moltiplicato per mille diede il chilogrammo. deledda, iii-947: acquista un chilogramma di
/ puoi tu percorrere con passo ardito? deledda, iii-514: ho cominciato a leggere
/ corbézzoli indulge al suo genio. deledda, iii-157: alcuni arbusti di corbezzolo
còrbula, sf. cestino. deledda, iii-155: sebastiana taceva, ma ogni
un trabocchetto, che è la morte. deledda, iii-720: il loro convento è
cordone verde, unto del campanello. deledda, iii-651: al piano nobile la
, e i confetti usati anteriormente. deledda, iii-407: un giorno di carnevale,
nella piazza nuova di ferrara). deledda, iii-805: la penna è lì,
con soltanto il gridìo dei cormorani. deledda, iii-907: l'altro am micca
leone faceva intorno una cornice di salti. deledda, iii- 678: certo,
, le posate col manico di corno. deledda, iii-982: i recipienti pastorali fatti
rettor di pindo e di parnaso. deledda, iii-781: gli alberi, intorno,
immensa / corona la fronte sublime. deledda, iii-402: il suo viso, che
anzi che una forma umana. deledda, iii-774: d'impeto,
, imbracciava la coreggia del moschetto. deledda, iii-958: trasse dal petto un
/ vide nembi d'astati e arcieri. deledda, iii-652: sullo sfondo del vano
7 giugno corrente, n° 8943. deledda, iii-420: la signora rosa bianca
corso naturale e inarrestabile di avvenimenti. deledda, iii-962: che fare? la vita
congiure misteriose si sparse nella città. deledda, iii-18: sei tu che devi
bastimenti nostri e quelli dei nemici. deledda, iii-913: corre una leggenda;
fìgur.: acquistare estesa rinomanza. deledda, iii-19: perché, poi, essa
e decoroso letterato degli anni innanzi. deledda, iii-818: sono coppie forestiere, stagionate
con due o tre viaggiatori ciascuno. deledda, iii-796: sapevo che egli
e con gesti grandemente minacciosi l'interrogò. deledda, iii-796: questi occhi non si
, l'eroe corruscante di rosso. deledda, iii-931: anche la sua persona
giuoco e questa corsa allo stupore. deledda, iii-514: sentivo di essere stupida
la sua corsa e il suo destino. deledda, iii-506: quando il tempo era
distante dalla casa di don abbondio. deledda, iii-652: il saluto umano, la
d'oro come quelle del comandante. deledda, iii-149: ella aveva lasciato cader
i vaghi ondeggiamenti del morbido corsetto. deledda, iii-312: le rassomigliava in modo
guisa che abbiano corso più tardo. deledda, iii-962: che fare? la
il reuma fa il suo corso. deledda, iii-446: « se tinfermiera non
spietata? -perché vi amo, signora! deledda, iii- 927: la nipote
questo bastò perché tutti la corteggiassero. deledda, iii-483: questa moglie era allora la
coscio di vitello al solito gancio. deledda, iii-519: il coscio d'agnello
vampe mobili, fluide, canore. deledda, iii-873: peccato che il clima non
di ricovero agli abitanti della campagna. deledda, iii-751: scende e risale la valle
, vien sotto al mio finestrino. deledda, iii-716: sarebbe scesa a godersi
con fourrures, costume di parigi. deledda, iii-799: alto, infiammato,
s'intende solo la pelle del porco. deledda, iii- 207: appena arrivato trasse
nelle rimesse, chi sul fienile. deledda, iii-461: la vecchia...
per sentirsi rimproverare una cosa simile! deledda, iii-584: a francesca non piaceva molto
e leggera dal bolo di pasta incandescente. deledda, iii- 782: aveva comprato uova
tumulti confusi della sua forza creatrice. deledda, iii-850: il suonatore eseguiva dei
. (femm. -a). deledda, iii-248: paulu il pecoraio, che
, si rovesciavano giù con malinconia. deledda, iii-33: a giudicarne dai preparativi
cremisi, e si chiama 'cucciniglia'. deledda, iii-472: teneva in mano un
invitavano ad assidersi con tutta pace. deledda, iii-652: [il cane]
per morto. crepi l'astrologo! deledda, iii-878: « che vuole?
ardenti e naturali eiaculazioni di entusiasmo. deledda, iii-411: adesso per dio basta
la criminalità per il gastigo del delitto. deledda, iii-400: si sa che il
in una melanconia piena di terrori. deledda, iii-615: so che chi la sposerà
mani. -figur. deledda, iii-833: santi si nasce; non
porcellana, ceramiche, ecc. deledda, iii-858: con sorpresa piacevole vidi una
scintillava d'iridi all'altezza della stanza. deledda, iii- 751: un silenzio cristallino
cristallizza. -per simil. deledda, iii-202: predu maria non sentì le
, condensarsi. -anche al figur. deledda, iii-373: mi pare di essere come
in mezzo a un gran disco solare. deledda, iii-438: la sala da pranzo
su 'l damascato letto ampio e profondo. deledda, i-266: due lenzuola, leggere
damerini / da l'occhialetto lucido. deledda, ii-108: come ti sei fatto grande
e così toccò egualmente tutti i cavalli. deledda, ii-986: una mia cugina si
o di trasportare vino o altro liquido. deledda, ii-378: -ecco, -disse,
matteo, che verrà molto bel libro. deledda, iii-963: la signora francesca aveva
italiani del nazionalismo infusero elementi intellettuali. deledda, iii- 952: mantello azzurro
quelle due cosine gelatinose che danzavano. deledda, i-606: l'ombra delle teste
fersa con la propria da per tutto. deledda, iv-514: -ci si può
spalliera (di un letto). deledda, iii-917: si appoggiò...
linguaggio ed esiste come giudizio definitorio. deledda, i-374: a poco a poco la
porto di suprema quiete desiderato lungamente. deledda, i-197: in lontananza sui dirupi
memoria legale che egli andava annotando. deledda, ii-850: non darti pena per
sia dato sulle mani anche a me. deledda, i-968: si sollevò e gli
all'occhio, l'innamorato passeggiava. deledda, iii-256: bisognava tornare da lia;
dando la schiena ai due volanti. deledda, iii-452: sedette un momento sul parapetto
. negli uffici (1922). deledda, ii-114: due graziose ragazze tele
ed un giusto insieme di linee. deledda, ii-865: si cacciò il lembo della
spento, cercando almeno l'obblìo. deledda, ii-507: aveva fatto molti debiti,
messi da banda nelle lotte della vita. deledda, i-57: vi fu un momento
me specialmente ci aveva il debole. deledda, iii-929: lo stipendio glielo serbava
vede sì tremanti aver le braccia. deledda, i-542: efix si mise a gemere
, di decadenza e di rovina. deledda, ii-1079: le pareva che quel
ha la capacità di dieci litri. deledda, iii-15: attraversarono una stanzetta d'ingresso
cieco com'era -a decifrare l'avviso. deledda, i-279: davanti al municipio s'
fosse rincarita fin l'acqua santa! deledda, iii-453: ancora pretendeva si pagassero
il cibo, difettano le munizioni. deledda, ii-860: aveva preso una malattia
cantore e sagrestano le avevano decimate. deledda, i-565: egli ha provviste di tutto
forte, ho l'abitudine di ritirarmi. deledda, i-511: al suo fianco
a tagliar da piè l'albero. deledda, iii-979: la spinse costringendola a
vaga che 'l ciel vole. deledda, i-243: il sole al declino penetrando
aspetto d'una regina in esilio. deledda, iv-328: ora l'accompagnava nel
attimo: per un attimo soltanto. deledda, i-973: antioco lo guardava,
. di deconto per farla bollire? deledda, i-474: cadde piegato su se stesso
terre confinanti. -scherz. deledda, ii-59: la cattedra del maestro sembrava
faraona? -è decorativa, scrivete. deledda, iii-145: ella dovette prendere una
stelle, e di bestie feroci. deledda, i-767: lo specchio di un armadio
, tutta svolazzi verdi e giallicci. deledda, iv-715: il maestro rifiniva le
* erasto 'acconcian tutto pel meglio. deledda, iii-252: bellia era allegro e
quel male degenerasse nella pestilenza influente. deledda, iv-775: mi sono buscata una
cagione la primitiva loro forma o sostanza. deledda, i-172: noi siamo animali degenerati
non tenerlo ad omaggio: è degnazione. deledda, iii-141: li aspettava e li
fondo, com'era buono titta. deledda, i-438: la ragazza, benché buona
a rabbia e infamia della delatrice. deledda, i-633: il vecchio piangeva di rabbia
delegati esercitano il loro ufficio. deledda, iii-356: vado alla delegazione municipale e
una riforma universalmente accolta come conquista. deledda, i-916: loro stessi fecero una
mago che fa nella penombra le evocazioni. deledda, i-152: i lineamenti erano delicati
effettivamente svolta e sempre si svolge. deledda, iv-304: i progetti torbidi d'
. -conturbato / è dalla febbre. deledda, i-138: il bambino aveva una
agguati, vinse tutte le asprezze. deledda, i-365: poiché il convegno fra zia
contradizione ai principi predicati unicamente salutari. deledda, i-626: i sereni paesaggi del giorno
contratto / delle sue sposalizie sia rogato. deledda, iii-84: appena libera, ella
mondo verace in un mondo fallace. deledda, i-637: ella scuoteva la testa,
del pianto 0 di lunghissime veglie. deledda, i-644: si intravedeva un andito
la sega dentata che stride e raschia. deledda, 11-973'il medico di casa veniva
lombarda insino ai denti del resegone. deledda, iii-994: sorge la luna, fra
cornee dentellate nel lor duplice margine. deledda, il-no: i dentellati monti della gallura
denti, per ripulirli ed assodarli. deledda, iii-872: si entrò nella farmacia per
avvocato e lo fa metter fuori. deledda, i-629: si confortavano pensando che centinaia
a interrogarla, ad analizzarla. deledda, i-850: simone... non
macilento per la scarsa alimentazione. deledda, i-664: -il vecchio è denutrito.
al soprannaturale all'infinito al divino. deledda, i-259: uomini e donne sfilavano
padre, che fu depo deledda, iii-407: con la somma depositata per
pecore e capre / hanno predate. deledda, iii-245: un viottolo pericoloso lungo
altrove, non che riprovati, derisi. deledda, ii-565: ma lui, benché
, facendolo deviare dalla rotta. deledda, i-259: provò un senso di riposo
si possano riferire le nostre osservazioni. deledda, iv-22: nel circolo rosso descritto
cerchio di luce coi suoi due fanali. deledda, iv-516: le ombre descrivono un
il vino rimasto in fondo al fiasco. deledda, i-70: arriva il giorno,
si vedea passare per i sentieruoli. deledda, ii-540: era verso la fine
mortalità avvenuta negli armenti, accresciuto. deledda, i-34: ed ecco, d'
squallida e più lugubre la desolazione. deledda, i-153: la sua voce era sonora
agli achei destinato già pallade atena. deledda, 1-68: il diavolo operava. ma
voi, e con la repubblica. deledda, iii-45: -va benone, -rispose l'
già da alcuni giorni non si compartisse. deledda, iv-52: se per caso tu
tardi avrete il fuoco nella vostra vigna. deledda, i-452: grosse lagrime gli cadevano
deviato ». -per estens. deledda, ii-784: appena furono dentro, la
il dì sesto di marzo? ». deledda, i-636: vengo a dirti che
una mascherina scarlatta su la faccia. deledda, i-186: il cerchio nero del
d'un violentissimo lampo fracassa tutto. deledda, iii-291: un urlo usato dai pastori
diadema di statue vaneggianti nel cielo. deledda, ii-577: alta e forte, con
un esperimento filologico -e nient'altro. deledda, iii-141: zoseppedda, giovane paesana
brillava il viso diamantino del rischio. deledda, iii-916: un intelletto ed un cuore
solo pronto e sicuro della vittoria. deledda, i-792: il ricordo delle parole di
tante cose come una donna fatta? deledda, ii-55: -che occhi indiavolati ha questo
frequenti volte un diavolo si trova. deledda, i-16: si unse bene i capelli
- con quella faccia da diavolo. deledda, i-819: che inverno del diavolo,
diàvolo! lunga dieci centi- metri. deledda, i-31: ma che state facendo,
e servito con salsa piccante). deledda, iii-748: per adesso, poiché la
e l'ora in cui doveva comparire. deledda, i-634: vennero fuori tutti processati
crescita. - anche assol. deledda, iii-59: « sì », confermò
, / e col nobile canto. deledda, i-58: la tanca dei portolu era
al calore dell'occhio azzurro di angiolina. deledda, i-1035: era una dichiarazione d'
da tempo sogliono fare apertamente tutti? deledda, iii-236: il giudice..
ornare le trecce alla bella fidanzata. deledda, iii-472: teneva in mano un
una smorfia minacciosa o orribile). deledda, i-1108: rise; ma di un
, mi rattraggo, mi contorco. deledda, i-985: nel silenzio si udivano
là, come un giovine cefalo innamorato. deledda, i-994: un giorno si spogliò
massa (la folla). deledda, i-121: ciò che l'attaccava ancora
dilagava con delizia nell'aperta vallata. deledda, iv-18: col tramonto un nuovo
e mirabile per la tragica fine. deledda, i-184: per anni ed anni una
i debiti di giuoco de'germani? deledda, iii-998: era stato ricco e
per immiserirsi in una pena servile. deledda, i-24: respirava quel profumo,
carte occorrenti a dilucidare il testo. deledda, iv-68: -ma l'hai rubato,
vidi un fanciullo pallido e dimesso. deledda, iii-428: il suo accento dimesso,
gli può tornare fastidiosa e ripugnante. deledda, iii-322: si tuffa di nuovo
coll'offendere e diminuire gli altri. deledda, i-210: per continuare gli studi vendevo
-rifl. deledda, ii-673: tutto egli poteva fare;
avversione mia alle feste e dimostrazioni officiali. deledda, i-887: dei santi, però
legarsi le scarpe senza quasi chinarsi. deledda, i-878: fin troppo alto, dinoccolato
diporto / ardito notator per l'oceano. deledda, ii-1090: adesso sono in riposo
d'un poeta dell'estremo oriente. deledda, 1-688: l'indomani mattina prete
-oltre ogni dire: oltre modo. deledda, 1-66: il pranzo fu oltre ogni
partì col diretto e buon viaggio! deledda, ii-114: l'arrivo rombante del
protestante, dagli occhiali d'oro. deledda, iii-429: tentai di scrivere una
metta il piede qua o di là? deledda, i-23: gli uomini non pensano
, facile (il carattere). deledda, iii-824: mio marito era, ed
,... lasciano gelidi. deledda, iii-960: la sua parola era
, lunga, montuosa, disagevole. deledda, i-987: l'ampiezza medioevale dell'ingresso
appena be- vutone vita e gioia. deledda, i-137: jacu farre avrà dei
trascurata. -per simil. deledda, iii-808: le pareti ancora fresche e
né di soddisfare a se stesso. deledda, ii-1061: soffrire, ma almeno credere
! -è bello, non è vero? deledda, i-827: il viso della visitatrice
italia dalle guerre regie o imperiali. deledda, iii-887: gli stessi membri del
discipline del magro e del digiuno. deledda, i-122: a poco a poco
sforzo di divenir quel che sono. deledda, i-988: sembrava triste, preoccupata
-caserma di disciplina: carcere militare. deledda, ii-892: il maresciallo mi avverte una
tutti a quell'età lo fanno. deledda, iii-61: egli era un discolo.
rispondevo: 0 sumo minorem ». deledda, ii-216: non nego che sono stato
colosseo, al lume discreto della luna. deledda, ii-950: una luce discreta scende
come in forme come in gusto. deledda, iii-930: il ragazzo scende, ma
antichissimi della nostra architettura e scultura. deledda, i-60: zio portolu, seduto
e i tendini che invigorivano i pollici. deledda, ii-580: il vento le spingeva
, uno stato d'animo). deledda, i-120: una grave sofferenza le si
in gran parte disfatta e dissoluta. deledda, i-98: il ballo cessò;
si versarono armati per le vie. deledda, iii-71: io so dunque di certo
farisei gli riprendevano perché era la festa. deledda, ii-657: rivedeva la chiesa ov'
ricomponeva un ricordo della puerizia lontana. deledda, i-767: le trecce disfatte le scivolavano
tua vecchia, alle tue nipoti? deledda, i-336: « disgraziato, »
felicità che il giorno le rifiutava. deledda, iv-420: la morte del vecchio risale
individualità degli stati e dei cittadini. deledda, i-254: non hai imitato tua
, la possibilità di ben propugnarli. deledda, iv-804: sua sola preoccupazione, per
. - anche per simil. deledda, iii-984: le sembra scontento e disincantato
vapore acqueo ad alta temperatura). deledda, iii-442: la presenza dei quali [
'disinteressarsi', lasciar di avere interesse. deledda, i-1107: -che volete che ne pensi
cui il suo corpo era afflitto. deledda, ii-589: -senti - riprese subito
sente il turbine che s'approssima. deledda, i-239: banna capiva bene che
due giorni prima ch'egli morisse. deledda, iii-987: era abbastanza vanitosa per
mangia e dormi, irò non-iro. deledda, iii-45: il dispensiere, arrivato
ma il suo caso è già disperato. deledda, i-138: fu richiamato il
nel trono del bosco di riverenza? deledda, i-812: si domandava chi poteva essere
delicato una tenerezza capricciosa e dispotica. deledda, iv-839: sfuggendo alla sua dispotica sorveglianza
povera meschina... e dissanguata. deledda, ii-1080: i passi, sebbene
io, anche tra fratelli e sorelle. deledda, ii-875: specialmente col figlio.
io proposi la rotta dell'estremo oriente. deledda, iv-82: zio bakis rimetteva in
nella dissipazione o accresciutili coll'ozio. deledda, ii-1007: la malattia lunga e
la vigna per ripiantarci i mandorli. deledda, iv-331: i contadini per dissodare i
sostanza innocua, o anche salutare. deledda, ii-254: fuochi di dissodatori che
le cose nel suo tremolio d'oro. deledda, iv-543: immobile sotto il muro
tempo megaterii / portentosi vivessero prolificando. deledda, ii-70: si faceva raccontare da
di fede, a casa del diavolo. deledda, i-46: piccolo san francesco mio
distendendo il letto, acconciando i capoletti. deledda, ii-827: la terra raggrinzita si
tra il cilestrino tremolìo del mare. deledda, ii-543: egli pareva preoccupato; volse
e all'uomo distratto e frettoloso. deledda, i-119: rientrò, pranzò distratto
a ritrovare il bandolo della matassa. deledda, ii-673: pare una cosa da niente
non si reggeva più sulle gambe. deledda, i-609: -ma che fa? ma
, disubbidiente uomo di audacia intollerabile. deledda, iv-728: lei non risponde,
disuso sia un effetto del tempo. deledda, ii-625: le sedie, gli sgabelli
distruzione divoratrice di tutte le cose. deledda, iii-520: l'annata è cattiva,
rimaritarsi, seguendo il proprio beneplacito. deledda, ii-1091: egli, ottenuta la
senta il bisogno e la convenienza. deledda, iv-166: fra poco sarà approvata
i miei tanto caramente diletti fantasmi. deledda, i-740: tutto, erbe,
del sonno riempiva le sue pugna chiuse. deledda, i-56: 1 suoi pensieri si
'. dicesi di cranio ovale. deledda, iv-42: quante ne avrà fatte costui
umilmente, dolorosamente la fanciulla appassionata. deledda, i-61: erano sogni che lo
un'idea, finirò per perderlo. deledda, 1-68: la tentazione si
, me ne andrò a vinegia. deledda, i-125: chiese perdono e si
cento diavoli che gli ruggivano in corpo. deledda, i-200: spesso vedevo banna,
si domina il villaggio e la valle. deledda, i-65: zio martinu dominava ja
i privati avessero i loro particolari patrimoni. deledda, i-412: avevano a loro disposizione
per mantenere la divozione delle donne. deledda, ii-300: quasi ogni giorno le vicine
. donna volgare, meschina. deledda, iii-95: ella ha bisogno di sposare
il cappello e doppiamente lunga la faccia. deledda, i- 1036: ricordati che lui
chiuderò nel sen d'ora in appresso. deledda, ii-533: aveva chiuso a doppio
doppia, congiuntivite doppia). deledda, iv-450: i malati, quasi tutti
villanie se tu non mi vorrai udire. deledda, i-1005: il difficile veniva adesso
recente, anche con valore aggettivale. deledda, i-153: adesso, come ti dico
le persone più spregiudicate. deledda, i-30: vi vergognate per le parole
? eppure quello laggiù è pinocchio. deledda, i-234: come quasi tutte le donne
grandi giaggiuoli foschi detti gigli di susa. deledda, iii-952: vestito inappuntabilmente alla moda
. -fortemente segnato, squadrato. deledda, i-382: efix sollevò il viso olivastro
metteva loro in bocca la sua risposta. deledda, ii-714: piegò il viso sulla
e poetico eccesso della forza bruta. deledda, i-125: a poco a poco le
respiratori, le eccitavano il vomito. deledda, i-161: risero entrambi, mentre
suscita / per li verdi silenzii. deledda, i-56: sentiva gli spari tuonare,
in diritto di evitare questo viaggio. deledda, iv-837: lavorare lavorava: e
è ineguale, anche nella stessa nazione. deledda, i-1014: le condizioni economiche
non altra, ma quella certamente. deledda, i-122: la sua intelligenza naturale
è l'efflorescenza salina dell'accademia. deledda, iv-427: le pareti intorno all'altare
l'atmosfera era calda di effluvi giovanili. deledda, i-1028: gli pareva ch'ella
le scandalose reliquie del poeta paganeggiante? deledda, i-18: -ah, i
ambra o dal color di rosa. deledda, iv-741: a furia di sospiri e
. disposto in un elenco. deledda, ii-786: sono nato nella città,
vuoi un sorso di quell'elisire? deledda, iii-189: dammi almeno un bicchierino
delterrore: volle emendarsi e fece peggio. deledda, i-26: se tu ti emenderai
a tener la spesa dentro l'entrata. deledda, i-32: il giorno della festa
calasse entro l'acqua sempre più. deledda, iv-11: afferrò uno, due
operare o non operare in senso diverso. deledda, i-198: tutto mi dava noia
l'indole loro concitata si accendono? deledda, i-118: elias scrisse al vescovo una
i milanesi lo ebbero entusiasticamente applaudito. deledda, iv-355: egli le mandò anche
popol bravo, / scendono i fiumi. deledda, i-38: gli amici piacevolmente sdraiati
tutti cavalieri. è un'epidemia '. deledda, iv-802: tutta la classe è
quieta sciagura che durava da lunghissimi anni. deledda, iv-478: ella aveva assistito a
deledda, i-337: anche le pagine sbiadite della
ascetici e digiuni persino delle epistole! deledda, i-123: una notte egli studiava
esitazione, perplessità di giudizio. deledda, i-21: -eppure, eppure..
stesse non conformi a giustizia ed equità. deledda, i-184: la lite giudiziaria che
luogo forse nel capitolo degli equivoci istinti. deledda, i-618: una passione equivoca lo
, diafano (la luce). deledda, iii-627: gli pareva di attraversare a
di erbe salutari e vaselli d'unguento. deledda, ii-40: era stata durante il
si sgola a un canto di strada. deledda, iii-519: il grido dell'
dell'eredità / di sua madre. deledda, i-209: per non continuare le
offerentesi con una trepidazione di terrore. deledda, i-597: durante il sopraluogo giudiziario
condannati all'ergastolo, gli esiliati. deledda, iii-61: egli era un discolo
, più rigida di un'erma. deledda, i-664: una figurina di donna così
, argentea zona, i fiumi. deledda, ii-9: sempre più dolci erravano nell'
e rossori, il poeta si forma. deledda, i-106: tu che credi in
che gli danno l'aure che spirano. deledda, i-348: il vecchio cavallo scendeva
è l'esagerazione della sua esagerazione. deledda, ii-902: in chiesa vanno volentieri questi
non leggevano o sbadigliavano alle regolari. deledda, iv-351: una tristezza morbosa l'assaliva
non permette di fallire agli esami. deledda, i-651: studiava giorno e notte perché
notò subito quanto dissomigliasse dal suo. deledda, ii-798: pensò che doveva aver
donna: diafana, quasi esangue. deledda, iv-261: era un po'esangue,
l'aria, questi la soavizzano. deledda, ii-1048: il sole si rifaceva con
: li guarda e sbuffa esasperatamente. deledda, iii-602: una fame mordente gli attanagliava
, intenso (un colore). deledda, iii-815: i gerani di carminio esasperato
qualche modo crebbe fino all'esasperazione. deledda, i-983: si sentiva...
copia esattissima fattane dal rosso martini. deledda, i-21: elias proseguì a narrare
eccessi e dalle frodi nell'amore. deledda, i-162: la nevrastenia non è un
anche a concetti astratti). deledda, i-125: a poco a poco le
dispersi in fosse una dall'altra distante. deledda, i-326: la pazienza del nonno
-stanco, appagato pienamente. deledda, ii-1007: ho però qualche cosa,
segno di politica insipiente e caduca. deledda, iii-379: scriveva invitandolo nella sua villa
verde come lo zolfanello che aveva acceso. deledda, i-721: dopo aver acceso il
che avèvano rotte ed a rispettarle. deledda, i-183: il paesetto ove son nato
come i tumori ne'corpi umani. deledda, iii-343: adesso 1 riflessi delle
alle lunghe escursioni, alle lunghe esplorazioni. deledda, i-199: se coi compagni facevamo
lui voleva invece ritirarsi dagli affari. deledda, iii-384: senza tanti complimenti [
e commerciali, politiche e sociali. deledda, i-663: veniva da una città
quasi azzurrino, tanto era venato. deledda, iv-505: la sua testa delicata,
vedde già farsi per virtù d'alchimia? deledda, iv-764: perché parla così?
, e chinò gli occhi a terra. deledda, ii- 792: egli entrò
gran folla in partenza alla piccola stazione. deledda, 1-615: i servi pastori compievano
intervenire troppo intimamente nel loro destino. deledda, iii-302: sono stato esonerato da
asinella, restia a ogni esortazione. deledda, i-187: il vescovo celebrò la
non mirano che a guadagnare presto. deledda, iii-134: egli serviva goffamente i
qua di leggeri filolini di sangue. deledda, iv-778: una sera portò una
e distrutta la caserma dell'artiglieria. deledda, i-221: accadde che l'archibugio
tra gli urli di gioia de'ragazzetti. deledda, i-887: arrivati accanto al loro
intento ad esplorar da un antro. deledda, i-758: esplorata con uno sguardo
la sorgente, trovato la sorgente umana. deledda, iv-759: aprì con cautela il
esposto al bersaglio della pubblica esecrazione. deledda, i-503: ha lasciato le zie
unico scopo della loro vita quotidiana. deledda, i-109: il viso gli si
espresso e preciso obbligo di lavorare. deledda, ii-1031: so che la signorina
« manderemo un espresso ». deledda, iv-791: tu la mattina di sabato
casa che don gesualdo voleva espropriargli. deledda, iv-198: l'avvocato di nuoro
espropriazione (un bene). deledda, iv-178: questa casa, che i
. l'espropriazione forzata dei latifondi. deledda, i-442: ogni sera don predu
del sole, appannàronsi i canalucci. deledda, ii-611: dentro il forno stava
, mezzo letterato e poeta estemporaneo. deledda, i-133: zio portolu...
intorno a noi nel dominio dell'intelligenza. deledda, ii-715: brucia la casa,
metro e con ogni altra esteriorità. deledda, iv-692: che ne sai che
, ma inutilmente; dovetti legger io. deledda, iii-505: mentre invitavo il giovine
o non erano estese né sostanziali. deledda, i-670: -inviterai molta gente? -sì
, furono primi ricolti abbondanti. deledda, ii-7: anania andava spesso in
non arrivi a estirparne il capo. deledda, i-533: fame non se ne pativa
: altrimenti te l'avrei già mandato. deledda, i-28: vigilava l'immensa tanca
vuole estrame la sostanza per ingoiarsela. deledda, ii-122: le api suggevano le
creduta opportuna per estrarre la placenta. deledda, iv-567: bisognerebbe operare il malato:
rincantucciato all'altra estremità del canapè. deledda, i-488: gli pareva che don
panorama si va svolgendo ai vostri occhi. deledda, ii-5: entrambi incoscenti, primitivi
in certe ore, la congestionava. deledda, iv-751: gli voltava le spalle,
soli / la neve dell'eternità cancella? deledda, i-24: mettiti sull'orlo del
, sei tomoli di grano. deledda, i-564: un giorno la matrigna dovette
euforbie candelabrie alcune fiorite di porpora. deledda, i-380: la luna sbocciava come una
carica e pronta ad ogni evento. deledda, i-257: quando era inquieto non si
di quella per la ricchezza mobile. deledda, iii-142: la tassa sui fabbricati
del ceto inferiore e vicino all'infimo. deledda, iii-946: il signor antonio dovette
(una malattia: paralisi facciale, deledda, i-995: qui l'uomo tacque un
santi..., passano fachiri. deledda, i-1105: rimase lì, immobile
brillava in cielo e ricadea lontano. deledda, ii-228: egli non rispose, curvo
a similitudine delle pinne del delfino. deledda, i-295: era vestita di bianco
e non ha fallito il colpo. deledda, iii-835: tirava di scherma, e
le falsate bilance e il vii mercato. deledda, 11-66: rivestì il costume,
promesse che tradiscono il suo timore. deledda, iii-15: -la sua nonna è ima
che famelici / subito lo divorano. deledda, i-605: una donna lacera e
/ dell'eubèa verso atene / famelica. deledda, iii- 404: il suo
', non debbo mai sperare. deledda, i-584: fino a poco fa ero
che l'ammusò con cenno familiare. deledda, i-732: le cinse le spalle con
che d'uomini, in quell'isola. deledda, i-133: con la voluttà amara
le femmine, due cerchi d'oro. deledda, ii-907: il prete venne subito
espande in querele per l'abbandono. deledda, i-136: erano inezie; eppure
la fame di un ùmile. deledda, iii-590: e giusto che si
un passar da splendore a splendore. deledda, i-97: il suono della fisarmonica
la camera con un sussurro leggero. deledda, i-203: sembrava un'orgia,
sposato a diciott'anni un gentiluomo francese. deledda, i-191: i fantini, tutti
, e non fate quel che fo. deledda, iii-922: dissi: « meglio
sappiamo: un pover uomo tu se'. deledda, iv-689: -ti sei irrobustito,
e di farmi le ultime raccomandazioni. deledda, ii-14: viaggiavano a piccoli gruppi
importa se piccola, purché pulita. deledda, iv-761: quella ragazza fa al fatto
bicchieretto, tanto che si fece buio. deledda, iii-438: se ne stava melanconica
che fare col signor conte padrone. deledda, ii-215: che possono dire di
che la fece pulita al povero uomo. deledda, i-565: il malfattore crede spesso
fuori, che e'si fa tardi. deledda, 1-63: si faceva tardi,
sf. dial. chenopodio. deledda, ii-346: la casa di noina,
scribi! / farisei, / silenzio! deledda, i-523: allora il cieco vero
gli studii dei pittori veramente geniali. deledda, iii-461: di solito era la
né ho farmaco alcuno che mi plachi. deledda, i-308: il dottore prese con
, ha bisogno della vostra punizione? deledda, iii-955: si lasciava travolgere da
, ingialliti, legati con lo spago. deledda, i-158: aveva preso un fascétto
mandava verso di me tanto debole. deledda, i-281: una specie di fascino la
l'erbe il corpo agile e bello. deledda, ii-894: il nonno, un
la medesima; / non mi sgomento. deledda, ii-1052: io sono un uomo
non posso mutare le fatalità storiche. deledda, ii-190: inconsapevole del mio triste
possa mandar fuori ad ogni ora. deledda, iii-390: ella aveva ottenuto quel
si sarebbe potuto alzar la vela. deledda, ii-246: i buoi respiravano faticosamente;
non stava in casa gran fatto. deledda, 1-66: il vecchio non parve
sono civili e di buon garbo. deledda, iii-583: tu sei venuta qui con
le fattucchiere, o streghe, abbondano. deledda, ii-905: anche lei provvide a
questa citazione censuaria: campo grande. deledda, ii-1060: guadagnava favolosamente..
, che morivano addirittura di fame. deledda, ii-263: so che ha fatto
dir. essere colpevole di favoreggiamento. deledda, i-629: arrestati nella stessa notte assieme
erano complici o favoreggiatori de'rei. deledda, iv-88: aveva paura che da un
lampo si colorisce d'un rosso febbrile. deledda, iii-27: bevette con ripugnanza la
ferma fede, / cristiani di dio. deledda, i-489: se lei dice di
che non ha paura del buio. deledda, ii-926: palmina, qui si tratta
voluttà presentendo l'effluvio elettrico degli uragani. deledda, ii-3: era una ragazza quindicenne
di felino nella mossa dei fianchi. deledda, i-645: era scalza, ma
di mercenarii! / femmina da campo! deledda, iii-93: -una donna? non
secoli da tutti i suoi orafi. deledda, iii-815: i gerani di carminio
come una femminuccia, moglie mia? deledda, i-18: beviamo! alla salute di
nervosi e crede che non si rinnoveranno. deledda, iii-402: -la notte o non
alle braccia fermaglie e smaniglie gemmate. deledda, iii- 986: s'era voluta
, son ree e gravi e malvage. deledda, ii-902: d'estate e d'
momenti; le cose andrebbero meglio. deledda, ii-976: se il poeta in
esemplari de'miei 'sepolcri '. deledda, iii-228: con l'aiuto dei quattrini
-incapsulato (un dente). deledda, ii-966: calvo grasso con gli occhiali
fomenti quando il richiegga il bisogno. deledda, i-113: -senti, elias,
ridotta in polvere una volontà di ferro. deledda, i-71: se un uomo di
. un mondo a ferro e fuoco. deledda, i-164: l'anima mia è
fuoco e ferro contro i fiamminghi? deledda, iv-593: zia zizza mi disse che
a chiacchierare con gl'impiegati ferroviarii. deledda, iii-514: mio marito è ingegnere
con quanto fervore ho nell'anima. deledda, i-49: egli non pensava che potessero
cavoli / d'ampio piacevol orto. deledda, iv-694: cominciò ad abbaiare, infatti
di decorazioni simili a festoni). deledda, ii-997: su questo sfondo di orizzonte
a uno dei finestroni della cappelletta. deledda, iv-681: le pareti stuccate e decorate
tirava davvero la vita coi denti. deledda, i-341: uomo buono, quel vescovo
vino dorato di albano da bere. deledda, iii-912: arrivò, dondolandosi con
agitato alta la fiaccola del positivismo. deledda, i-361: un figlio ci salva
navi, e odora il mare. deledda, i-33: le forti montagne verso cui
curve ribalza, sostate un istante. deledda, i-384: le quattro figlie.
issava all'asta del balcone centrale. deledda, i-46: il gran santo severo,
il sospetto e la minaccia incupiscono. deledda, iv-357: i suoi occhi alquanto
dei papaveri lo specchio delle acque. deledda, iii-469: intorno al poggio,
pensier ne partì, toma saetta. deledda, i-613: il padrone, i cui
persona, le sue membra). deledda, iii-786: antonio, pallido e fibroso
romana faceva le fiche a'francesi. deledda, i-171: quando io dicevo ad
: occuparsi dei fatti propri. deledda, iv-315: -bisogna compatire la gioventù,
del delfino la propria figliuola maria adelaide. deledda, iv-331: a dodici anni la
puote / giungere il vostro labbro. deledda, i-85: ah tu credi di
quei del popolo stati fieramente ributtati. deledda, i-54: elias si sentiva un altro
sofferto, ma con molta fierezza. deledda, iii-349: non rispondeva, dominando
vi siete fatto fiero e gagliardo ». deledda, i-200: spesso vedevo banna,
/ meste, passar di là. deledda, i-864: il rumore del torrente risuonava
lasciare alle figliate tutto il miglioramento. deledda, i-274: se avremo sei figli
avevi quante la figlia del re. deledda, i-398: una fila di coralli le
colore usata come segno distintivo. deledda, i-264: era un uomo alto e
che vi rifrangono la loro luce. deledda, iv-89: i ghiaccioli di cristallo
-per simil. e al figur. deledda, iii-149: le ghiande cadevano dagli elei
un ramo, un albero). deledda, iii-715: nell'orto sotto la villa
lecci, arbuti, filliree, lentaggini. deledda, iv-650: tra il verde
-tratto, pezzetto di filo. deledda, i-232: dopo la gonna prese il
legate da un filo di ragnatelo. deledda, i-491: ecco i rovi della basilica
lo può caricare senza il mio comando. deledda, iv-837: ti giuro che non
un filo: essere assai dimagrito. deledda, i-461: il tempo passa, vossignoria
ricordarne che ridere a grado si poteva. deledda, i-623: tutto va bene,
per mettersi al sicuro al belvedere. deledda, iii-994: ad ogni buon fine aveva
con l'apparenza d'uno spirito! deledda, i-302: sa chi ho veduto?
abbiamo ancora il polmone alla fine. deledda, i-149: speriamo che il tempo si
e una viola, con esso. deledda, i-389: le porte, i sostegni
bevere l'aria colle labbra aperte. deledda, iii-308: il treno era affollato,
finge di capire che son uomini! deledda, i-276: le pareva che un pericolo
alcuna emozione; dissimulare ogni cosa. deledda, iv-763: la visita di marga,
immaginazione, il calore del cuore. deledda, iv-673: il ragazzo...
la ferula o finocchiella nella destra. deledda, i-246: s'udivano le donnicciuole
carta argentata gocciolanti dai veli neri. deledda, ii-1002: questa chiesa era illuminata
casa avevo trovato il camino spento. deledda, i-1029: poiché non fioccava più
buttava carponi per ricaricare la carabina. deledda, i-995: i pugni e le
e con bianchi fiorellini in cima. deledda, iv-593: io mi rido delle tue
8. diffondersi, divulgarsi. deledda, iii-934: racconti delle avventure brigantesche
allietano le mense della terra d'abruzzi. deledda, i-39: il corsetto rosso-scarlatto.
, in papalina e pantofole ricamate. deledda, i-24: sembrava una notte d'
là da piccoli giardinetti in fioritura. deledda, i-34: fitte macchie di lentischi
d'acerbe rampogne, di fiere accuse. deledda, i-899: un flotto di amare
, colla fisarmonica, per svagarsi. deledda, i-95: musiche melanconiche di chitarra e
con una vocetta fischiante, ironica. deledda, iii-291: un urlo usato dai
fischierebbe il più mirabile dei capolavori. deledda, iii- 670: il pubblico
un fischiettare allegro o sommesso. deledda, i-38: spesso la conversazione veniva interrotta
fatui e aveva gittato un grido. deledda, i-61: le sue spalle, la
, ama tutti, loda tutto. deledda, ii-1005: l'uomo chiedeva solo di
alle pareti dentro anelli di metallo. deledda, i-98: andò verso la tavola fissata
era fissata per la sera del dimani. deledda, i-548: le nozze erano fissate
irrigidiva già la fissazione spaventata dell'invisibile. deledda, i-33: spesso i suoi occhi
più piccole cose e più materiali. deledda, iv-289: non beveva mai,
va sempre / fiutando il vento. deledda, iv-212: se vuole può scrivere anche
3. dimin. flanellina. deledda, ii-49: quella figurina grassa e rossa
la fauna e la flora del poliziano. deledda, ii-291: sotto capanne di frasche
dei fari e le orge delle ciurme! deledda, iii-206: la notte era nebbiosa
, sm. fucina rudimentale. deledda, i-788: l'ovile dietro lo stazzo
nonne presso i focolari. deledda, iii-623: con voi donne non si
favore 'per chi deve rimpatriare. deledda, ii-425: si commette meno il male
coperto. -per simil. deledda, iv-630: una folata di foglioline gialle
perché la fresca età sempre folleggia. deledda, iv-682: tutto era rinnovato e
occhi sagaci tra cigli lunghi e folti. deledda, i-39: non era molto alta
di scandali intorno un disgraziato processo. deledda, iii-911: una contenutezza cortese c'
-riposto (la speranza). deledda, i-43 7: no, la vita
si fondeva col concetto del re. deledda, i-433: al cader del sole il
un fondo di letto allo spedale. deledda, iv-451: la costrinse a star
nel passare qualche boccata di foraggio. deledda, i-1064: la raccolta del frumento fu
di via in su la strada? deledda, iii-591: gli sembrava di essere arrivato
è permessa la pecora e la vacca. deledda, i-270: rideva delle cose che
quella di un condannato a termine? deledda, i-162: -come ha cominciato la
grandemente il commercio delle for- maggelle. deledda, i-246: dal soffitto pendevano grappoli
; pauroso, pusillanime. deledda, i-20: cosa sono essi? uomini
da vendere. -formaggèllo. deledda, ii-383: in cima all'albero,
per semplice formalità, con un fiammifero. deledda, ii-1023: parlare con me?
e formò una comoda riva di sbarco. deledda, i-87: da qualche tempo si
fuggevole dei pregi: la novità. deledda, iv-42: quel muso di volpe lì
portar via i loro grani d'oro. deledda, iii-385: alcune formiche leste e
pagavano un importo maggiore dell'affitto. deledda, iii-926: sorgeva il forno monumentale,
a nafta, ecc.). deledda, ii-878: c'è guasto nei fornelli
testa, proprio come uno della famiglia. deledda, iii-925: nell'angolo vicino alla
pianure limitate dal mare in lontananza. deledda, i-33: le forti montagne verso cui
, con un forte legato al conte. deledda, iii-143: passarono alcune settimane prima
-per simil. e al figur. deledda, iii-939: la casa più importante è
/ precipitando contro il nostro sole. deledda, iv-115: pensò che doveva aver
seconda è violazione della libertà altrui. deledda, iii-129: la calma di lui,
utile e finiscono miserandi o grotteschi. deledda, ii-78: il direttore è un
subito il processo di fossilizzazione. deledda. iii-1012: la sua stanzetta sembrava un
(e ha valore eufemistico). deledda, i-1086: -voglio sposare ima donna ricca
, di fracassarsi, d'ammazzare qualcuno. deledda, ii-1009: anch'io, da
noi siamo stanchi fradici dei tuoi discorsi! deledda, i- 101: ritornò molto
dico che non dobbiamo perdere l'occasione! deledda, iii-669: egli sapeva benissimo che
riduce tutta a saperla far franca. deledda, i-221: un male...
/ la vita viva delle vostre vite! deledda, iv-360: tutta la bontà,
si cangia / di livida montagna. deledda, ii-721: il portone è chiuso;
da remi, e stridon tacque ingorde. deledda, ii-113: gli sembrava di udire
, spremuto (le olive). deledda, ii-29: andava appresso al cavallo,
a galla della sua coscienza squarciata. deledda, i-538: il desiderio di spezzare la
ma il buon gusto dice la persona. deledda, iii-965: non parlavano molto,
, / e come sonora / cetra. deledda, i-49: continuava nel suo fra
veniva dall'ombra del pino turchiniccio. deledda, ii-176: nello scoppio del suo
tratta. meglio che 4 frenologista'. deledda, iii-512: nell'ampio e ordinato gabinetto
astenuto dal frequentare il suo ufficio. deledda, i-16: tutto il vicinato era
entri in un salotto ben frequentato. deledda, iv-833: la madre era sempre fuori
vento freschetto che saliva dal mare. deledda, iii-1019: adesso rimettetevi giù e
terreno) -anche al figur. deledda, ii-441: prontezza a correre per i
acre e denso si spandeva attorno. deledda, i-ioii: la loro madre gramolava
un ghigno frigido, muto. deledda, iv-826: scimmiottava [la domestica]
desta squittinìa di tra i piselli. deledda, i-56: sentiva voci lontane, sfumate
un odore acre di frittata alla cipolla. deledda, i-988: sbattè senza fine le
frittelle che riusciranno grosse e leggiere. deledda, i-99: fave bollite col lardo,
fritte pensò il cuoco di casa. deledda, i-161: l'odore gradevole dei rognoni
fiocinino caccia di frodo la notte. deledda, i-28: vigilava... perché
-bastoncello, bacchetta, vincastro. deledda, iii-476: gli fu messa in mano
. -anche per simil. deledda, i-155: ti fa male sentir parlare
circolare, li spende con facilità. deledda, iii-309: -pare che li abbiate rubati
capo, il giovane si coricò. deledda, i-661: cos'era quest'altra stupidaggine
e di leccare il frullino del zabaione. deledda, iii- 886: le cose
: si passa fra alte foglie fruscianti. deledda, ii- 981: la riscosse
sue gonne non mi diceva niente. deledda, i-880: gli ontani in fila
diavoli che gli ruggivano in corpo. deledda, i-258: quando banna ti disse che
fruttare domani il cinquanta per cento. deledda, iii-121: il posto di dispensiere
bestie, / ossia da frutto. deledda, ii-728: gli alberi, quasi tutti
] o li collocano in cartelle. deledda, iii-929: lo stipendio glielo serbava
feriti. -come imprecazione. deledda, ii-546: be', compare diegu,
petali schiudersi d'attimo in attimo. deledda, i-120: sollevò gli occhi, e
riflessi gialli / de le fiaccole. deledda, ii-504: egli sollevò rapido gli occhi
, che ci anneg- ghiamo? deledda, i-671: -vicina, m'impicchino,
il silenzio che incombevano sui campi. deledda, ii-246: i buoi respiravano faticosamente
sé la foresta incarbonita e fumigante. deledda, i-149: il rigagnolo d'acqua
nebbia o di foschia; caliginoso. deledda, ii-245: le montagne velate dalla sera
forza che occorreva per lasciare il fumo. deledda, iv-683: è buono, allegro
fumo andò la dote di mia madre. deledda, iii-70: tutto il nostro avere
l'acqua come il fumo negli occhi. deledda, iv-247: egli ti può vedere
dei barconi carichi di carbon fossile. deledda, iii-37: ella sta accoccolata davanti
passa un nero triangolo di gru. deledda, i-91: nel misterioso dolore del
, bislacco (una persona). deledda, iii-864: stravagante e funambulesco,.
di nuovo... nella libertà. deledda, ii-771: « guai, guai
le zucche, e non gli uomini. deledda, i-721: dopo aver acceso il
reggere la sciabola e la giberna. deledda, iii-257: una tettoia primitiva..
nel fornello, sotto il crogiuolo. deledda, iv-22: il gran fuoco di
fondo, anzi un po'fuori. deledda, iv-769: la casa è bellina,
avrà il pane a buon mercato. deledda, iv-212: a furia di far
asciutto come un fuscello di paglia. deledda, i-73: uomo sei tu?
, non sai la mia ventura. deledda, iii-38: mentre filava e il
figlioletti del portinaio perché vestivan frustagno? deledda, i-675: un uomo dall'aspetto
fustigato senza pietà, così per ridere. deledda, i-486: le mie zie!
con la brutalità d'un nemico. deledda, iii-272: altri nascono col fiore della
ella gli avanzava sopra il cimiero. deledda, ii-383: in cima all'albero
della larga sciarpa rossa in lana. deledda, i-178: egli ha...
spesso avviene, 'gabbiano'con 'alcione'. deledda, iii-870: vedo il mare,
, infermieri, gabinetti di chirurgia. deledda, iii-512: nell'ampio e ordinato gabinetto
polli d'india, galline di faraone. deledda, iv-140: al di là della
gallo che è la passione delle galline. deledda, iii-76: tu la finirai male
d'argento e di fermagli enormi. deledda, iv-615: i gioielli delle donne,
a qualcuno: importunarlo fastidiosamente. deledda, iv-134: -dove lo trovo il servizio
accalappiar gamberi trovavano un diletto sommo. deledda, iv-700: i gamberi rossi che
sottane e di sfibbiare dei ganci? deledda, iv-556: andrea, allora, era
fosse nerone ne'suoi 'giuochi capitolini'. deledda, i-133: ascoltava la gara dei
si rende garante lo stato. deledda, iii-1027: bisogna che la dote sia
incomoda esigo che mi si mostri garbatezza. deledda, iii-897: mi restituì il saluto
in sì perfetta e garbata forma. deledda, i-118: scrisse al vescovo una garbata
: garbare, andare a genio. deledda, i-1014: dichiarò che non si sarebbe
gareggiar di leggerezza nel volo consimile. deledda, 1-868: le stelle apparivano,.
di ferro, garetto d'acciaio. deledda, i-255: una volta,..
piante / garrule e mosse al vento. deledda, iii-812: i pali, tagliati
combustione del gas illuminante. deledda, iv-396: nelle altre camere, comunicanti
, dei capri e dei gatti mammoni. deledda, iv-698: -c'è il gattomammone
questo proverbio senza fremere d'indignazione. deledda, iv-856: la ragazza ne fu tutta
brutte forme della sua gioia borghese. deledda, iv-84: han fatto gazzarra tutta la
si ritrasse, preso dal terror gelido. deledda, iii-519: tutta roba cancellata dalla
per tutto / gemendo e sospirando. deledda, i-49: s'inginocchiò sui gradini dell'
col fiato / su la pietra ospitale! deledda, i-1030: non ricordava più le
singulti si diffondevano per la chiesa. deledda, iv-639: in lontananza una fisarmonica
e. cecchi, 10-215: [la deledda] ha smorzato e oppresso d'ombre
testimonio il suo nome di battesimo. deledda, iv-626: nella bettola si vantava di
tutti i conoscenti della sua generazione. deledda, i-207: sul principio credetti che
che accadesse qui ad un par suo. deledda, iii-472: sora maddalena..
inflitti da mariti alle consorti adultere. deledda, iii-960: aveva iniziative geniali,
certo può essere utile siano conosciuti. deledda, i-981: avevano venduto la loro
compassione per le proprie disgrazie. deledda, i-1025: poiché piero non lo intendeva
/ lungo il pian di palomar. deledda, iv-253: siete un animale immondo.
per dar vita a poche creature. deledda, iv-71: per la sua antica esperienza
leccio, / rapidi sopra il mare! deledda, 1-688: il pallido rampollo
con gli studi fatti alle scuole pubbliche. deledda, iii- 281: il padre lo
come i tuberi delle patate). deledda, iv-489: dopo che ella ebbe versato
alcuna né nella fecondazione né nella gestazione. deledda, iii-692: pareva un paese in
il braccio, il corpo). deledda, iii-353: solo una donna passava quasi
due anime erano avvinte per sempre. deledda, i-20: cosa sono essi? uomini
si animano, diventano persone vive. deledda, i-407: il sole già senza
siepi ed oltre il fiume getta. deledda, ii-728: gli alberi...
, / come un inno d'amore! deledda, i-768: un pettirosso svolazzava,
; sprazzi di scintille presto dileguate. deledda, iii-953: costruì una ruota pirotecnica.
un pezzo con l'abito. deledda, iii-725: piccola e bruna nella
con certe pieghe che svolazzavano davvero. deledda iv-54: la donna...
, smorto (un colore). deledda, i-404: intorno a lei scintillavano le
con freschi strepiti su le ghiaie. deledda, iv-825: una ghiaia fina e
ed inverno [ecc.]. deledda, iii-958: l'argomento era quello
te ghignante / d'antonietta. deledda, ii-1079: le pareva che quel
minerali nel seno della terra. deledda, ii-901: si tratta proprio di
al giglio (un fiore). deledda, ii-960: a poco a poco crebbe
giglio, / morrò d'amore. deledda, iv-19: nostra signora del monte
, colla mano nascosta nel gilè. deledda, ii-54: grosso, rosso in viso
ne'gran macchioni e nelle ginepraie. deledda, ii-997: i fiumi...
più lunghe e studi più geniali. deledda, ii-73: ho tanto da studiare
difficile a tutti, difficilissimo ai ginnasiali. deledda, i-723: raccontava alla nipotina onoria
, li protestò di volerlo ammazzare. deledda, i-91: quale fatalità aveva il diritto
orecchi, né le nari patiscono. deledda, iv-321: il suo viso roseo,
gioiello della nostra camera di commercio? deledda, i-18: tosto cominciò a lodare
ti mantenga legato sempre nell'innocenza. deledda, ii-179: fammi il piacere,
chiassoso a giorni come un birichino. deledda, iii-169: a giorni usciva tutta vestita
in guamellino. -prossimamente. deledda, i-500: essa verrà qui, a
di loro una cura più che paterna. deledda, i-15: giovandarchismo, sm. polit
sarta, e se ne innamorò. deledda, iii-872: il giovane del farmacista,
uno degli estremi sospiri del carnevale. deledda, iii-836: il giovedì grasso, i
sempre in volta per quelle parti. deledda, i-170: da ragazzo andavo a
spedate di lepri e di selvaggina. deledda, i-987: un camino
fece una giravolta e s'allontanò canterellando. deledda, i-679: la bestia, non
cosa... a rovescio. deledda, i-442: su, vieni dentro!
paese per carpire agli oziosi un quattrino. deledda, ii- 586: aveva fatto
'l giubbone, e 'l tocco. deledda, i-232: prese il giubbone di panno
l'intelletto, terso il vedere. deledda, ii-523: si morsicò la lingua,
messo dai creditori sotto amministrazione giudiziaria. deledda, i-184: l'inimicizia nacque.
devono espiare brevi pene). deledda, iv-187: in attesa dell'appello costantino
prugni, giuggioli, ciliegi, olivi! deledda, iv-319: si vedeva un enorme
i valletti recarono una fresca giuncata. deledda, i-64: andiamo a bere la giuncata
la gonfia palude urta e sommerge. deledda, i-485: s'udivano grida di bambini
dai salci dalle canne dai giunchi. deledda, i-59: l'odore dei giunchi
in alba, la quiete in risveglio. deledda, 11-759: aveva fatto un bagno
, / bulbi, cortecce di melegranate. deledda, ii- 346: nei..
a cadere nelle mani della giustizia. deledda, iv-52: -se per caso tu caschi
negli stranieri: fate da voi ». deledda, i-254: egli è innocente e
martir d'ogni martir più grave. deledda, iv-114: « giustizieri » diceva
in nebbie vane, / vano. deledda, iii-44: il globo rosso del sole
gnomo biondo e l'azzurrina fata. deledda, iii-730: il gobbino pareva uno gnomo
gobbe e storpie da parere crollanti. deledda, ii-1081: quella grande camera alta
e pia, gli rendeva dei servigi. deledda, iii-564: era un ragazzo.
palpitante della gioia e del godimento. deledda, ii-583: è che volete solo il
vestiva goffamente il povero corpo dimagrito. deledda, iii-836: non aveva, al
che se gli sono mangiati golosissimamente. deledda, i-1126: ella si piegava..
/ abbandonando l'àncora nel fondo. deledda, iv-699: un compagno gli lanciava
dall'autorità o dall'influenza femminile. deledda, iii-328: -ragazzi, sono! e
intieramente al gorgo ritroso delle memorie. deledda, iii-387: fu ripreso dal gorgo
alla metà del xv in circa. deledda, iii-12: guardò per qualche momento il
. più comunemente detto 'gracchia '. deledda, iv- 813: sono le
l'ornano la bellezza e la forza. deledda, 1-34: il sole s'avviava
odore, spargono una gradevolissima fragranza. deledda, i-161: l'odore gradevole dei
, giù, fino all'abiezione. deledda, ii-983: qui si comincia a discutere
aveva sì o no mostrato di gradirla? deledda, ii-624: bevette e fece atto
il sussiego e pareggia i gradi. deledda, i-254: tu hai guardato il figlio
grado aveva assentito a convocar il sinodo. deledda, i-539: terminata la buona stagione
ed urlava, come una bestia. deledda, iv-709: il gatto le contrastava il
tra una chiarità di muri graffiti. deledda, iii-721: fu tirato giù..
infanzia della pittura e della scultura. deledda, ii-59: macchie d'inchiostro, incisioni
assai prolifico, ma mediocre. deledda, iii-992: il romanzo, la novella
lago di sangue dove egli era stato. deledda, ii-333: dalle finestre e dalle
sue parole un grammo di sincerità. deledda, 1-866: il peso del suo dolore
che veniva spedita segretamente in altri paesi. deledda, i-1004: la grande aia pareva
sole, la grandiosità dei monti. deledda, iv-11: il pastore e il
a intervalli dal susurro degli oliveti. deledda, i-273: qua e là nella
la pannocchia / granisce in ombra. deledda, iii-285: il frumento...
); forte, robusto. deledda, iii-832: la figura lineare e granitica
fibre legnose con materia granulosa nera. deledda, ii-934: sventrati del loro fiore
grappoli delle ulive, lungo le siepi. deledda, i-277: suo marito prendeva un
si faceva comferir prima pescatori diversi. deledda, iv-73: ella non intendeva
/ grasse risate e villerecci scherzi. deledda, 11-797: le voci e le grasse
davanzale aggrappandomi alle stecche del graticolato. deledda, iii-830: una specie di soffitta riparata
frutta o stagionare i formaggi. deledda, i-813: guardava con piacere il graticolato
non scrivo per ordinazione o a richiesta. deledda, i-32: si recò a san
si davano gratuitamente i panni necessari. deledda, iv-127: questo cavallino veniva concesso
speco! -incombente. deledda, iii-591: con l'andarsene, avrebbe
di cagionare uno scioglimento del consiglio. deledda, i-75: l'angoscia confusa.
suo grave salir per le scale. deledda, i-142: sentì il grave passo,
restituiti entrambi / alla grazia divina. deledda, iii-833: santi si nasce; non
mi mossi per salire sulla ringhiera. deledda, iii-706: le sigarette che egli
persona, i suoi atteggiamenti). deledda, iv-705: era convinto che la religione
udì uno straziante grido d'allarmi. deledda, i-284: ascoltava immobile...
pelosi o mazzi di piume grigiastre. deledda, iv-314: si vedevano, su
, di taglio diritto. deledda, i-28: un uomo alto, rigido
come le piume che fa la vitalba. deledda, ii-4: il cantoniere, uomo
o di squallore). deledda, ii-598: i profili delle roccie incisi
grillare e pullulano bolle che scoppiano. deledda, ii-326: nel focolare e sui
son dal capo certi grilli usciti. deledda, i-1075: -spero, benna,
v'è saltato il grillo di maritarvi. deledda, ii-617: le domandò: -
dannato alle pene dell'inferno. deledda, 1-15: dio l'abbia in gloria
è ridotto come peggio non si potrebbe. deledda, i-1075: va, maramaldo,
(per lo più disonestamente). deledda, iii-1000: mettere le grinfie sulla piccola
metterò giù di fianco al castello. deledda, i-26: porterà in groppa al suo
egli fosse costretto a rivolgersi ai grossisti. deledda, iv-781: vorrebbe tentare la spedizione
dio perdoni, una parola grossa. deledda, iv-752: i due fratelli discutevano
anco perché circolano più delle grosse. deledda, i-182: i biglietti grossi erano due
ne capita loro alcuna ben grossa. deledda, iv-746: -bisogna che lei adesso vada
la mano ai consueti loro lavori. deledda, ii-1004: le due donne sfaccendavano assieme
grufola lì a canto ne 'l trogoletto. deledda, i-578: il prigioniero [cinghialetto
acutissimi sotto i colpi di canna. deledda, i-577: la madre lo richiamò [
stanno nel compiere il proprio dovere. deledda, iii-42: -e la notte, che
e per guadagnar tempo, le faceva. deledda, i-968: pen sava
cisoine, tanagliette e chiavi inglesi. deledda, i-510: lunghi coltelli infilati alla cintura
gamba nuda, magra, elegante. deledda, i-222: passavano... borghesi
passo, non te lo attraversino. deledda, ii-870: sei mila lire per
neanco un cane che le guardi. deledda, i-200: perché non guardi columba,
grappoli soavi il tralcio è privo. deledda, i-382: intanto che voi sarete
municipali ed a pagare parecchie multe. deledda, ii-946: aprì subito e trascolorò
socchiuse / valve l'orecchio e palpitando. deledda, ii-528: la vecchia guardiana della
. se il guarnellino si sciupava. deledda, iii-169: a giorni usciva tutta vestita
punto passa la processione della befana. deledda, iii-530: dal viso liscio,
falegname e carrozzaio, voi? -ridimandai. deledda, ii-878: c'è guasto nei
son chiuse da roccie le valli. deledda, ii-85: l'alba gli parve vicina
, la guidò in quel lavoro. deledda, i-448: il ragazzo a me non
del sole avverso incenerite ed arse? deledda, i-63: venivano lentamente, sopra
lati / mille migliaia di guizzanti braccia. deledda, iii-80: marielène balzò in piedi
per quella nitidità fresca d'acciaio. deledda, iv-701: un bel pesce quasi
delle canzonette, le risa gutturali. deledda, ii-977: dà un grido strano,
e di ogni altra sostanza sostanza incorruttibile. deledda, iii-864: mio marito è tabili
molta angoscia ne è come ossesso. deledda, i-574: ella s'era fissata in
felice riscontro potrebbe essere e quando. deledda, i-93: in quel tempo..
delle chiese come un avvertimento. deledda, iii-744: io sono arrivato
di un'interna sacra solennità. deledda, ii-512: il lungo viso,
dell'orchestra ci suggerisce e ci dona. deledda, ii-130: il bambino fantastico
tutta la bellezza della visione tragica. deledda, iii-387: gli occhi verdi s'
.. giacea un cadavere imbalsimato. deledda, i-956: le teste imbalsamate dei
considerato o trattato da sciocco. deledda, iii-19: disonore è lasciarsi tradire durante
bimbo, assisa / sul limitare. deledda, iii-543: la moglie lo sollevò,
per andare a vedere i fuochi. deledda, iv-19: imbrunì: il fuoco dell'
largo imbuto, non ancora scandagliato. deledda, i-496: dal buco del tetto
coll'unirlo coll'atto proprio. deledda, i-780: imitavano i grandi banditi solo
gli oziosi] fan confuso e roco? deledda, con opera, e
, e conveniente alla mia condizione. deledda, ii-1052: non le chiedo una
-figur. persona dappoco, spregevole. deledda, i-22: e diglielo a tua figlia
ghiaccio e un paio di asciugamani. deledda, iii-268: gli mettevano un impacco
stato tra di voi nel tempo addietro? deledda, i-598: e. cecchi,
! come si fa a scrivere. deledda, iv-494: datemi l'assoluzione o andate
m'impegno a togliervi d'impiccio. deledda, ii-914: come si fa,
la dignità con un sussiego imponente. deledda, iv-164: dietro di lei veniva
. un'acquerugiola gelida e pungente. deledda, iv-15: i grappoli dei pomidoro
al mondo importano le tue opere. deledda, iv-206: -non è accaduto nulla che
impreca le peggiori cose del mondo. deledda, 1-48: non sta bene che tu
fosse un piacere o un dolore. deledda, 1-868: i boschi dietro di
. -lividore, calamaro. deledda, i-373: jorgj era pallidissimo, con
le sue lettere che io conservo. deledda, iv-85: i capretti salirono saltellando
lunga, ma improntata d'indifferenza. deledda, i-141: il piccolo volto,
piano / livida nebbia di palude impura. deledda, iv- 463: un caldo soffocante
il colli gridando: avanti, avanti. deledda, iii-7: da macomer a nuoro
andar fuori, taceva in pazienza. deledda, iii-144: non nascondeva la sua
concetto) come dio è sopraintelligibile. deledda, iii-947: ci sono molte donne che
davano imagine di vene in rilievo. deledda, iii- 1007: gli stessi cespugli
condusse al paesetto. arrivarono inaspettati. deledda, iii-170: -è la prima volta che
si inasprì al ritorno di belvedere. deledda, iii-609: la sua irritazione s'
, inaugurazione della nuova strada asmara-godaif. deledda, iii-914: speriamo, signora,
incagliato a kandelain rimpetto a difnein. deledda, i-504: monte albo giù in
dall'ansietà di rivelarmi un segreto. deledda, iii-196: egli scese a nuoro
che t'inalzava a un'immensità nova! deledda, iv-848: la prese una specie
sbocchiamo in piazza, entriamo nell'incantesimo. deledda, i-75: la luna gli batteva
sentimento, ecc.). deledda, iii-995: ella si lasciava baciare da
mescolava alla musica di sebastiano bach. deledda, i-911: vedeva tra il fumo
tempo è incertissimo, piovoso, triste. deledda, i-1048: il viso di lui
una virtù, un sentimento). deledda, ii-281: si lasciava baciare, ma
, e pur la piaga è tale. deledda, iii-768: la incorporeaménte,
non udissimo più il fischio della verga. deledda, 1-219: ora egli era,
luogo, l'atmosfera). deledda, iii-383: un grido incrina il silenzio
. i francesi dicono 'cauchemar '. deledda, ii- 134: una notte
.. man mano s'incupiva. deledda, i-699: passava, passava, il
, afflitto da una sordità incurabile. deledda, i-235: al ricordo della figlia
sofferti a cagione della guerra. deledda, iii-750: alle sue proteste
per tradurre così quel poema indiavolato. deledda, 1-137: le cause più indiavolate,
la mattina del giorno dopo. deledda, i-io7: l'indomani mattina..
questa aspro e denso del mare. deledda, iv-540: l'erba s'indora età
un abito, un indumento). deledda, iii-424: il vestito, indossato da
complesso industriale di vaste proporzioni. deledda, 1-250: doveva viaggiare per spacciare i
o di qualche altro modo da inebbriarsi. deledda, ii-393: è tempo di riposarsi
vite, ultimo danno, accolse. deledda, ii-674: sollevò il pugno come volesse
creature viventi dalla pianta all'uomo. deledda, ii-44: le cento lire gli
/ soffrian tranquilli [gli avi]. deledda, i-582: la legge, oramai
uscì brontolando tutta infagottata e iraconda. deledda, i-1040: in fondo al campo si
, all'aspetto fìsico dei bambini. deledda, iii-262: la donna non poteva davvero
quella mista lingua tra emiliana e lombarda. deledda, iii-886: le cose di cucina
lo prostrava al peggio del solleone. deledda, i-245: [il fumo] dalla
morte, infinita- / mente più dolce. deledda, ii-449: sì, a volte
indora e che scaldar non può. deledda, i-54: l'assiuolo riprende 11
, fuggi da tanto / pernicioso influsso. deledda, iv-748: gli sembrava di esser
: s'infuoca l'ora meriggiana. deledda, 1-126: e passò aprile, maggio
quel lavorante che inforna il pane. deledda, i-158: sua madre era una infor-
come se avesse inghiottito un veleno. deledda, ii-568: il gobbo era diventato
lui, e un mezzo d'espiazione. deledda, iv-408: provò un senso di
il naso, ingoiò di malavoglia. deledda, iv-268: mentre la terra gli
foscurità (un edificio). deledda, i-964: abbassò gli occhi;.
maneggia con franchezza sardagnola la signora grazia deledda? boine, iv-106: in leopardi
un liquido andati di traverso. deledda, ii-954: gli diede un colpo sulle
frutta o stagionare i formaggi. deledda, i-835: la porta era doppia,
insospettirsi ora questo, ora quello. deledda, iii-734: -e questa signorina,
. -con uso avverb. deledda, i-190: il vento soffiava ininterrotto come
», mi disse un giorno [grazia deledda], « tra uno che t'
di rossore il volto del figlio. deledda, iii-161: un'ombra molle e
consegnerai questa lettera a mia madre. deledda, i-1114: il vecchio non parlava
esempli, per insegnarci a vivere. deledda, iv-712: o mare,..
bocca, sin quasi da soffocare. deledda, iii-361: la strada si insinua in
, né mi arrivavano quelle insinuazioni. deledda, i-745: rimase inquieta, offesa per
insostenibile tristezza di quel corporale amore. deledda, iii-636: le sue trecce umide
di potere insozzarne gli altri impunemente. deledda, iv-337: all'infuori del santo matrimonio
mugge / su i nostri capi. deledda, iv-654: il signore lo inspira.
anche lui. -fiaccare. deledda, ii-836: il male e il vero
mani che li intagliarono e li disposero. deledda, i-428: seduto all'ombra del
tanto, finisce; e siamo andati. deledda, ii-979: subito s'intesero e
ella è un'intrusa. intendi? deledda, 1-866: è la seconda volta che
venture, le vicende, le glorie. deledda, i-995: il giorno dopo questo
-assoluto (il silenzio). deledda, i-673: nel silenzio intenso le voci
qua e in là a grosso interesse? deledda, iii- 143: passarono alcune
essere l'intermediario di questo matrimonio. deledda, i-164: io credo in dio,
dalle febbri intermittenti e dalla pellagra. deledda, iv-763: la sua salute era
del cuore con una nuova domanda. deledda, iii-219: non è vero! non
rosei trionfi, interrompevano l'uguaglianza. deledda, iv-486: una figura umana interrompeva
dall'ingiusto mio padre, in isposo. deledda, ii-594: la serva diede un
grande nella sua intervista col filosofo. deledda, iii-739: l'incubo vero glielo
interno delle prigioni è il meglio inteso. deledda, i-1085: è con la politica
zucche e recipienti di palma intessuta. deledda, iii-888: dal cestino che pareva
in intimo colloquio col signor... deledda, iii- 130: egli è
); imbambolato, assorto. deledda, ii-509: sollevò il viso un po'
576: la regina lo fe'intossecare. deledda, i-172: recenti esperimenti dimostrano che
quelle monache che sapevano intrigare meglio. deledda, iv-237: non cessarono un momento
que'loro intrugli non servono a niente. deledda, i-997: va là, ti
del salotto poche fette di prosciutto. deledda, ii-867: egli era diventato pallidissimo
e svolgersi e palpitare intorno a lui. deledda, ii-213: invero, la casetta
. la fiamma rossa lo investì. deledda, ii-650: si avvicinò, più
destino crudele, ironico ed invincibile. deledda, i-103: al cader della sera
estremo e supremo: la pace! deledda, i-167: tremava, aveva paura di
scelti fra il pubblico). deledda, iii-806: da quando era cominciata la
sole e l'età li dipingono così. deledda, ii-347: udiva gli uccelli trillare
, mi davano una sensazione inesprimibile. deledda, ii-1049: tutto le sembrava irreale,
. -agghiacciare di terrore. deledda, ii-875: il figlio era rimasto col
e con balzana baldanza li calpestano. deledda, iv-201: il vecchio aggrottò le
per irrompere poi con più violenza. deledda, iii-862: sentivo il vento irrompere
commozione poetica la viva riflessione filosofica. deledda, ii-553: non soffriva più, ma
dell'anima, fu eumolpo trace. deledda, i-26: il signore ha istituito
buon vino piene di suoni e canti. deledda, i-615: la padrona era presente
e lo sguardo al suol fisso rimane. deledda, 1-418: tutti eran corsi a
. -cordicella della frusta. deledda, i-1007: il vecchio guardava, tenendosi
/ un addio nel lacrimoso / crepuscolo. deledda, iii-751: un silenzio cristallino,
oltraggio furibondo, bramito / di forsennati. deledda, ii-53: là dove c'è
avrebbe rubato il nastro la notte. deledda, i-19: quel gran signore, mio
/ saldo, flessibile e terso. deledda, ii-240: lo sguardo di lei,
uno strano / popolo d'ombre. deledda, ii-433: intanto versava l'olio nella
colli rapido mirando / le batterie. deledda, ii-986: nel corteo lampeggiante di colori
chiari, taglienti, vivi vivi. deledda, iv-304: gli occhi di costantino,
che ci passò come un lampo. deledda, 1-686: un puledro si eccitò di
importante e seria cosa ch'egli è. deledda, ii-556: si udiva il mormorio
hai nel cesto intesto di biodi. deledda, ii-182: come un giorno ti
a contrasto d'una lastra di cristallo. deledda, iii-566: fra pietre e frammenti
quali non hanno nulla di caratteristico. deledda, i-138: il nuovo medico e il
colonne / tutto aperto ai vènti salmastri. deledda, ii-1078: una loggia di marmo
a sé e a lui più valore. deledda, iii- 459: intravedeva l'officina
un ricordo di briseide nelle sabine. deledda, iii-970: sulla figura di gabriele
e torna ad inseguire il vero. deledda, iii-416: leggevo, accanto al
scale, leggiero come una rondine. deledda, iii-140: leggera ed agile,
. la stufa che arde, rossa. deledda, iv-144: grandi barche nere,
con la meditata lentezza, a baciarlo. deledda, i-705: andavamo a piedi ad
lentichio son tutti sodo e netto. deledda, i-412: un gran fuoco di
snello, agile. deledda, iii-667: di là, nel salottino
cinque dame di corte, la regina. deledda, i-220: vado tutti i mesi
/ ancóra sazio liberare il fianco. deledda, i-752: liberò una mano dalla
dietro macchie fonde, / candida pieve. deledda, i-793: colpi lievi ma non
ambizione senza freno e senza limiti. deledda, iii-984: la sola speranza di
la dicevano col loro muto linguaggio. deledda, ii-1040: le anime, ritirate nel
società tutta lisciata soppraggiunsero i barbari. deledda, iii-649: il cameriere bussò di nuovo
dante in santa maria del fiore. deledda, ii-922: rifece la strada dei villini
a far l'indovino del passato. deledda, i-605: il treno corre attraverso
abbiano esempi anco nel buon secolo. deledda, iv-644: le donne son tutte
dire, lo sguardo dove fissavansi. deledda, 111-931: i grandi occhi di lei
una quasi ilare lucidità di spirito. deledda, iii-688: egli pensava con lucidità all'
ossequio / la terra a lui ritorni. deledda, iv-346: gavina si gettò convulsa
la tavoletta d'innanzi al sedile. deledda, i-1027: anche la luce era
accidenti! » lungo, brontolato. deledda, iv-550: si divincolò dalla stretta
giorni d'attesa, ho una risposta. deledda, i-899: tutto gli parlava;
e lucida per calzature di lusso. deledda, iii-411: vestiva anzi con una certa
onorassero la memoria del morto re. deledda, i-732: indossava il cappottino da
, sciocca, ingenua. deledda, iii-575: allora è un maccabeo,
intere giornate, come tre gaie sartine. deledda, ii-65: cuciva a macchina,
, / triste sino alla morte. deledda, ii-233: mentre la caffettiera sussultava
ferrati. jovine, 303: deledda, i-806: bisogna essere poveri e costretti
/ l'assai ridendo con un'occhiatina. deledda, i-28: un uomo alto,
di scarpe: calzolaio, ciabattino. deledda, ii-515: la colpa era tutta del
di vivere fra ignoti e magari nemici. deledda, i-1099: si domandava se,
con quello scampanìo sopra il miccetto. deledda, ii-586: il padre, poi,
come epiteto ingiurioso). deledda, i-847: -a me? a me
contraccambio elle ci contaminassero la sanità. deledda, iii-950: alcune donne di malaffare
con alcuni malandati del suo stampo. deledda, iv-633: dimmi la verità; che
a mala pena reggersi in piedi. deledda, ii-302: pietro ritornò in paese,
). - anche sostant. deledda, iv-682: verso sera la donna malarica
affluivano egualmente ai loro quattro spedali. deledda, i-150: quello sì, è un
la punzecchiatura delle sue amiche gelose. deledda, i-500: -la vecchia pottoi è
atride agamennone / il malefico sogno. deledda, iii-777: capì d'istinto che si
, delle polveri venefiche e malefiche. deledda, iv-748: rifece il giro intorno alla
. oblitera lo stemma del portone. deledda, ii-67: nanna estirpava male erbe
! e nessuno paga gli straordinari! deledda, iv-831: cercò e trovò un
della puntura su l'imagine di cera. deledda, i-160: forse martina può fare
. la soavità della grazia malinconica. deledda, ii-59: le scuole erano all'
di venti, la nevosa / bruma. deledda, iii-848: la fanciullezza è melanconica
non son più gelosa, ora. deledda, i-616: il vecchio sorrise con
guardasse con una certa curiosità maliziosa. deledda, iv-632: la donna non capì
gli copriva 1 capelli bene curati. deledda, i-1009: non pioveva, ma
caschi in mano di un malo vicino. deledda, i-570: -prendi, mala stirpe
. -mala donna: prostituta. deledda, i-706: era una mala donna,
strega, famosa per levare il malocchio. deledda, i-432: ella accomodò sulla cuffietta
-seccare; non produrre più. deledda, iv-602: bastava uno sguardo per accorgersi
frotte nei guadi profondi e malsicuri. deledda, i-656: la casa di don
per invidia un fiume d'ira. deledda, i-n: -ti ho atteso, -gli
ardore di cupido dannato e malvaggio. deledda, iv-743: -pazzi? -rifletté gesuino,
se d'un grand'uomo. deledda, iv-58: lo vedi il villano mal
mancanze che percuotono il suo onore. deledda, iii-569: lo guardò come un suo
non ha mai mancato all'italia. deledda, i-170: chi ti ha detto che
mandra per gli armenti di salona. deledda, i-675: le vacche si ritiravano nelle
di corno / e dalla lama fissa. deledda, ii-1007: d'inverno i lupi
maneggia con franchezza sardagnola la signora grazia deledda? -compilare. sanudo, xlvii-527
lo stringere più forte le manette. deledda, iv-87: egli spalancò gli occhi
persona senza toglierle la grazia della snellezza. deledda, iii-727: parlando si era di
né meno della sua soprabbondante misericordia. deledda, ii-963: il canto dell'usignolo
-aspetto, evento. deledda, iii-968: cosima aveva quattordici anni,
li afflitti, / prodighe, regali. deledda, i-871: si sollevò spaurita.
lunga e faticosa, camminata. deledda, iii-43: il rumore lontano del torrente
grande nazione italiana è in marcia. deledda, iv-509: la vita è ima marcia
, nella quiete marmorea della morte. deledda, iii-525: un sorriso rischiarò anche le
mascara. -riparo, protezione. deledda, i-817: tornò a coprirsi il viso
più rilevante quantità o durata. deledda, iii-95: quanti anni tu credi che
, masticavano carrube e pane faticosamente. deledda, i- 250: il vecchio
pigliasse continuamente cibo e mastegasse sempre. deledda, iv-589: tornò per salutare l'uomo
ordinatamente, non spesso come il lacte. deledda, iv-187: doveva nutrirlo [il
sbrogli da sé la sua matassa. deledda, ii-673: pare una cosa da niente
bava dell'ira e dello sforzo. deledda, iii-271: gliel'ha morsicata [la
mazza sulla testa degl'ignoranti linguisti. deledda, iii- 628: il vecchio
cadute per terra il suo letto. deledda, iii-687: conosceva tutti i meandri
al diavolo, va in malora. deledda, iii-296: -ma va alla mecca!
certa finezza e armoniosità). deledda, i-792: erano vestite di rosso e
sangue sembra neutralizzato in qualche parte. deledda, ii-964: la mia felicità è
le quali gli spirti sono purgati. deledda, iii-298: dopo quella notte anche
allora assolto e per sempre indignato. deledda, iii-715: la bionda cristina stava affacciata
che ci ravvivano la memoria di loro. deledda, iv- 348: vostro padre
fondato sulla verità e non sulla menzogna. deledda, ii-902: le donne piangono in
/ io la guardava senza meraviglia. deledda, i-731: s'era guardata attorno
, e farmi dimenticare tante calamità. deledda, ii-204: guardava sempre i capelli della
meravigliatissimo della proposta fattagli dalla pisana. deledda, i-297: ella sollevò il viso
nel sentimento di bastare a se stesse. deledda, 1-241: bachisia era mercanteggiò sua
. — di animali. deledda, iv-56: il bosco taceva, tacevano
, ma se ne lavava le mani. deledda, iii-202: provava un sentimento misto
di essere collettivo; uniformarsi. deledda, ii-840: mi sforzavo a mescolarmi alla
espression del desiderio i papaveri fiammeggiavano. deledda, ii-284: la valle esultava di messi
/ entrarono nei regni della morte. deledda, i-32: una parte di questo
messo municipale, venne fuori al balcone. deledda, iii 777: era
un mondo metà magico, metà astrologico. deledda, ii-542: una figura smilza d'
e rigira, non m entra. deledda, i-435: un giorno, verso la
non rispondo mai a chi sprezzo. deledda, iv-708: la bambina aveva adottato
, che s'accosta all'incarnato. deledda, i-23: metti dunque lo zucchero
, a cui si voleva metter riparo. deledda, iv-750: la gente non fa
sodo un risultato di grande importanza morale. deledda, ii-326: la facciata e le
ospitalità o prenderla a servizio. deledda, i-352: pensandoci bene talvolta s'arrabbiava
legare all'aperto il porchetto grufolante. deledda, iii-624: sì, anche il nostro
rimproveri a mezza voce di marcella. deledda, iv-496: una ragazza alta..
.. facevano agghiacciare le vene. deledda, ii-45: giungeva ai due bimbi affacciati
, più brutto di prima. deledda, iii-500: ella sollevò la testa,
agricolo addetto alla mietitura del grano (o deledda, ii-285: un pensiero, prima vago
stalle, le masse delle biade mietute. deledda, i-1077: un fruscio brusco scuoteva
l'òasi / de l'amore. deledda, ii-248: l'immagine ardente di lei
e minacciavano di morte gli ecclesiastici. deledda, iii-454: brutte voci correvano sul
sospettoso e minaccioso verso i gridatori. deledda, i-646: -prendi, conservala bene,
occhi, come fanno i miopi. deledda, ii-122: io sono miope e vedo
questa magraria in luogo di radicchi. deledda, ii-1015: un velo di silenzio
terrete discosti e più avrete a lodarvene. deledda, i-749: era d'inverno,
loro / aspra avean guerra i venti. deledda, iii-874: si vedeva la sabbia
al sangue dal mordere il freno. deledda, ii-811: la serva si fermò a
poco devoto, non praticante. deledda, ii-135: se lei non la vuole
esclamato: io sono un miserabile! deledda, i-473: vedi? vedi? neanche
inaudita di suoni e avvolgendo i pensieri. deledda, i-292: il contegno strano del
ieratica; che esprime devozione ispirata. deledda, i-1122: il gigantesco veterinario conduceva
, nella mitissima giornata d'inverno. deledda, 1-86: l'autunno era straordinariamente mite
della scienza sacra e della rivelazione. deledda, iii-832: il vecchio..
al collo, a mo'di decorazioni. deledda, i-566: -l'uomo cammina e
e le vanità della sua figliuola? deledda, ii-1080: una vecchia che pareva
studiati modi e delle lusinghevoli parole. deledda, i-841: il modo tranquillo con
della tiorba, in tono minore. deledda, iii-627: una notte di grande luna
ricorrevan per l'alte moli a torno. deledda, iv-168: la madre trottava avanti
quella timidità, in quel mistero. deledda, iii-35: da molto io pensavo a
nucleo produttore d'infinita forza insomma. deledda, i-197: la musica suonava una marcia