. afflizione, pena; disagio, danno; pregiudizio. mostacci, 148:
, grave (una sventura, un danno, un pericolo o, anche, ima
., 1-37: tutti gli altri fiori danno al mele sapore di villa e grosso
, prepararne delle grosse: arrecare grave danno o offesa a qualcuno; commettere errori
a ripulir la discriminatura, / né gran danno è se alcun gruppo rimanvi. foscolo
più grave / quanto più lieve simil danno conta. bibbia volgar., x-67
, / che tu faccia, mio danno diviene. -per antifrasi.
, / e dannoso guadagno ed util danno, / e gradi ove più scende chi
sia usura, se none stanno al danno come all'utile. varchi, 23-137
non guadagno, ma di non piccolo danno. trissino, xxx-4-62: è gran guadagno
di virtù e di fermezza per alcun piccolo danno e difetto, del quale molto si
guadagno: la pazienza e la ponderazione danno più frutto della precipitazione. d'annunzio
c'è sempre guadagno. -meglio danno che mal guadagno: per invitare all'
: lo sozzo guadagno fuggi, come danno. piero da reggio, 215-8: innanzi
. piero da reggio, 215-8: innanzi danno, che mal guadagno. -ogni
inganno, / e per far l'altrui danno / sovente pigna '1 dado, /
. 7. prov. -a danno fatto, guado chiuso: quando il
fatto, guado chiuso: quando il danno è stato commesso non è più possibile
: taci se non sai dirmi altro, danno fatto guado chiuso, e qui voglionci
. proverbi toscani, 278: a danno fatto, guado chiuso. -chi
la inglese, dalla quale ricevette qualche danno, ma con tutto ciò si ridusse
, sopra di cui le tue colpe ti danno incontrastabil diritto, sappici grado. alfieri
romania incontro a costantinopoli, con grande danno de'genovesi e di chi v'era
vendendoli ai signori, i quali gli danno all'incontro teste di schiavi. machiavelli
i genovesi che si covasse qualche disegno a danno loro. 7. sport.
volume apporta confusione, perdita di tempo e danno. 15. ant. debito
: se per usanza le ruge fano danno / a la toa vigna, fa corno
. leopardi, ii-166: ambedue le lingue danno nel metafisico, e, si può
bene delle virtudi, tu incorri in danno grandissimo. leggenda aurea volgar.,
incorrere a rubbare cose ecclesiastiche e far danno a chiese, ricordisi che straccia la
, 13-170: terribil è nel mare incorrer danno. imitazione di cristo, i-25-2:
: questa impresa fu con gran vergogna e danno e spesa de'fiorentini, e quasi
detestabile. — anche: recare grave danno. ritmo laurerniario, xxxv-1-6: lo
vi siano, talora, bastardi che danno buoni risultati. l'incrocio tra animali
magi, 89: il ghiacciato non fa danno troppo in dentro, e s'è
.. freddi si possa ovviare al danno de'ghiacciati con lo immal tare e incrostare
incudi / a fabbricare, a risarcir si danno / d'ogni sorte armi. tasso
); irreparabile, inevitabile (un danno). m. frescobaldi, 1-48
le medaglie d'argento coniate in italia danno il primo luogo a quelle che sogliam
violetto. le oscillazioni dell'etere che ne danno la sensazione del colore indaco sono più
senza prò. - anche: con proprio danno. dante, par., 13-121
indebolito. paoletti, 1-1-14: si danno a credere che la sterilità delle nostre
cosa onestissima e dirittissima con troppo gravoso danno del comune, allora era più degna cosa
gravi illeciti tassativamente previsti dalla legge in danno di un'altra persona, si trova
indemonstràbile, v. indi danno viene liquidato in via equitativa (inden
aromatico che posto al risarcimento del danno in senso tecnico, si presenta
che non subisce o non ha subito danno; esente, libero da pericoli, molestie
4. ant. che non arreca danno, innocuo. salvini, 23-327:
e da un deriv. di damnum 1 danno \ indennità) sf. disus.
. prestazione di denaro per riparare un danno o comunque per compensare un legittimo interesse
pristino stato, con riguardo sia al danno emergente, sia al lucro cessante,
di dovere essere rifatto di tutto 'l danno che di ciò manifestamente seguire gli doveva
negativo e da un derivato di damnum * danno nel significato del n. 4 deriva
), tr. riparare un danno mediante il pagamento di un indennizzo
2. rifl. rifarsi di un danno, di una spesa subita. -
può, pareggi la privazione sofferta col danno. foscolo, xiv-73: all'amministrazione dipartimentale
i guerrieri indiavolati... se la danno a gambe. -figur. preso
essi in lor intimo nascondono, danno uno alcuno indicaménto. leti, 6-ii-2
sopraccigli sono disegnati con tanta purità che danno qualche cosa d'in- dicibilmente virgineo alla
acciocché gli faccia ne abbia sofferto qualche danno. esecutare per l'equivalente del sale non
difendersi, che è vittima di ogni danno, di ogni pericolo; che è
/ questi son gli indirizzi che si danno / oggidì? questi son gli studi
e quando arrivino, non apportano tanto danno, come vi individuerò in seguito.
individuo, e pubblico all'incontro il danno che ne consegue. rovani, 3-i-33:
fine, / né parte alcuna indivisibil danno: / e pur veggiam, che
algarotti, 1-viii-60: il comando che danno a'loro capitani è indiviso, assoluto
sospetto un oggetto come causa di un danno o di un male. f
caterve de'moscherini... ne danno indizio che sotto vi sia delle acque.
, essagerando il primo per l'importanza del danno et il secondo per il rispetto della
e dall'ordine, non fecero mai danno, anzi sempre fanno utile e mantengonsi le
facciano, quasi indovina al suo futuro danno. pazzi de'medici, 131:
instituzione e indovuta si mostra il comun danno e pegioramento. f. f. frugoni
m. palmieri, 1-27-21: le leggi danno ad ciaschedun el suo, / steccati
donne le donzelle, / come ne danno indubitato aviso / le maniere, l'andar
che s'indugia è proprio per mio danno, / per far me stesso a me
/ et altri certi sono / che danno induso e credon far magiore. cavalca
. g. gozzi, i-27-133: mi danno timore per l'indugio che potrebbero dare
o trattenersi è pericoloso di cagionare qualche danno o far perdere la congiuntura di conseguir l'
, iv-182: io non voglio far danno, né usar violenza, ma non voglio
pena, ma elle per sé non danno grazia. della robbia, 130: fatta
, perché a voi potria tornar vergogna e danno, a me saria carico all'anima
li occhi mòve alquanto, / che danno quel disio che ci favella. petrarca,
.. dalle case d'industria che danno ricovero e lavoro ai necessitosi ed agli
scarso della moneta stessa vogliono risarcirsi del danno che sentono nel concambiarla al basso prezzo
necessarie, le seconde gravissimo errore e danno. il rousseau... confonde le
servitù le imbelli / umane vite, ultimo danno, accolse. deledda, ii-674:
occorresse sopra l'inesigibilità debba andare a danno del cedente. cantini, 1-30-133:
, inesplorato, accompagnato da gesti che danno alle parole una specie di virtù magica
dalla guerra: distruzione di bestiame, danno all'agricoltura per causa dei lavori di guerra
e si utili fatiche, che fu danno inestimabile. segneri, ii-240: consegnò.
si duole di messer farinata inestimabilmente del danno de'suoi successori proceduto dalla cacciata de'
infamanti. massaia, vi-48: il maggior danno che mi sia stato recato fu l'
ma molto più di tuo'vergogna e danno. guicciardini, ii- 252:
scaramuccie. 6. ant. danno, detrimento gravissimo. nannini [petrarca
andamenti nelle riazioni e derivati a cui danno nascimento. = denom. da
: non turba or vostra gloria il danno infando / ch'io sento per la vostra
... uno di quei mattini che danno imagine delle albe primordiali nell'infanzia della
vergogna de tessermi così infardato che il danno che potrete ricevere nel convenirmi saltar giù
crusca]: dell'essere infeconde ne danno la colpa all'aria. biondo, xlv-142
ma conobbero poi che 'l proprio danno / procaccierian, se non mutavan stile:
cioè colludendo con la parte avversaria a danno del proprio cliente). foscolo,
infelice; essere causa di dolore, di danno, di disgrazia; tormentare, affliggere
e l'istinto e il sonnambulismo ci danno una idea approssimativa dell'intelligenza inferiore.
(molestia, offesa, pericolo, danno). capitoli della bagliva di
nato, inflitto, arrecato (un danno, un'offesa, un il quale per
, demonio o cosa quale / tener poreami danno? cecco d'ascoli, 3057:
, cioè che ricchezze radunate sono per danno e per vergogna del signore loro.
di san pietro / tentò in suo danno il mago, onde fu spento, /
po'di parte il triste umore che mi danno le memorie recenti e i desiderii della
che * le ricchezze ragunate sono per danno od a vergogna del segnor loro.
, arrecato (una ferita, un danno). - anche al figur.
essere infestato. -in partic.: danno, nocumento, molestia.
. che reca molestia, fastidio, danno; perturbatore. s. bernardo
infestissimo). letter. che procura danno, che reca pregiudizio; nocivo,
città infetta. borgese, 1-226: danno mille lire, mille lire, a
bertioli, 82: al naso infetto / danno lezzo le rose e le viole.
i corpi, ma il di lui danno è soave, perché è insensibile. conti
ahi! vidi / salire per mio danno / il tormentoso affanno, / e il
allevatici, e così forte che niun danno o ingiuria o altro la può infievolire
... anche l'ingegno e danno lassezza all'anima. a. verri,
fronte a qualcuno; procurarsi da sé danno. varchi, v-58: chi nel
/ meno infingarda, né che men di danno / mettesse cura, sol che sua
finita. agnesi, 1-435: si danno in geometria le quantità incommensurabili ed infinite
geometri ed agli analisti; dunque si danno le grandezze infinitesime di vari ordini.
, date ad altrui parte del mio danno! castiglione, 315: s'inginocchiò nel
-ingente, gravissimo, dolorosissimo (un danno, una perdita). s
adopra amore, / sì che infinito il danno e 'l dolor cresca. tortona,
turco con ispesa infinita e alla fine con danno grave. loredano, 4-68: agamennon
autorità di quella che forse a lui danno quegli stessi accademici che lo formano. g
poco onore di questa maestà e infinitissimo danno vostro. = voce dotta,
, / che ben te cognosco in mio danno e noglia. sermini, 429:
: i nostri visetti... danno solenne mentita a tutte le bugie che
principale ramificato e gli assi laterali che danno luogo sia a infiorescenze monopodiali sia a
. agostino volgar., 1-9-53: il danno, la vergogna, 10 esilio,
un dispiacere, una sofferenza, un danno. mazzini, iv-6-362: possa.
tra la gelosia e i calcoli del danno che, licenziandolo in tronco, avrebbe potuto
(un dispiacere, una sofferenza, un danno). carducci, iii-20-20: aggiungansi
3. destino avverso; sventura; danno, calamità, pericolo, sofferenza.
volessi fare un foco, che senza danno infocherebbe una sala, farai così.
.], 18-35: tutti quegli che danno a'fedeli informazione di buoni costumi sono
un'in formazione che mi danno mentre scendiamo nella vallata del torrente lapilloso
non possa a sua posta ritrarsene senza danno. -infornare domani: essere indeciso
e per lo più d'improvviso; danno inaspettato. — in senso generico
sul lavoro: incidente che si verifica in danno di un lavoratore durante l'espletamento della
acqua che piove si fermasse o facesse lor danno a infradiciargli, tosto avvedutosene nettisi bene
farli più presto infradicciare dall'umido con danno della sanità degli spettatori. lastri, 1-2-251
le membra. bresciani, 6-vi-96: danno ai più nefarii delitti i nomi delle virtù
: varietà di olivo i cui frutti danno una resa molto abbondante (ed è
varie dicerie, o, come si danno a credere, sentenze. f. f
furono fatti molti decreti, li quali danno regola sopra li casi, nelli quali possa
messo in atto a detrimento, a danno di qualcuno o di qualcosa; che
il mio corpo. -apportatore di danno, di morte; micidiale. ugurgieri
non facci a lui vergogna e a te danno. s. bernardino da siena,
quei prassi- telli / ch'ai sassi danno il moto in settignano. lemene,
quale tutta sarà a maggior pena e danno degli ingrati peccatori. forteguerri, 18-3:
che l'armonia ne abbia sofferto qualche danno. -esempio, modello, guida
-lo gravoso affanno, / e menda danno, -se conforto tene, / chi
qui, gran copia, e che ora danno frutto di olio eccellente. savarese,
corpo innocente. leopardi, 30-50: se danno è del mortale / immaturo perir,
secondi fini, senza intenzione di recare danno, di commettere colpa (un atto,
ant. esente, immune (da un danno); liberato, sciolto (da
fa male, che non può recar danno; innocuo (un oggetto, un cibo
perché alcuni fulmini siano innocenti e non faccian danno. muratori, 6-304: usano parsimonia
pres. di nocère * nuocere, recar danno '); cfr. fr.
morale innocentemente. 4. senza recare danno, noia, fastidio; senza far
. in modo innocuo, senza recare danno. giordani, x-122: a
il quale mangia cicuta senza sentirsi alcun danno; ed in ogni caso le quaglie delle
discrezione. 3. che non provoca danno, incomodo, noia, disturbo;
a'principi o a'loro ambasciadori si danno a dirittura dal- l'imperadore, si
era disubbidire ma riparare in fretta a un danno urgente temuto. nievo, 405:
tarchetti, 6-ii-304: gli alberi che danno frutti hanno fiori modesti e spesso inodori
o capace di offendere, di recare danno (una persona, un animale).
è diretto a offendere, a recare danno; privo di capacità offensiva; privo
condurre dagli anversani per risarcirlo dall'accennato danno che aveva patito. inondatóre (
quantità dei metalli suddetti. -calamità, danno. giannone, iii-72: or,
inonorate, che vuotano la borsa e danno soltanto da mangiare a'birbanti che fanno
inoperosità di questa fabbrica è di gravissimo danno a molte famiglie..., cioè
assorbono, è inosservabile e di niun danno, siccome è inosservabile e di niun
, siccome è inosservabile e di niun danno agli animali quel poco che dalla pelle
cose del mondo, ché quelle non danno se non inquietudine. n. franco
alle favole più che alla verità si danno, e molti, in ogni prova
452: 'insaccata'... scossa che danno a loro alberi le vele rovesciate addietro
insalati, e alcune strettine che si danno a chi entra sul vo- lertivi corre
superi, insalubèrrimo). che reca danno alla salute; nocivo, malsano.
i comuni italiani. -figur. causare danno, nuocere; provocare sofferenze, tormentare
9-40: ingaggiano altrui guerra, e danno all'armi, / insanienti nel medico,
caso obtenebrò mai fronti, / uno excessivo danno alquanto udite. fr. colonna,
frugoni, v-493: i titoli che si danno oggidì agli uomini son appunto come quelli
suffumicazioni, per le quali di demoni danno responso non a buon fine, ma
e bollati la vita, a ciò che danno / non fosse più di tua malvagia
pratica] la pirateria di pochi a danno di molti. -sotto le insegne
atto del quale poi gliene sia incolto danno. -tu m'insegni, ella m'
io ne sono insegnato, / e danno c'amo e non sono amato. latini
giungono a cotal eccesso d'insensataggine che si danno a credere essere l'ingiustizia screditata sì
sconsideratamente, anche con pericolo di recare danno a sé o ad altri; che manca
1-vi-192: affine di rendere insensibile il danno del valore impositizio sopra la moneta bassa
non lo senta, da averne tanto danno o molestia. de amicis, ii-388
, lxi-18: spesso veggiamo, e senza danno, i rami / d'un'arbore
stati molte volte lamentati:... danno troppo poco in certi problemi e troppo
— per estens. che può recare danno; pericoloso, rischioso. ariosto
, / insieme vanno / a ciò che danno / di lor doctrina e ciò mostra
così continuare il rovinoso commercio a nostro danno coll'insigne discapito del 25 per cento
po'che altra bella parola, ci danno i gazzettieri! insinistrarsi per diventare della
: della freddezza del povero stomaco ne danno la colpa alla soverchia caldezza di quell'inso-
azione prepotente, violenta, che reca danno più o meno grave, soperchieria);
non si contentano di questo insu- portabel danno. bandello, 3-41 (ii-458):
-di animali. soderini, iv-258: danno loro [ai galli], perché sien
riguardi sociali, ecco a tutto mio danno venir meno quella uguaglianza di rapporti,
voler piuttosto per la insuffìcènza mia far danno a quello che per sì pellegrini ingegni
oh mente ignara e cieca al proprio danno, / come fur tue difese insulse e
al mare insulterà. 7. recare danno, ledere, nuocere; turbare,
non eccitasser subito tumulto. 3. danno materiale, inconveniente, nocumento. bandello
. -irrimediabile, irreparabile (un danno). davila, 274: il
ravvolgendo per l'animo gran cose a danno de'cattolici, passeggiavano molto largamente il
2. figur. nocumento, pregiudizio, danno. agli spiriti e agli incanti,
gridanno e dicenno: « or ecco danno! ». / torna a casa,
prima che avesse licenzia. egloga del danno dato, 3: chi piglia moglie intasca
: se loro non possono integrare il danno e spese che il patrone di quella nave
potevano essere quelli spiriti intellettivi, che danno improviso lampo in mezzo ai pericoli.
comparti / insieme vanno / a ciò che danno / di lor doc- trina e ciò
intellettuali. ma a me non la danno a bere quelli che hanno le mani
i-n: non ignoro che de'moderni filosofi danno il nome di fibre intellettuali a
stabilito per lo più segretamente e in danno del proprio sovrano o del proprio paese
. non suol esser cagione d'alcun danno particolare. f. f. frugoni,
decreto cagionato agli affari del re un danno irreparabile. parini, 278: intempestive
paese; e li cieli occasion ce danno che insieme ce intendiamo. d. bartoli
inganno... * non me la danno a intendere a me'. imbriani,
infanticidi. carducci, iii-17-62: si danno ad intendere e credono dare intendere agli
mostrano altrui la luna nel pozzo o danno ad intendere lucciole per lanterne, cioè
amore / e non mi tegno a danno / amar sì alta fiore; /
, v-1-607: i doni... danno intendimento de le buone qualità.
, che rovinò e intenebrò, fece tanto danno alle vettovaglie, alle mercanzie, alle
parlanti / che 'nfra li fin'amanti danno intenza. = deverb. da
pò avenire: / porria romanire / in danno; che porria sortire a manti,
2-53: se'dolci atti suoi / ti danno intenzione, non gli dar fede,
mio, no; s'io moro il danno è vostro. sacchetti, 210:
nella sua condizione interessante e delicata gravissimo danno. pratesi, 1-260: durante la
deve avere qui molti nemici. lo danno per un uomo finto, interessato,
affare, o per giovamento o per danno che a noi ne derivi, agli
creditore non prova di aver sofferto alcun danno; interessi compensativi, che, in
creditore non prova di aver sofferto alcun danno. se prima della mora erano dovuti
risarcibili (nelle loro due componenti di danno emergente e lucro cessante: v.
emergente e lucro cessante: v. anche danno, n. 8); ristoro
sono tenuti a restituzione d'ogni altrui danno e interesse. documenti della milizia italiana
, ed è un ramo del 'danno emergente '; che dalla cessazione di
interesso. 7. ant. danno, detrimento; svantaggio, pregiudizio.
.. per ciò che con mio grandissimo danno e interesse vi stetti una volta.
; / e che lor d'ogni danno et interesse / ch'avean per questo avuto
... si tirano indietro con danno e interesse grande delle buone lettere.
. -protestare danni e interessi, danno e interesse, gli interessi del danno
danno e interesse, gli interessi del danno: dichiarare solennemente a qualcuno che sarà
pena dello obbligo e gli interessi del danno. firenzuola, 728: io voglio star
trattano a questa foggia, con protestargli danno e interesse. varchi, 18-2-36: dubitando
de luca, 1-12-2-23: si danno però de'casi o impedimenti tali che
storia. carducci, iii-14-53: gran danno fu per la letteratura italiana credo io
delle conseguenze intermezze, che finalmente si danno mano e dalla preparazione dipendono. giannone
e la colpa, per non dar danno a nessuno, arrivò di peso all'
dimostrazioni che lo amante istesso fa, danno molto maggior suspetto, che quelle che
non è guasto, che non ha subito danno o distruzione; che non è rotto
. autoritate de le decte cose senza danno, senza tua contradizione co le tue
e l'inghilterra recava a questa un danno gravissimo. foscolo, xv-358: lavoro
v'ha d'intervallo che quello che le danno 1 laghi e i fiumi, che
... e vuol dire che si danno certi uomini i quali hanno certi intervalli
ambo noi due, / a me del danno, a lui del suo onore.
ad un'altra nella germania, con danno grandissimo de'cristiani. cesarotti, 1-x-227:
un amor m'à amendato / lo danno e lo dannagio. chiaro davanzali,
, 'l peccato, e mio fia 'l danno. cariteo, 61: o svegliati
, compassato. cantoni, 278: danno la colpa all'età ed al gusto mutato
di subire una determinata azione esterna senza danno o alterazione dell'organismo; che non
ne han dati esempi memorandi e ne danno... 'intolleranza politica ',
può subire una determinata azione esterna senza danno o alterazione dell'organismo; incapacità,
13-406: l'intonazione claustrale, che danno al museo carrariano gli scaffali della biblioteca
la pena del senso, ma non del danno,... non diedero di
. guerrazzi, n-i-ioi: intopperà sovente danno quegli che, non pago di tanto
ostacoli, intralci, difficoltà; recare danno, fastidio, molestia; fare opposizione
male intoppo voi non avessi, ricevendo danno e vergogna. equicola, 62: i
, impedire; creare difficoltà, recare danno, fastidio. tasso, 16-39
, e chi si rallegra del suo danno, impazza. magalotti [tommaseo]:
egli ha voluto dire che que'colori danno indietro e intristiscono. = denom
, / né meglio intraguardate d'ogni danno. = comp. da intra-'dentro
da barberino, ii-258: come le regule danno intraménto / in ogni insegnamento,
parti, e questa intransitabilità va a danno più del nostro deflusso che del loro.
, ii-8-243: alla letteratura d'intrattenimento danno copioso contributo le opere che si valgono
jacopone, 1-324: ti dico / il danno grande che m'è intravenuto. fra
sconcia contro gli uccisori in pregiudicio e danno della di loro intrepidezza, mordevano nel
lo spazio di sei mesi; si danno negli esami intrepide e uniformi le risposte
lacci stessi, / che ordisce a danno altrui, / al fin cade e s'
conquistato, non ritrae che il pubblico danno e la propria infamia. bernari,
qualche intrigo che poi ci apporti o danno o vergogna. aretino, v-1-116: il
è il mettersi in intrighi, che non danno un'alta opinione del suo carattere.
l'atria d'amore, / perché si danno intrinsici tormenti, / prova non si
nel paese, mi hai fatto grave danno senza profitto di nessuno. -sostant
, i-562: gli uomini... danno il nome di valore intrinseco al valore
cantini, 1-15-368: grave e continuo danno... vien fatto al pubblico ed
suo reame contra tutta l'europa, gran danno ancora le fece per avervi introdotto coll'
giorno; ed io per non fargli danno,... mi sono spontaneamente
spropositata significazione che a quella voce danno nelle provincie dell'alta italia. es.
di catene per se stessa non potrebbe danno veruno alla cupola apportare, ogni qual volta
de'canti vaghi che ne'cuor si danno / apparecchiati al ben sanza malizia,
cani: forse che i loro cuccioli danno tanto molestia e intronano tanto il cervello
il capo intronato, e così fa danno alle pecore, pazziandole. 2
. cocchi, 8-285: oltre il danno che deve apportare questa intrusione d'un
cose; la fede e l'intelletto si danno la mano per costruire un intuito dell'
o punizione (un delitto, un danno, un'offesa, una colpa).
s'affaticava in fabbricar veleni rivolgendo a loro danno anche le arti trovate per salute degli
a non voler rimanere ignorante, il danno sarà il tuo. testi, 1-194:
un'assopimento e una prostrazione che ci danno altri pericoli. 4. intr
come invaniscono. mazza, iv-27: ahi danno immenso, / se d'ozio vii
e sogni, e penser negri / mi danno assalto; e piaccia a dio che
, tutta quella roba con grave danno dei poveri venditori. ojetti,
] d'invenire chi dato l'avesse questo danno. statuto dell università e arte della
fine di ingannare, offendere, recar danno, procurarsi un vantaggio). c
, sia o no con incomodo o danno, è un * invertere '. questa
essere il comodo o respetti- vamente il danno deh'investimento o dell'impiego che l'
. beccaria, i-425: i parenti che danno danaro a censo vitalizio in testa d'
il pericolo d'incagliarsi, aumenterebbe il danno d'un'investita. = femm
secondo fano quelli di maiolica: prima danno al vasello che vogliono dipignere per suo fondamento
vi sia seminato grano, perché non faccian danno ai seminati, conviene inviarvegli quando è
delle istruzioni e delle regole che si danno a questi commissari. cavazzi,
raggiungere uno scopo, per evitare un danno, per conseguire un vantaggio; darsi
il cuore e la mente inviliti non gli danno né un pensiero, né una voce
popolo. colletta, i-315: soffrivano danno alcuni prìncipi del corpo germanico incapaci di
5-23: né non si segua coloro che danno i brodi grassi e mollicci e
tela, e, subito invescate, danno grandi strappi con le ali, il ragno
(da un pericolo, da un danno); esimersi (da un impegno)
a un pericolo; preservato da un danno. garopoli, 2-55: involato a
una gagliarda resistenza, e con molto danno e stragge degli assalitori conservarono le facoltà
essere tenute che d'essere scienziate, si danno a scrivere e a fare stampar certi
/ oh mente ignara e cieca al proprio danno, / come fur tue difese insulse
, / la grave servitù, bisogno e danno, / giunti col tedio ch'ogni
'o * accartocciate 'allorché si danno a vedere coi loro margini rotolati dall'
e prerogativa di chi non può subire danno né offesa; intangibilità. de
. che non ha ricevuto ferita o danno; indenne, illeso. -anche al
verità. sarpi, i-1-94: il danno, senza iperbole, è di tre milioni
indo ai monti ch'ai tuo mar via danno. b. tasso, 1-10-40:
bresciani, 6-xiv-313: quelle genti iperboree danno ai quadri delle volte quelle declinazioni e
a regime zoofago, specialmente a danno di xilofagi. = voce dotta
verticellate e che danno alla piccola pianta l'aspetto d'una
impicciata e la padella forata son di gran danno in casa. irbis, sm
suoi ministri alle botteghe a intendere che danno era stato fatto loro dal pallone,
: ma... che non si danno nella rettorica l'ironie?..
opere d'arte quei tratti esterni che danno indicio dell'ìndole interna, e accènnàno
è dipinto. nomi, 13-2: perocché danno alcun non gli vò dare, /
sempre ci fur con tua vergogna e danno. c. i. frugoni, i-2-205
minima insolenza e di dar benché minutissimo danno a'cittadini sotto irremissibile pena della vita
persecuzione de'cattolici e nel procurare ogni danno alla religione i puritani, altro non
perenne ed etterna salute, / el danno irreparabile non sente. torini, 245:
coll'esser men che mezzanamente istrutti, danno nell'irrisoluzione, ma eziandio i buoni,
cristiana, sarebbe riuscito più deplorabile il danno. = deriv. da irresoluto
né quindi costretto a patirne pena o danno. mazzini, 66-44: l'abbandono dei
impeto di passione, qualunque ne sia il danno, moralmente la sua colpa non può
perdita non sia inrestorabile, ed il danno senza rimedio e senza consolazione. idem,
. idem, iv-95: perch'il danno de la morte è irrestorabile, non si
o rimangono oziosi o in pù grave danno della repubblica essercitano quelle così malvagiamente come
può ricevere un risarcimento adeguato (un danno, un torto, un'offesa).
. non poteva non concitare in suo danno la calunnia e il furore di forti
e si dice di diversi organi che danno segni d'irritabilità, come le antere,
-irritamento della fortuna: sventura, danno, insuccesso, rovescio. foscolo
i-74: le parole greche... danno alla lingua francese... un'
malamente / seguiamo ad iscente - nostro danno! = deriv. dal fr
', denominazione collettiva che i costruttori danno a tutte quelle parole in rilievo che
caffè], 384: le passioni si danno troppo di mano per credere che questa
quasi identiche; paronomasia (come donna danno, ecc.). =
, purché ciò possa compiersi senza grave danno per la parte o per il terzo.
e sta sopra de te, / ca danno senza inganno non se fa.
, ne risente in su l'istante danno, o sconcio, o impaccio per
di merito può contribuire a riparare il danno... il giudice, su istanza
8, commette in territorio estero, a danno dello stato o di un cittadino
... quello da ultimo torna di danno a'suoi e talora a se medesimo
in questo effetto sicuramente e sanza lor danno. fiamma, 1-409: quelli avventurosi
gl'inglesi, i francesi, i settentrionali danno negli eccessi; il solo italiano si
1. nelli, iii-259: uh che danno! s'io morivo ieri, andavo
.. a gli avversari o nimici suoi danno e rovina più là che estrema.
idem, i-5-166: vezzosetto [il danno] morde / l'orlicciuzzin di sue
d'una soverchia dilettazione, or ti danno lacchez- zini appetitosi che di nuovo t'
/ veggendo i lacci tesi pel suo danno, / fugge pria e poi torna al
recava di continuo a tutte quell'anime un danno immenso. pirandello, ii-2-673: quand'
lo legano ed impediscono, con tanto danno delle cose americane. bigiaretti, 8-228:
patria. 7. grave danno alla reputazione. f. casini,
ne uscirà un po'lacera, suo danno: ha il torto di esser la meno
siano maggiormente di prò o pure di danno. muratori, 7-v-4: insorsero talvolta
lacrimoso: malfattore che piange ipocritamente il danno volutamente recato ad altri. nievo
rohlfs, 15: « i testi medievali danno: fratte 'fragile ', maida
. persona che si arricchisce indebitamente a danno degli altri; commerciante disonesto; dettagliante
fatta senza giusta ragione motiva e con danno degli innocenti ai quali si rapiscono e
lagne. 4. ant. danno; tormento, sofferenza; molestia,
. dolore, sofferenza, affanno; danno. iacopone, 65-96: pensa qual
le tue piaghe. onde li truanti ti danno esemplo di confessare, che mostrano lor
animo, e vedere / quanto gran comun danno e laido scempio / fosse poi per
4. maltrattamento, offesa, danno. iacopone, lxxxiii-514: e ccolpa
, finalmente chi non ha denari suo danno. caro, 12-i-176: questo uomo è
mentr'il lambisce e tocca, / danno forma le dita, umor la bocca.
zelo siamo tenuti a piagnere cosi dannoso danno della nostra nuova gerusalem, cioè dell'
tr. deplorare un fatto spiacevole, un danno sofferto, un inconveniente, anche una
piantarsi e difendersi tra quelle rovine che danno al paesaggio quel tono lamentoso di grandezza
e il loro vapore, divenuti incandescenti, danno quella luce che dicesi elettrica. pascoli
dentro, e col lumicino talora smorto, danno oscurità, e fan talora co'lumi
e penetrante. petrarca, 221-6: danno non già, ma prò, sì dolci
lampuga ', nome che i pescatori danno ad una specie di pesce di mare
poi che 'l rischio è di sì leve danno / posto in lance co 'l prò
targa e una lancetta; e feciono danno l'altro die in molte parti.
, angoscia; oltraggio, offesa, danno insopportabile. cavalca, 16-2-77: combatti
a lui / spada o lanci detorse in danno altrui. -ramo di discendenza maschile
pericolo, a un'offesa, a un danno. cesarotti, 1-xvii-11: eh
ma tutte sono erratiche, e perciò danno a credere d'essere ivi dentro al tufo
che son vedute dinanzi, fanno men danno. sacchetti, 187-95: -e'ti si
ce n'è di chesti, che si danno / in chesto vizio di queste landraccie
ai bello ingegno lor fan torto e danno. 4. acer. landróna
languendo / nel disperato et aspero mio danno, / tutt'i miei amici a
parini, 389: ratto move a danno / de'possenti le cure atre
lani, che rodono con tanto gran danno. = comp. da lana
: questi ser notari e procuratori, perché danno ad intendere il più delle volte lucciole
la propria pelle: contribuire al proprio danno. moneti, 2-146: pare cosa
col proprio lardo: essere causa di danno a se stessi. buonarroti il giovane
. i capitali impiegati con malaccorta larghezza danno troppo scarso frutto, o a chi ve
, / secondo ch'elle mertan premio o danno. g. c. croce
nostri magnifici... / ci danno larga materia da ridere. tasso,
11-26: talor, non vedendo ov'essi danno, / si tamburan fra lor come
gli altri soldati a gambe se la danno, / ed ognun dice: alla larga
e tirano a approffittare per sé con danno del padrone... 'fa a lasciapodere'
una imboscata, dove hanno ricevuto molto danno; e questi signori specialmente hanno corso gran
, e me ne viene dolore e danno, ché in tal giuoco mi ha messo
soggetti alle amanze, alla cui instanza danno i carichi della giustizia e il governo
portano impedimento di luogo o pericolo di danno alcuno, sì come fanno le tue.
macinghi strozzi, 129: e 'l danno e la vergogna che ne seguita,
coniugale oggidì troppo spesso, con grave danno dell'educazione e del buon costume, disciolto
: vecchierelle: flaccido lasco: se gli danno una ditata, gli resta il segno
come, anche l'ingegno, e danno lassezza all'anima, la quale in quel
xxi-237: altri... non si danno cura di mantellare la loro lassezza morale
se la si condurrà al lastrico, suo danno. marignolle, 52: il mio
chilogramma di acqua a 790 mescolati insieme danno due chilogrammi d'acqua a o°;
che tutta l'onta e 'l danno, che dato / li ha sempre,
ad osservarli dai lati dell'utile e del danno. papi, 4-125: non v'
dir; però che vede / il danno suo, e non gli vuol dar lato
ch'agli parlanti fanno / talor dispregio e danno a la fiata. / cosa breve
, i-iio: il laudano che le danno da gli arabi s'appella, se
, iii-xi-i: naturalmente le lode danno desiderio di conoscere la persona laudata.
di non sapere che tre sole università danno da settecento lauree per anno,.
'si dicono alcuni danari che si danno a i dottori dal laureando. foscolo,
puntate senz'esito né ragione, salvo farsi danno, non avrebbero permesso laute spese.
quasi tutti li rimedi, che si danno comunemente per la rogna son buoni,
; cancellare un disonore; risarcire un danno; riparare un torto. latini,
... fra tanti schiaffi di danno e d'ignominia che ha ricevuti da la
assedio a certe città e volendo fare lor danno, trovò modo d'avere di molte
dice, l'oste e il lavoratore, danno, per mettergli al punto, ora
leccornia della preda, non s'avvedeano del danno del comune. caro, 2-2-282:
ha innanzi e puote licitamente e senza danno prenderne, che dell'altre. m.
a difesa contro comuni nemici o in danno di comuni rivali).
sì poco legamento con quegli affari che danno il bilancio all'europa! algarotti, i-iii-
tormenti, non potrebbe nomare a suo danno. dante, inf., 24-94:
è solo impropriamente che i filosofi naturali danno tal nome agli ordini costanti con cui
. impunemente; con poco o nessun danno; sopportabilmente. fra giordano, 3-132
parte il suo corso con poco suo danno. firenzuola, 74: canzon,
, ma basso; della qual acqua ne danno bere agli ammalati, per esser leggerissima
un torto, un'avversità, un danno); facilmente superabile (un pericolo
che consente al libro di piegarsi senza danno, adatta specialmente ai libri tascabili e
questo è ciò che fa il parlamento con danno grave della colonia stessa. b.
sia in ragione composta della diretta del danno pubblico, e della inversa dell'improbabilità
testamentarie o donazioni) della legittima in danno dei legittimari o di taluno di essi
: tutto ciò che fu ordinato fu a danno di lucca, a dire che si
il sole né l'acqua non gli fa danno. 3. tronco d'albero
e hollo detto alla padrona: suo danno; chi non fa quando e'può
, nelle cronache, nelle religioni, ci danno, pare, il diritto di sollevare
, col sorriso e col cuore vi danno il buongiorno, e ansanti, sudati,
vacuo assettate, / ché le piccole danno il colpo leno, / di che frutto
] dopo la lene stretta che gli danno le pendici del montello... sfoga
scongiurare un pericolo, di risarcire un danno, di eliminare un inconveniente, di
monaldo da sofena, xvii-194-85: io men danno coso / ad omo valoroso: /
cognome [lio- nora] che le danno e al nome suo conforme, cioè che
ecc.]. 2. danno, perdita; guasto; rottura; deterioramento
4. disus. pregiudizio, nocumento, danno arrecato agli interessi materiali o morali di
arte... per qualunque altro mo'danno o lesione alcuna sofferissero,..
ogni excezione rimossa, di conservarli senza danno a le proprie spese de la detta
lesioni dei trattati commesse dall'austria in danno della sardegna. 7. locuz.
assai. -fare lesione: recare danno sia materiale sia morale. ugurgieri
de'terreni nostri, sanza fare più danno o lesione alcuna. lampredi, 4-91
.. non farebbe una lesione, un danno, un torto ed una ingiuria solenne
solchi con la perseverante fatica, non sentendo danno del seminamento per lo aspettamelo delle biade
delle putri e lente / ore il danno misura e il flutto ascolta; /
: disdegna il folle; a suo danno sovente / letroso non si pente, /
.. ce ne trarrà d'ogni danno. grazzini, 2-38: fazio, dopo
riga del machiavelli,... si danno buonamente ad intendere che il machiavelli fosse
, corrompendosi,... apporterebbe danno della spesa di trentacinque e quaranta scudi
messo a letto il padrone, si danno a mille vizi. giusti, 4-i-348:
settore sufficientemente ampio di fibre col minimo danno possibile a livello della corteccia cerebrale.
, 2-295: queste sensioni sono quelle che danno, rima di tutte l'altre,
rèsto dalla botte manimessa, in grave danno del venditore. gualdo priorato, 10-ix-49
pensando che ancora spediti e lontani vi danno affanno. s. caterina de'ricci,
sovente uscivano fuori assalendo il campo con danno de'nimici, e le masnade de'
occhi questa spina. -levare qualcuno senza danno: compensarlo, risarcirlo adeguatamente.
, ed io ne lo levarò senza danno. -levare rumore o a rumore
. * ma ce n'è che la danno a suon di busse. 'lo
sapeva di lezzo. -causare un danno irreparabile. pulci, 27-58: questa
lì nascano / le bòtte che si danno dai più pratichi / alli manco intendenti.
mi dànno / dece fibre di danno, / e nelle pasque rampogne e
se volessi fare un foco, che senza danno infocherebbe una sala, farai così:
di due once l'uno, niun danno ve ne riportò. lanzi, 1-2-27:
e inconcepibile... perché a danno di un onestissimo e liberalissimo cittadino.
spontanea liberalità de'metalli ritorna sempre in danno alla nazione. 10. ant
piegò la scema / alma sotto ogni danno ed a l'ostile / possa adulò,
da una situazione che implica pregiudizio, danno, nocumento oppure pena, dolore,
e stracchi; e così si danno liberi un buon tempo. nannini [ammiano
usarsi, quando siate persuasi del grave danno che apporta a'foraggi l'uso de'
chi fugge il suo prode e cher danno / e l'onor suo fa che vergogna
piacere, s'aduce a suo gran danno / sotto segnoria fella e malvagia. dante
voglio stampare, i frati non mi danno licenza di farlo. gozzano, i-398:
che troppo alteramente usando, con altrui danno, l'altezza del proprio grado,
libere che tenerle, con tanto vostro danno, in casa. chiabrera, 3-225
gente inutile di casa per non patir danno. girolamo leopardi, 2-66: i'ho
una difficoltà, un'avversità, un danno, una fatica). latini,
grave, / quanto più lieve simil danno conta. -di lieve: facilmente
non grave, non pericoloso; senza danno, senza disagio; tranquillamente; in
certi lilliputti nostrali... si danno a parteggiare nel seno della cara patria
e non più, le doti che si danno per maritar le ragazze. manzoni,
'. in questo modo non cel danno i vocabolari e noi troviamo ne'classici
legittime innanzi al pensiero di poter fare danno al paese, ed uscire dai limiti
secondo le lineamenta corporali, le quali non danno sì certa nótizia come danno le colorazioni
quali non danno sì certa nótizia come danno le colorazioni. f. villani,
io le spiegai chi fosse tullio e quanto danno sarebbe potuto venirmi dalla sua lingua.
.. per dubbio di non ricevere danno in cambio di dargli lingua, sariano
, vii-131: i linguisti... danno anatema ad un'opera, per quanto
i semi pestati e bolliti in acqua danno molta mucillagine, proposta per la dissenteria.
, idrogeno, ossigeno e per idrolisi danno solo acidi grassi e un alcool.
atto dell'autorità finanziaria. -liquidare un danno, un'avaria: stabilirne, in
, una pendenza pecuniaria, un danno). tommaseo [s.
un'azienda); risarcito (un danno). boccardo, 1-241: se
di una pubblica autorità, liquida un danno o un diritto pecuniario, cioè ne determina
compagnia stessa, ad accertare se il danno lamentato da un assicurato sussista, se
mettere parte in quel patimento o in quello danno che la nave e navilio ne avesse
tenendo in man, mille tue pari / danno altrui ed a sé diletti cari.
morbidi, untuosi, i quali non vi danno mai nessuna presa e vi sgusciano di
qualcosa: evitarla o subirla senza alcun danno. garibaldi, 3-59: non crediate
ii-236: liscio: superare senza danno una situazione diffìcile; uscire incolume da
': nota delle robe che si danno a lavare per poi riscontrarle. moretti,
in capo una litania di bricconate a danno del mio ragazzo. ferd. martini,
l'altra parte d'ogni spesa e danno. 2. incline al litigio;
ben voglio, non ti resultando troppo danno, presti all'amico; in modo però
. v.]: i francesi poi danno fantasticamente il nome di 'litocromia
le arpe, che col loro pizzicato danno a'ripieni non so che del frizzante
che non vi poteva campeggiare senza gravissimo danno, la cavalleria degli ammutinati piegò, schivando
stato o onore, / né mai a danno tuo dissi parola, / corno m'
opere e delle navi loro risentono qualche danno, debbono, piuttosto che dei guerreggianti
lochiali fetidissimi, con poco o niun danno della donna. lochiano e deriv
giusta causa, si è arricchito a danno di un altro; arricchimento indebito (
o di indennizzare chi ne ha avuto danno). de luca, 1-5-2-63:
logorando. tesauro, 2-134: piccol danno riputandosi fare alla repubblica letteraria, se
che si lograno gli arnesi di dosso, danno il maggior de i trionfi tosto che
/ non fossi tu a'mortali amato danno! leopardi, i-216: la grandezza appartenente
scrivono e mettenlo a entrata: e lo danno o consegnano o vendono poi a barili
vero a fiaschi; e così gli danno l'esito del logoro della casa a barili
del cielo, che ad invidia non danno luogo, colla mostra ovvero col logoro
: nome che gli scrittori di zoologia danno ad un grazioso animaletto assai mansueto,
lentini, 24: porria romanire / in danno; che porria sortire a manti,
far lor prò o a fuggir lor danno, / coin'io, dopo cotai parole
tasso, 4-16: in ultimo lor danno / or la forza s'adopri ed
addosso a qualcuno: recargli offesa, danno, ingiuria; calpestarlo, disprezzarlo.
/ ed a'seguaci tuoi cadere il danno. misasi, 7-i-93: si intese
/ e dannoso guadagno, ed util danno, / e gradi ove più scende
. d'annunzio, v-1-310: i fumaioli danno ancora troppo fumo e troppe faville.
5-47: molti in fatti alla luchera / danno indizio di gran testa, / che
-per antifrasi: attirare su di sé un danno, un castigo, una sventura.
18-292: il lucro è l'opposto del danno: egli propriamente consiste nell'acquisto dei
ci dicono che niuno può far lucro con danno altrui, si esprimono poco correttamente,
correttamente, giacché nel lucro proprio un danno altrui, o grande o piccolo o piccolissimo
stuolo dei morbi] della sorte / il danno cessi ed il ludibrio antico.
luglio: le rape seminate in luglio danno un ottimo raccolto. lastri,
lugubre, che danno ai visi vizzi a cui fan cornice l'
esistenza. c. bini, 1-38: danno in un corridore lugubre lugubre, dove
nella biacca stemperata con gomma, si danno i lumi. bellori, i-230: nel
colgono e si pestano, con men danno si fanno a luna scema che a luna
della luna sole, come scioccamente si danno ad intendere molti archimisti. tasso,
mostrano altrui la luna nel pozzo, o danno ad intendere lucciole per lanterne, cioè
la moglie lunatica e i figli capricciosi ti danno de'mali giorni e te ne promettono
di lunge il premio non contrappesa a il danno. -di lungi (con valore
tanto malandato di salute che non gliela danno lunga fino alla primavera ventura!
, / che ben te cognosco in mio danno e noglia. = alteraz. dial
/ e prendi il loco che ti danno, e pensa / che, per far
/ loco, né presa, che trovasse danno. dante, par., 24-81
luogo alla tua iniquità, hai procurato danno e vergogna al tuo re, e all'
agli ochi de la vite a fargli danno. bembo, 2-78: a me sarebbe
che consuma le trista carne e fa lor danno [ai maiali]. =
/ fanno noia sovente et a sé danno. tasso, n-iii-919: molte volte la
pur per mia pena e per mio grave danno! boccaccio, viii-1-37: vollono che
mondo... questa troppo a nostro danno lusingatrice curiosità. pindemonte, ii-148:
non ha i beni necessari o in danno di finalità socialmente più utili; sperpero
: che eccede nella fioritura con danno per la fruttificazione. tasso, 16-11
le quali senza cagione giusta o di danno avuto o di paura, senza pur pretesto
-anche: eccedere nella fioritura con danno per la fruttificazione. bruni,
nelle pratiche esterne del culto con grave danno degli spiriti che l'informano. amari
eccesso nella fioritura di una pianta con danno per la fruttificazione. -in agraria,
le biade ancora più volte non sentono danno nella spiga. b. tasso, iii-
4. che eccede nella fioritura con danno per la fruttificazione. -anche: che
particella pronom. eccedere nella fioritura con danno per la fruttificazione (una pianta,
lustra murata, non può loro far danno alcuno. carducci, iii-3-195:
altre quelle del corpo; ma tutte si danno a piero. maestro alberto, 165
abbia o di nero o di buono far danno, ti apiccano un ma, un
, al nome de iddio, mio danno se non te ne penti abastanza.
sue, e rimanermi colle beffe e col danno. io ti so dire ch'io
-contrarre una macchia: subire un danno, fare una brutta figura.
a sé indebiti vantaggi o per recare danno ad altri; intrigo, maneggio,
due pistoni, i quali per altro danno lo stesso risultato di quel che un semplice
apportargli un non men grave che impensato danno. d. bartoli, 6-5-135: ne
preparare con arti subdole e astute a danno di qualcuno un inganno, un'insidia
. attività subdola e sottile volta al danno di qualcuno; trama, inganno,
battere la macchia era di non poco loro danno, e però stanno fermi né si
non potesser già ma'lor più far danno / che dir: « men- date
punta di giurisdizione, se patisce nulla di danno nello stato, s'inviano bravi a
, 8-186: due concetti o due immagini danno un frutto valoroso,...
43: questa piena fece uno grandissimo danno ad canape e lino che stava ad
ii-40: con quella tintura macilente / danno a creder d'avere 1 ventri voti
difetto, menomazione fisica. -anche: danno, alterazione, lesione corporale. francesco
arlia, 327: nelle provincie piemontesi danno il titolo di * madama 'alle donne
mettere più lavoranti; nella qual madia mi danno licenzia che io possi spendere insino a
di rispetto che le nuore del basso popolo danno alle suocere. abba, 8:
: non nel tono d'impazienza che danno taluni a 'madonna '.
, e più accusato ch'avea fatto danno e male alla maestà della conviene ne le
collocate, armonia grave e sostenuta gli danno un aspetto di maestà rispondente al nobil
a cavallo di lui, però che il danno potrebbe essere comune, ma, faccendo
, cioè di non esser tenuti, sempre danno colpa a la materia de l'arte
alla pena pecuniaria ed all'emenda del danno i padroni, capi di casa e
sua vecchiezza non facesse né ingiuria né danno alla repubblica in cosi pericolose faccende, accettò
nel nostro clima le liete immaginazioni che danno alla terra la luce eterna del cielo.
, che non passano sancia fare qualche danno. ariosto, 18-105: senza più
. pascoli, 1-254: qual danno ci diede quell'ipocrita del bertacchi!
considerabile, e lo dimostrano e ne danno segno evidente quella tosse cotanto eccessiva ed
7. inganno ordito a danno di altri; frode, raggiro.
. magagnaménto, sm. ant. danno, pregiudizio. fra giordano, 5-260
si magagnava. 10. prodursi danno, ferirsi. tavola ritonda, 1-229
campò magagnato, e chi non ricevè alcuno danno. tesauro, 2-223: numera egli
inghilese, di misser giovanni aguto; e danno loro per patto fiorini centotrentamila, sanza
i santi,... onde il danno delle rovine de'publici edifici fu stimato
di magazzino che vanno a casa, danno alle strade un'allegra animazione di gioventù frettolosa
i legislatori romani doversi obbligare fautor del danno ad un pagamento rigoroso non dell'ordinaria
, perché vollero che nella compensazione del danno trasparisse una spezie di lieve punizione dell'
.. sonno de magior sangue e danno tale e tanto stato che dieto iovene
che fa soffrire più amaramente (un danno, una calamità, una coercizione,
favella, / e ciò è magior danno e men procaccio. fra giordano, 5-349
fra giordano, 5-349: è maggiore danno d'un'anima che si perdesse, che
sola alta vergogna / può cagionarti e danno anco maggiore. casalicchio, 249: non
rosmini, xxii- 220: i logici danno comunemente per carattere distintivo della maggiore tesser
di vita degli ungheresi, anche a danno di minoranze etniche: che propugna l'
modi ed osser- vanzie e riti che danno all'arte nomi speziali. boccaccio,
senso verticale, orizzontale e diagonale, danno sempre la stessa somma. 9
[avanti al giorno dell'epifania] danno ad intendere le superstiziose e ignoranti femmine
magisteri pur in danno di voi riescono. della porta, 5-78
manifestato,... non riceveva danno né vergogna. erizzo, 208: il
tutte le ridicolaggini e stramberie che lor danno a credere scaltri ed astuti cerretani.
reanimar le cose, ma che anco le danno la vege- tabilità di poter animare dell'
, ii-39: né più tu del gran danno tuo ti lagni, / che io
toscana, 4-8: essendosi veduto quanto danno apporti alla magona l'introduzione del ferro
a far lor prò o a fuggir lor danno, / com'io, dopo cotai
potrebbe il pianto / adeguarsi al tuo danno ed allo scorno. carducci, 886
? de amicis, xii-347: il danno e il malanno eran stati tutti dalla
: calma di mare che reca noia e danno; peggiorativo, più che sinonimo,
(plur. malecòse). ant. danno, disgrazia, sventura.
dai malaffetti alla corte di roma si danno agli uffiziali di detta dataria. c.
tanto malandato di salute che non gliela danno lunga fino alla primavera ventura! cagna
sventura. -in partic.: grave danno materiale o morale; fatto, evento o
sono omberto; e non pur a me danno / superbia fa, ché tutt'i
il malanno a qualcuno: arrecargli grave danno o fastidio. lettera senese, v-203-162
il proprio malanno: fare il proprio danno. verga, i-222: chi non
; segno premonitore di insuccesso o di danno. varchi, 18-2-137: gobbo
scarso della moneta stessa vogliono risarcirsi del danno che sentono nel concambiarla al basso prezzo
. -dare malaventura a qualcuno: cagionargli danno. fra giordano, 3-131: un
-per malaventura di qualcuno: con suo danno. lettera in volgare siciliano, v-579-5
a mio, a tuo, a suo danno. c. arrighi, 4-135
e ferute dogliose / nel prossimo si danno, e nel suo avere / ruine,
parochi mancanti. 9. con danno, rovina, sventura; con conseguenze
sciochezza il tempo buono, / il danno se ne avrà. pasqualigo, 569:
lor non vadan male, / li danno a'ciechi, a'languidi e storpiati
chi male opera ne riceve poi meritamente danno egli stesso. 19. dimin
loro. 3. condizione di danno, di svantaggio, di perdita,
del prossimo (per recargli offesa e danno). guittone, 123-2: fera
per te, per lui; male e danno: come imprecazione di malaugurio (e
. e la donna dice: -mal e danno s'io non le porto; e
male e il torto: avere il danno e le beffe, il danno e
avere il danno e le beffe, il danno e 11 biasimo. lippi,
; / acciocché, procurando l'altrui danno, / per te ritrovi il male ed
i guai, procurare volontariamente il proprio danno. l. salviati, 19-84:
si vuole ovviare, cercare il proprio danno di proposito. firenzuola, 472:
: sopravvenire una disgrazia, subire un danno, avere un cattivo esito.
un fallimento come un successo, un danno come un vantaggio; cambiare le carte
male io ne farei due e maggior danno riceveremmo e disinore. -essere a
dolore, dispiacere, afflizione; arrecare danno; offendere, ledere. - anche
lui. -farsi male: procurarsi un danno morale o materiale. - in partic
. -in male a qualcuno: in danno di qualcuno. bibbia volgar.,
un male, un guaio, un danno maggiore. pulci, 14-74: vedevasi
: per sua disgrazia; a suo danno. fiacchi, 153: va'pur
se ne nasce scandolo, / suo danno; che chi vuol male, mal abbia
come spesso a un male, a un danno, ne succedono altri, in conseguenza
male a cento: molti possono patire danno dal cattivo operato di uno solo.
18. che è causa di rovina, danno, perdizione, sofferenza, divisione (
camposanti! 22. foriero di danno, rovina, sventura; infausto,
malefatte. -ant. guasto, danno. statuto dei mercanti di calimala,
. e letter. azione diretta a danno di qualcuno o a detrimento di qualcosa
punire con effetto, lo distendevano in danno dello avversario; e impaurivano i rettori.
per indegne cagioni, non potrà senza danno pubblico e, per conseguente, senza molto
'l malifìcio. 2. danno, detrimento, nocumento. gir.
di continuo al popolo vostro sì grave danno e maleficio recava. ghirardi, 129
tutte al certo su l'orizzonte con molto danno, ma più anche le mattutine.
al core greve mallenanza. 2. danno, sventura, disgrazia. latini,
molti vivaci). - anche: danno, per lo più involontario, provocato
della madre. 2. danno materiale di una certa entità; disastro,
non è la volpe questa che reca tanto danno, ned'è ella cotanto malfattora.
di stato. 4. con danno, a svantaggio. d. bartoli
lo spionaggio ch'egli esercitava malignamente a danno mio e della pisana. sbarbaro,
perché le provisioni opportune non fecero mai danno. de roberto, i-197: che
concreto: azione disonesta volta a recare danno, offesa, disagio, sofferenza; cattiveria
alcuno che, per malignità e far danno alcuno a quelli che fossero tonti, fingesse
-che incute spavento, che può recare danno, che non si lascia addomesticare (
mezzo delle felicità, percioché tutto passa con danno nostro. 2. che ha
i malcontenti dello stato, di mostrare il danno gravissimo che si riceverebbe perdendo la giornata
/ di maligno velen sparse a mio danno / forse quel cor? algarotti, 1-ix-61
troppo o gli umor malenconici / gli danno noia. b. cavalcanti, 127:
penser sì me- lanconichi / del novo danno, or so ben ch'altro assedio /
, compiendo azioni perverse che siano di danno e di sofferenza al prossimo o indulgendo
volontà d'animo nascosa di fare altrui danno. dante, conv., i-1-3:
, sofferenza, tormento, affanno; danno, sventura, calamità. giamboni,
per gravare el prossimo e per farli danno. bartolucci, 1-2-25: voi parlate
da inde ad vm die avere axtimato quel danno. pirandello, 8-209: s'era
col desiderio e il proposito di recare danno, di fare male ad altri, di
., 4-35: più maliziosamente alcuni danno noci e formaggio a quegli i quali
malizia; che si compiace nel recare danno, nel fare male ad altri,
bocalosi, ii-79: i lumi che si danno nei collegi ed altri istituti scientifici all'
la compangnia de le sopradette cose sanza danno. giov. cavalcanti, 69:
. d'ambra, 4-12: color che danno a cambio / senza mallevador non ti
comunità da un pericolo o da un danno. - anche agg. g.
: cinquecento ducati si sborsarono per il danno, e cinquanta tra medico e medicine,
.. entra mallevador ché presso è il danno. il proverbio: chi entra mallevadore
tengono impiegate nella negoziazione de'pegni, danno denaro a mutuo con interesse, mercé
le riuscì il malmenargli con suo poco danno. pellico, 2-408: la turba
2-1-287: questi mal nati ancor si danno al furto. d. bartoli, 13-1-13
di errare: il che torna in danno grande delle repubbliche, perché sempre i
. frugoni, i-15-195: vuole a mio danno un muraglion novello, / che un
o per malora di qualcuno: in suo danno, a suo svantaggio; per sua
in pochi mesi non solo quindi niun danno ricevettero i vicini, ma 'l pestifero malore
malprò [mal prò), sm. danno, svantaggio. aretino, iv-5-235
o tuo malpunto: in mio o tuo danno, con mia o tua vergogna (
i guarda se lucca per ciò sente danno; / guarda per che arezzo è
maltrattamento di animali. 2. danno, nocumento. gualdo priorato, 10-vii-47
, prese la carica, con qualche suo danno; d'indi investì con non minor
, far torto, recare nocumento o danno nel patrimonio o nella reputazione.
di sapere, non può partorire alcun danno, se non trova il riscontro dell'ignoranza
/ né da voi nasce mai nessun mio danno, / ma sì ben dalla mia
della pena, dal valore numerario del danno recato, in vece di misurarsi dalla malvagità
= deriv. da malva1. in danno dello stato o dei privati; peculato,
concussione. -dir. pen. malversazione a danno cloridrico; fu il primo colorante
il male, a procurare il danno altrui; intenzione malvagia, malafede
suol riporla... nel godere del danno e dolore altrui, disinteressatamente, per
e malvolere, il primo avente il danno altrui per mezzo e il secondo per
di piccola altezza, resistendo al drappo, danno testimonio della loro durezza. ariosto,
contar non se potria el mio gran danno, / le crudel cose fatte a
in malacca. -detrimento, danno. chiose sopra dante, 1-510:
possanza di fare la sedizione, e senza danno publico, ragionevolmente dovrebbeno farla, e
volgar., 2-336: alcuna volta venne danno all'uno de'consoli per la follia
spirituali appena può passare senza nostro gran danno. guicciardini, i-184: non fu
dritto, non lo fanno senza gran danno delle cose umane, come veggiamo apertamente
in loco di saziamento e di refrigerio danno e recano sete di casso febricante intollerabile
e se impugnate, perderete con vostro danno. se non è da dio,
20-29: conobbero poi che 'l proprio danno / procaccierian, se non mutavan stile
patto; recargli torto, offesa, danno; tradirlo. bartolomeo da s.
fa male, che offende, che reca danno o dolore sia ad altri sia a
'. -mala, dolorosa mancia: danno, sventura, afflizione. a
, donare la mala mancia: procurare danno, offendere, rattristare. a.
tutto quel suo ducato racquistare, / con danno e con vergogna tornò in francia.
fazio, ii-60: nella fin, con danno e vituperio, / da vera fama
ma la maternità e la sensualità vi danno grandi poteri sul loro animo. landolfi
un male, una sventura, un danno); meno cocente (una sofferenza,
quel che poco si prezza, fa men danno. poliziano, 1-535: le membra
perché, detratte le esenzioni che si danno a'cardinali ed altri, non si
fisico o morale, una sofferenza, un danno: anche con riferimento alla giustizia divina
lui fatta di qua, credendosi tenere loro danno, la notte di santo andrea il
revocarlo, salvo l'obbligo di risarcire il danno all'altra parte. 9
di mare': nome che i naturalisti danno ad una specie di chioccioletta di mare.
della mandorla. gli autori perciò gli danno il nome di 4 amigdaloide \
può essere maneggiato senza pericolo, senza danno. biringuccio, 1-43: si metteno
vazion del mio diletto piango quanto el danno suo. bandello, 2-47 (ii-163
egli ha da fare e che gli danno da fare. bucini, 5-185: questi
forteguerri, 17-68: dan baci e danno abbracci a'servitori / e dan lor
che ciò che deve recare vantaggio rechi danno. aleandro, 2-105: volendo lo
i portafogli... e non si danno pace finché non lo vedono con le
cantini, 1-12-286: così quelli che danno il mangano ed acqua alli ermisini e
specie affini, si può mangiare senza danno; commestibile, edule. v
eccessivo ricavato speculando senza scrupoli a danno di altre persone; appropriazione indebita e
male'in un luogo vale che si danno buoni o cattivi cibi. es.:
: commettere un errore o procurarsi un danno più o meno grave. tommaseo [
diciamo dell'ingannarsi e pigliare errore a suo danno. -mangiare carne di allodola: accogliere
vantaggi personali; speculare con disonestà a danno altrui. tommaseo [s. v
ufficio od azienda, si prepara il proprio danno o la propria rovina). ibidem
mi ricordai e compresi il perché gli abissini danno per disprezzo ai copti il soprannome di
. 2. che si mangia senza danno (un erbaggio, un fungo)
denaro ^ che trae profitti illeciti a danno di altre persone o di un bene
]: 'mangui': nome che gl'indiani danno al frutto dell'albero chiamato * mangifera
che da sì fiera e dura tempesta danno non ricevessero. montecuccoli, i-io7:
. -farla col manico: arrecare grave danno o offesa a qualcuno; fargliela grossa
lani, che rodono con tanto gran danno. crusca [s. v.]
mediante un movimento di rotazione alternativa, danno allo stoppino una falsa torsione che ne
e non riflette / che dopo il danno, a quel che vien da poi;
297: i ladri occulti aggiungono al danno il sospetto, ma i ladri manifesti son
forteguerri, 17-68: dan baci e danno abbracci a'servitori / e dan lor
tali fiumi le terre molli e ubertose danno maggior copia di frutti, semi e
scaglioni nascono troppo lunghi, intanto che danno troppo impedimento al cavallo al roder l'
, 521: gli alberi ornelli non danno la manna se non per opera de'
, i- almeno tema onta e danno. corona ci è coronando onni 412:
la minaccia di pericolo o di grave danno. stuparich, terreno, quello
in mannani semplici, che per idrolisi danno il mannosio, e in mannani accoppiati,
; non toma conto negli uliveti stessi che danno tanto largo prodotto, con tanto agevole
ora vedo proprio che i galantuomini si danno la mano, e si sostengono ».
volte a le mani arrigo, e con danno e perdita loro gli costrinse a tornarsi
per lui sarà di peso e di danno. -avere rapporti sessuali. bocchelli
in vano, / sette mio, vostro danno. baldovini, 2-10: se voi
trovarla insulsa. -assol. recare danno. a. f. doni,
cosa onestissima e dirittissima con troppo gravoso danno del comune, allora era più degna cosa
cosa onestissima e dirittissima con troppo gravoso danno del comune, allora era più degna
2. ant. e letter. danno arrecato agli interessi materiali o morali di
ignoranza dei posteri non abbia inflitto qualche danno... in mezzo a queste brutte
familgla. g. villani, 2-9: danno mondualdo, ovvero in volgare manovaldo,
potremmo anche sgararla. 2. senza danno, senza correre alcun pericolo, in
legittime innanzi al pensiero di poter fare danno al paese ed uscire dai limiti razionali
. / trista sia io, senza mio danno (poi / mi disse) s'
fine che il mancamento loro non apporti danno, nocumento e vergogna, ma si
tu t'inganni, / ché più danno faranno a te ch'a mene. ariosto
pace'. sansovino, 2-100: quando si danno i dazi ad affitto si fanno ventiquattro
. manticióne. lalli, 5-107: danno tal'or matte percosse al vento, /
punta verso la loro estremità e gli danno la forma di cuore. =
pò avenire: / porria romanire / in danno; che porria sortire a manti,
e trotona non inventassero qualche marachella a danno di fiorina; ma la principessa,
anzi credette di togliere ad essi ogni danno, conservando sempre il marco comprendente 125
grani formano un carato; carati 144 danno un'oncia e d'once 8 è composta
vendono carne a peso, ma ne danno tanta ad occhio, che certo se ne
fosse a vergogna del signor marchese e danno de la giurisdizione marchionale e che di lui
a fare suo prò o suo danno di ogni cosa, a marciare in qualunque
che sia vero, ma quello che faccia danno al papa? vico, 164:
-cavare, cavarne il marcio: riparare un danno, rimediare a un inconveniente, venire
che da la sua parte si restasse in danno: l'altre, come sapete,
marcio a qualcuno: avere, ricevere danno. varchi, 24-37: oggi bisogna
r. borghini, 2-64: mio danno s'io perdo il giuoco marcio.
che marcire e perdersi... con danno suo [della pianta], poiché
retrattato per suspetto, in tal caso gli danno per compagno un altro uomo del mare
è prode e a le margarite è danno. cavalca, ii-4: non date il
noi pensieri e sentimenti che sarebbe gran danno fossero in noi veramente morti. d'annunzio
2. nelle antiche comunità del veneto, danno arrecato ai campi; multa comminata per
ai campi; multa comminata per tale danno. -giudice delle mariganze: magistrato preposto
nemico, avendo scoperto approssimarsi a suo danno tanti navigli, per tenerseli lontani cominciò a
signora vostra madre e quest'altra gente danno sesto alle robe, noi andarcene un
esclusione persecutrice e qualsiasi privilegio odioso a danno della gente marina d'ogni mestiere e
istru zioni, che si danno ai nostri soldati, nel vedere quei
insieme con i marisci, ai quali si danno certe macchie con le foglie di canna
che predavano i luoghi marittimi con sommo danno e delle robe e delle persone.
, / che 'l vostro nome a mio danno si scriva / in alcun marmo,
colonna / fanno noia sovente et a sé danno. boccaccio, viii-1-3: mossi.
ingolfati, forma marosi corti che non danno resquitto alla nave travagliata. 1 maroso
doglia e '1 marriménto, / lo danno e 'l pensamento, / e l'angoscia
perché mar- talossi vien fuora a far danno. idem, ii-1326: come à
a martellino, se ne riceve gran danno..., si provede che autorità
] col muso duro e rossiccio, danno di piccone sull'asfalto, e se
martello sull1 unghia: operare a proprio danno, darsi la zappa sui piedi.
a tempo. come i colpi che si danno misurati col martello 4 in numerum o
bene stare o di noie che non gli danno o di chi s'annoia di tutto
infierire contro gli avversari politici con grave danno del proprio prestigio e con pericolo di
: le pene del senso e del danno inflitte ai dannati del- l'inferno e
, che sa sofferire / spesa, danno e martire / secondo l'esser del
altrui, che l'omo oblia / danno e dolor e fatica e martire. esopo
i proveduti e savi riparatori ricevono poco danno... acciò che nasciendo non
e il figliuolo ', a significare il danno che fa colui che va a caccia
o d'altre persone che possono fare danno altrui. pulci, ii-19: io
agostini, 1-74: per altro io danno e vitùpero, com'altre volte dissi
pare che sien cavate quelle che si danno con l'acqua al tabi.
si assume una rotta simile per ricevere meno danno con mare grosso, rinunziando alla rotta
con lei e dell'affronto e del danno. genovesi, 1-ii-112: nel secolo passato
. villani, 8-61: maggiore guerra e danno faceano a'paesani che quegli della gran
figurarsi in coloro i quali nell'inverno danno a massari tanti danari per aver grano
in versi eleganti, ne nasce assai più danno che utile alla universalità dei lettori.
sostituirsi al proprio assicurato nel risarcire il danno che questi possa causare a un terzo
a risarcire al danneggiato l'eventuale maggior danno deve provvedere personalmente 1'assicurato stesso)
svantaggioso, doloroso (un male, un danno, una pena, una situazione di
la denudata carne. ma 'l massimo danno è che dopo il discenso dell'obbliquo
betteleme, non le riuscì di far altro danno che di ferire 304 persone con sassi
quelle cose che dopo 'l lor mangiare danno aiutorio, sono ne'collerici l'ossizzacchera,
né il tetto né le volte alcun danno dall'acque ricevuto. n. franco,
i mercanti ed i tintori in seta danno questo nome ad un certo numero di
b. davanzali, ii-48: portò bene danno... il subito allagamento del
più volte ap- paion cose / che danno a dubitar falsa matera / per le
meno considerevole di una refurtiva, il danno più o meno rilevante arrecato da offese
il consenso dell'anima non è un danno apparentemente alla personalità pura e non appartiene
verificarsi di un evento che concreti il danno; reato di evento. -anche: comportamento
follicolo pilifero: agglomerato delle cellule che danno origine alla formazione e alla crescita del
atteggiamenti, atti che siano causa di danno e rovina, di intralcio e impedimento
potette s'era per involarsi al primo danno rifugiato. 9. illusoriamente,
ore del dì accade cosa di dispiacere o danno. 4 ho buscato la mattinata '
il suo podere al vicino, aspetti danno o lite o mal mattino. ibidem,
addivien tom matto, / e dopo danno patto vuol che- rere. catone volgar
sia ripreso di matto parlare ed abbine danno. a. pulci, cent.,
-dare, fare il mattone: arrecare grave danno, nuocere; mettere nei guai,
vuol dire fare a uno qualche danno grave. -colpire mortalmente, condurre
nella sua condizione interessante e delicata gravissimo danno. più tardi a maturanza raggiunta potrà arrischiarsi
nell'aria. -acquisire prerogative che danno accesso a un determinato trattamento o al
il rimedio e che portavano seco maggior il danno dell'utile nel publicarle. l.
è maturo; a darla prima farebbe danno, ma a darla poi sì fa
ogni rispetto, io riceva così notabil danno, quanto è di non esser pagato del
quali, in alcuni più grossi panieri danno fortezza a tutto tintessimento. 8
mazze combattono con due mani, e danno gran colpi e ferite...
alla rovina, andare incontro al proprio danno. giov. cavalcanti, 270:
mazze e cetera): avere il danno e le beffe. fagiuoli, 1-1-143
in una data cosa, oltre il danno e il grave che ha in sé,
invece della sperata abbondanza, un grave danno invece dell'agognata fortuna. i.
e a chi coglie, s'abbia il danno. baldinucci, 9-v- 59:
.]: * mazzancollo ': alcuni danno l'istesso nome al been bianco.
: 'il mazzapicchio'col quale i macellari danno in testa ai manzi. -mazza
o sui corni: procurarsi un grave danno. pananti, i-45: noi,
e di buon senso. -grave danno economico. cassieri, 58: una
, / queste mazzate da ciechi si danno, / che pietà me ne vien solo
, picchiato, malmenato. egloga del danno dato, 5: misser boro a suo
-sopportare mazzate e corna: subire il danno e le beffe. latti,
chi, in una situazione, ha il danno e le beffe. 2
vultima mazzolata a qualcuno-. recargli un danno irreparabile, causargli l'estrema rovina,
in se stesso la causa di un danno sofferto. = da una frase contenuta
i gravi discendano per linee parallele, danno occasione di dubitare che gli sia stato ignoto
la perfetta medesimezza della loro materia, danno alla filosofia l'altrui, mentre le
; dunque errano coloro i quali gli danno il significato di 'egli 'o *
suo, e dicesi di non aver patito danno e di non aver guadagnato. pellico
, glielo porta mediatamente, con far danno all'anima sua. 4.
la potenza di alcuni di essi a danno dell'autorità imperiale). =
chi n'avesse il peggio, suo danno. -per estens. freccia avvelenata
stima esorbitante, ristora bene il suo danno, ma non medica punto l'esorbitanza
. riparare adeguatamente un guasto o un danno; sopperire a un'urgente necessità; ovviare
volgo che si danno ad intendere di far le medichesse.
assicurazioni il cui evento tutelato è il danno alla persona). -medicina di
un inconveniente, alla riparazione di un danno; mezzo efficace per superare una difficoltà
acqueterai? veramente senza il proprio tuo danno, non so come gli invidiosi acuti
cosa che non si trova o non danno. * caffè in quel paese? neanche
perché l'eccedere nella compassione arreca più danno che vantaggio... 'il medico
moderno: i barbari del nord gli danno la propria personalità primitiva, la chiesa
dall'esercito del conte carlo non mediocre danno nel ritirarsi. pananti, ii-248:
che mediocremente, offendendolo non tanto il danno, quanto la ferita che egli riceveva
e dà il predominio a un estremo con danno dell'altro. tarchetti, 6-i-532:
/ fece icaro gustar con suo gran danno. = voce emiliana, nome d'
per un pericolo scongiurato, per un danno evitato, per un successo ottenuto.
un vantaggio notevole; scampare con minor danno. pulci, 18-17: chi fuggì
vantaggiosa; con intima soddisfazione per un danno scongiurato. cavalca, iv-91: trassono
sovente colla segala e col frumento, danno al pane un color violetto, senza
, 10-i-126: molto miglior alimento ci danno le pesche e le melappie..
fine delle cose è lo prò e 'l danno. pon mente lo 'ncominciamento delle
: mentre che scriviamo libri che ci danno conoscenza delle più minute particolarità dell'africa
di sasso, / mentre che 'l danno e la vergogna dura. g. gozzi
lieve, a meno che non rechi grave danno al prossimo; anzi, qualora lo
[di amore] a nostro gravissimo danno e veramente meravigliosi. le quali maniere
ottenere (per lo più a proprio danno). giuglaris, 4-89: corre
croce,... ciarlatani che la danno ad intendere alle abbruttite popolazioni! graf
poi la povertà di dante / e danno addosso al secolo mercante. p,
dominava trionfando, e sempre a comun danno, anco la mercantile oligarchia. cattaneo
.. / una mercanziaccia sì di danno, / che chi n'ha, se
nazioni, per lo più a loro danno e a proprio esclusivo vantaggio. amari
, 293: s'apportasse / rimedio al danno la querela o 'l pianto, /
lo più consapevolmente e colpevolmente, un danno, una sofferenza, una sventura.
/ e la colpa onde merchi il danno eterno / destinata non è, ma sol
subito ricevute le novelle di sì grave danno, abbiano deliberato di non fare più per
pericolo o da un impiccio con poco danno; avere fortuna. bandello, 2-28
grave offesa, un'ingiuria cocente, un danno irreparabile. proverbia super natura feminarum,
cercare affannosamente il proprio interesse con danno altrui; volere ingordamente per sé tutto
. ammirato, i-2-81: sapendo quanto danno arrechi sempre la moneta non buona.
bisogni, che senza molto rancore gliele danno. p. neri, 1-vi-346: subito
loro, ma più grande ancora il danno. le membra dei morti e dei moribondi
, / d'aver fatto a colui danno et oltraggio, / che degno di
/ loco, né presa, che trovasse danno: / ché molti falsi stanno /
passi ad implorar mercede / di qualche danno o mal che t'addolora / e,
, con ingiuria di dio, con danno dell'onor vostro, con pericolo delle
che altrove molto incommodo e frastorno gli danno. = deriv. da meriggiare
: 'meridiana ': i vocabolari ci danno solo meriggiana: cioè il tempo del
altrove molto in- commodo e frastorno gli danno, ed a tale effetto questi posti
, 56: ciò che viene altrui di danno o doglia / fuor del suo merto
merito, prode, perdita e suo danno. paolo dell'abbaco, 2-83:
se nella rete incappa, / mio danno s'egli scappa. salvini, v-389:
inonorate, che vuotano la borsa e danno soltanto da mangiare a'birbanti che fanno
mermanza, sf. ant. diminuzione; danno. anonimo genovese, xxxv-1-752:
servirò nobilmente; ma ora e'non mi danno tempo a dir mesci.
ne dà quanto ti pare, / che danno a la vite non pò fare /
meseda ben cum la terra / farà più danno che senza non era. anonimo veneziano
/ per non racontar più il tuo danno, / rimanti col malanno / che dio
-figur. recare a qualcuno un gravissimo danno o un'offesa umiliante. c.
nostri [bruchi] avessero a fare gran danno, se a caso non si addessero
de l'arse biade a compensar il danno. algarotti, 1-ix-296: cerere mira,
quantità di sì fatti messi significavano infinito danno. carducci, 732: l'un dopo
mesto, afflitto, come coloro che danno il commandamento dell'anima a quei che
che per subito assalimento non si ricevesse danno. machiavelli, 1-iii-362: può ancora
l'italia nient'altr'operò che questo danno e spavento grandissimo. bon, li-1-228:
ma non voglio questa spesa soverchia a danno mio: a me tocca la prima
e la mossa della testa di questo danno supremamente nel cor- reggesco.
gli autori, [i traduttori] danno giù di mostaccio. -dire, gridare
senza che ciò sia sconveniente o provochi danno al mittente o al destinatario stesso
di mostrarne il ridicolo, d'indicame il danno? mamiani, 10-i-450: non trattasi
non sapete quanto'/ sia grave il danno e l'infamia eh'apporta / l'aver
/ fece icaro gustar con suo gran danno, /... / mostra che
mostro che una donna sia impudica, danno argu mento che, parendo lor quel difetto
, può vivere. hai capito? gli danno il permesso di vivere, di chiamarsi
. se questo succedesse, sarebbe gran danno alla fiandra e si potrebbe turbidare il
senza ragione un utile a qualcheduno con danno o spoglio... non motivato da
cappella e d'una croce, perciò non danno motivo alle opere dell'arte.
è visto che ogni motivo ha recato danno, anzi vorrei maggior valore in esso