nostra antiqua stirpe un vero ramo, / dar miglior testimonio non potete, / che
solo ordine di remi, usata per dar la caccia ai pirati e per la
altrimenti, non bisogna di domandar né di dar perdono, per ciò che non per
di questa sorta rei / sarebbe un dar sentenza in me medesmo / d'uno
lo nome avete la potenza / di dar sentenza -a chi contra voi veni. latini
il fracastore era quello che non si poteva dar pace, ché tutto 'l dì avendo
poesie anonime, v-333-32: però ti de'dar core umile e chiano quanto l'
suonare comi e trombette, / a dar di sproni ed a schioccar la frusta,
.. /... se per dar fieno a'buoi lasciassimo / questa cena
/ splende a lo so diletto, dar, sottile: / non lì stari'altra
spiragli di quel che basta per non dar del capo nelle mura; vedete così
un'esecuzione musicale), vale a dar risalto opportuno al discorso, alle immagini,
altrimenti che in complimento, e per dar la chiave da rispondere un bel no.
mappa con scontri, che serve per dar la carica a orologi, giocattoli, carillons
arezzo l'appiccaro. 4-229: scese a dar tanto di chiavistello al portone, e si
pensato a portare seco le chicche, per dar la sera da colizione alla sua musa
eterno senza primavera, / un non dar giamai cibo a la speranza / m'
6-221: comandògli in prima / di dar morte all'indomita chimera. / era il
con le più esquisite delicatezze, per dar nuovi gusti al palato, fino si
disadatta la lin gua per dar un nome adeguato alla popolazion successiva
... ha voluto anch'egli dar la sua mano a questa specie di decomposizione
e fermar le vaganti, oltre al dar consistenza a'corpi, che secondo la filosofia
pucci, cent., 56-24: per dar soccorso a que'ch'erano al chino
, andò trepidando trepidando a curvarsi e dar il capo in seno di madonna giunone;
'l percuotere, / sempre in dar, né mai risquotere? che
credenza a cotali parole ch'io soglia dar a quel che favoleggiano le vecchiarelle co'
alla brezza eccoli [i cavalli] dar le molli / narici e volgere i
si vede il tempo turbato da piovere, dar loro fuoco. = etimo sconosciuto
c. croce, 117: -mi vogliono dar moglie. -e questo è peggio ch'
, anche intellettuale; iniziare, dar principio, im prendere,
iniziare la tenzone, la sfida, dar principio alla battaglia. ariosto, 26-10
* insieme 'e ini- tiare * dar principio '. cominciati, sm.
odor di cedro, si adopera per dar l'odore a'sorbetti. tramater [s
. davanzali, ii-301: l'esser lecito dar addosso a'potenti,...
suo divertimento e degli amici, doverebbe dar motivo a qualche scena del nostro geloso
ogni essempio, essendo stato forzato a dar tutti i miei grani a chi, e
di affari con questo agente, dovesse dar le prime mosse alla cosa, e poi
coi demoni e fosse in suo potere dar la mala sorte agli uomini. —
cresciuta lentamente prima di germogliare o di dar frutto. d'annunzio, iv-2-1078:
volto: cotesto più idonio / saria dar lor combiato, che riceverli. caro
provinciale, morto poco prima, acciò volesse dar loro de'soggetti abili a governare quel
il 'commettere * e il 'dar commissione 'o 'incombenza'? v. bellini
vari luoghi. magalotti, 21-155: potendosi dar 11 caso che non a tutti sia
calculatoria. marino, 336: per dar commodo tempo / a l'esecuzion del
alla fonte il passo d'arpocrazione, dar subita mano egli stesso ad una ristampa.
vedute: perciò guernite, e acconce a dar bella vista di sé. settembrini,
69: tra questi [minchioni] posso dar il primo loco / a'cortonesi miei
. it., i-125: mira a dar memoria de'fatti, pigliandoli dove fi
che si aggiornassero tutte le autorità per dar luogo ad una reggenza provvisoria, la
lombardia, che noi fussimo tenuti a dar loro cavalli quattro mila, e competente
non istaccarsi dal detto muro, per dar passo a chi si fosse; cosa
né framezate da incavatura, ma si suol dar tal nome al lavoro non compianato,
, il tilesio, ed io, di dar foco alla faccenda, e non si
): spesso avviene che molti per dar compimento a'lor desiderii non si curano
onorato / fosse 'l prendere e 'l dar compitamente. petrarca, 73-38: dio
. baldinucci, 2-4-280: nel dar la notizia dei pittori oltramondani si sono
sei, dieci. questi sono per dar principio. come sarà fornita l'opera,
un dante, che, intento a dar veste sensibile alla faticosa serie de'suoi
ewi me- stier d'altro, che dar loro un'altra disposizione, un altro
. 8. ideare, concepire e dar forma (a opere letterarie e musicali
che ogni altro mortale, è tenuta dar buon esempio al prossimo e farsi vedere
. carletti, 17: cominciammo a dar voce di voler comprare schiavi; onde quelli
fecino ridolfi, e avendo compreso di dar moglie al detto biagio, considerò che
. e. gadda, 554: nel dar consigli alle spose smorzava la voce in
andar costa costa al parlato senza dar quasi mai nelle secche della piattezza e della
, comporre e innestare queste tendenze, dar loro un senso formale -e il massimo dei
innanzi, lo spirito invece le consiglia di dar un frego su tutto. in confidenza
in sulle piume, / ma con dar volta suo dolore scherma. idem, par
20-6: -a me par sempre mai di dar del capo / nel cimitero, e
che la natura concede agli uomini di dar corso diverso alle loro passioni, o
quando nel nostro detto mostriamo di dar noi, o alcuna cosa, tutto alla
che la ruota di un organo idraulico nel dar suo giro va successivamente toccando or una
mosso dalla forza di tante novità, a dar orecchio ed assenso alla vera e buona
violenti ascetici: ed è quella di dar sempre per concesso che le donne, e
abbiamo giudicato doversi tacere, potendosi dar il caso che non a tutti sia sovvenuto
: mio gusto e mio diletto fu dar opra / agli odori, a i profumi
certi confetti, i quali avevano a dar sostenimento alla natura; e acconciò sì
a chi lo voleva udire; e per dar fede a questo indovino, nel concilio
concinnare, tr. letter. dar concinnità a uno scritto, a una
ottenne licenza d'ire alla patria per dar concio alle faccende domestiche. 3.
nel grado d'oriente, / di dar di sé concipio / a ogni human principio
anch'io trattar so il ferro e dar la morte, /... /
piva servirsi, con cui s'awezzava a dar regola alla voce, secondo che più
effetto, / che se a quel veglio dar crede la morte, / che riarà
povera donna, trovandosi sola né sapendo dove dar del capo, fece tanto che condusse
vennero poi come a concretare e a dar corpo alle idee, s'accorsero..
bolla condannatrice del pontefice gl'impedirono di dar fuori nel 1758 la terza parte del
... s'è argomentata di dar gravità e fermezza col condensar due sillabe in
. e. gadda, 554: nel dar consigli alle spose smorzava la voce in
anco con le più squisite delicatezze, per dar nuovi gusti al palato. carletti,
cinquanta di questa condizione non potranno eglino dar maggior gloria al poeta che non potrebbono
le partite a'debitori condonandogliele, e dar la libertà a'servi. beccaria, 1-287
sembiante, / ch'ardir e tema insieme dar mi suole? tommaseo- rigatini, ino
il capestro al collo si arrischiava di dar col piede nel sostegno. cellini,
, i-149: si consumò gran tempo nel dar forma alla conferenza, cosi quanto alla
avanti il sole, e nell'avanzo dar loro quanto richiede la onestà, e quanto
essere i vescovi superiori a'preti; dar essi il sacramento della confermazione; ordinare
7-3-16: favorisca dirmi, per potergli dar del mentitore, in che giorno fece egli
venir greco e confetti, e fé'dar bere ad andreuccio. bisticci, 3-64
mia disperazione. campanella, ì-393: dar non si devono epiteti alla divinità invocata
di buon grado, avevam proposto di dar qui minutamente ragione del modo di scrivere
= voce dotta, lat. conformare 4 dar forma ', comp. da cum
ch'è 'l confortativo più eletto che dar si possa a uno spirito pusillanime.
alta / de'già pronti compagni a dar mi volsi /... la tomba
me tapino, / se non vuoi dar conforto, / porgi almen per pietade
, / la bocca assaiato, per dar conforto. pindemonte, 148: mi
il soave mio fido conforto, / per dar riposo alla mia vita stanca, /
vari aristarchi bastardi acquistarono l'impunità di dar sentenze e bastonate alla cieca e la
non sò che punti di stelle e dar loro udienza. = lat. conjungère
l'ordine del frate già mai per non dar materia ai maledici di biasimar cosi sacra
volta un certo tale, che per dar saggio di sua eloquenza in un congresso di
dicono, e che bisogna anco talora dar luogo alle ragioni di congruenza, quando queste
, iv-4: ch'egli è tempo a dar fuoco alla bombarda / a sbucar fuor
dei coniu- gamenti, sarà propenso a dar ragione al giudice nostro celibe e solitario
delle incavature vertebrali, e destinate a dar passo ai nervi spinali. = voce
crudeli, 1-151: quando io tratto di dar regole per piacere alle donne, non
tutti, quelli delle tasse, e volevano dar fuoco alle loro cartacce, e alla
ch'io mi sforzi per non mi dar a conoscere. monti, i-372: vi
monti, i-372: vi prego di dar commissione a qualche vostro amico in faenza di
: confortandolo a tornare a fiorenza a dar saggio di sé; che questa era
, comporre e innestare queste tendenze, dar loro un senso formale -e il massimo dei
scoprì, lo confiscò, e fattisi dar gli altri tomi, tutti li consegnò al
) consertò quel che le parve per dar materia al terz'atto. =
; ma è necessario, a volerne dar consiglio, aver veduto di quelle che
consiglia, / e'gli pareva a gan dar veramente: / alda la bella si
tanto. / ognuno è buono a dar delle parole: / a chi consiglia,
11. intr. ant. dar pareri in materia legale. bisticci,
, 1-435: tutte s'affannavano a dar consigli: versargli [al bambino] olio
si può chiamar così, lungi dal dar consistenza al sistema, non può altro
2. lenire, mitigare, dar sollievo (al pianto, al dolore
. 5. ristorare, ricreare, dar refrigerio; rinvigorire; compensare (di
di tristezza, di noia; allietare, dar gioia, piacere; rallegrare. -
. della forma arcaica solàri: 1 dar sollievo, consolare '. consolare2,
ant. atto a consolare, a dar conforto. leggende di santi,
i-814): l'imperadore promise di dar un fondaco a la nazion genovese in
), intr. (consuòno). dar suono, risuonare insieme; dare suono
: quando si tratta di coltivare e di dar mano a far fruttare la terra,
può esser consultato e chiamato a dar voto consultivo. ojetti, i-29: isidoro
, deriv. da cónsulire * dar consiglio '. consultoriaménte, avv.
i-149: si consumò gran tempo nel dar forma alla conferenza, così quanto alla
punirvi / del tradimento, e non vi dar pretesti / per consumarlo. tommaseo,
uniche figliuole, per la spilorceria di non dar loro la dote, volerle mandare in
i-418: quei che sente parlar di dar contante / seguita a fare orecchie di
/ e per l'alto valor che dar mi puoi, / d'esserle un giorno
soranzo, 102: ser d. deno dar dì... per la casa
[della lana] sieno tenuti di dar nota puntuale ogni settimana di tutte le
, si avvicinano al punto di non dar più luogo a riflessione. -contatto ottico
tra gli amici era cortese, / a dar di sé notizia non contese.
chi mi apporta / guerra mortai, dar pace. cuoco, 1-153: l'elezione
morì, contenuta mi sia di non mi dar la morte e con quanta fatica abbia
/ sicché la conoscenza / non ne può dar sentenza / del disvario dovere / che
al difetto / puoi, dèa, dar lontan contentamento / e 'l mio penar ritornare
sofistico, o perfidioso, che voglia dar eccezione a quaranta testimonii contesti, e
, i-23: egli è per farmi dar di botto a'santi, / mi sputa
tante ne fece che... dovette dar luogo, e uscir dallo stato.
bembo, 7-1-89: viene alla corte per dar di sé buon conto in servizio di
che faceva in questo mondo avrebbe dovuto dar conto a dio. montale, 3-102
presidi siamo i più esposti. dobbiamo dar conto di ogni nostra e ogni vostra
vicinanze, l'essere sconosciuto, e non dar di sé un conto soddisfacente.
i-21: e talora sie largo di dar mangiare alli tuoi conti e cari amici.
compimento ch'io era in grado di dar loro; e di cui forse..
che sona con gran piacere senza mai dar segno di nausea, ed il p
. intr. ant. recare offesa, dar molestia. bibbia volgar., i-2-440
brina, che, stri-tacco austriaco e per dar tempo ai rinforzi di raggiungere gnendosi insieme
fa che altri non s'arrischi a dar contro alla comune per non essere tenuto
de'nostri spuletini? / -non ti dar contro, ché a fatica ci / si
segneri, iii-1-226: s'io comincio a dar libertà a gli sguardi, dagli sguardi
le mani addosso a certi giotterelli, dar fune per ranni portate, tór de
qual per la sua suprema autorità potrà dar maggior castigo e provveder alla chiesa di
mostrò molta conturbazione. davila, 244: dar fi nalmente tregua e respiro
alle minacce stolte, / ma sol dar fede alla ragion conviensi. foscolo, viii-132
, / ch'eo tei convento dar ben dobbramente. lapo del rosso, 913
. componesse a tavola questo distico per dar soia al convitatore. p. verri,
fierissima... cominciò con lo dar di stomaco per ben trentasei ore continue,
logica fra più pensieri o idee per dar loro un valore organico e compiuto.
uno aloè patico fresco; poscia fece dar loro le coverte del zucchero.
: il serbargli [gli abrostini] per dar colore ai vini e fargli coperti con
241: [convenni] mi dovesse dar luogo vicino alla poppa, da poter
, 267: e a me poi licenzia dar ch'i'possa / levarne copia per
: il vecchio scarlatti fu il primo a dar loro [alle ariette] più di
., 6 (88): per dar coraggio al nostro fra cristo- foro,
discioglie il suo rabbuffo e si apre per dar luogo a delle fioriture di cadenze,
dell'arte. trovano però maggior stento a dar scacco matto a'periti del mestiere.
parso vero di metter in mezzo, e dar delle corbellature -frase tecnica -ad un tufo
di saper tutto lui, e di dar a bere le corbellerie a chi non
non torno or ora che mi vuol dar de le ferite, ed aspetterà il
altre macchie lorda, / sì facilmente dar possi di piglio; / ma che meni
bisogno. -dare la corda, dar della corda, mettere, porre alla
suo patrone. garzoni, 1-913: nel dar la corda [il birro] stringe
tormento da'nostri antichi era detto 'dar la colla ', o 'collare *
estens. dare la corda: caricare, dar la carica (a orologi, a
suo partir deliberato. -dare corda, dar corda lunga: concedere, offrire a
fecino ridolfi, e avendo compreso di dar moglie al detto biagio, considerò che arrigo
/ e piangendo agli estremi congedi, / dar di mano al bordone, e partir
. -rompere i cordoni: importunare, dar fastidio, seccare. 22.
in natura: dissolve un genere per dar luogo a un altro; e imitarono poi
da terra, se non quanto possa dar loco alle statue; e così non
di nicchi di marine croste: / a dar lor foglio traboccava il corno, /
solendo gli agnelli, quando crescono, dar di cozzo con un par di comaccia.
e cominciò fortemente a suonare per dar segno ai suoi. tasso, 19-58:
di liti e di palagi / per dar chiara corona a quei gentili / che
tempie reali, / è '1 dar a l'opre fide / premi e mercedi
rinforzare i luoghi più deboli, per dar colore alle sortite e alle contrammine,
giorno: e un giorno che può dar mille per le cento corone che oggi
, in alto asceso, / chi per dar vita a te, dal ciel disceso
qualche mese, e che si sentiva dar noia alla donna del corpo. grazzini
umido moderato che sopraggiunge, serve a dar corpo ed a legar insieme le parti
e per sino al niente, sanno dar corpo. c. gozzi, i-157:
. c. gozzi, i-157: per dar maggior corpo alla disseminazione ed a'colori
; e cangiate le circostanze, potrai forse dar corpo a quest'ombra. monti,
si propone un problema assurdo: voler dar corpo a ciò che per sua natura è
ma come perfezionarne cadauna parte? come dar loro un moto regolare? manzoni, 100
di chi sta in alto, il dar buon esempio a chi sta in basso?
di masaniello: eufemistiche, per dar maggior vigore ad affer sono
81-48: come? io ti debbo pur dar dieci fiorini; -corpo di spedizione
,... finalmente abbatteronsi a dar nel segno. -corpùscolo (v
fianco e una notte sull'altro per dar loro una piega più estetica. pirandello
s. v.]: correntezza nel dar fede alle altrui parole, nel menar
. tommaseo, ii-241: usciva a dar mano al grande rin- novellamento: padre
fui formata chiesa e ferma fede / per dar correzioni
per il corridore nel castello, e non dar occasione d'esser notato d'imprudenza.
un suo corner spaccia a staffetta / a dar la nuova media in un giorno
). leonardo, 3-369: per dar luogo alla soprawegnente acqua, e presto
di tener qualche pratica con francia per dar martello all'imperatore; ma che per
del mosto; peroché, non essendo il dar bere al prossimo di costume fiorentino,
si corrompeva in terra, per non dar progenie al suo fratello. 17
garzone / quando 'l maestro gli vuol dar palmata. cavalca, ii-139: domandato s
i-116 donne, noi siam venuti per dar fuoco, / dar fuoco al capannuccio:
siam venuti per dar fuoco, / dar fuoco al capannuccio: / cara ovai
alcuni, dimentichi del decoro, per dar gusto alla turba e fuggir fatica,
campanella, i-351: è necessario e bene dar luogo al poema filosofico, perché non
violenti ascetici: ed è quella di dar sempre per concesso che le donne,
scrittura, e fatto dire: 'dar la collana '. 5.
, / come di campo, e un dar vario ne'remi. orioni, x-21-140
avrei caro, mi diceva egli, di dar una corsa per ringhilterra. giusti.
tonar profondo sotto a'loro piedi e dar muggiti, che quasi di caverna in
. battoli, 3-182: deh fatevi a dar meco una brieve corsa coll'occhio all'
di autorizzare privati armatori e capitani a dar la caccia ai bastimenti nemici, ed
, durante una guerra marittima, a dar la caccia ai bastimenti nemici, mentre
che la natura concede agli uomini di dar corso diverso alle loro passioni, o
, tra cani e cacciatori, poteva dar libero corso alla sua naturale piacevolezza.
. capponi, 1-89: guardatevi di dar corso agli uomini ignoranti o viziosi,
fosse loro proprio, e chi per dar corso e credito agli editti ed alle opere
, 162: a venezia si dovette dar corso all'affare per non far torto al
la misura del tempo corso fra il dar fuoco al pezzo, e sentirne il
si vile, che si abbia a dar 'gratis et amore ', ma debbesi
. il core, impaziente / di dar soccorso a'miei, che me lontano /
, severi cozzoni delle corti, a dar loro crudelissime nervate di amari disgusti,
ormai nobiltà cortigiana, non lasciarono di dar favore ai letterati, agli artisti,
mestier come va fatto, / senza sospetto dar nel campo ostile. note al malmantile
bencivenni [crusca]: conforme suol dar l'aria colata de'piccoli cortiletti.
non è volata via, come ci vorrebbe dar ad intendere qualche corvo dalle male nuove
al mondo le sue cose belle / per dar più de diletto a li ochi nostri
, iii-42: vedete cosa vuol dire a dar la roba a credenza? non mi
dover, cotesti / che ti voglion dar moglie, ch'io ci debbo, /
, essortargli a vivere catolicamente, non dar molestia l'uno a l'altro, non
terribil peso ch'è l'avere a dar conto delle anime altrui. -rimorso di
il fean così, che più che dar, di loro / l'una all'altra
nievo, 54: soventi accadeva che per dar ragione di una [bugia] ne
. algarotti, 2-270: con alcuni squadroni dar la caccia a quei che fuggono,
, 180: un frettoloso addio, / dar convenne ai boschetti, agli antri,
quell'andar costa costa al parlato senza dar quasi mai nelle secche della piattezza e
costituito sopra i suoi famigliati, per dar loro il nutrimento al suo tempo? idem
di quella formidabil chiamata a costituirsi e dar conto di sé, inorridiscono. fagiuoli
.. così fu libera in voler dar principio temporale a la creazione.
volle ferdinando seguitare i fugitivi, per dar campo di riposarsi a'suoi, ed a
una breccia nella parete toracica destinata a dar esito al pus di un empiema,
e al mondo dispiaccia: / non dar mangiar a que'co tali in taccia
'l somaio, / non mi dovrebbe dar pene cotante. dante, inf.,
li fornaciai... sieno tenuti dar notizia di ciascuna cotta di lavoro o calcina
loro conviene... pestarle, e dar loro il zucchero cotto o pesto,
perché va fuori a mezza notte / a dar ne'boschi agli augelletti impaccio, /
. almeno, se non mi vuol dar covelle del suo, restituiscami il mio.
(còzzo). urtare, battere, dar di cozzo con le corna, con
guida / per non smarrirsi e per non dar di cozzo / in cosa che 'l
sbudellato; / sì corse per volermi dar di cozo. caro, 11-140: da
la cieca / lor furia trasportati, a dar di cozzo / gir ne le chiuse
/ venne in quel che cercava a dar di cozzo. a. f.
3-132: la sorte 10 condusse a dar di cozzo nel marito di lei, il
è gito, / e potesse al sepolcro dar di cozzo. pecchio, conc.
ad uscire dal vostro gabinetto e a dar di cozzo colle vostre passioni in quelle
, 9-97: che giova ne le fata dar di cozzo? buti, 1-265:
fato non vai collera, non giova dar di cozzo. de roberto, 102:
il loro stato miserabile, non potendo dar di cozzo contro la legge.
nella corte... a giurare a dar la sigurtà. = deriv
aveva rubato poco alla volta per non dar nell'occhio non ci si è potuto
dal nulla, trarre a esistere, dar origine, far nascere con atto libero
3. foggiare, modellare, dar forma, struttura (a un oggetto
. 4. inventare, ideare, dar vita a una realtà artistica o filosofica
realtà artistica o filosofica; comporre, dar forma, realizzare (un'opera artistica
un dante, che, intento a dar veste sensibile alla faticosa serie de'suoi sillogismi
narra.. generare, procreare, dar vita. imintendi, 2-2-58: quelli
che settimana per settimana averà, con dar debito a ciascuno lanaiolo dello stame che
, e noi soli degni e capaci di dar leggi al creato. nievo, 1-123
sistema di pensiero, invenzione, il dar forma e l'eseguire materialmente un'opera
che i signori sieno sì facili a dar credenza ad ogni ciancia. tasso,
. -dare credenza: indurre a credere, dar prova della verità di ima cosa.
, 1-56: 'l miser suole / dar facile credenza a quel che vuole. bandello
ottenne credenza; non si parlò più di dar la caccia ai fuggitivi. 4
apparecchio delle credenziere, candellieri, e per dar l'acqua alle mani bacini e mescirobe
2. disus. dare ascolto, dar retta; obbedire; cedere. -
oscura, / ed al cieco veder dar chiara fede! bembo, 2-4:
credere, non suol mai seguire senza dar chiaro indizio d'animo appassionato fuor di
molti per convincer coloro che non volendo dar credito all'altre memorie per esser dei
glien'era derivata, non erano valsi a dar credito alla dimostrazione ch'egli voleva fare
sottufficiali, graduati e soldati a non dar credito, ripetere o comunque diffondere
; ammessi... per dar corso e credito agli editti ed alle opere
: se ne servono i guantari / per dar credito a'lor guanti. redi,
galileo, 94: quella materia che doverebbe dar tanto campo d'aprir gli intelletti ad
vestigio, né chi ne sapesse dar nuova o vecchia, la riten
altro dio che il proprio interesse e dar nell'umore al padrone e fra di loro
/ ribatter colpi, e spesso lor dar loco, / girarsi intorno; e donde
2-94: essendo venuto il vescovo a dar la cresima in paese, il municipio gli
/ mei'è che no è or, dar è plui de cristal. cenne da
abbastanza senno e criterio di non ne dar copia [delle mie rime] a chi
anni s'era cominciato in toscana a dar fuori i testi classici con miglior metodo critico
ei muore, / col farsi dar due crocchie, compagnia. note al
ci serve anche nel significato di * dar busse '. tommaseo [s. v
/ pur da color che le dovrìen dar lode. idem, inf., 16-43
artificioso non può riuscire ove si vuol dar piacere a molti. foscolo, v-61
adornati / montati in sedia stanno a dar iudizio. luca pulci, 2-1 n:
e della moglie, fosse venuto a volersi dar lor nelle mani. botta, 5-220
quale (avvegnaché voi non gli vogliate dar fede) pur non è piccolo argumento appresso
cagion che minor grano / soglion dei colti dar tumide valli, / se non perché
dart, dal frane. * dar od (cfr. ant. alto ted
/ sol mi saria ciò ch'altri dar non puote. leopardi, 1-60:
. pascoli, 1192: alla lor patria dar la vita, dare / tutto voleano
jahier, 254: non ti posson dar nulla loro. stentano a venir fuori
i medici] non tosto corrono a dar la medicina, se prima coi loro sciloppi
medicamento [si comprende] in particolare dar medicine per bocca, dar gargarismi, dar
in particolare dar medicine per bocca, dar gargarismi, dar colliri. redi,
dar medicine per bocca, dar gargarismi, dar colliri. redi, 16-vi-182: se
... perché avremo noi paura di dar le medesime bevande calde in uno stomaco
capre, a curare le bestie, a dar la purga agli asini, a visitare
. bibbia volgar., v-618: non dar ad altri l'onor tuo, tu
... per quanto mi potesse dar di grido la garrula voce di tutta
idem, cinque canti, 1-105: fé'dar le vele al vento, e venne
nostra santa legge non ne proibisce il dar ricetto nel nostro cuore ad una onesta e
italiano decente: o anche solo a dar la destra a ima donna. si rifugian
ambra, xxv-2-311: i'ti vo'dar l'emilia / mia figliuola, se la
che il re filippo non fosse mai per dar la figliuola ad un principe debole,
per qualsivoglia forma di sedere o di dar la voce, non s'intendesse da veruno
angiolieri, 82-3: abbo tanto più a dar, che avere, / che m'
. ariosto, 1-1-135: né altra cauzione dar mi vogliono, / che la lor
pena mi convien far versi / e dar matera al ventesimo canto. idem, lnf
, volete cedere. non si può dar altra ragione. 23. promulgare
3-2-48: io non voglio entrare a dar legge a vostra signoria di quel che
un valente uomo sul banco de'giudici a dar sentenza fra 'ciascuno 'e '
infinito il numero delle commissioni destinate a dar giudizio sui tanti prodotti mandati all'esposizione
mai l'udisse / un dì me faria dar de'calci al vento. s.
chi empie il sacco / lo danno che dar fai / saccia che l'hai pur
1-245: brutta canaglia / sol atta a dar il guasto alla minestra. manzoni,
alfin deposta, / rimarrà dentro per dar moto al seme. carducci, 739:
: si sa: la quercia deve dar le ghiande, / e il fico i
: non posson [le divizie] gentilezza dar, né torre. idem,
venezia sia una somma di danari pronti per dar caldo alle risoluzioni da farsi. tasso
. davila, 320: per non dar sospetto e per non essere scoperti e denunziati
segneri, i-519: quello che ti dee dar coraggio a far cose grandi, è
16 (289): quella paura di dar sospetto, cresciuta ora oltremodo,.
e anche questo era un fatto da dar pensiero. 29. applicare,
, 3-121: dopo molte mutazioni, fece dar di nero a tutto il quadro,
dei rosolacci, sono andato adagio a dar l'acqua non tanto perché la polla
cantini, 1-7-177: non si possa dar acqua di sorte alcuna, né bagnare in
: ma a questa più gagliarda ne bisogna dar più. catone ordinava che a ogni
guinizelli, iv-22 (5-47): così dar dovila il vero / la bella donna
speravamo... di dover quest'anno dar nuova a vostra paternità d'esserci dilatati
loro. baretti, 1-41: passerò a dar contezza di questa sua opera e farvi
abbiend'io l'ale, / per dar forse di me non bassi esempi. arrighetto
altro. iacopone, 90-17: non posso dar figura de che veggio sembianza, /
/ pur da color che le dovrien dar lode, / dandole biasmo a torto e
di se stessa, / vedendosi fra tutte dar il vanto. boccaccio, i-564:
cose udite senza approfondire, ché il dar valor alle parole era cosa superiore alla
pananti, i-37: per questo a dar si pensa [nel teatro] opera tale
mi ricordo ancora del costume / di dar le buone feste per natale. varano,
, 1-349: in ogni cosa perseverorono dar parole fuori contrarie alla volontà intima.
, 24-139: il montecuccoli comincia a dar fuori il suo veleno. baretti,
: il regio ispettore, sicuro di dar fuori un'invenzione poetica, non si
debole, che per poco non potevate dar passo. redi, 16-v-142: eh che
(uno strumento a fiato); dar di fiato. francesco da barberino,
delle quali son ripreso, non ti dar noia, ch'io non sono così
pericolo, dove sfondava la neve, di dar in qualche pietra e farsi male.
fece venir greco e confetti, e fe'dar bere ad andreuccio. leggenda di lazzaro
per non smarrirsi e per non dar di cozzo / in cosa che '
, / tal mi senti'un vento dar per mezza / la fronte. cavalca,
/ che vada in quelli lacci a dar del piede. castiglione, 293:
; / perch'ho io a voler dar? redi, 16-v-31: dirò 11
: si sollevò e gli parve di dar contro al cielo con la fronte,
, 168: e'non mi potea dar persona innanzi / ch'io più desiderassi
tentativi... pare che si dovrebbe dar la cosa per disperata, se non
anzi con esecrandi contrapposti, / oggi il dar del divino è cosa trita / agli
critici virtuosi... seguiteranno a dar del porco al guerrini e anche a me
b. davanzali, i-48: allora fece dar dentro e gridò: « ecco varo
romore di trombe e di tamburi per dar dentro con tutte le forze. giusti,
più pericoloso tesserci colti, che il dar dentro. -affrontare un argomento.
guida / per non smarrirsi e per non dar di cozzo / in cosa che il
, conviene che fieno molto accorti a dar di piglio, e fortemente tenere alcuna
/ ed impiaga la man ch'a dar di piglio / venia più fera che ferino
o i tori in salto / a dar di petto, ad accozzar sì crudi,
/ venne a caso in quest'antro a dar di petto. boccalini, ii-108:
ne'propri lacci / andammo follemente a dar di petto. -dare di posto
marinella, 238: essendo già per dar delle mani nelle vivande, ordinò che
fare che empir di fumo i caffè e dar dietro alle ragazze. bocchelli, ii-227
e trovar gli scritti ch'esso volea dar fuora. a. f. doni,
i mondi, e non gli vogliono dar fuori se non parte per parte.
quegli anni s'era cominciato in toscana a dar fuori i testi classici con miglior metodo
e co'movimenti o contorcimenti non gli fa dar fuori, e non gli palesa.
in venezia, come quando torna a dar fuori una macchia untuosa non ben lavata
linati, 11-81: gli era tornata a dar fuori l'immensa albagia d'un tempo
piattole, millepiedi, scorpioni e tutti dar fuori in fretta, come i soldati della
ogni mese il suo tributo, con dar fuori di bellissimi grappoli di trenta,
mi pare una cosa bellissima, da dar nel genio a v. s. illustrissima
si posa, si fa schiamazzo per dar negli occhi, questa virtù che appartiene
su'meglio per mettersi in ghingheri e dar nell'occhio all'orefice, avevano un
mentre il nemico era tutto ingarbugliato nel dar indietro. verga, i-457: infine i
cinque ignudi rossi giovani chini / a dar sotto a remare, e raggiungere /
impresa [della maggiorana], per dar via del suo seme, per abbonar la
mali incontri, ne'quali si poteva dar per terra, essendoci questi tumulti nel paese
di scervellarmi sulla pianta dei fabbricati e di dar nei muri e negli impiantiti, io
tanta passione, / che certo era per dar nel disperato. sassetti, 277:
: ma quel, che mi fa dar nello strabilio, / son quei tanti ricami
, per quanto si è detto, dar nell'estremità, in cui si vede nel
, xvii-138: solo quando cominciano a dar nel maligno, rispondo sacerdotalmente: 'bisogna
palagio. ariosto, 22-4: prima dar le spalle / a francia voglio, e
, vita. -dar voce, dar grida, darsi la voce, dare
grido, voce. -dar volta, dar di volta: v. volta.
. fagiuoli, 1-1-112: ti vo'dar io l'amore, vecchio cucco. tecchi
il fatto, non ci parve convenevole dar querela ai vicini ed all'oste,
del paese, con davanti le due vecchie dar sene sormontate da pinnacoli. viani
: 'data'. l'atto di mescolare e dar le carte a'giuocatori in una o
che con fiere ruine / agli argonauti dar volean la morte, / col tridente tuo
: il governatore di milano non aveva voluto dar il passo ai toscani, pretessendo il
sola fosse debitrice di ricorreggere quel disordine e dar fine alla contesa. -essere debitori
di non verde etate / mi resti a dar per essa. leopardi, iii-58:
versi suoi fatti all'improvviso pretendesse di dar soddisfazione in quel luogo, dove co'ben
del- l'uom forte / al debole dar morte. zanobi da strato [
è debolmente fondato, non si può dar gastigo a'gran peccati con morte,
italiano decente: 0 anche solo a dar la destra a una donna. si rifugian
a questi tempi scoverti altri modi per dar accrescimento assai notabile a'beni ecclesiastici.
meglio. de sanctis, 11-147: dar rilievo a tutto, come fanno i cattivi
come fanno i cattivi declamatori, è dar rilievo a niente. carducci, iii-12-32:
6. onorare, fare onore; dar pregio, lustro. casti, iii-196
a posizione sociale), e può dar lustro a una cerimonia, a una
di ciò, e tacendone non ci dar menda se uscissimo dalla regola di coloro che
coloro che dedicano i libri] di dar veramente fama alla persona invocata, ma
4-383: di mandare legati diliberarono a dar l'arme e a fare la dedizione.
quale non ho avuto tempo né testa di dar avviso del defalco da farsi e per
di riparare sforzandosi a trattenere, a dar forma precisa a codesti elementi fuggevoli,
minuziosa; fare apparire con chiarezza, dar risalto. cantari cavallereschi, 70:
: ricevetti invece il malaugurato ordine di dar una passata di sette giorni a palermo per
medie. aggravarsi (una malattia) o dar luogo a una malattia più grave.
accogli e degna quello che i mortali dar possono agli dei sempiterni; venerazione e
chiuso steccato / acciò verun non possa dar lor noia, / e in allegrezza
il chiaro, serve nella pittura per dar rilievo alla cosa rappresentata. algarotti, 1-63
le pietre incavate molto spessamente, per dar ricetto alle teste delle travature. migliorini [
: deh, giustissimo re, non dar credito alle false parole di costei, perché
e poi, a me non compete di dar sentenza: sua signoria illustrissima ha già
e poi delibra / al cor- ruttibel dar notturna manna. passavanti, 13: e
: almo deliberato non bisogna / di dar consiglio; carlo era disposto / a far
con le più esquisite delicatezze, per dar nuovi gusti al palato. d'azeglio,
-quello e altro assai / io ti vo'dar, sirochia dilicata: / che questo
vero aprirli, di sorte che non potessino dar ricorso alli delinquenti. boterò, 1-86
: gli aromi del cedro, più che dar forza nelle fan tasie alle
odor della tignàmica. 3. dar sollievo, accarezzare. pascarella, 2-93
bacchelli, 5-123: si rimproverava di dar corpo e credenza a torbidi fantasmi,
per natale, non gli aveva voluto dar più requie: giù risate e risate
, 21-131: ché solea sempre dar bastoni o spade / all'oste,
la corporea beltà chiaro argomento / suol dar di non men bella alma gentile,
/ bilanciando il suo telo, e di dar dentro / tutti vogliosi. manzoni,
a curare le bestie, a dar la purga agli asini, a visitare i
. carducci, ii-4-82: non ti dar soverchio pensiero: è il male che accompagna
: con queste semplici avvertenze si può dar luogo a molte serie considerazioni che conducano
v.]: 'depennare '. dar di penna in imo scritto per cancellarne
natura alfin deposta, / rimarrà dentro per dar moto al seme. monti, x-3-303
della pietà; e si vuol dar drento, e chi ha danari dote
ètere delle fate per rigenerare i capelli, dar loro il primitivo colore senza macchiare la
prima della sua deposizione, avesse potuto dar loro forza e vigor di legge, in
: questi armato un suo legno, a dar di piglio / si pose e a
, benché non vi si faccia altro che dar fomento al maomettismo e all'eresia a
e la letteratura odierna non può dar altro. = deriv. da
decadenza religiosa se n'abbia proprio a dar tutta la colpa alla filosofia ed alle
li abusi, la prontezza delli pontefici e dar orecchie alli adulatori e la facilità in
consertò quel che le parve, per dar materia al terz'atto. -povero
parve più atto ad uccidere, che a dar la vita. verga, ii-451:
/ per dame il ben ch'amor può dar più grato. chiabrera, 317:
nascesti in terra, solo / per dar diletto e fregi / ai ricchi strati regi
la quale profonde miriadi di germi per dar vita a poche creature. savinio,
farli un poco desiderare, e conviene dar loro poca parte, ma buona. pananti
desiderate e opere di civiltà, e dar prove di buone intenzioni e di buon volere
non ti dolere del mio tardare a dar risposta alla tua desiderosa richiesta.
-dar da desinare, a desinare, dar da desinare a qualcuno: dar da
, dar da desinare a qualcuno: dar da mangiare, invitare a pranzo,
gli occhi suoi, e scapigliata, / dar vero segno degli aspri martiri. bembo
la molta ricchezza, che gli potrebbe dar la minerà. già per questa cagione
di destarsi, al momento cioè di dar principio all'opera, l'animo si trova
i destinatari diversi, è meno agevole dar conto di questo genere di scritture,
, 9: nel mio risponder non vo'dar sostegno, / mostrando a te la
atto il fine della favola, vistosi dar tempo, non ne perdette punto a servirsi
l'ariosto ammirare, il quale ha saputo dar moto insieme e compimento a tre simili
via cavare, andando poi precipitosamente a dar del capo in profondi abissi. molza,
ascoltarsi con gentilezza, per certo deesi lor dar bando, sì come fassi agli uomini
ti fanno far le fischiate dai colleghi e dar le sferzate dai maestri. pecchio,
230: io in vero non saprei dar regula determinata circa il vestire, se non
gran parte della campagna e, per dar loro più animo, piantai là in mezzo
l'andar costa costa al parlato senza dar quasi mai nelle secche della piattezza e
di currado ottimamente convenirsi, cominciò a dar fede alle parole. savonarola, iii-170
uno zelo che non sentiva, per dar nell'occhio ai nuovi governanti e deviarne
/ piombar li vedi, e a libertà dar via. foscolo, gr.,
egualmente che ogni altro mortale, è tenuta dar buon esempio al prossimo e farsi vedere
d'ogni onorato ufficio, / e per dar lor di sé lodato es- sempio,
ostentazioni e minaccie di guerra, che dar tempo ai veneziani di travagliare gli austriaci
: sì sì, voi siate buono a dar promesse, / e ogni dì ne
aver le sue ragioni) non vuole dar pubblicità nell antologia 'allo scritto del
sempre potuto comandare, ch'io dovessi dar fuori un mio dialoghétto,...
va fuori a mezza notte / a dar ne'boschi agli augelletti impaccio. savi,
se alcune circostanze particolari non concorrevano a dar loro carattere di eresia o di empietà
cecchi, i-303: fe'il satanasso / dar un cavallo a quel diavolonaccio, /
suffiboli alle tonache, / ai pastoral dar luogo, ai litui, i bacoli,
mare conviene che fieno molto accorti a dar di piglio e fortemente tenere alcuna tavola
più strano, 11 più disonorevole che dar si possa: quello di una opposizione
crescenzi volgar., 10-4: puossi ancor dar lor [agli sparvieri] uova in
. andando il p. a dar l'assalto alla donna sua, questi erano
cent., 76-12: e promettean di dar liberamente / la gosta e lucca,
pubblico ufficio dove si trattano, per dar loro spedizione, negozii di momento;
dicervellarsi '. ferirsi nel capo, o dar di capo in checchessia, e romperselo
da voi e da chi altro potesse dar lume, perché siano a ciascuna delle
letteraria di francia 'si dichiarano di voler dar luogo tra'loro uomini illustri [ecc
fec'egli; e intanto / per dar principio alla sua dicitura / fè pausa
vegetativo di una pianta, in modo da dar luogo alla formazione di due rami uguali
, 1-252: quando, forse per dar loco a le stelle, / il sol
per dieci, / che non so dar più né in tinche né in ceci.
o nulla. -tenere a dieta: dar poco da mangiare, far soffrire la
della medicina che considera il metodo di dar cibo agl'infermi, sopratutto di morbi
difensivo. salvini, 30-2-75: nel dar la sentenza, più che del
sostituzione di due gruppi fenilici che possono dar luogo a isomeri simmetrici o asimmetrici a
continuo in buona tempera, si deve dar loro, come s'è detto, il
il fier gigante, / promettendoli orlando dar pregione. savonarola, iii-443: guarda
, 2-278: non gli stava bene il dar motivo a motezuma di pensare né all'
ha difesa. -dare le difese: dar modo di difendersi in giudizio.
il difettoso, potrà pervenirsi ancora a dar giudizio di quegli. cesarotti, 1-243
, non confermata ne'tormenti, potesse dar luogo, come qualunque altro più difettoso
e di pochissime amicizie; difficile a dar la mano, difficilissimo a dare e
algarotti, 2-39: né io vi posso dar torto che vi mostriate per questo conto
o robba in permuta, promettono di dar il resto nel tempo concordato; che
diffidenza. -ridursi a diffidenza: dar luogo al sospetto, alla sfiducia.
c. mei, 55: dar questi [il cibo animale e il vegetabile
soderini, iii-188: questo si fa col dar loro da rodere al piede buon letame
. foscolo, vii-199: altra cosa è dar vigore ed aspetto di antica dignità all'
perire di fame ha fortuna di poter dar il cibo a molti, quando un ignorante
si possono. vico, 247: per dar forma adunque alle materie...
espressione. alfieri, 1-1214: volendole dar un titolo che dignitosamente spiegasse la cosa
ombrare ', 'ombreggiare ', vale dar coll'ombre convenientemente digradate il rilievo ai
sicché la conoscenza / non ne può dar sentenza / del disvario dovere / che in
primario istituto, perché mi sento bisogno di dar fuora certa roba, che ho sullo
tommaseo-rigutini, 55: 'digrossare ', dar la prima mano alla forma d'un lavoro
... di dover quest'anno dar nuova a vostra paternità d'esserci dilatati
-disse a me palla, -a dar più dilettanza / alla sua gola,
/... si diletton sempre di dar biasimo / all'altrui opre. giannone
, e si diletta al paro / dar premio al giusto e al peccator sua
/ splende a lo su'diletto, dar, sottile; / non li stari'altra
cielo, e tomerowi ancora / per dar de la mia luce altrui diletto. petrarca
dicendo ad essa che me per marito dar le voleva, ella rispose che sì vile
fulmini. redi, 16-vi-163: le vo'dar tante parole di ringraziamento, tante pastocchie
fuori dell'acqua o lo piega a dar di becco nel fondo. 2
servirsi, con cui s'avvezzava a dar regola alla voce, secondo che più oppor
che per conseguenza non poteva contro coscienza dar corso alla destituzione. einaudi, 1-413:
per le raccontate cose... dar materia agl'invidiosi, presti a mordere
d'un eccesso d'arte. a dar le vivande col loro sapore naturale il cuoco
giambullari, 70: lo indusse a dar bere allo imperadore una bevanda quale essa
1-3-1-64: a lor spetta il dar le licenze, overo le lettere dimissoriali alli
potessero dentro i confini della diocesi episcopale dar la tonsura o i minori ordini, o
si astenevano da quelle cose che potevano dar sospetto di loro. botta, 4-21
dimostrò però esagerata. 30. dar prova di sé, delle proprie qualità
singoiar dimostrativo / che il verno vuol dar loco al tempo estivo. savonarola,
oracolo. aretino, 1-80: nel dar via il capitale e la vincita,
9-102: e'non debbe il giudice dar sentenza solamente in su dimostrazioni necessarie:
ora. rosa, 1-107: vorrei dar de'calci ai mesi a ciò mi si
/ pel molticcio, / ma non mi dar stropiccio. pataffio, 5: gherardo
è giusto, / può torre e dar con infallibil legge. -regno di
in questi pianti / più non mi dar, né consumare i dolci / tuoi
, / che né tor pon, né dar quel che m'han tolto. massini
nella sua immaginazione, ve ne saprà dar conto chiunque impiega tempo e pensieri in
con teco patir queste pene, / se dar non posso a tua noia conforto,
le velava la fronte si diradò per dar luogo alla serenità del dovere compiuto.
affamati, impazienti, / han cominciato a dar nelle stoviglie. lalli, 2-112:
le vigne e i frutti, / e dar forme a ciascun. caro, 3-44
una scuola, di una società, per dar origine a varie e spesso divergenti posizioni
mi feci male, / e detti come dar sulla pattona, / perché cigno dirceo
: -io non saprei; se abbiamo a dar fede al petrarca, ci sarebbe da
-dare da dire, dare che dire: dar motivo, dar occasione di essere criticati
, dare che dire: dar motivo, dar occasione di essere criticati, biasimati.
persone. varchi, v-54: 4 dar che dire alla brigata'è fare o dire
, si posa, si fa schiamazzo per dar negli occhi. nievo, 1-190:
distendere il puledro, avvertendo che nel dar giù non si direnasse. l. bellini
stabilire la publica sicurezza e non mai a dar una determinata e forzosa direzione al corso
dritto per la strada / che vi può dar, dopo la morte ancora / mille
non istaccarsi dal detto muro, per dar passo a chi si fosse; cosa della
cervello e forza e coraggio da farsi dar ragione anche dal papa. negri,
da coloro che a dirittura sanno dar giudizio degl'altrui componimenti è stimata la commedia
. lancellotti, 375: non doversi dar luogo ad ombra di dubio o di
che lasci la tua sacra lupa / dar le poppe ad un mostro che la strupa
eran crollati, i ripari abbattuti, per dar passo a dirupate scorciatoie. tozzi,
trovarne un paio che vi riescano, senza dar nel vile del comico o nell'affettato
a disagio; privare degli agi, dar fastidio; scomodare. acciaiuoli,
. -dare, fare disagio: dar noia, arrecare fastidio. pulci,
che se ne dovesse andare al giudice, dar sentenza, ma non si trovò giudice
, prese tempo fino alla notte per dar la sentenza, e gli giurò che si
da un marmo / sembianti, e voce dar quasi alle tele; /..
servitori armati. tasso, 1-2-76: io dar a'disarmati arme prometto, / che
aveva egli per molti anni ricusato di dar ricetto ad amor di donna, quando
fatta guisa posto l'ultima mano a dar certa e stabil forma alla giurisprudenza romana
più tosto dovesse loro profittare, che dar discapito alle pubbliche rendite. segneri,
in certi vallonce'rimoti e stretti / può'dar gli stanchi membri alla quiete / discarco
sol volge le 'nfiammate rote / per dar luogo a la notte, onde discende
2. figur. chiarire, dichiarare; dar ragione, spiegare per filo e per
serrarse / quand'a l'uscio udii dar la prima scossa. / sonaro i ferri
la gran donna. 6. dar luogo, far nascere, produrre.
popol d'italia chi un calcio vuol dar? pascoli, 702: ed ecco tutto
imbriani, 1-238: sarà obbligato a dar le dimissioni o passerà per qualche
botta, 6-ii-5: furono costretti a dar licenza a coloro, i quali
1-69: tale osservanza di non voler dar la vincita è regola da giuo- catori
qual si voglia altro accidente non possono dar quella intera soddisfazione a'loro vassalli che
opere, debbono almeno ingegnarsi di non dar loro discontenta mento nelle dimostrazioni
del sangue in c, e a dar un giro di mano impercettibile, per discoprire
discorrere: parlare per parlare, senza dar soverchio peso a ciò che si dice.
, rallentò il passo, per non dar sospetto. [ediz. 1827 (275
, allentò il passo, per non dar sospetto]. d'annunzio, iii-2-130:
e non deve usar distinzioni, e dar nell'occhio, e discreditarsi. =
maritata, non si sapeva risolvere a cui dar la volesse, cercandole un marito,
dimandar tanto discreto / e liberale al dar, ch'io me ne segno.
indurre col suo soccorso 1 tebani a dar sepoltura agli estinti uccisi... teseo
mondo le sue cose belle / per dar più de diletto a li ochi nostri;
, / e fallo de le sue vertù dar luce. / ma chi da ciò
enea / si vide, intento a dar siti e disegni / ai superbi edifici
le volte arse e fumanti, / per dar effetto a quel c'ha nel disegno
ti sazi e ti disfami? / che dar ti posso ornai più, se non
io vi passai, si cominciava a dar ordine di popolare et a edificare la
sua disfazione, da la quale si sentì dar più laude che non si dà al
profili, non disfilar capelli, non dar lumi bianchi se non nelle cose bianche.
con delle capriole. -far prorompere, dar libero sfogo (perciò appagare o placare
3. aprire un luogo chiuso per dar aria, per liberarlo dal calore eccessivo
... dicevano che sì come il dar gli ordini per prezzo era scellerato sacrilegio
libero di esprimersi, di manifestarsi; dar libero sfogo alle energie, alle passioni
1-66: bastando le desgrazie a dar consiglio, quei medesimi capi, che
che ora cianciamo tra noi, senza dar mente a ciò che ci esce dal capo
: siamo cristiani, capitano, e dar noia alle monache porta disgrazia.
la cornacchia dell'apologo, che pretese dar saggio di bella voce alla volpe.
è in me recar disinganno, e dar mano aiutatrice ed amica. cesarotti, ii-407
l'aspetto di voler celarsi avrebbe potuto dar sospetto, franco in mezzo alla via,
ma preso il salto in falso, nel dar giù, si stravolse e dislogò un
disobbligata. senza ricevere, e senza dar soggezione. disobbligazióne (disubbligazióne),
, al disordine; avrebbe voluto poter dar loro tutta la colpa. nievo
iv-60: non solamente che non volete dar mangiare a'poveri, ma voi avete caro
ii-235: egli stesso non sapeva che dar ragione a quanti storici e a quanti
doveva avvertire i nostri della partenza e dar loro campo agli ultimi preparativi, non
apparecchiar le to vaglie, dar l'acqua alle mani, dar la tovaglia
vaglie, dar l'acqua alle mani, dar la tovaglia, portare in tavola
., 26-134: poi, forse per dar luogo altrui secondo / che presso avea
al vostro stato / crede parlando dar, dico disparla. = comp
da fare laggiù in curia, a dar dispense, se la va per tutto
per dio contento / di non ci dar pel suo partir tormento. pulci,
dispensarsi dal narrare, bastando lor il dar precetti. sbarbaro, 4-47: se
, / al quale non pò om dar medecina, / li medeci sì l'hanno
. pulci, 25-294: attendeva a dar dell'orzo a macco, / sì
/ il danno suo e non gli vuol dar lato. giov. cavalcanti, 398
... pare che si dovrebbe dar la cosa per disperata. pecchio, ii-1-82
, ii-404: il governo va disperato per dar abitazione a tutto il gran mondo che
tanta passione, / che certo era per dar nel disperato, / se ottavio non
fetore, di poter più, a dar morte alla prole, però dispersa, di
cassola, 1-12: ad anna dispiaceva dar noia; dispiaceva soprattutto che la gente
, / il che per certo ti dovria dar pena / se vero è quel che
fece girare! 6. dar segno, rivelare; effondere, confessare
vocaboli maestrevolmente disposti con naturale artifizio può dar ai sentimenti un'armonia fluida, espressiva
la corte trasferita a costantinopoli finì di dar forme, costituzione orientale, asiatica,
guinizelli, iv-22 (5-50): così dar dovrìa il vero / la bella
il pericolo per lo stato napoletano nel dar sostegno alla guerra del re di sardegna
senatore. denina, ii-169: nel dar commiato agli ambasciadori, li confortarono a non
pucci, 5-8: i'vi vuò dar della mia gente / dumila turchi con ba-
e parea foga di vento, / a dar più guerra e dissipar gli achei.
le cose preposte / malignamente, per dar fede all'oste. machiavelli, 16
crede, il gherardino se ne potrà dar volta in avignone. carducci, ii-7-97
, così lontano dalla patria, veder dar fuori in ogni litigio le antipatie di famiglia
che io mi distenda in parole in dar risposta alla degna vostra proposta. serdonati
alla distesa sue beltà cantare / può dar la volta indreto e puossene ire, /
, i-158: [il tenore] a dar sfogo al dispetto che lo rodeva e
/ non si adopra ori- volo in dar la fune, / il fatto confessò chiaro
gli aromi del cedro, più che dar forza nelle fantasie alle immagini deliranti del
vo'vedere i processi, / e dar le mie sentenze distillate. carducci, ii-1-176
abbia distinta l'opera o variata per dar sollazzo a * lettori e riposo all'animo
e non deve usar distinzioni, e dar nell'occhio, e discreditarsi. cesarotti,
debbono, nel premiare gli scrittori, dar sempre loro tali onori, o mercedi,
). disus. essere dissonante, dar suono sgradevole; cantare uscendo di tono
lo addolora. alfieri, 7-243: dar l'accluso foglio al cadetti...
in altro lato / amor non mi pò dar fin piagimento: / anzi d'aver
repentina distribuzione cauta sia e savia di dar dove bisogna, e non gittare.
ha quando un bene economico scompare senza dar luogo alla produzione di altri beni e
lei fecondo / non sa se debba dar più genti al mondo. bar etti
noi fu distruzione, si risolvette di dar fondo in una punta di quell'isola
= voce dotta, lat. disturbare * dar noia, molestare '. disturbativo
fianchi e alla coda degli imperiali, dar loro gran disturbi e gran danni.
, azione compiuta con l'intento di dar fastidio. petrarca, app.,
100: guardatevi col disubedire di non dar esempio agli altri, che siano essi
diseguale / a me al qual vuol dar donna reale. boiardo, i-15-17:
, 198: è ben buona a dar la salda / qualche po'di gelosia
udìa. muratori, 5-iv-94: volendo pure dar qualche saggio dello stile ditirambico, ho
siamo / stati a un dito per dar nel bargello. galileo, 1-2-340: li
hanno fatto nella loro gioventù, vogliono dar leggi et ordini a i loro figliuoli
e dittongare. 3. intr. dar luogo a un dittongo. = deriv
sillaba di eurialo, usano ora di dar lo spirito solamente alla seconda lettera.
attese di anni non bastano / a dar tempo di giungere a un momento. sbarbaro
osservare, protestandoci di riferirlo più per dar a divedere il modo col quale abbiamo
animo, a voi, che, per dar ragione a tutti, siete un uomo
uomo. vediamo un poco come farete per dar ragione in questo al padre cristoforo »
questione, ma di trovar temperamento per dar qualche sodisfazione a'spagnoli. a. m
: con esecrandi contrapposti, / oggi il dar del divino è cosa trita / agli
sembrami che la più utile forma che dar si potrebbe alle novelle letterarie sarebbe..
. ond'esce il dizionario mentale, da dar l'origini a tutte le lingue articolate
alle leggi, ad ogni cosa insomma dar nuovi nomi. de sanctis, 11-
ragione, / ch'eo tei convento dar ben dobbramente. = comp.
, 6-249: se lei non mi vuol dar de'suoi do- bloni, / dica
le quali docciano a sgorgo, per dar bere. burchiello, 28: stagneratti
dentro la manica / quanto basta per dar pascolo / quattro mesi a un naso sferico
dolorosa (una parte del corpo); dar dolore fìsico, far male, riuscire
il capo non duole: consigliare o dar conforto è facile. g. c
in su le piume, / ma con dar volta suo dolore scherma. cantari cavallereschi
ho anco taciuto, sulla speranza di potere dar qualche soddisfazione alla domanda di v.
sì fatto vaso, / come dimandi a dar l'amato alloro. capellano volgar.
è 'l tuo: se tu deliberi / dar donna al tuo figliuol -di che dimandi
lei, tornerai domane e non ci dar questa seccaggine stanotte. pulci, 5-4:
e batti domani, a forza di dar sempre del capo contro un'idea
per natale, non gli aveva voluto dar più requie. -raro. permettere
in mare. linati, 19-96: per dar agio al viandante di godersi la vista
al commessario viniziano in campo per volerseli dar in aderenza; e che il commessario
imputar sono / che quanto io posso dar, tutto vi dono. guicciardini,
né pesarlo. -iron. dar via, respingere, rifiutare (cose
... [galba] prolungava di dar il donativo a'soldati. tassoni,
doppiezza di creonte, e s'induce a dar veleno al fratello. de roberto,
s. maffei, 6-390: il dar però a queste nostre ciance quel prezzo
i bòtti subito andava di fitto a dar de la testa nel pagliaro.
dormi tat '; né il dormicchiare e dar giù del capo e tracollar che fa
pastor dormiglioso / collo spruzzo improvviso / vo'dar del lupo avviso. -grave
6. giacere immoto e silenzioso, non dar segno di vita; esser deserto,
-scherz. mandare a dormire: dar commiato, accomiatare, licenziare; lasciare
un albero, già non gli si può dar di dosso, che non si schianti
alle barbe del grano o dell'orzo, dar loro la dota. 6
mercato vecchio, si giunse persino a dar l'esilio a vocaboli che..
gran dottrina, e che il primo seppe dar rilievo ai dipinti. leopardi, 22-33
imputar sono, / che quanto io posso dar, tutto vi dono. abbelli,
giorni per fare i funerali / e dar di lor pietà giusti tributi. tommaseo,
mondo, io non esitai un momento nel dar la palma a quest'ultimo. sbarbaro
si crede, / non posson gentilezza dar né tórre, / però che vili son
della creduta vipera, a cui vollero dar vita e nome que'buoni scrittori.
, dove da coloro che a dirittura sanno dar giudizio degl'altrui componimenti è stimata la
conservarla o condirla; metter aromi; dar odore di aromi, sapore di droghe
montò su destro e drudo: / fèssi dar l'aste ed imbracciò lo scudo.
, 153: tu puoi alle cose vecchie dar grata novità, auttorità alle nove,
anche alcuno dubbio, dove mi posson dar noia, non con ragione, ma
prender la cosa dall'alto, e a dar alla materia ima tessitura alquanto più solida
luogo a incertezze, a indecisioni, dar motivo di dubitare. bartolomeo da s
mondo, coll'unica preoccupazione di non dar troppo a divedere il mio fisico contento
; controverso, discusso; che può dar luogo a obiezioni, a riserve.
; anzi, questa è la maniera di dar credito ad un'opera. varano,
(247): l'aprirsi e 'l dar del ciotto nel calcagno a calandrino fu
. s. maffei, 6-390: il dar però a queste nostre ciance quel prezzo
, ove lo h, si pone per dar polso a quelle due consonanti, e
sarpi, vi-2-99: non è lecito dar ricetto a'marrani vivendo publicamente all'ebrea
scrupoli. baldini, 4-55: a dar le vivande col loro sapore naturale il
in verso dove è difettivo, senza dar punto occasione ai movimenti dei corpi a cui
i-450): ella non sapendo dove dar del capo, poi che cose assai ebbe
lista a ciascun sua ragione / di dar le piace e fa sì che astrea /
. xvi). testimoni, e dar anche l'eccezione a più d'uno.
l'esercito suo ceser dispone / a dar l'assalto alla novella luce / e
sarpi, vi-1-10: sarebbe stato bene dar sodisfazione al pontefice col rimettere il carcerato
: tutto l'errore sta nel voler dar al prelato potestà sopra le cose temporali,
se d'ogni cosa tu dovessi in giudizio dar conto: fabbricare fuscello a fuscello,
io vi passai, si cominciava a dar ordine di popolare et a edificare la
. 2. figur. atto a dar buon esempio, capace di indurre al
risoluto per istoccarlo, quando io volsi dar drento colla mana, 10 fui preso-da
= formato sul lat. eciére 'dar fuori '(cfr. edito).
, part. pass, di edère * dar fuori, pubblicare '(dalla prep
ha due grandi uffizi: i° di dar mano allo spiegarsi, al rinvigorire, al
altri due, gli assessori effettivi, potevano dar dei punti, per furberia, al
le volte arse e fumanti, / per dar effetto a quel c'ha nel disegno
altro mancasse, pieno e assoluto bene dar non potere? ma allora farsi bene,
la loro efficienza reciproca, e di dar così, per ora e finché qualchedun
recto. caro, 12-ii-286: volendomi dar notizie d'altre medaglie scrivetemi sempre tutte
la duchessa a starsene in letto e dar la voce che alquanto era indisposta;
, ii-974: gli antichi non ardivano dar principio alla navigazione prima del nascere eliaco
attico, sforato da occhi ellittici per dar luce all'interno, sorregge la cupola.
cominciò la prima cosa a sgrugnare e dar certi bottoni alla donna, la qual facendo
prima e dopo una corsa, per dar maggior elasticità e forza. =
occupazioni del fóro e al travaglio di dar l'ultima mano all'opera, si
, il fondo monetario intemazionale avrebbe dovuto dar ordini vincolanti alle banche di emissione ed
o qualche empietà bestiale, basta per far dar gli sciocchi e la canaglia nelle più
uso neutro. ariosto, 5-6: dar la morte a chi procuri e studi /
solo tu, iesù, li pòi dar posa / ed empiere tutta siia bastanza
che trova, / che non ne pò dar prova, né con lengua narrare.
posseduti da'secolari, abbino tentato di dar nome di enfiteusi alle ragioni per le quali
s. illu strissima a dar per mia parte l'enorabuena de'nuovi
dessi fuori in qualche enor- mezza per dar loro a divedere quanto poco mi calesse
di tempo e a cose prospere si potrebbe dar vita ad entrambo i progetti. d'
s'el poeso l'un a l'altro dar de morso, / el ge manjaria
le mura in qual parte aperte, per dar luogo agli entranti, dovessono rimanere.
è 'l tuo: se tu deliberi / dar donna al tuo figliuol. -di che
i punti accessibili, le fessure che potevano dar adito a introdursi. -figur
ma poi, po forte troppo om dar tristore: / maggio con- vien che
tendette ad esaltare le passioni, a dar loro impeto, forza, entusiasmo, riguardandole
della religione, inette senza dubbio a dar luce alla storia. soffici, v-3-15
le frasi di 4 vivamente pregare a dar alla stampa -un libro che procurerà tanto
: questi scrittori unitamente s'ingegnano di dar al papa epiteti divini; per il
, i-84: fece con grande apparecchio dar ordine di celebrare i giuochi consuali in
visitato nelle dogane, si accomodano a dar riscontri ben chiari dell'identità delle loro
pecore. ginanni, 1-209: volle dar parecchie effigie o immagini del vero aconito
solite voci sparse da castel rodrigo per dar erba trastulla ai poveri fiamminghi, per animarli
l'eredità come fusse piaciuto loro e dar al figliuolo quella parte che li fosse
, feroce, che si compiace di dar pene e tormenti (e può avere
achille e di patroclo, niun'altra potea dar materia di poetar più eroicamente. carducci
si crede, / non posson gentilezza dar né tórre, / però che vili son
un rimedio di tanta efficacia non vorrei dar luogo ad errori funesti. carducci,
avuto volontà di fare eruzione, e dar sopra uno de'nostri campi. pascoli,
e quel continuo esercitar la pazienza, quel dar così spesso ragione agli altri, que'
troppo essere commossi, e parte per non dar maggior fomento e calore alla causa degli
, com'è de'cortegiani, volle dar a divedere ch'e'facea conto del poeta
e sfuma. monti, x-3-310: per dar vento all'infiam- mato petto, /
. ant. respirare; prendere aria; dar fiato. -anche al figur.:
lipari, mongibello e vesuvio, per dar qualche esalo al fuoco ch'entro la terra
sua pietà quella mercede, / che dar non le poss'io, rendanle ognora
vi-1-19: non differirono molto li elettori a dar perfezione al suo carico, ma il
fendette ad esaltare le passioni, a dar loro impeto, forza, entusiasmo,
notte perché giusto in quei giorni doveva dar l'esame di patente. gozzano,
od un legno. / così per dar ricetto a novo essame / d'api
i dovuti ed usati esaminamenti per non dar materia di sparlare agli avversari. segneri
seggio, / per vita al mondo dar restasti essàngue. l. saiviali,
segneri, iv-88: prima di dar nel punto una volta sola, aveano
dei rosolacci, sono andato adagio a dar l'acqua non tanto perché la polla
-prendere, cogliere all'esca; dar a mordere l'esca a qualcuno:
alma, / che ne solea già dar riposo e calma, / pria esca,
una passione, ecc.): dar nuovi motivi a disordini o a passioni,
corsica, come se avessero a cuore di dar esca al fuoco, che già covava
fieno in mezzo all'aia / come a dar esca al fuoco dell'agosto. quarantotti
1-ii-258: i newtoniani vorrebbono a un tratto dar l'esclusiva a tutte quelle sperienze che
nel bel sereno della vita non si dee dar luogo all'importuna nebbia della menzogna,
d'altre macchie lorda, / sì facilmente dar possi di piglio. caro, 3-94
libertade / spettacolo di umane ostie esecrate / dar le furie, e crollar truce la
526, teodorico fulminò un decreto per dar le chiese de'cattolici agli ariani; ma
licenza ecclesiastica. marino, 336: per dar commodo tempo / a l'esecuzion del
aventi forza materiale d'esecuzione, dovessero dar più gelosia del regime municipale? b
i-108: teodorico fulminò un decreto per dar le chiese de'cattolici agli ariani; ma
esbiend'io l'ale, / per dar forse di me non bassi esempi.
credi monti, v-505: ciò può dar luogo a una nota sopra il animai per
questo disgraziato paese, siamo tenuti a dar l'esempio. -portare una prova
bene che la croce, destinata a dar terrore ed esempio, sia rizzata dove
. o privilegiati medesimi debbano ogn'anno dar nota di tali famiglie esenzionate. leggi
convenevole a simil natura, né solamente dar loro pane a bastanza, ma esser-
a far raccolte; ma sbagliarono a dar quelle raccolte per tanti evangeli di estetica
quel continuo esercitar la pazienza, quel dar così spesso ragione agli altri, que'
bon cortegiano, ma non se gli pò dar esercizio conveniente, altro che di pascer
egli minaccia, non pigliando quella che dar mi vuole, di eseredarmi.
del mercato vecchio, si giunse persino a dar l'esilio a vocaboli che..
né apparente né esistente, che possa dar sospetto d'oppressione. muratori, 5-i-129
1-iii-492: s'era anche proposto di dar mano energicamente e più sollecito a una
con gli atti della persona si può dar segno dell'interno esitare. fogazzaro, 7-54
: aprì fosse di scolo, per dar esito alle acque piovane, sanò dalle
quando l'erbe son piccole, faccisi dar [l'acque] cascando in su
fermo. sarpi, vi-3-249: il dar al papa una esorbitante e spaventevole autorità
servirsi, con cui s'avvezzava a dar regola alla voce, secondo che più opportuno
essorti ad ingiuria, perché s'usa dar animo non a quei che ne son lontani
-esprimere pienamente le proprie facoltà, dar loro libero sfogo; aprire il proprio animo
espedito 11 valersi di questo mezzo, dar animo e forma a questa moltitudine così
, inf., 28-48: ma per dar lui esperienza piena, / a me
uom di più eccellenza / non potesson dar l'arme esperienza. -dare esperienza
altre mani... per non dar materia a'maligni suoi emoli di
pubblico italiano perché troppo costose, potrà dar luogo ad un disinvestimento. pea,
italia, intenti a ripulire e a dar armonia alle loro particolari favelle, non
che precede il sonno, farneticava senza dar noia a nessuno, a voce di
vocaboli maestrevolmente disposti con naturale artifizio può dar ai sentimenti un'armonia fluida, espressiva,
fu considerato dal senato che non conveniva dar una total ripulsa ad un ambasciatore mandato
feste? caporali, ii-13: fattasi dar la lira, intento e fiso /
, o diodario, del mio tardare a dar risposta alla tua desiderosa richiesta, perché
per finir d'espurgare questa città, di dar lo sfratto a un'altra, che
lor natura, e che non si può dar loro. p. segni,
de'nostri cristiani, volentieri per dar testimonio della verità, a novi supplici
di questo credo veramente che sia difficile dar regola alcuna,... essendo che
13: pensarono [gli uomini] dar essenza ad una delle... qualità
pena mi convien far versi / e dar matera al vicesimo canto / de la
321): son io l'uomo da dar pareri al signore zio! leopardi,
suonar comi e trombette, / a dar di sproni ed a schioccar la frusta,
senza una cerimoniuzza d'entratura e senza dar campo alle tue sensate risposte. ma,
di più di quelle ch'io dico per dar al mondo questa notizia in tutta la
il modo di esternarli degnamente, di dar loro la forma propria. soffici,
artista. si spassa sulla moltitudine a dar colpi estetici. carducci, iii-24-281: la
cattaneo, iii-4-294: si videro alcuni dar colle mani loro il foco alle proprie
e che i vizi de'professori servissero a dar poco buona estimazione all'arte. goldoni
dei principi, non è altrettanto che il dar del bugiardo a un breve accettato da
veneti con minacce nella vita, e con dar in cambio semplici ricevute, quantità esorbitanti
ii-235: egli stesso non sapeva che dar ragione a quanti storici e a quanti
vocaboli maestrevolmente disposti con naturale artifizio può dar ai sentimenti un'armonia fluida, espressiva
leti, 5-iv-695: sarà bene di dar qualche notizia più particolare a quei che
mio!... / non mi dar l'estremo addio / ché soffrirlo il
pensiero, m'ha levato il poter dar effetto ai miei disegni. linati, 16-115
temo, / né posso ancor giudicio dar qui saldo, / che non si vuol
, dall'intima natura ', poi 4 dar forma esteriore, ridurre in atto '
.. come vivo sole, / dar lume a questo e quell'altro emispero /
indarno osa la mia spenta facella / dar lume al sole: indarno si ragiona
capacità o incapacità di unirsi e di dar luogo o meno a fenomeni di riproduzione
i princìpi d'un etimologico universale da dar l'origini a tutte le lingue morte e
i princìpi d'un etimologico universale da dar l'origini a tutte le lingue morte
uomo da levarsi il gusto, per dar ragione alle vostre bizze accademiche,
fluidi. -figur. sfogarsi, dar libero sfogo all'animo. caro,
carducci, iii-24-442: tutto questo potrebbe dar la misura di qual resto di ferocia e
burocr. sbrigare, eseguire una pratica, dar risposta a un voto, a un
dar a sacco le chiese ed i beni ecclesiastici
a far raccolte; ma sbagliarono a dar quelle raccolte per tanti evangeli di estetica
figur. manifestare (un sentimento); dar libero sfogo (a una passione)
, badare all'andamento degli esami, dar evasioni a professori ed alunni. comisso
7-286: con quella commediola egli sperava dar a bere ai gonzi di non essere un
male, / el qual è posto per dar a dio loda; / secondo in
maligno che nella fabrica dell'uomo ardisca di dar colpa alla natura ch'ella pur un
agire; attuare progetti o opere, dar opera a programmi, intenzioni (con
d'ogni cosa tu dovessi in giudizio dar conto: fabbricare fuscello a fuscello, economizzare
ora spada alla mano / quinci gli voglio dar soddisfazione. baretti, 1-123: noi
, se la faccia può del cor dar fede, / tutto benigno e tutto era
: indarno osa la mia spenta facella / dar lume al sole: indarno si ragiona
guance asciutte; / solito sempre a dar la baia altrui, / che sapea tutti
milizia, ii-69: possono anche gli arabeschi dar nel comico. dieno facezie leggiere e
. persona magrissima, che sopporta senza dar segno di sofferenza, dolori fisici,
ariosto, 1-56: il miser suole / dar facile credenza a quel che vuole.
se nulla in questo sonetto mi dovesse dar fastidio, io ci averei voluto un
occasione che qui si volesse pigliare di dar alcun nuovo testimonio di stima verso v
riducono ogni critica alle parole, può dar ragione di credere a un equivoco.
con la lontananza fu parimente sforzato a dar luogo all'avversità della fortuna. moneti
, il papa non potrebbe in alcun modo dar facoltà al secolare di giudicarli. m
la maniera 'far facoltà 'per 'dar facoltà ', sebbene adoperato nella lingua
fumo infingardi e fagnoni / a non gli dar so- progni cibo il vanto.
] senza tardare, me a me dar sentenza; / tener me disleale, /
/ né no m'è a piacimento / dar lodo a chi commette fallisióne. p
mai l'udisse / un dì me faria dar de'calci al vento. bandello,
l'altre in un fascio, per dar loro fuoco e fare un bel falò a
; scese e comprese ogni cosa senza dar tempo a ripari la furia sua; e
, 1-135: il detto mastro, volendone dar quattro ad un falogia dal contado d'
un concerto / ove ogni bocca a dar mottetti è nata, / ove un falsetto
bettinelli non avesse pur egli seguitato a dar del suo alle raccolte per tutta la
è pazzia a por molta cura 0 dar troppo credenza ai sogni, perciocché quasi sempre
, dovunque ella si tocchi, può dar due suoni diversi, misti e confusi
: preso il salto in falso, nel dar giù, si stravolse e dislogò un
occhi miei, / tutte lor forze in dar fama a costei / avrian posto.
, tr. ant. e letter. dar fama, onorare; divulgare le azioni
in fasce. battista, vi-3-59: per dar qualche ristoro alle sue fami / apollo
dal funereo lutto / alla sua famigliola a dar conforto. tasso, 20-25: l'
famiglia- rizzare con que giovanotti che soglion dar alle veneri, e non alle minerve
vanvera. varchi, v-54: * dar nel fango come nella mota ', è
e per quella disceso, incominciò a dar mano al fangaccio, a pulire il fondo
v. galilei, 2-112: voglio dar fuore una scelta concertistica di forse cinquanta
sovente. -rompere la fantasia: dar noia, dar fastidio, tediare,
-rompere la fantasia: dar noia, dar fastidio, tediare, importunare.
-è vero -può creare e inventare e dar volo alla sua produzione fantasiosa, ma
bacchetti, 5-123: si rimproverava di dar corpo e credenza a torbidi fantasmi, a
, coraggiosa. -fare il fantino: dar prova di coraggio, di ardimento.
e'non m'è mai piaciuto / dar ricetto a pettegole e sgualdrine [fantasie]
fardellóne. caporali, i-45: fece dar ne i tamburi e fu bandita /
, / non fare. gli vo'dar, non mi tenere. grazzini, 4-42
. ariosto, 25-15: falerina, per dar morte ad orlando, / fè nel
a voi più cheta e più riposata udienza dar voglia, che a noi non ha
cinque canti, 1-105: fe'dar le vele al vento, e venne a
come si farebbe a spender quattrini per dar cattedre alla gente? = voce
udire lezioni d'alta filologia, ma dar saggi di stile. carducci, ii-18-156
stanno muti e muti un pezzo, per dar fuori poi tutt'a un tratto con
mai, ove per contrario, per dar pasto a qualcuno, smascellatamente rideva d'
voi medesimi colle proprie mani? di dar loro l'essere colla pietra filosofale,
caio, col suo filosofeggiare e non dar corso rapido all'azione, perdè terreno.
debbono, nel premiare gli scrittori, dar sempre loro tali onori o mercedi,
chiamano corone. / i doni che suol dar chi vien da roma / son questi
4 luglio 1789. né si può veramente dar biasimo agli americani di aver abbracciato,
con la forza e con l'ingegno / dar fine al nostro sempiterno regno.
dà in questo modo. cominciando a dar primamente la sua fine a tutte le
, il critico d'arte si deve dar pensiero unicamente al fine di respingerla come
(123): piacque alla reina di dar fine alla prima giornata. livio volgar
con una certa alzata di muro coperto per dar lume a stanze, le quali per
. papini, 71: per dar lume alle stanze a tetto delle case,
(praticata in una parete, per dar luce, aria, comunicazione). si
, finto). far credere, dar a vedere (mediante parole, atti,
altra voce, forse a fine di dar modo più agevole alla rima. tolomei,
, / ch'a monti può legger dar mutamento, /... / e
. / e qual più vivo par dar finimento. -dare finimento, dare
d. battoli, 40-iv-188: era sul dar l'ultimo finimento a un maestoso tempio
: non ha potuto [galileo] dar l'ultimo finimento alle sue scoperte meccaniche
astronomiche. gioberti, 270: per dar finimento alla libertà, uopo è che lo
sta a cuore, si è di dar pulimento e finimento a quel che nella
, 61: 'finire',... dar compimento e perfezione,...
e quietato del tesoro / che dovia dar pe 'l padre, ch'era al
quali, con mostrare buon desiderio e dar sempre speranza di futuro, bene seguono
e batti domani, a forza di dar sempre del capo contro un'idea,
la cagione, / busse e mazzate fa dar in finita / a tutti alla partita
campanella, i-94: altamente seguita a dar la differenza tra noi e dio, dicendo
/... / fino a dar tempo al tempo; oh padre mio,
. idem, 9-460: e poi dar voi finocchi, / e agli ammalati 'l
faccio io, / che, per dar fede a ciarle, fui tradita, /
scrivervi queste poche righe, pregandovi a dar quel credito a lettere finte che elle
finzione che così ricercasse il servigio di dar loro la mostra in luogo vicino al