, v-520-127: io trista madre geva dentomo / se era alcum che l'arizzasse.
piano entrò in una corte / ch'era dentomo un rico e bel palagio.
/ cadurè la carne e la danza dentomo; / no 'l me pensava,
quel damigello acorto / quei ch'erano dentomo, presti e tosti. sercambi, 2-ii-47