. carducci, ii-9-186: bada: il degno di pietà, sciaguratamente accettarono nel 1848
colpa o di una decisione inconsulta; degno di deplorazione e di esecrazione (la
a tante la sciagurézza abbia trovato assai degno castigo, per che ogn'uno gli
linguaggio sciancato, scorretto, sciagurato e degno più de'cani, de * porci che
atto ai sillogismi di rimbambite sciapitezze che degno di praticare i seminari di pallade.
burroughs un degno seguace di emerson e presto trovò injosiah royce
, 1-14: io cantaro di scettro / degno che per memoria eterno fia; /
di que'momenti felici ne'quali fu degno di segnare nell'arte un vestigio, non
gran voce e dicea: « chi è degno d'aprire il libro e sciogliere i
egli viene dopome, e io non sono degno di sciogliere le correggie de'suoi calzamenti
sciogli la man, ch'io non son degno, ahi lasso, / senon gir solo
. corfino, 55: in più degno et onorato luogo non mi parve dipoter quest'
. cesarotti, 1-xxvii-384: come non sarà degno di perire non una volta ma tre
di baiardo, / si vide cominciar ben degno assalto / d'un par di cavallier
ogni sorta esitanze impigliato, come a più degno la curadel gregge commettereste. -privo
storico cui si rivolgeva, assai più degno. 3. solco che separa due
scolaresca,... diventi idoneo e degno della celestiale mansione. s. cattaneo
: concludo col ripetere che è lavoro degno proprio d'un cervello di pollo il
. leoni, 234: lamarmora, degno scolaro di radestchi, ebbe l'animo
che d'altro che di ringraziamenti è degno; ma di lunmori e foglie.
vi per ricordarsi anche del duca valentino, degno figliolo di tanto genitore. guerrazzi,
le paci scomponi. casti, 1-10-59: degno del pubblico odio è chi distrugge /
scomunicataménte, avv. ant. in modo degno di uno scomunicato, con atteggiamento gravemente
in modo ignobile, turpe, sconveniente, degno di riprovazione, contrario alle norme dell'
. in modo ignobile, indecoroso, degno di riprovazione. v borghini, 6-iv-458
gravi e sensate parole a prender cuore degno di sì eminente impresa, né sconfidasse
nonisconoscersi al cielo, ma rendergli il più degno merito cheper lui si potesse di tante grazie
giorni terribili, nel vecchio sconquassato edificio degno di un lazzaretto. -scassinato.
spade / en te, francesco angelico, degno de granne lade; / le spade
se si dicesse che dio non fosse degno d'onore. f. f. frugoni
che quale sconvenevolezza è vedersi il men degno di onore signoreggiare al più degno? citolini
men degno di onore signoreggiare al più degno? citolini, 2-12: or vedete
memoria non mangiava pane scordato ed era degno di ammirazione. scordato2 (part.
gioco della guerra, il solo gioco degno delle anime nate a vincere.
, di pancia capace ma snodata, degno di figurar sui più belli e stilizzati zodiaci
-da scorréggia: riprovevole, disdicevole; degno delle frustate. b. davanzati
linguaggio sciancato, scorretto, sciagurato e degno più de'cani, de'porci, che
, 1-i-14: o sostegno del ver esser degno di tanta scusa che basti a preservarmi di
che sia pien di scortesia, / e degno stimmi sé di signoria, / e
e la sua scorza, / la qual degno ti fa, lieto e giocondo,
preso più in considerazione come valido e degno di attenzione (un comportamento, una
miei versi a chi d'averli è degno? metastasio, 1-iv-683: le poche riflessioni
benigno di canfora spigo sapone. -confidente degno di ogni fiducia. panzini, i-321
iscrittori, periva la fama di sì degno uomo insieme collui. ariosto, 20-2:
, ma distesi in scrittura occupando un degno luogo ne'domestici archivi fecero il gran
o ingreco o in vulgare, pure che degno sia, lui l'ha voluto e
m'addormenta, / perché al suo degno amore il ciel mi tira. leonardo,
: lo scornato. -da scuriati: degno delle frustate. bellincioni, i-176:
iconografico. bruno, 3-568: il degno silenzio e taciturnitade... versano
uomo. marini, ii-144: io era degno di tanta scusa che, dopo averne
illecito o scorretto o che si ritiene degno di biasimo; attenuante. pea,
ch'io non so trovare essem- plo degno; / ma chi prende sua croce e
ant. scuzató). giustificato, degno di scusa. iacopone, 8-26:
per scusato: accettare come plausibile o degno di comprensione; giustificare una persona o
b. tasso, iii-127: io son degno non solo di perdono e di grazia
: reputa... aristotele peccato degno di riprensione, né punto scusevole,
, 6-60: tutti due fareste atto degno de la servitù mia, quando vi degnaste
sdebitò così: « non so; ma degno / ben è che 'l nome dital valle
, / forseche 'tuoi avrà ancora a degno. buonaccorsi, 181: non aver
non le par ch'alcun sia di lei degno. ciro di pers, 3-70:
alto signor, di cui più saggio o degno / non è quanto d'intorno il mare
figliuolo, invece è un infamone, un degno figlio di quella canaglia di suo padre
è questione d'alcuno per saperes'egli è degno di pena o di merito. giamboni,
dio piacesse, / di tal gioianon è degno. dante, purg, 8-127: io
... che l'imitatore più degno di lode è quello che fa imitazioni più
dovara è da me nominato ed è degno da commendarsi anche da'signori modanesi,
, 33-49: d'intelletti immortali / degno trovato, estremo / di tutti i
spessa fiata dona all'indegno, lasciando il degno coi denti secchi. lancellotti, 223
saturno il primoregno / per chi è fatto degno / sotto tuo dizion menar suovita. carducci
purga / e di salire al ciel diventa degno. idem, purg., 21-93
, 13-27: rinaldo con solenne e degno onore / ripose in sedia il magno imperado-
così, di che giu- dicio sia degno, voi medesimi il dichiarate ». beicari
in tutta romagna niuno cavaliere che fosse degno di sedere in suo luogo. leonardo
è il più nobile, il più degno e il più divino di tutti gli altri
solo la schiettezza grande della fede fa degno del gran seggio. -seggio episcopale
[var.]: nullo fu trovato degno, né in cielo né in terra
predicava con grande voce: « chi è degno di aprire il libro e di solvere
per aver fatto qualche cosa segnalata, sia degno di fama e loda. baldi,
presenta un'evidente gravità; che appare degno di particolare riprovazione (un fatto negativo,
qui pensa, se di tale onor fu degno, / ch'io 'l vidi a
nocco de'cenni, xxxv-i-321: non sre'degno / arbor, mostrando segno / in
ch'i non sia di questo amor ben degno, / se non me lo vuoi
/ un bel carbonchio molto ricco e degno, / che in un bel gambo d'
/ per fare in aquilon loco più degno! cronichetta volterrana, i-332: venendo
d'una mole e più d'un tetto degno / vedesi a terra in ceneri e
, xxx-10-190: questo fia guiderdon gentil e degno / de la mia pura inviolabil fede
e nel borgo degli albizi l'uom degno / riscontrò, dov'è ancor di marmo
regno, / e ciascun, come è degno, / nello elisio ciel viven contenti
, / io vengo a visitar tuo tempio degno, / prima ch'io giunga a
/ e l'orno fa di temperanza degno. benvenuto da imola volgar., ii-63
, 290: più ch'io non son degno / e nonò meritato / sono da te
: / chi dè da noi ricever onor degno / per l'imagine sua, ch'
degli onori tuoi, vicenza, è degno. mazzini, 25-261: non concedete
quanto giudicar si puote effetto / sopra degno suggetto, / in guisa ched è
n-120: pensa oramai qual fu colui che degno / collega fu a mantener la barca
or sei pur giunto alfine, o spirto degno, / del tuo sempre d'onor desir
cedere a voi dovrà 'l posto più degno. -arrivare a compimento (un'
/ dirò perché tal modo fu più degno. -mostrare segno: lasciar intendere
, o sposo, s'è di viver degno / l'iniquo parto, il mal
: rendean bella la pompa e il funer degno / gli scrittor che venian coi libri
sta contento sol di quel ch'è degno. -degenerare (una controversia).
prudenzia chiame / uom di più fama degno e di più onore. -eguagliarne
i patti, com'è giusto e degno. -uscire del segno: sconnettersi.
, se egli ritorna a far frutto degno di penitenza, salga insino a contemplare
suo, e quanto li par sii degno de scienza di essa serenissima signoria, referisse
con valore aggett.): eccellente, degno della massima considerazione. alvaro,
amor non con- viensi ad uom sì degno / che di tal semidea qual io mi
/ che 'l nostro semideo, figlio ben degno / del gran montano e degno /
ben degno / del gran montano e degno / discendente d'alcide, / oggi n'
non èaffatto libero. 'l'essere semiliberi è degno di gente vile'. 2.
renderlo benigno inverso di noi. come non degno albergo della sempiternità degli animi rale.
ma ai grazia e di benevolenza par degno l'amore che nella semplice e calda
/ ciò che fa poscia d'intelletto degno. ottimo, iii-81: quello che qui
buonafede, 2-ii-201: questo pare il sensopiù degno di anassagora, mentre quelle che altri gli
. achillini, i-ii: di perdonanza degno il mio dante sentenzio. piccolomini,
tanti avoli illustri ad un nepote sì degno appianato bastevol- mente il sentiero? bontempi
. zeno, xxx-6-104: premio ben degno / a chi s'apre il sentier
nostro deve balzare qualche cosa di più degno che non la sentimentalità meschina dei piccoli
, provision tempestiva, utile contratto, degno peregrinaggio, munifico transporto con gli lor fratelli
ii-13-283: ecco un lavoro finito, degno di ammirazione, ma senza eco e
cesarotti, 1-xxxii-86: meraviglia gentil, spettacol degno / sol del guardo de'saggi e
, 1-65: o padre de onor degno, / il tuo sancto precepto in me
95: intervenne un caso atroce e degno di tenerlo sepolto in perpetuo silenzio.
papini, ii-246: più grande, più degno, più eroico è l'ufficio dell'
groto, 1-19: così siete ancor degno de più lunga età allavita...
monti, x-3-283: oh peregrin sorriso / degno di paradiso! / oh sorriso,
fu sempre serena, / manon già quanto degno era il valore. r. roselli,
autontadi ch'egli era eretico e non degno papa. boccaccio, viii-1-117: fatti
mirovvi e vi fé sì pregiato e degno. tasso, 4-76: il chiaro umor
secondo richard si chiapubblico che ne era degno. c. e. gadda, 26-64
da foco mi spegno / e moro perlo degno / amor, che m'à in servenza
dèe tale signore scegliere ch'egli sia degno che l'uomo lo serva, ché per
e ne'moderni quel che giudica più degno d'imitazione. imiti, ma non
io sempre amai compiangendolo. -in modo degno di un servo, e quindi mortificante,
. faldella, i-3-132: un servitorame degno di instaurare una colonia volontaria di civiltà
ardendo, amando, fia di morir degno / e i freddi altrui sospir saran
rappresentazione. verga, 5-139: il degno gentiluomo avea passato il tempo a dar sesto
anonimo genovese, 1-1-184: ben è degno d'aver fevre / chi a ra
el primo sarà scuro, / come non degno suo fama riluca. = denom
tanto sfarfallato entusiasmo sarebbe in fine più degno e accettevole, una edizione critica di tutte
marna a. cattaneo, i-159: giudicarono degno impiego delle re o della
mostaccio / calata la visiera, oh degno erede / dell'estro mio, con
umiliò tanto che disse che non era degno di sfibbiar le scarpe a giesù cristo.
di villaggi, non da città, degno di tirare all'udienza i bifolchi invece delle
, una virtù, la bellezza); degno di essere celebrato o ricordato perché fonda-
i-353: di pietà tuo caso è degno, / ma, sfornita / d'ogni
che uom sfornito di scienze non era degno del nome d'uomo, se non
altro, che se tien de sangue degno, / sforzase star su la reputazione /
e quella sacra fronde, / ch'è degno premio all'alme illustri e chiare?
che posso recare qua, che sia degno delle vostre purgate orecchie? -che non
: se 'l lauro è quel che fa degno chi scrisse, / non so,
, dico, apparisce, non sarà egli degno d'una morte no, ma di
, ché 'l troverete ben perfetto e degno di vostra compagnia. 4
ch'io già per me non era tanto degno: / m'a quel ch'io vidi
e 'l nobil mio volume feci degno / di temporale e spiritual lettura.
fedele, leale, che non tradisce; degno di fiducia. abbracciavacca, xxix-19
questo membro [il cervello] è degno de assai custodia: e però la natura
parlare, da che 10 vostro degno nome dal sidereo cielo è traslattato in
con un modo di fare nobile e degno; coronare l'intera vita con un
suscita di conseguenza interesse o curiosità; degno di grande considerazione perché utile ed efficace
al mio segnor che fu d'onor sì degno. testi fiorentini, te che flore,
comportamenti umani. da lui stimato degno / che la figliuola sua per moglie bondie
meritevole del regno terreno, avealo reso degno del celeste. manzoni, 3 (
li chiamavano 'signori'. qual nome più degno degli iddìi? -l'ostia consacrata
in sangue illustre e ogni atto degno e signorile, / qual se raconti,
, 1-118: questo tuo dono signorile e degno / serami intorno al collo una catena
gusto, perché grassi sono ottimo cibo e degno d'ogni signoril tavola. pallavicino,
, il mio silenzio in accademia fu degno di scusa. romagnosi, 18-121: il
non già che il saper faccia men degno, / anci lo adorna come un
birago, 14: molto è degno d'osservanza con quanta unita similitudine siano
nostri. bettini, 1-56: mi parve degno dell'occhio del cielo / un corpo
cuoco, 2-ii-269: platone è degno di tutta la fede. si risponde
molte scritture profane di partorir qualche frutto degno di que'sacri studi a'quali fin
. buonafede, 2-i-265: veramente fu ben degno di singolare ammirazione questo abari, del
nato e mal vivente è cosa mostruosa e degno di vituperio. 6.
], pi: il primo sismografo, degno di questo nome, del quale rimanga
slavature moderne si diletta, non è degno della libertà faldella, i-2-17:
tarchetti, 6-i-107: il suo salto fu degno d'un indiano...: non
un prode / cavalier ristabilito, / degno ben di miglior lode. codice napoleonico
ignocco, sciocco,... degno di star fra fomari e calzolai e plebei
. tr. esaltare, lodare qualcosa come degno di ammirazione. fagiuoli, xiii-66:
a. ddesmesura, / ke. ssi'degno de inferno e. dd'onne male
frachetta, 1-260: non è manco degno di essamina se si debbano preferire gli
] la prima palma, noi trova sempre degno di palma, chiamando le prime sue
dolce ringraziare, / che mi fé degno di cotanto onore. andrea da grosseto,
a lei immediatamente, ché non è degno; e no le mandare in parte,
, essa è solo un prodotto mentale degno di un ex capo cronista della « gazzetta
monti, ci-179: non mi reputo degno dell'onore di essere aggregato alla accademia tiberina
combattuto perché l'uomo d'oggi fosse degno del suo divino sigillo. -con
con rime sode / chi fra noi degno è di lode. foscolo, xiv-44:
doganali, certamente sarà un dritto odioso e degno di esser ristretto in breve spazio di
e lucia, 210: sarebbe soggetto degno di curiosità la ricerca delle cagioni per cui
istoria del duca valentino', è soggetto degno della penna di vostra signoria. qui si
che peravventura non arete molto spesso così degno soggetto da poterla usare in somiglianti cose
che ciascuno sia di grandissimo merito e degno di esser ricevuto molto volentieri. siri,
amai, / di teco soggiornar non sarei degno. manzoni, pr. sp.,
, lxxxviii-11-339: ecco che 'l seco! degno si rinova / e di saturno il
cielo essi credean, sì come è degno. bresciani, 6-xiii-332: come fu
d'aver fatto un lavor sì bello e degno, / vi stabilmente o temporaneamente
ch'improvviso spettator mirai / spettacolo sì degno e sì gentile, / rimasi a
i soldati, e ben lor pare / degno de l'alto grado ove l'han
. p. cappello, lii-9-21: è degno capitano, a soldo dei fiorentini.
regno, / più ch'io non era degno. lorenzo de'mancano il condiz
l'elezione dell'argomento nobile, degno e grande e per la gra
conv., iii-iv-6: l'uomo è degno di loda e di vitupero solo in
io fosse quelli che d'amor fu degno, / del qual non trovo sol che
: padre mio, io non sono degno soltanto della tua candida lode, ma
/ io vengo a visitar tuo tempio degno, / prima ch'io giunga a
predicava con grande voce: « chi è degno di aprire il libro e di solvere
se de la summa grazia non è degno. beicari, 5-84: tu [maria
. b. andreini, 64: più degno fora / savere il bene e 'l
sommo pregio quel vocabolario e lo stimi degno, com'è, d'infinita laude,
: colui che una volta avrà giudicato degno di sua amicizia, da niuna parte
convito di grazia, perché mi faceste degno d'assistere a un sì giocondo prodigio!
io dico a te, calliope, fa'degno / de tanta grazia el casto alunno
, sopraddegnìssimo). ant. assolutamente degno. l. scu-poli, 299
. = comp. da sopra e degno (v.). sopraddénte (
25: fu d'eterna memoria un pensier degno, / pensiero illustre / quel d'
.. intendere in parte quanto alto degno e riguardevole sia il concetto c'ha tolto
sovragglorióso), agg. ant. degno di somma lode e ammirazione, virtuoso
agg. ant. e letter. degno di grande ammirazione. scala del
sieno state ispirate sopranaturalménte: non era degno di questo celeste dono. 2
da un gran peccaor chi no n'è degno de nome ma lo sovrenome se po
: questo soprassalto inaspettato d'angoscia è degno del più alto tragico. rovani, i-813
. bernardo ha una portacon un sopraornato, degno che se ne facesse un schizzo. milizia
se costui sormonta, / come par degno d'ogni cosa buona, / ancor mi
politica). esser di più stato degno, / tra guelfi, ch'eran molto
loro. leopardi, 3. degno di lode; eccelso, sommo (una
guerriero, si manifestò fino d'allora degno delle sorti che l'attendevano. leopardi
v-686: un uomo vizioso... degno supplizio sortisca delle scelleraggini sue.
il machiavelli non stima capace, né degno, né disposto, vocato abbia a
[2-iii-1884], 158: è infatti degno di nota come nei 100 giorni che
; che suscita timore o diffidenza, non degno di fiducia (una persona o un
a ciascuno sua risposta, se n'è degno; / ch'io so che 'l
/ che m'ài della tua grazia fatto degno. l. giustinian, 1-319:
/ ne disamo me stesso, onde son degno / e per ragion mi debito il
per sovverchia sottigliezza chi certo ne è degno. guerrazzi, 16-81: tutto questo ho
, / farò della tuo gola un degno cecco. crescenzio, 2-5-517: sogliono le
questo aspetto... l'episodio diventava degno di venir ricordato. 16
castelletti, 21: ogni soverchio è degno di biasimo. c. bini,
sovramàggio, agg. letter. ant. degno per doti e qualità di altissima o
in quel punto dono alcuno che le paresse degno della vostra bontà, ordinò una immagine
del ebreismo, el qual fu fato degno / de quela grazia che dio ghe concesse
, 2-135: certamenti monsi è questo giovine degno di essere con qualche sovvenimento infiammato a
del mio proponimento, tanto mi giudicherete degno di compassione. landò, i-17:
suo atrone / e il caro e degno duca di borbone. marino, 4-274:
una gran pietra di fuoco, fu riputato degno dagli ateniesi di cruda morte. s
: dican che fu spalluto un uom sì degno / in larghezza, ma io trovo
sangue reai che d'alta gloria è degno / e che per lui verdeggi alloro e
. d'annunzio, v-3- 323: degno rifugio di dante quel castello di fosdinovo,
che pur ha toccato chi non sarebbe degno di sfibbiare a lui uno stivale.
un pesce mirabile, il quale avendo giudicato degno delle attendendo la venuta d'assan per sparare
137: per esser poverello io non son degno / sparger dinanzi a voi le mie
rai, sparger d'onore / e render degno il nome suo d'istoria! bertola
: non avevo sparmiato fatica per renderlo degno d'esser letto dalle nostre genti.
non il secondo, / o sisto, degno di più nove carte / e di
colonna, 1-62: seguite il vostro degno alto viaggio: / ché 'l ver pastor
pria / cosa che s'aducessi a porto degno, / usci'dello scrittoio e messo
a. cattaneo, ll-77: stimereste voi degno donativo da appendersi per vóto a nostra
seguenti al fine degli antecedenti, senza lasciarvi degno spacio, come meritava tal opera
/ e no menda so error, / degno è de disciplina. malatesta malatesti
onore, chiamato però cavalleresco. -particolarmente degno di nota, importante, rilevante,
sua specialità c'è in ogni uomo degno la sollecitudine morale per la propria famiglia,
questo? è logico ch'io faccia? degno di me?... quanta
fiorenza (come di luogo pio e degno d'essere aiutato da ciascuno) mi
mi spegno / e moro per lo degno / amor, che m'à in servenza
tempo si spende, in qualche atto più degno / o di mano o d'ingegno
e che disprezzo e ch'io non degno di giustificazione. pascoli, 11-88:
: essendo fatto nemico di dio non è degno di lui, né di nullo suo
indegno di benefici del re e non è degno della vivanda sua né di nulla cosa
signore / che sarebbe da lui stimato degno / che la figliuola sua per moglie
/ se de la summa grazia non è degno, / ché quando quella vuol senza
minimo di tutti gli apostoli e non son degno a'esser chiamato apostolo.
re e dalle patriotiche cure del suo degno ministro le ulteriori providenze. -riscontro concreto
sperperato di modo da fare impossibile un degno e ragionevole tentamento d'aperta sollevazione.
io era meritevole di qualunque favore e degno di tutta la stima ed affezzione dei
signore / a cui fatto era questo degno onore. b. davanzati, ii-
. (superi, spettabilissimo). degno del massimo rispetto, egregio (per lo
di spettabile famiglia. 2. degno di venerazione (una divinità, un morto
il mio cubiculo. 4. degno di essere veduto, magnifico. boccaccio
vista no? -modello esemplare, degno di imitazione. s. agostino volgar
rosei nel loro genere, non è egli degno della presenza degli dei? leopardi,
di spettacolo: mal condotto, non degno. l'illustrazione italiana [28-iv-1907],
spettévole1, agg. ant. degno di ammirazione; ammirevole.
città e, tra i fiumi, più degno / l'ana trovai, che per fiandra
guerriero, si manifestò fino d'allora degno delle sorti che l'attendevano. ghislanzoni,
mi mancano l'espressioni, caro e degno amico, per ispiegarvi la tenerezza e
compensarti nel solo modo ch'egli crede degno di te e de'tuoi moventi nell'azione
perché zefiro, il tuo fratei più degno, / fuor del mondo cacciassi, e
presunzione di cotesti accademici a voler fare degno vocabolario di tal vocessa, perché una
. d'annunzio, iv-2-1195: il degno spingitóre [del carrozzino] -chi
. corsini, 1-54: fu in un degno di riso e di pietade / il
, sotto un nuvolame cupo e spiombacciato degno del magnasco. = comp. dal
scòrto a fine virtuoso, è il più degno spiracolo di dio e il maggior dono
solo fra i miei contemporanei ho conosciuto degno non che di sentirla, ma di
/ e di salire al ciel diventa degno. buccio di ranallo, 1-394: te
spiriti per dare al pubblico un lavoro degno de'suoi talenti. graf 5-56: lo
/ e 'l nobil mio volume feci degno / di temporale e spiritual lettura.
confessò attratto da roma. 5. degno di alta considerazione, di fama; che
affermazione 7 che di noi nascerà sì degno erede / che in roma splenderà la
/ il più saggio, il più degno, il più stimato / che splenda col
muratori, 5-iv-230: l'ultimo ternario è degno di gran plauso per la splendidezza e
: è certo che voi sete prestante, degno e nobile ne lo studio de le
/ di trivo e forcaiolo. degno / di farmi ricco assai di maggior regno
incarnazione il corpo umano ivenne ancor più degno di reverenza per esser stato spoglia di
, x-168: non sarò stolto, / degno d * esser burlato, / se
cvi-328: se gravida sera, di morte degno / giudicato serò, e sera mia
rizzi, spondoli e tutto quanto è degno di sapere con mirabil arte di pittura e
, e l'uso, che pare degno di riso a'dì nostri, era santo
, nulla più dolce e nulla più degno dell'uomo libero; è quido
scampo. 2. ignobile, degno di profondo e assoluto disprezzo, di
al cinema ». 3. non degno di particolare rilievo o interesse; trascurabile,
27-946: meglio esser vittima d'un sacrificio degno nell'ora del trionfo che diventare,
p. de'ricci, lxxxviii-ii-375: spirito degno di laurato onore, / virtù suprema
groto, 197: voi siete ben degno d'esser lodato, ma non da sì
, vedute da chi egli ne facea degno. aleardi, 1-453: la curva /
[re] coi suoi baron parato e degno / già nella nave i ferri avea
più chiaro, ameno fonte, / degno di dolce vin, cinto di fiori /
. sputacchiàbile, agg. letter. degno di essere sputacchiato; spregevole.
. letter. spregevole, ignobile; degno di ogni biasimo. leopardi,
loredano, 5-213: drizza un colpo degno di memoria / contra costui, ch'
'nec infamia iuris nec infamia facti', ma degno d'onore, e di grandissimo onore
sì leggiadre. lemene, ii-155: tu degno eletto infra l'umane squadre, /
antinomia che atterrava e squarciava ogni uomo degno di questo nome. -attraversare di
di spender più parole per convincerli che sia degno d'es- ser portato in trionfo.
). cesarotti, 1-vii-116: ettòr degno si mostra / emulo di pelide:
in un genere, ma per esser degno del secondo convien possedere tutte le modificazioni
da tanto affetto, che veramente apparisce degno della nobilissima mano che l'ha scritto
minacciato delle staffe. -non essere degno di tenere la staffa a qualcosa: essere
delle nostre bande, a'quali non è degno di tener la staffa qualunque fungo,
inferiore. bandini, 1-ii-142: il degno capitano era una strana accozzaglia di tristaccio
stampa (con valore aggett.): degno di essere stampato. fagiuoli,
26. locuz. essere da stampare: degno di essere divulgato (un'affermazione,
, 4-43: di lode sopr'ogn'altro degno / parmi colui ch'edifica sua stanza
degli eletti / nel più alto e degno stato; / or mi trovo fra '
fatto inverso di te, che se'degno di baciare la terra dove e'pone e'
stato, col bene amministrarlo si mostrò degno di averlo avuto. 20.
. statuàbile, agg. letter. degno di essere rappresentato o onorato con una
passione amorosa. dante, li-4: degno fa voi trovare ogni tesoro / la voce
mi feo, non di gioirne, degno. testi, i-25: faccia amico destin
/ maturar si ve- dran frutto più degno, / e l'allor, che le
ostri, / cui si dovrìa, degno del guardo oggetto, / sterpose appresentar montagne
e pel senno. -autorevole, degno di fede. nardi, 306:
-valutare positivamente, apprezzare, giudicare degno di considerazione. gherardi, 1-ii-399
(superi, stimabilissimo). agg. degno di stima e di buona considerazione per
dette dello stimabilissimo. 2. degno di apprezzamento, pregevole per le caratteristiche,
. l'essere o l'apparire pregevole e degno di stima. l.
maraviglia de le vostre sole virtù vi stima degno di aualunche scettro si sia. s
più stimati. 4. degno di nota, rilevante (un evento storico
luogo celestial, luogo divino! / degno di centomila riverenze. salvini, vii-4-6
mai, / quanto era il stirpe mio degno caduto, / el mondo ed io
carrara, e con molte guglie, degno della sua stirpe. n. ginzburg,
fine de'suoi costumi e misfatti ben degno trovava. 5. discendenza,
fiamma che preparò questo polletto saporito non è degno della vostra fiorente bellezza che l'italia
mise al mondo senza sforzo ma è degno della stitichezza di quelle paludi soffocate.
al nostro tavolo. -non essere degno di allacciare gli stivali a qualcuno: =
tutto stoico. tasso, n-iii-700: degno è di maggior considerazione ch'egli [aristotile
banche. -fare storia: essere degno di essere annoverato fra i fatti storici
. fazio, 1-21-72: camillo è degno qui d'alta memoria, / perch'allor
voleamo dottorar uguanno, / e sarìa stato degno turcimanno, / da contraporria quel poeta
strangulò. tesauro, 2-ii-142: tanto più degno di commiserazione, quanto che seppe ingannar
strapazzévole, agg. letter. degno di disprezzo. carducci, iii-18-257
anno non si può negare che sia degno di grandissima lode. salvini, v-3-4-7:
e se questo non basta a renderlo degno di scusa, mi stringerò a dire cogli
di persone a persone per fine non degno. 'salgono a forza di strisciamenti'.
: lodare o favorire chi non è degno. p. nelli, ii-13 (
credessero pure minacciati. graf 5-201: degno d'invidia e virtuoso e saggio / chi
ed è un punto curioso, diiicato e degno d'essere diligentemente ponderato. a buon
a venire a termine nel quale sia degno della cosa amata. rosmini, xi-129:
si spende, in qualche atto più degno / o di mano o d'ingegno,
intendermi con quel pilota che mi sembri degno di subentrare nel posto del caduto.
/ e subietto più suso ancor più degno. salvini, 6-50: nel terzo della
stato da me onorato, sì come degno. niccolò cieco, lxxxviii- ii-201:
un paese, una città, uno stato degno di gloria e di fama; farlo
onorevole se non chi se ne mostra degno. segneri, ii-151: faraone..
, niente ammirabile; niente ti sembri degno d'estimazione..., se non
. boccaccio, viii-1-211: si fece degno di dover potere sicuramente ogni alta materia
eloquenza. muratori, 5-iv-77: è degno [il sonetto] di non ordinaria lode
potuto avere. né altro mi occorre che degno sia di venir alle orecchie di vostra
, la dilettazione infinita. -dimostrarsi degno della nobiltà ricevuta dagliavi.
colui, che fu eletto, e stimato degno eli una gran corona, di quello
e un premio così esuberante è troppo degno d'invidia. leopardi, iii-237:
, / ove ora il novo successor tuo degno / di grazia e di perdono apre
il ciel te destina a darci un degno / successor de'martelli, il vago aspetto
. ant. con eccellenza, in modo degno. seneca volgar., 3-279:
rievoca i costumi dei sultani, degno di un sultano per la magnificenza, il
. pulci, lxxxviii-ii-294: chi è fatto degno / sotto tuo dizion menar suo vita
della mia pelle. -non esser degno di portare le suole di alcuno: come
me, le cui suole io non son degno di portare. 14. dimin
della stampa a suon di telegrammi è degno del 'secolo finiente'. einaudi, 561:
tua musica superba. -grandioso, degno di ammirazione (anche con uso antifrastico
guido, lxxxviii-i-180: miraeoi novo, degno e peregrino; / ché per ogni
superlaudàbile, agg. ant. degno di sommo onore, di eccelsa gloria
segno / darti dell'amor suo forse più degno. -soddisfare una necessità;
/ di sangue il volto prezioso e degno, / portando in collo il tuo
centenario natalizio del divino poeta in modo degno di lui. 2. ant
a 'ntonar le sue laude non è degno / spirito uman, perché tant'è suprema
fanno un'almo vii, supremo e degno. alamanni, 24-206: poi senza
, 2-95: di suprema lode è degno il picciolo rame nella villa borghese.
il filosofo in senso eminente (il filosofo degno del nome) si potrebbe definire un
e non istituire repubbliche, sia svarione degno di pietà nella patria di niccolò machiavelli
pregiudizio che solo il latino fosse strumento degno dell'arte. -far cessare un'usanza
re piglia mogliere, cerca lo più degno e lo più onorato che si sia di
ché io ti possa svergognare come tu se'degno, sozzo cane vituperato che tu se'
., 18-1 (333): è degno d'essere impiccato all'alte forche
è quello convivio, di quello pane degno, con tale vivanda qual io intendo indarno
a te, tal a me fusse degno / aver d'amor le chiavi, ill'
fatto un parentado nobile e di sé degno. 3. cioè, vale
argomento. tal'è quel de'tarrochi; degno concerto di barbaro ingegno: dove tu
ignocco, sciocco,... degno di star fra fomari e calzolai e plebei
/ e 'l nobil mio volume feci degno / di temporale e spiritual lettura.
nostre bande, a'quali non è degno di tener la staffa qualunque fungo, per
] di costumi antichi, un cavaliere degno della tavola rotonda. carducci, iii-9-26:
teatri di posa lo stile si fa degno d'attenzione soltanto quando degenera nella maniera.
3. azione, comportamento o uso degno o tipico di grato, di natura
l. dati, lxxxviii-i-402: né pensa degno ch'ella, immortale, venisse /
/ d'un minimo riposo si fa degno. 4. camminare zoppicando.
cervello allegro qual io descrivo, più tosto degno di lode che di biasimo, perché
cui già forse 'l fallir nostro è degno. guicciardini, iv-158: sforzossi lautrech,
che corrompono li animi, non lo tennono degno d'uno piccolo tempierello? 2
carrara, e con molte guglie, degno della sua stirpe. 3.
. 4. figur. luogo degno di onore e venerazione per essere la
e si manifestano in modo sublime e degno della più alta venerazione. boccaccio
mi gitto fora, / né di ciò degno sia d'aver convenuto.
si feo / condottier d'impudiche anime degno, / e di ree voglie genitor più
un cotal mollichic- cio e tenerume più degno in vero di un popolo d'eunuchi che
arder mi feo, non di gioirne, degno. marino, 1-4-53: del maligno
dagli errori di qualunque specie, potrà esser degno dell'accettazione vostra questo lavoro, che
quanto oggi che dovrei e vorrei rendermi degno del nuovo onorato nome. cantoni, 428
e nel maneggio delle armi che fosse degno d'altrettanta perfezione d'animo. cassieri,
/ con lui accompagnato cuor ben degno di verace fede, / proruppe ipazia,
col volgare di provenza e da sonar degno dell'aula imperiale. pasolini, 9-271:
/ car signor mio; fa di memoria degno / chi virtuosamente vive e more.
de l'etica, che l'uomo è degno di loda e di vituperio solo in
in tutta romagna niuno cavaliere che fosse degno di sedere in suo luogo. dante,
amore. -reperto pregevole, degno di nota. nievo, 1-129:
certo sarà bella cosa quello marmo dove tanto degno e caro tesoro fu trovato. boiardo
i-i-18. la testa è il più degno membro e 'l più bello. tasso,
che gli altri d'onore e di fama degno. monosini, 352: 'maximos
: sapiente e onesto, d'onor testato degno, b., guittone, indegno
xxx-10-190: questo sia guiderdon gentil e degno / de la mia pura inviolabil fede
boschini, 221: veramente quel studente degno / merita che se fazza sta mencion
re e dalle patriotiche cure del suo degno ministro le ulteriori previdenze, acciò la
lo legno / aloè, ch'è sì degno. = voce dotta, lat.
carducci, ii-4-141: tu non sei degno di confonderti con i titanetti dello stile
ricordo il mio nome. - vorrai essere degno del nome e del titolo che porti
unqua tu scocchi, / ché non è degno d'un cor villano, o bella
possono esser tocche col mio metro / non degno a ciò; ma pur lodovico pio augusto
nobiltate / refugio è di famoso, degno erede, / quant'alcun delle gente
senato, perché e'non le desse degno castigo. p. tiepolo, lii-5-26:
. catzelu [guevaraj, i-15: degno veramente è licurgo di lode, per voler
è considerato con il massimo rispetto, degno di grande considerazione e ossequio, intoccabile,
lami, 1-1-97: si rende di osservazione degno il tondeggiare, che fanno presso le
; perché chi fa tali cose è degno d'esser chiamato carnefice piuttosto che giudice »
/ che tomi a chi 'l rubasti il degno elmetto. stuparich, 5-252: «
che da tal radice / dovea sì degno germinarsi il seme, / che le parti
da un gran peccaor chi no n'e degno de nome ma lo sourenome se po
o sanità, s'io ne son degno. 3. che intorpidisce,
. l. quirini, 112: così degno è 'l mio ardor, che quasi
certo / di far di torsolate un degno acquisto. guerrazzi, 13-93: gl'inglesi
centorione -paralitico en tortura / non so degno ch'n mea casa -si descenda tua figura
se de la summa grazia non è degno; / che quando quella vuol senza ritegno
mio tracoitato core, amando u'non son degno esser amato! malisfini, 136:
: a qual di laudi / meno è degno, a lui pur ne fan corona
; inelutquesto soprassalto inaspettato d'angoscia è degno del più alto poeta tragico. bonghi
, luttuoso, nefasto, doloroso; degno di una tragedia; rovinoso, catastrofico
». « tu non ne se'degno ». cavalca, 20-400: « fel
trama con femmine alcuno mai si truova piacere degno o certo diletto; disagi sì molti
3-42: incontrato un tramagnino e stimatolo degno di ricevere ambasceria, gli si avvicinò e
/ che d'una iusta grazia farme degno. ariosto, vi-506: ma 'scolta un
) agg. ant. assai nobile; degno del massimo onore e rispetto.
visii. e sensa fallo quelli solamente è degno di sì tranobile cosa ed onorata
lavoro d'auro trapassa ché terra lavorare degno, orrevile e utile è, e
orrevile e utile è, e non degno auro. pellegrino da castiglion fiorentino,
strana / de mandare in exilio julio degno, / ma dio che pò gli trarupe
de gli onori tuoi, vicenza, è degno. savinio, 22-111: componeva [
che pur aveva in john burroughs un degno seguace di emerson e presto trovò in
buonafede, 2-i-265: veramente fu ben degno di singolare ammirazione questo abari, del
pena, che può d'alcuna scusa parer degno il sospetto. zeno, i-50:
lui possa essere passato sottinteso e non sia degno di spiegazione. -che non
e cieco si fa conoscere, e degno che di lui ciascuno si rida. lancellotti
lxxxviii-i-268: o animai sacro, santo e degno / alfe mistero, celeste e divino
galanti, 1-ii-84: sarebbe stato anche degno di questa accademia, l'occupare parte
altezze parlare, da che lo vostro degno nome dal sidereo cielo è traslattato in cloaca
cosa, perché la testa è il più degno membro e 'l più bello; sì
c. campana, ii-2: fu degno parimente di memoria quest'anno, per
non potendosi saziar di lodar abastanza il degno modo, col qual fu recevuta.
di santo giovanni battista, non saresti degno trattare né ricevere questo sacramento, il
so cni potrebbe oggi scrivere un testo illustrativo degno di tanta eleganza di tratto e di
vita, [di emo] e più degno di storia è quello appunto ch'ella
o signor de li borghi inclito e degno fiorenza e non mi dar travaglia; /
in contraccambio il mio caro, onorato e degno amico. foscolo, vi-306: il
un suo servidore, / non sarei degno di tant'allegrezza. = comp
/ che non fu visto mai sì degno treno. l. pascoli, i-312:
i nemici del suo re, non è degno di portare quel nome e quella divisa
bricherasio, 1-57: egli è molto degno di considerazione, anzi è forse uno
/ qual generoso cor fu mai più degno / di ricever gli omaggi ed i tributi
il soggetto è sempre nuovo, e sempre degno delle nostre discussioni e ricerche.
le umane vicende per fame un uso degno di me, e forse a me più
due trionfali. 12. uomo degno della glorificazione celeste. laudario della compagnia
maggior trionfo che d'esser io stimato degno d'esserle figlio. cavour, iii-169:
il gussani che fosse questo un negozio degno delle più attenti... riflessioni.
, 2-246: l'accolse un applauso degno di tanto avvenimento. i forestieri in via
nella piccola valle; ridere: tristanzuolo degno d'esser fatto cavaliere dai ciompi su case
scaglioni, che digradano in platea, degno dell'infemo, che suggerì all'alighieri.
. /... il mio non degno / caso riconoscete, e 'nsieme udite
si fa contemplare un duello come spettacolo degno di riputazione, di rimembranza, e si
perdonami, signor, non che sia degno, / come ancor festi al gran trombecta
sì ch'io non so trovare essempro degno. s. bonaventura volgar., 1-68
, ii-8-4: solamente gesù singularmente è degno d'essere amato; il quale è trovato
mostrare a cotesta gente che non mi degno ricordarmi delle loro truffaldinerie. emanuelli,
turbazióne, che lo rende non meno degno di pietà che di maraviglia. de sanctis
testi, i-248: d'egual lodo è degno / quel ch'ai placido mar fede
/ di che il mio cardinal mi fece degno, che sempre al collo solea portare
tutto non degnamente l'amico dole, degno è co. llui dolere, non già
certo / che gli sia para- on degno in battaglia, / ma scorre ove la
, tanto indegno di gran principe, quanto degno di grande amatore. g. m
esperienza differente e fedeli ad un abito degno. 4. con animo riconoscente
quella osservanza e officiosità, mi riputava degno d'essere amato. calepio, 13:
proprietà. giannone, 1-i-39: è degno ancora da notarsi ciò che lorenzo valla
: noi lo consideriamo come sventuratissimo, degno dell'ultima compassione e oppresso da una
ingegno / alle meccaniche arti ed ercul degno / si fé di ettema fama l'orgogliose
proprio, facendomi conoscere che non son degno della fortuna che vostro fratello mi accorderebbe
umiliato / e non si creda per merito degno. rappresentazione di rosana, xxxiv-666:
tasso, i-258: confesso d'esser degno di purga per lo mio umor melanconico
tutto ciò, dico, formava uno spettacolo degno dei più bei giorni dell'antica roma
aureo volume unirle / di regio leggitor degno, e del cedro. 6
. carducci, iii-22-325: disse non esser degno di andare dinanzi l'imperatore, ché
sconfitte / fosti sicuri e gente d'onore degno: / ma poi che di viltà
l'uomo ha fatto tanto, che sia degno d'essere usatore di se medesimo.
non escitte più valente giovano né più degno d'onore. -figur. provenire
5-14: o luogo felice; e degno d'esser smaltato di zaffiri, e
pur poco conveniente, ch'un così degno giovane uscito d'un sì alto re
sinibaldo generale capitano, non per più degno, ma per la signoria degli ermini,
, 6: 1'non seria pur degno aver del feno, / com'hanno i
p maffei, 280: fu anco degno di eterna fama ciò che occorse nelle esequie
, per l'appella d'una gogna / degno, dell'altrui opre usurpatore, / io
. gli chiamano anche 'utilitaristi', con nome degno »... asteniamoci, dall'
. gli chiamano anche 'utilitaristi', con nome degno... ». così scrisse
di bergogna, quale gli era cum degno partito offerta, et a tanta affinità da
dimostrarsi infondato, non certamente vero o degno di fede (una dottrina, un'
. monti, x-1-440: di venere era degno il tuo bel viso / e di
, valoroso o ammirevole, meritevole, degno di lode. fra giordano,
io già per me non era tanto degno: / m'a quel ch'io vidi
16. meritare qualcosa, esserne degno. boccaccio, dee., 1-10
. d'annunzio, 8-172: questo degno custode di porte, nativo della valle
/ da ogni creatura, com'è degno / di render grazie al tuo dolce vapore
23. filos. tutto ciò che è degno di apprezzamento in -in logica matematica: qualunque
comune: tutto ciò che è riconosciuto degno di apprezzamento e dunque desiderabile in una
. 2. per estens. degno di considerazione; tale da essere tenuto
lo vi conduce, mantene e fa degno. chiaro davanzati, lviii-22 [var
/ ma perlo mondo vanezar, / degno e cair per gram folia / em porvertae
. 2. individuo infallibile, degno di fiducia cieca e assoluta. -
, scurrilità. bruno, 3-568: il degno silenzio e taci- turnitade che versano nel
/ da ogne creatura, com'è degno / di render grazie al tuo dolce
negar miei versi a chi d'averli è degno? alfieri, xiv-2-104: noi vati
ch'improvviso spettator mirai / spettacolo sì degno e sì gentile / rimasi a guisa d'
'divina commedia', trovasse tempo e tenesse degno di sé il 'latrar nel caldo borro',
tanto m'avanze / che di voi degno amante io mi dimostri. loredano, 1-56
presso di me un veglio solo, / degno di tanta reverenza in vista, /
e 'velenosi'. redi, 16-iv-179: parve degno da investigare, se veramente quel velenifero
conca / ingemmata di perle, / degno navilio tuo, figlia del cielo, /
, 1-19: s'io non son degno d'averti per mogliere, né vendica ancor
agg. (superi, venerabilissimo). degno di venerazione e di assoluta riverenza per
, la memoria di qualcuno); degno di alta stima e considerazione (una
sf. invar. condizione di chi è degno di grande rispetto, stima e deferenza
venerale, agg. letter. ant. degno di stima, di rispetto, di
). che è oggetto o è degno di venerazione, di adorazione, di culto
. 2. per estens. degno di profonda stima, ammirazione e riverenza
veneranda e rispettata. 5. degno di notevole apprezzamento; pregevole per le
le son grati. 4. degno di grande rispetto e riguardo (la vecchiaia
, agg. ant. e letter. degno di venerazione o, anche, di
quello ch'è leggiere, e ch'è degno di venia, cioè che agevolemente si
non chiedo venia, non ne sono degno; prego soltanto mi sia permesso esporre
1-154: parvi dunque peccadiglio veniale, o degno di scusa, che uno..
spender più parole per convincerli che sia degno d'esser portato in trionfo: attori
la quale in questa nostra opera ci pare degno di mettere in nota verbo a verbo
, benché ne sia / d'onor degno ed amico, io non terrommi /
con miserabile fine morì di settantanni, come degno figliuolo di podalirio, per cancrena che
e magnificare la storia d'un tirannuccio degno, a dir assai, di memoria delle
del cor non prende, / non sarà degno mai seder a mensa, / dov'
scienza, / tu se'profondità, degno intelletto, /... / vaso
/ cader co'buoni è pur di lode degno. ariosto, 45-4: fidarsi a
prendete a verseggiare / di qualche fatto suo degno e gentile / dovrìa per guiderdon farvi
versificàbile, agg. letter. che è degno di essere messo in versi; che
rito, bensì l'anima conservata tempio degno della divinità) e gli sussurra dentro
. / se fu di monarchia nel mondo degno, / non l'acquistò colla spada
ciechi dove trovò giuseppe giusti il vestito degno a que'suoi pensieri acuti, briosi
vetro più chiaro, ameno fonte, / degno di dolce vin, cinto di fiori
un paradiso accolto: / specchio t'è degno il cielo, e nelle stelle /
mio segnor, che fu d'onor sì degno. boccaccio, dee., 3-6
lxxxviii-ii-223: deh; numera costui, che degno veste / el nome santo del tuo
se'servo, ma nemico mortale, degno di morte pessima. = comp.
studio e con vigilanza, si fece degno di dover potere sicuramente ogni alta materia imprendere
palesa un animo meschino e gretto; degno di disprezzo, ignobile, infame, spregevo-
ammiseriva. 3. reputare non degno di particolare rilievo o interesse o del
tormentosa dell'animo. 2. degno di grande disprezzo. gioacchino da s
non solamente è vile, ma vilissimo e degno d'ogni dispetto e vituperio più che
. carducci, iii-6-40q: il suo degno nipote, specialmente nel considerar le cose
panno d'argento, il quale fosse degno premio del vincitore. mascardi, 1-116
perciò si noma violaceo et è il più degno di tutti i granati. carducci,
rivedere quest'oggetto infausto, non mai stato degno di te, ed ora divenuto indegnissimo
: ve- drassi nella vita di sì degno pontefice, quanta forza abbino avute le
/ la sua virtù? quanto sia degno oggetto / d'amor, di meraviglia e
amico, e lo facci conoscere come uom degno e raro. del genere loranto e che
a vituperabile morte. 2. degno di disprezzo, di condanna morale (una
fatta, se possono. 2. degno di disprezzo, di condanna morale (una
come chi uno valente uomo infama è degno d'essere fuggito da la gente e non
malestruo disceso de li buoni maggiori è degno d'essere da tutti scacciato, e
, 59-7: « marco tulio cicero è degno di lode ». dice l'altro
s. gregorio gognare come tu se'degno, sozzo cane vituperato che tu se'.
i ret l'uomo è degno di loda e di vituperio solo in quelle
la volontà d'alzarlo sarà peccato, degno di vituperazione e ga- brusoni, 9-344:
. che si è reso o si rende degno della pubblica riprovazione, che è oggetto
molte sante opere. boccaccio, i-14: degno erede del tuo nome, nel quale
adritto a bastian nostro, d'onor degno. guicciardini, 2-1-111: di età
, non sa però se egli è degno d'essere eletto allo eterno regno. rappresentazione
. papini, vl-86: di libertà è degno soltanto colui che da sé la conquista
frugoni, i-15-8: perché d'un modo degno / teco amore m'incatena, /
matrimonii, e tu, o imineo, degno e etter- no testimonio di quelli,
i-649: qual de sti due è più degno d'avere / da la sua donna
a cui di gloria tal ti fece degno. dolce, 7-170: 1 tribuni
n. 31. dante, li-i: degno fa voi trovare ogni tesoro / la vosta
padre... non giudica alcuno degno di salute, il quale e'non provi
/ e per larghezza ti dico che degno / è da notare in ciascun bel volume
vo- mitoso. 2. degno di disprezzo, di riprovazione. lucini
ricevesse la gente con indosso un abito degno del suo impiego, non l'avrei probabilmente
voi. zeno, iii-415: abbraccianabito degno del suo impiego, non l'avrei probabilmente
perché grassi sono ottimo cibo, e degno d'ogni signoril tavola, e si cuociono
vostro, corteggiare chi più vi paresse degno dell'amicizia vostra. segneri, ii-ii:
dal votaménto di charlestown, nulla, che degno sia di speciale ricordanza, era intervenuto
superiore all'officio che tiene, così è degno di attenzione. viani, i3'323
gran danno per una republicaveder zappare un uomo degno di regnare, e regnare chi di zappare
s. v.]: 'affidabile': degno di fiducia. 2. che
. (benmèrito). essere meritevole, degno di stima e gratitudine. =
1-i-271: nella biografia di gorini, sarebbe degno di descrizione il suo laboratorio a s
, sf. condizione di ciò che è degno di essere contemplato. g
nato, / di sì ricco tesor stimato degno, / in questi tempi assai gloriar
. eternàbile, agg. che è degno di essere immortalato, di acquistare fama
m. -chi). proprio, degno di un fachiro. -al figur
. salvemini, 3-993: qualche carattere degno di rispetto... per la tenacia
sf. atteggiamento cattivo, crudele, considerato degno di una iena (e ha valore
. intelevisionàbile, agg. non degno di venire trasmesso in televisione.
, sotto un nuvolame cupo e spiombacciato degno del magnasco (le malenuvole della 'macaia'
dicembre 1991], 25: un aspetto degno della massima attenzione è comunque la trasformazione
, sotto un nuvolame cupo e spiombacciato degno del magnasco (le malenuvole della 'macaia'
massa (il famoso 'medium') non sia degno di lui, il suo rapporto con
per contenerli tutti e per assicurare un degno scenario al megashow... si è
gode di una reputazione deve colle azioni dimostrarsene degno. bonsanti, 4-108: né egli
e stipendio. prestipedatòrio, agg. degno di un calciatore dall'abilità funambolica.
, il considerare come sacro, come degno di rispetto e adorazione (e ha valore
. arcilaudevolìssimo). letter. sommamente degno di lodi, encomiabilissimo. baretti,
arcipretale, agg. scherz. consono, degno di un arciprete. nievo,
disprezzerai, vilipenderai, io ti stimerò degno del regno de'cieli.
2. r atto, discorso degno di un asino; sproposito che nasce da
(plur. m. -ci). degno del gigante atlante; caratterizzato da un'
arti / sotto il borbonio scettro, e degno farsi / dell'adorato ed immortal filippo
caco, cachi). considerare, ritenere degno di attenzione, in partic. in
si riferisce o appartiene a cagliostro; degno di cagliostro. labriola, 1-ii-367:
il ceccosuda, e fu di lode degno, / massime avendo a far con certa
significato molto conveniente all'ignorante contemptibile e degno veramente di ogni sorte d'irrisione.
sua attenzione verso uno straordinario artista, degno, come tom waits che lo ha preceduto
deoamàbile, agg. ant. degno dell'amore di dio (come titolo
. disistimàbile, agg. letter. degno di scarsa considerazione, di disapprovazione,
o che a pensiermaturo nonme ne reputan degno. = comp. dal pref.
-chi). tipico del gentiluomo; degno di gentiluomo. boccalini, i-92:
che si riferisce a un guitto; degno di un guitto. manganelli,
o in quanto considerato incapace o non degno. la repubblica [26-vi-1995]
carne di vacca americana incipollata un avversario degno di lui, e smise di corrodermi
questa comprende l'incubico capolavoro 'uomo seduto', degno di paragone con l'ultimo goya.
, sf. atto o comportamentonefando escellerato, degno di riprovazione e sdegno, che può
latrinoso, agg. letter. degno di una latrina. g.
mangiapane. magnificàbile, agg. degno di essere magnificato. u.
. m. -chi). scherz. degno di un gran signore.
sbaglio, ocheapensiermaturo non me ne reputan degno. na nomination / nomi'
si verifichino altri disastri: non è degno di uno stato, di un paese sovrano
(superl. rammentevolìssimo). letter. degno di essere ricordato; memorabile, rammentabile
gennaio 2003]: per completare questo quadro degno di una repubblica delle banane, i
resecando, agg. ant. degno di essere espulso, allontanato. campanella
gromo, 135: il primo incontro femminile degno di memoria il giovane wolfango ventiduenne lo
videocassettàbile, agg. che è degno di essere registrato su videocassetta (un