ch'appare / tra i fedeli più degno; onde conviene / per maggior gloria
; che muove al pianto, che è degno di commiserazione (un fatto, un
un limpido vetro più limpido, / degno di ambrosio vino e di florei /
dei fatti tutta la floridezza di uno stile degno del portico d'atene. carducci,
. che è proprio di forzato; degno di manigoldo. settembrini, iv-557
degli arienti, 114: aperto uno degno e rico forziero e tractone ima palla
che segua l'effetto, / acciò divenga degno / di tua pietà, sanza la
oscuro per me, così ora non degno prestare della fosforescenza effimera mia agli animali
potuto / di quelle farmi, faticando, degno. alberti, ii-31: però,
/ de'vostri troni di salire è degno, / soccorrete benigni alla fralezza / di
più ch'altri assai, veracemente è degno. botta, 4-560: essendo stato assalito
, signor, che un om sì degno, / quanto è costui, ogni sua
basterebbe il dire esser egli fratello ben degno di quella virtuosissima fraterna che ha dato
/ e a la reina del reame degno, / per cui cessa ogni fraude.
se non che assai del mio più degno alloro / devria fregiar tant'eccellenze accolte.
/ di poeti e cantor più ch'altri degno. marino, i-49: la crudeltà
ed oro / foran debito fregio e appena degno / di rivestir sì nobile tesoro.
ordine dei nobili venga stimata di più degno fregio. dottori, 133: né sarò
troppo tu m'ami; io non fui degno / di te finor; deh!
per altri suoi pregi, è ben degno dell'elogio che ne fece già il boschini
magno volgar.], 14-55: degno è il nostro salvatore di bere nella via
buono a nulla, non essere più degno di alcuna considerazione. g. m
scettri nascer novelli, e quel sì degno / tronco, allor che sue frondi al
confronto. marino, i-9: farlo degno d'un sì leggiadro e dotto componimento
frugifera, un sacrificio piuttosto lauto: degno di lei. 2. figur
gli do speranza di farlo anco degno / che la persona mia potrà fruire,
parini, 329: non ti par egli degno d'una gogna, / d'un
superiore. -ciò che rende l'uomo degno della felicità eterna; merito.
mio nome. nome per lei fatale, degno dell'odio suo, degno del suo
fatale, degno dell'odio suo, degno del suo abborrimento. p. verri,
: più che altro metal l'or par degno e bello / e non dimen però
allora feci del mio meglio per esser degno dei miei compagni. -ant. segnalazione
volgar.], 8-45: è ben degno, che non sia elevato al premio
rendean bella la pompa e il funer degno / gli scrittor che venian coi libri
quanto giudicar si puote effetto / sovra degno suggetto, / in guisa ched è
virtute c'hanno. cino, iii-13-3: degno son io ch'i'mora, /
è proprio di furfante; che è degno di furfante; disonesto, canagliesco.
baiardo, / si vide cominciar ben degno assalto. beccari, xxx-4-334: stava a
scacciapensieri. magalotti, 19-27: tu degno ampio soggetto al cantar mio, /
menavano in gabbia. -da gabbia: degno di essere rinchiuso in prigione.
o per vero; approvare; giudicare degno di considerazione e di rispetto; stimare
che è proprio di gaglioffo; che è degno di persona scioperata.
. bocchelli, 1-i-466: il loro degno capitano, quel gaglioffone che s'intitola
, i-463: giudicato elli non essere degno de li onori della gaia terra d'arpina
discorso, scritto importante, interessante, degno di considerazione. gilio, l-n-30
esempi onoratissimi di tuo padre, mio degno fratello, e del tuo avo fiore
è quel dì che fece 'l signor degno. bianco da siena, 53: per
può scherzare. -da galea: degno della pena del remo o dell'ergastolo
innanzi e far il gambetto a chi era degno, e farlo cadere dalla grazia,
/ un bel carbonchio molto ricco e degno, / che in un gambo d'
l'uno e l'altro ha fatto degno, / ché combattendo e vivendo s'
, in generale, l'alimentazione; degno di un buongustaio. tommaseo
degno di morte colui che ne ammazzasse alcuno o
f. f. frugoni, xxvi-1064: degno d'esser cappone [quel gatto]
divide il tuo core, / più degno sei ch'io ti conservi amore.
il meglio organizzato, e insomma il più degno e il più maraviglioso, che ritrovare
dicio è dell'ecclesiastico, come più degno. milizia, iii-331: ii suo
ben nominarli dal genere ch'è più degno. svevo, 1-187: l'orso era
egli ha scritta di tiberio, prencipe degno del genio di un tale istorico,
mistier, gensore / dimanda overatore / degno, orrato e retto esso operando.
, gensore / dimanda ove- ratore / degno, orrato e retto esso operando. francesco
né per alto bamagio, / tanto degno ne fosse / com'esto re nanfosse.
fora di questo e di più imperio degno. sassetti, 126: quelli che ci
-chi). tipico del gentiluomo; degno di gentiluomo. e. cecchi
nella cui casa ogni studio liberale ha degno luogo. tozzi, i-40: dei
atteggiamento, ecc.); che è degno di un gerarca fascista.
trionfante, l'ultimo arcangelo si dice più degno del primo angelo. giannone, 1-i-63
dottori. e certamente il parlar furfantesco è degno da furfanti, perché per sua colpa
casti, ii-8-119: solea con quel degno ecclesiastico / dispute far per ridere un tantino
, non mi aveva trovato ancor tutto degno di lui e il benefizio fu labile più
/ a giudicar sì nobil sangue e degno, / sappiendo ben che 'l fallo
. ant. che rivela ghiottoneria, degno di ghiottone. - anche sostant.
asino capitano, che tamburo vivo, degno di battuta, più che di ginetta,
iii-23-377: a lei di fronte sorge, degno di lei, il satiro,.
tutti gli allaccio. 3. degno di derisione, ridicolo, strampalato,
11-137: congiungerassi in nobil giogo e degno / l'una al secondo e l'
. beccuti, 108: è ben degno di menare in gioia / quest'almo giorno
è fermato dal negozio di gioielliere, degno di una grande città; il negozio
mi feo, non di gioirne, degno. marino, 3-6: o del mondo
, 4-89: un * imbroglio 'degno delle più romantiche * giornate 'uscite dalla
missioni,... beato chi fosse degno d'averlo nel povero suo tugurio.
resistenza in faccia di pietro, come degno di riprensione, e gli disse alla
dolce amico, ché tu ne se'ben degno secondo lo mio giudicaménto. busone
istituire i giudici di pace, magistrato veramente degno della maestà popolare. chiesa, 5-61
gente e di se medesimo, paresse essere degno di reggiere le publiche cose. boccaccio
, / tutto qui spargi, acciò che degno appaia / di lei ciò ch'ella
segnor, che fu d'onor sì degno. cavalca, iii-26: poiché venne il
riferì al ministro ch'io era degno del mio grado e de'riguardi del governo
/ vergogna ebbe di sé l'animo degno. oddi, xxi-n-271: tu fabio,
addurrò appresso altro rescritto... degno non pertanto della maestà e della giurisperìzia
epitaffi. 4. in modo degno, compiutamente, perfettamente, eccellentemente.
, liberare da ogni colpa; rendere degno del premio eterno (con riferimento a
: tutt'i circostanti di qualunque caso degno d'essere notato stanno con diversi atti ammirativi
, per uom malvagio e che sia degno de'supplici. 10. disus.
fatto ad imitazione dell'altro, esso è degno di non ordinaria lode, contenendo pensieri
francia, che l'uomo che era degno d'esser disonorato e giustiziato, si
); probo, virtuoso, esemplare; degno di ammirazione, di lode, di
se 'l mio priego è giusto e degno, / ch'io possi te laudar,
alle prese; e ne nasceva un incontro degno dei ludi ginnici e gladiatorii, e
assai / a pensar ch'esto loco degno e santo / governi il sa- racin
/ a gloria e laude del suo nome degno? fogazzaro, 7-120: nelle parole
; conferire fama e gloria; riconoscere degno di gloria. ritmo di sant'
per poi naturalmente glorificarla. -rendere degno di gloria. lancia, i-505:
celebrato, onorato, magnificato; ritenuto degno di gloria, di fama.
tu con lei di gloriosa fama / degno sarai. -vittorioso (una battaglia,
avessi una tal fortuna! tu non sei degno. leopardi, v-193: una gente
tale in effetto, non mi par degno di gogna né di mitera. pascoli,
. canti carnascialeschi, 1-408: ogni degno prelato / del giuoco oggidì fa professione;
. ariosto, 37-11: è ben degno che sì ricca donna, / ricca
ecc.); che non è degno di considerazione, che non è scientificamente
4. locuz. -da gonzo: degno di uno sciocco, di un ingenuo
guardo angelico e soave. -autorevole; degno di fede. machiavelli, 1-iii-674:
mai grave ne fia per fin sì degno / esporre onor mondano e vita e regno
dicendo: « fammi di tal grazia degno ». caro, 5-127: la grazia
qual sì amica stella, / ch'io degno sia veder cosa sì bella. bocchelli
voi, in breve tempo vittorioso, rendiate degno merito a lui. -madonna delle
, / che sarebbe da lui stimato degno / che la figliuola sua per moglie avesse
può o che deve essere graziato; degno di perdono. a. cattaneo
. j: 'graziabile', capace e degno di grazia, di perdono. =
la donna graziosa e bella: / « degno di gloria e di pregio e d'
gloria del vero, essere stato il degno andrea del sarto nella pittura facilmente il
è d'ogne laude e d'onore degno. canigiani, 1-118: o martire glorioso
, favore, stima, fiducia; degno di alta considerazione; simpatico, caro
giacenti rinfuse. fazio, vi-9-49: degno è bene di pascer per le greppe
1-190: aveva... un grifo degno di catone. carducci, 498:
franco, 6-23: non mi pare atto degno de la guarnacca romana inanzi l'intero
il suo disordinatamente a chi non è degno e a chi non ha bisogno,
suo reame: è uomo che non è degno di reggere. m. adriani,
pareva, / si dàn piacere nel degno palazzo; / si trionfava, mangiava,
mostrò in tei quel grande animo e degno di quella madre, che dovesse generare
in queste selve tratta, / per degno premio di mia fé m'uccida.
che alla mia tornata io vi renderò degno guidardone secondo il merito, imperò che
bibbia volgar., x-319: degno è il lavoratore del suo guiderdone.
. b. adriani, 1-ii-80: rendè degno guiderdone al danno che sopra i correggieschi
soddisfa il gusto estetico; bello, degno di ammirazione (un oggetto, un
, / giattandosi e spregiando ogn'uom men degno. foscari, lii-9-134: si iattò
, 3-454: se e'vi parrà più degno di venerazione ed aver più sembianza degli
ingegno / e d'ideare qualcosa di degno. foscolo, gr., iii-244:
esaminatrice. 3. ant. degno, meritevole (di un premio, di
terrena..., diventi idoneo e degno della celestiale mansione. aretino, iv-5-83
, 9-89: chi, ora, più degno di perdono, da quale parte la
di lui, non pigliano allora più degno essere che prima, ma più presto
e 'illagrimabile non lagrimevole, non degno di lacrime, non atto a muover
lodato. -con litote. non illaudevole: degno di lode. menzini,
puote essermi lecito di comparer dinanci al degno tribunal d'ogni spirito riverito, tante
barìe. bisticci, 3-140: compose uno degno libro, che lo intitolò * de
/ se del mondo de'vivi è poco degno, / questo mio libro e il
e gravissimo mi credesse ragionevolmente ragazzo non degno d'essere considerato, trattandosi d'una
, agg. letter. raro. non degno di lode. salvini
: tremate, imbelli: chi deride è degno / d'esser deriso. manzoni,
ti adirasti. guicciardini, i-393: degno [lodovico] di ottenere nome di
mani, lui sì come egli era degno avean trattato. giuseppe flavio volgar.
. raro. proprio, degno di imbroglione. manzini, 10-92
o si dovrebbe imitare; che è degno di essere imitato; che presenta requisiti
. che si deve imitare, che è degno di essere imitato; imitabile.
... perché la fama di si degno cittadino fusse così alla loro notizia,
. de luca, 1-15-2-210: sarà degno di molto maggior gastigo quel secretario,
i-3): non essendo il mondo degno d'aver così elevato e glorioso spirito in
, odiava personalmente che non è degno. boccaccio, 1-vi-140: gli angioli e
quel dì di pianto e d'onor degno, / che 'l padre il figlio in
0. rucellai, 6-137: è più degno di lui [dell'uomo sapiente]
) con valore negativo e mèrìtus 1 degno immèrito2, avv. latin.
opera immonda. — ant. degno di disprezzo, obbrobrioso, detestabile.
preti anch'ei ferito, / poeta degno d'immortali onori, / che quindici
, signor impaccia, / non siete degno di guardarlo in faccia. =
nievo, 382: io non era degno del grande onore impartitomi. carducci,
. cesarotti, 1-xxix-341: egli è anche degno da osservarsi quanto voi, o giudici
giurie quanto più gli pare d'esser degno del servigio e dell'onore. boccaccio
. casti, vi-360: di questo degno principe alla sorte / m'interesso e
se a fronte / d'un uom così degno, / la segneri, iii-3-24:
. figur. acquistare meriti, rendersi degno della beatitudine celeste; elevarsi spiritualmente.
campanella, i-31: chi si conosce degno di servire, / persegue chi par degno
degno di servire, / persegue chi par degno da imperare. cesarotti, 1-xiv-147:
è il male a cui va soggetto cotesto degno signore, cioè... una
, 298: l'uomo è più degno del fanciullo, poiché egli ha quella perfezione
. è bella tanto / che fa degno di manto / imperiai colui, dov'ella
, 2-39: il gatto da prima comparve degno dell'alto seggio a cui era stato
mia speranza. — in modo degno di imperatore; secondo il costume degli
lo'mperiato faccendolne il popolo con altissime boci degno. ottimo, 1-8: nacque al
se te schivar potea, d'ogni onor degno. castiglione, 543: l'angelo
impiccatóio, agg. ant. che è degno della forca. f. d
[plinio], 10-29: [è degno di maraviglia] che 11 canto [
3-132: veramente non v'è impiego più degno, per un uomo non obligato ad
da in-con valore negativo e plausibilis 'degno di plauso '. implebeìto,
suoi spiriti per dare al pubblico un lavoro degno de'suoi talenti. g. ferrari
bonaventura, e la bibbia; erede degno di quel damaso, a cui conforto
son temente, / ché non son degno aver sì alta 'ntesa / né di
cessabile e rettilineo, è pur degno di avvertimento che, se nel
/ del bel pallacio di mia donna, degno / di ospitar love et ciascun prence
, 10-v-130: non arete molto spesso così degno soggetto da poterla usare [la vostra
/ d'escusa, ma di laude è degno ancora; / per salvar, dico
, i-454: fondò il suo sì degno istituto là sopra i gioghi più inaccessi e
tempo con ordine inalterabilmente perfetto, è degno di stima. alfieri, iii-1-9: il
non è amabile o non è degno di essere amato; che non suscita
preso in considerazione; che non è degno di fede (una proposta, una notizia
scherz. ant. che è degno della dignità cardinalizia, che sta per
! loredano, 5-213: drizza un colpo degno di memoria / contra costui ch'è
in un verso del poliziano quasi reliquario degno? pascoli, i-9: la parola
incatenatale, agg. ant. degno di essere incatenato, di venir imprigionato
frugoni, i-15-8: perché d'un modo degno / teco amore m'incatena, /
. ant. e scherz. che è degno di essere incatenato, di venire
quel che ci è anche di più degno di considerazione, è che dentro a quel
. fazio, i-5-9: vidil tanto degno / ch'io lo 'nchinai, con
omo di carne nato / che sia degno d'avere, / né quasi di vedere
finalmente in un amore che, se ben degno di lui, fu nondimeno cagione che
; del quale, inclinato, non sono degno di sciogliere la corrigia del suo calzamento
fatti tutta la floridezza di uno stile degno del portico d'atene. 7
da s. c., 16-4-3: degno è d'essere ingannato chi pensò pur
3. ant. giudicare riprovevole, degno di biasimo. albertano volgar.,
leopardi, 33-48: d'intelletti immortali / degno trovato, estremo / di tutti i
, un dialetto); che è degno di far parte del linguaggio letterario,
papa giovanni ventiduesimo essere eretico e non degno papa, apponendogli sedici articoli incontro.
-conferire maggior pregio, valore; rendere degno d'ammirazione. aretino, v-1-918:
africana sempre incerta e incostante, è degno di gradissima maraviglia. panigarola, 1-106
non sapere perseverare amando chi tu riputasti degno da te essere amato. ariosto,
, mi pare che il parlamento sia degno di esser preso a calci nel c.
suoi giorni, e muore poi, / degno esser può di compassione umana. oliva
al vostro trono, / è ben degno di perdono. [sostituito da] manzoni
avere il merito sufficiente; senza essere degno di qualcosa (e reca talora una
, indegnissimo). che non è degno, che non è meritevole di qualcosa
da in-con valore negativo e dignus 4 degno '. indéi, v.
misura de'donare / a tal che degno sia a quell'ofizio. ariosto, 231
. -con litote. non indifferente: degno di nota, di attenzione; alquanto
, 12-iii-168: io la supplico a farmi degno di questa grazia che le possa esser
. battoli, 34-301: oh quanto più degno spettacolo sarebbe l'economia del corpo d'
. cesarotti, 1-xxix-370: non è perciò degno di voi che, mostrandovi ora molli
l'eccellenza de l'imbasciador vargas, degno che maggior penna e non indotta qual è
consenso loro. 2. degno di fede, attendibile (una persona)
; era il misfatto / di te sol degno. -indubitate prove / m'eran (
sì ben ci si favella. / degno è che, dov'è l'un,
d'essere appellato omo, chi ti reputerà degno di vita? e in questa inerzia
ed impaurì, dicendo che non era degno di quello abito, poiché sì laide
: riedendo alla sgualdi, egli è degno d'inessiccabil alloro. = comp.
: chi uno valente uomo infatua è degno d'essere fuggito da la gente e non
. -ant. che non è degno di fama, che non merita di
invece è un infamóne, un degno figlio di quella canaglia di suo padre.
al parer vostro d'un tal dono è degno. botta, 4-396: la spagna
/ col mancarmi di fè, sì degno effetto, / e l'ali di sua
anzi il morir, martirio di lui degno. ariosto, 13-5: vile e povera
panigarola, 1-12: infelice ministro e degno di castigo chi nel servire al pubblico
7. miserevole, lacrimevole, luttuoso, degno di compassione. boccaccio, dee
spasimi. -in modo miserevole, degno di compassione. s. agostino volgar
litote. non inferiore a qualcuno: degno di essergli alla pari, di stargli a
del figliuolo di dio potesse darsi più degno ed appropriato supplizio: ma la pittura
, et un altro, che sia degno, sia posto in suo luogo. s
infido, agg. che non è degno di fiducia; che suscita diffidenza,
andava godendola. -che non è degno di fede, inattendibile; che si
forse tra gli altri d'alcun onor degno. prose e rime spirituali antiche,
cagioni mi vi fanno in qualche parte degno di scusa, mi sarà caro; se
sommo pregio quel vocabolario e lo stimi degno, com'è, d'infinita laude,
quasi che pensi, / che sia degno di un rito, / che nel suo
iddio essere, ed essere sommo bene, degno di supremo onore; doversi a ciascuno
gettarvi le loro àncore e cercare un degno compenso della perduta influenza. carducci,
la castrazione] un delitto grave e degno della pena ordinaria,...
o fortunato cielo, che a sì degno paese influisci le tue virtù!
come quelle de'serafini, per offerirvi degno tributo di divozione per questa grazia veramente
date le informagioni, come al più degno uomo che avessi d'età sua..
felicità di chi muore, è infortunio degno di mestizia nella comunità di coloro che
chiamato 'amore ', è più degno di vitupèro in un vecchio che in
intelletto, infusi all'ora che mi faceste degno di veder i divinissimi tesori della vostra
meno / amar chi più n'è degno; odiar la fede / più della morte
dante, lxiii-6: ingannator non è degno di laude. boccaccio, iv-116:
, che significa il sorce, fosse degno di lode: perché da lui son
perché poco stimato, o perché poco degno di stima. = deriv.
, 290: più ch'io non son degno / e non ò meritato /
/ che, s'egli avessi avuto scrittor degno, / com'egli ebbe un ormanno
: dove abita un om preclaro e degno, / fa una città col suo
/ ciò che fa poscia d'intelletto degno. cavalca, ii-12: li piccioli
3-98: lo scoiattol però credetter degno / d'esser creato grattator di corte,
e 'l pregiato dongel, perché n'è degno, / e quai che t'han
donzello cavalieri; / e'vuoisi far novellamente degno / e pon sue terre e sue
. tansillo, 1-128: ogni uomo degno / di merto, acciò che ben
conca / ingemmata di perle, / degno navilio tuo, figlia del cielo,
. 2. per estens. degno di un uomo libero; che è
. -per estens. che è degno di un nobile. — anche:
cui egli pretende d'ingerir concetto men degno di quei che tutta la vita loro
sospetto di viltà e col farlo tener uomo degno di disprezzo. s. maffei,
223-4: tanto è dio di servito esser degno, / chi più lo serve,
che questo gli dà la morte e fallo degno dell'etema dannazione. leggenda aurea volgar
bresciani, 6-iii-332: era uno spettacolo degno di roma veder tanti giovani dipintori chi tirar
che al tutto io sono degno d'essere da te maledetto. savonarola
/ ardendo, amando, fia di morir degno, / e i freddi altrui sospir
qual mi conoscete in assenzia, è degno de la nobiltà vostra e indegno de la
contraccambio il mio caro, onorato e degno amico: del cui candido, probo ed
188: non fu più 'l mondo degno / d'aver tale inamorata [s.
se faza menzione, / òa tu si degno de pena eternale. n.
gente e di se medesimo, paresse essere degno di reggiere le publiche cose. malispini
serenissima madama margherita luisa d'orleans, degno rampollo della reai casa di francia, innestato
de gli onori tuoi, vicenza, è degno. foscolo, 1-170: io,
occasione. - che non è degno di essere nominato. salvini, 22-404
/ se d'ammirar colui non vi par degno, / che redando grandezze antiche innova
messo in dubbio; pienamente attendibile, degno di fede (la deposizione di un testimone
. onorato, riverito. -anche: degno di onore, di rispetto, pregiato
merto / quanto è in uomo più degno; or questo inquiro / che ne
più al figur.: tipico, degno dei caratteri tradizionalmente attribuiti all'inquisizione (
letter. ant. che non è degno di venerazione; che non merita tributi
si trova insellato ed in sella, degno sol di portar il basto, tira calci
.. / stulto, insensato, degno de martoro, / come lassasti de sua
me inserito nell'opera ad alcuni non paia degno di starvi. 6.
vii-342: * insigne ': nobile, degno. cariteo, 409: la nuova
meritato gloria, fama, onore; degno di memoria. a. contarmi,
intarsiatori e gioiellieri. gozzano, i-421: degno di nota il sobborgo degli intagliatori,
male d'alcuna persona intanto può esser degno d'amorevole e prudente elezione in ordine
il soggetto è sempre nuovo, e sempre degno delle nostre discussioni e ricerche. mamiani
l'alta mente / intellettiva del maestro degno. ottimo, i-359: è alcuna verità
segua l'effetto, / acciò divenga degno / di tua pietà. 9
i diletti. tasso, n-ii-406: è degno di vituperio l'intemperante e l'avaro
accredita per più di lui il ministro degno del trono. = deriv. dal
a cantar di presente / questo misterio degno di gran lode: / cristo gesù,
in queste selve tratta, / per degno premio di mia fè m'uccida. /
ricco, alto, divino, felice e degno. nannini [epistole],
, appassionante. -anche: che è degno di attenzione, di considerazione; che
un zelo forse troppo interessato mi rende degno delle lodi e dell'affetto di v
igli è ingrato,... degno di cruda morte quel mi sembra. a
all'intiero tutti li numeri per dimostrarsi degno membro della sua illustrissima stirpe. soderini,
non ha ancora trovato un interprete degno. 9. chi, conoscendo
son temente, / ché non son degno aver sì alta 'ntesa / né di tal
, 5-222: nella poetica finzione è più degno di biasimo, che la favola corrente
tade / del vecchio genitor, sì degno affetto / intepidir nel generoso petto.
che un uomo per altre parti sì degno andasse a celebrare quello che tanti credevano
'. bisticci, 3-139: compose uno degno libro, che lo intitolò 'de restitutione'
ghieri; e il modo della vendetta era degno di quel secolo intollerante. sanminiatelli,
a 'ntonar le sue laude non è degno / spirito uman. aretino, v-1-297:
farne innanzi a più tribunali uno schiamazzare degno della pazza opinione in eh'erano entrati
è uccello [l'usignolo] veramente degno di maraviglia: prima, che tanta voce
che intra gli altri eletti fosse il più degno. g. villani, 1-43:
... gli espose quanto enrico stimasse degno d'attento riflesso tanto la proposta del
a prova / qual sia di lei più degno e... / qual,
. su d'un argomento il più degno delle scientifiche corporazioni. botta, 5-194
e mordace, ma in ogni modo degno di ricordare. groto, 4-80: ancora
modesto. tasso, ii-26: mi fe'degno de l'onor della mensa e de
se riderete, / mentr'è l'originai degno di risa. 4. bagnato
. l. quirini, 112: così degno è 'l mio ardor che quasi insano
sconcie / e scritte in uno stil degno di remi, / questi a libbre abbia
convito di grazia, perché mi faceste degno d'assistere a un sì giocondo prodigio!
233-3: tanto è dio di servito esser degno, / chi più lo serve,
ramusio, iii-114: di maggior castigo è degno tinventor di qualche peccato che non l'
si voleva tornare a leggere qualcosa di degno (modesto, magari, ma degno)
di degno (modesto, magari, ma degno), bisognava saltare a pié pari
parente. aretino, v-1-625: sete degno de la amistà del marchese del vasto,
, iv-4-116: lo invido pare più tosto degno di misericordia che d'ira. giovanetti
ii-106: questo sia guiderdon gentile e degno / della mia pura, inviolabil fede
9. locuz. sacro e inviolabile: degno di osservanza, di rispetto, come
. perocché con tutto che io non sia degno invitatore, sono nondimeno grandi le delizie
con tutte le mie forze di rendermi degno dell'onore ch'ella mi profferisce,
99: de tanti soi strai nullo fu degno, / franger sì duro core impio
, e un pino / di sostentar sia degno il sacro invoglio. de mori,
è -disse -o d'esser servo è degno. marini, iv-135: io per di
involta. guazzo, 1-20: sarà ben degno di riso e di riprensione quel letterato
che cariddi t'involve, / giovin degno di migliore foco.
, io non paulo sono; / me degno a ciò né io né altri 'l
baretti. bocchelli, 1-ii-548: beemoth, degno predecessore dell'ipercritico momsen e della scuola
teurgiche del loro tempo, niente è più degno di sorpresa e d'ammirazione quanto i
. 4. che è assolutamente degno di fede; che non teme smentite
contendendo, trapassarono l'anno senza atto degno di memoria nel governo. boldoni, 3-26
caratteri indelebili quel comandamento che è proprio degno di dio: onora tuo padre e tua
ornarlo de tutte quelle qualitati che a degno signore se convengono. pacichelli, 1-424
vizio imputare se, alcuna città o degno loco trovando per via, in quello
saggi de l'inferno / come potesse aver degno tormento; / che saria contra l'
ciamento dell'instituto e ordine monastico, degno veramente d'esser, tra quant'altre
. cattaneo, vi-3-339: noi crediamo degno d'argomento d'istoria ogni modo d'essere
!... qual più degno fato? bocchelli, 10-201: le istorie
in dua volumi istoriati tanto ricco e degno quanto dire si potesse, coperto di broccato
, avv. letter. in modo degno di un istrione; in maniera esibizionistica,
. istrionicaménte, avv. in modo degno di un istrione; in maniera esibizionistica
cioè fanno, benché uno non sia degno de gl'onori e de'magistrati,
, gliene concedono come se ne fusse degno. aretino, vi-491: -guardiana incorruttibile
gravissimo, mi credesse ragionevolmente ragazzo non degno d'essere considerato, trattandosi d'una impresa
sopra, ed ordinava in tanto / degno convito a le future nozze. gelli,
, 16-2: chi si truova in degno laccio preso, / se ben di sé
colpa. segneri, 2-3-201: mancamento degno di essere pianto con lagrime di sangue
occorsi quivi sopra ecuba. 4. degno di sincera commiserazione (una persona,
lacrimando, agg. ant. degno di essere compianto e commiserato; che
colmo delle sue grandezze non puote esser degno uccisore di se medesimo. segneri, ii-254
pietà e commise razione; degno di compianto e di cordoglio (un
madre ed abbandonata. 6. degno di biasimo, di disapprovazione, di
. che suscita pietà e commiserazione; degno di compianto e di cordoglio; lacrimevole
se ciò non faesse, non sre'degno / arbor, mostrando segno / in fior
, agg. ant. e letter. degno di pietà, di compassione; che
; lacrimevole; che merita pietà; degno di compianto, compassionevole. boccaccio,
povero pazzo moribondo, doppiamente lamentevole e degno di pietà? -sostant.
sì ch'io non so trovare essempro degno. -fare riverberare, riflettere.
. carducci, ii-4-141: tu non sei degno di confonderti con i titanetti dello stile
b. doni, iii-76: sarà ben degno di lode quel cantore che le cose
, 16-2: chi si truova in degno laccio preso, / se ben di sé
xliii-291: tu, giovanni, come fusti degno / di lavare il signor con le
al postutto / ch'io non son degno d'esser presentato. chiaro davanzati,
. lapidàbile, agg. letter. degno di essere punito con la lapidazione.
boccaccio, i-395: che potre'io per degno merito di tanta larghezza fare a costui
rima non siano altro che poete volgari, degno e ragionevole è che a loro sia
: amoroso benigno e santo amore, / degno da tutti d'essere lodato, /
non ha lasciato dietro diligenze per rendersi degno della grazia di vostre eccellenze. carducci
regno, / più ch'io non era degno. dante, inf., 3-
il suo figliuolo, che ci faccia degno di salute lassuso. petrarca, 31-3
che io fui un pastore esemplare in tutto degno dei vescovi antichi. =
[sugli etruschi], o men degno almeno che con tanto studio e con
manifesto. dante, li-i: degno fa voi trovare ogni tesoro / la vostra
). ant. e letter. degno di lode, di ammirazione, di encomio
proprietadi non laudabili. 2. degno di sommo onore, di eccelsa gloria
laudabilità, sf. ant. l'essere degno di ammirazione, di approvazione, di
ant. e letter. in modo degno di elogio, di approvazione, di
laudanti dio. 3. giudicare degno di plauso, di approvazione, di
questa fanciulla ebrea. 2. degno di ammirazione, tenuto in considerazione,
a nestorre in terra. -essere degno di laude, meritare laude: meritare
guittone, nome non verteri, / degno di laude se'maggior, che taccio.
dante, lxiii-6: ingannator non è degno di laude. aretino, 20-54: merita
). ant. e letter. degno di elogio, di plauso, di
esperienza e l'abilità acquisite è considerato degno di ricoprire incarichi speciali. manzoni,
materia e per la squisitezza del lavorìo degno di sedervi la persona di quel gran
non le par ch'alcun sia di lei degno. tasso, 15-15: non lunge
, n. 11. -non essere degno di leccare le scarpe a qualcuno:
della guerra. 2. in modo degno di approvazione; convenientemente, opportunamente.
819: gridavano... non essere degno né lecito di porre il piede in
più di me: a cui io non degno di sciogliere i legaccioli delle scarpe.
agg. scherz. ant. che è degno di un cardinale legato; magnifico,
(legatàrio), agg. ant. degno, meritevole di essere legato.
mi toglie a te; ma tornerò più degno / de'cari affetti tuoi. cesarotti
ch'ad alcuno pare sconvenevole e a me degno di molta lode, cioè che 'l
. guarini, 2-135: né per degno di questo luogo riconosce le polleci o lettere
, / si vide cominciar ben degno assalto / d'un par di cavallier tanto
che m'ài della tua grazia fatto degno. / vago, leggiadro, gioioso,
; intrepido, valoroso, glorioso, degno di ammirazione (un fatto, un'
di principio, sarebbe moralmente illecito o degno di riprovazione). brusoni, 1-6
onore. pulci, 27-152: fammi degno, / signor, ch'io ricognosca la
a l'arca di fè luogo più degno, / inanzi al sacro legno / danzava
segnor, che fu d'onor sì degno. idem, par., 1-25:
che la materia e tu mi farai degno. buti, 3-16: 'al pié del
legno / che d'ogni avversità ti faria degno. boccaccio, viii-2-190: i primi
16. prov. -chi vuole un lavor degno, assai ferro e poco legno:
lastri, 1-5-236: chi vuole un lavor degno, assai ferro e poco legno
le par ch'alcun sia di lei degno. tasso, 5-81: ratto ei vèr
o poi, vi nasce un poeta degno di rivelarla. svevo, 5-220: del
frugoni, i-15-8: perché d'un modo degno / teco amore m'incatena, /
e di ruffianesimo, sia stimato grave e degno di rigoroso gastigo, anche della deportazione
umil lentisco, / che scio fa degno sol de le sue gomme. alamanni,
. bocchelli, 2-xxiv-642: egli era degno di presiedere la confraternita della lesina, stabilita
di carne nato / / che sia degno d'avere, / né quasi di vedere
acciaiuoli, con lui venutovi e tanto men degno di lui,... dai
/ e 'l nobil mio volume feci degno / di temporale e spiritual lettura. massaia
monizione da guerra. beccaria, ii-96: degno di osservazione sarebbe parimenti il divario che
altri, d'onore e di fama degno. campofregoso, iii-21: tu vai
non sapere perseverare amando chi tu riputasti degno da te essere amato. 5.
seggio; infra i levitichi ozi / degno di viver tu, non fra'tumulti /
e sovente il cagiona / che fora degno aver gran segnoria. novellino, 98
i voti di tutti noi al caro e degno amico cui sitamo libando. -di
che io, quantunque oscurissimo, sono degno di laudarti, perché so dirti fermamente
: un monaco, caduto in peccato degno di gravissima punizione, onestamente rimproverando al
sia utile, ma anco de laude degno. e sapiando che tanto desidera e
8-ii-93: camminando in due, il più degno si pone alla destra, acciocché egli
11. figur. che è moralmente degno di godere dello stato di libertà;
cesarotti, i-xxxiv- 86: spettacol degno / sol del guardo de'saggi e degli
, 4-69: benché gli usurpatori del non degno uficio sieno molti, e male disposti
composto e publicato un libricciuolo spirituale, degno del gran corso che ebbe, atteso
-non esser atto, non esser degno, non poter portare i libri a
, 1-202: il curci non era degno di portar al gioberti i libri dietro
di persone sospette o moleste; considerarlo degno di severa riprovazione. tommaseo [s
non siano altro che poete volgari, degno e ragionevole è che a loro sia
oggi agostin, padre di questo / degno liceo. muratori, 7-iv-241: altra cosa
roghi fate lici, / ne'quai con degno onor li metterete. annotazioni sul decameron
regno, / e ciascun, com'è degno, / nello nemico accostarsi ad
stinta. marino, 10-203: da sì degno stipite produtto, / aggiunge gloria al
del gran seggio magistrale / vidi trame uom degno e saggio; / po'di basso
: elesse il popol uno / il più degno d'onore,... /
/ o figuro terren, t'ha fatto degno / di produr pianta ov'ogni umano
villani, 2-513: o bravo comentatore e degno che tutto napole gli applauda con le
questi linfatici versaioli un pasto che fosse degno della collera loro. papini, iv-1136
, / perdersi in modo ch'è degno di riso. cesari, 1-1-213:
è un zero, / né degno in prova d'arme esser rimesso. tasso
questi litigi / per vendicar mambrin, degno pagano, / e montalban disfare a
. boccardo, 1-461: un fatto degno di nota è la localizzazione di certe
locata. caporali, ii-64: a più degno ufficio poi locato, /..
: chi a tempo mantene / amor degno locato, e poi lo lima. chiaro
2. figur. autorevole, attendibile; degno di fede. piccolomini, 4-ii
. lodabilità, sf. l'essere degno di lode, lode- volezza.
{ lòdo). riconoscere e dichiarare degno di approvazione, di plauso, di elogio
: cader co'buoni è pur di lode degno. leonardo, 2-92: l'uomo
leonardo, 2-92: l'uomo è degno di lode o di vituperio solo in
si spende, in qualche atto più degno / o di mano o d'ingegno,
vale e meritarle e volerle senz'esserne degno. pirandello, 8-427: non gli
., per giustapposizione, da lode e degno (v.). lòden
ben che io non meriti d'esser degno di tale lodo, nondimeno pregherò idio per
così lontano di avere un motivo non degno,... che modestamente la chiama
oscuro per me, così ora non degno prestare della fosforescenza effimera mia agli animali
sorte / saggio onorato e forte / degno di lei si fa. cesarotti, 1-i-326
sele e lumeggiolle d'oro, com'era degno di cosa da venire alle mani d'
acciò ch'egli fosse della mia grazia degno, mi fece tutte le sue virtù note
lumini / perché 'l tuo loco più degno s'alumini. g. visconti, i-4-64
dell'agricoltura e dell'industria toscana, degno de'più bei tempi della fiorentina potenza
né per altro barnaggio, / tanto degno ne fosse / com'esto re nanfosse.
al duro / cor ove mai d'entrar degno non fui, / vadane pur da
e in prigione quelli che giudica se medesimo degno d'essere guardato? pallavicino, 6-1-289
, 94: l'uom non è degno che di gravi cure, / e senza
a sedere il piovano arlotto nel più degno luogo della tavola e innanzi a sé
mutare i luoghi, dando il più degno al novamente eretto sopra gli antichi.
, 62-13: miserere del mio non degno affanno; / reduci i pensier vaghi a
in luogo immondo, / ma nel più degno e bel ch'oggi sia al mondo
di te ha loco alcuno, famme degno d'una piccola tua audienzia. brusoni
invitto signor di mont'albano, / degno le reputiam di questo onore, / che
a farsi folte, et è uccello veramente degno di maraviglia. ulloa [f.
e lusinghiera, / guido, ben degno è don che donna altera / dal
'l nero pel s'elegge per più degno, / e che sien lunghi, folti
. nobilitare; rendere famoso, illustre, degno di reverenza e di ossequio.
), agg. ant. illustre; degno di stima, di considerazione; pregevole
rivelato, a poco a poco, degno nipote di emanuele filiberto e degno di
poco, degno nipote di emanuele filiberto e degno di esser chiamato l'adriano del piemonte
neppure quel piccolo macaco di leon, degno figlio di lei. baldini, 3-225:
160: questo abile e stimabile e degno sensale di grani, l'ottimo mastro
nel parlare di ecclesiastici incolti e appunto degno di quella gente rozza ed ignorante,
un torello da macello. -figur. degno di morte. salvini, 16-668:
legno / furbo di me più degno / al mondo non fu macolo. i
grave e dignitoso, atteggiamento imponente e degno di reverenza (una persona);
1-20: con maestoso modo e di sé degno / il potta la raffrena e la
compiuto da un maestro; che è degno di un maestro; magistrale.
). ant. e letter. degno di un maestro, magistrale.
satrapi, i maggiori: alza il più degno / la nuda spada, / del
maggior d'ogni scoperta. -più degno (uno scopo). tasso,
non siano altro che poete volgari, degno e ragionevole è che a loro sia
leal guittone, nome non verteri, / degno de laude se'maggior, che taccio
2-ii-4: non è... degno di portare il diamante per divisa..
ove ora il novo suc- cessor tuo degno / di grazia e di perdono apre le
volto in cui natura e dio / degno di lor mostraro il magisterio? aretino,
verità utili spogliandole della noia magistrale, è degno di veri filosofi, e di onesti
del gran seggio magistrale / vidi trame uom degno e saggio; / po'di basso
guicciardini, v-318: è verissimo e degno di somma laude quel proverbio che il
oggetto, de'quali il magnanimo si stima degno: però ne le picciole cose è
meriti di qualcuno; riconoscere e dichiarare degno di approvazione; esprimere un giudizio autorevolmente
alla beatitudine eterna. -anche: rendere degno di venerazione, di culto. bonichi
,... è il concetto più degno a chi emula la magnisapiènza degli antichi
riferisce, che è proprio o è degno di malandrino; banditesco, brigantesco.
giuocare al malcontento spesse volte, / giuoco degno d'un uom come voi raro,
legno / non è sofficiente e non è degno / a la condotta di più grossa
ha l'anima macchiata e offuscata è degno di luogo confuso e mal netto. tasso
la quale ella, quantunque egli mal degno ne fosse, benignamente gli diede.
s. c., 16-4-3: degno è d'essere ingannato chi pensò pur di
dolcissimo, amato tardo / da me degno d'ogni maladizione: / e nondimeno
iv-xxix-7: chi uno valente uomo infama è degno d'essere fuggito da la gente e
malestrùo disceso de li buoni maggiori è degno d'essere da tutti scacciato.
però che tu, benevolo, co'malevoli degno luogo avere non puoi. alberti,
malfatto (mal fatto), agg. degno di biasimo, moralmente riprovevole, colpevole
; 1 tu solo 'l malfattore, degno del tuo odiato. fra giordano,
fido), agg. che non è degno di fiducia; che suscita diffidenza
il posto a qualch'altro, certo più degno di me. pascoli, 1340:
, derivano da un principio filosofico ben degno di essere osservato. tommaseo-rigutini, 2212
proprio vantaggio, un testimonio autorevole e degno di fede. -anche: offrire una
212: l'opere... del degno giorgione, massime le pubbliche sono in
il paesaggio grandioso che aveva disegnato un degno sfondo ai suoi sogni di adolescente.
prova in terra chi è del ciel più degno. gir. priuli, iv-361:
la danza ad un uomo legato? e degno di beffa non sono anch'io che
anno non si può negare che sia degno di grandissima lode. redi, 2-12:
trafiggere mi sento le midolle / e di degno rossor m'arde la guancia, /
egli ha saputo che sia libro ignuno degno, o in italia o fuori d'italia
hai fatto il peccato, che se'degno di pena eternale, ch'egli non
, per la tua colpa tu se'degno di perdere lo reame. ma così
, e a lucri ignobili, senza più degno pensiero. -pascere il ronzino nella
che la matera e tu mi farai degno. leggenda aurea volgar., 847:
nuova, 38-5 (113): che degno sia di chiamare l'appetito cuore,
si spende, in qualche atto più degno / o di mano o d'ingegno,
ancor io, s'io ne sarò mai degno, / di darvi qualche cosa di
vostra virtù e gentilezza, meno che degno di lei;... e
, ii-248: il foglio manuscritto, degno parto di un bell'intelletto, emendato
quasi spregevole per un uomo, e degno semmai di vegliardi e di donne.
: pensa oramai qual fu colui che degno / collega fu a mantener la barca /
, ch'è bella tanto / che fa degno di manto / imperiai colui dov'ella
piacque offra misura? e fu ben degno, / poi che sì chiaro e sì
vi-53: ah, ah, luogo degno di fede è la barberia, dove tutti
s'attaccò a lui come al solo degno, marcatamente, anche per far dispetto
... / qualche vecchio è degno dell'empireo, / è degno di
è degno dell'empireo, / è degno di star accanto al primo ragazzo del popolo
: pensa oramai qual fu colui che degno / collega fu a mantener la barca /
or ora il suo padrone, il degno farmacista sapiston, che ne va in cerca
marforiale, agg. letter. degno di martorio (l'interlocutore di pasquino
la nomenclatura marinaresca. -spreg. degno di marinaio; volgare, rozzo.
(plur. m. -chi). degno di un mariolo, furfantesco, malandrinesco
che è tipico di persona disonesta; degno di una canaglia, di un malfattore
,... il quale zanfragnino (degno e conveniente nome dell'eccellenza del maestro
m'addormenta, / perché al suo degno amore il ciel mi tira. poliziano
meno, aveva un talento militare naturale degno d'un caporale o sergente delle armate
, e, per lo più, degno di derisione, biasimo, disprezzo; messinscena
: e questo amore / si chiami degno, nobile e stupendo, / non come
, iv-559: oriani sarebbe stato l'unico degno di stargli vicino per l'altezza dell'
la faccia espellere a forza? sarà degno della vostra prepotenza, militaristi, bellicisti,
che gode di grande prestigio, che è degno di grande considerazione, di credito,
in poste a posta per vedere il degno giambatista memo, redentore de le scienze
/ che la materia e tu mi farai degno. idem, par., 10-27
qual amor sì licito, o sì degno, / qua'figli mai, qua'donne
. bentivoglio, 4-636: non men degno a cui fosse stato permesso dalla fortuna e
il mio buon custode ad uom sì degno / unirmi in matrimonio in sé prefisse /
pecto scoperto: abito sanza fallo più degno di meretrice che di matrona. giov
matronévole, agg. letter. matronale; degno in tutto di una matrona.
alle mani que'due fogli, col degno titolo di frusta letteraria. vedeste più
l'unico mezo per conservarsi nel posto degno di prencipe suo pari era di seguitar
0 mia aventura, / eletto fui degno di lei fra tutti. betussi,
le sette maraviglie del mondo annoverato e degno che tutti i sepolcri, che da
sprovvisti... del complicato armamentario degno d'un commensale di re artù, non
disuso si scemano. 3. degno di gente bassa e dappoco; volgare,
-ci). letter. proprio o degno di mecenati. -anche: opulento,
, iii- iv-6: l'uomo è degno di loda e di vituperio solo in quelle
: un monaco, caduto in peccato degno di gravissima punizione, onestamente rimproverando al
di ruffianesimo, sia stimato grave e degno di rigoroso gastigo,... molto
agg. che è proprio, che è degno di un medico da strapazzo.
egli veracemente il medicinar colle perle esser degno d'imperadori. -di animali.
nostri medico eccellente de'suoi regni e degno altre- tanto di lode quanto d'imitazione
a forme superate dall'evoluzione storica; degno del medioevo. gramsci, 1-84:
: rendean bella la pompa e il funer degno / gli scrittor che venian coi
'meditabile': da doversi meditare, degno di meditazione. 'concetto, proposta,
, 105-7: da poi ciò, sarà degno mostrare / quello che lo cor suo
un abbondante lancio di arance selvatiche; degno di biasimo e dileggio. n
, 1-i-91: -il suo latin non è degno del bacolo, / come quel d'
] al divo tomaso, eximio e degno / lume di tucta la fede cristiana,
membrando le memorie de gli antichi, / degno mi par di sempiterna lode / alessandro
2. che merita di essere ricordato; degno di menzione; notevole, rimarchevole.
modo memorabile, esemplare; in modo degno di menzione. caro, 17-59
una circostanza, ecc.); degno di menzione, memorabile.
, agg. ant. e letter. degno di essere ricordato a lungo; importante
l'altre figure che vi sono, è degno di memoria il concetto di una damigella
fra l'altre azioni di zaccaria è degno di memoria il divieto ch'ei fece ad
venditori di qualche capo che vogliasi far credere degno di regalarlo altrui per memoria d'affetto
disposto, et un altro che sia degno, sia posto in suo luogo.
xxxv-11-599: amor, mendico del più degno senso, / orbo nel mondo nato,
dico; /, ma qual più degno fosse non vi basta / al terminar
imperfezione formale. ceresa, 1-943: degno di culta vena e peregrina, / che
sì torte / ch'io mi son fatto degno della morte. sanudo, xlviii-148:
/ seder mi fece l'ospite mio degno: / e di quel ch'ebbe con
desio / pur d'onorato fin ti farà degno. andrea da pisa, 265:
piagere, / poi che m'ha fatto degno de l'onore. dante, vita
queste / sfere superne un spirito sì degno, / come per farne ippolito da
mentitore. foscolo, xiv-241: sono io degno di essere sempre creduto da te un
qual mentre avendo egli considerato quanto fosse degno, non che di scusa, di
è piaciuto far di me nel suo degno ed eruditissimo lavoro. 3.
interrogato s'avviluppa e còlto, / degno è di pena, s'ei l'andò
ma distesi in scrittura, occupando un degno luogo ne'domestici archivi, fecero il grande
, con tutto quello che mi paresse degno o di maraviglia 0 d'imitazione o
, 1-xxxiv-86: meraviglia gentil, spettacol degno / sol del guardo de'saggi e degli
atto a suscitare meraviglia, stupore; degno di ammirazione e di lode. -
3. che suscita ammirazione o ne è degno per le qualità fìsiche o morali,
dei quali forse il notaro criminale sarebbe degno storiografo? -acer. mercatantóne.
/ molto famosa... / e degno porto di mercatanzia. 10
: pensa oramai qual fu colui che degno / collega fu a mantener la barca /
/ che m'ài della tua grazia fatto degno. folengo, 48: -questa
quel più e quel tutto che solo è degno di volersi, cioè il gradire a
a colui danno et oltraggio, / che degno di mercede era e d'onore.
, 16-2: chi si truova in degno laccio preso, / se ben di sé
, in quanto è somma bontà, degno d'essere amato. allora l'amore
conto; individuo vile e abietto, degno solo di disprezzo. michelangelo, 1-i-152
, i -intr. (63): degno d'onore [le fronde d'alloro
, col rendere servizi o favori; degno di ricompensa. -bene meritante',
legittimamente aspirare a una ricompensa; rendersene degno, acquistarvi un certo diritto; comportarsi
offerto, / fammi del tuo amor degno e non sdegnarte, / ché se per
, 290: più ch'io non son degno / e non ò meritato / sono
loro nome il vocabolario italiano. -dimostrarsi degno. tasso, n-ii-91: la signora
si prende e chi te adora / quel degno ne è, quel sol merta pietade
procurarsene l'interessamento. anche: essere degno dell'affetto e della stima di qualcuno
che si possiede, quanto da più degno donatore depende. tasso, n-iii-548:
, iii- iv-6: l'uomo è degno di loda e di vituperio solo in
giordano, 186: tu credi essere degno e sufficiente a meritare paradiso per te
, liberi, meritare. -essere degno di premio o di pena soprannaturale.
11. intr. ant. essere degno di avere come dote. f.
vita [di emo] e più degno di storia è... la difficilissima
nome, un titolo determinato: essere degno di ricevere un appellativo o una denominazione
— meritarlo, e ben unto: essere degno di ammirazione, di elogi, di
; corrispondente al merito; equo, degno, conveniente, dovuto. -in partic
imperfezione colui che non se ne conosce degno. marini, iii-102: non sia vero
la ben mertata. 4. degno di ricompensa, meritevole. fra giordano
e meritatóre vostro. 2. degno di ricompensa; meritevole. s.
i suoi meriti; che sa rendersene degno; che è in grado di acquisirne
uno dell'altra. 2. degno, per grandi virtù e per meriti insigni
-meritevole di stampa: pubblicabile, degno di divulgazione (uno scritto, un'
.). condizione di chi è degno o ha diritto o può aspirare a un
dovuto o tributato a chi ne è degno o ne ha diritto per le
quelli che re nasce e non è degno. moscoli, vii-586 (41-13):
opera, impresa o comportamento meritorio, degno di ottenere giusti apprezzamenti, encomi doverosi
i servizi prestati o a chi ne è degno per il comportamento e per le azioni
dono io pe'miei peccati non sia degno, signore mio, te lo domando pello
per un'azione 0 per un comportamento degno, encomiabile. capitoli della compagnia della
per un'azione, per un comportamento degno, apprezzabile. bocchelli, 1-i-320
azione o di un comportamento encomiabile, degno, apprezzabile. foscolo, iv-358:
con valore aggettivale): che è degno o ha diritto di aspirare legittimamente a
; che ha diritto, che è degno, che è in condizione di aspirare
questo caso di tanta importanza che sia degno di pensare e dì e notte il
ne è degno), che è in grado di attrarre
dagli errori di qualunque specie, potrà esser degno dell'accettazione vostra questo lavoro.
mescer le mani. 10 non serebbi degno in alcun atto / di essere amato da
3-190: ti pare che questo sia degno di noi? ti sei pur chiesto che
non valeva la pena di aver importunato un degno sacerdote in quella giornata di afa.
saprei vendicarmi. il loro non degno, disorrato e disutile prusor fiate; e
la disciplina, l'ufficio a fine degno... 'non è suonatore,
ant. che suscita pietà, degno di commiserazione. masuccio, 287
se d'onor tanto / parve già degno, onde per chiaro inchiostro / ercol chiaro
, 1-ii-11: vi rallegri che garzon ben degno / la fece meta d'ogni suo
deformato, non mi creda ella perciò degno di compassione. g. r. carli
di ruffianesimo, sia stimato grave e degno di rigoroso gastigo, anche della deportazione o
che pietro thouar partecipava a chi fosse degno della sua amicizia: amore e zelo
in questi due libretti... è degno di molta lode... per
il signor bertini per ben medicare quel degno padre, ve 'l dirò schiettamente.
esser tocche col mio metro / non degno a ciò. livio volgar., 2-165
opra laudata / (di ciò metter son degno) / è si che sia cercata
solennissimo? tasso, n-ii-406: è degno di vituperio l'intemperante e l'avaro
morte è giunta, il mio non degno / caso riconoscete. lancellotti, 1-89
parli a lei immediatamente, che non è degno. boccaccio, viii-2-164: mostrando per
il fine per ordinario non può esser degno. pattavicino, 1-200: il concetto del
molti anni ha veduto quel che è degno nella vita mortale di biasimo e quel
, chi di noi sia / più degno de la donna e del destriero; /
riputazione che da alcuni sciocchi fu giudicato degno alla successione di rolone. muratori,
in corte stato e in guerra / sì degno paladin tanto eccellente, / morti a
volgar., i-199: se altro più degno vien poi, la miglioranza di quello
, nobile nell'ambito morale; più degno di considerazione; meritevole di maggior rispetto
, 62-13: miserere del mio non degno affanno; / reduci i pensier vaghi a
ti lodò... come uomo degno di molto miglior sorte. -con
più nobile moralmente, più lodevole, più degno e alto; bene maggiore; il
dante, par., 12-35: degno è che, dov'è l'un,
i soldati; e ben lor pare / degno de l'alto grado ove l'ha
milite mio / referendario anton, di danne degno, / di te mi truovi,
: egli è 'l tuo pandolfin, milite degno. statuti de'cavalieri di s.
, dato alla mia nobile inghilterra un libro degno per avventura di starsi a crocchio cogli
m. -chi). scherz. degno di un gran signore. pavese
mai tutta / la riverenza di che degno il feci, / se no 'l ritoglie
, per avere più nobile e più degno subietto, essendo imitazione della vita eroica
permesso. -indicare come peccaminoso e degno del castigo divino. giamboni,
che ignocco, sciocco, balocco, degno di star fra fornari e calzolari e plebei
volto, / fuor del celeste suo degno ricetto / al canto degli augelli appar
parvi... peccadiglio veniale o degno di scusa che uno dell'età e
di tutti gli apostoli e non son degno d'esser chiamato apostolo. c
considerazione o stima o non ne è degno; che ha pregio o valore molto
dando a l'arca di fé luogo più degno, / inanzi al sacro legno /
speme indi, ministra al ricco e degno / convito, non lasciava atto difforme
/ seder mi fece l'ospite mio degno: / di quel ch'ebbe, con
: / tu canta il balbi tuo, degno di scettro. baruffaci, iii-58:
, con atto da vero cristiano e degno ministro di dio, avrebbe...
: chi non crede che sia un fine degno e sufficiente a suscitargli tutte le forze
o minore. -meno apprezzabile, meno degno di considerazione (un comportamento, un
perfezione eccezionale; che è o appare degno di viva ammirazione, di incondizionato apprèzza-
onni affare / magno, mirabel, degno, / quasi ismarruto vegno, /
in sua potenza, / tuo caro merto degno orrato orrando; / e no in
, spira un mirabile ch'è vero e degno dell'alta epopea. carducci, iii-6-230
per questo refulgente / miraeoi novo, degno e peregrino; / ché per ogni cammino
molto distante dalle muraglie di pekino, degno veramente d'essere annoverato tra i miracoli
, / dirò perché tal modo fu più degno. boterò, 9-10: se si
piuttosto cose da burla che da componimento degno dell'eroica gravità. botta, 5-202:
9-i-143: non trovando modo di paragone degno alle vostre mirifiche bellezze, mi contento
fisiche o pratiche per cui è considerato degno di ammirazione e di considerazione.
io fui, / miracolo è di me degno e di lui [amore].
chiama; / son miserabil mostro, / degno d'essere anciso / e più da
. pananti, ii-433: come è degno di compassione chi, oppresso dalla crudeltà
= voce dotta, lat. miserabilis 1 degno di compassione ', deriv. da
= voce dotta, lat. miserandus 1 degno di compassione, da compiangere', gerund
, 62-12: miserere del mio non degno affanno; / reduci i pcnsier vaghi
suscitare compassione; che ispira pietà, degno di compassione. bartolomeo da s.
un misero inferno? 3. degno di compassione, miserando, lacrimevole.
voler dire ridotto in misero stato, degno di commiserazione, come se avesse anima
, un fatto). -anche: degno di compassione, miserando. panziera,
misterio. pulci, 27-152: fammi degno, / signor, ch'io ricognosca
a cantar di presente / 'questo misterio degno di gran lode: / cristo gesù,
el bel misterio intanto / d'un degno grande e pietoso miracolo / di maria madre
: o animai sacro, santo e degno / alt'e mistero, celeste e divino
nel mondo e che l'unico fine degno dell'uomo era di conquistare la santità nella
minzoni, del varano, del mazza sieno degno soggetto di vera poesia. carducci,
questa età non s'è fatto più degno edificio. leonardo, 2-199: il giovane
supposta innocenza filosofica. -in modo degno, conforme, adeguato. allegri,
. misura al tuo pagare / se degno sei d'amare, / della tua borsa
del casto, 1-147: 'miterino'per degno di mitera, nome addossato dal volgo ordinariamente
giordano [crusca] -. non è degno ch'egli stea qui, ma vada
di tromba, di bandiera e mitra degno. grazzini, 4-304: non sendo
solo per lo penserò / son mo'degno d'avere / altro che solo lo
2. figur. esemplare perfetto, degno di imitazione; modello. cesari
modello: additare come esempio perfetto e degno di ammirazione e di imitazione; ritenere
moderne deono paragonarsi con l'antiche, degno d'eterno onore sarà il buon re
colui che avendo mediocre virtù si stima degno di mediocri onori è il 'modesto '
nell'isola avea veduti, volli dimostrarmi degno di cotanto onore col ricusarlo. cesari,
. g. ferrari, 331: degno d'intendere la moralità e l'immoralità
370: non è... degno di voi che, mostrandovi ora molli
è un cotal mollichiccio e tenerume più degno in vero di un popolo d'eunuchi che
e di se medesimo, paresse essere degno di reggere le publiche cose. ristoro,
. ti lodò infinitamente, come uomo degno di molto miglior sorte. saba,
tal modo fu più degno. boccaccio, 1-i-457: questa pa-
in tutta la luce di cui è degno. carducci, iii-10-75: ben poche
: un monaco, caduto in peccato degno, di gravissima punizione, onestamente rimproverando
teco e di ciascuna sei / monarca degno e principe e signore. gir.
fra giordano, 1-73: potemo fare degno il vasello nostro a ricevere e a
(o ne deriva); moralmente degno e meritorio (un'azione, un'
ii-263: silenzio! silenzio! sol degno / è che parli inanzi alla notte /
firenze, per vedere quello atto sì degno. pulci, 26-106: tutto il mondo
-parere tutto il mondo: presentarsi come degno di straordinaria ammirazione; rivestire in apparenza
è più necessario, più utile, più degno di essere trasformato in piccola moneta del
patriarca cardinale, / sì come uom degno a sì felice stato, / non può
, di più umano e di più degno nelle occupazioni di un montambanco che in
: tanto più quanto l'uomo è più degno, / dovria pensare a quest'ultimo
5-204: tutto alla periferia gli pareva degno di nota: i grandi viali asfaltati
m'apar monto da reprender / e degno de gran tormento. dondi, 273
con negligenza. monumentàbile, agg. degno di essere ricordato e onorato con un
esemplare. gioberti, 1-iii-268: degno è... che roma instauri in
ottimismo... rende questo discorso degno di figurare come un capitolo dell'amena
più autentici. giordani, i-1-20: degno è che i monumenti delle arti e
, siccome monumento debito alla sventura e degno che sia rizzato da un dalmata.
, ma scrittore pure e pensatore non degno di nascente tirannide. g. capponi,
o poi, vi nasce un poeta degno di rivelarla. de pisis, 3-269:
6-36: vedi quanta virtù l'ha fatto degno / di reverenza; e cominciò da
6-14: un re famoso, antico e degno /... molti ha morti
cavallo ch'è una gioia, / degno d'esser offerto anch'ei per boto;
messa anche a fare, con quel suo degno nipote, l'incettatrice e l'affamatrice
, 562: del ponzon là drento ha degno liogo / un quadro, che xè
quando trascurate la cognizione di soggetto così degno. sbarbaro, 5-51: non ambisco la
morto e sepolto assai prima che il degno frate scrivesse. -essere completamente dimenticato
ditegli traditore e furfantaccio, / e degno che gli sia rotto il mostaccio.
portò in modo che fu sempre giudicato degno di maggior grado. 5.
dea mostratrice di sì pellegrine cose era degno introdurre una volgare turba. tommaseo,
per ricordarsi anche del duca valentino, degno figliuolo di tanto genitore. alfieri,
confrontare al vieusseux, ma né pur degno del nome. d. martelli, 90
: strafalcion, di tutti il manco degno, / non vuol per niente star tacito
villoso, astruso e pedantesco, degno di un avvocato da strapazzo.
com'era difatti, uno sfogo più degno di bruti che di figlioli di dio
lippi, 1-8: reputa il padron degno d'un nodo, / che lo
. cattaneo, 1-5: debbe dal più degno di loro nei fondamenti la prima pietra
usato a modo d'aggiunto, vale degno di essere riposto e custodito in un museo
un'altra scena di pazzia musicale e degno contrappeso alla scena del terzo atto [della
versi / dell'onorate fronde ti fan degno. muratori, xiii-577: avrei lodato che
sì è ricevuto e nutricato sì come degno, e quello che muta li suoi occhi
dice senza dubbio un delitto grave e degno della pena ordinaria... perché
. d'annunzio, v-1-726: vorrei esser degno o farmi degno di interpretare la sua
v-1-726: vorrei esser degno o farmi degno di interpretare la sua mutolézza con la mia
buona generazione quelli che dela buona generazione degno non è? questo non è altro che
napoleonici. -per estens. degno di napoleone: eccezionale, straordinario,
al malcontento spesse volte, / giuoco degno d'un uom come voi raro, /
, ma scrittore pure e pensatore non degno di nascente tirannide. fantoni, i-5:
arder mi feo, non di gioirne, degno. fagiuoli, viii-36: è vero
che '1 tuo ricordo / vada a quel degno re leon chiamato, /..
la vita del misuratore del tempo, degno parto del gran galileo. come ha
mazori, rispose: ma tu ei ben degno de gli tuoi. parabosco, 2-42
: trovare un avversario o un ostacolo degno di sé, che tiene testa debitamente
chi ne sa sopra cotal materia s'è degno d'esser chiamato gentile nel sangue chi
salvi e mantenga il bel vessillo e degno / del re marsilio in grande stato
/ apra, s'io ne son degno, / la naturai bontà, che dal
chi ha più del naturale ha più del degno, / adunque un ignorante è pien
; ma della resurrezione non un canto degno. c c = denom
il tempio di dante, solo tempio degno di lui. molte lunghe navate, sorrette
del popolo italiano, ha mandato un degno ammonimento, un vóto solenne per lo
vizio imputare se, alcuna città o degno loco trovando per via, in quello
/ o alma, dove 'l degno cor s'aggira. -per necessità di
negata ad alcuno che se ne faccia degno. rappresentazione della risurrezione di gesù cristo
soffici, v-1-256: giovanni fattori non fu degno di una qualche ammirazione se non in
/ ma il cuor generoso accetto e degno. = denom. da negletto-,
degli eletti / nel più alto e degno stato; / or mi trovo fra'negletti
, / come di pregio non sia degno almeno / chi per ornarla s'affatica
scritture, che perché egli solenne filosofo degno di laude non fosse, alcuna cosa
avete quella vittoria ottenuto di cui è degno l'essere vostro ammirando. 3
sapevano che non era esso di tale infamia degno, e tosto cominciarono a negoziare sopra
un bene che qualcuno gode senza esserne degno o senza averlo meritato (e si
da qualcuno che non ne è degno o non l'ha meri
/ e recever onor chi no n'è degno. = deriv. da nemesi
, i libri del quale non è degno nemmeno di leggere. menzini, 5-231
capezzale, per la sua nequizia ora degno. nomi, 2-77: or castigate voi
carducci, iii-22-325: disse non esser degno di andare dinanzi l'imperatore, ché
il nerume della mia metafisica, mi stimò degno di farmi intendere le ultime squisitezze della
quella che imbellisce / e 'l modo degno temperanza observa / reggendo ogni voler che
della statua di qualcuno: essere luogo degno di ospitarlo. filicaia, 2-1-207:
nel consorzio umano; trovare un luogo degno di sé, delle proprie capacità.
tal grazia, ben ch'i'non sia degno, / non mi far niego,
... neentemente non giudica alcuno degno di salute, il quale e'non
hai fatto il peccato, che se'degno di pena eternale, ch'egli non t'
sia costì, stampato nuovamente, degno di potersi regalare a un letterato forestiere,
che gode o che è giudicato degno di considerazione, di ri
.: famoso, noto, celebre, degno di memoria (una persona che,
è certo che voi sete prestante, degno e nobile ne lo studio de le
, un intento); elevato, degno; suscitato o ispirato da alti pensieri o
atto, / non pur di scusa degno, ma d'onore. r. cocchi
-per estens. ricordato o degno di memoria per l'eccezionale importanza o
compensarti nel solo modo ch'egli crede degno di te e de'tuoi moventi nell'
quella parte [india] / nobile e degno e di gran laude sia. castelvetro
, la letteratura di una nazione; degno di assurgere all'uso dell'espressione scritta
non solamente è vile, ma vilissimo e degno d'ogni dispetto e vituperio più che
una città, un luogo o un ambiente degno di apprezzamento o di fama con un
stile. 7. rendere famoso o degno di memoria un luogo o più suggestivo
essi re e prìncipi conducessono il suo luogo degno con sommo onore e nobilitassono il tempio
ingegno. -considerato o reso degno di fama o di considerazione da un
. in modo appropriato, adeguato, degno. fra giordano, 166: la
si eseguiscono coi caratteri sopra cui è degno di vedersi con qual ingegno giacciano ammonticchiati
ti par che questo sia favore / degno di non so che, degno d'un
/ degno di non so che, degno d'un nodo, / piantarmi in
, a questo modo? -essere degno di un nodo: meritare l'impiccagione
lippi, 1-8: reputa il padron degno d'un nodo / che lo lascia
note al malmantile, 1-15: 'degno di nodo ': cioè merita la forca
sangallo: fammi tu un lavoro / degno di roma, degno del tuo gusto
tu un lavoro / degno di roma, degno del tuo gusto, / e del
: or mirisi di quanta lode sia degno il boccaccio mentre, invece di render
più degna, e l'omo è più degno che non è la donna. della
vale anche, detto di persona, degno di esser eletto a qualche ufficio.
innocente. 7. ricordare come degno di fama; citare in tono elogiativo
che ciascuno sia di grandissimo merito e degno di esser ricevuto molto volentieri. g.
buon prò ti faccia e chi è degno alcuna volta di rimirarlo. varchi,
1-105: erode,... uomo degno, non ch'altro, ma della
, de'quali il magnanimo si stima degno, però ne le picciole cose è noncurante
: nulla gli pareva più desiderabile e degno che prendersi rosanna,... dare
, / spargerà d'esse grato e degno odore / che '1 tolga in ciel sopr'
che! disse. -non ne son forse degno, secondo te? -ma nossignore,
oggetto (per lo più nell'espressione degno di nota).
, / se tu ne vedi alcun degno di nota. idem, inf.,
straniero. baldini, 9-26: particolare degno di nota. -di nota (
. (superi, notabilissimo). degno di essere notato, osservato, guardato
superi. notabilissimaménte). in modo degno di essere notato, considerato, vagliato
, agg. ant. e letter. degno di essere segnalato, notato, ricordato
plur. ant. anche -e). degno di essere notato, osservato, guardato
podessero vincere e faces- serlo notevile e degno di reprensione nel populo. 9
ménte), avv. in modo degno di essere notato, vagliato, studiato
o a notizia di qualcuno o nell'espressione degno di notizia). francesco
de'vostri guardi, se ben attroci, degno de'vostri gastighi, se ben severi
estremo opposto. carducci, iii-8-142: degno infine il guinicelli che bonaggiunta da lucca
vita, dopo tante o incomplete edizioni e degno forse dell'italia e di voi,
s'asconde. guarini, 85: degno se'di pietà più che d'invidia,
spietata e rigida noverca, qual mio degno merito, qual scelerato o iniquo eccesso
12. fatto, avvenimento eccezionale o degno di rilievo. -in partic.:
l'or che da se stesso è degno / se monstra nudo e sol si veste
, / come di pregio non sia degno almeno / chi per ornarla s'affatica e
altri, non è da loro reputato degno d'esser numerato fra gli uomini. anonimo
all'intiero tutti li numeri per dimostrarsi degno membro della sua illustrissima stirpe. g
. - anche: essere importante, degno di nota.
. panziera, 1-38: è fatto degno di potere nel pelago dello infinito abisso
moderne deono paragonarsi con l'antiche, degno d'eterno onore sarà il buon re
/ che de parlar con lei me fece degno. b. pulci, lxxxviii-n-311
nuova, / eh'essendo voi guerrier degno e prestante, / costui compagno abbiate
'l tuo ricordo / vada a quel degno re leon chiamato, /...
ella potrà sottrarre e giudichi necessario e degno d'esser inteso. giraldi, i-i-1-295:
spontone, 1-59: la fama di sì degno guerriero essendo pervenuta all'orecchie dell'imperadore
: -o padre mio, eo non son degno / de recevere così santo nudrimento [
: veramente non v'è impiego più degno per un uomo non obligato ad altra
di ogni grazia che chiede non è degno. ulloa [guevara], i-5
che non presenta nulla ai alto e di degno (un periodo di tempo)
quali quello del mezzo era il più degno di tutti ed era quadro, grosso e
laude cortonesi, xxxv-11-27: io non degno -'n core tegno / tuo figura
tempi e de l'obliquo fato, / degno a cui il cielo altra più vasta
onora. bettini, 1-56: mi parve degno dell'occhio del cielo / un corpo
..: chi è più degno di te d'occorrere alle mie forze?
taluna di quelle che a noi paiono degno cibo de'nostri intelletti. gemelli careri,
odiàbile, agg. letter. che è degno di odio, che merita di essere
il renderebbe amabile e non odiabile né degno d'alcun supplicio, e così non sarebbe
meno / amar chi più n'è degno: odiar la fede / più della morte
odìbile, agg. letter. ant. degno, meritevole di odio; odioso;
etterno / non si trasmuta, quando degno preco / fa crastino là giù de
odiévole, agg. ant. che è degno di odio, che merita odio,
esecrabile, abominevole. - anche: degno di riprovazione, condannabile, riprovevole;
i figliuoli o veramente i fratelli non è degno di me. -avere in odio
odiosissimo). meritevole di odio, degno di essere odiato, avversato, disprezzato;
, / ritornò con tal gaudio al loco degno, / dove amor sempre mai lo
dante, i-xiv-40: quando trova alcun che degno sia / di veder lei, quei
antropologia -può essere un oggetto interessante e degno d'esame. idem, i-986: la
/ perché d'amore è privo, / degno non è de l'amoroso affetto.
che sia concesso ai mortali e il più degno oggetto che alle alle azioni loro.
in cielo apparito, siccome è stato degno motivo della vostra maraviglia, così sarà
: o di quanta confusione sarebbe degno quel cavaliere che si truova nel campo
andava altiera / ch'un re sì degno, un cavallier sì forte / per me
, io primo se mi avrai per degno, io chierico delle muse e valletto del
, 1-190: aveva oltracciò un grifo degno di catone. -in principio di
galdi, ii-288: qui è ben degno di tutta la riflessione che quelli fra
bile; che è o appare degno di ammirazione al di sopra di
, / unirla ad un che di lei degno sia. foscolo, gr.,
: beato me, s'io fossi tanto degno / d'esser de'bei vostri occhi
superi, onorabilissimo). letter. degno di essere onorato e tenuto in gran conto
con severa gravità. 2. degno di riverenza e rispetto; che deve
, si. condizione di chi è degno di onore per le qualità, per
onorandissimo). che è 0 appare degno di onore, di stima, di rispetto
darete, uom ricco e d'onoranza degno. tramater [s. v.]
me alla dignità di cui fu tanto più degno, mi aveva onorato di pensare a
rettitudine, il prestigio, è reputato degno di stima, di onore, di considerazione
). che gode o è giudicato degno di stima, di considerazione, di apprezzamento
, care. guicciardini, iii-257: degno [giulio ii]... sopra
domani. -ciò che è degno di onore, di considerazione. salvini
e gloriose che vi si svolsero; degno di rispetto e di celebrazione per le
versi / dell'onorate fronde ti fa degno. giorgio dati, 1-26: druso,
/ tranquillo oppose e in mille apparve degno / di marmo inciso d'onorati versi?
24. figur. apprezzabile, degno di nota per sottigliezza e arguzia (
. condizione, stato di chi è degno di essere onorato. s.
che se gli aspetta e però sia degno d'onore e di stima. tesauro,
che fu d'onor sì degno. petrarca, 5-11: così laudare e
virtudi. tansillo, 156: io son degno di star sovra le stelle,
amor di tanto onor m'ha fatto degno. idem, conv., i-x-8:
, essere avido di stampa: ritenere degno di pubblicazione, pubblionori', essere,
onore d'esser arrestato tre volte pel mio degno signor impresario. fogazzaro, 1-110:
di soddisfazione, di orgoglio; rendere degno di ammirazione, di lode.
spirito.. -rendere onorato, degno di stima, di lode, di
. (superi, onorevolissimo). degno di onore, di rispetto, di reverenza
di quello eran degne, e quanto degno d'onore facevano chi n'era meritatamente
oro o dorati. 19. degno di un personaggio di rango elevato,
del lessico. 22. degno di nota per i pregi artistici, letterari
28. sm. ciò che è degno di onore. tasso, 11-iv-225 [
. disus. l'essere onorevole, degno di stima, di rispetto, di ammirazione
4. ant. l'essere degno d'onore, onoratezza. òttimo,
, onorificentissimo). che rende degno di stima, di lode, di consenso
se costui sormonta, / come par degno d'ogni cosa buona, / ancor
assai / a pensar ch'esto loco degno e santo / governi il saracin.
chi meglio l'onora, ver'che degno è d'onore, l'ontiscie quazi.
spregevoli; che non presenta nulla di degno e di elevato (un periodo di tempo
opera', concludere, terminare in modo degno una faccenda, condurre al fine desiderato
applicazione; e che il solo culto degno dell'uomo retto, del pubblicista razionale
, ii- 433: come è degno di compassione chi, oppresso dalla crudeltà
è nel campo del marmo opprimente / degno per fama d'un soffio divino / cui
oprime / invincibil cittade, si fa degno / d'un bel trionfo e d'
, xxx-io-190: questo sia guiderdon gentil e degno / de la mia pura inviolabil fede
v. colonna, 1-318: ei degno e giusto agli occhi tuoi ricopre /
essi ti gittarono là dove tu eri degno d'esser gittato. -per rafforzare