è un luogo di poche case, però degno di esser veduto, a cagion d'
/ che la materia e tu mi farai degno. caro, 12-iii-71: rimanendo puro
trascurabile, privo di valore, non degno di essere preso in considerazione; motivo
altri dal mio abbozzo in stil più degno / faccia quel ch'ombreggiai splender perfetto
tale da farne omero un poema: degno della più alta rappresentazione poetica.
, di sanfedista figlio di sanfedista e degno in tutto del padre. alvaro,
un certo omiciattolo, in ogni cosa degno di riso, col corpo bistorto e debole
vi dico; / adatto a, degno di, ecc.), introdotti dalla
tutta italia: questo paese poi è fatto degno di regnarvi l'onagro. carducci,
. g. visconti, 1-34: degno è che gli ochi mei abian ristoro,
... il rossetti eresse il palazzo degno dell'onda più melodiosa ed esatta dell'
. cesarotti, 1-vii-116: infine ettòr degno si mostra / emulo di pelide:
sostener più lo scetro io non son degno / s'oggi non mi dimostro / contro
: un monaco, caduto in peccato degno di gravissima punizione, onestamente rimproverando al
verso i vinti. 4. degno di onore, di approvazione e di lode
per se stesso eligibile, è anco degno di lode, o vero quello eh'
agate-onice, delle quali il lavoro sarebbe degno de'migliori maestri, nel cavo delle quali
, ii-411: la reina del regnarne degno, / per cui cessa onne fraude.
; / tu solo è''l malfattore, degno del tuo odiato. 2.
prime mie prove, non mi giudicò degno del compito troppo grande che aveva affidato
sancto de questa regina, quanto sei degno de laude, e lei de celeste
baldinucci, 2- xii-190: raffaello, degno lettore d'ordinaria nello studio pisano.
e largo regno / in lungo ordine e degno / lodarti i sacerdoti. dell'uva
, cioè i più vecchi al più degno luogo, percioché niun'altra differenza vogliono
, 7-v-33: particolarmente a me sembrò degno di luce l'ordine tenuto dalla chiesa
in lei dovuto. casti, 10-59: degno del pubblico odio è chi distrugge /
. guidiccioni, 5-86: mi reputerei degno non pur di riprensione, ma di
dell'istruzione e della coltura, veramente degno della nuova missione che gli è nell'
speculazione, nel senso più maturo e degno della parola. il programma da attuare era
voglia. boccaccio, vii-113: ercul degno / si fé di etterna fama l'orgogliose
che appresso di me si conserva, è degno di essergli prestata credenza. foscolo,
se riderete * / mentr'è l'originai degno di risa. chiari, 2-ii-32:
. gozzi, i-5-16: il secondo originale degno d'imitazione è orazio, il quale
del popolo che si mostrò il primo degno di storia. tommaseo, 21-9:
colui [s. domenico] che degno / collega fu a mantener la barca /
, / come di pregio non sia degno almeno / chi per ornarla s'affatica e
festo die! /... / degno che a ornarlo venga / giù per
veramente specioso l'ulivo, e sempre degno d'ornare i trionfi e d'annunziare la
di quante lodi amor t'ha fatto degno? 15. ant. e
107: fammi tu un lavoro / degno di roma, degno del tuo gusto
tu un lavoro / degno di roma, degno del tuo gusto / e del ponteficato
e chiaroj / eccome inanti un glorioso e degno / spirto. tolomei, 2-32:
orràbile, agg. ant. degno di onore. manni, i-234
inno, di quale orranza / sarà degno quest'alto ente vitale / che nella
onrato, orato). ant. degno di stima, di considerazione, di
d'antica loda il sito ch'è più degno / ne l'emispherio, ch'apennin
). ant. e letter. degno di onore per le qualità personali,
lavoro d'auro trapassa, ché terra lavorare degno, orre- vile e utile è e
orre- vile e utile è e non degno auro. b. davanzati, ii-io:
nel dargli orrevole sepoltura. 7. degno di rispetto e obbedienza. varchi,
acque. bisticci, 1-i-423: è così degno munistero che sarebbe orrevole nelle principali
e letter. condizione di chi è degno di stima, di rispetto e di
. 6. in modo encomiabile e degno di apprezzamento morale; bene.
per ricordarsi anche del duca valentino, degno figliolo di tanto genitore.
in modo indegno, vergognoso, ingiusto, degno di riprovazione, di biasimo, di
, ii-103: fu per certo spettacolo degno di lagrime il vedere un prencipe di
, intruglio osceno. 12. degno di riprovazione, di esecrazione; infame
ha il nome dello sposo, farà questo degno papini, 27-87: se dio era onnipotente
mensa / seder mi fece l'ospite mio degno: / e di quel ch'ebbe
sente / tanto in più chiaro e degno albergo ospizia. -trattenersi come ospite
asaissime virtudi... di lui ferono degno ospizio. fallamonica, 54: gli
ordinando l'ospizio e lo albergo che sia degno e atto a ricevere un tanto signore
. ossequiàbile, agg. letter. degno di rispetto, di riverenza, di
lasciato nel dimenticatoio. 5. degno di essere visto, interessante da vedere,
6. che è o appare degno di nota e di attenzione; che
è manifestamente negletta. 7. degno di stima e considerazione; illustre per
osservabilménte, avv. ant. in modo degno di nota, di considerazione.
osservandìssimo). ant. e letter. degno del più alto ossequio, di rispetto
e sacro giorno. 3. degno di ammirazione. carducci, iii-21-285:
del principe. birago, 13: degno di molta osservanza che solo i re
385: poiché la regina lo giudicò degno d'esser suo marito e tanto lo amò
qualcosa (per lo più nell'espressione degno di osservazione). alv. contarini
eredi maschi. muratori, 7-ii-74: degno è anche di osservazione che nel secolo
quarantotto, è un fatto nuovo, degno d'alta osservazione. 5
, per lunga ossidione, ti fanno degno di quanto elle posseggono e che a
spendere più parole per convincerli che sia degno (tesser portato in trionfo: attori
/ per l'universo secondo ch'è degno / sì che nulla le puote essere
suoi il bel coro prudente / nel degno ostel de la felice mente. baldi,
più tosto ostenuarla, ché così si farà degno di maggior lode.
baiardo, / si vide cominciar ben degno assalto. pirandello, 6-11: pioggia e
'l mio volo ottenne, / io son degno di star sovra le stelle. groto
nell'entrare -ho piacere che il nostro degno coadiutore sia qui, perché non dubito
nobile nell'ambito morale o spirituale; degno della massima considerazione e del massimo rispetto
mistier, gensore / dimanda overatore / degno, orrato e retto esso operando.
se quell'oprar, quel procurar che a degno / ob- bietto non intende, o
ciò non ti reputare, ma tienti degno di essere dispregiato, e la propria
uomini e gl'iddii che ne rendessero degno merito a manlio, suo liberatore e padre
paggio è sprovveduto / di ciò che degno fa di paggerìa. 3. collegio
vedesse solo quel che era bello, cioè degno di lui: una pagina o un
, un debole, un meschino. degno in tutto e per tutto di fare il
degli arienti, 2-171: aperto uno degno e rico forciero [ne trasse] una
-per estens. atto meritorio e degno di ricompensa, in partic. nell'
): abile ai pubblici uffici, degno di cariche pubbliche. monte, 1-vii-27
dappoco ad alcuno, quasi non sia degno neppur del pane che mangia. maestri voi
panneggiamento, che l'ha proprio e degno di rimirarsi. pecchio, 90:
di tali drappi. bellori, ii-121: degno di unica lode nello stile suo di
, beato a me s'io diventassi degno per somma contrizione e dolore de'difetti
dalle leggi del corteggio. 6. degno della mensa del papa, in quanto
professionali è indicato o proposto come esempio degno di ammirazione (anche con riferimento a
la lingua, ed e considerato perfetto, degno di essere imitato o, anche,
paradiso accolto: / specchio t'è degno il cielo e nelle stelle / puoi
.. poi che m'hai fatto degno / d'un sì beato riso / che
, / fanno di lor virtù degno paraggio. -fuori, oltre,
quel brutto traslato * paralizzare ', degno del tempo che moltiplica gli accidenti e
griselda, 20: caro marito mio, degno signore, / io son parata a
corso / dinanzi a tuo clemenza, o degno fiore, / la tuo virtù parca
12-230: odi sano parer, consiglio degno / di saggia mente e di maturo
parkinsònia...: si rende degno d'attenzione quest'alberetto, nativo dei climi
fermo e lucia, 211: sarebbe soggetto degno di curiosità la ricerca delle cagioni per
/ ciò che fa poscia a'intelletto degno. cassiano volgar., vii-9 (84
non siano altro che poete volgari, degno e ragionevole è che a loro sia
: fui certo un tempo qualche eroe degno / ch'or pari etico soffre. pratolini
accenti el tuo tenore / saria sol degno e risonante lira / che di parnaso
più che sé, non è a lui degno. guicciardini, 12-187: buono per
decoro e del lustro, si rende degno dei più abbondanti suffragi della pubblica benigna
che pietro thouar partecipava a chi fosse degno della sua amicizia. 11
disposizione ornamentale e letteraria. -specialmente degno di nota, importante. pallavicino,
era il rio ravone. -dato degno di nota, circostanza notevole. ulloa
viazo suo e quanto li par sii degno de scienza di essa serenissima signoria,
segurador de tute el mondo, più degno re del suo tempo, che fa ogni
: pu è misero e dolento / e degno su forche pender / preve chi no
206: gregorio primo se fu santo e degno / il libro de''morali 'e
, i-i-81: non mi fate men degno di questo dono che voi faceste camillo
. que'ministri di qualche minim'oggetto, degno forsi di emenda per parte nostra.
, nella sua passata per venezia lo stimò degno di esser da lui della sua presenza
: hai per consorte / l'uom più degno che viva, e dopo tante /
per la bocca di qualcuno: essergli degno avversario. f. caetano, 42
mio forte cuore; ed è pasto degno di me. g. raimondi, 5-137
dichiara ripien di merto e zelo, / degno d'avere il pastoral di lucca.
eccomi con voi, gregge sacrato e degno di cristo primo pastore. =
assai pensosi. -essere considerato degno del patibolo: un gran malfattore,
.. -l'angiol da patir non era degno, / non avendo esso errato,
: pensa oramai qual fu colui che degno / collega fu a mantener la barca /
colui ch'è buon, discreto e degno / e della gloria del suo sangue ereda
il bene di essa; proprio, degno di buon patriota (un'azione, un
voi che non mi facciate mai più degno di veder gli occhi vostri, senza i
quel mozzicone che pazzamente si persuade esser degno di quanto meritamente tu possedi. boccalini
, avrà mille pecette che lo renderanno degno di quest'onore. -taccia.
conformismo. panzini, i-272: assurdo degno di pietà il secondo [assunto]
del carducci costui? non mi pareva degno nemmen di precederle. -seguire l'esempio
, o recetto, qual fussi propriamente degno di essa. pederasta (disus.
55): signore mio, io sono degno di questo e di troppo peggio.
di fursy era incomoda come ogni istituto degno di montmartre, e a vedere negli
il più distante dalla perfezione, meno degno (e riferito a due termini di paragone
corsini, 4-56: ebbe atlante lassù ricetto degno / del suo valore, ed è
come voi col dir vago, altero e degno / ornate il mondo; né più
roba a un altre che sia più degno di te, ché tu non se'degno
degno di te, ché tu non se'degno di goderla. groto, 2-7:
passeroni, 4-28: un piato tale / degno e in ver d'un tribunale /
tu hai fatto il peccato, che se'degno di pena eternale, ch'egli non
omini son cagion di propri mali, / degno sarebbe che portassen pena. guicciardini,
sto in pena. / non sarei degno di tornare in me? / ho popolato
venne uom giamai d'in voi penar sì degno / e di tanti martir l'alma
provoca come conseguenza diretta una punizione; degno o suscettibile di punizione (una colpa
ecco, io primo se mi avrai per degno, io, chierico delle muse e
, / onde muse e poeti acquistàr degno / e chiar nome. =
la predicazione dell'evangelio in quel sì degno e sì ampio eer niun'altra via
/ per l'universo secondo ch'è degno, / sì che nulla le puote
scrivendo o pennellando il seguente successo, degno d'ogni memoria. casti, vi-69:
/ per darle miglior forma e campo degno, / chiamerai l'intelletto e la memoria
bella bugia. boccaccio, i-319: degno di grandissima riprensione sarebbe chi a così liberale
/ e chi si vince è ben degno d'impero. ariosto, 11-36:
, il cui pensoso aspetto / vi mostra degno di miglior fortuna, / deh grave
o mortai voglie / alcun fanno lassù degno di gloria; / mal pentersi e sperare
, io non paulo sono: / me degno a ciò né io né altri 'l
progredendo. cesarotti, 1-xviii-350: è degno d'osservazione nella storia dei progressi dello
del bel pallacio di mia donna, degno / di ospitar yove e ciascun prence
percussor dei fedeli di giesù, è degno di supplicio eterno. berchet, 36
specchio. pananti, ii-433: è degno di compassione chi, oppresso dalla crudeltà
prende'ed io / di pietà non son degno? metastasio, 1-iv-506: è [
giudicati non furono. dunque di perdonanza degno il mio dante sentenzio. -l'atto
che fa l'uom di perdon talvolta degno. boccaccio, vii- 226:
, 1-46: tu, uomo perduto, degno di dannazione,... come
lo detto frate peregrinieri crederà che sia degno per cagione de infermità e necessità di
guido, lxxxviii-1-180: miraeoi novo, degno e peregrino! / ché per ogni cammino
monti, x-3-283: oh peregrin sorriso / degno di paradiso! -sensuale (
: a ragione uno scrittore italiano, degno di essere più conosciuto ch'egli non sia
sicuramente ché 'l troverete ben perfetto e degno di vostra compagnia. g. cavalcanti
di loro perfettissime intenzioni, sarà altrettanto degno de loro sapientissimi riflessi qualunque volta accadesse
..., ma per essere degno della sua vista viene perfezzionato dall'animo che
con vigilanza [virgilio] si fece degno di dover potere sicuramente ogni alta materia
trattare; e, fattosene col bene adoperare degno, non dubitò d'imprenderla e di
/ e l'angiol da patir non era degno, / non avendo esso errato,
. 2. figur. luogo degno di grande venerazione. pascoli, i-483
sdebitò così: « non so; ma degno / ben è che 'l nome di
degni iscrittori, periva la fama di sì degno uomo insieme con lui. molza,
... non ci comparirà amabile e degno anch'esso del nostro cuore? nievo
: volgli che questo sol te faccian degno / d'esser signore, et ogni dì
il padre e divo / per te più degno de divino onore, / ma più
venire giuridicamente a decidere ch'egli è degno di star fra 'santi. magalotti,
vivi! un camita / ne fu degno inventore: un dì raccolse / i suoi
cader co'buoni è pur di lode degno. attribuito a petrarca, xlvii-127:
. -ben rilevato, spiccato, degno di nota. pirandello, 8-732:
non ha lasciato dietro diligenze per rendersi degno della grazia di vostre eccellenze. brusoni,
guidardonare e talvolta dice « anzi è degno di pena ». guidotto da bologna,
se il nome suo di celebrar son degno, / le consacro divoto ostie d'
e magnanimo, ve messe in petene degno. -non passare un nodo al
foco mi spegno / e moro per lo degno / amor, che m'à in
, / di tal gioia non è degno: / ch'avere io sol di lei
tristo crine]. 3. degno di compianto, di commiserazione; lacrimevole
via. verga, 5-139: il degno gentiluomo... era ancora in pianelle
. ant. e letter. degno di compianto e di commiserazione; lacrimevole,
. dante, xxii-io: a chi era degno donava salute / co gli atti suoi
o liguro terren, t'ha fatto degno / di produr pianta ov'ogni umano
poi 'l maestro gabriello / come 'l più degno dietro a tutti quanti / e per
ti par che questo sia favore / degno di non so che, degno d'un
favore / degno di non so che, degno d'un nodo / piantarmi in questo
: figliol, jove possente / ti faccia degno di sua grada magna. / 1'
-sentimento di quanto è giusto, degno e doveroso; disponibilità a compierlo.
guicciardini, ii-235: fatto questo progresso, degno più tosto di piccolo capitano che di
: « piccolo borghese... sei degno del tuo protettore ». « piccolo
: la quale palma leggiamo che fu degno d'avere il beato job,..
in piedi: apparire nuovamente plausibile e degno di fede. testi, 1-64:
nella scultura. bellori, ii-121: degno di unica lode nello stile suo di
/ have il tuo [dell'impostura] degno seguace; / ha pieghevoli parole;
d annunzio, 8-172: sfortunatamente questo degno custode di porte, nativo della valle
quando... correva voce che degno di chiamarsi greco era chi a furia di
, / ed èssi gloriosa in loco degno. boccaccio, dee., 7-9 (
eo trovasse incarnata la pietanza, / degno siria de le'morte dare / corno a
/ ove ora il novo successor tuo degno, / di grazia e di perdono apre
cattaneo, 1-5: debbe dal più degno di loro nei fondamenti la prima pietra
e qual cagione il fa essere sì degno; /... / e s'
febo, che spesso inviti eroe sì degno / al pindarico suon di cetre argive
alto cor che fu d'onor sì degno. -acquistare un colorito innaturale, insolito
del prefato tempio per dare benedizione al degno principio della detta lanterna. machiavelli, i-vii
a provare se il futuro genero fosse degno di lui, lo invita a pranzo
come molto pio e profittevole, è degno di gran lode. bandini, 2-i-178
chi più su ha, / nonn-è degno che dea prosedere. dante, in}.
vien che del favor celeste / interamente è degno. marino, 1-33: avvi quante
che non è razionale, ma è degno di mentovarlo per gloria de'pitalieri,
cosa avrei scritto a quei cialtroni, degno di loro e dell'ira mia.
ahi quanto, spenta lei, men degno fassi, / cieco mondo infelice, ogni
seriman, i-201: allora piucchemmài mi parve degno di pietà il signor prezzemolo, da
impari / de l'offizio primiero altro più degno. / spargesti polve a pizzicar le
opere. bandi, 1-ii-142: il degno capitano era una strana accozzaglia di tristaccio
diventerò pizzuga attenderò a comporre un coccio degno di essere ridotto in iscatola da tabacco
/ l'error d'un infelice / è degno di pietà. varano, 1-484:
generale, improvvisò un esercito certamente poco degno di vittoria, frenò rapidamente i disordini
plausibile. 2. lodevole, degno di approvazione o di ammirazione. peregrini
boccabadati e ha detto aver intrapreso un soggetto degno e plausibile. denina, 1-i-85:
, 5-iv-230: l'ultimo ternario è degno di gran plauso per la splendidezza e
plebeo il nobile diviso / abbi luogo più degno in paradiso. f. d.
ne sa sopra cotal materia s'è degno d'esser chiamato gentile nel sangue chi
/ in laudar voi d'ogni gran laude degno; /... / così
gaetano viva lieto, / che d'onor degno ben è: / la podagra il
rima non siano altro che poete volgari, degno e ragionevole è che a loro sia
sapev'ei che poetando egli era / degno di colpa? il poetar è ciancia?
sparte, / perché 'l più degno fa più degno il ditto! lapaccini,
perché 'l più degno fa più degno il ditto! lapaccini, lxxxviiiii- 18
. che si concede a un poeta; degno di un poeta. boccaccio,
], 2-368: nel quale diploma è degno di osservazione che si specificano ancora altre
sia pien di scortesia, / e degno stimmi sé di signoria, / e ciascun
polìmio, agg. ant. degno della musa polimnia per la varietà e
ornarlo de tutte quelle qualitati che a degno signore se convengono. genovesi, 12
fiamma che preparò questo poiletto saporito non è degno della vostra fiorente bellezza che l'italia
mise al mondo senza sforzo ma è degno della stitichezza di quelle paludi soffocate.
celebrato dagli antichi, che il credettero degno d'abitare i luoghi consacrati alle divinità.
: concludo col ripetere che è lavoro degno proprio d'un cervello di pollo il mettere
m'occidete, ben ch'io seria degno / che non me remanesse osso né polpa
benché ne sia / d'onor degno ed amico, io non terrommi / di
si faccia, si viene ad essere degno e grato a'dei, ma per sperare
nostri nimici. 3. degno, tipico di un furfante; disonesto,
gaglioffo, poltoniere e vile, / degno di star col ciacco nel porcile! bandello
è 'l giuoco e tien l'ordine degno / della milizia; e ciò si può
, un de'più bei squarci di poesia degno in vero del cedro eterno e della
sagra della primavera', non c'era artista degno di tal nome, salvo, beninteso
indipendenza e la libertà, è poco degno il nostro tempo di sì pomposo nome
dispiacere. / non liberate chi è degno di morte, / fate nel mondo
e arion cangiar la sorte, / sì degno pondo cillaro non ebbe. menzini,
, sangallo: fammi tu un lavoro / degno di roma, degno del tuo gusto
un lavoro / degno di roma, degno del tuo gusto, / e del ponteficato
] precede un arcivescovo o vescovo più degno nella sua diocesi o territorio, ma
di vedere quel nobile imperadore già sì degno fatto per tante vittorie. b. davanzati
vulgo e populazzo voglio dire, / degno, prima che nasca, di morire.
il nobile in prodezza, perché più degno non sia di ricever doni, con ciò
di legnamucci e di foglie di palma, degno ricetto della gente che dentro vi si
preparato al destino; che si faccia degno e si tenga pronto ad abbracciare gli altri
gaglioffo, poltroniere e vile, / degno di star col ciacco nel porcile!
gaglioffo, poltroniere e vile, / degno di star col ciacco nel porcile!
in ricche spoglie, / non sei degno d'aver sì bella moglie.
cara, a lei lo porgi e degno / renda materna mano il don, che
elezione porge questi beni mortali a chi è degno degl'immortali, gli purga con la
che si ritegna, / ché oggetto degno al mondo non le porge [il pensiero
c. i. frugoni, i-9-151: degno è il nostro buon fontana / de
inchiostro quel fiore che, come fu degno d'esser tinto delle porpore preziose della
: / il più saggio, il più degno, il più stimato / che splenda
ciò che si dovrebbe amare o considerare degno di stima, di attenzione.
essere) di poco conto, non degno di stima e di attenzione. allegri
. savonarola, iii-204: non sono degno di baciare la terra dove iona poneva e'
: o bellissima diva, io non son degno / di colà por le labbra /
, 29: questo miracolo non pare degno di fede, però che in sì grande
casalicchio, 231: mai potrà essere degno di lode chi per tale modo di fare
ingrati e rei, / e sia degno di questa e di più pena. p
avere voi, che principe sete, giudicatomi degno di portare gli abiti dei prìncipi.
verso il portinaio... sfortunatamente questo degno custode di porte, nativo della valle
natura fatata e incantata, era un attore degno di quel teatro: essere ancora primitivo
11. che è o appare apprezzabile e degno di lode; buono, valido.
delle armi o tralasciasse per quelle alcun degno fatto. muzio, 5-106: il
è sua bontà. / chi mai con degno suono / sue posse narrerà?
valore di chi ama e lo rendono degno di stima e di considerazione. abbracciavacca
tutte le mie follie, ho un cuore degno del tuo amore. bettini, 1-176
a lodovico ti lodò infinitamente come uomo degno di molto miglior sorte e prezioso per
era ben mancato chi si giudicasse esser degno d'esser re e chi si ricordasse d'
goldoni, ix-984: il tuo valore / degno è di possederla [rossana];
tanti avoli illustri ad un nepote sì degno appianato bastevol- mente il sentiero?
l'alta tua virtù non ti fa degno / di questo sol, ma ch'io
vita nuova, 25-8 (114): degno è lo dicitore per rima di fare
mercé si pona; / di mercé degno è l'ir correndo in posta.
popini, iv-822: il poeta è degno del popolo. gabriele e non vittorio
, e senza dubbio era, men degno di lui. arbasino, 9-269: il
il mio sepolcro alcun avanzo di me degno d'essere raccolto dalla posterità. nievo,
d'intendermi con quel pilota che mi sembri degno di subentrare nel posto del caduto.
, 1-42: il nostro invitto re, degno e iustissimo, / qual dio preservi
che io, quantunque oscurissimo, sono degno di laudarti, perché so dirti fermamente
., iii-rv-6: l'uomo è degno di loda e di vituperio solo in quelle
: per esser poverello io non son degno / sparger dinanzi a voi le mie
bene. 4. sventurato, degno di compassione (spesso in espressioni esclamative
di ogni altra scuola. 5. degno di compatimento per i limiti mentali,
: son nato poverino e non son degno / di vagheggiar sì nobil creatura.
29. con valore fortemente spreg.: degno di irrisione e disprezzo (ed è
e d'util grande, giuoco d'esser degno / a tutti per prammatica anteposto!
ogne altra cosa opportuna tanto compiuto e degno che a ogni gran signore bastato sarebbe
del nobil grado il [ganimede] rende degno, / ché sempre in ogni prandio
il vide, sorse, / parendoli baron degno d'onore, / e du'o
vita [di emo] e più degno di storia è quello appunto ch'ella tocca
ne ferirò. carducci, iii-2-94: oh degno ei ben che de le fiacche menti
ritornerei, mi fu messo intorno un degno cavaliere mio amico, ma assai più
, 1-65: o padre de onor degno / il tuo sancto precepto in me può
i'me tenni felice / ch'io fussi degno intrar nel sacro sito. testi,
: appena mi sarò ripulito e mi stimerò degno di farmi vedere dalla bella fra le
, io giudico che il caso sia più degno di pietà e compassione che di biasimo
feudo come precipuo. 2. degno di massima devozione e affetto; amato
valeva la pena di aver importunato un degno sacerdote in quella giornata di afa. brancati
biondo e ondeggiante. 2. degno di lode, encomiabile (un'azione,
/ di monarchia io veggio un duca degno, / de la preclara stirpe d'a-
illustre che fu el suo e veramente degno de'preconi li quali celebra de lui tutta
le forze astratte, / per farsi degno d'immortal preconio, / in soccorso
: demosteme fu dotto ed eloquente / e degno in ogni età d'ogni preconio.
del cristianesimo, ne venerava rautore come degno degli onori divini se non come dio
300: di dante [iacopone] degno precorritore. pasolini, 9- 78:
e lo suolo dov'ella siede sia degno oltre quello che per li uomini è predicato
morelli. preferìbile, agg. degno di essere preferito ad altre persone o
prefettàbile, agg. scherz. degno di ottenere la carica di prefetto.
ora il buon custode ad uom sì degno / unirmi in matrimonio in sé prefisse
. (superi, pregevolissimo). degno di pregio, di stima, di considerazione
, pregiabilìssimo). let- ter. degno di pregio, di stima, di considerazione
nome lo porta. 2. degno della massima devozione e di sommo rispetto
quello dell'altra. 5. degno di essere apprezzato per abilità, esperienza,
di spiccate doti fisiche, e per questo degno di onore, di stima, di
che nessuno divenne mai né dotto né degno né pregiato che non si faticasse assai
fa di mestiero a qualunque vuol essere degno dell'amicizia e servitù di tanto signore
1-i-432: prenderai seggio d'ogni pregio degno, / altro n'acquisterai non men
prezo d'averl'enbozito. -merito degno di onore; vanto. novellino,
roma eroe di te non vanta / più degno onde memoria al mondo resti. pallavicino
amor di tanto onor m'ha fatto degno. petrarca, 104-6: mi dice il
, e se questo non basta a renderlo degno di scusa, mi stringerò a dire
noxuto, donde questo dolore me è degno: / in li poveri bexognoxi ke
ettemo / non si trasmuta, quando degno preco / fa crastino là giù de l'
umiliato / e non si creda per merito degno. cavalca, 9-117: intende nove
l'alto valore artistico o letterario; degno della massima lode o che ha un
prefisso. premiàbile, agg. degno di premio; che merita una
. letter. che è stato riconosciuto degno di ricevere un premio; che sta per
-da premio (con uso aggetti): degno di una ricompensa; tale da meritare
le sorti concederanno all'italia uno storico degno delle sue glorie e delle sue sciagure,
de le tue mani, è di te degno. d'annunzio, i-ii: prendi!
consiglio, prenderò quello che più sarà degno. macinghi strozzi, 1-4: questo
che io debba o possa stimare che sia degno ch'io o altro che ha più
amiamo come più bello e onoriamo come più degno e quindi prendiamo la regola del dire
si prende e chi te adora / quel degno ne è, quel sol merta pietade
di suffrir tal morte 10 non son degno. b. giambullari, 3-18: li
i-163: se voi pure siete degno d'esser amato, le vostre abitazioni
immobile possiede sopra di essa un documento degno di fede bensì, ma non munito
: o animai sacro, santo e degno / alfe mistero, celeste e divino,
muratori, 7-v-33: particolarmente a me sembrò degno di luce l'ordine tenuto dalla chiesa
egli arreca, richiedono che ei sia degno della nobiltà umana, cioè ch'egli
della prepositura et un altro che sia degno in suo luogo sia posto.
alta presa. rosmini, xxii-5: è degno d'osservazione che in tutte quelle nazioni
alla dignità di cui fu tanto più degno, mi aveva onorato di pensare a me
, / mare, ma non più degno / mi credo del solenne ammonimento /
anche in quell'estremità di questo riflesso degno veramente di un animo reale. s
f f nostro errar non degno merto. alamanni, 5-4-361: ampio
presidentàbile, agg. scherz. degno di ricoprire la carica di presidente;
ciascun messo, / secondo ch'era degno e di più lodo. storie pistoiesi,
essere il più idoneo e sottile dottore e degno di buona mercede. giordani, vt-51
boccaccio, iv-20: quando alcuno più degno che gli altri elegge al suo servigio
se del cadmeo trono prestante / son degno erede. gualdo priorato, 8-233: non
canam, tra i ginnastici / aeque degno del publico stipendio. liviera, 1-83:
cantaro di scet tro / degno che per memoria eterno fia. macinghi strozzi
/ che la materia e tu mi farai degno. carducci, iii-15-346: il buono
così lontano di avere un motivo non degno o di voler prendersi il merito di avere
: anche presuppogniamo che costui fussi uno degno uomo e che fussi piu ricco di te
che minimo, della vita sua è suto degno d'essere celebrato da me, ed
di pretesta. - per estens.: degno d'indos sare tale veste
lodate il vizio altrui, stimandolo veramente degno m lode, siete prevaricatori e ribelli alla
tua dolcezza il tuo servo e fammi degno ch'io con debita divozione m'accosti al
onori possibili ad un soggetto più che degno. i primi pren- cipi e '
, 2-136: ti lodò minatamente come uomo degno di molto miglior sorte e prezioso per
prezzàbile, agg. letter. degno di considerazione per l'utilità personale o
per esse. 4. degno di favorevole considerazione, di ammirazione,
per niente una tale industria. -considerare degno, decoroso un atto. -anche in
di tempo avanzai. -considerare degno di attenzione, cura, studio.
o qualità personali, e per questo degno di stima, di onore, di rispetto
. essa è solo un prodotto mentale degno di un ex capo cronista della « gazzetta
prezzévole, agg. letter. degno di rispetto, di onore o di
che l'affetto loro non è stimato degno di comperarsi a prezzo di vergognosa adulazione
/ cosa che d'aducessi a porto degno, / usci'dello scrittoio e messo
crocefisso. castellani, xxxiv-350: o degno erode e provido rettore, / pilato
letto / e alle preghiere di sì degno amante / può resistere ancor? mazzini,
a tal monarca / di primizie sol degno, avrei coraggio / d'e- sibirmi
re di francia, che fosse veracemente degno del nome di cristianissimo e d'essere
della primavera ', non c'era artista degno di tal nome, salvo, beninteso
. 10. più eminente, degno di maggiore ammirazione, migliore (una
quelli che re nasce e non è degno. boccaccio, vtii-2-82: subrio flavio aveva
siamo duecento milioni. 3. degno di un principe per la magnificenza, il
dante, pure., 14-31: degno / ben è che 'l nome di tal
che tanto vale in latino quanto * degno di fede e d'obedienza '. lapo
causa di quello ch'è posteriore e men degno; e non ogni cosa che è
panigarola, 1-12: infelice ministro e degno di castigo chi nel servire al pubblico
.., egli fu colpevole e degno della privazione per le ragioni dette nel
5. ant. e letter. degno di approvazione, di assenso, di
di voi in me procede / che degno in tanto sia meo cor non crede.
amorosi suoi gai sembianti, / chi fosse degno di guardarla fiso, / più non
processo (con valore aggett.): degno di essere messo in galera.
convito di grazia, perché mi faceste degno d'assistere a un sì giocondo prodigio
consuetudini morali o civili; ammirevole, degno di ammirazione e di plauso, in
suo disordinata- mente a chi non è degno,... quel tale è chiamato
tal petto s'accoglie, / tanto degno d'onor quanto nemico, / prodigo
compensarti nel solo modo ch'egli crede degno di te e de'tuoi moventi nell'azione
io de l'amor tuo mi stimi degno, / solamente da te prodotta viene.
ossa,... comunicando all'uditor degno... un godimento..
che dovessi fare d'un libro sì degno, e per questo ne fece levare
che i corpi possino cadere dal cielo è degno meritamente d'esser tenuto profano e pazzo
a comporre un misto mostruosissimo affetto, degno veramente dei tiranni che lo ispirano e degli
spiriti. canti carnascialeschi, 1-408: ogni degno prelato / del giuoco oggidì fa professione
'l far professione d'accumular denari senza degno fine. lubrano, 2-207: il mondo
sola dell'esser quello spirito dannato lo rendeva degno di ogni ira appresso a chi fussi
si vedea sul delicato / viso, degno di sospir, / il bel naso profilato
volta che non c'è delinquente pessimo degno di morte il quale non patisca peggio di
scienza, / tu se'profondità, degno intelletto, /... / vaso
avaro l'umore, perché non è degno di pianto il gastigo di un malfattore.
tua progenie, euristèo d'argo re degno. -di animali. soderini,
ha conquistato 1 suoi diritti civili, è degno degli altri proletariati europei; le sue
danza ad un uomo legato? e degno di beffa non sono anch'io che
. lancellotti, 3-319: fu e sarà degno di mille lodi giusti niano
alla francia si fosse unito in grado degno ai lui, anche con qualche promissione
a credere son, di più supplicio è degno / chi lor fa inganno. siri
volume feci degno / di temporale e spiritual lettura. carducci
tommaseo]: un nome che fosse degno di lui [dell'ente supremo],
degli uomini... il più degno oggetto che questi possano proporre alle cure e
morali, la quale è un conoscersi degno d'onore giusta i meriti posseduti. bisaccioni
viii-103: dovendo pure in tal consesso degno / (benché non possa riuscirmi)
voi mi proponete, io non sia degno, vi fo intendere che, vivo,
propugnacoli dominatore di tutta la cerchia, degno d'esser comparato per robustezza austera alle
, che sempre a re et imperatore fosti degno albergo et alla afflitta italia invitto propugnàculo
, 6-i-215: a faceta novella ben degno premio è il riso / in cui ratto
vita nuova, 25-9 (114): degno è lo dicitore per rima di fare
non siano altro che poete volgari, degno e ragionevole è che a loro sia
vigilanza, si fece [virgilio] degno di dover potere sicuramente ogni alta materia
trattare; e, fattosene col bene adoperare degno, non dubitò d'imprenderla e di
commodità e fortezza del sito di gostantinopoli, degno di signoreggiare i convicini contorni e paesi
e. gadda, n-130: è lavoro degno proprio d'un cervello di pollo il
, 296: te, o eurialo, degno d'ogni onore, el quale la
-che vale ad elevare, a rendere degno (l'uomo, della divinità)
, 27-248: era... degno di tale ingiuriosa lode chi non era
protestare di sé ogni maggiore viltà e dirsi degno d'ogni dispregio come il maggior peccatore
per lui sciorranno il canto inclito e degno. algarotti, i-vm-145: il cardinale di
-veritiero, sicuro, certo, degno di fede (un'affermazione, un
: gregorio primo se fu santo e degno / il libro de''morali 'e
dire il vostro procuratore prete stallone, un degno sacerdote in verità, il quale riscosse
vedrà chi di noi sia / piu degno de la donna e del destriero. cellini
75): quando trova alcun che degno sia / di veder lei, quei
d'avere, quanto si sa provar degno di meritare. cesarotti, i-xxvn-230: non
p p 12. ant. degno di ammirazione e lode; approvato.
provagione fatta, se 'l popolare è trovato degno, femmina più nobile il può eleggere
guerriero, si manifestò fino d'allora degno delle sorti che l'attendevano. carducci,
, il più facile e il più degno della maestà d'un luogo sì venerabile,
m. ricci, ii-89: non fui degno di vivere costà e darle conto della
quando l'uomo viene provocato è molto degno di scusa se nel ribattere l'offesa rende
non sarebbe che un male effettivo, degno perciò di vigorose provvidenze perché resti distrutto
costanti. castellani, xxxiv-350: o degno erode e provido rettore, / pilato
da'calvinisti, io sarei provigionato come era degno del grande animo e del forte giudicio
/ il ciel che rege ei sia, degno è del regno. marino, xii-218:
e magnificare la storia d'un tirannuccio degno, a dir assai, di memoria
amor donata, / e non son degno del suo giubileo. benivieni, 1-153:
. de luca, 1-15-2-210: sarà degno di molto maggior ga- stigo quel secretario
alla città di rimunerar chi n'è degno. manzoni, pr. sp.,
commanda e le supporta, non è degno di commandare. sarpi, vili-152:
150: che tu sei el più degno, / -li disse, -intendo dar puplico
panigarola, 1-12: infelice ministro e degno di castigo chi nel servire al pubblico ha
tutto quanto il corpo umano sacro e degno siano quelli che ne offendono la sacralità
tu, d'accompagnar quelle pudiche / degno, in secol nascesti a te straniero.
a coronar quelle morte lagune, acciò degno rendessero il sepolcro ad un rege.
, 1-512: va': non mi degno / di pugnar teco. -sostanti
corrispondenza di che il loro affetto era degno, gli bisognava vegghiar le notti e
non bello, al certo stranissimo e degno dello stupore del mondo, il vedere un
. f. scarlatti, laxxviii-ii-596: o degno frutto da te generato / in capo
pulcinellescaménte, aw. letter. in modo degno di pulcinella; comicamente, grottescamente.
. 2. spreg. proprio, degno di pulcinella; grottesco, ridicolo.
pulcioso. 2. figur. degno di un pitocco, squallido, miserabile.
. / e di servire a giove fatto degno / nella mensa reai come valletto,
positive; per bene, ammodo, degno di fiducia; di buon cuore, affettuoso
gallo impenna l'ali, / signor degno di scettro, il cui consiglio /
caldo brama. dondi, 238: degno è che a ciò tutta la mente metta
): un monaco, caduto in peccato degno di gravissima punizione, onestamente rimproverando al
l'abito canonicale occupare il luogo più degno in figura di vicario generale, in
ira tua nella mia faccia che per degno giudicio dovrebbe combattere contra a me tutto
e 'l greco. leopardi, 238: degno quan- t'altro alcun di regio trono
per non lodar chi della lode è degno / incensa il puntolini tutti quanti.
merito e che disprezzo e ch'io non degno di giustificazione; e questa, la
, ammoniva primamente re pietro come quel degno uomo di carlo i di napoli, malgrado
/ e di salire al ciel diventa degno. idem, purg., 26-92:
purgar l'uomo e farlo del ciel degno, / volgi gli occhi a due giovani
. pittagora misteriosamente che chi bramava essere degno sacerdote delle muse, di cui è
ii-lv: né si poteva m più degno albergo che del bellissimo corpo vostro chiuder
, / ma del peccato egli ebbe degno purgo. -punitore, castigatore.
dell'amor di dio, non fu degno che il fuoco gli nocesse o che in
a concepire nulla di grande e di degno; pauroso, vile, codardo.
attendono a scienza né ad alcuno perfetto stato degno di corona in virtude e in sapere
putifarrescaménte, aw. in modo degno della moglie di putifarre. bontempelli
al re, disse che guido era degno d'essere conte di fiandra, pe-
oggetto il valor di ch'esso è degno, / li rimiran con sprezzo e
sf. azione, comportamento riprovevole, degno di biasimo; mascalzonata. pavese,
. bruno, 3-755: li par degno che sia messo in mano del cardinale di
. m. -chi). letter. degno di comparire in un quadro (ma
autore, ma confermano quanto egli sia degno di quella ottenuta. 2. piccola
come non può essercene un altro, degno d'una valle che è uno di quei
si spende, in qualche atto piu degno / o di mano o d'ingegno,
è quello convivio, di quello pane degno, con tale vivanda qual io intendo
ferrara, n: e1 summo creator, degno ministro, / dal qual procede zascun
il re, di lu'il più degno. casti, i-12-52: per l'asin
. cattaneo, iii-2-116: noi crediamo degno argomento d'istoria ogni modo d'essere dell'
ettemo / non si trasmuta, quando degno preco / fa crastino là giù de
-farò quanto dimande, / ché ne sei degno -; e l'arme in man
, n: el summo creator, degno ministro, / dal qual procede zascum quanto
anime; come livio non quanto è degno, ma quanto seppe e potè, va
da lui coi frati insieme eletto / al degno grado fu di cavaliero, / di
muratori, cxiv-32-41: il componimento è degno di lei, e v'ha alcuni
anche a fare, con quel suo degno nipote, l'incettatrice e l'affama-
/ come l'animo fa gentil e degno, / quasi vólto in isdegno, /
vi-24: 0 di quanta confusione sarebbe degno quel cavaliere che si truova nel campo
i-294: l'* aristodemo 'era poi degno veramente che se ne dicesse tanto male
solo... potreste incontrare qualche degno esecutore delle nostre intenzioni. a quegli
grado che pur ha toccato chi non sarebbe degno di sfibbiare a lui uno stivale.
: un chierico di villa, dimandato degno, fu querelato dinanzi al vescovo di
. onoratemi nella mia casa come è degno »... il vecchio padre
, 59-6: « marco tulio cicero è degno di lode ». dice l'altro
me un principio; e sciocco sarebbe e degno delle nsa colui che volesse mettersi in
, 171: chi ha da esser degno de l'amor d'una gentildonna sia giovine
iddio per grazia dona / a chi degno si face. deledda, ii-499:
gioco insulso di parole, argomento ben degno d'un copioso trattato, derise pure
gioè vodo et senga cervello, serà degno de regever sentenzia contra sé. dondi
: di gran considerazione... è degno l'arti- fizio de'condotti, con
filosofo in senso eminente (il filosofo degno del nome) si potrebbe definire un suscitatore
guittone detto frate, avegna che non degno..., racomanda sé quanto umilmente
che perawentura non arete molto spesso così degno soggetto da poterla usare in somiglianti cose
-intr. con la particella pronom. essere degno di elogi o di segnalazione.
racconsolare. raccontàbile, agg. degno di essere conosciuto; meritevole di essere
infiniti doni / a me vituperante / degno star coi demoni. raddoppiare (raddopiare
e più stolta / farti il più degno e darti e grand'onori / di giunchi
: candido piè, tu non eri già degno / che così fusse offesa la tuo
155: di questo germoglio, ben degno delle sante radici, non si può
che da tal radice / dovea sì degno germinarsi il seme. -discendente.
, con atto da vero cristiano e degno ministro di dio, avrebbe non solo
che finalmente egli avea raffrontato un pericolo degno di lui. -mettere di fronte
, talora mutandosi in un altro meno degno (un sentimento, uno stato d'
e d'amore: « tu non sei degno di vivere sulla nostra terra ».
sì che poco / a ragguaglio di lei degno non sia. caro, 12-ii-8:
ad ogni tratto più o meno, secondoché degno egli è del beatifico ragguardaménto.
superi. ragguardevolissimo). che è degno di riguardo; meritevole di stima,
urbanistico). -anche: cne è degno di essere osservato, che costituisce uno
: con pig- gello portinari, uomo degno e da bene..., ebbi
vita nuova, 25-7 (113): degno e ragionevole è che a loro [
/ per uno specchio o quale un giove degno. v quirini, lii-1-9: si
diligenza o vero aumentar per farsi più degno. botta, 5-408: la sospensione
ralluminarlo e farmi / di te più degno, io vo'. 3. rischiarare
: pur di non esser re quasi era degno! / quasi il tradirlo or mi
rammemoràbile, agg. letter. degno di essere ricordato. parini,
. rammentàbile, agg. letter. degno di essere ricordato. l
subord. rosmini, 6-104: è degno di rammentarsi che nel terzo concilio di
... egli si voglia fare degno dello inferno, cominciando per odio e per
possiate né pur darmi conto del nostro degno eminentissimo. g. ferrari, 285:
ranzone de'prigioni. pacichelli, 2-88: degno di esser goduto è l'amplissimo chiostro
53: a detta loro, è degno sol che muoia, / in cambio
10-22: tempo vi si darà ben degno allora / di guerreggiar (non 1'
1-20: con maestoso modo e di sé degno / il potta la raffrena e la
competitore, il quale sarà benissimo un degno 'rappresentante della società della musica '
cesarotti, i-xxxrv-113: niuno era più degno di succeder a leone di quello che da
nel cantare rappresentativo e nell'azione per degno modo specialmente. -conforme allo stile melodrammatico
fu trovato e manipolato, lo rendeva degno solamento di star presso de'monarchi e
preziosi tavolini, vi adomò un appartamento degno da esser veduto per la rarità, pel
del primo pregio il colpo era ben degno. -rasentare i muri camminando (
. rassomigliévole, agg. letter. degno o atto a essere imitato.
: di grazia e di benevolenza par degno l'amore...: il tempo
la repubblica, allora quando era più degno di compassione per la morte del figliuolo,
colei della quale avrebbe nondimeno stimato appena degno il gabinetto in porcellana di portici?
pur aveva in john bur- roughs un degno seguace di emerson e presto trovò in
non hav'altro splendore, non è degno d'esser amato ad altro fine che
, il congresso ha avuto col suo degno principio la sua degna fine. gozzano,
veloce, alto penserò / e veramente degno di quel petto! aretino, v-1-534
che fu trovato e manipolato lo rendeva degno solamente di star presso de'monarchi e
da giuoco e senza prò veruno o pregio degno di re. catzelu [guevara]
. e letter. in modo proprio o degno o che si addice o è riservato
studio e con vigilanza, si fece degno di dover potere sicuramente ogni alta materia
trattare; e, fattosene col bene adoperare degno, non dubitò d'imprenderla e di
e 'l nome ch'ebbe questo valente e degno rofessore [mattia preti]..
agg. disus. venerabile, degno di massima reverenza (specialmente nell'espressione
mondo col suo dritto vivere; / degno assai più ch'io col mio dir non
se d'ammirar colui non vi par degno, / che, redando, grandezze antiche
poste a posta per vedere il degno giambattista memo, redentore de le
redole di quell'odore sempiterno ch'è degno di lode a quello signore ch'esso sempiterna
mio / referendario anton, di danne degno, / di te mi truovi, e
l'etemal convivio perzò sont eo mo degno / e fiz reficiao dal me'segnor benegno
gazione di concorrere al vantaggio universale, sarebbe degno di castigo. giraud, 1-247:
de tanta onesta donna senza il suo degno nome expressamente narrare. fagiuoli, x-151
siete vergine di delitto regale: siete degno ancora d'interpretare il voto del secolo
giusti effetti figurati: / auro, come degno e regai censo; / mirra,
-proprio del cerimoniale della corte; degno dello splendore che compete alla vita del
: parendoli [a papa innocenzo xi] degno di tutta la costanza sacerdotale l'impegnamento
/ onesto lampeggiar degli occhi divi, / degno saresti a cui, fuor d'ogm
è quasi nessuno che non se ne stimi degno e capace almen quanto...
2. in modo conveniente o degno di un sovrano. tasso, n-iii-783
, 11: el summo creator, degno ministro, / dal qual procede zascun quanto
laude / e a la reina del regnarne degno, / per cui cessa onne fraude
leggiadria] bella tanto / che fa degno di manto / imperiai colui dov'ella
fermo e lucia, 210: sarebbe soggetto degno di curiosità, la ricerca delle cagioni
ben de tutti regna: / sarebbe degno di portar corona. compagni, 2-23:
6-36: vedi quanta virtù l'ha fatto degno / di reverenza; e cominciò da
ché puoi, de la sua grazia degno, / senza fine o beata, /
purga / e di salire al ciel diventa degno. g. gozzi, i-8-232
pulci, lxxxviii-ii-339: ecco che 'l secol degno si rinova / e di saturno il
. bruno, 3-755: mi par degno che [il triangolo] sia messo
compassione ed aiuto, non è gsraltro degno di molta fiducia. manzoni, pr.
alofili, poiché rebbe imbolato, fu degno d'essere percosso di maladizione.
io conchiudo che 'l loro minor vizio è degno del remo. porcacchi, 1-88:
sei soggetto altissimo elegante / e degno che qualunque ingegno chiaro / a remi
menòe il garzone ne la chiesa e fecelo degno del santo misterio e, ammaestrando lui
perch'io sia d'un'alta gloria degno, / le corde agl'inni tendi,
lasciare di perdersi in frivolità di soggetto poco degno della sua coscienziosa ricerca e che oscurano
. tasso, n-ii-406: di pena degno parimente chi rende la fortezza la quale
col timido e dubbio favellare, più degno di adulare i passati reissimi prìncipi che
'rozeno ', è un dramma degno di restarci. savinio, 22-
che deve essere tenuto in considerazione, degno di riflessione. cesariano, 1-143
inviso a dio o è degno del castigo divino per la vita scel
doctato de parentti, nec etiam de degno sangue, tamen in pochissimi anni diventò [
i cristiani... né essere degno di laude cominciare il concilio in tempo
sensi nostri sanza alcuna controversia il più degno e reputato è il vedere.
che se gli aspetta; e però sia degno d'onore e di stima. oliva
con reputazion; s'il vive, sarà degno re, e possi aver el suo
quell'altro che se tien de sangue degno / sforzase star su la reputazione / con
, e vi vorrei dentro alcun motto degno delle virtù d'un tanto uomo.
regio letto / e alle preghiere di sì degno amante / può resistere ancor? batacchi
: egli è per certo / ben degno ch'abi sopr'ogn'uom mortale /
si asciugò con un candido velo, degno di quegl'intatti alabastri. manzoni,
impietro, / mare, ma non più degno / mi credo del solenne ammonimento /
, benché ne sia / d'onor degno ed amico, io non terrommi / di
più savio, più filosofico, più degno di un gran re è d'istruire
chi promuove ad alcuna cura il men degno sia tenuto a restituzione. tutti convengono che
, 13-57: ippalea in un balen col degno e ato / guerrier lieta s'accoppia
sofferto il carcere: il premio piu degno, quello di trovare mutate le condizioni,
e sin- gulare / merita grato e degno guidardone, / qual premio puossi,
che l'abate pietro metastasio è veramente degno d'essere il poeta degl'imperadori e delle
del cristo. castellani, xxxiv-350: o degno erode, e provido rettore, /
superi, reverendissimo). che è degno di rispetto, stima, ammirazione,
: non chiedo venia, non ne sono degno; prego soltanto mi sia permesso esporre
rabbellì tutte le azioni. -fare più degno, più nobile; elevare. -anche
: questa occasione saria di farmi / degno del suo perdono, e il suo
qui il sonetto,... perché degno è dalle vostre orecchie essere riascoltato.
rivengo delle parti 'tiope / per coronar quel degno pier martino, / d'orfeo la
. de'bardi, xcii-i-160: ben è degno di biasimo grande colui che..
ho il modo, semplice, dignitoso, degno di me, di ricacciare in gola
fare in dua volumi istoriati tanto ricco e degno uanto dire si potesse, coperto di
broggia, 63: se vuol farsi un degno calcolo sulle ricchezze mobili dello stato,
scientifici. 14. locuz. -essere degno d'una virata di broccato sopra riccio
il signor don luis d'avila, degno d'una tirata ai broccato sopra riccio
oraziana fognandole, sì che riuscissero ricettacolo degno al nuovo spinto caldo e pacato del
che possano dilettare colui ch'è fatto degno del suo ricetacolo. 6. raccolta
che possano dilettare colui ch'è fatto degno del suo ricetacolo. d. bartoli,
fiamma del mio petto / e più degno ricetto del mio core. -destinatario
luca, 1-14-1-331: quel che si scorge degno di molta lode nel suo istituto consiste
ai soldati e ben lor pare / degno de l'alto grado ove l'han posto
/ dàmmi perdon, se con quel degno onore / ch'a. tte confassi non
uesta bugnola, come già mi fu degno teatro all'encomio elle tue lodi.
e ch'elli no era de tal signoria degno, ed elli soffreo tucto per farlo
(i-iv-641): egli non ne fu degno d'avere una figliuola fatta come se'
mai se non sterilissime ricolte né rende mai degno premio de le loro fatiche a quei
la città di napoli possa dargli premio degno de la sua grandezza: da carlo quinto
a morte è giunta, il mio non degno / caso riconoscete, e 'nsieme udite
di pagare questo gran tributo di riconoscimento degno della divina maestà e l'impotenza nostra per
quanto il ciptadino è maggiore e più degno nella repudlica, tanto più gli à bisogna
, agg. che può essere ricordato, degno di ricordo. carducci, iii-23-227
.. fu pieno di dio e degno di ricordanza celestiale. donato degli albanzani,
palesatosi nelle truppe e nella popolazione è degno di speciale ricordanza. -in espressioni
precetti o memorie. 2. degno di essere ricordato. pafiini, vt-325
a morir ricchi. 5. degno di essere ricordato; importante, segnalato,
vetustà e pel suo genere ci sembra degno di ricordo. -anello o anelletto da
de cuori un- gareschi, oh che degno fine di tante guerre, per fare una
di fare. cavalca, iii-34: degno... è di morire chi in
per salvarti, i giorni miei, / degno di sì gran padre io non sarei
guidardonare e talvolta dice « anzi è degno di pena ». boiardo, 1-274:
1-88): certamente il caso è degno di ammirazione e di pietà, e se
g. stampa, 61: è ben degno che gioia ed umore, / or
superi. ridicolosìssimo). che è degno di derisione erché denota mancanza di
1-ii-1064: è ben prudentissimo e di lui degno consiglio l'awertire il poeta che,
volesse parlar toscano, ché così si sarebbe degno di riso da ciascheduno. piccolomini,
lavato, purificato, io possa riesserne degno. baldini, 7-8: la mente
, / se tu ne vedi alcun degno di nota, / ché solo a ciò
marino, 1-16-156: di comandar più degno sei / là sui gioghi arimaspi e
calogrosso, 48: di tal novo e degno amante mostrate ora... de
'rififi'. marotta, 12-122: un degno 'rififi'esige un coraggio e una intelligenza
informato..., è tutto degno d'esser descritto in quest'opera.
è stato ritenuto idoneo a entrarvi o degno di rimanervi. -in senso generico:
proprietà di riflettersi. 2. degno di attenzione, meritevole di considerazione;
date le riformagione, come al più degno uomo che avessi l'età sua.
45-65: perché a lui stesso pareva esser degno / di più, perocché rifrancò i
biltate / refugio è di famoso, degno erede, / quant'alcun debe gente
3-124: quello che più dèe essere degno di diasimo è quel uovolo intagliato nella parte
al giudice buono darai buono e con degno guiderdone, et il reo e scelerato
intender che meza libra di seta fosse presente degno di lei, come mi pare ch'
rigoroso e necessario risentimento, laudabilissimo e degno di eterna memoria se da zelo di religione
aspetto, / ché par non esser degno / di reai trono a l'or ch'
riguardàbile, agg. ant. degno di essere guardato o osservato con ammirazione
guarini, 472: specchio t'è degno il cielo, e nelle stelle /
voluto cedere la primogenitura a lui più degno e star sommesso al suo consiglio,
superi, riguaraevolìssimo). che è degno di riguardo; meritevole di considerazione,
alla spina. 5. degno di essere ricordato con onore e considerazione
(con valore aggett.): degno della massima considerazione, di ricevere tributi
sua accusa..., perché è degno de'vostri intelletti e da rigustarsi sempre
conseguenze, che può essere determinante; degno di grande considerazione, importante; che
, i-xxvi-169: uomo... degno di amministrazione sì rilevante. -che comporta
: se... fosse costui un degno successore del nostro jacopo lo dica chi
fila sulle soglie. 4. degno di grande riconoscenza (un beneficio,
conseguenze. -in partic.: tessere degno di essere preso in considerazione o tenuto
. in senso concreto: evento importante, degno di nota. leoni, 515
puoi rilevare, pure ch'io paia degno d'amore. boccaccio, dee.,
. (superi, rimarcabilissimo). degno di nota, di menzione, di
e commemorato in futuro, memorabile; degno di essere considerato eccezionale o esemplare.
. (superi, rimarchevolissimo). degno di nota, di ricordo; notevole,
corrà, 276: ciò non sarebbe degno di rimarco se il bieco conservatorismo di
sente volontieri cesare il suo voto, degno di molto rimarco. cagna, 3-76
valore aggett.): interessante; degno di menzione, notevole, memorabile. -anche
); rimeditàbile, agg. degno di ripetuta o approfondita meditazione.
/... / ne lo più degno loco /... / ched
è segnore, / ch'è molto degno membro; / e s'io ben mi
(rimèrito) ricompensare, ripagare qualcuno degno di merito per umazione, un gesto
che meza libra di seta fosse presente degno di lei, come mi pare ch'
). rimpiangévole, agg. degno di rimpianto; tale da suscitare rimpianto
di colui che t'usa, 7 degno di vitupero e di nmproncia.
agg. che si può riproverare; degno ai rimprovero. segneri, ii-418:
: un monaco, caduto in peccato degno di gravissima punizione, onestamente rimproverando al
supplicante tutt'insieme. 2. degno di rimprovero. cornoldi caminer, 210
del ben che ha avuto veramente è degno / d'esser amato sopra ogn'altra
. che può, che deve o è degno di essere narrato, esposto, riferito
platonici. cesarotti, i-xvm-350: è degno d'osservazione nella storia dei progressi dello
resta il campo libero, io non degno saccheggiarlo, sol grido vittoria. tesauro
romani rinchiudono da anni l'uomo più degno del nostro partito, petroni.
). ant. giudicare riprovevole, degno di biasimo e di censura morale.
di persia e di media fu re degno; / e ben che e'vincesse tal
: / merzé, mia donna, ancor degno non sia / sì alta segnoria -me
e vaga osservazione: ed è concetto degno di dante, che non si lasciava mai
nievo, 403: pareva non si tenesse degno di porsi in cima al rinnovamento del
primo regno / per chi è fatto degno / sotto tuo dizion menar suo vita.
g. stampa, 61: è ben degno che gioia fina, / tu c'avanze
sangallo: fammi tu un lavoro / degno di roma, degno del tuo gusto /
un lavoro / degno di roma, degno del tuo gusto / e del ponteficato
. rinomàbile, agg. degno di fama e di celebrità.
]: 'rinomàbile': famoso, memorabile, degno di rinomanza. 2. memorando
con valore aggetti.): insigne, degno di fama. temanza, xtv
onde si tolle / sapienza per più degno tesauro, / date fine al vostr'alto
degna di me, come io son degno di lei. deamicis, xii-329: cittadini
poi presentando rimbaud come il solo poeta degno d'attenzione dopo le più grandi epoche letterarie
e ch'elli né era de tal signoria degno, ed elli soff reo tuct per
la vittoria, vuol provare che n'era degno e manifesta in quest'ultimo combattimento quanto
/ altro disse e di lode ben degno: / -oggi io stessa do fine a'
armata, e mostravano gran cuore ben degno di comandare a tanta potenza: talché
laude cortonesi, 1-ii-193: sie figliuolo degno de l'alto dio, / però lo
, 1-i-338: era ben questo in degno luogo appiè del palazzo maggiore e appresso
punto di vista, più d'un luogo degno veramente della piu viva ammirazione.
, ma chi ha magnanimità e giudicio degno di vero re, la quai cose
ingegno, / bench'io non ne sia degno, / a voler ch'io repeti
. frugoni, vl-652: il componimento e degno d'avere per ripetitor un mercurio,
per questo d'esser nel mondo tempio degno di dio. canale, i-479:
ripigliévole, agg. ant. degno di riprensione, biasimevole (un atto
gran ripiglio. cavalca, vii-232: degno... mi par sia di ripiglio
quello altro, il quale è più degno dopo quelli dua, siccome eglino sono
mise, formando, / del suo degno sentir fermo riposo. -mettere un
, 5-191: all'incontro il lapislazzalo degno di servire di prezioso ripostiglio al vostro tabacco
, ha riconosciuto che quel mondo non era degno di esistere. = comp
riprendévole, agg. ant. degno di biasimo, di riprensione; riprovevole
. ant. in modo sbagliato, degno di riprensione. cassiano volgar.,
{ riprendìvile), agg. ant. degno di biasimo, di riprensione; riprovevole
il lodevole e riprendendo quello che è degno di riprendimento, giudichi secondo la qualità
g. averani, i-112: sarei degno di riprendimento, se alle parole di santo
2. meritevole di biasimo, degno di riprensione (una persona).
ripresa: essere in torto, essere degno di biasimo. pannuccio del bagno,
secondo. 2. criticabile, degno di biasimo. leonardo, 7-i-71:
. (reprobato). ant. degno di energico biasimo morale; condannato moralmente
e tu stesso te ripruovi poi non degno d'essere amato, quando, siccome
molti tonsurati. 2. degno di riprovazione (una persona).
ombra, / luigi, del tuo stil degno soggetto? d'annunzio, iv-1-96:
e di servire a giove fatto degno / nella mensa reai come valletto, /
e fortezza del sito di gostantinopoli, degno di signoreggiare i convi- cini contorni e
duomo arrivatosi, in coro un risedio degno e più elevato di tutti, eretto per
segno di risentimento, ma con un silenzio degno di lui sopportò ogni cosa. giovanni
la sorte accompagnò qualunque sua azzione, degno d'esser più compatito che invidiato.
che polidoro fosse il più stimato e degno (ripigliò il genio), e l'
della religione, perché, come pensier più degno, al dassezzo lo riservai, riguardo
non sa l'uomo s'egli è degno d'amore o d'odio; ma tutte
risguardevolìssìmó). ant. ragguardevole, degno di stima e rispetto (una persona
... il quale era risguardevole e degno d'onore, non per l'abito
e 'risguardevole'. 2. degno di nota e di attenzione. rocco
. panigarola, 1-12: infelice ministro e degno di castigo chi, nel servire al
tico, e l'uso, che pare degno di riso a'dì nostri, era santo
la vita ormai resolvi e mi fa degno, / sol, regina del ciel,
sa sopra cotal materia, s'è degno d'esser chiamato gentile nel sangue chi
di giove. 5. degno di fama o di notorietà, importante.
; lodare dio, esaltare un personaggio degno, diffondendone il nome e i pregi.
, v-1-248: il premio del qual sete degno per ri- sospignere l'altrui re di
atto di guerra, crediamo essere anzi degno di scusa che di lode. rispessare
dei meriti, delle capacità personali; degno di stima, meritevole di riguardo,
-apprezzabile (un risultato raggiunto); degno di considerazione, condivisibile (un opinione
rispettabilità, sf. l'essere degno di rispetto e di stima; buona
, già tempo. -onorevole, degno di lode (un modo di vivere)
rispettévole, agg. disus. degno di rispetto, di deferenza;
di supplicante. -per estens. degno di fiducia, affidabile. f.
alla libertà. carducci, i1i-8-141: degno che dante lo salutasse padre, massimo,
volgar., 1-75: chi vuole essere degno amante e combattere in battaglia d'amore
tradizione artistica. -apparire importante, degno d'interesse (un argomento, una
, il congresso ha avuto col suo degno principio la sua degna fine.
regola dell'articolo l'estimò, è degno di molta scusa. beni, 1-152:
lo stato. bandi, 1-i-4: il degno uomo... non s'era
mi serbi, / quale avrò premio degno, / generoso e sublime, /
già suo'tu far il mio sonno almen degno / de la tua vista, et
/ e qual cason el fa esser sì degno, /... / se ven
ch'ad alcuno pare sconvenevole e a me degno di molta lode, cioè che 'l
/ atto non fussi in questo canto degno. serafino aquilano, 158: se
quando lui pensasse ch'io non fosse degno d'avere una sua figliola, io non
il ritmico, per cominciare dal men degno, è quegli il quale compone 1 suoi
rito, bensì l'anima conservata tempio degno della divinità. -pratica esteriore di
cantiam, musa, l'eroe di gloria degno, / ch'un nuovo mondo al
paradiso accolto: / specchio t'è degno il cielo, e ne le stelle /
gubbio, 1-285: pognendo me pur non degno a dover dire e ritrattare dinanzi
non mi meriti, tu non sei degno di me, e simili altre loro dicerie
ed a te del tuo amor paresse degno, / dimmi, amarestil tu? goldoni
voti di tutti noi al caro e degno amico cui stiamo libando. 12
2. per estens. giudicato degno di considerazione, apprezzamento, interesse in
della gioiosità antica. 9. degno di nota (un evento).
per farmi de'suoi servi il non men degno. m. palmieri, 1-18-17
. / vedi quanta virtù l'ha fatto degno / di reverenza. aretino, v-1-3
asso dirò, se non ch'è degno / che sieda sovra gli altri e comande
simbolico; trovare un comportamento giusto e degno di essere seguito. fra giordano,
riverito (con valore aggetti): degno di riverenza, di rispetto. maestro
grazia di che 11 del vi fece degno, / m'han preso sì ch'a
l'epistola medesima dal signor martelli, degno estimatore
giammai del mio, sì come tu se'degno / t'onorerò. g. b.
/ d'altro cesare in terra assai più degno. siri, x-137: chi ben
pallavicino, iii-258: landac il più degno presentò le lettere regie scritte in francese
o per contraria sorte, ed al suo degno / ed alto obietto ognora è più
frontespizio, 220]: è un argomento degno del- l'automata robot. e un
ciò che rappresenta; importante, glorioso, degno di memoria (un momento della storia
. braccesi, 50: di quanta grazia degno è facto il loco / dove nascose
: e1 dì che a mirarte mi fé degno / persi la vista e 'l cor
filarete, 1-i-338: era ben questo in degno luogo appiè del palazzo maggiore e appresso
è lontano. carducci, iii-2-94: oh degno ei ben che de le fiacche menti
roma (e, per contrapposizione, degno della grandezza d'animo che dovrebbe essere
romano (con valore aggett.): degno della grandezza o delle virtù morali e
viceré d'allora, signore in verità degno di essere applaudito appunto alla romana colla
tacciava di romanticismo, era ben più degno e scusabile tesser romantici nei fatti che nei
tacciava di romanticismo, era ben più degno e scusabile l'esser romantici nei fatti
menòe il garzone ne la chiesa e fecelo degno del santo misterio e, ammaestrando lui
al mio segnor, che fu dyonor sì degno. fatti di cesare, 69:
). cesarotti, 1-vii-116: ettòr degno si mostra / emulo di pelide:
: starà a voi ora il farlo degno [l'amante] della venere vostra
calzamento rosso, suo glignaggio non è degno da mi schiarsi col nostro
è frustatorio, / e non sarebbe degno / di curar con un cece il
/ fusse ancor vivo, ben sarebbe degno / soggetto a lui lodar la rovescina
soltanto chi volle ostinatamente non peccare sarà degno un giorno di accorgersi di aver peccato
dello scrittore allo stesso scrittore non parve degno d'altrettanto rispetto, sia per la
, de la quale i poeti sotto 1 degno e santo velame dei lor versi tanto
rubando ruddemente regni, / degno di mala dannazion, di litaria
pietra, / in amar me non degno, il nobil uso: / ché 'l
crede ognun men ch'esso di onor degno. c. martelli, lxxxviiiii- 42
palazo antico belissimo et a descriver molto degno, minato. tolomei, 2-86: sia
pulci, lxxxviii-ii-340: surger vedrai sì degno effetto / che in- sino a'parti
questi, un giovane epirota, / ben degno imitator del buon maestro, / che
i toi servi / porgendo a questi il degno guiderdone. d annunzio, i-50:
indica pietra, / in amar me non degno, il nobil uso: / ché
aureo volume unirle / di regio leggitor degno e del cedro. mazzini, 1-251:
ravignana. busca, 117: dal più degno sacerdote benedetta e sacrata la pietra che
b. tasso, i-94: è ben degno che i purgati inchiostri / sacrino a
brocca, sagratissimo diavolo. 3. degno di devozione, rispetto e obbedienza. -
9. ant. approvato solennemente (quindi degno di osservanza e rispetto: una legge
. folengo, i-m: il nigromante degno di gran lodo / oprar non sa
puri / nel vero e giusto e degno sacrifizio, / el qual demostra a nui
, mentre hai data / morte a sì degno sacerdote? muratori, 7-i-302:
divino da parte dell'uomo (ed è degno di somma riverenza e venerazione e può
/ d'essere in terra il più degno animale, 7 con alma sacra,
vergene abraccia. 4. degno di venerazione religiosa (come attributo di
sovrano). -in senso generico: degno di somma venerazione e onore. -
affermazioni immorali, disoneste o superficiali; degno di grande considerazione, ossequio, venerazione
. ant. anche sacre sante). degno di adorazione o di venerazione (dio
purgar l'uomo e farlo del ciel degno, / volgi gli occhi a due giovani
saettàbile, agg. letter. degno di essere fatto bersaglio delle frecce nemiche
] scocchi, / ché non è degno un cor villano, o bella /
fiamma del mio petto / e più degno ricetto del mio core / e de le
/ e de le rime mie più degno oggetto. buonarroti il giovane, 9-686:
suo autore, o lacero e stracciato, degno solo in qualunque caso che ci si
ermafrodito] ch'era nato salacissimo / e degno in tutto di sua bella origine,
architetto dèe essere onorato e premiato di degno salario conveniente di tale scienza, perché
io debba o possa stimare che sia degno ch'io, o altro che ha più
per il funzionamento di un meccanismo; degno di grande o di maggiore considerazione;
/ e di salire al ciel diventa degno. idem, par., 19-104:
ella stima / ch'io non sia degno di salirgli a paro. -tendere
e gloriosa salma, / ben che degno non fussi di tal alma! -durata
a l'arca di fé luogo più degno, / inanzi al sacro legno / danzava
salmonellosi. salmonèo, agg. degno di salmonèo, re dell'e- lide
il qual coi suoi baron parato e degno / già nella nave i ferri avea sarpati
senza misericordia, quanto di voi parmi degno di me. stampa periodica milanese
salita. salutàbile1, agg. degno di essere salutato. bergantini [
s. v.]. salutabile': degno di saluto. = agg.
/ che poss'io impetrar che fosse degno / salutar premio d'esta gente matta
virtù e forza noi non possiamo usurparci così degno e santo titolo, nondimeno noi,
: padre mio, io non sono degno soltanto della tua candida lode, ma
, 7-508: un governatore savio sarà stimato degno di perpetuo reggimento e sarà la salute
legge; empiuta la legge, sei degno del cielo e dell'eterna vita. tasso
riprensore / gli avvisi salutevoli riceve, / degno sarà di dimorar tra saggi. denina
ai soldati, e ben lor pare / degno de l'alto grado ove l'han
-opera dedicata idealmente a chi è ritenuto degno e integerrimo. carducci, ii-8-349:
. carrà, 276: ciò non sarebbe degno di rimarco se il bieco conservatorismo di
voglio / discorrer sanamente, è caso degno / più tosto di pietà che di vendetta
coerente, produttivo di buoni risultati, degno, adatto, opportuno. algarotti,
sento mancare. un'altro mancamento degno di essere pianto con lagrime di sangue
/ spesso far suole il capitan men degno. b. davanzati, i-14: abbiamo
uomo dalla condizione di peccato; renderlo degno della vita eterna mediante l'effusione della
e spiritualmente una persona; far apparire degno e meritevole. mazzini, 1-77:
dalla condizione di peccatore e lo rende degno della salvezza eterna (dio, la
ispecchio di santimonia, frate antonino, degno arcivescovo di firenze, altra volta
. 4. carattere venerando, degno di ogni considerazione e rispetto, in
corrisponde a san). che è degno di venerazione (e, in partic
dar soccorso. 3. degno di venerazione in quanto creatura angelica.
in partic., che è stato dichiarato degno del culto di dulia dalla chiesa in
alla religione pagana del mondo classico: degno di venerazione (una divinità);
, e l'uso, che pare degno di riso a'dì nostri, era santo
comportamenti immorali, disonesti o superficiali; degno di grande considerazione, ossequio, venerazione
, n. 9. 22. degno di grande ammirazione, lodevolis- simo in
a questo santuario un altro non men degno di considerazione n'ammi rarono
meccanismo dell'universo. meccanismo ammirabile e degno di quella sapienza che ne formò le
i-433: racomando con tutta diligenza / el degno studio e gli egregi dottori, /
ond'io osservi mio saraménto e acquisti degno onore. -pagare per saraménto:
e vile sarcina repugna a ciascuno aito e degno spirito. battista, vt-1-120: lascia
mamiani, 9-44: a me par poco degno de'sommi pubblicisti tedeschi e statisti consumatissimi
distoma. a lei di fronte sorge, degno di lei, il satiro, perché
, per avere più nobile e più degno subiecto, essendo imitazione della vita eroica.
generazione quelli che de la buona generazione degno non è? idem, inf,
primo regno / per chi è fatto degno / sotto tuo dizion menar suo vita.
capitano, per saviezza e valore, degno di esser comparato ai più grandi del tempo
pensiero se non da poco savio, anzi degno di riprensione. -da savio (con
padre mio / avuto alfine ha sacrifizio degno, / e sazia è l'ira mia
tanto d'occhi e li volsi al degno maffei quasi chiedendogli: « che diavolo
avvenimento per renderlo più credibile o più degno di ammirazione. lancellotti, 2-162
: di gran considerazione... è degno tartifizio de'condotti, con raiuto de'
ritorno oltre allo sborso per un molto degno onorario. goldoni, iii-485: il
e l'amor che vi porto vi fan degno degli abbracciamenti d'erennia e la nostra
.. / porta quel scudo, che degno è d'impero, / poi che
al vice-capitano che certamente io non era degno del grande onore impartitomi, ma che non
quando uno studente della teologia sia stimato degno di essere ammesso ad alcuni collegi principali
15. locuz. non essere atto o degno di scalzare qualcuno o qualcosa: essergli
son voce del tuono, / non sono degno di scalzar quel buono / vestito s'
un atteggiamento ingiusto e deplorevole con uno degno di lode e positivo (o comunque
messa anche a fare, con quel suo degno nipote, l'incettatrice e l'affamatrice
numero delli suoi meriti che l'hanno fatto degno scannello di tutti i più alti et
ma pur, o veri amanti, il degno scanno / d'amore è quivi.
concetto nell'opinione di un sol uomo degno che presso molti di condizione inferiore. goldoni
che noi facciamo » estimano che sia degno scaricamento d'ogni grave peso.
2-2-127: taccia giuseppo, che non era degno nella critica di sciorre le scarpe al
di que'momenti felici ne'quali fu degno di segnare nell'arte un vestigio,
appetito disordinato de frate, quanto sei degno de eterna vituperazione! chi ave- rebbe
se questo ardire del suo capitano era degno di lode o di biasimo, era
estro antico 7 spira un carme che degno / sia di cotanto amico. leopardi
non le par ch'alcun sia di lei degno. martello, 6-ii-184: ben contenta
dove né come. 4. degno di scherno, ridicolo. esopo volgar
vilipendere ciò che da altri è ritenuto degno di rispetto, di venerazione; infrangere
o di blandusia fonte, / degno, ch'ognun t'onori / di vin
mi caschi dalla penna un solo verso degno dell'inclita bice e del suo nuovo poeta
ma solo perché il sommo bene è degno d'essere amato da noi. libri
persona o tutto ciò che non reputa degno di sé; disdegnoso. bandello
chi respinge tutto ciò che non considera degno di sé. seneca volgar.,
schiaffi. d. bartoli, 17-2-75: degno di... memoria particolare
, che non trincia / sì come è degno e chi da lui mandato / vicar
schiuma de'popolacci, e nep- pur degno d'esser comparato alla più vii genia de'
tu scocchi, / che non è degno d'un cor villano, o bella /
di siena, 1-149: è degno di osservazione un tabernacolo di carducci, iii-25-106
esercitare il sarcasmo su quanto ne pare degno; irridere a qualcuno. garzoni,
è un cotal mollichiccio e tenerume più degno in vero di un popolo d'eunuchi
io odo d'incoscienti. io non li degno 7 d'un solo sguardo.
è un termine dialettale che ci par degno d'essere assunto per una sua efficacia
e gli dei stanno bene insieme, siccome degno fon- digliuolo del calice alfieriano. c