arbusti a quell'aure, / o dan frutti di cenere e tòsco. d'annunzio
belle], e gli occhi mobili dan guizzi / di feroce ideale, / gli
e ai figli. forteguerri, 17-68: dan baci e danno abbracci a'servitori.
19-8: escon della cittade, e dan le spalle / ai padiglion de le
posteri col punire gl'ingegni: anzi dan loro più credito. accorgévole,
l'una ha nome geor e l'altra dan, che si aggiungono insieme e fanno
l. salviati, 9-156: gli accademici dan sentenza a lor modo, dove nella
de l'aria i campi immensi / e dan forza a i pagani. idem,
crescono arbusti a queltaure, / o dan frutti di cenere e tòsco. verga,
v.]: arcipelago: i geografi dan questo nome ad una riunione d'isole
non batte. baruffaldi, 24: dan di punta a la tua scatola, /
mogli ne i piaceri venerei, gli dan licenzia che si procaccino con altri.
, propiamente, è delle cose che dan sapore, perché assaggiassero nelle cose il
arbusti a quell'aure, / o dan frutti di cenere e tòsco. idem,
: in lor braccia ti chiudon, ti dan lor fiati a sentire e insalivan basciando
parla della cosa / col suo grave dan dan dalla badia. d'annunzio,
parla della cosa / col suo grave dan dan dalla badia. d'annunzio, iv-2-1020
intorno / per atterrarlo, e gli dan colpi a gara, / da cui vinto
, 1-141: allora salgono sul battitore e dan mano ai tridenti, e cominciano a
: e gli scotti aggiustati, / dan spalla a ripor su bauli e ceste.
alocchi, / che le prime beccate dan negli occhi. deledda, iii-431: tuttavia
con le biche tuttavia in aia, dan le arature al medesimo campo, e vi
il tuffo, / e alle quercie si dan tagli e sberleffe. idem, iv-75
soccorsa da stradette minori che le dan braccio a fiancheggiarla, la via poggia
d'incerto cor, di gelosia dan segni / gli altri il cui nome avien
. / solamente i cagnacci più forti dan morsi alla corda / e qualcuno si
volere / quelle seguire ch'or mi dan de'calci /... / alcuna
). l'accento sull'ultima nel verso dan tesco risale all'uso francese
protestata. fagiuoli, 3-7-190: gli dan roba, e che roba! e di
figure di decamerone, / le cameriste dan, senza tormento, / più sana
i canti carnascialeschi, e magari un dan tino inglese col testo a fronte e
agricoltori intorno / per atterrarlo, e gli dan colpi a gara, / da cui
, ii-91: levando via i carciofetti che dan fuori da principio. allegri, 251
l'invidia e pessimi rancori / si dan cardi arrabbiati. varchi, v-37: d'
ventura son di quelle / cose che dan gran noia a le persone, / e
già ne son state, / che non dan causa ad uom che si querele.
): lei non è di quelli che dan sempre torto a'poveri. ma il
/ studiate, e gli occhi mobili dan guizzi / di feroce ideale, /
de'boschi. carducci, 504: dan di sprone i cavalieri, i cavalli springan
1-246: questi nostri mercanti / ci dan qualche cosetta a lavorare; / ma voglion
e con più nomi ed are / le dan rito i mortali. manzoni,
e con giocondo e onesto / ragionamento dan cibo all'orecchia. -perdere il cibo
a dieta, e sempre avanti / ci dan questo cibreo: / questo cibreo del
conquassato legno, me'che sanno / dan luogo a'remi, e fan drizzar
avversari. fagiuoli, 3-5-160: dan consiglio / fan bisbiglio, / quando
], / non posson quietar, ma dan più cura. idem, purg.
diodati [bibbia], 1-51: dan sarà una serpe in su la strada
e di cortesi donne, / che mi dan, qual con detti e qual con
sempre di piacere altrui, / di perlone dan conto; e dove egli era,
, /... / fede si dan. guicciardini, 186: [pareva
essere avari, / accennan coppe e dan sempre in denari. fagiuoli, 1-i-377
siate benedetti. -pensati pur che essi dan denari, e gli spagnuoli coppe.
pavese, 19: i cagnacci più forti dan morsi alla corda / e qualcuno si
, i-45: se un mazzapicchio / si dan su'comi, lasciamole fare.
ignobili sue donne a i re stranieri / dan fiori e fanno ad artois la corte
bisogno, fanno ancor di peggio. / dan baci e danno abbracci a'servitori,
coscettino. garzoni, 1-152: si dan buoni cossetti di manzo, buone trippe
: le porte fumose / delle tampe dan fuori ubriachi che cianciano soli. /
cattivi come gli uomini, e cioè dan di cozzo, che è il loro modo
, i servitori da tavola, che dan l'acqua alle mani, porgono la
cile. gemelli careri, v-19: dan nome di crioglio a colui che nasce
crescono arbusti a queltaure, / o dan frutti di cenere e tòsco. pascoli
fianchi: già sfasciati piombano, / e dan la porta all'inimico flutto. leopardi
arbusti a quell'aure, / o dan frutti di cenere e tòsco. imbriani
, / non posson quietar, ma dan più cura. idem, purg.,
a. casotti, 1-8-9: costor non dan mai d'un quid sentore, /
parla della cosa / col suo grave dan dan dalla badia. negri, 1-324:
della cosa / col suo grave dan dan dalla badia. negri, 1-324: dan-dan
andrete allo 'nfemo. oh di buona mercatanzia dan nevole guadagno! gelli,
. 2 calco del fr. dansant 'dan zando, con danze '
, 10-78: vansene gli altri e dan le membra al sonno, / ma i
è permesso il lamentarne, / che mentre dan gli onori ai più furfanti, /
/ quelle seguire, ch'or mi dan de'calci. a. pucci, ix-355
crescono arbusti a quell'aure, / o dan frutti di cenere e tòsco. verga
diavolo può, e vuole aiutarli: ci dan poi dentro quando meno se lo pensano
deputati e uomini politici nostri non se ne dan per intesi. cassola, 3-144:
ci recano un certo seme, a cui dan nome di finocchio della china, predicandolo
figure di decamerone, / le cameriste dan, senza tormento, / più sana voluttà
liete piagge i cittadini erranti; / dan cento tende a cento / popoli albergo
siate benedetti. -pensati pur che essi dan denari, e gli spagnuoli coppe.
/ ch'ove non puon con mano dan di dente. -dare l'un
'paradiso ', anch'essi questi campioni dan segno di stanchezza per quei diserti.
e quando all'ultimo / noti ne dan più, tu te li ceni o desini
voleri / quelle seguire, ch'or mi dan de'calci. marco polo volgar.
crescono arbusti a quell'aure, / o dan frutti di cenere e tosco. d'
dieta, e sempre avanti / ci dan questo cibreo: / questo cibreo del
2-1-425: comunemente non solo non si dan le difese, ma non si voglion né
, iii-19-125: 'affetti e pensieri 'dan principio al volume, e ricordano un poco
diluviavano nella grazia. forteguerri, 7-46: dan di mano alle spade taglienti; /
sia calamita. muratori, 11-71: si dan cose, delle quali si può «
3-10: din, dan, don, dan, o la piccola
3-10: din, dan, don, dan, o la piccola voce, /
. dindon. dindondàn (din don dan). voce che imita il suono
pareva lontana?) / din don dan, din don dan. dindondare,
) / din don dan, din don dan. dindondare, intr. (dindóndo
aggiunte ad esse, / cui lena dan le diradate parti / d'aria e d'
direttori, che la promulgano, le dan nomi e titoli di gran reputazione.
e salta e fa finte, e si dan botte, / belle a vedersi,
e non difese, / trovandole spartate, dan la caccia, /... /
, / e riprese le spade si dan botte / da far vedere il sole a
, / non posson quietar, ma dan più cura; / onde l'animo
poi vengono a'fatti, / e si dan le sciable per la testa; /
intorno / per atterrarlo, e gli dan colpi a gara, /
c. bentivoglio, 3-790: già dan l'assalto al bianco gregge [dei
grazia o divieto / fa che queste dan volta, e quelle approdano? tasso,
nostro danno lire io sol. 8 dan. 4 per cento; e fra le
savoia, lire 16 sol. 9 dan. 8 per cento di profitto possono gli
, issachar, zàbulon, beniamin, dan, ecc.; ma nota che una
che tutte sieno dolcigne al sapore, dan segnale espresso di stagionata maturità. vallisneri,
, / sparviero e gatto, che mi dan gran duolo, / e la
quella moneta, ch'eglino / altrui dan doppiamente. -eh, pazzarella, / tu
che fanno / codesti franchi? non dan segno ancora / le tende al tutto
coloro che in ciò alle loro parole dan fede, sforzansi d'ingannare,
fatto, hanno cavato fuori le proposizioni che dan nano, le hanno censurate
di liete piagge i cittadini erranti; / dan cento tende a cento / popoli albergo
vada a mostrare, / subitamente te gli dan del naso, / e tosto lo
che cade e che s'espugna, / dan per essequie al tumulo del padre.
crescono arbusti a quell'aure, / o dan frutti di cenere e tòsco. d'
1-123: fugli risposto: ch'erano anime dan nate, e che a
e vincitor e vinti, / egualmente dan morte e sono estinti. chiabrera,
certo amico, quando alcuni di cotali villancioni dan col grifo nel fallimento. lancellotti,
latte, / e in iscambio ci dan le fanfalucche. idem, 6-196: han
al suolo; / che, meta appena dan quivi al lor volo, / già
arbusti a quell'aure, / 0 dan frutti di cenere e tosco. d'annunzio
son di que'del ruota, / e dan pel fango come nella mota.
tremendi, / più che vegliar, mi dan martìro i sogni. monti, x-3-495
vento di nord, le immondizie dan pazze fughe e farandole sul lastricato della piazza
fascini /... / e gli dan foco. bella e luminosa / s'
vecchi per lavori di tal mole che dan loro l'amara e fascinante sensazione che
tu poi: / ché molti con fastidio dan 11 denari soi. proverbi toscani,
cima al basso. forteguerri, 7-46: dan di mano alle spade taglienti; /
, il silenzio era di quelli che si dan solo d'inverno grande, e di
aggiunte ad esse, / cui lena dan le diradate parti / d'aria e d'
prove / a lo contrar di voi mi dan fermezza, / che già non v'
miraeoi non è se le brigate / gli dan del glorioso e del divino. g
li monti de la calamita, / che dan vertute a l'aire / di trar
i quali affetti a guisa di mantici dan fiato all'eloquenza. balbo, i-227
, e di nuovo, svenendo, dan fuori in un altro lato; fra pelle
. angelo, a cui i nostri virtuosi dan fuoco in sul fine dell'aria.
e salta e fa finte; e si dan botte, / belle a vedersi,
favorevole, va; se manca, gli dan giù le vele e riman fitto in
de'semplicetti intorno, / e gli dan co'flagelli animo e forza.
, 87: ninfe, a cui dan riposo e bel soggiorno / foschi antri,
con lo intratesservi / un frammessuzzo le dan fuori, e giurano /...
prove / a lo contrar di voi mi dan fermezza. chiaro davanzali, xxv-30:
questo frangimelo / de la macera canape dan mano. - dolore delle
titoli di dispregio, e alla modestia dan nome di milensaggine, alla castità di freddezza
che iacob, alla ricordanza di dan, si riscuota d'orrore e
: pisa, livorno e siena mi dan passo / perch'io sbrigarmi in fretta
tentenna; / ma i frizzi tuoi non dan base a virtude: / l'ancora
dal vento di nord, le immondizie dan pazze fughe e farandole sul lastricato della
libertà sono momenti di fulgore morale che dan luogo a tempi di minore splendore e
disturbi, invero, / che ci dan questi satiri, che tutti / possano andar
primaticci,... naturalmente gli dan fuori prima degli altri. -effondere
tutti quanti / titoli, che si dan par l'ordinario, / per discerner
. quando non fanno altro male / dan così triste spettacolo / con le loro furibonde
vere fusciarre insolentelle, / allo stendardo dan degli sgambetti. fagiuoli, 1-5-315: ho
gaggio della battaglia,... dan certissima mostra di futura pugna. guerrazzi,
l'amicizia e la gagliofferia / ti dan tra i manigoldi il primo vanto.
l'essere avari, / accennan coppe e dan sempre in denari. cesarotti, ii-296
a nostro danno lire io sol. 8 dan. 4 per cento. galanti
. garzoni, 1-152: come si dan buoni cossetti di manzo, buone trippe
pananti, ii-19: certi uc- cellacci dan molto disturbo, / ma ci saranno li
di tutto giudicano e d'ogni cosa dan sentenza. de sanctis, lett.
angelo, a cui i nostri virtuosi dan fuoco in sul fine dell'aria. guerrazzi
a mostrare, / subitamente te gli dan del naso. alfieri, 1-444: il
la gola / co gli occhi mi dan gola, / tanto a veder, si
luci a l'anime tra noi / dan graditi pensier leggiadri e belli. battiferri
. bartoli, 40- i-190: essi dan loro argomenti di materia militare, sopra
/ suo porco gramo, che gli dan congedo. -meschino, gretto (
p. de'bardi, 1-9-21: dan nel viso a colui tempion graniti.
grazia o divieto / fa che queste dan volta, e quelle approdano? siri
della pietà, dove col pegno si dan danari a'poveri graziosamente, sino a una
amico, quando alcuni di cotali villancioni dan col grifo nel fallimento. -ficcare
l'empie teste i tronchi scemi / dan su i liti d'olanda i guizzi
sue donne a i re stranieri / dan fiori e fanno ad artois la corte.
gl'impediti rematori; e mano / dan tosto ai ferrei pali ed ai tridenti
, 1-1220: se le sue aie non dan semi purgati, / usi bovina,
. frugoni, iii-669: i vizi si dan la mano alterni e s'inanellano
la buona educazione de'figliuoli e non dan loro buon esempio son bene spesso cagione
detto; / e tante se ne dan. c. gozzi, i-9: mi
cocciuto, / le bastonate, perché dan di piatto. bresciani, 4-ii-411:
5-74: d'incerto cor, di gelosia dan segni / gli altri il cui nome
onde e 'l tormento / tempo non dan ch'ai suo luogo s'in- chiave
. savonarola, 7-i-133: séguita dipoi dan ch'è interpretato 'inditium '. questi
anonimo, i-477: i rei non si dan d'altro travaglia / se non di
iii-28: con questa inescusàbile scusa mi dan da sgobbare da un capo all'altro
arte di codesto musaico di parole, dan di calcio alla lingua e alla patria
donne infeconde. fiacchi, 212: mi dan l'agne mie scarse e infeconde /
è andare / e tre scudi si dan di donativo. / -cioè d'ingagil
, iv-xvi-i: riprovata è la falsissima e dan nosissima oppinione de li malvagi
: fiorito è 'l nostro giardino, / dan le vigne odor fino; / si
. / colombi e starne, che dan esca al gusto, / e beccafichi grassi
. / fior ch'a gara li dan baci amorosi. f. f. frugoni
temendo essere scornate, / e te dan de ste insalate / per cavarte de
vere fusciane insolentelle, / allo stendardo dan degli sgambetti. mazzini, 10-325: sono
spaventa; / e i rei non si dan d'altro travaglia / se non di
e con più nomi ed are / le dan rito i mortali, e più le
e leggende dagli oppositori invocate non ci dan mai sentore ch'ei componesse versi italiani.
lo judo, sia come maestro [dan, graduato dal i al x) sia
edifizi e a sostentare ogni peso; ne dan segno i porticati di vinegia. d'
alamanni, 7-ii-246: molti albergo gli dan [al cotogno] tra verdi fronde
con più nomi ed are / le dan rito i mortali, e più le giova
della luna, altrimenti le messe in troppaleggerezza dan fuori e s'aprono. =
che a vicenda / si tolgono e si dan, frugando vanno. guerrazzi, 2-740
di lena, e cento cose mi dan noia. -perdere lena o la
, 166: vagabondi balzi... dan talvolta in quel terribile, donde non
l'alte tue glorie e a te dan lode. c. i. frugoni,
lite / quanto di grazie a donne dan li dei. -spedire o espedire
libertà sono momenti di fulgore morale che dan luogo a tempi di minore splendore e forza
toccan le spade taglienti, / a cui dan gli elmi e le corazze loco,
temendo esser scornate, / e te dan de ste insalate / per cavarte de
, 1-i-82: -ingrassano sulla crusca che dan da mangiare a noi, e colla farina
crescono arbusti a quell'aure / o dan frutti di cenere e tosco. tronconi,
macinare spiccano fra quelli e quelle che dan carattere alle epoche e alle genti.
poi sono tutto insieme nervi, che dan fermezza alle foglie, e vene, le
prendono in mala parte, a nessuna cosa dan fede e d'ogni uomo han sospetto
.). forteguerri, 17-68: dan baci e danno abbracci a'servitori /
e danno abbracci a'servitori / e dan lor borsa e mogliera in maneggio / e
brutto manigoldo. forteguerri, 17-68: dan baci e danno abbracci a'servitori /
e danno abbracci a'servitori / e dan lor borsa e mogliera in maneggio / e
: qui la vita e la morte si dan mano / come sorelle...
lxiv-65: questi occhi sun che mi dan morte e vita, / quando li
e 4 margherita ': i marinai dan questo nome a certo ripiegamento artificioso di
/ e i commedianti, che mi dan martello / con rime sconcie, sghangherate
dell'arte che i sommi non si dan guari fatica a mutare (come fanno
qualche volta in certe ore fatali / vi dan qualche tormento gli effetti matricali. c
urtano giù per le scale, si dan dei legni e dei mattoni l'un l'
per lor: se un mazzapicchio / si dan su'corni, lasciamole fare. tommaseo
che a can che morde / si dan poi mazzate sorde. -essere vago
nulla mi manca. anzi, mi dan troppi medicamenti. e questo è il mio
mira nettuno i lidi suoi languenti, / dan torba al mio nocchier tra i marmi
e la gola / co gli occhi mi dan gola / tanto a veder, s'
e del più, / conforme si dan qui le occasioni. tommaseo [s.
metri amenità di prati, / a me dan melodie guancie ridenti. pindemonte, ii-49
campane / che annuncian mezzodì / mi dan voglia di piangere. -per estens
belle reine de'cefisii liti, / cui dan corona le amatunzie rose, / dive
soderini, i-405: l'altre non dan frutto quanto queste viti; ma son
stan sempre in piedi e non si dan mai posa. nievo, 741: mi
per confortar quella divina fonte / li dan vino mirrato, o gran nequizia. g
. segneri, ii-267: alla modestia dan nome di milensaggine,... alla
se pur dai martiri / non mi dan pace o triegua quei bei lumi, /
più velati, ch'or partita / dan la fatica a l'onda del tirreno,
., da dolcezza / presi, dan laude al modulante augello / e si querelan
dei vecchi per lavori di tal mole che dan loro l'amara e fascinante sensazione che
con ammirando incomprensibil moto / a te dan laude mille mondi e mille / che
morti ne abbiamo, il tergo / dan gli altri in fuga ed è il tiranno
dii soldano,... sol- dan de'mori e del morèsimo,..
di febre o d'altro male sono più dan nose e mortali e seco
ad ogni ben sì credon giunti, / dan nella morte, ahimè! che via
il latte, / e in iscambio ci dan le fanfalucche. carducci, iii-6-256:
più dàn beni / e le maligne dan minori mali. fagiuoli, i-47:
, nei quali e chiamato 'jour- dan ', essendosi con questa forma di nome
. romoli, 223: i medici dan per regola universale che tutti gli uccelli
ruggito a'leoni. tasso, 9-21: dan fiato allora a i barbari metalli /
fare interito, / per sé diman- dan gran misericordia. -che viene in
monti, 5-144: lasciato il gior- dan venne in provenza, / ove nell'antro
, / poi di foglie di fava dan colori! giovio, ii-92: io renderò
e le foglie delle palme da dattero, dan neggiando notevolmente i frutti.
in ordinamento con alcuna persona ke ricevano dan... in avere né in persona
campagna decorata di alberi ornamentali che non dan frutto. 3. letter.
. zanotti, 1-8-56: or ve- dan con quali occhi e con qual viso /
g. f. morosini, lii-5-338: dan domi tanto tempo ch'io
il latte, / e in iscambio ci dan le fanfalucche. 4.
pandanus, dal malese pan dan, attraverso l'oland.: cfr.
si metton da parte, / né dan loro più calci né sgrugnoni.
brandano, 84: cusì san bran- dan defina la otava de pasqua pasiè li so'
si pensa d'esser venuta? ci dan poi dentro quando meno se lo pensano
., 16 (288): ci dan poi dentro quando meno se lo pensano
pemiciosaménte, aw. con conseguenze dan nose, funeste; pericolosamente
prove / a lo contrar di voi mi dan fermezza / che già non v'obedisce
soso 'n fretta / e fedendo una dan <; a cum sentore / s'al
sensi del corpo (poiché altra cosa non dan che corpo) col piacere dover regolare
[le olive] da se stesse dan fuori olio, e perciò dà per conseglio
: dentro vi era stato posto gior- dan orsio con mille fanti scelti e, insieme
... a ciò cui essi dan peso, lo toglie il senso di provvisorio
30: leggiadri e tersi / ren- dan miei carmi ornai vostri lavori; / giungan
, lii-14-97: scusò il padron ser francesco dan dolo, quondam ser zuanne
dalla novità del vocabolo romantico, da dan fino a bersabea si levano a fracasso
nome gior e l'altro ha nome dan, e raccozzansi insieme...,
, di nuzial congressi / sempre riguar- dan, perché da mortale / semenza faccian immortai
se * n traz talfiada e mal e dan e pena. fra giordano, 5-146
generazionale, simbolica del nuovo repubblicanesimo: dan quayle è il futuro, il partito
i tedeschi dopo la sconfitta di se- dan e ancora nel famoso 'affaire dreyfus '
crisostomo volgar., 3-21: le richece dan ad intender a l'omo cose per
quae el perde 'l uraxo honor e dan ghe caxon d'esser privao de la celestial
certo in lor annali che gli arabi dan volo all'immaginazione. de sanctis, ii-
. mazzini, iv-2-326: se mi dan retta, nulla sarà tentato prima d'aver
. era pur sempre un operaio rimpannucciato. dan nunzio, v-3-182: giunto
, 87: ninfe, a cui dan riposto e bel soggiorno / foschi antri,
ripredicato; e appunto per questo gli dan poca retta. = comp. dal
in cielo oscura: / questo doman- dan gli astrologi ecclisse / secondo l'ordin dato
mani, s'ammorzano e non vi dan di sé altro che fumo e puzzo.
; e le femmine si ritengono, perché dan più frutto. pananti, ii-n
nuotano getta via e quelle che affon- dan son sane: le quali ritogli e sotterra
bianche vesti /... / dan mille voli in ciel, mille rivolte.
rivoltolando l'arena e ficcandosi forte, dan segni di tempesta. giuliani, ii-404:
: a leve ed a roncigli allor dan mano / a trame lungi il fatai legno
che sono, sono essi e'primi a dan vorevole. narle
il parlar nostro, / ci guar- dan con mal ciglio, sospettosi / sempre di
tr. (sciupacchio, sciupacchi). dan neggiare alquanto qualcosa. -in
e stridore de'bolognesi per le sconvolte e dan di riorganizzare...
la visione è la stessa, ma ai dan (nel xvi sec.
a cotali visi artificialmente spunti e sparuti dan fede. = per anton.,
.. / e finalmente mai non dan covrile, / sicché bisogna dir ch'abbian
giov. soranzo, 102: sfron- dan le piante e di canuta neve / s'
: alcuni [pianeti] sono attivi e dan la norma / al nostro generar in
chiostro come un somaro del mese di maggio dan forte che portava addosso per
lontana?) / « din don dan, din don dan ».
« din don dan, din don dan ». 14. milit.
indolenti, i neghittosi / di leggieri dan nel laccio. leopardi, iii-237: lo
purifica, cola e affina li buoni, dan tini, essendo già sopraggiunto
più delle schiatte di efraim e di dan e della metà della schiatta di manasse
povere spiantate / al vostro tribunal gri- dan giustizia, / che si trovano affatto assassinate
di tanto male / al fin gli dan una spinta mortale. -figur. offesa
fui, e mi pare vedere quella che dan. 2 nabuccodinasor ispun- tabole inmagine in
buonarroti il giovane, 9-812: ritar- dan tuttavia, stabilitoli / di nuovi fondamenti per
(in partic. di virgilio o di dan stibismo, sm. medie
portar stracche. 5. tose. dan da. tommaseo [s. v
el se'n traz talfìada -e mal e dan e pena. latini, rettor.
e si forbotta, / e si dan martellate a tutti i prezzi. g.
le tenui fila estreme / alla fune dan forza sol coll'unirsi insieme. angiolini,
, per anton., con riferimento a dan ticinque, e ora né
delle signore. bettinelli, v-108: dan loro esempi d'ozio, d'inutilità
già più d'un tomiaio, / perché dan poco peso alle scarselle. -con
d'una sorte, o tre consimili la dan vinta, o perduta. tornasi di
allegrezza, in cui talvolta prorompono nelle loro dan
amorino, i-477: irei non si dan d'altro travaglia / se non di
parla della cosa / col suo grave dan dan dalla badia; / onde tra
parla della cosa / col suo grave dan dan dalla badia; / onde tra i
'ove', che posta sia dopo 'la'. dan. inf. c. 26. 'tosto
diatessaron volgar., 120: firà dan serpente en la via e mar- scio
of wardel 1983, del regista americano dan curtis). 14. nelle sacre
botto, xc-573: meniam scorribandole, / dan ziamo la tresca, /
conforme al vero, zingani, che dan la ventura ad ogni dì che nasce in
dell'ampia bocca, / e man- dan gli occhi luce bianca e smorta. pascoli
lassù la campana.. / din don dan, din don dan. -con
. / din don dan, din don dan. -con riferimento a concetti astratti
campana... / din don dan, din don dan. -cercare
/ din don dan, din don dan. -cercare una persona, domandarne
/ leger, volgarizar, grande i'dan pregio / e di maturità ver brivilegio,
: ti giuran gran profumi, e dan zaffètica. = alter, di
nutrivo. i naturalisti dell'america meridionale dan questo nome al mais o maiz.
credendo parer zita: / ma li scherniti dan testimonianza, / pa- lesanza -di vostra
, propr. 'condanna della memoria'. dan, sm. invar. sport. nelle
'essere vicino'. adhan / a'dan /, sm. invar. relig.
romano mario bassoli, cintura nera secondo dan. = adattamento di una voce
sì. lo si nota bene in dan brown che cerca di distillare una dottrina naturalista
ci lasciano in pace », precisa sani dan indo in presenza di musicisti giunti da