che abbarbaglio non ha; perché questo denota impressione più forte: e però non è
iii-9: e dell'animo: denota e l'onore delle membra, e la
. tommaseo-rigutini, 2943: acchetarsi non denota, come quietarsi, intera quiete.
sapienza vostra. tommaseo-rigutini, 2537: acciapinare denota la smania quasi rabbiosa del trarla a
dicesi somma. se non che somma denota l'applicazione dell'operazione a una serie di
a una serie di numeri; addizione denota l'operazione in se stessa...
d'importanza, affare con aggiunti varii, denota la più o meno importante condizione sociale
questo differisce daìl'afferrare, in quanto che denota il primo appendersi; dove l'altro
in rettorica, come è detto, denota affettuoso parlare. ariosto, 16-10:
, 26-22]: in questi versi denota sì per le dolci parole, sì per
del volto, le membra: e denota una delicatezza fragile, patita, malata)
, di molte persone; l'abbondanza denota meglio il trovarsi ordinario di molte persone
nel senso generico, la parola agente denota tutto ciò che esercita un'azione sia
.]: fare l'aggiudicazione, denota più espressamente la cerimonia e gli atti
s'intende non la freschezza, che denota il verde dell'aglio, ma il colore
che essendo nella faccia dell'uomo, denota poca sanità. -mangiar vaglio: arrabbiarsi
per richiamarne bruscamente l'attenzione (e denota, per lo più, risentimento,
è altamente conscio della propria dignità (e denota un atteggiamento schivo e piuttosto sdegnoso)
di ardente desiderio, bramoso (e denota un forte e inquieto impegno morale)
, desiderare ardentemente, bramare (e denota un senso d'ansietà, d'inquietudine
ano. tommaseo-rigutini, 1168: ano non denota la parte carnosa, ma l'orifizio
rigutini, 1638: appaltóne... denota l'abitudine di sopraffare altrui con parole
in luogo solitario (e di solito denota un senso d'isolamento, di distacco
elemento in composizione dotta, che denota preminenza, superiorità, dal lat. archi-
vescovado, nell'uso comune, il primo denota più propriamente la dignità e l'ufficio
a, quanto perché la radice ar denota altezza e alterezza; onde questa antiquata è
di metallo, dicesi rovente; arroventato denota azione fatta per aver quell'effetto.
arila, 44: artiero... denota colui che vive dell'esercizio di un'
atipicità, sf. condizione atipica (e denota la caratteristica di non rientrare nello schema
375: attaccato è generico; denota l'unione, l'accostamento anco in
: nel senso giuridico-forense la parola azione denota sia il diritto che ad uno compete
). bah, esclam. denota rassegnazione, ammissione, incertezza, incredulità
oltre al senso di scambio per isbaglio, denota traffico di cose che con danaro non
, 37: bastantemente... denota quantità che cominci a trascendere il sufficiente.
un atteggiamento sarcastico (e di solito denota amarezza, avversione, ostilità).
a indicare certezza (con il condizionale denota l'eventualità). petrarca, v-132
): e rispetto ai predetti sinonimi denota una più accentuata e allusiva intenzione;
dal contrasto fra bianco e nero, che denota contrapposizione inconciliabile. -chi dice (o
riferirsi a citazioni libresche e letterarie, denota il vizio di una coltura bizantineggiante.
tiene lo stendardo di quel luogo, denota la bravura degli uomini di quel paese
è tenuta casalinga, alla buona, che denota confidenza o disinvoltura). collodi
di cammello: molto profondo, che denota ossequio servile. garzoni, 1-61:
reni. -figur. (e denota tenerezza, abbandono). carducci,
ingannare a dirittura; e il venderle denota meglio inganno consumato, la vendita quasi
seguita spesso da un che dichiarativo): denota causa, fine ed effetto, e
il sentimento di chi parla, e denota sovente artifizio non buono e non gradito a
'. nome col quale volgarmente si denota il cloruro di sodio, sostanza minerale,
: coluro in lingua greca altro non denota, che coda di bue; e
aretino, 1-14: il carro trionfale denota la vittoria che si trae nei combattimenti
si trovano in un luogo; e denota l'abito che si indossa, gli
2. dir. atto che denota il deliberato proposito di compiere un crimine
6. atto confidenziale, che denota intimità con qualcuno. a.
. confidenziale, agg. che denota confidenza, familiarità (parole, atti
avv. in atto confidenziale, che denota intimità. oriani, x-21-201: sorrideva
. leone ebreo, 354: e denota la colligazione e coniunzione de la somma bellezza
'consegnarlo 'è modo ironico: denota la prontezza quasi caritatevole, e la
mirazione o meraviglia (e denota un'intensa partecipazione spirituale, accompagnata
intanto; per ogni evenienza (e denota previdenza, prudenza). berni,
suo stato o forma (e denota ima compagine più o meno omogenea e
in tommaseo-rigatini, 2821]: quando denota solo l'azione del correre in senso
dell'uomo nobile e generoso; che denota un animo gentile (lo sguardo, le
4. atto cortese, che denota il desiderio di fare cosa grata a
l'uscita in 'oso 'assai volte denota eccesso. ma neanche questo è del
in co- testo luogo (e denota luogo posto in alto rispetto alla
piegata o piana, che ciò lo denota d'animo vile, et le parti di
. pover'uomo, povera donna (e denota un atteggiamento misto di compassione e disprezzo
augusto? tommasco-rigutini, 2610: 'fratello'denota altresì cognazione e affinità più lontana,
calzoni. tommaseo-rigutini, 1168: 'culatta'denota quella parte di braca che corrisponde alla natica
scapolo in città. 17. denota appartenenza (a un ordine, a una
-è un danno, gran danno: denota dispiacere, disappunto (e può avere
, non la moneta, come denota la voce. rigatini-cappuccini, 55
: il vostro tanto dolervi di lei denota qualche inganno, come ho detto o
poiché il giudicar male e tesser ingannato denota debolezza d'intendimento e povertà di lume
la sua voce ora acuta ora rauca denota una grande stanchezza. moravia, ii-
danno. magalotti, 21-93: abbassamento denota il grado, al quale dopo il suddetto
denotativo, agg. letter. che denota, che indica; che sta a
(femm. -trice). che denota, manifesta, indica, rappresenta.
5. figur. letter. che denota abbandono, solitudine, squallore, lontananza
.: sottile ragionatore (e spesso denota aridità sentimentale e indifferenza affettiva).
. -anche, al contrario: che denota compiacimento pedantesco, insistenza, saccenteria.
, de riètro), prep. denota la posizione, il collocamento (di
tutti gli ridono dietro. 3. denota il movimento di chi segue, di chi
uomo a testa alta. 4. denota inseguimento (allo scopo di non perdere
stare dietro i fornelli. 6. denota il conformarsi all'insegnamento, alle opinioni
infermo per emularlo. -ciò che denota eccesso di zelo, preoccupazione scrupolosa,
lo più usato al condizionale): denota audacia, sfrontatezza. guittone,
(come attributo di una cosa): denota sovrabbondanza, eccesso, esorbitanza.
, neanche se dio lo volesse: denota cocciutaggine, ostinazione caparbia. pirandello,
differisce da * parlare 'perché questo denota la facoltà e l'uso della loquela,
-a dire che, a dire se: denota meraviglia (di un fatto accaduto,
dio sa quel che dirà!: denota apprensione circa le reazioni negative di una
, cosa vuole che le dica: denota imbarazzo di fronte a una domanda perentoria
, non so che mi dire: denota decisione di cedere qualsiasi cosa (per
discorso, in una frase interrogativa, denota meraviglia, stupore. landolfi, 8-34
. -dire e non dire: denota reticenza, prudenza, timore di compromettersi
-non ti dico, non ti dirò: denota l'incapacità di fare intendere ad altri
alla resurrezione. -presto detto: denota un proposito difficile da porre in atto
v.), con il prefisso che denota allontanamento, distacco. dirocciato
te n'avvedrai domattina '; la quale denota minaccia di grave ed imminente danno.
un individuo o un gruppo); che denota rispetto della disciplina, assuefazione all'obbedienza
agg. che mostra disistima, che denota disprezzo; offensivo, sprezzante.
solito dalla formula distinguo): e spesso denota un'intelligenza cavillosa, pedantesca.
credula e divertita. -che esprime, denota divertimento o anche compiaciuta ironia (un
dopo di noi! 2. denota inferiorità, subordinazione in una gerarchia di
. -disus. e letter. denota la posizione nella parte posteriore o retrostante
personaggi. -straordinariamente espressivo; che denota vitalità, esuberanza. de amicis
: atto, modo, tratto che denota uno di tali difetti o atteggiamenti.
due ee, e coll'aspirazione, denota mediocrità, e modifica il sentimento.
perché anche la noia è elegante e denota una certa superiorità di spirito. così
, l-n-74: il braccio destro elevato denota la terribilità de la maledizione. spolverini
, da una profonda commozione; che denota entusiasmo. verga, 2-41: ella
che prova entusiasmo. -anche: che denota entusiasmo, che provoca entusiasmo, appassionato
. -sentire crescer l'erba: denota udito finissimo o silenzio profondo.
da madre e da padre? -che denota esasperazione, collera, sdegno (gesti
valli. 3. figur. che denota esultanza, che rende l'immagine dell'
cerca del figlio risorto. -che denota baldanza, forza, irruenza. tommaseo
-unito con un aggettivo, che denota la specifica attività dell'artigiano.
.]: 'fallo'... denota la figura della parte onde il maschio è
poiché il giudicar male e tesser ingannato denota debolezza d'intendimento. romagnosi, 17-189
infossate, i capelli ispidi); e denota altresì (nel linguaggio comune) caratteri
! -che esprime fame, che denota fame (il volto, lo sguardo
; azione, occupazione, opinione che denota semplicità, leggerezza, sconsideratezza. novellino
carena, 2-67: 'fillobolia', voce che denota l'uso che avevano gli antichi di
non si truova in atto, e denota imperfezione, eccetto che in dio;
infinito non si truova in atto e denota imperfezione, eccetto che in dio; e
infinito non si truova in atto, e denota imperfezione, eccetto che in dio;
pel sereno! 4. che denota robustezza, vigore, energia, che
e distruggi ». -aspetto che denota gagliardia fisica; gesto 0 atteggiamento che
-per estens. atteggiamento o espressione che denota fermezza, decisione. segneri, iii-3-64
incredibili. -letter. che denota dimenticanza, indifferenza, nei propri confronti
. starsene quieti, in atteggiamento che denota soddisfazione, appagamento. -anche: far
(parola in lor linguaggio / che denota allegrezza) il campo alterna.
degli erbaggi, pure con singolare uso denota la * brassica 'de'latini.
per il « buco del gatto 'denota poca abilità. = deriv.
. 2. per estens. che denota o richiede nobiltà d'animo, spirito
. 4. figur. che denota ricchezza (la larghezza signorile del vivere
in generale, a tutto ciò che denota vivacità, movimento, tensione verso ciò
nome generico di 4 acido ', denota l'acido particolare che si forma dall'
-bassa gonna: abito modesto, che denota umili condizioni. beccuti, i-93
gonzaménte, avv. in modo che denota stupidità, balordaggine; ottusamente, scioccamente
e vantaggiosa ad alcuno; gesto che denota, con spontanea naturalezza, grande benevolenza
3-211: il nome grazia non solo denota dono sopranaturale, ma anco dono naturale
donna, 'far la graziosa ', denota civetteria più in generale. carducci,
che la guerra aperta'. proverbio che denota esser facile, a chi si fida,
a quelle proprie di ciò che esso denota (in linguistica strutturale, e,
: la voce 'imbratti'... denota imbrattamento, imbarazzo e simili.
, diminutivo d''imbroglione ', ma denota dispregio della meschinità. bocchelli, 2-xi-65
, che fa segno di cruccio, denota stizza più che 4 musone '.
: atto, atteggiamento, discorso che denota scarsa maturità intellettuale e culturale. -anche
', riferito figuratamente alla lingua, denota certo impedimento o legamento di essa nella
presso s. m. -che denota presunzione di sé; sussiegoso (un
- anche: segno, carattere che denota derivazione o discendenza da qualcuno o da
-segno distintivo, caratteristica; carattere che denota derivazione da altri o influenza. genovesi
una falsa astutissima. 2. che denota o deriva da mancanza di pudicizia o
, scortese o, anche, che denota mancanza di urbanità, di buon gusto,
2. per estens. che denota inappetenza. alvaro, 5-12: un'
]: 4 inconveniente '... denota non solo la semplice negazione, ma
al maestro. 2. che denota incostanza, incertezza, mancanza di fermezza
: in quella modificazione particolare, che si denota col nome d'incubo, si ha
della superficie stessa. indica, che denota qualcosa; rivelatore; signi2. fis
, e, in partic., denota, coi verbi di moto, movimento opposto
gentilezza del morir comprende. -che denota mancanza di dottrina, di erudizione (
fame. 3. che mostra o denota scelleratezza, infamia, iniquità; che
che è frutto di grande talento; che denota spiccate facoltà creatrici, fervida fantasia,
palamede all'ingegnoso giuoco. -che denota sottile efferatezza, compiaciuta crudeltà (un
2. per estens. che denota mancanza di generosità, di comprensione,
saliva: ed è atto istintivo che denota imbarazzo, paura, ansia o che consegue
4. per estens. che denota, che esprime amore; che viene
e gelosa della proprietà. -che denota mancanza di senso di ospitalità, scortesia
2. per estens. che denota o nasce da insolenza, superbia,
, affermazione, discorso, scritto che denota stupidità, mancanza di spirito o di
d'interrogazione. il punto che lo denota dicesi anco 'd'interrogazione ', ma
tre corde, per le quali si denota quivi che la sferza, di che
. -per estens. che esprime o denota timore, sgomento. visconti venosta
amante avere della celeste amata, si denota per la unione del bascio. segneri
sulla persona. è un atto che denota una certa superbia e presunzionedi se stesso.
ironico o di biasimo, quando invenzione denota o spediente più o men felice
e come termine, d'architettura, denota quel segnale, consistente in uno o più
nome generico di a acido », denota un composto particolare, d'indole acida
nome generico di 4 acido ', denota l'acido ossigenato principale dell'iodio;
'iodidrico', col nome di 'acido', denota un composto d'idrogeno e d'iodio.
nome generico di 'acido ', denota un acido dell'iodio, meno ossigenatodell'acido
, unito ad 4 acido ', denota l'acido meno ossigenato del fosforo.
unito ad 4 acido ', denota l'acido meno ossigenato del solfo.
ippurico, col sufi. -osi che denota gli enzimi. ippùrico, agg
figura d'essa umana sapienzia, si denota lo splendore, la clarità e la
dove si arrestavano in sospetto. -che denota agitazione o eccitazione (un comportamento,
; che nasce da indecisione, che denota incertezza. n. franco, 4-20
nome generico di 'acido ', denota un acido speciale derivante dagli elementi dell'
concezioni del laicismo (e il termine denota, in senso stretto, solo le correnti
. che consente un'eccessiva libertà, che denota una certa rilassatezza morale; permissivo,
le civili delicatezze, e per questo denota tutti i piaceri e lascive umane.
voce, se la voca * laterale 'denota preciso il concetto di essere una cosa
nome di 'acido ', denota un acido grasso speciale che si prepara colla
nome generico di * acido ', denota una sostanza speciale di natura acida,
, è dunque stupido. la lentezza denota ora un animo assennato, ora un ottuso
e colorita rotondità di un pomo ne denota talvolta lo scarso sapore. stuparich,
a lì ', dello spazio, lo denota con grande 'quanto di qui a
[rezasco], 12: la fibra denota i terreni dopo che sono stati posti
nel linguaggio dell'età risorgimentale il termine denota per lo più l'idea di patriota
specie dell'età risorgimentale, il termine denota spesso l'idea di laicismo (propugnazione
libero 'può valere disinvolto e che denota la schiettezza dell'animo; ma può
dell'uomo (e il termine spesso denota simbolicamente la libertà umana).
, unito al nome di acido, denota una sostanza grassa speciale di natura acida
, col sufi, -ico, che denota gli acidi. lichina, sf
ragguardevole e ornata. -che denota salute, florido (un colorito).
generico di 'acido ', denota uno dei prodotti di ossidazione dell'acido
non giacque pigro, perocché 'prima 'denota tempo, e tempo non fu.
. buti, 1-811: la lividezza denota la sozzezza di tali peccati, lo
si dirà: è una metafora che denota il 'contrastare ', il '
. 2. figur. che denota opulenza, ricchezza; fastoso, lussuoso
2. che manifesta, che denota lutto (un abito, un corteo
. 10. pitt. che denota grande fantasia, fervida immaginazione; che
affabile benignità. 3. che denota magnificenza e ricchezza; splendido, grandioso
e colorita rotondità di un pomo ne denota talvolta lo scarso sapore. savinio,
': modo familiare ch'anche rinforza e denota la ferma volontà di non voler fare
maiestale, agg. ant. che denota maestà e regalità. fr.
è malaccio ': modo familiare che denota lo stato mediocre di checchessia. crusca [
malato di volontà. -che denota mancanza di equilibrio (un atteggiamento mentale
loro operazioni. 16. che denota uno scarso livello di cultura e di
stravaganza e di ostentazione. -che denota o rivela cattiveria, malvagità (l'
o è caratterizzato da indecisione; che denota mancanza di chiarezza e di determinazione;
. disus. espressione del volto che denota ostilità, rimprovero, cattive intenzioni e
solfuro, cloruro ', ecc., denota che contengono il manganese in un grado
veniva concepita l'infermità di mente, denota il concetto di relegazione coattiva delle persone
la invitta madre. -che denota un'astuzia furfantesca. baldini, 5-90
d'ira, di violenza; che denota remissività, arrendevolezza (un atto,
è ritratta abbastanza fedelmente. -che denota benignità, benevolenza. aretino, 19-223
, discorso e ragione. -che denota cattiva salute, terreo (il colore
. 6. figur. che denota o che muove da un grave turbamento
: soprannome in ischerzo, che denota grossolano, babbione, baggeo.
cortigiani melloni e schifi. -che denota stupidità o ignoranza, che nasce da
architettura adoperasi questa voce; ma essa denota le diverse parti di un edifizio che compongono
. ottimo, iii-230: qui la denota per un'altra opera memoriàbile,
. 4. in modo che denota meschinità e piccineria di spirito; con
. 5. in maniera che denota mancanza di ispirazione o incapacità di esecuzione
di afa. 10. che denota ristrettezza di concezione, povertà di idee
. 8. figur. che denota risolutezza, decisione (il viso,
molecola di acqua, per-, che denota la presenza di un elemento al più alto
razze diverse; che rivela, che denota l'origine e i caratteri tipici dell'
6. che è caratterizzato, che denota o deriva da scrupolosità, meticolosità,
son micco, io. -che denota dabbenaggine, stupidità. pasolini, 3-47
costavano una micragna. -ciò che denota o è indizio di condizioni economiche modeste
espressione del viso o dello sguardo che denota benignità, amorevolezza. -anche: l'
. 3. figur. che denota o manifesta una dolcezza, una benignità
. e mille!: esclamazione che denota impazienza o disappunto quando un'affermazione ritenuta
aspro. -anche: che esprime, che denota arroganza e protervia (una parola,
, sdolcinati e svenevoli; che denota leziosaggine, mancanza di spontaneità e
-ci). letter. che denota leziosaggine, svenevolezza; affettato (un
. facea traffico e rivendita picciola denota ostentata affettazione, esibizionismo ma
della miotonia; che presenta, che denota miotonia. -reazione miotonica: contrazione prolungata
. questo nostro mondo. -che denota straordinaria maestria; che nasce -molto appropriato,
che voleva passare a valenza. -che denota, nasce, è improntato a eccezionale
sempre ignorati! 12. che denota povertà di idee e di ispirazione o
e miserabilmente. -in modo che denota grande penuria di risorse economiche, carenza
2. infelice, poveraccio (e denota commiserazione). cesari, 7-210:
nèttare novello. 6. che denota angustia intellettuale, povertà culturale, scarsa
l'è permesso. 4. che denota limitatezza culturale e intellettuale, ristrettezza di
. -per estens.: atto che denota sensibilità, gentilezza d'animo. giamboni
ei comanda. 9. che denota o è segno di ristrettezza, di
per menzogne. 5. che denota incuria, squallore; che è segno
che mi ami? 2. che denota, nasce o è indice di slealtà,
: parlandosi di opere d'arte, denota il predominio, che in esse apparisce,
pacato, equilibrato, moderato; che denota carattere remissivo, arrendevole (l'indole
degli occhi, del volto, che denota bontà d'animo, carattere dolce e
la voce, né la cosa che denota piace, ne fa argomento di celia
né la voce né la cosa che denota piace, ne fa argomento di celia
a stabile, o immobile, che denota ciascuna delle corde e note estreme).
e in certa moccicaia ancora, che denota le più volte qualche indisposizione d'utero
d'oro incorrotto e la tonaca pavonazza denota la gravità e la moderazione delle sue
aggiunto che unito al nome di acido denota un ossido del molibdeno, che ha
pingue come un maiale. -che denota un incipiente processo di invecchiamento o di
molle volto. 52. che denota debolezza, sfinimento (un atteggiamento)
53. compiuto in modo che denota stanchezza, sfinimento, impaccio, difficoltà
materassa della molle incoscienza. -che denota debolezza, fragilità di carattere, indolenza
in modo fiacco, rinunciatario, che denota scarsa forza d'animo, fragilità morale
di grazia, 191: il momento denota quella potenza e quella abilità 'naturale che
per lì, su due piedi', come denota 'momento', ma con tutta ponderazione
luogo, di un ambiente, che denota una cura assidua; aspetto decoroso e
o sdegnarsi d'usarla. -che denota una sobria e semplice eleganza formale,
la monèdula è uno uccello nerissimo che denota tradimento. 3. taccola (
di popolo, che per antonomasia denota barbarie e goffaggine più che efferatezza.
al nome generico di 4 acido ', denota il principio rosso che, insieme all'
la mano sinistra al polso destro, denota più ammirazione che compiacenza. ferd.
mostruose. -opera d'arte che denota un irrimediabile scadimento o degenerazione del gusto
mucillaginosa e fetida! -che denota o esprime corruzione o ambiguità morale;
. - anche: che nasce o denota una visione angusta e limitata delle cose
al proprio luogo d'origine; che denota municipalismo esasperato; campanilistico. mazzini
della fiorentina accademia. 2. che denota o nasce da liberalità, generosità,
munifica mano. 2. che denota o nasce da grande liberalità, generosità
: tenere un'andatura guardinga, che denota timore o vergogna; cercare di evitare
3. rapido cenno del capo che denota altezzosità, sussiego o disprezzo verso persone
4. espressione del volto che denota malumore, irritazione e ostilità, o
riferimento a un tipo di abbigliamento che denota per consuetudine la condizione sociale, lo
mutriona! 2. che denota alterigia, sussiego, musoneria; corrucciato
! ', come espressione esclamativa che denota noia, fastidio, impazienza.
vino. -per estens. che denota un'alterazione psichica o uno stato di
di acido, denota un acido particolare che si forma per
altro. -che esprime, che denota la natura, l'essenza,
superstiziose e nefande. -che denota bassezza morale; ignobile, vile.
aborrii adoperarla. 3. che denota scelleratezza e crudeltà. varchi, 18-1-412
vile. -aspetto imbronciato, che denota pessimo umore. pratesi, 1-268
possa dileguarsi senza mine. -che denota una condizione estremamente miserevole, disagiata,
dall'indicazione di un altro colore, denota una particolare intensità o sfumature, tonalità
nervosaménte, avv. in modo che denota nervosismo, irrequietezza, agitazione; con
o di una sua parte (che denota sensibilità, aristocraticità, vivacità spirituale)
facesse impazzare. 5. che denota tensione o fragilità dei nervi, che
a perdere la nescia. -che denota ottusità mentale o dabbenaggine. cagna,
strada, di un ambiente, che denota una cura assidua (con partic. riferimento
è caratteristico di una neuropatia; che denota, rivela o è sintomo di neuropatia
'neutro ': detto di verbo, denota che esprime sia un modo di essere
e della sua arte. -che denota totale sfiducia nei valori riconosciuti comunemente da
. -anche: espressione del viso che denota disprezzo, scherno o provocazione; smorfia
della bocca o del naso, che denota sdegno, disgusto, malumore; faccia
, ossido, solfuro ', ecc. denota che si tratta di composti aventi a
dal ferro. 5. che denota o lascia trasparire disgusto e noia.
; tenuto in grande considerazione; che denota o è improntato a generosità, a
, ne fé vendetta, e questo denota che mai nullo è tanto grande che
in perfetta salute, prosperoso; che denota robustezza, che sprizza salute. ghislanzoni
libellula, di tutto obliosa. -che denota incuranza o ne nasce e deriva.
6. espressione corrucciata, bieca, che denota viltà, frode (e anche malanimo
. òdicristo, inter. esclamazione che denota stupore, meraviglia, ammirazione.
odiddio, inter. tose. esclamazione che denota stupore, meraviglia, ammirazione.
fuggire. 2. che denota odio, che esprime o è motivato
ramo d'ulivo, che in tal congiuntura denota pagamento intero, credo che sia nato
/ meditando e sudando. -che denota timidezza o ritrosia. moretti, ii-1050
senso concreto: atto o espressione che denota diffidenza e sospetto. r. sacchetti
ingiustificato; che manifesta apprensione, che denota suscettibilità eccessiva o che ne è provocato
, ecc. (e il termine denota l'idea di illiceità del comportamento che
il termine, di natura normativa, denota l'idea di illiceità di tale comportamento
ottimo, i-523: qui li denota [alcuni dannati] e per antichità
, poco onesto', che deriva o denota impudicizia; impudico. cavalca,
concezioni relative al lavoro allora dominanti, denota sia l'idea della posizione giuridicamente subordinata
2. in senso concreto: azione che denota tale atteggiamento. gobetti, 1-i-825
. 5. agg. che denota opposizione, divergenza di vedute.
quando. ma, d'ordinario, denota certa frequenza. -con costante progressione nel
amor tronca ed ammorba. -che denota stoltezza. di breme, 136:
2. per estens. che provoca o denota un senso di eccitazione, di esaltazione
-ant. atto o pensiero che denota superbia, arroganza. 5.
5. che mostra, che denota orgoglio, superbia, alterigia; che
, che rappresenta un'innovazione; che denota capacità individuale, forte personalità e inventiva
padre addo- mandandolo. -che denota rispetto o deferenza. p. segni
orribilissimamente. 7. in modo che denota mancanza assoluta di capacità, di abilità
faticosa impresa non paventa. -che denota terrore o ne deriva. brusoni,
uscite oso. 2. che denota, dimostra o deriva da coraggio,
. 2. che dimostra, denota, rivela ospitalità; che ne deriva
, buon ospitaliero. -che denota, rivela ospitalità; che ne deriva.
': unito al nome di acido denota un prodotto di riduzione dell'ossalato acido
alle leggi. 4. che denota o manifesta ossequio e devozione; che
ossequenti'ssimaménte). in modo che denota rispetto, devozione, reverenza o alta
, ossequiosissimaménte). in modo che denota ossequio, rispetto e stima; con
osservantissima. 7. che denota profondo rispetto, ossequioso. carducci,
del bartoli. 2. che denota, rivela, manifesta ottimismo; che
. che rivela, manifesta, denota ottimismo; che ne deriva.
sue fortune. 6. che denota perfetta salute; che non presenta alcun
azione, pensiero, affermazione teorica che denota incomprensione o limitatezza intellettuale. d'
piacere del godimento. -che denota serenità o l'equilibrio raggiunto (l'
vista pacata del golfo. -che denota certezza, convinzione, sicurezza.
cattivo gusto. -anche: ciò che denota volgarità, ineleganza. bartolini
senso concreto: azione o atteggiamento che denota ostentazione di sfarzo priva di gusto e
pacchiano (pachiano), agg. che denota cattivo gusto, vistosa grossolanità, unita
dall'odio, dalla violenza; che denota placi- dità, improntato a mitezza,
familiari o di altre persone; che denota, talora in modo ostentato, tale
. -per estens. che denota spavalderia. pavese, 10-62: giovani
furto. 3. agg. che denota un'eleganza ricercata ma di cattivo gusto
(con valore aggett.): che denota elasticità nei movimenti, agile.
slanci da pantera. -che denota un'agilità flessuosa. guglielminetti, 1-65
posta. 6. figur. che denota uno stato di depressione, di abbattimento
de luca, 1-2-185: la perangaria denota il medesimo servizio, ma gratuito senza
[la marna] grassa e untuosa, denota contener maggiori parti argillose.
partito o a un'ideologia; che denota settarismo, fazioso. monte, 1-98-1
servono alla filosofia. 6. che denota compiacenza o arrendevolezza. c. e
: questo amore divino non solamente non denota mancamento in esso superiore amante, anzi
mancamento in esso superiore amante, anzi denota somma perfezione participativa del maggior grado possibile
forma di etica eteronoma. -che denota partecipazione, interesse, sincerità, spontaneità
con riferimento a uno spostamento limitato, denota la rapidità del movimento).
aspetto florido, vigoroso, che denota salute, robustezza e, tal
scale della nuova società? -che denota rassegnazione e sopportazione; remissivo.
. -tipico di malato; che denota sofferenza. moretti, iii-680: che
iddio] mano, nella quale si denota ed intende la potenza; piede, nel
. 5. figur. che denota o che ha origine da un grave
un comportamento vile, codardo, che denota anche poca intelligenza. giamboni,
, parola, frase, pensiero che denota stoltezza, scempiaggine, ottusità (per
da creatore. 2. che denota pigrizia intellettuale, supina e sciocca conformità
al nome generico di * acido 'denota un prodotto galati- noso, il quale
un'altra arte o disciplina; che denota aderenza, anche gretta e pedantesca,
modo peggiore, più biasimevole o che denota una piu grave mancanza di capacità
per giù il medesimo discorso. -che denota inimicizia o odio più intenso. s
. dial. comportamento o azione che denota tirchieria, avarizia estrema. nieri,
, originale, ingegnoso); che denota grande acutezza o vivacità d'ingegno (
la mente. 18. che denota rara perfezione, estrema raffinatezza, eleganza
. 4. figur. che denota rozzezza e grossolanità (una poesia)
'penetrativi '. 7. che denota fine intelligenza e prontezza di ingegno;
fermo nel pensiero 'è immagine che denota la mente stessa e la volontà.
3. per estens. che denota, rivela, esprime preoccupata inquietudine,
di stato in luogo (e spesso denota l'idea di prossimità o della collocazione
volontariamente il capo contro qualcosa (e denota per lo più disperazione, affanno,
linguistica o di un vocabolo che ne denota l'origine straniera. roberti, viii-2-179
straordinarie doti di in- ventività, che denota grande acutezza o vivacità di ingegno;
vanti supremi. 20. che denota rara perfezione, estrema raffinatezza, eleganza
perentorio e violento. -che denota o nasce da una personalità o da
vero squadrista. 5. che denota autorità e autorevolezza, o la volontà
insulsaggine. 2. che denota ostinazione, pertinacia nell'errore. tommaseo
2. compiuto con animo perverso, che denota perfidia, che tradisce profonda malvagità (
4. compiuto con animo perverso; che denota un'intenzione maligna (un atto,
e abilità tecnica; in modo che denota pratica e maestria. v
faccia e temenza grandissima. -che denota incertezza, esitazione, titubanza (un
poter dire. 4. che denota estrema lucidità intellettuale. bocchelli, 2-xix-76
sacrato; e senza i vasi seminali denota sterilità. tasso, 13-i-223: se mi
dall'indicazione di un altro colore, denota una particolare intensità o sfumatura. lucini
elementi di novità e originalità; che denota capacità individuale e inventiva; che esprime
d'orientarsi. 3. che denota intuito e prontezza di intelligenza; accompagnato
, delle montagne. -che denota naturalezza, non affettato. moretti,
slavi. 5. che denota convincimento profondo o sicurezza nelle proprie affermazioni
-con litote. non persuaso: che denota sospetto o incredulità. borgese,
6. per simil. che denota naturalezza. banti, 8-86: il
1-45: pertichino è un vocabolo teatrale e denota quel personaggio che, muto o con
perturbataménte, aw. in modo che denota forte emozione; con grande foga oratoria
perturbati affetti. 4. che denota ira, corruccio o rancore personale.
non perturbante. 2. che denota acume e perspicacia; penetrante. carducci
il perverso? -che rivela o denota cattiveria, malignità. giocosa, 102
senso concreto: atto o comportamento che denota un marcato appesantimento fisico, anche dovuto
albergar potesse. 4. che denota cautela, prudenza, saggezza (o ne
la guerra ». 2. che denota o manifesta pessimismo; che ne deriva
). che rivela, manifesta, denota pessimismo; che ne deriva.
petizza, per indicare un comportamento che denota taccagneria, avarizia e grettezza).
riferisce a una persona pettegola; che denota tendenza al pettegolezzo. lami,
le capre sue petulco! -che denota impudenza e sfrenatezza sensuale; disonesto.
nei punti più soggetti a usura (e denota talora povertà e indigenza nelle espressioni portare
3. atto o comportamento meschino, che denota grettezza d'animo o sordida avarizia.
qualità esteriori del volto femminile, che denota anche, nelle concezioni cavalleresca e stilnovistica
figliuolo onipotente. 6. che denota amabilità, affabilità, gentilezza, nobiltà
da improvvisi lagni. -che denota calma, pacatezza. cicerchia, xliii-377
-docile (un animale); che denota docilità, mansuetudine (l'aspetto)
pian di sopra': è proverbio che denota l'essere di poco cervello e averlo perduto
sm. riso misto alle lacrime che denota una gioia troppo intensa o anche l'incertezza
di un carattere piatto. -che denota ottusità, torpore spirituale (la fisionomia
boschi e tramanda odore spiacevole, come denota appunto il nome specifico dottrinale. con la
. -pensiero poco nobile, che denota meschinità. cagna, 1-167: un
nel guscio. 9. che denota o rivela grettezza e mediocrità, povertà
aw. letter. in modo che denota piccineria di spirito, grettezza, ottusità.
senso concreto: atto o comportamento che denota grettezza e avarizia. boccaccio
del volto, talora involontaria, che denota un sentimento o uno stato d'animo.
dense! -per estens. che denota o richiede agilità fisica, elasticità nei
uccida crudelmente. -con espressione che denota disagio. nievo, 702: ebbi
del capolavoro di plombières. -che denota angoscia o cattive condizioni di salute.
per vicario generale uno di famiglia nobile denota la grandezza e la stima fatta in
1'alfieri. 7. che denota bassezza d'animo o povertà intellettuale e
concreto: atto o espressione verbale che denota pedanteria. savinio, 10-152: messo
2. in senso concreto: atto che denota indolenza o trascuratezza; colpa di omissione
alle tempie. 9. che denota indolenza, trascuratezza, ignavia; che
pio cane. 11. che denota un animo sensibile; che deriva da
con un fazzoletto piratesco. -che denota fierezza, spavalderia e baldanza g'aspetto
impacciati. 2. agg. che denota stupidità; che ne deriva. nomi
,... ma per accennare che denota in particolare colui che, avendo un
giorno di più, ecc.), denota incremento progressivo dell'azione o dello stato
assol. o di un agg. che denota perfezione, assolutezza, ecc.
da animo pacato, mite; che denota un carattere tranquillo, calmo, sereno,
placida e industriosa. -che denota mansuetudine; proprio di un animale mansueto
petto delle aquile. 4. che denota e manifesta rozzezza e volgarità, grettezza
inchiesta. 18. che rivela o denota una spiccata tendenza a idealizzare, a
sf. espressione o atteggiamento die denota ottusità e goffaggine. biffi, xvtii-3-401
, agg. ant. che ha o denota purità e gentilezza d'animo.
gesto di cortesia, di gentilezza che denota rispetto o premura nei riguardi di qualcuno
senso concreto: azione o ragionamento che denota accortezza, prudenza o astuzia; accorgimento,
senatori. 2. agg. che denota una mentalità politica ristretta, incline alle
. 8. che deriva o denota eleganza, tratto, raffinatezza di modi
del suo mantello. -che denota sublimità spirituale. iacopone, 61-62:
, mentre in un luogo di lavoro denota l'importanza o le funzioni direttive della
se li pigliasse. -che denota indolenza, apatia o, anche, trascuratezza
-in senso concreto: atto che denota indolenza, pigrizia. firenzuola,
, annullando ogni retorica. -che denota attaccamento al passato più inattuale.
coperchi di urne funerarie. -che denota arretratezza culturale; antiquato. carducci,
17. con uso spreg. che denota o è incline alla volgarità; plebeo
2. in senso concreto: atto che denota volgarità e mancanza di educazione.
porcata, sf. azione indegna che denota bassezza morale e mancanza di scrupoli;
di persona dissoluta e lasciva; che denota sfrenatezza o depravazione. arbasino,
vergognare; azione bassa e vile che denota disonestà; canagliata, birbonata; tradimento
porcheróso, agg. scherz. che denota sfrenatezza sessuale, dissolutezza o perversione.
dialetticacci muleschi porcheschi scimmiotteschi. -che denota turpe dissolutezza o volgarità; osceno.
. 2. figur. che denota dissolutezza, corruzione di costumi, depravazione
sua anima porcina. -che denota turpitudine, sfrenatezza. fra gidio [
posato. 9. che denota saggezza, razionalità, capacità di giudizio
nemmeno rancore. 7. che denota spirito pratico o esprime preoccupazioni materiali ed
geloso (lo sguardo) o che denota una volontà di dominio esclusivo (un
che somiglia a quella del cono, e denota assai bene la foggia che prende l'
6. ant. e letter. che denota povertà di vita, di risorse (
n. 2. 8. che denota povertà (l'abito, le suppellettili,
rabbia prava. 4. che denota immoralità, dissolutezza, depravazione (un
eccessivo; ordinato e corretto ma che denota intelligenza limitata (un compito, un
lingua nazionale diventi forestiera. -che denota raffinatezza, capacità estetica, culto del
prèssia), sf. fretta che denota urgenza o gran desiderio di compiere un'
non ci sono. 4. che denota ferma volontà e determinazione; insistente,
gente. -per estens. che denota prontezza di spirito e viva intelligenza.
e inghiaiati. 2. che denota e rivela o deriva da presunzione,
d'essere il ricettacolo delle duchesche genti denota essere vero; e più la prova di
da chiacchieroni pretensiosi. -che denota immodestia e presunzione. de amicis,
al generale e la voce 'imperfetto 'denota pimperfezione e vigliaccheria. 4
provveditore del tutto. 2. che denota preveggenza, lungimiranza. f. f
f f 2. che denota lungimiranza e capacità di prevedere (o
questa nota. 2. che denota lungimiranza e capacità di prevedere le difficoltà
, previdentissimaménté). in modo che denota capacità di prevedere difficoltà o rischi e
3. in modo primitivo, che denota una mentalità semplice, ingenua, istintiva
: questa parola « primi » anco denota priorità di tempo, onde diciamo:
, principesche. 4. che denota nobiltà, grandezza d'animo e generosità,
(con uso aggett.): che denota inesperienza, impaccio, mancanza di abilità
probaménte, aw. in modo che denota rettitudine e onestà. tommaseo [
dalla loro tentigine procace. -che denota immodestia, impudicizia (uno sguardo)
anche sofistico della condotta altrui, che denota per lo più acrimonia preconcetta e conduce
covili. 2. che denota o è segno di coraggio e ardimento;
senso concreto: atto o comportamento che denota tale inclinazione. dannunzio, iv-1-89:
de venere e de la luna, denota, per qualche gran donna o per via
di piero maroncelli (1795-1846), che denota superficialità e cura formale
coregge. y figur. che denota gentilezza, grazia o anche affetto,
2. per estens. che denota la volontà repressiva nei confronti di tutti
/ e all'adunata corriamo. -che denota determinatezza e decisione (il volto)
e pronta memoria. -che denota prontezza di spirito, acume e intelligenza
buona la casa. -che denota ubertosità. pancrazi, 1-167: girato
terzo, libro quarto. -che denota originalità, nuovo e personale. battista
-per estens. atto o gesto che denota una condizione fisica o uno stato d'
protestatàrio, agg. che esprime o denota protesta, contestazione, dissenso o ribellione
suo ginocchio ferito. 3. che denota capacità o intenzione di proteggere una persona
patologiche o fisiologiche o, anche, che denota una malformazione, un difetto congenito.
o azione che conferma un'asserzione o denota la presenza di una caratteristica, di una
tempo. pe pe -che denota cattivo gusto (un oggetto).
plur. m. -chi). che denota l'angustia mentale, il cattivo gusto
corti provincialotte. 3. che denota agiatezza appena mediocre, aliena da raffinata
lo mimico. 10. che denota saggezza, accortezza, astuzia; assennato
: atto, pratica o usanza che denota saggia previdenza e prudenza. -anche:
. s s -che denota saggezza e previdenza; provvido. garibaldi
provvide nel punir. 4. che denota lungimiranza e tempestività nel prevedere difficoltà o
il camino. 7. che denota aggressività (un comportamento, uno sguardo
atto o gesto di cortesia, che denota premura o rispetto nei riguardi di qualcuno;
armi pulite. 2. che denota igiene e ordine; ben curato nella
cortesia; signorilità, buona educazione o la denota (la condotta di vita, un
incerta, pavida, vile; che denota incapacità di decidere, di assumere responsabilità
. 5. figur. che denota degenerazione morale e corruzione di costumi;
affaticarsi con tra il suo solito, che denota 'aver gran bisogno '.
declama e ratta. -che denota bassezza d'animo, che ne è determinato
quadro; in modo scenografico, che denota la ricerca di effetti di maniera.
. gramm. che indica, esprime, denota una qualità (un attributo, un
2. per estens. che assume o denota un atteggiamento di critica superficiale e distruttiva
unito al nome generico di acido, denota un prodotto dell'azione degli alcali sulla
giornata; e nell'espressione tutto quieto denota anche l'assenza di pericoli incombenti)
una disposizione d'animo); che denota tali passioni (un gesto, un'
le genti malaccorte. -che denota sovraccitazione o aggressività (il verso di
, sm. mutamento d'espressione che denota un turbamento interiore. moravia,
quella spedizione. 3. che denota rabbia, furore, astio e stizza (
in senso concreto: abitudine o usanza che denota raffinatezza estrema; il grado più alto
, abitudine o modo di vita che denota buon gusto, amore degli agi e
si sconforta. 2. che denota più allegria o meno tristezza di prima
-in unione con un altro agg. che denota colore, per indicare una sfumatura piu
ripiegate, pronte ad afferrare; che denota avidità (la mano). faldella
più aguzze, vincitori. -che denota rapacità, aggressività (il comportamento di
o pittorica o musicale), che denota fretta, superficialità, mancanza di gusto
tommaseo, 18-ii-987: l'accento grave denota la contrazione per via di rappigliaménto,
muri camminando (e per lo più denota un àtteggiamento furtivo). tombari,
circostanze o di una situazione; che denota un'accettazione passiva o anche tranquilla e
servitù. -disus. atto che denota tale disposizione d'animo. grillo,
o riprendere un'espressione serena, che denota tranquillità interiore, gioia, letizia;
ha ripreso un'espressione serena, che denota tranquillità interiore, gioia, letizia (
rattenutaménte, aw. in modo che denota ritegno, impaccio. boine,
s -che deriva da umiltà; che denota timorosa sottomissione e rispetto. serao
del tutto libero core. -che denota la giovinezza di una persona. niccolò
faccia recisa. 6. che denota o anche ostenta sicurezza e autorevolezza,
farsi nelle maggesi; l'altro che denota solo il secondo di questi lavori,
'tutto completo4 '. -che denota l'origine, il paese di nascita di
. più volte, ripetutamente (e denota anche insistenza, fermezza e continuità nell'
e remissivo. 2. che denota condiscendenza, sottomissione o anche mitezza d'
renitente isola. 3. che denota riluttanza. moravia, iv-9: c'
senso concreto: atto o espressione che denota ritegno, modestia, timidezza. z
fama rea sostenne. 11. che denota mancanza di senso estetico; brutto.
f f 9. che denota tranquillità e soddisfazione per la ropria condizione
partire dalla rivoluzione francese, il termine denota, almeno tendenzialmente e nominalmente, un
richiesta di condanna (e il termine denota spesso l'idea di accusa implacabile illustrata
ridondante, prolisso e pletorico, che denota la mancanza di un serio e autentico
lo più con valore negativo: che denota artificiosità ed enfasi, essendo costituito da
suo patrocinio. 4. che denota timidezza, introversione, predilezione per la
, aw. in modo retrivo o che denota un'involuzione reazionaria. faldella,
espressivi del passato. -anche: che denota un gusto sorpassato, fuori moda.
esclusi ad ogni costo. -che denota avversione al progresso sociale e politico.
plur. m. -ci). che denota nostalgia per formule e correnti artistiche o
a cause patologiche o fisiologiche o che denota una malformazione congenita (in opposizione a
da un pezzo monarchico. -che denota coerenza e fermezza (un atteggiamento,
'o 'regma 'tra gli oculisti denota una rottura della cornea dell'occhio.
quasi oppressivo un legame sentimentale (e denota gelosia, possessività, volontà di dominio
voler mio. 13. che denota perversità e scelleratezza, insensibilità d'animo
stravolta e ribalda. 14. che denota mancanza di scrupoli, sfrontatezza (l'
tremito dei fianchi del cavallo, che denota difficoltà di respirazione o bolsaggine. tommaseo
le povere. 10. che denota o richiede grande disponibilità di denaro.
'grato'... dice più, perché denota il sentimento con cui si gradisce il
2. che esprime, che denota allegria, spensieratezza, serenità d'animo
orecchie un asinelio. -che denota goffaggine, impaccio, sconvenienza. bandello
che è degno di derisione erché denota mancanza di ragionevolezza e di uon
, comportamento, sentimento o idea che denota infantilità, ingenuità o ottusità.
a questa parte. -che denota salute (un volto). linati
in funzione di complemento oggetto, si denota il ritornare dell'azione sul soggetto che l'
letter. verso prolungato del cane che denota aggressività o rabbia. c.
. 4. in maniera che denota o ostenta serietà; in modo compassato
a chichessia. o. che denota austerità. magalotti, 9-2-259: se
di indisposizione'. 'si badi', sovente denota avvertimento più urgente, che l'uomo
senso concreto: atto o comportamento che denota tale tendenza. colletta, iii-76:
-atteggiamento passivo, scarsamente partecipe, che denota mancanza di carattere, di entusiasmo,
per simil. e al figur. che denota artificiosità ed enfasi; che presenta un'
le vostre parole medesime. -che denota, che rivela tali caratteristiche o ne
, accigliato (il volto); che denota stizzosa misantropia (l'aspetto).
angelo. -per estens. che denota sicurezza, spavalderia, orgoglio (l'
espressione aggett. alla ripipì: che denota un'eleganza sbarazzina e stravagante.
. 2. agg. che denota l'intenzione di irridere e dileggiare.
. 2. che rivela o denota rispetto; riguardoso, ossequioso (un
era naturalmente. 2. che denota compostezza e dominio di sé; controllato.
, riluttanza (e l'atto che denota tale sentimento). anonimo, xvti-262-4
senso concreto: atto o atteggiamento che denota riservatezza, timidezza. algarotti,
negoziazione. -che rivela, che denota prudenza, cautela o discrezione (una
treat'o 'relay', nell'arte del muratore denota un piccolo recesso o diminuzione della grossezza
un animale; ed è posizione che denota aggressività, ostilità, paura, o,
, il pelo; e il termine denota per lo più una scarsa cura della
riformistico. y per estens. che denota un atteggiamento ribelle, indocile, di
de venere e de la luna, denota, per qualche gran donna o per via
belle e buone. 5. che denota modesta intensità e capacità espressiva, scarsa
-che ha il colorito vivace che denota buona salute. attribuito a petrarca
lxxx-3-498: questa diversità d'opinioni come denota il mal stato di germania, così apporta
unito al nome generico di acido, denota un prodotto rosso, usato in tintura e
livido, segnatamente di carnagione, che denota stato o disposizione morbosa. anche sostantivato
relazione con un altro agg. o sostantivo denota una particolare sfumatura, gradazione o tonalità
esimersi dalla briga. -che denota foga eccessiva. seneca volgar.,
ombra bizantina di trasformismo. -che denota sincerità e ingenuità di sentimenti, di
l'infanzia rugiadosi. -che denota un gusto lezioso (un indumento).
in forme chiassose o espansive; che denota estroversione; privo di riserbo o ritegno
senno e della ragione. -che denota crudeltà e spietatezza. carducci, iii-10-328
in sì ruvide spoglie! -che denota mancanza di cultura (anche in formule
derivata dall'ebreo, con cui si denota il culto de'corpi celesti, siccome quella
: atteggiamento, discorso o frase che denota una sprezzante sicurezza, una fiducia eccessiva
: atto, gesto, affermazione che denota mancanza di rispetto verso persone, cose
). che si riferisce, denota 0 deriva da sadomasochismo; che
aria da sagace colpo. -che denota scaltrezza, astuzia, furbizia. poesie
per destro e sicurissimo viaggio. che denota assennatezza e prudenza o capacita di giudicare
salso ingenio. 7. che denota astuzia, sagacia (un'azione).
malattia. ramberto malatesta, 224: denota ancora love in sesta debilità epatica e
di chi gode di buona salute; che denota benessere fisico (l'aspetto).
santa fede! sorta d'interiezione che denota meraviglia. -stor. santa fede
.. [che] per lo più denota disprezzo o della cosa domandata o della
. 3. figur. che denota acutezza e originalità unite a vivacità e
una dote, ecc.); che denota misura e controllo di sé, equilibrato
(con valore aggett.): che denota scarsa qualità, cattivo gusto (uno
al mercato del lunedì. -che denota saccenteria (un discorso, un pensiero)
a dire facitore di male. -che denota esperienza del mondo. baldini, 13-64
ai bambini savi. 2. che denota o è frutto di assennatezza e prudenza
gran guisa bene. -che denota scaltrezza e astuzia. a. pucci
con valore aggett.): che denota mancanza di buonsenso, scarso senno e
(con valore aggett.): che denota buonsenso e saggezza; assennato.
zone e toccone. -che denota volontà di non perdere tempo, frettolosità
di leccanti. 6. che denota o nasce da mancanza di remore,
mediocre, di scarso valore, che denota mancanza di talento (anche in espressioni
logica e credibilità, assurdo; che denota stupidità, insulsaggine (un pensiero,
blu. -che manifesta o denota o esprime incredulità, mancanza di convinzione
. 5. che rivela o denota diffidenza, sfiducia, incertezza o,
e schiavesca vita mia. -che denota mancanza di autonomia, di libertà d'
i giovinetti figli. -che denota o esprime riserbo, discrezione, pudicizia
sciatto e sciamannato. -che denota approssimazione, trascuratezza, negligenza (un
. etnol. popolazione di -che denota buon gusto ed eleganza; fine, riorigine
e il succedere delle 'fasi'... denota andamenti 'ciclici'o de 3
4. elemento stilistico o narrativo che denota eleganza, originalità, capacità espressiva e
sciocchissimaménte). con un comportamento che denota scarsa intelligenza e appare irragionevole, insensato
e dimorare. 3. che denota poca avvedutezza, grande ingenuità, mancanza
discorso sciocco, banale; battuta che denota stupidità, superficialità, mancanza di spirito
, scipita, disadatta? -che denota scarsa intelligenza e sciocchezza, mancanza di
]: 'scolasticume': suonapiù dispregiativo, e denota più gli atti speciali che l'abito,
gli atti speciali che l'abito, denota la scolasticheria esercitata in tale o tal caso
: 'scompartitaménte': ha altro senso dadartitamente'; denota una certa deliberata distribuzione li parti,
né sì ha sconcertati i gesti che denota spirito ignaro a muover le sue strumenta.
è giudicato grossolano, inelegante; che denota scarsa educazione (un gesto, un comportamento
e senza ragione. 2. che denota rozzezza intellettuale. b. davanzali,
, sconfortate. 2. che denota o provoca amarezza, scoramento, desolato
me mostri di farlo. -che denota incapacità di distinguere il bene autentico (
da grandissimi eserciti. 2. che denota o rivela sconsideratezza. ma di farla
eretica e crudelle. 2. che denota contrarietà e insoddisfazione o, anche,
sul fosso. 2. che denota risentimento, sdegno; aggrondato, accigliato
(scorozzóso), agg. ant che denota lutto; scuro, nero.
ne dispensasse. 3. che denota mancanza di nobiltà d'animo, di
, avarissimo di parole. -che denota distacco, freddezza, scarsa affabilità.
una verità di fatto. -che denota sfrontatezza, irriverenza o nasce da rozza
sanguinelle ed al- per estens. che denota una notevole compiutre bacchette tutte sagrate,
, 8: per 'ipocondri'o 'precordi'si denota quello spazio che nel principio dell'addome
), agg. letter. che denota la capacità di cogliere a fondo determinati
/ contando duri affanni? -che denota stizza, fastidio (un atteggiamen- to
, agg. letter che rivela o denota volgarità, licenziosità, trivialità e,
gesti). -per estens.: che denota mancanza di serietà, di dignità.
avere tranquilla la coscienza. il sé denota sovente la più spiri tual
qualunque impresa. -che esprime o denota benevolenza e affetto; benigno.
fusse per mantenere la promessa 2. che denota o è svolto con sollecitudine, cura,
4-ii-388: la mano dritta al fronte denota forza di contemplare, e chiusa per
semiculturale, agg. che esprime o denota una cultura solo apparente o superficiale.
). semiminaccióso, agg. che denota e manifesta una certa ostilità e aggressività
quel carattere. 2. che denota superficialità e mancanza di riflessione; riduttivo
plur. m. -ci). che denota su perficialità e approssimazione;
senso concreto: atto o comportamento che denota sprovvedutezza, avventatezza, leggerezza; affermazione
. che è frutto di riflessione, che denota maturità, saggezza, buon senso,
sennuto, agg. ant. che denota saccenteria. guarini, 1-iii-330:
facendo ». 2. che denota saggezza, retto giudizio, profondità di
minori. 2. in modo che denota irritazione o sdegno; risentitamente. bibbiena
provocante (una persona); che denota un'intensa sensualità, che ha una
franco, senza timore: perché quell'avviso denota sempre un qualche sospetto in chi lo
di milizia turca, che ne denota vari gradi, come capitano e simili.
-chi). che esprime o denota astuzia, volontà di nuocere, malignità eccessiva
3. figur. che esprime o denota malignità o malizia; infido, ingannevole
italia vera è un'altra. -che denota o nasce da una condizione di asservimento
. per estens. che è improntato o denota servilismo, intento adulatorio, grettezza d'
, ridicolose e femminili. -che denota aderenza pedissequa e pedantesca a un modello
-chi). che è improntato o denota servilismo. servilità, sf. obbedienza
, servilissimaménte). in modo che denota asservimento, sottomissione o subordinazione (politica
fatto nessuna difficoltà -che esprime o denota servilismo, meschinità, intento adulatorio.
di giove, la quale augusta sessione denota non solamente l'onore, ma anche la
l'asendente è in sesta, il che denota infirmità e debilità de latini,
famigliari. -per estens. che denota una disposizione intransigente in fatto di morale
forte. 5. che denota serietà, pensosità, austerità di costumi
sfarfallaménto2, sm. comportamento che denota volubilità, incostanza, superficialità.
avere tre corde, per le quali si denota quivi che la sferza, di che
mezzi uomini. 3. che denota mancanza di energia, di determinazione,
affatto inutile. -che rivela o denota mancanza di fiducia. manzoni, 41
sfìduciataménte, avv. in modo che denota mancanza di fiducia o avvilimento.
sfiduciati. -per estens. che denota o esprime sconforto. fogazzaro, 2-305
tra quel vecchiume. -che denota magnificenza e grandiosità. carducci, iii-21-278
. di sfottere), agg. che denota insolenza, sfrontatezza; canzonatorio, beffardo
-in senso concreto: azione che denota impudenza o mancanza di rispetto e di
una manica. 2. che denota o deriva da insolenza, presunzione,
sguaiataménte, avv. in modo che denota maleducazione, mancanza di misura; senza
alle convenzioni della vita sociale; che denota maleducazione o mancanza di riguardo, non
-troppo alto e rumoroso; che denota bassa cultura, modi rozzi e villani
. modo di guardare; sguardo che denota uno stato d'animo, un sentimento.
con uso avverb. so); che denota certezza (un'affermazione). cesarotti
voce non gli veniva sicura. -che denota sicumera, strafottenza. tozzi, vi-720
tasenaente è in sesta, il che denota infirmità e debilità de complessione.
con leggi di disciplina. 2. chè denota una fine educazione (un gesto, un
a oggetti, a condizioni di vita, denota magnificenza, fasto e sontuosità);
to fìsico, anche i gusti; e denota rappartenenza a presenza del padron di casa
una don - che denota nobiltà d'animo, gentilezza di cona
e figura d'essa umana sapienzia, si denota lo splendore, la clarita e la
unito al nome generico di acido, denota un acido particolare derivante dalla sinapina.
fiumi, sui mari. -che denota o che comporta zelo e impegno particolare.
inconsueto e talora anche stravagante; che denota o esprime originalità, stranezza, bizzarria.
a giacere. 2. che denota fiacchezza, noia, tedio. dossi
a salerno. 4. che denota, è provocato o infonde ansia o preoccupazione
comportamento, azione da smemorato o che denota trascuratezza, noncuranza; dimenticanza.
. 3. che esprime o denota eccentricità, stravaganza, il desiderio di
di prestigio a tale termine in quanto denota, specie con riferimento alla socialdemocrazia tedesca
o di timore; l'atto che denota tali stati d'animo. goldoni,
relazione con un compì, che denota la mansione, il tipo di
, errarono. 6. che denota o è ispirato dalla solerzia, dalla cura
alto. 10. ant. che denota semplicità ed eleganza di linee (un'
d'ogni legge soluta. -che denota indipendenza da schemi prestabiliti. r.
usano sempre le precauzioni -che denota rimbambimento, perdita di lucidità mentale (
.. io° sopraffine. -che denota una notevolissima perizia e cura dei dettagli
di malizia negli occhiolini sorridenti. -che denota allegria, gaiezza (la voce).
agg. o con un compì, che denota lo stato d'animo o l'intenzione
e sospensiva del traghetto. -che denota ansia o trepidazione. soldati, x-316
po'come sospeso. -che denota o esprime stupore. savarese, 18
. 2. che rivela o denota sospetto, diffidenza (un gesto,
a conseguire un determinato risultato (e denota un senso d'ansia, di inquietudine
, che non dà confidenza o che denota risentimento, alterigia o sussiego; piglio rude
dell'orror. 13. che denota compostezza e serietà, distacco o freddezza
di pelle. 20. che denota o che richiede raffinate doti intellettuali,
, signorina. 22. che denota o richiede raffinata capacità, grande perizia
origine del mondo. 2. che denota cavillosità, eccessiva minuzia e pedanteria.
7. locuz. -da sovrano: che denota grande generosità, liberalità (con uso
esaltarlo realmente. 2. che denota intensa eccitazione, grande nervosismo (un
. 2. agg. che denota spacconeria, millanteria (un atteggiamento,
- in senso concreto: atto che denota avarizia. lucini, 6-208: notò
occasione favorevole. 2. che denota, che esprime irritazione, fastidio (
corona degli agonisti. 4. che denota un'estrema pulizia e un ordine impeccabile.
8. che indica, che denota specificamente; appropriato (un vocabolo)
abbraccio di disperazione. -che denota o esprime fiducia nel futuro o in prospettive
. (femm. -trice). che denota una netta ineguaglianza nella distribuzione di oneri
impiegati. -in senso negativo: che denota ostentazione e ricerca del sensazionale per impressionare
e abbigliato. 3. che denota desiderio di non perdere tempo o anche
in senso concreto: atto o comportamento che denota assenza di pietà, di comprensione umana
amatrice di singolarità e oziosa. -che denota pedanteria o ipocrisia. caro, i-35
-in senso concreto: atto o comportamento che denota tirchieria. giacosa, io7:
spiranti di vezzi immondi. -che denota un sentimento intenso. brusoni, 9-506
), agg. letter. che denota grande agitazione o sconvolgimento (un gesto)
. piccolomini, iv-68: quell'accento che denota o tuono o spirito. tommaseo,
4. che è caratterizzato o denota o richiede arguzia, brillantezza, prontezza
grazioso, fine, arguto, che denota ingegno e spirito, è un'estensione conforme
autore o da un'opera; atteggiamento che denota una ricca e vivace ricerca ed esperienza
spocchiosità, sf. atteggiamento che denota boria e sussiego. papmi
altro fosti nel mondo. -che denota sussiego e presunzione. bacchelli, 2-xxiii-67
. spregiativo, agg. che denota disprezzo, disistima; che esprime avversione
sprezzante che il cuore suggeriva. -che denota o rivela disprezzo o superbia, alterigia
con esse. 9. che denota disprezzo o dileggio (un comportamento,
sprezzevoli. 3. che esprime o denota disprezzo; spregiativo. baldinucci, 9-xix-121
sprezzóso, agg. letter. che denota disprezzo o anche arroganza.
. -in senso concreto: rigonfiamento che denota la sofficità di un cuscino. arbasino
divina. 2. che denota o deriva da mancanza di pudore, di
e smargiasso. -con valore aggetti che denota spacconeria, millanteria (un atteggiamento)
. -in senso concreto: atteggiamento che denota finezza, cortesia, sensibilità.
i rappezzi uno smalto squisito. -che denota grande cura e perizia (un'opera artistica
diligenza (un'azione); che denota accuratezza e precisione (un atteggiamento,
, in contrapposizione a mobile, che denota ciascuna delle corde e delle note medie
famosi nel battersi 'alla staccata', lo che denota di non dover venire alle prese.
qualità, specie virtuose; che ne denota la derivazione o la discendenza o si
comportamento, di una frase, che ne denota la tipicità o il modello o l'
un'opera artistica o letteraria che ne denota la peculiarità o la fonte. b
volontà. -espressione del volto che denota un tale stato d'animo; languidezza
il destin. 5. che denota scarsa ispirazione e capacità creativa o espressiva
, di sovreccitazione psichica; che le denota. f basaglia, 1-i-27: kretschmer
implicita la mente mia. -che denota mancanza di energie a causa delle privazioni
; che è incerto, approssimato o denota un impaccio e una difficoltà compositiva tale
, poco lineare o scorrevole; che denota leziosità e affettazione linguistica (lo stile,
d'europa. 3. che denota affettazione, leziosità, assenza di un'
le riserve delle pensioni. -che denota riguardo o apprezzamento. gemetti careri,
nel cortile del tribunale. -che denota fastidio, irritazione, contrarietà (un
diventerebbono stizzosi. 6. che denota o rivela stizzosità, dispetto, nervosismo,
sperimentali. 4. che denota o rivela fermezza e rigore morale, determinazione
stolidi affatto. 3. che denota o rivela scarsa intelligenza, capacità limitata
stoltàggine, sf. comportamento o discorso che denota stoltezza. pafiini, 27-279:
2. in senso concreto: comportamento che denota scarsa intelligenza, dabbenaggine, ingenuità o
o comportamento dissennato, irragionevole, che denota scarsa intelligenza o confusione mentale.
2. in senso concreto: comportamento che denota scarsa avvedutezza, mancanza di esperienza o
stolto e matto. 2. che denota o è improntato a poca avvedutezza, a
o vani, illusori, o che denota irragionevolezza o dissolutezza morale (un sentimento
tu vedi con gli occhi. -che denota o è frutto di sconsideratezza. g
straccaménte, avv. in modo che denota stanchezza, svogliatezza, pigrizia o poco
. -tono di voce fievole che denota stanchezza. rappresentazione di stella,
. 2. che rivela o denota irrisione, disprezzo e sfacciata strafusolare,
i nonsensi esistenziali. -che denota inebetimento, storditaggine, distacco dalla realtà
za. 15. che denota crudeltà, spietatezza. onesto da bologna
fesse de'centauri strani. -che denota una condizione fisica o psicologica alterata (
mento di pietà in quanto denota un'acuta sofferenza ziare e bistrattare
nitriti dei muli. 7. che denota acuta sofferenza fisica o morale (un
(il sorriso; e per lo più denota insincerità, acredine, ironia).
alla famiglia degli striscianti. -che denota o rivela servilismo, piaggeria (un'azione
un usuraio. -per estens.: che denota avidità e mancanza di scrupoli, esoso
strullerìa, sf. atto o discorso che denota stupidità; balordaggine, grulleria.
7. che si offre come mezzo semplicemente denota
né si ha sconcertati i gesti, che denota spirito ignaro a muover le sue strumenta
andati a giocare là. -che denota noia e seccaggine (l'aspetto, la
da inetto nei rapporti sociali o che denota superficialità e avventatezza. moravia, 26-48
presenta una leggera colorazione itterica; che denota o rivela subittero. subìttero, sm
s. v.]: 'sublamellare': denota un inferior grado o approssimativo della
dalle pagine. 8. che denota o richiede grande acume, intelligenza e
: unito al nome generico di acido denota un acido speciale che s'incontra nel sudore
/ pianser fetonte. -come epiteto che denota profondità d'affetto per una donna a
, alte bestemmie. 4. che denota, rivela o deriva da sprezzo, arroganza
di tiepidi, di superciliosi. -che denota disprezzo, sdegno (un comportamen- to
in modo sommario e sbrigativo; che denota scarso approfondimento, riflessione o, anche
: azione, comportamento, scritto che denota tale tendenza. l. f.
tranquillità supina. 8. che denota negligenza, rozzezza, incapacità di porre
io sono fondamentalmente un vigliacco. -che denota arroganza, altezzosità, presunzione. volponi
: atteggiamento o comportamento che deriva o denota presunzione, arroganza. lucini,
suscettivo come ogni vero artista. -che denota insofferenza e permalosità. bersezio, 1-168
. 2. che rivela o denota sospettosità, diffidenza (un atteggiamento)
. atteggiamento contegnoso e sostenuto, cne denota alterigia o sprezzo. baretti, 3-44
di questo tram. 4. che denota inciviltà, grossolanità, maleducazione. arbasino
. -in senso concreto: azione che denota volgarità, rozzezza, cattivo gusto.
fiato sprecato. 4. che denota o rivela avventatezza; che nasce da
il pubblico. 2. che denota sfrontatezza, arroganza, sfacciataggine o ne
terra] svescicherà e bollirà li- quefacendosi denota allume. = comp. dal pref
con svogliatezza, con fare svogliato che denota scarso impegno ed interesse; senza energia
più tabaccoso e untuoso clericalismo. -che denota viltà d'animo, grettezza, meschineria
avarizia. -in senso concreto: atto che denota tale caratteristica. aretino,
m. -chi). ant. che denota avarizia e grettezza. fagiuoli
così taccagno per dante. -che denota avarizia. guerrazzi, 4-1-64: lo
del cavallo] grande e grosso deforme denota pigrizia e tardità -accidia (anche
ardisca. 4. che denota eccessiva audacia e avventatezza (un'impresa
detta città. 6. che denota impudenza e sfrontatezza (anche con riferimento
prepotenza, arrogante disprezzo per rio, che denota spavalderia, imprudenza, incapacità di gli
stregua di uno stretto congiunto (e denota anche la particolare condotta che si ha
darne una certa valutazione (e spesso denota anche il conseguente rapporto che vi si
pace e una gratitudine tenerissime. -che denota o esprime amore, appassionato desiderio,
in senso concreto: gesto o atteggiamento che denota amorevolezza; affetto anche eccessivo o svenevolezza
-figur. edificio o realizzazione urbanistica che denota un notevole scadimento o degenerazione del gusto
figur. opera e produzione letteraria, che denota un gusto particolarmente sgradevole e scadente.
, l-ii-74: il braccio destro elevato denota la terribilità de la maledizione, con la
consiv.]: 'terrier': denota... il covile o buco che
di moccio. 2. che denota cocciutaggine, testardaggine o, anche,
gli scultori. 2. che denota caparbietà, ostinazione, estrema perseveranza (
allo scrivere, al comporre letterariamente, denota le diverse ispirazioni che ad esso presiedono
l'animo); che rivela, denota o è suscitato da un'emozione,
. -ci). che rivela, che denota inesperienza. bruno, 3-912
fluidità espressiva, di originalità; che denota impaccio e difficoltà di composizione, in
titaneggiante, agg. che rivela o denota grandezza e maestosità, accompagnate da un
1-233: la tonsura... denota la renunzia ad ogni cosa temporale. tecchi
egli erbaggi, pure con singolare uso denota la 'brassica'de'latini. mazzini,
. espressione del viso, atteggiamento che denota austerità, gravità o, anche, alterigia
pezzo anatomico. 2. denota collocazione di cose all'intemo di un insieme
palpebre. 2. che esprime o denota arroganza, presunzione etracomatóso, agg. patol
aretino, 1-14: il carro trionfale denota la vittoria che si trae nei combattimenti
curato o non curato a sufficienza; che denota incuria, negligenza (un luogo,
presa per trasuperba. 2. che denota grande valore e brillantezza intellettuale. cesari
e nella tradizione che ne deriva, denota lo smarrirsi del cuore al pensiero o alla
trepidante la quarta. -che esprime o denota trepidazione, fervida attesa o anche
proponeva, gittava gridi. -che denota artificiosità ed enfasi, ampolloso (un
valore, se superiore alla norma, denota un'alterazione nel ricambio dei grassi e
costituito da radice, 2. che denota un'eleganza e una preziosità eccessivasotto-ispettore non mi
pavone'? 2. che denota e rivela o deriva da presunzione, tracotanza
5. figur. che manifesta o denota passionalità, impulsività, veemenza, esuberanza
in relazione con un agg. qualificativo ne denota la misura eccessiva. anonimo,
di padova. 3. che denota, rivela o muove da efferatezza, perfidia
. -anche: che rivela, che denota alterigia, tracotanza, superbia.
[1905], iv-501: 'turbo-motore': denota special- mente la turbina a vapore.
azurro, oltre l'altre sue significazioni, denota ele- vazion di mente et ancora fede
tùrpido1, agg. ant. che denota o deriva da abie zione
appartenenza, di attività o relazionali, denota la totale adesione, dedizione, partecipazione
e affettuosi co'genitori. -che denota o è improntato a devozione, a rispetto
sm. urlo acuto e prolungato, che denota disperazione, spavento o eccitazione.
e sonanti. 2. che denota grande attaccamento alle cose e bramosia di
2. figur. che è improntato o denota servilismo, intento adulatorio, grettezza d'
2. per estens. che denota avidità, tendenza a speculare, ad
questo voca 5. che denota o rivela l'inclinazione a impadronirsi bolo
solista di valore. -che denota o è segno di coraggio, di ardimento
allude lo hauser. 2. che denota o è segno di coraggio, di forza
che stamparonsi in firenze nel 1746. denota questa un'opinione insorta in alcuni luoghi
. 2. che rivela, che denota vanagloria, boria, presunzione (un
e pena. 8. che denota vanità, frivolezza (un apparato, un
, consenso; che esprime, che denota favore, approvazione, stima, un
2. che esprime, che manifesta o denota vanagloria, millanteria, o,
o in posizione enclitica rispetto al verbo denota stato in luogo o moto a luogo,
sorelle sue. 4. che denota, che esprime rancore, perfidia.
n. 9. 7. che denota o deriva da astio, rancore, perfidia
da astio, rancore, perfidia; che denota un'intenzione maligna (un discorso,
aspetto di una persona, e ne denota la dignità, l'elevatezza morale,
cui si parla; nella 2a persona denota il luogo dove sta chi parla;
. nel significato, ch'egli fa, denota differenza di tempo, o presente,
un altro agg. o sost., denota una particolare sfumatura, gradazione o tonalità
contentare mio padre. -che denota o deriva da riservatezza, prudenza o
vergine di cuore. -che denota o rivela purezza o virtuosità d'animo,
-in unione con l'agg. rosso, denota particolare intensità di colore. bartolini
reputato vesano. 2. che denota smaniosa voracità (la fame).
della plebe. -che denota un gusto, una tendenza letteraria ormai
senso concreto: azione o provvedimento che denota accortezza, preveggenza, attenzione scrupolosa.
levo il calore. » -che denota malizia, provocante, sfrontato (un gesto
anime vigorose e nobili. -che denota coraggio e determinazione (l'espressione del
dio lo spinge. -che denota pavidità, codardia; ignominioso, vergognoso
, comportamento vile, gretto, che denota mancanza di coraggio e di risolutezza.
: atto spregevole, scellerato, che denota meschinità d'animo, perversione.
gigli immortali. -per estens. che denota o deriva da candore, da purezza
(con valore aggett.): che denota virtù, valore (un atto)
bene, a un fine nobile; che denota o induce, = deriv.
dentro a'tuoi vantaggi. -che denota ardimento, coraggio (un'azione).
dall'aspetto, dall'atteggiamento (e denota per lo più infingimento, falsa parvenza)
to. 3. che denota o esprime vitalità, esuberanza, spigliatezza,
meno di quella. -che denota inclinazione o abitudine al vizio (il
e capace di fare. -che denota o deriva da solerzia, impegno e diligenza
espressione conoscente e volente, che ne denota onniscienza e provvi- denzialità).
dimostra nei fatti. 5. che denota uno sforzo, un impegno, velleitario.
plur. m. -chi). che denota, che rivela astuzia, malizia.
cani. 2. che denota, che rivela furbizia, malizia, subdola
m. -chi). ant. che denota, brigate. piccolomini, 10-16
ampi. 6. che denota avidità sessuale, concupiscenza (la bocca
nella solita maniera vorace. -che denota un intenso desiderio di apprendere.
. 2. che esprime, denota grande interesse, passione, impegno;
giulivo. - con meton.: che denota o deriva da gioia, entusiasmo
che non sono zoofilo. -che denota amore per gli animali. moravia,
. 5. figur. che denota o deriva da maleducazione, scortesia,
. m. -i). polii che denota avventurismo (un atteggiamento, una posizione
m. -ci). polit. che denota avventurismo (un atteggiamento, una posizione
che questa consegue. -anche: che denota, rivela tale tendenza (un comportamento,
doppia negazione. 2. che denota tali atteggiamenti. barìlli, 8-86:
è buonista. 2. che denota buonismo, originato da buonismo. corriere
plur. m. -chi). che denota perfidia, viltà, abiezione.
, cool. 2. che denota tale tendenza o atteggiamento (un'opera artistica
fobia. esteròfobo, agg. che denota esterofobia (un atteggiamento). fiatano
. -al figur.: che denota grande sopportazione, spirito di sacrificio (
monarchico. filonazista, agg. che denota favore o simpatia per il nazismo.
elemento stilistico o espressivo insulso, che denota mancanza di spirito e di cultura.
2. per estens. che denota la volontà di imporre, di ordinare,
maialàggine, sf. indole, comportamento che denota volgarità e mancanza di educazione.
), agg. che riflette, denota l'adeguamento a usi e costumi dell'occidente
m. -ci). orgasmico, che denota libidine, desiderio sessuale.
controllo, che è impazzito; che denota tale condizione (per lo più con uso
americano. 2. na ciò che denota cattivo gusto, volgarità. praz
). avverso al comunismo; che denota anticomunismo. b. croce,
plur. m. -ci). che denota avversione alle ideologie. arbasino
immigrati), agg. invar. che denota ostilità nei confronti degli immigrati.
tipo dell'antilatino'. 2. che denota ostilità o avversione nei confronti della cultura o
na antipapale, agg. che denota uno spirito di opposizione nei confronti del
. m. -ci). che denota un atteggiamento di negazione dei valori della patria
. antiumanitàrio, agg. che denota mancanza di solidarietà umana.
. (superl. arciprudentìssimo). che denota estrema prudenza e cautela. metastasio
. cattoliberale, agg. che denota un orientamento politico di matrice cattolica e
cerbèreo, agg. letter. che denota ferocia, crudeltà. c.
m. -chi). letter. che denota boria, presunzione. dossi
m. -ci). scherz. che denota sollecitudine a recare soccorso.
che si riferisce all'elitarismo; che denota o è improntato a elitarismo.
gemoso, agg. ant. che denota sofferenza, doloroso. dominici, 4-93
portamento. – che denota eleganza anche attribuendo una forte carica di
plur. m. -ci). che denota ignoranza, mancanza di cultura.
liberalismo. illibertàrio, agg. che denota mancanza di libertà, contrario alla libertà
plur. m. -ci). che denota mancanza di patriottismo. cantù
rna incomprensivo, agg. che denota incapacità di capire, di interpretare correttamente
incompunto, agg. letter. che denota sfacciataggine, tracotanza. cardarelli
. iperromàntico, agg. che denota un'eccessiva sensibilità romantica e un'esasperata
rna ostentativo, agg. disus. che denota una tendenza eccessivaa esporre all'altrui considerazione
m. -ci). che rivela, denota, manifesta ottimismo. montale
gusto. – anche: ciò che denota volgarità, ineleganza. palazzeschi,
. paradannunziano, agg. che denota o richiama modi di vita, atteggiamenti
plur. m. -chi). che denota pigrizia intellettuale, supina e sciocca conformità
plur. m. -ci). che denota o è improntato da permissivismo.
che rivela, che manifesta, che denota pessimismo; che ne deriva. labriola