li sacramenti. = deriv. da decimare2. decimàggine, sf. ant
piacere del re. = deriv. da decima. decimante, sm. chi
del regno di napoli siano stati posseduti da un solo proprietario. 2
se per qualche solenne viltà si riceveva da nimici danno o vergogna, si decimavano
aveva preso una malattia infettiva che già da tempo decimava i bambini dell'istituto e
voce dotta, lat. tardo decimare (da decimus * decimo ').
la tua arte e che procedono solo da quel buono senno che dio ti diede
più grosse. = deriv. da cima: cfr. lat. mediev.
di comune. = deriv. da decima. decimato1 (part.
fo il decimatore. = deriv. da decimare *. decimatóre2, agg.
. eccles. decimdtor -óris. deriv. da decimare2. decimazióne1, sf
., siano avvenute nell'armata comandata da lui. monelli, 2-429: ordinò
forte riduzione nel numero degli uomini causata da guerre, epidemie, carestie, stragi
ogni luogo, in ogni tempo, da ogni persona e senza alcuna decimazione di
dotta, lat. tardo decimàtio -ónis, da decimare1. decimazióne2, sf. ant
, lat. eccles. decimdtis -6nis, da decimare2. decimetrare, tr.
decime- trate, misurazione di concetti cubati da un caporale di strade arcigno?
doppio decimetro, la squadra, la carta da disegno. = voce dotta,
= voce dotta, comp. da deci- (lat. décèm * dieci '
. = voce dotta, comp. da deci- (lat. dècèm * dieci '
imposta del contado. = deriv. da decima. decimino, v.
è la decima parte di efi. paolo da certaldo, 338: de'beni e
en sesanta terzi: e trovamo diviso da li savi perfine a li decimi.
breme, conc., ii-545: esclusi da un libero esame analitico (il solo
? gioberti, i-i-ioi: fornito da natura di vivace spirito e di parlantina
= voce dotta, lat. dèclmus, da décèm * dieci ', formato come
il loro appetito concupiscibile richiedea, erano da essere chiamate savie; e tutte l'
! certo tu hai trovato una strana medicina da rogna. varchi, v-742: o
; fanciullo inetto, ottuso. paolo da certaldo, 155: la fanciulla femina vesti
ani. = deriv. da decimo2. decina, v.
per prendere uccelli. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
voce dotta, lat. tardo dicipùla, da dècipère * ingannare '. decirème
dotta, lat. deciremis (comp. da decem * dieci * e remus *
, 4-41: una giovane in abito da sera entra da una porta in fondo
una giovane in abito da sera entra da una porta in fondo e punta decisamente
: ennesimo distacco. ciò che dipende da sé soli, basta volerlo decisamente, e
decisione, per quanto s'immaginavano, fatta da dio delle cause dubbiose, ma anche
quali la chiesa attesta che la morale confidatale da cristo è quella, e non un'
le decisioni dei consigli di leva viene esteso da quindici a trenta giorni, per agevolare
anatomia e di fisica... « da questi princìpi ne nasce dunque, che
affari parte dalla cucina, e che da essa si spediscono come da prima origine
, e che da essa si spediscono come da prima origine le più importanti decisioni.
, lat. dècisiò -ónis, deriv. da dècisus, part. pass, di
con certezza, francamente; in modo da decidere una lite, una vertenza.
credo simile a tutti quegli che si sentono da chi ne patisce così frequentemente..
aria governavano le messi con tanto favore da rimediare alle seminagioni scarse. comisso,
future e mi fece stendere un memoriale da presentare al comandante. loria, 1-73
1-73: lo spione nascosto all'angolo, da un certo gelo interno ebbe il presentimento
2-ii-266: fu perciò chiamato questo consiglio da filippo ii * tribunale di giustizia ',
con decisivi. = deriv. da deciso. deciso (part.
maraviglia filocolo e menedon le dette cose da ilario, e quelle notarono,
denina, v-45: volle sempre diportarsi da ghibellino deciso. monti, v-118:
. romagnosi, xi-11: il primo oggetto da studiarsi sia per la sua anteriorità naturale
se stante alcuno esser dal primo, / da quello odiare ogni effetto è deciso.
. maffei, 6-273: e si trae da questi [i letterati] lo stesso
presentasi affatto nuovo. = deriv. da decidere. decisòrio, agg. che
decreti] privati. = deriv. da decidere. decistèro, sm. unità
. = voce dotta, comp. da deci- (lat. dècèm 'dieci '
iscuola: e questo non è tempo da declamare. pensiamo ai casi nostri.
intendo non la personificazione declamata per sinedocche da talun giornalista e oratore, ma gli
pieno di immobili e declamate regole morali da cui aveva tratto 1 suoi personaggi.
e sul « problema pratico » fossero svolte da mezza orchestra \
me 'l sono abbastanza? [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
. astron. arco diurno: quello descritto da un corpo celeste neh'intervallo di un
che 'l cielo del sole si rivolge da occidente in oriente, non dirittamente contra
la libra, e partesi per due archi da esso, uno ver settentrione e un
il movimento diurno, uno altro moto da occidente in oriente. e. danti,
sarà l'intero arco diurno, e cavandolo da 24 rimarrà nel resto l'arco notturno
al sol il ratto corso, / e da la destra a noi giove e saturno
. libro che contiene le preghiere liturgiche da recitarsi durante il giorno (e precisamente
= voce dotta, lat. diurnus (da dies 'giorno '). diuturnamente
lorenzo de'medici, 303: sono sommamente da dannarsi quegli i quali lo appetito muove
ordine naturale e vero fine già proposto da noi, e da laudar quelli che
vero fine già proposto da noi, e da laudar quelli che seguitando questo fine,
alcuna volta costrigne. s. bernardino da siena, 131: siconda cagione:
: tengo per fermo che questa opera sarà da pochi letta, e in breve tempo
voce dotta, lat. diuturnitas -àtis, da diuturnus * di lunga durata '.
... per loro disavventura sono da diuturni e spessi tremori lagrimevolmente assalite.
leopardi, ii-393: la qual mancanza non da altro provenne che dalla diuturna interruzione della
qualche cosa. pirandello, 7-967: da molti e molti anni, fra una
tempo, e quantunque vera ed insuperabile da un diuturno esamina- mento che 'l reo
è poi che un abito morale formato da diuturne meditazioni, da propositi continui e da
abito morale formato da diuturne meditazioni, da propositi continui e da pratiche giornaliere talmente
da diuturne meditazioni, da propositi continui e da pratiche giornaliere talmente ti si converte in
. diuturnus 'di lunga durata '(da diutlnus, per incontro con diurnus)
io in grembo a lei, / e da i boschi tramano i semidei / al
che russa / ne le canzoni grasse da la languente rima; / a me la
case la diva severa discende, / da lungi il rombo de la volante s'ode
di donna viva non si è detta mai da regolato scrittore né antico né moderno,
sorriso stracco ai complimenti che le piovevano da ogni parte. gozzano, 336:
: la diva dei fumetti fa i capricci da grande attrice, e supplica come se
. pallavicino, 1-105: voglio astenermi da que'divagamenti che se non sarebbono inutili
, 5-73: la betta... da un pezzo mirava cotesto divagamento dello intelletto
sollievo dello spirito, divertimento. giovanni da samminiato [petrarca], ii-17: or
per dimenticare? = deriv. da divagare. divagante (part. pres
finché non sono irritati ad uscirne fuore da qualche sugo contrario; e quindi dimenandosi
li fai divagare; / e mi piace da presso riguardare / la tua conquista.
diciotto mesi. 3. desistere da un proposito, da un impegno;
3. desistere da un proposito, da un impegno; abbandonare un compito o
cambiare occupazione. vico, 79: da sì fatta disperazione... fatto disertore
, 547: faceva di tutto per divagarsi da un'idea che ormai credeva un sogno
azeglio, 1-112: le camere, da una parte mettevano sull'aperto con vista magnifica
dal pref. di-con valore intensivo e da vagàri); cfr. fr.
il processo assumesse quel colore affatto penale da cui, era chiaro, egli aveva maggiormente
, era chiaro, egli aveva maggiormente da guardarsi. divagazióne, sf. l'
iii-127: queste poetiche divagazioni mi disturbano da lavoro che più mi preme. g
un gusto deteriore. = deriv. da divagare; cfr. fr. divagation (
a colonne. = deverb. da divagare. divalènte, agg. chim
gr. si- * doppio ') e da valente (v.).
di montagna. = deriv. da divallare. divallare (ant.
de'prenestini e de'gabini. andrea da barberino, 1-186: e'saraini divallarono
barberino, 1-186: e'saraini divallarono da una piaggia, ed entrarono in una
fiume c'ha proprio cammino / prima da monte veso inver levante, / dalla sinistra
un chiaro, e vivo fonte scappa da un antro coll'onde sue,
sempre suoni terribile / ne i desideri da le memorie, / o calvi, il
pref. di-con valore di allontanamento e da valle (v.); cfr.
viaggi per l'adriatico divampava e partii da chioggia per una lunga navigazione.
la colomba bianca, / si spicca da terra e candida divampa. alvaro, 9-20
baliosa si mantenne un pezzo, ma da certo tempo in qua ora divampa in
seguon i vecchi come i giovenetti. bianco da siena, 50: per cristo salvatore
dolcezza. = comp. da di-con valore intensivo e vampa (v.
di luogo. = deriv. da divampare. divampato (part.
dall'evacuazioni e dalla dieta, ristecchito da i sudori, dissanguato dalle sangrie,
nero di una finestrella ammuffita di secoli, da cui spiove un fresco chiarore di gerani
d'inni. = deverb. da divampare. divano1, sm. stor
reggenza [di algeri] si forma da un principe dello stato e della milizia,
che chiamasi 'dey ', e da un consiglio o assemblea de'principali ufiziali
solo qualche piccolo buco, servendo per aver da stare all'aria chiara solamente i cortili
», ovvero sale, che sono da una parte tutti aperti come gran logge
quanto dimostrassero o espressione misteriosa o derivazione da altre lingue,... fu
imbottiti, di lunghezza e larghezza tali da poter accogliere più persone (d'origine
v.]: 'divano'. canapè basso da sedere, senza spalliera, alzato con
e secchi d'acqua sporca, eravamo condotti da enormi matrone a ammirare divani alla turca
disposti lungo le pareti, fungevano da sedili). cfr. dogana.
= « fr. devancer (da devant * davanti '). divaporare
. dal pref. di-con valore intensivo e da vaporare (v.); cfr
0. rncellai, 2-8-15-609: ora adunque da tutti quanti gli altri sei moti il
circolare disseparò, acciò che libero fosse da qualunque loro divariamento ed errore. =
divariamento ed errore. = deriv. da divariare. divariare, intr. [
!, quanto forte divaria / como da milano in tutte l'overe! / là
] la regola ne'componimenti loro, da cui non divariano, né per l'
certo cadimento e movimento rette, quasi da se stesse e dal loro tutto si staccano
uso delle similitudini in argomenti filosofici nasce da questo, che due cose simili non
non tiene. = comp. da di-con valore intensivo e variare (v.
. diverso, differente. busone da gubbio, 168: gli inghilesi usano legni
/ il quando e come. benvenuto da imola volgar., ii-307: cesare,
.: mutato d'aspetto. andrea da barberino, i-53: aiolfo s'inginocchiò al
di nostre scelleraggini. s. caterina da siena, 24: questo arbore così dolcemente
il divino filosofo. = deriv. da divariare. divaricaménto, sm. raro
diche indica direzione in senso opposto e da varicàre * allargare (le gambe)
un saltello. = » deriv. da divaricare. divaricato (part. pass
una ferita e scostare dalla parte da operare quelle non interessate all'intervento
un errore. = deriv. da divaricare. divaricazióne, sf. ant
guglielmini, 59: l'angolo fatto da due braccia di fiume sul dividersi,
. boccaccio, vii-206: amor chiamato da ciascuno ignaro, / figurato se'ben propriamente
per amico. jovine, 5-211: da qualche tempo, non accadendo nulla che modificasse
loro abitudini, l'esistenza che menavano da più di dieci anni...
mare e terra non era segnato che da una linea sottile come un capello, tanto
o trattare in modo diverso. giovanni da samminiato [petrarca], il-n: me
barbaro e barbaro, aveva separato nemico da nemico, aveva distinto impero da impero
nemico da nemico, aveva distinto impero da impero. -differire. pea,
le sembianze di èva non facevano divario da quelle della donna per la quale adesso,
divario, scrivici chente sia, e da cui proceda, e noi ti risponderemo di
la guerra. = deverb. da divariare. divàrio2, agg. ant
agg. ant. vario. andrea da barberino, 3-1006: quando si seppe a
¦ voce non attestata altrove, comp. da di-con valore intensivo e vario (v
non si accatastassero; e ogni bocca, da diciotto anni in su, si potesse
anni in su, si potesse porre da soldi uno per insino a soldi sei;
delle guardarobe. = deriv. da divecchiare. divecchiare, tr. (
no velia. = da invecchiare, con sostituzione di prefisso.
scaltrito che non fu il costanzo, da cui vedemmo trattato il medesimo argomento.
prima stanza del mio 'carnevale * da una sua versione di heine.
a divedere che generalmente il dolore scaturito da un tenero amore trae dolcezza dal mellifluo
, 223 -tit.: lo conte ioanni da barbiano fa al marchese che tiene ferrara
, promettendogli d'uccidere il marchese azzo da esti che gli facea guerra; e dandogli
divedere che l'ha morto, riceve da lui castella e denari. tasso,
paterno affetto. = comp. da di-con valore intensivo e vedere (v.
diveggio). neol. assumere atteggiamenti da diva. divelare, tr. (
pref. di- con valore privat. e da velare 4 velare '). divèllere
per l'aria una bacchetta che aveva divelto da una siepe. -figur.
meretrice / t'abbi divelto il cor da la radice. 3. figur
gran giove... / che da te mi divelse. tasso, 13-i-582:
che m'ha divelto così a un tratto da te. negri, 1-496: della
(un'abitudine); distogliere (da un pensiero, da un proposito,
); distogliere (da un pensiero, da un proposito, da una convinzione)
un pensiero, da un proposito, da una convinzione). maestro alberto,
tali amistà sono per menomamento d'uso da divellere. petrarca, 264-24: prendi
, per la qual cosa ne divella da umiltà. lorenzo de'medici, ii-195:
annunzio, iii-1-723: or sei diviso da me, sei reciso / da me
sei diviso da me, sei reciso / da me, o fiore / della mia
e che sia simile a se stesso da imo a sommo, e divegliasi a dentro
anche al figur. s. caterina da siena, iii-94: o carissimo padre,
da cui vinto, e dal peso, a
intrecciate saette, e par che tutto / da le radici si divelga il mondo.
monachi, ix-25: dolce 'l canto da lor si divelve. 9. rifl
9. rifl. staccarsi, allontanarsi (da una persona o da un luogo:
, allontanarsi (da una persona o da un luogo: e vi è implicita l'
la metà della notte, con gran pena da dolci abbracciari divellendosi, la donna se
provai caldo ed immenso, / quando da lei mal vivo mi divelsi, / fitte
: parevano essi strisciare in un limo da cui non si sarebbero mai divelti,
vi restò così fitta con la carena da proda, che in ispazio di sei ore
che le nostre fantasie si divellano una volta da quel grand'idolo, che con nome
grand'idolo, che con nome d'onore da queste moderne dottrine fu fabricato.
dotta, lat. divelière (comp. da di-con valore intensivo e velière 'strappare
senza cagione pronunzia il signore che sono da vomicare della bocca sua con un cotale
intiepiditi. salvini, 39-i-78: un diveglimento da radice di tutte le passioni e di
piante nocive. = deriv. da divelto2. diveltato (part. pass
incensi, con altre erbe non divelte da le radici, ma secate con acuta
e scombaciati nel mezzo lasciavano veder fuori da un largo spiraglio un pezzo di catenaccio
di lampedusa, 227: alle pareti, da incisioni butterate, sant'antonio mostrava il
di gran coma, che divelto / da la sua madre, era nel gregge addotto
dell'opera maggiore, e non pezzi da quella divelti. gioberti, 46: si
mettere in filza tutti i gravi rimproveri da lui dati a un delinquente divulsi dalle
adunque di così divulse membra, né da un solo spirito dominatore animato, non
= formazione analogica (sul modello di volto da volvere) per il lat. divulsus
/ onde han la vita lor, ché da la terra / biada, olio e vin
gran serpenti. / e quanto più da queste ti divelvi / e vien ne
fauno] e fu indovina, / da la quale poi il nome si divelve /
. ant. vendicare. andrea da grosseto, xxviii-210: secondo che 'l ferro
dal pref. di-con valore intensivo e da vindiedre * vendicare '). divenire1
: cfr. venire). passare da un modo di essere ad altro diverso
: noto a più segni, egli è da lei mirato / con occhi d'ira
altra coscia della gru. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
mostrando dove divenuto sia. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
, peggiorare la propria situazione. andrea da grosseto, xxviii-205: imperniò che molti
parole: venire a parole. zanobi da strada [s. gregorio magno volgar.
è divenuto par v'adagia. bartolomeo da s. c., 3-4-1 x:
gli divenga alcuno contrario. paolo da certaldo, 92: non ama te
qual pianto la donna prima credette che da dolore di dover da sé dipartire il
prima credette che da dolore di dover da sé dipartire il buon falcon divenisse. s
il buon falcon divenisse. s. caterina da siena, v-249: sapete che ve
de-che indica moto verso il basso e da venire 'venire ').
mutamenti, concepito fin dall'antichità (da eraclito) come il carattere intrinseco della
.. riposo dal dio che affranca da ogni giogo e da ogni catena colui che
dio che affranca da ogni giogo e da ogni catena colui che lo ha servito
= neol. di gadda, deriv. da divenire, sul modello di avveniristico.
lucidità e la calma, essere assillato da preoccupazioni e difficoltà, agitarsi violentemente.
cortile, una voce di testa, da matto o da donna, che fa un
voce di testa, da matto o da donna, che fa un urlo lungo e
diverso dal vero); apparire altro da ciò che si è. alvaro,
. dal pref. di-con valore intensivo e da ventilare (v.). in
tizzon di megera; il quale diventilato da tutti i dimestici, sparge fumo e faville
. dovenuto). che è passato da una condizione ad altra diversa (designato
); diventato. francesco da barberino, ii-139: spesso vedeno / cavai
dotta, lat. diverberare, comp. da di-con valore di separazione e verberàre *
col marito. = deriv. da diverbio. divèrbio, sm.
e gli anziani si trasformava in diverbio da tragedia; sembrava nel passio il contrasto
dialogo sul palcoscenico ', comp. da di-con valore di contrasto e verbum
oggetto o del corpo, un obiettivo da raggiungere, ecc.; è l'
o a una stella di raggi uscenti da un punto, nel caso si immaginino
che, avendo comune origine e partendo da essa, si allontanino via via l'
che chiamano divergenti, le quali partendo da un punto, si diffondono in una
di linee rette, eterogenee, divergenti da ciascun punto del corpo luminoso, e
lungo circuito, possono venir sorpresi parzialmente da tutta la massa nemica, e cacciati
-fissato, sforzato in una direzione diversa da quella normale; strabico (gli occhi
in certi insetti, riusciva tanto sgradevole da suscitare disagio. -milit. batteria
2. figur. che ha intenti diversi da quelli di altri, che persegue altri
due linee o piani divergono; deviazione da un determinato asse di direzione; disposizione
; disposizione ad angolo; l'allontanarsi da un punto, da un'origine comune disperdendosi
; l'allontanarsi da un punto, da un'origine comune disperdendosi.
) possano divergere sul bersaglio in modo da offrire un orizzonte più ampio su cui
. -bot. l'angolo formato da due piani passanti per l'inserzione di
-fis. e matem. il flusso uscente da una superficie chiusa intorno a un punto
che si stacca dalla filosofia europea e da hegel che allora la dominava. svevo
diverse spostandosi progressivamente (pur partendo da uno stesso punto, da una stessa
pur partendo da uno stesso punto, da una stessa origine); allontanarsi,
origine); allontanarsi, deviare, discostarsi da una determinata direzione; disporsi ad angolo
sterilità... non corrugata se non da rupi ferrugigne, che tu scopristi nel
2. figur. scostarsi da un'idea, da una norma,
. figur. scostarsi da un'idea, da una norma, da un principio prima
un'idea, da una norma, da un principio prima accettato e seguito; non
via, a rinvenire questo principio, e da esso divergendo, ad esso pure si
non sei mia: son nate / da te due geniture avverse; e il tuo
era stato considerato come un brutto vizio da cui avrebbe potuto correggersi da sé purché
brutto vizio da cui avrebbe potuto correggersi da sé purché ci avesse fatto attenzione, purché
ne fu diversamente, / ma mal da tutti, e ch'elli avea fallito
naturali, geometriche, medicinali, e da ogni altra materia, deversamente però da
e da ogni altra materia, deversamente però da quelle scienze, a cui sono proprii
d'un amore non generico, da parte di quest'universo che è così imponente
ancille mie. = comp. da di-con valore di dispersione e versare (v
che diversino? = deriv. da diverso; cfr. fr. ant.
= voce dotta, comp. da diverso e corno (v.).
= voce non attestata altrove, deriv. da diversificare. diversificare (ant.
così? con ciò sia che ciascuno discordi da se medesimo diversificando i vizi la sua
cose le quali avendole fatte, non essere da far dicernano? libro della cura delle
l'impronta, può agevolmente diversificare e figurare da se stessa un suggetto. galileo,
diversifica dalla poesia, perché, altrimenti da questa che è individualità e universalità in
, modificarsi; scostarsi, allontanarsi (da una norma, da una precedente interpretazione)
, allontanarsi (da una norma, da una precedente interpretazione); pensare o
lat. mediev. diversificare, comp. da divèrsus * diverso 'e dal sufi
diverso 'e dal sufi, -ficare, da facère * fare '. diversificativo
], 167: il loto chiamato da i latini celtis... è di
consiste d'una lunga unica scena, diversificata da vari personaggi che, come nel prometeo
il riserbo e ima certa qual diffidenza da straniero a straniero, che sul principio
cordialità come fra colleghi, solo forse diversificata da quella che correva tra me e i
l'autore, credendo vedere diversificazione da lui alli altri. leone ebreo, 146
se ben si divertiscono ne la qualità passiva da secco a umido, come è la
il quale ho misurato col braccio da panno, come verbigrazia il campo a
', viene anch'esso commendato assaissimo da alcuni. 2. figur.
applicazione, impegno in qualcosa che distrae da ciò che si deve fare; svago
4. figur. allontanamento da una linea di condotta, da un
allontanamento da una linea di condotta, da un ordine stabilito, da una norma;
condotta, da un ordine stabilito, da una norma; mutamento di idee,
fianco sinistro. due compagnie, uscendo fuori da porta portese, doveano far diversione richiamando
. bocchelli, 1-ii-453: nel '6o da talamone aveva condotta la diversione nello stato
lat. tardo diversio -ónis, deriv. da divèrsus, part. pass, di
, animali, cose) che differiscono da altre della stessa specie per la forma
e non avere le corna. bartolomeo da s. c., 6-2-5: per
iii-11-4: ciascuna forma sustan- ziale procede da la sua prima cagione, la quale è
dunque che la diversità dello stile nasce da la diversità de'concetti: 1 quali
sicuro che gli aragonesi non sarebbono accompagnati da altri a tentare contro a lui quello che
altrui componimenti, quantunque di carattere differente da quel solo che loro è caro;
alvaro, 7-54: ci conosciamo forse da venti anni, siamo sempre stati di
4-123: tre indemoniati vi furono menati da molti uomini, legati con catene,
. macinghi strozzi, 1-104: ora da parecchi mesi in qua [la domestica]
marito], quanti sospiri e lamenti vedendolo da te partire a tempo; quanta pazienzia
o pur di lui pensando. andrea da barberino, 1-4: mentre che questa realissima
voce dotta, lat. diversltas -àtis, da divèrsus * diverso '.
a sottrarre parte delle acque di piena da un corso d'acqua. guglielmini
manovra per distogliere le forze del nemico da determinate posizioni onde indebolirne lo schieramento e
fu una sola, anche una sola sarà da chiamarsi l'azione che canta l'ariosto
. quanto consente di distogliere l'attenzione da un'attività o da un pensiero, da
distogliere l'attenzione da un'attività o da un pensiero, da uno stato d'
da un'attività o da un pensiero, da uno stato d'animo assillante e angoscioso
stato d'animo assillante e angoscioso, da una condizione, da una situazione spiacevole
e angoscioso, da una condizione, da una situazione spiacevole o dolorosa distraendo e
i gatti, i concerti, le carte da gioco, e tanti altri pretesti,
inafferrabili nostalgie. = deriv. da diverso, divergere. divèrso (
a l'altro, perché quanto è rimosso da l'altro per distanza locale, tanto
basso verso l'alto diagonalmente o verticalmente da un trattino) che rappresenta la negazione
esprime con la locuz. diverso da). -sostant.
gli uccidi o pur se gli dirupi / da questo monte, io vo'di fior
. è stata in diversi tempi amata da dui gioveni: l'uno de'quali
porti. petrarca, 29-36: da me son fatti i miei pensier diversi:
farlo era una stranezza, una singolarità da disapprovare. pericoloso o no, le sembrava
(un compenso). bartolomeo da s. c., 36-1-5: interviene
scacciato morto; / molto diverso il guidardon da l'opre! tasso, iv-36:
mai dubitare che la virtù sia discorde da la nobiltà, o l'autorità di giovare
, o l'autorità di giovare diversa da la volontà. dottori, 114: degli
ma dalla istessa natura umana diverso è da reputarsi colui, che non prestando orecchie
che uscì de'suoi termini. andrea da barberino, 1-267: ritornato in sé,
dolorosa, / che d'una e da altra parte hanno a morire? g
insieme mai scontràr due troni, / da levante a ponente, al cel diverso,
miglior genio e con giudizio sano / da me stesso diverso oggi ragiono / perché d'
la matrigna, regalmente vestite e accompagnate da diverse matrone, andarono ad onorare il
(47): per la qual cosa da diversi fu cominciata a vagheggiare. alberti
. alberti, 197: questa felicità da tutti non è conosciuta, anzi da diversi
da tutti non è conosciuta, anzi da diversi diversa exti- mata. caro,
, perché ne son ricerco di qua da molti. marino, vii-268: che cosa
cosa si fusse questa pito, diversamente da diversi n'è stato scritto: vogliono
lettere ricevute in questi due ultimi mesi da diversi, ne trovo alcune che.
divertire * deviare ', comp. da dis-con valore di allontanamento e vertère *
, alloggio, asilo ', da déversórius * che fa da alloggio '(
asilo ', da déversórius * che fa da alloggio '(deriv. da
che fa da alloggio '(deriv. da divertire 'albergare, alloggiare')
dentr'oggi. carducci, iii-24-364: è da vero, un libretto, non ostante
le onde in certe rapide che sono divertentissime da passare a nuoto. 2.
di rame patinato verdissimo, a cominciare da quella della vecchia borsa, divertente mole di
= voce dotta, comp. da diverticolo ed ectomia (v.).
passaggio. = deriv. da diverticolo. divertìcolo { divertìcolo,
grande ed ordinaria strada; e quivi da la forma del sito, considerando dove ne
poco più o meno di vintidui passi discosti da onde eravamo partiti. baruffaldi, i-16
diverticolo, o vogliamo dir traversa, che da val di fine, scavalcando i monti
la polvere negli occhi, e trattarci da insensati. non è già questa dottrina gesuitica
via traversa, diversione, scappatoia': da devertère 'deviare, stornare'; cfr.
= voce dotta, comp. da diverticolo e dal gr. vrrfeiq,,
dal gr. vrrfeiq,, da rrr) yvup. i * pianto,
vescica). = deriv. da diverticolo. divertìglio, v. diverticolo
. ciò che distrae o distoghe l'attenzione da un proposito, da un pensiero,
distoghe l'attenzione da un proposito, da un pensiero, da un'attività.
un proposito, da un pensiero, da un'attività. pallavicino, 6-2-25:
anche la strada, per non passar neppure da monza; e a milano, gettarsi
piacere, diletto, gioia che derivano da ciò che diverte o distrae. segneri
: l'oro, l'argento è sparito da quelle contrade; la stessa moneta plateale
cento. pensate che bel divertimento ha da essere tutto il dippiù per la carestia
: zimbello. tozzi, i-335: da ragazzo, è stato il divertimento dei
od artifizi e si modula per far passare da una ad un'altra ripercussione ed allo
pea, 5-24: il matrimonio anticipato da simili proponimenti non si riprometteva un divertimentàccio
, amore. = deriv. da divertire. divertire (ant. divèrtere
, per rimuovere i portoghesi e divertirli da quella navigazione. guicciardini, 2-3-49:
caro, 12-616: sì com'era / da la fuga rapito e da la forza
com'era / da la fuga rapito e da la forza / di tutti insieme,
guisa ch'io noi torco adesso / da queste già qui presso. tesauro, 2-ii-151
siam talora costretti a divertire il guardo da certe tele, che paiono colorite con
di levare e divertire il fiume d'arno da quella città, e, divertendolo quindi
grandi, 287: sottosopra si ha da conservare nel mondo la medesima quantità d'
... dire il sospiro procedere da ogni passione di mente e da ogni fatica
procedere da ogni passione di mente e da ogni fatica del corpo, purché la
scoperto così gran numero, non era più da pensar di divertir la questione, ma
amor lascivo e brutto, qual nasce da appetito carnale, non confermo per la
diverti; o il passo / desvii da quella, e libero / gli additi altro
, che divertirsi dall'aiuto de'cristiani e da una opera così pia, per rimettere
che le ricchezze non divertino l'animo da la felice contemplazione? guicciardini, iv-4
con voci chiare e mi scosse e levommi da iacere. marini, i-40: orgoglione
rivolgersi ad altro oggetto, per sollevarlo da pene, affanni, ecc.).
; trarre piacere, diletto, interesse da qualcosa. goldoni, viii-383: siamo
in una città dove vi è molto da divertirsi, ed io sono condannata a
sa, una bella donna dà sempre da parlare alla gente. potrebbe essere anche sant'
ragazzo che v'adorava in silenzio, da voi sempre deriso e dalle vostre amiche?
-figur. abbandonare un proposito; scostarsi da un logico o naturale svolgimento, da una
da un logico o naturale svolgimento, da una linea di condotta; sortire effetti
linea di condotta; sortire effetti diversi da quelli previsti; sviare da un soggetto
effetti diversi da quelli previsti; sviare da un soggetto, da un argomento,
previsti; sviare da un soggetto, da un argomento, da un assunto,
un soggetto, da un argomento, da un assunto, da un ragionamento.
un argomento, da un assunto, da un ragionamento. fr. colonna,
ragion me infrena, / ma, da disio frenato, inde diverto. guicciardini,
cristo, non mancando della scrittura cosa infinite da dire, senza divertire a favole ignote
divertir gli piaccia, / l'ozio da i campi e l'atra inopia caccia.
ben si divertiscono ne la qualità passiva da secco a umido, come è la
-soffermarsi con il pensiero, lasciarsi distrarre da riflessioni. d. battoli, 2-2-230
, prese per supposto vero il detto da lui e si fece a condurlo più avanti
altrove, stornare '(comp. da vertlre 'volgere '). i paragrafi
bisogne dalla via che mena più diritto da napoli a roma era stato assalito presso
di crudità. -letter. tenuto lontano da sé, dimenticato. montale, 1-13
nella gola, ma, divertito quasi da mano divina, urtò nella sommità delle labbra
2. distratto; distolto (da un pensiero, da un proposito,
distratto; distolto (da un pensiero, da un proposito, da un'attività)
un pensiero, da un proposito, da un'attività). pallavicino, 8-27
, iv-506: la persona non divertita da tanti oggetti sensibili, più vi attende.
loro passatempi. = deriv. da divertire. divestire, tr. (
, lat. tardo dévestire (comp. da di-con valore privativo e vestire) che
gli alberi vacillando. = comp. da di-con valore di separazione e vetta (v
esercizio più meschino. = comp. da di-che indica moto e vetta (v.
a giuliano. = deriv. da divettare2. divettino, sm.
faldella, 2-79: è una fatica da cani fare il battilano o il divettino in
e corrotti. = deriv. da divettare2. divezzaménto, sm.
lui consueto; disabituare. francesco da barberino, 234: una donna fiorentina
avvezzo / in corte, senza aver mai da mangiare, / e col ber solo
158: al piccolo san bernardo vive da trent'anni un uomo che la solitudine
eppoi, il mestiere di pastori li divezzava da discorrere. -ant. anche
pian piano la nostra lingua s'è divezzata da quel raggirato parlare che usò il boccaccio
mi riusciva, tanto mi sono divezzato da quella lingua. manzoni, pr.
-intr. s. bernardino da siena, 184: non vedi tu,
luogo di delizie. = comp. da di-con valore privativo e vezzo1 (v.
.]. = comp. da di-con valore di separazione e vezzo1 (v
, dico bene? in verità sono da tanto tempo divezzato dai prelati che non
momento critico. = deriv. da divezzare. divézzo, v. divezzato
le penne, / diviatamente e'fia da polli imbratto. donato degli albanzani, 2-258
passarono diviato alle ingiurie e agli spregi, da quel popolo leggiero, querulo, incontentabile
dividèndo, sm. matem. quantità da dividere; il primo termine della divisione
pagato solo dopo l'approvazione del bilancio da parte dell'assemblea generale degli azionisti)
intorno alla cima diviso in qualunque modo da una retta, e data la proporzione
impera / che prenda a separar seme da seme / e sia l'opra spedita
il gonfalone della sua insegna. busone da gubbio, 152: ordinato adunque per
nemici alquanto di largo, gli investirono da due bande. montecuccoli, 1-130: viene
convoi nel campo in un istesso tempo da diversi parti, acciocché qualcheduno riesca di
due correggie dalla parte diritta e altrettante da la manca dividono il cielo. boccaccio,
la camera dove ser ciappelletto giaceva divideva da un'altra, e ascoltando leggiermente udivano
, / lo qual divida pur tacque da tacque ». dovila, 460: la
erano dei progetti variatissimi per diversi abbellimenti da farsi in torino, e tra gli altri
il detto numero 40 si chiama il numero da dividersi, 8 il partitore e 5
ariosto, cinque canti, 5-81: da la fronte agli occhi a quello anseimo /
-figur. bianco da siena, 109: la bontà increata /
quelle parti e di que'colori che han da dividersi e cedere alla forza del tempo
del tempio se devise. s. caterina da siena, 1-68: oimè! scoppino
/ e dopo l'urto divideansi rotte / da lampi lucidissimi e segnate. rovani,
vita] non pur per mezzo si distingue da le scritture, ma...
. sassetti, 317: avete pertanto da sapere che ci si divide tanno in tre
dì, che me per poco / dividesse da te. serao, i-546: solo
due giorni dividevano lei e le sue monache da quella cacciata crudele, che violava la
divise rendono in nostra lingua suono diverso da quello che hanno unite, non si
'so-gnare '. manni, i-205: da noi quando nel fin della riga la
; allontanare una persona o una cosa da un'altra; distribuire, mandare in luoghi
angiolieri, 86-8: ben tegno folle chi da sé i divide [i denari]
., 5-135: questi, che mai da me non fia diviso, / la
mi baciò tutto tremante. guido novello da polenta, ix-4: quando sono in più
mirar fiso, / sì che zamai da te non fia diviso, / tanta allegrezza
lei nella gran calca / e fur da lor le mie luci divise. boccaccio,
mai potuto istimare che l'avere idio doviso da me il mio sopra iscritto figliuolo,
gravoso coltello. ariosto, 37-82: da le moglie così furo i mariti,
moglie così furo i mariti, / da le madri così i figli divisi. tasso
8-5-626: fian divisi / i rei da i giusti: e quei dannati al foco
fratelli,... si dovisero da simone e da lapo loro fratelli, prima
... si dovisero da simone e da lapo loro fratelli, prima indizione,
/ da'buoi, dal pungiglione e da tarato. boccaccio, 8-43: de'quali
incide. ariosto, 13-14: così da la mia terra io mi divisi, /
la vittoria contra il re, e da essa anco la oppressione de'nemici per
anni giovenili mi trovai costretto a dividermi da ima qualche amata mia. manzoni,
/ giunse la nobilissima ermengarda; / e da lor si divise, ed alla nostra
: -non capisco perché tu voglia dividerti da me! -recipr. bibbia
comisso, 15-51: noi, cominciando da oggi, proprio da oggi che hai
: noi, cominciando da oggi, proprio da oggi che hai avuto questa bella ispirazione
. procedere alla separazione coniugale. giovanni da samminiato [petrarca], ii-112: imperò
impazza d'amore lascivo, quasi hai da goderne; perché avrai cagione di dividerti da
da goderne; perché avrai cagione di dividerti da lei. cantoni, 324: se
stesso modo che si appone la marca da bollo a un conto saldato. d'
... / che 'l core da lo petto / pare che mi sia diviso
servente, / però 'l meo cor da voi non fu diviso. iacopone, 43-407
la vostra vita è, non che io da voi dividendola, la prenda, ma
stridor sì forte mise / che telda quasi da vita divise. ariosto, 9-30:
baci, / quando lo spirto fu da lor diviso. delfino, 1-48: che
lor diviso. delfino, 1-48: che da me la divida / quel fatai varco
limiti, le barriere che la dividevano da un mondo cui non poteva arrivare.
? / perché non mi divido / da questo mondo peggio che veleno? valerio massimo
alfin diviso / ti se'dal mondo, da quel mondo u'solo / lieta è
le palpebre il sogno che pareva volesse da me dividersi per fluire nella musica notturna
, distinto una persona o un oggetto da un altro (frapponendovi una barriera,
che sulla croce ti lasciasti occidere, / da quel popul giudeo di reità pieno /
carabinieri divide le madri dei soldati morti da quelli che hanno dovuto comandare ai soldati
t'affidi: / sì breve tratto da te mi divide, / e dal libero
per lo quale si divideva l'isola da lo scoglio. sannazaro, 12-206:
10-71: quando / fu dove asia da europa si divide, / russi e
divisa e comunicata in quelle, ma da quelle è partecipata per lo modo quasi
volgar., vi-16: egli è tempo da dividere e da radunare; e tempo
vi-16: egli è tempo da dividere e da radunare; e tempo è buono da
da radunare; e tempo è buono da stare cheto e tempo da gridare.
tempo è buono da stare cheto e tempo da gridare. boccalini, ii-211: la
che ogni altro, e non avendo da dividere con nessuno, mangia lì e
lui. -rifl. bartolomeo da s. c., 3-4-4: quando
servile per noi, e quello di seccatore da dividersi con l'anonimo sullodato, per
(distinguendo); distinguere un concetto da un altro; considerare o trat tare
trat tare una persona in modo diverso da un'altra; far diventare o far
. maestro alberto, 181: le cose da fuggire e da desiderare dovidendo cognosce.
181: le cose da fuggire e da desiderare dovidendo cognosce. passavanti, 177:
io non posso scompagnare quel che si pensa da quel che si fa, né posso
divide, analizza; poiché l'analisi era da essi considerata insufficiente; ma una facoltà
latina s'è corrotta e guasta e da quella corruzione son nate altre lingue;
nelle idee, nei sentimenti una persona da un'altra (o da un gruppo,
una persona da un'altra (o da un gruppo, da un partito, ecc
un'altra (o da un gruppo, da un partito, ecc.);
g. bentivoglio, 4-553: ponevasi da lui ogni studio particolarmente per guadagnare l'
per quanto odi o contese dividano terra da terra, villaggio da villaggio, città da
contese dividano terra da terra, villaggio da villaggio, città da città, nazione
da terra, villaggio da villaggio, città da città, nazione da nazione, quel
villaggio, città da città, nazione da nazione, quel suono è meno pacifico e
distinse com'io. / ma gregorio da lui poi si divise. guido da pisa
gregorio da lui poi si divise. guido da pisa, 2-23: a queste parole
contra di loro, fosse messo dentro da troia. boccaccio, dee., 2-3
il braccio del monarca; / s'ei da lui si divide, / il re
15. impedire, ostacolare. giacomo da lentini, 12-5: s'io doglio no
, e fur divise / le sue querele da i singulti spessi. marini, ii-151
, ii-151: il dì seguente fu riferito da alcuni cavalieri feriti, ch'erano ritornati
, 17-47: oimè per sempre / parto da te. mi si divide il core
tenebroso aere divide. -dividere qualcuno da se stesso: turbarlo profondamente.
viso, / che m'avean sì da me stesso diviso, / e fatto singular
stesso diviso, / e fatto singular da l'altra gente; /...
alfieri, 8-20: questi occhi han me da me sì appien diviso, / ch'
del tesoro. = deriv. da dividere. dividiménto, sm.
è detto. = deriv. da dividere. dividitóre, agg. e
conceria e in tintoria. = da un nome indigeno delle antille. dividuità
) 'sparti- mento, divisione'(da dividuus'diviso, divisibile'). divìduo
la congiunzione e l'unità, la qual da la moltitudine non può esser ricevuta.
non si possono ottenere né possedere se non da una persona, con regola et ordine
dunque, l'individuo non è differente da dividuo, il simplicissimo da l'infinito,
è differente da dividuo, il simplicissimo da l'infinito, il centro da la
il simplicissimo da l'infinito, il centro da la circonferenza. = voce
e del male non ebbe questo nome da natura, ma dalla cagione della cosa poi
della disubbidienza. = deriv. da divietare. divietare (devetare,
deo ne la sua potenzia. bartolomeo da s. c., 209: signoreggiare
/ de'bargellini, e fenne una da venti, / che poco stette, ch'
chiabrera, 252: vanni, lunge da loro, / che danno a peso
divietar s'apparecchiasse / di non aver da la fortuna scorno, / il governo
delle femmine è perch'elle sono divietate da battaglia. si è perocché non ne
sono use. = comp. da di-con valore rafforzativo e vietare (v.
divietato pomo per più avere. benuccio da orvieto, 1-326: fanciulla mai in
in divietato ballo, / messavi poi da patema licenza, / non ringraziò con
ottimo, ii-457: questa divietazióne fatta da alcuno ministro di dio, e notificatore della
assai è aperto. = deriv. da divietare. divièto (ant.
fatti, furono molto commendati e lodati da tutti gl'italiani. tolomei, 2-208:
è abitato [il fiume incornati] da una quantità d'ippopotami, perché nella
di nessuna sorte, né altri strumenti da pescare. guadagnoli, 1-ii-110: allorquando
occupazioni servili. -proibizione di accesso da un luogo o da uno stato all'
-proibizione di accesso da un luogo o da uno stato all'altro; anche bando
: quinci è che dal tempio / e da le selve a trivia consecrate / i
, anche il commercio interno era gravato da un sistema eteroclito di pedaggi e di
-proibizione di introdurre determinate merci o monete da un territorio a un altro; blocco.
io condannai andrea di salinbene degli schotti da siena terrazano di monte pulciano in fiorini
che le colonne d'èrcole ebbero origine da una favola commerciale degli avarissimi fenici,
(a essere eletto), esclusione (da una carica pubblica, da un ufficio
esclusione (da una carica pubblica, da un ufficio o beneficio ecclesiastico, dall'
, dal godimento di un diritto, da una successione ereditaria). dante,
18: che catuno camarlingo, lo quale da qui inanzi camarlingo sarà stato de la
, impedito, escluso. piero da siena, 7-3: della città tutto il
messer b., ho divieto da lui di parlarne. loria, 5-223:
chiudere la porta, ma n'ebbi divieto da matilde, che non intendeva perdere,
-avere divieto col masticare: non avere da mangiare. lippi, 9-6:
: senza tenerne conto. benvenuto da imola volgar., ii-308: fece legge
caro, 10-16: non s'è da me già proibito e fermo / che non
, 1-58: io sola, avendo ricevuto da lei uno sfogo sincero, ho pensato
estrania terra. = deverb. da divietare. diviluppare, tr. ant
sue stanze. = comp. da di-con valore di separazione e viluppo (
si discioglìe. = comp. da di-con valore di separazione e vime (v
divino; che viene, che è voluto da dio: divino. lettere
sua essenza divinale. s. bernardino da siena, 1039: idio ha creato
dominici, 1-17: nulla nuova inspirazione è da dio, che non abbi il suo
sia generata una reverenzìa divinale. bianco da siena, no: al sentimento ch'è
eterno beata. s. bernardino da siena, 37: secondo che dicono i
boccaccio, v-217: è il vero che da questa loro così subita sapienza e divinamente
orribilissimi, fatti divinamente in quel luogo da non veduti spirti, come se mille
altro che lo faceva; con lionardo da vinci,... et il mirabil
,... et il mirabil lionardo da vinci aveva preso per elezione di mostrare
non tanto confusa-ed oscuramente, quanto ancora da lui divina-ed alta-e verissimamente detto. ma
detto. ma come? forse come da un filosofo? non: ma più presto
? non: ma più presto come da un divinatore. garzoni, 1-381: si
le tempeste. = deriv. da divinare. divinante (part. pres
evenio fu deifone, il quale condotto da gli corintii nella armata divinava. àleardi
intuire. - anche assol. francesco da barberino, i-258: cagion non dèi cherere
= dal lat. divinare, deriv. da divinus * ispirato dalla divinità, veggente
., ii-254: parecchi fatti divinati da bruno, acquistavano certezza, come ciò che
schivò il paese fiorentino, essendo premonito da un divinatore, il qual diceva avere
volontà più robuste. = deriv. da divinare. divinatòrio, agg.
la reggesse con le due mani in modo da farvi cadere quei raggi.
l'ora stabilita dagli astrologhi, tenuti da essi come tanti oracoli. leopardi,
virtù a divinatoria », virtù affatto diversa da quella dell'ingegno filologico e disciplinato,
sua soffitta. = deriv. da divinare. divinazióne, sf.
bibbia volgar., vii-411: da ora innanzi non sarà la visione vana
, 275: avveroe come le divinazioni da i demonii, i vaticinii profetici da
da i demonii, i vaticinii profetici da dio, così i sogni dice che vengono
dio, così i sogni dice che vengono da gli angeli. sarpi, vi-1-6:
prestar fede alle divinazioni, la quale da ogni cosa pigliava alimento pel suo timore.
le vostre divinazioni stando alla porta della stanza da letto, tenebrosa e attutata, interrogando
tazza d'argento della divinazione nella sacca da viaggio. 2. intuizione,
che la divinazione profetica da tutti debba esser concessa come infallibile
talcino. = deriv. da divinare. divincolàbile, agg. che
come quercie. = deriv. da divincolare. divincolante (part.
là, come chi vuole sciogliere alcunché da un legame; agitare, scuotere, dimenare
in sulle labbra, in esse labbra da essi orecchi pervenuto non si sa donde,
. - anche al figur. andrea da barberino, i-67: ripercosse ajolfo di sì
: guasti i muscoli e il cuor da la rea mente, / corrose tossa dal
a divincolarsi. -figur. darsi da fare, affaticarsi, affannarsi. peregrini
raggira molto, ma in sostanza quello che da lui si trae si è che.
si trae si è che... da tutti i luoghi onde si cavano gli
mai far cosa più laudabile / né più da tutti apprezzata e ammirata / d'una
foscolo, 1-155: divincolarmi / saprò da voi malnati... or l'
pea, 7-119: lei si divincolò da me, non dolcemente sgusciando come le
fino a terra. = comp. da di-con valore di separazione e vincolo (
cane mi piglia un andare sbracato divincolone da far nausea in sommo.
in sommo. = deriv. da divincolare. divinilacetilène, sm.
= voce dotta, comp. da di 'due, doppio ', vinilico
. = voce dotta, comp. da di- * due, doppio ', vinifico
. = voce dotta, comp. da di- * due, doppio ', vinifico
nazianzeno,... chiamato da lui per la divinità della sua alta e
= voce dotta, comp. da divino e dal lat. loqui * parlare
essenza, natura divina. bartolomeo da s. c., 22-4-10: in
quando venissi salutato, come uomo alienato da ogni cosa mortale per la divinità de'
la volontade / dela divinitade. guido da pisa, 2-25: per la qual cosa
. domenichi, 1-1: egli è da credere che 'l mondo, e tutto questo
/ della divinità primiera e somma. da ponte, xxiii-40: non so se bacco
quante volte ho ritirato i miei occhi da te pieno di spavento! sì!
etna, così insistente nel seguirci dovunque da divenire anch'esso nella nostra immaginazione una
poesia. carducci, iii-n-104: dionigi da borgo san sepolcro, un agostiniano,
e crauti. = deriv. da divinizzare. divinmostruóso, agg. ant
dalla verità. = comp. da divino e mostruoso (v.).
in quella sovrana potenza nobilitata e dinudata da materia, che la divina luce,
e però è l'uomo divino animale da li filosofi chiamato. idem, 24-99
e santo divino intelletto. s. caterina da siena, i-272: perché alla giustizia
marino, 2-44: quel gran piacer da la discordia fiera, / madre d'
: san nicodemo, unitosi a giovanni da arimatea, dimandò il divino corpo di gesù
appariva, / per che l'occhio da presso noi sostenne, / ma chinail giuso
divine sustanze furon create senza mezzo alcuno da dio ottimo e grandissimo, e dipoi
ottimo e grandissimo, e dipoi deputate da lui al governo di essi cieli.
stelladia; e fecello iddio. guido da pisa, 2-28 »: acciò che le
la conserva, / ed ogni nostro ben da lui dipende, / ond'è
. loredano, 1-96: amore viene da tutti decantato e preconizzato con attributi divini
che deriva, che è causato direttamente da dio; che risale per via diretta
provenienza, di origine divina; voluto da dio. guìttone, 191-8: luce
fue di roma tua semenza, / e da dio solo data la dottrina, /
madido di un sudore diaccio. -ispirato da dio. -divina scrittura: la bibbia
. tasso, n-iii-603: navighiam dunque da la naturale a la divina filosofia, se
imperatori romani: divo. bartolomeo da s. c., 40-12-6: lo
d'ottarsi requie e di cercare vacazione da quei fatti pubblici. tasso, n-ii-428
tanto maggiore de la reale che la reale da la sua cominciò a dipendere, e
, e quel nome di divino, che da lui fu rifiutato, fu dapoi usato
simigliante, manifesto è che questa vita è da dio più amata. savonarola, 7-i-260
: la beltà che tu vedi è ben da quella, / ma cresce, poi
tacita preghiera. -che nasce da un animo rivolto a dio; che
sapere, mangiò di quel pomo proibito da dio, perdette quella immagine e similitudine
gl'interessi temporali, non i divini, da tutte le parti, anche da quella
, da tutte le parti, anche da quella del papa, furono causa di
per la maggiore adolescenza sua, poi che da la reale tutoria fu emancipata, da
da la reale tutoria fu emancipata, da bruto primo consolo infino a cesare primo
e 'l valore, / ch'è da stancar ogni divin poeta. pulci, 28-16
antico chiamato alcuino, / ed apparò da lui latino e greco, / ed ordinò
disegno che io avevo fatto, ritratto da un cartone dal divinissimo michelagniolo. bruno
il titolo di divino, con cui viene da ogni gente onorato. alfieri, i-34
festa scegliere le nuove stoffe, farseli da sé. tutto concorreva alla trasfigurazione che
le vene diseccate dal fuoco, chiedea da bere, e per rinfrescarmi e per
per godermi di quella divinissima vista più da presso. chia brera,
diretta origine divina, cioè come poste da dio o mediante la natura (diritto
17-29: il mondo non vuole, da un uomo inerme e che non rappresenta
il potere politico dei monarchi deriva loro da una diretta e immediata conces ^ sione
del re, e poi si trasformarono da vassalli in sudditi della corona, e la
5-64: l'austria... da giuseppe ii in poi ha voluto i
dotta, lat. divinus, deriv. da dìvus 4 di dio '.
, poggiato su due cuscini, è stretto da un cercine di nastri infiorati, e
, separazione, rottura. -far divisa da qualcuno o da qualche cosa: allontanarsene,
rottura. -far divisa da qualcuno o da qualche cosa: allontanarsene, separarsene.
miei detti, / né ch'io faccia da voi final divisa: / ma voglio
/ e fatto arebbe alessandro paura. da porto, 1-32: scegliendo quelli che sono
di vestire la divisa italiana nella spedizione da voi promossa, e dimanderei per favore
iii-127: egli venne in vacanza vestito da piccola guardia nazionale; e la mamma
che la divisa. -uniforme scelta da un corpo speciale, da una società
-uniforme scelta da un corpo speciale, da una società, da un'organizzazione per
corpo speciale, da una società, da un'organizzazione per coloro che vi aderiscono
certo orgoglio, di avere assistito, da giovinetto, alla esecuzione del ritratto che di
: c'era egli mai divisa più chiara da render riconoscibile la bugìa? monti,
a prender una tal divisa, che da sì obbrobriosa generazione quanto il più era
in assegno od ordinativo di versamento emesso da una banca nazionale su una banca estera
di costanzo, 116: la patria da me funne lasciata, / girmen convenne
suoi senza divisa. = deverb. da divisare. divisàia, sf.
alle parrucche. = deriv. da divisa. divisamente, avv.
, ed alcuni d'un altro. zanobi da strato [s. gregorio magno
e poi divisa- / mente a ciascun da carlo scritto fòra. buonarroti il giovane,
barilli, 2-133: si sentivano pronunciare da fanciulli e da vecchie scarmigliate divisamenti di
: si sentivano pronunciare da fanciulli e da vecchie scarmigliate divisamenti di vendetta. bocchelli
-spiegazione, discussione. pace da certaldo, 11: ebbono insieme per occulti
di scarlatto, screziato divisamento si componesse da chiché sia. -insegna, impresa
-insegna, impresa. piero da siena, 6-22: di questo fece loro
= voce dotta, deriv. da divisare, non senza la suggestione del
-anche al fìgur. pace da certaldo, 17: divisandosi gli semifon tesi
fare, siccome divisavano, a piedi da bastia fino ad ajaccio il cammino. pirandello
, 5-129: divisò allora d'allontanarsi da roma per ricostruire col riposo le forze
ritenere. - anche assol. giacomo da lentini, 51: viso -a vedere quell'
nuovo bardo per onorarvi. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
muratori, 5-ii-368: colle osservazioni fin qui da noi raccolte abbiamo in parte divisata la
quali le qualità di questo parricida deesi da noi più particolarmente divisare. pascoli,
mostrare, presentare, sfoggiare. giacomo da lentini, 56: non mi parete femmina
, credo, savete vera moneta divizare da falsa, e, divizata, intendo che
m'ha departuto e devisato / da tutto ciò ch'avea anche avisato, /
non piace altra cosa ch'avisi. francesco da barberino, 226: [la
uno rastrello vermiglio: tanto si divisava da quella del re di francia. d.
diverso, mostrarsi diverso, distinguersi (da altre persone). tommaso da faenza
(da altre persone). tommaso da faenza, xxxv-1-454: parte divisa da
tommaso da faenza, xxxv-1-454: parte divisa da tal gente folle / che non pòn
vera cosa è che tutte le cautele da me divisate sarebbono scarse, ove da
da me divisate sarebbono scarse, ove da te si porgesse vigore e fomentazione al nemico
in guisa d'arco trionfale, e divisata da quattro gran colonne tonde striate con i
sì del tutto esser divisato che esser da lei riconosciuto a niun partito credeva.
un abito). 5. bernardino da siena, 190: sai che cosa è
mondo e le più divisate. piero da siena, 7-32: un bel capuccio la
ed acconcio così attillatamente che... da chi non l'avesse sentito ragionare saria
suono di tromba e d'altri stromenti, da donzelli superbamente divisati. 8
che chi conosciuto non l'avesse, vedendol da prima, n'avrebbe avuto paura.
fantasma egli si fusse, volsero come da cosa mostruosa fuggire. d. bartoli,
: veniva egli in abito divisato, da non riconoscerlo sacerdote. 9.
divisatori. = * deriv. da divisare. divisìbile (ant.
se la colpa fosse una soma divisibile da potersi distribuire su molte spalle, fino
voce dotta, lat. tardo divisibìlis, da dìvìsus, part. pass, di
divisibilità alcuna. campailla, 1-85: ma da la quantità, de'corpi essenza,
prima divisione in tre parti. bartolomeo da s. c., 177: nella
: l'idea dell'autonomia regionale, da contrapporre alle province (artificiali divisioni d'
della fronte alla divisione degli occhi, da quella al profondo delle nari e quindi
, 53: nelle cose tutte da mangiare / nulla division ci veggo fare
nel suggetto d'alcun poemetto favoloso già da me disteso in sonetti...,
vetrate. bartolini, 16-202: diviso, da lunghi raggi, verdi dorati, di
campi dal secondo, dal terzo, da altri più lontani, le divisioni orizzontali
argomento in discussione in varie questioni, da risolversi una per una. guidotto
risolversi una per una. guidotto da bologna, 1-38: divisione è la terza
chiaro ed aperto. s. bernardino da siena, 178: tu ne hai ne'
, il secondo dei quali sia diverso da zero, se ne determina il quoziente
antagonismo. fava, xxviii-16: da te [quaresima] descende ira,
né per division fatto vermiglio. folgore da san gimignano, vi-11-167 (31-2)
anche lo stesso giudizio divisorio. bartolomeo da s. c., 175: nella
136: era cresciuta la necessità di guardarsi da quelli che macchinavano chi per una strada
le fattorie. non vi è niente da sperare da quella parte. p
fattorie. non vi è niente da sperare da quella parte. p. verri
iii-20-237: il viceré d'italia partiva da milano per raggiungere l'imperatore a dresda
= voce dotta, lat. divisio-onis, da divisus, part. pass, di
al divisionismo. = deriv. da divisione. divisionista, sm. e
di colori complementari puri, in modo da formare una sorta di tessuto, che noi
= voce dotta, lat. divisivus, da divisus, part. pass, di
— 881 a essa un modello da seguire o da ammirare. -per estens
a essa un modello da seguire o da ammirare. -per estens.: infatuazione
suo decadimento. = deriv. da divo. diviso1 (part.
. ma sì, vuol sapere per esempio da quali numeri il cilindro risulti diviso esattamente
, beninteso senza contare lo zero e da esso partendo? 2. distribuito
due parti; o moto o norma / da due dadi gittati attendon, pronte /
era difeso verso porta nuova se non da due deboli barricate e da ima sessantina di
se non da due deboli barricate e da ima sessantina di giovani, che divisi
alfieri, 1-199: fama suona / da feri venti andar divisa e spersa / la
di piazze o di stalli, divisi da spranghe di ferro che ne formano altrettante
pioggia la strada è divisa in due da un torrentello. 4. tagliato
e 'n più suttili / parti divise da dentato ferro, / fondi facesser fianchi e
diviso terreno. -scosso, agitato da intense onde sonore (l'aria,
fenomeno, un avvenimento). giovanni da samminiato [petrarca], ii-9: di
leopardi, amendue sommi, ma divisi da tre secoli. 6. ripartito
del mondo colle sue cagioni; composto da restoro d'arezzo in quella nobilissima cità,
de la prima parte sopra divisa, è da sapere chi e quanti sono costoro che
agosto, / tanti si pisciar sotto da le risa. marino, i-216:
, i-143: la versione è preceduta da una introduzione sulla * divina commedia ',
fermato, trattenuto a una certa distanza da un determinato punto dello spazio; distaccato
vi-1-171 (34-5): quando eo sto da voi, bella, diviso, /
pensando che diviso e lontan sono / da quella ch'amo, ameraggio ed amai.
purg., 18-139: poi quando fuor da noi tanto divise / quell'ombre,
divisa. boccaccio, iii-2: né da sé mi vedrà diviso umil- tade,
quasi tutto il mondo, lo quale da se medesimo è distante e diviso per
, / lo spirto, credo, che da lui diviso / tutto rider faccia ora
102: appartati e divisi l'uno da l'altro, [i nobili] erano
resistenzia. tasso, i-44: questi da l'alte selve irsuti manda / la divisa
; / altri ha le poppe già da sé divise. davila, 700: presa
era il patto) dormire divisi: che da questo reciproco rispetto, conducevole insieme a
d'annunzio, iii-1-722: or sei diviso da me, sei reciso / da me
diviso da me, sei reciso / da me, o fiore / della mia carne
conosco; so che mai diviso / fui da te. moravia, viii-27: era
fontane e gli spiazzi, non fosse diviso da noi da una strada e da un
gli spiazzi, non fosse diviso da noi da una strada e da un muro,
diviso da noi da una strada e da un muro, e noi potessimo scendere a
sai, ch'io son divisa, da mio marito? brancoli, ii-155: la
algarotti, 2-495: oimè qual sei da quel di pria difforme, / italia
, incapaci di difenderci, invasi e calpestati da francesi, da spagnuoli e da tedeschi
, invasi e calpestati da francesi, da spagnuoli e da tedeschi, e fino da
calpestati da francesi, da spagnuoli e da tedeschi, e fino da russi e
da spagnuoli e da tedeschi, e fino da russi e da turchi.
tedeschi, e fino da russi e da turchi. -disposto in un determinato
i capelli lisci, chiari, divisi da una parte. 8. assegnato
. castiglione, 183: non arei da pagar tanto debito,... se
cuor così diviso, / che non sa da qual parte / muover gli spirti suoi
e separate. delfino, 1-264: sono da noi gli dei / separati e divisi
rivale, avverso, ostile; dilaniato da lotte intestine. latini, i-174:
ferro incontra il suo rettor converso / da lo stuol ribellante e 'n sé diviso.
uomo, così sono divise le volontadi. da porto, 1-51: capitani con sì
di pensare e di agire; libero da preoccupazioni, da affanni; indifferente,
e di agire; libero da preoccupazioni, da affanni; indifferente, apatico, noncurante
in tanto di sua fede / che da ogn'altro penserò io sun diviso.
dal mondo i'son diviso. zanobi da strato [s. gregorio magno volgar.
, / soprasta 'l senso a quel da lui diviso. manso, 1-19: più
: più di tutti gli antichi diviso da sensi,... meritamente il nome
mi resta di vita nella solitudine diviso da tutto il mondo politico, in compagnia
era fiso; / ed ecco, da color lontano un poco, / cani co'
; profondamente turbato, esacerbato. -diviso da sé, in sé, dai sensi
furia ucciso: / tanto era mambrian da sé diviso. l. martelli, 1-7
/ né so (sì sono ancor da me diviso) / s'io ne degno
, iii-288: nel mirar quel seren, da sé diviso / per l'estremo diletto
giovio, 1-13: essendo quell'ordine da edoardo iii, uomo di gran valore
giorgio a cavallo con lo scudo bianco diviso da una croce rossa. fr. sassetti
divisi e per abbondanza d'acque molto da commendare. -figur. lotta,
al dir diviso; / ma quel signor da poi nel mezzo entrava / e così
essere degna del ricevuto onore. paolo da certaldo, 122: molto è grande follia
che alle sante guagnele è un fonfone da darvi dentro per non diviso et alla spensierata
(sec. xii), deverb. da deviser 'divisare '.
= voce dotta, lat. divisor-óris, da divisus, part. pass, di
concordi con gli eretici nell'articolo divisorio da roma. baldinucci, 2-4-51: un ornato
dubii è concessa, aspettando l'evento da iddio, quando col consiglio e prudenza
può determinar quel tanto che s'ha da fare, perché questo procede da mero
s'ha da fare, perché questo procede da mero difetto della scienza e providenza dell'
entrando sotto di esso, e divise da lui per una solita forte membrana, la
i nostri contadini son soliti piantare alberi da frutto, al posto di divisori, fra
a esso superiori. = deriv. da diviso *. divistico, agg.
manco divisura. = deriv. da diviso. divizia, dovizia.
le schiere elette e dive / di su da quei splendori giù in quest'ombre,
diva, / puot'esser ver che sia da te sbandita / su in ciel quella
3. sacro, venerato. busone da gubbio, 221: poi lì da alto
busone da gubbio, 221: poi lì da alto della selva diva, / sol
cristo. marcheselli, iii-190: frettoloso da l'emilie sponde / sprono in deserte
amabile (una persona). bianco da siena, 68: tu se'la madre
, dopo morte, divo. bianco da siena, 117: o umanato divo,
i-159: allora la commissione, presieduta da un vecchio melomane, ricorse alla politica
gran baron possente e divo. bianco da siena, 127: fortezza infinita,
di volgarizzi? = comp. da di-con valore intensivo e volgarizzare (v.
cibo prezioso. = deriv. da divorare. divoràggine (divoràgine)
desia sapere. = deriv. da divorare. divoragióne, v.
quel lento divoramento di cibo, fatto da mascelle di vecchi, di malati, di
stesso bramosamente ottenuto). iacopo da cessole volgar., 1-87: l'avarizia
al pari di tutti gli altri banchi da un assito, dietro il quale ruggiscono
comp. dall'imp. di divorare e da monte (v.).
dalle sue idee o convinzioni; smuoverlo da una posizione o da un atteggiamento.
convinzioni; smuoverlo da una posizione o da un atteggiamento. d. bartoli,
dotto del lat. dèvolvère, comp. da de-con valore di allontanamento e volvire 1
sono in luogo oscurissimo dibattuti e percossi da una furiosa rabbia di venti continui,
è animale divoràbile. = deriv. da divorare. òmeri sparsi di forfora
al monaco. = deriv. da divorare. divorare { devorare)
piuttosto divorava, che pareva fosse digiuno da quattro giorni. tommaseo, 3-i-279: cotesto
, per ritrovare un poco di spazio da muoversi e da respirare. -con
un poco di spazio da muoversi e da respirare. -con valore iperbolico.
praga, città principalissima della boemia, da una apertura di terra visibilmente fu devo-
salute, l'innocenza). guido da pisa, 1-77: incontanente del fuoco uscì
; / battuto in echi squallidi / da tempo a tempo geme un soffio /
lode di costei che mi divora. bianco da siena, 51: o cena mia
terra e venghi meno. 5. caterina da siena, 267: la tua gola
. monti, iii-260: il cambio da parigi a napoli, e poi da
cambio da parigi a napoli, e poi da napoli a milano mi divora non piccola
morto e divorato ànno il giardino, / da poi che venne nela lor ballia.
perché lasciare al nemico quelle pingui provincie da divorare? perché tradire così venezia?
figlie] apposta quartiere lontano dalle finestre da via, acciocché non abbiano occasione di stare
fino anco le mense / divorerete. da ponte, xxiii-40: aveva appetito che
. divorare * mangiare avidamente ', da 1mare 'inghiottire '. divorato (
di lunga malattia, / né divorato da fiera crudele, / ma nell'offerta,
disgregato; scavato, eroso. benvenuto da imola volgar., i-123: li campi
, travagliato; dominato, pervaso (da un sentimento, da una passione).
, pervaso (da un sentimento, da una passione). campanella, i-52
l'aria che avevi certe volte uscendo da un periodo di lavoro febrile, quando rimanevi
, con quegli occhi infossati e divorati da un fuoco interiore, è dante.
stato, ecc.). benvenuto da imola volgar., i-14: poi che
divoratrice, / se'fatta imperadrice. busone da gubbio, 41: per istudio
ma quando il dolore è muto, non da altra cagione proviene quel tristo silenzio,
il petto. me lo sento scoppiare da tutti i sensi, dagli occhi,
la tua forza! s. caterina da siena, iii-167: per acquistarle [le
pendenze, più numeri essa presta alla donna da farci suoi. 7.
simigliarne divoro. = deverb. da divorare. divorziale, agg.
, com'era giusto, ho divorziato da pietro e ho sposato giulio. -divorziato!
. 2. figur. sciogliersi da vincoli ideali; dividersi, separarsi,
, separarsi, allontanarsi, estraniarsi (da persone o cose). foscolo
. e. gadda, 2-61: liberarsi da un vecchio arnese malato, da un
liberarsi da un vecchio arnese malato, da un aggeggio polveroso del bazar di nostra
molto gli divorza. = deriv. da divorzio. divorziato (part. pass
, riso, butiro, legne e materia da filare per farsi le vesti, che
valendo niuna bona parola né excusazione usata da me, fu opportuno ne sequisse il
. ogni caso di separazione, regolata da una sentenza ecclesiastica, fra due persone
xxx- 1-113: or ecco al fin da l'odiato esiglio, / dal rio divorzio
egli nel pontefice, di non ottenere da lui la facoltà di fare giuridicamente il divorzio
-figur. dividersi, separarsi, staccarsi (da una persona o gruppo di persone,
fatto divorzo? filicaia, 2-1-45: da questa fragil salma / fè divorzio il mio
amiamo, / aspro e lungo divorzio da noi fanno. aretino, iv-1-30: io
: io nel divorzio, che faccio da la italia, forse per sempre, non
io vi porto. menzinì, iii-128: da queste selve invan farai divorzio.
a nulla, esse, interrotte / da quella ottusità, mi son più brevi,
dei coniugi, divorzio '): da divertire * volgere in direzioni opposte '.
/ così divozionato e spigolistra / fatto da un'ora in qua, che tu
tu mel nieghi! = deriv. da divozione: v. devozione.
fama non si trovò ch'avesse fondamento da trattato fatto
stampatore insiste perché coloro che hanno notizie da far conoscere, vogliano... giovarsi
poi di presente divulgandosi, essi essendo da molti letti, quinto petillio pretore urbano
urbano studioso di leggere i libri predetti, da l. petillio li prese.
di loro natura segrete, né è da divulgarle se chi le ha scritte non
'mparò ne la mia scola, / e da colei che fu nel mondo sola.
cosa che altro non si dicea. benvenuto da imola volgar., ii-317: ancora
dotta, lat. divulgare, comp. da di-che indica dispersione in varie direzioni e
* rendere pubblico, comune '(da vulgus 4 popolo '). divulgataménte
più alti e difficili valori artistici conseguiti da altri. baldini, i-333:
e per la fama divulgata, spirate da dio, feciono... dissotterrare
in ogni genere di studi dipende sempre da una massima nuova; che, divolgata
toscane, divulgate recentemente in tutta italia da qualche celebre e accetto scrittore toscano.
nell'etnisca necropoli di cerveteri; talvolta da mattina al tramonto, percorrendola per lungo
onde era divulgato nella sua corte disegnarsi da lui di entrare nel reame di napoli
. introdotto largamente nell'uso, praticato da tutti (una consuetudine). s
alla generazione, secondo la tua divulgata da tutti umanità. firenzuola, 285:
abbondante e divulgata ed esibita in cambio da maggior numero di persone, e quanto
calepino d'indirizzi s'era fatto indicare da un droghiere la casa da lui desiderata
fatto indicare da un droghiere la casa da lui desiderata... abitava dunque là
dotta, lat. tardo divulgàtor -óris, da divulgdre 1 divulgare '.
dotta, lat. tardo divulgatili -ónis, da divulgare 4 divulgare '.
voce dotta, lat. divulsió -ónis (da divelière: cfr. divellere).
. = voce dotta, deriv. da divulso, part. pass, di divellere
abito inzaccherato. s. bernardino da siena, 858: di verno infangasi e
di verno infangasi e guastasi il vestimento da piei, ché s'involle nel fango
dì a dizaccararlo. = comp. da di-con valore di separazione e zacchera (
a dizifrare questo altro enigma, m'arrivò da napoli una lettera di d. virginia
dalla fecondazione di una cellula-uovo diversa da quella da cui ha origine il gemello;
fecondazione di una cellula-uovo diversa da quella da cui ha origine il gemello; dicoriale
. = voce dotta, comp. da di- (dal gr. si-4 doppio '
periodicamente prodotto. = deriv. da dizionario, sul modello di libresco.
sm. opera che raccoglie, accompagnate da una definizione, le parole di una
la sua poliantea e il suo gran dizionario da sé. milizia, ii-123: fece
a fare un dizionario di quest'arte. da ponte, xxiii-41: era quel libro
gioverebbe distinguere i modi schietti del popolo da quelli degli scrittori, che sono sovente
.. ond'esce il dizionario mentale, da dar l'origini a tutte le lingue
essendo ora stati con taminati da tante bocche e penne servili, bisogna alla
dotta, lat. mediev. dictiónàrium (da dictió -ónis 4 modo di dire '
leggere o recitare un testo in modo da farne percepire interamente a chi ascolta la
brillante e tuttavia la più modesta, retta da un senso delle pause, dei silenzi
senso delle pause, dei silenzi, da un rispetto dell'arabesco scenico, che
, 2-287: l'uomo è detto da li antiqui mondo minore, e certo la
e 4 modo di dire '(da dictus, part. pass, di dicère
, giu risdizione '(da dicère 4 dire 'e anche 4 ordinare
. ant. indizione. pietro da bascapé, v-190-264: in mille duxento se-
di luglio. = deriv. da indizione (v.), per aferesi
deszolàr 4 sganciare, slacciare ', da zòlo 4 lacciolo '(forma aferetica del
tecnico dell'arte della lana, deriv. da zeccolo (v.); cfr
tose, zeccola 4 lappola, ciocca'(da zecca 4 a caso ').
ai dizeccolatori. = deriv. da dizzeccolare. do1, sm. mus
(sec. xviii, registr. da j. j. rousseau).
molto fine e pregiata. folgore da san gimignano, vi-583 (2-6):
è certa specie di panno grosso da contadini, così detto dal luogo dov'egli
un consesso di meccanici. = da addobbare, per aferesi. dóbla
secolo), dal lat. duplàre (da duplus 4 doppio ').
accresciuto, aumentato. giacomo da lentini, 56: angelica figura e comprobata
filato. si dice anche dobletto, da 4 duplex *; perché nel tesserlo
5-29: si mise addosso una guamacca da casa di dobletto bianco stampato a mele,
fr. doblet (xii secolo), da doble 4 doppio '(per il
oro. = spagn. doblón, da doble * dobla '. doblóne2,
= ant. fr. doublon, da doublé * doppio *. dóccia1,
perché l'acqua venisse nella città per condotto da lungi sette miglia, al modo di
e però è detta * doccia 'da questo verbo 'duco ducis ', il
docce e in arcora, facendola venire da lungi alla città per sette miglia.
siano rami di acqua, che in esse da più parti influiscono. d.
lunghezza e parallele fra loro; noi da ora innanzi daremo a questo canale il
rasiera pianamente in modo che giunga insino da piè della doccia, ed è fatta.
cavato a modo d'una doccia. andrea da barberino, 5-1209: ugo allora si
iii-25-201: mi convenne troppe volte servir da doccia alle lacrime altrui, da soffione
volte servir da doccia alle lacrime altrui, da soffione agli altrui sospiri, da mantice
, da soffione agli altrui sospiri, da mantice alle frequenti ammirazioni della gente sfaccendata
sono spesso trasformate in canali e percorse da nervi e vasi: doccia bicipitale dell'
etnol. inserzione a doccia: nelle armi da getto primitive (freccia, giavellotto,
cave e scanalate... queste guide da alcuni sono chiamate doccette, per esser
vasche o bagnatole; sopra le quali da due chiavi le prendete a vostro piacere.
. rispetto a doccia *: deverb. da docciare (v.), piuttosto
), piuttosto che deriv. direttamente da doccia1. docciàio, sm. artigiano
, trombaio. = deriv. da doccia *.
o il pianto). busone da gubbio, 85: in prima, piagniere
siam qui, e sopra la quale da monsignore lo re n'ha comandato presente-
defluire; gocciare, stillare (come da una doccia, da una gronda)
stillare (come da una doccia, da una gronda). leggende
o lasciar cadere con stillicidio quest'acqua da qualche altezza sopra la testa o altra
liberare d'una certa grossezza d'udito da un orecchio. 4. letter
ottavo d'ora. faldella, 2-47: da quella finestra ai primi bianchi antelucani sarà
un drudo. = deriv. da doccial. docciato (part.
ne sento docciato e infradiciato al punto da rabbrividirne. docciatura, sf.
libri, e con un capo bagnato da sessanta docciature, pensate voi se ne può
per nulla. = deriv. da docciare. doccino, sm. tubo