foss'altro per il sentimento di essere dappiù di lui. -ant. amico di
per prendere le anguille. dappiù { da più), locuz. avverb
, e in comune e in singulare sono dappiù di noi. sacchetti, 153-2:
pretura, fu per lo torto ricevuto, dappiù stimato: questi, che fu consolo
dicono sul serio che i cinesi sono gente dappiù di noi. lanzi, ii-278:
sì forsennato, che sperasse di parer dappiù di que'sommi uomini. manzoni,
che lo trascurarono; si trova tanto dappiù di essi, e si rode pensando
parrebbero venerandi, come paiono, e dappiù degli altri, e non sarebbero rispettati
poi inselvatichisce e diventa tirannico, stimandosi dappiù dei suoi artisti. lo è difatti
un farsi lato, / un essere il dappiù, un soprastare, / quando non
me, voi vedete come possa insegnare ai dappiù di me. dappocàggine (dappocàgine
a persona, ché gli pareva essere il dappiù, e sempre voleva essere il dicitore
che deriva poi che le donne, dappiù di noi per la intuizione e sicurissime negli
si agguaglia: e sovente intendesi che sia dappiù. ungaretti, xi-40
de'mobili per la casa; hanno dappiù i fiori in capolini, il calice
la tribù in quella barbarie primitiva era dappiù dello stato, e quindi ogni nazionalità dei
la pretura, fu per lo torto ricevuto dappiù stimato; questi, che fu consolo
vita. -per estens. considerarsi dappiù degli altri; insuperbire. cesari,
chi fa un regalo per averne uno dappiù. = comp. dal pref
. -maggiore di se stesso: dappiù di quanto normalmente non sia.
uomini come gli altri! anzi saremo dappiù degli altri, se conosceremo che siamo
/ essendo bella quanto 'l bel dappiù che tutte faltre persone vivute al mondo.
un farsi lato, / un esser il dappiù, un sopraregioni dell'italia centrale e