potuta praticare da loro l'esecuzione senza dar di piglio a mezi straordinari e distruggere
moderno. monti, xii-6-23: per dar luogo alle vostre toscanerìe e ai vostri
cosa accusato, non potendo per quella dar mallevadore, convenne che andasse alle stinche.
rettori di treviso, richiedendoli che dovessero dar la guardia della città in mano di
(perderla): familiarmente vale 'vagellare, dar nel matto'. bocchelli, 18-i-299:
, la vendita dei loro scritti, è dar prova di irrimediabile ingenuità =
, 4-i-173: dovettero i primi poeti dar i nomi alle cose dal- l'idee
le pitture alquanto sinistre da maneggiar in dar loro la vernice in certi luoghi,
sinistro, di cui ancora non mi so dar pace, smarrii la lettera nel portarla
bon viazo. - mo me voli dar altro? - tobèli o lassèli, no
legate / con fune sì, ch'io dar non possa un crollo; / e dove
menzogna, / sofistica apparenza, / dar sovr'altrui sentenza. parabosco, 2-4
èi averne punto, per non dar suggetto al rimprovero. crudeli, 2-152
i vocaboli omerici... possono dar soggetto di ricerche moltiplici alle varie classi
di poco nome, m'ha persuaso a dar alla luce molti di que'suggerii ch'
egli tempo sino alla mattina seguente a dar copia delle strofe accennate a'petrarchisti che,
senza industria e fatica, eletto frutto / dar, se a cultura non soggiace in
imola dal cui soggiogamento aveva destinato di dar principio alle sue imprese, si trasferì
come chi vuol guatare, e non dar sospetto. pascoli, 734: hyllo montò
: quello in cui i torinesi possono dar lezioni è la civiltà e la cortesia,
: / vavvi su destro e sappi dar la soia. lorenzo de'medici, ii-300
, v-52: fare le paroline è dar soie e caccabaldole o per ingannare o per
7-iii-363: anche i modenesi dicono 'dar la soia e soiare'... vuol
. pascoli, 1464: non fo per dar la soia, ma potrei / te
andava io solcando nuovo lito / per dar lo 'ngegno ad cose non intese. garisendi
soldaterìa ch'ivi soggiorna ci sarebbe bisognato dar nella secca dentara, ch'ivi è
tu fuggi datone in kaki a dar la buona sera o la buona notte alla
bembo, 10-ix-481: la signoria non suol dar soldo a niuno, se non a
che possi un soldo / far per dar a costei? -femmina a soldo
, già detta na- banzia, per dar compimento alla sua solenne coronazione e giurar
: or in quest'opera dovea gesù cristo dar al mondo solenne testimonianza della sua divinità
quasi del pranzo, né volle, per dar tempo alle preparazioni che si facevano per
creduto fu, ché 'l miser suole / dar facile credenza a solenòma, sm.
è il provvisorio solidificarsi delle filosofie per dar luogo al pratico agire...;
vuoti ed a cassa, perché destinati a dar ricetto alle più rare e pregiate piante
dell'aria balsamica de'tuoi colli sia per dar tuono ai tuoi solidi, sia per
ispiegare gli interni sentimenti del cuore, dar cognizione al popolo del proprio carattere,
solitario si spegnesse nel suo cuore per dar luogo ad una passione più viva e
vita dura e aspra e solitaria, per dar fortezza alle menti de'fedeli e per
, dal duca e da chiappino sollecitati a dar quanto prima potevano tutte le terre sgombre
di vedere la sacra unzione, senza dar segno di perturbazione alcuna. casalicchio,
rovente. -solleticare le gengive-, dar da mangiare a dosi molto piccole.
od il paese. oscura / giocoso dar solletico / la soffrente natura. de sanctis
d. bartoli, 2-2-384: il dar che fece in sollevamento de'poveri nella
di carta provvision solenne: / e per dar luogo al giusto e insieme al vero
non far dotto, espor testi o dar silopo. cesari [imitazione di cristo]
abboccarmi con loro prima di partire per dar loro qualche ragguaglio in proposito; e
voi cercaste in sollevato stile, / dar la lode maggior che si potrebbe / a
preso di levar cento mila scudi per dar sollievo a'poveri, tassandosi ogni consigliere
mali ed il poter non ebbe / di dar sollievo alla sua patria terra, /
terra è come curare il prossimo: dar sollievo ad un vivente ammalato.
di rame, onde gli asparagi possino dar su solli solli. 2.
parte sola -la concettuale e sistematica -può dar la speranza... d'un totale
non bisogna / scioglier la soma e dar la volta al sacco, / hanno
scartabello ogni libro ed ogni autore deve dar gli esami. / e volto di trattati
a seco, se n'andava a dar pene cotante. cavalca, 20-41: un
in su le piume, / ma con dar volta suo dolore scherma. andrea da
cesarotti, 1-vi-300: simigliantemente, volendo dar sentenza sui vari sistemi dei critici in
da sé. guinizelli, xxxv-ii-453: dar allegranza amorosa natura / senz'es- ser
scritti, somario, istromento, / dar un'occhiata a'miseri processi / portan via
nova pena mi conven far versi / e dar matera al ventesimo canto / de la
/ sommesso aprir la porta, / dar un'occhiata e ratto scappar via.
la di cui struttura, oltre il dar continuamente lo spettacolo di un fuoco sempre
nievo, 1-383: io vorrei a dar ragione a mio nonno ed a rossini,
arrivato vitelozzo..., nofrio facesse dar gnoli, 1-141: la campana suona l'
s. v.]: sonettare': dar la quadra, canzonare. -recipr.
più sonora e caricata maniera che dar si possa; e la maschera che mi
soporifera. bacchetti, 18-ii-220: non mi dar più di uelle dense e soporifere bevande
machina chiamata soppressa... serve per dar il lustro e levar alcune pieghe alle
questo matrimonio e non se ne potea dar pace. pellico, 2-369: tutti taciamo
. melzi, iv-4: chi va a dar sopra un quartiere, deve prudentemente pensar
liberarsi di quell'irrequieto che cominciava a dar loro dei sovraccapi. 5.
potestà del tutto, altro che di dar l'ultimo supplicio. citolini, 324:
da tante nezze sopraffatto, / né dar più tanti incomodi volendo, / mi
, / bada... non gli dar retta, / ché costor che girando van>el
di gran dolcezza, / a cui degnasse dar sol un sembiante / passerebbe di gioia
ma per malvagità e fraude e per poter dar danno al della poesia rusticale
: è troppo pernicioso alle corone il dar occasione d'equivocare a'sudditi l'auttorità
già. pianterò qui la fisciva bollente per dar mano a voi ». -in
soprasessoria dell'imbarco di sua maestà per dar luogo al negozio. de luca,
, / gli vada in sulle forche a dar la spinta. amenta, 1-81:
, / è speso degli amici in dar ricordo, / chi a l'un guerrier
trattar accordo, dobbiamo onorevolmente ricevergli e dar loro buone parole, per arrivar sopra di
segni, 7-40: e'non si posson dar più forme sostanziali d'un soggetto solo
. gazola, 1-28: sopra tutto dar ad intendere agli ammalati di voler
oltre l'onorario, ella mi debba / dar sorbetti e caffè, / zucchero ed
, e'fu da ultimo chiamato a dar le leggi alla patria. sorbottóne,
, / le quai sordo ne stridono e dar segno / mostran d'aver quella rugiada
degli eterni giudici, e non vi sapea dar volta, col pensiero ondeggiante, che
s. v.]: sorgere è dar fondo, cioè mandar l'àncore in
genovese, 1-1-262: a far ben no dar soriomo / ni aperlongar a l'endeman
: e da voi solo, / né dar premio potete altro più bello, /
di noi che non si sdegni / di dar guglielma a lui con lieta sorte.
/ stender pria si dovesse, e poi dar volta. / indi, sortiti i
sortita, del successore, e vorebbe dar la nipote palatina ad un giovine pren-
78: giova parimente questo castigo nel dar indietro il cavallo ed in tenerlo sorto
l'obbligo di mostrare, anzi di dar copia del lavoro fatto da lui al sorvegliante
cavaci e feizò in gagliarda sospeccione di dar ricetto a'padri, avvegnaché il fatto
se l'autorità sua fosse bastevole a dar riparo ad ogni incomodo che per la morte
. bernardo, lii-13-404: il non dar causa a'turchi e il negoziar
accorsero subito le galee più vicine a dar soccorso alla misera reale. dottori,
giustinianeo, 27: sol per non dar sospeto, / sto lontan dal mio dileto
con passo lento e impaziente, quasi per dar tempo che nelle spighe asciugasse un sospetto
uomo di genio sospettosissimo, cominciò a dar orecchio alle relazioni di certi maligni che
attorno, alla fine si risolse di dar luogo e fuggire. alfieri, 1-211:
per le scale, 7 senza dar tempo al tempo o pigliar sosta, /
tu darai sosta, / mi verrai a dar la vita. mazzini, 66-147:
che non possono urinare: guarda non dar la substancia, perché nuoce molto al
discorsi di cose vane, non arrivino a dar nel segno delle vere e delle sostanziali
è cibo non delicatamente condito per solo dar gusto al palato della curiosità, ma sostanziosamente
prender la cosa dall'alto e a dar alla materia una tessitura alquanto più
essendo sostenuta dall'altra, non può dar luogo con la conveniente prestezza. galileo,
e pazienza solita gli farà al fine dar giù e ridurre anch'essi ai termini dell'
per mi sostenuto fin ch'io andassi a dar ricatto. roseo, 9-59: vuol
pretesti onde sostituirgli ai veri motivi e dar alla propria accusa un qualche colore di
italia un filosofismo astratto il quale pretende dar fondo all'universo e sostituire definitivamente la
minerbetti, 4-i-299: ricordatevi di non dar a un subietto vivente quello che e'non
giovane, 9-284: -sia costume di dar qui sepoltura. / -sotterrati son qui
: / splendeli al su'diletto, dar, sottile. novellino, 9 (27
scamozzi, 1-89-28: si suol anco dar la fattura solamente sopra a'capi
perciò che questa settimana tocca a me dar principio a l'ore. io tornerò subito
vico, / che sì leggiadramente / parea dar loro [uova piene di acqua profumata
a una lingua minore, dove più liberamente dar vita a un sottomondo regionale o rionale
opera di somma perfezione cristiana il vendere e dar a'poveri, adesso questo sarebbe sottoposto
pieno / e vò far festa e dar lor gran tesoro. pananti, iii-28:
1-277: il re ai francia si obbligò dar a'fiorentini pisa cum tutto il resto
priego quanto posso... a volermi dar notizia di ciò o mandarmi la copia
divenir tale, che non si dovranno dar altro pensiero che di far cercare il
gadda, 6-102: annaspava co le mano dar sotto in suner profumo de quer mucchio de
a danno dei loro mariti, non potranno dar luogo che a riparazioni civili. cassieri
questi lasciar la lancia e agli altri dar l'arcobuggio et esercitarli soventemente. cesari
: a quei che stanno comodamente non può dar il cuore di soverchiar la patria o
presume, / tutti a schiavi tener, dar legge a tutti. moretti, iii-
venire considerando che il figliuolo non può dar lode né far carezze al padre che
superchierìa? monti, iii-62: trattasi di dar fine ad una crudele soverchieria,
seguirò del modo di ben correre e del dar la mossa a due che corsino insieme
. pirandello, 7-612: per non dar spettacolo soverchio a lor signori di tutto
. alfieri, 5-46: tempo è di dar fine a questo pur troppo già soverchio
: sente [romano romanelli] che dar forma definitiva alla mota o togliere il
croce, ii-7-189: forse soverchio indulge nel dar rilievo ai luoghi, alla politica,
era suo primo e sacro dovere, il dar mano a chiudere alle potenze europee questo
. frateili, 5-194: a dar quell'impressione d'un materiale narrativo da
caccia ha da fare un soprastante e dar ordine che si mettano le reti.
de la radice de la lingua, per dar esito più ampio al fiato che fa
ha sforzato l'integntà dei buoni a dar fede a la falsità dei tristi. tasso
confusione delle due schiatte a cui potevano dar luogo i matrimoni. palazzeschi, 1-343
e per condottieri, se t'hanno a dar qualche cosa, aspetta la rassegna,
foscolo, iv-420: dunque potrò io dar leggi al mio sangue che fluttua rapidissimo
ii-1-32: poi fece a l'altra gente dar licenzia, / incontinente la sala se
uomo di genio sospettosissimo, cominciò a dar orecchio alle relazioni di certi maligni che
disgiunto / da la sua mandria soglia dar lo spaccio. passeroni, 1-42: per
v.]: 'spagliare': traboccare, dar di fuori. 'spaglia la péntola'.
, se non quando io esco a dar gli ordini del pane, e pur anco
a sparir via, per non dar sedere a chi viene. 9
60: diceva che saettava alle spalle di dar forma alle spalliere delle sedie..
di que'castagni lassue anco più. dovette dar indietro, e fece una pozza della
., 6-533: io non te viedo dar li cavelli a fir pet- tenadi in
, al medesimo vostra signoria illustrissima pò dar quelli che mi voi favorire mentre si
chi. /... / dar per collezion venti ducati / si guasta il
bembo, iii-637: quando, forse per dar loco a le stelle, / il sol
cosa sparita. faldella, i-4-162: un dar di piglio al tesoro pubblico, senza
dipitture e colori necessariamente ebbe un effetto di dar risalto alla nudità delle pietre e dei
sparmia la soa gente / e no voreigi dar ro (diplodus annularis).
, 6-78: vedete quanto sia facile il dar torto ad un poema senza leggere il
baldinucci, 9-viii-179: volle anche bernardino dar saggio di quanto valesse nello studio delle
foscolo, vi-280: minacciano e gridano per dar peso alle loro inette tragedie, di
inconcludente. cebà, iii-54: il dar seccaggine è uno spasseggiamento di lingua.
fornicaria donna, in tutti i cantoni a dar spasso e piacer i te.
ii-971: ora la febbre non faceva che dar corpo e colori a una fragile ipotesi
saettò con detti / brevi e col sol dar moto alle parole, / chiaro fu
64: ella rispose: « non ti dar spavento, / ché ancor più contento
, iii-55: a me non va di dar la vita per questi pochissimi, né
: salita poi in barca, fé dar de'remi in acqua. parve che quel
della repubblica ne'maggiori rischi di essa dar in guisa le commesioni libere ai suoi capitani
frate, senza avvedersene egli, a dar modo che il piacer di lei avesse intero
/ venne quasi per farvi residenza / e dar l'ultimo vale al mondo cieco.
alla mia bontà, e in cambio di dar nella mia persona, hanno dato in
: questo luogo,... per dar comodità alle non deve essere ragione
, sparti sopra le candide chiappino sollecitati a dar quanto prima potevano tutte le spalle;
dimane, poiché lo stragualcia mi promette dar oggi spedizione alla burla. mascardi, 167
... che a me pareva il dar fine alla spedizione de'curati e mansionari
e compagnia sudavano le ultime camicie per dar la spinta al carrozzino delle convenzioni ferroviarie
matteo correggiaio, 38: padre naturale, dar conforto / vogli con tua virtù,
ove si attendeva a spegner i lumi e dar sesto al mobile. leoni, 639
... non poteva farsi ardito di dar consigli 'apertis verbis'ad un gentiluomo
complimento, / e per non mi dar l'aria de'pitocchi. pareto, 678
come la maggior prova, che per me dar si potesse della mia capacità. botta
cioè di consumare l'infinito universo per dar ragione di quattro macachi che impidocchiano la
, ripigliò il mercatante, « non dar loro così spensieratamente e largamente questo sacro
cara e preziosa luce, / se per dar luce al mondo il ciel vi elesse
vertute / altrui non può coregger né dar luce. petrarca, 35-7: negli atti
celebri accademici del cimento, i primi a dar l'idea del vero metodo di sperimentare
impresa di qual si vogli fabbrica, dar prima notizia della spesa di quella,
per cagion delle nuove sette e di dar rimedio opportuno ai disordini de'debiti con
spesa, vi conforto a dovervi animosamente dar principio e con ogni diligenzia a seguitar
volgar., 13-10: la spesa per dar mangiare a li truffatori è perduta.
7-1-3: chi dà spesa, non dèe dar disagio. serdonati [tommaseo]:
. marino, 1-14- 339: per dar al mesto giovane soccorso / [il cavaliere
de gente. delminio, 2-58: per dar (per così dir) ordine all'
dalla morale, a questo preciso fine di dar norma a tutte le azioni umane spettanti
senza che si spetti a voi il dar tale sentenza. tommaseo, ii-165: le
xxx-10-87: s'io pensava a'miei sospir dar loco, / d'ogni opportun disio
, o vero da tappetto, senza dar più noia o ricadia e tórre o spezzare
farò pur qui breve dimora, / dar di vista alla carta / che 'n testa
de'genitori, avrebbe in pensiero di dar fuori prima questa seconda che la prima
loro ideologie, e anche dall'intento di dar lavoro ai disoccupati invernali.
, iv-166: al proposto pensai di dar lo spiano. /...
a basso a spiantar l'idolatria, a dar leggi a'popoli, ad insegnare i
, 769: tutti, attenti per dar segno del rubatore, ragguardano esattamente quanti
prìncipi così alti seguitasse e aiutasse a dar la buona forma alle cose della religione,
le lunghe, non aspetta la frutta per dar loro la stura. bacchelli, 10-36
ha che due scopi: mangiare e dar da mangiare. = voce dotta
fiat, 816: il presidente fa dar lettura dal segretario del bilancio generale fiat,
e non corrano con l'ali spiegate a dar moto alle loro azioni e deliberazioni.
spifferare al fattore che mi aveano veduto dar un bacio alla contessina pisana, o portarmela
sono terreni stracchi e non gli ponno dar polso a spigar bene. pea,
, 1-5-428: questa sarebbe maiuscola, di dar le donne a fitto e a pigione
far saggio delle vivande, come avesser a dar giu- icio della valentia del cuoco.
galanti, 1-ii-481: non sarà inutile dar qui in una nota l'elenco de'semplici
a. bonciani, lxxxviii-i-306: per dar luogo a quella pena ria / ed
/ gli vada in sulle forche a dar la spinta. -pressione verticale esercitata
: le braccia... possono anche dar pressione all'acqua di dietro, per
14-21: se i miei vivi desideri potessero dar la spinta all'impressione del primo tomo
d'un gran spintone / il fece dar a terra un stramazzone. nievo,
nella grossezza del fasciame dei ponti per dar luce alle parti sottostanti. 9.
che suoli intendere et udire / e dar rimedio ai miseri mortali, / soccorso e
spero che allo spirare della prossima primavera possa dar compiuta la tanto attesa primizia. bacchetti
, / spiritello volante, / per dar riposo al cor t'alzi a tutt'ore
spirito di questa nazione, capace di dar conseglio a molti ed attivo in ogni
l. donato, lxxx-3-371: ella con dar segno non solo di memoria (rispondendo
sillaba di eurialo, usano ora di dar lo spirito solamente alla seconda lettera.
seguitare il corso della vittoria e non dar tempo col fermarsi ai nemici di riprender spirito
spiritoso e poetizzi, / per sollazzare e dar gusto agli amici / della nostra brigata
errore, se vi lusingate che per dar credito alle vostre spiritose maldicenze basti por
: / splendeli al su'diletto, dar, sottile. chiaro davanzali, 7-6:
uscì mai dalle profonde grotte / per dar cambi a colui che 'l giorno rende /
a. bonciani, lxxxviii-i-300: per dar luogo a quella pena ria / e
il fiore a l'erba / per dar le care spoglie a l'aspra terra.
una propria fortezza che chiamò, per non dar luogo all'ingiusto sospetto che potesse trattare
. botta, 5-318: incominciossi a dar mano a spogliar l'erario di denaro
nelle viscere, ti spogli in camicia per dar quanto hai a così fatti promettitori.
creò la necessità di ali tonanti, per dar man forte alla difesa, del giuoco
altri, per più facilità del bombardiera in dar fuoco alla spoletta, cioè longhe dal
: quando si viene alle strette, or dar di mano ad un pastone, or
dagli urli e dalle imprecazioni, passarono a dar di piglio nelle sacca [di farina
, perché domani viene il prete a dar l'acqua benedetta. palazzeschi, 8-181
il tuo canto dolce serva musica / per dar maggior soavità alla vita / e render
almeno delli detti signori consoli, debbasi dar principio a far li partiti e squittinare
, 222: fattasi... dar l'autorità del popolo, imborsarono i
e in questo modo si venne a dar principio all'imborsare per più tempo i
è in oggi il primaro non può dar lume sufficiente per questa ricerca.
srozzate in mano di ingegni superiori propri a dar loro alti sviluppi. =
ch'ei potesse rendere al suo paese nel dar con la sua tirannide un giusto motivo
buon partito per accasarsi 0 con ciò dar l'ultimo stabilimento alla sua vita. chiari
disse esser necessario... di dar rimedio opportuno ai disordini de'debiti con
, / gridando: « adesso ti vò dar la lacca ». manzoni, pr.
non istaccarsi dal detto muro, per dar passo a chi si fosse; cosa della
arme. aretino, vi-102: vi farò dar cinque carlini il mese, e
e cavando il capo fuori della lettiga per dar non so che ordine ad uno de'
f. doni, 10-149: io volevo dar giudicio sopra l'opere moderne, scritte
. pananti, i-72: avvezzo a dar più d'una staffilata / il bravo prete
acqua, dove sta fin che comincia a dar fuora e che 'l gonfia e mette
di notizia. pascoli, 1-321: dar fuori un libro in stagione morta è ammazzarlo
non soddisfacente. varchi, 3-87: dar cartaccia, metafora presa da'giucatori, è
i nomi che a'naturalisti è piacciuto dar loro, come sono stalac- titi,
i quali ai loro buoni amici sanno dar avviso preventivo delle marce. d'azeglio,
casa in urbino, s'apparecchiava a dar fuori la traduzione di pappo. spettacolo
carena, 1-130: 'stampo': strumento per dar una figura particolare, sia quadra,
di agraria che non sia così assolutamente necessario dar pieno riposo alla terra e lasciarla incolta
, del che alcuni restano stroppiati per dar sopra le stanghe con mazzi. d
dagl'impuri e gli ammorbati da'sani dar agl'infetti stanza nel cuore della città
tommaseo, cix-i-55: una lezione giovava dar loro: e dopo questa seconda,
luciano], iii-1-312: -a sardanapalo vorrei dar proprio una ceffata: me lo permetti
: / splendeli al su'diletto, dar, sottile. g. cavalcanti, i-214
, era di grandissimo momento a poter dar loro con ogni poco di trabocco, in
la vò vendere, s'io la dovessi dar per manco dua fiorini che la non
non avendo o per miseria non volendo dar dote alle figliuole, tolgono di affogarle,
ii-163: lasciatemi alzar la voce per dar una sonante mentita allo statista mac- chiavelli
mie sorelle non erano stati conclusi tanto per dar stato a due persone, quanto per
il dì c'ha statuito / a dar fine al disio, tanto raffrena, /
osservò gli statuti domestici e civili per dar norma ed esempio a tutti, ma
. colletta, 2-i-148: si voleva dar [la costituzione]... non
sceglierti qualche stella del cielo supremo e a dar dentro in un marito geloso e borioso
). bissari, 2-186: suol dar nel mattin stemprato gelo / al fior,
, i-234: le finestre, che a dar lume agli scaloni son necessarie,.
ora in consili, / sì che fece dar danari / e poi fece gran ripari
poesia non allo sterile sfogo di private passioni dar luogo. graf 5-139: altro dall'
, 7-115: più largo fu dio a dar se stesso / per sima faccia che aveva
287: io posso farmi lecito appena di dar sulla voce a chi si attenti di
s. v.]: 'stinare': dar la via al tino, votare il tino
: quella dote / che ti dissi di dar, perché non stipuli? cavour,
incominciò, mancato il pane, / a dar la caccia ai morbidi raspanti / e
xv-331: il generale e stitico a dar licenze perché tutte le guardie o per debiti
sale, / che a molti fan dar volta alle girelle, / e sempre ho
ciancie e menzogne cotali / son da dar ad intender a'merlotti, / a donne
« vedete che bei pareri mi sa dar costei! ». nievo, 601:
forse e me ne rincresce di dovergli dar questa stoccata, ma come ho da
hanno le ali a'piedi e nel dar gli urtoni e le stomacate alle persone per
. sotto il nome dello stampatore, dar le buone feste a me stesso.
che non avrebbe mosso molti passi senza dar prima dello stomaco. bernari, 4-79
8-206: è così facile... dar un tono a un personaggio dell'arte
benché sarà meglio andarsene, per non dar cagione al fuoco che arda la stoppa
, la sementella, lo stoppino e 'ì dar fuoco a termine. gualdo priorato,
già che pas- sin sei quaresime a dar fuora per voi quel c'ho nel gozzo
, ché 'l buon giorno / vorrebbe dar al cavalier... /..
e da corsai / chi no cesam ni dar storte / en rapinar e dar morte
cesam ni dar storte / en rapinar e dar morte. -scampare.
alcuna aia / donde no se pò dar storte. -male storte-, disgrazie
uso eccessivo e storto di essa può dar luogo. -con valore avverb.:
lunghi alla fine non s'abbia a dar nelle stoviglie. buonarroti il giovane,
, impazienti, / han cominciato a dar nelle stoviglie / bestialissimamente. vai, io
, dando ne'lumi, / faccia dar anco te nelle stoviglie. forteguerri, vii-10-79
. forteguerri, vii-10-79: impazzire e dar nelle stoviglie. = etimo incerto:
massaia, x-124: cercai di dar loro un'idea della ruota che 1 nostri
bellini, ii-21: quel che mi fa dar nello strabilio / son quei tanti ricami
e della maldicenza, lv-180: perché dar fondo all'ultima risorsa della repubblica aggravata
sto pupazzo a palazzo chiggi, a strilla dar balcone come uno stracciarolo. pratolini,
sono terreni stracchi e non gli ponno dar polso a spigar bene. -stento
soderini, iv-196: si convenghi pur di dar loro [ai cani] di così
, cxxi-iii-900: la gente inutile non sa dar che chiacchiere: sono 'strainùtile'.
troppo a dritta né a sinistra per non dar qualche stramazzone in un momento di distrazione
noi povere donne ci stracciamo le carni a dar loro [ai figli] la vita
sa che col contrastarle non si farebbe che dar credito ad esse. leoni, 167
gherardi, cxiv-20-435: vogliono... dar motivo agli oziosi e sfaccendati di far
.. mi potesse prima o poi dar ombra e magari straniarmi. manzini,
così egli si straniò dalla vita per dar vita e avvicinarsi a un fantasma.
, i-34: s'eo mi dico di dar morte fera, / gioi straniera -
con quella espressione stranita e spiritata, a dar segno della tua prossima pazzia. moravia
l'aspirante ad una cattedra straordinaria deve dar prova di possedere qualche pezzo di carta
nella più sonora e caricata maniera che dar si possa. baretti, 6-396:
odio la vita privata e lo starsi senza dar pasto all'ambizione grandissima c'hanno nell'
summa et subducta improbe'. che modo di dar conto è questo? le partite son
proposizione esser veramente cosa molto sconcia e dar manifesto indizio assai sconcio e stravolto esser
pallaviuna volta, giacché a forza di dar pugni si straziano le mani. g.
pilato. boiardo, 2-7-14: non dar l'onore a questo rinegato, / che
chiamato in quello stremo i figliuoli per dar loro l'ultima benedizione,...
'strenne letterarie, che allora si usava dar fuori a capo d'anno. moravia,
pastor. oliva, i-2-339: simulando di dar fede agli strepiti della consorte, [
: se la gatta non avesse speranza di dar al fin la stretta al topo,
chiamino. c. montanini, 25: dar la stretta a un par di capponi
gli stessi vizi, non se ne può dar pace cirillo alessandrino. genovesi, 1-i-242
, 1-56: primieramente non si deba dar tal medicina alli debeli e macri e a
incontro..., si cessano per dar loro il passo, stringendosi al masso
carafa, 357: faza tanto al dar dintro, guidar li soi uniti e stritti
sarà con- dutto / stretto conto a dar di tutto! manzoni, pr. sp
pretendon far le belle vite strette: / dar qualche tinta luce al gnigno oscuro,
.. / e nel temp oscur dar del pe 'n falò; / calgadura q'
spesso il folgore naturale e artificioso va a dar dentro l'acqua e smorzarsi,
adopera a comprimere i panni, per dar loro il lustro e la piega.
bellezza e vertù mista, / or devreste dar voi l'ultimo strido, / perdendo
cantini, 1-28-0: non si possa dar acqua di sorte alcuna, né bagnare
. f doni, 10-149: io volevo dar giudicio sopra l'opere moderne, scritte
sentire, per far rumore o per dar sfogo alla rabbia, alla paura,
l'orgoglio, / su rigido foglio / dar legge a'sciti. b. croce
nazioni. botta, 5-297: sperava dar quiete al piemonte con istrignere ogni giorno
termine, non sapendo per alora dove dar del capo. aretino, 26-47: dèe
mi soccorro, / per ritornare e dar maggiore strinta, / quand'aver ti parrà
di non istaccarsi dal detto muro per dar passo a chi si fosse; cosa della
della mattonella corta, venga giù a dar ne'birilli. manzini, 12-39: i
i quadrelli dei pavimenti, o per dar loro la cera e tenerli ben netti.
io credo che dante abbia forse voluto dar da strologare a * grammatici toscani. foscolo
. cellini, 813: chi vuol dar la ragion di sì grand'arte / e
autore. pasolini, 1-21: va'dar bagnino, no, a stronzo!
co'piedi, il pavimento, per dar segno a quei ch'era- no
uscio di dietro / andrò a farmi dar dua stropicciate. massaia, ix-142: mi
stropiata di rosina, io gli vò dar un buon carico di bastonate. n.
talvolta, volendole correggere, è bisognato dar per terra buona parte dello edificio.
il primo stroppio / al mondo volse dar quando ch'el populo / passò da
. pascoli, 1-261: non dar retta a quelli che proclamano una strozzata
cavaglion, cortona i forti / a dar le pesche ed i struzier orsino.
: « meglio far la spia che dar la figlia a strozzo ». =
andando struggon. passeroni, 5-111: per dar castigo e morte, / una doppia
essi votato al tutto sito, si può dar principio a levare il fango o sabbione
e dimandato dalla giustizia, non possa dar indizio di alcuna cosa. giov. soranzo
di meglio d'un buon sangue gotico per dar fuori un barocco non stucchevole, non
gli spiriti o 'l calor naturale non può dar la virtù solita, stupefatte restan le
volendo poi tar cristo, mai non potè dar compimento e perfe sempre stupendo
italia, maravigliata di vedere niccolò tommaseo dar precetti di buona creanza. pascoli, 74
che lasci la tua sacra lupa / dar le poppe ad un mostro che la strupa
tommaseo [s. v.]: dar la stura al trogolo, alla botte
23-623: una desidererebbe soprattutto vuotare ilsacco e dar la stura, raccontar le sue cose a
s. v.]: cominciò a dar la stura alle impertinenze, e non
collera. bonsanti, 2-46: basta dar la stura ai ricordi perché questi sgorghino impetuosi
in verde e in oro, pronto a dar la stura alle sue facezie, tutte
quella d'un'altra mascherata romantica e di dar la stura ai versi prolissi.
zitelle, cui la straordinaria faccenda doveva dar la stura, cercherò di serbarmi..
6-275: sul teatro le passioni finte sogliono dar la stura a dei baci non finti
con zaffi si possa chiudere e sturare per dar la strada al puz- zore, rinettarlo
dico, ché non te l'ho a dar. -s'tu stuzzichi, / tu
, anzi nemmeno allettandogli a venir a dar seco alleanza, ma lasciargli addormentati e quieti
perché si veggano a certitempi tanti eccellenti spiriti dar su ad un tratto ed apparire come
. non ha potuto far a meno di dar risalto a questo contrasto antropologico di due
: noi speriam col subbietto della commedia dar che pensare a'vecchi; con le
non dobbiamo esser strabocchevoli né subiti a dar sentenza. guido delle colonne volgar.,
amor, prima al mie cor non dar ispaccio, / che io sia subiugato da
begli occhi impaccio / or sembra che dar voglia, or si sublima. poerio
buona somma di denari, offerse di dar liberamente nelle loro mani la valtellina,
quale incominciano questi dottori; percioché nel dar de luoghi si fecero molti sobomi,
papini, ii-1196: la poesia deve dar gioia al cuore più che servire al
non solamente gli uffici s'hanno a dar tempo, ma anco a forestieri, per
il frascato de'nocciuoli. per dar mano a pale e picconi dove urgeva riparare
): abbiam tentato... di dar così, per ora e finché qualchedun
, oltr'al quartuccio, / vuol dar nell'orcio un succio, / lascialo ch'
, son mezo in succio e vorrei dar all'arme senza indugio. -bramosia
beneto e pregàio che per dee li feise dar un poco d'orio. marsilio da
sudvietnamita sopraffatta dai guerriglieri. = dar fr. sud-vietnamien (nel 1955).
, 7-116: più largo fu dio a dar se stesso / per far l'uom
conviene al prencipe il far ragione e dar sentenza, è necessario ch'egli si proveda
la qual vietava il ricever alcuno a dar voce per suffraganti. 2.
dall'ar. silàh 'arma 'e dar, suff. dei nomi d'agente.
suol si magna. -non dar suolo ai piedi di qualcuno, lasciarlo indif
il giovane, 9-821: la lingua potè dar suono a'detti.
proprio della superabbondanzia delle robbe si deve dar la causa, e non al trafico.
superfluità de luca, 69: non dovrà dar meraviglia il vedere che sotto un titolo
anco scritte con nomi suppositi, per dar maggior credito, diverse lettere. g.
i-9 (56): comengandose ella a dar le mascae e piange', digando ch'
, tutto sussiegato, come si preparasse a dar fuori qualche sparata gigantesca.
se non potete a la bontà divina / dar applausi canori, / di canto invece
i soldati a svagarsi, quistionare, dar orecchi alle male lingue. -spaziare con
distolgono dal pensiero di dio. dar fuore? frutto di morte, perocché la
si svalice, / non ne può dar più che ne dì due stille. g
.. bisogna esser molto accorto nel dar fuoco allo stoppino, che altrimenti la
... procurerà con ogni potere ai dar sodisfazzione a tutti i suoi sentimenti esterni
s. v.]: 'svecchiare': dar via la roba vecchia, mobili,
svelar / come siete ambe tradite / dal dar fede a quelch'appar. g. ferrari
cataletto al campo della zuffa, per dar tosto sepoltura all'ucciso. 9
un attico, sforato da occhi ellittici per dar luce all'intemo, sorregge la cupola
degli anni leggieri, subito sventar e dar esito a ciò che han chiuso nel cuore
la mina, si trovi pronta a dar l'assalto. targioni pozzetti, 7-81:
che non parlavano per non avere a dar conto de la loro ignoranza, per non
tenere discorsi sul mio conto e non dar peso loro stessi vergognosamente alle calunnie che si
e 'l luogo il dà, si suol dar lor la vinaccia e i granelli dell'
un pellicano, che si svisceri per dar, in uno, alimento e vita ai
tutta una manfrina, svociandosi per farsi dar retta. -per estens. rimanere
ritirarsi colà, di far allegrezza, dar voci e svolazzare. salvini, 39-i-190:
1-297: la tri- starella cominciò a dar ascolto ad un cervello svolazzatolo che villeggia
170: io svolgo la voce / per dar forma agli accenti. po. moretti
l'onorario, ella mi debba / dar sorbetti e caffè, / zucchero ed erba
comparire in pubblico che non mi senta dar la baia o sonare le tabelle dietro
desidera ottenere; né gli si può dar più tassa di quella che si dia a
tacciato dante per licenzioso che ha voluto dar la medesima taccia al petrarca. marini
ti ella ha che ella te possa dar, se tu tasi. ariosto, 5-32
trovò su due piedi un espediente per dar più aiuto di quello che gli si chiedeva
trar le forse l'avia in man per dar al zoven, indivinò che zonse a
altro. marinetti, il-63: fu per dar da mangiare a loro che sì tagliarono
di mestier fornaciaio in cracovia, e nel dar giù, battè dell'occhio sinistro su
e fornai... siano tenuti dar la portata di tutti i boschi o tagli
istmo. di castro, 3-438: dar un nuovo taglio al po, tanto lontano
pietra da affilarli e stecchetta da levare e dar il taglio ai medesimi.
e i sovrani ingegni, capaci di dar legge e norma nelle provincie d'italia
... invece di 'picchiare, dar le busse a uno': 'pettinarlo, rosolarlo
. frugoni, vii-500: si spiccò a dar un urto al cinico, dileggermente e
dell'interlocutore con l'indice puntato per dar forza alle proprie affermazioni. carducci,
. politi, 1-677: tambussare, dar delle busse, percuoter bene. bertoldo
d'ombra appo nessuno, che potesse dar sospetto di me. della porta, 2-70
, 1-i-105: ogni pecora smarrita / vuol dar di becco, e commentar la legge
banco, o vero da tappetto, senza dar più noia, o ricadia, e
a non ricercar i miei: per non dar tara a voi di poco gusto e a
da tirare i giovani, / e dar con la vitella il tarantèllo / del bue
a riscuotere una prestanza dai cittadini per dar danari ai svizzeri. guicciardini, iii-201
splendore e tal forza che aita a dar l'anima e lo spirito al componimento,
amatissimo, se tanto ho tardato a dar la morte a chi ti privò di vita
costume è ricevere presto e allegramente e dar tardi e scontentamente, nell'uno presontuosi
alberi, perché sono i più tardi a dar fuori e però non si gelano mai
comparirebbe una poderosa armata d'inghilterra per dar soccorso a'roncellesi. 15.
sostant. de amicis, xiii-316: dar delle urtonate al buon gusto del prudhomme
, e tartaro ministri / invidi per dar fine a ciò che nasce, / a
, raggine e tartaro ministri / invidi per dar fine a ciò che nasce, /
non pagassero la loro porzione, dovessero dar alloggio nelle case loro a tanto numero
suoi giusti dati valori, sarà necessario dar loro una ordinata correzione o tassa.
9-159: obbligo è de'fornai, il dar pane di buona qualità, ben cotto
: cinque e tre quarti, può dar l'esame; cinque e un quarto,
ufficio del maestro di cappella, nel dar la voce del tuono, si ha
e tavernieri? aretino, vi-197: dar la penitenza a una sventurata che ha il
servitori sono l'apparecchiar le tavole, dar l'acqua a le mani, dar la
, dar l'acqua a le mani, dar la tovaglia, imbandire, portar in
un occhio d'una figura, avessero a dar di bianco a tutta la tavola,
far tavola, far giuochi di partito, dar de '1 tavoliere in su '1 capo a
lippi, 5-14: e a due tavole dar vorrebbe a un tratto. amenta,
/ per restare in quel luogo a dar de'figli. 4. palco
, 1-679: far tavolaccio, vale dar da mangiare con grand'apparecchio, splendidamente.
furberia? eh povera ragazza! ti vorrei dar trenta, e tavolato, guarda.
tu conoscessi oggidì quel che ti deve dar salute, pace e vita eterna. marchetti
l'onorario, ella mi debba 7 dar sorbetti e caffè, / zucchero ed
alle fantasie sul mio avvenire non potevo dar loro altro teatro se non la guerra
/ e sol morte al mio mal può dar rimedio. -essere, riuscire a
tedio, / tenendo 'l primo scettro e dar rimedio. pulci, n-18: poi
fronte del panteismo di potere egli solo dar prova apodittica del dovere esistere necessariamente la
non possono servire ad altro che a dar tessuti grossolani, o anche soltanto corde
carducci, senatore del regno, prega di dar facoltà telegraficamente, al prefetto della braidese
: 'telegrafo': macchina con cui si può dar notizia di checchessia a coloro che
. tele [vision] ra [dar \ n [avigation].
[7-i-1954], 6: per dar prova della loro poderosa organizzazione la cbs e
ma con un militare, temerei di dar luogo a qualche curioso equivoco parlandole d'
era in tèmpera di lavorare, poteva dar punti ai migliori. -inclinazione personale
57: ad un uomo non si può dar cosa che più convenga e che l'
davanzali, i-206: vi- telio vedutosi dar lunghiere, speranze e timori, si fece
. giuliani, ii-190: bisogna subito dar il fuoco al forno. ma s'
... / e l'aria dar tempesta e sfolgorare, / venti rompere e
debbono, nel premiare gli scrittori, dar sempre loro tali onori, o mercedi,
. nievo, 4-33: augusto voleva dar le tempie contro le pareti. ungaretti,
delle prime panche non iscrupoleg- giarono di dar tempioni insù le orecchie a'gramatici con tai
allegrezza che questo imprestar con utile, dar a tempo. tommaseo, 1-257: il
alla piazza, prese risoluzione di non dar loro tempo per lo sbarco e si diede
tutto questo era vana finzione e un dar tempo al tempo e pascergli di parole,
francia, stimò la corte di non dar tempo al tempo. nievo, 168:
tempo né di signoria / non ti dar malinconia. idem, 355: al villan
né di tempo né di signoria non ti dar malinconia. ibidem, 181: arco
, come molto temporalista, ha procurato dar mano. leoni, 573: il
è temporaria, né dura abbastanza per dar loro poi diritto a pensione. -che
pecora la portava al suo antro, sforzandola dar il latte a fiordaura, che così
tenacetta alquanto in giro, / per dar cenno ch'ella e fatta, / e
tende tutte in questo luogo, per dar riposo alle affannate ed insieme affamate schiere
groto, 7-6: autor tenebroso non può dar lume. filicaia, 2-1-131:
, 1-228: ma siete matti! io dar la mia figliola a un te- nentucolo
né connession di avole / si può dar eccezione / ch'io non debba ragione
e tiene meglio. cantoni, 366: dar la colpa alla società con voi che
lettere perché di meno violento urto nel dar l'impressioni nel cervello tenero dei fanciulli
tale che ogni sorte di vascello può dar i prodeggi in terra. il fondo sotto
fronte ed alla coda, per non dar dentro agli agguati; non tentasse zuffe
alzar di qui, io te ne vorrei dar tante delle tentennate in su '1 grugo
, si tenca davanti la mano per non dar di naso in parete. a.
angiolini, 317: pretesi anche di dar loro un'idea... dell'effetto
usura non sono tali aiuti da poter dar coraggio ad intraprendere la coltivazione. cavour
et insegnati da ipocrate, che sono dar niente, fino che 'l male non
altri che il suo buon cuore potè farle dar qualche prezzo alle mie tenui fatiche.
: col mio tenuissimo ingegno altro argomento dar non saprei a lei che di continuare la
e per le quali gli riesce sovente di dar ad intendere al mal rischiarato legislatore tuttociò
questa è nata [la poesia] per dar diletto, e certi catoni hanno voluto
e folte pasture di vantaggiatissima erba et dar loro in quel mezzo tempo della crusca
di preziosi unguenti fido albergo, / per dar conforto alla dogliosa asprezza / di braccio
5-4: perché di questo non si può dar terminata diffinizione rispetto alle differenze dell'altezze
, li-io: l'architettura non teme di dar solenne mentita alla pittura altamente protestandosi non
termine, non sapendo per alora dove dar del capo. buonarroti il giovane, 9-812
ogni termine di rigore, né vuol dar ad essi riscatto se non a prezzi altissimi
a se stesso nè a gli amici in dar ricordi, proponer dubbi in mezo,
, ii-758: ha voluto [hegel] dar troppe spiegazioni e rappresentare la marche des
) id expri- mere volentes dicimus': dar del ceffo in terra. -dare
mazze ferrate, ronciglie tutte armadure da dar morte e da difendere le mura, alle
, / ché 'l mondo non può dar questi gran beni [celesti]. poliziano
i degni frutti a noi tocca a dar fuori / di penitenza, come voi bramaste
cajo, col suo filosofeggiare e non dar corso rapido all'azione, perdé terreno.
cane speciale di scuderia e di casa per dar la caccia che su questo, e
ha vetruvio sì varii tormenti / per dar bataglia e prender qualche terra, / se
fanno. = deriv. dall'art dar [a§-] sinà'h, letter.
termine o iscorta. / ma non gli dar però sì lunga tesa / di tempo
sotto il solleone con la speranza di dar lui il colpo che rimbomba sul cofano,
nunzia... era tutta tesa a dar gli ultimi tocchi per il pranzo o
rossa. giannone, 2-ii-322: si supplica dar vigorose previdenze che a tutte e ciascheduna
, 3-25: poi subito sarò dentro a dar fine al 'tesoro'del quale in
preto, commandògli in prima / di dar morte all'indomita chimera. -tessera
di un discorso, di un enunciato; dar forma compiuta a pensieri, ragionamenti;
, e fortificarlo alla testa, con dar principio ad una meza luna. pacichélli,
farò pur qui breve dimora, / dar di vista alla carta, / che 'n
: quando sua santità ebbe finito di dar l'acqua alle mani, servando all'
si attestano in territorio nemico, per dar modo a quelli successivi di sbarcare con
per un letteratino giovane c'era da dar la testa sui muri. -dare sopra
cosa faccio! » e prendeva a dar testate contro un tronco, a capo nudo
.. non si potea saziare di dar baci alla testina del tuo bambino. verga
cui gli assalitori... montano per dar l'assalto al na- vilio nemico afferrato
ch'almen faccia prova, / di dar loquela ai testudinei legni. 2.
plinio] 23-1: non si dee dar vino... a chi ha
, 2-i-1-59: fortunato l'autore che può dar voglia a una signora amabile d'imparare
, perché volse mettere la mano in dar l'incenso del timiama, che a
, 5-79: com'pavé il timonista dar di petto / in mezzo dei ladroni di
prendono una tinta melanconica cui non voglio dar retta. verga, 1-90: « fategli
. maffei, 5-5-102: molto meno dee dar fastidio che col tipo stesso si rappresentino
andiamo, andiamo. ma quella paura di dar sospetto, cresciuta allora oltremodo, e
, ded:. follia troppo grande il dar fede alle sciocchezze di coloro che,
curia insanguinata, i congiurati tralasciavano di dar compimento e perfezione al tirannicidio, che
la più esosa, la più feroce che dar si possa, quella dello straniero e
è, dicesti, / uopo è dar morte a quel tiranno. il feci.
, 34: il primo, che deve dar il moto a queste macchine deve esser
portar in mano, cader di mano, dar pugna, dar zeffate, tirar pei
, cader di mano, dar pugna, dar zeffate, tirar pei capelli. g
medici e gli avvocati che, per dar la polvere negli occhi agli stolti, devono
. a un'offesa); non dar peso, non dare retta (a un
bolognese 'adulare, lusingare, lustrare, dar dell'olio'. -rincorare, rianimare,
tosse secca, che fa pronostico di dar quanto prima in tisica roberti, iii-113:
mi avete fatto ricordare, che trattandosi di dar moglie ad un signor titulato de'più
436: eh! semplice! / al dar del tizzo mel direte. = dal
don rodrigo] « pregherei il signore di dar pazienza a me, e di toccare
nunzia... era tutta tesa a dar gli ultimi tocchi per il pranzo o
. citolini, 322: e poi dar acqua a l'edificio, il rotare,
cosentini patrioti escono in campo aperto per dar battaglia. de chiara generale li tradisce,
, avvegnaché fussimo superiori di forze, dar loro una piastra, per tornegli dinanzi.
alcuna gioia, / tu mi puoi dar la vita e tor di noia. forteguerri
. sanudo, iii-528: essi non voleno dar cossa alcuna a la camera imperiai,
di cotanto pondo, / lusingato di dar risposta vera. leopardi, iii-107: non
mancan d'onoraria, / face lor dar di subito tal tomo, / che la
campanella, 979: per questo prometto dar un tomo fra gli altri, distinto in
rasa della tonalità e delle sue leggi, dar di piglio alla matita blu per correggere
, scomparsa quasi del tutto, per dar luogo a una lingua che è rigidamente 'una'
v.]: 'tonalismo': tendenza a dar grande impor
in cielo, / or negl'abissi dar gl'uitimi tonfi. fagiuoli, vii-92:
lo studio si pone... in dar la caccia qualche volta alle topinare.
la banca d'italia: appena sputati fora dar torchio. gobetti, 1-i-872: quando
adduceva l'avaron marito / per non dar cere a quella sepoltura, / ciò che
ragione... non fanno che dar causa a dispute, a questioni, a
prossimo fa conto l'al- brizzi di dar da comporre e da tirar da suoi torcolari
questo modo bisognerà di tormentar i nemici sanza dar lor spazio di ripigliare il fiato.
: dunque a sì gran martire / dar fine i'non mi vanto, / ché
cenni, xxxv-i-321: s'ei mostra di dar allegrezza / e poi la toma a
, ha prese però le misure per dar torneo a tali disordini e sta per tal
dovizia ve ne possiam fare; / per dar le spezie a chi se 'l lascia
gioco dell'acqua torniva e disponeva fino a dar loro un significato. -conferire valore plastico
: 1 tomi nacquero dalla difficoltà di dar i verbi al sermone. roberti,
di inutili doweri, non è altro che dar loro lezioni pal- agg. che si
un bisogno neanche un torso / da potervi dar di morso. con propri torsofini.
que'che rasembri quello, / di dar tal colpo, c'averei il torto.
croce / pur da color che le dovrien dar lode, / dandole biasmo a torto
amori / e le verdi cetonie 7 dar baci e baci a'fiori. ungaretti,
, di adorarne i difetti stessi e dar la tortura all'ingegno per giustificarli a
, sopprimendone taluni rami ec. per dar loro la forma che meglio conviensi ad agevolarne
dovuta a germi che producono tossine. dar come sforzato / perde lo don e 'l
caro, i-235: io voglio andare a dar ordine di trabalzar costei. g
qua in là, i'te vo'dar piacere, / e per dartene, i'
fagiuoli, iv-62: agli amici di dar la cioccolata / sol pigliarvi l'unico
: in occidente / trabocca il dì per dar luogo alla notte. -calare
/ che mi vien fra le branche a dar trabocco? ». = deverb
chiunque si doleva dell'enorme dilazione nel dar fuori la traduzion promessa con pubblico manifesto
dovuto separar la sua parte dalla mia e dar a rosaura la farlo cadere in
, 2-xx-15: sotto d'un saxo sta dar tracollo. marino, 14-362: l'
di gente. gravezze, / per dar ai ladri l'ultimo tracollo. = comp
l'infinita / felicità che non può dar fortuna. presse su lor livide
in modo inaspettato e improvviso, senza dar tempo di prepararsi o difendersi. moretti
stalla, ch'egl'è da approvare di dar loro il fuoco alle mbe.
: no no, i'non gli vo'dar noia, i'me ne voglio andar
dentro alla mina si fa, per poterle dar fuoco. 5. venat.
, e si messe a dormire per dar luogo alla violenza di quel liquore, la
intimorite da'loro gridori le fiere venissero a dar luogo con uscire da'tramiti del cammino
a setta / a tener fampio e dar l'altro al vicino. sacchetti, 199-36
quale piglia la rincorsa il battitore per dar maggiore forza al pallone. -nel
i-505: quivi appiccati gli annestevano senza dar loro tanti martori e tramute, come noi
leggi e bandi, 35-16-7: dovete dar licenza in scritto che lo tramuti [
. forteguerri, 17-3: chi beve per dar dolce soccorso a sé, che prova
2-51: la povertà per non aver da dar la dote, la miseria talvolta di
ma- ladetto senno, caso che potesse dar di becco nel manicare che per istigazion
/ e si tuffa nell'acqua, a dar la tempera. mo, ant.
fine-. -trarre di lungi: non dar retta, non credere. portare a
che la persona, alla quale vuol dar costumi sconvenevoli al suo stato, al sesso
, se a'decreti della dottrina convenisse dar autorità pari a'canoni. siri, 1-iii-200
, iii-344: trasento che foscolo voglia dar di naso anche alla vostra bella orazione.
estremi, naso et orecchie, solo per dar colore d'essere trasfuggito dal suo signore
, a mio avviso, si è di dar fiato alla trachea d'un uccello e
o migliorati, se avesse potuto o voluto dar loro l'ultima mano.
: costui [scipione maffei] per dar pabolo al suo spirito trasonico e vanaglorioso,
, 1-214: il vetro, a dar quelle immagini così dilavate, vuol essere netto
; pensi tu che fosse ben fatto il dar facoltà d'esercitarle per trasportamento d'amore
mare conviene che sieno molto accorti a dar di piglio e a fortemente tenere alcuna tavola
ne'vari stati de'suoi personaggi, il dar loro sovente i pensieri, le parole
qualche disordine tra 'nemici, ivi dar dentro, non intendere se non a rompere
traportare alla fuga, ma con alcuni squadroni dar la caccia a quei che fuggono.
/ corse alla cuna, per non li dar quel pasto; e con le zafe
: se la gatta non avesse speranza di dar al fin la stretta al topo,
farebbero con la loro fastidiosità infalotichire e dar nello sba- stullasse co'giovani della
il poetico verso e canto vale / a dar sollazzo, piacere e trastullo. leopardi
smemorato, ed avrebbe voluto scusarsi di dar di sé quel trastullo, se non
sentimenti; esprimere stati d'animo, dar segno di risorse intellettuali. carducci,
parte e via marittima, deliberarono di dar la tracta per la parte di fuori,
, in servigio di quelli che voglion dar opera alla scultura e pittura, fare un'
xi-8: procuro con giudizio / di dar nel genio a chi trattar mi vuole
nuovamente parlato, non vi volle più dar orecchie e sconchiuse ogni trattato. baretti
bacchelli, 18-ii-380: è roba da dar l'anima ai cani! a vent'
di malvagia avesse più bisogno che di dar beccar a l'oca, cominciò, che
1-1-155: -orsù sta alla lena il dar il tratto alla bilancia, e a meo
pendere la giustizia a favore di qualcuno; dar ragione a una parte. r
alto, in un tratto s'abbassa per dar a conoscere al compagno che cova,
, / perciò, maria, non ti dar travallia. erdini, 1-29: e
inclito e degno fiorenza e non mi dar travaglia; / ché so che m'
vi fè sopra i dipinti letti / per dar riposo a'travagliati corpi, / ch'
infino a quel giorno gli avevano potuto dar sostentamento travagliosamente. boterò, 338:
la bela vuogia / che a'te vegne dar diese scopelon. / che fetu mé
ancora in vece d'adulare... dar l'allodola, dar caccabaldo, le
... dar l'allodola, dar caccabaldo, le moine, le roselline,
sta. e ciò sarebbe un farlo dar nelle smanie, tanta è l'agitazione in
. giannone, iii-45: intorno a dar castighi non si arrogavan imperio o giurisdizione
/ e vedrassi a'pasticci / dar, verbigrazia, ed a torte e 'nsalate
non ho potuto rispondere e non posso dar tempo o aiuto al disegno del quale parlammo
reno / e il tredici mi fa dar nel trentuno. tommaseo [s. v
d'una buccia; gli è come dar la tregea a'polli! tassoni, xlii-590
garzone / quando 'l maestro gli vuol dar palmata. boccaccio, vii-43: questa
mi giovarebbe un poco di tremolante, per dar loro ad intendere che mi venisse la
quante volte all'auree corde volle / dar la tremola man moto loquace; / ma
compie alcunché. varchi, 3-88: dar le mosse a'tremuoti si dice di coloro
carlo magno, 1 quando le mosse dar fece a tremuoti. = var.
benedett'uomo che a ogni cosa vuol dar treno. -darsi trena. assumere
, lo chiama sistro. piacquemi non dar retta ad alcuni pochi che, in
costì e ragionari con voi e poi o dar a costoro il mio parer o lassarli
così facil mente dar credenza alle parole di santaccio, discorrendo potermolto
bocca a quel santo che non meno sapeva dar conseglio ai prosperi, che conforto ai
sopra la quale sarà una lanterna per dar luce al corpo del tempio. celimi,
trebunante / e tutto triunfante / a voler dar la ter- ribil sentenza / in prò
gozzoviglia. fanfani, i-187: a dar retta a lui non pensa altro che a
ti porge il crino; / non ti dar tutto a lei, ch'ell'è fallace
) che quell'uomo fosse disposto a dar la sua vita per il trionfo di una
mi dimandate a cui io radichi doversi dar està tripoda: io vi rispondo, al
che che (sic) si sforzi di dar dei lumi, essendo tre problemi mediante
. e. gadda, 18-219: per dar vita a me ci sono voluti padree madre
: a puntare, a primiera, a dar to, una notizia).
120: l'opinione pubblica s'invoca per dar libero campo alle tristizie, togliendo il
quantunque costui mentisse, non vorrei però dar mia figliuola a garzone di sì cattivi costumi
il re con questo dipendente triumvirato a dar saggio dei suoi singolari talenti. metastasio,
46: serve [la soppressa] per dar il lustro e levar alcune pieghe alle
/ alla man de'nemici addietro osava / dar volta al cocchio. il giunse in
bacchelli, 1-ii-410: « signori, faccio dar fiato alla tromba ». sul banco
i-162: ella non gonfia le gote per dar fiato alla tromba; ma attinge brevemente
per eccitarlo. carducci, iii-20-371: dar nelle trombe, intonando gli inni nazionali
subito posar l'armi... e dar di mano alla pala per cavar il
bacchelli, 1-ii-410: « signori, faccio dar fiato alla tromba. » sul banco
che stampò le sue sconcezze, per dar loro intonazione e grido, trombonava al pubblico
... e gonfia le gote per dar fiato al suo corteo sono andati incontro a
, purché forestiera e arzilla, riusciva a dar vita a ho paura.
stati degli uomini sotto diverse tropologie a dar lode al loro signore. bruno, 3-861
di costei forte. ariosto, 5-6: dar la morte a chi procuri e studi
quanto ciascuno di voi si adoperi in dar molestia a quel pazzo declamatore di rime,
, / e mette il tempo a dar punzoni, / leffoni, / rugioloni,
re di francia, aveva incominciato a dar l'esempio di tener truppa in piedi in
gualdo priorato, 1-308: si può dar ordine a chi guida essa truppètta di
morosini, lii-5- 289: nel dar della signoria o della mercede, di 'voi'
il giovane, 9-401: a una persona dar del tu, par mia, /
di gomma di cui si serviva per dar acqua alle aiuole. -tubo capillare-,
dentr'al tubo che ne'fogli da dar lettera, quali innanzi otto dì gli avea
, per incominciar già febo a delineare e dar segno di voler tuffarsi nell'oceano,
, a una professione, ecc.; dar luogo ripetuta- mente a determinati atteggiamenti.
. arrighi, 1-90: noemi si sentì dar un tuffo nel sangue e sospese l'
corsini, 2-19: qui si vol'sella dar l'ultimo tuffo, / ma 'l
. adr. politi, 1-705: dar l'ultimo tufo, si dice proverbialmente
la stanchezza e il sudore cominciavano a dar noia e a scoraggiare, tra i
; e noi n'andammo a letto a dar il turacciolo agli sbadigli di tutta quella
strando / fanno l'aria turbare e dar gran piove. carducci, ii-8-
turca, greca e franca, debba dar molto buon frutto di sé. goldoni,
tanti anni di lotta è riuscito a dar la costituzione al paese. la repubblica [
parole e l'aprirsi, e 'l dar del ciotto nel calcagno a calandrino, fu
, cominciaro a riprendere tututti tofano e a dar la colpa a lui e a dirgli
ella comincia con più pazienza / a dar grata al nuovo amante udienza. g.
molta o poca udienza, leggere, dar i punti, far dottori. m.
: indarno osa la mia spenta facella / dar lume al sole: indarno si ragiona
il più spesso che può, il dar loro anima e vita, è magisterio d'
699]: li offiziali siano tenuti dar conto delle risse, o, come si
e a male, ma con obbligo di dar conto del riscosso e pagato.
volsi con un picciol pugnale... dar la caccia e impaurire quei ribaldoni.
, / e che dovesse a lui dar questo uficio. aretino, v-1-9: entrarono
segneri, ii-75: quanto stentate a dar talora pe'defunti una lira? a far
, non può soffrire di vedersi lungamente dar da mangiare a ufo. manzoni,
ugola'è proverbio italiano, che vale dar gusto e piacere; onde non m'ha
alcun rispetto, / non ti vo'dar la pena, che tu merti /.
fastidio, quasi che a forza di farsi dar di conte senz'esserlo, si fosse
oggi tu staresti male al mondo che bisogna dar la man dritta, bisogna sberettarsi,
, 7-120: più largo fu dio a dar sé stesso / per far l'uom
sul far dell'alba, evitando di dar nell'occhio. -in formule di
, iii- 15-16: s'industriava a dar similitudine dell''asclepiadea minori, traducendo
le ocorentie di sopra inchinato a voler dar expedizione de gente in adiucto del re di
, 189: fanno benissimo i prencipi a dar tal volta su pugne a questi sfacciatelli
piaceva. probabilmente perché non riesce a dar delle unghiate alla realtà: si vede subito
scannelli, 43: procuri in tempo opportuno dar la calce sottile ed uniforme, di
nel che, se gli paresse ancora di dar troppo nelfantico', chiuderà le 'arie'con
ix-42: a chi disse, vo'dar mille mentite, / che de'fratelli è
mutar mai il tuono della voce e dar in certo unitono di monocordo mal toccato.
con ragione, anzi si debbe di necessità dar luogo. b. segni,
campare con uno stecco unto'-'dar le pere'-'dare fune o spago'-'
questo gonfiavesciche stesse tanto a venire a dar unto da stivali al padrone. parini
. sozzini [tommaseo]: veggovi dar dentro in quei libri a tutt'uomo.
intermedio a potersi trattenere nell'anticamera senza dar ombra di sé, intanto che li
certi vallonce'rimoti e stretti / può dar gli stanchi membri alla quiete / discarco in
da greci pori veteri, non disconviene dar al ferito alcun medicamento diuretico. redi,
f. doni, 10-149: io volevo dar giudicio sopra l'opere moderne, scritte
così fatte occasioni, non essendo possibile di dar gusto a tutti. muratori 6-342:
battuto contro a'cavalli nemici, si fanno dar dentro; e al contrario si ripone
vegurto / e volle a ulivier presto dar d'urto: / come un dragon se
. de amicis, xiii-316: dar delle urtonate al buon gusto del prudhomme
che opra è di mala fede / il dar l'usata mercanzia per nuova; /
prima per la stanchezza cominciò a respirare e dar libera uscita al fiato, che per
. rimaso del padre ricchissimo, per dar mangiare a'suoi pari, comperava gli
avogaro dice tanto più si starà a dar li danan se doverano dar li usufruti.
starà a dar li danan se doverano dar li usufruti. tasso, iv-124: io
4-146: e poi per loro era preferibile dar lavoro così, a cottimo,
ma diversa- mente usurpata dal pilato per dar fondo, e da orlando per prender
questa [la poesia] è nata per dar diletto, e certi catoni hanno voluto
saper voi comprar la vaccina senza lasciarvi dar punto d'osso, noi altre potiamo
quattrocento, lxiv-44: o formosa per dar pena / al mio core e vagamente /
faccia, ora che badava lui a dar da mangiare scientificamente ai microbi. deledda
la valentigia loro in isfregiare e in dar trentuni. p. nelli, ii-2 (
luna, prefi: quant'io posso dar, tutto vi dono, / e si
duca di gran valigióne, / per dar aiuto, venner a'troiani.
sì fatto vaso, / come dimandi a dar l'amato alloro. metastasio, 1-iii-51
nel sen tra le mie furie / a dar vita al dolore? 12.
oltre l'onorario, ella mi debba / dar sorbetti e caffè, / zucchero ed
vani titoli: tocca a'sudditi il dar loro i suoi veri nomi, come a
struttura portante di una raffigurazione scultorea per dar luogo a successivi riempimenti. cellini
dalla risposta di eschine parmi bastante a dar un'idea assai vantaggiosa dello spirito di
« mai si potrà amor di me dar vanto ». g. stampa, 149
al nocchier varar la barca, / e dar fè i remi all'acqua de la
duca al fiume versa, che per non dar comodo il varco se non in due
velocissimo non ave, / che dar suole a virtù noiosi incarchi. jahier,
1-i-119: poi che a giove piacque di dar fine a'suoi dolori, egli
cose scientifiche e di artifizi retorici per dar sodisfazione agli eruditi lettori. 2.
vedean bacini d'argento e mescirobe da dar l'acqua alle mani... e
una annunciazione, cne non riusciva a dar vera luce a quell'immenso vaso.
grazzini, 2-308: vi dovreste vergognare a dar briga a una povera vecchicciuola.
albanzani, 108: se noi possiam dar fé alla vecchiezza, fu [medusa]
i-115: prima che morisse, si pensò dar moviere ad isaac e disse al servo
compagni passomo / in quel tanto per dar vita e salute / a mambrian tutte
vegliar le pratiche della pace, e dar moto alle faccende cisalpine.
, 416: dato il veleno, voler dar l'utriaca. idem, 299:
etc. foscolo, xv-431: ho dovuto dar mano all'algebra e alle esperienze della
; e fosse così mi nominasti / da dar cinquanta; e vendemmiabil era / ciascuna
la prosperità naturale, ma col non dar niente di cura del come si vada il
vicendevole amor, non vieteratti / punto il dar venia alle miserie umane.
era a fin di bene, per dar denaro a tutti,... ma
chiabrera, 1-ii-390: se t'incresce dar l'orecchio a ciance, / non
, 337: 'non è tempo da dar fieno a oche; da stare a por
se grande ora / potesse allui più dar freddo ventando. fiore, 33-2: vidi
6. in un contesto metaforico. dar segno impetuoso, violento del proprio accadere
tutt'acqua). se gli si vuol dar poco vento, gli si dà man
giuliano de'medici, 28: vo dar del legno mio le vele al vento,
dell'assalto / a trombe e a comi dar subito vento. -dare le
. squassando in ogni passo il capo per dar vento ai pennacchi,...
candele e si appende alle pareti per dar lume. collodi, 456: migliaia e
servirla. balbi, lxii-4-186: nel dar detto re udienza sempre tien in mano
/ parti da studio, e cerco dar ventura / a quei che a me se
ura, / tu gli voglia oramai dar la ventura. l. adimari, 104
la ventura ritta, gli parve tempo di dar le mosse alla giumenta. bibbiena,
interrogative, per esprimere increodo cusatro / dar le sentenzie false, o che col tòsco
ne ii-357: fu deliberato di dar a'protestanti un nuovo salvocon
uva, acerba ed immatura, non può dar mosto e vino. cantoni,
mia vecchiezza verde / l'alto onor del dar segno. tarchetti, b-i-450: ho
posti in certi luoghi, e egli suol dar questo carico a colui che essi chiamano
che per buona ventura, e per farmi dar principio allegro, mi s'è parato
, che i nemici voltati tutti a dar la caccia ai suoi, che senza vergogna
: io era atta a smarrirmi o a dar nelle mani di qualche baionaccio che mi
del vostro esempio, nel vessero dar un conto dal 1570 fino al 1594,
. battoli, 7-3-187: il polanco per dar più verificata relazione della sua infermità al
campagne magre, per le quali s'intende dar qualche regola, si prendano quelli [
di semelino si fa la vernice per dar lustro alle pitture e vernicare il ferro
vemicciarli e confettarli in maniera che senza dar mal odore, riescano e all'occhio
gran piato / convien più tempo, a dar sentenza vera. guicciardini, 2-1-164:
arte vera del far soldati fosse il dar lodi premi, e trattenimenti alli giovani,
). guinizelli, xxxv-ii-463: così dar dovria, al vero, / la bella
affannosa ansietà senza sapere a qual partito dar di piglio che non patisse gravissime difficoltà.
con certi occhiacci da spiritati e a dar segni d'ira e di sdegno e di
, e si squacquerava, e voleva dar tutto il suo per liberarsi. 3
poco di quell'erba, che si vuol dar il nome
verso princes'street. - dar fuoco al vespaio: v. fuoco,
abitualmente vese quasi appiattati, per non dar nell'occhio alla polizia, la quale
, sai tu vestirli di carne e dar loro moto e vita? 8
quelle spese e que'livelli che occorrono a dar delle spose a gesù cristo. monti
'divettini'dell'arte della lana, che nel dar su con quelle lor vette grosse e
fare tal mutazione di paese, ma per dar comodo a chi ara bisogno di mutar
tanto gusto / a una giovin possa dar? gozzano, i-606: un anglo-australiano
di sua perfida lingua, a dio dar lode, / pensando dire: « o
, / e in questa parte vi vo'dar ragione. foscolo, gr.,
, 9-98: che giova ne le fata dar di cozzo? / cerbero vostro,
, quando si fende / la roccia per dar via a chi va suso, /
carità celeste, e le maniere di dar più gusto a dio. -modo
battoli, 2-4-502: egli entrò a dar loro una brieve contezza de'misteri deila
7. locuz. -andare a dar via il culo: v. culo,
, n. 41. -mandare a dar via il culo-, mandare al diavolo.
propr. 'cerbiatto'. no; a dar via non v'è guadagno. ibidem,
sotto le radici alle quali mi vorreste dar bere che vi siete impantanato, non
stati vicedominati, non se gli debba dar fede. statuti triestini (1625)
segretario. moravia, 22-181: a dar es salaam, il frelimo ha i suoi
bacchetti, 15-83: ora, sempre a dar retta ai soliti delle valli viciniori.
: vietò che alcuno non potesse pigliare né dar danari per grani a condizione dei primi
per vigor di mente / di sua vita dar lena alla parola / e poeta salir
del mantice uscir sogliano i fiati / a dar vigore a le fornaci ardenti.
t'arresta, né al ferro aspro dar mano, / ma parole di'pur villaneggianti
andà don piero consalo de mendoza a dar paga a quele do bandiere de fanti che
: al mal villano / non gli dar bacchetta in mano... al villano
grazia. a mal villano non gli dar bacchetta in mano. ibidem, 176:
un poco alla mano, e non gliele dar tutte vinte. carducci, ii-20-233:
sta diva inclita figlia / di quel che dar gli volle tutti i tuoni. svelse;
, 1-56: primieramente non si deba dar tal medicina alli debeli e macri:
il medesimo nunzio apostolico che non può dar gelosia alcuna da interporre i suoi offici
da far visare 'personalmente'il suo, e dar l'altro a un commissionario - mi
se pria ei non risplende, né dar la visibilità a i colori se ei non
; ché le maniere 'prender visione, dar visione'di un atto, documento e simili
, i-5-17: paulo attendeva a tuore e dar licenzia / a plebei e patrizi visitanti
che dei premi, il cristianesimo pervenne a dar nome di visitazione amorosa di dio agl'
! dispiacere, non avessi animo di dar d'un coltello a qual si vo-
). fanfani, lvii-21: vo'dar qui onorato luogo a lorenzo lippi per
quando uno scritto non facesse altro che dar delle viste agli uomini onde giunghino ad
cantini, 1-22-28: debbano senza alcuno premio dar la vista a chiunque la domanderà di
cupola, non per altro che per dar una vista alla città e al suo contado
. [tommaseo]: non dobbiamo però dar mala vista di noi. -dare
e perfezione. fiamma, 15: dar vita, senso, e moto agli animali
tu conoscessi oggidì quel che ti deve dar salute, pace e vita eterna. monti
risuonar ne sento / le parole, e dar vita a forti e vive / fantasie
12-68: e premendo il suo affanno a dar si volse [tancredi] vita con
baciatrice più scaltra, / li saprà dar più saporiti e cari, / n'avrà
che s'aspetta ch'io abbia a dar fuori molte e gran cose. tarchetti,
un partito che dà sangue e non vuol dar danaro è una contradizione vivente. massaia
i cinesi] pingere con olio né dar l'ombra alle cose che pingono e così
voglio / tirarmi in casa, e dar fine a quest'opera, / sì che
legato, nel sostenere le note e dar loro il valore che hanno; nel recitativo
cavità oronasali dove viene variamente modellata per dar luogo alle diverse vocali e consonanti, essendo
/ pur da color che le dovrien dar lode, / dandole biasmo a torto
riguardino gli atti capitolari, o di dar voce in capitolo o di dovere incontrare
modi in vender e comprar et in dar vose over presio a piperi. g.
vietò che alcuno non potesse pigliare né dar danari per grani a condizione dei primi
f. galiani, 3-163: questo dar prezzo di voce (siami lecito usar
: di lassù si sentiva vociare e dar dei colpi come abbattessero un albero.
ix-42: a chi disse, vo'dar mille mentite, / che de'fratelli è
, pref., quant'io posso dar tutto vi dono, / e si non
rispetto. baretti, 3-4: questo dar del voi è abbandonato... a
: voleva 'etiam'che rado transalpino non potesse dar il carazo alla porta senza espressa licenzia
volanti a queste mani / c'han potuto dar morte a l'or- rid'angue.
intorno, che cominciarono a sghignazzare e a dar la baia a cincinnato rimasto lì solo
di fare una volata in cielo a dar conto a giove di molte urgenze.
/ che t sciocco vulgo non gli vuol dar fede, / se non le labriola,
: nella quale costallazione appresso lo carro, dar riposo al sensorio. pascoli, ii-1265:
raccolte parecchie; ma quando fu a dar loro il volo, parve a tutti che
abbiend'io l'ale, / per dar forse di me non bassi esempi. giusto
e fu condannata alla morte. fece dar loro per il suo avvocato una supplica
/ che mai fugir non posso, né dar volta. maestro torrigiano, 319:
in su le piume, / ma con dar volta suo dolore scherma. novelle anonime
prega / ed argante e clorinda a dar di volta. d. bartoli,
rampali di piangipane... qui dovette dar volta davanti ad altri nemici.
da un precipitoso fiume assorbiti, e nel dar la volta alla barca dissono, tanto
non può aprire, ma né anche dar volta. -avvolgimento, arrotolamento di
; / che incomincia bel bello a dar di volta. d'azeglio, 5-346:
la paura / ch'ebbe, in dar volta, di fiaccarsi il collo, sì
totalmente. fagiuoli, xiv-106: di dar la volta a'suoi quattrin si vanta.
/ che mai fugir non posso, né dar volta. istorietta troiana, xliii-388:
, 21-331: venne con ciò a dar prova di manifesta temerità, e a mostrare
volto fermo dir. alla fortuna. dar qualcuno nel volto ad altri: infastidirlo con
abiamo dii terzo, quanto al vomitivo che dar se gie debbe; che vole essere
alfieri, 1-139: cominciò con lo dar di stomaco per ben trentasei ore continue.
? » e simili altre castronerie da dar vomito a chi le sente. barilli,
improvviso, si imbizzarrì, cominciò a dar calci e saltar in aria, a girare
, sino a provocar duelli o a farmi dar della spia. 16. prov
sarebbe [l'equipaggio] offeso a dar la spugna e la votazza a un estraneo
sesso, / che fate i voti per dar buon esempio. serao, i-551:
/ corse alla cuna, per non li dar quel pasto; / e con le zafe
e serve in luogo di zafferano per dar colore alle vivande. p. venier,
non dire correva l'obbligo, di dar sempre qualche zampata al monti.
2-04: a guisa di mettiloro / voleva dar di zanna al 4. strumento
275: al mal villano / non gli dar bacchetta in mano... al
tutto il territorio di varese, per dar posto ad una lingua, quasi nuova di
portar in mano, cader di mano, dar pugna, dar zeffate, tirar pe
, cader di mano, dar pugna, dar zeffate, tirar pe 1 capelli.
palustri i insegnar co'lor sibili a dar nato / alle rustiche aveva. c.
briaco, a giorni giallo che potrebbe dar toro agli zecchini. 2.
. friuli, 1-86: li veneziani per dar più suspezione al duca di milano fecero
= dal portogli, e spagn. dar. ziascórre, sm. marin
delle malattie [redi]: si può dar loro un gentile zimino per tornagusto.
, reti, / renderle vogliolose: / dar ad intender lor d'aver segreti /
vedeano i due serpenti / alle sue zizze dar crudel morsura. zanobi da strata [
bonafè, xxxvii-170: togli melle e fali dar uno bolore e schiumalo beni, e
una zona infocata, ne cavano argomento per dar fede alla favola dei campi elisi.
questa era la più mite interpretazione, che dar si potesse ad un procedere sì zotico
consieri vadino al zudegà di proprio a dar la sentenzia. = var.,
giustinianeo, 25: - tal se crede dar in broca / che a tre pasi
ordinario. 2. locuz. dar di mano al zuffo; prendere per il
, 2-9-2: non seppe orlando al zuffo dar di mano; / ed or la
il nato delle tribulazioni mi assalta, non dar fuori voci dolenti o, quando la
guardano come bestie rare e stentano a dar confidenza per paura di contagiarsi l'onore.
m. v., potendo, fesse dar a francesco panno per un zupone e
e la detta testa se li ha da dar in due o tre volte secondo vi
un bell'andare e venire, girare e dar volta: sono preso in trappola,
al servizio del governo, non bisogna dar retta a ciò che scrivono i giornali.
», 15-v-1997], 66: a dar ragione alfallarme di rodotà sono, senza
di cui l'irreprensibile walser non voleva dar cenno? = voce fr.,
bismarckiana (ricordi crispini e cuccheschi) per dar noia alla destra! g. morselli
buildings crollano in fiumi di polvere lucente per dar luogo a migliaia di grattacieli che sorgono
, intr. medie. divenire canceroso, dar luogo a formazioni cancerose. =
detto in giro che non si devono dar voti al candidato locale del msi in considerazione
, il quale già cominciava a dar segni d'impazienza. idem, 30-126:
veniva da milano una volta la settimana a dar lezioni di uppercut, di cross e
soprattutto le riviste del settore, accusate di dar spazio a una visione tutta disneyana degli
editors non parlano aggrottando le sopracciglia per dar consistenza ai loro ordini vaghi. v.
, 6-339: gli amici gli raccontano senza dar peso che la stupenda fusta del bar
iggz, 627: si è pensato di dar vita a varie testate specializzate (solo
di cui fanno uso gli orientali per dar risalto agli occhi; e anche le occidentali
strano, dunque, che non possa dar luogo a una immagine del mondo, ma
accordi dell'uruguay round, oltre a dar luogo a significative riduzioni tariffarie, segnano alcuni
simonetta, i-61: passar la vita a dar le dritte ai ladri e le informazioni
ingl., comp. da ra [dar] 'radar'e dome 'cupola'.
evitare tutta specie di commozione e non dar luogo, come si dice, ad un
si ebbe allora un caso che doveva dar da pensare: l'azione che tra il
g. morselli, 4-13: non dar peso alle parole, in pratica la vicegovemi
in tema, com'è che a dar voce all'afrocentrismo sono per lo più individui
montale, 22-691: mi avvenne di dar vita a un ipotetico menalco, atleticamente
casti, 1-8-45: né nome gli san dar caratteristico; / perciò altri amfibio indifinibil
, iletteratia'frammentare', i poeti a dar fuori in occasioni rarissime versi minuscoli e a
, o un limoncel gentile / per dar al mio brasile / concia più grata.
(i-115): ma io non vo'dar contra gli uomini e far come i
bocconi sull'asino di legno e far dar loro quindici, o venti, o venticinque
darà a lei le distrazioni che suol dar il carneval d'italia. desinari, cene
(cocrèo). letter. costituire, dar forma, realizzare in collaborazione con altri
/ smontato appena appena dal calesso / per dar mie nuoveacotesta brigata / a cui dirigo
dio mi perdoni.. che non vogliono dar segno di vita. =
casti, vii-823: non se gli volea dar la mortificazione di disambasciatorarlo.
fin nelsangue, donne che ubbriacano senza dar tempo alla disubbriacatura. g. lissa,
caratterianatomicitradue gruppidiindividuiaumentanonelle generazioni successive fino a dar luogo a una notevole diversificazione (un
e benché per coniettura le si potesse dar qualche convenienza con esse, per esser
: il primo rumore era cessato, per dar luogo a un quasi inapprezzabile fruscinio,
che viene visualizzato sulla videata iniziale per dar modo all'utente di selezionare, di
na polifunzionale, agg. che può dar vita ad attività diverse, adatto avariimpieghi