di voi che dolete, tutto non degnio. 14. locuz. —
, che io non ti vo'far degnio delle mie busse ». egli mi guardò
di voi che dolete, tutto non degnio. guido da pisa, 1-129:
guittone, i-5-164: nullo è de dio degnio, fòr chi ric- chessa dispregia.
... non trovando all'or più degnio cibo, / pur si danno a
temeva che il peccato vecchio non fusse degnio di nuova penitenza. della porta, xxi-11-437
i-3-217: se me tollessi la costansa del degnio animo mio, e la mia vigilia
p. fortini, i-455: ora questo degnio musico se n'andava gorgheggiando, facendo
sezze, ii-91: allora il ferro è degnio di esser stimato, quando che,
tegnio, / chi più di loda è degnio: / colui che in lizza suona
sé notivole, vi troverei dentro voluto far degnio della vista del sole almanco in sogno,
detto re, volendo fare un presente degnio d'un così grande imperatore, gli fece
poltrone, che io non ti vo'far degnio delle mie busse ». loredano,
più amò unque, fue come nulla al degnio suo [di gesù cristo] respondendo
. p. fortini, i-455: questo degnio musico se n'andava gorgheggiando, facendo