voluto fare uno dei sin- daci. de amicis, ii-585: non ci capiva un'
come si spera, l'institu- zione de l'academia succede, averà la lingua latina
. tommaseo, 1-453: il ministro de sanctis, già esule in piemonte meco
greci in lode di sua maestà. de sanctis, 1-37: per celebrare la
che m'avvisi se tra quegli accademici de la crusca fosse un sig. zanobi spini
ora accademico); universitario. de roberto, 547: vostra eccellenza non ha
buono uomo, tu hai torto rimaricarti de dio, per accagione che lui ha iustamente
; quali non dubito ti saranno accagione de continuo far la tua divozione verso de
de continuo far la tua divozione verso de loro accrescere ed augumentare. idem,
augumentare. idem, 448: sapùtose de tale novo accidente... la accagione
la portinaia, fin le converse. de amicis, i-488: ci parla..
, / qual me mena a la dureza de quel foco accalurato. accaloriménto
, e dan le spalle / ai padiglion de le accampate genti. montecuccoli, 2-49
pur anche rompere quest'altro proponimento. de amicis, i-319: il reggimento..
, mentre lavorava accanto a lei. de amicis, i-807: ricordo d'aver
ho visto muoversi accanto a me. de pisis, 143: e accanto a te
. littré, 1422: « action de cantonner des troupes; emplacement où les
i sindaci di quattordici villaggi circostanti. de roberto, 272: s'era subito accaparrata
degli urli da far accapponar la pelle. de amicis, i-477: ogni sua parola
di corallo, gli accarezzavano le guance. de amicis, ii-365: cento rumori.
/ sulla gota, o poco punge. de pisis, 90: e l'aria
accarezzare questa brutta piaga del paese. de amicis, i-467: per ciascuno trova
; raggrinzire, corrugare. de marchi, 50: accartocciando la pelle della
avrebbe continuato a dimorare a fratta. de roberto, 172: i suoi figli avevano
alloggiato in una caserma. de sanctis, 1-121: di là dal quartiere
, parte ancora pendente dalle viti! de marchi, 259: della poca roba
/ attaccato alle costole il saccente. de amicis, i-369: un giovinastro.
non al da sezzo, al fare de la ragione, quando di fiorini cento che
, che traballano sotto il passo. de amicis, ii-52: è il famoso
di cielo, una ciocca di verde. de amicis, ii-368: il chisone rimpicciolito
le altre. -figur. de amicis, i-319: la lettera della madre
, nude, arsicce, sassose. de marchi, 94: una moltitudine di
prenda!) / ch'è la maggior de la qual si favelli. cecco d'
essi della superbia e dell'avarizia. de amicis, ii-30: la belva..
lieta / ch'ancor questo trofeo / de l'altre palme al cumulo s'aggiunge
'l lento, / e ne l'ardor de le sue stesse voglie / accende il
accendi così nel viso e negli occhi? de roberto, 98: allora i
vaghe faville, angeliche, beatrici / de la mia vita, ove 'l piacer s'
sapere che più ampi sono li termini de lo 'ngegno... a parlare che
i-100: il telesio nel ii lib. de rerum natura tenne... che
discendea, co 'l mesto accento / de la versilia che nel cuor mi sta
che sembra una carezza della parola. de amicis, ii-618: riuscì più commovente
/ e la festa e il clamor de gl'imenei / nel canto è degli augei
. marino, 357: rompon de l'aria mesta / i silenzi lugubri /
ne va per la città squillando j de la battaglia il sanguinoso accento.
da un solco color di perla. de roberto, 287: gli occhi incavati,
divulga, e 'n ogni canto / de la città smarrita il romor erra.
acceso arde il mio core, / de l'infernale ardore è più cocente, /
il core avvampa / secondi l'aura de l'acceso ingegno. / avrei ben io
gente che discuteva colla faccia accesa. de marchi, 251: era proprio [lei
naturale di tutte le persone sdrucciolare facilmente de la fatica a l'ozio, l'
conseguenze giuridiche che ne derivano. de luca, 1-11-2-33: la regola è negativa
volontà del donatore, del testatore. de luca, 1-9-2-26: che quello, al
pagamento di esse alla scadenza. de luca, 1-5-2-82: quando il fallimento sia
fa patto per istrumento come la metà de la taglia sia tua libera, senza
acciaccoso e svogliato oggimai d'ogni cosa. de amicis, ii-687: rivedo col pensiero
, / e dei purpurei manti e de la luce / de l'acciaio e de
dei purpurei manti e de la luce / de l'acciaio e de toro il ciel
de la luce / de l'acciaio e de toro il ciel riluce. galileo,
l'azzurro / occhio splendea come tacciar de l'else. idem, 704: un
di ciambella; avvolgere a ciambella. de amicis, ii-807: esaminano attentamente, facendola
. idem, 105: gli acciarosi ferri de dardi rompevano ogni armadura. =
se alcuna ne corrompe, non è de la 'ntenzione de la cagione, ma
ne corrompe, non è de la 'ntenzione de la cagione, ma è accidentale effetto
i mali sarebbero straordinari, accidentali. de sanctis, i-223: potrei notare alcune altre
dell'oggetto, contrapposto alla sostanza. de sanctis, iii-309: un procedimento imitativo della
accidente perché dio non ha voluto. de roberto, 221: il giorno che
costumi, institutor di dottrine e riformator de religioni, chi si farà scrupolo de
de religioni, chi si farà scrupolo de dirlo academico, e stimarlo archimandrita di
annulati, pileati didascali, archididascali e de la sapienza eroi e semidei.
costumi, institutor di dottrine e riformator de religioni, chi si farà scrupolo de
de religioni, chi si farà scrupolo de dirlo academico, e stimarlo archimandrita di
di corte (nel rinascimento). de sanctis, lett. it., i-409
che è proprio dell'arciprete. de luca, 1-3-2-119: il punto della differenza
ii-117: se bene è ignobile l'artificio de l'architetto, nobile nondimeno, quanto
stassi agli occhi suoi / severo esplorator de la tua mano, / o di bel
fine di ciascuna è drizzato al fine de la sua principale, ch'è quasi architettonica
rucellai, 219: oh magisterio grande / de l'api architettrici e geomètre. campanella
alcuni dei suoi più brillanti esperimenti. de pisis, io: mormora lenta,
di secreto / dentro l'archivio cupo / de learchiviàbile, agg. che si può archiviare
e chiari. baruffaci, 19: de la tristizia / discacciatore / arcidivino.
tocca, / e n'ha ben de buoni in chiocca / ne la sua doviziosissima
posso io come arciconsolo esercitar con lei de iure e de facto l'arciconsolare mia potestà
arciconsolo esercitar con lei de iure e de facto l'arciconsolare mia potestà.
l'essere accolito e l'arcidiaconato. de luca, 1-1-24: anticamente l'arcidiaconato
rea, tu faretrato arciero, / de la donzella sicula / buon rapitor che
dice qyel galantuomo, * il camerlingo de l'ortografia '? idem, i-187:
: xii staia di grano che si trase de l'arcile, che si macinò,
che, galoppando galoppando, l'arcione de la sella non vi rompa il culo.
, 1073: il console era in mezzo de la piazza, / e il messagger
debba eccedere. ariosto, 35-73: quei de le mura che stimar non sanno /
viero e dudone / attendon tutti a trarlo de l'arcione. idem, 53-67 (
pietro. porzio, 393: i benefici de jure patronato regio, sono:.
, e una falce da mietere. de marchi, 33: entrò nel silenzioso
ode e no lo 'ntenne: / de gran fervor suo arco tenne, / saietta
, non li fu onore / ferir me de saetta in quello stato, / a
vogl'io, / e su le penne de gli ardenti strali / mandare io voglio
vedere, per dirizzare a quello l'arco de la nostra operazione. idem, purg
corre lungo i severi archi dischiusi / de l'alta santa croce. idem, 853
d'inverno e fresche nell'estate. de pisis, 128: un volo, un
ai raggi del sol maturo alfine, / de la feconda vite il biondo incarco /
, / corri [aurora] al sovran de i mondi, al bel fiammante suria
con un enorme arco il fiume. de pisis, 43: il collo curvo
, iv-xxin-8: e però che lo maestro de la nostra vita aristotile s'accorse di
dritta / compie suo corso. de marchi, 77: facendo arco della schiena
ultimi arconcelli / l'alta torre tremar de gli asinelli. -acer. arcóne
quieto. sempronio, iii-215: là de le fila a l'arcolaio avvolte / un
, addipana ragioni come un arcolaio. de marchi, 36: stavo in estasi
54: tu ci offende qui la fede de gir tanto speculanno, / de la
fede de gir tanto speculanno, / de la sua emmensetate de girla sì abbre-
speculanno, / de la sua emmensetate de girla sì abbre- vianno / e vai
granito ama carcar, / il rumor de la piazza e le canzoni / e i
calde / mandan per le fessure / de la pomice alpina aliti ardenti. pasini
i caduti là nel giugno ardente / de l'alta roma a fronte / e
arde e sfavilla: / e fuor de la visiera escon ardenti / gli sguardi,
lodai le vaghe membra onde traluce / de l'interna bellezza un raggio ardente,
scialba di un lume a petrolio. de pisis, 218: mai più profumate viole
; / e, in vece forse de la lingua, il guardo / manifestava il
quattro e cinque e sei / ognun de l'altro vuol parer più ardente. b
te, cui fatto il corso i de le cose e de'tempi han sì prudente
medesimi monisteri, e arderli vivi col fuoco de gl'idoli che in grandi masse abbruciavano
forse l'euganea chiostra il vampo ardea / de la vulcania fiamma. cattaneo, i-1-108
già per esser tarde / sentiron pena de l'altrui dolore. petrarca, 18-4
(44): e ne l'una de le mani mi parea che questi tenesse
tutta ignuda / la vide in mezzo de le gelide acque, / ch'a me
sé colui che mercé chiede? / forse de lo arder mio tanto non crede?
ardimento compiuto / sta bene a donna de vostra valenza. tesoro volgar.,
ferve. idem, 15-31: un uom de la liguria avrà ardimento / a l'
tasso, 772: felicissimo ardire / de la man che vi tocca / tutta tremante
tace le su'arditesse / ed è de più piacente. latini, i-2490:
, ii-58: i baldanzosi fianchi / de le ardite villane. manzini, 10-32:
corrucciata. -per simil. de pisis, 113: la rosa che si
acceso arde il mio core, / de l'infernal ardore è più cocente, /
peregrina, il dolce nido / lasci e de l'aér nostro il novo gelo:
.. stringere si crede lo splendori / de la candela ardenti, / ond'ello
ardore. iacopone, 65-122: amor de te m'ha preso e 'ncende con
'l lento; / e ne l'ardor de le sue stesse voglie / accende il
un forte vecchio io son: l'ardor de i belli / anni in cuor mi
aura e divo ardore? / inspiri tu de l'eremita i detti / e
fuma / e tra i bómbiti lampeggia / de l'ardor che la consuma. idem
, 15-10: ma poi, crescendo de l'altrui ruina / città divenne assai grande
queste fide arene / tutte segnate ancor de le mie pene. sempronio, iii-210:
/ sarian picciolo antipasto / le arenarie de la libia. a. cocchi
quattro giornate, per il quale fa de bisogno portar da bere e da mangiare per
, perché mi costrinse a parlar fuor de la causa? salvini, 39-iv-180:
d'anni son trapassati che la severità de l'areopago da'giudicii è bandita, né
salvatico. dioscoride italiano, 2-214: de l'altra argemone: chi la chiama
risana i tagli, mitiga le infiammazioni de gli occhi.
stella di temperata complessione, in mezzo de la freddura di saturno e de 10
in mezzo de la freddura di saturno e de 10 calore di marte:..
saette argentate 11 denso velo / feria de l'aria bruna. idem, 314:
/ comparia venerabile severo; / e de l'aquila sua l'argentee piume / splendeano
nebbia su 'l ruscello che gorgoglia. de marchi, 48: si vedeva all'orizzonte
, contornata da piccole stelle dorate. de pisis, 54: un batufol di lana
strada chiamata la drapparia, ove erano de multi altri banchi e bottege de argentieri
erano de multi altri banchi e bottege de argentieri e sartori, e iq quello passeggiare
; abitante dell'argentina. de amicis, i-576: in fondo alla tavola
l'uomo va cercando argento e fuori de la 'ntenzione truova oro, 10 quale
, 33-7: dopo l'oro diremo de lo argento... questo si trova
argento, e disarmando il fianco / de l'aurata faretra, / ad un'elee
affanni, / ch'i'veggia per vertù de gli ultimi anni, / donna,
/ e le fiamme più belle / de le notturne stelle / si fanno specchio in
nero. zazzaroni, iii-474: l'or de la chioma tua cangia in argento.
ella conosceva tanto bene in sua madre. de pisis, 121: pallida luna di
simintendi, 1-9: venne l'etade de l'ariento, piggiore che quella de
de l'ariento, piggiore che quella de l'oro, e migliore che 'l biondo
33-7: è una pietra in questa vena de la quale esce continuo liquore chiamato argentovivo
, 793: dove è l'intoppo de gli argini che le raffrenano, [le
alti argini del fiume / risplender rosso de l'estiva sera! verga, i-477
alle due onde frementi di popolo. de marchi, 460: di contro a
veci di fiumi e di torrenti. de marchi, i-729: rilevò una, piccola
, ma hanno proprio lume ed occhi de l'intelletto vero agente, penetrano ogni
, e qual'argi, con gli occhi de diverse cognizioni, la possono contemplare per
il filosofar non consiste ne la sottigliezza de l'argomentare,... ma ne
... ma ne la saldezza de le ragioni, che non può esser abbattuta
torità, e ne la bontà de la vita. marino, 10-123: nega
et è argomento, cioè, dimostrazione de le non parventi, de le cose che
cioè, dimostrazione de le non parventi, de le cose che non paiono né si
: grande argumento mi par che sia de la sua innocenza la vostra amicizia. galileo
: ho cominciato a distendere l'argomento de la favola e de gli episodi interseritivi così
distendere l'argomento de la favola e de gli episodi interseritivi così in prosa;
in me, già trapassato / fora de vita, contra ogne argomento. idem,
sia oltre dentro il petto l'argonave de l'avarizia, la tazza de l'insobrietà
argonave de l'avarizia, la tazza de l'insobrietà, la libra de l'
la tazza de l'insobrietà, la libra de l'iniquità. = comp
gran caldo. ariosto, 16-42: e de le trombe udir fé il suono arguto
-come personificazione. marino, 5-123: de la tragedia sua stendono il tema,
arici, 253: ponea questi al fluir de le perenni / vene principio lo scambiarsi
era bruna. tasso, 6-10: de gli arabi le'schiere erranti e sparte /
saette argentate il denso velo / feria de l'aria bruna. leopardi, 25-16
ariano., d'eccellente prudenza. de marchi, i-723: a don carlino
insiemi guadagnavano in manera che erano arriccati de un gran brigata de centenara de fiorini
che erano arriccati de un gran brigata de centenara de fiorini. = comp
arriccati de un gran brigata de centenara de fiorini. = comp. da
veggia ». bruno, 3-457: de l'acqua ho detto, e tomo a
da sirii ancor gli artici lumi, / de l'aria incendiata arsi orizzonti /
tasso, 8-3-678: come è propio de l'acqua il freddo, e 'l
[commedia] egli arieggiassi alcuno / de i modi di quel gran poeta [ariosto
cozza in più rote, a l'arietar de l'onda. targioni tozzetti, 12-6-10
bruno, 499: caggiano gli gemini de la male familiaritade, il toro de
de la male familiaritade, il toro de la cura di cose basse, l'ariete
la cura di cose basse, l'ariete de l'inconsiderazione. parini, xix-83:
signa dicuntur, in quibus et animantium imago de stellis formatur, ut arcton, aries
281: si piglia là nel principio de l'autunno, nei liti meridionali della terra
): or avvenne che, nel mezzo de l'arringo il destriere del conte d'
. idem, 17-91: fia terror de le selve e de le fère, /
17-91: fia terror de le selve e de le fère, / e ne gli
56: io non sono omo de agurii, non ariolo, né intendo de
de agurii, non ariolo, né intendo de prodigii che sia interpetre. tasso,
detti arioli, perch'a gli altari de gli idoli offerivano abominevoli sacrifici; altri
giorni ne'lor negozi e considerano l'interiora de gli animali; altri auguri, i
di radice. dioscoride italiano, 2-203: de l'arisaro: è piccola erba,
l'oro; e però posta a guisa de empiastro reprime gli ulceri, che vanno
avrebbe anco de'fiori / tocco, né de l'ariste, il sommo apena.
l'età moderna / non ha più forma de stampar monarchi. c. dati,
'nsegnare de'numeri; tutta la ragione de * numeri procede da uno insino in
, quale è [la scienza] de le cose che hanno quantità, o
di numero assoluto, fa la scienza de l'aritmetica. galileo, 462
di commento per il loro costume. de pisis, 60: e, cara bestiola
iacopone, 48-31: alegome en supultura ventre de lupo en voratura, / e l'
: si pensò d'uccidere messer gianni de pà, è armossi di tutte armi a
i bei costumi / e l'ordine de tarmi eran compresi / sì ben,
petto sgombra. tasso, n-ii-368: de gli instrumenti del zappatore parlando, il
generoso, ardente e dolce / il desio de la gloria
e de l'onore. deledda, ii-14: fra
spiaccia d'ascoltarme, / come fuor de le stanze il popol moro / davanti al
, 17: sempre, che alcuno de sudditi si pone a far novità contra del
sull'arme dalla parte di roma. de marchi, i-240: non tornerà, se
non aveva bisogno di nessuno al mondo. de marchi, 1-872: voi uscite un
non siete alla guerra né in termine de combattere, fosse bona cosa...
. tasso, 11-58: vero amor de la patria arma le donne: /
salde conietture il sentimento da me addotto. de marchi, 777: forse siamo
non li fu onore / ferir me de saetta in quello stato, / a
, canz., 154: de un corno armata è la sua fronte altera
, 41-92: vantaggio ha bene assai de l'armatura: / a tutta prova
è dentro. iacopone, 78-8: descrezion de granne altura / d'onguento ha presa
11-174: che dirò io de'giochi, de le feste, del'sovente armeggiare,
armenti. meninni, iii-432: al suon de l'aure, al mormorio de'fonti
salticchiando tra il polo artico e antartico de una di queste sfere armiilari. galileo,
e ne le profondità de'fiumi e de gli stagni e del mare, pare che
, pare che in un certo modo de la gloria di dio facciano armonia.
a lei sorride il santo / ideal de la vita: è un'armonia / ogni
, d'ululi e di strida / de la misera gente che perla / nel
che perla / nel fondo per cagion de la sua guida. tasso, 7-122:
. carducci, 740: marciate, o de la patria incliti figli, / de
de la patria incliti figli, / de i cannoni e de'canti a l'armonia
le parti debitamente si rispondono, per che de la loro armonia resulta piacimento.
divengono sì raggianti, che vincono l'armonia de l'occhio, e non si lasciano
l'uno de'beni e de'mali e de le noie e de le allegrezze de
de'mali e de le noie e de le allegrezze de l'altro partecipa. idem
de le noie e de le allegrezze de l'altro partecipa. idem, 6-iv-
conveniente all'armonia universale del poema. de cristoforis, conc., ii-745:
conv., iii-vin-i: intra li affetti de la divina sapienza l'uomo è mirabilissimo
pratica, scompagnata dalla scienza armonica. de cristoforis, conc.. iì-213: al
- per simil.: sonoro. de amicis, ii-287: la casa era così
cosa per legame musaico armonizzata si può de la sua loquela in altra transmutare sanza
tronco armi novelle / in contra i raggi de la luna appese; / e fiammeggiar
con la spada: / il fruscio de le lor séte / empie tutta la contrada
mese. tasso, 16-20: dal fianco de l'amante (estranio arnese) /
paragon di tua beltade / con la beltà de la tua dama. settembrini, 1-21
onesti, e male in arnese. de marchi, 293: notò che veramente le
dei pini e delle arniche. de pisis. 34: l'inula, l'
italiano, 2-202: aro ha le foglie de la serpentaria, ma non tanto macchiate
aromatari son chia mati ministri de i medici, perché son quelli che racco-
fanno i siropi, gli onguenti, le de cozioni, gli elettuari.
soavi note / alternate col canto. de marchi, 91: e colla confidenza del
ci è d'ogni cosa un poco. de marchi, 91: non esca per
insieme [le pietre] nelle volte de gli archi con perni o chiodi, nelle
, le nostre fanciulle lo trattennero dicendogli de versi amorosi e sonando l'arpicordo vi cantavan
far al sordo / la melodia sentir de l'arpicordo / o pur il tintinnar delle
arpioni di ferro, ovvero da'cantoni de le imposte da capo e da piede
quelle sopra di essi [arpioni]. de marchi, 44: l'unico rumore
la tua vita dura, / e de l'altro pres'hai l'arra: aspetta
di qua nel tuo cuore sarà arra de la discordia e de la guerra di
tuo cuore sarà arra de la discordia e de la guerra di là. savonarola,
qualche mio componimento, quasi un'arra de la mia buona volontà e un pegno
la mia buona volontà e un pegno de la mia fede. spolverini, xxx-1-175:
furono. brignole sale, iii-237: de l'arrabbiato can sotto i latrati, /
sotto i latrati, / sotto il ruggir de l'anelante fiera, / io t'
, per tirarlo via a viva forza. de marchi, 536: ma in
vanità... procurate il biasimo de gli altri e la vostra vergogna.
radunato. laude, ix-1064: de quiste cose arradunate tu ne se despensatore
, impiastrati senza discrezione, mangia su de le frutta, arrandellati più in centura.
il russare lento, arrantolato della vecchia. de amicis, i-112: prima si sente
, / scegliendo il bel, che de la beltà scorge, / a l'interno
, più avea rinomo e seguito. de rossi, iii-344: corrono a depredar tonde
.]. arrenamento: malattia del piede de * bovi che risulta della compressione esercitata
aiuta e defende, / poi dentro e de for tanto assalto tene. iacopone,
piaceri, ed arrendevole a le preghiere de gli amici. segneri, iii-3-273:
natura, e con tale nova manera de castigo vendicare non sulo sé, ma quanti
trovato / ch'ella è nemica sol de la sua gente. machiavelli, 530:
e dispersi arricchian l'onda nerea / de l'umidetto crin gli aurei fulgori.
gioire / conven ch'entenda in donna de valore, / ché 'n pover loco
d'aricchir d'avere, / ma de gioia. g. villani, 6-87:
del paradiso, 288: elifaz amico de job, volendo manifestare la versuzie del
: altapparir che fece all'improviso / de l'acqua l'ombra, ogni pelo arricciossi
], 6-9: l'officio de lo intonico di mezo, che oggidì si
acerbi, e per modo di dire mordaci de le mura. vasari, ii-614
le stremità de'quali era peli a uso de le gatte, e denti gialli.
sparge [imeneo] il lume / de l'aurea face in mille raggi ardenti,
le rose, / morirò i sogni de la prima età. idem, 847:
s'arripano / al suo principio, de la fine ignorano. livio volgar.
arrischiar le parole, tentando alcuna parte de le cose perdute ricuperare. c. dadi
pigliar moglie con quella salute lì? de roberto, 283: la pagheranno, sai
mi sarei arrischiato tanto, se la fama de la sua cortesia non m'avesse porto
/ come egli vide il viso delicato / de la donzella che sopra gli arriva
portandosi seco loro quel nuovo arrivato. de roberto, 26: la gente rincalzava
alcuna del linguaggio dei vicini negri. de roberto, 283: all'annunzio dell'arrivo
arrizza, e le caverne orrende / de la bocca vorace apre e dilata.
par che salga su da'petti de l'allegra compagnia. pascoli, 374:
di far nota a'secoli futuri la gratitudine de l'animo mio quanto più per me
arroghi d'avere / del cielo e de l'abisso in suo potere. guicciardini,
bembo, 7-4-175: il dolce lampeggiar de gli occhi che io cotanto amo,
per sua calidità e tractate fu facta de guelfi nella rotta di montaperto, dove
all'apparenza che alla realtà. de luca, 1-3-2-52: se stimando più il
nel novantuno [1291] per arota de le case che lasciano loro. giotto de'
. masuccio, 112: un pezzo de cristallo in oro fino ligato con un
caro, 12-15: e già godendo / de la vendetta sanguinosa e fiera / con
ve le dirò alla prima occasione. de marchi, 54: dopo due giorni di
cane. -per simil. de marchi, 527: il conte, arruffato
lungo andare mi ci sento arrugginire. de marchi, 544: puoi arrugginirti del tutto
tutto il vecchio arsenale dei dogmi e de le superstizioni. = veneziano arzanà
], 34-18: l'arsenico è ancora de la medesima materia [della sandaraca]
gesti, le voci e le parole de le cortigiane, è il veleno, il
gli credonb. bruno, 3-951: de voi, o dame, la beltà sovrana
/ di rotonda grana fina. de marchi, 683: il sole dalla linea
, perché quando / a la più de l'eolie aspra e deserta, / ove
sirii ancor gli artici lumi, / de l'aria incendiata arsi orizzonti / sbuffano
specchio tonde. dotti, iii-257: de l'arida està l'atroce arsura / accresceano
43-362: mesere, tomo è vestito de cargne / e ne la cargne paté grann'
quale passò, e rimasevi quella apparenza de l'arsura. idem, inf.,
volte, e senza averne alcun bisogno, de le sue mercanzie a carissimo prezzo
iv- ix-ii: la natura è instrumento de l'arte; sì come vogare con
remo, dove l'arte fa suo instrumento de la impulsione, che è naturale moto
cose sono dove l'arte è instrumento de la natura. idem, inf.,
ebreo, 35: l'arte è abito de le cose da farsi secondo la ragione
a l'arte. dotti, iii-248: de l'arte qui industriosa mano /
industriosa mano / misura i moti de l'età tiranna, / e
tiranna, / e per ludibrio de l'orgoglio umano, / su volubile rota
le voci di quello, secondo debito de l'arte, sono intra sé rispondenti
; e ci fa intendere che è de l'arte de spellechiar capretti. marino,
fa intendere che è de l'arte de spellechiar capretti. marino, i-19:
canz., 115: non vale arte de apollo a la mente egra. machiavelli
molto imperfetto, ma molto più imperfetto de l'ancroia. sarpi, i-1-257: [
sé rivolgendo i modi e l'arte / de la bramata sua partenza ascosa. idem
richiede, / ciò ch'ai furti de l'alme oprar bisogna, / da lo
alme oprar bisogna, / da lo dio de l'astu- zie e de le prede
lo dio de l'astu- zie e de le prede / ne lo studio imparò de
de le prede / ne lo studio imparò de la menzogna. accetto, iv-154:
si compiacque / ne la gloria minor de farti mute. menzini, i-128: non
che è la prima che s'impari de le sette arti e scienze libe
il mestiere di molestar le femmine. de roberto, 176: i monaci.
ordine e 'l decoro e l'armonia / de la tragedia sua stendono il tema,
[il cuore] cagion del moto continuo de li polmoni e di tutte l'arterie
stelle] sono a la parte settentrionale de l'equinozio, fino al polo artico manifesto
salticchiando tra il polo artico ed antartico de una di queste sfere armiilari. carletti
di tre- deci altre stelle ne'confini de l'artico circolo. e. stampa,
sirii ancor gli artici lumi, / de l'aria incendiata arsi orizzonti / sbuffano in
). marino, 7-35: fa de la gola lusinghiera e dolce / talor
. iacopone, 51-31: l'articul de la fede sì s'onno congregati.
di questi come di tutti gli altri articoli de la fede, si debba prender da'
questa differenza è peraventura fra l'idee de le cose naturali che sono ne la
sono ne la mente divina, e quella de l'artificiali, de le quali si
divina, e quella de l'artificiali, de le quali si figura e quasi dipinge
, 136: a lui ne'regni de la sua vittoria / reggia s'estolle
, 12-491: l'idea... de le cose artificiali è formata dopo la
si fa, quanto meno a l'arbitrio de la fortuna soggiace. salvini, 19-iv-2-252
in veder l'opere dell'artificioso pittore giovanni de mabuse. 3. affettato
iii-177: concludo con lo esempio e de i lupi, e de gli orsi,
lo esempio e de i lupi, e de gli orsi, e de i leoni
lupi, e de gli orsi, e de i leoni che temendo la verga di
, mutano la nativa ferocitade nel costume de la mansuetudine artificiosa. della casa,
fèri artigli / cresciuti, e l'arme de la bocca orrende. idem, 30-78
che gli orti infetta e sfiora / fugge de l'ape trina il giusto artiglio.
che un volere / raccoglie al fin de la gran madre i figli? d'annunzio
il padrone / fatto l'arbor tagliar de l'artimone. anguillara, 11-165: poi
porto; per che, dirizzato l'artimone de la ragione a l'óra del mio
il passo move / vèr l'albergo de l'orse e de'trioni. rosa,
voglio quiete. bruno, 3-621: de l'arctofilace..., che,
detti arioli, perch'a gli altari de gli idoli offerivano abominevoli sacrifici; altri
ne'lor negozi e considerano l'interiora de gli animali; altri auguri, i quali
veggio tanto arversare bontate e cortesia / de quella luce pia, che se spande de
de quella luce pia, che se spande de fore. = rafforzativo di versare (
arvonta, / ché l'officio è sio de lo peccato sconta; / ca,
strilli di chi mercé dimanda / levasi de le arzàgole lo stuolo, / stampando
2-1-68: saturno, ii-445: lagrime ascendon de la mente mia / sì tosto che
di sua eccel ii-v-5: de la quale [chiesa] dice salomone:
carducci, 72: a te dotta de l'uman dolore / il nostro canto
, 1-9 (i-117): che diremo de la pompa de le donne nei loro
i-117): che diremo de la pompa de le donne nei loro abbigliamenti, con
ad ascendere; ascensionale. de luca, 1-11-2-10: durante la linea descensiva
cura ch'ha di sé e de la materia. imperato, i-23: noi
[il perdono dei peccati]: / de benedire e consecrare usa / e de
de benedire e consecrare usa / e de potere asciogliere e ligare. g. villani
12-85: ella asciugando con pietosi gesti / de gli occhi molli il liquido cristallo.
, e ravviava macchinalmente i capelli. de marchi, 48: il vento fresco e
ciava ad asciugare i tegoli. de roberto, 25: dodici prefiche,
-disse -e vergognose / ch'usciste fuor de la battaglia asciutte, / qui vi
e brutte / e cadenti ed asciutte / de l'umor de la vita e stanche
e cadenti ed asciutte / de l'umor de la vita e stanche e gravi.
che senza temer punto / l'altissima de tacque / profondità vorace / varchi col
notte discende / pe'1 crepuscolo pario de le doriche forme / (lasciate a
tutti che ve sia en piacire / de volere lo mio ditto ascoltare. petrarca,
, 18-159: ma la più parte de la gente rotta / né tromba né tambur
mi rivolto, o amici lettori de mia scrittura ed ascoltatori de mia voce;
lettori de mia scrittura ed ascoltatori de mia voce; e vi dico
mondo ascose / sotto il caliginoso orror de l'ali. idem, 726:
/ la vista, che il circonda, de la morte. d'annunzio, ii-561
del sole il nutrimento piglia. / de filiis, i-43: il sig. galilei
] sta più che puote ascosa, e de le genti / fugge la bocca ed
egitto; / ma de'satrapi fatto è de l'impero, / e in sommi
. landino [plinio], 21-17: de lo asfodelo fece menzione omero. la
d'inganni / fosti, o asii de gli oppressi, o tempio. d'annunzio
mattina e sera un carco di legnate. de marchi, 676: un luogo segregato
i danari e perder l'anima a petizion de l'asi- naria dei servidori! a
.? carducci, 528: l'asinità de la vii gente onesta / si sgroppi
gente onesta / si sgroppi a lavorare. de marchi, 735: l'asinità dei
, però che se muove per natura de le bestie, ma non per quella natura
che presenta una struttura convessa. de luca, 1-4-1-117: considerando la grossezza e
è '1 sapire / che l'asina de baalam fece parlare, / ch'elio me
, / quanto l'asino fa il suon de la lira. varchi, 22-8:
, gli pargoletti, quelli c'han discorso de fanciulli. g. c.
, 48-14: a me venga el mal de l'asmo. marino, v-72:
serpe addormentava: / degl'idri, de le vipere e degli aspri / placava
tra gli aspi e le serpi / de l'empia gelosia / io vivo tuttavia?
assai tosto tornar carchi di spoglie / de gli avversari nostri, e tutti aspersi /
rivolgea di pianto asperse, / né de la vista del natio terreno / potea
bel cefiso a i rivi / gli sciami de le attee / api.
/ roride e chete / dell'aspersorio. de marchi, i-703: quando don serafino
dei buoni, tristizia de'miseri, aspettamento de la morte. albertano volgar.,
aspettanti, a le fiorenti mogli. de roberto, 28: intorno alla casa
lacopone, 42-5: faccio grande villania de fare più demoranza: / fatta ne ha
demoranza: / fatta ne ha lamentanza de tanto che m'ha aspettato. dante,
se n'accorge... / de l'alato fanciul la madre astuta; /
altro intenda, / dissimula ed intanto / de l'agguato d'amor l'esito aspetta
degli amanti e 'l tempo aspetta / de la piacevol sua strana vendetta. /
emavulgò d'intorno / l'aspettato venir de i tre baroni. idem, nuelli,
giungi in queste chiostre amene, / o de la sticare e mi sembrava d'essere nell'
l'aspetto / e al bacio lacrimato / de zione, se sperasse nel mio
. petrarca, 68-1: l'aspetto sacro de la terra vostra / mi fa pellico
: sorgea la notte in tanto, e de le cose gnava andare. leopardi,
securo che no i generi pavore / de vedere quel terrore de l'aspetto desformato.
generi pavore / de vedere quel terrore de l'aspetto desformato. dante, vita
dolore e quasi direi d'esilio. de roberto, 38: subito il maestro
del capo alcune battute d'aspetto. de marchi, 91: nelle battute d'
più candida e più bella, / ma de l'aspido sordo / è più sorda
il guado / pur col moto leggier de i freschi vanni. 4.
o divi, o dee, / cittadini de tonde; e se vi prende / pietà
., 181: zefiro toma, che de amore aspira / naturalmente desioso instinto.
degnamente erede / la giovinezza / già de la patria medita l'onore. beltramelli,
delle tribolazioni e delle asprezze, che quella de i diletti. passavanti, 13:
. tasso, 12-663: il concorso de le vocali ancora suol producere asprezza o
natio / vigore in su la còte aspra de l'arte? pascoli, 372
de'tini / va l'aspro odor de i vini / l'anime a rallegrar.
garzone crebbero / me tra i fantasmi de l'antica età. d'annunzio, iv-2-64
: ne la scorza de'faggi e de gli allori / segnò l'amato nome in
: amor, la tua amicizia è piena de letizia; / non cade mai en
non sono ora così incontinente nel gusto de le lodi come io soleva; ma
ardor più sempre abbonda, / né de la sete mia manca pur dramma. viani
/ ch'el non ne sentìo ancura de che i farò assaiare. machiavelli,
ne tenea la briglia / assaggiò e'colpi de la lor tempesta. lippi, 2-41
do magnare, me fa calciare, / de l'amesurare sì fa lamentanza.
mi servirebbe assai assai a la introduzione de le persone d'erminia e di clorinda
ha giovato assaissime volte a la sanità de gli esserciti. varchi, 23-270: costui
e l'alte mura e 'l sito / de la città goffredo e del paese /
: l'assalitore allor sotto il coperto / de le macchine sue più non ripara,
tasso, i-216: così il risentimento de lo schiaffo ch'io gli diedi, come
i tumulti delle nozze e nascoste fraudi de maritazzi, le ruffianerie, le liti
delle doti e le trappole degl'inganni de gli scelerati. assassinare, tr.
il terreno, assassina le piante. de marchi, i-701: il suo più
, non assassinato, come il più de le volte. pavese, 26: luna
stato da me offeso nell'onore. de luca, 1-15-2-220: se
lealmente / che l'assassino al veglio de la montagna. marco polo volgar.,
nel gusto di quella delle chiocciole. de marchi, 762: una vecchia di ottant'
in difficoltà, in miseria. de marchi, 434: nostro padre col voler
lo più sono simili nella forma a tette de quadrupedi. la sustanza di esse si
assedianti. baldelli, 4-23: le torri de gli assedianti, che erano e
/ pare da me empazato, non pòi de me posare. / da cinque parte
carlo, / al re agramante, e de l'assedio trarlo. 2
caduta sì pò aver remeio / contra de te fa asseio: de volerte guardare,
/ contra de te fa asseio: de volerte guardare, / con pianto confessare
quello ch'è asseggiato / e ha de ciò che voi gran necestate. =
iacopone, 41-7: eo sì l'adornai de ioie e d'onoranza, / mia
lo terzo ramo mustrame ed assegna / nome de vertute per dottore; / chi quisto
terzo autorizzato dal creditore a ricevere dal de bitore il pagamento del debito
assistean sempre locari, cioè asse- gnatori de i luoghi, quali facean levare chi si
, 21-31: quanno era assembiamento de donne e de donzelli, /
quanno era assembiamento de donne e de donzelli, / andava con stromento
facean'ac quistamelo per lui de taupinelli. intelligenza, 245: ed
. che si debbiano accattare i capitoli de la compagnia di santa croce, e debbiansi
. longwy cadea. / e i fuggitivi de la resa oscura / s'affollan polverosi
/ fecer le schiere, uscir fuor de le mura. colletta, i-243: i
): se lingua ciascun membro / de 'l corpo si facesse, / vostre bellezze
, in alcun membro / la viltà de la gente che vi mira, / perché
asempli di bruto e fabrizio / e de gli altri roman similitudine. idem, ii-223
(15): assempro d'una donna de la città di siena che fu lisciata
41): in quella parte del libro de la mia memoria dinanzi a la quale
. nuovi testi fiorentini, 835: de la sopradetta conpagnia è fatta memoria e asenpra-
numeroso del popolo, che dell'assenso de i pochi non vulgari. c. dati
suavissimo mio scales, che al cominciamento de nostra amicicia a me si appartenga dare
glio, / si tu assenti al consiglio de questa mia ambasciata. idem, 58-30
si non assente al tuo appello, menaccel de ferire. dante, inf.,
a quel che dice il signor barga de la fame, non assentisco. sarpi,
, io ne la gloria / tua de gli elleni il bel nome disperso / raccoglierò
plinio], 27-8: la cenere de l'absenzio mescolata con unguento e olio
, il bambino ritira la bocca. de marchi, 8: lasciava cadere a goccia
: o amor contaminato, tutto pieno de furore, / d'onne tempo hai mormorato
già decreta. filicaia, 2-2-135: de gli onori al desio, che l'alme
sì 'l fianco, / che memoria de l'opra anco non langue, / quando
in niuna parte dalli suoi cittadini. de luca, 1-15-3-317: questo assettamento vuol
baldinucci, 7-27: fu la sentenza de i più esperti, che il campanile
: que'valentuomini, dietro all'orma de i libri buoni ed antichi, 1'assettarono
in assetto: tenere in ordine. de marchi, i-719: una di esse l'
quella parte che appartiene a l'assicuramento de la mia salute... non può
non può esser sostenuta da la debolezza de le mie forze. baldinucci, 7-61:
più deggio o con qual prova / de la mia fede assecurar costui? castelli,
, pensando forte, / dottai ben de la morte. /... /
dama il partito pigliare, / né de ferirlo ponto s'assecura. castiglione,
e rimembrando ognor l'antico scorno / e de l'imperio suo l'alte ruine,
e l'uno mercatante asicura il navilio de l'altro per danari. e questo è
oggetto di un contratto assicurativo. de luca, 1-7-3-122: in tal caso entra
di una compagnia di assicurazione. de luca, 1-5-1-68: egli, come rappresentante
per estens. ant. mallevadore. de luca, 1-8-181: quest'obbligo..
(assicurazione sulla vita). de luca, 1-5-1-68: egli...
assicurazioni: ente, impresa assicuratrice. de marchi, i-730: aveva in quei giorni
/ tanto più cruda assidera nel vano / de le spelonche; sì che l'acqua
che, dio buono, vogliono costoro far de le mogli, se al maggior bisogno
, con estremo periglio che di paura de la fantasma non muoiano o dal freddo
meglio le ingiurie e i danni / de la virtude in solitaria parte, /
s. v.]: delle parti de * corpi le quali sono assimilabili al
proposizione '), dal gr. de, loì [icc -axo? *
orato e 'l bianco / vide apparir de le sospette assise: / -ecco -gridò -quel
belle prima di recarle in campo. de amicis, i-170: un giungere e uno
: ho posto l'occhio ad una rima de la porta, e l'ho veduto
7-1-33: l'obbligò a udire il consiglio de gli ottimi, che tutto l'ordine
, taglia la stanza per il lungo. de marchi, 45: nella stanza vicina
. galileo, 4-4-294: quel punto de i tre dadi, la cui composizione risulta
diverso / come dir di mattoni. de marchi, 266: la sera andò a
pochi lettori non mi piantino in asso! de roberto, 608: per salvare il
(vocale o strumentale). de marchi, 91: il maestro provò a
la terra ed i sette pianeti; de i quali otto, sette assolutamente ed irrefragabil-
, per le quali... de la onnipotenza assoluta di dio alcuna volta
autore. toria, come la condannatoria. de luca, 1-8-200: cessa btcommattei,
assolvesse del saramento ch'egli avea fatto de non partirsi se non avesse il castello
, 323: dei pensare la debilità de la nostra natura, che la puoi
animale e nulla pianta e nulla follia de pianta, e nulla altra generazione,
, 1-50: l'oro, vero figliol de sole, perché più che altra creatura
molto piacevolmente a quello della paura. de pisis, 84: in questa sera di
la quale altrimenti penetrarebe sin al profondo de l'arida sustanza. campanella, 1061:
che pianger puoi / la tua caduta. de marchi, i-936: corsi a rifugiarmi
'ntelletto, puoi che gusta lo sapor de sapienza, / lo sapor sì l'assorbisce
© la proposta. marino, 356: de la corte temuta entra la soglia,
arici, i-315: ponea questi al fluir de le perenni / vene principio lo scambiarsi
bella man gradita, / è il fil de la mia vita. idem, 7-33
74-53: tu ci offende qui la fede de gir tanto speculanno, / de la
fede de gir tanto speculanno, / de la sua emmensetate de girla sì abbre-
speculanno, / de la sua emmensetate de girla sì abbre- vianno / e vai
voler cercare / né troppo assottigliare / de le secrete altezze. dante, 47-84
, 25-6 (ii-253): or de l'ingegno ognun la zappa pigli, /
aria. bruno, 3-451: veggiamo de l'acqui che, in forma di vapore
essa scrittura deposto il timore e la vergogna de lo scrivere, ed assuefatto me stesso
che s'assumono l'opera rigeneratrice. de marchi, i-730: gli scrive di
. berni, 35-63 (iii-193): de la schiera che vien primieramente / la
giavellotto. iacopone, 57-6: de star sempre emprescionato, si està pena
tu se'tu, eh, bellasta. de marchi, 952: era ancora una
pian passo si ritiravano tra gl'intervalli de gli ordini de'principi. carducci,
terra o di sole...? de filiis, i-47: gl'invidi,
fu da lei convertito in una ranocchia. de amicis, ii-663: si bisticciano,
è temperanza, che è regola e freno de la nostra gulositade e de la nostra
e freno de la nostra gulositade e de la nostra soperchievole astinenza ne le cose
così stimo essere vizio l'altro estremo de la superflua asti- nenzia, qual è
altro lassa la dilettazione necessaria al sostentamento de la vita e a la conservazione della
: ardeagli nel grifagno / occhio l'amor de le apuane cime / natie, libere
che imita questa pelliccia. de marchi, 294: con in testa un
sonare,... e i giuochi de gli astragali. m. adriani,
elli avviene che, per la puritade de l'anima ricevente, la intellettuale vertude sia
iii-xi-13: la vera amistade, astratta de l'animo, solo in sé considerata,
considerata, ha per subietto la conoscenza de l'operazione buona. fioretti, xxi-955 (
giuridica, non una persona, vivaddio! de marchi, i-630: soffrire tanto per
/ che lassi i membri a piè de l'alte mura, / astretto è qui
e meno astretti / a le leggi de gli altri. augustini, iii-
che, se non offriranno in contrario de la tua causa altre allegazioni, che
di questa terra circondato da tante sfere, de quali altre contegnano un astro, altre
/ palpito lucido tinge il cielo. de amicis, ii-221: io mi domando
per noi, non uno familiare. de pisis, 146: vivo, ardente,
, che conosci il corso de'cieli e de le pianete, tu hai perduto colui
ordinamento del cielo e del firmamento e de le stelle e del corso de li sette
e de le stelle e del corso de li sette pianeti per lo zodiaco.
] di ciò si scusa nel duodecimo de la metafisica, dove mostra bene sé
: se tratta [la matematica] de la misura de'corpi celesti e suoi movimenti
e suoi movimenti, fa la scienza de l'astrologia. vasari, ii-133: raffaello
credette, seguitando solamente l'antica grossezza de li astrologi, che fossero pure otto
anni e più, secondo le scritture de li astrologi, vuole di tempo lo
l'investigar la costituzione e i movimenti de i corpi celesti, non però è
restar persuaso, la terra e$ser diversa de i corpi celesti. idem, 1008:
pigliare da i più periti astronomi le grandezze de i cerchi ne i quali i pianeti
in parti più alte dell'orbe lunare. de filiis, i-43: nel cielo con
di oggetti strani, misteriosi. • de marchi, 494: questo loro affetto non
una forchetta e un coltello d'oro. de marchi, i-852: lo sposo aveva
nero, / volendo agli cristian dar de le busse, / provide che la lite
/ che non oda 'l gridato de lo suo morganato. compagni,
347: di piacer ne brilla / de l'alato fanciul la madre astuta;
altro intenda, / dissimula ed intanto / de l'agguato d'amor l'esito aspetta
si no assente al tuo appello, menaccel de ferire. / pensete per astuzia lo
andar degli amanti e 'l tempo aspetta / de la pia- cevol sua strana vendetta.
arte richiede, / ciò ch'ai furti de l'alme oprar bisogna, / da
oprar bisogna, / da lo dio de l'astuzie e de le prede / ne
/ da lo dio de l'astuzie e de le prede / ne lo studio imparò
le prede / ne lo studio imparò de la menzogna. vallisneri, 1-766: si
con l'opera alias sive cosmographicae meditationes de fabrica mundi. cfr. isidoro, 14-8-17
(valutata dal manometro). de amicis, i-465: v'ha reso dei
spesso volge / i destini del gioco e de la veglia / un atomo di polve
gli fasciava l'anima e il capo. de pisis, 112: io sol
, intelligente, atrabiliare, viveur. de amicis, i-286: il riso più cordiale
cnico o vero atrattile. questa è erba de egipto e molto utile contro agli
, nondimeno sì grande è la moltitudine de gl'idolatri che vi concorrono a udir
notti. ariosto, 23-46: ma più de l'altre nubilose et atre / era
. idem, 4-3: chiama gli abitator de l'ombre eterne / il rauco suon
l'ombre eterne / il rauco suon de la tartarea tromba. / treman le spaziose
v'assiderò. dotti, iii-257: de l'arida està l'atroce arsura / accresceano
: e per quelle intende tre ordini de le cose temporali, del presente, del
v. accattabrighe). de amicis, i-401: montanari di cervello dritto
l'aria delle loro vallate. de roberto, 343: e narrava che
caro, 5-212: il capo principale de l'elocuzione è la correzione de la
principale de l'elocuzione è la correzione de la lingua, la quale consiste in cinque
soprabito con dentro almeno un portafoglio. de amicis, i-613: era un giovane di
.. che si possano porre nel principio de l'ultimo canto, o di
andai a cercarlo dove sapevo trovarsi. de marchi, 418: per rendere questa partenza
con un tempo limpido e fresco. de roberto, 376: faceva attaccare ogni
interamente nuova di cui ho bisogno. de amicis, i-707: parole amichevoli buttate
così per aria, per attaccare discorso. de roberto, vii-801: attaccava brighe sopra
, s'eo veglio o dormo, / de lei pensar non campo, / ch'
pare che mi si attacchi alle dita. de marchi, 407: tutte le indulgenze
anche attaccaticcio. -figur. de amicis, i-494: cooperatori non mettono
ora di libertà colla sua gelosia. de amicis, i-956: altissimo di statura:
si vedeva nemmeno il segno dell'attaccatura. de marchi, 163: quel respiro dolce
ci resta attacco da poter dire che alcuno de i corpi celesti sia alterabile. viviani
guittone, 14-12 (146): sia de me quello che lei più atalenta,
podere / non credo mai ch'om de servir si penta. idem, 167-
a pietà, più spesso a rimprovero. de marchi, 236: quando fu
atteggiò in una posizione stanca e umiliata. de roberto, 225: né costei litigava
parole, cercando atteggiarsi a quella cléo de mérode ch'ella aveva scelto come supremo
/ nel grigio umido e denso. de roberto, 676: chiudendo gli occhi,
: con la gente di francia e de lamagna / re carlo era attendato alla
va, che giunge a fronte / de l'attendato essercito pagano. metastasio,
, v-352-24: cotanta è l'abondanza / de l'amoroso foco che m'incende,
girne ove m'attende / il vago stuol de le compagne erranti. a. adimari
dei fanali, attender lì qualcosa. de pisis, 15 7: mille piante rare
si è la trionfai porta del ritrarre de naturale. giovanni da samminiato, ii-347
a tutte le faccende non avendo domestica. de roberto, 234: invitarono il duca
/ che nella mano hai volta, de ventura. n. franco, 2-87:
la groppa e talor anco / de la lubrica gonna alza e racconcia / oltre
a suo voler gli colse, / de l'aguato in cui stava uscito il zoppo
corso di una lite). de luca, 1-15-1-414: le spese si devono
con amore, con senno e dignità. de roberto, 421: ora..
comando a chiamarla la signora contessa. de amicis, i-132: e non c'
lasciar l'impronta delle dita sul viso. de marcili, i-701: il servitore non
misfatto, delitto. de luca, 1-15-1-465: se bene lo spoglio
di far causa pendente un attentato. de luca, 1-13-1-190: se gli può dare
conversi a le sembianze, al tuono / de l'insolita voce attenti stanno. tozzi
quella dei lavori forzati a vita. de roberto, 690: cercavo un amico
: e pur i vecchi si scordano de facile per il troppo attenuato esalante spirito
'l mio trastullo / è la cura de l'arco e de gli strali, /
è la cura de l'arco e de gli strali, / seguir le fere fugaci
marino, 344: l'istessa dea de l'armi e de le trombe / con
l'istessa dea de l'armi e de le trombe / con quella destra bellicosa e
c'impose / porte e muro atterrar de le due cinte / tanto ch'ei con
ch'ei con schierata oste passasse. de amicis, i-249: si fermarono dinanzi
: / parlanno va d'amore che sia de grann'estato; / di quaresima
, mi sarebbe stata sempre acerbissima. de roberto, 271: allo stato delle cose
ciò che la fama diceva di lui. de roberto, 600: pareva volersi scusare
quadre: non persone, stature. de roberto, 780: un altro dei
/ se 'n te viva si serba / de l'amata e rapita / attica ninfa
pelle lucida e le calze rosse. de marchi, 17: aggiustò qua, carezzò
quando per necessità, doveva attingersi altrove. de roberto, 151: gli chiese,
pezzi badiali, / come faceva orfeo de gli animali. de amicis, i-418:
come faceva orfeo de gli animali. de amicis, i-418: questo particolare fece
quanto la durezza dei suoi metodi. de amicis, i-133: qualche rara volta
di pari corporatura, attività e sottigliezza de gli stessi maligni fermenti, vuol ragione
bisogna... che li doi fondamenti de le due contrarie prime qualitadi attive sieno
molte cose le quali si potrebbero trarre de l'essemplo onde nascono queste, verrò
che tuo colpo il tocchi. / atto de l'ira tua ministro sono / ed
se l'animo trasparisse, mi lapiderebbero. de amicis, i-847: si rimise a
lasci cascare un soldo nel bossolo. de roberto, vii-798: guardava tutti in viso
fossi caduto, ma ben mi ricordai de l'atto del cavallo, che avea auto
per i sassi li atti delle capre de le quali era guardatore. poliziano,
, di civiltà e d'ufficio. de roberto, 286: riceveva i delegati dei
, ii-vn-4: lo pensiero è proprio atto de la ragione, perché le bestie non
, contiene in sé tutti li gradi de tessere e de le forme e degli atti
in sé tutti li gradi de tessere e de le forme e degli atti de
de le forme e degli atti de l'universo. -l'attuarsi,
del matrimonio. accetto ben volentieri. de roberto, 296: gli atti che adduce
scrivere e leggere la proposta al notaio de la compagnia, e mettere in atti ciò
che egli dee recare in atto. de roberto, 94: tutti i suoi pensieri
or tra i confin di questo e de l'altr'atto / non men bel si
natura celeste, ma inquanto la capacità de la virtù e quantitade sua. cellini,
tasso, 9-77: non regger voi de gli elmi e de gli scudi / séte
: non regger voi de gli elmi e de gli scudi / séte atti il peso
e in preda a l'ire / de duo guerrier le macchine abbandona, / ch'
alla recepzion della dottrina; perché la durezza de quelle ripugna a l'agilità de l'
durezza de quelle ripugna a l'agilità de l'intelletto. galileo, 808: atti
comprenderla, ma buono e fedele. de amicis, i-986: venuto qui coll'intima
attoniti e stupidi. ariosto, n-18: de la percossa è il cavallier caduto:
/ d'arbitrio, e dal camin de libertade / seco mi tira. idem,
man gradita, / è il fil de la mia vita. carducci, 759:
s'attorcigliano come gruppo di serpenti. de amicis, i-476: gli troviamo l'occhio
selvaggia s'attorciglia al legno antico. de roberto, 721: si appoggiò a una
sembianza / termodoonte il bellicoso stuolo / de l'amazzoni sue vide in battaglia /
ai sacri altari / del violato accordo e de l'insidie / molto si protestò.
3-6 (116): l'altra manera de genti so corrieri e viandanti per portare
. iacopone, 16-18: còi de scrofe toserate, fun de pelo atturtigliate
16-18: còi de scrofe toserate, fun de pelo atturtigliate, / circhi e veste
libro. ivi gl'incerti / arcani osservi de l'umana sorte. varano, 67
bende la ful- vida / chioma. de amicis, i-887: mi divertivo per delle
lagrimando, / tra la pompa feral de le lugùbri / sale vedean dal truce sposo
, l'alma t'è 'scita, figlio de la smarrita, / figlio de la
figlio de la smarrita, / figlio de la sparita, figlio attossecato. attossicatóre
altra nave). de roberto, 661: l'àncora si staccò
per me stesso ne le rete / de le qual più già mai mia vita scosse
come d'un giudizio temerario. de amicis, i-969: ma anche nel
bene. bruno, 3-697: dona de sghiaffi a tutti vati, profeti,
a traverso / de'trivii, dal furor de la tempesta. manzoni, pr.
del mandorlo, che rabbrividivano al rovaio. de amicis, 1-286: esplosioni d'ilarità
alle seggiole e facevano tremare la casa. de marchi, 163: quel respiro dolce
ha purificato [il fegato] con attraizióne de le feccie melanconiche, l'ingrossa e
lui se 'mpaurìo: / parveglie cristo de dio, che en croce avea spogliato
biada e rifornirsi di qualche attrezzo. de roberto, 610: il refettorio trasformato in
stesso, anzi che a tutto il concilio de dei insieme. 2. far
., in: scorsi una serpe de sì crudel vista, / che sua sembianza
tanto dei suoi comodi gioisce, quanto de l'altrui mal di continovo giubila e
, 101: concorsero molti, de quali altri pigliandosi spasso altri attristandosi,
e da disperderli subito con le fucilate. de amicis, i-741: ma il
confusamente; ammassarsi; affollarsi. de amicis, i-287: i sette soldati si
conv., iii-xm-7: quando amore de la sua pace [= la verità
uomo è in ispeculazione attuale, però che de la pace di questa donna non fa
studio sentire se non ne l'atto de la speculazione. passavanti, 58: la
dispiacere. leone ebreo, io: e de l'essere possibile ancor si può desiderare
ed esplicato, non è principal raggione de l'attualità, ma è una cosa conseguente
e gli effetti di quella superna influenza de tesser tuo, alla quale per varii
. e viene ad attuare diversi suggetti de virtudi intellettuali, secondo diverse misure.
l'odiosa terra, e non ardendo de s'inalzare al cielo, [la penitenza
/ paleserò del vostro puttineccio, / de la foia che tanto v'è montata
attenuazione, diminuzione, lenimento. de marchi, 1057: isolata nel suo dolore
avvallate verso il centro della terra. de marchi, 205: morire! -
sento / tant'a lo cor, che de dolzor m'aucide. idem,
ho vista audace / che fissamente ardisca de guardarti. idem, 2-6-58: a'suoi
. tasso, 679: il color de 'l suo volto / più che foco è
carducci, 990: tal su l'audacie de gli anni giovani / a me poeta
ebro divenne / l'abbeverar del vin de la follia. d'annunzio, ii-925
corpo. leone ebreo, 290: insuperbito de le forze sue, prese audacia di
persuasione, cioè a 1'abbellire, de l'audienza, sì come a quella ch'
audiènza nel senato, egli è utile de la republica l'aver un luogo dove
dove con degnità, e de'forestieri e de la città, tu gli possa ricevere
audire / la fermezza e l'ardire / de li an tichi cristian bon
notizia. iacopone, 73-7: ostopisco de l'audito: / lo verbo de
ostopisco de l'audito: / lo verbo de deo enfenito / darse a morte per
, e sotto innocenzo al cardinalato. de luca, 1-15-3-92: per quel che se
trovo quasi auditore / con chi ne possa de ciò rascionare. bartolomeo da s.
esci. esprime noia o dispetto. de marchi, 760: poi correre ancora,
. bruno, 3-89: il diametro de la stella apparirebbe quattro volte, ed
apparirebbe quattro volte, ed il corpo de la stella più di sedici volte più grande
quando è vicinissima, ne l'opposito de l'auge, che quando è lontanissima,
, 16: oh rie vergogne / de l'arte sacra! augei palustri e bassi
, che si fatica / per uscir de la rete, ov'egli è colto.
della grecia, e alla disciplina augurale de l'antica toscana. salvini, 12-7-560:
già detti arioli, perch'a gli altari de gli idoli offerivano abominevoli sacrifici; altri
ne'lor negozi e considerano l'interiora de gli animali; altri auguri, i
1-399: gli auguri così nominati dal garrito de gli uccelli notato da loro. vico
deh; l'augure suono / de le campane anch'oggi di primavera e
ha la briglia in mano / de le altrui. manzoni, 17: io
della regina vorrei poter dire come all'ammirazione de vota che ebbi sempre per
ariosto, 7-15: si vede al fin de la persona augusta / il breve,
. tasso, ii-380: trattino il negozio de la mia liberazione in roma e ne
a veder l'aula tebana / priva de la reina mia sorella. =
mento dei fiori / e 'l canto de li auselli. = deriv.
aggionto la chiarezza che li dà lo splendore de l'aria; per la quale aumentazione
gran sospirare / vi poria certa fare / de l'amorosa fiamma und'eo so involto
, / tosto ch'io usci'fuor de l'aura morta / che m'avea contristati
ventura tutta ignuda / la vide in mezzo de le gelide acque, / ch'a
/ e 'n tutto è fermo il vaneggiar de l'aure. idem, 16-12:
, e lasciò mesta / l'aure soavi de la vita. manzoni, 74:
, cresca il dolore, / e de l'aura vital privi 'l mio petto.
e divo ardore? / inspiri tu de l'eremita i detti, / e tu
. idem, i-148: cupido molto de l'aura popolare, né contento di scrivere
aurata. petrarca, 185-1: questa fenice de l'aurata piuma / al suo bel
savonarola, iii-262: e le case de avorio e aurate gittarò per terra e periranno
. sempronio, iii-214: cari lacci de l'alme aurati e belli, /
e dispersi arricchian l'onda nerea / de l'umidetto crin gli aurei fulgori. targioni
fluenti, / ignudo corpo in mezzo de la via. idem, 935: il
] / aureo tutto, e pien de l'opre antiche. boccaccio, iv-99:
: ed egli mosse / il duro sasso de le umane menti / citareggiando e le
pentulaio auro ovrare, / e non de baronia / ni de filosofia / alpestre
, / e non de baronia / ni de filosofia / alpestre pecoraio omo trattare.
, / là dov'i'era, de la bella aurora, / per troppa etate
manna fresca / i sitibondi prati, / de l'indico orizzonte / lo stellato balcone
in quell'aurora / non presentiano il mesto de la sera. carducci, 434:
amore, a cui l'aurora / de l'avvenir sorride / ne le limpide fronti
, iv-xxv-4: a questa etade [de l'adolescenza] è necessario d'essere
l'auspice / ala su gli elmi chini de i pèltasti, / poggiati il ginocchio
carducci, 96: in van de gli anni miei contro la dira / oblivlon
in tua virtù, tuo capitano, / de l'asia vendicar le gravi offese.
l'asia vendicar le gravi offese. de filiis, i-44: il sig. galilei
, 3-38: questi ha nel pregio de la spada eguali / pochi o nessuno
qual cosa sia quella ch'il gran padre de gli dei ha fatto succedere in quelle
si cuopre il cielo di spesse nugole. de filiis, i-43: nel cielo con
aquilonari, instabile è parimente la qualità de la stagione. redi, 16-ix-426:
cantai buona novella / sfidando il palco de l'austriaca gente. carducci, 871
. tasso, 13-21: esce allor de la selva un suon repente, /
che treme; / e 'l mormorar de gli austri in lui si sente / e
compendio che di esse fece irnerio. de luca, i-proem., 40: ridusse
. che autentica. de luca, 1-14-5-10: fecero simili convocazioni de'
vero, genuino, schietto. de marciti, i-715: di vero e di
fors'anche un auto da fé. de amicis, i-929: si ventilò l'idea
= voce coniata dall'inventore juan de la cierva nel 1920: comp.
stato eran costor ridutti / e già de tacque rimanea lor poco / quando ecco un
sì come testimonia uguiccione nel principio de le sue derivazioni, è uno
voglia di udire i due sibilloni. de marchi, i-715: l'aveva raccolta [
bruno, 3-843: potrà far la potenza de canonica autoritade ch'io non lo tegna
[il perdono dei peccati]: / de benedire e consecrare usa / e de
de benedire e consecrare usa / e de potere asciogliere e ligare. dante,
. sacchetti, ii-260: il fattore de la legge è di ma- giore autorità
per autorità e decreto del papa e de ltmperadore, duchi di ferrara. b.
ancora in quelle proposizioni che non son de fide l'autorità delle medesime sacre lettere
imaginavano un certo che di divino. de luca, 1-3-1-51: si dice non esser
insegnare queste medesime cose nell'autra maniera de exordio la quale è appellata 'insinuatio
aroma): il tabacco stesso. de marchi, 613: sedette sopra un muricciolo
avanti, avanti, o sauro destrier de la canzone! pascoli, 257: avanti
. guittone, 90-2: lo modo de l'amante essere dia / tal,
so coraggio, / faccia che conto de la donna sia / o vero d'omo
, vorrei mi dicessi. b. de 'rossi [crusca]: del quale trattato
è tutto in mano del colonnello. de marchi, 227: se speri di maritare
le arti], se nelle famiglie de i professori si perpetuassero, e da
, ii-318: avete mutata la mainera / de li piacenti ditti dell'amore /.
di dignità. petrarca, 23-71: de la dolce e acerba mia nemica / è
): in lui però l'eccellenza de le lettere ed il pregio de le muse
l'eccellenza de le lettere ed il pregio de le muse di gran lunga avanzavano molti
è l'aperto / e 'l periglioso più de la pianura, / ove il nemico
ed a lui tanto / avanza ancor de la diurna luce, / ch'a la
, o madre, a i dì de la speranza / dal tuo grembo fecondo /
788: [uno] crederrà de necessitate che pagolo sia tristo, non
vada, / e una giornata avanzi de la strada. aretino, iii-69: son
certo che come le tocchi il tasto de l'avanzarsi i vestimenti, che tu divisi
(iii-103): ti scaglierò di là de francia un miglio, / e la
et alle mie buone et oneste sorelle, de le avanzate mie fatiche quelli onorati panni
sua spene / e 'n arme avanzator de la sua ensegna. busone da gubbio,
dovuto / che solo in terra avanzo è de la morte. panzini, iii-808:
, 177-1: avarizia tu meriti affanno / de plusor parte... / non
che maggiore cosa ti potre'io dire de l'avarizia ch'esseme tradito il signore
vengono a questo, che abbino paura de l'oro e che lo fugghino,
. guittone, i- 34-39: avaro de fora pieno, e voito dentro, crepa
mentre la tua vita dura, / e de l'altro pres'hai l'arra:
[tesori] che sono a mano de l'avaro sono in più basso loco che
prodigo son viziosi, sequendo gli estremi de l'amor de le cose utili.
viziosi, sequendo gli estremi de l'amor de le cose utili. machiavelli, 31
ubbidire, se noi percuoti col prezioso flagello de gl'indorati remi. leopardi, 18-10
tasso, 8-24: allor non fui de la mia vita avaro, / né schivai
questa grazia non mi fu scarso, de l'altre ancora non debba essermi avaro.
intanto, avare prede / al fulminar de l'una e l'altra stella. giovanetti
/ or mentre scarsi umori / tu de la gelid'uma / sovra lor versi con
lungo si posa l'avaro sole invernale. de pisis, 148: ed ogni anno
ariosto, 168: obizzo, de l'onor d'italia avaro / e del
9-36: prodigo del suo sangue, e de l'altrui / avidissimamente è fatto avaro
cfr. gellio, 10-5: « nam de avaro ambigitur. cur enim non videri
, eademque esse fictura, qua est amarus de quo nihil dici potest, quin duplex
concepemento annunziare. / « ave, piena de grazia en vertute, / enfra femene
antica età, che verga o ramo / de l'irsuto avellan... /
/ e fiorite a'cimiteri son le pietre de gli avelli. pascoli, 104:
vergine maria? fu l'angelo gabriel de l'ordine de'serafini... quando
il sorger del sole sui monti. de marchi, vii-675: veniva insieme anche qualche
tremavano ne l'aria ferma ed umida de la sera. beltramelli, ii-507:
su l'arcade avena che segua / de l'aure e tacque il murmurc. pascoli
ha tanto deiunato, / che, si de cibo non fusse sumante, /
monti, 169: uno è de * sei cui vide l'accigliato / ezecchiello
più che metra; / dunque ragion de servir lei m'adagra. lacopone, 16-21
vulcan, che poco dianzi quivi / de la gran tazza il ministero avieno,
ministero avieno, / già rifiutati e de l'ufficio privi / cedono al novo
altra serena / un sol conforto e de la morte avemo. boccaccio, dee
e grazie solenni per non aver disperato de la salute de la patria. 6
per non aver disperato de la salute de la patria. 6. conquistare.
quelli uscendo fuori / di zibeltaro e de l'erculeo segno, / riportàr prede da
, / dever'avere 'n core de darme 'l tuo consiglio. idem, 11-12
le genti l'affetto, che null'aia de me piatanza, / perch'eo non
, ma in fra l'altre un dì de l'epifania. caro, 9-345:
dal cielo ebbero essiglio / costringerò de le fatiche a parte. -avere
d'avere, ben costumato e pieno de grande senno. idem, rettor.,
sì magro, che quasi traluco, / de la persona no, ma de l'
/ de la persona no, ma de l'avere. dante, 59-65: chi
: ama d'avere più tosto l'amore de le genti che il loro avere.
le inique anime felle / ministri sete de gli eterni pianti: / cittadini d'
marino, 12-29: tosto che fuor de la spelonca oscura / uscì quel sozzo
caverna, / che fin'al centro de la terra dura, / che mena
fr. aviateur, voce introdotta da gabriel de la landelle, nel 1863 (cfr
fr. aviation, voce introdotta da gabriel de la landelle, nel 1863: deriv
berni, 19-63 (ii-138): quivi de gli amorosi ultimi frutti / saziar la
: prodigo del suo sangue, e de l'altrui / avidissimamente è fatto avaro;
de'suoi propri pregi / più che de l'opre ch'i passati fòro, /
caro, 9-3-160: quanto a l'avocazion de le cause... si ricorderà
il senso e l'onta / volgon de gli anni a rintuzzar fra l'ire /
nostri tempi, ed anco a quegli de gli avoli, e de gli avoli de
anco a quegli de gli avoli, e de gli avoli de gli avoli nostri.
de gli avoli, e de gli avoli de gli avoli nostri. leopardi, i-512
sì ricca siete. fontanella, iii-364: de la chioma sua bionda il campo adorno
dolce i'tocchi / il terso avorio de la bianca mano, / e 'l lampeggiar
idem, 454: avvalla il figlio de la madre in faccia / il viso e
trovo che mi scampi / dal manifesto accorger de le genti; / perché ne gli
il core avvampa / secondi l'aura de l'acceso ingegno. / avrei ben io
masuccio, 128: io vorrei un poco de salsa del sinapo... e
e un mio fameglio sa ove si vende de l'avantaggiata e buona.
fare, non me posso adiutare; / de la vergogna m'ardo, che m'
ch'io porsi gli occhi al deposito de l'uomo celeberrimo, m'ha scoppiato fuori
/ e quivi alfin m'aweggio / de la trasfigurata mia persona. balducci, iii-306
persona. balducci, iii-306: ben de l'inganno allor l'alma s'avede.
77-12: omo che se de- stenne de dir so entennemento, / avvenga che sia
e dire al doloroso che disia / udir de la sua donna alquante cose; /
molti desiderii si compiano ne lo acquisto de la scienza, mai non si viene
il quale, avegna che per la asprezza de l'incolto paese più montuoso che piano
avvenga che sia men fatica il non iscappar de l'uscio, che l'uscime fuori
nulla fa tanto grande quanto la grandezza de la propria bontade. m. villani,
un immenso spazio del tutto voto. de marchi, 225: io non potrei
avvelenato la sua suocera con arsenico. de marchi, i-629: io non capisco
amante da una breve vista di begli occhi de la fanciulla avvelenato. n. franco
d'averno] ornai le cure / de la guerra a i guerrier, cui ciò
. bruno, 3-618: là le unghie de la detrazione non arivano, il livore
la detrazione non arivano, il livore de l'invidia non avelena, le tenebre
l'invidia non avelena, le tenebre de l'errore non vi profondano. delfino,
'n lei no è stata fallenza / de cosa alcuna, ch'avenevel sia. lalini
gli alti tetti pensando al fiero avvenimento de la antica caduta, se ne la
dove noi siamo, e chiamasi la legge de la grazia. scala del paradiso,
la tenebrosità del cielo con l'advenimento de la notte. machiavelli, 57:
, conv., iv-xii-i: la imperfezione de le ricchezze non solamente nel loro avvenimento
mondo, e anco la corup- tione de l'aere e altro. g. villani
(54): avvenne quasi nel mezzo de lo mio dormire che me parve vedere
quando egli avvien che i fondamenti scota / de l'ampia terra, e le città
e tutt'altra bontate / lieva principio de la tua altezza
ho fuor da 'l fosco seno / de l'età prisca i primi padri ignoti,
vèr lui s'avventa; e al mover de le piante / fa il ciel tremar
sorge, / e 'l miglior strai de la faretra appresta. / tende prima la
berni, 19: io non son già de questi avventategli; / io me 'ngegno
vedete aperto, che solo la causa de l'essere adventizio, e non naturalmente
torrenti che fiumi, compensano l'utile de le navigazioni co 'l danno de le
l'utile de le navigazioni co 'l danno de le inondazioni. galileo, 330:
quale la donna ha per sé. de luca, 1-4-1-29: uno de'quali
i-15-44: la chiesa i canta al tempo de l'avvento. pascoli, 343:
vulcan, ghe poco dianzi quivi / de la gran tazza il ministero avieno, /
il ministero avieno, / già rifiutati e de l'ufficio privi / cedono al novo
di dudon awenturier drappello, / fior de gli eroi, nerbo e vigor del campo
prima, che sona, è per gaudio de la mia esultanza, onde queste braccia
queste braccia avventurose cingeranno il collo sacro de lo idolo mio terreno. alamanni, 6-7-78
parole o d'effetti; e se de l'une e de gli altri mi fosse
; e se de l'une e de gli altri mi fosse data, mi riputerei
era fermata; / quando dal suon de la dolente voce / per lo mezzo del
sciocca bravura loro, un dispregio maraviglioso de gli awersari, di maniera che..
, 62-2: lo nemico engannatore, awerser de 10 signore, / creato l'omo
fare, non me posso adiutare; / de la vergogna m'ardo, che m'
l'amico è nome desiderevole, refugio de l'aversitade. g. villani,
del cielo a tanti segni mostri? / de la sua mente avversa a noi fan
, ch'a l'altro monte / de l'adverso orizonte / giunto il vedrai per
9-4: ma nelle camere dove i padri de le famiglie hanno a dormire con le
lor guai, / che 'l fren de la ragione ivi non vale, / perch'
stillante sul cervello e su l'anima. de marchi, i-237: mi ero già
/ ma come avezzo a i rischi de la morte, / motto non fanne
non venire, / si non te brige de partire / da onne mortale peccato.
così dicendo, avvicinò le labbra / de la sua bella e dolcissima bocca / a
di proserpina nostra, unica prole / de la dea più feconda, unico sole
dea più feconda, unico sole / de le ninfe più belle, / ad imeneo
denari... che s'avranno de li candelotti e avignatoi d'ariento.
non mi passava nemmeno pel capo. de marchi, i-714: un senso di
. iacopone, 14-50: o superbia de l'altura, vide ove si redutta
così fiero e superbo avvilirsi profondamente. de marchi, 845: poteva bene dall'alto
e sospensiva dell'uso della ragione. de roberto, vii-801: quasi tutte quelle
una nuvola tutta polline di rose. de marchi, 135: col libro delle preghiere
di ligustri, di gigli, e de le rose / le quai fiorian per quelle
a suo voler gli colse, / de l'aguato in cui stava uscito il
la tiepida neve e col viv'ostro / de le sue braccia al collo gli si
per fren traea ridendo / d'una de le sue corde il toro avvinto. tortoletti
ben che repentino insulto / esser dovea de gli arabi ladroni. pallavicino, 1-292:
: ben s'avvisaro i franchi onde de l'ire / l'impeto novo e 'l
monte correnti / quasi pur compiangendo / de l'ucciso signore / con taciturne lagrime la
con taciturne lagrime la morte, / de la trista novella / confermarle l'aviso.
io v'ho dato i segni / e de gli atti e del viso / e
sommergibili. = spagn. { barca de) aviso (secolo xviii); cfr
obbrobrio a suo voler gli colse, / de l'aguato in cui stava uscito il
. marino, 5-72: quasi cor de la selva un fonte ombroso / mormorando
la spesa, commettendosi ne le mani de gli avvocati! berni, 41-2 (iii-310
, che in que'denari entrasse il nome de gl'im- peradori per esser eglino avvocati
così avolge e spiega / lo stame de la vita che m'è data, /
labirinto. tasso, 19-8: escon de la cittade,... / e
intime caverne, udita fue / dal coro de le ninfe. manzoni, 27:
: pianse in nere spoglie avvolta / de la sua genitrice il fato reo. idem
si fa più crudo / sentire il duol de le ferite, ed anco / roso
ne chieggio perdono, conciossiaché l'azioni de gli amanti sono instruite da l'ozio
. leone ebreo, 21: il fine de l'uomo consiste ne l'azioni oneste
. ci muovono talora con l'autorità de l'esempio ad imitarle. sarpi,
fiorentini, 838: avemo comperato l'azione de la moglie di cianfo figliuolo cortenuova da
bellezza d'una donna, quando li adornamenti de l'az- zimare e de le vestimenta
li adornamenti de l'az- zimare e de le vestimenta la fanno più ammirare che essa
vento è loro capitai nemico, sconciatore de li azzimati capegli. nievo, 43:
iacopone, 3-56: or ecco pranzo ornato de delettoso pane, / nero, duro
leonardo, 1-144: le verdure de le campagne in mezzana nebbia azzurreggiano alquanto
, / ella i martiri accoglieva / de la patria e de la fé. d'