men facile... che bello da conoscere il luogo della luna nel zodiaco
efemeridi meteorologiche di firenze sulla norma dataci da diversi autorevolissimi filosofi. 4.
ep£ <; -l8o$ * diario ', da ècp ^ p. epo <; '
dura per un solo giorno '(da ènl 'sopra 'e f) p
io spererei che dovessero annunziare un articoletto da me stesso collo spirito di verità e
lettera critica. = deriv. da effemeride (n. 2).
sviluppa gli uomini in mille errori e divertisceli da molte imprese generose e virile. mascardi
, lat. effeminare * effeminare '(da fcmlna 'femmina ').
delle femmine. = deriv. da effeminato. effeminataménte (effemminataménte)
e non per esser cosa onorata, nasca da effeminatezza d'animo, e da poco
nasca da effeminatezza d'animo, e da poco cuore, non da fortezza. torricelli
animo, e da poco cuore, non da fortezza. torricelli, 221:
secolo, o dalla mutazione delle macchine da guerreggiare. c. gozzi, ii-262:
delicatezze e gli odori arabici effeminati. benvenuto da imola volgar., ii-186: essi
e galante. leopardi, ii-333: da vita, opinioni e costumi vili, adula-
il credito di nepo si sdruscì rapidamente da ogni parte; il suo perpetuo occhialetto,
vile. tasso, n-iii-667: lasciarem da parte tutta quella musica la qual degenerando
e molti ribelli mali, che vengono da una linfa cruda e paniosa, e da
da una linfa cruda e paniosa, e da fermenti inerti ed effeminati delle prime vie
dotta, lat. tardo effemìnàtio -ónis (da effeminare). eflfemminare e
quelle citate): lat. efferàre (da fèrus 4 feroce, selvaggio ')
smodate efferatezze. = deriv. da efferato. efferato, agg.
tamente crudele, feroce quasi da parere non più uomo ma belva.
sentimenti, all'indole: che muove da crudeltà inumana; che è proprio piuttosto
guelfi furono dai patrizi di firenze e da federigo e suoi capitani cacciati gli occhi
: dava lo spettacolo di essere travagliato da un efferato dolore e piangeva come un
sua compitezza impassibile fatta ancor più incredibile da tutto quello strepito efferato. -ant
* rendere selvaggio '(da fèrus 4 selvaggio '). cfr.
dotta, lat. tardo efferàtió -ónis (da efferàtus 1 efferato ').
casa per la preparazione di acque da tavola gasate). tommaseo [
-magnesia effervescente: polvere bianca composta da citrato di magnesio, bicarbonato di sodio
; pieno di vivacità incontenibile, mosso da rapido impulso. rigatini-cappuccini, 66:
), cagionata come tutte l'altre da gli spiriti salini e sulfurei di que'
si producano [gli effetti della fermentazione] da una grande effervescenza, che da una
] da una grande effervescenza, che da una debole e stentata. gramsci,
quando si gettano in fusione corpi diversi da cui si vuole ottenere una lega, l'
una grand'effervescenza che apparisce in esso da qualche tempo, in una gran copia
dalla saviezza che quando si hanno da rappresentare confusioni e effervescenze e follie
. = voce dotta, deriv. da effervescente; cfr. fr. effervescence
. effètus 'che ha partorito '(da fetus * fecondo, pregno 'e
facile effetto. = deriv. da effettista. effettivaménte, avv. (
al papa, questo mio andare nasce da me, come da cagione effettiva, e
mio andare nasce da me, come da cagione effettiva, e dal papa come da
da cagione effettiva, e dal papa come da finale, dove purtroppo si vede,
finale, dove purtroppo si vede, che da me al papa è gran differenza.
grazia è procreata con libertà di beneficenza da un dio, la cui possanza effettiva è
ed in generale qualunque affetto pure assegnabile da noi e che può cadere sotto la categoria
di mestiere astenersi quanto sia mai possibile da tutte le sorte di medicamenti. l
dalla loro effettiva presenza, è suggerito da quella degli alveari, che s'incontrano
o tre giorni dopo la sua assenza da scuola. 3. ordinario (
di gente come febo ne aveva conosciuta da soldato: gli ufficiali effettivi. -saprà il
, la moneta del cambio farla diventare aerea da effettiva. f. galiani, 3-303
(prisciano), deriv. da effectùs -ùs 1 esecuzione, compimento, realizzazione
de la nobilitade più degnamente si farebbe da li effetti che da'principii, con
tuo nome e 'l tuo valore / da ogni creatura. petrarca, 325-62:
cagioni si rimuovono gli effetti i quali da quelle hanno avuto la prima origine.
reale, perché reale è il creatore da cui le creature traggono origine. bacchelli,
rapporto o di una situazione giuridica) da un determinato fatto, atto o negozio giuridico
alla vista o all'udito con aspetto diverso da quello che è in realtà.
di riprendere l'insegnamento e di separarsi da lui. un giorno, alla fine,
: quello benignissimo raptore non vuole altro da te, al- l'effecto del rapirti
e pien d'assai martire. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
si debbe fraudare e'simidei / né tu da me ricercare francesco da barberino,
né tu da me ricercare francesco da barberino, i-4: io che da lui
francesco da barberino, i-4: io che da lui ho la vita altri effetti
sopra questo assai risposto e detto / da l'una e da l'altra inclita
risposto e detto / da l'una e da l'altra inclita guerriera. / l'
finalmente trovato non so che poca cosa da attaccarsi, ma più di apparenza che di
); commozione, emozione (destata da opere d'arte, paesaggi, incontri
, ecc.). francesco da barberino, 3: madonna, lo sprendore
melodia dei versi con tale ingegnosa sprezzatura da fare risultare l'effetto che i maestri
e agli evviva, le rocce facevano da cassa di risonanza, con effetto portentoso.
un anno per l'altro, vengono da ottocentomila libbre di dieci reali a un
effetti pubblici: titoli di credito emessi da imprese private o dallo stato o da
da imprese private o dallo stato o da enti pubblici. c. dati,
3-134: il gondola raugèo si volle pagare da sé delli effetti dello scalandroni fallito,
ebbi avviso di alcuni piccoli effetti sottoscritti da nostra madre, i possessori dei quali,
14. locuz. -a effetto, da effetto: di presa sicura sugli spettatori
s'accordi il decoro: un'andatura da effetto e cerimoniale, ornata, gratuitamente
di fatto, in realtà. andrea da barberino, ii-274: veramente la fama di
cavalcò via a suo diletto. paolo da ccrtaldo, 57: non è lodato il
nella realtà dei fatti. zanobi da sfrata [s. gregorio magno volgar.
alla vista la sua immagine altrimenti fatta da quella che in effetto è. manzoni,
come pietà v'ha detto. andrea da barberino, 1-59: ma voi che non
spesso l'ammirazione è « cantarizzata » da luci artificiali, arcobaleni elettrici, ed
, arcobaleni elettrici, ed altri effettacci da opera-ballo. -acer. effettóne.
scultoria. galileo, 4-1-388: viene da lui esibito che, dalla pubblicazione di questa
organo o tessuto non nervoso, attivato da una fibra nervosa efferente. = voce
voce dotta, lat. effector -6ris, da effectus part. pass, di efficère
dotta, lat. mediev. effectuabilis, da effectus -ùs 4 effetto '.
? de sanctis, 7-242: por da banda ogni preconcetto che nella storia è profanazione
vita effettuale, e non l'astrazione da questa vita. gramsci, 4-75: il
voce dotta, lat. tardo effectuàlis, da effectus -ùs. effettualità, sf.
per iscritto, ad alcuni giudici deputati da esso collegio. b. croce, ii-2-329
con mele aspre di faeta. guido da pisa, 78: allora li cittadini tutti
che parevano due fiamme di fuoco. giovanni da samminiato [petrarca], i-63:
è una faccellina di concupiscenzia. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar
corte allora era stata arsa e distrutta da quelle festevoli faccelline delle sue nozze.
ha preso il broncio con voi, da poi che io gli dissi, che voi
parricida! ed il povero facente funzione da parricida era in questa casa la madre
casa la madre delle quattro facenti funzione da vipera, da galletto, da bertuccia e
delle quattro facenti funzione da vipera, da galletto, da bertuccia e da micio.
funzione da vipera, da galletto, da bertuccia e da micio. dossi,
vipera, da galletto, da bertuccia e da micio. dossi, 596:
: potrebbe con verità replicare quello che da erasmo fu detto facetamente, che lutero
natura delle cose. = deriv. da faceto.
colonnello pe- tella, che mi fa da mentore cortese e faceto. palazzeschi,
son certo ch'el mio mastro domenico da prato trovarà milli vaghi disegni di fare una
piacevole conversazione. sarpi, i-363: fu da alcuni faceti detto che se li astrologi
questa provincia, la cui fortuna provenne da una venere scaltra che seppe approfittarsi d'
spiritoso, arguto '. l'etimo da facète * fare 'è una congettura improbabile
faccetudine i cinici. = deriv. da faceto. facevolézza, sf.
sermoni diceva qualche motto o bella facezia da ridere, non pensatamente. alberti,
buffonerie e disonestà non solamente le donne da bene dovrebbono vergognarsi di dirle, ma
succeduta la pacchiana facezia anticlericale cattedratica e da comizi i. 2. l'
. giannotti, 2-2-179: non è da tacere una piacevol facezia che, nel
* piacevolezza, detto piacevole *, da facètus 'faceto '. faceziare,
domanda, stizzita e pietosa, nasceva da sentirlo ridere d'una risata, tutta
propria malizia. = deriv. da facezia fachirismo, sm. l'
fachirismo. = deriv. da fachiro. fachiriz ^ ato,
quel bacio. = deriv. da fachiro. fachiro (fakiro)
alle dissolutezze che essi si fan lecite da per tutto: e perciò si veggono
. fattibile. = deriv. da facète 1 fare '. facicchiare
della cricca. = deverb. da facicchiare. facidanno (faccidanno)
lat. facète 'fare 'e da danno (cfr. facimale).
della stessa età, non sempre accompagnata da essenziali cambiamenti nella composizione. 4
a facifìcare. = comp. da faci [le] e dal sufi,
le] e dal sufi, -ficare (da facire 'fare *).
difficoltà, agevole (ed è seguito spesso da verbi 0 da sostantivi deverbali).
ed è seguito spesso da verbi 0 da sostantivi deverbali). cavalca,
fisarmonica e attaccò una polchettina facile, da poter essere ballata, anche da quelli
, da poter essere ballata, anche da quelli che si reggevano male in gamba.
regno di francia per mal governo facile da potersi acquistare, fatto un buon esercito passò
facile [al principe], sono oppressi da quelle difficultà che di sotto si diranno
ubertoso per fecondità naturale e sì prodigamente da ogni parte fornito dalla natura di facilissimi
volta egli avesse modi facili ed evidenti da poterle dimostrar vere, quali sono sicuro d'
io. alfieri, i-33: si giudichi da ciò quali dovessero essere quegli studi da
da ciò quali dovessero essere quegli studi da me fatti fino a quel punto; poiché
si mantengono mai nelle difficultà, se da una necessità non vi sono mantenuti;
adriano, contra il tenore sempre usato da savi pontefici, era stato troppo facile così
, viii-1207: oh! non è così da noi. il nostro padrone è buono
pubbliche e private, venne vivamente applaudito da quella parte di pubblico che gli stava
e... tanto mogio che fu da romani cognominato ovicola, che vuol dir
sguardi tremuli / gli smilzi damerini / da l'occhialetto lucido. alvaro, 14-170:
due o tre uomini sedevano nella stanza da pranzo e fissavano la donna. essa
, 34: e'locrensi, sendo stati da un legato di scipione destrutti, non
legato di scipione destrutti, non furono da lui vendicati, né la insolenzia di
da quella sua natura facile. della casa,
v. franco, 310: ma da la crudeltà se 'l gir lontano / ad
xviii-177: né asconderò che grata / ei da le labbra melodia mi porse, /
facil per me grazia gli scorse / da me non lusingata. 7.
la colonna. 8. esente da disagi, avversità, traversie, pericoli
146: giuseppe si sentiva come agitato da un dio: facile gli scorreva la mano
tre vite d'uomini. pure fu accolta da un editore e, parte la facile
'l primo le tazze ed i vasi / da facile argilla pur lavorando trasse.
cembalo, o anche solo un organetto da strada, il suo nome è famoso e
: con facilità, agevolmente. francesco da barberino, ii-216: averto il fior leggiermente
facile cade. ariosto, 42-75: da ciascuno arco s'entra, ove si poggia
fare, fattibile '), deriv. da facère * fare '. cfr. isidoro
tanto meglio. = deriv. da facilismo. facilità, sf.
libri vecchi a prezzo vilissimo. allettato da tanta facilità, diè avicenna tre giuli
si fan loro [alle donne] nascono da un appetito mosso da opinion di facilità
donne] nascono da un appetito mosso da opinion di facilità, non d'amore.
finimento, il numero non sono differenti da quegli i quali alla purità sono stati
annunzio, iv-2-585: ella si lasciava sedurre da quel gioco libero ed elegantissimo in cui
e le signore godeva stima di giovane da senno, e anzi dimolto accorto,
erano liberi d'ogni impaccio e mossi da una elegante facilità. 7.
cose, però con facilità è ingannato da chi si ingegna parere buono. goldoni,
voce dotta, lat. facilitas -àtis, da facilis * facile '. facilitaménto
e difficile pronunzia. = deriv. da facilitare. facilitare, tr.
fu fatto. ma quando s'entrò da lei, cominciava a diradare la gente
ghiaccio facilitavano il passo. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
affinché gli venisse in aiuto, facesse da paciera, gli facilitasse un abboccamento con
, per cui molte di quelle arditezze da stupire, s'erano facilitate e, per
, diluite. = deriv. da facilità. facilitato (part. pass
, che l'influenza della religione resta da esse o bilanciata o elisa o impedita o
se sanneo gli avesse saputo anche indicare da chi era stata scritta sarebbe stata una
si mostrano acconsenzienti all'opera. francesco da barberino, 98: poniàn buona sia
messo di mal umore, cosa a cui da qualche anno vado soggetto facilmente e furiosamente
si estima che li incendi e le rapine da varie nazioni fatte lo abbino estinto.
derivato il nome di * biarmia 'da * biar ', che così in svezzese
quale nova- mente apresso arai inteso più da costellazione che da vizio alcuno per mia
mente apresso arai inteso più da costellazione che da vizio alcuno per mia orrenda ventura esser
, ed esser portato a quel posto da giudici incompetenti, faciloni e privi di gusto
annebbiate, frutti scipiti di un'abilità da manovali dell'arte ignoranti e volgari. sono
vien dietro! = deriv. da facile. facilonerìa, sf.
credetti, allora, di aver capito da chi egli traesse l'instancabile fiducia in
nella rischiosa ricerca di affari nei quali inserirsi da mediatore ahimè sospetto di faciloneria. cassola
faciloneria, inconsistenza. = deriv. da facilone. facilonésco, agg. (
(plur. m. -chi). da facilone; superficiale, semplicistico.
pavidi. = deriv. da facilone. facilonismo, sm.
produttori. = deriv. da facilone. facimale, agg. e
gli uomini facimali che gli oziosi, da molti uomini fu seguito. baldinucci,
: 'facimale 'uomo maligno e da fare ogni sciaguraggine. parini, 330:
. facère 4 fare ', e da male (v.). cfr.
, come vorrebbe la vostra replica, da questo luogo d'aristotile, oltre forse
si cavi sicuramente. = deriv. da facère 1 fare '. facìmola,
(plur. di * facimen, da facère, sul modello di regèmen da regère
, da facère, sul modello di regèmen da regère): 'maleficio '.
. facère 4 fare ', e da niente (v.). cfr.
-óris 4 scelleratezza, misfatto '(da facère 4 fare '); cfr.
gr. cpàxivog 4 di lenticchia ', da cpaxói; 4 lenticchia '.
-óris 4 scelleratezza, misfatto '(da facère 'fare'); cfr. facino1.
5-487: i facinorosi intanto... da se medesimi si uccidevano, o si
gente facinorosa, ma sì! esaltata da quattro impostori degni della forca! baldini
6-332: un'atmosfera sudaticcia e facinorosa da rivoluzionari d'america centrale. -figur.
condotta, un carattere); abitato da gente turbolenta, ribelle (un luogo)
, lat. facinorósus 4 scellerato ', da facinus -óris che in origine indicava semplicemente
semplicemente 4 azione, fatto '(da facère 4 fare '), in seguito
spagna zingano? = deriv. da facère 4 fare '. facitóio
facitoia. = deriv. da facère 4 fare '. facitóre (
a ragionevole ammenda. 5. caterina da siena, v-149: sentiremo il fuoco della
e non disfacitori né guastatori. benvenuto da imola volgar., ii-167: li
dal generante e non dall'atto fatto da lei a rigenerare, sia stato prima
versi; perciocché il perfetto poeta ha da esser 'facitore ', significandosi lo stesso
: causa efficiente, movente. bartolomeo da s. c., 173: li
di qualunque azione, quando loro si da il nome metaforico, spogliate del proprio,
, si dia sempre effetto, che da tali cagioni produr si possa.
nire amore, espressamente pongono che nasca da bellezza. così pare che sia trovata
cagione che produtrice e facitrice suole essere da i filosofi chiamata. abati, 267:
fare e 'l conservare sono azioni dipendenti da una stessa cagione, quindi è che l'
si ritennero. giusti, iii-153: da parigi alle vicinanze di verona e di mantova
facitori de'conti. = deriv. da facète 'fare ', come nome d'
): come * distruggitore '(da * distruggere ') e 'distruttore
') e 'distruttore '(da 'distrutto '). facitura,
per vere. = deriv. da facète 1 fare faciucchiare, v
, occasione, opportunità (che dipende da elementi esterni al soggetto) o attitudine
re de'persi fece patto. francesco da barberino, 18: pur noi
per infrenare i malvagi voleri. girolamo da siena, xxi-329: dà, signore
la materia come si dovrebbe, e da questo potissimamente dice derivare mille mostri,
anche per simil. s. bernardino da siena, iv-76: perdi [per il
: alcune facultà sono eccitate in noi da cause massime e veementi, le quali cause
suppresse e riprimute o dalla imbecillità o da altra raggione de la materia. garzoni,
avere in sé un'altra facoltà diversa da queste, cioè il solleticare; sicché
. redi, 16-v-360: il previo solutivo da pigliarsi avanti all'acqua del tettuccio mi
attrarre. vallisneri, iii-27: credono non da altra cagione essere in alto tirate le
dal fondo de'monti alla sommità che da una facultà attrattrice della parte superior della
guisa, dicono, d'una spugna, da cui l'acqua s'attrae. muratori
potere concesso a un'autorità ecclesiastica inferiore da un'autorità ecclesiastica superiore che ne è
. - anche al figur. francesco da barberino, 198: or vedi libertà lassù
le misure di farlo dipendevano sempre da lei; ella [la crusca] volea
non può esercitarsi che dal sovrano o da chi è da esso delegato a tal fine
che dal sovrano o da chi è da esso delegato a tal fine, promulgandole
austriaci, porgendo loro un titolo a chiamar da vienna straordinarie facoltà; perocché a raffrenare
con riprendermi ch'io non discerna gli affetti da le virtù. boccalini, i-99:
/ è la diletta mia, che da la bocca / mentre che versa il mèl
in animali una grande facultà. giovanni da samminiato [petrarca], ii-83: io
egli ha pochissime facoltà; ha poco da pensare a'fatti suoi, e per
: essi erano agiati, laboriosi, e da senno. dietro ai bozzoli e alle
finito ch'ebbe di parlare / licenziossi da lui; ma prima chiede / licenza e
medesima tempesta, li casilinati per assedio da annibaie rinchiusi e mancata la facultà delli
sostanza '(corradicale di facilitas, da facìlis); cfr. fr.
facoltativo dal canto suo, ed obligatorio da canto del papa. mazzini, i-291
darsi o non darsi; e distinguesi da 'obbligatorio'. pascoli, i-144: noi ora
è facoltativo e può esser frequentato anche da ufficiali di superior grado. baldini, i-451
-parassita facoltativo: vegetale che vive da saprofita e che in speciali circostanze
, parassita. = deriv. da facoltà; cfr. fr. facuitati /
l'esimio giudice... mi domandò da qual diritto noi ci eravamo creduti facoltati
orrida, che pure è assai vezzeggiata da molti segretari, ai quali cade spesso
beati i facoltosi, che per ciò da loro sono chiamati benestanti. magalotti,
piccola parte di essa, servitori licenziati da padroni caduti allora dalla mediocrità nella strettezza
; che se io non ho proprio denari da buttar via, son bene al mondo
nelle scienze. = deriv. da facoltà. facòma, sm.
pensiero mio se ne ragiona. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
la gengiva. ha una pasciuta figura da beccaio; una facondia salivosa e insinuante
= voce dotta, deriv. da facondioso. facondioso (facundioso)
, loquace. bartolomeo da s. c., 347: essendo
. -per estens. che muove da lingua sciolta e pettegola; facile,
, lat. tardo facundiósus, deriv. da facundia. facondità, sf
sf. ant. facondia. guido da firenze, 40: e questa certa speranza
-àtis * facondia ', deriv. da facundia. facóndo (ant. facùndo
ira generosa e tenero di pietà, da costringere tutti quanti a riconoscere la necessità
voci. -figur. antonio da ferrara, 2-298: o novella tarpea,
facondo lauro. passarelli, lvi-363: da l'aonia balza / scioglie a lusso
aveva loro presentato un facondo enorme trombone da fuoco alle vite e gli aveva fatti
facile, eloquente ', deriv. da fari 'parlare '(come iracundus da
da fari 'parlare '(come iracundus da ir are). cfr. varrone
e copiava le scritture d'ogni genere da parer fac-simili i più perfetti. panzini
che è tanto simile a un'altra da essere difficilmente distinguibile da questa; che
a un'altra da essere difficilmente distinguibile da questa; che ne riproduce esattamente i tratti
, volendo o pretendendo di far tutto da solo; chi in una casa, in
imp. di facète * fare 'e da totum 'tutto'; cfr. fr
. faesite, sf. materiale da rivestimento o isolante termico costituito da un
materiale da rivestimento o isolante termico costituito da un impasto di fibre di legno pressato
corda per ottava. = comp. da f, fa, ut, nome col
i frutti sono circondati interamente o parzialmente da una particolare formazione (cupola) derivante
dotta, lat. scient. fdgdceae, da fagus 'faggio '. fagali
ontano). = deriv. da fagus 'faggio '. faganèllo
, fainèl, fanèl), deriv. da fagètdnus 'che vive nel faggeto '
?, 'roditore ', deriv. da cpayésaiva 'ulcera '(del
a faggeto, la forma femm. è da ritenere più recente (come *
i castagneti, poi i faggeti, perché da un certo punto in su il castagno
, e nutritive. = deriv. da faggio: cfr. lat. fdgea (
legnoso, di colore rossiccio, ricoperto da aculei non pungenti (è commestibile e viene
ha legno compatto e pesante, ottimo da ardere e il migliore per fare carbone
altissimi era veduto stare in orazione levato da terra. petrarca, 54-7: allor
arabia una vailetta amena, / lontana da cittadi e da villaggi, / ch'all'
amena, / lontana da cittadi e da villaggi, / ch'all'ombra di
: / facciamo il pane che si fa da soli! cicognani, 2-143: al
lat. fdgèus, agg. deriv. da fdgus 'faggio '. per un'
quale è il frutto triangolare, coperto da una più sottile e liscia corteccia,
di quercia. dalle stesse faggiuole, come da altre sostanze vegetabili,...
quale è il frutto triangolare, coperto da una più sottile e liscia corteccia, che
, l'affare va male. = da fagiano1. fagianàia (fagianièra),
di fagianaia. = deriv. da fagiano1. fagianare, tr.
fagiano. = deriv. da fagiano1: cfr. fasanare. fagianato
dita ed è sovrastato, nel maschio, da uno sperone corneo: ne sono esempio
lat. scient. phasianidae, deriv. da phdsidnus 'fagiano '. fagianièra
. è di fattezza non molto differente da un cappone ordinario, è di becco corto
e ve pasciete in essi. folgore da san gimignano, vi-n-140 (8-6)
merid. faggianu: deriv. da fagiano1 (v.), per simil
= voce dotta, deriv. da fagus 'faggio '. fagiolàio
2. figur. azione, trovata da balordo. passeroni, iii-32-114: appena
3. discorso lungo e scipito, parole da sciocco; sciocchezza, balordaggine, scimunitaggine
condimento. -questione, problema complesso da cui non ci si può districare.
un foglio bianco. = deriv. da fagiolo. fagiolerìa, sf. ant
la fagiolerìa. = deriv. da fagiolo. fagiolina, sf.
dall'occhio. = deriv. da fagiolo. fagiolino (letter.
ma minori di quello del pisello, da i quali procedono i cornetti lunghi acuti
che si mangiano immaturi, con ilo circondato da alone nero; fagiolo dall'occhio,
e lente, / spinaci ed altri erbaggi da pastura; / d'asini, porci
non posso vederli in quella fatta / da fantesca crudel martirizzati. 3.
conteneva le sbracate lodi di gianni, da essi riputato un fagiuolo. 4
vi pon mente bene, / che fan da seme insieme e da pinoli. cantoni
/ che fan da seme insieme e da pinoli. cantoni, 611: questi ebbe
il tuo tegame, / sol buono da sfamare un mariuolo. 10.
in toscana si chiama la sua pianta da chi girasole, da chi fagiuolo romano
chiama la sua pianta da chi girasole, da chi fagiuolo romano, e da chi
, da chi fagiuolo romano, e da chi fagiuolo turchesco, e in lombardia
dolce, il forte, / e da i ceci distinguere i fagiuoli.
caviale, mosciame, / insomma c'è da cavarsi la fame. c. e
pier della vigna o mostacci o giacomo da lentini, 414: non ò
cfr. fr. faille (deverb. da faillir). fàglia2, sf
svoltosi nella composizione taffetas à failles, da faille 'velo 'che le donne portavano
dei minatori valloni, deverb. da faillir 4 mancare '(dal lat.
ha buon gioco, in modo da dare così un avverti mento
. fallar 4 scartare ', deriv. da falla 4 errore, mancanza '.
dislocarsi a faglia. = deriv. da faglia3.
scarto. = deriv. da fagliare1. fagno, agg.
« fagocitate ». = deriv. da fagocito. fagocitàrio, agg.
: il numero medio dei batteri fagocitati da ogni leucocito. = deriv.
ogni leucocito. = deriv. da fagocitare. fagocito (anche fagòcito
<; 4 divoratore ', da qxxyetv 4 divorare ', e xuto <
= voce scient., deriv. da fagocito, col sufi, -osi; cfr
arrossamenti delle zone cutanee, accompagnati talvolta da febbre e da accessi epilettiformi.
cutanee, accompagnati talvolta da febbre e da accessi epilettiformi. = voce dotta,
dotta, lat. scient. fagopyrismus, da fagopyrus 1 grano saraceno '.
portano via quei pesi di nove anni, da un capo della città fin all'
tutto il fagotto delle mie corbellerie scritte da me e dopo averlo riveduto insieme, ti
grandissima maraviglia che la vocina era uscita da quel fagotto infarinato che il pescatore teneva
. c. boito, iv-122: da quel fagotto schiacciato al suolo continuava a
conchiuder nulla. d'annunzio, v-3-226: da quel fagotto di panni stracchi s'alzò
se potete, di trovare un modo da uscirne per il rotto della cuffia,
ne compose un detto fagotto, il quale da teseo ambrosio, nel suo libro delle
i remi d'una barca che veniva da porlezza, si udì un fagotto scimmiottar
suona questo strumento. = deriv. da fagotto1', prese questo nome dalla forma
forma di uno strumento precedente, costituito da due canne riunite da un mantice a
precedente, costituito da due canne riunite da un mantice a soffietto. fagro
faguccia, sf. ant. strumento da fucina. citolini, 40:
sua vesta di fai nero, così stretta da levarle il respiro, la bricicca
diritto germanico- barbarico, guerra privata esercitata da colui che aveva subito un torto o
aveva subito un torto o un'offesa e da quelli del suo gruppo sociale (famiglia
; guerra a fine di vendetta esercitata da gruppi privati. bocchelli, 1-iii-180:
la sua non dovesse esser più abitazione che da topi e da faine. albertazzi,
dovesse esser più abitazione che da topi e da faine. albertazzi, 929: i
e molli, con la fronte nascosta da una frangia di capelli, con gli
. la lo guardi, con quel musino da faina. la sa più lunga lui
* fagina [mustela], deriv. da fagus * faggio ': propriamente
fainésco e maligno di voltaire, sormontato da una parrucca ben fatta, mi piacque infinitamente
faio ', genere di piante stabilito da loureiro per collocarvi una bella pianta della china
< pocxà- xpaxnc 'calvizie ', da qxxxocxpóco * divento calvo *. falago
.. falago. = probabilmente da una forma longob. che ricalca l'
comp. dall'imp. di fare e da la iella (deverb. da iellate
e da la iella (deverb. da iellate 'essere sfaticato ').
comp. dall'imp. di fare e da nanna (v.). falanchino
falangaggio. - più modernamente: gabella da pagare per poter fissare le navi ai
bandelli, 5-2-96: gl'affricani da prima guerreggiarono contra gli egizzii con quella
nel levarla. = deriv. da falanga. falange1 (ant.
molto serrato e rigido in modo tale da respingere ogni urto e attacco da parte
tale da respingere ogni urto e attacco da parte delle fanterie nemiche. giamboni
2-ii-289: vedendo però, non esservi da quella parte alcuna mossa di turchi, me
e dell'ordinanza delle legioni romane scritte da polibio, sono state, non so come
-grande aggruppamento di armati in ordinamento da battaglia; milizia, schiera. pulci
scrocchi in una schiera, / mangiati da la fame e pidocchiosi; / ma egli
ordinato, compatto, di persone unite da identità di scopo o di interessi o
interessi o di aspirazioni (spesso animate da sentimenti ostili verso altri); gran
numero di persone legate fra di loro da identità di attività o di posizione sociale
lunghe pratiche, tanto contrarie all'ipocrisia, da me tenute con una falange di comici
riformativo, aggiungendo alle vecchie falangi figliate da benedetto nuove squadre di contemplanti e di
sante e benedette falangi le quali ha da venire pur tempo che debbano prendere interamente
parti; e moto e norma / da due dadi gittati attendon, pronte 1
doppio segno, e quindi poi securo / da la falange il suo rivai combatte;
iv-246: la 4 falange 'fu fondata da josé antonio primo de rivera.
antonio primo de rivera. = da falange *: come formazione militare.
: così, ad indicare una cosa da nulla. = dimin. di
di là. = deriv. da falange. falangiàrio, sm
solamente sei spezie ne ritrovi io descritte da coloro che trattarono de gli animali velenosi
una tarantola o falangio dell'america, da amsterdam, di sterminata grandezza. tramater
toccando il suolo, giunge a ingrossare tanto da produrre i fiori; è pianta da
da produrre i fiori; è pianta da ombra molto popolare nelle nostre regioni con
, 27-12: il falangite è chiamato da alcuni falangio, e da altri leucantemo
falangite è chiamato da alcuni falangio, e da altri leucantemo, overo, come io
e dotti. = deriv. da falange1. falangismo, sm.
fa portavoce. = deriv. da falange2. falangista1, sm.
di mentone. = deriv. da falangismo: cfr. falange1. falangite1
], 27-12: il falangite è chiamato da alcuni falangio, e da altri leucantemo
è chiamato da alcuni falangio, e da altri leucantemo, overo... leucanta
. digitazione. = deriv. da falange1. falango, v.
montagna stabile e sublime, al riparo da tutt'i venti e da tutte le
al riparo da tutt'i venti e da tutte le scosse, ma su la vetta
= voce dotta, deriv. da falansterio-, cfr. fr. phalanstérien
. gadda, 7-33: non ha nulla da dire: e fabbrica pagine e pagine
venditori di parole. = deriv. da falansterio. falanstèrio (falanstèro)
(1772-1837) designò il grande edificio da lui stesso progettato, capace di ospitare
estens.: ideale di comunità socialista da formare sulla base delle teorie del fourier
popolari, i-274: siccome abbiamo fourierismo da fourier, così pure falansterismo dal falansterio,
concertò con lui e scrisse un piano da proporre a bakùnin per far della baronata un
io sono qui, in questa casaccia, da quasi 20 anni, un falanstèro,
in qualunque altra città, e abitati da qualunque altra popolazione del mondo, non
: la pulizia delle camere era sbrigata da due vecchie matrone. ma nella stanza
questa dottrina. = deriv. da falansterio. falantèo, agg.
il leon spesso. = deriv. da fàlanto, antico nome di taranto.
'... produce assai fusti da minute e inutili radici, simili alle gambe
falàrica, sf. milit. arma da getto, scagliata a mano o con
, scagliata a mano o con macchine da lancio, usata nell'antichità e durante
dalle torri d'assedio: deriv. da fala torre di legno'per assedio.
a que'cavigliuoli pendono assai i lacci da accappiare le pernici bianche, le oche,
cpaxapt? -lsoq 'folaga ', da < p (4xapo <; * picchiettato
483: la falaride produce assai fusti da minute et inutili radici, simili alle gambe
sono abili notatori, che si allontanano molto da terra, e non temono le acque
delle bestie, vino, carne, bestie da carne, legne da edi- fizi o
, carne, bestie da carne, legne da edi- fizi o da ardere, carbone
carne, legne da edi- fizi o da ardere, carbone, colombina, erba,
gregge di nuvoli e di capre / dirompenti da un greppo a brucar bave / di
, di combustibile, la quale si separa da maggior fiamma, e si solleva in
e le paglie, ché se avesse da cadervi qualche falavésca trasportata dal vento,
stesso): e si suole distinguere da fulvo. soderini, iv-122:
(in partic., i carri da battaglia). tasso, n-iv-512
intorno per quella quarta cornice, spronati da buon volere e da giusto amore. d'
cornice, spronati da buon volere e da giusto amore. d'annunzio, ii-4i2
voce dotta, lat. tardo falcare, da falx falcis 'falce falcare2,
sulle imbarcazioni. = deriv. da falca. falcàrio, sm.
chi fabbrica falci e roncole ', da falx falcis * falce '. falcastro
'. falcastro, sm. arma da asta, a punta, con spuntoni
voce dotta, lat. tardo falcastrum, da falx falcis 'falce'. cfr.
-per estens.: salto compiuto correndo da altri quadrupedi. d'annunzio,
passo e l'andatura in genere tenuta da un atleta in corsa; il passo
. -per estens.: salto compiuto da persona che corre. e. cecchi
sottili con falcata ampia, regolare, da mezzofondista. = forma sostant. femm
. armato di falce (un carro da guerra). giamboni, 7-137:
con esso cento e dieci milia uomini da piede, e dei cavalieri cinque milia,
al regio albergo ei tomi, / vien da sei coppie innanzi al re condutto /
piglio / in mezzo il petto, e da terra levollo, / come levar suol
piè s'inlappoli. = deriv. da falcare. falcatura, sf. figura
fra due promontori. = deriv. da falcare1. falce (ant.
tagliare fieno o messi; la falce da mietitura (o messoria) ha la
non che lo amico tolga de le falci da fieno s'usano a firenze e
in questo paese. s. bernardino da siena, 279: non hai tu veduto
tagli dell'erba del prato, / da ogni parte menando la falcia. ariosto,
talor l'adunca falce: / se da tira del ciel matura messe / fosse
ferri dentati, ovvero falcini, imperniati da una parte, con altrettanti semicircoli fissi
il sole, / quando sui campi da la falce mesti / la polverosa estate
simil. e al figur. bartolomeo da s. c., 5-3-12: ciascuno
darai diritta sentenzia alla proposita materia, da poi che, ricise le spinose opinioni
, colla falce delle ragioni le quali da noi saranno allegate, potrai ragguar- dare
.. colla falce del giudizio mieteva da ogni sottolingua italiana ed anche non italiana
-falce e martello: simbolo costituito da un martello e una falce incrociati (
roncola, pennato, falcetto. francesco da barberino, 242: la falce in mano
lussurianti rami di tutte le piante siano da reprimere e come da legare. poliziano,
le piante siano da reprimere e come da legare. poliziano, orfeo, 73
s'inciso non resta / l'arabico arboscel da falce cruda, / le preziose stille
martegli grandi e piccoli, et altri da intagliare; falcie, fil di ferro,
arcuata, a forma di falce, da applicarsi ai carri di guerra.
le navi de'loro adversari. benvenuto da imola volgar., ii-69: promettendo
tanto preparar feano in disparte / ordigni da trattar notturno assalto, /...
punta di ferro al timone, tirati da cavalli coperti di ferro, furono in uso
falce della luna crescente dorata, sottolineata da un impalpabile alone. 6.
ma non gliel'ho detto io fin da principio? così riesce sempre a chi vuol
due lancie e una falcétta. andrea da barberino, iii-310: tolse una falcétta
barberino, iii-310: tolse una falcétta da segare erba, e andò con gli altri
di oggetti: ciuffi di penne, ceri da chiesa, fal- ciuole, corone.
. = voce dotta, comp. da falce e dal gr. alp. a
che si riferisce alla falcemia; affetto da falcemia. falcétto, sm.
il falcetto ed intorno a'piedi il lupo da cui guardava le gregge. carducci,
a falcetto; spalle quadrate, viso da pipa. viani, 19-613: il
tagliarla bene, sarae ottimo un falcetto da calzolai. 4. dimin.
beltramelli, iii-398: cantava un cuculo da una selva di faggi oltre ai quali
; sceglieva, tagliava e ci consegnava da portare. = dimin. di
dio]. = deriv. da falciare. falciaménto, sm.
la direzione dell'arma, in modo da battere senza sosta un determinato settore,
riedono taciturni. carducci, 1027: da le pendenti rupi il fieno / falcian cantando
6. locuz. avere un prato da falciare: avere occasione di concludere affari
prato a falciare. = deriv. da falce-, per il n. 2,
: intervento falloso che consiste nel colpire da tergo con violenza l'avversario alle gambe
e ci vedevo spesso marsilia, vestita da signorina di città, che menava il
di falciaménto (delle mitragliatrici) o da scariche di artiglieria. d'annunzio,
falciata in ciel rinasce / ha da servir per cuna, e col zodiaco /
di falce. « = deriv. da falce. falciatóre, agg. e
sommesso. d'annunzio, iv-2-53: da lontano, dalle stoppie arse, giungeva
moravia, iii-188: essi si aspettano da un momento all'altro di vedere uscire
un momento all'altro di vedere uscire da dietro il muro e oscurare il cielo
i denti. = deriv. da falciare. falciatura, sf. il
di un bel verde chiaro, nata da poco sulle falciature estive. falcidia
e il perché di questa falcidia puoi da te figurartelo. palazzeschi,
il guadagno. = » denominativo da falcidia, che nella coscienza les
dotta, lat. falcifer, comp. da falx falcis * falce 'e dal
'e dal sufi, -fer, da ferre * portare ', calco del gr
: i globuli rossi degli individui affetti da falcemia o drepanocitemia. 3. zool
lat. scient. falciformis, comp. da falx falcis e dal sufi, -formis
falcis e dal sufi, -formis (da fórma 'forma '). falciglióne
centrale). = deriv. da falce, per la forma del becco.
e fatto a somiglianza d'uno sprone da pasta, colla falcinèlla dall'altro capo
.? savi, 2-535: 11 luogo da cui vengono i falcinelli si sa esser
si sa esser l'affrica, e da ciò che io posso congetturare, quelli
barberia. = deriv. da falce, per la forma del becco.
, per estens., di qualsiasi arma da ta- glio). s
433: guardate come don ateon va da sigismondo, ch'è indiavolato e tanto aceso
l'erba. = deriv. da falcione. falcióne (ant. dial
flessibili, della figura d'un falcione da segar il fieno, ma più lunghi assai
. 2. stor. arma da asta, col taglio dalla parte convessa
snellita nella forma e adornata di incisioni da fregio, fu usata solamente come arma
che sul becco la ranfoteca superiore porta da ogni lato un dentello sul margine;
. p. fortini, i-491: giunto da lei [il monaco fece come
la colomba, / e come vacca, da leon che rugge. parini,
avete! - sciamò egli spiandola tutta da prora a poppa coi suoi occhi di
si compri. cardarelli, 3-141: da quel nido inaccessibile il falco di montefeltro
girò su pei monti per trovare quello da cui spiccare come un falcaccio il volo.
la volta. = deverb. da falcare, passato al fr. falque.
legno resinoso. s. bernardino da siena, 94: levossi su elia quasi
messorie godente. = deriv. da falcola. falconara, sf. luogo
braccioli. = deriv. da falcone1. falconare, intr. (
ginnetto. = deriv. da falcone1. falcóne1, sm.
snello, / per cento rote, e da lunge si pone / dal suo maestro
veggia l'anitra o il colombo. erasmo da valvasone, 2-42: il forte astor
sempre di profilo). andrea da barberino, i-5: la prima cosa ch'
falcone degli buoni cavalieri erranti. andrea da barberino, 1-176: io ti fo
nel pigliare il guanto prese anche la veste da basso, e scoprì tanto di gambettina
. 3. stor. macchina da assedio simile all'ariete; piccola artiglieria
, gatti, grilli e falconi, / da combattervi su poi quelle genti. ariosto
agrada. lorini, 132: l'artiglierie da dispensare, sopra alle piazze della fortezza
.. falconi, sagri e colubrinette da dodici, fino a diciotto libre di
: [artiglieria] picciola e non reale da otto libre in giù, fino ad
pesi. filarete, 34: ingegni da tirare su pietre e calcine con falconi
al richiamo del padrone. -occhio da falcone: dall'espressione acuta, fiera
pedone / con naso curvo ed occhio da falcone. 7. prov.
a foggia di becco. = da falcone1, per l'aspetto. falconeggiare
e fiso. = deriv. da falcone *. falconèllo, sm
di falconeria. = deriv. da falcone1. falconétto (falcunétto),
per ofiendere. bembo, 5-24: da una palla di falconetto venuta dal campo
, i-123: i falconetti cacciano palle da libbre 2, hanno calibri 35, e
tutte armate di due pezzi di artiglieria da prua, del cannone di corsia e di
in cima v'era un terrazzo circondato da merli, fra i quali si vedevano
modo d'andare alla struzza, a can da rete e uccellare, a parede o
la lunghezza. = deriv. da falcone1. falconière (ant.
l'amante di belmonte, sotto la piuma da falconiera che con larga curva le scendeva
portiere del re. = deriv. da falcone1. falconifórmi, sm. plur
. = voce dotta, comp. da falcone e dal lat. -fórmis,
falcone e dal lat. -fórmis, da fórma 1 forma '. falconino,
pignone... verrà successivamente urtata da una falda sottilissima d'acqua, che
e lo traean de'velli; e giù da * lombi / smembrar le cosce che
ojetti, ii-333: argilla viscosa lavata da falde d'acqua continua. gozzano, 921
: fiocco di neve. bonaccorso da montemagno, 39: non fiocca in appennin
sorreggendo il bambino per avvezzarlo a reggersi da sé e camminare. falde, in
i-579: luca beltrami... conosce da sempre ogni falda di questo intonaco,
, ove egli vuole che sia ricoperta da una falda di terra, a uso di
istintivamente ogni uomo, siccome i tiri vengono da fronte a nord, quando si stende
tale corrugamento a opera di spinte tangenziali da formare pieghe coricate che disponendosi sopra altri
di strati di roccia permeabile e trattenuta da terreni impermeabili sottostanti (e può essere
acqua s'erano aperte e si alzavano da terra, spruzzi venivano sulle facce.
nobile ira non può nascere, se non da un tacito e vivissimo sentimento delle proprie
mezzo il mar vi freme, / e da tre lati il suol malaco abbraccia.
-figur. fazio, ii-16: da l'altra parte il fuoco, in ch'
/ di fiesole diletta / oggi non è da far lungo cammino. magalotti, 7-2
1 (8): il luogo stesso da dove contemplate que'vari spettacoli, vi
que'vari spettacoli, vi fa spettacolo da ogni parte: il monte di cui
. segneri, ii-140: tanto hanno da temer su la cima, se si
: trovo la maniera sua molto avariata da quella di coloro che furono innanzi a
voler sotto le falde della religione render da per tutto unica la loro giuridizzione.
partic.: abito o giacca lunga maschile da cerimonia. balducci pegolotti, 280:
, ii-80: basta, io credo che da principio, a farla grassa, saremo
-abito a falda: abito maschile da cerimonia, di gala. alvaro
vestito con un abito a falde spuntò da destra a piccoli passi frettolosi.
non riuscire a tener lontana una persona da chi ama o da ciò che la
lontana una persona da chi ama o da ciò che la interessa. della porta
1 un, né l'altro è farina da cialde. -di falda in falda
, tutto scalcinato, con certe falducce da cui spuntava un rotolo di musica e il
faldaménto. = deriv. da falda. faldare, tr. tagliare
fusse morto / serei adesso in polver da boccali / e debil non serei faldato
lunghezza. = deriv. da falda. faldèlla, sf. piccola
di bianco. = deriv. da faldella, nel significato di 'medicazione,
faldelli, e fu ferito in una tempia da un sasso. carena, 1-304:
rattorte su di sé, per distinguerle da quelle del ripieno. = deriv
del ripieno. = deriv. da faldella. faldétta, sf. piccola
di zendado di seta nera, insaldato da un lato che pare sempre il vento lo
educhi civilmente. = deriv. da falda, nel significato di * pendice '
sf. disus. gonna resa rigida da stecche di giunco, di balena o da
da stecche di giunco, di balena o da funicelle indurite, portata dalle donne sotto
: piega, arricciatura. erasmo da valvasone, 1-7-194: risplende sopra la
nel faldistorio in abito pontificale e circondato da gran numero di prelati. sempronio,
; il n. 2 deriv. probabilmente da faldella, nel significato di 'inganno
potevano, quantunque fossero pelose, difender da l'ingiurie del freddo.
: mentre visse bramante, fu adoperato da lui nell'opre sue ventura, falegname
i mobili] qui a ferrara, da un falegnamino di via coperta. =
nel senso di 4 lavorare 'e da legname (v.).
forse il fuoco del giorno è restituito / da questo lume che attira sfinita / una
lume che attira sfinita / una falena, da un grano marcito / che nutre l'
di qualche falena contro la lampadina del lume da tavolo. -figur.
sottilissimo strato di cenere che si forma da carta che brucia o sui carboni accesi.
fissata alla corazza e talora erano tante da coprirla interamente). landino
originariamente per il cimiero (deriv. da < p<£xo <; 4 cimiero ')
elmo). panzini, iii-159: da un lato, era marte con l'elmo
che gli antichi tanto celebravano per vino da durare, dette da loro amerie e
celebravano per vino da durare, dette da loro amerie e falerne.
in campania e apprezzati come fini vini da tavola (ed erano già ben conosciuti
; se invece è separata dal mare da una piattaforma litorale, si dice morta
all'ant. alto tedesco felisa (da cui il ted. mod. fels
non è molto differente dal trifoglio = da farfara, per dissimilazione. fàlico,
che dire. = deriv. da falimbello. falimbèllo [falombèllo),
dette brume bisogna avervi avertenza, perché da una ora all'altra fanno falle d'
pareva spiare in silenzio per la falla da me aperta fra i due sacchi di
dello schieramento. = deverb. da fallare. falla2, sf.
tentazione), / questa potrebbe pur da dio procedere, / essendo ella [
desta, / quanto men traviata / da le fallaci forme / del senso, allor
fallace e lieve, / se a luce da virtù propria non esce. alfieri,
scorsa la mia debil barca, / se da sì fallaci onde non mi togli,
non mi togli, / o se da volar via non mi dai piume, /
, 1-37: ora, facendo vela da questi duri e importuni scogli del disio,
, 9-223: il porto stesso era difeso da fallaci stagni e da torti ordini di
stesso era difeso da fallaci stagni e da torti ordini di legni ficcati secondo il solito
secondo il solito col mazzo, e da lanciare, o brigantini armati, che stavano
il desiato suolo, / il saluta da lunge in lieto grido. d'annunzio,
quercia, più fallace che tonde. giovanni da samminiato [petrarca], i-78:
lo mio core afferra; / e da me vene la guerra, / noi posso
misericordia della fallace destra mano. bianco da siena, 102: sopr'ogni creatura
intende trarre in inganno, che muove da animo non sincero (un sentimento,
sono in gran numero. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
: ogni rimorso era stato infatti coperto da un sentimento di vittoria morale, che
tien consiglio di sorprenderlo alla fallace, da lui sorpreso con provido consiglio pur seppe
lat. fallàx -àcis * fallace ', da fallire 'ingannare '. fallaceménte
egli sapea che era, e pazientemente cacciò da sé quello che udì fallacemente dire,
non ho il demonio '. benvenuto da imola volgar., i-296: li legati
a varii autori, alle quali non è da dare fede, e molto meno
dare fede, e molto meno s'avranno da ridurre in pittura, acciò da
da ridurre in pittura, acciò da esse non resti la posterità fallacemente delusa.
mente, ma in qualche modo da lei. = comp. di
1-118: donne altre incontrai; ma da ciascuna mi partii tosto, colmo di amarezza
ora che mostriamo la fallacia nel dedurla da premesse vere. davila, 279
essi forse si stimano di far cosa da forti, due all'incontro e'fanno
, due all'incontro e'fanno cosa da uomini effeminati. galileo, 3-4-514: se
, 1-98: quando l'errore vien da un metodo fallace, il ricredersene è
cui la linea delle fallacie si separa da quella della verità. -immagine falsa
: anche a socrate, benché non da ebe ma dalla iniqua e pur provvidenziale infermità
giornale letterario d'italia, xl-623: bacone da ve- rulamio, ristoratore delle scienze,
. d. bartoli, 28-276: or da una bocca d'oro (che tanto
. fallàcia 4 falsità, inganno ', da fallàx -àcis 'fallace'(da folière 'ingannare'
', da fallàx -àcis 'fallace'(da folière 'ingannare'). fallàggine, sf
non abbia? ¦ * deriv. da fallare. fallàggio (fallàgio)
2. tradimento, inganno. giacomo da lentini, 35: al mio vivente,
dotta, gr. cpaxaayoyta, comp. da cpocxxóg 'fallo 'e dycoyvj *
. ant. tradimento. andrea da barberino, ii-131: io non fu'mai
cess'om per ventura / che vèn più da natura / direbbe fallaménto, / ché
. broggia, 276: che se da questa seconda sorta di riduzione, per
1714, 15 e 16, non è da farsene maraviglia, perché dovettero fallire tutti
. = voce dotta, deriv. da fallare; cfr. provenz. ant.
: chi parlerà sospettamente el sarà vinto da tutti gli uomini e sarà fallante in tutte
pur ascoltando, timida si fané. pace da certaldo, 41: grande in vero
fallanza; / ed a che far da poi ci viverci / ch'io avessi perduta
mancanza, manchevolezza, limitatezza. francesco da barberino, 76: nel suo senno e
senza dubbio, certamente. compagnetto da prato, 231: dio! l'avessero
fare fallanza, / ché non è da laudare / chi non à leanza. giacomino
di fede. arrigo testa o giacomo da lentini, 410: del vostro cor
c'assai poco si parte / vista da pensamento, / se non fusse fallanza /
'n talento. mazzeo di ricco o rinieri da palermo, 430: da poi
rinieri da palermo, 430: da poi che per la mia disideranza / amor
. = voce dotta, deriv. da fallara (col sufi, -anza degli
/ omo c'à riceputo / ben da signore e poi lo voi celare.
presa. allori, i-117: speranza da vergogna e dolor vinta / più non
, i-61: fa che quando io tomo da corte, ella sia qui e non
s'aggio fallato in dire. bartolomeo da s. c., 7-3-5: molti
a punto quel che mi è stato detto da chi non falla, e da poi
detto da chi non falla, e da poi che io ebbi scritto, pesai el
come l'oste del tassoni, ma che da quell'unico occhio non fallava a stimare
non giungere a destinazione. andrea da barberino, i-132: quegli che non caddono
pace che io aveva con pompeio; da mo'innanzi mi metto in adventura,
che non falli, imperocché la gallina da sé può farlo malvolentieri: e le maggiori
, una regola). francesco da barberino, 33: questa è una regola
se i conti non fallano, ha da crepare prima di me, e se non
un'ingiustizia al suo sangue, ho da esser io l'erede delle sue facoltà
ordinato che quali de'conpagni non avessero da fornire loro
a otto per cientinaio l'anno benedetti da dio. paolo da certaldo,
cientinaio l'anno benedetti da dio. paolo da certaldo, 153: se se'
/ guarda sì abondui, / che già da nulla parte / non falli l'una
ben non sia l'om servile / da natura parlando / e '1 ver essaminando
non fallano l'uficio suo. bianco da siena, 168: esser deggio privato /
fallato, / giustissimo signore. andrea da barberino, 1-63: allora mi promettesti di
direzione: mancare il bersaglio. iacopo da lèona, vi-207 (1-4): segnori
, 21: le strade sono facilissime da fallare, con tutto ciò che vi sia
riuscimmo? fallata ho la strada. da capo! 10. omettere,
, 7-42: il vecchio era ammalato da dovere morire, lo disse egli stesso colla
non scaldasse? non mai. francesco da barberino, 54: pensava il padre
qualità. questo abito di tanta onestade da te preso non ti falla per innanzi
chi è troppo loquace. ricciardo da cortona, 35: e questo è molto
amor per innanzi si notrica. busone da gubbio, 55: niuno corpo umano è
en fallata. = deriv. da fallare1. fallato (part.
sbagliato, errato. francesco da barberino, ii-83: seguita qui di regule
fallato cammino... si guata da tomo. p. secchi [il caffè
[il caffè], 432: da questo primo calcolo fallato dipende poi bene spesso
4. guasto, rotto. cenne da la chitarra, vi-11-194 (13-n):
, ogni uomo incappegli / bottazzi a vin da mon- tanar fallati. 5
; / refutar lu volio presente. bianco da siena, 126: ama iesù
in rovina; pericolante. francesco da barberino, iii-155: la men dubbiosa
: se fai di me partensa / da lo suo bel placiri, / già mai
mescolati d'erba, / e incantati da sua sapienza / con esorcismi di magiche verba
gusto e chiari in apparenza, / dona da bere all'oste ricevuta, / non
, ingiuriare. mocati o monaco da siena, 443: perché vedere dare
i dogliosi, / quei c'àn da lor partito / ogna finto partito / e
tomaso, per alcuna generai proposizione scritta da questi, in cui trovano essi qualche
perdizione / poi ch'io feci partenza / da chi mi ten prigione. a.
. -con valore attributivo: immune da colpa, da errore, da falsità
valore attributivo: immune da colpa, da errore, da falsità. bianco da
immune da colpa, da errore, da falsità. bianco da siena, 138
da errore, da falsità. bianco da siena, 138: fammi [o signore
accidente suscitate nell'anima, in cui da natura hanno la loro residenza nella faccia e
conciossiecosa che secondo l'analogia, se da 4 dolere 'si forma 4 dolse
'si forma 4 dolse ', da 4 volere 's'avrebbe a formare,
. = provenz. falhenza, da falhir, deriv. dal lat. fallire
fallo, una colpa. giacomo da lentini, 22: deo, com'agio
non falle a glorioso porto, / chi da i gran nomi altrui prende conforto.
è stato fallerò. = deriv. da fallire. fallévole, agg. ant
armava ei stesso. = deriv. da fallire. fallézza, sf. ant
fallézza lì stae. = deriv. da fallire. fallìa, sf. ant
non audir fallia. = deriv. da fallire. fallibile, agg. che
belle ragioni mostrate, ma non peggio da me intese, conciossia cosa che io
per fallibili conghiet- ture, ma sicuratone da più alto. cestoni, 82: il
3. figur. che è difficile da vendere o che presenta rischi commerciali (
= voce dotta, deriv. da fallire. fallibilità, sf.
fine risultante dall'unità d'un effetto da produrre, la limitazione delle forze dell'uomo
del fallo. = deriv. da fallico. fàllico, agg.
[il poliziano], lasciandosi sedurre da un bisticcio di marziale, vide una
[gli idoletti] verdognoli, come estratti da una melma marina, sorridenti d'un
gr. cptxx- xixóc, deriv. da cpocxxót; * fallo '.
falsità, ipocrisia, doppiezza. giacomo da lentini, 53: ma inte, amore
[nella bibbia] indicati i versetti da meditare quando le cose vanno a vele
indotti in superbia; e i versetti da tempo di crisi, i salmi fallimentari.
simili. montano, 485: opera da curatori fallimentari, intesi a salvare il
mi pareva levantarsi, gastigo ingente, da un fallimentare ammucchio di bòzzoli; emerso dal
nel 1941. = deriv. da fallimento; voce registr. da panzini,
deriv. da fallimento; voce registr. da panzini, iv-246. fallimentarista,
pratiche fallimentari. = deriv. da fallimentare. falliménto (ant.
, come senza crimine ». bianco da siena, 177: morir volesti per farmi
io engrato del conoscimento / partito son da te per van disio. bembo,
saper vivere non inteso e non veduto da persona, quanto più è da credere che
veduto da persona, quanto più è da credere che lodar si debba un altro
pascemento. cino o anonimo, 609: da che li piace di darmi tormento /
, tendere un inganno. giacomo da lentini o guido delle colonne o anonimo,
menzogna. mazzeo di ricco o rinieri da palermo, 430: poi che,
parti fecete d'uno core, / da voi mi parto, ancor mi sia pesanza
ciò che là unde vene si ritegna / da fin piacimento / per dolce pensamento -tutte
lo stato di dissesto in quanto accertato da un provvedimento dell'autorità giudiziaria che dà
non compariva più, e che dopo da poi promessa non so che somma a'
479): garzoni e giovani licenziati da padroni di bottega, che scemato o mancato
frodolenti, dopo avere riscosse somme importanti da chi in essi fidava, a man
comincia a fallire, e ognuno, e da se stesso, e la fortuna pare
che avvenga a questo misero pietro, che da per se stesso cade nel terribile fallimento
cade nel terribile fallimento, ed è adiutato da ognuno cadervi. d'azeglio, 2-344
di miseria. tasso, iv-215: da lui non disiderava più di venti o
suo fallimento non mezzanamente pare che sia da riprendere. cuoco, 1-168: tutta
un galantuomo facendo che l'apportatore chiedesse da sua parte il terraiuolo grave, ma rimase
. = voce dotta, deriv. da fallire, col senso di 1 errore,
phalloides. = deriv. da fallina. fallire1, intr.
e'pu peccaor me trovo. bartolomeo da s. c., 22-4-8: quantunque
ne fu diversamente, / ma mal da tutti, e ch'elli avea fallito,
parve... che silvano, da ogni uomo chiamato vile e codardo,
codardo, de lì si partisse, e da indi a pochi giorni aban- donasse la
che mi lasciò credere d'aspettarsi molto da me, per non fallire in tutto
, ii-7-38: le promesse porte / da te a me, le mi veggio fallire
la pena non dovea pagare. francesco da bdrberino, 12: in sommo tacere è
ché troppo fora perigliozo dannaggio e perta da pianger senpremai sensa alcun conforto, se
sua morte dolorosamente vivendo stentare. andrea da barberino, 1-163: fallite ti sono
, io ho nella fantasia alcuni altri artifizi da renderla ancora assai più maravigliosa, e
caricarono l'arma di polvere nera, da mina, sopra la carica schiacciarono un
prodotti della campagna falliscano, o sien rovinati da una gragnuola, come posson più riparare
non possedeva nemmeno tale forza reazionaria ricostruttrice da sopraffare gli ordini liberali dove già esistevano.
belva] spesso si lascia, ma da i buon cavalli, / cui non fallisce
: se tu tramuti le medesime statue da luogo a luogo, alle quali il
per pagare ognuno, e accattari danari da amici e operare con ogni ingegno con
chi si fida in lui. andrea da barberino, iii-325: già c'ho io
12. perdere; omettere, lasciare da parte; dimenticare, trascurare.
venir correndo a pandolfo, che aveva da portare quella cassa ad una persona della
potendo eglino rispondere a chi dovea avere da loro in inghilterra, in firenze e in
, mormorò: -avrà fatto un anno, da quando siamo qui? =
siamo qui? = deriv. da fallire1. fallìtide (anche fallite)
i... i e ogne noia da me fosse partita / come cosa fallita,
, / perché gradita esser non può da molti. berchet, 31: poveretta!
poi fallite de le locande, diventano da pistola, cioè ruffiane; poi da
da pistola, cioè ruffiane; poi da vangelo col darsi a lavar panni; poi
esse abbino pacienza, se le mandiamo da canto, per dirti, che le carte
pensiti ciò che facciamo a i felicitati da noi. berni, 2-111: abbiate fave
eroicità e al sacrificio politico: sono da un lato i delusi dell'aspirazione al capitalismo
scienzia o di favore: è nome generale da accomodarsi ad ogni sorta di perdita che
ultimo carnovale... erano ordinati da noi militari una cena e un festino da
da noi militari una cena e un festino da ballo in una sala privata, per
, rientrava a bordo del vecchio vapore da carico dov'era imbarcato, sotto un
ant. fallo, colpa. francesco da barberino, iii-204: poi guardin l'affezione
, 2-63: oppur son cabale / da rifiniti, / che alla vigilia / d'
vittime. eppure! eppure noi vedremo da poi che anche questa venne fallita al po
, però che la sapienza si fuggì da lungi, più che non era dinanzi:
danno pene corporali a'fallitori. andrea da barberino, 5-1236: adrieto, adrieto
non spenga. = deriv. da fallo1. fallo1, sm.
., 3-9: e1 mi parea da se stesso rimorso: / o dignitosa coscienza
hai rinchiuso, / tramene, salvo da li eterni danni: / ch'i'
che per mia mano / siate mondati da ogni fallo rio. alfieri, 1-313:
e autrice del fallo dell'arcangelo, da cui discesero e discenderanno tutti gli altri
ad animali. marino, 267: da la mutata pelle / [i cani]
s'eo sapesse in certanza / esser da voi meritato, / non averei rimembranza /
, i-352: come fa chi copia da un esemplar sicurissimo d'ogni fallo. monti
mille falli di stampa, non curati da chi sol bada a far tosto per suo
. 5. sport. inosservanza, da parte del giocatore, delle regole tecniche
gioco è sospeso oppure che viene commessa da un non giocatore (l'allenatore)
e i falli lor tutti udirete / da chi non è piacevol né piattello,
fallire, non riuscire, darsi da fare inutilmente. cantari cavallereschi,
esercito più grosso, che allora avesse da cavallo, / o toma addietro per la
riscattare, coprire un fallo: liberarsi da un vizio; correggere un errore;
facevano fallo al loro marito. andrea da barberino, 1-133: e'ànno morta la
poter, che gli si renda, / da lui rinaldo durlindana prenda.
. / è un astro- lago vero da battaglia. / lo vidi alla giornata di
il buon cavallo / in quel punto da sé lunge la sbalza; / onde
arme sì fatte e tal cavallo / da por d'origlia l'arti tutte in fallo
al figur. frezzi, iv-11-50: da che il mio regno veder ti diletta,
, credo per fallo di qualche parola da loro temerariamente usata. l. martelli,
non deprecarli. = deverb. da fallare. fallo2, sm.
un pene. = deriv. da fallo2 (per la forma).
= etimo incerto: deriv. forse da fallo2. fallocèfalo, agg.
, dal gr. cpaxxocpópog, comp. da cpaxxóg 'fallo'e dal tema di
, che sì avete dolce core. bianco da siena, 95: la suo grande
più vale. = deriv. da fallo1. fallóso, agg.
un prodotto). = deriv. da fallo1. fallùcchio, sm.
gran vergogna. = deriv. da fallò1. falluto (part.
il fuoco a'fogli vicini, e da questo nacque il falò. socci, ii-1-635
parole e di passioni si sarebbe estinto da sé, se non ci fossero stati tra
un bel falò di tutti gli altri, da que'd'omero giù sino a que'
di queste [voci] ci riparleremo da ultimo, quando io ve le porterò con
giorno feci un falò di quelle barbe da imperatore e di quelle teste da repubblica;
quelle barbe da imperatore e di quelle teste da repubblica; e avrei abbruciata anche la
< pavó <; 'lanterna ', da cui 'fanale '); cfr
, falòppó). bozzolo del baco da seta risultato macchiato, incompleto, poco
, faloppe, ed altre cose dependente da seta. statuto della corte dei mercanti di
di codette], se vivon tanto da cominciare il bozzolo, poco o nulla di
= di etimo incerto: deriv. da faloppa1, per indicare cosa inconsistente.
, imperfetto (il bozzolo del baco da seta). - anche al figur.
cose bestiali. = deriv. da falotico. falòtico, agg. (
frusto e falotico, questo folle santone da fiera riempie l'aria del suo monotono
abitudine al conformismo che non è facile da sradicare dopo i ventidue anni di esperienza
vedrà tutto un universo stranamente falotico, da non prendere sul serio, come appare in
falpalà, sm. guarnizione, formata da una striscia di stoffa o seta increspata
falsebrache). elemento della fortificazione costituito da un sistema di difese basse costruite fra
alla deriva. = comp. da falsa e chiglia (v.),
e duro. = comp. da falsa e ga [g] gia (
coll'alito. = comp. da falso e galena (v.).
el salico. = deriv. da falso. falsamembrana, sf.
difterite). = comp. da falsa e membrana (v.).
a testificar falsamente. s. caterina da siena, iv-170: non cognoscono ancora loro
d'amore, / s'è partita da me, perché io non dica / all'
sentenze, ecc.). bartolomeo da s. c., 68: catilina
accagionato a torto e falsamente. francesco da barberino, 359: trovossi ch'ella none
a torto, contro ragione. bartolomeo da s. c., 28-3-3: quelli
. boccaccio, i-103: molte volte è da sperare meglio quando la fortuna si mostra
. falsità, inganno. bianco da siena, 150: lassù a tutti è
comp. dall'imp. di falsare e da moneta (v.). falsanza
è despiacente. = deriv. da falsare. falsardo, sm.
grassa quantità di danari. s. bernardino da siena, 874: e1 terzo
un'altra unguenti, / penso, da gambaracci e simil cose; / una è
il diritto, / e buon notar da non falsar lo scritto. giovanni dalle celle
castiglione, 363: non si guardan poi da falsar testamenti, mettere inimicizie mortali tra
passar più avanti giacinto, ma falsatagli da un improvviso torrente di pianto la costanza
crede d'esser furbo si falsa le armi da sé. d'annunzio, iii-1-717:
bocchelli, 13-86: la rosa di giovanni da gubbio, la vera rosa di giovanni
v-2-316: mi sentii prendere il mento da una grossa mano irosa e tirar giù
bocchelli, i-i-ii: alle leggiere ascie da campo degli zappatori si falsava subito il
. pucci, cent., 36-3: da casa sua fe'venire un migliaccio,
braccio, / sicché due ne morirò da ogni parte. sacchetti, 300: di
] tra le verità ripetute a sazietà da mille scrittori, le poche cose nuove sono
. - anche al figur. andrea da barberino, 5-1227: questo dico per voi
, un fatto, un concetto diversi da quelli che sono; travisare.
galileo, 1-2-331: mentre io vegga da premesse dedur conclusioni che con esse non
giosafatte, 88: quando furono dinanzi da lui, disserli... come nacor
aveva falsati i loro iddìi. felice da massa marittima, xliii-263: inanzi l'
1-86: lo strale in questa uscir da l'arco lassa, / falsa lo scudo
, che non possano esser rotte, falsate da qualsisia ferro o da qualsisia colpo di
rotte, falsate da qualsisia ferro o da qualsisia colpo di pistola e di moschetto.
falsasse per cosa che sia. compagnetto da prato, v-128-44: le vechie sono mala
lat. tardo falsare (ireneo), da falsus, part. pass, di
accessoria. magalotti, 21-21: da questo triangolo adunque vien regolato il
= comp. dall'agg. falsa e da redine (v.).
riga), sf. foglio segnato da una serie di righe molto scure, il
= comp. dall'agg. falsa e da riga (v.). falsàrio
. villani, 12-53: feciono venire da siena certi maestri falsatori di moneta, e
fora che d'arsenico / o di coni da falsario / pieni avessi 'l baule e
san cristofano. casti, iii-288: bandito da napoli per falsario e per abuso di
suo demone; e chi è posseduto da questo demone non può aver l'animo del
che per paura io lo liberassi. girolamo da siena, xxi-313: con tra questo
m. franco, 1-59: o uom da metter barba in poche sere, /
commissariuzzo tu, tristo falsario, / ributtato da cristo e dal contrario, / donde
(catone) * falsificatore ', da falsus 1 falso '. falsata,
falsata né cimiero. = deriv. da falsare, sul modello di fermata, pensata
: avea la vista un po'falsata / da un mal catarro. 3
più calca; e falsati visaggi, da non parere né troppo lieti per la morte
. 5. fatto apparire diverso da quello che è (cose, persone
rarissimamente, meno che si può, falsato da qualche eccezione. matniani, i-xliv:
, falsata com'era dalla rettorica, da regole preconcette, da gusto fattizio e
era dalla rettorica, da regole preconcette, da gusto fattizio e di convenzione. bocchelli
in questa cità et in lo contà da mò inanzo no se làsono trovare. dante
malefattori cittadini... feciono venire da siena certi maestri falsatori di moneta. canti
ho veduto un di questi rubini nettissimo da un di quei falsatori imbrattargli il fondo
me ne faccio e rido. bartolomeo da s. c., 15-3-9: non
, i-623: in uno stesso libro era da molti adorato il dito dello spirito santo
adorato il dito dello spirito santo, e da altri esecrato il dito d'un falsatore
d'una gonnella, o di veste da donna o da fanciulli. panzini,
gonnella, o di veste da donna o da fanciulli. panzini, iv-247: 4
l'abbottonatura. = deriv. da falsare. falsèduo, agg.
edue e falsedue. = comp. da fcus [o] ed eduo, forma
. lalli, 2-3-56: nova moneta fu da lor battuta / con falseggiar metallo e
suo colore. tingoli, 188: da dura prigion scuotersi mai / uom che mercò
, 1-i-1-194: l'anima giovinetta, da lieto obietto agevolmente lusingata, inclina per
, 3-3-103: a'grandi piace fare da soprani, /... / l'
più delicati. = deriv. da falso. falsézza, sf.
brigata / de'vizi che procedon da falsézza; / la qual ti fu di
del guallacca, 332: chi voi da lor campare / tagli la lor paruma /
o per falsìa: / si da te non fosse confirmato, / 'n estante
estante sì pigliara mala via. bianco da siena, 154: o signor nostro
fallo, certamente, sicuramente. felice da massa marittima, xliii-214: benché cristo
senza falsia. = deriv. da falso. falsìdico, agg.
. falsidlcus * falsidico ', comp. da falsus * falso 'e dal
di natura. = deriv. da falsificare', cfr. fr. falsifiable (
il minio. = deriv. da falsificare. falsificare, tr.
ecc.). bartolomeo da s. c., 33: ma
cifera molto segreta e grandemente sicura, e da non essere così facilmente falsificata. mascardi
circolazione, acquista o comunque riceve, da chi le ha falsificate, ovvero da
da chi le ha falsificate, ovvero da un intermediario, monete contraffatte o alterate.
a falsificarsi pienamente, questi è polidoro da caravaggio. giusti, iii-112: ho
falsificata l'edizione dei miei ultimi versi da un certo cardinali;..
colpa di moltitudine che anela / far da leon col core impecorito; / falsificando il
tale amore falsificato sarebbe, né sarebbe da chiamare amore vero. felice da massa
sarebbe da chiamare amore vero. felice da massa marittima, xliii-237: o sodomito,
umana bontade in quanto in noi è da la natura seminata e che 'nobilitade
, cose, fatti, concetti diversi da quelli che sono. -in partic.:
idea della bontà, ci convinca tralignati da que'bravi antichi, 1 quali non
2-84: questo non è: però è da vedere / dell'altro; e s'
falsificare (prudenzio), comp. da falsus * falso 'e dal tema di
lor falsificate. = deriv. da falsificalo. falsificato (part.
corpo della scrittura esser corrotto e falsificato da gli ebrei, come fanno i fanatici
la conoscenza della realtà, non falsificata da fini pratici e che si nasconde sotto
5. fatto apparire diverso da quello che è (persone, circostanze
, e procacciata la visita di borelli da cui seppi alcune cose nostre o esagerate,
se stessa per grazia di doni, da nessuno sia tenuta amatrice, ma falsificatrice d'
, ma falsificatrice d'amore, e da congiungere alle femmine immonde che per li bordelli
dall'oggetto? = deriv. da falsificare; cfr. fr. falsificateur (
non fonte del villani, ma plagio da questo con intenti falsificatori. =
intenti falsificatori. = deriv. da falsificare. falsificazióne, sf.
di opere che sono fatte in modo da indurre alla credenza che siano di un
credenza che siano di un autore diverso da colui che le ha fatte, prende
provata in passato. = deriv. da falsificare', cfr. fr. falsification (
dico, se non che l'appellare da un tribunale iniquo, ingiurioso, falsifico
. falsificus * mendace ', comp. da falsus 1 falso 'e dal tema
'mendacio ', comp. da falsus 'falso 'e dal tema di
. falsiloquus (plauto), comp. da falsus 'falso 'e dal tema
concordanza o nella discordanza fra il concetto da noi esternato e il concetto da noi sentito
concetto da noi esternato e il concetto da noi sentito di una cosa qualunque.
errore qui e verità qua. verità da questo lato e falsità da quest'altro
qua. verità da questo lato e falsità da quest'altro. -errore provocato
tutto il senno de'savi. bianco da siena, 58: di te, amore
mattezza e villania e falsitate. bartolomeo da s. c., 21-2-5: la
p. fortini, iii-144: e'da altro non venne la rovina nostra che da
da altro non venne la rovina nostra che da la falzità de la donna e poco
dal canto suo, si lasciò svolgere da quelle dolci et falze paroline. g
una scola di finzione che hanno sino da piccolini, li ammaestra [i comici]
credulo alle altrui falsità che alla verità da lui per lunga esperienza potuta conoscere,
falsità delle quali troppo chiaramente si conoscerebbe da chi avesse in pronto l'opera mia
i nostri muri. s. bernardino da siena, 871: bisogna vedere il
trafficare / con giuramenti falsi e inclinazione / da zingari nel vendere e comprare, /
: o natura, o natura; da questo reo mercato / di falsitadi, anelo
volgar., i-209: parole dite da maravigliare. che falsità potrebbe stare nascosa
le falsità delle scritture rade volte si fabricano da principio: ma di poi, in
..., io non ci conosco da dire altra cosa se non quanto alle
nobilmente nato, per alcuna falsità commessa da lui nel processo di certa lite,
voce dotta, lat. falsitàs -àtis, da falsus; è voce dell'antica filosofia
; contrario al vero. francesco da barberino, i-58: acci un vizio più
me turbata o per suspetto vano che da se stessa della fede mia avesse preso
alfin ch'io la credessi, / da voci false spinto, / incamminata al
fondamento di verità o che si discosta da essa, che è frutto di errore;
ogni contradizione e falsa e vera. paolo da certaldo, 131: se darai
credenza de'suoi maggiori, lasciandosi trasportare da ogni leggier vento di falsa e straniera
45-35: il falso timor sarà deposto / da la vera speranza e messo al fondo
nel centro della via, si trasse da parte, sulla ghiaia, ma sul suolo
perché lasciare al nemico quelle pingui provincie da divorare? perché tradire così venezia? de
è questo falso mondo ingannatore. bianco da siena, 32. sbandisco il falso amore
. a religioni e a fedi diverse da quelle cristiane). guittone, i-1-43
imbeveran gli esempi; / e rapite da i tempi / indarno sputeran d'egizi
genti: infedeli, miscredenti. andrea da barberino, 5-1190: voi siete un buon
che rappresentavano tende rosse trattenute a festone da una falsa corda di velluto. tozzi,