, i-101: a un nuovo mondo dài nome. americo, / nato nel nido
, ove si venuta? mortai me dài feruta, / ca 'l tuo piagner me
balocco. idem, 4-534: gli dài queste cose a credere come se fussi un
iacopone, 81-39: amore, che dài luce ad onnia che ha luce: /
a trattare, e sdrucciolevole, ché non dài salda presa, e come anguilla o
/ né a chi ben ti consiglia dài orecchio. anneghittóso, agg. ant
al desiderio di colui, a cui dài; ma meglio è antivenire al priego
mamma, ove si venuta? mortai me dài feruta, / ca 'l tuo piagner
impegnare che il fazzoletto. quanto mi dài? - un calcio di dietro e ti
. d'annunzio, 11-557: tu dài questo conforto / al cuor possente,
se'tu, donna baderla, / che dài di morso a ciascuna persona. idem
che sempre giri / la rota e dài e tolli a l'uom possanza. boccaccio
dietro. « sì, se poi mi dài 1 crostini col butirro! ».
zecca. pirandello, 5-634: tu mi dài carta scritta; scrivi per niente,
tuo piuttosto bassotto, perché se tu dài loro nel cervello, faresti un mondo
. pulci, 25-208: tu mi dài di portar questa fatica: / io
ma tu gisella sta'attenta. se gli dài sempre sulle unghie, ti metti nei
cata. stuparich, 5-290: dài un altro colpo e per la terza
/ alla mala brama degli uomini / la dài. idem, v-1-812: ma intorno
; e non sei quella, che dài fine a'fastidii e miserie, ma che
, inesorabil morte, / cagion mi dài di mai non esser lieto. marco polo
: in capo a qualche ora, dài, picchia1 e mena a forza di spinte
: in capo a qualche ora, dài, picchia e mena, a forza di
? non te ne vergogni tu? che dài carico a cotesta fanciulla! ariosto,
tu che tu se'colei che ti dài nelle mani degli uomini a fare strazio,
una cassa di risparmio. se tu gli dài erba soltanto, non trovi niente,
non trovi niente, ma se gli dài granoturco, pastoni, roba buona,
... -buona femina, come dài questi cavoli? -messere, due mazzi al
, che di alacre e infaticabile scrittore dài vanto a tale, che anco d'una
, il buon di più, tu dài / alla sua prole. sbarbaro, 1-44
, che sopra a'verdi dumi / dài tanto onor al tuo fiorito chiostro,
cambio di assicurarmi della vita, mi dài la burla. segneri, iv-478: dovremo
sforzo i due termini dell'antitesi, dài oggi l'esempio d'una vita completa e
/ chillu chi a ti è clamabili tu dài difinsuri; / lu tou nomu laudabili
sforzo i due termini dell'antitesi, dài oggi l'esempio d'una vita completa e
pene / ch'a'tuoi rubelli e contumaci dài / cotanto dei canonisti).
amore e togli l'allegranza / e dài cordoglio. guittone, ii-251: spietata
lacopone, 81-37: amore, che dài luce ad onnia che ha luce:
11 tozzo, / or tu mi dài di cozzo, / né rammenti il passato
cosa? - alla criminalità infantile! - dài. 2. tendenza sociale al delitto
calcio en petto. / si non gli dài la voce, porratte ne la croce
, tr. (pres. do, dài, dà, diamo, date,
, la tessera / al secco taglio dài de la guardia, / e al tempo
al tempo incalzante i begli anni / dài, gl'istanti gioiti e i ricordi.
: al negozio... se gli dài i bigliettoni da mille, ne hai
annunzio, iii-1-828: questo danno ci dài, questo scorno / ci dài,
danno ci dài, questo scorno / ci dài, decollato, oggi in punto!
., 3-4 (300): tu dài tali volte per lo letto, che
. -dàgli! dàgli dàgli! dài! dàllif, dalli dàllil (disus
ii-347: seguito a lavorucchiare, e dài oggi, dài domani, a un mezzo
a lavorucchiare, e dài oggi, dài domani, a un mezzo versicciolo per
e guerreggia, guerreggia e regna, dài e dài, pareva un po'invecchiato,
, guerreggia e regna, dài e dài, pareva un po'invecchiato, dall'
anche bello se smetti e ti dicono « dài ». poi fai finta di averne
, - concluse la ragazza. - e dài. -indica azione violenta, improvvisa
travagli. ojetti, i-112: che, dài e dài, la sola cosa che
ojetti, i-112: che, dài e dài, la sola cosa che conta è
frutti che cavi de la terra tu ne dài al prete e a'poveri di dio
tacopone, 81-47: amore, che dài forma ad onnia ca ha forma,
molto bene, al brieve eterno / dài [o sommo eterno bene], e
dell'anima tua, delle quali mi dài parte; e vorrei essere più felice,
in te colui cui per sopruso / tu dài sopravvivenza di materia, / o,
cavare i denti! l'altra gente, dài oggi, dài domani, alla fine
! l'altra gente, dài oggi, dài domani, alla fine si straccano.
novellino, vi-201: buona femina, come dài cotesti cavoli? -messere, due mazzi
pareva men bello,... tu dài in grandi escandescenze di disprezzo di te
fascismo o col comunismo. non appena gli dài la libertà diventano infelici, cattive e
., 3-4 (300): tu dài tali volte per lo letto, che
iacopone, 81-38: amore, che dài luce ad onnia che ha luce:
latini, i-2646: o se tu dài conforto / di male a suoi guerrieri
co più descendi, / quanto più dài, sì prendi, possedi el creatore.
amore e togli l'allegranza / e dài cordoglio. fra giordano, 3-171: ragunate
domando ancora / una volta: mi dài quella miseria? pea, 7-481:
. pulci, 10-127: poi la dài in preda alla gente nimica, / piena
, uom saggio e giusto, / ne dài l'esempio augusto. / tu cui
che sopra a'verdi dumi / dài tanto onor al tuo fiorito chiostro, /
, mentre che moro / tu mi dài morte in guiderdon di fede; /
, senza odio né cruccio: / 'dài a un morto '. d'annunzio,
della vita e la salute che tu dài ad altri, te medesmo 2
lo segnor lo te merite, che me dài tal consiglio: / panne che me
ti lasciano andar oltre, se tu non dài loro di che comprarsi una pagnotta,
senti ai fianchi l'uragano, / tu dài retta alla sua piccola mano. /
cuore la marina brulla, i tu dài retta alla sua voce fanciulla. gozzano,
vendo, / e se nulla mi dài, nulla ti rendo. -volgere
. barilli, 5-205: se gli dài [al negro] per esempio la
figliano spesso [i colombi] se dài loro orzo arrostito, o fave spesse
volto suo, se tu non ci dài lo tuo lume. perciocché ora è qui
speziale, che per ispacciare la tua mercanzia dài molte volte la cosa gattiva a colui
232: in sen d'amore / dài fomento a la pace, e di quest'
iacopone, 81-46: amore, che dài forma ad onnia che ha forma,
, che sopra a'verdi dumi / dài tanto onor al tuo fiorito chiostro,
non gettin via quel che tu gli dài da mangiare. -dotato di una grande
36: al primo [libro] dài / con gli ochi in una glosa che
ched io sum grande, marito no me dài. boccaccio, dee., 3-9
? dove è ora? a bologna? dài questa notizia, o mezza notizia,
mortale. latini, i-2645: tu dài conforto / di male a'suo'guerrieri,
asino: o asino, perché non dài tu de'calci a gli altri come a
muraglie. guadagnoli, 1-ii-72: perché dài di bianco alle colonne / di pietra
gocciola il pennello d'imbianchino. / dài di bianco all'umano et al divino.
, inesorabil morte, / cagion mi dài di mai non esser lieto. bellincioni,
infoiata. bocchelli, 15-63: -dài, dài! ammazzatelo! -urlava la folla ai
poco molto bene, al brieve eterno / dài [o sommo bene], e
di te. pulci, 10-127: la dài in preda alla gente nimica, /
succiacapre. govoni, 394: dài tu l'allegro benvenuto / al primo
3-ii-218: tu greggia lanosa, / dài sì soave e cosi bianco il latte /
in alto, /... / dài mutevole risalto / alla terra stupita,
terra, / se per farmi dormire mi dài / di quei semi neri che sai
i-207: se tu vedi che tu dài incomodo o dispiacere ec. ad uno
a questa radura del tovagliolo che nome dài? ragnatura. e questo dove infilerai il
, che sopra a'verdi dumi / dài tanto onor al tuo fiorito chiostro, /
. pur niente di manco ne li dài largo s'e'volesse esser gattivo.
g. m. cecchi, 1-2-197: dài / ciò che tu puoi a questo
legge. cellini, 829: tu che dài legge al cielo, agli elementi,
certo modo! ti logori troppo, dài peso a troppe inezie. ¦
4-221: l'ironico ricordo che mi dài, / ch'io logri inchiostro in
/ e mo puzza e fetore / gli dài, sozza, lordissima. cavalca,
così illudendumi e ludificandomi, stolidamente mi dài risposta? biondi, 1-i-79: al vescovo
tu non t'apponi, tu non dài nel segno, tu non la di'giusta
pannolano tre braccia, / se mi dài di quelle radici / che vendi ai
: guarda che bei galletti! se mi dài parola che domani non inviterai nessuno a
per giorno. e poi io e lui dài mano alla sciampagna, e alla malaga
direbbe di sì. -quanti anni le dài? -quaranta. -oh! trentacinque al
10-253: allora, figliolo, tu dài manforte agli aguzzini. bocchelli, 12-35:
francesco da barberino, i-124: se dài / mangiar a gente di fuor di
prendevano al volo una paroletta qualunque e dài a mantrugiarla come fosse, con licenza
cuore la marina brulla, / tu dài re t; alla sua voce fanciulla.
: tu sei il fabro / che ti dài su per l'unghie col martello.
, in poco tempo la vogli e le dài mille figure. grandi, 5-101:
/ teco m'adiro e tu mi dài la baia, / spesso dicendo: ecco
che per troppa voglia di mostrarti ardito dài ne l'inconsiderato e nel matto e
novellino, vi-201: -buona femina, come dài cotesti cavoli? - messere, due
mia voglia viverei, / se non mi dài nel cor la tua ferita, i
che credi fare, si morte me dài? / credi trovare meglio servitore?
. perciò, scegli! o mi dài i soldi o mi firmi la
uno contratto non lecito, o che tu dài una infamia o dici una bugia
picchia e mena'. soffici, 6-156: dài, picchia e mena, ho finito
fine, dopo due mesi e mezzo, dài e mena, batti e ribatti,
a mente che le lodi che tu mi dài ed il tuo modo esagerato mi sono
mi pur ridi ed altro non mi dài, / per niente può cangiarsi esto
a cui tu discendi, quallor ti dài di proposito alla vita spirituale, non pigliar
fatto malvagio, / unde al corpo dài mesagio / e l'alma pena. g
dominici, 2-13: non quel che dài, ma con che dài risguarda e
non quel che dài, ma con che dài risguarda e misura idio. de jennaro
56: -ma che modo / mi dài tu infatto? -che costei si cavi /
dipartire. dante, liii-12: se mi dài parlar quanto tormento, / fa',
riferimento alla celebre frase: « tu dài a un morto », rivolta da francesco
attaccato 'come sinfonia '. « dài, giacché ci siamo. non lo vedi
medesima, che a tuo danno mi dài il moto. ferd. martini, 1-ii-296
misera fortuna de'viventi, / quanti dài moti spessi alle tue cose. aretino,
tuo fatto; l'avvivi, gli dài moto, gii dài essere;..
l'avvivi, gli dài moto, gii dài essere;... allora tu sarai
? non mi va. - altrimenti dài di muso nell'idea. -mettersi
. tozzi, iv-260: ma perché dài importanza a queste nànnole? =
. varchi, 24-15: se mi dài di queste battisoffiole, tu vorrai che
da lunge dilungati / ch'a lor dài notte e per te il giorno serbi.
en gran nettezza, / e poi li dài solazzo de là su, / che
francesco da barberino, ii-319: se tu dài mangiar o doni a gente, /
, non vi torna più se gli dài buona niffata. = deriv. da
veggo ch'io son cieco e tu mi dài / di tua nobiltà ogni fermezza.
, vai, / massime se tu dài in qualche capocchio, / brancicar vuoi
? che hai tu d'avere? perché dài tu noia a colui? ulloa [
, senza i tormenti / che tu ne dài, sarebbe il nostro stato / non
883-1: a quel sengnor, cui dài tal nominanza / che non credi
da lungi dilungati / ch'a lor dài notte e per te il giorno serbi.
mazza che ti dia. mazza, dài a petuzzo, che non vuol ire su
per lo quale a le tue creature dài sustentamento. sannazaro, lv-125: ecco
; 'tu t'avvolpacchi. 'tu non dài in nulla '. -non esserci
di miserie, / qual coraggio mi dài? ha dunque il corso / già terminato
di brente, 2-464: tu mi dài pena col nunziarmi che sei ammalatuccio.
moneta di dieci centesimi che tu gli dài ogni sera in guisa di obolo per '
di lombardia. bernari, 4-78: tu dài nell'occhio, andranno a riferirlo nel
francesco da barberino, i-124: se dài / mangiar a gente di fuor di
delettamento, / che lavi ogni fetore e dài conforto. s. girolamo volgar.
'l polso stretto e ondoso / come dài al spirto fatica e riposo?
per lo quale a le tue creature dài sustentamento. guittone, xxxix-12: dolc'
tuo liberator ti prostri / e gli dài lode. = voce dotta,
e operata cinta samartina / se comeco ti dài ne la cabba; / se mi
: opifice, che spirto a ciascun dài, / tu sol se'dio. leone
di ogni colore. « ah ti dài anche alle orge? » fa antonio che
uso neutro. carducci, ii-2-313: dài tanti baci per me alla cara bambolina
[il sacerdote latino], che ci dài nell'orror della morte vittoria.
e gli chiede: « che cosa mi dài, se ti fo guarire? » «
barberino, i-124: questo intendi se dài / mangiar a gente di fuor di tu'
, che sopra a'verdi dumi / dài tanto onor al tuo fiorito chiostro, /
mel dìa. / e se non mel dài, / nell'ottava mi seppellirai.
cui. carducci, iii-2-186: or dài or dài la stura / a quelle
carducci, iii-2-186: or dài or dài la stura / a quelle fantasie che
. segneri, i-281: come ti dài al sonno, come ti dài agli
come ti dài al sonno, come ti dài agli spassi, come ti dài alle
ti dài agli spassi, come ti dài alle solite oziosità, tutta la tua conversione
fermiamo tra due piani, e tu mi dài il culo, da vera troia che
, / ché se per sorta tu dài ne'panioni, / tu ne restarai tutta
mensa ospitale. alfieri, 1-459: tal dài mercede a chi del trono a parte
irsuti al ladro dormi 'l-dì; ma dài / ricetto ai nidi e pascolo a gli
e muta e sorda / ai vermi dài pastura. alamanni, 7-103: il forte
più che petra forte, / volenter me dài la morte, / lasso e desperato
. roncaglia, io: sei tu che dài agli omini ad intendere / mille pataracchiaccie
che per troppa voglia di mostrarti ardito dài ne l'inconsiderato e nel matto,
hai preso un topolino... ti dài ora a miagolare, poi lo lasci
de'cortigiani tuoi, / o tu mi dài concetti / e in- venzion da far
, / se già tu non mel dài, che non lo aspetto, / perché
, 137: non ci intenderemo mai. dài sempre un senso peggiorativo alle mie parole
melosio, 3-i-393: se libertà mi dài, / ecco ti porgo la mia
beata. metastasio, 607: se mi dài di pace un pegno, / se
tua, e però per amore tu gli dài l'inferno. ma, o amore
villeggiar. pavese, 7-136: -non dài nessuna confidenza, -lei mi disse.
lidia, la tessera / al secco taglio dài de la guardia. pascoli, 622
: com'uno se rullo che tu dài al pero, subbito caggiono le pere.
genere. cassola, 3-53: se dài peso a una parola.., sai
un pezzetto. arbasino, 11-37: dài, appena questo pezzetto qui di strada
tuto servire, / da scrivere me dài tuto lo fornimento. pulci, 15-18:
ai nostri intelletti umili e bassi / soccorso dài con tue risposte piane. campofregoso,
veder le scimmie. soffici, 6-156: dài, picchia e mena, ho finito
bettini, 1-370: perché non mi dài altro da leggere? sarò, come tu
2-161: tu dài, dài a piene mani...
2-161: tu dài, dài a piene mani... e per
il cor, ché tu non gli dài posa, / ché il vo'donare a
campi, arrivi fra i nostri, e dài il biglietto al primo ufficiale che vedi
, i-1522: già d'usura non che dài / nulla grazia non hai,
al ladro dormi 'l dì; ma dài / ricetto ai nidi e pascolo a gli
i fiori e a'freschi venti / dài la dolce e pensosa alma in balìa?
, 4-122: più tardi, dopo parecchio dài e dài, aveva ottenuto che gli
: più tardi, dopo parecchio dài e dài, aveva ottenuto che gli mostrassi 'la
vai tronfia d'orgoglio e non dài pane da sfamare! -vile,
questa carne; / e sei tu che dài senso ai suoli, ai fiori, /
fatica delle mani loro, perché tu dài la elemosina e non lassi diventare poltroni
che tu loro [ai potenti] dài, si getta via... se
ruffiano. pasquinate romane, 536: dài benefici a chi ti fa il portante
ti fai; / marito non mi dài / e 'n questo modo mi sto tapinando
pers, 116: tu [sonno] dài posa e ristoro ai sensi frali:
il cor, ché tu non gli dài posa, / ché il vo'donare a
, co più descendi, / quanto più dài, sì prendi, possedi el creatore
: o amor caro, che tutto te dài / ed onnia trai en tuo possedire
e tu a quel che a me dài non por la posta. pisacane, i-44
pustutto caccia queste doglienze che tanto ti dài. petrarca volgar., iii-22: la
a noi, a'quali tu ti dài in cibo e poto per cotìdiano conforto
suo profitto. rebora, 3-i-487: dài costante e silenzioso esempio di quella bontà
al papa: «... tu dài l'impressione, pietro, di avere
suoi primi anni! / poi la dài in preda alla gente nimica, / piena
dell'amore. rebora, 3-i-487: dài costante e silenzioso esempio di quella bontà
che facilmente la rabbia ti predomina, dài dentro a l'ingiurie senz'esser provocato
ke fai; / per sì vile cosa dài / dio ed amico; e loro
or legge e norma ai popoli tu dài: / quinci egual pregio, eterna
38: dall'apollo, a cui qui dài / di beltà pregi sublimi, /
vedi che è tutto spento? su, dài che la signora mi ha fatto premura
di riparare: « e non prendertela, dài! ma si può essere così?
me, o giove, se tu ci dài anche momo per giudice io sono pronta
anzi talor, per poco che gli dài, / ti rende più sei volte che
41-43: che 'l consiglio che mi dài, proceda / da ben che m'
non darai tanto allume per oncia come dài al chermisi, perché il chermisi ha la
promovil; campo a largo errar gli dài: / premialo; ingrato e traditor fia
ai nostri intelletti umili e bassi / soccorso dài con tue risposte piane. caro,
de sanctis, 12-67: ti dài troppo pensiero, caro villari, delle
a così bei princìpi / ugual non dài proseguimento e fine, / poiché non
gran cucù, mi prostro, / che dài per ineffabile mistero / fatidica virtù d'
e del tuo amore giunta a me non dài, / di qua'speranza m'ài
ca mi pur ridi ed altro non mi dài, / per niente può cangiarsi esto
, / tu medicina ad agno infermo dài: / però provede i miei infiniti
, ma i dolori che tu mi dài sono assai più terribili. stassera fui
bene morale assoluto, per lo certo tu dài della scure sull'ultimo puntello rimasto all'
tono. musso, i-i7: tu dài una minima ferita al minor dito del piè
tuo parlar facondo: / perché mi dài tante mortai ponture? liburnio, 3-3:
te colui cui per sopruso / tu dài sopravvivenza di materia, / o, d'
per lo quale a le tue creature dài sustentamento. faba, 51: ad
me muto, / si non me dài del tuo aiuto: / fa'sì che
tua famiglia, et ogn'altra cosa dài a'poveri per amor di dio e de
non men verace 7 che pietoso, mi dài sì dolce nova, / ragion è
: a questa radura del tovagliolo che nome dài? 'ragnatura '. cicognani,
talento, / e per sollazi rancura / dài e pene e tormento. pannuccio del
e la mandra de le pecore dài a li rapinevoli lupi? =
fra due persone... non dài l'idea d'un affare finito,
1 iii: se non dài a'poveri bisognosi, quando gli vedi nella
spegneran la sete. fiamma, 38: dài corso fra 'monti a le dolci
manzini, 12-23: « perché non gli dài il tuo regalino? » « tu
regimento naturai de tape, / tu dài dottrina di bene e d'onore. sassetti
/ pietà, religione, amor ne dài, / o qual più dolce affetto si
leso. metastasio, 607: se mi dài di pace un pegno, / se mi
ai fianchi l'uragano, / tu dài retta alla sua piccola mano.
/ non poteva più gridare; / e dài il rettore a predicare / che eravamo
/ teco m'adiro, e tu mi dài la baia, / spesso dicendo:
biscrome. metastasio, 607: se mi dài di pace un pegno, / se
riso e ioco: / amor non dài a poco, ch'èi ricco esmesurato.
o casa, che a colei ricetto dài / che sola a gli occhi miei
bruto! a quai pensieri / tu dài ricetto. -contenere. leonardo
: se tu non me le dài, io mi dorrò di te di quello
la carne, la qual tu gli dài, di ricotta e mele. m.
si può ricuperare, perché, affliggendoti, dài occasione al nimico tuo che sì allegri
iacopone, 1-39-93: amore, che dài forma / ad 'omnia'c'à forma
1465: giove -ché, dicono, tu dài debito a li ospiti onore - /
involto, / rigide tacque agli animanti dài? d. bartoli, 44-38:
i-448: sei in errore, se ti dài a credere che ove la patria possa
petrocchi [s. v.]: dài una 'rincalzata'a questo ragazzo, se
: nota, cerusico sciocco, tu che dài a'feriti tuoi la zuppa in brodo
2-153: vivi, ragazzo mio, dài retta a me; non ti chiudere,
, zuppa e pan bagnato. e dài retta a me, chi conosce i cavalli
g. giudici, 8-85: e dài il rettore a predicare / che eravamo dei
ch'io son cieco, e tu mi dài / di tua nobiltà ogni fermezza.
gli chiede: « che cosa mi dài, se ti fo guarire? ».
de riso e ioco: / amor non dài a poco, ch'ei ricco esmesurato
: la parte k'a li poviri ne dài, / quest'è lo mio mangnare
rifarle. carducci, iii-2-186: or dài ora dài la stura / a quelle fantasie
carducci, iii-2-186: or dài ora dài la stura / a quelle fantasie che
« canapa ». « allora figliolo tu dài manforte agli aguzzini; quando fui frate
cortigiani tuoi, / o tu mi dài concetti / e invenzion da far, non
, la giusta cagion, che me ne dài, mi fa prorompere in tanta rusticità
di attendere a far nuova caccia, ti dài ora a mia golare,
mi confido / in te che ci dài porto e salvamento. segneri, ii-8:
ravivando vai, / nova morte gli dài? a. piazza, 3-158: feci
che oggi io m'accorga che tu dài punto di spalla a stornar queste nozze o
lo disiderio, ché quanto più gli dài, più cresce, e quanto più hai
, lxxxvtii-i-323: se prima non gli dài qualche danaio / o drappi o panni
tra due piani, e tu mi dài il culo, da vera troia che sei
pilastri scanalati. soldati, 6-46: dài e dài, mi ostinavo. assaggiavo,
. soldati, 6-46: dài e dài, mi ostinavo. assaggiavo, a occhi
4-122: più tardi, dopo parecchio dài e dài, aveva ottenuto che gli mostrassi
più tardi, dopo parecchio dài e dài, aveva ottenuto che gli mostrassi la pistola
scaramanzia. levati di costì: mi dài scaramanzia. = voce di etimo incerto
e operata cinta samartina / se comeco ti dài ne la cabba; / se mi
, / s'ivi approdar primiera mi dài col figlio mio. / -scendi e.
su, zingaro de'miei stivali! dài! schioppi la zampogna! dài!
! dài! schioppi la zampogna! dài! e tu insieme a lei!
sudore ci sarebbe voluta la striglia. dài e dai, gli strofinavo la schiena
tolga. guarini, 307: se non dài loro da spendere, tu sei
sciagurato. avaro; se ne dài, sei cagione di mille loro sciagurataggini,
[s. v.]: se dài via questo candeliere, tu li scompagni.
e festa, / e tu gli dài col schidon su la testa. s.
calvino, 12-147: d'ogni esperienza dài per scontata un'insoddisfazione che non si
tu hai scoperto l'animo tuo, li dài materia a contentarsi, perché manifestamente lui
scrivi. [tieni conto di quel che dài prima ancora di aare; tieni conto
ne talma, /... e dài colpa a te stelle / d'aver
, amare e dilettare, el quale dài ai servi tuoi al passare di questa
tuo fatto; l'avvivi, gli dài moto, gli dài essere;..
avvivi, gli dài moto, gli dài essere;... allora tu sarai
i-44: tu semini promesse e non dài frutto. fagiuoli, vl-ni: di voi
buonarroti il giovane, 9-637: tu dài nel fanatico / e mi rassembri uscito
dei peccati nostri il castigo che ne dài! » angiolini, 281: gli uomini
per lo quale a le tue creature dài sustentamento. giacomo da lentini, 645
chicchi quanto ti pare, se poinon ti dài aiuto da te! moravia, 25-37:
satan, accetto, / se tu mi dài questa volta il sicuro. e c'
assunto / non prendi, o non mi dài quella signora, / quella ch'or
che tu gli di''messere'o gli dài del voi per lo capo. tasso,
al pasto. rebora, 3-i-487: dài costante e silenzioso esempio di quella bontà
boiardo, canz., 129: tu dài riposo, notte, ai tristi lai /
o snerbi, / tu allo strumento dài, ch'offre e non libra / le
bambagiuoli, 19: amor, tu dài dolce e secura vita, / tu
dolce e secura vita, / tu dài fortezza unita, / tu dài prosperitade,
tu dài fortezza unita, / tu dài prosperitade, / tu empi il mondo di
gentil, che sopra a'verdi dumi / dài tanto onor al tuo fiorito chiostro,
succede quando si dice oggettivamente che poi dài e dài finisci sempre per dare nel
si dice oggettivamente che poi dài e dài finisci sempre per dare nel soggettivo.
tommaseo, 5-385: madre, se mi dài / licenza, i'me n'andrò solettamente
en gran nettezza; / e poi li dài solazzo de là sù, / che
i-160: alodole e viole / mi dài in firenze pur su per le piazze,
de qual fiso te mira, / non dài deletto ad altrui, ma grand'ira
mangi né bei se non sordidamente, né dài mai a questa misera carne una commodità
per lo quale a le tue creature dài sustentamento. iacopone, 3-84: si te
1-815: perché dunque sfogli e sottolinei e dài forse a leggere ad altri le mie
bartolini, 20-261: tu che dài l'acqua ai fiori dell'altana / che
acqua ai fiori dell'altana / che dài miglio e scagliola ai canarini, / la
limiti; / infiori il desco, dài il pane al cane; / mai ti
speziale, che per ispacciare la tua mercanzia dài molte volte (v.)
37: se quando egli scappuccia / gli dài colle tue rime scaccomatto, / a
in sul mento, / per casa dài parecchi spasseggiate. biondi, 1-187:
il fuoco ti si spegne, / dài la colpa alla legna. pratolini, 10-78
occhi di tutti; e tu a loro dài il cibo nel bisognoso tempo. s.
, signora? calvino, 22-44: dài, spicciati a scappare ché sei libero.
iv-174: oh botte spillata, la quale dài bere ed inebri ogni innamorato desiderio e
bere ed inebri ogni innamorato desiderio e dài letizia ed illumini ogni intendimento e riempi
volta, è vero? me lo dài invece così, a spizzico, e ci
iii-2-289: o mnesippo: tu mi dài queste spronate, come se non ti
c. gozzi, 1-541: le dài [alla sposa] tre brave sputacchiate in
. « che razza di uno squarcio mi dài fuori, il mio caro costanzo?
tu sei in cima della scala, tu dài uno stramazzo e la tomboli tutta in
sforzo i due termini dell'antitesi, dài oggi l'esempio d'una vita completa e
liquido, structo, se tu me te dài. 9. corrotto, guastato
finiva più. carducci, iii-2-186: or dài or dài la stura / a quelle
. carducci, iii-2-186: or dài or dài la stura / a quelle fantasie che
ove si'venuta? - / mortai me dài feruta, / ca 'l tuo pianger
in un lampo di te, poi dài di svolto / dentro un silenzio d'oro
lidia, la tessera / al secco taglio dài de la guardia. pratolini, 10-244
: il taglio in fondo al ventre lo dài / all'uo seghe mettendo
che ti fai; / marito non mi dài / e 'n questo modo mi sto
ciò semplicemente inganni? / e ti dài pur di pargoletto il nome, / quasi
amo senza sdegno, / perché me dài tempesta e gran dolore? lorenzo de'
superiore. pavese, 3-151: perché non dài ordine di calare le vele tenebrose e
a mente che le odi che tu mi dài ed il tuo modo esagerato mi sono
, la tessera / al secco taglio dài de le guardia. capuana, 18-91:
. cellini, 829: tu che dài legge al cielo, agli elementi, /
248: io son beccaro e tu mi dài vesighe. / io cognosco le fiche
, le nuvole viaggianti all'aperto cielo! dài, macchinista, con l'intera potenza
: / or ecco el tributo -che dài en tuo servire, / e non pò
mm di corsa. emanuelli, i-189: dài fastidio: i tuoi dollari, elisabetta,
ululi a 'l convoglio fuggiasco / dài, a te io tutte do le mie
ma tu gisella sta'attenta. se gli dài sempre sulle unghie, ti metti nei
rendimi il cor, ché tu non gli dài posa, / ché il vo'donare
, ii-108: o imperadore, invan ci dài tal termine, / però che sempre
, e insidioso / al nemico mi dài per mio tormento; / di tua perfidia
., 3-4 (1-iv-270): tu dài tali volte per lo letto, che
medici, ii-108: imperadore, invan ci dài tal termine, / però che sempre
tommaseo [s. v.]: dài una zimbellata: non senti che passano
g. culicchia, 5-244: « dài che con 'sto afghano ti passa tutto »
di tuo nipote? vieni con noi, dài. 2. al plur.:
, appena mi capitava di tentarne una, dài una gran bottasulla miamano stessa, con