] in questa nostra opera ci pare degno di mettere in nota verbo a verbo
bonciani, iii-3-73: di agra riprensione giudicava degno democrito, che per meglio potere specolare
iv-12-1: ogni uomo che ama, apparecchia degno abitacolo al suo diletto. bandello,
era un magnifico esemplare della sua specie, degno abitatore di quella roggia terra sparsa di
abbominando), agg. letter. degno d'abominazione, abominevole, detestabile,
(superi.: abominevolissimo). degno d'abominazione; detestabile; esecrabile;
tutte di vuoiaborrèndo, agg. disus. degno d'aborrimento; con che consolarti?
(abborrévole), agg. disus. degno nome, e abbono le loro
degli apostoli, e non son pur degno d'esser chiamato apostolo, perciocché io
addosso affatto a quel barbogio / il degno magistrale accappattoio. verga, 2-308:
lumini, / perché 'l tuo loco più degno s'allumini. carena, i-474:
accettévole, agg. letter. degno di essere accolto, di essere approvato
le pagine che parlavano del nostro tanto degno amico. leopardi, iii-15: se
oggi nei premi io v'accompagni è degno. batté in alcuni li quali
'l far professione d'accumular denari senza degno fine. galileo, 460: per arrivar
[dei sapienti] vien d'animo degno di comandare, sono tenuti per usurpatori
avea scritto in adamante / quell'atto degno di celeste onore. tasso, 8-4-92:
vergogna si può addomandare quello che è degno d'essere addomandato. m. villani,
che trattava materia di poesia, era degno del nome di poeta, ma il filosofante
e'non mi pare d'essere fatto degno da dio d'una tal cosa, però
parlar male di sé e non era degno perciò di guardare i santi. bontempelli
, 125: sa ben che non è degno che tu l'ami, / non
tu l'ami, / non è degno vedere i tuo'begli occhi; / massime
. adoperare. adoràbile, agg. degno d'adorazione, di grande rispetto.
parli a lei immediatamente, che non è degno; = comp. di adorno
/ di desiderio, ove d'invidia è degno / chi d'affanno morì! pellico
il mare. carducci, 132: è degno affetto / ira, sol ira,
essi ti gittarono là dove tu eri degno d'esser gittato! sacchetti, 26-27:
lo so, certo che è veramente degno di socrate. = voce dotta,
: a vostra paternità è piaciuto farmi degno della sua amicizia da me stimata e
o padri antichi, a'vostri petti degno / culto eran patria e libertà; verace
tempo è ormai / che in più degno di te pubblico agone / splendano i
e onorato -dal fatto, / domenico degno nomato... / chi tanto
quali quello del mezo era il più degno di tutti, et era quadro grosso,
un suo servitore, / non sarei degno di tant'allegrezza. petrarca, 35-7
le frondi di quello eran degne e quanto degno d'onore facevano chi n'era meritamente
lo legno / aloè, ch'è sì degno, / e spigo, e cardamomo
fa l'uom di perdon tal volta degno. g. villani, 5-20: iscurò
fare i sacrificii, in luogo molto degno, e starà molto bene in mezzo
11-120: pensa oramai qual fu colui che degno / collega fu a mantener la barca
voi, altissimo signore, sì come più degno per la reai dignità, per senno
41-4: ruggier, come in ciascun suo degno gesto, / d'alto valor,
ricchissimo fosse, esser di gentil donna degno. tasso, 1-34: ei si mostra
soldati: e ben lor pare / degno de l'alto grado ove l'han posto
di cura, / et altretanto perché in degno loco / avesse brandimarte sepultura, /
idem, inf., 2-33: me degno a ciò né io né altri crede.
il giovane, 9-485: e del più degno alunno / prende 'l men fortunato
. che si ama, che è degno di essere amato; che piace, che
15-ii-242: come se egli solo fosse degno d'esser amato, o che ella non
nostra volontà ama secondo che lui è degno d'essere amato, ma quanto si
guisa: e l'ammascherarsi, s'è degno di scusa, non è meritevol di
trincetto. moneti, 91: oh degno, e religioso coro, / che siei
, 7-10 (218): sì come degno di punizione, infino da ora ad
di toscana, 3-116: con un testimone degno di fede, e con tanti amminicoli
ammi. ammiràbile, agg. degno di ammirazione, mirabile, meraviglioso.
... pare piuttosto ammirabile che degno di fede. boccaccio, 1-5:
ammirabilità, sf. l'essere degno di ammirazione. segneri, iii-2-44:
5. ant. ammirevole, degno di essere ammirato. straparola, 1-2
admiratió -5nis. ammirévole, agg. degno di ammirazione, che merita ammirazione
fa star lì ammusito e rinfratito, è degno di venire colle grinze e coi capelli
l'amore, che dello amore sia degno premio). caro, i-237:
-ant. mettere in amóre: far sembrare degno d'amore. fioretti, 1-23
ha molto in ciò prestato, voi degno mostrandomi da dovere da una donna fatta
asino anagogico come questo, vel farrò degno d'un connestabile. = voce dotta
somiglianza di un angelo; in modo degno di un angelo. buonarroti il
spade / en te, francesco angelico, degno de granne lade. lapo gianni,
, 11-737: io che non son degno di baciarle il vestito, io ho
e messa e consolata / nelo più degno loco, / ancor che paia poco,
, avv. in modo animalesco, degno di un animale. segneri, iii-1-290
io ti possa svergognare come tu se'degno, sozzo cane vituperato che tu se'.
la persona franca / del giovanetto, degno d'ogni loda. / viensene il
annotazione giudicherò. tasso, 5-4-251: degno è parimente d'annotazione in questi ternari
, 391: [ii] sacro e degno antiste santo, / urban, figliuol
, su cui l'arte intesse, quasi degno ricamo, i suoi lavori, il
ciò, agg. proprio di apicio, degno di apicio; dedito alla ghiottoneria,
: savio giudicio di prelato, e proprio degno d'un nunzio apostolico consumato nei governi
impartiva l'apostolica benedizione. 3. degno di un apostolo; simile agli apostoli
all'apostolo amico di gesù, banditore degno del nuovo amore. panzini, ii-453:
un verso abbastanza melenso, e poco degno di lui, dicendo di « semiramis
alta idea della nobiltà, e dell'uomo degno di appartenerle: io mi aspetto di
: se m'obliaste già non fora degno / voi, cui tanto amo e cui
un dottoricchio che non sarebbe stato degno neanche d'appic cicare un
. apportante danno a chi non è degno d'averlo. apportare1, tr.
si fa con malizia, ed è degno di biasimo, ed è con malizia o
2. che può essere apprezzato; degno di considerazione, di nota; pregevole
/ ch'approdarla all'inferno era ben degno? salvini, 22-80: aiace colle
. stimare buono, giusto; giudicare degno di lode, di incoraggiamento (con
uficio dello imperio infinoché non fosse approvato degno e confermato per la chiesa. varchi
superi, ant. approvatlssimo). stimato degno di lode; celebrato, elogiato.
, 2-34: vedere ciò che è degno d'approvazione non vuol dir altro, chi
di cui per grazia dite è fatto degno. -aprirsi una strada, una carriera
desio / pur d'onorato fin ti farà degno. fazio, i-2-65: così la
far cieco è per suo difetto, / degno è che pena gli apra l'intelletto
leggi. salvini, 15-1-121: nullo degno onore / fassi all'aratro, le
sciorrà, ch'io vaglia / con degno verso celebrar, se tanto / lice a
uomo che si conserva con ragione in degno e eccellente amore, senza goderlo, è
: fu segnalato più volte come degno di lode nelle prove di lettere italiane,
monti, iii-454: rinnovate al nostro degno arciprete le proteste della mia servitù. manzoni
cose delle quali tu non se'degno. bisticci, 317: non ebbono ardimento
molte delle sue locuzioni non dovrebbero renderlo degno d'essere alla testa dei secentisti?
come in trofeo più memorabile e. degno dei suoi trionfi, le figure d'una
mi fa grande argomento che ne sia degno. -prendere argomento: ricevere una
-chi). proprio di arlecchino; degno di arlecchino: ridicolo, buffonesco.
: l'arme d'erminion famoso e degno / nel campo rosso era un'aquila
. arici, 173: a men degno destrier, perché nel corso / altrui
fuoco, né incenso, / non degno armento a la tua dei tate [e
a lei immediatamente, che non è degno; e no le mandare in parte,
come puoi del tuo arnese a uomo degno. 8. bagaglio. - in
nemmeno lui. 5. essere degno, stare a pari; essere sufficiente,
ottimo, i-129: arroganza è riputarsi più degno e maggiore che uomo non è;
sì bella e gentile cosa non ero degno. machiavelli, 158: [conoscesi]
l'abito canonicale occupare il luogo più degno in figura di vicario generale, in tal
di arruffianare), agg. degno di un ruffiano. menzini, 5-181
ricchissimo fosse, esser di gentil donna degno. paolo da certaldo, 148:
xxix-7: chi uno valente uomo infama è degno d'essere fuggito da la gente e
. guittone [crusca]: degno di avere molti ascoltatori e molte
asinata, sf. atto, discorso degno di un asino; sproposito che nasce
un asino. -al figur.: degno di persona villana, ignorante.
figur. azione, discorso, comportamento degno di persona ignorante, zotica, villana.
, / che di misericordia ero pur degno. -assaltare qualcuno (in senso
1-3-20: chi poteva essere quello che degno fosse di tanto dono, se non.
, comp. dal gr. 'degno, valido 'e àóyo? * discorso
ma, di non nascer re forse era degno. idem, 1-34: sete hai
. m. -ci) gigantesco; degno del gigante atlante. galileo, 1-1-157
, quando ne sente pena, non è degno d'avere niuno atorio dall'amore.
si renderia coll'attentato in degno, / o vinto, o vincitor.
. tasso, 17-49: non è degno un cor villano, o bella /
dante, 28-10: a chi era degno donava salute / co gli atti suoi quella
figur. avvenimento insolito, straordinario, degno della rappresentazione. guicciardini, ii-165:
bruno, 3-897: quel ch'è degno di compassione e riso, è che su
5-185: io non lo stimo degno / se non d'esti orecchioni attorcigliati.
nessuno... può mostrarsi più degno di questo attributo, che colui il quale
169: è egli libero e franco? degno di onore? vero cristiano? difensore
, agg. che si può augurare; degno d'essere sperato, atteso nell'avvenire
auguria, / non d'aitar degno, non di pura vittima.
, per lo quale si mettesse il malfattore degno di morte. cellini, 1-102 (
franco. 5. ant. degno di fede, attendibile (una persona)
governatore. 6. ant. degno di fede e di obbedienza. dante
abate di vallombrosa, uomo... degno di fede. 6. spreg.
tanto vale in latino quanto 'degno di fede e d'obedienza e così
autorità; che impone rispetto; grave; degno di considerazione, di credito, di
autoritade 'vale tanto quanto * atto degno di fede e d'obedienza '. idem
29-9: avvegna ch'i'non sia degno trovare / in te merzé, pietà
ch'ella sia più ch'io non degno. dante, vita nuova, 8 (
/ che ne seguiva, non ne fece degno [dell'isola] / né l'
-chi). proprio di avvocato, degno di avvocato (e vi è implicita
degli uomini... il più degno oggetto che questi possano proporre alle cure
f. frugoni, xxiv-989: era spettacolo degno d'osservazione, ma non già d'
, e rendermi con l'intercessione sua degno della grazia di lui. galileo, 1-1-23
alto pregio le lettere, e in più degno essere i letterati, tante badie
bambino diventerà, esso pure, degno di statua, non avremo imbrogliato i futuri
un giudice il più vecchio e più degno di fede assistere, e vedere se
messa anche a fare, con quel degno nipote, l'incettatrice e l'affamatrice
m. -chi). puttanesco; degno di una baldracca, di una bagascia.
sì ch'io non so trovare essemplo degno; / ma chi prende sua croce
caratteri e i modi del bambino; degno di un bambino; semplice, ingenuo
per denari, a chi non è degno d'averli e che ragionevolmente se li dovreb-
che, quantunque l'uomo ne fosse degno, sarebbe ancora barattaria ogni volta che li
, cioè fanno che benché uno non sia degno degli onori e de'magistrati, nientedimeno
, gliene concedono come se ne fusse degno. dante, inf., 22-87
. vico, 333: quello è degno d'osservazione: che 'n tutte le lingue
, il vino francese è il solo degno di me, quando ho l'onore di
barba. aretino, ii-47: luogo degno di fede è la barberia, dove tutti
: pensa oramai qual fu colui che degno / collega fu a mantener la barca /
: pensa qual fu colui che fu degno collega, ciò è compagno a san
[cavallo] ambizioso di reggere così degno peso,... ad ogni passo
né per alto barnagio, / tanto degno ne fosse / com'esto re nanfosse.
un suo servidore, / non sarei degno di tant'allegrezza. colombini, ii-128
io fui già serafin più di te degno; / or, per piacere al
napoli, nel quale di segnalato e degno di considerazione si vedevano le due battaglie
amore. sicché studierò di conoscere qual sia degno d'entrare, ed esaminata e conosciuta
beffa e di superiorità, che era degno non di un professore di ragioneria, ma
quel che nell'intimo della coscienza sentesi degno di rispetto, ma che per passione qualunque
. beffévole, agg. ant. degno di riso, che merita di essere
con un atto o un gesto degno, meritevole (in rapporto con
, che d'aver lei non fu degno. boccaccio, iii-9-70: per l'amor
che bene auguri, e ne sei degno / per buono augurio ancor. ma sponi
far del bene: mestiere certamente il più degno che l'uomo possa esercitare; ma
, credendo ch'esso non ne sia degno, elli è un movimento d'animo,
se per tale modo truova l'amante degno. s. bernardino da siena,
. dante, 28-10: a chi era degno donava salute / co gli atti
il desinare, la merenda, degno dello inferno per le villanie e ingiurie che
della chiesa di dio, onde non sono degno d'essere chiamato apostolo. boccaccio,
l'instinto di quelle bestiole è più degno che l'intelletto vostro. g.
ed apprezzi il figlio tuo; che degno / di biasmo, e in un di
vico, 117: uomo dottissimo e degno erede della celebre biblioteca vallettiana lasciata dal
-chi). tipico di sbirro, degno di sbirro. - al figur.:
: un birro del santo uffizio, degno di figurare anzi da inquisitore, irritato
, se moglie non avesse, / e degno guiderdon di maggior prove / che qualunque
. guittone, 3-73: non corno degno, ma come bisognoso sotto l'ala
. palazzeschi, 303: e non è degno di lode punto punto / quest'omo
solo / saggio partito, il solo degno è questo. d'annunzio, v-1-621:
che dante, suo padre, sia degno di essere seppellito. nievo, 690
: meritò... d'essere fatto degno dell'ufficio del piombo, nel quale
guittone, 3-73: io non corno degno, ma come bisognoso, sotto l'
mi domandate e della sua bontà, degno cibo da voi il reputai, e questa
. -chi). da bordello, degno di un bordello. g.
. degli arienti, 114: aperto uno degno e rico forziere e traetene una palla
. vico, 333: quello è degno d'osservazione: che 'n tutte le lingue
avere il merto, / onde più degno fin dietro a sé chiama, / come
smarritte la persona franca / del giovanetto degno d'ogni loda. / viensene il drago
tutta la gente onesta come un mascalzone degno d'essere scopato dal boia fuori della
). proprio di briccone, degno di briccone; furfantesco. baretti [
è proprio dei briganti; che è degno di un brigante. de roberto,
e mi sapranno dire se il vino sia degno del personaggio. cattaneo, iii-1-93:
, 5-67: quel che mi fece degno / di cattedra non era già un arlotto
brutale, agg. proprio di bruto, degno di un bruto, simile a un
fui, / miracolo è di me degno, e di lui. bruno, 3-667
fare tu il buffone del re? è degno ufficio far ridere il re. de
buffone; privo di serietà e dignità; degno di riso, ridicolo; che suscita
i lettori, che non ne crede alcuno degno di sentire la verità, né capace
vedi il bon marco d'ogni laude degno. boccaccio, dee., 2-2 (
, che bene auguri, e ne sei degno / per buono augurio ancor. ma
baldini, i-599: è un trenino degno d'un poema burlesco, non saprei se
litudine, che gli egizii abbiano preso qualche degno o indegno principio da quelli. garzoni
che si conviene e ch'è più degno. scala del paradiso, 215: tutti
cadé per lo peccato, e fecesi degno non di beatitudine, ma d'inferno.
caggia / di celebrare il nome inclito e degno. castiglione, 216: io
ventre d'una pelle di montone, degno copertoio di quella pentola sforacciata. manzoni
-chi). proprio di cagliostro, degno di cagliostro. bartolini, 15-69:
fagiuoli, 3-1-170: non era ognun così degno ed accorto / di meritare un luogo
agg. simile a caino, che è degno di caino (per malvagità, per
litudine, che gli egizii abbiano preso qualche degno o indegno principio da quelli. garzoni
, / vedi tu capo di regnar più degno? manzoni, 5: clio,
il diletto del giusto appetito, / che degno canta nel beato ballo.
grano. targioni tozzetti, 1-25: è degno di riflessione che nei terreni vangati e
a'bei pensieri infesto, / e degno tuo disprezzator, calpesto. idem,
cameleonte, al quale democrito stimò essere degno di proprio volume, è di grandezza simile
metter l'infelice in un luogo più degno, in una camera a pagamento,
e moderato, che l'ebbe per degno d'esser provato in sua camerata.
il fuentes fu da sua maestà dechiarato degno della stanza di parnaso con tutte le
/ metterti con ruggero? / non sei degno di fargli il cameriero. idem,
. -chi). da canaglia; degno di una canaglia; vile, abietto.
, già in canal proprio, e degno d'esser confine, trova gli usipii.
altro accusato era un prete, un degno sacerdote in verità, il quale aveva avuto
per mano e voto di legitimo e degno sacerdote? d. bartoli, 37-32
ant. e letter. tema, argomento degno di essere celebrato nella poesia.
, 3-38: in vero nisciuno è degno di contrastargli circa queste materie, che,
o padri antichi, a'vostri petti degno / culto eran patria e libertà; verace
star lì ammusito e rinfratito, è degno di venire colle grinze e coi capelli bianchi
, capestrerìe come chiamàvanle con vocàbolo affatto degno della loro parlata, non èrano,
morte. ariosto, 27-87: era degno / che gli annodasse il collo un capestro
, un giovane epirota, / ben degno imitator del buon maestro, / che già
persona, azione, ecc.): degno della forca. silone, 39
pericolo capitale) ', che è degno della pena di morte (un delitto
neutro lat. capitai -dlis 1 delitto degno della pena di morte '.
. berni, 4-20 (i-96): degno lo reputiam di questo onore, /
acciocché tutti questi uomini singulari abbino uno degno capitano, il quale e'possino imitare
capucio de rosato in capo, che un degno mercatante parea, e insieme col notaro
/ che la matera e tu mi farai degno. boccaccio, dee., 3-6
spade / en te, francesco angelico, degno de granne lade; / le spade
londra, un capolavoro ed un lusso degno di un clinico. panzini, ii-399:
-chi). proprio del caporale; degno di un caporale. -al figur.:
ingannevole, vano, cazioso, e degno che 'l papa lo rifiutasse. salvini,
lo legno / aloè, ch'è sì degno, / e spigo, e cardamomo
che nel cieco amor proprio, figlio degno / d'ignoranza, radice e fomento
, paia che un uomo cotale sia degno delle carità che io vi persuado,
abbattuti dalla sua lancia, l'uomo degno di vivere si sente accresciuto da ogni
che il miserabil esercizio delle armi, solo degno di quegl'ignoranti che inutil carnaccia essendo
per metter l'infelice in un luogo più degno, in una camera a pagamento,
carri, carrozze, cavalcate di più degno aspetto,... erano gli equipaggi
uomo indegno e di scarso valore, degno di essere bastonato o frustato. forteguerri
/ omo di carne nato / che sia degno d'avere, / né quasi di
è forza che io vi racconti un caso degno veramente di esser saputo, come sono
che si conviene e ch'è più degno. sacchetti, 66-9: leggendo un
tenessi ad perpetuam rei memoriam di sì degno atto. cellini, 1-29 (78)
e da gli scogli / n'avrai degno castigo. b. davanzali, i-36
/ il castigo del ciel ben giusto e degno / d'aver guasti ad amor gli
ei di tua mano illustre, / degno ei solo sarebbe. prati, i-75
: altro non so che ci sia degno d'avviso, se non che qui e
non si faccia, si viene ad essere degno e grato a'dèi; ma per
, 7-v-33: particolarmente a me sembrò degno di luce l'ordine tenuto dalla chiesa
qual eroe con tante penne / sì degno è di volar, per l'occidente.
: « che ciascun uomo si faccia degno di ricevere un annunzio di perpetuità,
. catoniano, agg. letter. degno di catone; austero, severo,
. c., 37-5-4: non parve degno di vincere ventura, la quale fugge
carri, carrozze, cavalcate di più degno aspetto, dove facevan bella mostra di
in tutto ciò nulla sarebbe di strano o degno da essere narrato, se la mia
: -falso traditore, / tu se'pur degno di far morte rea. garzoni,
, / non dirò più di questo caldo degno. -cuocere i ceci senza ranno
che... egli si voglia fare degno dello inferno? capellano volgar.,
agg. che può essere celebrato, degno di essere celebrato. salvini,
dovuto celebramento. celebrando, agg. degno d'essere celebrato, da celebrarsi.
si eleggerà quello che parerà esser più degno di celebrarsi in questa compagnia. tasso
celestialménte, aw. in modo celestiale, degno del cielo. zanobi da strata
: o bacco, io dico te solo degno di questa part. pass,
, i-357: un padre, con eroismo degno di causa migliore, bagna e cementa
, vii-278: ed è ben passo degno di esser notato ch'egli terminato l'ultimo
censoriale, agg. proprio di censore, degno di censore. censòrio
paralitico en tortura, / non so degno che 'n mia casa sì descenda tua
, disse, o d'esser servo è degno. bruno, 3-34: non è
, come in trofeo più memorabile e degno dei suoi trionfi, le figure d'una
disse: « questo debbe essere uno degno popone ». giov. cavalcanti, 175
, l'uno e l'altro ha fatto degno. ariosto, 40 * 49:
da tutti savii e buoni è stimato degno di essere approvato. marino, i-220
il suo bel grembo asconde, / degno d'etterna singular memoria. b. davanzali
l'imperatore carlo v l'aveva giudicato degno oggetto d'una delle sue leggi ed
: poi al cesto giucando assai più degno / polluce si mostrò. caro, 5-97
quando cetera bene, si è degno ch'elli abbia compimento di quell'arte.
quando cetera bene, si è degno ch'elli abbia compimento di quell'arte.
il suo bel grembo asconde, / degno d'etterna singular memoria. machiavelli,
antonio,... e come degno che siete per voi stesso d'esser
, ché puoi, de la sua grazia degno. sacchetti, 34-183: nella fine
ii- 358: io non son degno, donna, di cherere / a voi
- per estens.: angelico, degno di un angelo. dante,
campanella, i-31: chi si conosce degno di servire, / persegue chi par degno
degno di servire, / persegue chi par degno da imperare: / di virtù regia
: forte maraviglio com'io / non degno di sì alta grazia, / sono chiamato
e fecegli erode delle braccia, chiamandosi degno di morte. luca pulci, 5-82:
essere; non dice vergognoso quel che fa degno la natura; non cuopre quel ch'
nazioni cristiane. carducci, 94: oh degno ei ben che de le fiacche menti
rivolgere la mente (a oggetto non degno). maestro alberto, 66:
piaceri. carducci, 26: e degno è ben, però ch'a te potei
che 'l testo ciò non curi, degno è che la chiosa a ciò risponda.
s'io son d'udir le tue parole degno, / dimmi se vien d'inferno
londra, un capolavoro ed un lusso degno di un clinico. d'annunzio, v-2-429
-chi). proprio del ciarlatano, degno del ciarlatano. -al figur.:
giudicò alcina, com'io dissi, degno / cibo all'invidia il cor di vizi
la metafisica del gusto, studio ben degno d'un filosofo, e senza
/ che nel cieco amor proprio, figlio degno / d'ignoranza, radice e fomento
disse: « questo debbe essere uno degno popone ». sannazaro, 8-130:
, come in trofeo più memorabile e degno dei suoi trionfi, le figure d'una
, 4-6: il cimacio dell'architrave è degno di aver- timento per esser diverso dagli
bruno, 3-900: per grazia e degno favor de gli dei, ne vegno
tutto ciò nulla sarebbe di strano o degno da essere narrato, se la mia vita
frugoni, xxiv-991: apprender qualche precetto degno dell'attenzione senza perder il tempo prezioso
ma posta nel luogo centrale e più degno dei monumenti. calvino, 1-159: scoperchiata
, come in trofeo più memorabile e degno dei suoi trionfi, le figure d'
agg. (superi, citabilissimo). degno di essere citato. salvini,
-chi). proprio di ciuco, degno di ciuco. bocchelli, i-205
dimettere lo exercizio militare, quantunque fusse degno, e per più riposo darse al
, e però vi siete reso più degno supposito di nostri ossequi in questo clima,
l'aria; e non è più degno d'esser chiamato ottava sfera, dove è
come essere collettivo o individuo, non è degno di questo nome se non sia
lasciando quant'era in loro men che degno, l'affettazione, il languore l'
asino anagogico come questo, vel farrò degno d'un connestable, si non mel fate
d'un connestable, si non mel fate degno d'un bidello. tassoni, 309
. colendìssimo). disus. degno di molto rispetto, di reverenza
pensa oramai qual fu colui, che degno / collega fu a mantener la barca /
illustrissimo collegio, ch'io stimi più degno del pontificato, di vostra signoria illustrissima,
, e sono superbo che mi abbiate giudicato degno di rappresentare un collegio di questa nobile
/ di quante lodi amor t'ha fatto degno? caro, 12-iii-160: conchiuggo che
i-75: adunque, chi vuole essere degno amante e combattere in battaglia d'amore
, niuno autore antico o moderno, degno d'esser avuto in considerazione, aver
. commemoràbile, agg. letter. degno di memoria, che può o deve
allora tutto 'l vespro sarà del più degno, colla commemorazione del men degno.
del più degno, colla commemorazione del men degno. -commemorazione dei defunti: solennità
commendabilissimo). letter. lodevole, degno di essere approvato o raccomandato.
. letter. commendabile, lodevole, degno di approvazione. boccaccio, dee
in queste selve tratta, / per degno premio di mia fé m'uccida. aretino
. commiseràbile, agg. lett. degno di commiserazione. pulci, vi-71:
avv. letter. in modo degno di commiserazione. pulci, 27-242:
agg. letter. da commiserarsi, degno di commiserazione. b. corsini
-onis. commiserévole, agg. degno di commiserazione. pulci, 22-150:
a sedere il piovano arlotto nel più degno luogo della tavola e innanzi a sé
, a ciascheduno, secondo che è degno. gelli, i-179: tu debbi
questo è quel nome solo che lor pare degno di laude e del quale più che
non abbia voi valorosissimo cavalier conosciuto e degno d'ogni gran dono. leonardo, 1-176
mia? quel- l'altro non è degno di portarmi i libri dietro. d.
compassionàbile » agg. ant. raro. degno di compassione. salvini
sufficiente difesa, si degnerà di farmi degno della sua compassione, se non del
1 settro e la virga e l'onore degno, / ch'è ne la glesia
uno, che non era forse competitore degno di voi. parini, 753:
« comicum commictilem », cioè degno di esser compisciato da'cani.
non si dubita che questo sia delitto degno di castigo, come complicativo di tre delitti
nella sua gioventù e gran poeta e degno compositore di prosa divenne. bembo,
e con la fede me ne hai fatto degno. -comunione del calice: la
non siano altro che poete volgari, degno e ragionevole è che a loro sia
non che di dio... delitto degno di grandissima punizione sarebbe dir cosa tanto
morti. tesauro, xxiv-64: qual più degno principio di una concion sì 'mportante,
, e che ciascuno per sé era degno di signoreggiare il regno d'italia,
, non guardare se tu sei più degno degli altri, ma più forte.
. firenzuola, 203: tu se'degno di sostenere ogni estrema miseria, se
. 2. sm. chi è degno d'essere condannato. abate isaac volgar
soprattutto in senso morale); riprovevole, degno di biasimo. giamboni,
condecen temente s'inchinerebbe, non essere degno né lecito di porre il piede in
agg. disus. e letter. degno, meritevole; conveniente, che si
simile s'accompagna col simile, il degno col condegno, io vegno ad esser virtude
e colei vizio, e per tanto io degno e lei indegna di tal sedia.
cum * eoa 'e dignus 4 degno '(ed è voce di tradizione ecclesiastica
convengono a un vero, alto, degno amore, panni sieno due: la prima
di conscienzia, el quale è libro degno ed utile a chi desidera di salvar l'
, se costui sormonta, / come par degno d'ogni cosa buona, / ancor
quanto giudicar si puote effetto / sovra degno suggetto, / in guisa ched è
congiungersi con esso lei in matrimonio, degno fusse. pascoli, 1489: per
dimettere lo esercizio militare, quantunque fusse degno, e per più riposo darse al vivere
mostra che tuomo se ne è fatto degno (opposto a merito condegno).
l'amor, che fortemente esprimi; / degno di noi: simile, e pari
tanto bello oggi, che egli è degno d'essere connumerato fra le cose degne che
di forese. petrarca, 268-25: né degno eri mentr'ella / visse quaggiù,
: quest'atto, che a me pareva degno, fu mal conosciuto; il nominarlo
dunque il biografo, che vuol rendersi degno d'un così bel nome, di
, ii-479: amore, i'non son degno ricordare / tua nobiltate e tuo canosciménto
del numero ch'io dico / col degno figlio il valoroso enrico. magalotti,
, ii-27x: fra gli altri è degno di nota il boterò nella sua ragion
superi, considerabilissimo). disus. degno di considerazione, di nota; notevole
. sassetti, 105: quello che è degno di maggiore considerazione, si è.
già presentato il consiglio dell'olivi come degno di essere preso in considerazione. moravia
dice, niuno autore antico o moderno, degno d'esser avuto in considerazione, aver
considerare '. considerévole, agg. degno di considerazione, notevole (per la
: se non che par che un proverbio degno / v'abia assaliti con sì fatto
/ e messa e consolata / nelo più degno loco, / ancor che paia poco
di cui non è chi sia più degno in tutto il regno, non è chi
. tesauro, xxiv-64: qual più degno principio di una concion sì 'mportante,
nome istesso, il sistema del degno autore delle 'lettere senesi 'si consolida
umano velo / di consorzio divin sei fatto degno, / de la tua sorte invidiata
, 6-4-46: fa'ch'io sia degno per tuo sacro affetto, / e per
agg. che si può contemplare; degno di essere contemplato, meditato. fra
guarda, s'el è di ciò degno. albertano volgar., i-158: la
letter. che è da disprezzare, degno di essere spregiato; che merita disprezzo
così ricco, così buono, così degno per tutte le parti. linati, 30-223
inezie conte. pindemonte, 12-202: degno mi par che a tutti voi sia conto
in giudicio contradittorio, l'aveano convinto degno di pena capitale. a. a dimari
quello di siena: sarebbe un subietto degno del suo ingegno e meritevole di non esser
: l'arme d'erminìon famoso e degno / nel campo rosso era un'aquila
poco appresso, non accorgensario difficile e degno, ricorrevo a un'arte di colpi diretti
ogni dovere di tanto onore mi reputò degno, io mi sforzerò, in quanto
1-77: non dee chi vuole essere degno amante lodare li rei con sue bugie,
e tu stesso te ripruovi poi non degno d'essere amato, quando, siccome non
/ ch'egli è di lei ben degno, ella di lui. d. battoli
che si conviene e ch'è più degno. boiardo, canz., 89:
convengono a un vero, alto, degno amore, panni sieno due: la prima
davanzali, 200 d: né di ciò degno sia d'avere convento. fiore,
con dio, egli si voglia fare degno dello inferno, cominciando per odio e per
tempo si spende, in qualche atto più degno / o di mano o d'ingegno
convito di grazia, perché mi faceste degno d'assistere a un sì giocondo prodigio
, un concetto giusto, umanitario e degno di plauso; poich'esso ad altro non
, / e non sarebbe giusto 0 degno merto. boiardo, canz., 120
ventre d'una pelle di montone, degno copertoio di quella pentola sforacciata. parini
difetto del grande uomo, che, degno di essere cantato da omero, volle talvolta
3-551: non dice vergognoso quel che fa degno la natura; non cuopre quel ch'
note. b. croce, i-2-89: degno riscontro alle precedenti forme è la classificazione
coraggio, e che ciascuno per se era degno di signoreggiare il regno d'italia,
se te schivar potea, d'ogni onor degno. a. f. doni,
/ che di seder in vatican sei degno, / di tre corone, e del
]. 3. figur. degno compimento (di un'opera);
che la matera e tu mi farai degno. boccaccio, i-192: e venuto il
, fu in punto d'esser stimato degno ed esser ordinato re del popolo israelita
. figur. compiere, terminare in modo degno; condurre al fine desiderato (o
alla fede, gli sembra bellissimo, degno di sé. c. e. gadda
la correggia de'cui calzamenti non sono degno da sciogliere. passavanti, 187:
non era cristo, e non era degno di sciogliere la correggia del suo calzare.
di me, di cui io non son degno di sciogliere il correggiuol delle scarpe,
o perché faccia stimar il suggetto men degno de la fruizion de l'oggetto..
sarà insensato [un re] e degno di correttore e tutore, se ponesse o
: so ancora (ciò che è più degno di stupore) molti uccelletti esservi stati
o attese, ecc., dimostrarsi degno della fiducia che qualcuno ha riposto in
. manzoni, 791: e l'uomo degno di fede, messo lì subito per
, proprio di corsari; da corsaro, degno di corsaro. m.
corso, che veramente è bello e degno d'esser veduto. settembrini, 1-177:
composto e pubblicato un libricciuolo spirituale, degno del gran corso che ebbe, atteso l'
: quei che ciò non fa, degno è d'avere / suo stato in valle
. vico, 333: quello è degno d'osservazione: che 'n tutte le
iv-24: egli è per ogni cosa degno d'essere da qualunque dea amato;
bruno, 189: vi siete reso più degno supposto di nostri ossequi in questo clima
ariosto, 37-11: et è ben degno che sì ricca donna / ricca di tutto
, e costumarlo in guisa che si mostri degno di voi che ralleverete, e di
quali l'autore fu e sarà sempre degno di ammirazione. gioberti, 1-iii-374: le
amor dolce ringraziare / che mi fe'degno di cotanto onore. angiolieri, 32-8
eterno / non si trasmuta, quando degno preco / fa cràstino là giù de
/ osò slanciar nell'aria, e albergo degno, / se tal può dirsi mai
comune a tutti gli uomini, e insieme degno d'amore, cioè la natura umana
: attribuirgliela. -meritare credito: essere degno di essere creduto. -negare credito:
terra, né più crescevole, né più degno d'uomo franco. créscia
? 7. umano (in quanto degno di un uomo); decoroso;
per ciò che (come che io degno non ne sia) io intendo con la
: / croce, che sostenesti il degno pondo, / di sangue prezioso aspersa e
. -degno della croce gialla: degno di essere condannato come eretico o scismatico
addosso, come se ridicolo, e degno di scherno fosse. giusti, i-538:
mi gitto fora / né di ciò degno sia d'aver convento / ma inver di
mortificato aspramente, umiliato (per essere degno della vita eterna). giamboni,
antica e buona, di cui era degno. ungaretti, iv-21: ora dov'
-letter. con l'agg. degno e il modo congiuntivo, con costruzione
. caro, 3-750: o ben degno, a cui fosse amica e sposa
: o padri antichi, a'vostri petti degno / culto eran patria e libertà;
urbanità, un fiore di eleganza veramente degno dell'uomo, e l'obblivione ad un
sociale. di morra, ix-630: degno il sepolcro, se fu vii la cuna
/ e messa e consolata / nelo più degno loco, / ancor che paia poco
cuore ad altro, non era un morire degno di lui. -avere in cuore
ogni sorta esitanze impigliato, come a più degno la cura del gregge commettereste.
: stimandol da ciò raro uomo e degno d'invidia, deliberato trassi alla cura
, 8-55: lasciai cura / ch'avesse degno onor di sepoltura.
tasso, 17-12: alza il più degno / la nuda spada, del rigor
. lancellotti, 267: sisto, giudicandolo degno anche di maggiore uffizio e dignità,
. fra giordano [crusca]: degno custoditore di quelle sante reliquie. l.
assumendo il significato di adatto a, degno di, che si addice a,
, dacché dio non l'aveva fatto degno di morir per la verità; contento
la donna graziosa e bella: / • degno di gloria e di pregio il
velo / di consorzio divin sei fatto degno, / della tua sorte invidiata in
, 125: sa ben che non è degno che tu l'ami, / non
tu l'ami, / non è degno vedere i tuo'begli occhi; / massime
condanna; condannabile; moralmente riprovevole, degno di biasimo. fra giordano [crusca
): poiché l'ebbe imbolato fu degno d'essere percosso di maladizione e d'
suo stile. boninsegni, ii-62: degno non son del sacrato collegio, /
anco mendico e derelitto, il fido / degno è d'onor, più che il
-davvero? ma, s'egli è degno, / perché è mendico e derelitto
iii-19-246: a ogni modo non era degno di daniele manin, che viveva in
ben felice / quando dell'amor tuo degno mi fai. boccaccio, v-146:
/ foran debito fregio, e appena degno / di rivestir sì nobile tesoro. pindemonte
v-304: e io ho inteso da uomo degno di fede, d'una nobile donna
del fuoco dell'inferno, cioè è degno d'esservi mandato. -farsi debitore:
aiuti, se 'l mio priego è degno. de jennaro, 32: amore potentissimo
un non so che di alto e degno. leopardi, i-285: nella spagna,
decere (a cui si riconnette decoro, degno). decèpto, v.
di tanti santi dottori sopra a questo degno articulo: niente di meno ancora non
decoro conveniente, rendono l'uomo veramente degno del nome magnifico. settata, iv-74
ragionevolmente che dante, suo padre, sia degno di essere seppellito. de sanctis,
e stabilita. pallavicino, 1-398: fu degno [traiano] di trionfare nelle sue
dedalo; che si riferisce a dedalo; degno di dedalo e della sua arte
un dedalo infinito di viuzze laide, degno vivaio di tutte le epidemie del mondo.
di scrivermi. io non mi credeva degno d'una dedicatoria e molto meno d'una
metterti con ruggiero? / non sei degno di fargli il cameriero. 3
superi. degnissimaménte). in modo degno, con dignità, decorosamente; in
niquitade hanno operando compiuta; e però degno è che simigliantemente siano e nell'anima
, ma questa dignità non ti farà degno di mal talento, che io metta mia
maneggio. = comp. di degno. degnaménto, sm. ant.
tr. { dégno). rendere degno qualcuno di qualche cosa; concedergli qualcosa
se 'l mio prego è giusto e degno, / ch'io possi te laudar,
ordinari e triviali, non me ne degno. io sano etici, fisici, matimatici
voce dotta, lat. dignàri 'render degno, compiacersi ': v. degno
degno, compiacersi ': v. degno. degnato (part. pass,
(superi. degnatìssimo). fatto degno, considerato meritevole, favorito.
i fiori! 3. ant. degno, conveniente. pallavicino, 7-237:
anche questo esemplo: « è giraldo degno di pena di ciò che commise furto?
; chi la desse allo imperadore sarebbe degno di morte. francesco da barberino, 4
: forte maraviglio com'io / non degno di sì alta grazia, / sono chiamato
presso di me un veglio solo, / degno di tanta reverenza in vista, /
. leonardo, 2-92: l'uomo è degno di lode o di vituperio solo in
e com- passionevol caso, e veramente degno delle vostre lagrime, farvi udire,
63: non è d'amor più degno / d'una fiorita guancia un cor fedele
ascoltali ancor lodare. casti, 3-75: degno, il lion rispose, è d'
anco mendico e derelitto, il fido / degno è d'onor, più che
? ma, s'egli è degno, / perché è mendico e derelitto?
men vincer vuole, che mostrarsi degno / della vittoria. nievo,
questo mondo, che non è degno delle nostre lagrime. -in relazione
mio tracoitato core, amando u'non son degno esser amato! iacopone, 57-16:
paralitico en tortura, / non so degno che 'n mia casa sì descenda tua
purga / e di salire al ciel diventa degno. boccaccio, 8-189: va'dietro
va'dietro a quelle di che tu se'degno, ché certo tu eri degno d'
se'degno, ché certo tu eri degno d'aver me. andrea da barberino,
loro cantare, dicendo lui non essere degno d'udire sì gentili canti dalla natura
d'essere agguagliato ad ogni altro antico degno di gloria. tasso, 1-60:
, / non è sufficiente ned è degno / alla condotta di più grossa nave.
soldati: e ben lor pare / degno dell'alto grado, ove l'han posto
volontà per l'elezione d'un pontefice degno, e dotato di quelle parti che
all'europa in se stesso un uomo degno di governare uno stato. collodi,
uno solo, il quale sia veramente degno di essere nominato imperatore. 3
ricchissimo fosse, esser di gentil donna degno. guicciardini, v-184: aveva per moglie
/... or qual duce fia degno di loro? dottori, 78:
? dottori, 78: egli è bene degno / di te; tu l'eleggesti;
testimone del tu'affetto / per famelo degno. parini, 213: ti riconosco /
. botta, 4-386: ferdinando fu degno successore dei medici per la munificenza ed il
arti. nievo, 1-543: oh mio degno amico, qual mostruosa schiatta di gente
allora feci del mio meglio per esser degno dei miei compagni. -iron.
consocie'. bacchelli, 1-i-466: il loro degno capitano, quel gaglioffone che s'intitola
garzonaccio del macellaio, e il suo degno sosia della drogheria. 4.
3-1-19: veramente magnifico detto, e degno a grande e savio uomo. l.
. galileo, 3-1-25: pensiero altissimo e degno di platone. muratori, 5-iv-156:
/ l'indole, il genio? -è degno / d'un guerriero e d'un
pananti, ii- 198: è degno d'uomini d'alto cuore l'affrontar l'
: per ora, e col caldo, degno del senegai, del quale godiamo,
1-190: aveva... un grifo degno di catone. svevo, 6-381:
: io debbo anche vestirmi in modo degno delle persone che servo e anche degno
degno delle persone che servo e anche degno della mia condizione e delle persone che
cor vostro afflitto, / e cerchi uom degno, quando sì l'onora. boccaccio
e le cose che sentite voi, degno uomo, nessuno le sa dire: credete
generosamente, con atto da vero cristiano e degno ministro di dio, avrebbe non solo
, i maggiori: alza il più degno / la nuda spada del rigor ministra
il guerriero in campo ha per un degno duce. -ant. caro,
nella patria loro potes- sono quivi fare degno sacrifìcio ad onore di dio. passavanti,
93: grazioso alla gente e degno a dio. diodati [bibbia],
cavallereschi, 179: sopra del campo degno e peregrino, / fatto sarà un gran
che, s'egli avessi avuto scrittor degno, / com'egli ebbe un ormanno e
sì dolce stile: / ch'io sarò degno, dov'ogn'altro è vile.
e la fede. farò ancora qualcosa di degno, forse. bocchelli, 13-353:
trovare un'entratura a un discorso più degno e più affettuoso. piovene, 5-27
l'ospizio e lo albergo, che sia degno e atto a ricevere un tanto signore
toscani, 32: chi vuol lavoro degno, assai ferro e poco legno.
che di tale fenomeno non possedesse un degno esemplare. boine, ii-26: quando
città per davvero e fa qualcosa di degno » gli rispose, come uno maravigliato
a sedere il piovano arlotto nel più degno luogo della tavola e innanzi a sé
la speme indi, ministra al ricco e degno / convito, non lasciava atto difforme
? bibbia volgar., viii-403: rendete degno merito alle genti, e intendete nei
petrarca, 62-12: miserere del mio non degno affanno. poliziano, st.,
soffrir tutto ch'io soffro, / degno e non degno. di costanzo, 1-132
io soffro, / degno e non degno. di costanzo, 1-132: mariotto
, e lasciai cura / ch'avesse degno onor di sepoltura. bonarelli, xxx-5-65
e d'entrambe raccogliemmo di poi non degno frutto. carducci, ii-9-32: ti
più potente, più buono per rendertene degno compenso, se pur fosse possibile.
però ch'egli giudica secondo ch'egli è degno. de sanctis, ii-15-27: il
sì ch'io non so trovare essemplo degno. boccaccio, i-3: commossa adunque
antecessori aveva altra volta abbattuta, con degno mezzo. rajberti, 2-105: bisogna
ii-317: se m'obliaste già non fora degno / voi cui tant'amo e cui
rima non siano altro che poete volgari, degno e ragionevole è che a loro sia
/ da ogni creatura, com'è degno / di render grazie al tuo dolce
morto da'villani, com'era degno, il detto messer filippo traditore di pistoia
rin- grazie. frezzi, i-1-58: degno è ch'io ti soccorra e diati
piacque oltra misura? e fu ben degno, / poi che sì chiaro e sì
1-56: canzone, et è ben degno / che la terra si dolga, e
si gode. carducci, 26: e degno è ben, però ch'a te potei
. 14. locuz. — degno di fede: che può essere creduto
: non si truova... veruno degno di fede, che n'abbia detto
, ii-2-135: il corio, scrittore degno di fede, parlando particolarmente d'obizo
che sieno distribuite gratis. -far degno qualcuno di qualche cosa: giudicare che
/ che m'ài della tua grazia fatto degno. boccaccio, vii-io: o orecchi
di quello che dio v'ha fatto degno; cioè, del prezioso sangue del figliuolo
che mai vivesse, t'hanno fatto degno. sarpi, i-2-3: il dubbio che
che ha ritenuto vostra signoria dal farmi degno delle sue lettere è stato di molto
lei e riverirla con lettere. -mal degno: indegno. boccaccio, dee.
la quale ella, quantunque egli mal degno ne fosse, benignamente gli diede.
benignamente gli diede. -non esser degno di slegare i calzari, di porgere
, li calzamenti del quale non son degno di portare. vangeli volgar., 5
me; al quale io non sono degno di dislegare le coregge de'suoi calzari
dopo di me verrà uno cui non son degno di sciogliere il legaccio dei calzari né
porgergli i sandali. -avere a degno: stimare, giudicare favorevolmente, apprezzare
deh, quant'io ebi tua persona a degno, / o frate zeba romitano in
è pio, discreto, umile, / degno di sorte e di natal men reo
qual amor sì licito, o sì degno, / qua'figli mai, qua'donne
deificati / ercules ed apollo e ciò par degno, / se al ben far
partecipe della divinità; rendere prossimo o degno della perfezione divina. s. antonino
del nostro reame, dunque non siete degno di portare corona. tavola ritonda, 1-125
: stimandol da ciò raro uomo e degno d'invidia, deliberato trassi alla cura.
; laonde elessero un prudentissimo che fosse degno di commandare, al cui giudicio ne
nelle quali a detti sindachi parrà essere degno. cammelli, 128: cresciuto
giustificazione. boccalini, i-72: defitto degno di grandissima punizione sarebbe dir cosa tanto
piacevoli). guittone, i-3-376: degno è bene che l'omo ami se
disus. che demerita, non degno; immeritevole. segneri, i-517
biasimo, castigo o non è degno di lode; misfatto, colpa,
agg. atto a dare demerito; degno di biasimo; colpevole. pallavicino,
si riferisce al demonio; proprio, degno del demonio; che partecipa della natura
cesar dare il censo è giusto e degno, / o se non è -.
. (superi, deplorabilissimo). degno di compianto, che suscita pietà, rincrescimento
, avv. in modo deplorevole, degno di biasimo, di riprovazione; indegnamente,
la fronte al ciel di rialzar non degno. -depositare le orecchie: porgere
degne di lui, non pigliano allora più degno essere che prima, ma più presto
, abbandonata e derelitta dal suo più degno e più possente e più volenteroso difenditore
. derisìbile, agg. ant. degno di derisione; ridicolo.
, che tanto vale in latino quanto 'degno di fede e d'obedienza '.
, che tanto vale in latino quanto 4 degno di fede e d'obedienza '.
tu il mio verso / fa di te degno e del mio gran desio. varano
/ ma pur fortuna allor mi fece degno / del don ch'avìa più d'
perch'altra usanza / me non porea far degno prenditore / del gran riccore ch'aggio
iii-57-1: signore, io non sono degno della tua consolazione, né d'alcuna
.. / per cui non è sì degno / pastor oggi tra noi che non
/ cader co'buoni è pur di lode degno. idem, inf., 32-76:
a'figliuoli tutte le virtù qual fusse degno sapere a liberi uomini. luca pulci
domine, che tu entri io non son degno / per alcun tempo nella casa mia
mio impero, / ben venga il degno e fido gallicano, / domator del superbo
, detestabilissimo). che è degno di essere detestato, che deve essere
non siano altro che poete volgari, degno e ragionevole è che a loro sia maggiore
1-190: aveva... un grifo degno di catone, e le bucce antediluviane
divoto di donna e'si sentiva appena degno: tant'alta cosa gli pareva l'amore
che di migliore e di più degno prenderei mio diletto. andrea da barberino,
sangue nata, / figlia di eraclio degno imperatore. cellini, 1-23 (64)
): poiché l'ebbe imbolato fu degno d'essere percosso di maladizione e d'essere
» è un termine dialettale che ci par degno d'essere assunto per una sua efficacia
/ foran debito fregio, e appena degno / di rivestir sì nobile tesoro. arici
santi, volendo dare al demonio nome degno della sua somma malvagità, non hanno saputo
d'aver fatto un nobilissimo decreto e degno d'un concilio generale, e chi
: di questo sol favor fa colui degno, / che già tant'anni t'ha
i beni dell'uomo. 3. degno, proporzionato al merito. alamanni,
lo studio delle moderne acutezze è studio degno di sapiente dicitore, perché gli uomini
forte. 2. che è degno di essere scagionato da un'accusa (
berengario... non si giudicò però degno per se medesimo o abile a tanto
stile del sonetto difficiliimo, e per questo degno d'essere in prezzo quanto alcuno degli
giudicio è dell'ecclesiastico, come più degno. g. bentivoglio, 4-1635:
, dignìfichi). disus. rendere degno; dare dignità. -anche assol
quello della umana imbecillità. -rendere degno di fede. clemente del mazza,
. 2. rifl. farsi degno. lorenzo de'medici, i-15:
. dignifìcare, comp. da dignus * degno 'e -ficàre, da facete *
), agg. ant. reso degno. s. degli a rienti
dell'animo, onde si mostri il cavaliere degno di onore. anguillara, 2-181:
di espressione. -l'essere degno; merito. bibbia volgar.,
loro cantare, dicendo lui non essere degno d'udire sì gentili canti dalla natura
: signore mio, io non sono degno che in sul capo mio si porti tanta
guittone detto frate, avegna che non degno, ai piedi de la nobilissima magnitudine di
-dtis, deriv. da dignus 'degno '. dignitàrio, sm. chi
digno e deriv., v. degno e deriv. digocciare, tr.
tempo e'stata vedovella / del tuo degno marito: / reguarda el mio vestito
, 3-233: non sono io che mi degno di ridestarla [annabella] andando dilettantisticamente
sei fatto grembo e dilettoso seno, / degno d'ettemo nome e di memoria.
pensieri. ariosto, 3-27: sarà degno a cui cesare otone / alda sua figlia
, come, quanto e quando, degno, / e anche più nemic'om demettendo
; far apparire meschino, spregevole, degno di biasimo (una persona).
era bensì per l'altezza d'animo degno di esservi contemporaneo ed amico. carducci,
era solo. veramente magnifico detto e degno a grande savio uomo, per lo quale
d'elemosina, dicono tuttavia a chi è degno d'intenderli: * dio ve ne
, o alta liggiadria, / o degno di diadema e di corona, / o
di età meno felice, e d'uomo degno di rimanersi oscuro. dionisio, agg
, che tanto vale in latino quanto 'degno di fede e d'obbedienza'. idem
! -da dirsene: memorabile, degno di memoria (e ha valore di
lo suo valor veracemente / è più degno di me che isposata / li sii
passi di qua, e mi faccia degno di qualche suo ornato componimento. cantoni
che lo suo core è di ciò degno. boccaccio, dee., 2-6 (
io giunsi. 2. non degno di essere amato; che non ispira
ma non si trovò giudice nessuno che fusse degno di giudicarla, del che non prenderai
adriani, 3-1-9: non solo è ciò degno di riso, poiché 'l fanno per
arride, è la libidine: rampollo degno di tal pedale; rio corrispondente alla fonte
paralitico en tortura, / non so degno che 'n mia casa sì descenda tua
ragionamento, / d'orlando nostro, degno paladino; / però di questo mi
tutti; onde tu già largamente sei degno e dubiti discieverarti dalla coscienza e dalla
: so ancora (ciò che è più degno di stupore) molti uccelletti esservi stati
e troppo discorde, per esser tempio degno della tua imagine e dell'amor tuo.
e la virtù di ciò t'ha fatto degno, / per vigor de la qual
/ qui pensa se di tale onor fu degno, / ch'io 'l vidi a dimandar
. [disdégno). non reputare degno di sé, giudicare indegno; avere
: è lebrozo, noioso, over non degno, / che tanto èv'a desdegno
da sè tutto ciò che non reputa degno o crede disonorevole; che è chiuso
/ foran debito fregio, e appena degno / di rivestir sì nobile tesoro;
prete, mostrò che il delitto fosse degno d'un notabilissimo castigo. -fare
per far a vostro essempio un vestir degno. caro, 14-19: la prima cosa
/ iacob per rachel, uomo tanto degno. ariosto, 1-58: non starò
la miseranda sua fine, lo rendono degno d'ammirazione e di pietà a chiunque
, per quanto pittoresco, non è degno di lui. saba, 441: un
.., al quale io non sono degno di dislegare le coregge de'suoi calzari
è il ponte di westminster... degno per la sua dismisuratezza d'una tanto
dall'armate romane. baretti, 2-101: degno [il ponte] per la sua
di francia che l'uomo ch'era degno d'essere disonorato e giustiziato, sì
disperazione, che, confessatosi reo, e degno d'esser carnefice di se stesso,
egli era il signor, com'era degno. tavola ritonda, 1-198: ae ricevuto
dà il suo disordinatamente a chi non è degno, e a chi non ha bisogno
loro cantare, dicendo lui non essere degno d'udire sì gentili canti dalla natura
dispregiàbile, agg. disus. degno di di sprezzo, spregevole
non si può stimare; che è degno di disprezzo; spregevole. machiavelli,
/ a'bei pensieri infesto, / e degno tuo disprezzator, calpesto. panzini,
di scarso interesse. -sostant. argomento degno di attenta considerazione. g. m
quel santo corpo per traslatarlo in più degno luogo. p. f. giambullari
quel c'ha nostra natura in sé più degno, / di qua dal ben per
nel senso di * rendersi ragguardevole, degno di stima, di rinomanza ', *
vergogna a ciascheduno, secondo che è degno. gelli, i-179: la giustizia
ognor mi vuoi. casti, 10-59: degno del pubblico odio è chi distrugge /
et apportante danno a chi non è degno d'averlo. cuoco, 2-51:
dei suoi parenti si disvia, è degno di posare in pertica di falcone e d'
, e per mano di cavaliere è degno d'essere portato. castiglione,
fìgur. dante, li-3: degno fa voi trovare ogni tesoro / la
divinità, della natura divina; render degno della perfezione divina. roberti, ii-54
dio o alla divinità in genere; degno di dio, che spetta a dio.
da me diviso) / s'io ne degno aver gioia o tragger guai. galeazzo
mansueto, costui magnifico, costui veramente degno de divi preconii. garzoni, 2-6
quel santo corpo per traslatarlo in più degno luogo. a. f.
; costituito da documenti. -anche: degno d'essere documentato. t
: / -signor, i'non so degno / ch'entri sotto 'l mio tetto.
a morte è giunta, il mio non degno / caso riconoscete, e 'nsieme udite
una cosa e questi qual più qual meno degno, niente vieta che dei diversi generi
patria? è egli libero e franco? degno di onore?... ».
medici, ii-80: ben venga il degno e fido gallicano, / domator del superbo
in collera, che non mi faceva degno della sua presenza. nievo, 1-290
e onorato -del fatto, / domenico degno nomato, / a domine dato -for
, che tu entri io non son degno / per alcun tempo nella casa mia
fur i popoli miei, ben era degno / di così eccelso ed eminente grado /
. dante, 28-9: a chi era degno donava salute / co gli atti suoi
sopra ogni altro ed utilissimo, e degno altresì sommamente a me di porgere e
e 'l pregiato dongel, perché n'è degno, / e quai che t'han
ii-28: tanto l'han trovato forte e degno, / nel suo più alto segno
cavalieri, / e vuoisi far novellamente degno. tavola ritonda, 1-170: era donzello
verso con tutti i timpani e che fosse degno di lui, si mise lì con
me non vale / né mi fa degno d'un sì caro sguardo, / sforzomi
, che è proprio di dottore; degno di dottore; composto da dottori.
dottorare uguanno, / e saria stato degno turcimanno, / da contrapporr'a quel
volta un dottoricchio che non sarebbe stato degno neanche d'appiccicare un impiastro a un
. (superi, dottorevollssimo). degno di un dottore. menzini, 5-65
presso di me un veglio solo, / degno di tanta reverenza in vista, /
/ in ch'io soglio cantar, degno non fora / vergine a dir di te
mettendosi a interrogare come si fa degno. aretino, iii-197: in cotal mezzo
papa giovanni ventiduesimo essere eretico e non degno papa. busone da gubbio, 55:
vostro, dicendo: io non son degno che nel mio povero alberghetto s'inchini
è fuori d'ogni dubbio il più degno. giordani, i-13: e fuor di
che ha ritenuto vostra signoria dal farmi degno delle sue lettere è stato di molto pregiudizio
niuno autore antico o moderno, degno di essere avuto in considerazione, aver
. 4. per simil. degno della magnificenza di un duca; munifico
discreto e santo e d'ogni laulde degno, / deh muova in voi pietà quest'
): qual d'esti due è più degno d'avere / da la sua donna
nostro reame, dunque non siete degno di portare corona. petrarca,
/ d'un amante fedel fatto è più degno? leopardi, 6-25: dunque degli
xviii-280: chi riceve lodi eccedenti è degno di perdere quello ch'ei merita veramente
siena, iii-116: quanto maggiormente è degno di commendazione l'amore tuo verso di
gli ebrei soltanto ebbe dio un nome degno di sé nella voce arcana 'jehova'
, il qual è d'ogni gloria degno, / della eccelsa santa sua altezza /
3. figur. nobile, elevato, degno, insigne, sublime. maestro alberto
iv-212: leggi, il quale sia degno di leggere in cotesto studio, * ecchimosi
che non avrebbe trovato mai uno più degno dell'amor suo. g. raimondi,
-ci). proprio dell'eden, degno dell'eden, simile all'eden.
. d'annunzio, iii-1-1115: più degno di te era, nell'attesa, riprendere
papa... d'essere fatto degno dell'ufficio del piombo, nel quale
. bruno, 3-897: quel ch'è degno di compassione e riso, è che
che elle sono? 2. degno di lode. salvini, 24-319:
/ ma quel del suo temer ha degno effetto. ariosto, 46-113: pur
; / che di temere amando ha degno effetto. -con effetto:
fratelli / e te a tebe è degno assomigliarte. cieco, 24-82: vedendo carandina
il nuovo edificio tutto di pianta, degno del senno italiano. e. cecchi,
quello onoravano, e chiamavano patrizio e degno d'esser deputato della città. foscolo,
; insigne, illustre, nobile, degno di nota, di considerazione (e
; egregio, insigne, nobile, degno; dotato di straordinaria spiritualità e sensibilità
, / che d'ado- rarti è degno. foscolo, gr., ii-646:
è proprio del soggiorno dei beati; degno della dimora dei beati. -al figur
(i-890): udii raccontar un caso degno di compassione che il mio da me
voleva sobis- sare la patria, trovò degno castigo della sua empietà. manzoni,
. (superi, encomiabilissimo). degno di encomio, lodevole; apprezzabile, di
il melico, che compose un encomio degno della loro prodezza. 2.
dona come puoi del tuo arnese a uomo degno. proverbi toscani, 12: bisogna
/ e dovuta entratura, n'era degno. -tassa, soprattassa di entratura:
trovare un'entratura a un discorso più degno e più affettuoso. 8.
suo contrario. 6. avvenimento degno di qualche rilievo; vicenda, peripezia
congetturare si possa che ancor questi è degno di storia. carducci, ii-8-163:
epitalamici versi alle glorie d'un così degno connubio. di breme, conc.,
degna, quanto il fine è più degno del mezzo. carducci, iii-20-5: la
mia? quel- l'altro non è degno di portarmi i libri dietro. epure.
. m. -chi). raro. degno di un epulone, da ghiottone.
proprio di un equilibrista; che è degno di un equilibrista (anche in senso
, 828: l'equipaggio fu superbissimo e degno del fasto di due case pontificie unite
capua a quel di roma, giudicandolo degno, che quando la sede deff'imperio dell'
sia questo: chi è costante è degno di lode; ma il tale è
di nome): dunque il tale è degno di lode. il termine medio «
re o prencipe famoso, e degno di memoria sì come l'era di cristo
/ de le chiavi di pier ben degno erede, / volge il cor generoso
colui ch'è buon, discreto e degno / e della gloria del suo sangue
studio in quella parte / nobile e degno e di gran laude sia; / e
plebeo il nobile diviso / abbi luogo più degno in paradiso. de sanctis, letter
. parliamoci francamente, e in modo degno di tutti e due. i versi sono
possano accadere? carducci, 26: degno è ben, però ch'a te
2. proprio di eroe, degno di un eroe. -in partic.
. eccellenzie lo hanno insino a qui giudicato degno di sì lunghe carcere. 4
3-16: né vorrei che mi stimate degno di riprensione per quel che sopra sì
tuo nome, sì com'egli è degno, / sopra ogn'altro esaltato;
amava, le appariva esaltato, più degno d'amore; ed ella si sentiva
esecrabilissimo). che merita esecrazione; degno di grave condanna morale unita a profondo
essecrando), agg. letter. degno di esecrazione, abominevole, detestabile;
avversari della patria sua. esemplo veramente degno di quella lodata antichità. berni,
sì ch'io non so trovare essemplo degno. ariosto, 154: quando bellezza
eccellenza da poter servire da esempio; degno di essere imitato; che può essere
-anche di persona; che è degno di essere proposto come esempio per la
gloria. cieco, 10-9: sì degno cacciator fu il padre mio, /
luca pulci, iii-80: un degno, eccelso, invittissimo populo, /
napoletani. marino, ii-49: acciocché sia degno [il mio discorso] dell'espettazione
volumi di sainte-beuve: così forse sarei degno, sarei preparato alla visita.
la pittura d'un carattere... degno di esser esposto allo scherno del pubblico
restare persuaso che tale fatto sia stato degno della prudenza e generosità romana. sarpi
tasso, aminta, 1158: amor, degno maestro / sol tu sei di te
. esprobàbile, agg. ant. degno di biasimo, riprensibile. palmieri
ch'ha nostra natura in sé più degno, / di qua dal ben per cui
gran sangue nata, / figlia di eraclio degno imperadore. col sottile terrestro, il
da tutti gli altri cani, e degno di essere particolarmente onorato. -il
: qual d'esti due è più degno d'avere / da la sua donna ciò
/ un piccol frutto dal tuo arbor degno, / mirava, né però tanto disegno
. marino, 5-83: poscia che 'l degno il fè ch'egli salisse / de
leopardi, 33-45: d'intelletti immortali / degno trovato, estremo / di tutti i
lodevole (un abito morale); degno di grande ammirazione (un'azione, un
mi sprona. sergardi, 201: o degno erede / dell'estro mio con nerboruto
adimandi cose delle quali tu non se'degno. savonarola, 57: ora mai
, 23-46: d'intelletti immortali / degno trovato, estremo / di tutti i mali
ordinari e triviali, non me ne degno. io sano etici, fisici, matimatici
378: de mille valorosi el più degno era electo, quantunque altre definizioni ed
evangelista ». -individuo infallibile, degno di una fiducia cieca e assoluta.
appo pavia l'uomo teologo, degno di dio, e filosofo, patrizio
dell'istoria persino i chinesi, noi crediamo degno argo mento d'istoria ogni
tolomei, i-50: allora che con sì degno artificio sono i vocaboli d'una lingua
temerario astolfo acquetò gli suoi rapaci pensieri: degno perciò di aver lasciato il nome infame
nulla faccenda che gl'impedisse, ed era degno di morte chi alcuno lavorìo facesse.
con lui abbiamo di nuovo un plastico degno del quattrocento. landolfi, 8-91: pare
epigramma], facile, candido, e degno di andar in mano di qualunque giudizioso
vulgo e populazzo voglio dire, / degno, prima che nasca, di morire.
ecco, ho perduto il mio figlio più degno, / quegli che stava dal mio
conciliato tanta fede, ch'è stimato degno d'essere udito. -a lui basta
e messa e consolata / ne lo più degno loco, / ancor che sia poco
): amore, i'non son degno ricordare / tua nobiltate e tuo canoscimento
, 1-2: benché io non sia degno di tal some, / deh non guardar
ignoranza, e però in qualche parte degno di scusa. cesarotti, i-213: è
fallo, se cione / prendo, u'degno non sone. novellino, ill-xvm:
bellicoso, con l'armi te ne mostri degno. alfieri, i-50: ebbe anche
cuore quel dì che egli si sente degno di severina; qual meraviglia se tutti
comportamento che è caratteristico del fanciullo o degno di un fanciullo. segneri, i-129
, caratteristico del fanciullo; in modo degno di un ragazzo, come un ragazzo,
. -per estens.: che è degno di un ragazzo, che ha le doti
ingegno uman,... / degno frutto ti par questa sparuta / di vii
un dio diventa, / s'al più degno il più vii rubba la gloria,
sconoscente, ché egli non ne fu degno d'avere una figliuola fatta come se'tu
monti, x-3-537: magnifico parlar! degno del senno / che della stoa dettò l'
in luogo immondo, / ma nel più degno e bel ch'oggi sia al mondo
stravolse nella fantasia, onde quel sì degno atto gli parve atto indegno, levò alto
sangallo, fammi tu un lavoro / degno di roma, degno del tuo gusto,
un lavoro / degno di roma, degno del tuo gusto, / e de)
che, se colui fosse stato uomo degno, non si ritroverebbe in quel misero stato
: attribuirgli poca importanza, non considerarlo degno di attenzione. pulci, 6-38
, 144: signore, non son degno / di riceverti sotto il mio tetto,
essere simile a una farsa, degno di una farsa. gramsci,
una farsa; simile a una farsa, degno di una farsa. - al figur
nome. nome per lei fatale, degno dell'odio suo, degno del suo abborrimento
fatale, degno dell'odio suo, degno del suo abborrimento. alfieri, 1-221
con gravi catene, s'egli ne sarà degno; o voi finite la paura colla
e di festa / le gran fatiche degno, che sostenne. sacchetti, 210:
possano molti crederne quest'uomo più presto degno di lode. -ant. soffrire
non s'avvide che più alto e più degno fine si conveniva a que'purissimi intelletti
e onorato -del fatto, / domenico degno nomato, / a domine dato -for patto
menzini, i-61: un paragon sì degno / conviensi al cavalier, che mille e
dell'uscio sacro, ove d'entrar fu degno, / ape felice, ogni più
han favor di muse, onde sia degno / ch'io gli faccia varcar tonda
e venerabile, ed oltre all'altre lodi degno d'esser celebrato eternamente, perché colla
/ di pianto, per lasciar giovin sì degno. -farsi un nodo al fazzoletto
conciliato tanta fede, ch'è stimato degno d'essere udito. magalotti, 23 369
signor, che fu d'onor sì degno. livio volgar., 2-84: acciecati
. - anche sostant. (cfr. degno, n. 14).
voce dotta, lat. fidi dignus * degno di fede \ fedeiussióne e deriv.
; sincero, veridico, attendibile, degno di fede. busone da gubbio,
: chi fedelmente serve, si è degno di gran merito. rinaldo degli albizzi
sereno..., che si faccia degno e si tenga pronto ad abbracciare gli
ben felice / quando dell'amor tuo degno mi fai. boccaccio, dee.,
che cosa, o qual ti fa degno d'onore? / chi t'ha donato
anco mendico e derelitto, il fido / degno è d'onor, più che il
12-231: odi sano parer, consiglio degno / di saggia mente e di maturo
vescovo non sia tale ch'egli sia degno di reprensione... non sia briaco
è fermato dal negozio di gioielliere, degno di una grande città. -fermare
a vizio imputare se, alcuna città o degno loco trovando per via, in quello
alfieri, 1-972: appio non era degno d'esser decemviro solo, di tenersi
tuo: ma capo / dei longobardi degno, e degno sposo / dovea mostrarmi
capo / dei longobardi degno, e degno sposo / dovea mostrarmi di rosmunda a
n'andava altiera / ch'un re sì degno, un cavallier sì forte / per
dante s'era sentito di costoro più degno e più grande, ma la povertà
noi facciamo », estimano che sia degno scaricamento d'ogni grave peso, quasi
riformiamo i nostri costumi, rendiamoci popolo degno. boccardo, 1-867: quando le ferrovie
nome. frezzi, i- 1-59: degno è ch'io ti soccorra e diati aiuto
poco / cacciate fuor, donolle al degno erede / di cesar, che ne fè
sì come noi e sì com'egli è degno. 2. gran quantità,
14-290: il maestro, con uno strattagemma degno del suo genio fiammante, si intese
2-450: qui signori vorrei aver fianco degno del caso, ed eloquenza corrispondente al
infernale, che siete davvero un popolo degno del diavolo, ebbene, le donne si
ciascun sua risposta, se n'è degno. cassiano volgar., viii-25 (109
furberia, ministro antico, / ministro degno di cotal sovrano, / fa tutto;
ne è (o ne è stimato) degno. baldonasco, 2-59: ha 'n
immagine); veridico, sincero, degno di fede (un discorso);
, / s'i'fussi istato dello amore degno / e d'un pari voler fussin
quali, giova dirlo subito, era degno continuatore con vantaggio e figlio legittimo.
, 215: o del prio, figlio degno / d'ignoranza, radice e fomento hanno
, paralitico en tortura, / non so degno che 'n mia casa sì descenda tua
patria. carducci, iii-20-309: ricettacolo degno al nuovo spirito caldo e pacato del
, e non saprei immaginare qual più degno e sicuro luogo si potesse trovargli.
denina, xxiii-228: non si stimò degno di sedere nella vostra filologica famiglia.
primo umilemente / filosofia chiamò per nome degno. g. morelli, 272: tu
. alla maniera dei filosofi; in modo degno di filosofi. n. franco
oraziana foggiandole, sì che riuscissero ricettacolo degno al nuovo spirito caldo e pacato del
; che è proprio, caratteristico, degno dei filosofi. giovanni da samminiato [
vita, 10 quale bene non è degno d'essere rimunerato degli ettemali gaudi e
che puoi, de la sua grazia degno, / senza fine o beata,
ch'a dir il ver non fu degno d'averla, / cosa nova a vederla
grado sociale sufficiente per considerarsi pari o degno di un'altra persona.
, viii-586: non era e non è degno alla condizione nostra, disse lui,
, 63: non è d'amor più degno / d'una fiorita guancia un cor
che la matera e tu mi farai degno. petrarca, ii-1-186: ivi spiegò le
la testa delle colonne, non è forse degno d'un racconto poetico? l.
son temente, / ché non son degno aver sì alta 'ntesa, / né
ipocrisia] nel cieco amor proprio figlio degno / d'ignoranza, radice e fomento
francesco diceva di lui ch'egli era degno d'ogni riverenza, e ch'egli
-rendere famoso e degno di memoria. diodati [bibbia]
... a dire che io non degno quelli che non fanno il mercatante.
'dei ', stanno bene insieme siccome degno fondigliuolo del calice alfieriano. soffici,
purga [lo spirito] e diventa degno di salire al cielo, sommergendosi nell'
un limpido vetro più limpido, / degno di ambrosio vino e di fiorei / serti
leopardi, 33-49: d'intelletti immortali / degno trovato, estremo / di tutti i
che fonte fosti al sangue mio più degno! cantari cavallereschi, 273: buovo
e terribili nell'assalto che date al degno vostro avversario. -levigato. -
pu è misero e dolento / e degno su forche pender / preve chi no cessa
: perfido, malvagio, iniquo; degno di duri castighi, di pene severissime
forcatole, agg. che è degno della pena della forca; che merita
vii tela di canape formar lavori che siano degno ornamento a stanze reali. balbo,
non formate, con indignazione, sarà degno della fiamma del fuoco. fr. colonna
: 'formichésco '. di formica, degno d'una formica: « erudizione
/ più ch'altri assai, veracemente è degno. delfino, 1-82: il debellare
questo nasce quistione, se 'l forte è degno di lode o di vituperio. cavalca
l'amor che fortemente esprimi; / degno di noi; simile, e pari,
: forte maraviglio com'io / non degno di sì alta grazia, / sono chiamato
l'amor che fortemente esprimi; / degno di noi; simile, e pari
rai, sparger d'onore / e render degno il nome suo d'istoria! leopardi
cantata anticamente, / e un nuovo degno fiorentin poeta / ha cantato la peste nuovamente
senza ricordarsi che, se non è degno della religione il forzar la religione, non
il forzar la religione, non è degno neanche della filosofia. -ant. togliere
ove bisogni sedere quasi niuno mi pare degno di uomo virile; forse a vechi se
virtù... è l'uomo degno ch'elli sia governatore prima di sé e
sempre più ogni buon cittadino quanto sia degno di benedizione il governo della augusta casa
or sia chi ogn'atto valoroso e degno / gradisca. alamanni, 24-171: sia
merita e ottiene simpatia e stima; degno di alta considerazione; caro, diletto,
stirpe d'eneo rampollo vero: / e degno a cui nel del non abbia a
'1 più nobil onor dono al più degno. casti, 9-29: la corte
guidone, i-13-7: guitton, tutto non degno frate de l'orden vostro, fedelissimo
, de li sgherri e compagnoni di calca degno principe stato sarebbe. d. bartoli
. cornelio musch di cotesti potentissimi signori degno grafiario, cioè (come credo in
/ ogn'anno assai ulive, e liquor degno. vettori, 1-168: i nomi
decoro conveniente, rendono l'uomo veramente degno del nome magnifico. leopardi, 3-145
ed erudizione grandissimo, ma per politica degno del secolo; pone all'infemo i suoi
argomento che tieni per mano, se degno d'uno stile grandiloquo... o
agnelle uccise / in sua memoria (o degno sacrificio!) / si pon veder
de'lumini / perché 'l tuo loco più degno s'alumini. vasari, i-235:
il prete rispose: -se mi credete degno di pregar per voi, la dirò
, messer gesù, che m'hai fatto degno d'esser tua ostia in su questo
contegno, suscita simpatia e stima; degno di alta considerazione; caro, diletto