il senso della chiesa, nell'altro dannar e anatemizzare il contrario. 2
un di, saldar una ragione, dannar partite. sassetti, 152: in quanto
evidentemente quanto gli ignoranti s'ingannino in dannar le scienze e l'arti, e
altro dove attaccarvi vi conducete sino a dannar con lunghi discorsi chi prende il termine citatissimo
quei codardi / che a non amarti si dannar, temerti / dovranno or più che
nessuna energia, le sue alunne la fanno dannar e la fanno sempre sfigurare agli esami
quei, che le fèo, / dannar non posso, e discolpar noi voglio.
, come nelle altre, di non dannar alcuna opinione de cattolici; ma dove
nel falso, beffarsi nel vero; dannar il giusto, difender l'inonesto? baldi
fanno gran- d'istanzia al papa di dannar quella dottrina, che si pos- sino
può con la vostra filosofia laudare e dannar le medesime dottrine, secondo che la pace
chiamar a sé i giusti, e dannar gl'ingiusti. tasso, 8-5-627: fian
bel fior d'ogni cittade, / col dannar per increanza / ciò ch'è rito
potevano. giraldi cinzio, 3-97: dannar la volea acharisso al fuoco, /
/ a biasimar ebbe, ebbe a dannar coraggio. 6. che si
niccolò cieco, lxxxviii-11-197: o violente dannar della natura! / ed è peccar
ruscelli, 1-24: l'approvare o il dannar le cose in tal modo è arroganza
punita la fellonia del nocente che non dannar lo 'nnocente. -fatto scontare (
/ a biasmar ebbe, ebbe a dannar coraggio. algarotti, 1-x-113: egli è
letto / a biasmar ebbe, ebbe a dannar coraggio. 6. che
graf 5-1150: volli farlo [fausto] dannar, ma quando alfine / mi sfuggì
niccolò cieco, lxxxviii-ii-197: o violente dannar della natura! / ed è peccar
gadda, 9-20: e così eccomi a dannar l'anima, a mendicare un tocco