lingua non tacque, / mentre poteo, del suo cader maligno. boccaccio, dee
ii-485: e questa parola, dettata dallato del pessimo tra i re d'italia,
liturgia latina come veste liturgica, propria del diacono, accorciata, scollata e aperta
egli passato di questa vita al tempo del predetto simmaco papa, uno ch'era
, 380: per tutta la cerimonia del battesimo si vide emergere dal collarino e
dal collarino e dai pizzi -dai pizzi del gran camice, bianchissimo, dall'oro
, sul viluppo della dalmatica rossa, del fanone bianco a pieghe rigide e uguali,
fanone bianco a pieghe rigide e uguali, del palio papale, si chiudevano appena su
cui cresciute / son l'ugne che del po perse alle sponde. tommaseo, 3-ii-245
dalmazia e conservatasi fino alla seconda metà del secolo xv a ragusa e per un
e depositò la sua offerta ai piedi del pontefice. = voce dotta,
legno usata dai contadini e dai montanari del friuli. = deriv. dal
dei colori naturali, e una curvatura del cristallino ch'egli doveva poter stringere a suo
= voce dotta intemaz., dal nome del fisico e chimico inglese john dalton (
1766-1844), che descrisse questa anomalia del senso cromatico nel 1798; cfr. fr
ideale). = dal nome del fisico e chimico inglese j. dalton
, signora di un feudo o moglie del signore di un feudo o di un
sia isconsigliata, che egli non la consigli del suo diritto e aiuti a suo podere
era moglie dell'uno de'mali- scalchi del re d'inghilterra. anonimo, ix-825:
amava per amore un'alta dama / del legnaggio del duca poderoso, / ch'era
amore un'alta dama / del legnaggio del duca poderoso, / ch'era più bella
su cui così fiera si appoggiava la voce del cantore e del declamatore. montano,
fiera si appoggiava la voce del cantore e del declamatore. montano, 263: '
trasportare dalla sua fecondità oltre i confini del convenevole, comparendo egli non rade volte
i sognatori dagli intendenti e sinceri amici del meglio. de sanctis, 11-147:
confronto tra la fanciulla un po'declamatrice del buon simone e la tragica olimpia del divino
del buon simone e la tragica olimpia del divino lodo- vico. de marchi,
verità fondamentali che debbono metterci sulla via del nostro benessere. b. croce,
. 3. nelle scuole di eloquenza del mondo grecoromano, retore che compiva esercitazioni
cose tutte che non appartengono all'essenza del soggetto, e possono bensì far il
questo modo d'inventare, tutto fuori del naturale e consueto, è nato dalla
. tommaseo, 1-333: leggo 'ginevra'del ranieri: buono stile, narrazione declamatoria
che bisogna molto studiar questa parte integrante del teatro. pananti, ii-341: lo
ed anche senza forse, i primi oratori del mondo all'improvviso, e nessuno studio
.]: 'declamazione'. l'arte del recitare, ben detta dagli antichi * azione
1-53: la declamazione è il colorito del pensiere. carducci, iii-24-131: vecchi
li luterani, che privano la chiesa del commercio con dio. menzini, iii-
giornalmente si corre per questa mala strada del giuoco. gemelli careri, 2-ii (229
belle declamazioni ed invettive contro a gli scritti del segretario. g. gozzi, 484
gli pareva una inutile declamazione, piena del ricordo di abitudini passate, di ambizioni
fossero scomunicati della scomunica maggiore i gentiluomini del collegio di luglio ed agosto. boccardo
nell'avviso si accennava a una declaratoria del tribunale speciale del maggio 1930 in dipendenza
accennava a una declaratoria del tribunale speciale del maggio 1930 in dipendenza del decreto del
tribunale speciale del maggio 1930 in dipendenza del decreto del i° gennaio che si riferisce
speciale del maggio 1930 in dipendenza del decreto del i° gennaio che si riferisce alla misura
si riferisce alla misura presa in occasione del matrimonio del principe ereditario. =
alla misura presa in occasione del matrimonio del principe ereditario. = femm.
quel re per la decorazione della invalidità del primo matrimonio, il pontefice,.
: [il mufti] dà l'assenso del matrimonio del quale si fa l'oggetto
il mufti] dà l'assenso del matrimonio del quale si fa l'oggetto, cioè
= deriv. da declassare, sul modello del fr. déclassement. declassare
= deriv. da classe, sul modello del fr. déclasser (nel 1813)
perciò ci pare piccola. ma allo dichinaménto del fermamento ella monta, una volta l'
211: quando fu al declinamento del dì, elli udì, che in
dichinaménto e le tante rivolte e mutazioni del loro stato civile, che seguirono dapoi che
che la luna si troverà nella parte del suo cerchio declinante dall'ecclitica verso mezzogiorno
declinante e obbliquo, rispetto a'poli del mondo. spolverini, xxx-1-66: poscia
discesa. onofri, 11-166: tessiture del cielo dentro i monti / declinanti sul
, 4-111: frattanto toccavano l'isolotto del tinello, con le sue dirute scarpate
coltivi all'asciutto sgrondando i soverchi umori del terreno. 2. prossimo al tramonto
, tempestato delle luci scintillanti e fredde del sole declinante. bertolucci, 91:
, che ornai la declinante età spogliata del giovenile primier vigore,... un
fresca nella morosità di tante lungaggini romanzesche del cinquecento declinante l'attrattiva del giovanile poema
lungaggini romanzesche del cinquecento declinante l'attrattiva del giovanile poema. pascoli, i-
targioni pozzetti, 12-9-68: ne'tempi del declinante imperio romano la toscana era ridotta
prospera dell'imperatore, che quella declinante del re. settembrini [luciano], iii-1-36
. it., ii-433: quella metafisica del divino e dell'assoluto declinante in teologia
avviarono gli spettri verso la pendice orientale del colle dove egli declina alla valle del
del colle dove egli declina alla valle del celio. tommaseo, i-130: verso il
marina, e con le biancheggianti mura del suo camposanto, mi si dipingeva tutta
con velocità più volte superiore a quella del suono. brancoli, 3-280: da
deduzione, guardando le cose dall'alto del paradiso, da cui dechina via via fino
declina, / sentirai nel rinchiuso orto del cuore / piovere un'ineffabile dolcezza.
leonardo, 2-101: il quale frutto [del cedro] cresciuto, fu cagione di
boccaccio, i-225: salito su pe'colli del monte appennino, e di quelli declinando
che si dechina, / per fuggir del mastino il fiero morso. anguillara, 2-39
da siena, iii-175: la carità del prossimo declina da quella di dio.
la valle onde bisenzo si dichina / del padre loro alberto e di lor fue.
figur.: deviare (dalla via del bene); recedere (da una
da quel silenzio congetturando ch'erano appagate del mio ragionamento, e che bramavano essere
da questa terra il suo corso [del fiume adige] incomincia a declinare verso
sé manco, e d'altrui più del dovere estimando, ha declinato alquanto verso
. fiacchi, xxii-648: la finzion del vizio / a vizio ver declina: /
x-75: pur questa volta la bontà del prudentissimo e umanissimo tra tutti i pontefici
e posto nel mastio calò assai meno del primo. parini, xix-34:
, i-49: queste sono le cagioni del peccato, ciò sono: il vino,
vino, le femmine, e prosperità del corpo e le ricchezze. non che queste
per esse declina l'uomo alle passioni del peccato; onde conviene, che l'uomo
terra declinare, / seguendo el diletto del peccato. savonarola, 7-ii-247: chi
pensier che senza freno / nel verde fondo del suo error dechina, / né per
già manifestamente declinavano, che 'l valore del marchese. 14. ant.
. machiavelli, 610: le cose del marchese andavono declinando, e a'viniziani
venivano a poco a poco perdendo intera perfezione del disegno. boterò, i-230: d'
2-328: tanta era la opinione che del suo secolo nel fatto delle lettere io avea
/ fin che l'ira e il furor del re decline, / voler mandarmi ad
della giovanezza, e conosciuta con la pratica del regnare la cagione del consiglio dei suoi
con la pratica del regnare la cagione del consiglio dei suoi predecessori, con quanto
era passata l'ora della stanchezza e del sonno, che salgono, come un diagramma
tasso, 9-16: quando a mezzo del suo corso ascende / la notte,
acropoli prima che la subitanea concitazione orgiastica del tramonto d'agosto declinasse? e
ella viene dichinando, non essendo dichinata del tutto, e ancora quella diretana età
catena / e su 'l duro guancial del ferreo scudo / declina a poco a poco
in- contro, e quel furor [del vento] deluda. 27.
trattato questa liberazion di sforza con altri del consiglio, e voluto farli partecipi dell'obbligo
tre anni di consulte intorno al titolo del vocabolario, e decretarono che si chiamasse
, ii-5-156: sento che il governo del re ha voluto usarmi una distinzione onorifica:
ricorso alli concili, cosi adesso la sicurezza del pontificato consiste in declinarli e fuggirli.
rosa pronunziandolo come fosse il participio passato del verbo ródere. -raro. coniugare
simili che si declinano per li partecipii del tempo preterito. buommattei, 194:
nievo, 1-491: scendete dal signor guardiano del laz zaretto, declinategli sillaba
nelle cause civili, eccepire l'incompetenza del giudice adito dall'attore. -declinare la
conosco che a voi tutti e'baroni del mondo si doverebbono dichinare e dare omaggio
... prima descrive l'ora del tempo, cioè il dichinare del dì,
l'ora del tempo, cioè il dichinare del dì, e 'l cominciare della notte
veniva, / sciolser la fune al declinar del giorno. dovila, 681: durò
e con diversi abbattimenti sino al declinare del giorno. tesauro, 1-124: ma
la diligenza di cimabue, verso il declinare del secolo decimo terzo ricevè di non piccioli
, 6-18: appunto come sul declinare del secolo passato, dalle stragi della rivoluzione
come le giovanili, la molle voluttà del cielo di napoli. barilli, 2-108
di ogni cosa intorno, lì sul sagrato del paese. comisso, 7-51: molti
malatesta li accolse con un lieve declinare del ciglio; pel rimanente rimane immobile nel
* grandi, / vetusti esempli all'ocean del tempo / è dechinato. nievo,
ciascheduno deferente è declinato da la via del sole, tale ella [= nella]
, tale ella [= nella] parte del settentrione e tale en quella del mezzodie
parte del settentrione e tale en quella del mezzodie. 3. figur.
profeta essendo ancora in quella seconda età del mondo, e veggendola ancora maggiormente indebolita
buona è declinata, comincia a temere del giudicio di dio. guicciardini, iv-115
: vengono nel giardino dove la luce del giorno già declinata comincia a farsi lunare
., declinatoria, o anche declinatoria del foro): valevole a ritogliere al
la conoscenza della controversia. statuto del podestà della città di firenze, 2-1:
, 2-1: ciascuno giudice e oficiale del comune di firenze, in ciascuna sentenzia
ma solamente la giurisdizione o la competenza del giudice o altre cose le quali riguardano
altre cose le quali riguardano l'ordine del giudizio per impedirne la terminazione e per
taglio. svevo, 1-311: la tomba del vecchio nitti era vicina all'entrata,
, la quale riesce continuata coll'involto del tubo spugnoso, col divisorio del corpo
involto del tubo spugnoso, col divisorio del corpo cavernoso, e coll'altra che comprende
e componendo così la forma quasi cilindrica del pene. targioni tozzetti, 12-6-373:
senza confine o divisorio alcuno dalla pasta del quarzo. idem, 12-7-378: il divisorio
tra la valle della carnia e quella del pavone è una cima di montagna tortuosa
3-215: si chiamava « il giardino » del villino biagini: fra tre mura e
fra tre mura e la cancellata a divisorio del giardino grande, un tappeto di ghiaia
che si riferisce, che è proprio del divismo. migliorini [s. v
v.]: 'divistico'. anche fuori del cinematografo: * le pretese divistiche dei
nel mio petto / un raggio tramandar del tuo sembiante? carducci, 825:
dea roma! chinato a i ruderi / del fòro, io seguo con dolci
arienti, 163: il festivo giorno poi del divo cavaliero san giorgio, precipua solennità
bembo, 1-246: tu, re del ciel, cui nulla circonscrive, / manda
: voi che le fulgenti squadre / del ciel movete in triplicati giri; / o
monaca nel divo monasterio de sancta clara del corpo de cristo. marcheselli, iii-190
de la diva / bellezza inebriato e del gentile / atto. carducci, 688:
.. / noi votiamo le fievoli forze del sangue, / le languide membra mortali
bravura dell'animo, con la fortezza del corpo e co'gesti vittoriosi e segnalati,
: la famosa inclita roma / venerò del divo augusto / il sembiante e l'aurea
1-27: un arco eretto in onore del divo augusto. -erranti divi:
2. dio; santo, beato del paradiso. fazio, i-4-84: l'
: le bissava con le libere variazioni del divo, capace d'adattare il cigno
a divoramento di tutte le fiere bestie del campo, e sono disperse. cassiano
che 'l vizio della gola, cioè del divoramento o della ghiottomia, fa uscire
, 5-160: parte della prima stanza del banco del signor omobono andava divisa al
: parte della prima stanza del banco del signor omobono andava divisa al pari di
commessi registrando i divoramenti nel libro maestro del principale. divoramónti, sm.
alla reina inglese, divolsero la mente del papa che la cina andò in oblivione.
dalla sua religione. = adattamento dotto del lat. dèvolvère, comp. da
è il gran nimico un degenere nepote del buon gargantuasso; enorme, sbuffante, tonante
, ch'è figlia dell'ozio o del difetto di nuovi piaceri. leopardi, i-307
divorante ', ricorda l'uso iperbolico del francese dévorant ». divoranza, sf
un medesimo danno fa il troppo continovare del digiunare e la pigrizia del gravissimo sonno
troppo continovare del digiunare e la pigrizia del gravissimo sonno al monaco. =
scambievolmente si divora e strugge, / e del maggior sempre il minore è pasto.
guido da pisa, 1-77: incontanente del fuoco uscì una vampa che li devorò
. tausilio, 137: vedo talor del mar le torbide onde, / che altiere
la salute, ricevo la carissima vostra del 9 corrente e sui due piedi rispondo.
l'impressione delle cose che decadono, del tempo che divora, degli elementi nemici.
affrettò [la donna] quella faccenda del fardello. ruzzati, 4-271: mai quattro
hanno impedito a noi di fare il bene del paese. -rifl. figur.
: vedresti siccome mi divora / dolcemente del petto in ogni loco / la bella fiamma
crudelissima... divori tutto il frutto del tuo bestiame e tutta la biada della
la gabella non divori il frutto dei sudori del povero. monti, iii-260: il
, inventare de'pretesti per farsi mandare del denaro che era divorato prima ancora che arrivasse
chiabrera, 1-i-412: ben nell'alto del ciel sembra talora / posarsi in sonno l'
a mano divorava oscurando il bell'azzurro del cielo. ojetti, i-72:
: / quanto ho mangiato! e del digiun pur moro. battista, iii-399:
madre; tanto leggeva che era diventato del colore della cera. -spiare,
-spiare, seguire attentamente attraverso l'espressione del volto o attraverso i gesti. oriani
deserti, pallidi, della campagna e del mare, che tante volte aveva divorato
solitudine e in silenzio tutti i fiumi del mio orgoglio, che mi soffocavano,
: 10 guardo e dico al cavalier del dente, / che avrebbe divorata una
e pia, / e per la man del padre tuo fedele. tasso, 8-6-
pensando a la futura fame / conserva fa del divorato pasto / in un proprio
dimensione di un toro, col grugno del porco, nero pece sul tergo e
campanella, i-52: noi siamo lupi del nostro bene, e pecore divorate dal
alto due metri, divorato dalla passione del giuoco. -tormentato, consunto,
avere in questi anni talmente profondate le radici del vostro professato ateismo, mercé gli studi
, 3-210: non potete saziare gli digiuni del ventre divoratore, se voi non uccidete
di quelli anni, e la tavola del cova... con arrigo boito
: si librarono insieme sulle balze precipiti del capo del ratz il quale assordano con
librarono insieme sulle balze precipiti del capo del ratz il quale assordano con infaticabile muggito
? foscolo, iv-373: nella capacità del mondo malinconico e taciturno contemplo la immagine
, che crebbe tre braccia sul greto del fiume. 3. che tormenta,
scialacquatore, dilapidatore (di denaro, del tempo); sprecone. valerio massimo
distruggitore della gloria, quell'ingordo divoratore del tempo [l'ozio]. muratori,
tanto cresce, che desidera la morte del prossimo suo. e quelli che debbe
5. maffei, 321: divorator del popol sei, / perché su gente vii
parola rapinar le spoglie. / re del popolo tuo divoratore, / perché imperi
, il mangiare avidamente. scala del paradiso, 405: abiamo ricevuto il desiderio
, 405: abiamo ricevuto il desiderio del cibo, ma non di divorazione e di
): quando tu ragguardasti alla superbia del nostro cuore, o vero alle negligenze
negligenze nostre, e però ci spogliasti del tuo aiuto, incontanente fummo tranghiottiti dalla
lo scioglimento (o l'annullamento) del proprio matrimonio. m.
dalla preoccupazione di evitare le scomunicate frasi del giorno e di sostituirle con altre,
arnese malato, da un aggeggio polveroso del bazar di nostra vita!..
riguardare al troppo stare al sole / che del morbido molto gli divorza. =
. croce, iv-12-395: la restaurazione borbonica del 1815, non solo si affrettò a
affrettò a cancellare dal codice gli articoli del divorzio, ma proibì ai già divorziati di
ad agitare l'altra [questione] del divorzio, che non attecchì le altre
muratori, 8-ii-263: la regina fece parte del suo letto, cioè dopo un lungo
aspettava, per la dispensa e consumazione del nuovo matrimonio, altro che la venuta
botta, 4-393: pretesseva la nullità del matrimonio d'enrico con maria, per
: più anzi scema [la ragione del pianto], più nel pianto la buona
che hanno tra loro le acque del canale e del fiume (e il medesimo
tra loro le acque del canale e del fiume (e il medesimo nelle diramazioni
, dove / l'incammina il cultor, del caro in traccia / tenero alunno suo
per sempre, non piango le cagioni del mio esilio, ma il non le aver
: alza repente / la verga tu del disinganno; e fatto / tacque divorzio
2. sm. e f. fautore del divorzio. panzini, iv-202: *
, iv-107: donde veniva questa opinione del po- pulo che il messia avessi a
nel suo sepolcro di versi, il consiglio del cisposo orazio,... di
si divolgò per tutto per conferma fatta del mese di settembre. pulci, 25-93:
sia lasciato uscir di bocca la pratica del negozio; e perché si porta pericolo
12-100: confusamente si bisbiglia intanto / del caso reo ne la rinchiusa terra.
iii- 105: delle copie che restano del secondo eneide, essendone esitate così poche
siciliani come primieramente videro per la gravezza del luogo divulgarsi la 'nfermità, ciascuno nella
ancora dopo la lor ruina ritenitrici eterne del nome loro; così come al presente
di siena; in modo che le monache del sopradetto monasterio, pel miracolo veduto e
la moltitudine degli etoli alla divulgata similitudine del mare tranquillo, il quale da'venti
ci avrà apportato a gli orecchi la partita del serenissimo signor principe, voi ne verrete
.. che dovessero eseguir la sentenzia del papa e dell'imperatore; che i
durante la prima e più entusiastica divulgazione del progresso scientifico ed industriale. brancoli,
che pur sentivano sul collo le carezze del vento, e le foglie dei gelsi timorose
della prossima divulsione non fecero neppure argomento del loro mormorio la tragedia del 2 giugno.
neppure argomento del loro mormorio la tragedia del 2 giugno. 2. medie
impossibile (ed è praticata nella cura del cardiospasmo e delle ragadi anali).
dilatazione forzata... 4 divulsione del piloro, del retto '. =
... 4 divulsione del piloro, del retto '. = voce dotta,
solo nella locuz. avere più anni del dixitte: essere antichissimo. nomi
/ che oggi mai han più anni del dixitte. = dal lat.
-dizionario enciclopedico: riunisce i caratteri sia del dizionario linguistico (in quanto tiene conto
linguistico (in quanto tiene conto anche del patrimonio lessicale di una lingua),
lessicale di una lingua), sia del dizionario storico, geografico, scientifico,
desidererei, gioverebbe distinguere i modi schietti del popolo da quelli degli scrittori, che
v-2-853: il dizionario politico vuol essere rinnovato del tutto: tutti i nomi più sacrosanti
, nel convenzionale, e la freschezza del primo linguaggio diviene un dizionario di moda
istruzioni, tornatemi insieme ad un dizionaruccio del quale non vi giovaste mai,..
speroni, 1-4-211: questa terza condizione del nostro verso, cioè la rima,
. ant. parti della dizione: parti del discorso. varchi, 8-2-111:
la qual senza imitare senta e tegna del grande. abati, 168: persio
insilitamento; ma non deve nella secca maniera del suo fraseggiare e nella erudizione astrusa costituirne
ant.: ogni minima parte significativa del discorso, parola. fra giordano
urbano papa quinto, a'dì 26 del mese di luglio. = deriv
dizulasse nel stomaco. = * adattamento del ven. deszolàr 4 sganciare, slacciare
da zòlo 4 lacciolo '(forma aferetica del dimin. del lat. laqueus 4
'(forma aferetica del dimin. del lat. laqueus 4 laccio ').
fa 'acuto che giungeva oltre la statua del generale, e una risoluzione sul 4
cavallottiano si chiude col do di petto del chierico liberato: 4 vo dal sarto!
, che l'avrebbe ricavato dalla prima sillaba del proprio cognome; ma la citazione dell'
uno in qualche cosa di più nobile del zolfo e della cera, farei forse
più grave dolor novo partire. sennuccio del bene, ix-46: non si potria compiuta-
d'occhio che tu fai. niccolò del rosso, vii-485 (25-2):
moralità trovi un posto sul libro mastro del dare e dell'avere, e farle
dato quel garbo all'infuori alla prua del sandoncello, per chiamar più acqua nella
: ordinò... che una doccia del tetto piovesse occultamente nella detta volta,
sempre mira disdegnosa flora, / a piè del fonte che stillando irrora / cecero,
omero, doccia lacrimo-nasale, doccia longitudinale del parietale, doccia ottica, doccia timpanica
entusiasmi umanitari di odoacre con una doccia del mio scetticismo corrosivo. moravia, xiii-51
e sparte le fonti di grazia delle piaghe del salvatore, le quali docciano a sgorgo
riferiva marco valerio, cittadino romano, del suo focolare esser docciato sangue tre di
teoria s'intende la ragione... del giovamento che apportar può il versare o
qualche altezza sopra la testa o altra parte del corpo. bicchierai, 223: fu
ogni mattina per mezz'ora coll'acqua del bagno regio. d'annunzio, v-2-234:
, si sarà aggrappato al marmo sporgente del davanzale, e poi, sgambettando per
: il bagnarsi nell'acqua fredda o del mare o d'un fiume, un bagno
, / noi fogna siam nelle chiappe del monte. biringuccio. 1-150: lassarete scolare
farete infra la forma e l'escita del bronzo del fornello un canale di mattoni
la forma e l'escita del bronzo del fornello un canale di mattoni o
vien l'acqua; ma che prò del venire, se, turato a mezza
entra colla rocchella ad abboccare nei denti del diamante, il quale imprime il movimento a
. d'annunzio, iv-2-979: il giardino del museo era dinanzi a loro, coi
che conclude le gronde sporgendo dalla parte del muro, e attraverso cui vengono scaricate
un antico tempo in cui le avversità del cielo erano di quanto più maligno potesse
la strada vede venir giù pei doccioni del monte acqua densa di colore, più
piegarsi. negri, 2-784: si lagna del clima, dell'aria pavese che non
punto da obbligarlo a ricorrere alle cure del celebre oculista scarpa, allora docente all'
alti optimi disci- puli ignorare le cose del preceptore che disce e doce le buone
'l vole / lavorar poi coi ferri del maestro. saba, 273: scuri pensieri
persona singolare dell'indicativo pres. del verbo lat. docère: dalla tipica
, sm. plur. relig. seguaci del doce- tismo. d'alberti,
quali dicevano che il mistero dell'incarnazione del divin verbo era successo in apparenza,
seco medesimi, dovrebbero negare la terrestrità del redentore e rinnovellare la vecchia eresia dei
negazione della realtà umana e della materialità del corpo del cristo, indicato, invece
realtà umana e della materialità del corpo del cristo, indicato, invece, come
vita, la morte e la resurrezione del cristo. = voce dotta,
il già passato della favola / ai personaggi del prim'atto? lottini, 232:
della valle, 1-83: nella dolcezza del governo della cristianità... i popoli
/ paterne scuse ai replicati falli / del mal docile figlio in me cercava! cuoco
ragazzo docile quello, aveva i capricci del ragazzo malato, e le sue voglie pretendeva
. tommaseo, 3-i-389: la difficoltà del comprendere prima, e quindi dello scompartire
quindi dello scompartire, e da ultimo del riabbracciare potentemente ogni cosa, dovrebbe rendere
la maestra era docile, compativa quelle del terzo corso, sapeva il carico delle loro
brancoli, ii-212: tutte le ripugnanze del siciliano gli affluivano alle narici, rese
: è un'acqua docile, questa del canalone. par malata d'itterizia. viaggia
aria, mostravano a tratti il rovescio del fogliame. landolfi, 8-194: la sua
fiducia nella inalterabile docilità dei futuri deputati del terzo stato, aveva il disgraziatamente celebre
voce e persino dai cigolìi delle molle del letto e dai fruscii delle coltri compresse
. bocchelli, 12-20: fra le mani del vasaio al tornio la docilità dell'argilla
profittino cioè dello slancio, della leggerezza del loro cuore. -figur.
insinuare le sue dottrine molti suoi scolari [del vallisneri] d'aperto e lucido ingegno
giuste », ci vedo un effetto possibilissimo del concorso di quelle due cause, presunzione
. alvaro, 9-229: lo spettacolo del cielo sulla terra, come si
italia gli operai metallurgici sono all'avanguardia del proletariato. documentale, agg. che
giornale della parti- cella che ancora restava del partito d'azione volle contestare quel che
quel che dico qui di questo episodio del congresso di bari; ma pubblicando come
bari; ma pubblicando come fece l'ordine del giorno di cui sopra (del quale
ordine del giorno di cui sopra (del quale io non presi copia), documentò
copia), documentò invece l'esattezza del mio racconto. comisso, 12-28:
o dei fatti documentariamente accertati è opera del filologo o erudito; l'opera dello
a trarne eccitazioni della fan- tasià e del sentimento. baldini, 3-297: avete mai
crescere, allo svilupparsi e allo spampanarsi del fiore? gramsci, 8-250: per
-che si preoccupa di dare una documentazione del suo tempo (un artista), che
è rivolto alla ricerca, all'esposizione del documento. b. croce, ii-5-123
rispetto alla propria vita e alla società del loro tempo che non gli artisti superiori.
degraderà il nostro pubblico; l'allevamento del perfetto spettatore. 2. sm.
voci non so se per influsso del francese ovvero del suffisso -zione, che sembra
se per influsso del francese ovvero del suffisso -zione, che sembra porgere l'
a milano proprio per istudiare nei manoscritti del parini e cercare notizie e documenti della
o dei fatti documentariamente accertati è opera del filologo o erudito; l'opera dello
iii-214: le cronache e i documenti scientifici del tempo concordano tutti nel dire che l'
la legge prescrive siano, a cura del capitano, tenuti a bordo durante la
quale sono obbligati dall'art. 321 del codice di commercio tutti i bastimenti maggiori di
tutti gli avvenimenti importanti della navigazione e del viaggio. -documento di legittimazione:
, che prevede l'accettazione da parte del compratore delle tratte spiccate dal venditore all'
che prevede l'obbligo, da parte del compratore, di pagare la tratta del
del compratore, di pagare la tratta del venditore all'atto della consegna dei documenti
stesso l'intensità, esaltandole come documenti del proprio valore. ojetti, i-205: -rimaneste
della scoperta; una delle più suggestive del mondo romano, coi suoi vari ambienti
: il documento fotografico ha assai poco del documento. noi possiamo sfogliare un fascicolo
demònico in cui, secondo il documento del mio primo maestro, io aveva fede
galileo, 4-1-415: divideremo il lato del cubo secondo l'estrema e mezza proporzione
l'estrema e mezza proporzione per lato del dodecaedro. accolti, 1-65: veduta
accolti, 1-65: veduta di prospettiva del corpo dodecaedro. mascheroni, 2-183:
a indicare forme che ripetono lo schema del dodecaedro. imperato, 558: ingemmamene
coniata da arnold schònberg nei primi anni del novecento, comp. dal gr. scósexa
.]: 4 dodecandria', classe undecima del sistema de'vegetabili di linneo, la
: a cotesta definizione che platone fece del bello, ora che un deputato ce la
all'elegie militari di tirteo nei duodecasillabi del prete arcangeli: non è più lei.
mulacee, con fiori simili a quelli del ciclamino. landino [plinio]
la dodecima, e la tredicesima particella del trattato dell'articolo... annovera
lanzi, v-326: limitandoci alle opere del suo dodicennio, vi si scorge
i-237: torna bene il divider lo spazio del piano o suolo alla superficie della travatura
... devino essere di larghezza del braccio di seta veneziano, che è braccia
che è braccia uno e un dodicesimo del braccio fiorentino. grandi, ii-275:
aver la duodecima parte di una rivoluzione del cielo finché scorreva una dodicesima parte dell'
formato di stampa in cui ogni parte del foglio dà dodici pagine (onde,
solamente quattro venti principali da quattro parti del mondo diciano che soffiavano, ma l'età
e la linea encliptica, cioè la via del sole, passa per lo mezo;
un grado, si che quasi dal principio del suo anno nono apparve a me,
io la vidi quasi da la fine del mio nono. bibbia volgar.,
a loro virtù e potestà. niccolò del rosso, vii-528 (72-4): tri
un cavallo scampare dall'onde nel cominciamento del flusso. botta, 5-124: questo fu
dodici, e rispondere arditamente a'detti del dimonio, che vuole impedire la salute
. 4. il giorno dodicesimo del mese; l'anno dodicesimo del secolo
dodicesimo del mese; l'anno dodicesimo del secolo. a. pucci, cent
. sf. plur. la dodicesima ora del giorno (o della notte);
anni in giù uscir quella mattina [del corpus domini] fuori di casa,
azzurro. bocchelli, 10-52: sull'angolo del « cova », fra via verdi
al concorso dei pronostici abbinato alle gare del campionato di calcio (o di ippica
triangoli di lati uguali infra loro, e del venti facce, che si fa di
si fa di venti triangoli simili, e del dodici facce, che si fa di
le reliquie de'santi di firenze e del contado, che furono più di dodicimila cristiani
ad imaginare, per esemplo delle due costellazioni del cielo che si muovono circularmente intorno al
che si muovono circularmente intorno al perno del cielo, l'una più distante che l'
di maggio vi fece battere la moneta del comune di firenze; ciò furono fiorini
, con una volpe sotto i piedi del san giovanni. dodicista, sm
ornit. uccello estinto (alla fine del xvii secolo) dell'ordine columbiformi: aveva
la repubblica due volte, alla fine del xii e all'inizio del i secolo a
alla fine del xii e all'inizio del i secolo a. c.).
. come misura di lunghezza: tre quarti del piede romano. varchi, v-679
sta sotto terra] dalle quattro ore del dì et un dodrante, al medesimo
della vigna stava portando via gli attrezzi del palmento, le doghe delle botti,
di notaria, tramutato e cambiato carte del quaderno; et a lo staio, o
fu cavata, o vero sciemata la doga del legname, perché tenesse meno. ottimo
de'chermontesi doganieri e camarlingo della camera del sale del comune di firenze; trasse il
doganieri e camarlingo della camera del sale del comune di firenze; trasse il detto ser
317: fu falsificato il libro de'conti del pu- blico, e trattone fuor una
2. scherz. compagine, struttura del corpo umano. l. rucellai
g. villani, 7-109: al tempo del detto papa onorio de'savelli, portando
onorio de'savelli, portando i frati del carmino uno abito, il quale secondo
di marmo avoriato intorno al roseo-grigio brecciato del vascone. -arald. striscia perpendicolare dello
ottimo, iii-381: la cui insegna [del marchese ugo] fu doghe bianche e
1 pulci la ritennero [l'arme del marchese ugo] semplice, pur con
doge (di venezia); proprio del doge; che ricorda (nell'aspetto,
quale veggendo la ruffa e la raffa del palagio dogale accontossi con dodici portatori di
doge posto grave pena a chi ne traesse del genovese, il detto francesco compostosi co'
, 14-22: incredibile è la quantità del danaro che mettono le tre città di tancua
e nanquin che sono le principali dogane del regno. -per simil. e
. -a pisa: provento della privativa del sale e del monopolio del ferro dell'
: provento della privativa del sale e del monopolio del ferro dell'isola d'elba
della privativa del sale e del monopolio del ferro dell'isola d'elba. -a siena
ogni modo possibile, che noi siamo liberi del conducere in su qualunque navilii le robe
della puglia, entrata delle più importanti del reame di napoli. abati, 278
vane e di neuno valore. statuto del capitano del popolo, 3-3: niuna
e di neuno valore. statuto del capitano del popolo, 3-3: niuna arte,
le timide iniziative industriali chiedono l'appoggio del protezionismo doganale e delle sovvenzioni governative.
ant. doganiere. legge generale del sale, 7: questa di assegnare il
7: questa di assegnare il luogo del taglio da farsi sia... cura
posto grave pena a chi ne traesse del genovese, il detto francesco compostosi co'
in sul libro della dogana a ragione del mercatante tutta la sua mercatanzia, faccendosi poi
tutta la sua mercatanzia, faccendosi poi del lor diritto pagare al mercatante, o per
. foscolo, v-448: stava come doganiere del comune alla porta della città a far
dogaréssa, sf. stor. moglie del doge di venezia. francesco
semicerchio intorno al seg giolone del doge e della dogaressa, press'a poco
co'moscioni, / corre alla volta del dogato legno. -sm. l'insieme
venezia, a genova), il governo del doge; la durata in carica di
sin dall'anno 1523 nell'onor supremo del dogato la repubblica di venezia andrea gritti
tassa sui beni stabili di venezia e del dogado, a cui diedero il nome
e il dogado, le provincie contermini del padovano, del polesine, di treviso.
, le provincie contermini del padovano, del polesine, di treviso. -anche
. oriani, i-31: la distruzione del regno, ottenuta con tanto sagace fermezza
e rispetto agli ordini interni l'autorità del duca alessandro corrispondesse piuttosto a dogato che
che qui calza a capello), del pontefice. dòge (ant. anche
e il loro potestà che era figliuolo del doge di venezia. g. villani,
de'veneziani uno simone boccanera de'mediani del popolo. tedaldi, 14-1 (46)
signori di essa, e quattro si ornarono del sovrano grado di doge; che tal
. nerli, 266: in luogo del gonfaloniere di giustizia ordinarono dovere essere il
, dogio d'oste- rich, figliuolo del re ridolfo in battaglia. bibbia volgar.
m. villani, 1-13: tratto del regno il doge guernieri tedesco, cui
lui, lasciò suo vicario alla guardia del detto reame il detto currado lupo;
lupo; e 'l doge guernieri malcontento del re, con sue masnade di tedeschi
rocca- afforzata; / e 'l marchese del boschetto, / e'conti di piazza-erbata
3. locuz. non volerne sapere più del doge: non preoccuparsi molto delle cose
china, e non ne volevano saper più del doge, pensassino a tanta sottigliezza,
che si riferisce, che è proprio del doge (e, per estens.,
dignità. -sottomesso al potere del doge (o, per estens.,
dolore fisico o morale; sofferenza del corpo; angoscia, afflizione del- l'
il vago e lucente sole, occhio del cielo, cangiato il bello splendore in oscure
distaccarsi / e gemer sotto il piè del viatore. -pena. dante
. ariosto, 4-45: questa fu del vecchio atlante, / di cui non
cessa la pietosa voglia / di trar ruggier del gran periglio istante: / di ciò
bisava al cantor che per doglia / del fallo disse 'miserere mei'. berni,
, 2-15: 'andar su doglia', dicesi del camminare a stento e con dolore,
lo potea dir espedito, / perché del danno che patito avea / era la fata
potuto ella avria, senza accusarla, / del ricevuto oltraggio far doglianza. bembo,
molto men che mezzo per la morte del povero m. marco antonio suo nipote
de'fatti de'fiorentini, in doglienza del comune. lorenzo de'medici, i-95
già vuotato, il quale era capace del fanciullo, con alcuni suoi ferri sfondò il
, 9-63: me non asperse / del soave licor del doglio avaro / giove,
me non asperse / del soave licor del doglio avaro / giove, poi che
. = voce dotta, dal nome del genere dolium galea (così detto per
dolorante (un organo, una parte del corpo). a. pucci,
e doglioso; e appena questa vitaccia del soldato mi riesca affatto insopportabile, tornerò
a roma, che non comperranno quello del vicino, sentendolo perfetto.
liberali, e dimostrando geometricamente la perfettibilità del genere umano, intenderebbero ch'ogni uomo
, pur nell'illimitata possibilità di approfondimento del mistero divino e nella ricerca di sue
l'altra ha costruito rigorosamente sulla tradizione del dogma, ed è la chiesa cattolica.
1-i-54: roma è sempre stata la norma del dogma e il deposito della credenza.
per il cattolico che resti al di qua del dissidio tra fede e ragione, dogma
fatto di scienze umane, allo scoprimento del vero. de sanctis, i-118:
un maschio ed essere battezzato col nome del nonno morto e vivere e crescere secondo
di combattere con frutto contro gli avversari del cattolicismo e di farsi un buon capitale
, e mira a un risorgimento universale del nostro genere, come ad ultimo fine.
la pertinace e perniciosa e pervicace tenacia del principio d'autorità: la scolastica e
, iii-26-183: la dotta e acuta prolusione del betti sulla dogmatica giuridica darà certamente.
materia a vive dispute tra gli storici del diritto. = cfr. dogmatico;
di codice? -abbiamo l'eterna giustizia del corano. -ma non adittaste l'eguaglianza dei
ne liberi! abbiamo la dogmatica disuguaglianza del corano. bocchelli, i-367: monsignore aveva
che ha per oggetto lo studio teorico del dogma, sia in rapporto alle fonti
ribelli necessariamente nei tempi cristiani all'oppressura del principio di autorità dogmatico congiunto al feudale
la tradizione della chiesa e l'autorità del pontefice e la forma dommatica. bocchelli
tempo della propria intelligenza squallidamente umiliata come del proprio buio egotismo. -fondato su princìpi
-perentorio, categorico (il tono del discorso). bettinelli, i-134:
scettici, ma, per sciagura maggiore del genere umano, troppo fecondi, caparbi
poeticamente usate, ed esposte per pruova del tema preso. ma questa forma di dire
deduzione, guardando le cose dall'alto del paradiso, da cui dechina via via fino
. nel linguaggio comune, atteggiamento proprio del credente e, fuori dell'ambito religioso
). dogmatista, sm. seguace del dogmatismo; medico dogmatico.
più debole sul più forte, e quella del maligno dogmatizzante, che è la
bull-dog 'degl'inglesi), più fiero del mastino. d'annunzio, ii-417:
= dall'oland. dogger (dal nome del dogger bank, nel mare del nord
nome del dogger bank, nel mare del nord), attraverso il fr. dogre
grandi e pietre preziose per lo fondamento del tempio e che le quadrassero. le quali
. che ha il particolare sapore proprio del mièle o dello zucchero (o un sapore
potente e meno durevole, che quelle del primo tempo. macinghi strozzi, 51 (
due zollette di zucchero; l'offerta del liquore, dolce o secco. -dolce
santo stefano scendevano alla città del piano con un carico di sacchi di
a dire, tabacco forte, ché del dolce ne ho. -ant.
abbiam fatta menzione, tutte hanno alquanto del dolce, la qual dolcezza si perde
27-136: ora gli ricordate la beatitudine del paradiso, ora i tormenti dell'eterna
agricoli): contrapposto acqua salata, del mare, aìl'acqua minerale, all'
galatea, più bianca che la foglia del bianco ligustro, più fiorita che 'l
che più trema, / così lo rimembrar del dolce riso / la mente mia da
quali le parevano la più dolce cosa del mondo e la più vezzosa. castiglione,
, che mi sorride ancora alla fantasia del cuore. d'annunzio, i-395:
savonarola, 7-i-130: questi nomi qui del testo paiono così aspri alla pronunzia:
e dolce conforme al genio e qualità del popolo. giordani, xii-96: ho
avuto grande amore a domenico cavalca; del quale è in tutte le opere purissima e
fossero dolci e lisci come le mani del babbo, che solevano accarezzargli i capelli
fera alla gaetta pelle / l'ora del tempo e la dolce stagione. idem
18-20: l'un margo e l'altro del bel fiume, adorno / di vaghezze
/ che s'accoglieva nel sereno aspetto / del mezzo, puro insino al primo giro
intindanza. fra giordano, 2-150: siccome del villano che lavora nel campo, avvegnaché
e stringer mano a mano / e del seno su 'l sen le vive nevi
e. gadda, 10-101: i raccoglitori del contributo per le nuove campane del campanile
raccoglitori del contributo per le nuove campane del campanile... s'eran sentiti
] la bellezza e l'alta condizione del giovene e le sue dolce ed efficace
viene a toccare ogni più minuta fibra del cuore. monti, i-93: sto pure
non è più il mago, precursore del cristianesimo, e neppure il savio «
italiana delle origini, dopo la fioritura del gusto provenzaleggiante (rispetto al quale appunto
d'annunzio, iv-2-372: aspetta una creatura del suo sangue, un figliuolo, un
roma, fiorenza, di gittarmi fuori del suo dolce seno nel quale nato e
/ dolce ch'io vidi prima a piè del monte. petrarca, iii2- 185:
in sapere portare e sopportare i difetti del prossimo suo. g. morelli, 190
così strettamente riunite le tre virtù cardinali del perfetto uomo di mondo, e cioè
comparire [le porcellane] più grosse del solito, e fummo così dolci,
quanto il marito aveale parlato più dolce del solito. 12. non coercitivo
artimone de la ragione a l'óra del mio desiderio, entro in pelago con
/ ma tu con dolze lima / del cor ciascuno 'ngegno / disserrasti nel petto
gobbo di peretola fu scorto dalle streghe del sabba mentre si nascondeva tra le rocce tremante
. -dolce far niente: come simbolo del tipico piacere dell'ozio proverbialmente attribuito agli
niente'. frase italiana, melodiosa, del primo ottocento. 16. disegnato
1-197: tiriamo dalla punta della fine del collarino alla punta del diametro del ritiramento una
punta della fine del collarino alla punta del diametro del ritiramento una linea piegata verso
fine del collarino alla punta del diametro del ritiramento una linea piegata verso il fuso
e azzurrino. -detto dei lineamenti del viso: a indicare non solo la
mai, ma aveva tuttavia dolcissimi i lineamenti del volto. moravia, vii-90: aveva
terra sia dolce e generosa, che del colore non caggia. crescenzi volgar.
colle mansueta e dolce / la schiena del bel monte. p. f. giambullari
. giambullari, 438: questo paese del frigoli..., rilevandosi dolce dolce
vederla da lungi adagiata su questo fianco del monte, mezzo nascosta nei boschi di mandorli
che sviluppandosi in dolci curve per le forre del monte arriva agevole e larga alla cima
monte arriva agevole e larga alla cima del valico. - alquanto aperto (
suono e senza andare al di là del mezzo forte. 25. locuz
sassetti, 210: tornai qui il sabato del carnovale a bocca dolce, come si
con la moglie eleonora, era incoronato del regno d'inghilterra. bernardo, qualunque
madia? oh io mi intendo / ormai del dolce e del forte. b.
mi intendo / ormai del dolce e del forte. b. corsini, 12-75:
38): quivi i primi frutti del loro amore dolcissimamente sentirono. poliziano,
parini, 292: mi divora / dolcemente del petto in ogni loco / la bella
: ardere a festa vedo le colline / del tuo paese, o mamma, e
divina luna illuminava dolcemente le pietre immote del deserto. -in modo sfumato;
: bianca posò la mano sul braccio del cugino... dolcemente, come
bartoli, 21-247: empia fu la pietà del miserabile origene, che stimò l'eternità
da lui. rosa, 81: del faticar più non si prende impaccio / e
che appena si può dire che abbia del montuoso. scrofani, xxiii-538: la città
un'eminenza dolcemente addossata a un ramo del pentelico. 10. ant.
, viene usata soprattutto per la produzione del vino. 2. vino rosso
barolato 'dicesi a seconda che al mosto del * dolcetto 'si fa compiere
si fa compiere la fermentazione sulle vinacce del 'barbèra 'o del 4 baròlo '
sulle vinacce del 'barbèra 'o del 4 baròlo '. = da
. c., 11-8-6: la dolcezza del mele a chi lo continova viene
fra giordano, 1-177: dalla dolcezza del frutto si conosce il rio dal buono
tesser vissuto indarno, e la dolcezza / del dì fatai tempererà d'affanno. giusti
impara, / ce li ripete i giorni del dolore. d'annunzio, iv-2-122:
grazia e si scopre l'intima dolcezza del regno di dio. quasi si dimentica ciò
è la cagione per che li versi del salterio sono sanza dolcezza di musica e d'
vette figliuole / de la terra e del sole, / le dolcezze adorate /
. mitezza, tepore (dell'aria, del clima). lancellotti, 470:
. fucini, 353: la dolcezza del clima favorisce la semplicità del vestiario.
la dolcezza del clima favorisce la semplicità del vestiario. tozzi, i-127: nell'aria
, ii-268: l'ardenza de'raggi del sole gli fa riporre la somma delle voluttà
nella frescura deltombre, nella mite dolcezza del chiaro della luna. d'annunzio,
a visitare; delle poche rose, del silenzio e della dolcezza del luogo.
poche rose, del silenzio e della dolcezza del luogo. vittorini, 1-28: molta
. piovene, 5-62: le terre del carso e dell'istria... offrono
273): tutte l'altre dolcezze del mondo sono una beffa a rispetto di
mi ricordi le dolcezze della mia famiglia e del tetto materno con amarissima tenerezza e con
/ passata è appena l'ora del distacco. / cieli alti della gioventù,
d'occhi che durò alquanto più del bisogno. -essere una dolcezza:
t'olio che tè una dolcezza / se del fattoio cavelle non si spezza. garzoni
sol declina, / sentirai nel rinchiuso orto del cuore / piovere un'ineffabile dolcezza,
., ii-535: accompagnando la dolcezza del sonno colla morte, si morì. d'
la bocca era tranquilla, la dolcezza del sonno riempiva le sue pugna chiuse. deledda
1 suoi pensieri si calmavano nella prima dolcezza del sonno. -pentimento (o
singolare, o incredibile pazienzia e dolcezza del popolo fiorentino. dottori, 176:
dolcezza di figlio, né la piòta / del vecchio padre, né 'l debito amore
ardore / ch'i'ebbi a divenir del mondo esperto. meditazione sulla vita di
di troppo superstizioso. panciatichi, 215: del rimanente sarebbe stata troppa dolcezza accattar brighe
la voce, il sentimento, la dolcezza del labbro. quasimodo, 167: ora
, nel colore sfumato, nella gentilezza del modellato. cennini, 1-50: per
: l'espressione che sul pelo affiora / del quadro, come da intimità viscerali,
poco marcata (di una linea, del contorno di un oggetto, anche della
di un oggetto, anche della pendenza del terreno). fr. martini,
, o d'oro, gli move del suo colore, ed altera la lor trattabil
dolcezza e facilità. -qualità del terreno sciolto, soffice, leggero.
punte delle parti erosive. -dolcezza del sangue: indole affettuosa, appassionata.
7-7 (191): o singular dolcezza del sangue bolognese! quanto se'tu stata
di lezione vuotano la paniera di ciambelle del dolciàio. pratolini, 2-291: il
e appena buttato giù il sorso [del mosto], un fuoco e un
non sarà più né pur la feccia del falerno di prima. -di persona
di gesso policromo e immagini della vergine e del figlio, del sacro cuore, di
immagini della vergine e del figlio, del sacro cuore, di sant'antonio da padova
altri santi a melania ignoti, tutto era del pari enfatico e dolciastro, bruttissimo,
osservate, leggitori, com'ella dà del signor al marito, e dol- ciatamente
= dal nome di un celebre giullare del sec. xiv (protagonista delle novelle
lavoro. = composizione dotta sul modello del lat. dulciloquus (apuleio).
dolcichino, sm. bot. tubero del cipero dolce, ovoidale, farinoso,
: non anderebbe neppure trascurata la coltura del dolcichino, o sia 'cyperus ro-
di succhi gastrici e degli altri umori del corpo (una sostanza medicinale).
una sostanza medicinale). g. del papa, i-i-m: ancora tacque stillate,
dolcificante. -sm. g. del papa, 1-2-127: io per me sarei
, 1-319: dolci frutti / ch'han del dolcificante e del cordiale. dolcificare
frutti / ch'han del dolcificante e del cordiale. dolcificare { dulcificare),
ed il ginepro che dolcificano l'involucro del seme perché il passero l'inghiotta e
succhi gastrici (e degli altri umori del corpo). redi, 16-ix-6:
i succhi gastrici e gli altri umori del corpo). redi, 16-ix-203:
dolcificano gli acidi e i salsi soverchi del corpo, ed il sangue toma al suo
che l'udire si dolcifica con la soavitade del verso, parimente si innesti l'utilitade
verso, parimente si innesti l'utilitade del divino sermone. = voce dotta,
a. cocchi, 4-1-9: in vece del mercurio crudo potrebbe usarsi il dolcificato.
conoscevo e già soffrivo della inattesa parola del signor di montagna, forse dolcigna,
m. cecchi, 1-1-428: questo dolcion del mio fratello / non aveva bisogno d'
/ sì come ancora senza previdenza / del futuro, voi avete via gettato /
nel mondo, e sentono l'aria del secolo, eglino non vorrebono giammai ritornare
; ché per lo dolciore dell'aria del cielo dimenticano lo ventre di loro madre
per l'ardore e per lo verdore del loro cervello. 2. figur
lass'om, terren dolciore, / che del tuo criatore -non ti sovene. iacopone
30-42: noi siamo usciti fore / del maggior corpo al ciel ch'è pura luce
che fu la notte bruna, / del suo palagio solo uscito fori, /
/ ma chiaro, e puro, e del color de l'ambra; / atto
ingrassare, incominci a dolcire nella misericordia del tuo iddio. dolcisonante, agg.
da dolce e sonante, sul modello del lat. dulcisonus (terenzio mauro) calco
lat. dulcisonus (terenzio mauro) calco del gr. yxu- xtlxfc.
parenti, possessioni o pecunia e queste cose del mondo, e'non se ne curano
industria dolciaria). g. del papa, 1-2-172: semplicità di cibo e
parte migliore, arrabattandosi intorno alla fama del vecchio illustre milanese, abbiano preso argomento
provava a copiare: dolciumi da giovinette del sacro cuore che la sua falsa enfasi ridi-
nericcio di carruba, temperando l'amarezza del pentimento con quella sciapa e legnosa dolciura
, 75-68: volendo i borghigiani uscir del solco, / intorno gli assediaron gli aretini
di maria, di mia madre e del mio paese: si chiama anna.
cornelio / liguri e insubri cacciàr fuor del solco. 3. ant.
grazia. bianco da siena, 30: del tuo dolcore si sente privata / l'
: una volta, quando lo sforzo del suo pensiero gli faceva dolere la fronte
dottori, 184: senta il furore -già del cor la destra / fatta maestra -in
mi sentivo dolente, opaca, priva del consueto appetito per le dodici ore di
man d'orlando era fuggita, / chi del figliuol, chi del fratei dolente,
fuggita, / chi del figliuol, chi del fratei dolente, / ch'inanzi agli
, 679: or freddo, assiduo, del pensiero il tarlo / mi trafora il
; che deriva o accompagna un dolore del corpo 0 dell'animo (un atto
altera mente / la memoria dolente / del bell'adone estinto. tasso, 8-2-688
! dovunque il dolente / grido uscì del tuo lungo servaggio, /...
* nessun maggior dolore / che ricordarsi del tempo felice / nella miseria ';
, 7-22: « per tutt'i cerchi del dolente regno » / rispuose lui «
pananti, i-60: volto al guardian del carcere dolente, / dissi. pascoli,
oggetti, di paesaggi, di ore del giorno o di momenti della stagione.
altro non farebbe; inducendomi ancora la paura del nigromante, al qual forse messer ansaldo
da una sensazione dolorosa (una parte del corpo); dar dolore fìsico,
tasso, n-ii-353: quando alcuna parte del corpo ci duole, l'animo non può
(43-1): amor, poi che del mio mal non vi dole, / più
. iacopone, 10-21: la speranza del perdono si è data a chi la
/ ed eo a colui la dono che del suo peccato dole, / non a
dolere sopra di te tutti 11 luminari del cielo. ariosto, 2-39: il rapace
solingo augellin, venuto a sera / del viver che daranno a te le stelle,
a te le stelle, / certo del tuo costume / non ti dorrai; che
, far rimostranze, lagnarsi, querelarsi del comportamento altrui, di danni o torti
mio, non so quasi quasi dolermi del ritardo delle tue lettere se dal ritardo
; anzi mi parea che si dolesse del salvatico abergo ch'io gli dava. poliziano
ancor la vita a'venti; / né del giogo doleasi ancora il toro. garzoni
destra. pindemonte, iii-530: queste del gufo, il qual duolsi alla luna,
colore degli anni, al sollievo / del fiume, in eterno, la voce /
pisa, 1-129: li amici adunque del beato iob per sullevare lo dolore dell'
di dolere. e secondo lo modo del suo dolore mostrarono li segni del loro dolore
modo del suo dolore mostrarono li segni del loro dolore. bisticci, 3-346:
provoca le reazioni più immediate e intense del sentimento o della suscettibilità (e che
si ottiene nulla. detti del beato egidio, 242: però dice bene
, il quale dice: non motteggiar del vero, e non ischerzar che dolga.
bruno, monoclino (scoperto nelle lave del vesuvio). = voce dotta
. anat. forma allungata e stretta del cranio con indice cefalico minore di 80
x£? * radio '(osso del braccio). dolicocòlon, sm.
sm. medie. anomalia di lunghezza del colon. = voce dotta, comp
e ingrossamento dell'esofago (in conseguenza del cardiospasmo). = voce dotta
di natura congenita) della parte sigmoidea del colon. = voce dotta, comp
dolicopellìa, sf. anat. prevalenza del diametro sagittale su quello trasversale del piccolo
prevalenza del diametro sagittale su quello trasversale del piccolo bacino. = voce
, sf. anat. anormale lunghezza del bacino. = voce dotta,
entom. genere di insetti ortotteri, del sottordine fasgoruroidei, di colore giallastro,
anat. anormale lunghezza della porzione sigmoidea del colon (di solito congenita).
, lat. scient. doliidae dal nome del genere dolium. dolina, sf
le seguenti ricompense da distribuirsi ai difensori del paese: comandante in capo, dollari 25
le carte della banca d'italia, del banco di napoli, di sicilia, si
si vedevano i dollari come nella vetrina del cambiavalute. alvaro, 2-107: una
ingl. dollar (1560), adattamento del basso ted. daler, ted.
i nuraghi, nella provincia italiana del centro queste esigenze primi tive
mescolarono a quelle delle arti e del lusso. = fr. dolmen
frode e di dolo. breve dell'ordine del mare di pisa, 456: iuro
: iuro... lo mio officio del consulato bene, sollicitamente e lealmente fare
non faccia / a te prima saggiar del dolo il frutto. d'annunzio, iii-2-334
: il dolo è causa di annullamento del contratto quando i raggiri usati da uno dei
. dir. pen. coscienza e volontà del proprio comportamento illecito (azione od omissione
può configurarsi l'aspetto o momento soggettivo del reato; in contrapposizione a colpa,
forma, meno grave dell'elemento soggettivo del reato). de luca, 1-15-2-187
casaregi, 1-102: la stessa eccezione del dolo po- trebbesi anche opporre dalli mallevadori
po- trebbesi anche opporre dalli mallevadori contro del giratario, il quale, benché non
nulladimeno resta pregiudicato dal dolo e fatto del girante per il consenso o mandato datogli
una e nell'altra vi era bisogno del dolo, cioè della mala fede.
il giudice deve tener conto della gravità del reato desunto... dalla intensità del
del reato desunto... dalla intensità del dolo o dal grado della colpa.
con esilio, senza imbrattarsi le mani del suo sangue. carletti, 98: era
per ciò fu condannato e bandito fuora del paese. moniglia, 1-iii-467: piano un
sofferenze fisiche. -anche di una parte del corpo, di un organo: che
, ii-32: il consiglio sedeva nella camera del depretis disteso sul letto per la gotta
fisico sia morale); essere preda del dolore (ed esprimerlo esteriormente con gesti,
a dolorare d'una puntura fra le coste del cuore; e tirava innanzi a fatica
m'hai furato / a morte e del mio mal posto in oblio, / da
in oblio, / da qual porta del ciel cortese e pio / scendesti a rallegrar
corpacciata che quasi per lo 'nfiamento del dolore e per lo mangiare degli acini non
sommo de'beni veniva riposto nella assenza del dolore quanto al corpo, e quanto
che la morte -l'inferno -consisterà ancora del fluire di un dolore senza sussulti, senza
tutto eternità, incessante come il fluire del sangue in un corpo che non morirà più
poscia che vide polissena morta, / e del suo polidoro in su la riva /
suo polidoro in su la riva / del mar si fu la dolorosa accorta,
: ór dal cospetto / fuggir dovrò del re;... / e andarne
angoscia, il tormento interiore. soffredi del grazia, xxviii-200: piangendo e lagrimando
mostrò il suo dispiacere per la disgrazia del figliuolo, e si partì di là
unione col figlio, per la redenzione del mondo. enselmino da montebelluna, ix-1098
nel dolore, e rifacendosi nell'amore del suo figliuolo. varano, 131:
adempisse col dolore immenso / di madre insiem del genitor la vece. manzoni, pr
tornar salva con mia madre, madre del signore. carducci, iii12- 35:
preti, iii-175: mossi a pietà del dolor mio, / vanno emulando i pianti
basta, e se non basta è distruzione del colpevole che ha offeso, e può
il dolore alla mia vita. / ma del dolore che quaggiù dispensa / la tua
ragione coi mezzi e la forza quotidiana del vivere umano. -per lo più
ii-149: ei raccontogli / la storia del dolor: trista era l'alma / di
disordine ontologico e immanente, in conseguenza del quale il mondo attuale sarebbe il peggiore
i lati negativi). -anche: dolore del mondo, dolore universale, dolore terrestre
, il dolore, che regge la misura del tempo..., eterna,
lui si fanno / le gran cose del mondo. d'annunzio, iii-1-147: ma
croce, iii27- 57: il dolore del mondo, il mistero dell'universo, gli
, egli era carico di tutto il dolore del mondo. 3. dispiacere,
chi domandasse se non ci fu anche del dolore in distaccarsi dal paese nativo,
montagne; ce ne fu sicuro; ché del dolore, ce n'è, sto
dante, purg., 23-81: del buon dolor ch'a dio ne rimarita.
malvaggio il buono / scerne il dolor del fallo. fogazzaro, 7-14: passato un
: nessun maggior dolore / che ricordarsi del tempo felice / nella miseria. bibbia
. libro di sydrac, 28: del tuo reame a tua onta ti caccieremo,
inamorato. g. villani, 10-34: del detto accordo da'pisani al bavaro s'
prova è simile in tutto a quello del legittimo proprietario stato derubato. alvaro,
co gli occhi la parte di dentro del mio cuore, apertamente conosceresti che la
diede grande dolore sì per la presura del figliuolo, e che la fortuna gli era
questo diventato. -mangiare il pane del dolore: vivere una vita di stenti
seduto, voi che mangiate il pane del dolore. pulci, 26-27: se il
. pulci, 26-27: se il pan del dolor mangiato avete, / stasera in
]; / e che il pan del dolor il qual mangiasse, / col sudor
dolor il qual mangiasse, / col sudor del suo viso s'acquistasse.
di isaia, rimontano dal cuore ferito del crocifisso come l'ultimo rigurgito della sua
sf. medie. misurazione dell'intensità del dolore fisico attraverso lo studio di determinati
, sm. neol. teoria dell'utilità del dolore; ostentazione morbosa delle sofferenze
savinio, 91: fu un grandissimo cultore del fatichismo e del dolorismo. piovene,
fu un grandissimo cultore del fatichismo e del dolorismo. piovene, 5-571: [in
è divenuto un abito mentale di parte del sud: quel panorama di ospedali,
. -i). neol. seguace del dolorismo. savinio, 120:
riguarda il dolorismo, che è proprio del dolorista. dolorosaménte, avv
in tre o quattr'altri più dolorosi del primo. d'annunzio, v-1-368: la
sento contro mia voglia / raccoglier taire del sezza'sospiro / entro 'n quel cor che
xxiii-519: la giustezza e la grandiosità del disegno, che si ammira nelle sue rovine
uno lentamente; parevano invischiati nelle mani del curato che li deponeva davanti a don
, che desta il subito / balzar del pondo ascoso; / voi già vicine a
pondo, e doloroso il parto. del papa, 1-1-45: tubercoli duri dolorosi e
detto, mi levai ritto in piedi del tenebroso luogo, ove pensando giacea doloroso
a la perfine la femmina fu dolorosa del commesso peccato, e confessòe ogni cosa
una devotissima cappella, ch'è sopra del luogo dove la dolce e diletta et
abbondio aveva forse tanta voglia di scaricarsi del suo doloroso segreto, quanta ne avesse perpetua
giugno. cattaneo, iii-4-115: il rimbombo del cannone... teneva in dolorosa
. bocchelli, 3-68: non discorreva mai del paese d'origine, quasi il nome
/ ch'io solo intesi il nome del mio core. cino, iv-157 (18-2
, iii-19-137: anni dolorosi e gloriosi del risorgimento. svevo, 6-268: il
sanctis, i-i: leggendo le opere [del leopardi], tu pensi ai dolorosi
], tu pensi ai dolorosi destini del genere umano, l'anima di un
la messa solenne per la traslazione della salma del maggiore giovanni randaccio... è
orme dei suoi passi, le goccie del suo sangue. 9. ant.
poscia che vide polissena morta, / e del suo polidoro in su la riva /
suo polidoro in su la riva / del mar si fu, la dolorosa, accorta
ucciderlo, e diegli a bere veleno, del quale il giovane morì. boiardo,
m. casaregi, 1-102: la restituzione del pegno è stata fatta dolosamente dal girante
cui è depositario farsi creditore delle cambiali del bancarottiere e così defraudare i legittimi creditori.
tirannico. pallavicino, ii-565: l'uccisione del figliuolo era stata ben colpevole, ma
le vecchie custodi possano avere parte dolosa del fatto, esse sono da settantanni al
lì dove eran loro risparmiati i guai fisici del combattente vero e proprio e insieme i
e proprio e insieme i disagi morali del qualificato imboscato doloso. 3. falso
., viii-304: coloro che rimarranno del popolo d'israel non faranno iniquità, né
sui mezzi è una minuzia / della sovranità del tutto indegna; / l'aperta forza
v-2-811: il troppo lungo martirio di gioia del colle, coi differimenti dolosi o paurosi
pubblico non doluta, come fiera insanguinata del primo ratto, pensava come levar via i
. grazzini, 4-570: la musica del quarto fu anch'ella a sei, cantata
ii-268: vi è qualcosa di più grande del benefizio: è il prevenir la domanda
di un bene cresce in ragione diretta del numero degli acquirenti e in ragione inversa
a la tentazione e infino a la domandagione del tiranno e infino a la minaccia fortissima
] a'dimandanti rispondea / de le cose del ciel, di terra e inferne,
poliziano, 149: occhi, cagion del foco in qual sempre ardo, /.
cercar novella, / fece a quel cavallier del suo dolore / la cagion domandar da
merzé, gentil donna cortese, / del buon responso e del parlar piagente, /
cortese, / del buon responso e del parlar piagente, / che 'nteramente
pensato. verga, i-72: -e del lavoro ne hai? -domandò finalmente lo zio
ch'eran con meco, e domandar del pane. g. villani, 9-285:
l'aveva, secondo gli ordini militari del regno di francia, legittimamente guadagnato.
: l'infinito non può essere soggetto del senso; e però chi dimanda di
a cui non si sia domandata ragione del suo impero. nievo, 204: la
domandare e porre pregio alla mia opera del perseo. caro, 1-219: l'
ch'era nella panca, e mostrato sentir del ragionar di lui sommo gusto, ne
domandato. d'azeglio, 2-141: del mio quadro, niente di nuovo. il
, rifiutandogli tutti, piacevolissima alle ninfe del mare, andava alle ninfe del mare
ninfe del mare, andava alle ninfe del mare e narrava gli giovani ch'ella avea
bante, / per li più degni del suo stato manda / a domandarmi mio
la morte domandava, / tanto dolor del lor mal gli agravava. g. morelli
buono apollo, all'ultimo lavoro / fammi del tuo valor sì fatto vaso, /
3: ed a tutti li piaceri del mondo in tal modo si dava, che
domandato gerolamo, ed aveva un po'del pazzarellone, benché la barba gli fiorisse di
419: una fante de casa del cavaliero, quale si domandava per nome
., iv-299: l'ottavo anno del suo regno, essendo ancora fanciullo, cominciò
io son molto spaventato della garrevole voce del cane, perciò ch'egli isparte il
fur poi drento alle mura, / domandoron del re subitamente. carletti, 17:
di me a vieusseux, mostrando maravigliarti del mio lungo silenzio. verga, 11-86
vedete, ho fatto 1 primi teatri del mondo; potete dimandare a chi volete
che nel frattempo s'era avanzata dal fondo del corridoio. -un signore domanda di
albizzi, iii-289: le cento lance del marchese domane muovono da pistoia, e
ch'è dire innanzi d'arrivare alla sera del terzo dì, qualcun di voi non
poi circa le cose domandate paziente auditore del vero. tasso, 1-9-61: dimandato
non dimandati. nievo, 1-364: domandati del come avessimo trovato quello del dopo pranzo
: domandati del come avessimo trovato quello del dopo pranzo, rispo- simo, proprio
con vento prospero, e all'entrare del dimandato porto rompere miseramente. giov.
sue di conoscere la fe'e li costumi del dimandatóre. alberti, 404: sapete
? ariosto, 45-78: si ricordò del bando, e si ravvide / del suo
ricordò del bando, e si ravvide / del suo periglio, se non era presta
dittare / e me scritto mandare / del tuo trovato adesso. chiaro davanzali, xvii-572-9
suo diletto compiuto, e non pensa del cibo di domane. angiolieri, 76-10
da siena, ii-64: e'perditori del tempo sempre dicono: domane farò. e
batti domani, a forza di dar sempre del capo contro un'idea, finirò
la ne dovette far parecchi brani / del poverino; e dicon che fu giove /
partenza è obbligata alle quattro e mezzo del dimani. [sostituito da] manzoni,
ch'era domenica, venne la visita del medico. pascoli, 570: il
. 6. letter. il principio del giorno seguente; mattina in genere.
/ ch'eran con meco, e domandar del pane. boccaccio, vii-40: né
: colui è beatissimo e sicuro posseditore del suo, che sanza sollecitudine aspetta el
è una verità dell'oggi e un'altra del dimani. pascoli, 978:
/ alla mia stanza, e incerto del domani. montale, 1-19: la dubbia
fra giordano, 5-229: non pensate del dì di domane, che 'l dì
domani ad otto esporrò fuori il quadro del democrito nella festa di san giuseppe
rinaldo degli albizzi, iii-316: maestri del legname ne manderemo dieci tra domane e
situazione. -domani mattina: nella mattina del giorno successivo. bembo,
, domani a notte: nella notte del giorno successivo. casti, ii-1-43:
alle volte a darci spasso nell'anticamera del granduca [ecc.]. landolfi,
che lo facciano a tempo e ad obedienzia del cavaliere. della porta, 2-127:
e giove medesimo; tu domi le deitadi del mare e colui che regge i lumi
santa anima? si doma che esce del limbo, quando ella intende dolcemente allo
ii-542: gli esigli e le condanne del precedente regno, non avevano doma e
: siccome la sollevazion loro per via del mare principalmente era nata e cresciuta, così
! tommaseo, 3-ii-107: così l'impeto del vapore obbediente altintelligenza dell'uomo, quasi
-contenere, trattenere (atti, moti del corpo). d'annunzio, v-3-475
piena o che lo sbadiglio non fosse domato del tutto. pavese, 6-288: sentii
; e doma e foggia / gli scomposti del lino ultimi avanzi. pascoli, 385
adunca falce: / se da l'ira del ciel matura messe / fosse negata,
/ fosse negata, o dal voler del fato. arici, 1-21: a ferreo
vivere, e massimamente circa l'uso del vino, il quale o non beveva o
or della voce minacciosa incalza / or del flagcl, che sanguinoso ei ruota,
figlia / torna a noi 'l pregio del dorato pomo, / onde ancor oggi
simintendi, 3-249: sarò letto dalla bocca del pòpolo in quella parte della quale la
: il piacere della vendetta, e del calpestare i suoi nemici, e vederli intieramente
che in molti può più che quella del comando in genere. carducci, iii-4-225
tremuoti e i cardini / fa vacillar del mondo, / reso innocente or vedilo
linci. pea, 11-2: la notizia del rimpatrio, lo aveva trovato domato:
un cavallo che ha dimenticato l'istinto del galoppare sbrigliato.
, i-219: le meste ceneri / del padre mio, / che né molt'oro
-in partic.: chi, negli spettacoli del circo, presenta bestie feroci ammaestrate.
domatore delle fiere sal- vatiche e pacificatore del mondo, poni mente qua giù in
il bel fior della gloria, / domatrice del tempo e degli affanni, / sfavilla
degno e fido gallicano, / domator del superbo popol fèro. guicciardini, iii-382
gli empi nemici aspro flagello / e domator del lucido oriente. fed. detta valle
/ d'alzar la gloria al cielo / del prencipe oloferne, anzi del rege /
cielo / del prencipe oloferne, anzi del rege / gran domator dei regi. filicaia
mezzo all'urbe, tra il muro del sesto re e il fòro costrutto dal
, noi domatori dell'istessa natura e del suo superbo elemento, saremo pubblicati con
inordinate ergeansi querce antiche / già domatrici del gran mar d'atlante. monti,
tremuoti e i cardini / fa vacillar del mondo, / reso innocente or vedilo
: tu [o mia opera] sei del principe serva, ché, coprendote egli
come son certo farà, col scudo del suo invictissimo diamante, domatore d'ogni
gli stessi uomini che hanno il temperamento del domatore democratico... sono vittime
, che è certo il più poderoso domatore del ritmo, è tutta in questo discorsino
), avv. nella mattina del giorno successivo, domani mattina.
2. sm. il mattino del giorno successivo. boine, ii-120:
: a la domane, al parer del giorno / venente, che domenica si
, nel qual viaggio andavamo perdendo sempre del giorno a causa che il sole ce
fin gli stipiti erano allegri della fiamma del focolare. govoni, 139: oh
: giunse quivi la domenica delle palme del 1651. carducci, 1078: « vi
passione, perocché s'incominciano le passioni del figliuolo di dio. -domenica in
7-76: guardano religiosamente l'altre feste del signore, de'santi; e principalmente l'
figur.: a esprimere festosità, riposo del corpo e dello spirito, rilassamento.
i-157: in questi giorni che i paesi del fronte hanno tutte le strade imbandierate e
il traffico più animati, questa notizia del santo ha messo davvero un po'di domenica
, per diès dotninicus 4 il giorno del signore ', usato già da tertulliano e
costantino al posto di sólis diès, calco del gr. xupiax?] [f
a chiamare così il solis dies (giorno del sole), mutandolo in dies domenica
, mutandolo in dies domenica (giorno del signore) ». si veda isidoro
vedi, gli ha indosso i panni del golpe! non maraviglia che 'l golpe aveva
-eccles. lettera domenicale: parte del calendario ecclesiastico (in uso fin dai
(in uso fin dai primi tempi del cristianesimo), che serve a far conoscere
serve a far conoscere in quale giorno del mese ricorrono le domeniche, quindi il
: si vedeva una borghese fotografia del giovane sovrano fra la moglie e i figli
domenicale2 { dominicale), agg. del signore, di dio.
cristo, non sono di cristo, ma del diavolo. segneri, iv-528: siete
canzoni diffamatrici della persona e della dignità del prelato. carducci, iii-8-321: è
. 2. che è proprio del padrone, che si riferisce al padrone
trinci, 2-38: fissata la quantità del vino che probabilmente possono rendere le dette
ultimo le bestemmie e gli spropositi romani del de zerbi? domenicano2 (dominicano)
parte preparano, in parte accompagnano l'arte del nostro primo risorgimento. jovine, 5-143
apostolo. oriani, i-54: eroi del dogma, i domenicani organizzano invece la
: pare che questa domenicana non abbia del mondo se non una visione vermiglia. ella
domenicano2 (per il colore bianco e nero del piumaggio). domenicante, agg
stupefatte meningi dei domenicanti il fiotto felice del loro notiziario. domenicata, sf
, esercitava l'antico e dignitoso ufficio del domenichino. = deriv. da
piacque il modo familiare e domesticamente cittadinesco del fioraio sul marciapiede di quella via aulica
un vero angelo pareva nato in mezzo del paradiso. -ant. in confidenza;
nardi, ii-250: cominciarono i soldati del papa e dell'imperatore a venire nella città
quella fortezza dell'animo e quella gagliardezza del corpo che si conviene alla specie loro
con quelli che segnalatamente erano reputati amatori del presente governo, della libertà e della
almeno da giardinieri, che sanno più del paese di toscana e dell'arte di
161): posta giù la paura del padre e dei fratelli e il suo onore
, dimesticatosi co'greci quasi con uomini del tempo suo e abituato a contemplare un
eguale sereno, non apparisse nelle rime del trecento quella che sola a lui pareva
la voce gutturale, ch'era il segno del contento nel loro gergo bizzarro di tenda
sapevamo a mente molti sonetti e canzoni del petrarca, e appunto perché dimesticati con lui
targioni tozzetti, 12-4-41: le pendici del poggio di chiusdino sono domesticate, cioè coltivate
partic.: tono di familiarità (del, discorso), atmosfera intima e
comunione perenne con gli elementi più genuini del proprio pensiero e della propria terra.
sua stirpe. egli ha perduto il ricordo del suo passato familiare, la nozione del
del suo passato familiare, la nozione del suo stato civico, il senso della
. proprio della casa (come dimora del gruppo familiare); che appartiene alla casa
la possibilità di far servire questa invenzione [del gas] anche per l'uso domestico
discorso al mio futuro padre della sorella del suo amico ingegnere, della quale disse
-ant. casalingo, amante della casa e del lavoro domestico (una persona).
vince l'egoismo della casa, la spensieratezza del marciapiede vince la diffidenza del tetto domestico
la spensieratezza del marciapiede vince la diffidenza del tetto domestico. -dei, lari domestici
] le creature più dimestiche e codafestanti del mondo. -ant. semplice,
, 154: torniamo al proposito nostro, del quale ragioneremo quanto potremo aperto e domestico
ha del plebeo e del canagliesco. leopardi, ii-122
ha del plebeo e del canagliesco. leopardi, ii-122: man
ingrandimento poetico sopra le stelle la gloria del nostro nome. -ant. riservato
ma anche la servitù, le persone del seguito e quelli che frequentano la casa
domestici compagniuzzi. tasso, iii-81: del sofocle non ho bisogno, perché me
, i-14-213: se non timore e amore del signor nostro né sangue umano e
con fatica porgesse a li orecchi del re, usato a dimestico sono di
anni innanzi, dai nostri paesani del contado. sagredo, 1-103: superior
leopardi, ii-512: il fine del poeta epico dev'esser... di
di quello che voi sappiate dell'essenza del movente le stelle in giro, eccettuatone
. boriili, 6-14: il mare del golfo di napoli col suo vaporoso arcipelago è
, fra quella sup pellettile del dolce silenzio. alvaro, 10-34: la
di quattro versi, la quartina alterna del chiabrera... è una specie dimestica
alvaro, 15-277: essi discorrevano servendosi del dialetto, che rendeva le parole più
. g. morelli, 99: esce del mugello gran quantità di formaggio e molto
, voleva seguitarlo, quasi fosse impazzita del suo amore. f. negri, 60
domestici, che si ritrovano nel restante del mondo, perché servano per cibo degli uomini
. moravia, vii-86: lo zoo del circo: una fila di gabbie da una
di cultivare e per induramento e seccamento del luogo. sassetti. 301: delle
ulivo] sal- vatico cresce assai meno del domestico. landolfi, 2-107: basse
: puossi..., senza tagliamento del rampollo che s'innesta, levare il
e'piaceva loro, andare al palagio del signore della contrada. boccaccio, vii-65:
sono le coste danesi, o sia del zeeland. -sostant. terreno adatto
popolata. sigoli, 2-204: usciti del dimestico, cominciammo questo dì a entrare
cioè la più vicina all'asse verticale del corpo). leonardo, 7-i-148:
nella domestica ancora dalla estrema unghia del mezano dito infino altultima giuntura, e quindi
casa; familiare, personale; che è del proprio paese; anche come sostant.
buti, 1-34: aggiugne che l'ora del tempo e la dolce stagione li davano
detta fiera, significando per l'ora del tempo il giudizio della ragione, che
, ecc. = dal nome del mineralogista polacco ignacy domejko (1803-89)
fra pochi mesi; con vantaggio grandissimo del popolo anche per questa parte domiciliare.
cambiale, di una tratta per conto del debitore. lanzi, i-243: quivi
papi, 1-1-122: rivocossi il decreto del 26 marzo, che vietava il far
luogo. algarotti, iii-233: del caravaggio seguirono il fare due celebri spagnuoli
e basso, / ove 'l fabro del ciel solea talotta / reducer a posarsi il
a questi nostri tragici ed alla gerusalemme del tasso senza scrupolo alcuno avrebbe dato la
lichene]; ma, nella scelta del domicilio, ogni specie ha le sue preferenze
gli uomini che lisandro di lacedemonia, del quale poco dinanzi feci menzione, era
. giordani, i-io: nel mezzo del foro, quasi centro al circolo, starà
napoleone » parve non disconvenevole domicilio del principato.
giovani ad apprenderla da tutte le parti del regno, a'quali con somma liberalità e
che noi siamo rinchiusi in questa congiunzione del corpo, uno officio di necessità,
quale lo fa coincidere rispettivamente con quello del marito, del genitore che esercita la
coincidere rispettivamente con quello del marito, del genitore che esercita la patria potestà o
genitore che esercita la patria potestà o del tutore). -domicilio speciale o elettivo
scappato a milano per combinare la faccenda del domicilio legale. orioni, x-25-32:
lavoranti a domicilio. -violazione del domicilio: delitto consistente nell'introdursi o
frequenti e lunghe, sosteneva la domificazione del cardano contro un altro dotto attaccato ferocemente
tosto inserito, come ogn'altro dal principio del mondo, quello del dominàmini e dell'
altro dal principio del mondo, quello del dominàmini e dell'ambizione ne'cuori umani
. dominàmini, seconda persona plur. del pres. ind. di dómìnor '
blico guadagnato il nuovo comodo del mulino di camu- gliano, con
dei secoli, e i casi del genere umano e di quello stesso popolo dominante
. -che detiene la maggior parte del potere politico ed economico (una classe
, 1-157: nelle più profonde / voragini del mare, / dove frena nettuno i
e profondo e dominante, in virtù del contrasto, al cessar del rumore.
in virtù del contrasto, al cessar del rumore. -sm. chi esercita il
tenere guardia armata non solo per difesa del suo stato e della forma di governo,
di governo, ma ancora della persona del prencipe o dei dominanti per le cause
beni principali richieggono i sudditi dalla cura del dominante, per desiderio de'quali impongono