buste per consegnarla ai destinatari. dannunzio, vl-221: la mattina alle otto faceva
giovincelli che volevano scriver bene imitarono del dannunzio quello che era più facilmente imitabile,
-con riferimento al corpo umano. dannunzio, vi-142: una treccia...
cominciò a pericolare, poi rovinò. dannunzio, iii-1-940: pericola il soffitto nella
, temendo di pericolare in quello. dannunzio, v-i1029: non pericoliamo più nel
o maltrattamenti (un animale). dannunzio, iv-2-1007: il fratello la trasse a
di partire per un nuovo viaggio. dannunzio, 1-354: molto magnificamente diedi
pascoli, ii-1543: il dubbio persiste. dannunzio, iii-i 167: il
. -usato per scrutare. dannunzio, iii-1-1076: vi combattono l'ultimo combattimento
non posso né svellere né soffrire. dannunzio, v-2-160: la mia perspicacità toma
che ha lo scopo di persuadere. dannunzio, iv-2-100: lindoro con la sua loquacità
è corretto. buon per lui. dannunzio, iv-2-702: le pareva che..
a chi della terra è sazio. dannunzio, iv-1-366: tremava al pensiero d'
produce in essi malattie e morte. dannunzio, 8-14: le donne in giunche piene
era superiore alle sue deboli forze. dannunzio, iv-1-32: il peso cresceva su
, e più franta la fé. dannunzio, ii-288: instrutto ma non leso /
non buoni (un pranzo). dannunzio, v-1-194: pessimo pranzo, conversazione
-appagamento del gusto, della gola. dannunzio, iii-1-917: voi, creature, non
od un lago solcato da navicelli. dannunzio, iv-21200: era un pallore illuminato
mattini d'autunno su i colli piceni. dannunzio, ii-373: un'altra [madre
e roteavan picei / serti di fiamma. dannunzio, i-779: qual terrore le sopposte
si alterna con quella delle pieghe. dannunzio, iv-1-962: dovunque, all'ingiro,
s'aggirano / intorno gli occhi. dannunzio, iv-1-612: un giorno, vincendo
altri autori francesi godeva pieno favore. dannunzio, iv-1-169: ella parlava con piena
pieno / sol tropicale e penzola ozioso. dannunzio, 8-32: le più fresche aurore
; cippo. -colonna. dannunzio, i-61: evoe, libero!.
riverso. -raro. sf. dannunzio, i-119: mesci, splendida / pincerna
di remi per ispingersi al moto. dannunzio, ii-665: vidi i pesci più
marzo] le olmaie e pioppaie. dannunzio, iv-2-262: veniva da lungi in
avesse avuto da levarlo più mai. dannunzio, iv-1-13: andrea non parlò più
di pensiero e di vitalità morale. dannunzio, iv-1-420: i grandi olmi dello
/ il placido passare del presente. dannunzio, iv-1-421: la primavera, quella
amare dal buono e vero popolo. dannunzio, iii-1-430: egli non ha consentito al
saltellano le giovani, baldanzose schernitrici. dannunzio, ii-291: per vincere il disgusto
una parte del corpo umano). dannunzio, iv-1-941: non erano belli i piedi
colori diversi secondo un disegno ornamentale. dannunzio, vii-285: la statua di san giovanni
del primo nocevento, attore trasformista. dannunzio, xchi-96: vuoi che differiamo la nostra
e più numerose le sue radici. dannunzio, iv-1-1032: erano le confetture orientali
colle fiamme ai pomelli del viso. dannunzio, 8-16: il colorito giallognolo della
, da cui uscivano poche ginestre. dannunzio, ii-793: o sabbia mia melodiosa,
immaginazione, un sogno). dannunzio, iv-2-903: tutto l'oro scolpito e
d'una boccetta vuota di inchiostro. dannunzio, iv-1-103: la trinità de'monti,
, diventi porfirogenita di questo dritto. dannunzio, v-2-712: allora soltanto, sino
la pigna dai ripetuti saluti del fulmine. dannunzio, iv-1-186: il laureto..
godere de'piaceri dei propri castelli. dannunzio, iv-2-769: « partire, sempre partire
le stava considerando con occhi immobile. dannunzio, iv-1-9: io entrai. tu
i privati usano posate di lega. dannunzio, iv-2-249: ora, una volta,
bollettinaio di teatro in paesi liberi. dannunzio, 8-76: potrei fare lo scrivano in
la storia, resta la poesia. dannunzio, ii-519: giacciono su la via
uscì fuori di porta san giusto. dannunzio, iv-2-865: il furore gonfiò il
tiro (un'arma). dannunzio, 1-602: tutte le sue città [
svelto dal lato il compagno fido. dannunzio, iv-2-464: la roccia assaliva il cielo
tornare un po'di sole in viso. dannunzio, v-2-310: escito dal refettorio dove
di lumache al cospetto di dio. dannunzio, iii-2-1009: -non era l'amico
.. tocca appena il quarto lustro. dannunzio, iv-2-897: il tuo orefice prediletto
come i greci li avrebber chiamati. dannunzio, v-1-662: i poveri di lume
a esser pagano nella materia deltarte. dannunzio, iv-1-35: l'urbanità, tatticismo
vite, di mezzo a le pampane. dannunzio, iv-1-51: -voi felice! -perché
v.]: malattie predominanti. dannunzio, iv-1-240: gli ori pallidi e
un tanto bene. -sostant. dannunzio, iii-1-566: la crudeltà dell'ambascia sconvolge
qui troverai l'oblio dell'universo. dannunzio, i-385: o fiori, che a
qualche momento 11 frate s'alzò. dannunzio, i-146: vergin custode di boscaglie
mani lo scudiscio e le redini. dannunzio, iv-1-6: ella aveva molt'arte
principio, la peste; ne guarì. dannunzio, 8-63: « come sei stato
affanni più gravi il cor presago. dannunzio, iii-2-238: erompe dal cuore presago
paul pochhammer, illustre dantista germanico. dannunzio, iv-1-163: -maria, ti presento mio
dei conti [ecc.]. dannunzio, v-1-899: a san germano è inghirlandato
ogni mala guisa presso la pisana. dannunzio, iv-1-292: non sapeva se dovesse accompagnar
io quella mite tua musica ascolto. dannunzio, v-1-264: non ho mai avuto
s'aggira dentro una primordiale contradizione. dannunzio, ii-258: profondato nell'oscuro /
, fonte perenne di verità incontrastabili. dannunzio, 4-i-182: tra i mosaici
scoperte col primordiale ardore di bruti. dannunzio, iv-1-839: un desiderio folte all'
comportamento che denota tale inclinazione. dannunzio, iv-1-89: ambedue non avevano alcun ritegno
, supera l'italia nella produzione. dannunzio, iv-1-98: la tazza si chiamava di
del sublime matematico ed astronomo italiano. dannunzio, iv-1-212: io penso ai massimi
prodigiosa e benefica del tuo lavoro. dannunzio, iv- 1-36: egli era,
chi non ha diffesa o schermo. dannunzio, iv-1-268: ella portava...
affogata fra le spine si rimanesse. dannunzio, v-1-732: ruppe in lacrime.
sopra il triste mondo / addormentato. dannunzio, i-197: il lento respir de la
pattai lidi profumati dai fiori dell'arancio. dannunzio, iv-1-289: al suono del '
tenue, spiccavano pure fra quel pallore. dannunzio, f f iv-2-1137:
sacra morte, ancor vivo libai. dannunzio, iv-1-385: aveva una camicia chiusa intorno
la sponda / del nar sinistra. dannunzio, i-462: proni d'intorno / stavano
. -con sineddoche. dannunzio, v-1-502: chi oggi intende parlare all'
le larghe pagine dei libri in-folio. dannunzio, iv-i-iiq: la campana squillò;
6. figur. sommerso. dannunzio, v-1-609: presumete di essere miei avversari
comportamento o con un rito propiziatorio. dannunzio, v-1-81: m'imagino, per propiziare
propizio; invocato come propizio. dannunzio, i-498: sotto 1 propiziati albor notturni
aveva detto: « se proponessi a gabriele dannunzio di volare su vienna, risponderebbe semplicemente
del collegio uninominale). dannunzio, v-i-119: tutti gli elettori formano un
voce dalle vote / canne prorompe. dannunzio, i-65: ecco in mesto sospir
iii-773: mi pare che il genio del dannunzio sia così grande e proteiforme che egli
aiuole / e su'candidi marmi. dannunzio, iv-1-338: 1 vecchissimi elei
affanno verso il cavaliero del tempio. dannunzio, iii-2-161: subito son presi dall'ansietà
la passione; aspirare, anelare. dannunzio, iii-1-192: puoi tu forse recidere il
verso l'italia col suo candido faro. dannunzio, iv-i-43: il fuoco ardeva nel
il promotore di tutte le edizioni classiche. dannunzio, iv-1-167: -mi do l'aria
accorgimento tecnico); protettivo. dannunzio, v-1-02: s'ode la bestia dal
dell'acqua / della novella prova. dannunzio, i-206: vinse... al
delle prorigioni parlava un napoletano burbero. dannunzio, iv-2-137: su le pareti le imagini
leggiadrissima attitudine di amorevole semplicità puerile. dannunzio, iv-1-139: il convalescente rinveniva sensazioni
scusa). s s dannunzio, iv-1-382: ella, paventando quel divino
tradizioni guerriere (una stirpe). dannunzio, iii-2-259: kibalena l'ardimento nella creatura
comportamento, uno sguardo). dannunzio, iii-2-1028: giana s'è alzata,
-che non si arresta, continuo. dannunzio, i-255: di sotto / a le
affrante / desti riposo e pace. dannunzio, v-1-592: da per tutto inciam
il fuoco, la fiamma). dannunzio, iii-1-1167: o bellezza, chi si
in più parti lo 'ntomiaro e rubaro. dannunzio, ii-980: con le pietre pugnerecce
chiavi della dispensa o del pollaio. dannunzio, iv-1-860: la madre aveva sospeso
mentana per assistere i feriti e combattere. dannunzio, v-1-79: siamo un pugno d'
il giro eterno delle sfere uscio? dannunzio, i-770: che forse il genio de
pulsazione (un dolore). dannunzio, iv-1-589: spesso ella si lamentava di
/ e i trombettieri imboccano le trombe. dannunzio, ii- 550: sotto il
/ lascia il pungolo e la vita. dannunzio, iv-2- 1029: il ricordo si
comportarsi in un dato modo. dannunzio, iii-1-403: la comnèna non si serve
tira il puniceo strascico di foglie. dannunzio, ii-777: senza nne amaro /
spioviscolava, e riè bello già. dannunzio, vi-147: un piccolo disco sporgente
si cangiò in scena di commedia. dannunzio, iv-1-53: a un certo punto,
su poco giù, il medesimo aspetto. dannunzio, iv-2-99: restavano in quel canterano
; ma con profitto di quanti? dannunzio, iv-2-595: se tu sapessi quanti oggi
; quotazione. p p dannunzio, iv-1-115: intorno alle tabelle delle quote
maretta / quando rabbrividivi ai libeccioli? dannunzio, i-179: un crepitìo fresco propagasi
fermagli d'argento di molto sottile lavoro. dannunzio, iv-2-25: le tre campane immobili
e stipiti dipinti a rabeschi rococò. dannunzio, iv-2-16: le barche si avanzavano
la sua compassione s'era raccesa. dannunzio, iv-1-103: quanto in lui rimaneva del
bello, per racconsolarmi e scaldarmi. dannunzio, v-3-235: un giorno avevo fatto
gorgogliava quietamente il suo racconto blando. dannunzio, 1-468: noi, chiamati da
, / non di rado schernito. dannunzio, 8-152: né il marito ebbe mai
, racchiude il più raffinato lusso. dannunzio, iv-1-342: godeva ingenua- mente di
instituzione. -temprare lo spirito. dannunzio, v-3-775: igiene del corpo, per
e qui rafforza le tinte del quadro. dannunzio, iv-2-211: giungevano...
monsignori a rimodernare i loro seminari. dannunzio, 5-489: un arcipelago battuto da un
e anche alla morte). dannunzio, v-1-1047: nel volo di vienna,
nomi delle persone scontrate per via. dannunzio, iv-i- 74: -mi permetto
molli ràmora / del salice piangente. dannunzio, i-202: crosciano i rami a l'
iii-54: selve di ramoruti alberi ingombre. dannunzio, v-1-686: l'ombra degli alberi
basilico e le porse il mazzolino. dannunzio, iv-1-17q: delfina aveva intrecciata ingegnosamente
lavoro e lo tira a perfezione. dannunzio, vt-561: alabastri. i mozzi
delle canzoni. -attento. dannunzio, iii-1-581: gran tentatore di perigli sei
comportamento di un animale). dannunzio, iv-2-1332: tre riflessi vividi rilevavano i
ravasi come un responso de'numi. dannunzio, v-2- 765: tutti i
e più ratto è chi l'insegue. dannunzio, i-61: giù da li orridi
rawolti nel vezzo indissolubile dell'infingardaggine. dannunzio, iv-1-261: la passione lo rawolse con
finirebbeper soffocarmi nello sdegno e nel fastidio. dannunzio, iv-i-16: ella sarebbe stata vinta
colpo recise il laccio orribilmente teso. dannunzio, iii-2-166: marco gràtico trae senza
è reclinato / il dolce bambolino. dannunzio, iii-1-700: più e più volte lei
e non reclinata in altri pensieri. dannunzio, i-647: odimi, reclinata verso il
sé, ripiegato su se stesso. dannunzio, i-217: ne l'impari canne di
il reclinare (il capo). dannunzio, iv-2-183: la reclinazióne della bella testa
troppo., non si sbaglia! dannunzio, 8-121: camilla uscì, muta
e mi son retto con questa mano! dannunzio, iv- 2-41: si rizzò su
dàmmi qualche regola, qualche ordine. dannunzio, iv-1-193: ella di tratto in tratto
, / deifobe, s'ascolta? dannunzio, v-1-345: la fontana / rimuove
si fosse imbattuto in creglingi stesso. dannunzio, iii-1-148: quando io mi avvicino a
delle piante produttrici di resina. dannunzio, v-3-234: quando uscimmo, il silenzio
odore, la consistenza). dannunzio, 4-ii-36: arrivata su 'l vento l'
il respiro e per resistere ai trabalzi. dannunzio, iv-11- 171: ombre rapide
/ che sarà lieto il dì. dannunzio, ii-812: desìo d'altre fortune non
mondo chiede il suo grande retaggio. dannunzio, i-1031: vocia ai sedenti il
materia al lavoro del genere umano? dannunzio, iii-2-180: signore, /..
fu un generale movimento di soddisfazione. dannunzio, iii-2-1062: bisogna...
animo (un sentimento). dannunzio, iv-2-1081: una commozione dileguata gli
ritornare a immergersi fra oggetti. dannunzio, 4-ii-75: perché d'improvviso, come
. risvegliare; eccitare di nuovo. dannunzio, iv-2-1057: ella subitamente ridiveniva ferina,
nell'animo mio e nella mente. dannunzio, iv-2-534: tutte [le speranze]
nuovo. - anche: riavvolgere. dannunzio, v-1-747: balzavo di là dalle macerie
. -ricostituire un tessuto organico. dannunzio, iv-1-136: quella vita appunto in lui
matrimonio, una convivenza). dannunzio, iv-1-15: sarebbe venuta a riallacciare l'
scientifica, estetica, ecc. dannunzio, iv-1-95: eleggeva, nell'esercizio defl'
. nuovamente allacciato, ricollegato. dannunzio, v-1-321: non si lascia cadere indietro
2. richiuso con lacci. dannunzio, iv-2-1287: la visita notturna di banco
più intenso il desio della vita. dannunzio, \ -i-n$y. tutto ardeva e riardeva
capelli, di un'acconciatura). dannunzio, iv-1-185: qualche foglia le s'impigliava
un altro dove si ha da ribere. dannunzio, iv- 1-676: -tu hai un
i modi del burchiello. dannunzio, v-2-241: con prontissima audacia m'impadronii
di illusioni e di energia nell'amore. dannunzio, iv-1-760: ella lo aveva condannato
bruni ricami / sul bianco ospizio. dannunzio, 1-827: o freschissime pioggie tripudianti
trapunti da una mano di fata. dannunzio, vi-134: le voci battono sul
nuovo, segnatamente festa o commemorazione. dannunzio, v-i- 539: oggi io
fame.. / ricolmami il bicchier. dannunzio, iii-2- 1028: oh, la
, agg. riempito completamente. dannunzio, iv-1-338: 1 vecchissimi elei,
pezzi di oro e di argento. dannunzio, i-581: or giaceva alfine booz
un mezzo di trasporto). dannunzio, iv-2-575: passava una fila di barche
fino all'ultima goccia di sangue. dannunzio, v-1-324: ricomincia a smaniare per
con una fascia ornata di perle. dannunzio, 8-163: « oh, che mostro
risurrezione nel giorno del giudizio. dannunzio, iii-2-1124: costanza ismera sorge dal suo
da dovero ricomporsi con la spagna. dannunzio, iv-1-435: le linee delle alture si
dà su'l muto orto solingo. dannunzio, iv-1-199: mi par d'esser condannata
insieme. -evocare. dannunzio, iv-i-ars: i gridi gutturali, le
grado di ricevere l'annunziata gran dama. dannunzio, iii-1-1146: maria si alza e
; riformarsi (un tessuto). dannunzio, iv-2-79: i tessuti irrigati dall'onda
dell'altrui riconoscenza, ancorché insufficienti. dannunzio, v-1-697: di questa grazia interiore
riconobbe pel suo signore e padrone. dannunzio, iv-1-372: sapevo che ella riconosceva
la faccia nella sortita di mestre. dannunzio, iv-1-260: il primo moto dell'anima
, col proprio sangue la terra. dannunzio, v-1-558: italia, italia,
reso nuovamente sacro, venerando. dannunzio, v-1-261: ogni impronta dell'uomo nella
nuovo grande politicamente e moralmente. dannunzio, ii-1012: intrisa t'avea [patria
né il suo pane ncresce in alto. dannunzio, ii-582: in lei sarà la
nostro amore, alla nostra tenerezza. dannunzio, v-1-1079: ripudiate e tradite i
affatto estranea alle abitudini del paese. dannunzio, 8-76: la corda dà,
prese vivamente maria per un braccio. dannunzio, iv-2-735: stelio preferiva di andare
quel che gli viene dagli oggetti esteriori. dannunzio, iv-2-1090: 'è vero, è
la mente. -proteggere. dannunzio, iv-1-944: io posso in un attimo
un desiderio, di un sentimento. dannunzio, iv-1-430: non avrei avuto forse il
a la parete e al tetto. dannunzio, i-232: treman l'ultime stelle semispente
del mal nostro ritornando in noi. dannunzio, iv-2-589: tanto era il suo
luminoso e cocente riflesso della creta. dannunzio, iv-1-82: le vetrate del primo
di carburanti, stazione di servizio. dannunzio, v-1-83: il comandante costanzo ciano ci
leopardi credeva di giungere alla pittoresca precisione di dannunzio, v-1-180: nel mio occhio piagato si
stanzetta chiusa, fresca, silenziosa. dannunzio, iv-1-188: quell'eterno ondeggiamento,
sette, lire quattro e soldi quindici. dannunzio, iii-1-481: -ma no, ch'
cicatrice delle ossa, delle fibre. dannunzio, iv-1-591: bisognava seguitare a romuovere
perse improvvida / èva da te rigermina. dannunzio, 4-ii-17: tutti li ardori e
. -erompere dau'animo. dannunzio, 2-23: chieggo; e da 'l
del capo (i capelli). dannunzio, iv-1-786: la figura di demetrio,
il petto, il ventre). dannunzio, iv-1-829: il ventre sterile aveva conservata
fermi, con loro stennardo ritto levato. dannunzio, iii-2-24: la porta dell'atrio
il bue mangeranno insieme lo strame'. dannunzio, iv-1-660: 1 riguardanti tacquero,
era malcontenta che l'avesse trattenuta. dannunzio, iv-2-423: un tal bisogno parevami
anche in una condizione patologica). dannunzio, iii-1-227: l'orribile contrattura dei suoi
eseguire lettere e monogrammi sulla biancheria. dannunzio, iv-1-238: il letto sorgeva..
rettoria rilievi e da magniloque espressioni. dannunzio, 9-52: bisogna... piallarla
l'efficacia di quello spirito del timore. dannunzio, iv-2- 579: dotato (
perciò che la cosa sia rimandata. dannunzio, iii-1-202: non senti che rovescio
spegner si levò dopo l'occaso. dannunzio, iii-1-553: lasciate ch'io rimanga /
, purtuttavia non rimane sul colpo. dannunzio, iii-1-869: vergine santa, fatemi
di colore; resto d'intonaco. dannunzio, iv-2-1220: i pomelli delle gote erano
italiano di tutti i rimatori menestrelli. dannunzio, v-3-646: un certo signore anthony
ingrassato, pasciuto, rimpinzato. dannunzio, v-3-642: gli spettatori di quell'epoca
e rimemorossi come eglino sono carne. dannunzio, v-2-185: oggi, nel rimemorare,
. evocato per forza di parola. dannunzio, v-2-216: nei refettorio vastissimo..
il dolor mai non han fine. dannunzio, iv-2-1216: dentro me non era
prati è rinata / la famiglia odorata. dannunzio, i-705: erba che..
iti a vedere se li rincontravano. dannunzio, iv-1-26: aveva sentito, rincontrandola
e rasserenato, e sto bene. dannunzio, iv-2-773: è l'ora d'avviarsi
vergine bella che le mostra il seno. dannunzio, v-1-296: guatava in su,
e te ne ringrazio di cuore. dannunzio, 8-121: vengo a ringraziarvi,
traditore dei concittadini o della patria. dannunzio, v-1-1109: oggi abbiamo portato al camposanto
2. tradimento amoroso, infedeltà. dannunzio, v-3-699: mi rinnegavi, rinnegavi il
riacquistare il tono nervoso o muscolare. dannunzio, iv-2-1176: l'estasi letea cessò.
vamente nel vuoto. dannunzio, v-1-421: sono sfinito come se riavessi
dall'eco delle valli, mugghia spaventoso. dannunzio, iv-1-872: forse ripercosso da una
salici reclini. -riflettere. dannunzio, iv-1-136: le acque avean tal trasparenza
n'ha ricucire e ripezzare una coltrice. dannunzio, iii-1-531: ch'io non mi
bisogna ascendere per 80 ripidi scalini. dannunzio, i-335: ella era innanzi.
fascio dei mali presto si ripiega. dannunzio, iv-1-209: io sfuggivo a me
, / rifolgorò trionfando nell'alto. dannunzio, iv-2-886: paolo vide nel fascio
preliminare al secondo incominciamento dell'anno. dannunzio, v-i-im: felice e infelice,
stimato e le ho voluto bene. dannunzio, iii-1-191: se potessi riscattare con
famiglia uzeda da me riscattati ». dannunzio, 8-74: non s'era gittato a
con la resurrezione della carne. dannunzio, v-3-279: non avevo mai veduto la
nuovamente in un'opera di scultura. dannunzio, i-1103: tu m'appari alla protesa
riscontro paionmi l'arca di noè. dannunzio, iii-2-1043: nella parete destra è
esecuzione puntualissima de'risoluti suoi comandamenti. dannunzio, v-1-643: non sono un rammentatore
onorevole... formali promesse! dannunzio, v-3-832: questa lettera è una
dal marciume (una pustola). dannunzio, iv-2-279: pel mento le bolle riseccate
. 3. incartapecorito. dannunzio, iii-1-956: hai coraggio di negarlo!
, risecco, si è scheggiato. dannunzio, ii-777: fracidi i frutti,
fuorché lo sfogo di risentimenti personali. dannunzio, iii-2-1041: nell'entrare, già
che era nella riserva della coscrizione. dannunzio, v-3-24: secondo, una legge
tubo di uno stromento da fiato. dannunzio, v-1-556: se pure, come nella
le vicende politiche di quei tempi. dannunzio, 8-75: senza più risorse,
, / il risorto ad annunziar. dannunzio, v-3-282: non mostrava le tracce degli
con l'avvento del cristianesimo). dannunzio, i-384: parevan le morte / ninfe
i miei sensi il tuo soggiorno. dannunzio, i-475: egli ammoniva: « o
un patto, confermare un'alleanza. dannunzio, vii-343: ci parve che la fratellanza
(un timbro di voce). dannunzio, iv-2-588: « sentite l'autunno,
d'animo sopito o latente. dannunzio, iii-1-140: fu un sentimento straordinario
-stimolo che infonde energia e vitalità. dannunzio, iv-2-56: era un sentimento indistinto,
saetta, / volano irreparabili omicidi. dannunzio, ltl-1-583: la vita non gli
ordinata e armonica di elementi. dannunzio, iv-1-883: dalle losanghe, dalle palme
di queste parti si possono suddividere. dannunzio, iii-2-135: accelerato dagli strumenti,
, che i musici chiamano suggetto. dannunzio, i-104: galline / van razzolando
variando secondo una precisa sequenza. dannunzio, i-113: da l'aie lontane veniva
certa ragione di tempo fra loro. dannunzio, i-175: ora a me il
vittoria, trionfando ne ritornarono a casa. dannunzio, ii-372: t'accenderò [vergine
similitudini stesse, logore ornai per uso. dannunzio, 9-12: ci sono nel romanzo
si legò al dito anche questa. dannunzio, v-1-500: il grande ippo- crate
rivaggio, aove s'attenne e campò. dannunzio, i-378: era lungi un trar
] / disaduggi, impingui e sàrchila. dannunzio, iii-2-1142: le navi latine rivarcano
sera / m'avea fatto presente. dannunzio, iv-1-631: ah, no, è
lampioni di strada, discese lentamente. dannunzio, v-2-35: i poggi s'incupiscono sotto
col capo piegato in avanti. dannunzio, iii-2-171: barcolla l'ucciso vomicando i
e inarcato (il collo). dannunzio, iii-1-376: la donna sorride, sentendo
/ il gran coperchio si vedea riverso. dannunzio, iii-2-137: quando il torso si
frondosi, tra i quali scorre perennemente. dannunzio, xciii-276: ti accludo anche un
un autore del passato). dannunzio, v-1-30: siete [i giovani dell'
un sentimento, un ricordo). dannunzio, iv-2-1117: un calore materno, che
a cavallo saltando macchie e fossi. dannunzio, v-1-557: ed ecco una scala
faccie e di dentro bianco midolioso. dannunzio, iii-1-63: ella è vestita d'una
tutto sbertucciato e stracciato dai roghi. dannunzio, v-3 105: tutti
cui sottostaranno tutti i miei libri. dannunzio, i-283: splendeva in tomo per la
cavità della boc- china tuttora inerme. dannunzio, 8-82: soltanto i suoi piccoli
gli occhi di cielo al cielo. dannunzio, v-1-327: c'è là,
rosso (un altro colore). dannunzio, v-1-550: eravamo su per il velilri
palvesi da giostra e da torneo. dannunzio, v-3-158: gianni colonna...
di campi di mare minati. dannunzio, v-1-315: arriva un radiotelegramma di
canti, si rimpiattarono le bandiere. dannunzio, 8-104: sono sacrifici assai penosi
spuma, fragor, vortici, gorghi. dannunzio, iv-2- 463: il dirupo
falco meditante il salto / a piombo. dannunzio, i-17: a stormi innumeri su'
. -bigoncia, cesta. dannunzio, i-578: prema co 'l piè gagliardo
stendere nella sua camera uno sacco. dannunzio, iii-1-815: s'ha da scorgere /
riprese aba- ritte con viso rannuvolato. dannunzio, v-1-1345: 1 reparti prendono
non sono ancora molti anni, abolito. dannunzio, v-1-787: alla divinità del fiume
del tonno e della salatura delle acciughe. dannunzio, iv-2-259: andava insieme con la
un braccio ed urta mano perfetti. dannunzio, 8-83: la marchesa ascoltava,
pari, irrequel salubre aere salino. dannunzio, ii-735: o derbe, apfolare
da sala1. alla torre. dannunzio, iii-i-181: vorrei salire un poco su
luce languida e saltellante sopra uria. dannunzio, 4-i-68: qualche cosa come un'impeto
scala, per uscire a salvamento. dannunzio, iii-1-475: come il giullare fa
altro che un ghigno di sprezzo. dannunzio, iii-1-947: io non porto le stimate
marginate quando fu scritta t'hortatoria'. dannunzio, iv-1-143: tutte le ferite,
cristo, / dall'alta croce. dannunzio, iv-1-928: ne i vecchi tramortiti e
fa uso della sapa per conservarli. dannunzio, iii-1-804: la tua madre ha
che si facesse o quel che vedessero. dannunzio, iìi-1-291: sapere ch'ella è
il fumo, un ambiente). dannunzio, iv-1-816: quando egli uscì sulla loggia
buona fiamma d'eriche e sarmenti. dannunzio, iv-2-776: i sermenti...
figure dei banditi intenti a satollarsi. dannunzio, iii-1-884: tu di quelle coccole dàmmi
aduna tutta la vita nel satollarsi. dannunzio, iv-1-191: ella tacque, assorta,
che già versava dal fecondo grembo. dannunzio, iii-1-1230: il pastore inconsapevole come
di nostri doveva incontrarsi con loro. dannunzio, v-i- 352: non v'
'sbavazzare': far bava dalla bocca. dannunzio, iv-1-597: il bambino sentendosi libero agitava
sbièscio che non fa la state ». dannunzio, v-2-722: bìfora, non tra
, non gli avrebbe dato fastidio. dannunzio, v-1-975: scamparono, e si rifugiarono
alto e ripresa dall'alfiere medievale. dannunzio, iii-1-584: pietra scagliata a mano
, intrecciato e rivolto all'insù. dannunzio, ii-619: piove su le tamerici
non avesse letto nei loro cuori. dannunzio, iii-2-1019: quelle prime parole scambiate
del nemico è scannato senza remissione. dannunzio, iii-2-173: -scannami. ti guardo.
scannato, scoiato e fatto in pezzi. dannunzio, iv-2-25q: sopra una tavola ampia
i petali di un fiore). dannunzio, iv-2-1133: « i garofani di boccadamo
il sole, le nubi). dannunzio, iv-2-49: il sole moriva tra i
di un muro o d'un argine. dannunzio, v-1-371: passato azìyeh, dall'
, e ricomincia lo stesso giuoco. dannunzio, iv-2-252: disse, prendendo il tabacco
irrigavano l'ubertoso campo dell'opera sua. dannunzio, 1-356: perfino in percy
quelli che son lì lì per mettere. dannunzio, 8-112: le signore si fermano
o a un personaggio mitologico. dannunzio, iii-2-213: poggiata al lungo scettro ebumo
-in un'espressione di minaccia. dannunzio, iii-2-1094: ma tacete, ma tacete
lo tengono come schiavo alla catena. dannunzio, iv-2-40: la carne ed il
tormentarli, affliggendoli per proprio trastullo. dannunzio, iii-1-55: ah, non mi
una lieve e lucente schiuma bavosa. dannunzio, iv-2-166: egli ebbe su le labbra
drappo usato per coprire un mobile. dannunzio, iv-1-304: barbarella corse ad aprire il
i fuochi del cielo sul suo capo. dannunzio, i-196: si frangono tacque odorose
della luna o delle stelle. dannunzio, iv-2-507: la piramide del campanile eccelsa
stato bene le che avrebbe potuto avere. dannunzio, iv-2-346: cari o male
, m'appigliai a questo partito. dannunzio, v-1-730: ci sono...
/ vo per la via del duolo. dannunzio, iv-2-825: se veramente un giorno
di determinati tratti di mare. dannunzio, v-3-64: le corazzate concentrate a tolone
petto scoverto, si lasciava tastare. dannunzio, i-455: poi mi porse ambo le
e strozza., strozza il respiro? dannunzio, v-3-274: s. gregorio
saranno sempre un oggetto di riconoscenza. dannunzio, v-1-693: quanta sia la perversione
ogni qualvolta egli la preme e tocca. dannunzio, iv-2-goldoni, iii-7: a quel cane
'seccaia': più comune che seccagione. dannunzio, 4-ii-37: un braccio di lei aveva
con tanta delibe r>rto. dannunzio, ii-856: così tu veleggiasti alla seccagnabero
per ormeggiarlo. stare a secco. dannunzio, vli-192: la spiaggia bassa, sottile
ombrello dei segni simbolici sull'arena. dannunzio, i-741: forti a trarre sul lido
un viaggio o in un'impresa. dannunzio, iv-1-35: insieme col maestro venne in
: era timido fino alla selvatichezza. dannunzio, iii-2-991: parla più basso,
lavoro stesso di saussure dedicato ad alcuni dannunzio, iv-2-907: « che dice il segnale
più orribili / l'orribili tenèbre. dannunzio, i-232: treman l'ultime stelle semispente
ogni tanto quel suo sguardo semispento sullafolla. dannunzio, 8-128: quasi supina su una pelle
la fronte di colui che dorme. dannunzio, iv-2-374: c'era..
di un tribunale rivoluzionario di parigi. dannunzio, iii-1-904: il giudice del malificio
/ le ghiande serpeggiavano a festoni. dannunzio, iv-2-617: tutto viveva, agli
dividendosi in molti rivi la sorga. dannunzio, iv-2-584: 1 canali serpeggiavano per
della capanna, rumoreggiavano i tuoni. dannunzio, iii-1-819: ornella trarrà verso di
sei lati dell'esagono regolare inscritto. dannunzio, iv-2-857: il grande angelo terrestre
(il rombo del motore). dannunzio, iv-2-1174: egli prestava l'orecchio acutissimo
sfasciumi della nave abbandonati sul lido. dannunzio, iv-2-927: fu visto un altro
capo di abbigliamento). dannunzio, iii-1-73: un giovane la guardava dalla
, ma non le altrui contumelie. dannunzio, iii-1-570: per dio, gente poltrona
/ lo sgocciolare cristallino e lento. dannunzio, iv-2-23: nel silenzio il rosicchiamento
che obbligano la padrona a rimanere. dannunzio, iii-2-1015: pensavo che la sorpresa nonti
or degli sguardi innamorati e schivi. dannunzio, iv-1-663: il desiderio di un uomo
teatri, gli acquedotti di roma. dannunzio, ii-913: presero battaglia / contra
continue, nuove e altissime considerazioni. dannunzio, iv-2-1021: nel fratello il furore
una modificazione al progetto della commissione. dannunzio, v-1-130: tutte le leggi sancite
. -divulgazione di notizie ingannevoli. dannunzio, v-3-137: i cittadini savi ridevano del
di questo thibet vi nasce lo spigonardo. dannunzio, iv-2-637: avevano le stive cariche
lavorato, alle braccia bellissimi manicottoli. dannunzio, iv-1-293: un mantello di velluto
duri tozzi di pan muffato e nero. dannunzio, v-3-210: più in là,
parimente in cima ed assai grossi. dannunzio, v-3-170: rainaldo di marino..
composizione, una partitura). dannunzio, iv-1-160: non ho ritrovato nulla di
, 1-ii-164: lauretta svignò in chiesa. dannunzio, v-3-195: cola svignò lesto nella
rinunzino alle gioie dei talami. dannunzio, iii-2-215: ah perché mai / noi
la facilità d'impiegare troppa forza. dannunzio, v-1-392: ecco un 'tourte'nervoso,
: per tutto il corpo. dannunzio, iii-1-275: imagina per tutte le sue
, / securo asii della tenaria notte. dannunzio, iii- 2-331: pronta, eccomi
secondo la nota dove è segnato. dannunzio, iv-1-152: per passare da una
ma aspetto a gloria la terracotta. dannunzio, iv-2-40: facevano pensare a una stupenda
tendini, tutto il corpo). dannunzio, i-52: oh allor qual estasi!
stato psichico, i nervi). dannunzio, iv-1-721: giorgio era in un periodo
unite il faticoso cammin della vita. dannunzio, v-3-777: il biglietto che spedii
sé (una persona). dannunzio, 5-471: e pur dianzi, o
una prop. subord.). dannunzio, iv-2-151: quando giunse alla porta della
. è un caso esemplare. renata dannunzio, xciii-150: trattasi di grave lesione
raggio la punta del tricuspide legnone. dannunzio, iii2- 68: è figurato con
vento rugge, urla: poi cade. dannunzio, iv-2-8: il babbo se l'
: 'ustione': il bruciare le carni. dannunzio, 3-24: per le ustioni anna
l'intemperato et urente sole usti. dannunzio, 1-ii-480: or qual mai novo caso
il quale veniva quel suono straordinario. dannunzio, iv-1-579: mi giunse all'orecchio
sugo che stilla dalle bionde canne. dannunzio, iv-2-36: cespiti ai rose, ciuf-
ho scritto due paginette di vaniloquio. dannunzio, i-043: è inaridita ornai l'
ogni volta e scivola nel viso. dannunzio, i-827: un molle poi viglio
aroma, un profumo). dannunzio, iv-2-170: il cordiale aroma dell'incenso
rapidamente espressione (lo sguardo). dannunzio, iv-1-108: e vennero altre,.
, questa strofa giocosa sia saggio. dannunzio, iv-2-475: ella mi rimise nella
la fronte, coi coturni venatori. dannunzio, 1-74: queste stoffe venatorie cominciano,
, di un frutto, ecc. dannunzio, iv-1-157: altre [rose] erano
, nel quadro di una personalità. dannunzio, v-2-350: non era in me l'
duo guanciali di gigli offre sovente. dannunzio, i-516: su la scala, ove
impeto (un grido). dannunzio, iv-2-932: un urlo di tutti i
. - anche con uso impers. dannunzio, 3-362: si sentì ventar su 'l
dei castelli feudali ventava la rivoluzione. dannunzio, v-3-701: a traverso la distanza
son sanz'ira mala! '. dannunzio, v-2-281: quelle delle rondini mi
e caliginosa allo stridore delle ventarole. dannunzio, iv-2-1048: a quando a quando la
ad ardere fino all'intiera sua consumazione. dannunzio, iv-2-24: le tre campane immobili
nella costruzione dei primi aeroplani. dannunzio, iv-2-927: esanime avanzo di vergelle e
una musica, un canto). dannunzio, vi-1186: d'un solo cuore,
violaceo mare, / nuvola o terra? dannunzio, i-838: oh profili agilissimi /