qui si strapazza sua maestà il re da tanti fogli giornalieri ed effimeri. alfieri,
, un tal secolo letterario sarebbe certamente da pregiarsi assai più d'ogni altro. carducci
in america aveva continuato la sua vita da refrattario, riuscendo a collocare fruttuosamente versi
dura un solo giorno ', comp. da ènt 'sopra 'e f)
dotta, lat. effiagràre (comp. da ex-'fuori 'e flagrare * ardere
soffiando, esalare '(comp. da ex- * fuori 'e flàre * soffiare
* cominciare a fiorire '(comp. da ex-4 fuori 'e florescère * fiorire
sì maligna efflorescenza alla cute, accompagnata da altri fastidiosissimi sintomi. g.
principio di luglio del 1775 fu attaccato da insulto di leggiera apoplessìa, per la quale
comunemente dicesi fioritura. bicchierai, 8: da tali stillicidi ha origine una efflorescenza biancastra
in molti tratti del terreno non occupati da travertini o incrostazioni tartarose. tramater [
e verdi. = deriv. da efflorescente. effluènte (part.
disus. che scorre, che sgorga fuori da un luogo (contrario di affluente)
; chi alla contagione de'spiriti effluenti da gli occhi. narducci, 1-79: dati
. corso d'acqua che si dirama da uno maggiore; emissario. t.
= dal lat. effluire (comp. da ex- * fuori 'e fluire
. agostino) 'scolo '(da effluire 'scorrere fuori, sgorgare ')
un gas o di particelle solide) da un'apertura. bruno, 3-413
dipinte, e con mirabil'arti / raccolte da natura e fra lor miste, /
ultimo tronco della coronella, in modo da sostituire alle due bocche inferiori un canale
afflusso e l'efflusso lentissimo degli incanalati da e verso i rostri e il rogo.
deriv. dal lat. effluxus -ùs, da effluxus, part. pass, di
il vulgo ardisce / troppo accosto vibrar da la vii salma / fastidiosi effluvi a le
o anche di forze) che si separano da un corpo solido, liquido o aeriforme
del caldo si riconoscono, dependere come da primaria cagione da un effluvio di minimi
riconoscono, dependere come da primaria cagione da un effluvio di minimi corpicciuoli, che
di minimi corpicciuoli, che, uscendo da quelle materie nelle quali si ritrovano,
. effluvio elettrico: scarica accompagnatateatrale. da effetti luminosi che si ha quando vi è
= voce dotta, lat. effluvium (da effluire * scorrere via ').
. effuuus 4 sparso, adagiato * (da fultus, part. pass, di
e liquidissime onde non troppo di lungi da le mura de la città in due
un sospiro lievissimo parea che si partisse da ogni cosa della natura, sotto la
, lungo la marina, parlava quasi da scienziato. qui s'effonde, poeta
il nome tuo sì chiaro effuso / da la garonna al reno, / da l'
/ da la garonna al reno, / da l'oceano all'alpe / e da
da l'oceano all'alpe / e da l'ibero e calpe / oltre ad emo
dolcezza. e. cecchi, 5-499: da questo senso di sospensione, da questo
: da questo senso di sospensione, da questo funebre incanto, s'effonde nelle solitudini
luxuria / sempre produce ingiuria, / da tórre altrui dovere / et a sé il
dotta, lat. effundère (comp. da ex-4 fuori 'e fundère 4 versare
sono ch'hanno grande effondimento di sangue da poi c'hanno partorito, alle quali è
poi c'hanno partorito, alle quali è da sovvenire in questo modo. varano,
, sm. milit. raro. macchina da guerra per far breccia in muri,
dotta, lat. tardo effràctor -oris, da effràctus, part. pass, di
. pass, di effringère, comp. da ex-con valore intensivo e fanger e 4
dal lat. mediev. effràctió -ónis, da effràctus, part. pass, di
fu anche biasimata la sua effre- natezza da uomini gravissimi. = deriv.
uomini gravissimi. = deriv. da effrenato. effrenato, agg.
ha freno, sfrenato. busone da gubbio, 1-165: la grande sua cortesia
pass, di effrènàre (comp. da ex-4 fuori 'e frenare 4 frenare '
fuori 'e frenare 4 frenare ', da frènum 'freno'). cfr.
, dal lat. effrènis o effrènus (da ex4 fuori * e frenum 4 freno
, scampare, evitare. ricciardo da cortona, 36: la sancta scriptura dice
, dal lat. effugére, comp. da ex-4 fuori 'e fugère 4 fuggire
naturale di vapori, di fumi (da acque, e cavità terrestri,
2. colorazione, tintura (prodotta da corpi metallici). vallisneri, iii-568
dotta, lat. tardo effùmatio -onis, da effumàre, comp. da ex-4 fuori
-onis, da effumàre, comp. da ex-4 fuori 'e fumare, da fùmus
. da ex-4 fuori 'e fumare, da fùmus 4 fumo '. effusamente,
. = voce dotta, comp. da effusione] e dal gr. pirpov
questo periodo non fora tale e tanta, da poterne pressoché disgradare gli annali del gentilesimo
parla,... era nondimeno da tutti dannata con allegare molti luochi de'
adriani, iv-269: andò là seguitato da tre pecore, sopra le quali fatto avea
luce [del riflettore] si stacca da terra lasciando tutti nell'ombra e frugando
voce dotta, lat. effùsio -onis, da effùsus, part. pass, di
bocchelli, 9-376: sono gente, da quelle parti, di molto riserbo, poco
volta dalla bile, e qualche volta da un sangue sottile effuso per cerebro o da
da un sangue sottile effuso per cerebro o da altra causa. arici, i-36:
; / mira la gioia ch'io, da baia effuso, / ti porto in
con effuse voci levate i canti / da la duna! selvagge muse, canti
/ del vital aere al fremito / e da l'effuso cielo, / sorge:
bella gola; / e celato candor da i lini sparsi / effuso rivelossi a gli
livorno. idem, 996: ma da i silenzi de l'effuso azzurro / esce
dei venti salinosi, immaginavo vele, da tanti secoli morte, nell'aria tutta
perfino, adesso, del polverone sollevato da un drappo gettato sul sofà.
dotta, lat. tardo effùsor -oris, da effùsus, part. pass, di
giace, sembra di essere oppresso da un grave peso, e perciò in molti
gr. ècptàxrr)?, da èref 'sopra 'e dal tema di
. ècp£- spcomc, comp. da * etc£ * sopra 'e i8pcó
efìppio, sm. sella antica, formata da una coperta piegata più volte.
* sella ', comp. da irci * sopra 'e ittkoi;
sul petto e sul dorso), unite da spailine
idem, 5-2-126: l'efote, che da noi sopraspalla vien detto...
, tornato alla patria fu punito agramente da gli efori. alfieri, 1-711: gli
printendente ', comp. da ini 1 sopra 'e dal tema di
mezze parti ', comp. da imi 4 sette ', ¦ fjp.
, dal gr. atyaypoc, comp. da aft; atyó? 4 capra
yep. a>v -óvoq, deriv. da ¦ fjy ^ op-ou * guido, conduco
balbo, i-13: noi siamo lungi da siffatti destini: non abbiamo da conquistare
lungi da siffatti destini: non abbiamo da conquistare egemonie, preoccupate da altri,
non abbiamo da conquistare egemonie, preoccupate da altri, impossibili a tramutarsi, stolte
egemonicaménte, avv. in modo da eser citare un potere egemonico
le acropoli greche,... nate da tenui incentramenti diffusi dei tribi ellenici,
indigente. s. bernardino da siena, 947: beato colui che attende
bisognoso, però che elli sarà liberato da dio nel dì de le tabulazioni.
4 bisognoso, povero deriv. da egire 4 essere indigente '.
. latin. bisognoso. francesco da barberino, iii-15: un altro infermo o
, e giù per l'onda egea / da sé vede fuggire isole cento / col
, ii-7- 232: a giudicarne da un amico o due, e da quel
giudicarne da un amico o due, e da quel che ne dicono qui in bologna
suo marcio dispetto, non gli resterà altro da fare di meglio che l'uccidersi di
uso, / senza temer per far troppo da magno, / d'aver un giorno
indigenza, privazione ', deriv. da egire 4 aver bisogno '. egestióne
4 evacuazione ', deriv. da igerère 4 trarre fuori, emettere ',
trarre fuori, emettere ', comp. da ex-4 fuori 'e gerire 4
.. collare, come si ricava da molte statue. milizia, ii-344: 'egide'
, immortai la preziosa / egida, da cui cento eran sospese / frange, conteste
e dissi: questo vii dileggiamento / da generosi eroi non dee vedersi. russo
: a che venisti a noi quaggiù da cielo, o del gran giove egidarmato
a i detti: / ed ecco uscir da le segrete celle / le due vergini
di altri, fece fare le sue prime da egidio fontana, padovano, che furono
, gr. atyixog 'caprino ', da al£ alyó? * capra '
'egilope ', pianta che nasce da per tutto in luoghi aridi e sterili
* grano delle formiche ', e da alcuni anche * cerere '.
11-362: dolori d'occhi derivanti sì da lacrimazione, sì da altri difetti,
d'occhi derivanti sì da lacrimazione, sì da altri difetti, come...
, ii-344: 'eginètico *. nome dato da alcuni moderni all'antico stile greco,
= voce dotta, deriv. da egineta. egioco, agg. letter
, ii-1-233: l'avena rustica / da 'l labro tuo risuona / o figlio de
gr. alytoxo?, comp. da cd'flq * egida 'e 'avere
osceni. monti, x-2-296: corser da tutte le propinque rive / gli egipani protervi
cervi / li egipani, bicorni / iddìi da 'l piè caprino. soffici, i-244
alyirrav -avo *;, comp. da at5 alyó <; * capra '
, sf. l'abbandono della mecca da parte di maometto sotto la pressione dei
dire fuga, ovvero uscita di maometto da meca. manfredi, 3-68: l'
[gli arabi] si servono per numerare da essa gli anni, è la fuga
così fatta vivanda, sanza lo quale da loro non potrebbe esser mangiata. boccaccio
ché oltre al prezzo, gli darebbe da far colazione. note al malmantile,
voi fate ora, negli anni passati / da me fu fatto per i miei peccati
di delirii, e visioni, interrotte da monologhi appena rinfrescati da brevi dialoghi;
visioni, interrotte da monologhi appena rinfrescati da brevi dialoghi; per cui si produce monotonia
elenchi, cataloghi, ecc. paolo da certaldo, 136: se vuoli essere sollicito
: ma finito poi il canto toma da capo ad adagiarsi sulle piume? marcello,
un giovane figliuolo d'un grand'uomo da bene e onorato, non essere stato nella
e fa le prime parti, / e da lui quasi tutto sia tessuto / dell'
scena o uno spettacolo con la macchina da presa; girare un film. soldati
fuoco; si udì un grido, seguito da una scarica generale diretta contro di lui
e sì terribil sòno / etna qualor da encelado è più scossa, / scilla e
79: fra gli altri giuochi celebrati da enea in onore delle ceneri d'anchise
. tommaseo, 3-ii-162: mi scrivono da corfù che il libro mio fece colpo.
due parti tacite d'uno core, / da voi mi parto ancor mi sia pesanza
130: bagoa, eunuco egizio, offeso da oco re di persia, l'uccise
ebbe, e dell'ossa ne fece manichi da coltelli. segneri, 2-2-194: pietre
; imbarcarsi, salpare. guido da pisa, 2-5: allora, fatte le
'l dì ch'el fè partita, / da noi partì 'l cultor della virtute.
facendo miglia e miglia talvolta per recargli da desinare, e tal altra ramingando una giornata
il modello ultimo, uscito dalla fabbrica da pochi mesi. fa più di duecento all'
di fare quivi il verno. bartolomeo da s. c., 354: poi
le tre gironzolando. -causare il passaggio da una a un'altra parte del giorno
a un'altra parte del giorno, da una a un'altra suddivisione del tempo
ed agguagliar col lume / quel che da noi partendo a noi fa sera
scesero un carabiniere e il cuoco venuto da un albergo di san remo a far la
disoccupazione, qualche giorno di mezzo servizio da lei. pavese, 7-71: al caffè
essere gravato di quel medesimo officio fare da ivi a uno anno proximo. bibbia
morte, già non si contende / da lei, poi che non gli usa ventate
petrarca, 3-5: tempo non mi parea da far riparo / contr'a'colpi d'
ah'armi ecclesiastiche. serdonati, 9-427: da nuovo ardore infiammati fecero impeto contra le
la fronte / ne'rudi tronchi, o da montano sasso / dare al vento precipiti
volta la piazza, ne siamo usciti da via della cuccagna. bacchelli, 1-ii-217
pasqua a mellione. s. caterina da siena, ii-112: il figliuolo ci
ai loro morti, e che c'è da scando- lezzarsene? carducci, 1074:
, e canto con onore. bartolomeo da s. c., 8-3-9: furono
che dietro a noi restaro. guido da pisa, 1-102: aaron passò di
ove il tuo corpo giace, / da pestilenza e da prodigi astrette, /
tuo corpo giace, / da pestilenza e da prodigi astrette, / lo raccorranno,
, 10-420: il governatore sebbene trafitto da grave dolore, tuttavia per dare animo agli
altri innamorati, per amore delle donne da loro amate, fanno vegghie, serenate
una prop. dichiarativa). francesco da barberino, iii-200: pigliando questo stato
, inf., 10-15: suo cimitero da questa parte hanno / con epicuro tutt'
credere alla voce che manzoni fa emanare da dio, nella quale è l'eco
, né li fece rispondere. francesco da barberino, 258: io non entendo
: ti ricordi quante parole si facevano da ragazzi. si parlava così per dire.
; perdersi in chiacchiere. pace da certaldo, 20: presono partito fargli oste
: quando io v'avea in prigione era da fanne / queste escuse e non ora
una man di dio; non faccio complimenti da vero, perché proprio mi sento mancare
2-91: ci fu un pranzo, da morire di noia tanti salamelecchi fecero
, xxxv-1-40: così lo 'nfanti stava da canto: / facia lamento e grandi pianto
di vederlasi piagnere innanzi e far doglianze da contristata, ogni ribalderia le si consente.
dinanzi al comune di bologna. bartolomeo da s. c., 306:
segneri, ii-258: non potendo ottener da lui... che ritrattane la
. e l'autore fae lo nome; da colui elle sono dette mentonide. boccaccio
: esso [giardino] avea dintorno da sé e per lo mezzo in assai
che, non essendo mai stato usato da alcuno, il poeta il fa di
dossi delle man faccendo insegna. paolo da bertoldo, 148: fatti il segno
. petrarca, i-3-152: or so come da sé 'l cor si disgiunge,
far collegazione, imponere sussidi, assoldar gente da guerra, disponere de'beni della corona
. 5. degli arienti, 38: da poi che sei stato de grazia,
poco de'lasciti che gli erano fatti da i testatori. i. nelli, 7-1-7
abitanti facendo giuramento di fedeltà sariano trattati da buoni sudditi. carducci, 1079: a
dio, fo sacramento: / diman da sera i nostri morti avranno / una dolce
è nato, e se è un partito da farsi. alvaro, 7-158: ha
egli è stato poi fatto un decreto da voi ateniesi, nel quale si dispone
cominciarono a mormorare contro a messer bernardino da polenta, loro signore, per le
dirittamente giudica. s. caterina da siena, iv-288: ogni giudizio
, 1-523: conciofossecosa che terenzio diseredato da uno de li suoi otto figliuoli,
, e durò più anni. andrea da barberino, 3-1018: in presenza de'baroni
d'azeglio, 1-38: l'italia da circa mezzo secolo s'agita, si
giamboni, 4-109: alla fine alcibiade, da loro isbandito, rappellaro, e del
popolo il feciono loro re. andrea da barberino, 1-45: lo re carlo aveva
cristiani, che fossino alla penticosta dinanzi da lui; nella quale festa fece molti
fatto prete. -rifl. convertirsi da una religione a un'altra; professare
seguaci e martiri d'una fede già da loro aborrita. giusti, iii-274: quando
(83): molte terre teneva da lui e provincie, sì che poteva ben
pavese, 1-45: era stato visto da uno del prato correre giù per la stoppia
e per fame verace prova. francesco da barberino, ii-381: la pazienza /
io mai non ci fui, se non da poco fa in qua. giov.
gioì faccia / chi amat'è, da cui sol onni gioia. dante, purg
un s. giovannino, portatogli da s. elisabetta. migliorucci, li-io
: il cavallo no si voleva dipartire da lui, anzi più gli s'accostava
lodevoli; esercitare la virtù. bartolomeo da s. c., 4-3-4: sapere
mente fa peccato. francesco da barberino, ii-123: l'altrui fallire
dinanzi agli uomeni, per essere veduti da loro. s. girolamo volgar.,
ma solo lui grasia ne faite, da cui solo onni bono e fór cui nullo
allora, / « che quante grazie volse da me, fei ». fiore,
ufficio più grato / non si fa da parenti alla lor prole. abba, 1-120
; stimare, apprezzare. bartolomeo da s. c., 322: non
hollo conosciuto sempre persona d'onore e da fame conto. g. bentivoglio,
tuo gusto. banti, 8-152: da principio le fu duro scopare e dare
vizio. rugieri d'amici o giacomo da lentini, 408: non mi tegno
ridere, come per fare una bravata da smargiasso. era un riso violento, sensuale
om tanta guisa noia, / s'io da lei gioia -avesse / in vista od
aretino, 8-49: i proverbi non sono da farsene beffe. galileo, 3-4-173:
; servirsene per usi e scopi diversi da quelli conformi alla loro natura. -
come vertute in petra preziosa: / che da la stella valor no'i discende,
; in quella stessa guisa / tempestato da l'armi enea la nube / so-
, rendere (ed è sempre seguito da uno o più aggettivi o sostantivi in
). mazzeo di ricco o rosso da messina, 432: lo grande valore
cammelli, 151: un parlar da far dolce ogni veleno. ariosto, 39-71
impossibile. -col compì, predicativo formato da un participio passato o da un participio
predicativo formato da un participio passato o da un participio presente (e in questa
di farsi sua fattura. s. caterina da siena, 37: l'uomo è
che vi siate fatto gagliardo e forte. da porto, 1-159: per molte piogge
-il compì, predicativo può essere sostituito da un compì, (o anche da un
da un compì, (o anche da un avverbio) di qualità, di
, 40-ii- 44: contano miracoloni da fare in estasi chi li credesse da
da fare in estasi chi li credesse da vero anche sol per metà. carducci,
al pian fan rivoli. s. caterina da siena, i-19: o fratello carissimo
e fa figura di borgo, mutando nome da sito a sito. foscolo, sep
3-174: facevano il santo nelle cose da poco, sugli omicidi o sui furti
sia buono sia cattivo). giacomo da lentini, 39: gioi complita, -norita
, sensa el contrario doppio? bartolomeo da s. c., 3-1-13: quando
i-5: egli sarà sempre un nome da fare epoca nella storia del disegno. pananti
i pezzi di colore, i piattelli da stemperare, i pennelli, la
[del beccaro] nel resto è commoda da farsi de gli amici. baldinucci,
. sana e valida, / e mercanzia da farci sopra bene. pananti, i-229
voi medesimo volete. s. caterina da siena, iv-81: quasi dica: a
rivoluzionario. -distribuire le carte da gioco (dopo averle mescolate).
cose che ci fanno bisogno di avere da napoli. bilenchi, 356: non
. -anche al figur. francesco da barberino, 168: io son quell'orsa
veggendoci non ci faccia luogo. andrea da barberino, 1-69: tutta la gente
. cicognani, 1-223: a farsi posto da sé nel mondo come si fa?
giro alla piazza, sedile già preso da tre altri vecchietti che subito si strinsero
7-79: ciò che distingue un trattato antico da uno moderno, è la parte che
sua membra spirituali per lunga distanzia lontane da sé. ariosto, 1-20: quanto fia
a fare il loro latino. girolamo da empoli, i-21: così di mano
in mezzo ai suoi studii fu sorpreso da questa voga e volle anche lui scrivere un
buonaparte... faceva le prime armi da tenente- colonnello e comandante delle artiglierie.
per la febbre. ero in maremma da pochi mesi, ed era la prima
godendo e faccendo grassa vita. francesco da barberino, 173: né faccia
ma facìa vita de cane; / né da sera né da mane / carne in
cane; / né da sera né da mane / carne in casa comparòne. grazzini
. fagiuoli, 3-2-152: fa una vita da cani il poveraccio. manzoni, pr
. - anche al figur. francesco da barberino, ii-256: face l'avaro ogni
perché e'fu fin quando gli avea da spendere) / con questo tessitor assai,
tasso, n-ii-368: lo spenditore avrà compro da mangiare e 'l cameriero avrà fatto il
: l'ufficio... dei servitori da stalla consiste in questo: curar la
barilli, 5-1: non c'era tempo da perdere. avevo ancora molte cose da
da perdere. avevo ancora molte cose da sbrigare in città. mancavo d'un
le formalità d'imbarco, le valige da fare - e i conti da pagare.
le valige da fare - e i conti da pagare. borgese, 1-179: si
in fila. 49. seguito da un agg., da un sost.
49. seguito da un agg., da un sost. o da un verbo
agg., da un sost. o da un verbo sostant.: ottenere un
, i-418: siano potate sempre le viti da una mano, e questa non sia
iii-2-1052: dice che questo è il mezzo da tentare, ora che il male fa
ogni loro ragionamento con proporre le misure da cui eglino sperano la pubblica felicità.
pur li piaccia e li porti. bartolomeo da s. c., 19
mura, cinte dal fiume di volturno da una delle parti: ma la carestia del
e grandezza... facea che ancor da chi mai più veduta non l'avesse
d'un altr'uomo 'nnamorata. bartolomeo da s. c., 29-2-8:
., 29-2-8: simonide, addomandato da uno come e'potesse fare ch'e'
in terra getti. s. caterina da siena, v-270: quando ti senti
conseguire un determinato risultato. giacomo da lentini, 33: sovente mi doglio e
: se non fosse ch'è più da laudare / queipom che sa sua voglia coverire
, vii-734: io che sono lontanissima da questi amori, ho piacere qualche volta
senza de'musici. serao, i-1058: da quella sera non trovò più sonno;
assomigliare, vagamente, a un uccello da preda. -con valore semplicemente perifrastico
153: se lui avesse voluto cosa disonesta da la moglie, non sarebbe venuto lì
li fusse piaciuto, levandoliela la nocte da lato. g. m. cecchi,
381: in somma la non è roba da poveri, / perché la sa far
ch'amore si faze sentire / dentro da cor signorezar la zente, / molto
che se 'l vedessen vesibelemente. francesco da barberino, i-79: molti si fenno,
, costumi insegnare, / e l'ovre da pregiare / per ch'a lor donn
nieri, 344: si fa voler bene da tutti. de roberto, 75:
formato dall'infinito preceduto dalla prep. da o a, oppure dalla cong.
intento. -in costruzione ellittica. niente da fare: non c'è rimedio.
che l'uno e l'altro non sia da fare. marco polo volgar.,
, 19-57: quivi margutte si dava da fare, / dicendo: -l'arte mia
a capire il buon vecchio / tanto da far ci va. settembrini, iv-172:
se desse su una terrazza. niente da fare. pavese, 5-61: quella sera
. pasticciai intorno al motore - niente da fare, non avevo bobine di ricambio.
nemici, e all'istessa misura il da fare delli spagnuoli. manzoni, pr
; per il rimanente, abbiam visto che da fare gli avesse dato la raccolta de'
sempre a me, alla casa, al da fare che ci era, a questo
in certi punti stabiliti, per deliberare sul da farsi. bontempelli, 19-143: qualche
settimana fa dev'essere stato un bel da fare, per gli inservienti municipali,
pagano... non vogliono niente da nessuno... pagano in contanti.
degli ignoranti c'è sempre qualche cosa da imparare. nievo, 1-390: come fai
lasciare il paese, i beni ereditati da poco, portarsi dietro un figlio, e
-con uso impers. s. caterina da siena, iii-210: e se non facesse
, 1-71: faceva per avviarsi alla camera da letto; ma il povero gregorio la
posizione (ed è ordinariamente seguito da avverbi o preposizioni che ne determinano il
marino, 2-33: quanto adon più da presso al foco fassi, / più la
sento / incominciar ciascheduno a difendersi / da l'entrar prima. pananti, i-117
fischio leggero e mesto; un fischio da cacciatore. pavese, 6-20: le
sgrossati a falcetto; spalle quadrate, viso da pipa. d'annunzio, iii-2-289:
la sua natura. si era fatto da sé, e ne era fiero.
molti filosofanti, che ciò che s'adopera da mortali sia degli iddii immortali disposizione e
gemito, suoni rotti in cadenza come da brevi singulti si diffondevano per la chiesa
b. davanzali, h-221: arbori da frutte non vi fanno. allegri,
. alighieri, 117: altri serpenti / da natura contenti / di fare per lor
: pervenire, arrivare. guido da pisa, 2-94: se tu se'così
, come tu ti tieni, dismonta da cavallo e facciamo insieme tu ed io
impers. (e quasi sempre accompagnato da un compì, di termine).
cerca il pagan tenere a bada / lungi da sé, né di accostarsi ha caro
volevo domandarti se c'è qualche villetta da affittare... una casetta che
cosa, uno strumento). francesco da barberino, ii-125: orni la mente ogni
avvampi il sole, / quando su'campi da la falce mesti / la polverosa estate
-avere relazione con un argomento. francesco da barberino, 4: tu mi tieni /
; esercitarsi, allenarsi. bartolomeo da s. c., 2-1-8: colui
avuto la peggio. 58. trasformarsi da una forma o sostanza in un'altra
o sostanza in un'altra; passare da un modo di essere a un altro
, 31: l'isola del faro, da strabone pur e da tutti gli altri
del faro, da strabone pur e da tutti gli altri antichi per isola nominata,
mio fianco e petto. -seguito da un compì, predicativo formato da un
-seguito da un compì, predicativo formato da un agg., indica che il soggetto
anno, ecc.). guido da pisa, 2-48: fatto giorno, enea
-o amor mio, / ora si fa da doversi levare. storia di fra michele
che per la via trovavamo, facevamo da mangiare. d. bartoli, 40-ii-140:
vististi lo 'ntaiuto, / bella, da quello jomo so'feruto. mostacci, 150
ben che un tempo fa prete bricchino / da chierico chiamarmi ognun potea. mazzini,
: un velo di verde intenerirà domattina da questi alberi, poco fa quando è sopraggiunta
intorno al fuoco raccoltisi, preso prima da ciascun di loro un buon caldo, essi
una prep. - fare o farla da (seguito da un sost. o agg
- fare o farla da (seguito da un sost. o agg.):
il giovane, 9-53: troppo il far da cozzon con simil bestie / m'è
che giuntan questo e quel, col far da santo. dotti, iii-247: api
e le querele; / ché ci faran da segretari i fiori. menzini, 5-6
. menzini, 5-6: un tempo fea da ermafrodito. batacchi, 3-17: il
batacchi, 3-17: il re faceva da gnorri e da citrullo, / e
3-17: il re faceva da gnorri e da citrullo, / e il trattenea e
ha veduto, come dico, far da padrone. nievo, 1-229: in fondo
solenne gabbata; ma credetti di farla da furbo. pea, 8-59: alla parete
detto, c'è un rotone che fa da finestra. ungaretti, ii-45: colla
occhi caduti in oblio, / farò da guida alla felicità. pavese, 4-10
raggiunto nuotando il quotidiano scoglio che faceva da boa. -sostenere una parte (
praticar commedianti, e anche di far da zanni. i. neri, 4-68
. inver non avea pari a far da donna. pananti, i-42: guardate
, i-42: guardate chi vuol far da principessa / con quella voce d'una canna
canna fessa! -cominciare un'azione da un dato punto di partenza; rifarsi
ci so mettere mano e non so da quale mi faccia. giamboni, 188:
mi faccia. giamboni, 188: fassi da te, perché sa che se'fondamento
il diavolo... si fece da una brigata di giovani che cavalcavano insieme
levan tempo. questi elesse: e farsi da druso per fresca ira. lambruschini,
discorsi, narrazioni, descrizioni, incominciando da un punto determinato. guidotto da
da un punto determinato. guidotto da bologna, 1-35: si può il fatto
, conv., iii-11-1: faccendomi dunque da la prima parte, che proemio di
e avendo udito... quanto da lungi fatto si fosse e con che parole
naiaisel. -fare di (seguito da un sost. o agg.):
e padri ma con alterigia e parole da signori. pulci, 16-67: volto rinaldo
, ricavarne un vantaggio. bartolomeo da s. c., 54: s'
plastice, cioè del fare di terra, da cui pare che il far di pietra
con uno uomo il quale si difenderebbe da cento. g. m. cecchi,
: se per sorte / tu l'avessi da far con quel mezzano, / con
quel mezzano, / con cui l'ho da far io, allora, allora /
, 12-i-142: terra, che tanto ha da far con questa che si litiga,
niente colla fame, / che fa da vero, pur ch'ella ci arrivi.
un gioiello, e non aveva nulla da fare con le donne che aveva veduto e
richiedesi qui, dove non sempre s'ha da fare con materie morte, non mai
interessare. marcello, 54: tornando da capo, [il virtuoso] cambierà
n. 12. -a fare tempo da: incominciando da. rigatini [in
. -a fare tempo da: incominciando da. rigatini [in tommaseo-rigutini, 2556
. usano la maniera * a far tempo da ', come: * i
figliuola della giustizia, sia veduta almeno da me madre della giustizia, e che succedano
fa niente. vittorini, 3-46: da muso-di-fumo giunge un altro scricchiolio dello sgabello
-fare alto e basso: comportarsi da padrone assoluto, comandare dispoticamente (cfr
: avrebbe voluto l'abate che primasso da se stesso si fosse partito, per ciò
bisogno alla vita, mi dona. bartolomeo da s. c., 43:
, e io non sono in istato da buttar via quattrini. -ant.
addirittura contro. -fare da marta e da maddalena: dover pensare
contro. -fare da marta e da maddalena: dover pensare a tutto,
desse una mano; ho dovuto far da marta e maddalena. -
fare d'arme: combattere. francesco da barberino, 93: lungo tempo messere
e assai feciono d'arme. -fare da sé, da solo: agire indipendentemente;
d'arme. -fare da sé, da solo: agire indipendentemente; non ricorrere
mai di persona; / e far da voi. pascoli, 1445: ti sia
dèi gli amici, quando puoi fare da te. serra, i-318: pensiamo
il lavoro di quei pochi che fanno da sé, secondo il loro tipo personale;
che cosa? ». di far da sola? ». -fare del
-fare fuori, farsi fuori: desistere da un proposito, abbandonare un'iniziativa,
, 2-222: tre di loro furono fulminati da una scarica di fucilate: il quarto
prese in mano invece un vecchio vaso da fiori, che io avevo sempre tenuto:
ii-10-84: non dirmi che ti fa male da per tutto. ciò non deve essere
e madonna adalitta. s. caterina da siena, i-256: per amore della
bella soave e pura, già fuori da un pezzo, gridavano sotto la sua
cavaliere di dargli grande soldo? bartolomeo da s. c., 2-2-4:
-trarre profitto, avvantaggiarsi. bartolomeo da s. c., 11-10-12: tanta
continuamente fare'prò, se quelle sole da mia garzonezza fino all'ultima vecchiezza,
: la fava, secondo palladio, è da sarchiare, quando è grande quattro dita
una connotazione di biasimo). andrea da barberino, 1-71: quando carlo vidde tur-
non ce la fo più a nulla, da un po'a questa parte. c
fate certo. giusti, ii-487: da qui innazi, guà, se seguiti a
, 425: ricomprati tutti i beni da tutti i monaci, l'avremmo fatta in
ho avuto una lezione una volta e da allora tengo gli occhi bene aperti.
aridità, a una solitudine talmente desolante da trascorrere delle notti intere a domandarsi perché
netta, pulita: cavarsela, liberarsi da un impiccio; sottrarsi alle conseguenze d'una
, ii-79: basta, io credo che da principio, a farla grassa, saremo
, 318: fu una burla proprio da vero artista che biroldo fece a giovannin di
quattro, in cento: darsi straordinariamente da fare. abba, 1-56: bixio
. abba, 1-56: bixio compariva da ogni parte, come si fosse fatto
vuoi che io voglia, ho già da più giorni disiderato, e dubitava d'aprirti
portarmi nel letto. l'aveva capita da un pezzo e sapeva giocarci. anche
nostra lucerna. carducci, ii-10-13: da quante notti non fo altro che lavorare,
/ sa tuttavia la ricca resistenza / da tramutarsi in nostri aliti e in sillabe /
e in sillabe / d'oro, da non poterne più far senza. moravia,
, / poi che l'ali non ha da gir là suso. d'azeglio,
fronte né in capo. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
-computo, calcolo. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
adesso / ricompie forse negligenza e indugio / da voi per tepidezza in ben far messo
esecuzione dei buoni propositi. paolo da certaldo, 17: non ti raccogliere sotto
di tentar lor fortuna, ma non trovarono da quella parte così buon fare,
, tutte si volsero con un fare da schiaffi al disgraziato ballerino facendogli riverenze e
riverenze e congratulandosi della grazia mirabile acquistata da poco nel menar a tondo la furlana.
, rafaello, michel angelo, georgio da castel franco: nientedimeno, tutti son tra
. milizia, iii-112: una stampa ha da esprimere il disegno, il carattere,
ecc.); punto di passaggio da un'ora all'altra, da una stagione
di passaggio da un'ora all'altra, da una stagione all'altra. m
. = voce dotta, derivata da una lettura inesatta del lat. paréàs
consacrato a esculapio), deriv. da trapela * guancia, gota, ganascia '
in francia! caro, 4-213: da gli omeri le pende una faretra, /
animali assunti a simboli. francesco da barberino, iii-410: diedi al cavallo in
d'arme, usare alcuna saetta tolta da la faretra d'ovidio; la qual vada
, dal gr. qjapérpa deriv. da cpépto 'porto '. cfr. isidoro
saettar le fiere, / e a colpir da vicino e da lontano / succinte in
/ e a colpir da vicino e da lontano / succinte in gonna e faretrate arciere
sapeva che si fare, e consegnata da quel faretrato fanciullo s'aristiò a chiamare el
, 237: la faretrata dea / da la cima del cielo / con saette
, ii-326: quanti furie faretrate / da le sponde / de l'eusin portano incendi
. 2. per metonimia. abitato da gente guerriera (che porta abitualmente la
dotta, lat. pharetratus, deriv. da pharetra 'faretra '. farfalla
inferiore è talvolta provvisto di una papilla da cui esce la seta, che è prodotta
cui esce la seta, che è prodotta da ghiandole salivari modificate; l'adulto ha
rovina loro, come la farfalla tratta da la vaghezza del lume corre volando a
fronte tatuata / d'un principe, da un orafo papuaso. i...
nel libro de'farfalloni registrati e copiati da un dottor barbagianni, che essendo una
, aveva messa tutta la testa, fin da quando era piccina, ad imparare,
3. figur. ciò che si sviluppa da una realtà informe, rivelando che in
girar la farfalla di carta sospesavi dentro da un filo. ojetti, i-278: e
, semplicemente, farfalla): cravattina da annodarsi in modo che si disponga orizzontalmente
... all'europea apparivano come sostituiti da altre persone, la loro bellezza era
intorno a un asse centrale in modo da regolare l'afflusso di fluidi nei condotti
far opera vana e inconcludente; comportarsi da persona leggera e sciocca. della
farfalle per la testa non ne aveva da un pezzo. -cercare le farfalle
. -re di farfalle: re da burla. pulci, 10-59: rinaldo
alie. boiardo, 3-9-4: non potea da tal vista levarsi: / quanto più
vi cominciarono a tessere due bozzoli, da ciascuno de'quali il giorno quattordici di
farfalletta: disposto, atteggiato in modo da assomigliare a una farfalla. banti,
quel bozzolo che non isfarfalierà, o da cui verrà una farfalluzza fradicia e stenta
a svolazzare per tutto il cielo insudiciato da quel fumo. -grosso sputo catarroso.
fine si stamperà un boccaccio a firenze, da quello originale, e allora il mondo
più ben fatte. suo fratello, da buon farfallone, si abbruciò le ali
farfallone svolazzava; così chiamatolo una volta da parte lo riprese dicendogli: « figliuol
: « farfalla è termine che risulta da complessi incroci di parole. il primo
(delle ciglia e delle ali), da cui nasce un tipo * papilla.
* papilla. il secondo passo è dato da falena (gr. phdlaina) che
* coda di cavallo '), da cui nasce un tipo * farfàla ».
a tutti. = deriv. da farfalla. farfallatura, sf.
. [farfalléggio). passare rapidamente da un luogo all'altro, svolazzare.
di cartone. = deriv. da farfalla. farfallésco, agg. (
chiari, farfalleschi, gli sembravano più da modista che da pittore. farfallésimo,
, gli sembravano più da modista che da pittore. farfallésimo, sm. letter
di non disporre ornai d'altra fonte da cui poter attingere i quattrini tanto necessari
destino di cavalcatore. = deriv. da farfalla. farfallino1, agg. che
rassomigliano una farfalla. = deriv. da farfalla, sull'esempio di bovino, pecorino
. il maschio della farfalla del baco da seta. la tignola del grano.
non adirarmene. = deriv. da farfallone. farfalloneggiaménto, sm.
che, fosse vero il farfalloneggiaménto riferito da gli istorici, non discreti, ragionevoli
romani]. = deriv. da farfalloneggiare. farfalle » neggiante (part
mi piace. = deriv. da farfallone. farfalloneggiato (part.
atto bizzarro. dossi, 60: da parte mia, m'abbandonavo a una èstasi
maiuscole farfallonerie. = deriv. da farfallone. farfalle » nésco, agg
farfallonesco racconto. = deriv. da farfallone. farfalle » nico,
farfaioniche idee poterono pure scorgere etiamdio molto da lontano. = deriv. da
da lontano. = deriv. da farfallone. farfallonière (farfallonièro),
falloniere. = deriv. da farfallone. farfaluga, sf.
su le farfalughe delle croniche? = da un incrocio di fanfaluca con farfalla.
scapi rossicci, fistolosi, eretti, coperti da scaglie submembranacee, foglie, tutte radicali
o (più spesso) coperte inferiormente da una densa peluria cotonosa, fiori gialli
crescenzi volgar., 2-26: è da sapere che quella [terra] è
delle isole. = deriv. da fàrfara. farfarèlla1, sf.
pianta. domenichi, 2-72: guardalo da carne e vino, e dagli lat-
attestato fàrfara, deriv. per assimilazione da fórfora. farfarèllo, sm. letter
ei fugge più che di fretta lungi da me alla prima idea d'impegno.
e per me, ch'ero stato fin da principio un farfarello antiaccademico, quella non
= dal nome di uno dei diavoli posti da dante a guardia dei barattieri: «
palustre). = deriv. da un incrocio di fàrfara con farfugio.
. pacchiata 'polenta ', deriv. da farchia 1 veccia ', che postula
de lo bono farfione. = da un anteriore farfeione, che postula un lat
* far ferió -ónis (da farfèrum: v. farfara).
tanti preamboli. = deriv. da farfocchiare. farfòglio, sm.
che mettesse mano alla borsa, e comprar da cena. = deriv. da un
comprar da cena. = deriv. da un incrocio di farabutto con imbroglio.
= dal lat. farfugium (deriv. da farfàrum): v. farfara.
fuoco. 4. darsi gran da fare, ma senza ottenere grandi risultati
una divina farfugliata. = deriv. da farfugliare. farfugliato (part. pass
i-648: qualche bestemmia giunse, farfugliata da coloro che erano mezzo svegli; ma la
. -anche: chi si dà gran da fare, ma disordinatamente e senza grandi
due paesi. = deriv. da farfugliare. fargna, v.
gomito, e infarinato come un fantasma da teatro reggeva il sacco ad un uomo
-farina di legno: polvere finissima ottenuta da legni teneri (ed è usata come esplosivo
crescenzi volgar., 2-17: è da considerare nei molti freddi e umidi campi
un diffuso profumo di paste e di farine da tavoletta mi faceva pensare a un favoloso
averla tenuta la notte in braccio, dicendo da se stesso: anco non l'hai
'e di 'terra miracolosa 'e da alcuni fra essi [naturalisti] è
farina: unirsi carnalmente. andrea da barberino, i-271: candidora andò a letto
non ebbe i comici per buona farina da comportar nella republica'sua. b.
o farina del suo sacco: venire da lui, essere opera o compito suo
non l'avesse se non per esser da lui chiamato a conseglio de la lastra
(666): don abbondio, pregato da lui di fissare il prezzo, si
il boccalini finì col credere e dire che da esso i principi avevano appreso i modi
operazioni d'usura sul denaro di là da venire, su la farina del diavolo insomma
per gnocchi. -non essere farina da cialde, da far ostie: non
-non essere farina da cialde, da far ostie: non essere privo di
né l'un né l'altro è farina da cialde. zena, 83: la linda
83: la linda non era farina da far ostie... e la lingua
l'uomo che abbia la mente occupata da malvagi pensieri, o l'animo turbato
malvagi pensieri, o l'animo turbato da cattivi sentimenti, non sa trarre vantaggi
= lat. farina, deriv. da far farris 4 farro '. cfr.
simile all'ovolo. = deriv. da farina. farinàccio2, sm. affosso
detto è di sopra, è da scegliere il campo grasso, e 'l farinacciolo
grande frutto. = deriv. da farinaccio. farinàceo, agg. che
campailla, 4-129: così, qualor da grave pondo oppressa / nel torchio vien
= voce dotta, lat. farinàceus, da farina 4 farina '. farinàio
la farina. = deriv. da farina. farinaiòla (letter. far
di cuocerle. = deriv. da farina. farinaiòlo (letter. farinaiuòlo'
il prezzo! = deriv. da farina. farinaro (ant. farinèro
al santo monte l'avere farinero da bene. beccaria, ii-755: spese ed
di frumento. = deriv. da farina. farinata, sf.
di ranocchi / son buon per farinata da volatiche. roberti, x-181: a
dei poppanti. = deriv. da farina. farinèlla1, sf. semolino
e abbandonate. = deriv. da farina: cfr. farinello3.
cruschello. = deriv. da farina. farinèllo2, sm. ant
mina; / una zazzera avea da farinello, / senz'elmo in testa e
, che tal è cotesto signor quincio, da noi sentito, e pretendon di
far resistenza? = deriv. da farina. farinèllo3, sm.
dagli uccelli. = deriv. da farina: cfr. farinèlla2.
farinévole, agg. ant. costituito da farina, da sostanza farinosa.
ant. costituito da farina, da sostanza farinosa. bracciolini, 1-20-61
un ferro tagliente incisa e sciolta, / da lui disgombra il farinevol pondo,
al fondo. = deriv. da farina. faringale, agg.
.). = deriv. da faringe-, cfr. ingl. pharyngal (
lingue semitiche. = deriv. da faringale. faringe, sf.
manifesta con un generale arrossamento accompagnato da piccoli rigonfiamenti grigio-rosei, bruciore in gola
rimanere a casa. = deriv. da faringe, col suff. medico -ite-,
lat. scient. pharyngobranchii, comp. da cpdpoy ^ -uyyo? '
cranio viscerale. = comp. da faringe e branchiale (v.);
= voce dotta, comp. da faringe e dal gr. toexpeta
o faringopalatino. = comp. da faringale] e palatino (v.)
« = voce dotta, comp. da faringe e dal tema del gr.
, dal gr. cpapuyyotoiiia, comp. da cpdc- ouy£ -uyyo? e top
e topó? 'che taglia ', da téfxvetv 'tagliare '. farinièra
un molino. = deriv. da farina. farinóso, agg.
/ la sua grana [del tabacco da fiuto], / non sottilissima, /
alle guance. = deriv. da farina; cfr. fr. farincux (
proprio dei farisei; che è composto da farisei. paleotti, l-n-469:
fiume d'italia: « c'è da una parte un famoso sepolcro farisaico, imbiancato
pharisaicus, dal gr. cpaptoaixóc, da cpapiacùo? 'fariseo'; cfr. fr.
si proponeva di tener lontana la legge da ogni influsso straniero: caratterizzato da un
legge da ogni influsso straniero: caratterizzato da un eccessivo formalismo giuridico, fu condannato
un eccessivo formalismo giuridico, fu condannato da gesù e dal cristianesimo primitivo.
sordido e guardingo. = deriv. da fariseo (con influsso del gr. q>aptca
: maestro, noi vogliamo alcun segno da te vedere. e gesù rispose,
quel viso / di fariseo che ti tirò da parte? / -tu l'osservasti
datogli dagli altri, ma scandolo ricevuto da loro medesimi, cioè scandolo di farisei
scandolo di farisei, e che nasce da malizia, e non da scandolo di
e che nasce da malizia, e non da scandolo di deboli e scrupolosi, che
di deboli e scrupolosi, che viene da semplicità e ignoranza. marino, i-22
vi son d'intorno, e son da cinque o sei. manzoni, pr.
medici farmacari. = deriv. da farmaco. farmacèutica, sf.
a roma). = deriv. da farmaceutico (v.).
le mani. la prima fu detta da i greci dietica; la seconda farmaceutica,
pesi farmaceutici d'italia sono ben diversi da quei di francia e di nome e
a questi pericolosi rimedi chirurgici, è da avvertire il pericolo medesimo in un altro
trattandosi di un ergastolano politico, reduce da una pas- seggiatina di piacere a sapri
i medicinali e le materie o i composti da vendere in farmacia. ojetti, i-208
automobilistica o farmaceutica e deve essere organizzata da competenti. -sm. disus.
pap [aaxeotixó (;, deriv. da cpap (i. axeòco '
criteri e proporzioni scientificamente sperimentate e regolate da norme particolari della farmacopea e del diritto
carte. de roberto, 429: da quel giorno don blasco prese l'abitudine
, una biblioteca, mazzi di carte da gioco,... una chitarra,
chitarra, una farmacia e una macchina da proiezione. -figur. iron.
si studiano le opere letterarie con metodi da farmacista. e. cecchi, 9-185
bilancia del farmacista. = deriv. da farmacia: è un neologismo del settecento
la farmacia. = deriv. da farmacista. farmacite, sf.
fabbricati, onde si narra che sigelgaita da salerno facesse venire i veleni per attossicare
= voce dotta, comp. da farmaco e botanica (v.).
= voce dotta, comp. da farmaco e chimica (v.).
= voce dotta, comp. da farmaco e citologia (v.).
= voce dotta, comp. da farmaco e dal gr. 8idxoo [i
= voce dotta, comp. da farmaco e dal gr. 8uvocp. i
è diviso. = deriv. da farmacodinamia. farmacoemporìa, sf.
= voce dotta, comp. da farmaco e dal gr. èpjropta '
. = voce dotta, comp. da farmaco e dal gr. èpyocoia 4
. = voce dotta, comp. da farmaco e fisica (v.).
. = voce dotta, comp. da farmaco e genetica (v.).
. = voce dotta, comp. da farmaco e geografia (v.).
. = voce dotta, comp. da farmaco e dal gr. yvwoi?
questi producono sull'organismo e le leggi da cui tali azioni sono regolate.
abba stanza messi in valore da vecchi studiosi. c. e. gadda
. = voce dotta, comp. da farmaco e dal gr. xóyoi;
. = voce dotta, comp. da farmaco e morfologia (v.).
. = voce dotta, comp. da farmaco e patologia (v.).
rappresentare il cioccolatte d'una chicchera rovesciata da un pappagallo sopra a un tondo d'
confezione di medicamenti, di droghe '(da cpdpnaxov 4 medicamento 'e 7roiéco 4
le ricette, le quali, male intese da molti farma- copoli ignoranti, son cagione
que'tali quattrini, io sarò abbandonato da chirurghi, da medici, da farmacopoli
, io sarò abbandonato da chirurghi, da medici, da farmacopoli. d'alberti
sarò abbandonato da chirurghi, da medici, da farmacopoli. d'alberti, 370:
4 venditore di medicamenti ', comp. da cpdcp- txaxov 4 medicamento 'e
la farmacopolerìa. = deriv. da farmacopola. farmacopolizzato, agg.
borboni. i fratelli di napoleone, da lui farmacopolizzati a re di napoli
ed espulsi. = deriv. da farmacopola (come part. pass, di
= voce dotta, comp. da farmaco e terapia (v.).
= voce dotta, comp. da farmaco e zoologia (v.).
= voce dotta, deriv. da farnes [iana] (una specie di
dunque sperare, o sventurato, da quella farneticante agave, che per rabbioso
e sarai sano -non avrebbe egli ragione da credermi farneticante di peggior febbre? come dunque
proposito, cotale accidente si chiama propiamente da noi fiorentini 4 farneticare '; e
volta al cervello. non ti accorgi da te che farnetichi? d'annunzio,
: il tribuno smaniava, farneticava, vedeva da per tutto traditori. pirandello, 7-588
ha in questo mal farneticato, / da poi che fu da i medici sfidato.
farneticato, / da poi che fu da i medici sfidato. aretino, ii-13:
pazo se n'andava per le strade farneticando da se medesimo. varchi, v-38:
dice alcuna cosa sciocca o biasimevole o da non dovergli, per dappocaggine e tardità
la farneticherà egli stesso. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
deledda, iii-955: si lasciava travolgere da una suggestione malefica che lo spingeva a
il suo coraggio. = deriv. da farneticoz. farneticazione, sf. raro
delle dita. = deriv. da farneticare. farnètico1 (anche femetico
, 1-229: gerasto mio marito, da che è intrato in questo farnetico d'amore
ii-159: il che si attribuì generalmente da tutti all'avarizia di giustiniano...
foglio di carta. = deverb. da farneticare. farnètico2, agg. (
d'un pazzo farnetico. s. caterina da siena, iii-248: tu diventi farnetica
farnetico dalla sofferenza, col cuore soffocato da uno sdegno tremendo, cogli occhi offuscati
ciurmadori. 2. che nasce da un animo in preda al delirio;
farnetica gelosia. bettinelli, 1-ii-87: da quel tempo invase l'italia quel gusto
tutto fametiza. = deriv. da frenetizzare. farnéto, sm.
dotta, lat. mediev. farnètum, da farnus * fras sino '
dotta, lat. mediev. farnètum, da farnus * frassino '. fàrnia
caduche, del gruppo delle roveri, alto da 20 a 40 m, con
raccolta, la corteccia bruna è incisa da placche; le foglie hanno picciuolo
in sommità una forte sorgente luminosa visibile da lontano (e serve di solito a
davanzati, i-n: il faro, da tolomeo filadelfo edificato sopra quattro basi di
di vetro, con l'arte di sostrato da gnido architetto, mosse, per la
maravigliose, qual fu il propileo fabricato da pericle, il faro edificato da tolomeo.
fabricato da pericle, il faro edificato da tolomeo. marino, vii-527: vede
... sono simili ai fari da cui s'irradia di secolo in secolo una
luce argentea di un faro elettrico batteva da lontano e oscillava sulle case della città,
serve a illuminare a distanza la strada da percorrere. — fari abbaglianti: v
grecia. ser giovanni, ii-238: partito da brindesi, giunse dirimpetto a messina;
luogo in questo faro,... da la banda di sicilia. g.
dell'ignoranza, quando non sia spento da una ragione corrotta. carducci, 1033:
già covo dell'ignoranza, oggi vivido faro da cui radia la luce del vittorioso pensiero
allo spiegare. = deriv. da farragine. farraginato (part.
ma anche farraginatóre. = deriv. da farraginare. farràgine (farraggine)
appellazione, dice festo, quello che da più semi, per cagione di pascolo,
sono a proposito degli orti. quella che da per sé facci degli olmi,
* mangime misto 'per il bestiame) da far -farris * farro farraginìo, sm
di moda. = deriv. da farraginare. farraginóso (faragginóso)
tutte le foglie. = deriv. da farragine. farrago, sf. bot
voce dotta, lat. farrago -ìnis, da far farris 'farro '. per
, n. plur., deriv. da farreum, da far farris 1 farro
plur., deriv. da farreum, da far farris 1 farro '.
. firenzuola, 375: sottratto da chi quattrini,... da chi
sottratto da chi quattrini,... da chi farro,...
caro, 2-225: era già da vicino, il giorno orribile, / in
zea verna, vel triticum wirtembergicum ', da noi detta * orzo di germania '
4 miserere '. / e con stili da farsa e da commedia / e gighe
. / e con stili da farsa e da commedia / e gighe e sarabande alla
farsa sconcia, andare così parata, da personcina per bene, da signorina che s'
parata, da personcina per bene, da signorina che s'illuda di far la
santo s'era trasformata così in una farsetta da carnevale. -spreg. farsàccia
detto cavalierino. 2. farsa da materassi: sacco di tela che racchiude
in farsaioleria. = deriv. da farsaiolo. farsaiòlo, agg.
cose serie. = deriv. da farsa1. farsata, sf.
nella farsata. 3. coperta da letto. testi fiorentini, 258:
di corpo mezzano... sprizza da essi un'aura litigiosa, rozzamente farsesca
e barbieri. = deriv. da farsetto. farsétto (ant.
. cione, vii-772 (1-3): da po'ch'io foi ne la
suo lavoro, ond'ei rintoppi / da più vecchie giornèe farsetto o saio.
: s'avean così frappata l'armatura / da tutti i canti, che quasi in
1-338: quando il profumiere lavora, sta da garzone: in farsetto, sbracciato,
, 1-1-81: io te la conterò fin da principio, / acciò ti possa spogliar
253: ascoltala, / e vedi da principio, e ciò a causa / che
del formaggio. = deriv. da fascia. fascétta, sf. piccola
abbiamo, e che non s'ha da dire. quarantotti gambini, 6-13: quella
mani un mazzetto di lettere tenuto insieme da una fascetta. 3. busto
bella vita, stringe la fascetta in modo da scoppiare. cicognani, 3-122: avendo
la madre l'aiutavano a vestire l'abito da sposa. 4. anello metallico
. 5. plur. fasce da neve che si avvolgono intorno all'imboccatura
vende fascette. = deriv. da fascetta. fascettàrio, sm.
di riviste. = deriv. da fascetta. fascétto, sm.
lungo era una stanga, la quale da ogni capo del fascétto due gubiti di
. 2. fascinotto di legna da ardere. giannone, 265: non
nello stesso buco, legati al centro da tre punti orizzontali accostati. 6
fascettóne, sm. grossa sciarpa da avviluppare intorno al collo.
rivista, una fascia ricamata in oro da mia moglie, sarà appesa alla vostra
al fianco stringe / gemmata fascia che da un lato scende. a. verri,
foscolo, xiv-249: per metterti in salvo da qualunque equivoco avrà in mano una fascia
un giorno arrivò il babbo, vestito da soldato, di un panno grigio verde stinto
oro. fascie bianche e nere / paion da un canto ricordare un lutto. d'
polverosa, inchiodata lì, evidentemente, da parecchi mesi. -cordicella, funicella
per fare fasciature; benda. piero da siena, 3-41: d'una sua camicia
davanzali, i-393: fece apprestar fasce da stagnare il sangue dal detto mitico.
seguente forma. la fascia che ha da ritenere il medicamento sopra la ferità si farà
/ ho biastemato mille fiate. antonio da ferrara, ix-127: maledette le fasse e
le corvature de le rote intorno / da salda fascia d'or cerchiate foro. b
estremità orientale e occidentale, sono ingombrate da tante isolette. tasso, 13-i-868: mira
in distanza nere fasce di boschi, interrotti da spazi colti e ridenti: da presso
interrotti da spazi colti e ridenti: da presso flessuosi sentieretti biancheggiano fra la verdura
ripiani, naturali o artificiali, sostenuti da muri a secco, che formano come
veste il digradare delle fasce, gerbide da anni: una scalèa d'oro.
per terra una fascia di luce filtrata da un'interna porta a vetri. bernari,
sima, ravvivata tra gli alberi da fasce di pulviscolo dorato. -aureola
base; può essere liscia o segnata da modanature minori, oppure ornata di fregi
sono quadri di proporzione, con l'avere da piè la sua fascia soda, e
cintura che avvolge la terra, costituita da corpuscoli dotati di forte radioattività: la
/ che m'ebbe poco men fin da le fasce, / e 'l vostro ingegno
. baldi, i-28: noi portiam da le fasce il pianto e 'l riso.
è così semplice fanciulla / che uscita da le fascie, non apprenda / l'arte
. = lat. fascia, da fascis 'fascio \ cfr. isidoro,
comp. dall'imp. di fasciare e da coda (v.). fasciale
c. e. gadda, 11: da dietro le rocce sbucarono... un
ve- truzzi. = deriv. da fascia, col sufi, collettivo -ame.
comp. dall'imp. di fasciare e da piede (v.). fasciare
ferito e non lo potevi fasciare. folgore da san gimignano, vi-n-153 (19-11)
percosse e piaghe. s. bernardino da siena, 562: fa'che tu pigli
fa'che tu pigli esemplo, come da la donna al suo figliuolo. ella el
vesti. -assol. francesco da barberino, 184: nel fasciar che fai
ch'io dico, il corpo fascia / da lo bellico in giù di fiondi c'
, 2-43: le noci sono fasciate da una bucciolina. ariosto, 43-77:
il lume con la mano per difenderlo da un riscontro. moravia, ix-203: avevamo
, ricoprirsi; circondarsi. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
tuo in lato che tu sia fasciato o da fiume o da palude, in modo
tu sia fasciato o da fiume o da palude, in modo che tu non possa
in una villa, fu indotto a fasciarsi da bambino per fare il giuoco della balia
= lat. tardo fasciare, da fascia 'fascia '. fasciata
nova fasciata. = deriv. da fasciare. fasciato (part.
. coperto nel corpo poco più che da una tela nella quale è involto piuttosto
frasi su come non ci sia mai da fidarsi delle « teste fasciate » e delle
teste fasciate » e delle ragazze allevate da loro. 2. per estens
era aspro e malagevole, perocché venendo da biforco a beiforte presso alle due miglia
dal deserto inconsolabile del proprio agro come da un immenso mantello luttuoso. d'annunzio,
fasciata d'impalcature. -avvolto tutto intorno da una striscia colorata. bocchelli, 2-238
una [diligenza] più piccola, da alta montagna, di solida struttura e di
. 6. arald. coperto da una fascia (uno scudo, un'
fasciarlo e vestirlo. = deriv. da fasciare. fasciatura, sf.
dette loro danari, fece ordinare fasciature da legare ferite. mattio franzesi,
a trent'anni, il che nasce da una bestiale usanza di fasciatura di piedi
gittò ogni cosa in mare, invaso da un'impazienza irosa. soffici, v-2-737:
, vien torno torno serrato e assicurato da una fasciatura d'una spezie di canovaccio
governo, e come ben equilibrato edifizio regge da sé, senza avere bisogno di fasciature
marin. fascia. = deriv. da fasciare. fasciazióne, sf. bot
una fascia. = deriv. da fasciare. fascicolare, agg.
-foglie fascicolate: foglie che, portate da rami raccorciati, nascono da una sola gemma
, portate da rami raccorciati, nascono da una sola gemma disponendosi a ciuffi.
le carte. saba, 215: nasca da un amor mio un fascicolétto / di
2. raro. cravatta, fazzoletto da portare intorno al collo. panciatichi
o miste, con scopa o stipa, da avviare il fuoco, affinché facilmente s'
spendere. moravia, ix-22: andai da giovanni, che trovai nel suo seminterrato
= lat. fascina 'fascina ', da fascis 'fascio '. fascinàia,
un'altra accanto. = deriv. da fascina, col sufi, collettivo -ame.
tutto l'armento. = deriv. da fascinare1. fascinante (part.
per suscitarvi incendi. = deriv. da fascina. fascinare2, tr. {
gli occhi, quasi che sia fascinato da un'altra apparizione. savinio, 10-61:
= voce dotta, lat. fascinare, da fascinum 'maleficio'; cfr. fr.
o anche delle zone litoranee) costituita da fascine di rami verdi di salice sovrapposte
rami verdi di salice sovrapposte in numero da 3 a 5 e sistemate fra picchetti
; opera di consolidamento di terrapieni costituita da fascine pressate nel terreno. galileo
terreno. galileo, 4-1-168: da questa fascinata ricoperti, si potrà venir
pontemolle. targioni tozzetti, 11-1-282: da per se medesima [l'acqua]
rimuovere il popolo. = deriv. da fascinare1. fascinato (part.
, o nobili cittadini, che noi da molte fraudi circonvenuti e fascinati, a
della chiesa e di cristo, quelli fascinati da calvino o da altro simile ministro d'
di cristo, quelli fascinati da calvino o da altro simile ministro d'impietà. mascardi
. cattaneo, iii-3-302: [rinaldo da brescia] eloquente, fascinatore, pio
voce dotta, lat. fascinàtor -6ris, da fascinare 1 ammaliare '. fascinatila
adulatoria fascinatura. = deriv. da fascinare2. fascinazióne, sf. l'
, 242: né senza ragione da platone amor fu nominato fasci- nazione.
di una guida sconosciuta, o lasciarsi rapire da quel vento e buttarsi di traverso sotto
fisso la riga gialla, come preso da una fascinazione. = voce dotta
voce dotta, lat. fascinatili -ónis, da fascinare 4 ammaliare '. fàscino
più consentono ch'alcuni raggi trapassano da occhio a occhio. rosa, 181:
, tutto quel silenzio fascinoso era trafitto da uno sfavillìo acuto, incessante di innumerevoli
pratolini, 6-190: qualcosa di diverso da ciò che egli poteva immaginare: che
di elena. = deriv. da fascino. fàscio (dial.
per lo più legati insieme in modo da poter essere agevolmente trasportati a braccia.
raccolti e legati insieme. san bernardino da siena, 994: io ho una tela
p. ricci un fascio di lettere da presentare in suo nome a diversi eunuchi
subalterni che entravano con fasci di carte da firmare, si fermavano sulla soglia. pirandello
, 7-171: orsani, vedendogli trarre da una cartella di cuoio un fascio di
fascio dei giornali del mattino, già segnati da lui, come ogni giorno, con
] lo quale fie centosepte, e da quinde in suso, non ricevano per testeria
. bartoli, 4-5-80: otto lor navi da carico,... approdarono in
di colonne: composizione architettonica, costituita da un gruppo di quattro, sei o
binari: insieme di binari paralleli collegati da deviatori, sui quali stazionano oppure vengono
in piccolo vilume. cavalca, 16-2-341: da allora in qua, ch'io ci
e nei princìpi, quanto queste due da noi comparate. c. bini,
guicciardini, vii-128: però poi che da uno magistrato di pochi non si può sperare
questori, dittatori); era costituito da un fascio di verghe di legno di
azione rivoluzionaria: gruppi di agitazione organizzati da mussolini nel 1915 per propagandare e ottenere
luce, in un mezzo omogeneo, individuato da una sorgente praticamente puntiforme e da
individuato da una sorgente praticamente puntiforme e da almeno uno schermo opaco forato. -in
senso generico: insieme di raggi uscenti da una sorgente sia pure sensibilmente estesa,
sorgente sia pure sensibilmente estesa, limitati da un diaframma. -anche per estens.
elettronico, che, in un tubo da ripresa televisiva, compie l'analisi dell'immagine
. manzoni, 299: securi / da quella parte che all'italia è volta,
sarebbe riuscito a riprodurre quei suoni emessi da giovanni? -stringere, raccogliere, epilogare
un certo guazzabuglio, un fascellóne / da non separar più da ingegni umani.
un fascellóne / da non separar più da ingegni umani. = voce dotta
escretore, testicoli e ovario ramificati; da adulti vivono come parassiti nelle vie biliari
è ampio, a colonne, illuminato da grevi lampadari di lusso, ornato da
da grevi lampadari di lusso, ornato da grevi fascioni di stucco e da manifesti réclame
ornato da grevi fascioni di stucco e da manifesti réclame con diciture gigantesche e disegni
politico italiano, fondato nel 1919 da benito mussolini (1883- 1945),
vita, l'atteggiamento di pensiero che da esse trae origine. pratolini, 10-180
fra due mesi, con le elezioni fatte da un governo magari facta o da un
fatte da un governo magari facta o da un governo giolitti con cinque o sei
il signor gugliucci, che è qui da alcune settimane, veduto che persone del
avversari. pratolini, 10-378: c'era da giurare avrebbe avviato il discorso sulla politica
nei primi mesi del 1915, deriv. da fascio nel significato di * unione di
assumere atteggiamenti o modi di pensare da fascista. fascisticaménte, avv.
'fascistizzare \ = deriv. da fascista. fascistizzato (part.
operazione. = deriv. da fascistizzare (v.); la voce
e di canzoni, il quale neanco va da sé, ma va gravato da
da sé, ma va gravato da grossa fasciucheria di rime diverse.
, era un fa sciume da gettare sul lastrico, veramente.
, veramente. = deriv. da fascio, sul modello di sfasciume.
nella seconda fase. è diminuita, da ieri la difficoltà di respirazione. gozzano,
2-92: si sposta... da un luogo all'altro del fronte accerchiante,
un luogo all'altro del fronte accerchiante, da una fase all'altra della battaglia che
bonfadio, i-14: catullo mosso da strano capriccio poe tico con
: tutti i faservizi che avranno da servire alle porte, dovranno es
= comp. daltimp. di fare e da servizio (v.). fagianèlla
= voce dotta, comp. da fase e dal gr. péxpov * mi
= voce dotta, comp. da fase e dal gr. xponrfi 'cam
fascina di legna minuta. francesco da barberino, 14: lodo che si sforzi
, propiamente parlando, quelle fastella fatte da i contadini inordinatamente di ciò ch'ei
dovuto « arrangiarmi » con un telo da tenda buttato sur un fastello di paglia
, e una misera ed umida coperta da campo. -per simil. gruppo di
in una stessa stretta o malamente legate da una stessa corda. meditazione sopra
le gioie della mia sposa, ch'erano da me col diamante truffato al prencipe,
ciò che la avviluppa in modo tale da impedirle i movimenti. berni, 8-30
m'incresce, è ch'io muoio da vile, / legato avviluppato in un fastello
fievile a sì pesante fastello. vito da cortona volgar., xxi-746: certamente
, 18 (48): è da stame paziente, considerato ch'è suto volere
essere di sei piedi. s. bernardino da siena, 805: tu furi a
di non cattive edizioni. = da fasciteli #, doppio dimin. di fascio
sm. plur. stor. giorni liberi da obblighi religiosi, in cui era lecito
dea bona, e le varie dignità possedute da cesare, e le sue mogli,
i fasti della chiesa primitiva, fossero da principio andati sì errati nel loro credere
messo esercitare la giustizia ', deriv. da fas * permesso, concessione accordata
, provare disgusto, ripugnanza. bartolomeo da s. c., 24-2-7: d'
caso del barrès, non sarebbe poi da tacere che la fastidiente curiosità l'ha
scrivermi delle lettere. = deriv. da fastidire. fastidiézza, sf.
cristo, papa bonifazio... impetròe da foca imperadore quello tempio; e
i martiri. = deriv. da fastidio. fastìdio (ant.
, lasso! / studiarti a tórre da le languid'alme / la stanchezza e 'l
reazione di intolleranza e di ripulsa tale da costituire un pericolo per l'ordine, per
può chiamare cacaleria e non cavalleria; da che mel conviene pur dire. b
.. ricette che talvolta, ordinate da alcuni medici per boria,..
ferro. -senso di malessere causato da un odore sgradevole o troppo intenso.
sgradevole o troppo intenso. ricciardo da cortona, 59: il suo odore [
suo beneficio sono rimosse. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
al cessar di quella pauraccia, s'era da principio sentito tutto scarico, ma ben
, situazione dolorosa, pericolosa, difficile da risolvere o da superare; disgrazia,
, pericolosa, difficile da risolvere o da superare; disgrazia, guaio, serio
alberti, i-353: questo nostro omo da bene,... per corruttela
quel fastidio: surgonvi altercazioni, vedesi da lunge el tumulto, odonsi voci e
cristallo, o corallo, e da simile fregamento sentono essi parecchi piccoli
fastidio alla casa di giuda. paolo da certaldo, 341: l'ebbrezza è troppo
, 9-99: appresso a calen d'aprile da curar sono gli alvei, per modo
, iii-9-115: ho preso in fastidio da alcun tempo in qua i volumi, i
, e ci prefiggeremo scopi diversi da quelli che abbiamo avuto finora, non
lo ho potuto consolare. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
; cadere in disgrazia. bartolomeo da s. c., 5-1-15: quello
10 ve ne darò tanta [carne da mangiare] in fin a tanto che
infastidire; danneggiare, nuocere. bartolomeo da s. c., 11-8-5: usanza
, inasprirlo, esasperarlo. bartolomeo da s. c., 11-6-4: se
, disgusto *: forse deriv. da fastus -ùs 1 orgoglio, disdegno,
, iv-163: spero che non torceranno da altra banda le orecchie né gli sfaccendati con
. redi, 16-v-159: ci sarebbe da fare qualche dolce amorevole brevissima osservazione,
finezza e fastidiosaggine moderna. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
prima fastidiosaggine. = deriv. da fastidioso. fastidiosaménte, avv.
; sgradevolmente, spiacevolmente; in modo da suscitare noia, tedio; con lungaggine
aretino, iv-1-21: la vostra eccellenza ricerca da me qualche ciancia per fame ventaglio del
sostenere fastidiosamente nell'anima tua la ingiuria da colui. 5. ant.
fastidiosamente abbiendo il loro campo posto, da antigono furono vinti e perduto il campo
insistenza, petulanza, molestia. da porto, 1-89: mi rendo sicuro che
sperimentato l'aspro lor giogo, che da voi stessi domanderete la compagnia de'viniziani
stessi domanderete la compagnia de'viniziani, da cui non potrete star separati non meno
scrittore accreditato. = deriv. da fastidioso. fastidióso (ant.
torni la notte a casa. mariano da siena, 43: questo ho voluto dire
, 2-68: avrei molte altre cose da domandarvi, ma non voglio nella prima lettera
, gelosissimi, fastidiosissimi. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
e non usata abbondanza, appresso grande e da non potere sostenere fame, alla quale
incitata per fastidioso entramento non lascia uscire da sé li vivi ingegni, e non
tua libertà: tuo è il modo da cavarci di tanta fastidiosa servitù. castiglione
se fossero cose apportate fra noi da quei loro paesi. bartolini, ii-254:
: vengono col boccone in bocca destati da quel suono importuno e fastidioso che gli
che il vulgo ardisce / troppo accosto vibrar da la vii salma / fastidiosi effluvi a
3-69: erano ignudi, stimolati molto / da mosconi e da vespe ch'eran ivi
ignudi, stimolati molto / da mosconi e da vespe ch'eran ivi. / elle
mischiato di lagrime, ai lor piedi / da fastidiosi vermi era ricolto. maestro alberto
cuore. giov. cavalcanti, 128: da ogni lato della via vi è,
v-15: anche il temuto vero gli era da que'fastidiosi volentieri perdonato.
macao, sapendo quelle donne imbandir tavole da re e soddisfare ogni più fastidioso ghiotto.
8. delicato, fragile, difficile da far crescere, che richiede cure assidue
. 10. che è affetto da insistente prurito; irrequieto, smanioso.
il suo costume, voltandosi fastidioso ora da un lato ed ora dall'altro.
persona, lo stomaco). bartolomeo da s. c., 32-2-7: modo
intolleranza, nausea ', deriv. da fastidium (v. fastidio).
... [fu] fastidito da opera così lunga. ariosto, 23-136:
aspettative; dispiacere, rincrescere. da porto, 1-248: già principiava fastidire la
fastidio, sentir nausea': deriv. da fastidium (v. fastidio).
turbato nell'intimo, scontento; sollecitato da molteplici incombenze, assillato dagli impegni,
fa'pur ch'egli parta / fastidito da te, non di te mai. marino
un foglio allora giunto. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
si ritira, disgustato e stanco, da quell'ampiezza uniforme. [ediz.
il suo occhio si ritrae fastidito e stanco da quella ampiezza uniforme]. carducci,
fastidito degli affari, finiva per ricevere da questo e da quello confidenze e notizie
affari, finiva per ricevere da questo e da quello confidenze e notizie abbastanza gelose.
, si ritirò in subiaco 40 miglia da roma distante. botta, 5-483:
bandello, 1-15 (i-175): avendo da star bene a casa vostra cercaste beffarvi
non suscita interesse o entusiasmo; lasciato da parte, trascurato. equicola, 153
sì, mia la vita / or da lui fastidita. carducci, iii-11-34:
il ventre sanza dolore, e purgollo da ogni fastidiume, e anche con la sua
quel fastidiume. = deriv. da fastidio, col sufi, spreg. e
= voce dotta, deriv. da fastigio-, ma già nell'uso la
2. bot. che è caratterizzato da rami diretti verticalmente verso l'alto,
fastigi di tetti, parevano, attirate da questo alone, convergere, nere e aguzze
non valeva a regger l'inchiostro. da questo può ben supporsi quanto copiosa s'aduni
al suo fastigio, e non distratto da altre cure, potè dipingere meglio che mai
, di un edificio): deverb. da fastigdre * far terminare a punta
darsi pace. = deriv. da fastigio. fasto1, agg.
popolo con grande instanzia tutto dì richiedeva da alcuni pochi de'principali della città,
al pittoresco tradizionale quanto più sono lontane da tradizioni di questo genere. 2
che è fiorente, che è prodotto da una natura in rigoglio. fontanella,
abbagliato dal fasto, dalla luce, da tutta la vita lussureggiante che c'è
il fasto e l'alterezza nacque / da la beltà ch'a tutti gli occhi piacque
e in somma quello per appunto che da hazout in quelle sue efemeridi è stato
col suo mezzo (non si sapeva da qual padrone), era per lei un
andava ingannando. = deriv. da fastèllo, per analogia con pastòcchia, pastocchiata
l'elenco delle dovizie costituenti un patrimonio da sfidare i secoli e da attraversarli, s'
un patrimonio da sfidare i secoli e da attraversarli, s'era come placato,
opulenza, in cui fastosamente era morto, da grande, sontuoso. 2
si fa quasi niente;... da molti però, che il giusto valore
ordine regolare schierati. = deriv. da fasto2. fastosità, sf.
/ la dama fastosita principeggia, / e da signora fa la cortigiana. fastóso
, i-746: egli prendeva le mosse da qualche particolarità dell'uomo, la varia
altre vanissime superbie fossero ambiziosi di mostrare da sé allevato e donato qualche uomo utile al
che si concatenan co'i monti, da un torrente divisi, nievporto siede. spolverini
. / s'alza fastoso sì, che da lontano / con l'argenteo color si
, 225: la vallata che sale da palermo a s. cono riunisce in sé
in ogni opera di architettura andarono lontani da quella greca semplicità, per seguire una
erano messi inutili e fastosi; ma diretti da una norma comune e sapientemente posta,
.. sono i titoli con che da essi variamente si nomina il loro re.
ha fastosissima, accademica, talvolta fin da gazzetta. 6. gonfio di
si pentì d'aver lasciata la filosofia, da lui nella sua gioventù più florida,
amerei, quando io credesse essere amata da voi. guido delle colonne volgar.
: queste, ch'or fate, e da li antichi fòro / già dette ninfe
a'demoni, o a coloro a'quali da dio o da'demoni è concessa questa
d'annunzio, i-391: sorgi dunque da l'ombra e t'incammina / pe
2. ant. parca. guido da pisa, 1-213: quando questa regina altea
bontà. - anche iron. giacomo da lentini, 56: non mi parete femmina
. carducci, ii-8-190: tu passi da una febbre a una conversazione spiritosa e
conversazione spiritosa e interessante con una agilità da fata. -mani di fata,
= dal lat. fola -orum (da fatum * fato, destino '),
l'altro paladino. = deriv. da fatare. fatale (superi, fatalissimo
anco è fatale. tasso, 7-9-28: da pirra e dal consorte foro / le
l'ànno compiuta: gli spettatori, fin da principio sanno digià come, per forza
finire. -figur. che deriva necessariamente da determinate premesse fisiologiche, psicologiche, morali
minime come nelle massime, non deriva da preziosità, estetismo e altrettali. ma
, istintivo. alvaro, 14-39: da uomini maturi, tutto il travaglio erotico
al departir, gli atti soavi / torcer da me le mie fatali stelle. boccaccio
suol inalzar leggiera fronda / la qual da violenza in giù fu torta, / e
termini fatali non volesse la tempesta predetta da li versi fatali della sibilla provare,
libri fatali) era necessario placare per liberarsi da quella influenza. caro, 1-714:
nel fondar trovaro / quel che pria da giunon fu lor predetto / di barbaro destrier
, / spettacolo al supremo consistono / da natura, divina arte, apprestate,
. settembrini, 139: italia fu chiamata da prima