123
vo'rapirti, cadore, l'anima / di pietro calvi; per la penisola /
domande alle quali, sempre per dovere di patrono e di araldo o di banditore,
, sempre per dovere di patrono e di araldo o di banditore, cercherò di
per dovere di patrono e di araldo o di banditore, cercherò di rispondere il più
di araldo o di banditore, cercherò di rispondere il più chiaramente che potrò. tombari
. tombari, ii-38: squillavano ora di qua dal mare i galli di tutte
squillavano ora di qua dal mare i galli di tutte le valli. araldi di cristo
galli di tutte le valli. araldi di cristo. 3. figur.
cecchi, 6-106: sono gli araldi di un mondo che batte alle porte.
placido e saldo, / quando armato di rai là sull'aurora / sfida l'ombre
aràlia, sf. bot. genere di piante dicotili della famiglia araliacee: arbusto
« = lat. scient. aralia, di probabile origine canadese. araliàcee,
, sf. plur. bot. famiglia di piante dicotiledoni dialipetale dell'ordine umbelliferali
drupaceo o bacciforme. comprende più di seicento specie, per lo più tropicali
fort, 1694), termine forse di origine canadese. aramàico, agg.
anche sm. aramaico): apparpezzato di raso arancino. tenente al ramo
, 2. sm. specie di arancio. diffusa in mesopotamia, siria
. luogo dove si conservano le piante di arancio in vaso, durante rin verno
settembrini, 1-711 un vastissimo terreno ondulato di colline che sono sparse di giardini, di
terreno ondulato di colline che sono sparse di giardini, di orti, di case,
di colline che sono sparse di giardini, di orti, di case, di vigne
sono sparse di giardini, di orti, di case, di vigne, di oliveti
, di orti, di case, di vigne, di oliveti, d'aranceti,
, di case, di vigne, di oliveti, d'aranceti, e di pascoli
, di oliveti, d'aranceti, e di pascoli dove biancheggiano armenti. d'annunzio
tanto soave l'odor degli aranceti sul lido di rodi garga- nico, da far venir
, da far venir le lacrime agli occhi di dolcezza, quando è il tempo della
. bartolini, 16-84: grandi alberi di colorati aranceti discendevano verso il mare, che
che all'orizzonte risplendeva del suo azzurro di sera. vittorini, 1-63: arrivo
1-63: arrivo su una piazza popolata di seminaristi. da una parte è spalancata
forma globosa, con buccia e polpa di colore aranciato, ricca di succo,
e polpa di colore aranciato, ricca di succo, di sapore dolce.
colore aranciato, ricca di succo, di sapore dolce. c. dati
ficcate nella punta delle corna e tralci di pervinca intorno ai colli flosci dondolanti.
d'arancia, / come i giardini di favola / che dormono in balsamo ancora
mano, abita il prato / un fanciullo di luce e d'aria tenue. fracchia
dentro la mia sera uccelli / odorosi di arancia oscillano / sugli eucalyptus. jovine,
, 2-119: nell'aria grigia impregnata di vaghi odori d'incenso e di rinchiuso
impregnata di vaghi odori d'incenso e di rinchiuso, il colore vivido delle arance fece
m. cecchi, 1-2-143: ho bisogno di far gran cose tosto, / e
». aranciata, sf. bibita di succo d'arancia (per lo più
. marotta, 6-193: l'edicola di un venditore di cocomeri e il banco
, 6-193: l'edicola di un venditore di cocomeri e il banco di un venditore
un venditore di cocomeri e il banco di un venditore di aranciate. pavese, i-97
cocomeri e il banco di un venditore di aranciate. pavese, i-97:
aranciata? 2. ant. colpo di arancia. lami, 2-9: oh
. idem, iv-2-269: una torma di oche andava schiamazzando, bianca, lenta
19-397: tutto il corpo egli aveva tatuato di figure geometriche: sul petto un disco
petto un disco giallo aranciato, cerchiato di rosso da cui a cono folgoravano scintille violette
bianche. serra, i-73: mi basta di vedere la copertina di quell'umile aranciato
i-73: mi basta di vedere la copertina di quell'umile aranciato, colore un po'
della china. lant. varietà di lattuga. tri, 1-2-60: tanto
4. ant. varietà di gelso innestato e la sua foglia.
foglia del gelso] è più incartata di tutte, dà più pascolo ai bachi.
ai bachi. 5. supplì di riso in forma di arancia, contenente
5. supplì di riso in forma di arancia, contenente nell'interno sugo e
, contenente nell'interno sugo e rigaglie di pollo. aràncio1 (ant. anche
profumati, isolati o riuniti in gruppi di 2-6 a grappolo, frutti [arance)
-inir. (267): un prato di minutissima erba..., chiuso
erba..., chiuso dintorno di verdissimi e vivi aranci e di cedri
chiuso dintorno di verdissimi e vivi aranci e di cedri, li quali, avendo i
e i purpurini con alquante frondi verdissime di arangi per mezzo. aretino, vi-7:
per mezzo. aretino, vi-7: fin di qua sento la odorifera rifragranzia respirante con
la odorifera rifragranzia respirante con dolce fiato di soavità nutritiva, mercé dei mirti neri e
e piccioli mescolati con le vaghe piante di limoni e d'aranzi. soderini,
, iii-325: gli aranci sono stati trasportati di media, d'assiria e di persia
trasportati di media, d'assiria e di persia, e da tutte queste provincie
hanno sortito il nome, e si descrivono di questa maniera: ch'egli hanno la
. se ne truovano dei dolci, di mezzo sapore e degli agri; alcuni hanno
propria, et alcuni fatti a uso di occhi divisi, et alcuni, che ne
alcuni, che ne venne la razza di sicilia, con una scorza variegata, distinta
a verghe più grosse e più belle di tutte le altre. p. della
poco più sotto la gran peschiera, circondata di spalliere di aranci ed adombrata da'piedi
la gran peschiera, circondata di spalliere di aranci ed adombrata da'piedi da quattro grandi
un boschetto verde, ed odoroso / di giovanetti aranci e di lumie. idem
, ed odoroso / di giovanetti aranci e di lumie. idem, 6-247: ognuno
lumie. idem, 6-247: ognuno che di flora / riverente il nume onora,
ne'viali / ombreggiati d'aranci e di cipressi. d'annunzio, iv-1-800:
iv-1-800: gli aranci versavano tali flutti di profumo che l'aria a intervalli assumeva
, ii-294: tra le lucide piante di limoni e di aranci appaiono rupi e sassi
tra le lucide piante di limoni e di aranci appaiono rupi e sassi color di
di aranci appaiono rupi e sassi color di inchiostro. civinini, 1-142: all'odore
primavera s'erano trasformati adesso in palle di neve fra le foglie più chiare. idem
orti dei ricchi gli aranci già sono imperlati di bianco. viani, 19-381: aranci
bartolini, 16-83: intorno erano piante di aranci nel loro particolare verde cupo smeraldo
particolare verde cupo smeraldo, con sfere di giallo, di rosso, d'oro
cupo smeraldo, con sfere di giallo, di rosso, d'oro. alvaro,
numi. bonsanti, 2-234: le piante di limone e d'arancio, già tratte
posavano entro lor vasi enormi sopra zoccoli di legno, allineate in due file formavano un
, viii-154: boschetti d'aranci carichi di fogliame lustro e scuro, tramezzo al quale
aveva un velo fermato da una corona di fiori finti d'arancio. le mani erano
d'arancio. le mani erano inguantate di guanti glasè, e tenevano un mazzetto di
di guanti glasè, e tenevano un mazzetto di fiori di arancio veri. palazzeschi,
glasè, e tenevano un mazzetto di fiori di arancio veri. palazzeschi, 4-317:
: avevano nei capelli dei mazzet- tini di fiori d'arancio; e fiori d'arancio
poi sono più tondi e più carichi di colore d'oro, hanno la scorza più
; la polpa e il succhio, di cui sono copiosamente pieni, non è in
, non è in tutti gli aranci di un medesimo sapore. buonarroti il giovane,
o belle zane / d'aranci, di cedrati e di lumìe! campanella,
zane / d'aranci, di cedrati e di lumìe! campanella, 1-1-132: gli
gli aranci et limoni sino al primo caldo di primavera non maturano bene per la copia
dell'arancio, ma con la polpa di sapore amaro e assai aspro; i
poma, che non significa altro che pomi di colore d'oro ».
bello e chiaro... e di colore vermiglio e giallo e arancio e bigio
. d'annunzio, iv-1-480: una zona di luce persisteva ai confini del cielo,
idem, iv-2-67: il sole caldo di arancio la prendeva tutta con una violenza
ombre farsi lunghe e la luce già di colore arancio. tombari, 1-91: osservò
che corrono basse sull'erba, colorate di tutte le gradazioni dell'arancio e del rosa
: dalle cortissime maniche della sua tunica di tela arancione escono belle braccia muscolose color
, 1-52: striscioni d'arancione, di rosso cupo, d'ardesia che sono
paltoncino arancione. = acer, di arancio (v.).
ogni arte e cercavano con ogni industria di acquistare ricchezze e onori e altre cose
tempo e facilmente è scopata e spazzata fuor di questa vita presente. 2
tunica addimandata retina, per aver similitudine di una rete, la qual conchiude in sé
chiamano aranea, perché è fatta a guisa di rete di ragno, nella quale vi
, perché è fatta a guisa di rete di ragno, nella quale vi cape l'
arante (part. pres. di arare), agg. e sm.
, che può raggiungere 5 m di lunghezza e 200 kg di peso (vive
m di lunghezza e 200 kg di peso (vive nei fiumi dell'
. = portogh. arapaima, di origine brasiliana (tupi).
a dire. = rafforz. di appicciato (v.).
arapresente odore. = rafforz. di rappresentare (v.).
coverte, e il cavallo disidera di stare ad arare. dante, inf.
solchi che vengono a farla per tutto piena di piccoli cana letti. targioni
dolor, la mia dolcezza / passerà di dolcezza ogni altra cosa. -passare
. -passare l'aratro sulle rovine di una città, come segno di distruzione
rovine di una città, come segno di distruzione completa e definitiva. g.
totile, e fecela arare e seminare di sale. 2. per estens.
iv-2-912: per mezzo alle ampie tende di tela agitate dal turbine delle eliche in prova
spume. e. stampa, iii-243: di rio stagnante e di tranquilla teti /
, iii-243: di rio stagnante e di tranquilla teti / ari [alcuno] col
avemo arato il foglio con lungo sermone di lieve materia. pascoli, 100: scrive
spolpate e le rincrespa ed ara / di spessi solchi arido labbro e smorto. d'
, iv-2-1319: v'è una giovinezza di movimento, che può essere conservata a
sul fondo si dovettero filare tanti anelli di catena che colavano dalle gubìe come lacrime
vitale, / e pe'campi abbondante è di giumenti. perelli, i-6-251: è
arato2 (part. pass, di arare), agg. lavorato
arato! camerana, v-259: caldo di vita un alito / sale fumando dall'