di bianco che arieggiano marabutti orientali. deledda, iii-978: uno sfondo di cielo
in un abbaiar frettoloso e rabbioso. deledda, iii-689: qualcuno però ci doveva
. scompare con la nuova edilizia. deledda, ii-447: s'aggirò nudo qua
ad ogni onda della sua sensibilità. deledda, ii-52: una volta spinto nella
gli abbandonati / suoi cari pegni. deledda, ii-892: nella caserma siamo in
risorse che le sue gambe di ballerina. deledda, ii-157: deserto tutto il
della coperta abbandonate lungo i fianchi. deledda, ii-590: e non sempre trovavo
abbassato sette gradi sotto lo zero. deledda, ii-117: che giornata triste! il
sé e del suo vizio l'invase. deledda, ii-61: lo conduceva di qua
abbasso l'italia » e altri vituperii. deledda, ii-123: abbasso le dita,
, che io dava da svolgere. deledda, ii-13: non avevamo capitali abbastanza
integrano le une con le altre. deledda, ii-169: no, vile vita,
, gli alberi lontani parevano di metallo. deledda, ii-712: d'un tratto fece
campidoglio il carro trionfale di cesare. deledda, iii-634: disegnò... un
producono nell'abbeveratoio gli animali dissetandosi. deledda, ii-254: qualche paesano conduceva i
confessata, di essere stato abbindolato. deledda, ii-663: aveva una moglie d'
e senza idee di rigida morale. deledda, ii-58: egli s'era fatto tondo
nausea, il senso d'infelicità. deledda, ii-51: anche in aprile il
giacchetta abbottonata stretta stretta alla persona. deledda, ii-593: con tanto freddo non aveva
, come fanno i rivali siciliani. deledda, ii-154: si abbracciarono a lungo
unica, sotto il comune sole. deledda, ii-1077: più giù il paese cambia
, negli appuntati / spiedi gl'infisse. deledda, ii-284: stette qualche giorno lassù
: il verziere abbruciato dal sole. deledda, ii-301: la vigna maturava all'
di sottrarmi al potere di quell'uomo. deledda, ii-67: sentiva tutto il
, conviene aver comandato più volte. deledda, ii-493: era una famiglia molto
la sconfinata profondità dell'abisso. deledda, iii-964: la morte del padre.
abissi e de le cime. deledda, iii-452: sedette un momento sul
e gli ha travolto la ragione. deledda, iii-767: il suo mondo oramai
tuccio di fustagno stampato, color lucertola. deledda, ii-35: in poco tempo egli
un bisogno imperioso, una necessità. deledda, iii-467: con quella rassegnazione che
grandi e piccole, disposte sul lavabo. deledda, i-327: avrebbe finito con l'
per dare maggior luce nell'interno. deledda, iii-692: [la casa]
caccia abusiva che fanno gli uomini. deledda, ii-633: è il padrone, il
forse appunto dall'abuso della mormorazione. deledda, iii-501: per non andare incontro
curvo e la muraglia vestita di rosai. deledda, ii-960: ed era [la
baraccuzze da un accampamento di resinieri. deledda, ii-291: il sole era già alto
volentieri e lauri ed onori grandissimi. deledda, ii-929: nei primi inter- rogatorii
: sembrava che si fossero accapigliati. deledda, ii-102: pareva che gli abitanti del
nelle trecce come ossessa dalla paura. deledda, ii-792: sotto il cielo d'
dal sole nascente e dalla luna. deledda, ii-136: col viso accarezzato dal
accarezzati dalla fortuna a cercare il sepolcro. deledda, iii-152: e più egli si
eccitò, la parola divenne fremente. deledda, ii-367: al coraggio ed al sangue
sull'altra, per disprezzo della religione. deledda, ii-75: seduta presso il balcone
verde e le cavalle nitrivano nei pascoli! deledda, ii-1006: si adagia bene sulla
, / accavallate all'orizzonte oscuro. deledda, ii-533: guardava fisso il suo
, che accendeva le facce ansiose. deledda, ii-1028: vampate di rossore le
, ove accendesi / una speranza. deledda, ii-844: lunghe collane di lumi
nell'uso prevale accendino). deledda, ii-1071: aveva tirato fuori della borsa
tremule accennano / dal colle verde. deledda, iii-339: dapprima la barca si
alla sommità, come i torchi votivi. deledda, ii-923: la tovaglia era di
vita / come accétta nel tronco. deledda, iii-45: molti erano già al
; e noi dobbiamo accettarlo qual è. deledda, ii-65: i due ragazzi sapevano
migliore contro la falsa e usurpata. deledda, ii-36: lo perseguitava con la
acchetarsi, che una fiata piacque. deledda, ii-419: anche la piccola madre
e l'acchiappò sotto il berretto. deledda, ii-422: la rincorse, l'acchiappò
pendevano i lucidi pattini d'acciaio. deledda, ii-99: un paesaggio chiuso da
dentro il camino / la fiamma. deledda, ii-275: egli batté l'acciarino sulla
accidente, ci è mancato poco! deledda, ii-927: voglio morire tranquilla, in
dir vecchio, di una vecchiezza solenne. deledda, ii-1018: con un movimento rapido
si mise indifferente a scavare la rena. deledda, ii-176: la donna s'accoccolava
stava accoccolato un grosso gatto bigio. deledda, ii-39: ridevano sgangheratamente, accoccolati
l'accoglienza fredda del suo compare. deledda, ii-591: sta certa però, se
il fascino dell'* eterno feminino ». deledda, ii-925: ho preveduto sempre quello
quattro stanze d'una casa colonica. deledda, ii-29: ella si chinò, accomodò
posso farvi gli onori di casa. deledda, ii-1031: s'accomodi. egli si
2. riparato, aggiustato. deledda, ii-512: veniva [il ciabattino]
, con un accompagnamento d'urli. deledda, ii-364: oramai tutte sapevano questa
cavallo, il cocchiere, e basta. deledda, ii-93: tu dunque parti?
ai gemiti interrotti / dell'assiuolo. deledda, ii-146: nella notte diafana il
quattro uomini incappati, su le spalle. deledda, ii-394: erano belli e degni
ci aveva accomunati 11 primo giorno. deledda, ii-498: leggendo stentata- mente il
, che avrebbe potuto anche accopparlo. deledda, ii-929: ella mi disse che aveva
3. congiunto carnalmente. deledda, ii-1040: il sapere che quei due
mezzogiorno. le ombre si accorciano. deledda, ii-400: guardò con un vago terrore
., ma non andavano d'accordo. deledda, ii-72: non aveva amici,
e sùbito un accorrere di nembi. deledda, ii-921: cammina cammina finalmente si
, di accostamenti di comete incendiate. deledda, ii-1007: e non mi importa
bisognano ad accostare il lido benigno. deledda, ii-490: finalmente riuscì ad accostare gli
renzo, senza però accostarsele di più. deledda, ii- 696: la donna
sotto voce, accosto accosto. deledda, ii-616: egli le andava
a te, sul morbido / tappetino. deledda, ii-352: di notte si accovacciava
moscerini e farfalle coi liquidi occhi. deledda, ii-898: gettò il pezzo del
, prima che si esca dal porto! deledda, ii-858: la madre non aveva
finito di accudire alle sue faccende. deledda, ii-274: intanto accudiva silenziosamente alle
famiglia, e anche agli amici. deledda, ii-735: andava e veniva lento,
è stato scritto un accuratissimo libro. deledda, ii-629: rassomigliava al padre, nelle
egli portava nelle vene il sangue. deledda, ii-929: il giofno dopo fui
-privata accusa: la parte civile. deledda, ii-929: poi il dibattimento cominciò,
muscoli degli omeri e degli avambracci. deledda, ili-io: il vestito del viagggiatore,
di quel male che fu giurato. deledda, ii-848: nei pochi momenti che
se il povero accusato esce innocente. deledda, ii-928: al banco degli accusati,
l'hai spinta a morire ». deledda, ii-403: dalle tenebrose lontananze della
come un meriggio di primavera immatura. deledda, ii-567: lo zio per un poco
boccetta di sali sotto il naso. deledda, ii-617: ebbene, se n'
una lastra incisa all'acquafòrte. deledda, ii-1003: l'antico paese nero inciso
marine fluttuanti in fondo a un aquario. deledda, ii-751: si trovò in un
acquavite e gli parve tornare in forze. deledda, ii- 292: e il vino
usciva a sguazzare per i viottoli. deledda, 11-747: fuori gli alberi fmsciavano,
la cavità dall'uno all'altro ciglio. deledda, ii-1025: sotto, il terreno
prende il carattere degli schizzi a bitume. deledda, ii156: da lontano il quadretto
mostrando loro la povertà dei ricchi. deledda, ii-413: il solo pensiero che
tavolo le foglie di alcune rose. deledda, ii-932: forse più che la fantasia
intenso, ardente, di rivederlo! deledda, ii-82: un acuto odore di
son lanciate con una grazia inimitabile. deledda, iii-230: la donna ascoltava intensamente;
scattato un grido acutissimo di ribrezzo. deledda, ii-57: vibrava nel silenzio caldo il
godere le finzioni della sua speranza. deledda, ii-153: il lembo della tunica,
pioppi, fino agli ultimi poggi. deledda, ii-463: un quadrato di sole
come una città dell'estremo oriente. deledda, ii-1062: egli cercava la mia
molto ben saputo adattare a suo dorso. deledda, ii-618: un avanzo di torre
che non abbiamo tempo di voltarci addietro. deledda, ii-484: se anche tu sposi
. addio per sempre! addio! deledda, ii-79: addio, addio, orti
immaginava gli avessero fatto gli altri. deledda, ii-28: egli provò una forte delusione
come raro esempio di virtù ascetiche. deledda, ii-984: si parlava spesso di
s'addestrava in moltipliche e addizioni. deledda, ii-1059: non parlava mai dei
sapore e paiono giusto cedrati selvatichi. deledda, ii-35: simile ad una bestiola selvatica
bambino mi addormentava con una favola. deledda, ii-22: essa lo aveva cullato
/ mi sono addormentato col terrore. deledda, ii-17: l'erba invadeva anche i
sopra il triste mondo / addormentato. deledda, ii-249: intorno a lui anche
sa come la gente riesca a vivere. deledda, ii-981: all'urto della mano
ombra, addossata a una parete. deledda, ii-492: abitava una capanna proprio romantica
dire: « ti conosco ». deledda, ii-926: li ho tirati su bene
e sempre inadeguato al momento successivo. deledda, ii-614: il patrimonio è grosso,
avrebbe commesso volentieri qualche grossa bestialità. deledda, ii-253: passava vicino ad un
adoperati a difendere e a promuovere. deledda, ii-816: la mia bontà era come
vero e perciò molto scalmanati. deledda, ii-314: zia luisa, la grassa
, cogli occhi ebbri di festa. deledda, ii-276: ella non aveva altri
e l'immortale / fior d'amaranto. deledda, ii-334: egli era là,
e correttissima come le sue vesti. deledda, ii-148: così, grave e adoma
, ne tengano gli animi aperti. deledda, ii-69: gli sembrò che il villaggio
ignobile, una prostituzione senza nome. deledda, ii-930: ero disposto ad accettare
alla perfezione del crescere, compiuto. deledda, ii-60: anche dalle altre
loreto, immoto, coriaceo, adunco. deledda, iii-459: gli occhi dorati,
verdeggiante selva fu mutata in carbone. deledda, ii-997: su questo sfondo di orizzonte
la bocca di quel poeta affabile. deledda, ii-49: mai s'era immaginato
valigia che non si voleva richiudere. deledda, ii-614: eccola laggiù, fra
a posto il drappeggio dell'abito. deledda, 11-918: altre sale sono piene
di platani e d'elei s'affacciano. deledda, ii-101: è la stessa luna
affacciata, dall'affacciata al piazzeggiante. deledda, ii-420: il parapetto dello spiazzo della
nudi, con tutte le necessità addosso. deledda, ii-456: uno scialle grigio
troppo inumano incrudiva il suo affanno. deledda, iii-28: si addormentò, ma per
politica, considera frivolo il poeta. deledda, ii-142: noi non siamo più ricchi
democrazia, è un altro affare. deledda, ii-523: l'affare è che
parve ribalenare quella folgore di gioia. deledda, ii-41: le mostrava il bicchiere colmo
negando e non nega se non affermando. deledda, ii-624: è un pregiudizio il
dell'anima come con le due branche. deledda, ii-33: fuggire! cercar sua
teucri; accorrete, e combattete. deledda, ii-405: come fare? come
che sembravano innalzarla a un officio spirituale. deledda, iii-62: fu colpito da quella
ch'è una qualità estranea alla deledda, ii-81: possedeva una bella bottega,
cuore bollente, generoso, affettuosissimo. deledda, ii-100: dalle espressioni semplici e
seta che le risparmiava dalla morte. deledda, ii-729: non che si fosse
e comandare, secondo l'occasione. deledda, ii-770: ed io ero così
si affievolisce poi in una sconsolata tristezza. deledda, ii-126: i rumori della città
sofferenza ci accomuna alla persona diletta. deledda, ii-363: i gridi e i
e smunto sotto un cappellino floscio. deledda, ii-123: ella era pallida e scarna
fiamma assidua dell'amore e del dolore. deledda, ii-315: allora gli pareva di
altra le sue specie e sottospecie. deledda, ii-973: mi rassicura la presenza qua
un muro spellato di vecchi affissi osceni. deledda, iii-33: certe figurine di donne
imprestati, allogati, affittati o depositati. deledda, ii-958: è ricco, veh
terra in affitto, o a mezzeria. deledda, ii-487: aveva preso in affitto
... (d'affitto). deledda, ii-775: nei primi tempi,
con impeto alla ferita della fronte. deledda, iii-332: il letto del fiume era
fiume / gli affogò le parole. deledda, ii-359: la disperazione cresceva in
ha mai dato un attimo di gioia. deledda, ii-840: lavoravo e guadagnavo molto
era caduto, s'era affogato. deledda, ii-689: la sua esitazione le dava
intrise della pioggia d'autunno. deledda, ii-657: appena si trovavano soli egli
due alte rive orlate di macchie. deledda, ii-201: era più cadaverica del
come un uomo che non veda salvezza. deledda, ii-786: sedette affranto davanti al
portico l'ombra nera di un questurino. deledda, ii-727: l'uomo che ritorna
pensiero di dover affrontare il padre. deledda, ii-169: essa ha una folle paura
ricevuto affronto e provato dispetto. deledda, ii-35: da lei aveva sempre
senso di tristezza in tutto il corpo. deledda, ii-214: più in là un'
storione lessato, le anguille affumicate. deledda, ii-518: sul graticolato sopra il
mugghi degli animali malati d'afta. deledda, iii-269: erano succeduti altri guai;
vena bianca di un'agata scura. deledda, ii-882: vide che gli occhi della
ciò che mi capitò di fare. deledda, ii-880: la madre era andata
interlocutore come per agganciarvi la risposta. deledda, ii-1004: egli non ricomparve..
i bianchi cavalli dal collo crinito. deledda, ii-243: rientrò a casa e aggiogò
alla casina fra corte e campiello. deledda, iii-206: è lui che le si
aggiustarla con un piccolo stralcio]. deledda, ii-691: no, la ncnna non
d'aggiustarmi me, il birbone]. deledda, ii-230: prova ad avvicinarti e
. togliersi d'impiccio, arrangiarsi. deledda, ii-263: non sarebbe meglio svegliarlo e
la schiaccio con un piede. deledda, ii-557: questa co
le granfie, cogli artigli rapaci. deledda, ii-676: la tentazione è come
si stanca d'aggrapparsi al muro. deledda, ii-639: eppure non lo lasciava
piombo, e che fuggiva continuatamente. deledda, ii-779: egli s'incaricò di
ha subito un'aggressione. deledda, ii-439: il bagliore dei lampi illuminava
lavorìo si stesse facendo nel suo interno. deledda, iii-230: l'uomo aggrottò
piume, di veli, di pellicce. deledda, dano. magalotti,
ancor più stretti in giro al nido. deledda, aggrumato1 (part. pass, di
che le sorgeva spontaneo e prepotente. deledda, ii-156: davanti alle casette nere
di sopraccigli che proteggevano i loro agguati. deledda, ii-407: che colpa ne ha
la imminente sconfitta in folgorante vittoria! deledda, ii-923: il bambino stava presso
affettuose per convincere sé e gli altri. deledda, ii-59: pensava al cortiletto,
case moresche e di minareti in fuga. deledda, ii-731: la vita era agile
lei e aumentare la luce agitandola. deledda, ii-57: coricato supino sul limitare della
da non si sa qual fascino serpentino. deledda, ii-637: è ancora bambina,
in tratto da un lieve sussulto. deledda, ii-635: scriveva il suo compito
traversata fu orribile pel mare agitato. deledda, il-n: fuori cadeva la notte
strane, agitate da continue smanie. deledda, ii-277: passò una notte agitata,
coro, tra l'agitazione de'ventagli. deledda, ii-639: e rimase sola,
, piangevano come agnellini di latte. deledda, ii-339: si scorgevano sul cielo intensamente
pelare e peggio, con rassegnazione. deledda, ii-7: abbi pazienza, agnellino
un agnel con la breve unghia. deledda, ii-862: era a letto, la
malizia, innocente come un agnello. deledda, ii-278: bastava mostrarglisi gentile per renderlo
con la parola pungeva e trafiggeva. deledda, ii-728: in fondo al sentiero
agoraio, ed un gomitolo di accia. deledda, ii-469: pensavo di portarle un
. grande proprietario terriero; latifondista. deledda, ii-864: gl'invitati maschi erano due
tutta fiorita di rose e gigli. deledda, iii-645: le aiuole simmetriche, sul
lui, come di un supplimento. deledda, ii-909: aveva ottenuto un posto
aizzarono dietro un grosso cane mastino. deledda, ii-417: dentro si sentiva ancora
, a turbini, a riprese. deledda, ii-733: la gallina, spaurita,
l'ali, ignare / cedere. deledda, ii-810: poi l'inverno distese le
pace sotto le bianche ali raccolga. deledda, ii-433: vattene via tu, diavola
qualsiasi ferro a forma di alabarda. deledda, ii-884: ma quando fu per andarsene
, ma si gode il pacato chiarore. deledda, ii-805: dagli altri quattro sacchi
pareva soffrire al peso delle troppe vesti. deledda, ii-xoi: vedo la luna salire
ogni forma con la sua chiarezza infallibile. deledda, ii-851: l'alba riporta l'
. che puro, che ridente mattino! deledda, 11-86: albeggiava; tenui veli
, dove prima albergò san francesco. deledda, ii-157: gli parve di ricordare
del male. -figur. deledda, iii-339: quel legno nero funebre aveva
per chi riesce a scalarlo). deledda, ii-383: un gran ninnerò di contadini
aveva buttato contro gli ossi delle albicocche. deledda, giove, (albero di)
l'uomo dopo la morte. deledda, ii-782: sono malattie in cui non
amore la gente corre a vedere. deledda, ii-120: sentiva un mistero aleggiargli
oro che luccicano su la mia manica. deledda 11-579: d'un tratto si sollevò
non alimenti almeno i propri nemici. deledda, ii-37: accanto alla porta c'
le mie imaginazioni oscure e dolci. deledda, ii-1032: sua nipote le avrà
ii-165: allacciatemi piuttosto la scarpetta. deledda, iii-919: misi la testa sotto
giarrettiere allacciate, recanti un motto. deledda, ii-215: bianca, impassibile,
e colli / la correntìa del fiume. deledda, ii-547: in novembre, ricordi
allagava del latteo bagliore la campagna. deledda, ii-1026: e di là dal silenzio
. pieno, colmo, invaso. deledda, ii-899: si vedevano le valli e
allampanati e con certe teste dondolanti. deledda, ii-986: un'ombra funebre,
trivellamento e profondità che il secondo. deledda, ii-744: il gatto gli si mise
del banco, coi pollici al disotto. deledda, 11-731: aggiustò le uova contandole
temessi d'allarmarvi con questo termine. deledda, ii-683: continuava a leggere,
vita, il travaglio dell'allattare. deledda, ii-705: là anche lei avrebbe passato
, mi sarei alleggerito di un peso. deledda, iii-235: voleva parlare alle donne
uomo allegro, dio l'aiuta »? deledda, ii-786: siamo stati molto felici
, donna di facili costumi. deledda, ii-35: assicurò di aver incontrato oli
ciascuno di provvedere ai casi propri. deledda, ii-784: bisognerebbe uccidere i malati
sente la mano assidua dell'uomo. deledda, ii-101: e le barche veliere,
/ i trilli delle allodole festose. deledda, ii-361: un'allodola cantò in
le bacche di vischio e di alloro. deledda, ii-8: sedettero sull'erba ancora
e file di gente che ha fretta. deledda, ii-222: il sole varcò il
obliqui dalla maschera, parevano ridere. deledda, ii- 217: il suo
riposi alquanto nel mezzo del cielo. deledda, ii-37: un bell'orto alquanto
candele su per l'altare maggiore. deledda, ii-1002: una piramide di finti
profondo come il sonno del giusto. deledda, ii-670: la mia casa me l'
ogni casa, davanti all'uscio. deledda, ii-865: la tavola era coperta
altea, e mucillaggine di gomma arabica. deledda, ii-145: le altee, filogranate
alterezza e beltà sono sempre congiunte. deledda, ii-51: il bimbo lo seguiva tutto
di qua che di là. deledda, ii-414: erano tutti vestiti di nuovo
un roseto frammisto con alti gigli! deledda, ii-73: s'indugiava qua e
alto le insegne / e le memorie! deledda, ii-231: una stella brillava sull'
tutto a un picchio la fune. deledda, ii-566: tale e quale lei,
nel significato del n. 6. deledda, ii-55: una vasta stanza tappezzata di
per la carne e per lo spirito. deledda, ii-166: ella aveva qui,
d'azzurro cupo e di bianco avorio. deledda, i-1221: cadevano dai pampini le
solo amor sino alla morte dura. deledda, ii-791: fatemi amare ancora,
perché egli è bevitore d'acqua. deledda, iii-287: e poiché doveva morire
caramelle di gomma, di rosoli. deledda, ii-55: furon serviti liquori,
me una ripugnanza amara come la nausea. deledda, ii-690: il pianto la soffocava
età ventura / gli stava innanzi. deledda, ii-170: lagrime soavi e amare come
amato e si immedisima a quello. deledda, ii-312: era l'amata, era
in loro compagnia una nuova ambasciata. deledda, ii-415: ambasciate con minaccie di
or dunque andò a far l'ambasciata. deledda, ii-521: si divertiva a portare
ambiente; bene, e se stessa. deledda, ii-1014: solo di rado il
due pupille ambigue si fa innanzi. deledda, ii-818: lo stesso abbandono della donna
« anima » in lingua d'uomini. deledda, ii-1033: la verità sola può
mia esistenza a scopo di fama. deledda, ii-376: gli pareva che altro scopo
automi di ambo i sessi che mangiavano. deledda, ii-849: gli prese una
grappoli, color d'ambra purissima. deledda, ii-160: montagne di bronzo profilate
di raso bianco come napoleone primo. deledda, iii-313: allattava un bambino lasciando
specie per quelli non troppo raffinati. deledda, ii-291: i venditori ambulanti vigilavano
e mordente meneghino di porta ticinese. deledda, ii-57: parlava con se stesso
po'di discorso così all'amichevole. deledda, ii-425: lo avevano a volte pregato
, nel sentirsi sollevati dall'utilitarismo. deledda, ii-341: le giovinette e qualche
aspetto col cappello ammaccato e impolverato. deledda, ii-847: e il guanciale ammaccato
che l'ammalato...? deledda, ii-155: ad una finestra apparve un
ingiusto chi resta ammaliato da lei. deledda, ii-312: maria è donna e
gli occhi lungamente, come ammaliati. deledda, ii-100: i suoi occhi ammaliati
materiali e ammassi inintelligenti di erudizioni. deledda, ii-115: qui non esistevano più
e mi venivano delle voghe stenterellesche. deledda, ii-658: andavo su e giù e
, non solo lecita, ma doverosa. deledda, ii-514: e loro ammazzano il
ammàppelo! anche ammàzzete o ammàppete! deledda, ii-884: poi andò a fare il
era sempre stato un uomo torbido. deledda, ii-663: davanti alla porta dell'
imprec. va a morire ammazzato. deledda, ii-861: la signora s'interessa molto
: veniva il bidello e ammiccava. deledda, ii-796: la vide che ripuliva
della dama che ora la possedeva. deledda, ii-292: i giovinotti correvano per
tappeto quasi nuovo che ammorbidiva i suoni. deledda, iii-74: tingeva l'orbace
vecchie quercie aveva la procella. deledda, ii-787: mi pare di vedere il
gran parte della scarsa mobilia. deledda, iii-332: grandi scogli s'am
tutto il lungo canale degli intestini. deledda, ii-229: egli si sentiva solo nel
amor proprio oltraggiato domandava qualche riparazione. deledda, ii-529: fa sempre piacere,
origine questo abuso di amoreggiare vanamente. deledda, ii-122: sei un bruto,
folla come dall'amplesso d'un mostro. deledda, ii- 122: egli sorprese il
il bussolotto ben chiuso del pepe. deledda, ii-433: prima di coricarsi prese l'
ma lo analizzò con acume di psicologo. deledda, ii-84: egli accettava ancora le
di altrettali torbidi o candidi sognatori. deledda, iii-864: e non accetta un soldo
l'andamento delle pubbliche amministrazioni. deledda, ii-259: egli sedette davanti al fuoco
mio refugio, hanno dovuto andarsene. deledda, ii-436: 1 denari se n'
finisce col non riuscire più bene. deledda, ii-121: tutta questa ostentazione,
un'usanza frequente nei secoli andati. deledda, ii-430: fissava la linea del
ginocchi fuori e un'andatura bislacca. deledda, iii-729: e di gatto che ha
tra quell'andirivieni ero miseramente sola. deledda, ii-927: lo stesso giorno si
in un andito umido e buio. deledda, iii-32: attraversarono un andito ingombro
qualcosa di superiore non è vano. deledda, ii-35: egli anelava a qualche cosa
è piu felicità ch'averlo in dito. deledda, ii-148: e non ha dimenticato
due enormi anelli di ottone lucido. deledda, ii-114: panni miseri, d'un
sul grande anello arborato dei bastioni. deledda, ii-472: di bambino aveva anche il
marmorea, fatta ad anfora rovesciata. deledda, ii-37: si vedevano le belle
presso il pilastro angolare del portico. deledda, ii-777: il malato metteva la
ai quattro angoli del chiostro sottostante. deledda, iii-9: ad un tratto si appoggiò
, ricurvi della mandibola superiore. deledda, ii-921: le faccie illuminate di scorcio
sconvolge il volto delle due monache. deledda, ii-776: e il silenzio, nell'
buio dalle memorie e dai rimorsi. deledda, ii-102: stette a guardare angosciosamente,
balcone con gli occhi pieni di lagrime. deledda, iii- 333: aveva il
e ne avevo l'anima amara. deledda, ii-861: la notte fu sinistra:
me e quest'anima di purgatorio. deledda, ii-283: ella si accorgeva d'essere
e non c'era anima viva. deledda, iii-8: per la campagna deserta pareva
o di altro modo di espressione. deledda, ii-1077: i bambini correvano a
miseria, il vizio). deledda, ii-263: ah, sì, vi
prende in giro col suo ronzio. deledda, ii-48: animaletto, ora ti
i grandi uomini in figura animalesca. deledda, ii-692: la sua figura deforme
che di dentro animava ogni piega. deledda, ii-18: durante il bel tempo
6. rifl. eccitarsi. deledda, ii-162: egli vedeva il viso della
essenza d'anice. deledda, ii-73: egli lo condusse fuori,
scena era vederli annaspare 11 valser. deledda, ii-766: diede un passo indietro,
, e continua fino a mezz'ottobre. deledda, ii-987: non usciva che due
perfide e dei figli che crescono. deledda, ii-707: se le annate saranno buone
aria per lo spazio di molte braccia. deledda, ii-228: l'estremo autunno s'
, ed annega e distrugge ogni esercizio. deledda, ii-1092: la mia natura era
in cui spende tutto se stesso. deledda, ii-819: tornò a baciarla:
agonizzante, ma sommerso e annegato. deledda, ii-680: vedeva la figura pallida
, ma se non altro anneriscono. deledda, ii-518: un nugolo di mosche
anneriti in mezzo alla fumea dell'aria. deledda, ii-11: dal tetto di scheggie
ed anneriti aveano i loro menti. deledda, ii-612: il viso bruno scarno,
c'è sempre de'birboni annidati. deledda, ii-785: foglie secche umide annidate
tuoi giusti fini. -figur. deledda, ii-194: gli parve di..
ha anch'egli i suoi annerelli. deledda, ii-926: hai se
a formare un perfetto tessuto. deledda, ii-341: le gio
/ annodate con liste / di porpora. deledda, iii-33: capelli neri e duri
buono a sciorinare quattro parole. deledda, ii-493: la serva ha portato giù
è annoiarsi, languire, morire. deledda, ii-884: s'era molto invecchiato
il popolo giustamente diffidava di lui. deledda, iii-76: ci siamo quindi separati
fissi, in un cantuccio del cervello. deledda, ii-129: oh, avrebbe voluto
annunciare ed affermare non è dimostrare. deledda, ii-73: ogni mattina ella gli
rompente primavera nei paesi di ghiaccio. deledda, ii-65 2: la domenica,
masticò un pezzo da buon intenditore. deledda, ii-255: le tre graziose bestioline.
tutte quelle firmate con qualche pseudonimo. deledda, ii-379: una volta ricevette una
rendono più brutta, ma tipica. deledda, ii-414: in un angolo un
/ scendono ansanti nella gran caldura. deledda, ii-820: e il suo sguardo era
negli occhi una specie di barbaglio. deledda, ii-710: un grosso cane-lupo.
ond'era per formarsi l'opera gigantesca. deledda, ii-420: la gente tutta usciva
senza / ànsito inseguirai la fiera. deledda, ii-417: poi si alzò dando
da brevi ànsiti di macchine scavatrici. deledda, ii-605: il vento penetrava nell'atrio
con larghi aditi aperte fra alte ante. deledda, ii-498: sull'anta nera del
lei. 3. stipite. deledda, ii-423: si curvò di qua e
vale dalla parte o banda anteriore. deledda, ii-911: l'agnello continuava a piangere
e atto di credito sono sinonimi. deledda, ii-899: allora fu proposto alla
la nascita dell'anticristo in persona. deledda, ii-150: che tu stii per mettere
di chiappare la roba del prossimo. deledda, ii-881: se era l'apostolo di
antidiluviano. deledda, ii-69: una scansìa di legno bianco
sepolto. -per simil. deledda, ii-173: il vento rombava furiosamente nel
che sembrava l'antro d'un mago. deledda, ii-118: antri ove i carbonari
dalla finestra i berretti da notte. deledda, ii-921: i suoi occhi anziani
lungh'esse le cellette dell'alveare. deledda, ii-121: le api suggevano le rose
pieno colpo i renai sott'acqua. deledda, ii-641: lasciò cadere le mani aperte
fiori / de gli odorati semi. deledda, ii-556: tutto il bosco era in
... era destinato all'aperto. deledda, ii-12: dormivano all'aperto,
un'obliqua accecante striscia di sole. deledda, ii-359: al barlume giallognolo del fuoco
una pagina apocalittica. bisognerà ricordarla! deledda, ii-722: e intorno a lui il
contro questo inverecondo giuoco dell'amore. deledda, ii-442: prete maxia era fuggito
apostolo, fiero come un tempiario. deledda, ii-393: il sacerdote, assistito da
è tanta che appanna il cristallo. deledda, iii-155: è come una tazza di
prime parole le si appanna la vista. deledda, ii-926: un'ombra appannò la
con vetriate altissime, lievemente appannate. deledda, ii-338: i suoi occhi si
di allargare il diritto della sovranità. deledda, ii-370: egli era sempre il fanciullo
ma spesse volte l'apparenza inganna. deledda, ii-755: ad ogni modo è bene
le ciprie, apparvero i sanculotti. deledda, ii-26: un gatto bianco le
di sé il solco luminoso delle meteore. deledda, ii-176: sì, era
un'ottima... famiglia. deledda, ii-115: veduta attraverso...
mille piaghe dei suoi tronchi morituri. deledda, ii-48: gruppi di paesani passavano cantando
consuma, del corpo che appassisce. deledda, iii-268: pareva che le sue palpebre
e appassirle quanto più si può. deledda, ii-1019: piegò la testa come le
scattato un grido acutissimo di ribrezzo. deledda, ii-34: egli, che fingeva di
alitante, o dal vento vivo. deledda, ii-20: passavano ore ed ore,
dove erano state per tanti anni. deledda, ii-124: aveva appeso lungo le pareti
. -anche al figur. deledda, ii-1005: arrivò puntuale e apparentemente
essere ingrassata, appesantita, brutta. deledda, 11-668: la sua figura corta e
forse le canne appese pel lor cappio. deledda, ii-466: aveva portato del pane
impestato, da qualche malattia venerea. deledda, ii-140: mi pareva d'essere
? una vostra lettera appianava tutto. deledda, ii-528: se egli tentava di
a casa coll'idea positiva d'appiccarsi. deledda, ii-15: mio marito si sarebbe
di carabas: il gatto scrivano. deledda, ii-58: e sognava di trovarsi ancora
restavano appiccicate l'una all'altra. deledda, ii-717: non ha più capelli
cupidi occhi su'un libro. deledda, ii-139: egli attese, appoggiato
sguardo. -figur. deledda, ii-753: la strada era deserta,
dicevano di avere per me tanta amicizia. deledda, ii-1008: la morte della mamma
per comperare il regalo di nozze. deledda, ii-808: arrivò un carro nero
e non ancor assuefatti al servizio. deledda, ii-903: aveva tentato tutti i mestieri
in cui approdano i battelli della pesca. deledda, 11-688: in un villaggio lontano
meschine proporzioni di un volgare appuntamento. deledda, ii-1027: sono stata ad un
alto, a sinistra del collo. deledda, ii-124: i folti capelli neri,
appunto perché generato da un pensiero. deledda, ii-154: badiamo di non comprometterci
chi non l'aprirebbe egli mai? deledda, ii-63: a misura che egli cresceva
scolpisce nella roccia sulle creste dei monti. deledda, ii-425: lo vedeva accanto all'
se non un solo pensiero aquilino. deledda, ii-349: una figura di uomo primordiale
eleva con un'insensibile curva aquilina. deledda, ii-297: le mascelle sporgenti e la
d'un gran nido di aquilotti. deledda, ii-no: terra natia, isola
/ che tessesse giammai anglica aracne. deledda, ii-345: trapuntava una collana.
arancia, e poco appresso un cedrato. deledda, ii-476: avevano adornato i piccoli
muscolose color del pane ben cotto. deledda, ii-699: il chiarore arancione del
spalla sinistra e torcere il busto. deledda, ii-93: egli rivede il paesaggio
l'aratro incitando i bovi bianchi. deledda, ii-244: sulla punta dell'aratro
all'aratura e alla coltivazione dei cereali. deledda, ii-242: così venne il tempo
figure palpitavano lungo gli arazzi delle pareti. deledda, ii-488: il letto di legno
all'ombra di nobilissime architetture arboree. deledda, ii-1003: l'organo e un
alle donne possedere arche di pannilini. deledda, ii-316: trovò l'arca di legno
l'arche e le camere e'celiai. deledda, ii-6: le sue lagrime caddero
sotto la ruvida mano che m'accarezzava. deledda, ii-286: cana.
è quello de li andi siviglia. deledda, ii-79: nel silenzio della notte,
ampie aperture delle arcate di fianco. deledda, ii-333: il corteo arrivò felicemente in
gli archibugi, e neppur noi tireremo. deledda, ii-287: uomini e donne in
calzati di lana, ma volti serafici. deledda, ii-921: la gente va tutta
spariva fra i molli arcipelaghi delle nuvole. deledda, ii-863: arcipelaghi di neve scintillavano
cantina di buono e onesto vino. deledda, ii-915: questo anello col diamante
ciò che ha forma d'arco. deledda, ii-156: nell'arco del mantice i
stranamente sembrava scendere verso di me. deledda, ii-375: l'aurora disegnava già
l'ansia di vedere apparire l'arcobaleno. deledda, iii-709: il cerchio del mare
che furono un arcobaleno nel cielo. deledda, iii-964: l'arcobaleno della speranza illuminò
ardente e grave come in una serra. deledda, ii-123: era un pomeriggio ardente
balenarono languide, ardenti, indagatrici. deledda, ii-109: non pensò a nulla,
di rosa e un giallo ardente. deledda, ii-950: e il naso ardente
/ da mitigar questi sospiri ardenti. deledda, ii-233: a poco a poco questo
frasche, che facevano una fiammata. deledda, ii-107: il fuoco ardeva nel
forte che subito s'inceneriva. deledda, ii-96: il sangue gli salì al
vide gelsomino che era pallido e stravolto. deledda, ii-28: entrarono in una chiesa
/ che pareva di fiamma ardere eterna. deledda, ii-292: 11 caldo era intenso
-olio da àrdere: per illuminazione. deledda, ii-211: uno di quei negozianti errabondi
hanno un quieto colore grigio- blù. deledda, ii-788: e tutta la città mi
/ nutrii nell'alma un dì! deledda, ii-268: quell'amore era stato per
l'alta marea non lo salvò. deledda, iii-339: un promontorio nerastro si
dei laghi); spiaggia. deledda, ii-771: quando furono giunti in fondo
bassura arenosa, tra le dune. deledda, ii-932: mentre giocava nel breve
come le foglie novelle del salice fluviale. deledda, ii-72: deponeva l'anfora sotto
conservata fino a quel giorno intera. deledda, iii-787: una grande sala
che dia argento in notabile quantità. deledda, iii- 687: a mezza
zampillava giovane, argentina, canora. deledda, ii-551: è vero che anche
di bronzo composti d'argento azzurrognolo. deledda, ii-14: aveva il naso d'argento
latteo, con brividi d'argento. deledda, ii-158: siediti dunque, lavati;
goccia ne passava, d'acqua. deledda, ii-887: il vento passava di sopra
cui voi eravate il solo argomento. deledda, ii-52: parlava pochissimo di sua
quanto il mutare molte arie successivamente. deledda, ii-431: mia figlia, povera tortora
testa -donna cattiva come la tempesta. deledda, iii-461: si sdraiò subito a
denti giallastri ch'è proprio degl'infermi. deledda, ii-808: gli occhi della vedova
con la testa cozzare contro la porta. deledda, ii-305: andava come l'ariete
naso pieno di graffiature e di macchie. deledda, 11-753: attraverso la porta spalancata
gli dessero un carcere più arioso. deledda, iii-465: lo sfondo arioso, con
momento, debba valere quanto l'altro. deledda, ii-293: vecchie teste ieratiche di
con un'arme irta di punte. deledda, ii-388: l'uomo è come
semplicemente a passeggio per la campagna. deledda, ii-348: si mise ad armacollo
accumulavano la bella biancheria di bucato. deledda, iii-333: aveva fame e non
passarono portando gli arnesi della passione. deledda, iii-926: ecco una fila di lumi
me lo impallidisca e lo distrugga. deledda, ii-132: sentiva, nelle parole
aghi disseccati, d'un bel rossiccio. deledda, ii- 393: via ogni paura
, spico, costo, calamo aromatico. deledda, ii-9: sempre più dolci erravano
morire disonorata, arrabbiata come una cagna. deledda, ii-740: e la bestia infatti
, e gli alberi erano spogliati. deledda, ii-83: il gattino gli si era
uscire da una cattiva posizione. deledda, ii-938: vaneggiando parlava sempre di una
da alcuni leziosi che vogliono gallicizzare. deledda, ii-323: gli uomini sono stati
fornito di arredi; ammobiliato. deledda, ii-1081: quella grande camera alta e
/ arredi premer di nettuno il dorso. deledda, ii-1077: una barca chinata sull'
chiesa, le guardie le arrestavano. deledda, ii-929: il giorno dopo fui
e poderi e bestiami a bizzeffe. deledda, ii-905: per convincerla a lasciarlo
di tante eccelse doti e virtudi arricchito. deledda, 11-66: rivestì il costume,
pugno su l'elsa della daga. deledda, ii-893: noi non osavamo neppure
una corona di lunghi capelli arricciati. deledda, ii-414: una grande barba giallastra
alti rami, con le fogliuzze socchiuse. deledda, ii-81: tu ora sei
, non era stato più alle mosse. deledda, ii-114: l'arrivo rombante del
). rendere roco. deledda, ii-1075: e le parve che quella
cresceva in fiumi che arrossavano le acque. deledda, ii-515: altri fuochi accesi nelle
* fa fare tale orazione '. deledda, 11-757: gli alberi m'interessavano
guardassero in modo da farla arrossire. deledda, ii-472: quando arrossiva così, per
pezzo arrostito, o per dargli sapore. deledda, ii-317: 1 contadini seduti accanto
che pareva di mangiare delle bruciate. deledda, ii-n: si divertiva ad arrostire
mandar via l'acido della frutta. deledda, ii-58: divorava già la sua
alto splenda / ella come un'idea. deledda, ii-205: ella fece arrotare il
alla vita, per non sporcarsela. deledda, ii-790: passò la mano sul cercine
po'indietro la bella testa efebica. deledda, ii-264: ella rideva, egli balzava
capelli arruffati, due occhi spiritati. deledda, ii-310: benissimo, -proseguì
di un oggetto coperto di ruggine. deledda, ii-838: già nel solo accento di
tignuola mangiare, né ruggine arrugginire. deledda, ii-493: non ha voglia di parlare
fredda e diversa, di ferro arrugginito. deledda, ii-311: il suo fuso cigolava
colore della ruggine: bruno-rossastro. deledda, iii-46: increspò il suo viso rossastro
basta una buona lavatura nell'acqua fresca. deledda, iii-338: il vecchio pescatore d'
, arsi e solinghi delle valli. deledda, iii-163: ella era ancor più
arso dava al capo uno stordimento leggero. deledda, ii-8: sperava e aspettava,
ora espiavano il loro lungo peccato. deledda, ii-186: tutta la notte vaneggiò
cenere d'una mia giornata arsa. deledda, ii-119: nella mia infanzia ho
! un contadinello corse ad una fonte. deledda, ii-863: di tanto in tanto
che tu assolvi in due tratti. deledda, iii-62: e il suo fazzoletto
frangia artificiale attaccata intorno al berretto. deledda, ii-121: la primavera romana non
e artigli formidabili per la distruzione. deledda, ii-403: egli era nato col
fra gli artigli del rettore mosca. deledda, ii-707: egli teneva le mani
sotto le ascelle due ciuffi rossastri. deledda, ii-975: per scaldarle raccoglieva le piccole
andraz con tre ore di ascensione. deledda, ii-135: salirò sulle montagne natie,
e di reti tese ad asciugare. deledda, ii-100: una fila di casette antiche
endimione che dorme tra gli asfodeli? deledda, ii-3: nella campagna intorno moriva la
in un burrone e togliersi la vita. deledda, ii-911: e l'asino lasciato
meglio, ero un asino molto stracco. deledda, ii-27: vuoi farci la carità
che con tanto ardore aspirava alla gloria. deledda, ii-141: devi rispondermi con franchezza
, era la bocca di sua madre? deledda, ii-29: lo fissò bene,
di quell'aspro cuore tale rimane. deledda, ii-217: ella ricordava le donne
nelle cose il sapor proprio delle cose. deledda, ii-33: sollevò il coperchio e
assaggiate le legna de'miei boschi. deledda, ii-944: venne il padrone.
punte, maculata d'un color rossastro. deledda, ii-759: si vedeva, nero
, gridavano: -a morte! deledda, ii-439: il bagliore dei lampi illuminava
una palla gli porta via il moschetto. deledda, ii-13: si andrà in gran
in tutto il bosco chi assaltare. deledda, ii-173: si gettò per terra onde
falange breve / mosse all'assalto ultimo. deledda, ii-457: chiuse con la spranga
far ressa per entrarvi, affollatisi. deledda, ii-1047: d'un tratto però il
oscuro assassinio fra i loro corpi disgiunti. deledda, ii-929: tutti affermarono di aver
su la carreggiata l'assassino incolume. deledda, ii-335: un impulso cieco lo
murali, mi posi all'opera. deledda, ii-698: cominciò a scostare tasse che
fra quelle quattro as- siciuole nere. deledda, ii-470: non ho mai più veduto
domande, si stringeva nelle spalle. deledda, ii-33: pensava sempre a sua madre
città, per ire a diportare. deledda, ii-37: dal finestrino del molino.
laurea. -per simil. deledda, ii-398: in quei momenti d'incoscienza
, la ringrazio quanto so e posso. deledda, ii-577: la serva la fece
oro balenarle un lampo di assentimento. deledda, ii-743: il cane agitò la
professori della scuola all'assessore anziano. deledda, ii-75: il segretario della sotto-prefettura
assetata non ti beva come un sorbetto. deledda, ii-937: c'era una brocca
che stavamo assieme a badar l'uva? deledda, ii-592: grande e grosso com'
assiepato è del nemico il campo. deledda, ii-348: la vasta tanca era
ognuno se lo assimila col suo organismo. deledda, ii-126: una semplice figlia della
lamentoso, remoto, d'un assiolo. deledda, ii-648: attraverso la porta socchiusa
li obbligava ad assistere ai corsi. deledda, ii-928: da giovane mi divertivo
dagli altri, né assistiti dalla fortuna. deledda, ii-734: la donna, dopo
formule augurali: dio mi assista! deledda, ii-457: s'egli torna qui gli
,... assistita dal dolce. deledda, ii-1004: le due donne sfaccendavano
, gli inspira l'amor di luogo. deledda, ii-64: s'era associato il
fascio le forze della resistenza conservatrice. deledda, ii-353: anche ai pastori vicini
ogni altro fiore fioriva nel gennaio. deledda, ii-569: nel silenzio assolato del
eccelle fra i cantanti lirici. deledda, ii-1043: di tanto in tanto,
stata la persona stessa di monsignore. deledda, ii-620: ma come anche in fondo
dulgenti che di tutto vi assolvono. deledda, ii-2 84: non assòlvere
veder dell'indagato / sole il viaggio. deledda, ii-986: e l'anima si
questi poi / anco assonnati sveglia. deledda, ii-663: sazio e assonnato, stava
. è il principio del sopore morboso. deledda, ii-675: il cane, vigile
desta i devoti dall'assopimento religioso. deledda, ii-986: e l'anima si assonnava
intrisa di papavero e di miele. deledda, ii-718: nonna, nonna, -riprese
poco in quell'acquietamento di pensieri. deledda, ii-47: lo fecero coricare, ed
nel vasto e lento sospiro della campagna. deledda, iii-287: e la terra si
-per simil. e al figur. deledda, ii-285: tutto il paesaggio, giallo
pochi forestieri che venivano dall'abside. deledda, ii-240: per due settimane il cuore
è più amabile, più desiderabile. deledda, ii-803: una stella brillava sull'orizzonte
-per simil. e al figur. deledda, ii-779: e a momenti gli sembrava
suppellettili radunate nel luogo dell'asta. deledda, ii-522: guardava lontano, verso la
: si asteneva dalle gioie di amore. deledda, ii-665: tante volte egli s'
marinai, quando la luna sorse. deledda, ii-190: io sono nato sotto un
che vien fuori l'astuccio delle sigarette. deledda, ii-1049: sul raso rosso dell'
campagna in conspetto di un inganno. deledda, ii-18: uomini forti come il
indizio di manchevolezza di vera forza. deledda, ii-447: i suoi [occhi
bestiali nell'intimo della nostra sostanza. deledda, ii-119: l'individuo in questione
starvene tutto l'anno fra i villani. deledda, ii-1017: la sua morte fu
in questo sollecito attaccamento alla terra. deledda, ii-618: è buono...
ad attaccapanni e una gran chioma castana. deledda, ii- 532: si tolse
s'attaccò il fiasco alle labbra. deledda, ii-216: entrò nella cucina ancora
. vi è un'altra patria. deledda, ii-829: gli volevo bene; tu
i pistilli dal giallo polline attaccaticcio. deledda, ii-971: me ne vado mal
orecchi tra la commettitura dell'ali. deledda, ii-902: d'inverno l'ombra
solo di certe donne d'amore. deledda, ii-894: e divento così serio
per una stretta dolorosa). deledda, ii-694: si sentì offesa da questo
a confutare una così ingenua teoria. deledda, ii-785: egli non rispose subito,
, col petronciano pien di tabacco. deledda, ii-469: un mio zio e una
, s'attenuava, senza estinguersi. deledda, ii-36: a misura che il tempo
indietro levando un grido di ribrezzo. deledda, ii-678: il padre gli si ergeva
paura dello strazio e della morte. deledda, ii-167: ella vagò di qua
imparruccato e galante come una signora. deledda, ii-328: verso rimbrunire giunse il
tornò ad attingervi a più riprese. deledda, ii-609: dicevano, nella strada,
dalla nostra terra, vi cadono. deledda, ii-97: come attirata dal fascino di
attivi e non de'poveri pusillanimi. deledda, ii-1015: sono un sognatore,
molta legna, alzò una gran fiammata. deledda, ii-252: prese uno sgabello e
attonita, come un annullamento stupefatto. deledda, ii-154: griderò ai cieli il
intorno alla mano, gioca- rellando. deledda, ii-911: tirò fuori di nuovo il
riportano indietro detersa, attorcigliata a serpe. deledda, iii-340: un portico di
persona: circondarla di cure. deledda, ii-637: egli è troppo quieto,
si fregano le zampine una sull'altra. deledda, ii-294:
accumulavano e si attortigliavano su la nuca. deledda, ii-580: una specie di portichetto
guinzagli attortigliati ad ambo i polsi. deledda, ii-955: sul nero di pece
cose oscure, sol cose nere. deledda, ii-51: era un paesaggio dolce e
versati da altri, riguardanti l'avvenire. deledda, ii-127: crede che il
attraversato da una luce d'oro? deledda, ii-54: grosso, rosso
.. seguita dalla torma degli istrioni. deledda, ii-214: con ordine simmetrico stavano
stato attuale della villa, sul giardino. deledda, ii-875: era stanca. stanca
all'orizzonte, che attutiscono le lontananze. deledda, ii- 154: per attutire alquanto
uno di qua uno di là. deledda, ii-95: auff! -egli sbuffò,
augurare buon appetito, ci servono. deledda, ii-327: le donne che recavano
entrasse nella sua pena e la dilatasse. deledda, ii- 882: quando i
passavanti, all'autor dei fioretti. deledda, ii-7: egli parlava sul serio,
cui aureola spiccava il suo profilo. deledda, ii-332: la benda bianca che lasciava
da parlatorio e refettorio di convento. deledda, 11-751: egli si levò il
era almeno un autentico uomo nero. deledda, ii-925: la padrona, che abitava
codici, autografi di gran valore. deledda, ii-917: andò dunque nella casa di
« quest'oggi è caldo ». deledda, ii-162: s'aggirava automaticamente intorno
dava molto da fare alle autorità. deledda, ii-362: accorgendosi ch'egli era
dei maggiorenti più autoritarii della città. deledda, iii-235: erano autoritari e
l'ombra su l'appassionato viso. deledda, ii-836: rifioriva di una bellezza
ma quanto / s'è corso prima! deledda, ii-257: avanti, avanti,
dicono franciosamente invece di ier valtro. deledda, ii-700: ieri mattina me lo
/ oggi quest'uno al mondo. deledda, ii-322: se vuoi, -gli disse
sempre un cartoccio di rispettabili avanzi. deledda, ii-476: il luogo intorno era
telamonio aiace, al campo riede. deledda, ii-526: non dubitava che quelli
, l'avanzo degli amori avventurosi. deledda, ii-712: camminava, camminava, come
si conviene tal avarizia di pianto. deledda, ii-676: il suo istinto
, giudicate se muor d'invidia. deledda, ii-221: ella ha paura che
ma così delicate che facevan quasi paura. deledda, ii-887: il vento giocava a
i nuovi padroni dei suoi averi. deledda, ii-256: è un bravo giovine.
né aveva ancor mai goduto ingenuamente. deledda, ii-178: ella era avida del
la luce, come un'avida selva. deledda, ii-275: la guardò; i
contrizione e il proponimento del cuor mio. deledda, ii-32: gli dava buoni consigli
avvampa, un'acqua il fura? deledda, ii-426: e aveva paura delle
con qualche pastiglia di sublimato corrosivo. deledda, ii-85: una volta aveva progettato
ti avvelena. tu sei gelosa. deledda, ii-399: sentiva solo il sapore
la miseria davanti, nell'avvenire. deledda, ii-926: le femmine non mi vanno
, e si guastava cogli avventori. deledda, ii-951: quest'avventore era anche lui
avverate: persino le più incredibili. deledda, ii-727: gli aveva appunto annunziato
in viaggio e deve ancora arrivare. deledda, ii-533: aveva chiuso a doppio
metta in avvertenza del sovrastante pericolo. deledda, ii-669: ad uno ad uno
non definire, di non andare oltre. deledda, ii-34: io ti insegnerò tante
un neo, non avvertito prima. deledda, ii-30: avvertita del caso accorse
la cosa come ell'è avviata. deledda, ii-928: era stata serva in casa
dell'ingegno per sostentare la vita. deledda, ii-371: un giorno ella gli domandò
, avvicinandola io, si chiuse. deledda, ii-1023: come posso conoscere l'
in un intrico. deledda, ii-97: essi parlavano piano,
manigoldi avvinazzati che gavazzavano in piazza. deledda, ii-950: fuori passa qualche comitiva di
suggestivo; pieno di interesse. deledda, ii-289: la chiamava, l'aspettava
, alle rimembranze che l'avvincevano. deledda, ii-172: perché l'uomo non può
ciò che l'attraeva senza avvincerlo. deledda, ii-282: la curiosità di sapere che
avvinghiava / sì strettamente il collo. deledda, ii-784: si rompe tutto intorno a
nobiltà di passione, non per denaro. deledda, ii-284: gli avvocati! pezzenti
parola e parlavano come due avvocati. deledda, ii-675: tu parli da avvocato
di intrighi e d'imbrogli. deledda, ii-237: eppoi è così istruita!
bastano l'esortazioni d'una grama-femmina. deledda, ii-284: quelli, sì, sono
che vede arrivare il grosso avvoltoio. deledda, ii-17: ricordò sempre con nostalgia
si fosse avvoltolato in una pozzanghera. deledda, ii-47: egli cadde sulle sanse
non ammirò la bellezza della similitudine. deledda, ii-1091: egli era venuto in
l'altro su questa terrestre aiuola. deledda, ii-553: il suo orgoglio allora si
aquilino ne provava scandalo e sdegno. deledda, ii-648: e s'azzardava a
la folla s'azzuffava per ghermirle. deledda, ii-102: son donne allegre,
nebre si conservava, risaltava più forte. deledda, ii-286: e in lontananza
azzurrina dell'adriatico saliva verso il cielo. deledda, ii-1025: si ferma e si
d'oro, come un lapislàzuli. deledda _ 11-88: che avrebbe egli veduto
le cime delle montagne coperte di ghiacci. deledda, ii-1024: da tutte le finestre
il rosso è tutto nell'acqua. deledda, ii-8: il fiume azzurrognolo rifletteva
si può andare a cascare. deledda, iii-837: ma non vedete, babbalei
arraffato come niente il mio denaro. deledda, iii-208: lui, babbeo, stava
della polpa di un frutto maturo. deledda, iii-990: un bacio carnale, fra
, baffi alla moschettiera: impressionante. deledda, iii-834: sembravano dipinti a carbone;
le pallide carni di quel fantolino. deledda, iii-7: egli veniva di lontano
tingevano dei rossi bagliori del vespero. deledda, iii-118: si fece il segno della
lavora sotto le buche dell'arena. deledda, iii-364: cammino: lungo la
/ gaudii che in noi tu piovi! deledda, iii-862: e quest'odore di
soffocava e minacciava di lanciare al mare. deledda, iii-762: da cinque giorni il
per le strade come una saetta. deledda, iii-359: dall'alto di un
malferma scrive le sue tristi tabelle. deledda, iii-651: cordoni rossi accompagnavano la balaustrata
poche, anche di una sola voce. deledda, iii- 977: da piccola
capo folgorava con balenìi d'oro. deledda, ii-638: abbassò la testa: per
, lavoravano non so quale lavoro. deledda, iii-932: ma più che di sogno
era puzzolentissimo il casottino del cesso. deledda, iii-1029: a cosima, affacciata
le cime, investe i pini intieri. deledda, iii-411: il cameriere balzò di
banchettare accanto alla loro stemmata bellezza. deledda, iii-496: c'era un'ampia tettoia
quel diavolo di chauffeur deve aver deledda, ii-514: se voglio vado a ballare
opera, danneggiarlo, fargliela. deledda, iii-39: tuo nonno gli ha fatto
barbaficino, agg. della barbagia. deledda, i-584: le donne barbaricine, col
1890, perché parecchi vi morirono. deledda, iii-835: gabriele corre anche lui a
di san giovan battista sul piatto. deledda, iii-867: il suo viso
aveva una erudizione sbalorditoria nella materia. deledda, iii-458: la vecchia piange e ride
ogni fibbia e d'ogni cinghia. deledda, iii-32: attraversarono un andito ingombro
e non c'era barlume di luce. deledda, iii-433: del resto ci si
ed erano soltanto d'altra natura. deledda, iii-447: una barriera insormontabile, accumulata
dai doccioni di terra cotta inverditi. deledda, ii-721: fu tirato giù e spolverato
vedono e basiscono: non respirano più! deledda, iii-455: ansava, e davvero
e di balordi, piuttosto che altro. deledda, iii-372: era una bella sedia
parlare, bastona per tre. deledda, iii-14: egli bastonava a sangue noi
litigioso. -anche al figur. deledda, iii-775: la sua orgogliosa solitudine,
battente di quelia porta in mano. deledda, iii-1005: ma il portalettere..
erano costretti a battere in ritirata. deledda, iii-374: ho però anch'io
come le spade battute a freddo. deledda, iii-849: quando sarò ricco non farò
fervente / la bava delle tempeste. deledda, iii-337: lunghi mostri bianchi balzavano dal
in gola ai saccheggiatori di bazar. deledda, iii- 887: la padrona
le prime beccate dan negli occhi. deledda, iii-431: tuttavia cercai di afferrare
infima plebe, insolente e sfrontata. deledda, iii-422: era il momento psicologico,
e che bòtte han da volare! deledda, iii-787: era allegro, e la
che cadessi di cielo, arcangelo. deledda, iii-994: ed ecco un passo
l'arte consista nella bellezza pura. deledda, iii-537: le due sorelle fidanzate
tempo, con quel dolce calore. deledda, iii-492: così tornò la bella stagione
s'era fatto il suo nanni. deledda, iii-690: era quello che si
dell'azione, premessa di ogni altra. deledda, iii-551: quando era sicura che
di edificio staccato in bella postura. deledda, ii-715: questa prigione consisteva in
neanche la mia ansietà è bene definita. deledda, iii-7: la strada era ben
do vranno pentirsene amaramente. deledda, iii-233: nessun bene del
(cfr. educato). deledda, iii-67: che credi che io sia
2. per antifrasi: malfattore. deledda, iii-9: ho un cavallo indiavolato,
del nostro danno è stato conseguito. deledda, iii 639: i vecchi avevano
degli anni decorsi, per debiti. deledda, iii-275: io credo che tornando tu
vita tolsero l'occasione di pensar male. deledda, iii-987: ma per la scrittrice
sua parola nelle intente anime turbate. deledda, iii-880: tornò a salutarmi e
fra l'erba al silenzio *. deledda, iii-659: anche fiorellini seminati dal
il misterioso frutto del loto *. deledda, iii-400: si sa che il cranio
cervella coperti dalle mosche a nuvoli. deledda, iii-613: tutto per quel moscardino
un paio di baffoni da brigadiere. deledda, iii-1927: quel bestione, dunque
bevande leni che accendono il sangue. deledda, iii-584: a francesca non piaceva
complicati beveraggi, con dolci e confetti. deledda, iii-685: frittelle, beveraggi,
steli / magici beveraggi di leggenda. deledda, iii-460: la notte, specialmente
i letti dei suoi fiumi disseccati. deledda, 111-831: le chine [del monte
lei, e non ancor la neve. deledda, iii-507: il contatto con le
in gioia / nel tuo biancore accecante. deledda. iii-809: sollevando gli occhi dal
dolce e ne chiese dell'altra. deledda, ii-27: trovò il malato alquanto febbricitante
essere uscito da quella della madre. deledda, iii-800: egli attirava le donne
asciutto, brioso, che nitriva allegramente. deledda, iii- 717: si sentivano
neppur dalle bisce e dalle vipere. deledda, iii-1024: persino le bisce,
le carovane de'miei padri ancora. deledda, iii-47: verso sera una specie di
cui prosperità contrasta col nome bizantino. deledda, iii-537: le due sorelle fidanzate,
e noi siamo minacciati di blocco. deledda, iii-696: d'inverno, certo,
comprate o da vendere in blocco). deledda, iii-789: ci si fermava ancora
il sospiro interrotto dagli uomini vivi. deledda, iii-664: la grande bocca sensuale
passi leggieri, gli spassi vostri fugaci. deledda, iii-813: il presuntuoso salottino,
plasmato come da un bizzarro artefice. deledda, iii-558: ella cresceva di statura e
di pancia e tanto stretta di bocca! deledda, iii-689: pareva che quell'urlo
cominciava a disegnarsi fra le tenebre. deledda, iii-340: la donna comincia a provare
la cresta d'un gallo adirato. deledda, iii-149: bruno accese la sua
professore che sta per bocciare uno scolaro. deledda, iii-789: avevo undici anni e
una candidatura; agli esami). deledda, iii-379: nel suo attivo c'erano
la nuvola. -figur. deledda, iii-950: i suoi sensi erano chiusi
po'offesa dal naso alquanto ingombrante. deledda, iii-798: la ghiandaia mi chiama
frequenza dell'uso perderebbe ogni forza. deledda, iii-859: per un topolino!
uomini (e anche animali). deledda, iii-408: il piccolo boia aveva legato
maneggiato da quel vecchio boia labbrone. deledda, iii-800: quel boia di forestiero
cui si staccano le bollette. deledda, iii-45: ritornò verso la tettoia ed
ravennate, ma assai minori nel mezzogiorno. deledda, iii-489: passavano...
facilitare al popolo la sua istruzione. deledda, iii-353: raccolse il portafoglio; e
, estremità; margine, orlo. deledda, iii-843: fece apparecchiare la tavola col
, per zane, per botri scoscesi. deledda, iii-370: sembrava infine degna fata
parecchie, tempo addietro, dal marchese. deledda, iii-907: bottiglie smeraldine e opaline
deledda, iii-721: appena il sole..
più ebri di lui mantovani e lombardi. deledda, iii-770: il signor giglio è
avrebbe pagato qualche cosa per andarsene. deledda, iii-122: aveva già comprato i
coricato un bove grigio, enorme. deledda, iii-710: si sentiva l'odore di
cui la terra le ha nutrite. deledda, iii-604: me ne andrò, e
gettarlo via di tra i suoi denti. deledda, iii-710: i comignoli delle case
arrivai a casa, e basta. deledda, iii-702: abbiamo paura che il
briciole, scuoti / la bianca tela. deledda, iii- 490: quando ebbe finito
, il brigadiere delle guardie doganali. deledda, iii-559: l'appuntato dei carabinieri
buffoni e d'uomini di corte. deledda, iii-359: e a cavallo si
ciglia sembrano ribelli a qualunque brillantina. deledda, iii-646: apparve, in vestito nero
fazzoletto inzuppato nell'acqua della brocca. deledda, iii-859: era andato a prendere
di broccato rosso. -figur. deledda, iii-982: ma poi uscirono nel bosco
/ che brontoli, o bombo? deledda, iii-749: tornavano le nuvole, da
bruno, poggiano le bianche barelle. deledda, iii-541: occhi di un bruno dorato
crepuscoli, piuttosto grato che molesto. deledda, iii-618: il gregge meriggiava nel
tanto ad abila quanto a calpe. deledda, iii-27: nel cortiletto risuonò un passo
che la rendono un sublime negativo. deledda, iii-493: io gli dicevo: sono
scabrosi e nelle buche più profonde. deledda, iii-794: le pianticelle già ben
un senso di antichità buia buia. deledda, iii-854: scendevo nelle profondità buie della
capriccio di essere timorato e pio. deledda, iii-568: e tu, buona lana
a mangiarli [i nemici uccisi]. deledda, iii-890: buon costume. doveva
, non siete buono a niente! deledda, iii-107: non rovinate vostra figlia,
/ venuto giù dalla sua nicchia. deledda, iii-996: ella davvero non rassomigliava
diffusa gioia di azzurro mi commosse. deledda, iii-529: il vecchio ulpiano aveva
nella previsione di doverlo presto servire. deledda, iii-237: io direi di prenderla con
, nel barocco, capriccioso e malinconico. deledda, iii-845: egli non fece che
assenzio amaro e dolce il miele '. deledda, iii-583: va bene, va
, per superare il fragore della burrasca. deledda, iii-714: tutta la notte durò
s'è buttata proprio a corpo perduto. deledda, iii-683: avessi avuto almeno la
di loro. ridicola e comune superbia! deledda, iii-606: una voglia animalesca di
vermicciuoli bianchissimi che paion di latte. deledda, iii-925: stavano quasi sempre, esposte
nel sangue che fluì dal mirmillone. deledda, iii-241: dalle quercie che spandevano
bocca d'inferno; poi sarebbero cadute. deledda, iii-634: gli sembrava di vedere
sapeva né di discorsi né di matrimoni. deledda, iii-646: ella cadeva sempre dalle
: grande, inaspettata fortuna. deledda, iii-737: si capiva benissimo che duecento-
dalle nuvole, fu uno scandalo. deledda, iii-55: « forse si accorgono che
ormai sapeva tutte le sue necessità corporali. deledda, iii-927: questa casa è abitata
del catafratto, / il mare. deledda, iii-314: certo che io quest'anno
è tesa tra manico e cordiera. deledda, iii-863: storpia lo era infatti,
/ in cuore alle terribili città. deledda, iii-674: la balia era già pronta
non romanzesco ma né pure burlesco. deledda, iii-616: di nuovo il nonno
letame nelle grandi stalle degli allevamenti. deledda, iii-692: in fondo, a
tutti i beni sensibili della vita. deledda, iii-773: con la bocca un
che bianchi denti per corolla porta. deledda, iii-727: parlando si era di nuovo
calma, fioco, / di marinai. deledda, iii-814: il mare scopre il
son le calme sue crudel tempesta. deledda, iii-962: la vita segue il suo
v'infuse / con farmachi soavi. deledda, iii-665: adesso la principessa era
l'oceano infinitamente calmo dell'eternità. deledda, iii-319: vanno a vedere la
, le povere pro- vincie nostre! deledda, iii-594: sì, era stata lei
sanno che devono lasciarci la vita. deledda, iii-395: tranne che per i
/ forse caduta dalle vie stellari? deledda, iii-526: erano le vesti di
per pestare i piedi al suo simile. deledda, iii-467: forse invidiano la donna
deledda, iii-685: frittelle, beveraggi, calzette
di male, ne son certa ». deledda, iii-648: allora la nonna cambiò
se stesso che di rieducare altri. deledda, iii-615: so che chi la sposerà
, di nastrini bianchi, di bottoncini. deledda, iii-316: intanto si avvicinava l'
di primavera: lungi le tombe! deledda, iii-466: e il vecchio soldato
soprattutto degli ebrei). deledda, iii-614: da un fascio di giornali
l'ombra rigida delle tettoie cammuffate. deledda, iii-261: si trattava di una
battendo il fucile / all'uscio. deledda, iii-488: il bifolco allora entrò
discordia delle forme e dei colori. deledda, iii-402: nella sala da pranzo
le canne dell'organo, in alto. deledda, iii-129: sul canterano scintillavano due
un danno, una disgrazia). deledda, iii-976: quell'anno, poi,
ginocchia i canestri pieni di conterie. deledda, iii-926: [sulla mensola]
dalla barba d'oro / lucere. deledda, iii-97: attraverso i cespugli cinerei delle
nemici fino alla prima * cantoniera '. deledda, iii-360: dopo la cantoniera davanti
di un riso sguaiato e canzonatore. deledda, iii-275: perché ella non indovinasse il
tanto di cappello al primo venuto. deledda, iii-564: ricordava la volta che il
moglie florida, un bambino incantevole. deledda, iii-825: si mise...
questo non v'è contrasto nessuno ». deledda, iii-911: non si osservavano certo
anch'essi dal capoluogo del mandamento. deledda, iii-830: un paese che,
di una squadra di boscaioli. deledda, iii-7: unico viaggiatore, in quella
e capovolgeteli. squassateli e vuotateli. deledda, iii-340: l'incrocio delle onde
evidentemente capovolta. -figur. deledda, iii-760: l'anima le si capovolse
miserabilmente capovolta e declinata a pianta. deledda, iii-860: io non sono stata mai
si vantano di averne mangiati cento. deledda, iii-734: già, in cucina
4. dimin. cappottino. deledda, iii-255: scendeva dalla sua camera al
la clausura impediva l'ingresso alla compagna. deledda, iii-733: tutti gli anni,
una candidezza viva per la vicinanza. deledda, iii-689: sull'alto della facciata
con qualche sovrapposizione di capriccio cittadinesco. deledda, iii-687: dopo le vigne e i
, occhi ridenti / pieni d'aprile. deledda, iii-640: bada, oh,
tirò diritto per i fatti suoi. deledda, iii-129: la luna apparve fra
), agg. volteggiante. deledda, iii-207: un giorno antoni maria andò
per lei e per se stesso. deledda, iii-613: le cornacchie emisero il loro
punti cardinali, diffondendo la pestilenza. deledda, iii-715: questa prigione consisteva in
impero e cresceva il cardo selvaggio. deledda, iii-331: anche i cespugli dei
non tutto un carico di spezieria! deledda, iii-420: ella... reclina
lupo che assalga e uccida una pecora. deledda, iii-508: era il tempo degli
che speravano riveder insieme fra poco. deledda, iii-659: non visitava le stanze
ottenere promozioni e onori. deledda, iii-395: tranne che per i funzionari
, nell'andamento della casa. deledda, iii-276: « ha buone intenzioni il
trasporto con carri dei prodotti agricoli. deledda, iii-87: sotto la tettoia bruno,
o da amatore di belle arti. deledda, iii-8: tutto il paesaggio era
di paraffina o di acido stearico. deledda, iii-785: dentro questo cestino, bene
pubblica è al disotto del metallo? deledda, iii-302: aveva pescato dal taschino
cartapecora, la voce brutalmente sonora. deledda, iii-899: mi venne ad aprire
, bottega e traffico del cartolaio. deledda, iii-789: ci si fermava ancora una
profonda coscienza e di rigidissima disciplina. deledda, iii-569: mio padre voleva mandarmi in
tre ha potuto più chiudere occhio. deledda, iii-637: arriverà bene il momento di
zoppo da tutt'e due le gambe. deledda, iii-688: una specie di piattaforma
delle trombe mattutine nelle caserme prossime. deledda, iii- 311: più lontano biancheggiava
o altra cosa ne'canoni compresa. deledda, iii-560: al vecchio però la
di canella da visitar alcuna volta. deledda, iii-318: il casone bianco dei
vie a modo di fiorita ogni dì? deledda, iii-426: la stessa cassetta per
l'una sull'altra le loro ombre. deledda, iii-747: e tutto il
, ma più tendenti al giallo. deledda, iii-247: questo bel puledro nero.
/ era colore di viola il colle. deledda, iii-971: da un castello di
lui e la realtà circostante e precedente? deledda, iii-367: allora un cataclisma mi
me catena / fa'di tue braccia. deledda, iii-856: il gioco [del
le catinelle; vuotate, si ricolmavano. deledda, iii-848: era una casa umida
solo qualche frase di cattivo gusto. deledda, iii-646: tutta la figura agile
odore, che chiaman sito di buca. deledda, iii-427: era un giorno di
per briosa disinvoltura e caustica arguzia. deledda, iii-952: i ragazzi studiavano tutti
tari, l'un sull'altro. deledda, iii-119: lorenzo vuole andarsene. se
ombre / bianca di cave. deledda, iii-687: a mezza costa del monte
una vespa dopo esserne stato beccato. deledda, iii-604: il primo agnello che
lo vuole / né men per cavatappi. deledda, iii- 694: « il nostro
occhi chiusi in una cecità disperata. deledda, iii-758: chiuse lo scurino e
cefali sguizzavano fuori dell'acqua. deledda, iii-714: il fanciullo...
alla ristori e una ceffata al pubblico. deledda, iii-918: le sue parole lente
apparecchiato / fu di molte corone incoronato. deledda, iii-762: il sesto giorno
il braccio del morto pareva impietrito. deledda, iii-469: come un castello costruito
palpebre gonfie tutto il ceffo disfatto. deledda, iii-569: il vecchio guardava i
perso, ed ecco il ricordo della deledda si affaccia improvviso. 3.
stivali, in cerca di contrabbandieri. deledda, iii-943: il muflone...
bocca un singoiar contrasto di espressione. deledda, iii-866: eccoci dunque nel cerchio
, a simiglianza di scudi adamantini. deledda, iii-484: dopo il tramonto pallido
fu sùbito ripreso nel gran cerchio mondano. deledda, iii-774: poi cominciarono i commenti
cespo: a forma di cespo. deledda, iii-754: d'impegno l'uomo si
foglie macere, il musco molle. deledda, iii-97: attraverso i cespugli cinerei delle
. viluppo di rami di corallo. deledda, iii-714: giocava fra i cespugli di
che non può chiarirgli i veri. deledda, iii-233: era un uomo di coscienza
si ruppero molto bene la zucca. deledda, iii-858: così parlava mio marito
, / e combatton la preda. deledda, iii-606: era pronto...
dell'ape al fragor del ciclone. deledda, iii-758: rivide nitide e ingrandite
balia dei due ciclòpi del medio evo. deledda, iii-958: la voce di quell'
la scura tonaca e il cilicio. deledda, iii-355: dentro la cella il
che agonizza nel carcere di vetro. deledda, iii-906: azalee imbevute della
il salce / il fien che odora! deledda, iii-810: ti cingerò di una
ed altro somiglianti animali tutti vivi. deledda, iii-556: anche le altre bestie,
capitola mai coi suoi ribelli *. deledda, iii-907: in attesa che giungano tutti
con non so che memore tenerezza. deledda, iii-246: questo bel puledro nero
una abitazione, un edificio). deledda, iii-938: le case sono abbastanza civili
secondo le classiche vignette del gonin. deledda, iii-785: avevo preparato un cestino
lo abituò a tutte le castità. deledda, iii-789: si andava, io e
non ha legami col povero passato 800. deledda, iii-830: [il paese]
un mucchio di carname sanguinoso. deledda, iii-606: luoghi deserti, di solitudini
i ginepri folti / di coccole aulenti. deledda, iii-157: sui ramoscelli del mirto
, la punta di un oggetto. deledda, iii-972: i migliori bocconi furono per
per mezz'ottobre ai lunghi inseguimenti. deledda, iii-556: anche le altre bestie,
dando in certe risate che abbruciavano. deledda, iii-887: più giù s'incontrò
in vetta al suo baroccino sgangherato. deledda, iii-56: la notte prima della
ella stessa provvederebbe d'ogni bisognevole. deledda, iii-885: nella tua famiglia c'è
, e gli occhi le schizzavano fuori. deledda, iii-483: fu un male che
collegarlo al proseguimento, si smarrisce. deledda, iii-936: nascondere! questa, anche
di lupini che ci hanno in mare. deledda, iii-863: storpia lo era infatti
della camicia da uomo). deledda, iii-8: era un borghese, di
in condizioni di reciproca indipendenza. deledda, iii-490: solo alcune colonie di formiche
, ammucchiati l'uno sull'altro. deledda, iii-797: la serva...
al giannattasio i fogli sulla colonnina. deledda, iii-517: la sua camera è grande
colori di meraviglia nelle pupille del giovine. deledda, iii-928: la sua fantasia è
ordinarii colori: biggio e morello. deledda, iii-943: era una graziosa bestia
avverse ragunate al corrotto de'morti. deledda, iii-612: la sua presenza parve
un dato periodo dell'anno. deledda, iii-984: è di nuovo nella sua
po'd'una tenuissima tinta rosea. deledda, iii-652: il suo grande viso
, uno stato d'animo). deledda, iii-598: era una figlia obediente e
l'arte ne faccia quando occorre. deledda, iii-412: il mio compagno, che
tempo come dal fumo d'un incendio. deledda, iii-751: costeggia il corpo
/ farsi di gelo la convulsa bocca. deledda, iii- 655: il cane
pena o la ricompensa loro. deledda, iii-594: per suo maggior dolore
tu rimarrai d'esto parlar colpito. deledda, iii-232: l'uomo parve colpito da
italia, questo cavaliere della repubblica. deledda, iii-498: tu hai per compagni
combattuto da terribili dubbi circa la fede. deledda, iii-150: egli si fermò,
stare anco d'un solo colore. deledda, iii-646: la nonna avrebbe certo
in pianeta girantesi con regolar rotazione. deledda, iii-878: non era stato lui
benignità, con gli onorevoli commissari. deledda, iii-862: le cose del comune non
, volle ch'ella li precedesse. deledda, iii-906: così arrivammo calmi e
/ del sacro suon di libertade empiesti. deledda, iii-411: eravamo entrati in una
trovato... compagnoni italiani allegrissimi. deledda, iii-404: quella sera egli fu
la maledizione le sta sopra sospesa. deledda, iii-435: e nella notte mi sorpresi
esempio era riveduto dal revisore linguistico. deledda, iii-206: in poco tempo dimagrò
sentimento, gli impeti della brutalità. deledda, iii-901: mi trovai davanti ad una
; fidarsi. stessa. deledda, iii-694: io e la mia mamma
dell'unica figliuola il ricco patrimonio. deledda, iii-996: dio le aveva dato
che al consorzio spirituale solamente appartengono. deledda, iii-463: è di tutti [
concatenazione logica in tutto questo discorso. deledda, iii-154: pensava che il nostro
per una lunga e illegale consuetudine. deledda, iii-331: ammesso pure che esista
ventura possa, partecipandosi, diminuirsi. deledda, iii-659: non visitava le stanze un
. lavoravano più di sessanta operai. deledda, iii-794: un conciatore di pelli
decidete voi a mandarla alla concia? deledda, iii-554: 10 non so cosa
formiche e d'altra gente infesta. deledda, iii-794: sommacco, pianta della
cara ai marmai dell'egeo! deledda, iii-794: mso padre...
la donna quella che deve sottomettersi? deledda, iii-902: « ora tutto è passato
. con ingredienti e condimenti diversi. deledda, iii-782: la madre, con
si condiva certe pietanze tutte sue. deledda, iii-912: schioccando le dita chiamò
17. stato di conservazione. deledda, iii-15: un cortiletto recinto da un
e vogliano combattere le proprie passioni. deledda, iii-231: « era un uomo di
indispensabile per la nuova sua carica. deledda, iii-645: la principessa stava nel suo
fatto, eseguito, fabbricato. deledda, iii-802: oltre ai recipienti d'uso
acque irrequiete, confidava oscuri presagi. deledda, iii-103: pare che un albero si
confortarsi, a bere a garganella. deledda, iii-982: uscirono nel bosco e si
legnami e i corami degli stalli. deledda, iii-314: da noi esiste una confraternita
creatura che vi giaceva ancóra inviluppata. deledda, iii-656: « adesso, dove
a frangerlo vi voglion stanghe e pali. deledda, iii-706: il sole era tramontato
degli iperborei. -per simil. deledda, iii-645: camelie bianche, lucide e
.: stretta relazione, attinenza. deledda, iii-489: la capanna era sempre chiusa
spregiudicato, privo di scrupoli. deledda, iii-687: sebbene, a guardarlo,
giorni, l'aspettato consentimento giunse. deledda, iii-694: io e la mia
lontane e modeste di stato più comodo. deledda, iii-926: nell'angolo vicino alla
avea finito col rimaner vinta dal sonno. deledda, ih-519: si comincia dal caffè
adducendo la mancanza di persone capaci. deledda, iii-862: le cose del comune
, e gingilli e ninnoli infiniti. deledda, iii-935: si trovò nella camera
attestano l'agiatezza de'suoi fondatori. deledda, iii-887: più giù s'incontrò
! debbo partire stasera per bologna. deledda, iii- 920: tu dicevi
lettera da serra di contenutezza eroica. deledda, iii- 911: la nostra
mezzo la moltitudine degli scrittori continentali. deledda, iii-948: anche la maestra non
in quella città provenissero dal continente. deledda, iii-121: ora pare che abbia
adagio adagio, per non addormentarsi. deledda, iii-863: storpia lo era infatti,
sogliono effigiarsi le aquile negli stemmi. deledda, iii-484: nel cerchio di funebre chiarore
, a ogni dimanda rispondevasi amore. deledda, iii-483: questa moglie era allora
le cose che gli sono contrapposte. deledda, iii-463: è di tutti [il
quel muraglione ignudo e quel convento. deledda, iii-906: azalee imbevute della trasparenza
mia pratica un qualche vantaggioso partito. deledda, iii-645: la principessa...
che l'era toccata quella volta. deledda, iii-927: si compiace della corte
convenuti dal monte, dal piano. deledda, iii-221: tutta la folla..
a delirii, che a discorsi. deledda, iii-180: rimasta sola, sebastiana si
verde e grande come due bigliardi. deledda, iii-595: i suoi occhi,
allargato e concavo dei fiori. deledda, iii-149: le ghiande cadevano dagli elei
ebano. -per simil. deledda, iii-435: e nella notte mi sorpresi
d'argento, vaporosi alle cime. deledda, iii-814: tutto gli sorride, anche
sentiero e troverrete una croce via. deledda, iii-166: sembravano [le mascherine
udii che un frùscio / uguale. deledda, iii-759: un altro crollo:
cronaca galante del tempo che fu. deledda, iii-514: leggevo le cronache mondane
voi / colpevoli, annegatevi con noi. deledda, iii-737: anche il cronista del
: con flagelli di crudelissime serpi. deledda, iii-606: che le sue grida
per i nostri fu una nuova cuccagna. deledda, iii-746: l'avverto che,
occupata a certo lavoro di cucito. deledda, iii-407: avevo qualche lavoro di
'l lume, accanto al tavolino. deledda, iii-932: una cuffietta di panno nero
loro, / rincontro di due lucherini. deledda, iii-854: un giorno lo incontro
cattiva, e delle putride esalazioni. deledda, iii-938: solo un breve marciapiede
sera, quando tornate stanchi ». deledda, iii-310: è la sua casa
la libertà non voleva ancora morire. deledda, iii-331: ammesso pure che esista
da tristezza, da sconforto. deledda, iii-180: la disgraziata invece saliva su
irrigare e concimare le sue terre isterilite. deledda, iii- 595: i suoi occhi
della famiglia e dell'ordine loro. deledda, iii-86: si svegliò pieno d'angoscia
tingeva la nobile pallidezza del suo volto. deledda, iii-613: il vecchio si oscurò
fratture, nelle sciatiche, ecc. deledda, iii-819: pacifici pensionati nostrani, arzilli
restata l'inazione e debolezza de'muscoli. deledda, iii-400: l'amore, secondo
estens.: anche di ammali. deledda, iii-613: il vecchio si oscurò in
il cuscinetto antico di raso verde. deledda, iii-737: si abbandonò proprio in mezzo
/ per questa sementa del grano. deledda, ii-227: nella vigna erano scese molte