della dea robigo, venerata come protettrice dal flagello della ruggine dei cereali; le
. rubigine); è registr. dal d. e. i. (che
alla lavorazione e alla combustione. = dal nome di /. robin (1550-1628)
avventura, del rischio, della lontananza dal mondo abitato). vittorini, 1-64
attraversa la piazzetta. = dal nome di robinson [crusoe], personaggio
w. robinson-, voce registr. dal d. e. i. (che
robinsonismo, sm. comportamento individualista caratterizzato dal gusto per l'avventura, dalla capacità
adattamento, dall'intraprendenza nel lavoro, dal desiderio di conoscere. gramsci,
[1905], iv-421: 'robiola': dal milanese 'robiceùla': pani o forme
in francese 'motte à briìler'. verosimilmente dal nome di certi piccoli formaggi a for-
origine incerta; secondo alcuni, deriv. dal toponimo robbio, nella lomellina; secondo
= comp. da roba e dal tema di vendere (v.),
, e anco elvo. = dal lat. are. robus, per il
* o 'grano duro'. = dal lat. are. robus 'grano scelto',
noi diciamo l'incinta. = dal lat. robur -óris (v. robore
medica, perenne pomifera. = dal lat. robur -oris (v. kobore
sì pemiziosi contea quella corona, tramati dal duca congiuntamente col re di francia,
quali non solamente roborati, ma molto ingrassati dal vero intelletto e da quello che in
oltre e di finirlo. = dal lat. roborare, denom. da robur
de olmo. = voce dotta, dal lat. robur roboris, di origine indeuropea
1 chiamori. = voce dotta, dal lat. roboris, genit. eteroclito di
: 'ròbot': automa, uomo meccanico. dal dramma utopistico r. u. r
slave sottoposte al dominio asburgico. = dal nome proprio ceco ròbot, che il drammaturgo
: secondo un'indagine svolta in lombardia dal cestec, quelle [aziende] già
. volg. rubrositas -àtis, deriv. dal class, ruber (v. rubro
delle esperienze con la roburite'. = dal lat. rdbur roboris (v. robore
roburite (1887), voce registi, dal d. e. i.
fra quei popoli che son già corrotti dal lusso. -con coraggio, ardimento;
situata in piano et in un'aria predominata dal caldo, come i popoli meridionali,
per quello che si vede dalla carne e dal colore, che è sempre colorito e
un continuo parlar, che, cominciando / dal primo albor della nascente aurora, /
antica robustezza, domata e quasi spenta dal lungo disagio. stuparich, 5-1 io:
che voi allegate..., ora dal vostro amorevole adoperar per me presa forza
presa forza e robustezza non vuole star dal suo canto neghittoso, ma disi- dera
dagli uomini che quella del vostro cuore dal cielo. butti, 40: natura
arricchito di luce e scintillante di stelle dal firmamento tra le nebbie della notte. redi
4-341: il gusto fu innestato quivi dal senno, perché non volevano venire a
, i-265: un tenero bambino verrà strangolato dal troppo sodo e robusto alimento degli adulti
agile, più grata, ma anche dal vizio della cantilena più remoti si tengono.
la fame squa- lidi e consunti / dal lungo vigilar, dalle ferite / tronchi e
del suo pennello alla robusta maniera imparata dal suo gran maestro, e temperar l'
da un secolo poco fertile e glorioso dal 1370 a 1470. poerio, 3-508:
rocag- gine è antica, ella nasce dal polmone. tommaseo, i-440: la
. = voce ven., dal fr. rocambole 'aglio di spagna', deriv
rocambole 'aglio di spagna', deriv. dal ted. rockenbolle, comp. da rocken
rampolla, accompagnata nelle sue peregrinazioni rocambolesche dal vigoroso predicatore domenicano, padre ciarchi.
diventan donne, e viceversa. = dal fr. rocambolesque, deriv. dal nome
= dal fr. rocambolesque, deriv. dal nome proprio rocambole; cfr. panzini
rocambolismo cinematografico. = deriv. dal fr. rocambole (v. rocambolesco)
come gli altri agli. = adattamento dal fr. rocambole (v. rocambola)
: quella costruzione di mattoni che sporge dal tetto in su ed è quasi la continuazione
. campanella, 4-387: aveva separata dal corpo la testa con molto collo,
non aveva nel senato una rocca, dal passato non poteva trarre argomenti di gratitudini
altri 'rócca'o stretto, altri finalmente 'frullone'dal romore che fa nel girarlo.
le s'imbrodolan le mani. = dal got. rukka, che in gran parte
dia roccaforte che avevo spiata per anni dal mio terrazzo. -per estens.
-secondo alcuni -controllato l'importazione della pianta dal levante e dal mediterraneo nei secc.
l'importazione della pianta dal levante e dal mediterraneo nei secc. xii-xiii. cfr.
dotta, lat. scient. roccellaceae, dal nome del genere roccèlla (v.
. acido roccellico: acido bibasico estratto dal lichene roccèlla fuciformis; si presenta sotto
negli alcali. = deriv. dal nome del genere roccèlla. roccellina
organico artificiale derivato dall'acido naftionico e dal fi-naftolo; in soluzioni acide tinge di
la lana. = deriv. dal nome del genere roccèlla. roccése
spalle per la toletta. = dal fr. ant. rochet, dimin.
solamente giostravano e famigli. = dal fr. ant. rochet (v.
, si faccia con il sale cavato dal polverino o racchetta di levante. arti e
, sm. indumento liturgico, derivato dal camice; è di lino bianco con
indossato sopra l'abito talare, generalmente dal pontefice e da alti prelati, ma
e di maggior reputazione. = dal lat. mediev. rocchettum, dimin.
di età carolingia), che è dal frane, hrok. rocchétto2 (
, i piedi calzati di scarpe eleganti, dal tacco a rocchetto. 14
, i-463: dante, punzecchiato così dal maestro, s'alza,...
stanza da bagno, cade, condottavi dal savour, un rocchio d'acqua che
v.). = deriv. dal lat. rotulus (v. rotolo1)
sbarbaro, 4-25: il pozzetto ostruito dal capelvenere dove vado ad attingere l'acqua
idem, pure., 22-137: dal lato onde 'l cammin nostro era chiuso,
, un uomo dalle spalle quadre e dal capo di roccia, che da soldato in
roccióne (v.). = dal fr. ant. roche (nel sec
ilio da capo a piè si consumasse dal foco. 2. per simil
di modo che non solamente lo liberò dal periglio ov'era, ma lasciò un suo
bene come lui. = deriv. dal persiano rókh 'elefante che porta sul dorso
, di origine incerta: forse deriv. dal lat. rotùlus (v. rotolo
. = sp. rodar, dal lat. roscidàre 'bagnare di rugiada'.
/ son mesta come un colchico: dal ciocco / tanto mi germinò di femminelle
cacatua roseicapilla) diffuso in australia, dal piumaggio grigio e col petto rosa.
dotta, lat. scient. rosales, dal nome del genere rosa (v.
; la festa del rosario, che dal 1913 è stabilita al 7 ottobre, era
entravano in chiesa, per fare accendere dal sagrestano le lampade votive. bernari,
la sua passeggiatala solita della sera, dal rosario a santa maria di gesù, sempre
diversa ma tutte straordinariamente incise e lacerate dal mare, nel quale si prolungano con un
cristo asaminata, / piovando da le nuvole dal cel fresca roxata, / cum lo
beve. calogrosso, 52: prende dal ciel le candide rosate / e dolcemente
che stille rassembravan di rosata, / scesa dal ciel su ma- tutina rosa. gigli
. giacomo da lentini, 36: dal core mi vene / che gli occhi
adattamento del provenz. rosada, deriv. dal lat. ros roris (v.
3-1 io: traverso i vetri rosati dal sole la stanza si disfaceva delle ombre
al castello, / ove è la dama dal viso rosato, / e tuore a
crise. tommaseo, 2-i-100: giovanettino dal viso rosato, / non vedi che
in terra istrango- sciato; / e dal capo al piè si stracciò la gonnella /
lauda dei servi della vergine, xxxv-ii-10: dal destro la'sanctissimo fora ne vene undata
arrostito', comp. da roast (dal ir. rótir 'arrostire') e beef che
rótir 'arrostire') e beef che è dal lat. bos bovis 'bue'.
le penne dei loro mille vari colori dal sole contraposto, voloe e stette sopra
mover per la campagna / cui beltà dal purpureo / suo splendore accompagna / e
= per anton., dal nome dell'attore romano q. roscius
. russeolus 'rosseggiante5; voce registr. dal d. e. i. (che
il frutto del corbezzolo; eletta rosella dal suo color rosso pendente al giallo.
delle roselle (platycerus). = dal nome della collina roschill, che sorge nei
di velluto che rivestono le rocce, dal proliferare delle roselline selvagge.
radicale di varie piante. = dal nome del botanico it. f. p
rosei, cioè canna. = dal fr. ant. rosei, dimin.
allargava in un ampio cerchio, dal cui centro si vedeva emergere il suo
solenni, poiché roseo scese / or dal cielo il tramonto e sì le accese.
il ghiacciaio tinto di un roseo dolcissimo dal riflesso del sole già caduto. d annunzio
alla poltroneria. montale, 3-45: dal mio terrazzo si poteva prender d'infilata,
la rosolìa dei bambini. = dal fr. rosèole (nel 1828),
mentre sarchiava nell'orto o mentre tagliava dal roseto i rami secchi e le foglie
archit. rosone che funge da centro e dal quale si dipartono le decorazioni.
, 'rosetta'. = dal fr. ant. roisnette, dimin.
, dimin. di roisne, deriv. dal gr. puxàvr] 'pialla'; cfr
sm. letter. sorda irritazione provocata dal colpevole insuccesso di un'azione.
rialzare. mi sarei mangiate le mani, dal rosicaménto che sentivo dentro.
per compensare la quotidiana loro corrosione prodotta dal rosicchiare che fanno il cibo ordinariamente duro
cecchi, 5-24: un silenzio tornito appena dal lagno sottile dei ventilatori. ma dentro
più tosto rosicar fave che esser rosicato dal continuo penserò, perché lo penserò del
dai morsi di un animale; consumato dal tempo o dall'uso prolungato.
una volta quella sua maglietta blu rosicata dal sole, già li aveva conquistati.
rastratte, bambini scrofolosi, ceffi rosicati dal lupus. morante, 3-150: compare
2. per estens. rovinato, consunto dal tempo o dall'azione dell'uomo (
, 17-130: qualcuno, adesso, avanza dal fondo della stanza. una donna non
. 4. figur. attenuato dal tempo (un ricordo). f
: aveva già fatto concorrenza alla vecchia dal naso rosicchiato, radunando un mucchio di
voce dotta, comp. da rosa e dal tema del lat. ferre 'portare'
). baldini, i-635: dal rosignolo che 'sì soave piagne'in un
grassi. = provenz. rosinhol, dal lat. volg. * lusciniólus, dimin
stecca che la regola visibilmente. = dal nome proprio rosina, protagonista della canzone
fino all'opera perfetta. = dal nome della fondatrice. rosino,
robbe lunghe di seta di color rosino dal senato destinati. i = deriv.
magnesia, soda e acqua. = dal nome del mineralogista ted. g. rose
. croce, iv-4-31: al pensiero italiano dal 1815 al 1830, al sorgere del
= voce dotta, comp. dal nome del filosofo antonio rosmini serbati (
antonio rosmini serbati (1797-1855) e dal greco xa-rpeia 'adorazione', sul modello di
naso, senza budella, tutto guasto dal capo a piedi? varano, 1-218
: su letto di putredine schifosa / giacea dal tempo nel suo morder forte / l'
, senza entusiasmo, rosi dall'egoismo, dal libertinaggio e dalla viltà. g.
, col tuo gracile pinnacolo roso dal tempo e dalle parietarie, coi tuoi nidi
stemmi e le vecchie cariatidi, rosi dal tempo. p. levi, i-69:
ghiaione trito e spento / pietra rosa dal vento / scissa dal gelo alterno,
spento / pietra rosa dal vento / scissa dal gelo alterno, / vento asciutto e
donna coi capelli rosi dalrumido ed aggruppati dal fango e dalle pioggie. 3
al quale erano tre versi, talmente rosi dal tempo che non solo non si poteano
a casa a mutarmi questo mantello mezzo roso dal tempo. colletta, iii-40: soprastava
ossa. carducci, iii-5-74: rose dal tempo cadono a brani le bandiere delle
bassissima, e sono poi così rabescata dal vaiuolo la faccia, il collo ed il
più di giorno in giorno, rosa dal baco che s'era mangiati tutti i trao
o da preoccuazioni; angosciato, tormentato dal rimorso, dal- avarizia,. dalla
non osò aggiungere parola, si distaccò dal gruppo tranquillo in apparenza, ma roso
con ansia alla vedovanza, già rosa però dal rammarico che avrebbe potuto goderla soltanto un
, 11-38: era già roso così tanto dal fascino di quella donna da aver perduta
allungato, a borsa, del tutto staccato dal busto e chiazzato di rosole d'una
fr. ant. roisne, che è dal lat. class, runcina, attraverso
all'antica? carducci, iii-24-121: su dal detrito della coltura di quindici anni avanti
quindi / ben rosolata, la levar dal foco. arici, iii-327: sotto agli
alcuni propongono invece una base germanica, dal got. * rousa (da cui u
cui u provenz. ronza 'feccia') o dal longob. rosa 'crosta'.
, 138: è armato [pappalefave] dal capo al tallone / di pelle rosolata
, glie l'indossò. -abbronzato dal sole; arrossato per il grande calore
gli vedevo brillare gli occhi nella faccia rosolata dal sole. 3. figur.
che ne prende il nome; è caratterizzato dal calice cinquefido, la corolla di 5
una cosa da nulla. = dal fr. rossolis (nel 1645),
per la spera di sole che riverberava dal rosone della chiesa. 2
sostanza irritante; il colore può variare dal bruno all'olivastro; vive in luoghi
guttatus) dall'aspetto meno tozzo e dal colore giallognolo striato di scuro; vive
meglio riescono in terreni grassi. -caratterizzato dal prevalere di tonalità rosse nel paesaggio (
montale, 2-16: era un insetto orribile dal becco / aguzzo, gli occhi avvolti
scala a chiocciola... una signora dal seno piatto e dalle gambe robuste,
come il mattone d'un màstio infoscato dal tempo. bigiaretti, n-140: collo e
v-1-241: quella sera, nell'uscire dal teatro rovente, vidi nel cielo nuvole
agli alti monti, lontane, di là dal subasio che appariva azzurro nella notte azzurra
luna, e di qua e di là dal vapore sua larghezza rosseggiante a guisa di
crin, bella e superba, / mostra dal mar la rosseggiante aurora.
, 1-228: una torre medioevale illuminata dal sole rosseggiava sul cielo azzurro. d'
marina e roseggia. ibidem, 536: dal gozo a calominena quarta de grego ver
è una grata e rosseza... dal posto de calominena a teste lion per
indoratori, per ovviare al male che dal maneggiar questo semplice procede, sogliono tenere
dante, purg., 2-14: sorpreso dal mattino, / per li grossi vapor
spaventosa, dove le tenebre erano rotte dal crepitante rosseggiar dei tizzoni e da due
, n'andavamo in qualche valle lontana dal conversare de le genti. folengo, i-77
contadino attento. carducci, iii-4-177: dal libano trema e rosseggia / su 'l
dolcemente smorzati. varano, 1-104: dal polo fin dell'oriente al lato /
, rosseggiar tutta la tela / accesa dal fulgor del primo raggio. pasolini,
più bello che si conosce... dal suo colore vermiglio, rossellino e più
una radice, alquanto rossetti e concavi dal nascimento loro. a.
sulla punta delle dita, colle labbra cucite dal rossetto, il seno che le scappava
di rossezza / dando con la voce rauca dal sonno e dal digiuno. e. cecchi
dando con la voce rauca dal sonno e dal digiuno. e. cecchi, per
. tozzi, vi-729: riarsi dal caldo del sole. lungo le
v. russiano. aau'umidità e dal vecchiume. rossiato, agg. ant
bianchezza. crescenzi volgar., dal pelo rossiccio, dalla faccia lentigginosa. c
, rossiccio e strano, / parve surger dal suol. di gia 2
cavalli. di tipi straordinari; cominciando dal macchinista, rossiccio, rauco e gigantesco
vivo, ed intorno a sicci dal fondo. d'annunzio, v-1-737: la
disse, e all'alba era andata dal suo amante, un rossigno bastardo oltre il
formule melodiche fortemente ritmate con passaggio graduale dal pianissimo al fortissimo. savinio, 12-319
* xanthias', quasi 'rossino'o 'biondello', dal colore de'capelli. calvino, 7-71
, / or da la rossa; e dal canto di questa / l'altre toglien
meno scuro, con sfumature che vanno dal rossiccio al violaceo (l'uva).
tramontano. tasso, 9-54: egli ancor dal suo lato in fuga mosse / le
: il ragazzo, svegliato di soprassalto dal suo fantasticare e toccato sul vivo, diventò
fuor de tonde caccia. -scottato dal sole. boccaccio, 21-5-32: se
è ancor rossa / alle guance, dal sole. 10. arrossato, infiammato
, scuotendo nel riso quella testa ora deturpata dal diurno cappello maschile, si prendeva gioco
venenoso. calandra, 3-86: quel rosso dal mal pelo, maresciallo d'alloggio della
organizzazione clandestina terroristica, operante in italia dal 1971 come gruppo eversivo armato col fine
essi il saluto del re, non furono dal re rassegnati e veduti insieme, in
combattere il drago. misasi, 3-175: dal sommo della montagna scendeva un uomo a
. traeva a quello spettacolo, invitato dal festoso suonare dei banditori della città, i
levarseli. -rosso vegetale: sostanza tratta dal cartamo e usata per la composizione di
-il colore per la tintura che si ottiene dal legno del brasile. arti e
16-89: il segnale del semaforo è scattato dal rosso al verde, ho attraversato l'
7-330: in quale altra città il passaggio dal rosso al verde dei semafori,
. giubbe rosse: i soldati inglesi (dal colore della divisa ottocentesca). -anche
mute a mirare quel viso trasfigurito già dal peccato, ora dalla pena del peccato
altre nel mallo semiaperto, altre escite dal mallo, nude, d'un color rossobruno
oltrepassato il casermone rossofra- gola, scoppia dal basso un vocio confuso. =
vrassole e rossole de puorco. = dal napol. rosola, deriv. da rosso1
de pigniotari mondi de pignia. = dal romagn. e bologn. rusiòla, femm
], iv-423: 'rossòli o ròssoli', dal colore rosso aurato, o barboni,
, ma perpetuamente indipen dente dal pubblico e dal privato soccorso, mi trovo
indipen dente dal pubblico e dal privato soccorso, mi trovo avvilito
= voce dotta, deriv. dal lat. russùlus, dimin. di russus
. = voce lomb. deriv. dal milan. rossùm 'rossume, tuorlo'.
come a tant'altri. = dal longob. * hrausta 'frasca'e 'riparo',
la vecchia ipotesi di un deverb. dal lat. reobstàre o di un comp
ponga l'orecchio a sentire se con le dal ferro già fonduto ne'forni allorché si ribolle
'rosticci': scoria, materia che si separa dal sono romper fuori. ferro, allorché
fucine. d'annunzio, iv-2- = dal lat. rostèlla, plur. di rostellum
partì l'ultimo lo sposo, / sopraffatto dal alla rosticceria nella via del cappello.
stradoppi di tagete. rostita, registrata dal petrocchi fra le voci morte. beltra- =
perai... una cartocciata di ghiottonerie dal rosticciere di s. balgabù, de li
de'suoi pratici. = dal germ. * raustjan; cfr. anche
bonite. -bruciato, ustionato dal fuoco. giovio, i-121: morto
boiardo, 3-3-29: le cosse dispiccò dal busto tosto, / e pose il
414: livio capitano dei romani mandato dal senato sopraveniva alla guerra per mare con
non so se merlata o rostrata, dal gran partito che si credè scolorare a furia
è propria, ma metaforica, trasportata dal rostro degli uccelli rostrati, per la
lo speronano, strappato con ferocia tellurica dal ceppo degli aurunci, gli apriva adesso il
fiori; esubera la tintura, e casca dal rostro del cappello nel recipiente colorita,
in se medesimi (i cuori lacerati dal rostro della coscienza) né in casa
gridò alle acque il nome di roma dal rostro di duilio. -al
faro cittadino. montale, 2-79: dal rostro del palabotto si capovolsero / le
. = voce dotta, denom. dal lat. ros roris (v. rore
per la quale rosura passa di la dal centro e fa cocito. targioni pozzetti
g. cambi, i-2-172: si vinse dal consiglio generale... la ruota
[in muratori, cxiv-45-269]: dal signor marchese orsi le saran...
guerra composta di dieci ufficiali, presieduta dal generale. -priore della rota: giudice
dotta, lat. mediev. rota, dal class, ròta (v.
lat. scient. rotaceus, deriv. dal class, ròta (v.
piazza castello, nel viso / sferzati dal gelo più vivo. c. e.
, lat. tardo rotdlis, deriv. dal class, rota (v.
= etimo incerto: forse deriv. dal nome del re longobardo rotari, eletto
lat. scient. rotalithis, comp. dal class. rota (v. ruota
rota (v. ruota) e dal gr. xt$o <; 'pietra'.
dotta, comp. da rotazione] e dal gr. [aétpov 'misura'.
che spesso in un sol giro dal levante / oltre al ponente, a volo
che a miti / soli ammollata o dal ventar battuta / delle bufere o dal
dal ventar battuta / delle bufere o dal cresciuto pondo / vinta, si sfende e
speipera, rotandosi / a gran moli dal culmine dirotto. d'azeglio, 6-532:
pari davanti. tommaseo, 18-ii-1082: dal potere e dover conglobare le sentenze per
e la gru. e, riscaldati dal calor delle vivande gli spiriti, il pavone
fedito d'amoroso telo / ogni gentil dal vostro santo coro. ariosto, 5-5
o dell'altro), a sua volta dal lat. ròta (v. ruota
, 12-351: poiché il positivismo è derivato dal sansimonismo e il positivismo è stato un
stanzino, ricavato con assicelle, rintronato dal fastidio delle rotative, un uomo..
cose veggendo in continovo corso rotate, dal correre le appellarono dèi. -fatto
sai tu che il gelsomino, schiantatomi dal vento / e rotatomi giuso dal balzo in
schiantatomi dal vento / e rotatomi giuso dal balzo in un momento, / ripiantato
facea più grata. -circondato dal volo in cerchio degli uccelli. pratesi
154: le prime danze orientali pervase dal terrore religioso erano pantomime ritmate e simboliche
una tempesta di fulmini e grandine sali dal sud a scontrarsi colla raffica secca,
gadda non esclude nessun aspetto della vita dal suo scandaglio rotatorio di scrittore, e
scrittore, e sotto la sua penna dal lungo artiglio falcato azzanna dall'alfa all'
or non è molto m'hai tratto fuori dal mio rotatorio imbecillimento leggendomi di matilde serao
190: non potevano esimersi dall'entrare e dal compiere la loro parabola ascendente nel moto
ripresa, in una rotazione obbligatoria, dal prezzo dei generi di prima necessità venduti
. sport. nel tennis, movimento compiuto dal giocatore per imprimere alla palla un particolare
. é in generale il movimento compiuto dal giocatore per imprimere alla palla un particolare
. 2. moto vorticoso provocato dal vento (e il sibilo che ne
serpenti, i roteamenti della polvere sollevata dal vento. = nome d'azione da
. i suoi fiori stellati, scossi dal vento, discendono lentamente roteando nella via
di lampedusa, 245: fin dal primo accenno alla dote da consegnare i suoi
erratici, talora molto grossi, ridotti dal lungo roteare alla forma di ciottoli arrotondati.
testa per farmi investire da ogni parte dal vento leggero. 10. volgere
mutata di gazza / roteata per scherzo dal vento / nel polverone del cortile.
il gallo awertisce le galline di guardarsi dal nibbio o altro uccello di rapina che sta
/... /... dal crinito e inarcato collo / e da
che le tengono aderenti non devono sporgere dal cuoio. le rotelle servono a conferire
una diecina di gite una volta aspettando dal piroscafo le canne, un'altra ancora le
piccola rotella in gigantesche imprese che vanno dal possesso delle foreste alle cartiere, dalle
fr. roulette-, voce registr. dal d. e. i. (che
deriv. da rotella-, voce registr. dal d. e. l. i.
deriv. da rotella-, voce registr. dal d. e. l. i.
deriv. da rotellista-, voce registr. dal d. e. l. i.
. acido rotenico: acido organico derivato dal rotenone. = deriv. da
e insetticida. = deriv. dal nome giapponese della pianta. rothschildiano
di amichevole protezione il caffè. = dal nome della famiglia di finanzieri rothschild.
lat. scient. rotifera, comp. dal class, ròta (v.
(v. ruota) e dal tema di ferre 'portare', per l'apparato
sapete che queste domande sono esaminate prima dal consiglio superiore, il quale vi delibera
deriv. da route 'strada', che è dal lat. [via] rufita 'strada
. = voce dotta, comp. dal lat. ròta (v. ruota)
. copypia rotoidale: coppia cinematica costituita dal fermo e dall'occhiello di una cerniera
, i ciottoli e 1 massi rotolanti dal monte, hanno a poco a poco spinte
, desti in ogni più recondita eco dal fragore delle artiglierie e dal suono rotolante
recondita eco dal fragore delle artiglierie e dal suono rotolante della fucileria. 3
. carducci, iii-4-123: la stanza dal sole di luglio affocata / rintronata da
coro ella s'intitola, / apollo dal parnaso in giù la ruotola, / avendo
un pane succinerizio che, rotolando giù dal colle, era venuto a percuotere nel padiglione
al solitario fonte / che mormorando ruotola dal monte. carducci, iii-11-55: dal
dal monte. carducci, iii-11-55: dal canale che si ristringe [le acque
sportello che mi serviva da appoggio, dal quale rotolai immediatamente sulla strada per rialzarmi
più strette della vecchia torino, assordata dal rotolare dei carri e delle vetture. pascoli
rotola in aria, e il serpe esce dal balzo. paolieri, 2-185: un
= lat. volg. * rotulàre, dal class, rotula, dimin. di ròta
popolari e quattro nobili, eletti ogni anno dal maggior consiglio, i quali avevano lo
si traevano a sorte. = dal lat. cancelleresco rotùlarius, attestato (con
-per estens. trasportato qua e là dal vento. e. cecchi, 7-40
-al figur., nell'espressione rotolato dal vento: incostante, mutevole.
. moretti, ii-710: mi giungevano dal cervello strani rumori per il rotolio delle
gli è cascato di mano; sospinto dal vento si srotola giù per la duna.
, 288: una volta, nello scatolino dal quale egli estraeva uno dei rotoletti con
una coppia delle più sfrenate, presa dal capogiro, andava ^ iù a rotoloni.
lasciò cadérsi a rotolon le frutte / dal grembiule. -facendo girare qualcosa più
venezia, e poi fu rimenato a milano dal cardinal rotoma- gense, il qual governava
dotta, lat. mediev. rotomagensis, dal class. rotomàgi, nome della città
in cui l'effetto propulsivo era costituito dal vento che fa ceva ruotare
nelle suddette condizioni si chiama 'effetto magnus'dal nome del professore dell'università di berlino
l'architettura e basti il saggio datone dal bramante con quell'ardito pensiero venutogli esaminando
freddo settembre. la spiaggia deserta. dal pontile che conduceva ad una rotonda sul mare
capo. p. segni, 1-100: dal concetto stesso saremo come sforzati a intesser
arici, i-315: nuovo / moto dal pondo naturai concepe, / che la
e più vero guaio provenire all'italia dal melodramma, il verso della grazia sgraziata
v-95: le donne per un assiduo diverbio dal mattino alla sera con avventori d'ogn'
però che 1 quattro angoli sieno rotondati dal fondo fino all'altro, a fine
di carne di manzo che si ricava dal muscolo sotto il culaccio e dietro il controgirello
poiché riduce quella rotondità che egli fa dal non essere all'essere. leopardi,
fu innanzi messo. / avvisi tu che dal rotondo desco, / dagli amadigi,
aia spazzata / ubbriaca ed allargata / dal rotondo del danzar del pigiatore.
. dante, par., 14-2: dal centro al cerchio, e sì dal
dal centro al cerchio, e sì dal cerchio al dentro / movesi l'acqua
stile apparisce magro nelle molte che italianizzò dal francese, vedete com'esso è pieno e
pieno e rotondo nelle altre che trasportò dal latino. balbo, i-288: fu boccaccio
sonora, di quelle che non tintinnano dal capo, ma prendono i loro suoni
faccia esterna aeh'omoplata, non lungi dal suo angolo inferiore, si reca alla
, facendolo girare intorno al proprio asse dal didentro ah'infuori. lessona, 1276
, muscolo che occupa la parte inferiore dal margine ascellare della spalla fino alla scanalatura
quale forse si ricongiungono, e scendendo escono dal ventre per una apertura fra i muscoli
del legamento falciforme del fegato, teso dal solco della vena ombelicale all'ombelico.
né udì il cigolare delle ruote, coperto dal fragore dell'acqua della gora, che
, cui gira una roc- chella, dal fondo del pozzo attinge l'acqua col rotone
rotor, che a sua volta è tratto dal lat. rota (v.
, anche, il nuovo alveo scavato dal fiume nel corso dell'inondazione. castra
: mostrava il grande stagno livido, dal quale spuntavano, radi superstiti alla furia
... si partono in rotta dal maestro. -con valore aggetti:
, ii-443: così l'istruzione pubblica fino dal suo bel principio va a rotta di
rotta disorientati. -essere scosso dal vento (una foresta). peri
poco. verga, ii-433: son venuto dal paese sin aui a rotta di collo
cacciata di lucifero e degli angeli ribelli dal paradiso. segneri, iii-2-198: il
cotal zimbello, / di notte si levar dal campo in rotta / e ad arezzo
, è barbarismo incomportabile, che viene dal francese 'route'. volponi, 3-8:
in paese chiamavano rotta. = dal lat. (via) rupta 'via aperta'
ancora con questa parola il cammino fatto dal bastimento e la sua velocità. stampa
[1905], iv-424: 'rotta': dal fr. 'route', è voce del
. -rotta falsa: delitto, previsto dal codice della navigazione e consistente nel comportamento
fissa di riferimento, variamente rappresentata dal nord indicato dalla bussola di bordo, che
della declinazione magnetica, della deriva provocata dal vento e delle deviazioni dovute alle masse
o di bussola o alla bussola), dal nord magnetico (rotta magnetica),
nord magnetico (rotta magnetica), dal nord geografico (rotta vera).
passare dalla rotta di bussola, seguita dal timoniere, alla rotta vera. -dare
i primi altri abbiano mal vissuto: dal giudizio di paragone si riconosceranno e faran
il taglio spezzarla. = dal malese ròtan (v. rotang),
, la prima attestazione è registr. dal 'dizionario del nuovo italiano'di c. quarantotto
tanfo di muffa e di cantina che saliva dal pavimento istoriato col blasone, seminato di
. -suono, parola che emerge dal rumore di sottofondo. sbarbaro, 1-195
rottami di ferro, come fiori colpiti dal gelo i corpi neri degli uomini che
dotta, lat. scient. rottlèra, dal nome del naturalista danese i. p
e negli alcali. = deriv. dal nome del genere rottlèra (v. rottlèra
terezza, la compattezza; reso inservibile dal lungo uso. guittone, i-10-137
,... la neve ammontata dal vento dava loro, mentre caminavano,
, così non si pertugia, / rotto dal mento infin dove si trulla. idem
li sgridi chi passa e li minacci dal bastione la sentinella, non esce loro altrimente
quella pazzia. -figur. straziato dal dolore (il cuore). periodici
nitidezza. soderini, iv-188: levata dal fuoco, [la polenta] si dimena
! scintillava, tra le piante rotte dal vento, il morto padule. 7
-per simil. scompigliato, sfilacciato dal vento (le nuvole).
d'oro così bizzarramente rotta, travagliata dal vento. o. lacerato (
. 11. sospinto, sollevato dal vento (le onde); spumeggiante,
a la sinistra riva / ove rotte dal vento piangon tonde. boccaccio, viii-2-204:
rider rotta / la luce in terra dal mio destro canto, / sì che
con l'esercito su la riva di qua dal fiume, inviò la cavalleria spagnuola alla
umido, buio, dalle mura scalcinate, dal pavimento rotto e disuguale. di giacomo
vita mia / quale un rotto nocchier lungi dal porto. 16. stremato da
privato delle forze; indebolito, spossato dal pianto; indolenzito e dolorante per scomodità
petrarca, 16-8: rotto dagli anni e dal camino stanco. boccaccio, dee.
perché egli era stanchetto e tutto rotto dal mare, senza altra cena se n'
pellegrin, dolente / per povertade e rotto dal cammino, / vinto dal mal della
e rotto dal cammino, / vinto dal mal della fame presente / non sa che
esausto, rotte le reni, mi alzavo dal mio lavoro. pavese, 5-106:
in fregola, sono un liutista rotto dal mal d'amore. piovene, 10-32:
in quell'indifferenza, direi quell'assenza dal mondo, in cui si guarda girare la
e tutto rotto dentro. -escluso dal godimento di un rapporto affettivo, di
... restarono rotte e dissipate dal valor del draco, ma più dalla
rotte / f ombre e gli orror dal suo splendore adorno. martello, 6-ii-136
adorno. martello, 6-ii-136: trasparian dal volto del candido bambino / iterati rilampi
nell'oscurità della camera, rotta appena dal vago chiarore della porticina aperta, ella
vegetazione estiva,... rotta solo dal bianco delle ville e dal giallo rossiccio
rotta solo dal bianco delle ville e dal giallo rossiccio dei campi falciati di fresco.
, 4-14: convento laico questo, chiuso dal muro lungo la via e rotto soltanto
). lemene, i-273: questo dal sibilar d'aure o di fronde, /
d'aure o di fronde, / dal garrire importun d'augel loquace / or non
dalle sampomie de'candidi pastori, / dal mormorar de'fonti, da mille augei canori
austero silenzio, rotto di quando in quando dal grido che alcuni pavoni mandavano dal giardino
quando dal grido che alcuni pavoni mandavano dal giardino. molineri, 2-131: quella
e diffusa, quell'immobilità rotta solo dal saltellare e dal pigolare lamentoso dei passeri
quell'immobilità rotta solo dal saltellare e dal pigolare lamentoso dei passeri, pareva trasportare
gli avvocati; e benché magistrati scelti dal re a quell'uffizio, amanti e devoti
monarchia, rotti nel discorso e tempestati dal vanni, sostennero animosamente le parti degli
. incrinato dall'emozione, dalla fatica, dal lianto (la voce); flebile
iv-43: con fioca voce e rotta dal pianto in mille parti dissi: «
parola, ma con accento ancor rotto dal terrore. borgese, 1-130: quando
boccaccio...; stemperata, quale dal pucci in poi l'avean ridotta i
ridotta i poeti popolari; rotta, quale dal dialogo delle rappresentanze era dovuta uscire;
disegno d'uccider paolo e rotto il colpo dal capitano che l'avea tolto lor dalle
/... hai l'alma rotta dal servir codardo. questa tagliata più
, cxiv-3-454: la presente le sarà resa dal signor conte antonio simonetti nostro con due
per la ribellione di lucifero, rovinarono dal cielo, fu fatta una rottura nella
dipinto che viene per lo più a separarsi dal muro. chiari, 2-i-45: non
di second'ordine deve però ben guardarsi dal cimentare una rottura porgendo motivo di giuste
caro, 12-i-295: da questo e dal negar che voi faceste d'andare a nepi
risoluzione di romperla con diego velàzquez, dal che si riconosce quanto poco lo favorisse
. = voce dotta, deriv. dal lat. rotula (v. rotula)
devenire a queste alienazioni. = dal fr. roturier 'che non è nobile'(
da roture 'condizione non nobiliare', che è dal lat. popolare ruptura 'terra dissodata;
uguale. -anche sostanti = dal fr. routinier, deriv. da routine
imperativo della sopravvivenza. = denom. dal fr. routine (v. rotina)
quella parte soffia il vento borea, dal volgo detto rovaio. manno, xii-568:
mese di bruma e di gennaio / dal vicino appennin soffia rovaio. passeroni, iii-135
piluccato il viso. = probabilmente dal lat. borearìus, deriv. da borèas
/ trema, ansa, langue, e dal percosso core / esala il grido armonioso
ha preso volo... / dal suo stesso rovello di crisalide. r.
: come della saetta che si trae dal fuoco ben rovente, che, gittandola,
, amore, assai lungi volasti / dal petto mio, che fu sì caldo un
.. quella sera, nell'uscire dal teatro rovente, vidi nel cielo nuvole rossastre
, iii-665: se firenze era ormai condannata dal tradimento alla sconfitta, perché mai [
sua voce. era una voce che emanava dal corpo interno del gatto; una voce
annovera / cinquanta scudi. = dal lat. rubens, -éntis, part.
v-1-5-7: 'migliacci', detti ancora 'roventini', dal venire in tavola roventi, cioè 'rubentes
forlì, dico, e di sotto dal rovero. ovidio volgar., 6-521:
rovere cavò un cavicchio. = dal lat. robur robòris, in origine 'forza'
cioè roveretto e cerquitella. = dal lat. roborétum, deriv. da robur
ella dovette rovesciare la manica per sfilargliela dal braccio. bacchelli, 2-l588: ti prego
. 2. versare un liquido dal recipiente che lo contiene. sacchetti,
il mio discorso, mi fu rovesciata addosso dal loggione della pasta asciutta che mi ridusse
di borea, e il gel che dal solingo cielo / del carro l'imminente
italiano, che è mille miglia lontano dal sognare un simile pericolo, le cateratte
la deporredbe prima che non avesse rovesciato dal rapito soglio l'infame còrso. foscolo
ma le piovane ancora che si rovesciano dal tetto scoperto in più luoghi e non
testa del morto si rovesciò indietro liberandosi dal lenzuolo.
l'amante stando seduto dirimpetto all'amata dal lato della tavola, nel distendere il
tutta la brigata si rovesciò in frotta dal salotto sulle scale. cicognani, 2-180
mi rovescio il fegato. = dal lat. reversóre (v. riversare)
con un impermeabile di 'gabardine'mezzo rovesciato dal vento ci passò accanto in fretta,
la palma, rovesciato per terra, giù dal calessino. -che ha gli organi
leoni, 219: gioberti si è dimesso dal ministero con dolore e scandalo, perché
dormendo un giorno rovescio, gli cade dal nido delle rondine sterco el quale l'
... placido, accie- cato dal furore, le assestò un gran pugno in
in distanza triplicata del proprio diametro lontana dal sito dove andava posto l'occhio.
posto l'occhio. cesari, iii-515: dal detto fin qua ne seguita che il
loco devoto. bartolini, 4-214: dal quale piazzaletto si scopre la vista della intiera
fenoglio, 1-i-1566: prima di uscire dal bosco passarono sul rovescio del crinale.
goccioloni, poi a rovesci, sbattuta dal vento, tra schianti di fulmini.
un rovescio di luce scender di la [dal paradiso], che a mano a
fosse stato che si paravano così anche dal rovescio di insulti dei partigiani.
vi s'immerge e tolta / è dal colpo la vita al duce franco. docciolini
arterioso, per la spinta che riceve dal cuore, corre più forte del venoso,
.. egli non cessò per altro dal far la consueta corte all'intendente, a
un certo simplicio a rovescio, dico dal fine verso il principio, a mente recitava
alla parte di dietro d'un sito occupato dal nemico. -con movimento inverso a
23. -non distinguere più il diritto dal rovescio: v. diritto1, n
notate tutte le forme cu percossa possibili, dal 'rovescione'al 'biscottino'.
rovescion giù per la valle / sbalzar dal baluardo / ed annegar nel fosso. d
, aprono casse, rovigliano per tutto dal tetto alle can tine.
e gisore e pesciolini. = dal lat. rubellio -ónis, deriv. da
loco. = etimo incerto: forse dal toponimo rovigno, cittadina nell'istria (
sue magnifiche città cadono a rovine diroccate dal guasto della vetustà. d'annunzio, iv-2-688
, se, nel corso di dieci anni dal compimento, l'opera, per vizio
. adriani, i-ii-m: questa lettera letta dal papa fu mal seme che fruttò la
altramente si farà, sempre si piangerà dal padre di famiglia la rovina e precipizio
infranto le sue gomene, venne portato dal vento sovra un sasso dove si ruppe,
spezzate, aggruppate, cascanti, intersiate dal serpeggiar del
, rovine grandi. = dal lat. ruina (v. ruina)
. tri, vii-1175: costretti dal terrore di maggiori rovina- menti, [
dice, fummi di fuoco si leveranno dal ponente contra la faccia del fermamento, correnti
malespini, i-3-14: cadde la notte dal cielo una così grande e terribile neve che
grido / e 'l veder rovinar un uom dal sommo / e 'l vederlo cader sovra
lo spirito, però che, se dal sacro battesimo non fossimo mondati e restaurati
da dio per la ribellione di lucifero rovinarono dal cielo, fu fatta una rottura nella
s'inabissa ripido e spaventoso, scavato dal rio di gravio, solito nei tempi
da un lato come una pianta schiantata dal fulmine, esitò un istante, poi
una scala a zighizzaghi recipiti roviniamo [dal s. gottardo] in italia. moravia
il soccorso speditovi di consentimento de'veneziani dal conte di fuensal- dagna e succeduto qualche
duca a pensare a'propri casi per sollevarsi dal peso d'un alloggio che rovinava i
lo quale, predicando ed essendo cercato dal persecutore de la fede, sì si nascose
rendergli lacrimevole la vittoria. -distrutto dal nemico (una fortificazione, una città
stagione dell'autunno soffiando austro era offeso dal catarro ed intasamento del naso, onde
tutta rovinata ed arrostita la faccia sì dal soverchio vino come dalla gran quantità d'acquavite
di commission del papa, ha pagato dal 1561 in qua più di dodici milioni di
2-141: sapeva di troppe persone rovinate dal gioco. -con riferimento a una situazione
vista di che sorprendere, dipende unicamente dal pessimo stato delle sue finanze: esse
2. che manda in rovina dal punto di vista fisico, economico e
, con le loro grigie solcature prodotte dal rovinìo dell'acqua di pioggia.
voce dotta, comp. da rovina e dal tema del gr. ypàtpco 'scrivo'
= voce dotta comp. da rovina e dal gr. xóyo <; 'discorso'.
cerco di contaminarlo, scese giù rovinosamente dal tribunale, e volendosi quindi partire, i
medesimo granchio. peri, 5-86: rovinoso dal ciel borea s'avventa / colà dove
ti lasci... troppo spesso dominare dal sentimento. non v'è cosa più
1-25: filippo... era accecato dal bisogno di sviare con una spavalderia i
e un rovinoso romore. = dal lat. ruindsus, deriv. da ruma
, e rovistare lo stabbio. = dal lat. revisitàre, comp. del pref
2-399: il rovo, chiamato ideo dal monte ida dove per avventura nasce egli copioso
/ agrifoglio sorgente in foglie acute / e dal silvestre e rigido per dumi / acanto
tommaseo [s. v.]: dal rovo non vendemmian uve. = dal
dal rovo non vendemmian uve. = dal lat. rubus, affine a ruber (
cesariano, 1-163: questo vocabulo troclea viene dal greco, cioè da trochos che significa
di area ven. e lomb., dal lat. tardo rotèus 'a forma di
era una rozzaccia poltra. = dal medio alto-ted. ros (mod. ross
parte della germania... parlasi ancor dal popolo il latino, ma rozzamente e
c. e. gadda, 18-90: dal punto di vista rozzamente analitico non vi
osservare le- stelle cadenti la notte, dal cui tragitto, in qual parte del
». brusoni, 1-211: ricusata dal soldato rozzamente e con rifiuto preciso la
. cesarotti, 1-i-38: pressato l'uomo dal bisogno immediato di fissar con un qualche
per issione? non punirlo affatto né discacciarlo dal convito, ché saria una rozzezza.
i remi / diventarono i rami che dal bosco / si portavano allor frondosi e
sparso di sangue che gli era uscito dal gorgozzule piagato. 0. rucellai, 96
imitar la natura, la qual incomincia dal rozzo per pulirlo poi. -che
annerito, imbevuto di neve e bruciato dal sole. moravia, xiii-48: la scultura
rozzi ugualmente, e che ne l'uno dal sansovino s'intagli una bellissima venere e
/ prima rozze e selvaggie, / presa dal vivo lume / qualitate gentil, cangian
greve. boccaccio, 21-3-8: cacciatisi dal viso i sucidi sudori con la rozza
fu ch'in queste parti / venne, dal ciel cacciato, e vi s'ascose
piacerà che anche fra noi si deponga dal volgo quella dura e rozza grossezza di pensare
popolo, vi fosti tanto la- grimato dal rozzo popolo. ramusio [anghiera],
condolendome che nostra impromesa totalmente deliberasse che dal mio infimo e razzo inzegno reu- sciessono
: una diffidenza rozza e meschina gli saliva dal fondo della sua natura.
maniera, ma sono rozzi e usati solamente dal volgo. -triviale, sboccato (
: evandro,... fuggitosi dal peloponneso, tenea più con l'autorità che
tanto ignorante ch'io non discema il nero dal bianco? rocco, 1-76: deve
rozzi dovrebbero in un tempo esser esclusi dal numero dei viventi e dalla aggregazione di questi
, ma per un rozzo disegno, dal quale, con la censura e correzione
malattia di cui si disputa, scritta dal dott. michele rocca e dal dott.
, scritta dal dott. michele rocca e dal dott. matteo galiano. spallanzani,
antico rozzore in tutto a schifare, dal quale né il divino dante, per
attestata in documenti medievali (a brescia dal 1192) e tuttora viva nella toponomastica di
noi altri, ma veniva per difenderci dal suo medesimo essercito e non per metterci a
sul proposito dei tremila fanti tenuti pronti dal duca, gli scrittori parziali al doria
. bianciarai, 3-11: prendevano dal cesto della frutta la mela o l'
/... / io non prego dal ciel tuoni e saette. s.
per insegna. guardarci sopra tutto dobbiamo dal rubacchiar or qua or là, perché
e là dallo « spettatore », dal 'comte de tonau'e da altri? carducci
, 185: il rapporto sul furto passò dal sindaco al commissario di pubblica sicurezza,
ruoamenti o per favor di prencipi levati dal sudiciume e feccia de la stalla, si
v.]: 'rubanatura': parola derivante dal francese, usata invece di 'listatura'nel
del registro. = deriv. dal fr. rubaner, denom. da ruban
rubaner, denom. da ruban 'nastro', dal medio olandese ringhband. rubano
che se fossero glorie: anzi promette dal cielo mercede altissima a chiunque vada a
, ma contra al divino, promulgato dal loro signore temporale. leoni, 712:
fòri. 3. trarre guadagno dal commercio dei beni spirituali. -anche assol
svevo, 1-273: le esperienze fatte dal padre non avevano rubate le illusioni al
. 17. estraniare una persona dal mondo esterno; distrarre. dante
vedi, nise, quella nube / che dal mar or si distacca / e al
casa e sotterrò tutti i denari lasciatigli dal marito. gemelli careri, 1-ii-35: furono
, e non avendo distinto il mio dal tuo, ma possedendo ogni cosa a
vasco, 160: questo disordine nasce dal cattivo metodo dell'imposizione o dell'esazione,
un'attitudine al furto che prescinde anche dal valore economico dell'oggetto rubato.
un mio figliuolino di otto mesi, colto dal vaiuolo, sì che questo è il
legate le mani. = dal germ. raubòn, denom. da rauba
dai suoi fou- lards color lilla, dal suo baffo bleu..., sopra
lii-5-23: avendo ottenuto il re in dono dal papa, per le spese che egli
.., si debbia di ragione resarcire dal publico il danno patito, si risponde
-a tempo rubato: nel tempo libero dal lavoro. a. verri, 2-iv-142
, 2-iv-142: tu seguiti a farmi scrivere dal ghelfi a tempo rubato, e fino
che i soldati che morivano erano scommunicati dal papa, traditori al re, tumultuatoli
rubarti che gli verranno rimessi. = dal piemont. riibàt, deverb. da rùbatè
e te e altrui e tornati dal marchese tuo da ferrara e statti pianamente e
scrivere da l'oratore cato- lico e dal beltramo per me 2 mila raghia di orzo
dai rabbi che dagli uomini. = dal lat. rubèus (v. rubeo)
. region. rigogolo. = dal lat. rubeòlus, deriv. da rubèus
(v.); voce attestata dal d'alberti nel fagiuoli. rubbóne
= voce dotta, deriv. dal lat. rubèus (v. rubeo)
la memoria agli dei febo talora / dal rubécchio confin del quarto polo / nube
. 3. arrossato, abbronzato dal sole (il viso). martello
(come in lendecchia / lenticchia, dal lat. lenticùla) e dileguo della seconda
, cui gira una roc- chella, dal fondo del pozzo attinge l'acqua col rotone
simile. = voce dotta, dal lat. rubefacère 'far diventare rosso',
= voce dotta, deriv. dal lat. rubellus (v. rubello1)
= voce dotta, deriv. dal lat. rubellus (v. rubello1)
cavritine e le grecule, certe altre, dal colore, ribelle, sanguigne, sericee
propria della pittura fiamminga, anche influenzata dal barocco italiano; che di tali opere è
r. longhi, 1-i-1-19: è solo dal confronto fra i frammenti e l'opera
, 314: oh! il vecchio facchino dal berretto scarlatto con su scritto a oro
. = voce dotta, deriv. dal lat. rubéus (v. rubeo)
= voce dotta, deriv. dal lat. rubéus (v. rubeo)
= voce dotta, deriv. dal lat. rubéus (v. rubeo)
21: allora enea move rande pianto dal profundo cuore, quando ridde le robarie,
fu portato ria / e da'tedeschi e dal comun pisano; / ed otto dì
i re della stirpe ongara, fu alienissima dal corso e dalle rubbarie, e pochi
motto di costui e la ruberia fattali dal suo cittadino, mandò per lui; e
per algun tenpo denaro algun se scodese dal re di cipro per la robaria la qual
= voce dotta, deriv. dal lat. ruber (v. rubro)
= voce dotta, comp. dal nome lat. del genere rubia
(v. robbia) e dal gr. èpu#pó <; 'rosso'.
guido da pisa, 1-136: saturno cacciato dal figliuolo venne in grecia e congregò una
e gagliarda natura, che avea portata dal bosco, quando mutò il mestier di
142: per sola sospezione di adolterio dal robesto e perfido marito...
trattoria dai cibi sani,... dal pane casalingo, dai vini rubesti,
rubesto discende. abba, v-135: dal rubesto caffaro, nel suo silenzio austero
dotta, lat. scient. rubiaceae, dal nome del genere rubia, che è
nome del genere rubia, che è dal class, rubia (v. robbia)
forma di glicoside. = deriv. dal nome del genere rubia (v. rubiàcee
dotta, lat. scient. rubiales, dal nome del genere rubia (v.
radice di robbia. = deriv. dal nome del genere rubia (v. rubiacee
a giudicare dalle facce ru- iconde e dal fiasco già a mezzo. c. e
/... /... dal sangue, dal cor, per troppo
/... dal sangue, dal cor, per troppo foco, / fervido
alli lacrimosi oqchi arrivata, ma sentendo dal portatore menata, li accise faville spisso
spisso percotendo lo dolente core, facea dal propie vene abandonare lo robicundo sangue,
. = voce dotta, comp. dal lat. rub [er] (v
lat. scient. rubidium, deriv. dal class. rubìdus 'rossiccio', a
. = voce dotta, comp. dal lat. rubèus (v. rubeo)
. rubèus (v. rubeo) e dal tema dei comp. di facère 'fare'
. = voce dotta, comp. dal lat. rubèus (v. rubeo)
te sogguardi / rubiconda la rosa / dal suo germoglio, lascia / che al suo
: rubiconde piombano le mele / giù dal ramo gravato. gozzano, i-245:
il dì, la rubiconda aurora / spunta dal gange, e col suo cocchio splendido
accarezza il mondo. graf 5-1018: dal fondo / della vallata, a ponente
e gran'sassi risoluti in foco / dal rotto cinghio mormorando sforza. graf,
.. rubicondi i lampi / sparge dal quinto ciel. golaoni, xii-288: se
, che teneva lontana la ruggine dal grano. lomazzi, 4-ii-342:
= dall'ingl. rubijervine, comp. dal lat. rubéus (v. ru-
l'umore tocco, altri la chiamano dal colore rubigine, perché ha una certa negrezza
folengo, i-123: la donna che dal ciel trasse l'origine / mi riconduce
tara più che le rabiglie. = dal lat. ervilia (v. ervilia)
= voce dotta, deriv. dal lat. ruber (v. rubro)
con una vasca di acqua provveduta sempre dal gioco di una tromba aspirante che estrae
11 terzo alla distanza di due dita dal fondo. de amicis, xiii-45:
colla sua facondia a rubinetto, rifacendosi dal 'complesso di edipo'e dalla 'libido'incestuosa
il rubinetto in cucina. = dal fr. robinet, dimin. di robin
sintetico: ottenuto secondo un procedimento ideato dal chimico francese a. vemeuil nel 1891
, palpita il core, / spariscon dal bel volto ostri e rubini.
dotta, lat. mediev. rubinus, dal class, rubèus (v.
. chim. composto organico, derivato dal carotene, contenuto nei frutti di rosa.
= voce dotta, comp. dal lat. rubèus (v. rubeo)
. rubèus (v. rubeo) e dal gr. sav-sói; 'giallo'.
, vecchio dai capelli lunghi e bianchissimi, dal volto rubizzo e dagli occhi di gatto
parlato: un vecchio dai capelli candidi, dal volto rubizzo, dagli occhi vivaci.
bavera di ermellino come decrepiti puttini scappati dal refettorio col tovagliolo al collo. bartolini,
una faccia rubizza, carnosa, irradiata dal sorriso. bonsanti, 4-532: avevano
respiro. le venivano accessi di tosse, dal rubizzo passava quasi al nero come se
. * rubiz, da rubi 'rubicondo', dal lat. rubèus (v. rubeo)
lingotti d'argento nel xiii secolo, divisa dal 1535 in cento copechi e coniata regolarmente
1535 in cento copechi e coniata regolarmente dal 1704; nel 1950 il valore in
della 'repubblica democratica'furono sempre pessime. dal 1919 al 1920 il prezzo del grano
precisi: duecentocinquantamila rubli. = dal russo rubi', in origine 'taglio [di
222 in uso in piemonte. = dal lat. mediev. rublum, risalente a
siano stati rabbati venticinque zecchini, quando dal processo non consta che del rubbo di
della bellezza corporale procede dalla flemma, dal sangue, dal fiele e dagli altri
procede dalla flemma, dal sangue, dal fiele e dagli altri umori, li quali
ciarle che non han le piche / e dal labro con tedio e cantilena / sempre
racconciò le sperse / rotte bilance, e dal furor segnate / cancellò le rubriche insanguinate
; e lì mi accadde di sentir cantare dal celebrante alcuni tratti di rubrica come se
secondo gli rubricari ordini dille remaste cinere dal cremato sacrificio pigliasse. 2.
, l'accezione n. 2 è attestata dal bergantini in carafa. rubricìstico,
cleopatra / che, fuggendoli innanzi, dal colubro / la morte prese su- bitana
, esterne nazioni / e diverse armi dal cataio al nilo / tutto avea seco
'crusca', ma che è qui adoperato dal signor zaccaria pel vocabolo toscano bruco;
mangiò la rubigine. = dal lat. eruca (v. eruca2)
de ruga overo rochetta. = dal lat. eruca (v. eruca1)
lat. scient. rucervus, comp. dal nome del genere rusa (v.
genere rusa (v. rusa) e dal class, cervus (v. cervo)
. tose. sapore di muffa assunto dal vino. giannini-nieri, 68: 'ruchetta'
. = voce tose., dal lat. mediev. rutiare, che è
mediev. rutiare, che è adattamento dal got. wròtjan, ricostruito sull'anglosassone
e la fortezza, e tu dubitassi dal sommo del monte dai nimici non fusse,
. = voce dotta, deriv. dal lat. ructuosus 'che produce rutti',
di moschettiere. fenoglio, 5-i-590: dal paese arrivò, arcana, non credibile
rude e massiccio, di ferro róso dal salino, è fiorito di mazzolini campestri.
sciacquata che si alzò, rapita tosto dal vento, inzuppò il ragazzo dalla testa ai
un'età passata ed essere = dal lat. rudis, di origine incerta.
fenoglio, 5-i-503: li fece dal biondo rudemente sgom alla selva
-scherz. struttura di un mobile deteriorata dal toma in salotto. moravia, 19-222
si cova un avanzo di morena, confidatogli dal -brutalmente. l'antico ghiacciaio
. l'antico ghiacciaio nella sua fuga, dal cui seno spiccano in b. croce
(una coteraria o pittorica ormai sorpassata dal tempo. lonna). ferd.
di lei, come se fosse già sparita dal mondo: eccola invece = voce
intacto da la ruderazióne e dal pavimento. tramater [s. v.
anti-accademia, che doveva sgomberare l'italia dal passatismo raderomane, dal professoralismo pessimista,
sgomberare l'italia dal passatismo raderomane, dal professoralismo pessimista, e preparare l'attuale
pista rudimentale era stata tracciata nella ghiaia dal quotidiano traffico dei veicoli. g. morselli
o rettangolo, non seppe mai uscire dal senso rudimentalmente decorativo del piano verticale che
oriani, x-13-217: la chiesa, dominando dal medio evo sino ai nostri giorni l'
- cade ongn'aìtro ausgello. = dal. fr. ant. rodion (nel
lat. scient. rudistare, deriv. dal class. rudis (v. rude
et alcioneo, et la fuga che heberon dal rudito asinino ridere nella memoria soccorse.
la statumina. = voce dotta, dal nominativo del lat. rudus -èris (v
astrologia rodolfina è pervasa dall'ansia, dal senso ai instabilità che travagliavano l'epoca.
civile. = probabile adattamento dal fr. [l *] ardeur,
. = voce dotta, comp. dal lat. rufus 'rosso'e da antrene
etimo incerto: forse di origine espressiva oppure dal longob. (bi) hrdff (
forfora. lomazzi, 218: dal capo a melchion cadde la ruffa, /
dimin. romagnoli ràfia, ràfia 'scabbia', dal longob. hruf (v.
'ruffèllo'è quel ballone di capelli levati dal pettine dopo aver pettinata una donna.
very; / rialzan le tonacelle, / dal bollando opulento. -peggior. ruffìanàccia
nel mettersi altri al ruffianare, e anco dal tollerar le istesse coma, per aver
, agg. ant. che è praticato dal ruffiano. s. fiorillo
o camerier maggiore, favoritissimo, e dal re non si allontana mai. s
, ruffianescamente sogguardandolo con gli occhi bruciati dal collirio. -con un modo
di feuilleton..., e dal feuilleton trapassa con astuzia al nero classico di
toro, sulle onde con armonia spianate dal ruffianesco po- sidone, trasvolare all'amore
bandonasse, / non discernendo el grande dal megiano; / anci egli stesso amanti
li ha portati la loro leggendaria fuga dal campo: servitori, spie, ruffiani dei
sensi). iacofione, 7-3: dal diavolo a l'alma lo viso è roffiano
; altri propendono invece per la derivazione dal nome proprio rupìa (con declinazione lat
io ho una vostra che mi pare scritta dal polifilo in quella sua lingua d'oca
: rosso. = deriv. dal lat. rufulus, che è da rufus
sf. chim. polvere rossa ottenuta dal riscaldamento dell'acido carminico con l'acido
. = voce dotta, comp. dal lat. rufus (v. rufo)
. = voce dotta, comp. dal lat. rufus (v. rufo)
rufina di quattordici gradi. = dal toponimo rufina, in provincia di firenze.
rossiccio. = deriv. dal lat. rufus (v. rufo)
= voce dotta, comp. dal lat. rufus (v. rufo)
. rufus (v. rufo) e dal gr. wvj> cimò e, 'aspetto'
. / bisognerebbe vivere lontano / dal pazzo cittadino cellulare / in un paese
non ritrovarsi a mo'd'esempio assiderato dal freddo e sdraiato in compagnia di un
volto della storia. -segno lasciato dal peccato, dalla sofferenza o dal tempo
lasciato dal peccato, dalla sofferenza o dal tempo. ulloa [guevara],
che ci hai sulla faccia. = dal lat. ruga, di origine indeuropea.
maschera. = voce roman., dal part. pres. di rugare2 con suff
attenzione dell'utente. = dal nome della città inglese di rugby, dove
/ gittan- do la matrice lacerata / dal primo genito; e nel pariàdre,
, in partic., lucch., dal lat. regùla (v.
/... sol che mettea dal grande petto / ogni tanto un respiro;
fragore prolungato, minaccioso e spaventevole prodotto dal mare in tempesta, da cataclismi,
de operar ogni volta che si netino dal razene, per netar el qual razene xe
. -con metonimia: oggetto corroso dal tempo. algarotti, 1-viii-234: lascio
, 10-viii-254: ahi poco meritata parola dal finissimo metallo della mia pura e cimentata fede
rossi e ruggine e gialli di là dal laghetto, sporgono i rami nudi d'un
sotto acqua l'attuffa, / sì che dal viso e da le membra stolte /
bruttasse di loro il netto vaso, / dal qual fecion leggiadro e franco schermo.
noi, che siamo nel diserto e usciti dal mondo, avere arroganza, né portare
reggine e l'obblio / nocque, e dal bello traviaron false / di novitade immagini
, pensiero erroneo o fallace che svia dal retto giudizio, falsa impressione. fra
il furore eroico] un calor acceso dal sole intelligenziale ne l'anima e impeto
loro vecchiezza sono come verde germoglio già dal tuo piacevole concetto rinnovellati. lmati,
tempesta, che non così facilmente staccansi dal grappo, si mettano a parte a farne
ragginuzza con me. = dal lat. aerugo -ìnis prop. 'verderame',
quell'altezza per conto suo, emettendo dal petto e per le nari, nello sbofonchiare
, 5-i-528: la cioccolata, svolta dal suo rugginoso stagnolo, apparve ad un
/ si scosse il regno, attonito dal soglio / slanciasi pluto irto le chiome
. immerso nel peccato (o che deriva dal peccato). c. i.
fu l'arme che la nuova generazione dal 1530 al 1572 pigliò negli arsenali della passata
del boccaccio. e vanno anco cavando dal centro di quei secoli ruginosi frasi tralasciate
l'uomo è uggioso. = dal lat. aerugindsus, deriv. da aerùgo
, 882: dall'irta zeriba, dal vigile chiuso, / di sbalzo, /
/ de i morituri, ignude, balzaron dal giaciglio, / tra 'l sonno,
immane. c. levi, 6-165: dal fondo dei burroni il vento saliva con
stessi siete vinti, l'astenersi dal trionfo de'frizzi è non pure ol >ligo
francesco:... capiron tutti fin dal primo ruggito che mise dove sarebbe andato
del macello, claudia portò i suoi occhi dal cielo alla terra e seguì, senza
feroce. -boato, rimbombo causato dal ripercuotersi del suono in un grande spazio
= dal lat. rugii (tacito); il
caccia'e 'confetti', che è dal lat. tardo dravoca 'loglio', attraverso il
fredde (e il fenomeno è determinato dal fatto che il raffreddamento notturno della terra
. tasso, 14-1: usciva ornai dal molle e fresco grembo / de la
per l'aeree strade / versando giù dal sen fresche rugiade. b. corsini,
1tv-533): alquanto con lento passo dal bel palagio, su per la rugiada spaziandosi
. giacomo da lentini, 36: dal core mi vene / che gli occhi
che piove come rugiada de l'affezione dal cielo de la vostra bontade pasca l'amor
tuo popolo alta una spanna / festi dal cielo piover la manna, / fa che
rugiada-, il n. 2 è attestato dal penzig nella forma ruggiadèlla della val di
della val di chiana; voce registr. dal bergantini che l'attesta in musso.
rugiadosi in loro stelo / li fior chinati dal notturno gelo. bembo, iii-428
rifrange. sestini, 42: cadde dal puro cielo / un nembo rugiadoso, /
l'erbe intristite e i fiori / che dal tuo raggio aspettano / i rugiadosi umori
buonaccorso da montemagno il vecchio, 37: dal bel guardo vezzoso par che fiocchi /
crei da nugola rugiadosa e pioggiosa riflessa dal sole, apparendo nel ponente e che il
5-15: da quattro parti poi scorrean dal fianco, / del sasso chiari e
, perché lagrimava cantando per implorar pietà dal mio rigor ostinato. 11. incline
sepe et ogni bosco / et oleo che dal ferro rugo sparga. = deriv
rugo sparga. = deriv. dal nominativo del lat. [ae] rùgo
= voce dotta, deriv. dal lat. scient. [penicillium] rugulosum
dotta, lat. scient. rugosa, dal class, rugdsus (v.
voce dotta, comp. da rugoso e dal gr. jxétpov 'misura'. rugosità,
, 206: cussi aal forte umido come dal forte sico può provenire rugosità ne la
alcuni 'grano di pepe', indotti forse dal color brano e rugosità della faccia.
manifesta, non dimostra, essendo questa dal moto, che i moderni difendono, molto
la tirannia. casti, i-2-273: dal petto si vedean nudo e scabbioso / due
d'ombre [i pioppi] stillano / dal cortice mgoso. c. arrighi,
0 vero malizia. = deriv. dal lat. ruminàlis 'ruminante', rifatto su rugumare
. 'pisum arvense'linneo). = dal lat. ervilia (v. ervilia)
muraglia ha la causa della mina remota dal perpendicu- lare d'essa fessura. piccolomini
affittare. -azione di logoramento operata dal tempo sulle cose. c.
solco civilizzatore tracciato da questa famiglia e dal ramo inglese principalmente è rosso di sangue
i quando vide la timida donzella / dal fiero colpo [della spada di rinaldo]
non fu da persona difeso e se dal secondo molti si alienarono e fu grata
, 3-i-21: venivano fomentati questi disordini dal coadiutore di parigi, vago, con
. è stata... impugnata dal... mondini. il mondini,
di dire parola in cui si confessi dal peso de'suoi mali abbattuto, tra più
e intrepida vedrò sovra il mio crine / dal destino cader stragi e ruine. tommaseo
, per la qual cosa con mina dal cielo cascarono. -nella dannazione eterna
e grandezza loro non potevono essere offesi dal fuoco, li distmggevono con la mina
. pascoli, i-425: vascello difeso dal primo piano, quando crollò il secondo,
piano, quando crollò il secondo, dal pianterreno, quando fu sfondato il primo,
pianterreno, quando fu sfondato il primo, dal sotterraneo, quando ramò anche questo,
carretto, cvi-608: costei precipitandosi giù dal scoglio cum opinione che zefiro al modo usato
faggi sopra un erto monte / tagliati dal boschier. b. corsini, 12-30:
il lago, valloncelli franosi, mascherati dal bosco, che minano diritti al basso
tacque si confuse. -atterrare dal cielo con volo velocissimo (con riferimento
.. i così mentre ch'amor dal ciel disceso / scorrendo va la region
pioggia). porcacchi, lxi-101: dal ciel tutto / mina pioggia torbiata.
/ ca dente monarchia / dal proprio peso a minar costretta? metastasio
sicura: perché ne diverrebbe ributtato e minato dal resto della moltitudine dei signori uniti con
299: queste erano le ragioni addotte dal re, ma segretamente si aggiungevano a queste
voce dotta, comp. da ruina e dal suff. lat. -formis (da
sentivan per l'aria scura, percossa dal furore de'tuoni e delle fulgore da
livio volgar., 2-107: venne dal cielo una subita e rai- nosa tempesta
i... i l'alta sionne dal suo fondo è scossa.
del medio evo. fenoglio, 5-i-1330: dal distretto scesero in treno a fossano e
ruinosa. -per estens. squarciato dal repentino aprirsi delle nubi (il cielo
. cicognani, v-1-346: pigliavamo, dal barbacane, l'abbrivo. fi
spavento, che i destrier rivolti / lui dal carro traboccano, e disciolti / sen
. ciro di pers, 3-71: dal freddo aquilon lo sveco audace / vien
. carducci, ii-9-276: qual differenza dal petrarchiano [discorso]! è un vero
calagni ialini 12 il cantaro. = dal lat. rubia (v. robbia)
dei cuochi - invece di 'rotolare': dal fr. 'rouler'. -fare una
sostant. rebora, 30: via dal tuo spazio assorto / all'aspro rullare
: la notte, i rumori giungevano tutti dal come di manubrio girevole per
, gesti violenti di duello accompagnati ritmicamente dal battito dei piedi che simula il rullio
16-306: mi sono... alzato dal letto, mi sono seduto al tavolino
de'poveri maestri elementari, qui raccolti dal bonghi in un collegio, che deve
essere per altro mantenuto quasi del tutto dal municipio. onde a me che pensavo
, si spalma dell'inchiostro ivi depositato dal rullo 'prenditore'..., già assottigliato
a 'macinare'l'inchiostro che essi ricevono dal 'rullo prenditore'e dal 'rullo caricatore'per
che essi ricevono dal 'rullo prenditore'e dal 'rullo caricatore'per trasmetterlo al 'rullo distributore'
, il qual significato metaforico è tolto dal giuoco de'rulli. = voce di
dalla fermentazione del sugo della cannamele o dal sciloppo residuo della cristallizzazione dello zucchero.
provincie. = voce ar., dal greco 'pto (xaioi 'romani'. rum3
inter. ant. indica il tremito causato dal freddo. c.
'l caucàso, / ciò che potè dal nascer a l'occaso / mise in te
. poltiglia fangosa rimesco lata dal grifo dei maiali. chiose al
schisa, in quanto egli si leva dal cerchio chiamato 'equante', il quale divide
lat. scient. schistocarpus, comp. dal gr. o ^ iorós 'diviso'e
lat. scient. schistocephalus, comp. dal gr. 'diviso'e xecpaxv]
lat. scient. schistocèrca, comp. dal gr. o ^ iotói; 'diviso'
= voce dotta, comp. dal gr. tiitzóc, 'diviso'e
. = voce dotta, comp. dal gr. o ^ totó? 'scisso,
lat. scient. schistosoma, comp. dal gr. oxicrró? 'diviso'e <
7à>p. a 'corpo'; è registr. dal d. e. i. schistosomatidi
dotta, lat. scient. schistosomatidae, dal nome del genere schistosoma (v.
cetra la vita. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
da schitare, sghitare, che è dal got. skeitan 'cacare'corrispondente al longob.
foscolo, xix-84: questa lettera fu dimenticata dal mio corrispondente sabbato scorso: però la
nel secolo xvi, fra cui una descrittaci dal rccolpasso con ammirazione, proveduta di peculiari
t'appella il mondo: / perché dal sen fecondo / oggi un fanciullo schiudi a
fan gli eroi, / tutte già schiude dal felice ingegno. crudeli, 2-86:
. crudeli, 2-86: ei schiude dal petto / semplicetta e leggiera / l'
col solito freddo « desidera »? pendente dal labbro. angioletti, 1-143: mi
merlo? ». = dal lat. excludère, comp. dal pref
= dal lat. excludère, comp. dal pref. ex-, con valore di
la necessità il richieggia, dovere aver molto dal morto, benché esso ancora debba dare
. -anche: uscita di un verme dal bozzolo. maironi da ponte, 1-i-225
afrodite, dea generatrice, che nacque dal fior della schiuma, che ama 1 sorrisi
la schiuma, e poi le rimoverai dal fuoco. s. bernardino da siena
imbevesi il bucato; / e il ranno dal paiol nero, quand'alza / la
la conca alta versato, / sgorga dal fondo e scivola e rimbalza.
parte a poco a poco la schiuma dal bicchiere del vino. tansillo, 1-246:
6-218: una lagrima le si staccò dal ciglio e fece un occhiello nella schiuma
e agli orecchini colle perle, regalati dal signor costante. 4. dispersione
, seminato di bollicine rotonde, le interruppe dal petto e allagò le lenzuola, enfatico
d'animo iracondo, che, sollevato dal fuoco dell'ira, traboccassero per lo
corno li spon- doli, se generano dal putrescente limo o ver da la scuma
oro s'aduna nel silenzio, incupita dal bronzo dei cipressi che la rallenta, simile
nera cagna infernale, la persecutrice sanguinaria, dal soffio romoroso, dagli occhi pregni d'
insieme e schiumalo bene e poi rimuovi dal fuoco. s. bernardino da siena,
più ricuperarebbe. 4. liberare dal peccato o da un'inclinazione malvagia;
rifugiati filibustieri marini e ladri di bestiame dal texas. 6. produrre effetti
correvano sulla terra pre cedute dal fracasso, ma si rompevano e schiumavano arrivando
ojetti, ii-386: dall'altra parte su dal fusto della birra, con un tubo
con un tubo a sistola, i birrai dal grembiule bianco gli empiono l'altra coppa
-grande pala bucherellata usata per eliminare dal mosto le impurità. soldati, 6-274
scornato; tose, stiumató). liberato dal residuo schiumoso prodotto in superficie dall'ebollizione
/ magnifico: la vergine bocca / offesa dal valido ordegno / sbuffa schiumeggia annitrisce.
voce dotta, comp. da schiuma e dal tema del gr. yevvàto 'genero,
voce dotta, comp. da schiuma e dal gr. (lixpov 'misura'. schiumosità
tridente, nereo chiama e muove il mare dal suo profundo. leonardo, 2-55:
onde alte e schiumose, / uscì dal gorgo suo profondo e scuro. n.
. 6. ant. macchiato dal peccato (la coscienza). buti
lei sequestra, / ond'ir ne convenia dal lato schiuso / ad uno ad uno
su la costa raccolta, dilavata / dal trascorrere iroso delle spume. -non
. carducci, iii-4-240: mentre, dal giro de'brevi archi l'ala /
aluzzo roero, 3-i-155: rallegrate dal vento mattutino / ridean le piante fecondate
pellico, 2-466: le parole schiuse dal poeta nel suo delirio mi restarono indelebili
facultà di entrare in guerra. -allontanato dal mondo; esiliato. de bonis,
. dominici, 1-100: se volessi dal mondo schiusa diventar romita, ponti davante le
e penetroso luogo. = comp. dal pref. lat. ex-, con valore
sé, che la sia poi ricevuta dal servo non toma in profitto alcuno del
schivare. -con riferimento all'astensione dal consumo del frutto proibito nel paradiso terrestre
mangiare, / k'el partisce lo ben dal male ». -evitare l'uso
guardia schiva ria ventura. = dal frane, skiuhjan 'aver riguardo': v.
non si ammetteriano, se non fossero dal pudlico approvati non men per netti che per
. ariosto, 2-13: dagli anni e dal digiuno attenuato, / [l'eremita
quell'altra, che con schivi gesti / dal commercio commun sen va lontana; /
sguardo schivo. tecchi, 11-156: anche dal profilo del villaggio... ho
la gran dea venere / ch'ella dal terzo celo in voi trabocca / per
lat. scient. schizandra, comp. dal gr. r { [- sto
dotta, lat. schizanthus, comp. dal gr. < 77& lat. scient. schizaea, deriv. dal gr. 'divisione'(v. dotta, lat. scient. schizaeaceae, dal nome del genere schizaea (v. . = voce dotta, deriv. dal gr. ax&co (v. schisi) . = voce dotta, comp. dal gr. (v. schisi) e . = voce dotta, comp. dal gr. 071sw (v. schisi) = voce dotta, comp. dal gr. < 771 ^ 10 (v . = voce dotta, comp. dal gr. 071 ^ (0 (v . = voce dotta, comp. dal gr. 071 ^ (0 (v . = voce dotta, comp. dal gr. 07 (^ 10 (v lat. scient. schizochloreae, comp. dal gr. < 771 ^ ( . = voce dotta, comp. dal gr. 071'fro (v. schisi . = voce dotta, comp. dal gr. < 771 ^ 0 (v = voce dotta, comp. dal gr. < 771 ^ 0 (v lat. scient. schizophyceae, comp. dal gr. vfjxfù (v. schisi lat. scient. schizophyta, comp. dal gr. < 77 ^ (0 91 / tóv 'pianta'; voce registr. dal d. e. i. schizòfori . scient. schizophora, comp. dal gr. 371'sw (v. 371'sw (v. schisi) e dal tema di 9ép 9ép bleuer nel 1911), comp. dal gr. vfjxjta (v. schisi) voce dotta, comp. da schizofrenia e dal suff. lat. -formis, da voce dotta, comp. da schizofrenia e dal tema del gr. yewàio 'genero, . = voce dotta, comp. dal gr. 071'xw (v. schisi = voce dotta, comp. dal gr. 071'^ w (v. (v.); voce registr. dal d. e. i. schizogènico . = voce dotta, comp. dal gr. < 77 ^ 10 (v ^ 10 (v. schisi) e dal tema di ytyvo (xai 'io nasco' lat. scient. schizogregarinae, comp. dal gr. 07 ^ (0 ( (0 (v. schisi) e dal nome dell'ordine gregarin [ida].
. = voce dotta, comp. dal gr. crxi'&o (v. schisi
= voce dotta, comp. dal gr. rrfix, ^ (v.
. = voce dotta, comp. dal gr. t ^ t ^ co (
. = voce dotta, comp. dal gr. (v. schisi) e
. = voce dotta, comp. dal gr. (v. schisi) e
. = voce dotta, comp. dal gr. (v. schisi) e
lat. scient. schizomyces, comp. dal gr. rfcqw (v. schisi
; è attestata per la prima volta dal d. e. l. i.
. = voce dotta, comp. dal gr. (v. schisi) e
. = voce dotta, comp. dal gr. r / j. x,
. = voce dotta, deriv. dal gr. (v. schisi).
voce dotta, comp. da schizónte e dal tema del lat. caedére 'uccidere'.
lat. scient. schizopoda, comp. dal gr. < r / t- sw
. = voce dotta, comp. dal gr. (v. schisi) e
. scient. schizosaccharomyces, comp. dal gr. tf [x, dì (
, dì (v. schisi) e dal nome del genere saccharomyces (v.
. = voce dotta, deriv. dal gr. r / j£u (v.
: 'schizosoma': mostruosità fetale in cui dal corpo aperto pendono liberi i visceri toracici e
. = voce dotta, comp. dal gr. (v. schisi) e
. = voce dotta, comp. dal gr. ay'c&o (v. schisi
. = voce dotta, comp. dal gr. < jyj£co (v. schisi
. schizothymie o, secondo altri, dal fr. schizotymie (nel 1922).
= voce dotta, comp. dal gr. ayjx, co (v.
lat. scient. schizotrichia, comp. dal gr. ayjx, (ù (
legno il sangue che sgorgando con violenza dal collo calloso della bestia agonizzante, gli
candeliere del lume ai notte e ventilata dal fiato dell'ora, a poco a
: sof- ate via, gli schizzavano dal bocchino le 'popolari'che aveva tanta pena
era schizzato in terra. -fuoriuscire dal baccello, dal guscio. landino [
terra. -fuoriuscire dal baccello, dal guscio. landino [plinio],
dalla testa (il cervello) o dal corpo (le viscere) in seguito a
occhi... le schizzavano fuori dal faccione apoplettico fissi sul cugino trao,
luce morente. 5. spuntare dal terreno (una pianta). vettori
). pirandello, 7-67: già dal labbro e dal mento cominciavano a schizzare
pirandello, 7-67: già dal labbro e dal mento cominciavano a schizzare i primi peli
. soderini, ii-85: subito staccato dal gambo e strappato, il suo piccollo
non si sa se dalla gelosia o dal dispetto di vedersi tutto scombinato. deledaa
di non avere le belle già schizzate fuori dal letto al lavoro. -diffuso,
. ant. nelle fornaci, condotto dal quale fuoriesce la fiamma. baldinucci
schizzatoio salta anco in su, e compressa dal proprio peso esce dalla botte piena velocemente
del primo vocabolario della crusca, 227: dal medesimo [argomento] si forma un'
, levigate, rese amabili e rispettabili dal tempo? 3. eccessivamente scrupoloso
/ che troilo schizzinoso / ucciso fu dal disprezzato amante. goldoni, xi-1147:
. aretino, 20-298: io sono uscita dal viottolo per entrare nel seminato; dico
, imbrattatura o traccia prodotta o lasciata dal liquido o dalla sostanza semiliquida schizzata.
magalotti, 9-1- 131: 'già sparita dal cielo era ogni stella'fuori della cometa,
l'ammazzò'. (le tirò appena saltava dal covo, come 'la schizzò fuori')