3-5 (307): dio vi dèa quella allegrezza e quel bene che voi disiderate
mia donna che di me niun pensier si dèa infino a tanto che ella possa con
amaro / ne la perdita tua gustar dèa core. = deriv. da amaro
il quale di tutte fu facitore le dèa principio. cellini, 2-92 (461
disse: -ben mi piace: dio gli dèa il buono anno a messer domeneddio e
venere. consiste in trentuno giorni che alla dèa dell'amore chiunque glieli deve restituire.
= comp. da cinque e dèa (forma settentr. di dita),
amaro / ne la perdita tua gustar dèa core, / che gustò lo dolzore
ti conosci e al difetto / puoi, dèa, dar lontan contentamento / e 'l
= voce dotta, lat. dèa, femm. di dèus * dio '
/ che di me si ricorda la mia dèa. carletti, 82: il buon
. marino, 2-63: l'altera dèa che del gran rege è moglie, /
cor mio tace. / cadde l'ellena dèa; del mio pensiero / madre,
del mio pensiero / madre, l'ellena dèa per sempre giace. pascoli, 1433
/ una donna cammina, anzi una dèa: / arde d'amor il nubilo /
/ sovr'ogn'altra mi par che dèa splendore. bartolomeo da s. c.
amaro / ne la perdita tua gustar dèa core, / che gustò lo dolzore
. marno 4 sciocco, scimunito marno dèa, sf. (anche mamudì, sm
per li fisici, che primieramente che dèa prendere la sua dieta nelli due mesi
o ritorno dulisse da troia ad itaca, dèa comin- ciamento dalle cose avenute verso la
arno: / volgliono i più pur che dèa ne la pila. dante, inf
: / volgliono i più pur che dèa ne la pila. testi fiorentini,
sua famellia per una via, la via dèa essare ampia e proporzionata a modo de
minori, acciò che, amando quelli, dèa loro de li suoi benefici, per
posto sopra la famiglia sua, acciò che dèa loro il cibo nel tempo? niccolò
che siamo in battaglie, che ne dèa la vettoria. dante, purg.,
per tal vizo, che none / si dèa riamai perdonar, ma punire / in
restoro, ii-78: per rasione lo ponitore dèa signorigiare 10 maltatore e non dèa èssare
ponitore dèa signorigiare 10 maltatore e non dèa èssare pietoso. bartolomeo da s. c
restoro, ii-14: la taula rasa non dèa èssare rasa, ch'elli non li
che designi qualche figure; e non dèa èssare pontata né designata de cosa che
abia alcuna similitudine. e lo cielo non dèa èssare pontato né desegnato de stelle,
conto, di vostro sponso in voi esser dèa amore, bellore de lui pensando e
grosso debito. guittone, i-27-55: dèa sapiente deziare corretto essere mendando e punito
e allegrate lui sodisfacendo, ché bene dèa gaudere lo più avaro omo quitare di libre
sua famellia per una via, la via dèa essare ampia e proporzionata a modo de
l'altro al signore; e lo segnore dèa andare a rascione per lo mezzo,
sutilità de l'anima, rascionevele- mente dèa essare masculino. dante, conv.,
e tanto, rassionale core ragionevilemente amare dèa! leonardo, 2-98: io t'
: chiunque lascierà la moglie sua, dèa a lei carta di rifiutaménto. b.
e in sen- biante, vertute apparere dèa e resonare in voi de tutte parte
con la mala ventura che dio dèa loro, ché essi fanno ritratto da
superbi... vogliono che ogni uomo dèa loro luogo, ogni uomo li reverisca
pregai per peccaor, / che me dèa scampamento / da ognunchena noximento. g.
filosofi e li savi, non se dèa sciovarare da lo sole, c'ha a
star con la mala ventura che dio dèa loro ». giusto de'conti, ii-62
e da treggea / ch'apuntato si dèa, / e di sopra si sciampi /
sì come ella ne largisca / e dèa conforto a l'asetata cura. erizzo
, ii-216: la stella per più perfezione dèa avere lisoi raggi fermi e non scintillare;
preda e strazio a'nimici, le dèa morte onesta. 7. dimenarsi
.. /... / dèa... / vizio odiar per scorgare
quel modo e forma secondo la quale dèa essere eletto el camarlingo del detto ospitale
per che non mi dimandi / come tu dèa iniscuola sedere, / perciò noi vò tacere
vertù da vizio, e che seguire non dèa diavolo, ma dio. novellino,
francesco da barberino, i-284: non si dèa volere / seggia. = femm
francesco da barberino, i-292: non si dèa troppo tosto stessa aria di terremoto
/ de core tutto e di poder dèa stare / ad avanzare -lo suo stato ad
averò fatto fallimento, / ispero che mi dèa bona sentenza. fra giordano, 3-1
/ non voglio troppo dire: / dèa sentenza il fatto, non parole.
. carducci, ii-4-271: dio ti dèa il buono anno e la buona pasqua
e la buona pasqua; e ti dèa di gran vino entro cui tuffarsi e sguazzaresiccome
. restoro, ii-78: lo ponitore dèa signorigiare lo maltato re.
, 53: certo mi par che far dèa bon signore / in signoria sua fier
sua perfezione e per lo mellio se dèa movare suavissimamente. maestro alberto, 127:
ii-118: la virtude del cielo, che dèa adoparare sopra la terra,..
sopra la famiglia sua, acciò che dèa loro il cibo nel tempo? intelligenza,
.. conviemmi che con più alto stilo dèa, ne la presente opera, un
, ii-130: quella parte de la terra dèa èssare più tem- parata e più nobele
minori, acciò che, amando quelli, dèa loro de li suoi benefici, per
tomi a pe- nitenzia ch'egli non dèa a cristo speziale allegrezza. dante, infi
a sponsa sor tutti terreni amori esser dèa amore quanto intra spirituali madonne voi e
nessun de'corpi 'n croce star più dèa /... / la pasqua nostra
. benedetto volgar., 45: non dèa studio [il frate cellerario] all'
'l modo e a che intenzione omo dèa operare e parlare. codice dei beccai ferraresi
e ultimo a tutti gli altri dèa supplimento. lorenzo de'medici,
dal lato del cerchio dell'equatore] dèa essare più temperata e più nobele, che
lui la tessera / del genero chie- dèa. viste le crude / note di preto
cose allegre e a'rei l'aspre dèa e, in contrario, a'buoni tribuisca
nostra, e vieta che tributo non si dèa a cesare, e di sé medesimo
tristesnell'avvenire. sa e anoiosa tristare dèa nostro core, caro bel frate. bonfadini
misteri... pugnare promente si dèa, traggendo abbono spirituale e divino mistero,
): io priego idio che vi dèa il buono anno e le buone calendi,
l'acqua sia sperica, per rascione dèa coprire tutta la terra ugualmente entomo entor-
verrà un altro, che più ne dèa o prometta, lascerà il primo.
lasciagli star con la mala ventura che iddio dèa loro, che essi fanno ritratto da