/ è che non lasci mai marito darme », / disse la damigella « se
/ or non podete niente volere / darme una fetta de quel c'acquistaie? idem
/ dever'avere 'n core de darme 'l tuo consiglio. idem, 11-12:
: coperto è de speranza, a darme ferma certanza / de farine cittadino 'n quill'
71-30: coperto è de speranza, a darme ferma certanza / de tarme cittadino 'n
, 6-16-32: sicché potrete poi credenza darme, / ch'io divenni per voi
, / che cominciar per tempo / a darme la cagion de questa rima! bandello
gendarme (v. gen darme): in senso moderno, dopo il
nuocere. cariteo, 170: per darme / l'affetto del timore, / mi
ricchezza, né talento, / né darme entendemento, né poterme engrandire, /
donare ricchezza né talento, / né darme entendemento, né poterme engrandire, /
chi d'esser argo a diveder voi darme. ariosto, sat., 4-35:
et molto forte, / a minaciarmi de darme la morte. cesari, iii-41:
miser mondo, ch'altro non può darme / che ardente foco, overo algente
monto forte, / a minaciarmi da darme la morte / nascosamente con la voce altera
/ voglio a voi per prigione eterno darme. dell'uva, 93: questo
me prometesti / aprirme l'orto e darme el primo fiore? mauro, xxvi-i-196
, / umilmente di merzé pregare / di darme alegiamento / di picciolo sentore. bartolomeo
ducento penseri, / meglio me valeria darme in tutto / alla ventura et a li
mio grazioso, / iesù, per darme ripuoso, / del tu', sangue prezioso
me seccasti, e per più danno darme / saccomanasti la mia biada in erba.
che puoi l'ingegno e l'arte / darme, ove pecco et ho palustre il
sacrate frondi, non può il mondo darme. imperiali, 4-604: io veggio là
sì comenza mo crudel fortuna / a darme venenoxa soa sagita; / el sole consentì
/ le stelle e 'l cielo a darme trista vita. -persona che è
72: li paroni sì meè tegnudi de darme la gaia apariiada segondo co'dise su
cortigiane, 133: io deliberata al tutto darme a l'anima, feci intendere a
manto forte, / a minacciarmi de darme la morte / nasconsamente con la voce altera
vegendo la sevità di costei / che a darme in sevizia non trova pari al
figluol mio, fosti nato / a darme tanta pena; / or che farò,
, 14-167: scartata l'idea di darme una edizione tipografica, che avrebbe dovuto
vegendo la sevità di costei / che a darme morte ria quasi trabocco. turbolo,
giustinian, 34: non ti piace / darme la zoglia, ch'el mio cor