iii-7-306: il poeta italiano move ancora da quella poesia che effettuò un dei concetti
sa- rebbono effettuate prendendo i popoli ardire da vicini aiuti. bruno, 3-573:
effettuava in una mattina umida, alternata da pioggia con qualche sospetto di sole nella luce
dotta, lat. mediev. effectuàre, da effectus -ùs * effetto '.
avendo inteso il brunellesco, fu sorpreso da... collera per non poter
voce dotta, lat. tardo effectuósus, da effectus -ùs 1 effetto '.
quale ha in sé ogni effezione. andrea da barberino, 1-34: disse tutto il
, lat. effectió -ònis (deriv. da efficère 1 fare in modo che,
: è una cictade nobele, facta da deo verace, / de sanctitate piena
efficace i contra omne mina. benvenuto da imola volgar., ii-280: questo
, 126: con parecchi uomini da bene ed efficaci piagnoni...
e suo stanislao kostka, o negli onori da santo più glorioso, o nelle intercessioni
fatti che parole sono eficaci. francesco da barberino, 118: questa è molto maggior
d'annunzio, v-3-45: il comando ha da essere aspro e superbo perché sia efficace
di dio, con paolo, essere da dio partito! pallavicino, 1-257: il
tal male che non può esser onestamente voluto da dio con volontà efficace, ma ben
efficace, ma ben può esser onestamente da lui voluto con volontà permissiva ed indifferente.
, quando col solo voler efficace trasportati da estro facciamo cose che, dopo fatte,
dopo fatte, l'ammiriamo come non da noi ma fatte da un dio. p
ammiriamo come non da noi ma fatte da un dio. p. verri,
così perché fa che facciasi, benché sempre da libero pienamente, non da forzato.
benché sempre da libero pienamente, non da forzato. 6. dir.
fossi già venuto giorni addietro ed avessi riscosso da lui un altro vaglia con la testimonianza
. tasso, n-iii-825: altri potrebbe da le prime qualità ricorrere a le propietà
, lat. effìcax -àcis, deriv. da efficère * portare a compimento'. cfr
superi, efficacissimaménte). in modo da produrre pienamente l'effetto voluto; con
di dottrina, di sentimento (tali da commuovere e impressionare l'animo, la
insinuava, che quel trattato non fosse da rinnovarsi. carducci, iii-7-119: ei
cani; 'lavorarlo di straforo ', da quelli che fanno i bucherami, o
dell'essere motiva e effettiva. bianco da siena, 119: voglio esser veramente /
grande efficacia hanno questi tali a dispartire da dio quegli che gli sono in grazia.
di qualità. -ant. proposito da attuare in modo efficace; volontà di
giov. cavalcanti, 204: se da te non mi è mostrato contraria ragione
ma non sempre diretta. si prese spesso da lucrezio e da vergilio ciò che era
. si prese spesso da lucrezio e da vergilio ciò che era d'ennio. bocchelli
efficacia del parlare d'antonio. zanobi da strato [s. gregorio magno volgar.
. tasso, 12-576: ogni lingua ha da la natura alcune condizioni proprie naturali di
savonarola, 8-ii-219: la scomunica allora è da temere, quando in quella non v'
dotta, lat. efficacia, deriv. da effìcax -àcis, da efficère 'portare
, deriv. da effìcax -àcis, da efficère 'portare a compimento \
è proprio. -causa efficiente: quella da cui dipende in modo diretto un effetto
efficienteménte, avv. in modo da produrre necessariamente e pienamente l'effetto
sia amando alcuna persona si movesse da sé per andare a trovarla;
errato, in questa guisa sono raccolte da claudio tolomei, principe degli astrologò il qual
le stelle d'operar ne le cose inferiori da l'efficienza, per così dire,
-capacità di produrre la grazia (da parte di un sacramento).
era solo e nudo con delle mutandine da bagno piuttosto piccole e succinte, per
di quella poesia, che, prescindendo da ogni ragione mitologica e di antica allegoria,
minori possibili (intesa come condizione economica da mantenere o da perseguire). -efficienza
intesa come condizione economica da mantenere o da perseguire). -efficienza produttiva: il
= voce dotta, lat. efficientia, da efficiens -entis, part. pres.
colletta, iv-269: la città di palermo da lui onorata, per le scoperte nel
. bocchelli, 9-442: sicché vien da essergli grati ch'egli si sia effigiato
amante; /... / oh da un segnale di pace lieve come un
, l'incida e la scolpisca, separandola da ciò che fa corpo con lei e
di si- metria che vi si ha da imprimere. tommaseo, i-90: quasi
, lat. effigiare * figurare '(da effigies * figura ').
uom è figura / dal tempo e da l'età corrotta e vinta, / che
effigiato. lanzi, iii-233: pietro da cortona, veduto un suo ritratto, ebbe
lavorato, plasmato, modellato in modo da formare una o più figure (metalli,
). boccaccio, iii-12-51: ipolita da molte accompagnata / quella mattina con solenne
nello spirito. = deriv. da effigiare. effigie (ant.
dante, par., 31-77: da quella region che più su tuona /
più giù s'abbandona, / quanto lì da beatrice la mia vista; / ma
te come lume reflesso, / da gli occhi miei alquanto circunspetta, /
occhi miei alquanto circunspetta, / dentro da sé, del suo colore stesso, /
. -anche di animali. zanobi da strada [s. gregorio magno volgar.
(ii-363): era stato generato da un dio che in effigie di serpente
naso, dalle orecchie, dal mento, da tutti i pori, in una perenne
moneta di corame, la quale aveva da un lato la sua effigie. bembo,
c. dati, 95: non è da maravigliarsi che tutti gli altri pittori,
gli dii e gli eroi, l'effigie da esso fatte imitando. s. maffei
una intiera oliva. caro, 2-491: da le chiuse arche reposte / trasse,
in effige dall'austria, eppoi decorato da francesco giuseppe per certe critiche e stime
l'ombra d'uomini, corrotta e molestata da fame freddo passione e affanno gravissimo,
f. giambullari, 284: vivevano da bestie [i borussi], ritenendo solamente
... sono stati fin'ora da molti co'pronomi confusi: non solo perché
platone] dice che l'anima è da dio, e da lui essa ha similitudine
l'anima è da dio, e da lui essa ha similitudine e effigie.
alla tua mente non differiva di molto da quella dei tanti eruditi in berrettone di
/ prende i colori, e tanto da se stesso / varia, che in lui
. effigiés e effigia (plauto), da effingère 4 riprodurre in rilievo '(
4 riprodurre in rilievo '(comp. da ex-4 fuori 'e fingère 4 modellare
sì bella in vista, sia significata da quel picciolo animaletto detto efemero, il
mosca, né cevettone, ma un animale da sé, di tutti partecipante e quasi
d'italia, conciossiecosaché nel modo accennato da aristotele nasce dalle ninfe galleggianti. targioni
moravia, vii-62: eccomi con un biglietto da diecimila lire falso in tasca e con
sono in vendita a piccoli banchi sormontati da una decorazione che evoca la pagoda e
diversa. nieri, 142: ladro da sfondi o d. a chiavi false veramente
generalità false: diverse dalle proprie, da quelle vere (e assunte, per lo
come giuda. 8. diverso da ciò che vuol apparire; che non
seno / si cria un sasso che da lor si chiama, / di tal virtute
bellezza ottusa, zuccherosa, ammaliziata, da tutti quei profumi che, invece, la
più che mai fuori giuoco; e compromessa da un'aria di falsa giovinezza, disdicevole
non falso. d'azeglio, 1-215: da tutti è conosciuto, d'altronde,
pensosa? chi son quelli che accorrono da ogni parte? perché quella giovane ad
, verde veronese, verde falso e fastoso da velluti, da broccati, da vetri
, verde falso e fastoso da velluti, da broccati, da vetri di murano,
fastoso da velluti, da broccati, da vetri di murano, tutto fuor che verde
pensiero. c. gozzi, i-193: da quell'altezza si traeva dal seno un
in torba la trasmuta, / quando da alto alcuno in terra sbalza. s.
, ch'era sopra la nave, fu da le false aque sorbito. p.
ad ingrossarsi, chiamando ogni dì genti nuove da casa loro, e sotto colore della
(un accorgimento strategico). piero da siena, 2-27: per l'alto mar
una duna sabbiosa, a trecento metri da una falsa batteria. soldati, 97
doppiezza, la falsità; che muove da animo non sincero, da intenzione disonesta
che muove da animo non sincero, da intenzione disonesta (parole, promesse,
cad èva diè lor quello stile. bartolomeo da s. c., 3-6-4:
sono di falsa lingua. s. caterina da siena, 69: sono tre principali
, cioè la propria reputazione; e da la reputazione procede il terzo, cioè la
coverta d'onori falsi, d'adulazione e da ricchezze di fortuna, ne'prìncipi più
fin che siete a tempo, risvegliatevi da quel letargo in cui vi ha assopiti la
con giuramenti falsi, e inclinazione / da zingari nel vendere e comprare, /
con gaudio le false accusazioni. andrea da barberino, ii-133: era allora in
e pregiato e glorioso, / e da belo altamente era disceso. / se
la destruzione dell'iniqua e falsa, dettata da genii perversi ed inimici del tranquillo e
spiriti diabolici incarnati, / o scienzie da cani rabbiati, / lucifer con suo
bacco. jahier, 196: da borghese si possono fare amici falsi, ma
f. giambullari, 137: adescato da queste dolci parole alberto, confessò ingenuamente
: ma lo scrittore del nord, da me commiserato nella sua stoltezza, procelloso,
camerino, accecato dalla ambizione ed esagitato da l'empie voglie, non avesse turbato il
20. che non corrisponde allo stato fisico da cui normalmente è prodotto (appetito,
ogn'un restò confuso: / infino da la cuffia a la pianella / sparse un
si potrebbe pure in qualche modo differenziare da essi gli spiriti infernali, non solo
quel suono esile e falso che pareva prodotto da un vaso fesso, e del dolore
-toccare un tasto falso: diverso da quello corrispondente alla nota giusta. -al
, 2-101: della regola del falso. da un falso supposto si cava la vera
dipende dalla moltiplicazione, dalla divisione o da qualche proporzionalità: e questa regola chiamasi
mente vostra e guardate ben, verità da falso dicemendo. che ben, credo,
, credo, savete vera moneta divizare da falsa, e, divizata, intendo che
è il suo contrario, a cui è da preferire: il bello al brutto,
, 5-1-10: accortissimo è stato sempre da me riputato il sentimento del galileo,.
si rassimiglia. tasso, 8-3-17: altri da l'apparente e vana fraude / d'
, artificioso; ciò che non deriva da una genuina ispirazione (in uno stile
falsi sono stati divolgati di quelle parti da alcuni autori, i quali hanno data
/ l'altro è il falso simon greco da troia: / per febbre aguta gittan
e i fianchi; vita. andrea da barberino, 4-1116: era vestito aiolfo molto
ricchi mer catanti. guido da pisa, 1-63: lo secondo comandamento:
si rovesciò senza mettere un nitrito, da bravo. serra, i-198: dopo
grandemente errato, o questo trepiede zoppica da tre parti, e tutto posa in
. dal fr. fauxbord (comp. da faux * falso 'e bord *
. dal fr. fauxbourdon (comp. da faux 'falso 'e bourdon '
della nave. = comp. da falso e braccio (v.).
la strada. = comp. da falso e piano (v.).
falso quarto. = comp. da falso e quarto (v.).
potere poi, calcolata la distanza angolare da questo al bersaglio reale, dirigere su
di tiro. = comp. da falso e scopo (v.).
affiancate. = comp. da falso e scudo (v.).
una spada. = comp. da falso e taglio (v.).
per dir così), confessando essi da una parte la verità, da l'altra
confessando essi da una parte la verità, da l'altra poi perversamente facendo.
perversamente facendo. = comp. da falso e vero (v.).
morto è da vero, / non come tu, che
fallìtus, per il class, falsus (da fallire * ingannare, cadere in
la sua fede. = denomin. da falta; cfr. spagn. faltar 'mancare'
poi la fama, che le facoltà date da cesare a don ugo fussino molto ampie
fuggitive ed agita / ora i raccolti da la fama errori / de le belle
conte federigo, figliuolo del buon conte guido da mon- tefeltro, di cui graziosa fama
: la fama buona principalmente è generata da la buona operazione ne la mente de l'
la mente de l'amico, e da quella è prima partorita. boccaccio, dee
sua bellezza il vi traesse. paolo da certaldo, 59: sempre ti guarda
rei questi tali poeti; e che da ciò nasce non poco dispregio, o almen
diffamazione, povero disgraziato, se già da qualche anno era diffusissima in tutto il
, 397: a roma egli era preceduto da una fama così chiara, da raccomandazioni
preceduto da una fama così chiara, da raccomandazioni tanto efficaci, che in poco
della fama d'oggi è espressa molto bene da certi 'quiz 'in cui sono
/ e maggior forza acquista. è da principio / picciola e debil cosa,
mostra scene allegoriche delle stagioni, che da una fama volante e suonante scendono ad
cosa: essere reputato tale. paolo da certaldo, 85: molto ti guarda di
; e di questo ha comunemente fama da tutti o dalla maggiore parte de'nostri cittadini
di molto ingegno, alquanto però soffocato da una erudizione disordinata. pirandello, ii-1-1217:
, per sentito dire. bartolomeo da s. c., 200: poiché
, 53-103: non ti vide ancor da presso, / se non come per
= voce dotta, lat. fama, da fari 1 parlare '. cfr. isidoro
pozzo coperto. = deriv. da fame. famare, tr. ant
azioni (meritevoli o no) compiute da una persona. francesco da barberino
da una persona. francesco da barberino, ii-273: pigliar può matto il
famate ». = deriv. da fame. famato1 (part.
mondano. fr. colonna, 2-6: da furente e famato uro...
stien famati. = deriv. da fame. fame, sf.
del cibo (che può essere accompagnata da dolori crampiformi allo stomaco e da uno
accompagnata da dolori crampiformi allo stomaco e da uno stato di malessere generale e di
, inf, 33-23: breve pertugio dentro da la muda / la qual per me
la sera davanti cenato non avea, da fame costretta, a pascere l'erbe si
lunghe ricette, lunghe come la fame da voi mantenuta negli infelici clienti. tornasi di
barbare genti. tasso, 6-4: voi da i disagi e da la fame indotti
6-4: voi da i disagi e da la fame indotti / a darvi vinti a
ricchissimo, e di una ricchezza ereditata da un padre che, pur avendo usufrut-
, 4-60: eh... da qui a trent'anni!...
! pirandello, 7-134: s'era recato da lui per intercedere in favore d'alcuni
nella splendida villa... viveva da principe. cicognani, 2-120: io sono
e desidera con maggiore affetto. bartolomeo da s. c., 25-4-6: è
acerba e rea. s. caterina da siena, iv-137: e però dio
fame! tasso, 20-81: qual da povera mensa e ricca cena / uom
i-136: trovava la sua felicità da una parte nello studio accanito stesso,
: cocente sensazione di fame, accompagnata da contrazioni dolorose dello stomaco contro il piloro
causata generalmente dall'ulcera gastro-duodenale, da malattie del pancreas o del fegato,
malattie del pancreas o del fegato, da parassiti intestinali, da digiuno prolungato.
del fegato, da parassiti intestinali, da digiuno prolungato. -fame canina, bovina
. locuz. -avere una fame assassina, da leone, da lupo; vedere la
una fame assassina, da leone, da lupo; vedere la fame; non vederci
vedere, si convertì in una fame da lupi. dossi, 120: salvo
e contromarce gli era venuta una fame da non vederci più. scese di cavallo,
dice alcuna cosa sciocca o biasimevole, e da non dovergli per dappocaggine e tardità,
-prezzo di fame: assai basso (offerto da chi è costretto a vendere per necessità
a prezzi di fame? -prezzo da gridar fame: altissimo. giusti,
: la grascia non è a un prezzo da gridar fame. 9.
sazio a suo modo, che levandosi da tavola, si passa in un tratto e
. straparola, 13-8: fingendo i costumi da quali era tutto alieno, mostrava di
papalini, e disertori svizzeri, che da ferrara spesso e a gruppi famelici e prepotenti
silone, 4-75: te lo ricordi da ragazzo? sempre scalzo, vestito di
terren di mano in mano / il sicol da l'esperio ha dismembrato, / ficcandosi
in mancanza di cespugli e di alberi da scrollare, simile ad un cane irrequieto
piede de quello et tanto scosava che da sé scaziava la famelica voglia e poi
am- basciadore, mandato a gli spartani da scio, con una elegante e lunga
rimedio! / che provide difese / da famelica guerra / in sé chiude e
interpreti. imbriani, 1-32: usciva da una famelica famiglia d'ufficiali borbonici, tanto
frali e famelici miei spirti. bianco da siena, 101: tanto intende ed
famelico appunto d'udire la seconda equivocazione da voi notata. battista, vi-3-182:
, aspetti forse / oggi un troiano che da te a gran prezzo / ricompri il
/ ricompri il figlio suo fatto prigione / da me in battaglia? a. boito
, lat. tardo famèlicus, deriv. da famès * fame '.
. = fr. famennien, da famenne, nel belgio. famigerato
anche pessima) fama. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
canzone così detta petrarchesca del balestrieri meritò da frate teobaldo ceva l'onore di essere
dotta, lat. fdmigerdtus, comp. da fama * fama 'e gerire '
dai coniugi e dai figli, ed eventualmente da altri congiunti. -anche: il complesso
al menomo fante rimaser vóti. paolo da certaldo, 142: perché la famiglia sempre
con giusto modo. s. caterina da siena, 278: per l'amore
avean famiglia e lor nidi, si spiccò da terra, e salì dirittissimo in paradiso
il massarizio si faceva tra il proprietario, da una parte, e una numerosa famiglia
arbitrio della guerra e del caso, era da lui stimato troppo rovinoso partito. metastasio
.., ma non le può ricevere da servi, figli di famiglia o moglie
., i-344: essendo capova assediata da fulvio, due femine capovane non rimossero la
. cecchi, 21-5: io n'ho da ricordare, / che la beatrice è
publica fiorentina... mai ebbe fortuna da saper tra le sue famiglie nobili
volendoli bene l'insegnaro campare. francesco da barberino, 369: usi colle donne che
, di scuole, ecc., legate da vincoli, da gusti, da inclinazioni
ecc., legate da vincoli, da gusti, da inclinazioni affini; genere
legate da vincoli, da gusti, da inclinazioni affini; genere umano (e
); corteggio, compagnia. giacomino da verona, xxxv-1-632: li martiri gloriosi
in testa una rosa vermeia. bartolomeo da s. c., 61: anche
, inf., 15-22: così adocchiato da cotal famiglia, / fui conosciuto da
da cotal famiglia, / fui conosciuto da un, che mi prese / per lo
li frati suoi. s. caterina da siena, ii-199: del mio venire con
quali non per altra cagione erano partite da venezia che per l'interdetto, potessero
il complesso degli elementi che si ottengono da una sostanza radioattiva per successive disintegrazioni.
, superfici e simili) che dipende da uno, due o più parametri variabili
l'unione di più persone, strette da vincoli di parentela o di affinità,
della famiglia, che appartiene alla famiglia da generazioni. -anche: di nobile o illustre
come sono vestite. non hanno che da chiedere. -che conviene alla famiglia
, cioè che questo non sia vin da famiglia, vel volli stamane raccordare. mattio
. mattio frantesi, i-iv-1-58: insomma da famiglia / tu non sei; onde
famiglia, ogni mio bene e mal depende da voi. -essere famiglia di una data
una data schiatta: appartenervi, discendere da essa. chiabrera, 2-1-15: egli
di partirsi con danno suo. ma se da principio il seppono, sono tenuti di
faldella, 3-14: se abbiamo delle ragioni da spartire fra noi, laviamo il bucato
ov'ha sua età fornita, / e da la fa- migliuola sbigottita / che vede
e capitano. = deriv. da famiglio. famiglianteménte, avv.
, o in vestimenti, o in cose da infermi, o in denari.
ant. servo, domestico. francesco da barberino, iii-70: guarda dal famigliare
tuo molto avaro. = deriv. da familia. famìglio (famiglio),
uomo, il cui nome era pericon da visalgo, con più suoi famigli a
. montale, 3-133: federigo fu investito da una raffica di strida, non appena
(spesso seguito dal complemento: famiglio da cavallo, famiglio da stalla).
complemento: famiglio da cavallo, famiglio da stalla). sacchetti, 59-40:
, 59-40: chiamò uno dei suoi famigli da cavallo, e disse: va',
n-ii-368: quando lo spenditore avrà compro da mangiare e 'l cameriere avrà fatto il
famiglio della fattoria con un cesto di polenta da un lato, e una fascina per
famigliàccio. aretino, 8-75: teneva da dieci famigliacci tutti a dormire in uno
come fo io. = dedotto da familia, nel significato di 'insieme di
persona alla quale il lavoratore è legato da matrimonio, o da relazioni di parentela
lavoratore è legato da matrimonio, o da relazioni di parentela o di affinità.
della forza della fede famigliare. andrea da barberino, 3-1003: carlo che sempre
nelle istorie tutte le congiure essere fatte da uomini grandi, o familiarissimi del principe
, così amici e strettamente famigliari, da non poterlo essere maggiormente tra fratello e
nello scriver familiare; il quale ha da essere quasi tutt'uno col parlare.
: gli ricevette con maniera molto diversa da quella familiare dimestichezza che sogliono i re di
sdrucciolo. boccalini, ii-133: si sa da ognuno l'arme vergognosissima de'veleni molto
persuadono che il libretto sia cavato veramente da celso, perché sono frequenti e familiari sue
che tutti possedono famigliare, intender da essi molte notizie delle provincie. cesarotti
. tommaseo, 3-ii-6: mi sarei da più anni dato di proposito a scrivere
essi, quel tempo mi pare lontano da noi molto più del vero. d'
libri familiari, le piccole cose dilette da cui non voleva mai separarsi.
familiare di mia sorella, che non vedevo da molto tempo. moravia, ii-247:
parte della puerizia egli aveva udito dire da sua madre che doveva ubbidire, che era
iacopo in luogo di cristo, ricevettero da giuda il segnale del bascio; imperò che
di loro, discemea troppo bene cristo da san iacopo. cellini, 1-74 (174
s'incominciò a difendere la donna. francesco da barberino, 88: ch'io
... suo genero fece. bartolomeo da s. c., 197:
, conosciuta a fondo. bartolomeo da s. c., 5-1 * 7
pratica, esperienza consumata. zanobi da sfrata [s. gregorio magno volgar.
approfondita; farvi tabitudine. sabba da castiglione, 14: vi farete familiar delle
: acquistarne l'amicizia. bartolomeo da s. c., 151: molti
= voce dotta, lat. familiàris, da familia. familiarescaménte (/ amigliarescaménte
quelle insieme col marito conferire, e da lui intendere la sua volontà.
sua volontà. = deriv. da familiare. familiarità (famigliarità)
di discrezione, con lui non v è da pigliar troppa famigliaritade. savonarola, 5-i-104
donna. verga, 2-275: la trattava da eguale soltanto in campagna, dove può
voce dotta, lat. familiàritas -àtis, da familiàris, deriv. da familia *
-àtis, da familiàris, deriv. da familia * famiglia '; cfr. fr
con la naftalina. = deriv. da familiare-, cfr. fr. familiariser (
esempi, dunque, familiarizzati agli italiani da dotti uomini, poco contribuirono al miglioramento
e di scrivere al pubblico si lasciassero allettare da codesto invito....,
. cattaneo, iii-3-302: [arnaldo da brescia] versato nella scienza delle scuole
fuoco familiarmente il fe'sedere. zanobi da strada [s. gregorio magno volgar.
con la propria famiglia. bartolomeo da s. c., 44: e
insieme e tengano; e noi niuna casa da abitare famigliarmente abbiamo? stefani, 273
con cose sacrosante chi per ischerzo e da burla filosofando non afferma né nega,
lui de'primi nello familiarmente scrivere lasciato da parte l'affettazion bem- besca. leopardi
buona e familiarmente, come con amici da lungo tempo conosciuti e apprezzati. carducci
perché, essi, oltre all'averla da principio trovata, la nobilitarono poi;
: non si ode egli tutto dì da professori per senno e per iscienza valorosissimi
chiazzata di màcule e sporca di barba disfatta da un mese. = dal
cicerone volgar., 1-255: domando io da voi, se alcuna cogitazione appare che
battaglia fu in prima, e degnamente da fame menzione tra le cose famose per
usurpi pure di pianta..., da tàcito, da svetonio, da qualsivoglia
..., da tàcito, da svetonio, da qualsivoglia altro ritrattista di
, da tàcito, da svetonio, da qualsivoglia altro ritrattista di famosità umane,
= lat. tardo famosìtàs -àtis, da famósus 'famoso famóso, agg
cu'io mi volsi: / aiutami da lei, famoso saggio. boccaccio, dee
assedio di dieci anni, e al da sezzo la famosa vittoria di troia si predica
vittoria di troia si predica. bartolomeo da s. c., 6: gloria
dire, / la mia famosa e da mill'alme e mille / inchinata beltà.
, famosa insegna, / insegna usata da clorinda in guerra. filicaia, 2-1-23:
, posta sovra uno dei posti più frequentati da tutti 1 popoli navigatori, sia circondata
tutti 1 popoli navigatori, sia circondata da famose vigne. carducci, 427:
1-46: la bronchite non potrebbe dipendere da quelle famose escrescenze che ora trovate in tutti
un po'stenti? tecchi, 2-126: da quando gli era mancata qualche gallina nel
4. ant. infame. bartolomeo da s. c., 174: questi
= voce dotta, lat. famósus, da fama 'fama '. famulante
famulante alle scienze teologiche; poscia indipendente da loro; quindi ribelle. familiare
. essere ridotto a servire, dipendere da altri. belo, xxv-1-153: te
lat. famulàri * prestar servizio '(da famùlus 'servo ').
essere imperativo. = deriv. da famulare. famulato, sm.
voce dotta, lat. famulàtus -ùs, da famulàri 'prestar servizio '.
seguitan altri, e mai non vanno da loro. pallavicino, 8-166: non meno
= voce dotta, lat. famulàtórius, da famulàtus, part. pass, di
voce dotta, lat. famulàtio -ónis, da famulàri * prestar servizio '.
. - anche al figur. giacomino da verona, v-433-72: asai g'è la
, lat. * famulentus (deriv. da fames * fame '),
fornello a spirito e coperti di pepe da un suo vecchio famulo napoletano. papini,
= voce dotta, lat. famùlus (da cui familia 'famiglia ').
fari portuali. = deriv. da fanale. fanalàio, sm. disus
disus. fanalista. = deriv. da fanale. fanalàtico, sm
. fanalaggio. = deriv. da fanale. fanalato, agg.
(la lampada propriamente detta) protetta da un involucro di materiale trasparente che la
fanali a luce bianca usati su navi da guerra, collocati in coppia verticale a
dal giardino per mezzo di cancelli sostenuti da pilastri in cui sono infissi grandi fanali dorati
faro), onde illuminare la strada da percorrere. verga, ii-250: sino
acuta, stridula fischia / la vaporiera da presso. de marchi, ii-361:
, la stessa materia foggiata e colorita da qualche artista bizzarro, divisa, tagliata
qualche artista bizzarro, divisa, tagliata da linee segnate da punti gialli, i fanali
, divisa, tagliata da linee segnate da punti gialli, i fanali delle vie.
strada deserta di bambini. -fanale da processione: per l'uso liturgico.
strutto / potrei servir per un fanal da nave; / e senza grimaldello,
. villani, i-3-44: tal da molti fanai subito cinto / resta abbagliato armanarico
sforzo della nostra lega, che avrebbe da servir di fanale al rimanente degli studiosi
forse per l'intermediario bizant. q>av<4piov (da cui lat. mediev. phanarium)
= gr. mod. q>avapicót7k, da < e>ocvdtp * quartiere di costantinopoli '
, nobili e grandi, benché lontane da quel tumore del coribante poetico, che
sulle pubbliche piazze. = deriv. da fanatico. fanaticherìa, sf. fantasia
, per babbuaggine e per azione sciocca da farne beffe, scheme e le più grasse
del mondo? = deriv. da fanatico. fanàtico, agg.
-ci). che è esaltato violentemente da passioni, da sensazioni veementi, incontrollabili
che è esaltato violentemente da passioni, da sensazioni veementi, incontrollabili, turbinose,
di parossismo; che è infiammato da sogni, fan tasie,
strupatori fanatici, li quali vigilanti, da vino e da notturni strepiti sono istupefatti
, li quali vigilanti, da vino e da notturni strepiti sono istupefatti. zeno,
croce, ii-9-320: il sogno è sognato da tutti alla stessa guisa, perché c'
guisa, perché c'è chi lo sogna da credente o addirittura da fanatico, come
chi lo sogna da credente o addirittura da fanatico, come se fosse un ideale e
colonia? 2. ispirato, invasato da furor sacro, religioso, da esaltazioni
invasato da furor sacro, religioso, da esaltazioni mistiche, da zelo ascetico; acceso
, religioso, da esaltazioni mistiche, da zelo ascetico; acceso da visioni soprannaturali
mistiche, da zelo ascetico; acceso da visioni soprannaturali, da estasi divine. -
ascetico; acceso da visioni soprannaturali, da estasi divine. - anche sostant.
sacerdoti della grande madre idea chiamati galli da pessinonte loro vennero incontro con li loro
. 3. che è affetto da fanatismo, che aderisce in modo cieco
secrete loro cabale. niun frutto trarranno da quel senso profondo di accecamento, di delirio
alla pittura dei mali creati all'italia da un cieco e fanatico e fazioso sistema di
governo, quando ciò fosse stato detto da un uomo che si chiama giuseppe garibaldi
, 3-56: costoro erano già cristiani da un pezzo, anzi catto
dottrina, ecc.; che è affetto da una mania, da una passione,
che è affetto da una mania, da una passione, da un interesse, da
una mania, da una passione, da un interesse, da una predilezione dominante
da una passione, da un interesse, da una predilezione dominante, esclusiva, morbosa
ridevano e si sfottevano, in modo però da togliere qualsiasi voglia di scherzare agli altri
dotta, lat. fànàticus (deriv. da fanum * tempio '), propriamente
indole sacra ', poi 'ispirato da sacro furore '; cfr. fr.
ufizio con un forte spavento d'una da essi immaginata divinità. lami, 1-18-627:
casti, iii-7: i crociati, presi da un matto fanatismo, colla voglia di
... il fanatico sembra quasi forzato da prepotenza di temperamento, e di circostanze
c. bini, 1-63: così dipartendosi da questi due limiti, l'egoismo può
di fanatismi, un crollo di odissee da far incanutire lo storico più flemmatico.
nell'avvenire non deve traviarci in modo da farci mettere allo sbaraglio gl'interessi del
: tosto che fu trattato l'eroismo / da certi libriccini geniali / col titol di
notte, e scriveva de'grossi volumi da porre alle stampe, co * quali
/ fa istupidire; è un pezzo da sessanta '. = deriv.
sessanta '. = deriv. da fanatico; cfr. fr. fanatisme (
i-593: la parte ch'io ho fatto da molti anni e fo non è quella
voler renderle omaggio. = deriv. da fanatico; cfr. fr. fanatiser (
silvestro, 428-35: lo numero delle fancelle da maritare. -figur. donna sempliciotta
, vi-1-156 (24-11): ché quel da senno non è tanto ardito, /
/ damigella mostrarsi? s. bernardino da siena, 483: ella si lamenta
. = deriv. per sincope da fanticella, dimin. di fante
fancilli aldibrandini; este lire dclxxv. cenne da la chitarra, vi-n-195 (13-14)
è signore o i co'principi mangiano da marina. pulci, xxx-11-7: non ti
, v-2-278: la visiera del berretto da convittore ti fa sul viso l'ombra
è già cenato, / e vien da stibbio / sì come nuovo nibbio / e
. = deriv. per sincope da fanticello, dimin. di fante
semplicetta, che sa nulla. paolo da certaldo, 155: s'ell'è fanciulla
di atena caduto dal cielo è bruciato da secoli, ma le sei fanciulle deb
superato la pubertà, ragazza adulta o da marito; giovane donna (sposata o
quale nel detto tempo era bellissima e da marito; e la fama era per tutto
. pulci, iv-165: una fanciulla da signa / d'un garzon s'innamorò,
intendete, / uxata mai non fui da fanzula né dona / a salasarme,
negato perfino... d'avere da qualche parola di lei un cenno fuggevole,
una prova anche lieve che ella, da fanciulla, si fosse accorta dell'affetto
due mesi fece una fanciulla. guido da pisa, 2-89: eccoti di subito venirgli
detti poderi dal tegolare, quando sarà da marito o si mariterà, fiorini clxxxi
nome [di lupa] si soleva da gli antichi greci e latini dare a quelle
sul capo. = deriv. da fanciullo1. fanciullàglia, sf.
si distribuirono dal signor edoardo e da me tutte le mal tagliate monetine di rame
schiamazzo loro n'avessero fatta accorrere dell'altra da tutta la strada, anzi da
da tutta la strada, anzi da tutto il villaggio. idem, 3-379:
i sessi. = deriv. da fanciullo1. fanciullàia, sf.
i brani. = deriv. da fanciullo1. fanciullàio, sm.
fanciullaio. non sarei io sì pazza da accostar le labbra a cotesto zanzero
e infemminito. = deriv. da fanciullo1. fanciullata, sf.
iii-1-178: finora v'ho detto cose da ridere e fanciullate: ma ora verrà il
ora verrà il buono, che è da udire attentamente. = deriv.
udire attentamente. = deriv. da fanciullo1. fanciulleggiare, intr.
gli sguardi le lettere che gli mandano da torino tre o quattro giovinette, colle
senza scopo. = deriv. da fanciullo1. fanciullerìa, sf.
sua fanciulleria! = deriv. da fanciullo1. fanciullescaménte, avv.
; sconsideratamente, irragionevolmente. zanobi da strada [s. gregorio magno volgar.
, ne soffriva fanciullescamente. che aveva da vederci, quell'uomo estraneo, nell'avvenire
d'età forse di quattordici anni, non da ordinato disidèro ma da un cotal fanciullesco
anni, non da ordinato disidèro ma da un cotal fanciullesco appetito mossa, senza
fanciulli a poco a poco con alcune cose da mangiare, e con presenti fanciulleschi usavano
di che tutti il ringraziarono. zanobi da strada [s. gregorio magno volgar.
studi, se non che, non so da qual vaghezza sospinto, raccogliendo le mie
2. che è formato, costituito da ragazzi (una folla, una moltitudine
essere piacevole a ragionarne. s. caterina da siena, v-59: dèstati, dèstati
, sono tanto inesperti, non sanno da che parte rifarsi ». jovine,
un discorso incoerente, fanciullesco, punteggiato da gridetti, morsi, fughe, risa.
la cieca. = deriv. da fanciullo1. fanciullézza, sf.
il caro figlio per troppa bellezza. zanobi da strada [s. gregorio magno
dubito che tu come saggia, ché sin da la tua fanciullezza tale t'ho conosciuta
della gioventù, avere acquistato un bene che da nessuna forza, da nessuna sventura mi
un bene che da nessuna forza, da nessuna sventura mi fosse tolto. pascoli,
che tu non se'usato, dilungando da te angoscia, pigrezza, lussuria, fanciullezza
tuo savere e col tuo consiglio. bianco da siena, 94: chiarificata [l'
sì le aste bronzee e i carri da guerra e i lunghi viaggi e le
una giovinezza e fanciullezza di traslato, da non togliere in iscambio con le smorfie
che se egli peccassero in gioventudine. girolamo da empoli, i-22: possi dire non
ricci, 31: prima, che viviate da buon cristiano, e lasci la voglia
. -figur. vigore, irrequietezza da ragazzo (di una chioma, di
la sua puerizia o vero fanciullezza essere stata da che ella nacque infino a livio andronico
delle lettere, non furono così astretti da questa necessità dell'uso delle immagini.
stato sempre vecchissimo, e però addottrinato da infinito studio e da infinita esperienza, sempre
e però addottrinato da infinito studio e da infinita esperienza, sempre avrebbe saputo ciò
scrittori. redi, 16-i-49: fra iacopone da todi, che fiorì ne'tempi più
padre civile. = deriv. da fanciullo. fanciullità, sf.
ed eterne. = deriv. da fanciullo. fanciullo1 (ant.
nell'adolescenza o che ne è uscito da poco. giamboni, 7-154: i
i fanciulli e giovani che non sono da battaglia, e le femmine sono molte volte
acciocché non periscano di fame gli uomini da battaglia, per li quali la cittade si
quali la cittade si difende. francesco da barberino, 248: più giova al fanciullo
-e'non fu mai nessun fanciullo savio da piccolino, che non fusse pazzo da
savio da piccolino, che non fusse pazzo da grande. -il fanciullo, udendo questo
un savio fantolino. s. bernardino da siena, 984: o fanciugli, voi
... le scuole esser frequentate da fanciugli ch'imparavano. tasso, 1-3:
amari ingannato intanto ei beve, / e da l'inganno suo vita riceve. idem
un ignorante? / oh guata conseguenza da pedante / che sopra la berretta abbia
... avevan trovato un fanciullo nato da pochi giorni, un fanciullo che non
vedova, postumio chiamato, il quale da loro fu più avezzosamente che non se
nodrito e allevato. alfieri, 1-725: da
te spero, e da te chieggio, e il dèi / d'
età [15 o 16 anni] da potello tenere in in vi anni a fare
noi sofferrem, ma siam deliberati / da un fanciullo non esser governati. d.
si mostrano gran fanciulli, che lungi da queste anime d'oro è la leggerezza
questo grande oggetto non si perviene se non da chi ha già vinto tanto la vanità
e che la fanno consistere nel far tutto da loro stessi. manzoni, ii-353:
d'una cecità di tenebre, e farla da apostolo delle genti e gridare a chi
morte. 7. locuz. -cosa da fanciullo: azione, comportamento, discorso
che m'ha detto, son cose da fanciulli. bruno, 3-12: la
altri astri; e che è cosa da fanciulli aver creduto, e credere, altrimente
credere, altrimente. -di fanciullo, da fanciullo: fanciullesco. giamboni,
, nel tardo amore, ebbe debolezze da fanciullo, si estenuò, perdette il
fanciullo delle stinche, cioè fattosi la parte da sé. -fino da fanciullo, da
fattosi la parte da sé. -fino da fanciullo, da fanciullo: fin dalla
da sé. -fino da fanciullo, da fanciullo: fin dalla fanciullezza; nella
castiglione, 289: i signori imparavano da fanciulli la liberalità e di questa si laudavano
dimostrar al mondo quelle azioni essere state da lui indirizzate a isfogar la libidine, l'
crudeltà di tal uomo, il quale fin da fanciullo fango col sangue macerato fu detto
angioletta 'ch'egli aveva amata sino da fanciullo. e. cecchi, 5-145:
che nella cappelleria dell'annunziata c'incantavano da fanciulli. levi, 2-172: aveva il
lo sguardo, e gli avesse, fin da fanciullo, imbiancato i lunghi capelli.
vezzegg. fanciullétto. s. bernardino da siena, 164: e1 monachetto ubidiente
altrove i fanciulletti intenti ai giuochi / da tenere in sollazzo le brigate, / saltavan
che appena ottenuto buttate via. = da fancello (riduzione di fanticello), col
suo padre molto fanciullo, fu costretto da un suo zio di prender moglie. bibbia
voglie contaminare? idem, i-327: da voi stesso conoscete quanto sia giovevole e
tempi del primo mondo fanciullo, sorpreso da spaventosissime religioni. cuoco, 2-i-205:
poeti. 5. che è cresciuto da poco, che non è ancora completamente
, oltre che in spagna: forse da un anteriore * fadango, deriv. dal
: chi vuol far del grave / scenda da queste scene cittadine, / e per
, come, se non parlò forse da poeta, la credette ancora l'ariosto.
dell'abbate fermentiers, è molto applaudita da quelli che possono perder tempo a leggere
pagano in riso, producendo nell'isola da centomila faneghe, della misura di spagna,
fanerògame). bot. nome attribuito da linneo a tutte le piante munite di
comunemente organetto. = deriv. da fanello, per sostituzione di suffisso.
ant. falda di cenere che si leva da ciò che sta bruciando; falena.
sia vero (se ben son fanfaluche da niente); ma sappiate che noi
non altro contenea che fanfaluche e vaticini da non crederne un ette. moravia, ix-
radio avesse raccontato queste fanfaluche. -cosa da nulla, priva di fondamento, di
goldoni, vii-531: lasciamo le fanfaluche da parte, e favelliamo sul sodo.
e recondite. 4. oggetto da nulla, di poco valore, bagattella.
sua dea. = deriv. da fanfaluca. fanfalucherìa, sf.
ecc.]. = deriv. da fanfaluca. fanfalùcola (fanfalùgola)
questo è a punto tempo e luogo da fanfalucole e da straziare l'ore di sì
punto tempo e luogo da fanfalucole e da straziare l'ore di sì fatto caldo
dal castel san'angelo, una fanfara da bersaglierei... quell'allegra fanfara
sublime conquista. saba, 118: da una nave tra molte altre ormeggiata /
, di formazione onomatopeica (né è da escludere che il procedimento espressivo sia analogo
fanfaronàggine, sf. atteggiamento o comportamento da spaccone, da fanfarone. levi,
. atteggiamento o comportamento da spaccone, da fanfarone. levi, 1-58: antico
(fanfaróno). ant. comportarsi da fanfarone, da spaccone. f
. ant. comportarsi da fanfarone, da spaccone. f. f.
), sf. gesto o discorso da fanfarone; esagerata vanteria, affermazione presuntuosa
presto incatenata tutta la francia, quanto da una formale ambasciata fattagli giungere dall'imperatore
bonarie, certo egoismo o egotismo un po'da gallinaccio. = deriv. dallo spagn
parigi si ammira? che io sia maledetto da tutte le muse, se i francesi
. farfàr * fatuo, ciarliero, spaccone da cui potrebbe derivare la voce spagnola
sf. ant. fanfaronata; atteggiamento da fanfarone. sassetti, 138: quando
proprio di fanfarone; che assume atteggiamenti da spaccone, che ama vantarsi, darsi arie
a caso o a fanfera, ma ha da avere in sé garbo, misura,
tu avessi ingegno, / di non aver da ognun la fanferina. -dire
= formazione espressiva, deriv. da fanfano e fanfara. fanga,
delle paludi. = deriv. da fango, sul modello di sterpaglia, ecc
di turpitudini. = deriv. da fango. fangare, tr.
il fango. = deriv. da fango. fangato (part.
giovarono '. = deriv. da fango (n. 3).
sommossa in tempo improprio. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
liquida fanghiglia e le alte piante sgocciolano da tutte le parti. e. cecchi,
« morto »; o perché fu tocco da esalazioni vulcaniche, o perché strappato dalle
. globigerine). = deriv. da fango. fanghiglióso, agg.
le pareti. = deriv. da fanghiglia. fanghino, sm.
fangature. = > deriv. da fango, sul modello di bagnino.
incaricato di preparare e pompare il fango da immettere nei pozzi di estrazione degli idrocarburi
degli idrocarburi. = deriv. da fango. fango, sm.
. -ghi). poltiglia appiccicaticela formata da terra o polvere della strada mescolata con
nemici bagnare non si volea. francesco da barberino, i-282: non ti lagnar per
si fece un pien di fango. cenne da la chitarra, vi-644 (13-2)
. cecchi, 9-269: i bovini da marcare son bianchi giovenchi maremmani, e non
, né di tra'cani. francesco da barberino, 209: qui trapassa quanto puoi
; fanghi termici sono quelli che sgorgano da fessure del suolo connessi con sorgenti termiche)
a padova per curarmi un braccio offeso da una caduta già alcuni dì presa nel
quale fu massa dell'umana generazione e da cui noi siamo tutti discesi, fue
quale si chiama fango in volgare. francesco da barberino, 253: l'uomo fu
e la femmina della gentil costa fatta prima da dio. dante, xlix-105: vedete
l'anima no, che dentro è da dio messa. tasso, 4-10: ne'
terra oscura / quanto hai di bel da l'argentate piante / a l'indorato crin
dire sono quelli che pregiano coloro che tratti da non so qual maniera di favella spagnuola
fango de la vostra stoltezza! antonio da ferrara, ix-128: maladetti i sospiri
incorporatasi divenne fango di superstizione quello che da principio fu vena purissima di religione naturale
compromettere. - anche rifl. francesco da barberino, ii-284: fieno come paglia
a. verri, ii-31: la plebe da te pur mossa gettò il fango sul
li tuoi piedi, e parti- ronsi da te. alfieri, 8-258: nel fango
lo scudo dei vostri principii e sviatelo da voi risolutamente. carducci, iii-6-481:
brancoli, 275: non hanno niente da perdere! è gente che la mattina
fango alle stelle. -liberare da noie, preoccupazioni, situazioni difficili e
. grazzini, 2-11: uno scorzone da macinare a raccolta e un cavallotto,
e un cavallotto, vi so dire, da cavare altrui d'ogni fango.
di costanzo, 85: qual augel che da valli ombrose ed ime / a bel
contribuirvi ed io no. -liberarsi da impicci, da fastidi, da preoccupazioni.
io no. -liberarsi da impicci, da fastidi, da preoccupazioni. masuccio,
-liberarsi da impicci, da fastidi, da preoccupazioni. masuccio, 73: non
de core, corno astuta ed animosa da subito consiglio aitata, da tal evidente
astuta ed animosa da subito consiglio aitata, da tal evidente e periglioso fango pensò liberarsi
, ecc.). bartolomeo da s. c., 180: la
acque del verno avea fatto padule. cenne da la chitarra, vi-n-187 (7-11)
quelle vie tutte fangose e rotte / da la stagion ch'era piovosa alquanto. lubrano
rive, fangosa, sassosa, solcata da rotaie profonde, che, dopo la pioggia
gittandovi dentro qual si voglia cosa buona da cuocere, appiccata a una corda, subito
della bassa / menano acque fangose / da cui spuntano cimoli / gementi di rossi salci
, 2-34: nettun, si fe'portar da quel delfino, / che fra tonde
ne sospira e geme. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
tempaccio piovoso, fangoso, scuro, greve da far sonno al più svegliato degli uomini
falso nome di gentilezza mantella. ricciardo da cortona, 57: e1 fangoso vizio carnale
stato di ricambio, facilitano l'assorbimento da parte della cute di elementi terapeutici
, ecc. = comp. da fango e terapia (v.);
delle carraie. = deriv. da fango. faniènte, agg. e
comp. dall'imp. di fare e da niente (v.); cfr.
comp. dall'imp. di fare e da una formazione ono matopeica composta
senza interruzione. = deriv. da fannullone. fannullonàggine, sf. rar
al risentimento. = deriv. da fannullone. fannullonaménte, avv.
più ingiusto quando tratta questi eroici martiri da fanulloni o malviventi? giusti, ii-540
amiche... -l'ho cucito tutto da me... -oh, oh -furono
comp. dall'imp. di fare, da nulla (v.) e sufi,
giove statore, come già era stato fatto da romolo; ma che solamente era stato
). sagredo, 1-358: sciolse da lepanto con ducento galere sottili, tra
un grano di lente grossa ed hanno da una banda lettere e dall'altra sono colmi
mari. = per simil. da fanone1', già il fr. fanon designava
quello di un fantaccino che, vestito da state nel cuor del verno, si
correr dietro a vendicarsi della percossa ricevuta da un fantaccino. algarotti, 3-57: ogni
umile fantaccino. carducci, iii-24-432: da poi che un gruppo di fantaccini e di
la dimanda è grande, ma chi forono da principio paolo, mateo, maddalena,
e tant'altri mal forti guerrieri e guerriere da te favoriti? non foron essi ancora
. di fante2 (v.), da cui il fr. fantassin (secolo
di stagione. = deriv. da fantasia, sul modello di fatagione (v
), fantaio. = deriv. da fante3. fantapolitica, sf. neol
di avvenimenti politici. = comp. da fantasia] e politica (v.)
speranza / li tocca in petto da voce lontana? = voce dotta,
? = voce dotta, deriv. da fantasma, sul modello di fatiscente.
brevi. = = comp. da fantasia] e scienza (v.)
nostro intelletto, per difetto de la vertù da la quale trae quello ch'el vede
, sì come sono le sustanze partite da materia; 'de le quali se
l'obietto è rapresentato a l'occhio e da l'occhio alla fantasia e da quella
e da l'occhio alla fantasia e da quella allo intelletto, lo appetito de'sensi
tiene un mezzo luogo tra la sensibilità da un lato, e la ragione e
fantasmi non sono elementi semplici, che da lei scaturiscano, ma composti dalle impressioni
quale può essere bensì mossa e animata da quel sentimento, ma può anche non
, né così sprovveduto di nomenclatura, da non arrivar a decifrare quelle battute che
sottilissimamente argomentare, e non si muovono da neuno principio, e nulla cosa veramente
fantasia, / pria che tu parta da la mia presenza, / farò che 'n
se altri glielo facesse fare, e venisse da più alta radice. goldoni, viii-829
comprende tutte le cose. zanobi da strada [s. gregorio magno volgar.
sia, / io non discerno virtù da resìa / e chi de nogiarmi mai non
. l. bellini, i-77: da ch'io son nato (e son tanti
dagli autori, e sopra li altri da v. s. date all'enigma,
che se volessero... cacciare da sé le fantasie del demonio, eziandio
femmina esso nimico gli soprastette. giovanni da samminiato [petrarca], ii-289:
questa fantasia, par all'uomo essere combattuto da gente, o gravato da pesi,
essere combattuto da gente, o gravato da pesi, ed in quel sogno elli giacea
fazio, v-25-86: [il topazio] da fantasia e lunatico morbo, / da
da fantasia e lunatico morbo, / da ira e da tristizia l'uom difende.
lunatico morbo, / da ira e da tristizia l'uom difende. 9
quali nella lor maniera di comporre sono da me altamente stimati. monti, x-3-537:
stravagante, originale, fantasiosa, dettata da un'ispirazione, una volontà creativa estrosa
tritumi, trafori, ogni cosa è messo da loro in opera, purché abbia dello
, i-870: ella non sapeva che dargli da mangiare a questo nobile, avvezzo alle
o sapeva, faceva, per levarlo da questa sua fantasia; quante più dimostrazioni
vi scriverò lungamente; se però avrete occhi da decifrare questi gieroglifici, e pazienza da
da decifrare questi gieroglifici, e pazienza da leggere le mie fantasie. carducci,
, né mai. cotesta della bestialità da me imputata alla vostra gentilezza è una
o desiderio vano, inconsistente. zanobi da strada [s. gregorio magno volgar.
esser mezzo disperato de la sanità, quando da ognuno ci si scrive e ci si
. aleardi, vi-503: ore combattute da indistinte / fantasie di dolori; ore feconde
coltivazione l'annestare, e mill'altre invenzioni da far trottar la natura. galileo,
voglia strana, balzana, che muove da capriccio improvviso; impulso, slancio,
stravaganza. machiavelli, 818: posposta da parte ogni altra cosa, / di
i vecchi. faldella, 4-151: da noi, quasi come accade in egitto,
sono in vendita a piccoli banchi sormontati da una decorazione che evoca la pagoda e
strumentale, di tono improvvisato, caratterizzata da grande estrosità e libertà nella concezione e
per festeggiare un lieto avvenimento, costituita da danze sfrenate, canti e giostre di cavalieri
placida scena si muta in rissa. da raduno ordinato, quasi fosse stata una
-entità metafisica irrazionale e infinita, posta da alcuni filosofi romantici a fondamento del reale
rovesci. pallavicino, i-802: abbandonato da questa contezza, fa qui sempre a
1-429: oggi io ho questa risposta da messer rinaldo; e con essa ho aggiunto
, quando elle la cavano de'colatoi da ranno, fate vostro conto, che
1-533: assumono [gli eretici] da credere quel che gli cade in fantasia e
ritrar si potranno [le donne] da far tutto ciò che lor viene per
falso di questa sorte che ebbe già toniolo da marostica, il quale, intrato in
in fantasia d'essere diventato un taccone da scarpa, caminò fino a vicenza con le
, / come in una 'mboscata / da essi ben serrata, / gli par cosa
essi ben serrata, / gli par cosa da strani nascondelli / di gente senza legge
-essere in fantasia: essere occupato da un pensiero, un'idea fissa.
subito conobbe che quella era apatelea tanto da lui disiata. caporali, ii-114: così
, elle sono ducento scorrezioni della stampa, da volersi tutte per ben della lingua emendare
2-9: se non avessi avuto scrupoli da storico, anche solo da romanziere mi
avuto scrupoli da storico, anche solo da romanziere mi sarei ben guardato dal lavorar
vecchio, il quale siede sopra un oriuolo da polvere; onde bisogna voltarlo a ogn'
passar fantasia, perocché il dì innanzi da mortale infermità erami stata rapita una figliuola
perdo un semplice divertimento, una cosa da niente. -sopra fantasia: sopra
fantasia. e. cecchi, 3-5: da quando, tanti anni fa, lessi
più mondi e se ci era mezzo alcuno da poter sapere i secreti più su che
cecchi, 1-i-292: ermellina mia, da parecchi dì in qua i'ho tanta
, ed il rifiuto dei parenti deriva da ragioni debolissime, ci si ricorda di esser
che fantasiaccia travolta! oh che erudizione da pedagogo. = voce dotta,
mediante un'apparenza, una visione): da cpatvco 4 faccio vedere, faccio apparire
e fantasiamenti. = deriv. da fantasiare. fantasiante (part.
il bianco, o simili, o da fantasiargli? fantasi àsti, sm.
quel core / che si lascia ingannar da questa vana / fantasima d'errore e de'
lungo del viale interrotto qua e là da tante fantasime di luna. vittorini,
parando le pecore, sogna una bottega da avviare nel borgo vicino, e il borghe-
farfalle; / e tali e tante ali da stupire il più fantasioso pittore.
, di forma non comune; prodotto da una fantasia accesa e sbrigliata (un
che ha forza di suggestione; arricchito da elementi inventati, da aggiunte fantastiche (
suggestione; arricchito da elementi inventati, da aggiunte fantastiche (una parola, un'
batticuori di stupore immaginativo. -prodotto da un impulso, uno slancio di fantasia
confronti fantasiosi. = deriv. da fantasia. fantasismo, sm.
fantasismo stile 1895. = deriv. da fantasia. fantasista, agg. e
disponibilità. faldella, 3-25: fin da fanciullo si era mostrato fantasista, enciclopedico
dal fr. fantaisiste (nel 1845) da fantaisie 4 fantasia '(sec.
la sensazione, la percezione stessa considerata da parte di chi la riceve. -in par
lavorar fantasmi di cose astratte con fatica da lei apprese. muratori, 5-i-263: con
sensi, ovvero fortemente percossa ed assorbita da un solo fantasma vincitore, gli altri non
già vedute forme / crea i fantasmi, da quai lo intelletto / ch'è quell'
di febbre. soffici, iv-19: da queste meditazioni solitarie... mi nascevano
cui le vuote occhiaie splendevano come arrossate da un fuoco interiore. landolfi, 8-85:
, ii-2-260: una narrazione cronologica interrotta da qualche fantasma luminoso ma più spesso da
da qualche fantasma luminoso ma più spesso da declamazioni non fa lirica. barilli, 2-19
barilli, 2-19: ma ecco che da ogni lato, i fantasmi ventosi dell'acqua
, n-ii-265: né dante si mostra meno da la fantasia sforzato, quando doppo aver
incon- travano, sentivano percuotersi, come da qualche uomo, e subito il male
sedette presso la finestra contemplando di là da un ponte, di là da vette spoglie
di là da un ponte, di là da vette spoglie di alberi tondeggianti fra casa
gomito, e infarinato come un fantasma da teatro reggeva il sacco ad un uomo
al cielo grazie porsi / che fe'da me sparir fantasmi e larve. parini,
chi sta dormendo, incubo. francesco da barberino, 188: compensa i tempi,
s. maffei, 6-232: da questo errore venne a formarsi tutto il
natura e di società sono fantasmi platonici da lasciarsi a rousseau ed a'suoi partigiani
gobetti, i-48: si può anche da una posizione mistica ^ collaborare con kant
il popolo riposato e armato poteva cominciare da capo un'altra delle due settimane.
30-28: era l'ultima vestale del vitino da vespa, l'ultimo fantasma galante dell'
, nel radar, viene riflessa da ostacoli situati intorno al riflettore di
stata registrata dai dizionari o accolta da qualche scrittore. -scrittore fantasma:
usata per occupare lo spazio lasciato libero da volumi tolti dagli scaffali. 16
deriv., al pari di cpavxaota, da cui lat. phantasia 4 fantasia '
nel loro talamo sconfinato erano letteralmente investiti da una fantasmagoria di stemmi e di trofei
ricevimenti e di balli, un passar da splendore a splendore. deledda, i-97:
e sono grida ed evviva. da un emporio all'altro, tutta parigi
della poesia. = deriv. da fantasmagoria. fantasmare, intr. ant
scoppi e fantasmi. = deriv. da fantasma-, cfr. fr. ant.
= voce dotta, deriv. da fantasma. fantasmeggiare, intr.
cavi, dove rimarrai sepolta e conculcato da quegli stessi che al tuo commando satra-
tollerar le proprie. = deriv. da fantastico. fantasticaménte, avv. in
che fantasticamente avea vedute, si disigillava da quello padre sole, ch'è padre de'
ciò che sia l'anima, ancora da loro non è stata data libera e
volgar., xiii-22-146: però non è da credere che li angioli mangiassono fantasticamente,
che noi. 2. in modo da suscitare fantasie, immaginazioni; bizzarramente,
progetti chimerici. s. caterina da siena, iii-166: ha la mente sua
se non quando, pensoso, da se solo, poteva andarsene fantasticando e fare
la stranezza stessa dell'oggetto, da ogni pena di desiderio. 2
che e'sognano. s. bernardino da siena, 621: dico che di
di traverso e col sacco: roba da illustrazioni per libri da ragazzi.
col sacco: roba da illustrazioni per libri da ragazzi. -supporre, reputare,
d'altronde la voce sembrava davvero scaturire da un mio fantasticare. = deriv
mio fantasticare. = deriv. da fantastico. fantasticato (part.
quel più che favoloso collegio capricciosamente fantasticato da girolamo gigli. de sanctis, petr
parve incarnato l'han d'islanda fantasticato da vittorio hugo. pirandello5-357: visitando milano
non ve l'immaginereste giammai per sognabile da i cervelli più fantasticatori di qual si
sonno. = deriv. da fantasticare. fantasticheria (ant.
vasari, ii- 537: ugo da carpi, il quale, sebbene fu mediocre
forme animali e vegetali che non derivarono da invenzioni meccaniche, nascevano da fantasticherie che
non derivarono da invenzioni meccaniche, nascevano da fantasticherie che i pittori avevano disegnate e
avevano disegnate e dipinte con tanta energia da costringerle a vivere. -per estens.
perché chi vuole operar bene bisogna allontanarsi da tutte le cure e fastidi, perché
intopperebbesi in quella nostra gran machina, da cui trasviata o dando ella volta indietro
in simili fantasticherie. = deriv. da fantasticare. fantàstico, agg. (
à natura d'adunare la mente. bianco da siena, 33: o fantastica
del tribuno era un'opera fantastica e da poco durare. amabile di continentila,
cosa palpabile. o sarei mai dilusa da cosa fantastica? machiavelli, 768: per
sia l'immaginativa de'poeti abbia da ubbidire all'intelletto, e come l'amore
voci strane, voci fantastiche gli giungono da ogni parte dell'universo...
sogno. -che è suscitato nella fantasia da magia, da potenza demoniaca o soprannaturale
-che è suscitato nella fantasia da magia, da potenza demoniaca o soprannaturale. cavalca
sapore di leggenda; che è costituito da vicende e personaggi di fantasia (una
, iv-2-190: don domenico ricominciò da capo la narrazione, con più calma e
. 4. che è ideato da una fantasia estrosa, capricciosa, geniale
armatura aveano per fermaglio una maschera, da la bocca de la quale uscivano certe
altri soggetti di tragedia, che ottimi da ciò mi pareano. nessun tema lascia maggior
viso / di fariseo, che ti tirò da parte? oddi, xxi-n- 221
quercia / trovai un grosso fungo embricato da esca: / era forse la rustica
tutta l'evidenza. -che è costituito da fantasticherie, da sogni, da immaginazioni
. -che è costituito da fantasticherie, da sogni, da immaginazioni (una meditazione
costituito da fantasticherie, da sogni, da immaginazioni (una meditazione, uno svago)
, ecc.); che nasce da un impulso improvviso, dettato dal capriccio
per delitto politico, o al liberarsi da partigiani formidabili. carducci, ii-10-290:
erano diventati fantastici: avevano oltrepassato, da lungo tempo, il limite della possibilità
povera moglie avvedutasi che il marito suo da parecchi giorni in qua era divenuto fantastico
temporali e piovaschi. pavese, 5-26: da quando ci eravamo rivisti non mi ero
mi ero ancora abituato a considerarlo diverso da quel nuto scavezzacollo e tanto in gamba che
un po'meno fantastico, quella faccia da gatto era più tranquilla e sorniona.
mettono in quell'oriente: golfi sbattuti da impetuosissimi venti, e per tutto, non
, quantunque inquieta e fantastica, può da una forza superiore esser diretta, ma
, lat. tardo phantastlcus (deriv. da phantasia), attraverso il gr.
vive fantasticando. = acer, da fantastico. fantasticucchiare, intr.
di parole. = deriv. da fantasticare. fantastòria, sf.
menti storici. = comp. da fantasia] e storia (v.)
ancor la lingua alla mammella. guido da pisa, 1-47: furon seicento migliaia
fanti, che erano innumerabili. andrea da barberino, i-33: s'io fussi preso
ha bisogno del fante della stalla. folgore da san gimignano, vi-11-134 (3-9)
e fanti, che il servissero. iacopo da cessole volgar., 1-53: i
, 86: trovandose più che mai da tal furore infiammato, gli occorse far non
gigante, / ch'io non sono uom da star teco per fante. ariosto,
suo per du'anni compiuti; e da quinde inanti possano avere pregio convenevile a
s'egli aveva aria / d'esser fante da farlo! buonarroti il giovane, 9-253
, ed un garbato dio? [sostituito da] manzoni, pr. sp.
ottanta barbute degli aretini e con fanti da piè gente eletta e pulita. boccaccio,
quale, essendo stati veduti, subitamente uscirono da dodici fanti. sacchetti, 62-2:
/ d'ambo i lati calpesto rimbomba / da cavalli e da fanti il terren.
lati calpesto rimbomba / da cavalli e da fanti il terren. cattaneo, iii-4-12:
stefani, 7-35: rinieri di giotto da sangimignano, il quale era capitano de'fanti
40 doppieri accesi, tenuti in mano da 40 fanti de'priori. piovano arlotto
6. una delle figure delle carte da gioco francesi e napoletane, che reca
pitagora (sorta di gioco matematico, da eseguirsi sopra una scacchiera, che serviva
/ ch'e'par che venga ogni cosa da pisa. -fante destro, fante lesto
non gli disse veruna cosa, ma guardatolo da capo a piè, si volse a
indicare ruberie, saccheggi, devastazioni compiute da soldati. b. giambullari,
peggio; / e costor non facevon da motteggio. io. dimin. fanticino
fantesino, fantisino). guido da pisa, 1-135: acciocché 'l pianto del
balia e muore di fame. andrea da barberino, i-193: giunto maccario in sala
grado di esprimersi ', comp. da in-con funzione negativa e dal part.
(138): dopo la cena, da tavola levatasi, colla sua fante si
una vecchia fante, perché era affetto da non so che disturbo infantile.
generico: donna, ragazza. cino da pistoia, iii-76-2: meuzzo, i'feci
.. e senza alcuna adizione da qualunque più dolorosetta fan- ticella.
banteria quanto un cantambanco. [sostituito da] man zoni, pr
impose che, lasciati i figliuoli in guardia da una loro fanticèlla, discendesse in
de palafreni lor, certe fantacce / da fare sbigottir gli asini in frega.
la fante donneggi. = deriv. da fante3. fantèllo, sm. ant
forno armato. essi vergoni sono sostenuti da una spiaggia di ferro posata sopra altro ferro
traverso della bocca del forno, e retta da catene che pendono da una trave posata
, e retta da catene che pendono da una trave posata per traverso sopra pilastri
corpo, la parte delle forze armate costituita da tali unità. -anche: fanteria di
linea. -fanteria di marina: costituita da speciali unità delle marine militari addestrate e
m. villani, 11-54: messer piero da farnese capitano de'fiorentini con duemilacinquecento cavalieri
prato giardino. = deriv. da fante2. fantésca, sf. donna
e di alcuna ferita. s. bernardino da siena, 987: ho io veduto
tante tribolazioni, che so'state tenute da meno che una fantesca. machiavelli, 639
machiavelli, 639: questa fantesca è da andro: che dice ella? tasso,
madre, travagliar di forza. (sostituito da] manzoni, pr. sp.
fantesca, alla quale, per non mostrarsi da meno del patriarca abramo quando licenziò agar
una fantescaccia. = deriv. da tante3 (v. fantesco): con
d'uso medievale e romano (come da * francia 'l'agget
sì ricco padrone. = deriv. da fante3: v. fantesca. fantile
veggiamo nelli pargoli. = deriv. da fante2. fantilità, sf.
delicatamente nodrita. = deriv. da fantile: v. infantilità.
ragazza assai giovane, fanciulla. francesco da barberino, 352: maggior diletto è a
questo e altro... s'ha da fare con una fantina, che non si
fantinerie e simili. = deriv. da fantino. fantinétto1, sm.
. bimbo assai piccolo. bonvesin da la riva, v-459-29: lo fantinet alexio
che vengono virati. = da fantinettol, per similitudine. fantinézza
etade della fantinézza. = deriv. da fantino. fantino, sm. ant
divino / ce veio encamato. bianco da siena, 78: l'angelica milizia /
audace e malizioso. egli è fantino da far questo e altro: egli è un
i giurati a muso duro sono fantini da sentenziare che non è vero nulla, che
a seguire / quella già tanto tempo da te presa / sì magnanima impresa.
e anche, rar., cavallerizzo da circo equestre). buonarroti il giovane
, / la gran chioma disfatta nel tocco da fantino. piovene, 5-299: è
sf. atto, pensiero, affermazione da persona sciocca e priva di buon senso;
grandi,... sono infinitamente da meno che le ciance e le fantoccerie de'
attempati e assennati. = deriv. da fantoccio (v.). fantòccia
gli schienali delle due sedie stavano come da capo a letto le spalliere di un
di fantocciaggini. = deriv. da fantoccio. fantocciàio, sm.
avesse del buono. = deriv. da fantoccio. fantocciata, sf. rappresentazione
dell'esistenza nostra. = deriv. da fantoccio. fantòccio, sm. figura
fanciullo dimenticare in un angolo della camera da giuoco il fantoccio col quale s'era
, don camillo inciampò in un fantoccio da sarta; all'inciampone, un altro fantoccio
: abbiasi il nobile orgoglio di pensar da se stesso: non c'imponga il
strazio della sua vedovanza, ella ha divorato da gran tempo quel che c'era di
in quanto l'effettivo potere è esercitato da altre forze politiche, militari e finanziarie
verdura viva, che si chiaman fantocci da qualche somiglianza che n'hanno nella lontananza.
comisso, 14-30: davanti a baracche illuminate da luci fortissime altri giovani lanciavano palle contro
volgeva violentemente s'un perno menando legnate da orbi all'inesperto feritore.
che quel disgraziato fantoccio vestito in scena da eroe volesse mai dire. giusti, 2-224
, 19-32: i'vò tirarmi qua da banda, / e intenderne il tutto
il tutto, se e'sarà / da tanto, che ei faccia favellare / quel
: quanto più si adoperava per distaccarla da questi, tanto più cresceva nella fanciulla
fatto, senza valore artistico. -pittore da fantocci: cattivo pittore. della
, / dei lor fantocci, i quali da pedone / soglion copiare o disegnar dal
.. figure mal fatte. pittor da fantocci, s'intende pittor da poco.
pittor da fantocci, s'intende pittor da poco. baldinucci, 19: fra
, pitture o simili, che son fatti da chi non sa punto di disegno,
, o pittura, o scultura, ovvero da artefice poco intendente. [sostituito da
da artefice poco intendente. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
che le tagli. -fantoccio da ceri: figura dipinta male (dalle
esser me'fatto. -sì, per fantoccio da ceri. vasari, i-826: non
onde si dice alle pitture cattive fantocci da ceri. 7. dimin.
sciocca saccenteria. vasari, ii-738: da sé senza maestro datosi a disegnare ed
d'acciaio. algarotti, 3-219: da fanciullo non altro ei faceva che empiere
i-449: diceva sempre sf e no da quel fantoccione imbecille che era.
imbecille che era. = deriv. da fante2, passato al fr. fantoche (
-e'non fu mai nessun fanciullo savio da piccolino, che non fusse pazzo da
da piccolino, che non fusse pazzo da grande. -il fanciullo, udendo questo
vana apparenza d'un fantasma ', da fantóme (sec. xiii, anche
il lat. volg. * fantagma, da cui * fantauma, alter, del
altro branco [di soldati] / ugonotto da diti n'ha menati, / da
da diti n'ha menati, / da gorliano..., / costui,
comp. dall'imp. di fare e da nulla (v.); v.
faonaménto. = deriv. da faonare. faonare, intr. (
. faonner (sec. xii), da faon * animale giovane, cerbiatto
. volg. * féto -snis, da fètus * animale giovane '. faóne
bolle e faoni. = deriv. da favo * vespaio '. fara,
costituito dalle famiglie e dagli individui discendenti da un capostipite comune o anche aggregati
un capostipite comune o anche aggregati da vincoli agnatizi (e costituì anche un
ticino. 2. territorio abitato da uno di questi gruppi; la comunità
essere farabutto; azione o comportamento da farabutto; mascalzonaggine. baldini, 9-115
fonderia de serenissimo eretta, e maneggiare da quei farabutti. giusti, 2-309; il
.. ingiurie semplici, brutali, da uomo, come: « canaglia, farabutto
campi elettrici. = » deriv. da farad; cfr. ingl. faradic (
= voce dotta, comp. da far [fara] e diolo (v
scopo terapeutico. = deriv. da faradico; cfr. ingl. to faradize
e muscolari). = deriv. da faradizzare: voce registr. dal panzini
, ii-296: polifemo venne di corsa da laggiù... e questo è il
ballata al suono di pifferi e tamburelli da uomini e donne, che tenendosi uniti
in lunga fila ed eseguono evoluzioni comandate da un direttore. beltramelli, iii-202
, di colore azzurro, sormontato da una prominenza ossea rivestita da un
sormontato da una prominenza ossea rivestita da un astuccio corneo, ai lati del
faraona arrosto. = deriv. da faraone (a indicare la provenienza egi
persona stessa del sovrano. guido da pisa, 1-218: come li re d'
superbia può essere, che non ricognoscersi da dio, o vero credersi essere per sua
ha saputo spezzarlo. lucia è sicura da voi: ve lo dico io povero frate
ai lavoranti; qui non c'è da mangiare per due: liberi di dirmi faraone
faraone, che ve n'ha grande abbondanza da tutte parti. -chim. serpente
conoscere il corpo de'sali con nomi da inspiritato, essendo chiamati baurath, borace
hanno davanti; 'il banchiere ', da sotto, sfoglia il mazzo e mette
al faraone. goldoni, vii-1018: da noi sapete come si fa. si gioca
. alfieri, i-83: introdotto io allora da esso in varie case, principalmente degli
aridi, ecc., che varia da merce a merce e da luogo a
, che varia da merce a merce e da luogo a luogo. =
vii farciglion. = deriv. da porciglione (v.), di cui
candidante farciménto. = deriv. da farcire. farcino, sm.
sarebbe ricordato sempre di quel tale maialino da latte al forno, farcito di maccheroni
e senza moccolo, / tu se'da 'ncoronare ogni rettore: / in su la
e mischiarle con saliva di persona digiuna da tre giorni di aglio e cipolla.
(sec. xiv), deriv. da farder (sec. xii), dall'
o in altra sozza materia; ironicamente da 4 fard ', liscio, imbrattato
, 1-25: costui... / da marte avea avuto una fardata,
e sorridere. = deriv. da farda. far dèlia, sf
ferro, che sostengono i rocchelloni da svolgere le fardelle dai frul
la seta. = deriv. da fardello. fardellare, intr.
, 66: vi troverà albiro che fardellà da sé colle man proprie. =
colle man proprie. = deriv. da fardello. fardèllo (ant. fardèglio
fardèglio), sm. grosso involto da portare, per lo più, sulle spalle
; involto opportunamente preparato, contenente merci da spedire o da trasportare. lettere senesi
preparato, contenente merci da spedire o da trasportare. lettere senesi, 38:
fardelli di lana, sparse per il cielo da oriente, fra tre dì predicono acqua
, i-56: ci consegnò il nostro letto da viaggio, cioè una pelle conciata da
da viaggio, cioè una pelle conciata da stendere per terra, una coperta di
il mercante scarica la balla di panno da misurare a braccia. 3.
.. riguardano la religione come un fardello da portare, di cui non si pensa
, dove più volte il portinaio, da buon cristiano, aveva versato il fardello de'
della coscienza che deve deliberare sulla condotta da seguire. -in partic.:
. giovio, ii-113: chi ha da far fardello il faccia, ch'io per
archivio declini [registro -1370]: da parigi, di nofrio di pagliolo uno
44 (104): per batista da sancasciano ebbi el fardellino cor e sei
, zuccaro e cannella. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
tenerle legate, e per mandarle da un luogo ad un altro. sassetti,
linati, xvi-153: fu assalito improvvisamente da una tanfata di odori violenti in cui si
piedi cinquanta nella fronte, la quale era da loro assicurata con travi di rovere insieme
io tanto disiava d'odorare. bartolomeo da s. c., 21: ciascuno
, e che i suoi fatti tossono detti da altrui, che non voleano dire gli
propri o di altri. giacomo da lentini, 7-39: per mercé fazzo ogne
ma quest'è la risposta c'ho da lei: / ched ella non mi voi
a far li fatti mei. antonio da ferrara, ix-135: tutto quel anno no
piccolomini, xxi-1-316: ora io ho da fare parecchie faccende, innanzi che io
(ed è spesso preceduto o seguito da un avv. che indica identità, somiglianza
: ciascuna / ci riguardava come suol da sera / guardare un altro sotto nuova
fassi. baruffaldi, io: io da l'indie porto meco / merce solo di
. guarda, facciamo così: tu avrai da me ogni mese quello che..
. quello che posso darti, ma da vivere bene, veh. e non dovrai
verbi rifl. o intr. giacomo da lentini, 3-24: sì com'omo salvagio
lo laido aire che vide: i da donna troppo fera -spero pace. mazzeo di
canto, / sì che l'ombra era da me alla grotta, / restaro,
correlazione con l'avv. tanto seguito da una prop. consecutiva, e può
, a cose personificate). bartolomeo da s. c., 18-4-5: gli
disse e tanto fece che entrò camparo da massaro cola, e cominciò a bazzicare per
effetto espressi dal verbo. giacomo da lentini, 402: sì com'omo salvagio
contra colui che elesse un'ora precisa da congiongersi con la moglie, si risponde che
! piano! landolfi, 8-23: da una parte ho deciso, e senza dubbio
gli ordini suoi, non è eroe da storia, e molto men da tragedia.
è eroe da storia, e molto men da tragedia. giusti, i-405: vorrebbero
esprime indecisione di fronte a una deliberazione da prendere, perplessità o sgomento di fronte
perplessità o sgomento di fronte a ostacoli da superare, a circostanze sfavorevoli, a
, - con faragio, 1 se da voi, donna mia, aiuto non agio
donna, come faraggio eo? / da poi che ver'di me cangiata siete,
, egli si è cacciato nel capo, da pochi giorni in qua, che io
: se venite con me, trattarowi da signori e 'l pagamento sarà a vostro
il quale egli fu fatto di poi da lui. tasso, 8-2-45: « facciasi
stelle, / lo qual divida pur tacque da tacque ». diodati [bibbia]
, 4 (18): credo che da marco se'avvisato come la caterina è
, 9-60: colui che vuol comperar greggia da mercatanti, de'principalmente osservare che le
, de'principalmente osservare che le vacche da far figliuoli sieno innanzi di perfetta che d'
il fiore odorifero in forma di rossellini da damasco. forteguerri, 3-42: poca
(con partic. riferimento ai bachi da seta). grazzini, 310:
, dentro la città, il far bachi da seta, per esser pericolo che agevolmente
molto minacciati. busini, 1-188: vestito da contadino, lo mandò fuori a guisa
: al tergo appese / accette avean da far nel bosco legna. baldovini, 3-32
parte per combattere, ed hanno alti castelli da poppa e da proda, e parte
ed hanno alti castelli da poppa e da proda, e parte sono più basse,
, 5-262: numerosi battelli passano giornalmente da aden -postali, commerciali, -per
. malispini, 1-95: di là da santo stefano in sulla fine della ruga di
gatti, grilli e falconi, / da combattervi su poi quelle genti. ariosto
altra egual loggia, / ben aperta da l'ostro al solar raggio. settembrini,
e taglia quelli che truova. iacopo da cessole volgar., 1-80: egli fece
, incidono di cuori fioriti le stecche da busto delle loro promesse spose, cavano dal
cavano dal legno d'ulivo la figurina da mettere sulla conocchia, e con lo
, 1-79: le rondini, ammaestrate da la natura, quando fanno i loro
dentro quei vagoni ci fosse nascosta qualcosa da contrabbandare. tozzi, i- 234
anche commissionarli, acquistarli). francesco da barberino, 17: sicondo l'usanza della
ti farai dare parecchie libbre di vitella da fare arrosto. berni, 20-8 (
, / e batti chiare, e pon da parte i tuorli / per fame un
giusti, 4-1-235: un tarpano / da fare il panforte. pascoli,
: / facciamo il pane che si fa da soli! tozzi, i-126: è
. landolfi, 3-86: favorite farmi da pranzo, son due giorni che non mangio