pendente ad una nobile melanconia, preso da un amore che avea per base la
coperta. ricordava i giorni quando tornava da confessarsi e baciava quella mano per chiedere
: e un senso d'ebbrezza le veniva da quel bacio più che dalla comunione stessa
condizione di confusione, di disordine causato da costumi dissoluti o da incertezze morali;
di disordine causato da costumi dissoluti o da incertezze morali; vaneggiamento, follia.
e conosce sua follia ed ebbrezza. zanobi da strata [s. gregorio magno
non poteva, non doveva lasciarsi amare da quel ragazzo. bocchelli, ii-379:
i-272: la mia impresa non ha origine da sacrilego disprezzo, o da empia avversione
ha origine da sacrilego disprezzo, o da empia avversione al suo culto, ma
empia avversione al suo culto, ma da una disperata ebbrezza di gloria, affinché si
, ii-8: mentre l'intelletto era occupato da questa ebrezza di pensieri, entrai nell'
pur tanta la maestà di tale ingresso da mantenere nell'animo quella grata illusione,
ebrezza morire. = deriv. da ebbro. ebbrietà, ebbrióso, v
immon- dizie della via disteso, / da qual ritragge con ribrezzo il guardo /
3. figur. posseduto, esaltato da un pensiero, da un sentimento o
posseduto, esaltato da un pensiero, da un sentimento o da ima passione particolarmente
un pensiero, da un sentimento o da ima passione particolarmente intensa, violenta;
profondamente commosso, sconvolto nell'intimo tanto da essere come tratto fuori di sé;
bambina, dimenticando ogni cosa, passando da un ballerino all'altro senza un'esitazione o
disse, / quelle preghiere, ma da sé, ma ebbre / di pianto,
. ojetti, i-735: s'ha da risalire al foscolo per trovare d'un poeta
propri eccessi di un senso tanto eccitato da accendere in lui come un leggerissimo delirio
lui come un leggerissimo delirio, e da rapirlo sino a un punto di ebbra
le sue parole parver ebbre. z anobi da strata [s. gregorio magno
4. che è interamente dominato da un desiderio sconvolgente; avidamente bramoso.
o nel godimento dei sensi. benvenuto da imola volgar., ii-333: in siria
abondo. s. caterina da siena, i-108: allora diventeremo veramente
che è esaltato e stravagante al punto da parer dovuto a ebbrezza.
letter. che ride di un sorriso da ebbro. g. gozzi,
sufi, -fero (lat. -fer, da ferre 'portare '). ebdòmada
persone; del processo delle buone creature da dio, il quale dell'edomade intitolò
-&8oc 'gruppo di sette; settimana'(da £38op. o <; 'settimo').
fanno uso gli olandesi per condurre genti da luogo a luogo e che hanno quelle
si introducevano scritti d'ogni specie, da leggersi poi dal presidente nostro elettivo ebdomadario
una lampada perpetua ed una messa ebdomadaria da celebrarsi pel riposo dell'anima mia. soffici
di religioso che ha un ufficio liturgico da compiere per tutta una settimana, o
, lat. tardo hebdomaddrius, deriv. da hebdomada (cfr. ebdomada);
e. gadda, 7-io: fabulatori vani da miracolar le genti aspettanti, e lasciarle
che è proprio dell'ebefrenia; prodotto da ebefrenia. lucini, 1-33:
agg. e sm. che è affetto da ebefrenia. c. e. gadda
dagli scapaccioni. = deriv. da ebete sul modello di stupidaggine. ebetazióne
corpi umani, benché li considero procedenti da seconde cause e non immediatamente da'terremoti
, 15-i-625: dicono alcuni ch'ei procede da l'aver l'occhio e la virtù
quali, non famelici, né accalappiati da militare giuramento, accondiscendano a rimanersi in
guardarlo a bocca aperta, con occhi da ebete. 3. che nasce
ebete. 3. che nasce da idiozia o dimostra palesemente ottusità di mente
dal caldo e dagli esami, e da tre notti d'insonnio intiero, assoluto
ebetismo. pirandello, 7-354: urtato da quell'attonimento angoscioso, da quel cordoglio
: urtato da quell'attonimento angoscioso, da quel cordoglio cupo, che minacciava di
recarsi dalla figlia. = deriv. da ebete. ebetito, agg.
pass, del verbo ebetire, deriv. da ebete, non altrimenti attestato.
. = voce dotta, comp. da ebete e dal suff. -oide (dal
, di cui il papa aveva sofferto da giovane, divenne prova d'ebetudine.
aveva un volto umano, tutto tagliato da rughe, chiuso in una fissa ebetùdine
, se tu discordandoti non ti disciogli da l'ebetudine della mente e dalla grassezza
una carica pubblica o privata mediante votazione da parte di membri di un organo collegiale
un organo collegiale, o, anche, da parte di tutti i membri di una
eletto rappresenti la volontà degli elettori e da cui derivi la sua autorità).
o dei comizi elettorali; votazione da parte dei singoli elettori; scrutinio dei voti
cui si giunge a scegliere la persona da preporre a una carica pubblica; i
voto, suffragio popolare. bartolomeo da s. c., 51: fatta
eleggendo lui in papa. s. caterina da siena, v-48: papa urbano vi
un re a sua voglia, erano però da l'altra parte sottoposti a mille rischi
che i suffragi degli elettori vengano insinuati da locali riguardi. d'azeglio, 2-277:
dai cittadini, o, rispettivamente, da un'assemblea di « grandi elettori »
preambolo accennasse a nuovi urgenti doveri nazionali da compiersi, e quindi alla necessità di fortificare
fatto elezione / di qualche morte almen da galantuomo, / non mica da furfante e
almen da galantuomo, / non mica da furfante e da briccone. 6.
galantuomo, / non mica da furfante e da briccone. 6. prov. chi
sa ben scegliere e comprendere la cosa da fare, non è poi in grado di
. elezione è qui lo scegliere la cosa da fare (è l'oraziano 'lecta
voce dotta, lat. èlectio -6nis, da èlectus, part. pass,
regimi plebiscitari. = deriv. da elezione. èlfi, sm.
cono aguzzo, corpo giallo pallido solcato da tre linee longitudinali bianchicce: è dannoso
rimove dal sole o il sole da lei tanto che cominci a potersi vedere,
si rimove dal sole o il sole da lei tanto che cominci a potersi vedere,
riducenti). = deriv. da elianto. eliàntico, agg. (
girasole). = deriv. da elianto. eliantina, sf.
in aranciato). = deriv. da elianto-, cfr. fr. héliantine.
(sai? quell'albero che cresce da per tutto, e puzza) 4 volte
giudice. gioia, 1-i-215: colpiti da questo spettacolo gli eliasti dichiararono frine innocente
ed importante tribunale d'atene, istituito da callistrato, e nel quale trattavasi principalmente
èlica, sf. matem. curva descritta da un punto animato simultaneamente da un moto
curva descritta da un punto animato simultaneamente da un moto uniforme di rotazione intorno a
uniforme di rotazione intorno a un asse e da un moto uniforme di traslazione nella direzione
dell'elica, ed insegnò il modo da trovare le due medie proporzionali. galileo
propulsore, navale o aereo, costituito da due o più pale disposte a uguali intervalli
perno del riverbero, / quando ci sono da rapir pulcini / si lasciano cadere di
attaccata al pericarpo che serve al trasporto da parte del vento (cfr. samara)
'): dal gr. èxlxtj, da sxi£ -ixo <; * spirale \
, 31-32: se i barbari, venendo da tal plaga, / che ciascun
misero! asciuga i fiumi, / che da sé il duolo elice: / prendi
particella. -estrarre, tirar fuori (da un involucro). anguillara, 7-71
, ottenere come risultato. erasmo da valvasone, 1-3-139: voglion tentar esperienza
, distinguere. menzini, ii-134: da sì ricca miniera uom saggio elìce /
elicita: atto della volontà immediatamente prodotto da essa. savonarola, 8-i-74: e'
segneri, iv-288: resta ora da vedere ciò che appartiene alla sospension degli affetti
affetti chiamati eliciti, cioè procurati da noi. rosmini, x-202:
famiglia auriculariacee, carat terizzato da basidi avvolti a spirale, che com
o di un suo multiplo intero, seguito da traslazione lungo l'asse stesso,
suo multiplo. = comp. da elica e giro (v.).
piani superiori. = deriv. da elicoide *; cfr. fr. hélicoidal
matem. superficie elicoidale, cioè generata da una linea (linea generatrice) qualsiasi
senza deformarsi; esso risulta così solcato da infinite eliche circolari aventi in comune asse
-elicoide rigato chiuso obliquo: generato da una retta incidente sull'asse, ma perpendicolare
, dal gr. éxtx&vioc; (da * exixv -óvog * elicona ').
. aerogiro che deriva la sua portanza da una o più eliche mosse da un
sua portanza da una o più eliche mosse da un apparato motore rotante intorno a un
propulsione è affidata a un'elica azionata da apparato motore fisso, come nei velivoli.
[plinio], 21-25: eliocriso, da altri detto crisantemo, cioè fiore d'
dal gr. éxtxpuaot;, comp. da èxi£ -ixo? 4 ellissi '(
. salvini, 30-2-24: questo segno da i greci... chiamato fu
costantemente l'ultime vocali delle parole seguite da altre parole co- mincianti per vocale.
quel che v'è di buono esca da mali che si elidono fra loro.
. èlìdère 4 soffocare ', comp. da exe laedère 4 ferire '; cfr
si riuniva il tribunale degli eleasti): da • flxiata, adattamento della forma
quelle cose che aiutano in dio, da quelle che ne impediscono. bruno, 3-499
non eligeano se non persone dipendenti da loro, mirando poco se fussero abili,
, lat. èligère 4 eleggere '(da ex-4 da, fuori 'e leghe
. èligère 4 eleggere '(da ex-4 da, fuori 'e leghe 4 scegliere
ha un certo difetto fìsico, un difetto da nulla e facilmente eliminabile, non perciò
imbriani, 2-264: gentil chirurgo, da carni lacere / sangue traendo / ripara
'far uscire dalla soglia'): comp. da ex e limen -minis 4 soglia '
senza più seguito né influenza né credito da nessuna parte; e un altro è
più lontane. = deriv. da eliminare', cfr. fr. éliminatoiré (
: uscito per eliminazione con molti altri da quel corpo nel 1802, morì nella vita
4. matem. operazione mediante la quale da un sistema di equazioni fra certe variabili
è dato un certo valore medio (ricavato da dati sperimentali) del numero dei componenti
dato numero di anni, a partire da un determinato anno iniziale. = deriv
determinato anno iniziale. = deriv. da eliminare', cfr. fr. élimination (
dotta, lat. èlinguis, comp. da ex-e lingua, calco del gr.
che si può dire costante, formata da alcuni metalli nobili (oro argento platino)
nobili (oro argento platino) e da alcuni gas lievi (idrogeno elio).
eliocentrismo, sm. teoria astronomica formulata da copernico, secondo la quale il sole
dei pianeti. = deriv. da eliocentrico. eliodòro, sm. miner
, il sole non è stato oscurato da nuvole; è costituito da una lente a
stato oscurato da nuvole; è costituito da una lente a sfera, attraverso la
= voce dotta, comp. da eliofania e dal gr. ypdccpco 4
. = voce dotta, comp. da eliofania e dal gr. pirpov '
. 2. medie. affetto da eliofobia. tramater [s. v
vengono spostati, ed è possibile misurare da questi spostamenti distanze angolari con metodi diversi
questi spostamenti distanze angolari con metodi diversi da quelli usati con i comuni telescopi (
d'alberti, 342: 'eliometro', strumento da misurare 11 diametro degli astri, e
chim. nucleo dell'elio, costituito da una coppia di protoni e una di neutroni
neutroni. = voce dotta, da elio col sufi. -one.
occhio del sole ', comp. da ^ xto? 4 sole 'e òttó
mediante l'elioscopio. = deriv. da elioscopio; cfr. fr. hélioscopia (
4 eliotropio, euforbia '(comp. da ^ xto? il 4 sole '
. astron. cannocchiale costruito in modo da consentire lo studio del sole senza offendere
e serve per la segnalazione dei punti da mirare nelle misure angolari di una triangolazione
secondo una data direzione; è costituito da uno specchio piano, collegato con un
energia per irradiazione diretta dal sole (da parte di una superficie, di un
ed etere. = deriv. da eliotropio-, cfr. fr. héliotropine (
dell'heliotropium peruvianum, introdotto in europa da giuseppe de jussieu, il quale ne inviò
la 'gemma '): comp. da ¦ fixio? 'il sole '
), poi héliotrope. è da notare la variante nel testo pliniano di cristoforo
gr. fjxio? * sole 'e da tropismo (v.); cfr
sm. chim. colorante organico costituito da diazoderivati della benzidina, anisi- dina,
verticale). = comp. da elicottero] e [aeroplano.
degli elicotteri. = comp. da elicottero] e [aeroporto; cfr.
e roseo, che conserva il colore anche da secco; alcune specie sono coltivate per
in eliso del figliuol s'accorse. guido da pisa, 1-283: poi [la
riconfortata avea. guidi, xxx-5-317: da gli elisi oh venga almeno / un bel
una soave melodia novella, / come da ignot'elisi aura di cetra, / come
-figur. dimora serena, abitata da spiriti eletti; luogo di delizia,
che lento bagna e taciturno lete / da cento elisii eroi mostrati a dito. foscolo
, generalmente evitata con la prep. da, comune con le partic. pronom.
però dire che 4 iutum 'è fatto da 4 iuuatum *, per evitar quel
, ii-7-313: nell'ultima tua versione da heine v'ha 506 versi che per la
di una lettera ': deriv. da elisus 4 eliso, eliminato ', part
singolare e miracoloso contra il morbo pestilenziale da molti. baruffaldi, iii-178: elisirre
azzardi delle chimiche e delle alchimie vengono da qui [dal nord]. è qui
frugoni, xxiv-942: giacque in un deliquio da cui non basta ancora a risvegliarla tutto
, 103: l'influenza della religione resta da esse [circostanze particolari] o bilanciata
elytrum, dal gr. èxuxpov, da èxùoi 'avvolgo'; cfr. fr. élytre
diandria monoginia, famiglia delle acantee, distinto da un calice coriaceo quatripartito, colla corolla
, colla corolla cinquefida a lacinie diseguali da due filamenti castrati, ed una capsula
con l'erba eutropia, non è veduto da altrui. pulci, 25-204: porteratti
invisibile, sì che bene è pietra da ladri. landino, 149: scrive solino
sé, mentre la tiene, non è da alcuna altra persona veduto dove non è
pienamente / dal giorno che mandato fu da lei / a domandar soccorso in oriente
sentivano il fruscio di una scala messa da qualche contadino tra i rami di un fico
3-67: erano ignudi, stimolati molto / da mosconi e da vespe ch'eran ivi
, stimolati molto / da mosconi e da vespe ch'eran ivi. / elle rigavan
i'sia servente d'ella. francesco da barberino, iii-94: di moneta pensa /
dovreste solamente esser contenti. s. caterina da siena, 326: l'anima
come d'un onore. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
nostra società, rispose con un ghigno da galeotto il capitano. imbriani, 1-88:
da alcuni tipi di ceramica; in essa affonderebbero
deriv. dal gr. éxxastxói;, da 'exxdti; -ól8oz 4 l'ellade
. acido ellagico: acido benzoardico derivato da un'infusione di noci di galla;
ellagie, nel 1810), deriv. da ellag, anagramma di galle 1 galla
= voce dotta, comp. da ellagico (v.) e tannico (
il numero di magistrati nel collegio variò da uno a dodici fino al 348 a.
= voce dotta, deriv. da elleboro: cfr. elleborina *.
= voce dotta, deriv. da elleboro: cfr. elleboreina.
mediante l'elleboro. = deriv. da elleboro: la voce è registrata dal d'
foscolo, v-75: né speziale trovava da vendere più ornai dramma di elleboro. aleardi
hellenismus, dal gr. éxxriviofiót; da " eaàyjv -7) vo? 'elleno
* eliino '). bartolomeo da s. c., 22-5-3: come
in tutti i tempi? [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
, sconsolato. = deriv. da elle (plur. di ella) con
pier della vigna o mostacci o giacomo da lentini, i-413: in sì
ed ancor sopra grandi elleroni, retti da arbori secchi o verdi. =
figura geometrica piana, delimitata da una curva chiusa che è luogo dei
per i quali la somma delle distanze da due punti fissi del piano stesso (
e monotone note dello strumento, che suonasi da un valente nel mestiere. il circolo
ellissi, lo trattenevano [il ponte] da pilone a pilone e dall'una all'
simmetrica. = voce dotta, coniata da keplero nella forma latinizzata ellipsis, dal
, anche nel senso gramm. (da èxxtlncù 'ometto'); cfr. fr.
. = voce dotta, comp. da ellisse e dal tema del gr.
la spirale e regolare si definisce nascer da due moti uniformi, l'un retto e
tutto insieme, come si vede, da quattro cinte e da tre corridori eliptici
come si vede, da quattro cinte e da tre corridori eliptici. mossotti, conc
gozzano, 944: un attico, sforato da occhi ellittici per dar luce all'interno
lat. scient. ellipticus, deriv. da ellipsis (cfr. ellisse);
voce dotta, gr. èxxeitctixó? (da sxxettjh? nel senso gramm. di
di compì, indiretto). francesco da barberino, i-109: se piove camminando
3. con uso pleonastico. francesco da barberino, iii-104: e quando a passar
. sorta di pesce assai pregiato, da identificarsi secondo alcuni con lo storione,
in disuso con l'invenzione delle armi da fuoco, fu nuovamente introdotto nell'equipaggiamento
avendo per sorte alzato l'elmetto, ferito da uno franzese con uno stocco nella faccia
elmetto di ferro liscio che nel morione cesellato da benvenuto. locchi, 1-36: e
giovio, 1-3: non è punto da dubitare che gli antichi usarono di portar
: 'elmintiasi', stato morboso prodotto da vermini intestinali. = voce dotta,
. = voce dotta, deriv. da elminti, col sufi. -osi.
. = voce dotta, comp. da elminti e dal sufi. -cida (
= voce dotta, comp. da elminti e cecidio (v.).
. = voce dotta, comp. da elminti e dal gr. xóyo?
? -iv&o? 'verme 'e -sporium da spora. elmintosporiòsi, sf. bot
al l'introduzione delle armi da fuoco, e conservatosi nell'uniforme di
ebbe forma presso che sferica in modo da proteggere tutto il capo (con fori
trae, famosa insegna, / insegna usata da clorinda in guerra. fed. della
città turrita. de amicis, i-31: da una delle viuzze laterali s'ode uno
. bar uff aldi, 16: da i venti / difendean la monda zucca
sugli occhi... ha un cappello da uomo; sotto la testa, il
il suo viso ancora bambino sembra sormontato da un elmo quasi per gioco. moravia
si divideva la retorica classica, regolata da particolari norme e precetti). -in
una composizione letteraria. guidotto da bologna, 1-18: l'arte della rettorica
quel composto che risulta da'concetti e da le voci. baretti, 1-371: chi
più proprio. pavese, 8-291: da noi l'elocuzione si fa casta e scarna
ovidio, il critico troverà le elocuzioni da lui condannate. = voce dotta
voce dotta, lat. elocutio -ónis (da elocutus, part. pass, di
pass, di eloqui, comp. da ex- e loqui 4 parlare ').
éxd>87) <; 'paludoso '(da gxog 'palude '). elodèrma
un caffè egiziano,... infestato da prosseneti elogianti la merce ad alta voce
tempo giusto. = deriv. da elogio. elogiativo, agg.
persino entusiastici. = deriv. da elogiare. elogiato (part.
/ e infino gli scolar s'odan da socrati / i tiranni adulare a faccia
= voce dotta, comp. da elogio e dal tema del gr.
alberto [tommaseo]: tu se'elongato da ogni impuritade e falsitade. testi non
ben e consigliamo ch'el si elongi da milano manco ch'el poterà e non
dotta, lat. eccles. elongare (da longus 'lungo '). elongato
così quanto uno uomo è più elongato da dio, tanto manco vive di vita spirituale
, iii-35: se uno uomo avrà dinanzi da sua persona tre specchi, gli due
con gli scritti). francesco da barberino, ii-75: se vuogli udir cerca
papini, 6-160: ogni giorno ricevevo da lei una, due o anche tre
la minestra pei lunghi racconti che avevan da fare, per gli sfoghi eloquenti.
per se medesimi, né possono distruggersi da studiati sofismi. nievo, 692: con-
voce dotta, lat. èloquèns -èntis, da eloqui * esprimere '(comp.
eloqui * esprimere '(comp. da ex * da, fuori 'e loqui
'(comp. da ex * da, fuori 'e loqui 'parlare '
verri, i-31: chi russava sonoramente da una parte, chi spalancava eloquentissimamente la
delle cose picciole. marino, 2-101: da parole mezzi diversi dalla parola)
: roccia granitica cui la fantasia ha da vestire di selva verde e profonda a mezzo
erta, e il sole dell'affetto ha da illuminare da lontano la vetta, forse
e il sole dell'affetto ha da illuminare da lontano la vetta, forse nevata,
degli antichi stati liberi non si avevano da contrapporre se non i trionfi dell'eloquenza
(scritta 0 parlata) in modo da persuadere, da commuovere. -anche semplicemente
0 parlata) in modo da persuadere, da commuovere. -anche semplicemente: loquela,
scagliarsi in amplificarle, che paiano venir da passione, o da ostentazione di eloquenzia.
che paiano venir da passione, o da ostentazione di eloquenzia. sarpi, vi-5-150
, più convinta di lui, affascinata da quella falsa eloquenza della passione. serao
, 7- ii-83: i romani impararono da augusto cesare a coprir le gambe con
parlare: un'eloquenza smisurata si rovesciava da ogni parte della loro persona.
= voce dotta, lat. èloquèntia, da èloquèns -èntis, part. pres
eloquio a poco a poco caccia / da sé vergogna, il qual è primo freno
altre cose. prati, i-215: da questa riva, / e tra quest'etere
= voce dotta, lat. èloquium, da eloqui 1 esprimere '. eloziali
già l'elsa e 'l pome. busone da gubbio, 144: appresso ciò,
significa sicurtà incontro al diavolo. andrea da barberino, i-101: ajolfo, adirato
meritàr con valorosa mano / quel dì da voi, per onorati doni, / l'
/ si precipita tutto. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
207: mandato il capo di chimenti da un altro canto, gli ficcò nel sinistro
provai caldo ed immenso, / quando da lei mal vivo mi divelsi, / fitte
voce dotta, lat. tardo elucidare, da èlùcìdus (comp. da ex con
elucidare, da èlùcìdus (comp. da ex con valore intensivo e lùcidus * chiaro
dotta, lat. mediev. élùcidàrium, da elucidare 'spiegare chiaramente '.
ed * elucubrazione 'sono voci state riprese da una parte, e difese dall'altra
frasi, o in margine o indipendentemente da esse.
dotta, lat. elucubrare, comp. da ex e lùcubrdre * lavorare a
* lavorare a lume di lucerna * (da lùcubrum 1 oscurità '). elucubrato
strumento geometrico o aritmetico è parto novello da sé con gran fatica elucubrato. cattaneo,
furono fatte a poco a poco, cioè da parecchi in parecchi tempi e luoghi:
sociali elucubrazioni dei « grandi » che da lontano si stanno, purtroppo, occupando
dotta, dal lat. èlùcubràtió -onis, da elucubrare * elucubrare \ elùdere
non esserci forze, poiché viene disputato da un principe di tanto titolo con scritture
e la dieta dell'imperio, pretesti da eludere ogni scrittura. magalotti, 23-254
uno stato quasi letargico, interrotto tuttavia da certe crisi di smania delirante, nelle quali
confidenza; in quei momenti si allontanava da me; qualcosa si frapponeva alla nostra amicizia
dotta, lat. èlùdère, comp. da ex con valore intensivo e lùdère '
intensivo e lùdère 'giocare '(da lùdus * gioco ': cioè 'farsi
. eluère 1 lavare ', comp. da ex con valore intensivo e luère *
. estrazione di una sostanza adsorbita (da una soluzione) su un adsorbente solido
solvente. = deriv. da eluire. elumbe, agg.
dotta, lat. èlumbis, comp. da ex con valore negativo e lumbus
voce dotta, lat. èlùsis -ónis, da elùdere 'eludere '. elusività
, lat. èlùviès 1 inondazione ', da èlùtus, part. pass,
elvèlla, sf. ant. ogni erbetta da cucina. fr. colonna,
saprà mai distinguere una « a » aldina da una bodoni 0 elzevira. bocchelli,
eleganti elzeviri, e le lettere miniate che da dante in poi ridono sulle carte,
montano, 124: cecchi e baldini avevano da badare anzitutto ai loro impegni giornalistici,
l'elzeviro di terza pagina. = da elzevier, nome di una famiglia di stampatori
il corpo. = deriv. da emaciare. emaciare, tr. {
via una sensibilità nuova, tutt'altra da quella rozza e superficiale di prima. c
(columella) 4 smagrire '(da macies 4 magrezza ').
cuore del conte. = deriv. da emaciare. emactata [emàcate),
dioscoride], 721: veggiamo, che da gli antichi furono le agate nominate per
, di èmaculàre 4 ripulire '(da ex con valore privat. e maculare
(i. aytoyóc (sorano), da alp. a 4 sangue 'e aycùyòq
disangue nel globo dell'occhio, cagionato da percossa, da caduta 0 da piaga
globo dell'occhio, cagionato da percossa, da caduta 0 da piaga. detto anche
cagionato da percossa, da caduta 0 da piaga. detto anche 4 ecchimosi '.
iniettati di sangue ', comp. da alp. aàéo <; 4 rosso-sangue '
un emanente suave e largo fiume 1 da l'angelo de dio fussen guidati. a
sole puro o inviluppato di vapore, se da una fiaccola chiara o da un incendio
, se da una fiaccola chiara o da un incendio fumoso. bicchierai, 14:
, perché la stanza è stenebrata appena da un gran lume innaturale che emana dal tappetino
dall'intimo delle cose: sono gettati da fuori sopra le pietre e le acque.
a un tratto giovancarlo si senti seguito da un passo leggero, eppure abbastanza sonoro
e siffatto è il terrore che emana da cotesto dipinto, che chiunque lo contempli,
, iv-1-385: una bontà infinita emanava da quella creatura e mi penetrava tutto tessere
tutto tessere. soffici, ii-275: ma da tutto l'insieme...
senso di un fresco stupore, quale da una rivelazione improvvisa e che m'empiva l'
luogo dichiamo, e dell'altre che da quella... pare che emanassero.
le facoltà poi dell'uomo tanto differenti da quelle degli animali ci danno a divedere
non è sole, parimente le cose emanan da dio e non sono iddio'. gioberti
preallegata, ma bensì quella che venne da noi espressa nella tavola sovrascritta: 4 le
anche, come è complesso il sentimento da cui emanano. -derivare, promanare
. bernari, 5-225: benché moderato da molti se e da molti forse,
5-225: benché moderato da molti se e da molti forse,... quel
diritto al lavoro e il potere che da tale diritto emana, parve una beffa.
! notevoli parole, in vecchio stile da rivoluzione francese. palazzeschi, i-28:
. palazzeschi, i-28: allorquando allontanandosi da quel corpo stava per emanare il responso
aggiugnesi ancora che questo interdetto è emanato da sua santità sanza nostra alcuna citazione.
alcuna citazione. sarpi, i-18: da quei prencipi pii sono emanati molti decreti
dal senato, per lo quale erano da roma e dall'italia banditi i filosofi
scaturire, effondersi ', comp. da ex * fuori 'e manàre * stillare
la pienezza dell'essere assoluto trabocca da lui, producendo altri esseri meno perfetti,
implica nessuna diminuzione di essere nell'ente da cui procede, né v'è mai distacco
doveano partecipare della sostanza vivente del primo da cui si supponevano derivare. gioberti,
deh'emanatismo. = deriv. da emanare. emanatista (emanantista)
successivo dell'essere divino, che uscendo da se stesso e abbandonando il suo seggio eterno
e così via. = deriv. da emanatista. emanativo, agg.
, 4-124: la triade essoterica risponde da un lato ai tre momenti emanativi dell'
dogma ortodosso. = deriv. da emanare. emanato (part.
lingua nazionale. soffici, v-1-583: da un punto di vista puramente artistico,
uomo più oscuro vale quella del genio adorato da tutti. brancoli, ii-41: negli
ne cambiava il colore, come emanata da un punto interno del corpo ove fosse rimasta
5-516: nel 1810 un decreto emanato da giuseppe napoleone prevedeva... l'
più nobili. = deriv. da emanare. emanazióne, sf.
: esalazioni di gas e vapori prodotti da vulcani o in zone vulcaniche. galileo
per tutti i versi, sì come da quelle, cominciandosi da un sol punto,
, sì come da quelle, cominciandosi da un sol punto, si passava alla
dal minimo al massimo, così cominciandosi da un sol punto si verranno producendo infinite
inebbrianti. ella, nella sua positura da sirena, lo fissava sempre senza parlare
mentre scalavamo il ripido sentiero che gira da sinistra di chi sale, ogni tanto
2. figur. ciò che deriva da un sentimento, da un'impressione,
ciò che deriva da un sentimento, da un'impressione, li esprime e trova in
della sovranità. berchet, io7: da poi che giovanni herder in germania cominciò,
, andò più e più sempre crescendo da per tutto lo zelo di raccoglierle,
necessarie garanzie concrete... date da istituzioni proletarie, emanazione diretta delle masse
con l'assoluto e della sostanziale emanazione da esso, son trovate manifestamente assurde.
emettendo particelle a; secondo l'elemento da cui è prodotta, l'emanazione prende
tardo emanatiti -onis (vulgata), da emanare 'scaturire'; cfr. fr. émanation
. emanatismo. = deriv. da emanazione. emancipare (ant.
molle de la tenerezza, son costretti da la disperazione ad emancipargli ed a maledirgli.
moglie, ti dispiacerebbe? »; e da questa risaliva di nuovo, alla prima
. 2. liberare, affrancare da uno stato di schiavitù. targioni pozzetti
,... procuravano di sottrarsi da simil duro giogo e farsi cittadini di qualche
-per simil. e al figur. liberare da uno stato di dipendenza, di soggezione
stato di dipendenza, di soggezione, da un influsso, dal dominio di altri
, dal dominio di altri; sciogliere da impegni, da obblighi, da legami
dominio di altri; sciogliere da impegni, da obblighi, da legami; rendere libero
sciogliere da impegni, da obblighi, da legami; rendere libero, porre in
per la maggiore adolescenza sua, poi che da la reale tutoria fu emancipata, da
da la reale tutoria fu emancipata, da bruto primo consolo infino a cesare primo
per dir così, da una morale voluttuosa, superba, feroce
culturale, ecc.); sciogliersi da impegni, da obblighi, da legami
ecc.); sciogliersi da impegni, da obblighi, da legami; agire indipendentemente
sciogliersi da impegni, da obblighi, da legami; agire indipendentemente assumendo l'iniziativa
capponi, 4-309: l'umanità, mentre da un lato si emancipa, dall'altro
e si va emancipando e affinando soltanto da poco. alvaro, 14-68: fino alla
il figlio dalla patria potestas '(da ex 'da 'e mancipàre * vendere
patria potestas '(da ex 'da 'e mancipàre * vendere comp.
* vendere comp. a sua volta da manus * mano 'e capere * prendere
quali sono commensali al padre, e da lui hanno la necessità, costoro sono
le legittimazioni non erano permesse; è da dubitare che le donne succedessero.
donne succedessero. 2. liberato da schiavitù, affrancato. -anche sostant.
, liberato dalla preponderanza altrui, sciolto da legami, da obblighi, da impegni,
preponderanza altrui, sciolto da legami, da obblighi, da impegni, che agisce
sciolto da legami, da obblighi, da impegni, che agisce in piena indipendenza
. gioberti, 2-106: siccome per liberarsi da un giogo ci vuole un appoggio,
legami, a influssi; che svincola da schemi, da preconcetti. gioberti
a influssi; che svincola da schemi, da preconcetti. gioberti, 2-175:
. il vero emancipatore della pittura moderna da tutte le ridicole tirannie d'un passato
le legittimazioni non erano permesse; è da dubitare che le donne succedessero. pea
della pretesa e frettolosa emancipazione tanto sognata da ragazzo, metteva al passivo quello che
emancipa un minorenne. 2. liberazione da schiavitù; affrancamento. g. capponi
427: dal parlare di s. benedetto da filadelfia si potrà discendere alla schiavitù dei
negri, alla pazza opinione che derivassero da cam ec. ed alla loro emancipazione
un moto generoso. 3. liberazione da uno stato di dipendenza, di soggezione
voce dotta, lat. imancipàtió -6nis, da èmancipàre 'emancipare'. cfr. isidoro
monoginia, famiglia delle narcissoidi, caratterizzato da una spata colorata di molti pezzi con molti
emale). = voce dotta, da emo- (con riferimento all 'arco emale)
étnarger (1611), deriv. da tnarge 'margine'(cfr. lat. emarginare
giorni e di tutte l'ore, da umile capitano inabile alle fatiche di guerra
capitano inabile alle fatiche di guerra, da avvocatuccio fallito, emarginatóre di pratiche.
un registro. = deriv. da emarginare. emartro, sm.
di sangue in un'articolazione, causato da traumi (e può avere gravi conseguenze
= voce dotta, comp. da emartro e dal suff. -osi.
rare ', deriv. da masciilus 'maschio '; cfr. fr
papini, 27-105: l'islam, da lui creato, non fu un gregge
accademia. = « deriv. da emasculare. emasculazióne, sf.
suddetta ossidazione. = deriv. da ematina. ematèmesi, sf.
jc » propriamente * sanguigno '(da azjia -aro? 'sangue ', per
o di colore scarlatto, loro accordata solo da paolo ii. ematoapòfisi, v.
, ernia spuria dello scroto, prodotta da stravasamento di sangue. carena, 2-304:
: 'ematocele ', ernia prodotta da travasamento di sangue. = voce dotta
chi- luria in ammalati affetti o da distoma hema tobium o da
da distoma hema tobium o da filariosi. = voce dotta,
= voce dotta, comp. da emat [uria e chiluria (v.
studio sul sangue; quadro clinico risultante da uno studio sul sangue. =
avute emorragie. < = deriv. da ematòide. ematolite, sf. miner
si nudriscono specialmente di ostriche, distinti da piedi rossi. = voce dotta
aljxa -axo <; 'sangue 'e da porfirina (v.). ematoporfirinùria
. = voce dotta, comp. da ematoporfìrina e dal gr. oùpov 4
della salpinge, prodotta per lo più da ritenzione di sangue dalla mestruazione. =
aljxa -axo <; 'sangue 'e da salpinge (v.). ematòli
, dal gr. aljxà- tooic, da aljxaxóa) 'converto in sangue ';
sangue con le orine (e può dipendere da una lesione o malattia del rene o
una lesione o malattia del rene o da una lesione della vescica e dell'uretra
voce spagn. embarcadèro (1615), da cui il fr. em
barcadère (1723): da embarco 4 imbarco', deriv. da barca
: da embarco 4 imbarco', deriv. da barca. per la citaz.
di non salpare), e giustificato da qualcuno degli scopi ammessi dal diritto o
non ostante, tuttavia'): deverb. da embargar (sec. xii)
lat. volg. * imbarricàre (forse da * barra, cfr. barra
, cfr. barra), da cui il provenz. ant. embargar 4
dotta, dal lat. embasicaetas 4 coppa da bere, cinedo '(petronio)
antica grecia (ed era portata generalmente da persone umili o da vecchi, ma
era portata generalmente da persone umili o da vecchi, ma poteva anche essere molto
; dell'embadi, ch'erano calceamenti sontuosi da dovero. = voce dotta, dal
dai frutti secchi di embelia e cristallizzato da alcole e cloroformio; si presenta sotto
-i). figura simbolica spesso accompagnata da un motto o da una dichiarazione o
simbolica spesso accompagnata da un motto o da una dichiarazione o da una spiegazione in
un motto o da una dichiarazione o da una spiegazione in versi o in prosa
, l-n-462: sappiamo bene noi esser state da alcuni non indottamente assignate varie differenze tra
, dal gr. - le cui pareti in giro sono occupate da alte biblioteche di quercia, che separano . = voce dotta, comp. da embolo e dal gr. èxtopt. 7 del sangue. = deriv. da embolo-, cfr. fr. embolie ( metonico di anni 19, che anco da questa nazione è stato abbracciato, intercalandosi . 0 (; 'intercalare ', da èp-pàxxtó 4 inserisco '; cfr. a impedire la fuoruscita di un liquido da una vasca. bicchierai, e dal sufi. lat. -fórmis, da forma * forma '. ciò fu stimata più convenevole. fu quella da principio di giorni 360 divisi in 12 3oxip. ato <;, deriv. da èptpàxxco 4 inserisco '; cfr. . èp. póxtov, deriv. da èp. 3dcxxo> 4 inserisco '. destinato a impedir la sortita dell'acqua da un bagno. 2. stantuffo : 4 embolo ', voce latina usata da alcuni scrittori idraulici in vece della volgare si introduce, che s'inserisce '(da è|i. @dcxxco 4 inserisco'); sanguigno; può essere solido, formato da frammenti di trombi distaccatisi dalle pareti del dai vasi (nelle flebiti), o da frammenti di tumore penetrati nei vasi sanguigni oppure gassoso { aeroembolismo), formato da bollicine di gas, o anche liquido gas, o anche liquido, costituito da gocce di grasso che si liberano nelle
embricare), agg. coperto da embrici (un tetto).
loro è distinto insieme e coperto superiormente da dieci semicircoli embricati, e coperti da
da dieci semicircoli embricati, e coperti da alcuni peletti gialli slavati. carena,
quercia / trovai un grosso fungo embricato da esca. de pisis, 156: fuligini
e. gadda, 6-197: pompeo, da parte sua, non vide quale controindicazione
paffutelli del maccheronaro. = deriv. da embricare. embricazióne, sf.
all'addome. = deriv. da embricare. émbrice, sm. lastra
tegoli e tegolini. sono gli embrici da una testa un poco più stretti,
subbii, messa a pendio su la chiglia da poppa a prua verso le acque.
vespe] o embrice è segnato da una gran macchia nera in forma di
embrici, no; anzi, posti da parte tutti i rispetti, non avrebbe risguardo
: se la fece fare [la cassa da morto] anche lo zoppino che sonava
4 tegola di colmo ', deriv. da imber -bris 4 pioggia '(che
. embricare. = deriv. da embrice. embriciata, sf.
embriciare), agg. coperto da embrici; ricoperto secondo lo schema usato
esterno. d'annunzio, iv-2-1280: da una parte e dall'altra della porta
altra della porta, robuste travature embriciate da sacchi di sabbia proteggevano l'ordine delle
gli veggiano su tetti delle case, da quali vogliono potersi contare gli anni che
solo dalla frequenza dei battiti, ma da un'equidistanza di toni dia- stolici e
* embrione 'e -epópo ^, da cpépto 'porto '. embrioftorìa,
v.]: embriogenico... da 'embriogenià'. svolgimento embriogenico. osservazioni embriogeniche
. = voce dotta, comp. da embrione e dal gr. ypdcpcù 4
dovuto essere formato nella mia vita embrionale da archee o come dire vulcani imperfetti.
in qualcuno di quei paesi, ci sarebbe da farne un poema. il concetto d'
dello zolfo che non è ancora sprigionato da un corpo; e si può dire
era seme si fa erba, e da quello che era erba si fa spica,
quello che era erba si fa spica, da che era spica si fa pane,
che era spica si fa pane, da pane chilo, da chilo sangue, da
si fa pane, da pane chilo, da chilo sangue, da questo seme,
da pane chilo, da chilo sangue, da questo seme, da questo embrione,
chilo sangue, da questo seme, da questo embrione, da questo uomo, da
questo seme, da questo embrione, da questo uomo, da questo cadavere,
da questo embrione, da questo uomo, da questo cadavere, da questo terra,
questo uomo, da questo cadavere, da questo terra, da questa pietra o
questo cadavere, da questo terra, da questa pietra o altra cosa, e
un tempo più o meno lungo (da pochi giorni a moltissimi anni) in
sia troppo dilungato filosofando sopra una cosa da cui non si può traere che un'
ricca d'ombra e di frutti, escita da quello. carducci, iii- 23-238:
botanica, la formazione di un embrione da una cellula dello sporofito anziché dall'oosfera
dall'oosfera. = deriv. da embrione. embrionicaménte, avv. in
dotta, gr. èuppuotofda, comp. da £p. 3puov 'embrione 'e
lat. embrocare (cassio felice), da embroca * linimento '. embrocazióne
medicamento liquido, per lo più costituito da sostanze oleose, applicato esternamente per calmare
lat. embrocàtió -onis 'linimento ', da embrocare; cfr. fr. embrocation
ossigenarsi). = deriv. da emoglobina]. emellitène, sm
. = deriv. per aplologia da emi e mellitene (v.).
, derivato daltemellitene. = deriv. da emettitene, col sufi. -olo.
correzione, miglioramento morale. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
tacermi; poiché non poteva io rifar da capo, ogni volta, e con ogni
si emenderebbe con emenda che ima- ginar da uomo si possa, né tal macchia si
2-146: si domandassero loro venti indiani da sacrificare a i suoi dii, in
, ovunque a risguardarla prenda, / da le chiome a le piante è senza
vii somero. = deverb. da emendare. emendàbile, agg. che
= voce dotta, lat. èmendabilis, da emendare 1 correggere '. emendaménto
letterati; e non avendo peculiare annotazione da farvi sopra, m'ha insieme trasmesso la
.: proposta di modifica (avanzata da uno o più parlamentari, o dal
più facili e men dispendiosi, quantunque da molti non curati, non sarà infine cosa
, tr. { emendo). purgare da mende, imperfezioni, difetti.
determinazione della superficie, dove si ha da formar la cometa. rosa, 83:
mio animo troppo oppresso, ed alieno da ogni applicazione, non emendai come avrei
/ molto a quella pietà, che sì da lungi / ti trasse ad emendar gli
i-3-467: se bono sete, tenpo è da parere, megliorando, emendando, e
contraddire. -non trovare, non esservi da emendare: di cosa esatta, perfetta
legga ed emendi con severità più che da critico, e che io faccia da severissimo
che da critico, e che io faccia da severissimo accademico della crusca. muratori,
e vedrai che se alcuno s'arà da vergognare, sarà piuttosto firenze che tu
dotta, lat. emendare (comp. da ex con signif. di allontanamento)
dei medesimi. = deriv. da emendato. emendativo, agg.
avere certe canzoni del petrarca, già da me emendate su due stampe antiche (
facessi stradare per gli studi e cominciar da capo la grammatica e torto- grafia e
e corretto. 2. purgato da imperfezioni e difetti; puro. alberti
; puro. alberti, 1-2-242: da costui, con chi tu ragioni leggendo,
loro calendario, emendato e riformato poscia da gli europei. -liberato dal sapore
rasoio scarnata, o che sia emendata da più bande. 3. figur
venire alla divozione delle litanie. zanobi da strada [s. gregorio magno volgar
sue malvagitadi. s. caterina da siena, iv-8: mostrando nelle parole che
forse non avvertì che di un girolamo da treviso vi ha soscrizioni di tavole dal
voce dotta, lat. émendàtor -òris, da emendare 1 correggere \ emendatòrio,
. émendàtórius (s. agostino), da emendare 4 correggere '. emendatura
non volendo far questo, almeno pregatelo da mia parte che co 'l parer di qualche
due gazette, per una emendatura due da otto. = deriv. da
da otto. = deriv. da emendare. emendazióne, sf.
emendazióne, sf. il purgare da difetti e imperfezioni; correzione, rifacimento
animo, dico, in forse dieci giorni da che vado ripassando e spiegazzando tra le
o miglioria, sia pur lieve, da proporti. -riforma del calendario.
gli altri testi manoscritti, e trovo da poterne cavar molte belle emendazioni. s.
e il non aver noi tratta quest'emendazione da nissun codice. foscolo, x-329:
che per non detta sia, e da ora la rivoco, e alla emendazione della
situazioni negative). 5. caterina da siena, iv-9: fate che subito corriate
collenuccio, 128: non ostante che da la parte di federico ogni emendazione umilmente
car- pentras, pregandolo a volere impetrar da vostra beatitudine la emendazion d'uno error
voce dotta, lat. émenddtió -6nis, da emendare 'correggere '. emèndo
comandare. = deverb. da emendare. èmental (raro èmmenthal
e può essere congenita, o causata da avitaminosi, o sintomo di gravi lesioni retiniche
fjpte- pdxo) ^ (comp. da -?] p. épa 4 giorno
, sm. medie. chi è affetto da emeralopia. emergènte (part
frementi al vento -scacchiere di risaie emergenti da una inondazione pluviale. moravia, iii-18
2. per estens. che esce da un luogo chiuso o profondo; che
'chiamano i cronologisti quello dell'epoca da cui cominciano a contare gli anni.
l'elezione di cosimo. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
situazione critica; periodo di tempo caratterizzato da pericoli, disagi, difficoltà, sciagure
: i capannelli che si formano fuori da un caffè in occasioni in cui la radio
di uscita, dal raggio rifratto che esce da una superficie che separa due mezzi trasparenti
di rifrazione. = deri v. da emergere; cfr. ingl. emergency '
: unica emerge l'isola, nutrita / da l'immensa prolifica famiglia / dei molluschi
l'acqua alla superficie era già turbata da risucchi e da tremiti per le code e
superficie era già turbata da risucchi e da tremiti per le code e i dorsi
di zolfina emergeva bella e gentile fuor da quel mare d'onde sonore nei mezzogiorni
vedeva roma emergere pigra e splendente fuori da una nebbiola azzurra, come nelle apoteosi
e come chiara emerga / udir potrai da la marmorea tomba. cerretti, xxii-498:
profondo, / e 'l nostro ragionar da tonde emerga. / miriamo in alto
... / una fera m'apparve da man destra, / con fronte umana
destra, / con fronte umana, da far arder giove. boccaccio, dee.
nero, e s'aspetta la grandine, da un momento all'altro. leopardi,
tetto. -finestra a tramoggia: protetta da un riparo che impedisce la vista sulla
lo sapete) corte, né terrazzo / da passarvi, e di sopra al tetto
finestra metterai 11 tuo desco sì come da scrivere, in forma che la finestra
loro fanciullini alla finestra dell'anima, illuminati da un sorriso o aspersi d'una lagrima
tu riguarderai un uomo che sia distante da te una balestrata, e ti parrà la
accettato, si aprirà al duca una finestra da uscirsi di questi capituli a sua posta
sono le finestre del core, e da essi si cognosce l'affetto di tutto
uccelli, coccodrilli, ecc., limitata da una membrana posta sul fondo della cavità
mammiferi, limitata dall'osso pubico e da quello ischiatico, per cui passa il
so quale di essi fratelli stato motteggiato da annibaie caracci,... era
loro tanto turbati gli umori, che da quel tempo incominciarono i procaccini a nausear
neppure ». -entrare o uscire da un luogo per la finestra; cacciare
luogo; uscire forzatamente, essere cacciati da un luogo. busini, 1-97:
lo stato per grazia conceduto (il che da loro si chiamava cavarne quelli i quali
una casa per le finestre una ragazza da maritare: sposarla senza aver ottenuto il
mangiar questa minestra, / oppur passare da quella finestra. moravia, 12-283: non
moravia, 12-283: non ha altro da fare che imporre alla moglie in cambio del
altri fanno senza prendervi parte, far da spettatore; porsi in bella vista.
un ozio letterato; e, lontano da ogni ambizione, si mette in capo di
i suoi guai; nessuno è esente da difficoltà. -dio serra una finestra e
., io (186): costui da una sua finestrina che dominava un cortiletto
prense. -finestrùccia. mariano da siena, 84: questa del sepolcro si
: la stanzuccia, che pigliava lume da un finestruolo sulla scala, costava cinquantacinque
giorno. betocchi, 6-44: rividi da un'aperta finestruòla / l'annosa casa
entrai in un'anticameruccia non rischiarata che da un finestruccolo al di sopra della porta
i vetriari o finestrari nascono pur da vetrari. = deriv. da finestra
da vetrari. = deriv. da finestra. finestraiòlo (letter. finestr
donna). s. bernardino da siena, 445: ti conviene vivare con
oblio / ciò ch'io guatto or da leva et or da destra. idem,
ch'io guatto or da leva et or da destra. idem, 1-1208: pecto
destra. idem, 1-1208: pecto da cui si sgombra ira e disdegno, /
di sole. = deriv. da finestra. finestrato1, agg. (
/ vide un altro funesto segnai: / da umidosi rottami interrato, / metter muschio
strella, che trasse all'odore. francesco da barberino, 172: guardi a cu'
piglia lume se non dalle porte e da sei finestrelle. tassoni, vii-567: le
: le fabriche antiche private non erano da paragonar con le nostre: imperocché.
d'allegrezza e di gioia. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
tante fenestrelle pare che ricevano il lume da tutte le parti), qual piccolezza
avertone che siano rimboccati alli manicottoli o da lato o alle finestrelle di guarnacca o
4. tipogr. breve notizia incorniciata da una sottile filettatura, che le dà
a luce regolare per lo più chiusa da un unico vetro o da una sola
più chiusa da un unico vetro o da una sola imposta (e, in partic
canto: / ed ecco, dice, da quel fenestrino / entrò ed uscinne lo
finestrino stendere la mano. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
, e assistendo alle funzioni di chiesa da una finestrina con la grata. [
): alle funzioni di chiesa assistendo da un finestrino ingraticolato]. carducci, iii-23-14
, iii-308: il treno era affollato, da tutti i finestrini pendevano grappoli di teste
socrate, nel petto, / un fenestrin da poter far l'amore. fogazzaro,
: i finestrini del battello son mascherati da una rete metallica. e. cecchi,
quadrilatera posta dietro l'obiettivo della macchina da presa o da proiezione per delimitare i
l'obiettivo della macchina da presa o da proiezione per delimitare i bordi deh'immagine
ii-456: que'ferrati finestroni, ordinati da que'nostri buoni e savi cittadini antichi
si componeva d'una anticamera con finestroni da studio. rovani, i-60: non era
finette (nel 1519), deriv. da fin 'delicato '. finézza
e sogni del tutto i fili de'vermi da seta e de'ragni, non che
pelo, monta a prezzi altissimi, da non credersi ne'nostri paesi. arici,
nostri paesi. arici, i-190: avrai da quelle / altrettanto di temine e di
un campione di materiale che risulta setacciata da un vaglio di caratteristiche convenzionali prefissate.
toro è fine, o quanto manca da sua finezza, annovera i gradi o veramente
prezzi degli organzini di seconda finezza (da 22 a 24 denari) si marcano
a 24 denari) si marcano ancora da 30, 10 a 31, 10;
una certa finezza e diligenza incredibile e da essere vedute da presso e da lontano.
e diligenza incredibile e da essere vedute da presso e da lontano. stigliani, 2-16
e da essere vedute da presso e da lontano. stigliani, 2-16: quel
manni, i-257: tornando al galateo da cui e la vaghezza di notare le sue
. milizia, iii-22: 'finezze'provengono da eccellenza di gusto, da delicatezza di
'finezze'provengono da eccellenza di gusto, da delicatezza di tatto, che più esercitato e
tratti di finezze, l'uno praticato da un giudice, l'altro da un medico
praticato da un giudice, l'altro da un medico. g. gozzi,
i-46: se colà avete qualche amico da farmi conoscere, l'avrò per somma finezza
.). = deriv. da fine2. fingardo, agg.
fingarda emelaide. = deriv. da infingardo, per aferesi. fìngere
laida, e finge esser bella. francesco da barbe rino, i-84:
cercare gli strani paesi. benvenuto da imola volgar., ii-267: già pompeio
obbedienza di pompeio, li disse da parte del re che dovesse entrare
nozze non sono, come tu credi, da dovero. -perché le fingi adunque
lo condusse in affrica, finse costumi da profeta, e le turbe lo dissero
: con amor non si finge; / da vero un tempo i'l'ho fuggito
m'ha pur giunto, ed io da vero il seguo. -escogitare con
ix-867: di dormir si finse. andrea da barberino, ii-137: egli si strinse
: avendo essi finte alcune lettere, come da lui scritte, e al senato mandatele
distratta e stanca, il corpo foggia da solo parvenze e ricordi, fa sentimenti
trovò chi finse un cielo di bronzo, da cui faceva uscir strepitosamente il tuono,
parlarvi; indi vi chiede / tempo soltanto da sbranar la preda / che già tiensi
poeta il ritorno di lei: e da per tutto egli vede imagini di felicità
ma nel ritrovamento, o si prende da l'istorie. fr. della valle
il poeta, se poeta ha da essere, diceva divinamente platone, con
,... purga gli animi nostri da simili passioni e ci desta alla virtù
talora, senza alcuna scielta o regola, da sé formandone e fingendone, ha in
per transito, per la tante volte già da noi tocca opinione di alcuni, che
però senza sospetto di molti, che da lui stesso fosse lavorato e finto.
scultura nacquero insieme e fumo ambedue prodotte da l'intelletti umani a uno stesso fine ed
il vetro in cristallo, e fame vasi da bere in cento mila foggie diverse,
,... non si poteva inventare da uno architettore puro. milizia, iii-35
rifl. farsi credere (ed è seguito da un complemento predicativo dell'oggetto);
che quella di ola, lo sollevò da quel suo piegarsi sepolcrale verso la terra
nel cuore. = deriv. da fingere; cfr. fingibilis (celio aureliano
, che i fingimenti d'un popolo troppo da noi lontano per età e per
per costumi. = deriv. da fingere. fingite, sf.
senza fe- nestre di questa pietra da certo re, e per la sua traspa
..., le quali da lui son dette ora mimetiche, cioè imitatone
cioè fingitive. = deriv. da fingere. fingitóre, agg.
. vasari, iii-391: morfeo è chiamato da ovidio artefice e fingitore di figure:
quella immagine. = deriv. da fingere. finibile, agg.
* i '. salvini, 30-2-46: da 1 versi... detti leonini
similmente finienti, così venuti a caso fatti da i poeti migliori, piacesse a un
tempo o nello spazio; il desistere da un'attività; fine, cessazione.
fine, cessazione. giacomo da lentini, 26: certo mi par che
se è malvagio el fenimento. bianco da siena, 159: amor, amor,
secolo. -morte. giacomo da lentini o monaldo d'aquino o anonimo,
presso a lo so finimento. antonio da ferrara, 2-293: ahi, che
ben gli sta il misterioso nome datogli da plotino, d'orizzonte, cioè finimento,
iii-909: la di lei collera è prodotta da un irritamento, che fa la bile
diligenza dell'ultimo finimento non si vede da lontano, ma si conosce bene la
palco... intorno intorno circondato da una sponda di balaustri bruniti d'oro e
; ed è costituita per lo più da formaggio, dolce e frutta).
: ciascheduno di essi [pilastri] da nobil capitello, riccamente intagliato a fogliami
la regola del finimento si caverà comodissimamente da quelle cose per le quali e'si
le più belle collane e'più bei finimenti da donne che uom di modena. nomi
, di smeraldi posati sul velluto fanno da fari, tanta gente quanto adesso che
o di tovagliuoli o di posate. finimento da tavola, da letto, ecc.
di posate. finimento da tavola, da letto, ecc. cicognani, 3-124:
finimento d'ottone, d'acciaio, da pistole, archibusi '. 'finimenti
, finimento di alari, molle, da caminetto, di bronzo, ferro ',
adoperano per imbrigliare e guidare un animale da sella o per attaccare un animale da
da sella o per attaccare un animale da tiro al carro o alla carrozza; bardatura
: era tirata [la berlina] da due ed anche da quattro poderosi cavalli,
la berlina] da due ed anche da quattro poderosi cavalli, guarniti di fiocchi
seta, con i finimenti quasi coperti da pesanti ornamenti di metallo. d'annunzio,
ruote. e c'erano i finimenti da tiro appesi, che non mi stancavo
qua e di là alla bocca, da cui partivano le guide di cavestro,
, fino al termine. andrea da barberino, 1-88: balante gli fè dare
ultimo finimento a un maestoso tempio, fatto da lui piantare nel più eminente e bel
dubierei aver male. = deriv. da finire1; cfr. fr. finiment (
aspettando quest'anno il finimondo affatto e da dovero, ha fatto testamento, e fa
fatto manderei l'anticristo, e fattolo restare da ultimo scornato ben bene come si merita
prometterlo? rapisardi, vi-792: mira da la casetta / scura il villan stupito,
vo io, si congiungono, venendovi da tutti e quattro e'punti cardinali,
tosto ella [la città] s'empì da tutti i lati / d'orror,
casa del comune e trovammo un finimondo da non si dire, con la gente che
6. locuz. -di o da finimondo: apocalittico, terrificante.
popolo, una tempesta e grida e fremiti da finimondo. negri, 2-676: avevo
di polvere, in un silenzio universale da finimondo. baldini, 3-254: una caligine
, / salvo il soggetto ch'è da lor finito / per la vertù di sopra
partiti, se io non avessi avuto da sperare che i fuorusciti dovessino finir meco
, che cristo- fano imparò a finire da stefano, e stefano imparò da lui
a finire da stefano, e stefano imparò da lui a essere più fino e lavorare
lui a essere più fino e lavorare da maestro. lanzi, iii-249: usava
e i capelli stessi distingue in modo da poter numerarli. -figur. portare
rimase la mia carne sola. guido da pisa, 1-380: finito ch'ebbe
meno che la misera driope si sentì da sottile corteccia coprire, mi sentii,
. poliziano, orfeo, 197: da un serpente velenoso e reo, / ch'
me? me? si sarebbe burlata da sé, giuraddio! ma finiamola, questa
punta d'un'ala, lo guardava da terra coi suoi occhi distanti e dolci,
vita mia fu tagliata, sì come da uno tessitore; conciosia cosa che io ancora
se ha pomo o altra cosa sì fatta da finir la cena, che me ne
sì come ciascuna arte e officio umano da lo imperiale è a certi termini limitato,
limitato, così questo [imperio] da dio a certo termine è finito.
colpa antica ', imitata alla peggio da una sublimissima imagine in un non so qual
neuno pezo di tera chi avesse conperato da lanberto o da gal- ganetto, sì
di tera chi avesse conperato da lanberto o da gal- ganetto, sì la ci à
loro; perché ogni uomo ne ricoglie da vendere. p. f. giambullari,
è sanza fine. -riconoscere libero da un debito; prosciogliere da un impegno
-riconoscere libero da un debito; prosciogliere da un impegno finanziario. g. villani
, cent., 46-43: e fu da papa chimento... / finito
volgar., 11-33: i frutti son da cogliere poiché finisce il compimento loro,
dizione finisce in vocale e l'altra da vocale incomincia, allora fassi sinalife e
.). giamboni, 23: da sezzo diremo della sentenza del die del
giurai, ned anco il credi? da ponte, xxiii-43: facemmo quattro o
un'età della vita). bartolomeo da s. c., 3-2-6: finito
sposò a un professore di morale e da undici anni non à rimesso piede in
mitridate... nel dclxii anno da che la cittade di roma fue fatta incominciò
morte si finisce questa guardia. bartolomeo da s. c., 23-4-4: quale
schivaste, grazie a riferire, / o da dolermi che per voi non sia /
scuola è finita: finita in letteratura, da che alessandro manzoni riprovò egli stesso il
di essa, il romanzo storico; da che vincenzo gioberti, difensore a oltranza
, / morire e 'ngenerare. francesco da barberino, iii-416: chi ha nemici
guinizelli, iv-36 (21-7): arco da ciel te mandi angosciosa / saetta che
nella, i-30: natura, da signor guidata, fece / nel spazio
finir di fumarsi a letto il suo cavour da sette centesimi. -dissolversi (un patrimonio
cortile, una voce di testa, da matto o da donna, che fa un
voce di testa, da matto o da donna, che fa un urlo lungo e
ciò m'è aviso. 5. caterina da siena, v-14: se la vita
trovasi la città di gobiam. mariano da siena, 8: qui finisce el golfo
: gli epigrammi poi cominciano nelle basi da man destra e a poco a poco
in giù, finiscono nella medesima base da man sinistra, e le lettere son
volume che rassomiglia a una grossissima coda da cavallo, la quale si espande sul
in cui pare finisca la natura, e da cui in verità comincia lo spirito,
vecchia e scompagna... cominciava da un cappellino con piuma celeste e veletta
con piuma celeste e veletta gialla e da uno scialle aranciato a gran papaveri rossi e
picciola e finisce in dolore. paolo da certaldo, 57: non è lodato il
che le cose le quali si cominciano da giuoco finiscono da dovero. lemene,
le quali si cominciano da giuoco finiscono da dovero. lemene, 454: quel
/ e niun sa com'ella ha da finire. / s'oggi si ride,
. diventare, riuscire (è sempre seguito da un compì, predicativo e indica per
g. raimondi, 3-109: spinto da una forsennata tendenza alla sregolatezza sociale,
con l'infinito di altro verbo preceduto da una prep. -in partic. finire
un poco ve ne restava. andrea da barberino, 1-51: finito turpino di leggere
finito turpino di leggere, e balante da capo cominciò a dire: « o re
con la prep. sottintesa o sostituita da un art. determinativo. ariosto,
11 * 56: se poi han da formare una casa o una chiesa,
. dopo tentati tutti i mestieri, da marinaio a facchino di porto, da
da marinaio a facchino di porto, da cacciatore di camosci a guardia di dogana,
4-491: finì per morire con libertà sminuita da libero intieramente ch'egli era. d'
. va a finire che si veste da uomo, corre le fiere e fa i
non è questa terrena: ma viene tutta da dio. carletti, 75: per
. finire 'limitare, delimitare * (da finis * limite '), quindi
. compimento, conclusione. bartolomeo da s. c., 3-5-11: non
, ché non credea morire. bartolomeo da s. c., 30-9-2: siati
106-n): 10 aspetto pace / da lei sul punto de lo meo finire.
punto de lo meo finire. bianco da siena, 25: pene infinite / date
a dir non seria finita. francesco da barberino, 162: porremo qui assai andar
45-9: destinata mi fu questa finita / da ch'un uom convenia esser disfatto,
stando / serà la sua finita. guido da pisa, 2-115: ficcògli la spada
vita mia l'è noia. bianco da siena, 136: donale bere [all'
a termine, conchiudere. betto da pisa, 338: dico: « oi
opera presso a finita, convenir farsi da capo e ricominciarla. -senza finita
come regnasse qui senza finita. bianco da siena, 76: dopo la mia
attributivo: interminabile, eterno. bianco da siena, 28: voi perdete la vita
esprimere con tale appropriazione la remozione perfetta da esse d'ogni contingenza, finità e
ed è. = deriv. da finito. finitaménte, avv.
quali una gran finitezza non va discompagnata da una grande intelligenza e imitazione perfetta della
dell'ente, che non si può da essolui distaccare senza che se ne perda l'
remoti, / che a gara concorrean da vario lido / a gli oracoli suoi
sospettarsi che sian opere fatte nello stato da pittori finitimi alla lombardia; donde anche
. finitimus 'confinante, vicino ', da finis * confine '; per la
finite e molti tiranni morti. francesco da barberino, 211: ho volontà di vedere
fuora? e pure non si ha da far altro che la lettera dedicatoria e
è finito finitissimo in tutte le lettere da capo a piede. giusti, 3-138
: un quadro finito, che ha da esser visto da lungi, sarebbe un
quadro finito, che ha da esser visto da lungi, sarebbe un abbozzo se dovesse
, sarebbe un abbozzo se dovesse vedersi da vicino. un'opera colossale è finita
un piccol quadro, che si ha da veder da vicino, ha da esser
piccol quadro, che si ha da veder da vicino, ha da esser finito,
si ha da veder da vicino, ha da esser finito, perché quel che si
si accosta sotto l'occhio non ha da comparire indicato. lanzi, ii-108: in
non mi aiutava, perocché il conte da briccone finito, se l'era alleata.
. dunque ben non finito, finito da ogni male, de neciessità voi esser
e ripulito; non esserci insomma più nulla da mangiare o da bere. buzzati
insomma più nulla da mangiare o da bere. buzzati, 1-78: otto bottiglie
sì come ciascuna arte e officio umano da lo imperiale è a certi termini limitato
è a certi termini limitato, così questo da dio a certo termine è finito:
termine è finito: e non è da maravigliare, ché l'officio e
esser potrà convenienza. s. caterina da siena, i-272: unito dio infinito
pulci, 26-35: la morte è da temere o la partita, / quando l'
corpo muore insieme; / ma se da cosa finita e infinita / si va
e nel bere aveva un modo finito da desiderio naturale, non da volontà.
modo finito da desiderio naturale, non da volontà. -chiuso, ristretto.
piccoli, ma nulli. s. caterina da siena, ii-309: sicché dunque le
bruno, 3-391: nelle cose è da contemplare, se cossi volete, doi
. fornito, provveduto (ed è seguito da un compì, di abbondanza).
, 12-723: perché la musica è composta da pari numeri e da gli impari,
musica è composta da pari numeri e da gli impari, e dal finito e da
da gli impari, e dal finito e da l'infinito, per questa cagione ancora
non divenga altrimenti un nulla affatto, da esprimersi col nome di zero, ma
situazioni spiacevoli o dannose, la liberazione da disagi e sofferenze, la soluzione di
- anche: non c'è più nulla da fare. praga, iv-13: -sia
non volevano far da pecore, si rabbonirono e oramai tutto
un'aridità, a una solitudine talmente desolate da trascorrere delle notti intere a domandarsi
almeno almeno quattro chilometri, venendo da via boccaleone... e an
e fu cominciatore del nuovo. benvenuto da imola volgar., ii-150: scipione
il cielo. galileo, 3-3-22: da questa proprietà di dividere e distinguere la
dell'esistenzialismo). = deriv. da finito. finitura, sf. fine
finitura * ad unguem 'tanto raccomandata da orazio. b. croce, iii-25-266:
-plur. finimenti (per animali da sella o da tiro).
. finimenti (per animali da sella o da tiro). g. raimondi
verbi nostri. = deriv. da finire. finizióne, sf.
a compierlo, e in questo senso differisce da 'finitura ', che più spesso
pregiati). = deriv. da finire. finizzare, tr. filos
v. tabella. = deriv. da finlandia. finlàndia), agg.
case loro. = deriv. da finlandia. finni, sm.
so il finnico. = deriv. da finni. finnònico, agg. (
, xxviii-377: noi comen- zamo da lo primo omo fi alla citate de roma
a vita sanza gloria offerse. folgore da san gimignano, vi-11-134 (3-13
dendo, più che mai son lunge / da trovar pace o loco. /
locuz. prepo sitiva fino da). bianco da siena,
sitiva fino da). bianco da siena, 188: o santa virgo di
lenzia, / sposa di cristo fin da piccolina / per la pietà della somma
amore / che m'ebbe poco men fin da le fasce. v. borghini,
difesa de le genti umane / fur destinate da quel re supremo, / e poi
: ma! è stato così fin da bambino. fogazzaro, 7-i 1:
1: carlino lo aveva ben detto fin da principio, il fico e tape che
s'eran sempre voluti bene, fin da quando giocavan con la rena o davan noia
, i-90: mi ricordo che fino da piccolo, e posso dire fino dall'infanzia
della prep. o delpavv. antonio da ferrara, xii-4-246: car figliuol, tu
, dove cade in po. andrea da barberino, i-38: guido gli diè sì
farti compagnia. guarini, 168: da la faretra d'oro / tratto un rapido
tratto un rapido strale, / fin da l'orecchia al ferro / tese l'arco
frutto. idem, i-21-192: vedendosi da ogni parte intorno assizo d'assedio potente,
stabilmente in ogni genere di uffici, da quei della cucina, fino a quello di
si sentiva a disagio: soffriva malvolentieri da qualche tempo la logica fredda e le
che, v. perfino. bianco da siena, 46: niente ti ristare di
d. francesco né dagli studi né da parigi, fino a tanto ch'egli
a che si potè, la cantica derivata da un convivio sì, ma funebre,
villa, ignaro / d'ogni virtù che da saper deriva, / fin la donzella
luoghi alpestri. = deriv. da finocchio. finocchiata, sf.
lastri, ii-175: la mela che da molti si stima la più perfetta
e altre erbe sì fatte, sono da usarsi nei cibi. 3. seme
e subtropicali; il fusto, alto da una trentina di centimetri a oltre due
in ombrelle con numero di raggi variante da 6 a 50, hanno petali gialli;
sono oblunghi, giallastri o grigi attraversati da venature chiare, glabri, a coste,
, glabri, a coste, lunghi da 5 a io mm, fortemente aromatici.
grande ghiacciaia di legno grezzo, sormontata da un magistrale paio di coma.
di sapore aromatico gradevole, fusto cilindrico da cui si estrae un olio etereo usato
quel del finocchio, né differisce molto da quel dell'anemone. baldini, i-799:
di finocchi selvatici vi preparava una minestra da leccarvene le dita. govoni, 8-15:
, finocchio marino, erba corda detta da columella, che si semina quasi tardia
targioni tozzetti, 12-8-45: aneto, detto da contadini finocchio pozzolente, [nasce]
di finocchio. = deriv. da finocchio. finocchióne, sm. bot
, che sospende nel paradiso. andrea da barberino, 1-235: cornandogli che si
escluso, regnando papa, di quel governo da lui e dalli suoi per cotante età
professione. = comp. per giustapposizione da fino2, { a), che.
cinquantennio. = comp. per giustapposizione da fino2, [a), oggi.
tal dolcezza sento, / che quante mai da la fortuna offese / ricevute ho finor
. 2. ant. a partire da questo momento, fin d'ora.
. = comp. per giustapposizione da fino2, (a), ora.
il mastro di casa... ha da procurare che la dispensa sia ben fornita
anch'essi finquì. baruffaldi, 80: da la sua fedel cremona / finquà
? = comp. per giustapposizione da fino2 e qui (o qua).
che io non conoscesse che io ero / da lui gonfiato? parabosco, 5-6:
, 341: acciò che non s'avesse da dubitare che questa fosse una finta e
miserabile finta di dargli un parere disinteressato da amico. nievo, 116: poi a
coglierlo di sorpresa con una mossa diversa da quella accennata (specie nella scherma,
e i due dottori erano come affascinati da quel terribile giuoco d'armi e lo
e irma e le altre si buttarono da quella parte. ma era una finta;
ti faccia una carezza? scommetto che da lei la gradiresti anche così, aggiunse
finta di religione. = deriv. da finto, part. pass, di fingere
fintàggini! = deriv. da finto. fintaménte, avv.
questa, che v'adora solo, e da vero. tasso, 14-55: non
uno, orando fintamente, abbia persuaso da dovero, e con suo dispiacere poi.
esasperanti subite e contraddittorie e fintamente create da noi, bisognerà opporre a ogni compiacenza
sopra il palco un carro fintamente tirato da quadrupedi o volatili. 4.
. = comp. per giustapposizione da finto e antico (v.).
ragionato, esemplificato, e tale insomma da far forza; fintanto almeno che altri
la vostra genitrice è stata già raccolta da qualche persona buona che la custodirà fintanto
del calcio). = deriv. da finta. finterìa, sf. abitudine
al quale un intero bosco faceva da finteria, come dicono 1 fiorai
come dicono 1 fiorai, cioè da ornamento, si affacciava un attimo di
la salita. = deriv. da finto. fintézza, sf.
e più ch'i'posso il metto da l'un canto, / e sed amor
è fintézza. = deriv. da finto. fintino, sm.
virtù di dio. s. caterina da siena, iii-77: al prossimo rende
tasso, 4-77: questo finto dolor da molti elice / lagrime vere, e
, ecc.). zanobi da strato [s. gregorio magno volgar.
a l'altro, perché quanto è rimosso da l'altro per distanza locale, tanto
in questi o il contenuto è fornito da un gruppo di rappresentazioni, e perfino da
da un gruppo di rappresentazioni, e perfino da una singola rappresentazione, epperò non sono
3-193: l'avvocato stava a dozzina, da quarantanni, costì, accorsi il
, e potere esser che sotto di da due vecchie zitelle coi fintini: una bionda
nome, cotutt'e due innamorate, da quarant'anni, tacitamente di gnome
, l'una gelosa tacitamente dell'altra, da quarant'anni; era un anagramma
agg. (superi. finto da lui. manzoni, pr. sp.
'l danno è lieve, / tragge pur da que'scherzi offesa greve / l'alma
finta. goldoni, iv-515: che ha da importare a me, che il mio
il mio. padrone si lasci ingannare da una donna finta? alfieri, 6-188:
il più lontano sospetto che l'uomo da lei amato avesse potuto anche col solo
disse il duca) è veramente / da pigliar colle molle! che un somaro /
per trarre in inganno (ed è accompagnato da un sostantivo o da un aggettivo che
ed è accompagnato da un sostantivo o da un aggettivo che specifica l'oggetto della
ariosto, 19-1: alcun non può saper da chi sia amato, quando felice in
medesma fede. tasso, 8-3-1001: da folta seguito ed umil turba, /
seguito ed umil turba, / anzi da numerosa e lunga greggia / de'propi servi
lusinghieri e finti amici, / esce da l'alto suo dorato albergo, / e
3-108: quando l'ebreo fu vestito da vescovo, il finto maiordomo si partì.
8. che è formato o costituito da materiali non autentici o artificiali a imitazione
vero, conteneva la sua casacca turchina da fatica, ben pulita e stirata.
foscolo, xi-2-611: esiste ancora non finto da storici eloquenti, ma preservato nelle cronache
se li è messi finti. è andata da un dottore americano, che sta a
andò alle donne ch'erano più amate da lui. lalli, 2-120: l'alma
mondo è in pace, / corre e da letto fa levar la suora: /
fa spavento!... una festa da ballo è luogo di mestizia anche senza
amore, che ci toglie i danni venuti da finta possanza, finto senno e finto
o dell'imma- ginazione; che deriva da una libera invenzione artistica. - anche
avviluppi e distrighi in quel modo che da altri prima sia stato annodato e disciolto.
m'ha qui condotto, / donna finta da me, donna ideale. v.
fosse finto: colto al suo cospetto da paralisi: tantalo che arretra da ciò che
cospetto da paralisi: tantalo che arretra da ciò che ha a mano.
e per questo loro finto infinito e da questa loro finta eternità disponendo i loro
, 9-196: nome finto è quello che da certi non essendo detto in quel modo
che, non essendo mai stato usato da alcuno, il poeta il fa di nuovo
noi di questa voce che par finta da suono, non possiamo addurre altro che
per decorazione esterna o interna, ha da esser dipendente dall'architettura reale: questo
sul muro bianco come l'ombra gettata da una rocca che gli sia di contro.
stringendo la bocca e piegando malinconicamente da un lato la testa fintoricciuta.
fintoricciuta. = comp. da finto e ricciuto (v.).
. = comp. per giustapposizione da fin [o] 2 e troppo.
che [i comici] hanno sino da piccolini, li ammaestra per modo alla
di teatro, parvero ad un tratto cancellate da lei. 2. in senso concreto
discorso, atteggiamento o comportamento che deriva da simulazione ed è deliberatamente in contrasto con
machiavelli, 641: hati tu inteso da te, che questa è una finzione?
, xxii- 648: chi suol da scherzo mordere, / alfin morde da vero
suol da scherzo mordere, / alfin morde da vero. i la finzion del vizio
e ognuna in lei pare accompagnata come da un sentimento di necessità. michelstaedter,
prima alla religion cristiana, tuttavia vestito da soldato romano, sicché in niuna cosa
quando ancora le memorie delle crociate lasciate da testimoni oculari erano poco lette e quasi
perché in questi o il contenuto è fornito da un gruppo di rappresentazioni, e perfino
un gruppo di rappresentazioni, e perfino da una singola rappresentazione, epperò non sono
vedere all'altro la macerazione che aveva da quella catena non trascinata più di conserva
, quando li vediamo di giù, da basso, dal di qua dell'argine,
stile in versi, coperto e adombrato da leggiadria e alta finzione. leone ebreo,
poetica cartagine soggetta a'romani, e da loro essersi tre volte ribellata, ed all'
, descrivino e adomino i loro concetti da tante finzioni, favole, sali, fiori
: quando voglia prescindere « in absoluto » da un qualunque motivo della realtà complessa,
ove intervengono sfingi, chimere, mostri da grottesche. di giacomo, ii-845:
che co testa mi pare una finzione da scena. 9. dir.
fatto (o, viceversa, prescindendo da certi caratteri o aspetti che in realtà
tale situazione come se essa fosse diversa da quella che è in realtà, cioè
e limitazioni così numerose e importanti da svuotare l'equiparazione stessa di gran parte
contratto o di un altro atto giuridico da essi compiuto. de luca, 1-15-2-215
intime contraddizioni. = comp. da finzione e dal sufi, -ismo che indica