* 144: aveva preso il posto di padre giovanni da quando il cuore di costui
di padre giovanni da quando il cuore di costui s'era fermato di schianto mentre
il cuore di costui s'era fermato di schianto mentre si torceva dalla collera nel
mentre si torceva dalla collera nel corso di ima predica contro le malefatte di certi dannati
corso di ima predica contro le malefatte di certi dannati, in cui alcune spie
preso e allevato soltanto perché l'ospedale di alessandria gli passava la mesata. su
sta loro così verde come il primo di che peccaro, e questo appetito è in
scritte lamentazioni, e verso, cioè di quelli che ci debbono salvare: ed era
, ma più dolcemente per una tratta di tempo, lunga sì, ma finita.
lei quel libricciuolo roso e tarlato, pieno di versi misteriosi, di abbreviature più misteriose
tarlato, pieno di versi misteriosi, di abbreviature più misteriose ancora, e di
, di abbreviature più misteriose ancora, e di immagini di dannati e di diavoleria,
più misteriose ancora, e di immagini di dannati e di diavoleria, non avea messo
, e di immagini di dannati e di diavoleria, non avea messo nessunissima voglia
4-358: ci aveva come una palla di piombo nello stomaco, che gli pesava
voleva uscir fuori, con un senso di pena continuo;... gli balzava
gridavano e ridevano vi erano cinque disgraziati di ragazzi come te, pallidi, e
isola che te non inodi qual dannatóre di dimestica sozzura, e che colla tua
: anche milano, quantunque fosse dannatóre di sì empi fatti, intercedeva..
. ant. cancellazione, annullamento (di un conto, un debito).
per prestanza, und'era carta per mano di ser benedetto e du. vm,
era grande, non pianse mai cristo di sua pena, ma sì della nostra colpa
da siena, 13: generale è di vedere sé e le creature in dampnazióne
le creature in dampnazióne e in caso di morte per la privazione della grazia.
, dove è continuo pianto e stridor di denti, dove sono tenebre di fuori e
stridor di denti, dove sono tenebre di fuori e dentro, e il verme
nobile duchessa, per dio, vi ripentite di questo grande peccato! non vedete voi
testo degli evangeli, e sotto pena di scomunica e di dannazione eterna, che sono
, e sotto pena di scomunica e di dannazione eterna, che sono entrato in
, secondo la forma della scrittura che di presente mi è stata letta. d.
l'infallibilità del papa e la dannazione di tutti quelli che non appartengono alla chiesa
conoscenza, ella si compresse in una specie di raccoglimento cupo, sorvegliando se stessa,
flaminio, 41: colui, che mangia di questo pane e beve di questo calice
che mangia di questo pane e beve di questo calice indegnamente, sarà reo del corpo
assolverlo, perché il pericolo era certo di ricadere nell'istessa dannazione, continuando a
ombre? »... - « di qua dev'essere passato, -dannazione
supplici, che tesser privo dell'amor di dio: come al contrario, il goderne
/ non proverò mai più la dannazione / di ciò che sulla terra è chiamato l'
che parve a lui dannazione; dannazione di vivere a recanati. bartolini, 17-134
! egli è sì il solo giudice di se stesso / il rivelatore e l'interprete
l'interprete delle pene e le gioie di altrui. alvaro, 7-48: la perdita
4. per anal. luogo di pena, oscuro, tenebroso, quasi
, 140: lo stallo e l'abitazione di quello luogo era tutto tenebroso e fetente
sicché l'aspetto dello loco era maestro di pianto e di tutta penitenza.
aspetto dello loco era maestro di pianto e di tutta penitenza. 5.
5. disus. condanna (di una persona); riprovazione (di
di una persona); riprovazione (di un'opera, di un'opinione, di
; riprovazione (di un'opera, di un'opinione, di una dottrina politica
di un'opera, di un'opinione, di una dottrina politica o religiosa, ecc
dannazione. boccaccio, 14-220: in luogo di quelli [meriti], ingiusta e
smisurato, somme signorìe, grandissime forze di potenza, accesissimo ingegno. e l'
solita veemenza procedendo, bruciò in presenza di tutta la scuola congregata a vittemberga,
hai fatto altro tutto il giorno che menar di ganascia! 7. locuz.
. d'annunzio, iii-1-832: e di te morì anco il tuo padre /
ti danna. -essere in dannazione di qualcuno: causarne l'eterna condanna.
avessero fatte? -essere la dannazione di qualcuno: farlo disperare, esserne il
9-219: « non glielo dica due volte di sposarsi, a quella figliola » azzardò
: dannarsi per teternità. libro di sydrac, 404: gli miscredenti che in
vogliono, quelli noi dee mica ricevere di tutto in tutto, se lui non riconoscono
sua dannazione farà; ché il corpo di dio dee morire in se medesimo, e
fredda e sana lo liberassero dal peso di una notte lunga come la dannazione.
in dannazione! -nessuno ha il diritto di dir questo, signorina -osservava un sacerdote
. il recar danno, l'azione di chi fa danno a cose altrui (o
2. partito politico italiano, di ispirazione cristiano- sociale, sorto nel 1943
e la scrissi nel giugno scorso in occasione di un conflitto, forse malignamente eccitato,
per un repubblicano quando costoro mi dicono di essere parenti del democristiano? ».
. brancati, ii-312: sai chi odio di più io? quei liberali, quei
, diverso nel grado d'intensità, di temperatura individuale che mettevano nel rappresentare la
. il bisogno del giovane democristiano smilzo di credersi (e non era proprio il
proprio il caso) su un fronte di battaglie insidiato dai nemici. 2
einaudi, 1-27: oggi il ballottaggio sarebbe di ben più grave danno per la reputazione
democristiano. = abbreviazione corrente di democratico cristiano. democristo, sm
sopporterà i democristi. = abbreviazione di democratico cristiano. democriteggiare, intr.
ant. satireggiare, ridere, beffarsi di qualcuno. bruno, 3-847: chi
. c.), filosofo greco di abdera, fondatore dell'atomismo, che,
m. -ci). proprio della filosofia di democrito, che s'ispira alla dottrina
, che s'ispira alla dottrina filosofica di democrito, ah'atomismo, seguace,
ah'atomismo, seguace, fautore della dottrina di democrito. pallavicino, 1-261
peccato è un disprezzo ed un disonore di dio, come dunque i democritici e gli
peripatetico, o stoico, o di qualunque altra setta di antichi, o di
, o di qualunque altra setta di antichi, o di moderni filosofi.
di qualunque altra setta di antichi, o di moderni filosofi. io son ateo di
di moderni filosofi. io son ateo di tutte: solamente per esser di qualche
son ateo di tutte: solamente per esser di qualche partito, mi dirò, se
democriticismo), sm. sistema filosofico di democrito. magalotti, 23-87: farvi
di quand'in quando quasi con negligenza artificiosa
negligenza artificiosa scappar le gale del democritismo di sotto la giornea peripatetica, per far
per far, cred'io, una maschera di nuova invenzione. tramater [s.
, dottrina o qualità della filosofia di democrito. democritista, agg. e
. -i). proprio della filosofia di democrito; seguace di democrito; atomista
proprio della filosofia di democrito; seguace di democrito; atomista. d.
. = part. pass, di un democrizzare non testimoniato. demodècidi
sm. plur. entom. famiglia di acari astigmati, parassiti, comprendente il
fusiforme, lungo circa 1 / 4 di mm, al microscopio si può osservare
(dal quale si staccano quattro paia di zampe brevi), l'addome allungato e
, sf. disciplina che si propone di approfondire i presupposti psicologici e sociali che
inverso della modulazione, che permette di ricavare da un'onda modulata la primitiva
.. demagoghi del popolo errante, disciferatori di demogorgone. panzini, iii-95: quella
importante, il capo, il centro (di un gruppo). caro, i-87
lattanzio in seguito a un'erronea interpretazione di stazio. il boccaccio dedicava al demogorgone
e i movimenti della popolazione e cerca di scoprirne le leggi, servendosi del metodo
sociali, si prestano mirabilmente all'uso di questo metodo statistico. 2.
. piovene, 5-640: la trasformazione di roma dipende in primo luogo dalla crescita
roma dipende in primo luogo dalla crescita di popolazione, dovuta molto più ah'immigrazione
la vita tanto vuota, capace soltanto di figurare quale un numero di una tabella
capace soltanto di figurare quale un numero di una tabella statistica del movimento demografico.
città le funzioni demografiche, politiche e di prestigio sociale e culturale. alvaro, 7-174
consiste... in una relativa staticità di produzione unita ad una forte pressione demografica
forma della demo- latria in materia di gusto. = voce dotta,
fino al '30, tenuto in conto di demo-liberale e disfattista? demoliberalismo, sm
demoliberalismo, sm. liberalismo democratico, di impostazione radicale. b. croce
gneri civici non si preoccuparono di segnare come demo- libili o affettabili
davila, 769: gli spagnuoli pretendevano di demolire totalmente la fortezza fabbricata da loro
totalmente la fortezza fabbricata da loro, e di trasportare le artiglierie e le restanti cose
i feritori e cannonieri impedivano al nemico di demolire il ponte di govèmolo, i bersaglieri
impedivano al nemico di demolire il ponte di govèmolo, i bersaglieri sbarcarono inaspettati dietro
, togliere credito morale (alla fama di una persona, alla persona stessa)
la carta accordasse alla camera il diritto di ricusare tutte le imposte, quanto era
, quanto era che le accordasse il potere di demolire il trono e distruggere la monarchia
, 107: non s'arrischiando di demolire pubblicamente l'edi- fizio del cristianesimo
, iii-250: se ho avuto la forza di demolire, non mi sento quella di
di demolire, non mi sento quella di riedificare. carducci, iii-24-384: o
pavese, 4-204: noi siamo un campo di battaglia. se gli inglesi han demolito
noi. non vogliono ingombri sul campo di tiro, ecco tutto. landolfi, 8-25
intorno a un pozzo, hanno finito di demolire una salute già minata. michelstaedtcr,
demolire, diroccare ': comp. di mólìrì 4 smuovere '(con forza,
. demolito (part. pass, di demolire), agg. abbattuto,
intorno corra il canal navigabile, cosa di ornamento e di vantaggio grandissimo. perciocché
canal navigabile, cosa di ornamento e di vantaggio grandissimo. perciocché prima n'era
miei maggiori quando appunto fervevano le opinioni di libertà universale, ed incominciando con sì
riconobbi l'interno della stanza da qualche brandello di carta sudicia rimasto a una delle pareti
riva; navi in disarmo; caverne di bastimenti demoliti in cui trovavan riparo piccole
lire. ora sì che il castelluccio di cartemonete era bell'e demolito.
indebolito (il fisico, il morale di una persona); che ha perso
il rispetto, la considerazione; diminuito di autorità (nell'opinione pubblica).
segneri, 2-3-82: che poteva egli far di vantaggio, se avesse fatta profession di
di vantaggio, se avesse fatta profession di adorare questi tre idoli, non di
profession di adorare questi tre idoli, non di tenerli demoliti e depressi sotto i suoi
.: operaio edile addetto alla demolizione di vecchie costruzioni.
case e dei palazzi fanno pompa imprudentemente di fregi e di ornamenti modellati in gesso o
palazzi fanno pompa imprudentemente di fregi e di ornamenti modellati in gesso o in calcina
iii-22-301: troppo fin qui questa furia di demolitori ha guastato le sembianze e le
. loria, 1-110: qualcuno ricordava di quel giorno ormai lontano, l'incanto
simil. comisso, 7-275: invece di fare vivere secondo l'antico piacere questa
al tempo demolitore, non si è trovato di meglio che darle uno spettacolo di vita
trovato di meglio che darle uno spettacolo di vita estiva balneare comune a tutte le
che distrugge, che opera alla rovina di un'istituzione, di un sistema politico,
opera alla rovina di un'istituzione, di un sistema politico, di una cultura
un'istituzione, di un sistema politico, di una cultura. imbriani, 2-53
, onorevole martini, che, prima di cedere per codesta ragione al decreto demolitore
gueli. ojetti, i-595: quel demolitore di miti e di leggende [mommsen]
, i-595: quel demolitore di miti e di leggende [mommsen] aveva paura dello
. comisso, 7-270: per le persone di grande fama, dopo tre giorni,
corpo si sprigionavano onde d'amarezza o di allegria demolitrice. = voce dotta,
essere demolito; abbattimento, smantellamento (di un quartiere, di un edificio,
, smantellamento (di un quartiere, di un edificio, di navi, di opere
un quartiere, di un edificio, di navi, di opere di fortificazione,
di un edificio, di navi, di opere di fortificazione, ecc.)
un edificio, di navi, di opere di fortificazione, ecc.).
confutazione del quale [pitagora da parte di tolomeo] consiste nella demolizion delle fabbriche
: [fu] chiesta la demolizione di tutti i luoghi forti che potessero adoperarsi a
città. carducci, iii-12-27: furia di demolizione che trasfigura le città storiche d'italia
. serao, i-639: l'opera di demolizione della vecchissima via, era cominciata
un miracolo se potei conoscere certi aspetti di questa città, destinati a sparire con le
allora il mare, navigando più modestamente di piccolo cabotaggio, ma non meno rischiosamente;
è demolizione e ricostruzione d'idee e di forme, l'uomo invecchia e ringiovanisce
ottone ne affida ai vescovi, implacati nemici di tutti i re, le rovine.
che aspettava la demolizione del babà credette di essere stata notata dal marchese.
dal marchese. -milit. tiro di demolizione: eseguito da grosse bocche da
grosse bocche da fuoco per lo smantellamento di opere di fortificazione. frocchia,
da fuoco per lo smantellamento di opere di fortificazione. frocchia, 518: si
notizie relative al prodigioso effetto dei tiri di demolizione e di sbarramento, agli incendi e
prodigioso effetto dei tiri di demolizione e di sbarramento, agli incendi e alle esplosioni
incendi e alle esplosioni provocate nelle opere di predii o del forte di hensel,
nelle opere di predii o del forte di hensel, lo lasciavano indifferente.
. attacco malevolo per distruggere la fama di una persona, confutazione violenta e radicale
confutazione violenta e radicale, stroncatura (di un'opera, di uno scritto);
radicale, stroncatura (di un'opera, di uno scritto); screditamento di un'
, di uno scritto); screditamento di un'istituzione, di una dottrina.
); screditamento di un'istituzione, di una dottrina. segneri, iv-221:
. segneri, iv-221: alla demolizione di questo asilo si vada a rivesciar dunque
la negazione volteriana, se la demolizione di rousseau non fossero traviamenti di un popolo
la demolizione di rousseau non fossero traviamenti di un popolo febbricitante. de sanctis,
de sanctis, ii-15-218: quel sistema di reciproca demolizione dei partiti e degli uomini politici
carducci, iii25- 388: non contento di avermi ferito, pensò al tutto di
di avermi ferito, pensò al tutto di demolirmi. e cinque o sei anni sono
sei anni sono accintosi all'opera condusse di parte in parte la mia demolizione sur una
'della necessità che v'era stata di demolirmi. pascoli, i-636: non
del latino e del greco. il lavoro di demolizione è cominciato: tolta una pietra
si sfascerà la casa tra un nuvolo di quella polvere che chiamano erudita. c.
3. chirurg. ampia resezione di un organo. 4. chim.
diverso gruppo funzionale e con diminuito numero di atomi di carbonio nella molecola.
funzionale e con diminuito numero di atomi di carbonio nella molecola. = voce dotta
demoltìplica, sf. tecn. complesso di ingranaggi che serve a ridurre i giri
ingranaggi che serve a ridurre i giri di un albero motore; la riduzione stessa
circuito col quale si ottengono le demoltiplicazioni di frequenza. = deriv. da demoltiplicare
moltiplicazione e si riferisce particolarmente alla demoltiplicazione di frequenza e di impulsi (cfr.
particolarmente alla demoltiplicazione di frequenza e di impulsi (cfr. moltiplicazione).
pareva in vista un carbonaio, pien di cenere, e abbruciacchiato. io per vero
ebbi della paura, e mi credetti di vedere un qualche demone lunare. leopardi,
serviva, com'egli espressamente dice, di gradazione, e a riempire il vóto
la fede a molte e diverse generazioni di geni e di demoni. banti, 6-53
molte e diverse generazioni di geni e di demoni. banti, 6-53: veniva
all'ispiratore interiore della propria vita morale di cui parla socrate, nei testi platonici)
ditemi finalmente in che consistono le ripugnanze di questo mio avversario, e quali siano
annunzio, v-1-624: avevo la smania di salire, di scoprire un orizzonte sempre più
: avevo la smania di salire, di scoprire un orizzonte sempre più vasto, di
di scoprire un orizzonte sempre più vasto, di bevere a gran sorsi il vento del
coloro che, contrariamente all'antico monito di solone, si sforzano di comprendere e giudicare
antico monito di solone, si sforzano di comprendere e giudicare una vita « prima
conoscere non sia in effetto il suggerimento di un cattivo demone, il quale,
, i-381: non è da prender meraviglia di quest'uomini satirici, i quali hanno
giovinetti / son tutti un fresco chiacchierio di foglie. 3. personificazione di una
chiacchierio di foglie. 3. personificazione di una passione che agita il cuore dell'
il cuore dell'uomo (e anche di uno stato fisico o morale).
de'giorni ch'io non posso fidarmi di me: un demone mi arde, mi
vogliono gettare dal cuore ogni acre fermento di contesa. d'annunzio, v-3-204: il
del falsario, del bugiardo, dell'inventore di favole, per la contradizione che noi
nessuna parte del mondo, il mondo di beniamino ha una intonazione generale di paesano
mondo di beniamino ha una intonazione generale di paesano compatimento che lo rende accettabile a
mio pensiero, rovesciò il ranno sopra di me. verga, i-121: sugli occhi
in costei? quanto più si fa credere di condizione, tanto più mi dà ragion
condizione, tanto più mi dà ragion di temerla, e mi anima tanto più
fulminati dèmoni, / cinti i capei di rose, / ma con l'abisso in
cenno partitamente, e non farò, di numerosi miei demonucci. = voce
gr. satpuov -ovos; il significato di 'diavolo'è già nel lat. cristiano
. togliere a un metallo il valore di moneta. arila, 149: *
nuove per indicare che una certa specie di moneta ha perduto il suo valore,
togliere a una moneta, a un biglietto di banca, il suo valore legale '
questo libro, perché sono demoniacamente curioso di sapere quale effetto vi faccia.
effetto vi faccia. -comp. di demoniaco. demonìaco, agg. (
e disformazione demoniaca e sterile e privata di virtù, e pensasi che molti no
terzo... un'altra sorte di prestigio, che si dimanda prestigio demoniaco
, o da magi operanti per virtù di quello, quando però a ciascun di questi
virtù di quello, quando però a ciascun di questi sia permesso da iddio. b
... m'apparisce la figura di vincenzo gemito, quale la vidi nei primi
erta petrosa e abbagliante ove branchi demoniaci di capre mordicchiavano l'erbe arsicce. bontempelli
arsicce. bontempelli, 8-123: nella voce di garcia, sebbene molto sommessa, s'
) il demonio e la sua opera di tentazione e di perversione dell'uomo.
demonio e la sua opera di tentazione e di perversione dell'uomo. 2.
risentire con la memoria l'impressione demoniaca di quel vocabolo su le nostre patriottiche fibre.
era peggio, le si conoscevano sfere di dominio, con flagrante contradizione ai principi
torbido, demoniaco, ed elia credeva di sentir voci lontane, urla di gente
credeva di sentir voci lontane, urla di gente che lo inseguiva e lo sbeffeggiava.
ancor io, giovinetta, una fiorita / di mammola e di rosa ebbi nel cuore
, una fiorita / di mammola e di rosa ebbi nel cuore / e m'era
pratiche demoniache. jovine, 380: di lui non ricordavo che quelle demoniache furie
mascherina dalla fronte, mostrando il volto di una ninfa demoniaca. -sostant
corvi] un che d'assiderante e di demoniaco, e il contadino li diprezza come
indesiderati. boine, ii-72: qualcosa di demoniaco gli passò balenando pel corpo,
corpo, come una bieca ribelle voluttà di peccare, di profanare, di rompere.
una bieca ribelle voluttà di peccare, di profanare, di rompere. 3
voluttà di peccare, di profanare, di rompere. 3. che ha
diabolici: ma la capra lo è più di tutti... essa è demoniaca
ogni altro essere vivente, e più di ogni altro essere: poiché, nel suo
: e qui nota che questa podestà di curar infermi e demoniaci non si dà per
e demoniaci non si dà per l'amicizia di dio, ma per la bontà sua
. v.]: 'demoniaci'. setta di eretici del secolo xvi, i quali
, le quali in diverse ore tentano di diversi vizii, altrimenti non potrai ponere
astioso dei farisei, la stizza vendicativa di hanan e di caiafa. =
, la stizza vendicativa di hanan e di caiafa. = deriv. da
sm. ant. indemoniato. leggenda di santo ieronimo, 74: portando il santo
sebbene abbiano, anch'essi, qualcosa di non umano: la coda. alvaro
. pecchi, 9-108: lo spiritello demònico di lei, che adesso, mentre è
mentre è appoggiata al balcone, minaccia di traboccare. levi, 3-99: lawrence.
levi, 3-99: lawrence... di qui partì per il suo viaggio in
« rancho », dal presbiterio o di dove vuole, è sempre a fondo demonico
allucinativo. moravia, iii-21: in presenza di questo carattere demonico dell'isola, gli
frequentemente alla memoria come gli aspetti diversi di ima sola inafferrabile realtà. -sm
. segno divino, arcano (nel pensiero di socrate); manifestazione del divino nell'
se c'era fra gli scritti di quel grande, che per primo aveva formulato
demonico, un libro che lo spiegasse meglio di altri. = voce dotta,
plur. ant. anche f. le di tnònia). nella teologia
che, ribellatosi a dio per peccato di orgoglio e precipitato nell'inferno,
negativo nella creazione, avendo il potere di tentare l'uomo e di cercare
potere di tentare l'uomo e di cercare di impedirne la salvezza (
tentare l'uomo e di cercare di impedirne la salvezza (e gli
salvezza (e gli è attribuita la funzione di guar diano dell'infemo e
guar diano dell'infemo e di ministro della giustizia divina nel punire
sempre affliggono le anime d'ogni ingenerazione di tormento; e sonvi le tenebre e la
molte belle gioie e cose belle e di molto belle donzelle, nominandole a lui tutte
: -i domòni. -allora lo re di ciò si maravigliò molto, di- cente
cente: -che cosa tirànnia è bellore di donna! dante, inf.,
dante, inf., 18-35: di qua, di là, su per lo
inf., 18-35: di qua, di là, su per lo sasso tetro /
ferze, / che li battìen crudelmente di retro. g. villani, 9-59:
visibilmente uno palazzo iv'entro un letto di fuoco ardente, nel quale era l'
, xxviii-305: perciò dovemo noi guardare di peccare e di stare in morte di
perciò dovemo noi guardare di peccare e di stare in morte di peccati, a
di peccare e di stare in morte di peccati, a ciò che 'l dimonio non
, amanti, il lamentoso lutto / di noi che, disperati, / al basso
, chiamato per nome una gran quantità di quei demoni capi di quelle legioni, e
una gran quantità di quei demoni capi di quelle legioni, e a quelli comandava
a quelli comandava per la virtù e potenzia di dio increato, vivente et eterno,
demonio a dio rubello, / principe di malizia, e quasi fonte / ond'ogni
/ gl'invasa il cor, brevi di tregua istanti / lascia a saulle almen;
l'arte / no 'l lascia mai. di breme, corte., i-75: disse
disse che il demonio gli veniva intorno di frequente, vestito di rosso e seguito
demonio gli veniva intorno di frequente, vestito di rosso e seguito da un coro dei
cominciò a digrignare i denti e a urlare di spasimo. soldati, iii-89: c'
chiedeva poi ogni notte, nell'esame di coscienza. oppure era soltanto l'effimera blandizie
dapprima rimasto estraneo e poi, giovandosi di una pronta preghiera, era riuscito a
erano gobbe e rugose, ed irte di corna e spine e roncigli, come
, 3-109: caron dimonio, con occhi di bragia, / loro accennando, tutte
egli favella del genio, ower demonio di socrate: cioè che gli antichi romani
distinguo dentro, / una rea convulsion di stelle isteriche. / dimmi un poco
isteriche. / dimmi un poco: di questo matrimonio / ti consigliasti mai col
parola strana, non mai compresa, e di minaccia contro un uomo lontano, non
qualche capra fosca intagliarsi nel cielo, di sul profilo della cortina erbosa; e
agli demoni; commosso per grande zelo di dio, ruppe l'idolo d'apollo,
da pisa, 1-105: s'appellava profeta di dio e mentia per la gola,
che non conoscevano, dii nuovi e di nuovo fatti, li quali i loro padri
4. persona malvagia, priva di freni morali (o pervasa da un
roché vide esser necessario così al governo di qualche imperio o persona. d.
il bello con tutte queste brutte demonie di celle. praga, vi-871: ma,
testa aveva il conio / dell'alcova di un demonio. d'annunzio, iii-i-
e rozzo e con quegli occhi / di dimòne furente / avanti che il contratto
iii-84: appena libera, ella fece atto di slanciarsi ancora contro sebastiana; allora egli
19-268: ma resterai con i pugni pieni di vento, ed altri coglierà i suoi
ricordava d'avere inteso in un'osteria di campagna un contadino dire al suo figliuolo
). - per estens.: anche di animali. gemelli careri, 2-ii-67:
la verità si è che questi demoni di turchi si difendono assai bravamente, e con
soprannominato rubbapane, un demonio dall'ossa di ferro e dalla pelle scagliosa. alvaro,
strada maestra, si cacciò in un folto di granoturco, e si diede ad addentare
stolido e l'ignorante per poterne scrivere di tutti i colori; ma in fatto è
e quei demòni s'erano impossessati giustappunto di tutte le forme che facevan per lui.
. 8. disus. personificazione di una passione dominante che agita e turba
siena, i-51: or cominciamo testé di nuovo a pigliare i rimedi sopradetti, acciò
sia scatenato il vero demonio postiglione contro di me. foscolo, xiv-196: del resto
per esprimere il potere! la forza di queste cieche passioni. carducci, ii-7-329:
facendo pagare un occhio del capo al principe di roccasciano cocci ed imbratti, li riprendeva
finché non lo riprendeva quel suo demonio di lussuria. c. e.
e madre, ha raggiunto quello stato di completezza fisio-psichica per cui la si sente
10. locuz. -avere un demonio di capo, di suocera, ecc.
locuz. -avere un demonio di capo, di suocera, ecc.: severo,
della vita, e ha maggiore potenza di allettamenti e di lusinghe. bibbia volgar
e ha maggiore potenza di allettamenti e di lusinghe. bibbia volgar., v-409
: una persona molto malvagia o dotata di grande forza fisica e vitalità.
dimonio, perché vi scordereste della volontà di dio. aretino, ii- 265
peso, il ferito era un demonio di omaccione alto e pieno, da stancare
che egli si faceva ricco alle spalle di lei. levi, 1-192: sembravano
1-192: sembravano demoni scatenati, pieni di entusiasmo feroce, per quel solo momento
entusiasmo feroce, per quel solo momento di follia e di impunità, tanto più
, per quel solo momento di follia e di impunità, tanto più folle e imprevedibile
qualcuno al demonio: cacciarlo, levarselo di tra i piedi. baretti, 1-90
dimonio tutti questi stolti che vi danno di questi consigli. 11. prov
per ora se n'è ito improvvisamente di casa mia, tornerà a visitarmi, e
/ quel demonietto d'una crestaina / piena di guizzi e di procaci occhiate; /
una crestaina / piena di guizzi e di procaci occhiate; / la vedevo passare ogni
tue la- crimucce? / un poco di fuoco? io vorrei fame / un
: da dove aveva preso quel demonietto di ribellione? quella voglia di contrastare?
preso quel demonietto di ribellione? quella voglia di contrastare? -spreg. demoniàccio
il debole cervello, / che ancor di nuovo a dio si fe'rubello. pirandello
demonismo, sm. forma primitiva di religione, per cui i fenomeni della
creduti come manifestazione della lotta continua di demoni, cioè di spiriti buoni e cattivi
della lotta continua di demoni, cioè di spiriti buoni e cattivi. bocchelli
, e sia pure eroico, accanimento di capitano achab e del « pequod » dietro
influenza immediata degli spiriti malefici; religione di alcune popolazioni americane, africane, asiatiche
? 'demonio 'e dal tema di xpaxéco 1 comando, governo '.
-ovoc * demonio 'e dal tema di ypàcp co 'scrivo '.
. disus. studioso, scrittore di demonografia. d'alberti [s
nità e l'umanità, privi di corpo, chiamati demoni. d'
. nel medio evo tale studio rivestiva ufficio di somma importanza, attribuendosi ai demoni
tempo in cui se ne parlerà [di questo misticismo razzi stico,
: cioè, con perfetto distacco di animo. savinio, 10-104: era versa
è, come si sa, di giovan francesco pico. demonomachla,
. demonomachla, sf. combattimento di de mòni.
, sm. e f. persona convinta di esser posseduta dal demonio, o
. demonomanìa, sf. convinzione di essere posseduto dal demonio (e
demonio (e può essere effetto di uno stato isterico e delirante).
d'alberti, 288: 'demonomania', specie di follia per la quale l'uomo
. demoplutocrazìa, sf. regime di plutocrazia che si cela sotto le apparenze
demoplutocrazia '. regime apparentemente democratico e di fatto plutocratico: « le cosiddette grandi
vuol seguitare... a scrivere di così fatti libri, osservi anche più largamente
paese che ella percorre; e veda di rendere queste sembianze e forme importantissime della
cose d'arte e non semplici documenti di demopsicologia. bocchelli, 1-iii-581: dalle
demoralizzante (part. pres. di demoralizzare), agg. che demoralizza
comisso, 12-161: descrivevo il contegno di un reggimento sotto il tiro dell'artiglieria
. demoralizzare, tr. privare di ogni energia morale, rendere moralmente debole
debole, fragile, sfiduciato, incapace di reazione; avvilire, scoraggiare. -
non sono voci nostre, tanto nel senso di 'scoraggiai, disordinarsi, perder la
, ecc., quanto nel senso di * corrompere, depravare, sedurre ',
. silone, 142: l'assenza di berardo demoralizzava assai più della presenza di
di berardo demoralizzava assai più della presenza di quella gente armata. 2.
fate non giudici, ma mezzani di tutt'i ministeri. 3.
i-248: fouquier tinville era tanto sitibondo di sangue che lo stesso collot lo rimproverò:
démoraliser (nel 1798), comp. di moraliser (sec. xiv);
demoralizzato (part. pass, di demoralizzare), agg. avvilito,
. bocchelli, 1-i-115: occhiobello, di sull'argine opposto, della mischia non vedeva
una classe addosso all'altra come flutti di mare in tempesta. fogazzaro, 1-389
capo militare, per quella tal venerazione di gerarchia che rovinerà ogni tentativo rivoluzionario,
esistenza a fondo, in accanite ricerche di denaro, laceramenti dell'umore, inimicizie,
la definì [la ruota]: sentina di tutti i vizi, sorgente di tutti
sentina di tutti i vizi, sorgente di tutti i delitti, strumento fattore di demoralizzazione
di tutti i delitti, strumento fattore di demoralizzazione. = dal fr.
intendendo che * demordere 'significasse il contrario di 'mordere', quasi 'smordere, lasciar
hanno trasportata nell'italiano, dandole per di più significato
, sf. plur. zool. classe di poriferi o spugne che raggruppa tutte le
spugne che raggruppa tutte le specie prive di scheletro, o fornite di scheletro corneo,
specie prive di scheletro, o fornite di scheletro corneo, o corneo e
. demòstene, sm. oratore di grande e abbondante eloquenza (e,
o chi con sussiego e retorica affetta di difendere i supremi princìpi della libertà o
, agg. secondo lo stile oratorio di demostene. balbo, i-58:
che si riferisce, che è proprio di demostene (con particolare riferimento all'eloquenza
è stata dianzi ispirata dalla bile demostenica di brunetti, il quale è più di me
demostenica di brunetti, il quale è più di me corrucciato contro costoro. perticari,
.. che il suo discepolo faccia di giungere alla demostenica sublimità, gli dice
.. si applichino ad arricchire la lingua di prose dettate con platonica e demostenica eloquenza
ch'egli chiamava « il disinvolto e lesto di mano, ut ita dicam elettricista di
di mano, ut ita dicam elettricista di pontecchio », « sursero » alla
. 2. sm. seguace di demostene. alfieri, 6-172: -noi
s. v.]: il misto di demotico e di ieratico, che taluni
.]: il misto di demotico e di ieratico, che taluni trovano ne'monumenti
2. sm. aggettivo derivato dal nome di un paese, di una città,
derivato dal nome di un paese, di una città, per indicarne gli abitanti.
<; 4 popolare ', agg. di 8t5iì. ót7] <; 4
demotizmo, sm. neol. vocabolo di origine popolare. = voce dotta
. demulcènte (part. pres. di demulcere), agg. ant
, 1-19: gigi, i'fui sempre di natura dulce: / tu l'opposito
, subito l'ingordo appetito, ebro di piacere, inverso quello come la farfalla
dotta, lat. demulcere, comp. di mulcere 4 accarezzare, lenire '.
. voce onomatopeica per indicare il suono di una campanella. buzzati, 4-1
numism. moneta d'argento del valore di dieci lire toscane, fatta coniare a firenze
a firenze nel 1803 da maria luisa di borbone, regina reggente d'etruria (
dieci a dieci ', numerale distributivo di dècèm. denàio, v. denaro
denarèllo, sm. numism. moneta di argento e rame coniata a napoli dagli
corona, sul rovescio lo scudo inquartato di aragona e di napoli).
rovescio lo scudo inquartato di aragona e di napoli). = dimin. di
di napoli). = dimin. di denaro. denarésco (danaiésco),
sesterzi e mezzo. -in seguito: moneta di vario valore coniata nei vari paesi occidentali
coniato in argento; denaro piccolo o di rame: coniato in rame.
coniato in rame. breve di montieri, v-54-239: item dicemo et ponemo
, 1-351: batteano moneta d'argento di dodici danari l'una. angiolieri,
angiolieri, 8-4: quanto un granel di panico è minore / del maggior monte
bon fiorin de l'or migliore / di qualunca denaro più minuto; /.
. cavalca, iv-102: valevano più di cinquanta milia di danari grossi. bibbia volgar
iv-102: valevano più di cinquanta milia di danari grossi. bibbia volgar.,
iii-23: interverrà che qualunque sarà rimaso di casa tua, altri verrà da orare
mangi la fetta del pane. fatti di cesare, 184: in quello paese furo
- e il fariseo: / -è di colui che il censo ci chiede. -
papero giunta, ed eravi una montagna tutta di formaggio parmigiano grattugiato. sacchetti, 121-66
: fue la somma cinquanta milia danari di rame. s. girolamo volgar.
uomini lo cigulo peccato, c'hanno di voi, dio non vi perdonerà lo
debba... uno dinaio per coggo di vino. breve dell'arte de'calzolai
vino. breve dell'arte de'calzolai di prato, 16: sia punito..
sia punito... in soldi diece di denari piccioli. folengo, ii-231:
la nettiamo, perché io ho così promesso di dargliela netta e forbita. scaruffi,
: ora, essendo la detta libra di bologna di once 12, l'oncia si
, essendo la detta libra di bologna di once 12, l'oncia si dividerà
. sarpi, vi-1-49: li gesuiti di vinezia, intesa la deliberazione, chiamarono
proibito agli antichi l'eccedere il costo di quindicimila danari di rame, che sono
antichi l'eccedere il costo di quindicimila danari di rame, che sono, secondo alcuni
che sono, secondo alcuni, poco più di dugento de'nostri scudi. g.
160: il danaro è la metà di un duble, e non si batte.
batte. il duble è la sesta parte di un soldo, e vale come a
un'altra minore moneta immaginaria, o di banco, cioè della lira ', soldo
della lira ', soldo, e danaro di pic 44 4
a cinque denari, ed è ognuno di questi eguale alla dramma attica, la
dramma attica, la quale si compone di tre scropoli. cuoco, 1-57:
, 1-57: si fecero estrazioni immense di danaro: quando non vi fu più
circolanti giungevano a circa tren- tacinque milioni di ducati, de'quali non esisteva un
, 943: il costo [della basilica di superga] fu di 4 un milione
[della basilica di superga] fu di 4 un milione, ventun mila e trecentoventinove
nella stretta via passava lentissimo un corteo di bimbette vestite e inguantate di nero, dietro
un corteo di bimbette vestite e inguantate di nero, dietro la croce, a
. -denari del congo: conchiglie di alcune isolette del congo, che servivano
del congo, che servivano come mezzo di scambio. vallisneri, iii-399:
vedi conca venerea. -denaro di s. marco: emesso dalla repubblica
come si dice) stampare gran quantità di denari di cuoio cotto co 'l conio di
dice) stampare gran quantità di denari di cuoio cotto co 'l conio di san marco
di denari di cuoio cotto co 'l conio di san marco. t. alberti,
ancora perse le lettere ducali, li gruppi di denari di s. to marco che
le lettere ducali, li gruppi di denari di s. to marco che lui aveva
moneta d'argento che si chiamavano fiorini di danari dodici l'uno, che oggi
per peso l'uno danaio tre. registro di giovenco d'antonio e giovenco di giuliano
registro di giovenco d'antonio e giovenco di giuliano de'medici, 5: domenicho
giuliano de'medici, 5: domenicho di manini... tesitore dè dare fiorino
del soldo in oro. registro di mattea de'medici, 99: il comune
mattea de'medici, 99: il comune di firenze dé dare... fiorino
soldi, quattrini; ricchezza, abbondanza di capitali. ruggerone di palermo,
, abbondanza di capitali. ruggerone di palermo, 1-38: così dovemo fare /
su'misteri, / d'amici e di fratei grand'aversari, / e tener fai
. novellino, vi-78: un giorno di lunedie, un cuoco saracino, ch'
1-65: siccome la vescica, piena di vento, ch'è vana; così
conv., i-ix-3: e a vituperio di loro dico che non si deono chiamare
. cecco d'ascoli, 1540: più di valore è l'uom senza denari /
, né ingenerare danaio. francesco di vannozzo, 153: tutti son
tanto, che ogni cosa apresso di lui era da vendere. pulci,
che possono, o per abundanzia di uomini o di danari, mettere
possono, o per abundanzia di uomini o di danari, mettere insieme uno esercito
derata et amata, e none di loro dinari; tristo a coloro
disugualità delle cose e misurator del valor di ciascuna, è necessario e commodo. gemelli
2-i-11: in fine dopo 15 miglia di strada giunsi sul tramontar del sole in
. alfieri, i-21: avea più libertà di me, più danari, più carezze
mercede, hanno per giunta la prepotenza di tutto quello che dorme nello scrigno,
meretrici: se la vii plebe muore di fame, che fa? de marchi,
tutti i suoi orrori, nella città ingombra di soldati di cavalli e di muli,
suoi orrori, nella città ingombra di soldati di cavalli e di muli, sprovvista di
città ingombra di soldati di cavalli e di muli, sprovvista di vettovaglie e di denaro
di cavalli e di muli, sprovvista di vettovaglie e di denaro, armata d'
e di muli, sprovvista di vettovaglie e di denaro, armata d'armi fiacche o
, 4-40: erano giunte al punto di accumular denaro senza nemmeno accorgersene, senza
? era evidente; denaro, oblio di se stesso e di ogni cosa, dannazione
denaro, oblio di se stesso e di ogni cosa, dannazione, tutto ciò,
il danaio della mala suasione e tuttodì cerca di riscuoter la colpa di questo debito da
e tuttodì cerca di riscuoter la colpa di questo debito da lui, e da'suoi
che rappresenta l'attivo, il profitto di un'attività commerciale; lucro, risparmio
le piccole spese. libro segreto di arnoldo di arnoldo dei peruzzi, 53:
spese. libro segreto di arnoldo di arnoldo dei peruzzi, 53: per
per sue ispese e de la sua famiglia di vistire e calzare e danari borsinghi.
. contante e liquido. -denaro di dio: anticamente, piccola percentuale del
opere pie). statuto dei mercanti di calimala, 2-129: di tutto e
statuto dei mercanti di calimala, 2-129: di tutto e ciascuno mercato si dia.
mercato si dia... lo denaio di dio, lo quale denaio dato,
se prima non è dato il denaio di dio, e suggellato il panno solennemente.
le parti in concordia e dato lo denaio di dio per lo sensale, cotal mercato
, et altremente no. -denaro di s. pietro: nel medioevo tributo
santa sede; indicò anche l'obolo di s. pietro. botta, 4-21
coman dando a'suoi sudditi di non portar denari a roma, e di
di non portar denari a roma, e di non pagare il solito denaro di
di non pagare il solito denaro di san pietro. -denari in giro
-denari in giro: in circolazione. di giacomo, i-444: s'intende: questo
caterina de'ricci, 233: bisogna di più, che pensiate aver a fare qualche
statuto dell'università e arte dei carnaiuoli di siena, 103: ordeniamo che niuno
vendesse le dette carni. -denari di monte: a firenze, i prestiti dello
perciocché pagarono gli osti per le spese di tutti col denaro pubblico.
compratori e destinata in origine alla riparazione di chiese ed edifici pubblici. 3.
del denaro: mercato monetario per prestiti di limitata quantità e durata (in contrapposto
. bernardino da siena, 930: di questo denaio diurno io ve ne vo'dire
. sai quale è il denaio diurno di dio? è quello dove v'è la
può [l'uomo] giustamente lamentarsi di dio, che se li può rispondere:
giuocatore a fidarsi più tosto de le carte di danari e di spade che di quelle
più tosto de le carte di danari e di spade che di quelle di bastoni?
carte di danari e di spade che di quelle di bastoni? abati, 15:
danari e di spade che di quelle di bastoni? abati, 15: gioco siam
abati, 15: gioco siam noi di questa avara etade / quanti provar vid'io
vid'io dagli avversari / infra coppe di mensa arme di spade / et a quanti
avversari / infra coppe di mensa arme di spade / et a quanti 1 baston
. silone, 5-141: vale il re di denari, in tutti i giuochi,
, sempre lo stesso, oppure varia di valore? 6. metrol.
6. metrol. antica unità di peso, che ebbe valori diversi nelle
(ed equivaleva a 1 / 24 di oncia). -anche: piccoli pezzetti quadrati
: libbre una d'argento al peso di firenze, fanno in pisa once dodici,
. libbre una d'argento al peso di firenze, fanno in siena once dodici
gli cavano lo fiele [del colubro] di corpo, e vendonlo molto caro,
ripulimento d'essi, con ricrescimento al più di denari sei per libbra. domenichi,
[pietre] sieno, poco variano fra di loro nel peso, perché le maggiori
magalotti, 1-93: ovvero a dieci once di zucchero, due dramme di barro,
dieci once di zucchero, due dramme di barro, e un denaro e mezzo
28071. 7. metrol. unità di lunghezza usata a firenze, sottomultiplo del
per il che il palmo farà soldi di due e danari sette del medesimo braccio
danari sette del medesimo braccio. leggi di toscana, 6-312: partito il braccio
quali si chiameranno soldi, così ciascuna di dette parti in dodici, le quali
persone vestendo velluti e tappezzando le sale di damasco, consumeranno la seta a libbre
a libbre; ma milioni e milioni di persone la consumano a once e denari.
e denari. 8. unità di misura della finezza delle fibre naturali e
più elevata della società non per privilegio di nascita, ma per potenza economica e
danaro; ma nei bisogni dovete fargli di cappello, e se uno è milionario,
3-102: -avrete certo un bel gruzzolo di denaro, asfu è cara mi dicono.
-aver denaro da spendere: avere possibilità di spendere con qualche prodigalità. rustico,
(2-13): ma troppo siete cónto di fastello, / infin tanto ch'egli
e un nome grande e dirlo in suono di maschio e non di femina a una
dirlo in suono di maschio e non di femina a una cosa di tanta importanza.
e non di femina a una cosa di tanta importanza. -buttare, gettare
. svevo, 6-22: io non intendo di gettar più il mio danaro a persone
meridionali, poco cogniti, ahi!, di cose « milanesi » modello dopoguerra.
per li loro danari, a queste genti di messer giovanni. g. bentivoglio,
le spese all'esercito, secondo la ragione di guerra comandò danari anche a cadore.
quattro denari o da pochi denari: di modesto valore; che costa poco.
valore; che costa poco. leggende di santi, 3-95: uno mantelluccio che appena
. -denari male acquistati: frutto di illecite speculazioni. oddi, xxi-11-246
loro paese. -essere a corto di denari: avere una somma contata con
contata con sé, non poter disporre di molti quattrini, essere in strettezze economiche
: far della ricchezza la propria ragione di vita. nicvo, 1-342: voi
padre fosse tutto nel danaro; or dunque di più sappiate, che da questa sua
paravento è mio, nemmeno un soldo di più: e intendo di pagar carissimo
nemmeno un soldo di più: e intendo di pagar carissimo un capriccio da matto.
: la più facile arte è quella di fare danari, se mi è lecito di
di fare danari, se mi è lecito di dire volgarmente cosa volgare, e l'
: render conto, giustificarci della somma di moneta ricevuta. storia di stefano,
della somma di moneta ricevuta. storia di stefano, 17-23: ritornò el giovane e
occupasse tanto de'poveri, s'irritava di questa novità nei suoi pensieri e nella
suoi pensieri e nella sua vita. largheggiasse di denaro, se le piaceva, quanto
le piaceva! farsi venire una fila di pezzenti in casa, visitarli nei loro tugurii
cavalcanti, 248: i villani del contado di pisa elessero di loro dieci uomini più
i villani del contado di pisa elessero di loro dieci uomini più esperti e di maggior
elessero di loro dieci uomini più esperti e di maggior nomea, ai quali..
: se pure sua maestà era risoluta di voler il pagamento, il quale si potrebbe
quieto, era necessario che gli permettesse di levar il danaro sopra le chiese riformate,
caro, 12-i-334: praticando per lui di darli qui qualche ricapito, ho visto
vivere. -non cavarsi un denaro di mano: non spendere nulla.
. grazzini, 4-384: voi fate di due famiglie una, non vi caverete
una, non vi caverete un danaio di mano per la dote, e ogni cosa
: goderete doppiamente; e chi starà me'di voi, di là ne venga.
e chi starà me'di voi, di là ne venga. -non lasciare
, ii-75: conosciuto la bellezza sua [di un quadro], non lo lasciò
cosa perché molto rara (a causa di una carestia o per essere molto pregevole
milizia italiana, i-292: accadendo che di già sono magri [i cavalli] per
carducci, ii-5-4: ti acchiudo una nota di cose dantesche che io qui non posso
per altro modo. -persona di quattro denari: di poco valore,
. -persona di quattro denari: di poco valore, di poca importanza,
quattro denari: di poco valore, di poca importanza, misero. boccaccio,
., 7-8 (204): mercantuolo di quattro denari che egli è! vasari
,... vilissimo rigattiere, mercantuzzo di quattro danari, di sconficcare gli ornamenti
rigattiere, mercantuzzo di quattro danari, di sconficcare gli ornamenti delle camere de'gentiluomini
. della porta, xxi-11-406: povero di robbe e di cervello, puzza di
porta, xxi-11-406: povero di robbe e di cervello, puzza di fallito, e
di robbe e di cervello, puzza di fallito, e ogni giorno piglia dinari a
iv-581: - che cosa le potete dire di me? -che avete una chiave finta
, mandato dal menefes castellano all'isola di banda, acciocché in quella scala,
-riscuotere i denari: esigere la restituzione di una somma dovuta. livio volgar.
conosciuto qual era la somma delle entrate di terra e di mare, e come
era la somma delle entrate di terra e di mare, e come fossero distribuite,
o dimani? -rispondere per via di banco: effettuare operazioni bancarie.
bancarie. sarpi, 11-86: proibiva di ispedir a roma corrieri e risponder per
a roma corrieri e risponder per via di banco denari o altri ori e argenti non
. -al figur.: tentare inutilmente di ottenere un risultato che si rivela troppo
senza un danaio, ma molto ben carica di promesse. -servire, somministrare denari
li miei servi abbiamo servito a molti di danari e di frumento; non domandiamo
servi abbiamo servito a molti di danari e di frumento; non domandiamo questo in comune
e co'detti denari cominciò a fare arte di lana: nella quale non prosperò,
nel brodo; o come un paio di sonetti del petrarca, che a volerli tradurre
non valgono il prezzo d'un grano di morfina. -uccellare a denari:
l'ambasciatore], e per la patria di che sono e per l'avarizia de'
e l'omertà non si fanno scrupoli di offendere la giustizia. zeno, xxx-6-181
si parla della ricchezza e della virtù di qualcuno. a. a dimari,
michelangelo, v-191: a me parrebbe di vederla [la casa], ciò
difficoltà vengono superate per chi può disporre di quattrini. brancoli, 3-313:
. caro, 14-95: giovanni che vestì di pel di cammello, e pietro che
, 14-95: giovanni che vestì di pel di cammello, e pietro che si nutrì
e pietro che si nutrì d'un danarin di lupini. g. m.
oro quella favella, che si compone di pochi interi periodi, non d'infiniti denaruzzi
. -denarin del gallo: moneta di infimo valore, su cui era impressa
dènàrius [nummus] 1 moneta del valore di dieci assi '(da dèni,
assi '(da dèni, distributivo di dècèm 'dieci '). denaróso
che ha molti denari, che dispone di notevoli ricchezze; facoltoso.
più d'ogni altra danaiosa e tesoriera di tutta l'europa, mostra e apre
e danarosi miei pari in una piazza di negozio non hanno tempo da diffondersi in
hanno tempo da diffondersi in altra scrittura che di cambi e d'ordini al cassiere.
-e traendosi da una tasca ima manata di grossi e di piccioli -che vuoi che
da una tasca ima manata di grossi e di piccioli -che vuoi che ne faccia io
città operosa e danaiosa egli doveva aver di continuo negli occhi quella parte del camposanto
continuo negli occhi quella parte del camposanto di pisa ove un nostro pittore...
. tecchi, 12-116: si ricordò allora di un tale delle sue parti, uomo
16-vi-235: la somma ed impareggiabile generosità di v. sig. ha saputo sempre molto
non cambiano la benivolenza, e potendosi di molte sodisfare, non osservano fede.
qualche birbante del paese, in cerca di qualche ricco che vi fosse rimpiattato.
andarono nelle grotte... in cerca di qualche danaroso rimpiattato lassù].
. privare una vocale del suo carattere di nasale. -anche rifl.: perdere
-anche rifl.: perdere il carattere di nasale. = fr. dénasaliser
. gramm. perdita, da parte di una vocale, del carattere di nasale.
parte di una vocale, del carattere di nasale. = fr. dénasalisation.
denaturante (part. pres. di denaturare), agg. e
solo a particolari usi industriali a esclusione di quelli alimentari (e ha la caratteristica
quelli alimentari (e ha la caratteristica di non potersi facilmente ed economicamente separare dalle
. alterare una sostanza sottoponendola al processo di denaturazione; sofisticare. -anche al figur
. denaturato (part. pass, di denaturare), agg. che è
. che è stato sottoposto al processo di denaturazione, alterato, sofisticato. -alcool
. denaturazióne, sf. processo di alterazione consistente nell'aggiunta di piccole quantità
. processo di alterazione consistente nell'aggiunta di piccole quantità di sostanze sgradevoli al gusto
alterazione consistente nell'aggiunta di piccole quantità di sostanze sgradevoli al gusto, e talora
nazista; abolire qualsiasi presenza o influenza di idee naziste. = deriv. dal
ted. nazi * nazista ', abbreviazione di * nazionalsocialista ', con il
denazificazióne, sf. neol. epurazione di elementi nazisti. = deriv.
per esser elle dipinte dalla natura or di colombe, or di coma, or d'
dalla natura or di colombe, or di coma, or d'alberi, or di
di coma, or d'alberi, or di colore di sangue et ora di corallo
or d'alberi, or di colore di sangue et ora di corallo. d'alberti
or di colore di sangue et ora di corallo. d'alberti, 288: '
. deposito arborescente, costituito da particelle di biossido di manganese, che viene abbandonato
arborescente, costituito da particelle di biossido di manganese, che viene abbandonato dalle acque
manganese, che viene abbandonato dalle acque di infiltrazione nei sottili crepacci di alcune rocce
dalle acque di infiltrazione nei sottili crepacci di alcune rocce calcaree o sui piani di
di alcune rocce calcaree o sui piani di stratificazione. vallisneri, iii-399:
, la quale ha scolpite bellissime figure di piante di spezie diverse...
la quale ha scolpite bellissime figure di piante di spezie diverse... ve ne
arborizzate più o meno profondamente, composte di marmo o carbonato di calce, mentre
profondamente, composte di marmo o carbonato di calce, mentre le pietre silicee colorate e
. -agg. che ha forma di albero, arboriforme. targioni tozzetti,
anche le alberesi, con tali figure di piccoli alberi. 2. per
2. per estens. disegno di forma arborescente che si vede impresso su
alcune pietre (ed è l'impronta di felci o di alcune piante formatasi su
ed è l'impronta di felci o di alcune piante formatasi su di esse in
felci o di alcune piante formatasi su di esse in passate ère geologiche).
cioè macchie simili ad alberini o pianticine di musco. -agg. targioni
targioni tozzetti, 12-5-372: alcune croste di questa lavagna... hanno delle
3. metall. aggregato cristallino di apparenza arboriforme che si forma nella massa
arboriforme che si forma nella massa fusa di un metallo durante la fase di lenta
fusa di un metallo durante la fase di lenta solidificazione, in quanto il cristallo
dendrltide, sf. ant. pietra preziosa di forma arborescente. landino [
alcaloide che si estrae da una specie di dendrobio (ed è dotato di proprietà
una specie di dendrobio (ed è dotato di proprietà toniche e antipiretiche).
dendròbio, sm. bot. genere di orchidee epifite della famiglia orchidacee, con
profumati; possiede radici aeree, capaci di assorbire l'acqua allo stato liquido,
quando vengono bagnate, o sotto forma di vapore, dall'umidità atmosferica; molte specie
d'alberti, 288: 'dendrobio', genere di piante parassite, le quali vivono sopra
piccole radici che s'insinuano nella corteccia di essi. tramater [s. v.
]: 'dendrobio ', genere di piante monocotiledoni, famiglia delle orchidee,
, il labbro piano articolato, munito di un'appendice unghiforme, e otto masse
un'appendice unghiforme, e otto masse di polline. viene così denominato perché le piante
della classe turbellari appartenenti ai due ordini di policladi e di tricladi, caratterizzati dalla
appartenenti ai due ordini di policladi e di tricladi, caratterizzati dalla forma ramificata
, sm. plur. zool. famiglia di vermi turbellari, a cui appartiene la
, sm. plur. zool. ordine di echinodermi della classe oloturoidi, caratterizzati
della classe oloturoidi, caratterizzati dal fatto di possedere, nel vestibolo faringeo, lunghi
sévspov 'albero 'e xe&p<ùtóc * fornito di mano ', da xrip xetpó?
dendrocitta, sf. ornit. genere di uccelli pas- seracei, della famiglia corvidi
climatici stagionali dedotti dallo spessore degli anelli di accrescimento annuale di piante a vita
dallo spessore degli anelli di accrescimento annuale di piante a vita generalmente plurisecolare.
sorrette da grandi e massicci polipai arborescenti di colore giallo; vive in acque piuttosto
piuttosto profonde, anche a qualche centinaio di metri. = voce dotta, lat
maio, o qualche altra cosa fare di quelle che son grate allo iddio, a
sévspov * albero 'e dal tema di « pépeo 'porto '.
portavano in processione piante sacre in onore di dioniso e di demetra.
piante sacre in onore di dioniso e di demetra.
qui non si esprime alcun preciso suggetto di favola da rappresentarsi, mi piace più
da rappresentarsi, mi piace più tosto di rapportarla alle sacre cose dionisiache, o
dionisiache, o vogliam dire, cerimonie di bacco; e se io non fallo,
fallo, alla dendroforia, o festa di portare gli alberi e i mai, appartien
8év8pov 'albero 'e dal tema di < pépto 'porto '. dendròforo
agg. e sm. stor. ciascuno di coloro che, portando rami d'albero
, prendevano parte alle dendroforie in onore di dioniso e demetra o, durante l'
e demetra o, durante l'età imperiale di roma, alle feste in onore di
di roma, alle feste in onore di attis e cibele. salvini,
padre quanto della madre degli dei e di cerere leggiamo sacerdoti dendrofori o arboriferi.
i suoi [della dea cibele] portatori di pini, le schiere irsute dei suoi
dendròide1, agg. che ha l'aspetto di un albero, che è fornito di
di un albero, che è fornito di rami. d'alberti, 288:
dendròide2, sm. bot. specie di titimalo. mattioli, 2-1314: oltre
e i gambi molto rossi, e copioso di seme, del medesimo effetto che la
procaviidi, ordine iracoidi, della grossezza di un topo, con abitudini arboricole (
. -ghi). zool. genere di canguri di media statura e dal corpo robusto
). zool. genere di canguri di media statura e dal corpo robusto,
forti con unghie ricurve che gli permettono di arrampicarsi rapidamente sugli alberi, gli arti
mediali riunite e la coda completamente ricoperta di peli bruni; si nutre di foglie
ricoperta di peli bruni; si nutre di foglie di eucalipti, di gemme e di
peli bruni; si nutre di foglie di eucalipti, di gemme e di frutta.
si nutre di foglie di eucalipti, di gemme e di frutta. =
di foglie di eucalipti, di gemme e di frutta. = voce dotta,
della botanica che studia i vari tipi di piante legnose, alberi e arbusti,
alberi e arbusti, sia dal punto di vista sistematico, sia per quanto riguarda
sia la storia degli alberi è lavoro di ovidio montalbano. = voce dotta
con sufficiente approssimazione, l'altezza di un albero senza dovervi salire.
sm. plur. zool. sottofamiglia di roditori topiformi, della famiglia dei topi,
topiformi, della famiglia dei topi, di piccole dimensioni (diffusi nell'africa centro-
dendròmio, sm. zool. genere di roditori, appartenente alla sottofamiglia dendròmini
dendromòrfo, agg. che ha la forma di un albero. d'alberti [
, sm. plur. zool. famiglia di molluschi gasteropodi opistobranchi, appartenente al
, 7-83: dinanzi si vuole avere cura di riconciare mura, ed edifici, perché
dinegata. compagni, 1-17: messer giovanni di celona, venuto a petizione de'grandi
stato promesso, domandava la paga sua di cavalli 500 che seco avea menato.
pregò dio e disse: signore dio di due cose t'òe pregato, no mille
e le paraule de la buscia fai di lungi da me. l. frescobaldi,
. caterina da siena, i-15: di questo vi prego dalla parte di cristo
i-15: di questo vi prego dalla parte di cristo crocifisso, che non mi deneghiate
: ni una grazia che domandi il figliuolo di dio al padre suo iddio non li
: cremete, il quale aveva denegato di darmi la sua figliuola, perché s'
la natura, benignissima a quella costiera di tutte l'altre amenità, gli ha
: ah, conosco tue frodi, / di pietà priva in tutto, / mi
pallavicino, 1-69: tutta la sapienza di dio ridurrassi al suo non denegar egli
il senato si obbligherebbe talmente l'animo di paolo che non sarebbe mai per denegargli
giustizia dinegano al popolo la menoma parte di giustizia. c. e. gadda,
indistinto, o loro deneghi validità neltaffermazione di contrastanti valori. -vietare, proibire
come li demoni gli denegarono l'entrata di questa cittade, nel cui principio si trovano
sopra le castella e fortezze del comune di firenze, 21: item, se gli
il mulino il quale è fuori dalla porta di santo andrea. giov. cavalcanti,
omala, che eletto in concorrenza col principe di condè al governo di piccardia, quasi
concorrenza col principe di condè al governo di piccardia, quasi per tenerlo dubbio ed
del possesso, gli fosse denegato l'ingresso di molte piazze principali. monti, 18-609
madre. santa mi sei / però che di te nacque. 2. non accettare
ne'tempi dilettosi e gai, / né di tener tua gentil vita lieta. velluti
e ciò ricusando e denegando il popolo di pisa, mandarono a firenze per aiuto
agli oratori della repub blica di firenze, 12-41: per filippo machiavelli fu
benché da principio vi dimostrasse inclinazione, di attendere per sé all'acquisto del ducato
attendere per sé all'acquisto del ducato di milano, dissuandendolo massime lautrech e la
amorazzi e lascivie, quel che personaggi di così laida condizione rappresenterebbono; e tanto
, iv-141: convienci tollere il sangue di questo agnello, e ponercelo in fronte,
ammettere; negare con fermezza, dire di no. - anche assol. bonichi
assol. bonichi, 1-15: son di maniera genti, / perché sieno in
: i quali danari il detto commune di perugia denega dovere dare, dove di ragione
commune di perugia denega dovere dare, dove di ragione non apparisca il contrario. straparola
la pertinacia al dinegare, sicurano dal di fuori. botta, 4-522: non si
dinegare questa proposizione, che nella casa di savoia i principi del sangue avevano escluso
col capo e accennando con espressione intensa di comando affettuoso al ritorno. 4
rifl. ricusarsi, rifiutarsi. francesco di vannozzo, 192: e1 poco amor che
non poteva dinegarsi alle istanze dei cantori di piazza che andavano di città in città
istanze dei cantori di piazza che andavano di città in città cantando le sue per guadagno
e si diceva su per giù, di qualunque donna che si dinegasse all'amatore.
dè-con valore rafforzativo e negare 'dire di no '. denegativo (ant
denegato (part. pass, di denegare), agg. (ant.
dal fòro secolare all'ecclesiastico sotto pretesto di denegata giustizia, senza informarsi prima della
1-343: il presentatore d'una lettera di cambio, o sia timmediato creditore del
[violenza] parere giusta in caso di denegata giustizia, tuttavia le pessime sue
taronsi superflui, imperciocché mi sovvenga copia di documenti, che provano in questa parte
documenti, che provano in questa parte di mio assunto, se no 'sarebbe denegata
2. il negare risolutamente; il dire di no; diniego. rinaldo degli
potersi iustificare facilmente la denegazione nostra. di brente, conc., 1-74: avveniva
brente, conc., 1-74: avveniva di consueto che un innocente, condannato tuttavia
finiva per disperatamente ricorrere al bugiardo espediente di rivelare prette falsità a danno suo o
e inasprendosi l'accusa, le denegazioni di lui pure s'andavano inasprendo e precipitando.
diceria che, iracondo in accessi bestiali di rabbia usasse mal- trattamenti alla vecchia madre
giuridico), da denegare (comp. di negare); cfr. fr.
denervato (part. pass, di denervare), agg. medie.
articolari violenti, tumefazioni ghiandolari ed eruzione di un esantema simile all'orticaria oppure a
, dal swahili dinga * improvviso attacco di crampi '; cfr. fr.
denicotinizzato (part. pass, di denicotiniz zare). che
: il governo diede lodevolmente il nome di 'sigari attenuati '(di nicotina)
il nome di 'sigari attenuati '(di nicotina) ai sigari che pur si
. 2. figur. privato di forza, svigorito. e. cecchi
gadda, 7-229: egli non ritrae di maniera i monelli mitici della scrittura entusiasta
della filantropico-epica, né i denicotinizzati prodigi di certi ambienti più depressi; raggiunge la
ant. denegraré), tr. cercare di danneggiare la reputazione o l'onore di
di danneggiare la reputazione o l'onore di qualcuno parlandone male; diminuire, abbassare
, abbassare il merito, il valore di qualcosa; far perdere prestigio; diffamare
spenga affatto col girar degli anni. di costanzo, 1-289: sentivano dolore intenso
che mirarono unicamente a denigrar la gloria di così eroica impresa. p.
sana ed ingenua ch'ella sia, cerca di trovarvi ima nascosta incredulità e procura di
di trovarvi ima nascosta incredulità e procura di denigrare il buon nome degli uomini illuminati
nome degli uomini illuminati con falso zelo di pietà,... quegli non
sue proprie virtù, perché la fazione di robespierre con perfido accorgimento cominciò da prima
dianzi, guadagnava i suoi titoli sul campo di battaglia, la nobiltà romana li acquistava
, quanto a ricchezze, non credo di denigrarne troppo le origini dicendo che se
le origini dicendo che se le ombre di tutti i cardinali nipoti potessero essere evocate
gadda, 143: sono ancora capace di odio contro chi denigrò, tramò, vilipese
mondo. sbarbaro, 4-67: bolle di sapone, sottovoce, trucioli, rimanenze,
potresti anche contrariarla un poco, invece di compiacerti amaramente a lusingarla, questa tua
più ragionevolmente convalideranno nei vincitori i motivi di disprezzarvi e di opprimervi. idem,
nei vincitori i motivi di disprezzarvi e di opprimervi. idem, xviii-99: mille
idem, xviii-99: mille altre specie di odi, di desideri e di triste
xviii-99: mille altre specie di odi, di desideri e di triste passioni e tutte
specie di odi, di desideri e di triste passioni e tutte basse, inermi,
già nel lat. mediev. col senso di 'denigrare'; cfr. fr. dénigrer
denigrato (part. pass, di denigrare), agg. offuscato,
è nera e obscura: così la fama di costoro è denigrata e infame. sannazaro
: piagni, infelice e denigrata sampogna priva di quella cosa che più cara dal cielo
, 1-1-266: mi consolo col vedere di non esser solo e che sempre è
sempre è accaduto che da un poco di gloria in poi, anco bene spesso
xviii-96: né bisogna ch'io faccia riparlare di me e degli amici miei e dei
la verità ed equamente giudicare le ragioni di tutti. denigratóre, agg.
). chi denigra, chi cerca di screditare qualcuno o qualcosa; chi,
non solo sostenitori acerbi, e tenacissimi di tirannide, ma ancora denigratori assidui di
di tirannide, ma ancora denigratori assidui di quanto hawi nel regno di più alto.
denigratori assidui di quanto hawi nel regno di più alto. barboni, ii-1-913:
che avrebbe sfidato un denigratore della gloria di garibaldi. bocchelli, 1-iii-341: vide
che mira a denigrare, che cerca di screditare; diffamatorio. bocchelli, 1-iii-325
». moravia, ii-20: mancava affatto di quel particolare spirito vendicativo e denigratorio proprio
qualche motivo professionale sono addentro nelle cose di un ceto superiore al loro. calvino,
ii-341: se gianfilippo aveva creduto alle voci di denigrazione, egli lo accusava amaramente di
di denigrazione, egli lo accusava amaramente di essere troppo facile e corrivo e
denitrante (part. pres. di denitrare), agg. e sm
con cui si compie, il processo di denitrazione. denitrare, tr.
tr. chim. sottoporre a processo di denitrazione (un composto, una miscela,
si compie trattando il composto con soluzioni di solfuro ammonico o solfidrati alcalini, ecc
in una miscela adoperata per il processo di nitrazione mediante riscaldamento in presenza o in
mediante riscaldamento in presenza o in assenza di una corrente d'aria, di vapore
assenza di una corrente d'aria, di vapore surriscaldato, ecc. = deriv
. denitrificante (part. pres. di denitri ficare), agg. che
, agg. che compie il processo di denitrificazione. — microrganismi denitrificanti:
terreno e nelle acque, aventi il potere di ridurre i nitrati in nitriti e questi
. trasformare un composto mediante il processo di denitrificazione. = voce dotta,
denitrificazióne, sf. chim. processo di trasformazione compiuto dai batteri denitrificanti per
e i nitrati vengono ridotti a ossidi di azoto e ad azoto libero (che non
. denominante (part. pres. di denominare), agg. e sm
, l'origine della nobiltà qui detta di toga. la bella e accorta denominanza
dunque darsi una nobiltà che non sia di spada ovvero di sangue! =
nobiltà che non sia di spada ovvero di sangue! = deriv. da
le dinominò dai nomi d'alcuna di quelle. galileo, 3-4-509: i
oggetti possibili, la lingua agli uomini di questa specie riuscirebbe ancor povera perché il
18-347: la prima regola... di ragione dimostrata dall'essenza stessa delle cose
4 distinguere 'ogni arte particolare, sarà di definirla e distinguerla dal di lei 4
, sarà di definirla e distinguerla dal di lei 4 oggetto tecnico '. leopardi,
dinominò e intitolò l'acquisto il contado di san niccolò del comune di firenze.
il contado di san niccolò del comune di firenze. canigiani, 1-75: onde addiven
4 jeghle'. milizia, xix-4-1051: di questo gusto sono per sopra due terzi
due terzi della nostra terra le abitazioni di coloro che noi con tanto ingiusto disprezzo denominiamo
compagni che mi denominavano col gentilissimo titolo di carogna. manzoni, pr. sp
579) -era una marmaglia d'ortiche, di felci, di logli, di gramigne
una marmaglia d'ortiche, di felci, di logli, di gramigne, di farinelli
, di felci, di logli, di gramigne, di farinelli, d'avene salvatiche
, di logli, di gramigne, di farinelli, d'avene salvatiche, d'amaranti
avene salvatiche, d'amaranti verdi, di radichielle, d'acetoselle, di panicastrelle,
verdi, di radichielle, d'acetoselle, di panicastrelle, e d'altrettali piante;
panicastrelle, e d'altrettali piante; di quelle, voglio dire, di cui il
piante; di quelle, voglio dire, di cui il contadino d'ogni paese ha
modo suo, denominandole erbacce o qualcosa di simile. mamiani, 1-7: i
denominarono civiltà e perfezionamento il tutto insieme di quegli istituti e di quei costumi per
il tutto insieme di quegli istituti e di quei costumi per che gli uomini culti
amici e nemici denominano con un po'di improprietà e con maggior confusione la scuola
scienze naturali non sono altro che edilìzi di pseudoconcetti e propriamente di quella forma di
altro che edilìzi di pseudoconcetti e propriamente di quella forma di pseudoconcetti che abbiamo denominati
di pseudoconcetti e propriamente di quella forma di pseudoconcetti che abbiamo denominati empirici o rappresentativi
così mi denominava il biglietto del vescovo di jesi. -qualificare, definire.
questo per un dolore ischiadico spurio, la di cui cagione potrà essere il liquido mucilagginoso
. agnesi, 1-1-77: si procuri di vedere se ci venga fatto di denominare in
procuri di vedere se ci venga fatto di denominare in un'altra maniera la stessa
: lo perso è uno colore misto di purpureo e di nero, ma vince lo
è uno colore misto di purpureo e di nero, ma vince lo nero e da
ed in più molto celebre per la città di tosa donde si denomina il regno.
1-7-66: per loro diligenza si riseppe di gran numero d'idoli sepelliti sotterra da'
pagode gounàt, primo padre e protettore di goa che da lui dicono dinominarsi.
non viene disegnato, che con espressioni di 4 quantità '. carducci, iii-12-16
denominare, comp. da dicon valore di derivazione e nomen -ìnis 4 nome '.
. denominato (part. pass, di denominare), agg. (ant
dalla sua porta le quali sono dette di sopra. ottimo, i-463: imola e
maddalena dinominata dal castello magdalo, nacque di gentile legnaggio sì come di discendenti di
magdalo, nacque di gentile legnaggio sì come di discendenti di schiatta di re. sannazaro
di gentile legnaggio sì come di discendenti di schiatta di re. sannazaro, 12-202:
legnaggio sì come di discendenti di schiatta di re. sannazaro, 12-202: vidi
denominato da quel gran bifolco africano rettore di tanti armenti. serdonati, 10-147:
vi sono [in giappone] molte sette di superstizioni e ciascuno può seguitar liberamente quale
. lanzi, iv-103: bernardino gatti di cui nella scuola cremonese tornerò a scrivere
31 (528): scorsero il territorio di lecco, la valsassina, le coste
la valsassina, le coste del lago di como, i distretti denominati il monte
como, i distretti denominati il monte di brianza, e la gera d'adda.
verde che per istrap- pare un boccon di pane vende le cerette da scarpe in
vende le cerette da scarpe in giorno di mercato, girondola tra la folla e grida
, 14-7: « gli svizzeri » di viareggio avevano la loro rivendita sull'angolo di
di viareggio avevano la loro rivendita sull'angolo di via di mezzo, quasi dirimpetto ad
la loro rivendita sull'angolo di via di mezzo, quasi dirimpetto ad una taverna denominata
più ardue della chirurgia, denominate suture di lambert. 2. nominato precedentemente
rustica e introduzione della medesima nello stato di milano senza aggravio o pagamento di dazio
stato di milano senza aggravio o pagamento di dazio. 3. sm.
destò gelosia in tiziano fu la tavola di s. vito di cadore ove espresse fra
fu la tavola di s. vito di cadore ove espresse fra gli altri santi
santi, il denominatore della villa in abito di soldato. 2.
espressione numerica, posta sotto il segno di frazione, che indica in quante parti
comune: qualunque multiplo comune dei denominatori di due o più frazioni. -minimo denominatore
comune: minimo multiplo comune dei denominatori di due o più frazioni. -ridurre due
il dato log. dal log. di esso denominatore. grandi, 2-77'la frazione
grandi, 2-77'la frazione essendo composta di due numeri intercetti tra una retta linea
numero maggiore dell'altro che è al di sopra. agnesi, 1-1-10: la quantità
la lineetta dicesi il numeratore, quella di sotto il denominatore. mascheroni, 2-77
mal agevolmente si può giudicare se sono di buona sorte o cattiva, seguendo quella regola
io per me credo che la denominazione di questo nome sia dedutta dal valore e dalla
, il dir che la sustanza primaria di esso fusse pietra, non arebbe sicuramente
anseimo marza ti religioso cappuccino, natio di monopoli d'onde prese la dinominazione,
mi sia lecita questa denominazione moderna, di guascogna, scuola precoce, indipendente,
maggiori e minori. -titolo di un'opera. carducci, iii-20-352:
: io veggo nelle 4 coefore 'pur di eschilo e nelle trachinie 'di sofocle
pur di eschilo e nelle trachinie 'di sofocle la denominazione 4
, avevano nel dividere [il reame di napoli] avuto rispetto alla antica.
e xv la povera gente, massimamente di villa, usavano gli zoccoli,..
quella usanza, e si guadagnarono la denominazione di zoccolanti. botta, 4-265: non
l'altro con denominazione d'eretico e di papista. manzoni, pr. sp.
ii-51: se dureranno in italia le denominazioni di 4 classico 'e 4 romantico '
d'anacreontico. soffici, v-1-19: molti di quegli artisti... per comodità
quegli artisti... per comodità di discorso e per conformarmi alla consuetudine,
era morto, dinominazione alcuna in luogo di lui non fu fatta. 4
notare che l'autore in questo parlare di ser brunetto usa uno colore, che si
machiavelli, n-3-31: pare denoti questa diversità di parlare qualche difficoltà nell'accordo. castiglione
, 426: il vostro tanto dolervi di lei denota qualche inganno, come ho
corporea beltà chiaro argomento / suol dar di non men bella alma gentile, /
/ per cento indizii dinotando e cento / di nascondere in sé forma simile. carletti
sé forma simile. carletti, 47: di maggiore maraviglia è ancora il vedere la
conoscitiva gran dispetto, allorché si cerca di farla cadere in giudizio falso; poiché
ingannato denota debolezza d'intendimento e povertà di lume interno. a. verri,
411: lodano i suoi persecutori [di roma], li guardano quasi con compiacenza
quasi con compiacenza, purché nel carattere di essi ci sia qualcosa di aspro e di
nel carattere di essi ci sia qualcosa di aspro e di risoluto che denoti una
di essi ci sia qualcosa di aspro e di risoluto che denoti una tempra robusta.
che dinotavano l'abitudine del pianto 0 di lunghissime veglie. deledda, i-644: si
si intravedeva un andito con una scaletta di legno in fondo e tutto denotava miseria
denotare che come strupo è inlicito disfioramento di vergini. collcnuccio, 291: per
più: sua casta intenzion lodando / di viver sempremai senza consorte. canti carnascialeschi
cisalpini venivan dinotati co'due soli nomi di veneti e d'insubri. alfieri,
ii-58: la lingua francese è povera di sinonimi, ma ricchissima di voci denotanti
è povera di sinonimi, ma ricchissima di voci denotanti ogni sorta di cose e di
ma ricchissima di voci denotanti ogni sorta di cose e di idee e ogni menoma
di voci denotanti ogni sorta di cose e di idee e ogni menoma parte di ciascuna
e di idee e ogni menoma parte di ciascuna cosa e di ciascuna idea. carducci
ogni menoma parte di ciascuna cosa e di ciascuna idea. carducci, iii-n-245:
crescere quando si legge provato con esempi di scrittori da prospero viani nel dizionario di
di scrittori da prospero viani nel dizionario di pretesi francesismi, sotto dito, che
. svevo, 5-304: le case mancavano di finestre e dove le avevano erano decisamente
per denotare che quelle povere finestre mancavano di persiane e anche di lastre. baldini
povere finestre mancavano di persiane e anche di lastre. baldini, 6-128: i gentiluomini
. baldini, 6-128: i gentiluomini di camera fecero tutti insieme, abbassando il capo
per dinotare lo spirito e la sagacità di cesare. l. salviati, 19-69:
, 30: presupponendo che quel poco di foglio bianco che resta tra le due linee
. foscolo, xvi-173: quanto al figliuolo di laerte e ad argo, questi due
.. dove i puntolini denotanti una sospensione di senso, ovvero un punto d'esclamazione
doveva scusarsene all'autorità superiore, come di licenza concessa a libro proibito. di
di licenza concessa a libro proibito. di giacomo, ii-447: il re, dio
e verrò a denotare la vera figura di taurus monte. 4. ant
carnascialeschi, 1-271: che i falsator di gioie oggi son tanti, / i
non è nome d'ingrediente concorso alla di lei produzione, ma è semplice denotativo di
di lei produzione, ma è semplice denotativo di stato e non vuol dir altro,
denotato (part. pass, di denotare), agg. (disus.
scatole manuali del tabacco è in uso di porvi qualche segno, e, per lo
, e, per lo più, pezzi di cartucce, perché, avendosi spesso il
, ii-349: la qual lingua o maniera di segni non avrebbe a rappresentar le parole
pronunziato, né significazione e dinotazione alcuna di esso. = voce dotta,
segneri, ii-83: non avrete più bisogno di studiare s'altro sieno i folgori
.]. = comp. di denso. densante (part.
densante (part. pass, di densare), agg. ant.
. colonna, 2-5: da camurato culmo di densante fronde coperto, non penetrava
liquido mele, ed empiono le celle loro di dolce cibo. tanaglia, 3-401:
notte densava la potenza e la profondità di un colore possibile. -per estens
meglio fora densare insieme i vetri / di natura tra lor diversi in guisa / che
mare, / verso la spiaggia, di gru densarsi una nube che canti. bocchelli