dovrò ancora affaticare colà per consumare con decenza quel poco tempo che mi resta da
2. disus. luogo di decenza; cesso, gabinetto; bisogno corporale
agiatóio, sm. gabinetto, luogo di decenza. panzini, i-424: spesso,
8. ant. luogo di decenza; bisogno corporale. novellino, 99
buttar giù, ma a sputare con decenza quando nessuno le avesse viste.
cacatóio, sm. disus. luogo di decenza, cesso. aretino, 8-87
giorni, che aveva negletta ogni cura di decenza e, quasi, di pulizia;
5. ant. luogo di decenza. -andare a camera: andare al
cellule. 3. luogo di decenza. c. dati, 3-1 io
spezzati. 5. luogo di decenza. carena, 2-160: 'camerino,
fu solennemente fischiato; non so se con decenza, ma certo con ragione, perché
futuri con sì poca grazia e poca decenza di espressione; come chi andasse a
gli uomini riposti in dignità devono per decenza del loro carattere dare di tempo in
, devi essere anche il maestro di decenza e d'educazione. chiaro? bada:
persone. tommaseo, ii-ii: la decenza è diligente, la compostezza circospetta,
della mia imperizia in ogni convenienza e decenza, qui tributare alla verità. beltramelli,
, un'alta intonazione, una solenne decenza anche nel movimento drammatico, e non
, ma un accoglimento gioviale, molta decenza e pulitezza nella sua povertà, molta
bisogno naturale. -anche: luogo di decenza. celimi, 1-33 (90)
5. famil. luogo di decenza, latrina. dossi, 763:
ai futuri con sì poca grazia e poca decenza di espressione. giusti, i-202:
, / ma combinando il vizio e la decenza, / velato di devota incontinenza,
ed a questo legato dai vincoli della decenza in mancanza di quelli dell'affetto.
possano alloggiare, senza disagio e con decenza, mille persone. pellico, ii-159:
della mia imperizia in ogni convenienza e decenza, qui tributare alla verità. berchet
1 cenci della miseria vulgare, o la decenza stentata delle famiglie decadenti. pisacane,
di generale. 6. sm. decenza; convenienza. parini, xxi-70:
lor dà piombo a bere / questo decenza chere / che basti a lui che
quali non si stanno nel cielo con decenza convenevole al grado a favorire i loro di
reputazione, e di quella che chiamiamo decenza, l'ebbe grandissimo. segneri,
di stare ai vesperi con la dovuta decenza, di tacere mentr'altri ciarla,
a ciò che il giusto e la decenza detta. goldoni, viii-401: la sua
voi meritate d'essere trattata con maggior decenza, e non vi possono mancar de'buoni
.. un accoglimento gioviale, molta decenza e pulitezza nella sua povertà. casti
ed ama / la nettezza e la pubblica decenza, /... / basta
. grossolane, quanto una sorta di decenza e di nobile eleganza in tutto. monti
di penna vengono violate le leggi della decenza e dell'onestà,... la
da ogni lusso, ma di un'estrema decenza. tramater [s. v.
[s. v.]: la decenza è la maniera di regolare i proprii
[s. v.]: la decenza è ima per tutti, ché non c'
accomoda a'casi. quindi diciamo, la decenza, e non le decenze. le
.. da ogni parola che offenda la decenza, senza la quale le grazie del
come stanno; contenti di salvar la decenza colla furberia della gatta che copre di
avvolta nel suo manto sopportò con la decenza d'ifigenia i colpi dell'europa.
nunziata si fece pregare alquanto, per decenza, e poi disse di sì. saba
era (avrebbe / dovuto, per decenza, essere) morto. montale, 54
avuto da te quest'alta lezione di 'decenza quotidiana '(la più difficile
medio, di civiltà diffusa, di decenza di vita, quali forse non si riscontrano
voi, se non peggio, con decenza parlando. -sentimento di onore,
sentimento,... almeno per decenza di comparire grato a un principe,
riconquistare al cospetto del mondo la propria decenza imperiale. -gabinetto, luogo di decenza
decenza imperiale. -gabinetto, luogo di decenza: latrina. barilli, 2-245:
'tedesco, ed i suoi gabinetti di decenza dorati come la grotta di aladino.
che molti scambiavano per il luogo di decenza, i minutari, matricole, bollettari
segnalato ad un custode che un luogo di decenza era sporco e stonava in quella fabbrica-salotto
non lo gravasse tanto e con maggior decenza portasse l'ostia sacrosanta. c. gozzi
» fu posta in iscena con molta decenza. p. verri, xxiii-184: ho
cancelleria di guerra, dove mi trovo con decenza e comodo. alfieri, 1-1075:
punto offendere il verisimile, o la teatrale decenza egli non ha mai fatto narrare ciò
i mediatori, non so con qual decenza o prudenza, domandato, che durante il
futuri con sì poca grazia e poca decenza di espressione; come chi andasse mostrarsi
un certo stato per farti stare con decenza. bocchelli, 6-430: aveva potuto
passivo, riducendo alla ragione e alla decenza le pretese di alcuni creditori. piovene
, occorre dirlo, inferiore all'umana decenza. -aspetto pulito e decoroso (
oh! di complimento sulla grandezza e sulla decenza della soffitta. papini, 6-178:
voleva nascondere la sua miseria sotto la decenza conventuale delle sue facciate cenericce.
, e delle religiose sono con molta decenza fabbricate ed abbellite. algarotti, 2-349
urbanità insieme, e qual decenza nel rimproverare che anchise fa ad enea
copia immensa dell'erudizione, per la decenza dello stile, per la precisione delle
anzi pure indispensabile allo scrivere con armonica decenza litterale. cesarotti, i-210: portò nello
quella dolce gravità, quel fior di decenza, quell'armonia di sentimento, quel
persone intendesi per eleganza quel fior di decenza che essenzialmente si richiede a piacere altrui.
cercato ogni possibile modo, onde la decenza, o piuttosto la perfezione dell'edificio si
[la poesia melica] a certa arguta decenza tra grecanica e francese.
4. dir. reati contro la pubblica decenza: gruppo cassato. di
figurati che offendano il pubblico senso della decenza). = voce dotta, lat
, sm. disus. luogo di decenza, latrina. capello, 2-5-11-87:
. 10. sm. convenienza, decenza. menzini, iii-62: noi pur
possano alloggiare, senza disagio e con decenza, mille persone. -senza fastidio
non hanno costumi, almeno avessero della decenza! tommaseo, 3-ii-65: il clero francese
contrasta con la correttezza, con la decenza (e implica un senso più o meno
l'armonia, il buon gusto, la decenza, l'ordine; sgradevole, spiacevole
dissimulatore. algarotti, 3-391: la decenza della società civile, la qual rende
, più forti d'ogni divieto della decenza, di quelle che le donne dedicano alle
ed anche una specie di maestà e di decenza nell'esterno. colletta, iv-47
sarà, venendo eseguita con pompa e decenza in uno spazioso teatro. de sanctis
che la funzione sia eseguita con ogni decenza e datemi debito di tutto quello che
, ii-697: agli oggetti di pubblica decenza, compreso anche l'esterno culto di
il nome di modestia, di decenza, di urbanità, di affabilità, di
stimo di ritenerlo e di sacrificare la decenza all'evidenza e alla forza. leopardi,
che la funzione sia eseguita con ogni decenza e datemi debito di tutto quello che
non lo gravasse tanto e con maggior decenza portasse l'ostia sacrosanta. garzoni,
ardenza, / già vinta avea l'episcopal decenza. rosmini, xxvi-93: il fomite
, più forti d'ogni divieto della decenza, di quelle che le donne dedicano
stimo di ritenerlo e di sacrificare la decenza all'evidenza e alla forza. carducci,
a scapito d'ogni dignità e reverenza e decenza. 2. per estens.
come stanno; contenti di salvar la decenza colla furberia della gatta che copre di terra
cesso (gabinetto di comodo o di decenza). - anche: l'insieme degli
sciacquata, igienica, come un gabinetto di decenza ancora esposto in vetrina. levi,
delicatezza, un galateo villano, una decenza indecente. carducci, iii-6-16: cino dimorò
cose come stanno; contenti di salvar la decenza colla furberia della gatta che copre di
voi avete passato l'ultimo limite della decenza: voi avete giuocato fino all'ultima
.. un accoglimento gioviale, molta decenza e pulitezza nella sua povertà, molta grazia
confini della giovinezza, ha dato una decenza e si può dire abbia fatto della
e si può dire abbia fatto della decenza una civiltà. -ant. plur
in questi casi liberi dai ceppi della decenza loro abituale. manzoni, pr. sp
, più forti d'ogni divieto della decenza, di quelle che le donne dedicano
voleva nascondere la sua miseria sotto la decenza conventuale delle sue facciate -impuntarsi.
un po'aspre, trattenendomi nei limiti della decenza per riguardo alla casa in cui ini
la morale, il decoro o la decenza; sconveniente, disdicevole. - anche
la convenienza o la morale o la decenza; colpa, peccato. passavanti,
alla convenienza, al decoro, alla decenza. -con valore più attenuato: scorrettezza
alle regole sociali, alle esigenze della decenza o del decoro; sconveniente, disdicevole;
o è contrario al pudore, alla decenza; sconcio; inverecondo. canaldo,
perdoni! è un'in decenza! g. bassani, 5-140: «
di un classicismo che non è solo decenza della lingua e insaporiménto letterario della fantasia
, 1-206: il decoro e la decenza non sono poi così difficili da serbare,
, 19-104: è romantico dell'ultima decenza, diciamo addirittura intimista. montale,
.: azione che per ragioni di decenza o di riservatezza si compie in privato
ha di mira i costumi, la decenza e l'ordine interno delle città,
dalla leziosità [è distante] la decenza: dall'ostinazione e dalla lievità la
contrario all'onestà, non conforme alla decenza (un modo di parlare, di comportarsi
lanzi, i-155: paolo iv, per decenza del santuario, volle quel giudizio coprir
in modo abituale, le norme della decenza, del pudore, dell'onestà;
con le leggi del pudore, della decenza, dell'onestà (un sentimento, un
, 12-220: -ma il pudore, la decenza, la prudenza, -disse calpurnio,
a proibirgli. tommaseo, il-n: la decenza è sollecita a fuggire ogn'inconvenienza e
situazioni che offendono il pudore e la decenza (un discorso, uno scritto, un'
, necessario, privato; luogo di decenza (anche solo luogo): latrina.
. fanzini, iv-387: 'luogo di decenza ': curiosa e deforme versione del
l'altrui minori / che ci dimostri madonna decenza. dante, vita nuova, 13-10
cioè 'magnificenza 'e 'magni- decenza ': magnificenza per l'assoluta grandezza materiale
. magnus 1 grande 'e da decenza, sul modello di magnificenza. magnìfica
parlandosi di donne, si disse per maggior decenza in vece di 'purghe mestruali '
. condotta contraria all'onestà e alla decenza; comportamento riprovevole; corruzione morale,
, 1-206: il decoro e la decenza non sono poi così difficili da serbare,
internamente nelle immagini del conveniente (la decenza). b. croce, iii-27-15:
, difetti umani posti in vista con decenza e delicatezza, i caratteri urbani puntualmente
, 8-121: la cortesia e la decenza del linguaggio non devono snervare il midollo
, la compostezza del contegno, la decenza degli abiti; pudicizia, pudore,
atti c negli sguardi; la 'decenza 'è una legge di società varia nelle
la compostezza del contegno, per la decenza degli abiti; pudico, schivo.
. -che non esula dai limiti della decenza, del buon gusto (un discorso
di pudore; morigeratezza di costumi, decenza. bartolini, 20-164: vedendo lungo
affari di dubbia moralità. -pubblica decenza, buon costume. pascarella, 1-266
-rifl. stare nei limiti della decenza, della convenienza; moderarsi.
conforme ai dettami della morale, della decenza, del buon costume (un modo di
contenuto entro limiti di parsimonia o di decenza. bacchetti, 18-ii-573: modesto e
un'ammirazione che sconfinava dai limiti della decenza. altri se ne muoiono per giovanni pascoli
morsa sempre aperta del trapassato, della decenza stilistica e della normalità dei motivi,
bene; ma il sentimento, la decenza, uno spolvero di poesia, sono cose
voglia niquitosa e prava. -contrario alla decenza, immorale. peregrini, 2-197:
turbare la convivenza civile, la pubblica decenza. caro, 12-iii-223: per la
senza toccare quelle che così chiamansi per decenza, può l'uomo prendere più
supinamente ignorante suol dirsi, con poca decenza per altro, 'non sarebbe buono a
= comp. da oltra e decenza (v.). oltradiquésto
, nel vestire, nel comportamento; decenza. compagni, ii-222: medico che
provvedersi. -senza venir meno alla decenza; in modo castigato, non osceno
di legittimità, di legalità, di decenza, di onorabilità, di convenienza e di
. onestura, sf. ant. decenza. francesco da barberino, iii-410:
erudizione archivistica era tenuta a ordine dalla decenza letteraria. -tenere in ordine:
pisciatoi sono consigliati dalla pulizia e dalla decenza. ojetti, iii-58: lo trovarono
parti del corpo umano che la decenza vuole coperte e innominabili. 2
sf. mancanza di pudore, di decenza, che si manifesta nell'ostentazione spudorata
: che offende il comune sentimento della decenza, violando le regole sociali di convenienza,
argomenti che offendono il pudore e la decenza, anche con termini scurrili, triviali
/ paganissima utopia, / offendevan la decenza / de la santa teoria, /
parvidecènza, sf. ant. mancanza di decenza, scarsa decenza. tesauro,
ant. mancanza di decenza, scarsa decenza. tesauro, 4-164: con nuovi
(v. parvo) e da decenza (v.). panificare
2. contrario al pudore, alla decenza, alla castità; licenzioso, impudico
senza alcun riguardo all'età o alla decenza? nievo, 501: alla superficie del
operette morali ', rispondo che la decenza gli avrebbe dovuto impedire di tirar fuori
con piacere, perché anche nella posatezza decenza ed eguaglianza dello stile dimostra la civile
, anche, della convenienza, della decenza. muratori, 8-i-65: lo stampar
religione al sommo della perfezione, della decenza e della maestà pervenisse. -che
pietra del focolare. -pietra di decenza: lastra di pietra forata, usata
grandezza, riverenza, apparato, magnificenza, decenza, polizia e sontuosità, sì nelle
, le montagne arrotondate si pomellano con decenza di neve, il cielo si avvicina e
volumone, il quale, legato con decenza, farà pompa da sé nella mia
con piacere, perché anche nella posatezza decenza ed eguaglianza dello stile dimostra la civile
: quella che contorna, per più decenza, il luogo comodo. p. petrocchi
educazione, il buon ordine e la decenza. pascoli, i-40: particolarmente ai
spese per ridurre quello ad una maestosa decenza. fucini, 208: passarono
preti e i frati, con quella decenza che ha fatto aire la sfacciataggine nata in
né travestite da un sistema di dissimulazione e decenza convenzionale. pananti, iii-130: sono
sollevò inavvertitamente anche l'ultimo sipario della decenza, offrendo di tal modo al ri-
è impegnata a promuovere, con maggior decenza, il culto dell'immagine medesima.
. conformità alle norme del decoro, della decenza o dell'igiene. -in partic.
scritti rispettata la maestà nel culto e la decenza del pudore, né prostituita la penna
ingiurie, oscenità, ed era, per decenza, tenuto sempre sulla parte di dietro
. sicurezza. -reati contro la pubblica decenza: v. decenza, n.
-reati contro la pubblica decenza: v. decenza, n. 4. 10
. = propriamente: 'pubblica decenza '. publicètur (pubblicètur)
quali offendono il pudore o la pubblica decenza, considerati secondo la particolare sensibilità dei
6. senso del decoro, decenza; onorabilità, rispettabilità, prestirio.
'milanese ', per offesa alla decenza..., monta anche lui sul
ogni presunta offesa al pudore o alla decenza, con suscettibilità esagerata e ostentazione spesso
ogni presunta offesa al pudore e alla decenza, con suscettiblità esagerata e ostentazione spesso
presunta offesa al pudore e alla decenza, per lo più con scandalo esagerato
d'america... vestono con decenza e semplicità, dànno ad ognuno del
ragazzo in educazione le dichiarammo offensive alla decenza e contrarie a tutti i buoni princìpi
fatto: compiere un'azione che per decenza non si intende nominare. sercambi,
'tedesco ed i suoi gabinetti di decenza dorati come la grotta di aladino.
, non è alla morale, ma alla decenza, e propriamente alla decenza pubblica,
ma alla decenza, e propriamente alla decenza pubblica, che è di competenza tanto
, 5-174: la giocondità, la repubblicana decenza sono quelle che attorniano la donna di
date internamente nelle immagini del conveniente (la decenza). d'annunzio, iv-1-394:
, 274: se si osserva la decenza, un marito non è responsabile di nulla
genitore di presentarla al pubblico con quella decenza che all'attuale civiltà conviene. dunque
paracarro, potè riassettarsi come voleva la decenza, ventaccio se ne andava sghignazzando,
le regole del buon gusto, della decenza e del vivere civile, o anche
le regole del buon gusto, della decenza e del vivere civile (un'azione
gliuolanza. 9. riguardoso della decenza. giralai cinzio, ii-8q: essendo
, la convivenza sociale; riservatezza, decenza; prudenza, discrezione mondana; il
luogo, e quale urbanità insieme e qual decenza nel rimproverare che anchise fa ad enea
di fiato e altri diavoli che sarà decenza lasciare nella penna. pea, 7-253:
l'educazione, il buon ordine e la decenza. -molto onorifico (un nome)
fatto salvo il rispetto che si deve alla decenza, alla costumatezza di linguaggio, alle
travestite da un sistema di dissimulazione e decenza convenzionale. lanzi, 1-2-43: sono [
si apparecchiò una saletta con tutta quella decenza che si potea più, degna delle persone
per consuetudini domestiche e per istudi alla decenza elegante del conversare e dello scrivere,
. contrario alle leggi del pudore, della decenza, dell'onestà; immorale, licenzioso
, con la morale, con la decenza, col decoro, e possono costituire
alle norme sociali di comportamento, alla decenza, al senso del pudore,
. uscire dalla misura, dai termini della decenza (un genere di poesia).
buon gusto o la virtù, la decenza, la rettitudine. giraldi cinzio,
alle regole della decenza, del vivere civile. - spesso
da bambini': così suol chiamarsi per decenza un arnese simile in tutto alla canna
, 123-220: « il pudore, la decenza, la prudenza », disse calpurnio
: v'è tutto il garbo e la decenza francese, senza nulla della leggerezza dei
ai modi più seducenti quella riservatezza e decenza che ne accrescono ognora l'efficacia e
leggere... aveva tutta la decenza e la grazia d'una guattera allo scolatoio
. contrario alle norme dell'educazione, alla decenza, al rispetto degli altri (un
gione al sommo della perfezione, della decenza e della che promesso ve l'ho,
. ant. e letter. contrario alla decenza, alla pudicizia, al senso morale
, troppo. di decoro, di decenza o di senso morale in una
superi, sconvenientissimo). contrario alla decenza, alla pudicizia, al senso morale
evidente contrasto con il ecoro, la decenza, il senso morale, le convenienze
contrario alle norme della morale e della decenza; disdice vole, indecoroso,
in modo abituale, le norme della decenza, del pudore, dell'onestà;
con le leggi del pudore, della decenza (un costume, un comportamento)
contrasta con la correttezza, con la decenza o con la morale. passavanti,
modo riprovevole, che contrasta con la decenza e la moralità. f.
, 1-206: il decoro e la decenza non sono poi così difficili da serbare
dei limiti o dell'opportunità o della decenza (un atteggiamento negativo, un vizio
contenere un comportamento entro i limiti della decenza e della misura; non sottoporre a
2. contrario al decoro, alla decenza o alle convenzioni della vita sociale;
sollevò inavvertitamente anche l'ultimo sipario della decenza, offrendo di tal modo al rispettabile pubblico
dalla temperanza, dalla sobrietà o dalla decenza (un comportamento, un modo di
lanzi, i-155: paolo iv, per decenza dei santuario, volle quel 'giudizio'
della convenienza, dell'opportunità, della decenza nei comportamenti o nel modo di esprimersi
dalla temperanza, dalla sobrietà o dalla decenza (un comportamento, un mo
, i-3-121: la cortesia e la decenza del linguaggio non devono snervare il midollo
mancanze di fiato e altri diavoli che sarà decenza lasciare nella penna. carducci, iii-25-367
, riverenza, apparato, magnificenza, decenza, pulizia e sontuosità... quanto
o religioso, di onestà e di decenza (un comportamento, un pensiero)
risata); che eccede i limiti della decenza, del decoro (un comportamento)
educazione, il buon ordine e la decenza ». svevo, 8-65: si rise
ai due vecchi, essi non salvano la decenza di mezzani, né pensano a celare
va bene; ma il sentimento, la decenza, uno spolvero di poesia, sono
e comportamenti contrari all'onestà e alla decenza; guastare la purezza di un sentimento.
contrario a ogni principio di onestà, di decenza, di moralità; turpe, riprovevole
che avanza alle nostre necessità e alla nostra decenza si riponesse da noi negli sportoni di
intr.: appresi per istimolo di decenza qualche poco della grammatica. g.
, per ricoprirla d'intonaco, a decenza e ornamento. 3. dial
. giudica malvagio o contrario alla decenza. boccaccio, 1-v-ii-502: se
, una situazione contraria alle regole della decenza, del vivere civile).
5. che travalica ogni limite di decenza e di decoro (un atteggiamento)
6. che supera ogni norma di decenza e di decoro; sfacciato.
contrario a ogni principio di onestà, di decenza. - in senso attenuato; scorretto
: abbassarsi a una degraralità, di decenza, di correttezza, di buon gusto;
supinamente ignorante suol dirsi, con poca decenza per altro, 'non sarebbe buono a fare
papini, vi-525: svernicciare i belletti della decenza morale. 3. intr. con
siedi, per morire con eroica e tragica decenza. montale, 14-153: perché
ci, illuderci a vicenda colle regole della decenza, della creanza, della prudenza.
smorto assiepato di bosso tosato con triste decenza... corso parallelamente da un rivoletto
travalicando determinati limiti di gusto, di decenza (un fenomeno di costume, un
che dal sentimento strabocca nel senso con decenza o senza, ciò che dalla realtà
conveniente o del decoro, della decenza, esagerare, eccedere; prorompere in
giusta moderazione, i limiti dettati dalla decenza, dalla temperanza o da singole situazioni
/ ecco come il grand'uom tutto decenza, / narra del santo ubino l'
, e mendicità correggibili, la pubblica decenza, ed il buon costume, la
lanzi, i-155: paolo iv, per decenza del santuario volle quel giudizio coprir di
era (avrebbe / dovuto, per decenza, essere) morto. 5
per le cliniche. -contrario alla decenza, sconveniente (un discorso, un'
modestia chericale, che per la loro decenza hanno ordinato l'abito viatorio. bacchetti
fautore dell'insegnamento classico e antizoliano per decenza ed ammiratore della storia di thiers!
chiavicona e paciana e gugiolona e per decenza non ne riferisco più. =
quanto è in contrasto con criteri di decenza, di sicurezza, ecc. (
superando i limiti della convenienza o della decenza (un vestito, un'espressione, un
superando i limiti della convenienza o della decenza (una persona). = voce
che gentile andava contenuto nei limiti della decenza e al terzo fallo gli ha mostrato
e che vivono con molto comodo e decenza: in fatti tutta insieme è tale che
, e un giovinetto / d'ogni schiva decenza il volto scorza. riscompigliare, tr
forma di complicità portata al limite della decenza. = denom. da simposio.