dotta, lat. decentia (voce introdotta da cicerone, per tradurre il termine greco
bella apparenza '), deriv. da decens -entis 4 decente, conveniente ':
letter. convenire, addirsi. francesco da barberino, 64: donne amorose, gioiose
del cervelletto. = deriv. da decerebellare. decerebrare, tr.
dei tempi. = deriv. da decernere. decervellato, agg. ant
. pass, di un verbo decervellare (da cervello, col pref. de-con valore
scomparsa, morte '(tertulliano), da dècèdo 4 allontanarsi morire '.
, lat. decessus -iìs, deriv. da decedére 4 andarsene, partire, morire
i modanesi a quella corte / esclusi da ogni onor d'infima sorte. =
voce dotta, lat. decéssór -óris, da decedére 4 uscire di carica '.
fece perdire. = deriv. da decetto. decettivo, agg. ant
(finnico materno), deriv. da decéptus 'ingannato'. decètto { decèpto
tema / che, s'è partito da cristo diletto / per questa simiglianza, in
casa, monstrasse, e quello decepto da li mortali doni morisse: quello si fusse
decèptór -sris (seneca), deriv. da decéptus, part. pass, di
s. agostino), deriv. da decéptus, part. pass, di decipère
. cavalca, 20-75: non è da credere altro, se non per
s. agostino), deriv. da decéptus, part. pass, di decipère
parte dell'unità di misura, e da ara (v.). decibàr
. = voce dotta, comp. da deci- (lat. decerti * dieci '
= voce dotta, comp. da deci- (lat. dècène * dieci '
o no, perché è cosa da essere decisa da'legisti. b. davanzali
essi dicevano, che questa era lite da decidersi in roma, dove ciascheduno arebbe il
il far decidere un punto di cavalleria da un cappuccino. leopardi, i-602:
delle armi. compagnoni, i-30: lascio da parte le barbare forme de'processi,
, già stinto e spaginato, respinto da due mani autoritarie. -tr.
devon tacere e dove il delinquente ha da sparire a'suoi giudici. cesarotti,
etti, 1-40: se non tengo da lui, non ardisco né tampoco assolutamente
di fede; il che fu deciso e da cavalieri e da letterati, che venivano
che fu deciso e da cavalieri e da letterati, che venivano appresso re carlo,
mai decisa a farlo portare a letto da rebecca. pavese, 4-235: bisogna
tagliare, troncare '(comp. da de-, con valore intensivo, e caedère
lat. scient. dèciduàta, deriv. da decidua; cfr. ingl.
decidua gravidica. = deriv. da decidua, con il suff. -ite che
cade, caduco ', deriv. da dècidère 4 cader giù '. deciduòma
la decidua gravidica. = deriv. da decidua, col suff. medico -orna che
. = voce dotta, deriv. da decifrare-, cfr. fr. déchiffrable,
. = voce dotta, deriv. da decifrare; cfr. fr. déchifframent,
, iii-103: avisandoci, che questi da milano ebbeno iersera uno cavallaro dal loro signore
: forse era già troppo tardi per mettersi da capo a imparare a leggere quel che
a lei bastò imparar di lettere tanto da decifrare la gazzetta e le preghiere.
1-1-334: che? perch'io diciferi / da chi vi fu gettata quella lettera?
responsiva ad altra mia, giorni sono da me inviatale, diciferato il da me
giorni sono da me inviatale, diciferato il da me propostole problema intorno all'oscuro,
. « abbiate pazienza, non son cose da potersi decifrare così su due piedi »
(27): non son cose da potersi diciferare così su due piedi].
, né così sprovveduto di nomenclatura, da non arrivar a decifrare quelle battute che
. = voce dotta, comp. da de-con valore privativo e cifrare (v
tante volte, che la 'ntende da vantaggio. d. bartoli, 2-1-98:
stoffe di moda, ci sarà molto da fare e da occuparsi, ecc. ognuna
, ci sarà molto da fare e da occuparsi, ecc. ognuna vorrà vestire
e bibliografie. = deriv. da decifrare. decifrazióne (ant.
cifra di un altro particolare osservato da me nuovamente, il quale si tira
altri particolari. = deriv. da decifrare. decigrammo (decigrammo)
! = voce dotta, comp. da deci- (lat. decem * dieci '
dal decano. = deriv. da dec [ano], col suff.
. decene. = deriv. da decide, col suff. -ene.
profumeria. = deriv. da decile, col suff. -ico.
= voce dotta, comp. da deci- (lat. decem 1 dieci '
tutti gli altri aggravi che si fanno da lui, fussero fatti per necessità.
« censo » che si truova quello da servio tullio ordinato a'romani. galanti
ragione delle primizie. 5. bernardino da siena, 360: l'altra operazione che
sepolture; ed 11 ricevere ogni cosa da qualunque sorta di persone. colletta,
sagrestano. cattivo mestiere anch'esso, da che nessuno più pagava la decima, e
agli eretici, ecc. busone da gubbio, 54: così stando per ispazio
abbiano potuto farsi, è oggidì oppresso da decime e da sovvenzioni estraordi- narie.
, è oggidì oppresso da decime e da sovvenzioni estraordi- narie. giannone, 1-iv-526
e delle primizie e delle offerte. zanobi da strato [s. gregorio magno volgar
raccolgono ogni tre anni alla morea e da tutte le province d'albania, le quali
la sua piccolezza insensibile o non distinguibile da esso occhio. targioni tozzetti, 11-1-332
materie che, come sagre, han da ritenere costantemente i loro abiti, lavorati loro
tacita intesa. = deriv. da distinguere. distinguitóre, agg.
il partito avesse... un metodo da affermare che non sia quello vieto e
articolo dimostra cosa distintamente conosciuta, o da conoscersi distintamente da chi la sente pronunziare
distintamente conosciuta, o da conoscersi distintamente da chi la sente pronunziare. segneri, iii3-
iii-2: cristo, il quale si partì da noi salendo in cielo, ritornerà al
, ritornerà al giudicio e distintamente domanderà da ciascheduno il guadagno d'ogni bene che gli
speciale, particolarmente, segnatamente. girolamo da siena, xxi-283: bene che tutti li
ciascuno per suo conto. zanobi da strada [s. gregorio magno volgar.
s. maffei, 5-5-269: abbiam da plinio giuniore, come tra gli onori
caratteristico. s. bernardino da siena, 491: dissi, che chi
, 210: è fatta astrazione da ogni qualità distintiva tra uomo e uomo
e la meschineria imperversavano in modo tale da parere i distintivi unici e insurrogabili di
varia materia, forma e colore, da portarsi, in modo ben visibile, dagli
in un dischetto o scudetto metallico decorato da iscrizioni, sigle, simboli, da infilarsi
da iscrizioni, sigle, simboli, da infilarsi all'occhiello o da appuntarsi all'
simboli, da infilarsi all'occhiello o da appuntarsi all'abito, mentre in passato
e degli scapestrati; i quali poi da ciò vennero comunemente chiamati ciuffi. gozzano
comici, i quali se non sono da paragonarsi a lui, a parer mio,
velico, il numero che ogni imbarcazione da regata internazionale deve portare ben visibile sulla
dell'aeromobile). = deriv. da distinto, sul modello del fr. distinctif
molte vivande in più vasi distinte / da una donzella a costor si dispensa.
dante, par., 14-97: distinta da minori e maggi / lumi biancheggia tra'
, che tutto vago, ben pareva da buono maestro fatto per punto. di
, è qua e là fermato negli avvolgimenti da fibule e distinto da fregi d'oro
fermato negli avvolgimenti da fibule e distinto da fregi d'oro. -raro.
riferito alla trinità divina. bianco da siena, 31: nel conditore levat'è
e vero / col cor sincero / fuor da ogni errore. segneri, iv-349:
bevanda. 4. differente; qualificato da segni propri e specifici; differenziato,
i quell'esser parte per diverse essenze / da lui distinte e da lui contenute.
diverse essenze / da lui distinte e da lui contenute. cavalca, iii-146: acciocché
: divisa come è l'europa da mari, da fiumi e da montagne più
è l'europa da mari, da fiumi e da montagne più che alcuna
l'europa da mari, da fiumi e da montagne più che alcuna altra parte del
di me, e coscienza di qualcosa distinto da me. g. raimondi,
è sintesi di sé e del distinto da sé, dell'universale e dell'individuale,
come avvisano i bene esperti, qualcuno da voi distinto, che soprintenda ad ogni
idee ciascuna delle quali è tanto precisa da differenziarsi nettamente dalle altre e che sono
8-15: perché un ingegno produca e fabbrichi da se medesimo, vuoici la memoria,
. alle note fattezze per me descritte da voi ottimamente [è] raffigurato,
naso si fa una faccia; e da questa punta insino alla sommità del petto,
acciò che l'ordine del tempo distinto da la chiesa s'osservi, prima tratteremo
: il quale tempo rappresenta la chiesa da lo avvento insino a natale. castiglione,
cose sono nate e così distinte ed ordinate da natura al commandare, come alcune altre
distinti che adornavano la fanciulla così ingiustamente da lui trascurata. nido eritreo, i-103
, riservato ormai a una categoria formata da individui distinti, se pure di ogni
in partic., il posto occupato da una persona rispetto ad altre (in locali
in divinità, siccome quelli di bartolo da sassoferrato in leggi, ed altri in medicina
pubblico si affollava sotto la loggia granducale da dove il granduca e la granduchessa si
prezzo di soli due franchi, io avanzerei da te un franco. -copia distinta
a distinte » con a mostra il biglietto da visita -il cartellino giallo scritto in latino
distingue. bruno, 3-233: da empedocle [l'intelletto universale] è
considerare con criteri diversi. francesco da barberino, 136: non faccio ornai gran
natura e di società sono fantasmi platonici da lasciarsi a rousseau ed a'suoi partigiani
contra tale peste combatteva egli non solo da luogo alto con lunghi e cont inovati discorsi
numero di cittadini scelti dal popolo e tratti da tutti gli ordini senza distinzione o
malispini, 1-95: di là da santo stefano in sulla fine della ruga
percezione sensibile. sassetti, 241: da quella congiunzione ne nascono come satiri che
, se non che il padre non è da persona, ma da se medesimo,
padre non è da persona, ma da se medesimo, e il figliuolo è dal
varie differenze / le distinzion che dentro da sé hanno / dispongono a lor fini
la povertà e la ricchezza son nate da la distinzione de domini, la qual fu
, la qual fu introdotto più tosto da la rapacità ed ambizione de gli uomini,
rapacità ed ambizione de gli uomini, che da ordine di natura alcuno. tasso,
distinzione de le stagioni doveva esser presa da lui [il sole]. bracciolini,
di un'opera letteraria. bartolomeo da s. c., 1 -intr.
tre considerazioni porremo. 5. bernardino da siena, 365: va', leggi augustino
quali avendo avuto tutte le sue emulazioni da ragazzo, non stimava niente la distinzione
di distinzione che le faceva parere decadute da una condizione migliore. 11
numero si accrebbe successivamente (si volle da alcuni che le distinzioni fossero sette),
senso soggettivo in cui è stata intesa da cartesio in poi), che appartiene
far forza su un corpo in modo da allungarlo o tenderlo o dilatarlo; tirare
, solamente quando viene teso o distirato da forte mano nell'atto stesso di saettare
linea diritta. = comp. da dis-con valore intensivo e tirare (v.
medie. quadro clinico di gravissima intossicazione da rapida immissione in circolo di grande quantità
= voce dotta, comp. da dis- (dal gr. suo-) con
. = voce dotta, comp. da dis- (dal gr. sug-) con
volgar., vi-357: attritoe li nimici da ogni parte, e distirpò li filistei
stivate. = comp. da di-con valore di allontanamento e stivare.
dotta, gr. suotoxta, comp. da sua-4 difficile 'e tóxoc 'parto';
parto). = deriv. da distocia. distògliere (ant. e
, 12- 1380: giove poscia iutuma da l'aìta / distor pensò di suo
principe, piacciavi aver pazienza di distormi da così fatta andata. 2.
distolto (mentre anco la scrivea) da monsignor lenzi, che si stette meco
e detto quanto io poteva per distorla da questo capriccio, ma tutto indarno. foscolo
pensiero. -rifl. tommaseo da faenza, xvii-282-33: parte deviso da
tommaseo da faenza, xvii-282-33: parte deviso da tal giente folle, / che non
si distolte. alberti, 23: da la quale [sollecitudine] forse et
una scusa or con altra a distorsi da la compagnia de te quattro sorelle.
ma essendosi poi disingannato s'è distolto da questo pensiero, e non s'è più
. 3. dissuadere, far desistere da un'azione, da un'impresa,
dissuadere, far desistere da un'azione, da un'impresa, da un'intenzione,
un'azione, da un'impresa, da un'intenzione, da un proposito,
un'impresa, da un'intenzione, da un proposito, da un'opinione;
un'intenzione, da un proposito, da un'opinione; indurre a seguire altra via
iii-3-73: questi consigli distolser arcita / da suo sconcio e reo intendimento. capellano volgar
libera, che forza di niuno, da quel che ha pensato per fermo di fare
viperetta; ma due considerazioni mi distolsero da tate opinione. bar etti, 1-20:
,... che vogliono sottrarre da tanta vergogna se stessi e ad un
fare. cieco, 6-36: se più da l'impresa mi disfoglio, / come
dal lavoro. = comp. da dis-con valore di separazione e togliere (
esime (anche nel senso della liberazione da preoccupazioni, affanni, pensieri gravosi e
, allora fra le cose desiderabili è da riporsi la morte. alvaro, 7-14
pare di ritrovarla in ischiavitù, distolta da un'attitudine che è propria in lei
attitudine che è propria in lei, da un'arte che le diede la natura;
diede la natura; pare una schiava da liberare. 2. volto altrove,
studio alcuno, e di poi, quando da una occupazione e quando da un'altra
, quando da una occupazione e quando da un'altra distolto, ho indugiato infin
che ha due bocche ', comp. da sto- 'doppio * e erótta -octo
simbolico vessillo. = comp. da dis-con valore di separazione e tomba (v
e smanio. = deriv. da distonare. distonare, intr.
. 2. figur. discostarsi da regole, norme, consuetudini. d
fare alcuna cosa che non distuoni né da gli usi della chiesa né dal giudicio
giudicio de'maggiori. = comp. da dis-con valore di separazione e tono (v
sia un omicidio. = deriv. da distonare. distonìa, sf.
= voce dotta, comp. da dis- (dal gr. suo-) con
così a distuono. = deverb. da distonare. distoppare, tr. (
, tr. (distóppo). liberare da un'ostruzione; sturare. leonardo
rinnovare il calafataggio. = comp. da di-con valore di allontanamento e stoppare (
? garzoni, 1-479: non s'han da dire manco parole sporche né far atti
. 4. figur. distogliere da un fine, per lo più da
distogliere da un fine, per lo più da quello giusto, naturale; far uscir
mi distorche, / finché io non segna da l'uovo al pomo, / quantunque
al pomo, / quantunque sia un piacer da mille forche. algarotti, 3-34:
lida. ma subito, come deformata da un'eco interna, la frase si
adattamento del lat. distorquére, comp. da discon valore di separazione e torquère 1
nostro proprio pensiero. = deriv. da distoreere. distorditézza, sf. ant
distorditézza, sf. ant. il distogliersi da ogni affanno, da ogni preoccupazione.
. il distogliersi da ogni affanno, da ogni preoccupazione. marsilio ficino, 4-52
per la distorditezza od oblivione. = da storditezza, col pref. dis-sentito come più
memoria al mondo. = deriv. da stordito, col pref. dis-sentito come più
de'loro inganni. = deriv. da distornare. distornare, tr. (
con parole e con malie / altri scior da l'amore, altri legare, /
legge amara, / gli stessi dei né da un amato capo / distornarla potrìan,
2. distogliere (da un intento, da un proposito,
2. distogliere (da un intento, da un proposito, da un'occupazione)
un intento, da un proposito, da un'occupazione); distrarre, traviare.
possa distornarlo, / e che non ha da far altro che questo, / per
e come sai l'adomi, / tutti da l'opre lor togli e distomi /
che miei pastura e gioco, / né da lopra pietosa ti distomi / il falso
, iii-17-195: le menti si distornarono da quei problemi, perché, com'è
. cecco d'ascoli, 3898: da me l'ignoranza si distomi. -liberarsi
e un impetuoso aggiramento di fantasmi, da cui la conoscenza delle cose vien distornata
, che non era di mediocre dispendio, da accidenti sopravenuti fu distornata. papi,
disingannato, si rallegrerà di esser libero da un tiranno. pirandello, 7-380:
pensoso in mio selvaggio ermo ricetto, / da le genti talor cantato o letto,
1-6: i dialoghetti si volevano ristampare da altri, e questa cosa non mi andava
errata e mal posta. = da stornare, col pref. dis-sentito come più
difficoltà dell'impresa atterriti, o da cert'altri riflessi distornati, non mancò di
. diversione, deviazione. folgore da san gimignano, vi-n-156 (22-8):
ispagna mandato... per allungarlo da la terra di roma. 2
contrarietà; disturbo, noia. francesco da barberino, i-334: di cosa ancor ben
dargli distorno. = deverb. da distornare', cfr. fr. détour.
. = voce dotta, comp. da distorsione] e dal gr. péxpov
, i-29: aveva il viso devastato da una scottatura orribile... e
lat. tardo distorsio -ónis, deriv. da distorquère * distoreere ', per
.. va dalla formica in abito da mendicante, eretta sulle gambe distorte, le
bartolini, 17-246: o parenti, / da qual triste ramo distorto / sin dal
distorta. -alterato nei lineamenti, scomposto da una smorfia. albertazzi, 338
, distorta fino a mezzo la bocca da una contrazione tenace. bocchelli, 6-494
piè distorti. tasso, x-38: da quel scendea con piè distorto e lento /
-sostant. sciancato. benvenuto da imola volgar., ii-346: tutti li
, era arbitrio. bocchelli, ii-176: da qualche tempo non sapevan più quali meglio
non sono veementi, né sì distorti da movere piuttosto maraviglia come le figure possano
, traviato, perverso. francesco da barberino, iii-62: guardati...
, iii-62: guardati... / da quel che tratta pace / e trattando
è mossa [la volontà] sempre da dio al fine buono, e allora
punto lontano e ostile alla propria persona da cui gli giungeva continuamente l'insulto: «
.]: i più de'toscani, da due secoli sin quasi a'dì nostri
si dissenò. = comp. da dis-con valore di privazione e toscano,
nell'anno concessogli dalle leggi. = da stracciare, col pref. dis-sentito come più
distradurle ». = comp. da dis-con valore negativo e tradurre (v.
. galileo, 3-1-292: ma che ha da fare tal movimento con quel della terra
poeticamente tale quale è, ancorché fosse da cima a fondo un sogno, è
soggetto a distrazioni. = deriv. da distràere, forma ant. di distrarre.
pensiero può essere fatto mutare di direzione da influenze esterne di vario genere. =
di vario genere. = deriv. da distraibile. distraiménto, sm. ant
li pensieri leggieri. frate simone da cascia, 1-27: la quiete dell'anima
intelletto di quello ch'egli legge. giovanni da samminiato [petrarca], i-204:
distraiménto veruno? 3. diversione da uno scopo diverso da quello previsto.
3. diversione da uno scopo diverso da quello previsto. papi, 2-1-81
alla cosa pubblica importare, e così rimanesse da que'continui distraimenti liberata.
distraimenti liberata. = deriv. da distraere, forma ant. di distrarre.
di questi viluppi. = deriv. da disfaldare. distralciare, tr. (
. disus. liberare dai tralci, da viluppi; districare. -al figur.:
valesse a distralciarla. = da stralciare, col pref. dis-sentito come più
e vai. = deriv. da strambo (v.), col pref
alcune di loro e si distraggono grandemente da un giorno all'altro. taglini,
. 2. staccare, spostare da un luogo a un altro; frazionare
banda nel principio istesso della partita fu da una gran fortuna distratto da'suoi,
isole lucopine, che sono di la da banda, infami rispetto agli scogli, ed
in sicilia. 3. staccare da un punto e volgere in altra direzione
l'onorevole castigò lo sboccato, distraendo da lui la scurità del proprio sguardo dolente.
: così forte era il potere emanato da quella creatura bella che io non sapevo
5-124: continuò distrarre da me lo sguardo, fissandolo assorta nel
a. verri, ii-348: ma già da questo monumento distraeva gli sguardi il portico
altri, e subito ripicchiarla in modo da indurla ad avvicinarsi a percorrere la linea
illecitamente) qualche cosa a uso diverso da quello a cui era stata destinata (
sia di valori spirituali). vito da cortona volgar., xxi-732: la vita
quanto uomo pratico, né coi provvedimenti da prendere perché le cose dell'arte non
509: erano adunque i fiorentini distratti da due diverse passioni, e dalla voglia
dalla voglia di avere lucca, e da il timore della guerra con il duca.
dall'energia della vita, dall'entusiasmo, da illusioni forti. -ant. indurre
5. figur. distogliere, ritrarre da un vizio, da un cattivo costume
distogliere, ritrarre da un vizio, da un cattivo costume, da una falsa
vizio, da un cattivo costume, da una falsa fede; sottrarre, tener
sottrarre, tener lontano, liberare (da un'amicizia pericolosa, da un'influenza
liberare (da un'amicizia pericolosa, da un'influenza nefasta, da un'occupazione,
pericolosa, da un'influenza nefasta, da un'occupazione, ecc.).
ne soffra. -rifl. separarsi da un partito, da un'associazione,
-rifl. separarsi da un partito, da un'associazione, ecc. davila
naturale si rivolgesse; stornare l'interesse da determinati problemi; liberare l'animo,
; liberare l'animo, la mente da preoccupazioni, ricrearlo, alleviarlo da gravi
mente da preoccupazioni, ricrearlo, alleviarlo da gravi turbamenti (anche con soggetto di
per distraggere la mente dall'orazione. giovanni da samminiato [petrarca], i-195:
e distragono furtivamente l'animo dell'uomo da più alta e più nobile contemplazione del
sua natura, cioè che la distraggano da quel fine a che di sua natura ella
a tutto un tempo l'anima vien distratta da un diverso fantasma, riguardante un negozio
divertire, svagare, stornare. francesco da barberino, 239: madonna temperanza,
, ma molte occupazioni mi hanno distratto da questo debito. goldoni, iv-277: marito
de'giudizi divini, quel terrore, da cui, per la portentosa nostra debolezza
coltiva. pascoli, i-46: imitiamo da noi medesimi, col vetro d'un bicchiere
estraniarsi (per lo più momentaneamente) da ciò che si sta pensando o facendo
cerca la delettazione della carne per distrarsi da quelle fantasie. sannazaro, 7-no:
, distraggasi per breve spazio di tempo da ogni altro obbietto e fissi alquanto la
desiderio vostro: ma non posso distrarmi da lavori molto gravi a cui sono impegnato.
, alienare '): comp. da dis-con valore di separazione e trahère 1
impari il virtuoso quanto rilievi l'allontanarsi da occupazioni inutili e distrattive, e anche
distrattiva dalla mente. = deriv. da distratto. distratto (part.
finissimo di terra, distratta e sparpagliata da i venti. arici, ii-134: capovolti
sabbia / forse ravviveresti. -deviato (da una traiettoria). giusti, 2-320
della presente amata bellezza, e rimosso da quella, dolersi distratto e separato dal
3. sviato, fuorviato, allontanato (da un interesse, da un'attività,
, allontanato (da un interesse, da un'attività, da un compito, da
un interesse, da un'attività, da un compito, da un pensiero o
da un'attività, da un compito, da un pensiero o anche dal vero,
, 5-i-118: all'uomo, distratto da molte cose, bisogna adiutorio speziale per
pazzi in sollecitudine continua ci ritroviamo, da diverse cure e negozi distratti. pallavicino
è distratta e stanca, il corpo foggia da solo parvenze e ricordi, fa sentimenti
superficiale; divagato, libero, sgombro da pensieri (la mente, il pensiero
fatica. -lontano con la mente da un determinato pensiero o intenzione. -
impegnato in un'attività, occupato improvvisamente da un'attenzione (che distoglie da interessi
da un'attenzione (che distoglie da interessi più importanti e necessari); sollecitato
parte d'italia, non poteva, da sé, difender meglio il resto.
accade intorno; che è abitualmente afflitto da distrazioni; che è sopra pensiero,
compassione di questi poveretti che sono distraziati da loro, si degni provvedere.
si degni provvedere. = * da straziare, col pref. dis-sentito come più
distrarsi; allontanamento, distacco, diversione da un'attenzione, da un interesse,
distacco, diversione da un'attenzione, da un interesse, da un'attività, ecc
un'attenzione, da un interesse, da un'attività, ecc. (per
il contrario; ma non c'è da meravigliarsi che uno sia distratto facilmente da
da meravigliarsi che uno sia distratto facilmente da ciò che non ha davvero nell'animo.
2-74: michele tucci aveva tirato fuori da una tasca della giamberga un pacchetto di
anche se dichiaro d'essere stata incoraggiata da virginia woolf a far posto, nel discorso
, e dio guardi che nelle ore disoccupate da quelli non avessi avuta in soccorso la
il quale aveva il vigore di scacciare da me ogn'altro fastidioso pensiero. monti,
un bene economico a uno scopo diverso da quello dovuto, oppure, anche,
scopo lecito, ma particolare e diverso da quello normale. codice di procedura
, lat. distractio -onis, deriv. da distractus, part. pass,
treccia, sciogliere l'intrecciatura; sciogliere da un viluppo e da un intrico.
intrecciatura; sciogliere da un viluppo e da un intrico. abbellì, iii-179
. abbellì, iii-179: mentre da la verde treccia / lieto cultor su
tronco abbraccia. = comp. da dis-con valore di negazione e treccia (v
terzo piano ove un po'di barlume usciva da un uscio semiaperto. distrétta,
vigorosa, soffocante. mino da colle, vi-1-229 (3-9): se
sorveglianza, severa custodia. bacciarone da pisa, lxiii-196: alcuna fiata fui 'n
era, né signor ben meo. francesco da barberino, 24: ornai discendo al
province mise in mia distretta. andrea da barberino, 1-157: per mio consiglio
tua abitazione scia in logo diserto. bartolomeo da s. c., 14-2-4:
sebbene conceda che si narri lo scempio fatto da medea ne'figliuoli, distrettamente vieta che
aver m'allegra ogni tormento. francesco da barberino, ii-368: io vidi un longiamente
della disciplina. = deriv. da distrettox. distrétto1 (part.
forza; abbracciato strettamente. paganino da serazano, v-99-19: sicom omo distretto
, dalla passione). giacomo da lentini, 4: zò ch'eo dico
che li nostri nemici non ci possino inchiudere da la fronte dinanzi. cassiano volgar.
io son pensuso, / non è da maravigliare. monte, ii-377: par ch'
a sofferendo pene son distretto. francesco da barberino, 14: anzi confesso
: anzi confesso che non rider mai viene da crudele o vizioso core; e questa
inesorabile. iacopone, 26-60: fugi da la man pietosa e vai ver la
, e no la porrai revocare. francesco da barberino, 79: poi serva l'
dì, ma non tanto distretta. zanobi da strota [s. gregorio magno
motto, una parola). zanobi da strato [s. gregorio magno volgar.
intimo; devoto, fedele, unito da vincoli di amicizia, di devozione.
una parte forte, / e voi da l'altra più strigne 'l chiavello, /
più distretto amico -m'è guerrero. francesco da barberino, 19: guardi che non
vigilanza, prigione. andrea da barberino, 1-157: si levò il re
la quale si chiama vasalaria. busone da gubbio, 109: voi vi dovete isvertudire
derivato il nome di * biarmia 'da 'biar ', che così in svezzese
5-205: le truppe della repubblica polacca da un lato, dall'altro della reichswehr germanica
2-117: era un piccolo educandato tenuto da sette suore francesi che insegnavano un po'
ameno, il cui distretto era circondato da un fosso d'acqua. muratori, 10-ii-156
, lat. mediev. districtus -ùs, da distringère 'costringere, tenere insieme *
- anche sm. pace da certaldo, 17: diremo per lo innanzi
5-215: ogni comune avesse ad esser retto da ufficiali municipali, ogni distretto da officiali
retto da ufficiali municipali, ogni distretto da officiali distrettuali. colletta, iii-26:
». quarantotti gambini, 7-9: da padrone si comportava, sebbene tutte le
dal lat. volg. * districtia (da districtus, part. pass,
chiaramente ispiegato, giovar debbami lo sperarne da v. s. illustrissima un
un generoso consentimento. = deriv. da distribuire. distribuire (ant. anche
detta vivanda temperatamente debbiano distribuire. francesco da barberino, 386: sieno a
un determinato criterio). busone da gubbio, 79: fosti dunque, brundisbergo
, cotte., ii-203: che terreno da fecondare! quanta somma di forze da
da fecondare! quanta somma di forze da ordinare. quanto calor latente da distribuire
forze da ordinare. quanto calor latente da distribuire e da mettere in circolazione! ojetti
. quanto calor latente da distribuire e da mettere in circolazione! ojetti, i-439:
e i bocci della primavera imminente, da distribuire correndo ai colli e alle pianure
rajberti, 2-165: quell'ogiva che domina da cima a fondo; quei quattro pilastroni
v. martelli, 2-2: ho da supplicarvi... che consentiate ancora
dotta, lat. distribuire, comp. da dis-con valore di * divisione, separazione
ricchi / di sé, che se da pochi è posseduto? aretino, 9-202:
, occupate in prendere gli alimenti distribuiti da i capi loro. boterò, i-299
prevalenti. -figur. provveduto, concesso da dio. dante, par.,
altissimo di tutte le sustanze, distribuite variamente da lui a questo ed a quello,
differisse sommamente, quantunque tutte derivassero da una sola e stessa radice. cicognani,
e stessa radice. cicognani, 6-204: da come era messa la prima stanza [
: facciamo conto che la scienza politica da machiavello in poi abbia fatto venti passi
= voce dotta, lat. distributivus, da distribuire * distribuire '. distributóre
la terra diserta sua. s. caterina da siena, iv-12: siate padre de'
cadere in un apposito cassetto o scompartimento da cui è agevole ritirarlo e fornendo, anche
espe- rienzia il danaio è molto amato da grandi e piccoli, cherici e laici
. guicciardini, i-144: capitani beneficati da lui nella distribuzione che fece di quasi
badar bene alla distribuzione delle parti, da che dipende l'esito fortunato della rappresen
doveva essere sempre accompagnata dalla madre o da una fantesca, ciò che costituiva in casa
2061): egli faceva fare i pieghi da cinquanta insino a cento, e da
da cinquanta insino a cento, e da cento insino a ducento, e da
da cento insino a ducento, e da ducento insino a cinquecento, e questo era
per agguagliar le parti, avesse posto da un lato le dottrine, e le lettere
cose o a più persone. guidotto da bologna, 1-79: è una sentenzia,
ricchezze, onde effettuare per quanto è da noi queste circostanze. b. croce,
voce dotta, lat. distributio -onis, da distribuire 4 distribuire '. districàbile
. 2. estrarre a fatica da intrichi, meandri, labirinti; smuovere
intrichi, meandri, labirinti; smuovere da una posizione svantaggiosa, scomoda; liberare
/ e la difficoltà del distrigargli / da quei viluppi di persone e cose. pignoni
china a districare l'un de'malleoli da un tralcio di vitalba seguace. pirandello,
si scherma, regge il colpo, e da la forza / quanto può con la
gran diffi- cultà a'viandanti, perché da tutte due le parti della strada o
che portano le some, o vadano da man destra o da man sinistra, non
, o vadano da man destra o da man sinistra, non si possono distrigare
filo premeva contro un lungo interminabile sussulto da cui faticosamente si districò una risata. emanuelli
opera sia per le mani al presente e da li autori poco cercata, e che
avviluppi e distrighi in quel modo che da altri prima sia stato annodato e disciolto
questo, l'altre cose imposte / da la savia sibilla enea districa. lanzi,
un affar grave, difficile e disgustoso da distrigare, lo si tira sempre
. deledda, ii-673: pare una cosa da niente ed è una matassa imbrogliata da
da niente ed è una matassa imbrogliata da districare. 4. togliere dall'
4. togliere dall'impiccio, liberare da una situazione imbarazzante. -anche di esseri
duol che celar t'abbi voluto / da me, che sai s'io ti son
): io presumo così di leggero da questo indissolubil nodo disciogliermi e da sì
di leggero da questo indissolubil nodo disciogliermi e da sì tenace e fervente amore districarmi?
di cenci, dico, chi vuol distrigarsi da gli stracci, sia saviolina, e
, i-310: il boccaccio non può distrigarsi da quel mondo artificiale e coglier la natura
5-563: i giudici non seppero districarsi da quella rete di omertà, di pressioni e
signore è venuto, non essendo vocato da noi, ed acci data la spugna della
far serrato. = deriv. da distringere. distrìngere (ant.
e la dardania spada, / ch'ebbe da lui non a tal uso in dono
a un'angustia interiore). giacomo da lentini, 7: maravigliosamente / un amor
. boccaccio, iii-2-3: era teseo da dolce amor distretto, / in un
alme amor distrinse; / = da intricare con cambio di prefisso: cfr.
, proposizione, assai districatamente prender da lei si può e dolce era
li di 2. liberato da una posizione scomoda, da strigne.
2. liberato da una posizione scomoda, da strigne. cino, iv-236 (116-13
, 29-21: e1 mucciare aio fatto da engegno, / per c'altri me
el fumo gli avea consumati / mentre da quel nel buco eran distretti. -figur
3-39: se tu ami continenza, caccia da te il sopra più e 'l troppo
degni, s'io non fossi distretto da maggiori. -rivolgere, indirizzare;
li tribi de'villani, giudicando che da lui era loro rimproverata la povertà,
lamentanza è questa della previdenza, e da marco tullio, quando la divinazione distrinse
semidotta, lat. distringère, comp. da dis-con valore intensivo e stringhe * stringere
severità, inflessibilità, rigore. costantino da orvieto volgar., xxi-792: domenico
; rigore, severità. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
voce dotta, lat. districtió -ónis (da districtus, part. pass,
ipofisaria o adiposo-genitale: malattia caratterizzata da abnorme accumulo di grasso nel sottocutaneo,
talora diabete insipido, ipersonnia; dipende da alterazioni della regione diencefaloipofisaria. -distrofia
irregolarità dell'accrescimento di peso, accompagnato da dispepsie, turbe gastroenteriche, stato di
distrofia ', malattia delle piante preveniente da mancanza o scarsezza di nutrimento. =
valore nutritivo delle acque, quello contraddistinto da acque giallo-brune o brune, con abbondanza
del padre essere tutti distrozzati e morti da crudelissimi nemici dell'anima. « =
crudelissimi nemici dell'anima. « = da strozzare col pref. dis-sentito come più intensivo
che manda in rovina. busone da gubbio, 41: per istudio de'distruggienti
per conservare le cose prima prevedere che da sé a sé quelle non si guastino
non si guastino, poi guardalle che da altri non fossino magagnate o destructe.
, tutti i rabbiosi venti / discacciando da sé, zefiro accoglie / a distrugger
comisso, 12-140: ero rimasto bloccato da un furioso temporale scatenatosi subito dopo il
e distrugge l'abbondanza delle terre. da porto, 1-33: fa rovinare molte
. verga, i-363: venne il fuoco da mongibello e distrusse vigne e oliveti.
le ombre, le tenebre. busone da gubbio, 118: la mattina nella levata
, la quale compuose il maestro taddeo da bologna; la quale è provata a
ragionamento, / so che saranno parole da sera, / che come fummo ne le
! landolfi, 3-126: nemici non aveva da distruggere e disperderne la schiatta.
a poco a poco... da una infermità lunga. carducci, ii9-
; mortificarsi; macerarsi. andrea da grosseto, xxviii-206: incominciò fortemente a
dolore. bocchelli, 13-495: io che da più mesi lo vedo piangere, crucciarsi
sa più se son donne o strefinàccioli da spazzare il forno. 8. figur
giente, e per voi distruggiere. guercio da montesanto, vii-333 (1-3):
, parti che questi sieno inconvenienti e da distruggere una communità? giannotti, 2-1-170:
-distruggere una famiglia: disgregarla. francesco da barberino, 214: la buona donna fa
altri, si esasperava per essere distrutto da sì grave molestia il commercio d'ancona
; tormentare, affliggere. giacomo da lentini, 36: l'amor c'agio
distrutta. foscolo, xiv-188: da gran tempo mi distrugge il desi
sì distrugge insino a'fondamenti. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar
distrusse i marmi e i bronzi operati da fidia, da prassi tele, da
marmi e i bronzi operati da fidia, da prassi tele, da lisippo, precessori
operati da fidia, da prassi tele, da lisippo, precessori vostri. rebora,
la gelosia] distrugge pace. bartolomeo da s. c., 34: aveva
e per male aver lutto. folgore da s. gimignano, vi-n-169 (
. con la particella pronom. bartolomeo da s. c., 9-8-14: distruggesi
bibbia volgar., x-131: la carità da niuno tempo cade e non viene a
in essa, ma sono astrazioni foggiate da noi col distruggere la sola realtà linguistica,
'n cielo è coronata. s. caterina da siena, 53: con la verità
di dio, non si potrebbe distruggerla da nessuna forza umana. tozzi, i-240
davila, 275: veniva a distruggere da se stesso il suo primo ed antico disegno
genti ruppe ogni pensiero del conte giovanni da barbiano: perocché gli altri ricusarono di
... non avendo tanto potere da distruggere l'incantesimo che la sussio aveva
vizi dal timore del non essere, perché da questo è nata la pugna degli elementi
non serviamo al peccato. s. caterina da siena, ii-227: egli arde e
angiolieri, 4-1: maladetto e distrutto sia da dio / lo primo punto, ch'
abbattere, demolire * (comp. da de-con valore negativo e struère 4 costruire,
uomo cittadino scampò la nostra città di firenze da tanta furia, distruggimento, ruina.
ripresaglie sul mare; andando l'armate da amendue le parti sempre in traccia l'una
e tirannide loro abbiano ora a essere da noi in danno e distruggimento della republica
videro, per lo di- struggimento fattone da una lunghissima infermità, magro e consunto
l'intelletto] sì forte l'animo da mille altre azioni nocive e vai tanto
distruggitori. beccaria, i-189: se da per tutto troverai le tracce distruggitrici dell'
troverai le tracce distruggitrici dell'uomo; da per tutto vedrai la saggia natura,
dentro il fere / e di fuor da ogni lato, assidua, intenta / dal
intelletto al servizio di cristo. bianco da siena, 155: è [
, lat. dèstructibìlis (lattanzio), da dèstruère 4 distruggere '. distruttivo
si scema nulla rispetto ai suoi simili da quel ch'egli era in natura, ma
(celio aureliano, boezio), da dèstruère 4 distruggere '. distrutto1 (
, e distrutta. s. bernardino da siena, 259: tu hai il piombo
. aretino, iv-1-49: torrente gonfiato da le pioggie, da le nevi e
iv-1-49: torrente gonfiato da le pioggie, da le nevi e da i ghiacci distrutti
le pioggie, da le nevi e da i ghiacci distrutti dal sole. l.
sotto il temprato cielo, / vinta da i raggi de l'ardente sole, /
ardente sole, / distrutta cade giù da gli alti poggi, / pur come fosse
finito non v'è che la stanza da pranzo: la camera del 'talamo '
se ti accostassi a uno, hai pure da sperare che vincendo lui tu non resterai
cattivi effetti, con querimonia delli uomini da bene. monti, ii-32: circa l'
rivolgimenti distrutte, quindi sgombero il cammino da ogni ostacolo. — corretto,
sospesero temporariamente gli effetti, e neppure da un'introduzione sufficiente di granaglie estere.
uomo solo, una sola parola detta da quest'uomo ha rinnovata la faccia del
gentilezza distrutta! che farà la provincia, da che è morto lo re alessandro?
gente e desolata di preda. andrea da barberino, 207: era tanto distrutto del
un'ora e mezza giunsero le trombe da napoli ed una compagnia di soldati ed
.. sa che impresa sia trasformarli da mostri distruttori a sorgenti di energia e
. casti, ii-9-70: scorre sin da bagdad sotto le mura, / e ogni
serraglio delle belle fiere e dei leopardi da caccia. -che danneggia la salute
senofane] critico di struttore da un lato, costruttore dominativo dall'altro,
= voce dotta, lat. dèstructor-óris (da dsstruire 'distruggere ').
distruzione, senza che egli la volesse; da sé, per il gusto di distruggere
, la cittade di roma in italia da romolo e remo, fratelli, fatta fue
alcuni mesi addietro per isnidare i malviventi da sonnino, luogo di loro rifugio nei confini
avvennero in modo così deliberato e minuzioso da aver dovuto richiedere almeno tanta forza ed
fatta nelle regioni del re. andrea da barberino, i-26: rinnegò iddio,
, gatto d'angora, mi gioverai da esempio / affinché io attenda, senza
di morte, di sterminio. bartolomeo da s. c., 24-1-4: siccome
dirò io della destruzióne, che viene da queste ree, dell'aver altrui?
, n-iii-806: ne derivarono similmente, quasi da alto e fatai principio, l'espugnazioni
nostra destruzione. s. caterina da siena, iv-13: io mi maraviglio come
legge, deroga, revoca; dispensa da un'obbligazione; rifiuto di un sistema;
destruzione dell'iniqua e falsa, dettata da genii perversi ed inimici del tranquillo e
distruzione o sospensione delle vere leggi date da dio alla natura nella creazione; ma una
riparazione (dicolpe). girolamo da siena, xxi-288: la terza beatitudine è
lo spettacolo della sanguinosa spoglia, che da questo serenissimo prencipe ci viene additata?
la rovina di qualcupo. andrea da barberino, i-175: se tu questo non
a distruzione la città di troia. francesco da barberino, 352: pensi e confortisi
voce dotta, lat. dèstructió -ónis, da destruère 'distruggere '.
di distudio. = comp. da dis-con valore negativo e studio (v.
disturano le vie del polmone. = da sturare col pref. dis-sentito come più intensivo
7-109: disturbante però, adesso, e da nulla ammissibile, il rumore della corriera
mi compiaccio, affiora, chi sa da che piega di me, un mondo a
non di metallo; / sì teme da ogni colpo essere offeso. / fuggesi al
. 4. distogliere una persona da un'occupazione, da un lavoro;
distogliere una persona da un'occupazione, da un lavoro; importunare, sollecitando l'attenzione
, iv-76: non vorrei esser disturbato da qualche mio breve ma piacevole studio. p
con il compì, retto dalla prep. da). bibbia volgar., v-784
maggior importanza. botta, 4-538: uscirono da torino... alla volta di
non la pò omo niente fuggire. francesco da barberino, i-291: per ogni cosa
noi patiamo non altronde traggono origine che da quelle cose delle quali viviamo, e non
essere stato disturbato, per una settimana, da una febbre di freddo, così l'
gli amorosi detti / di quelle donne da l'inganno prese, / sento di
- anche al figur. bartolomeo da s. c., 32-1-7: delle
luoghi ti disturbi. s. caterina da siena, i-64: giobbe paziente non
aiutarla. con gesto rapido e brusco prese da sé la valigia. « grazie,
, occupato in varie attività, sollecitato da molteplici interessi, incombenze. d'azeglio
far niente. 4. interrotto da rumori, non chiaro all'ascolto (
, 3-1-431: purgar i suoi ministri da una spiacevole estimazione, in cui o il
a sant'elena. = deriv. da disturbare. disturbazióne, sf. ant
voce dotta, lat. disturbano -onis, da disturbare 4 molestare '. distùrbio
compagno al mar mi cala in fretta / da la finestra, a un canape s
, a un canape s >spesa. da porto, 1-275: in tutto questo tempo
equivocamente dai principi, non andarono esenti da molte altre persecuzioni e disturbi. [
altre persecuzioni e disturbi. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
che il disturbo intorno la reliquia era nato da un di quei frati che avea presupposto
esperienza che insegna essere ella sempre accompagnata da gravi disturbi civili ed esterne turbolenze,
tosto al male che al bene, e da tal predicatore più tosto si genera disturbo
stanza era in giusta luce, lontana da ogni disturbo della strada. 6
piacere di abbracciarvi personalmente. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
ma il dottore à detto che è cosa da non stare, per ora almeno,
dal diritto penale. = deverb. da disturbare. disturna, sf.
cucina. * = deverb. da disturnare (registr. dai vocabolari senza
vocabolari senza citazioni): comp. da dis-con valore distributivo e turno (v.
disubidiente, trascurato e smemorato. zanobi da strato [s. gregorio magno volgar
, secondo figliuolo di messere luigi, fu da giovane ed innanzi morisse el padre,
stagione. 2. figur. difficile da trattare, da maneggiare, da lavorare
2. figur. difficile da trattare, da maneggiare, da lavorare; che non
difficile da trattare, da maneggiare, da lavorare; che non si presta all'uso
e disobbedienza de'celestiali comandamenti? bianco da siena, 40: o dolcissimo agno
disubbidienza alla legge, non può essere impedita da nessuna legge. nievo, 1-221:
stato colto in simile disubbidienza n'ebbi da lui un tal calcio che caddi boccone
al servizio o alla disciplina, impartitogli da un superiore.
delle gare). = comp. da dis-con valore negativo e ubbidienza (v.
di disubbidiménto. = deriv. da disubbidire. disubbidire (anche disobbedire
re è tanto quanto levarsi la corona da testa. d. battoli, 15-
ne comanda un'altra, non è da obedire lo servo; ché sarebbe disobedire lo
prenderne. -assol. francesco da barberino, i-118: in battaglia vedere /
quanto disobediendo intese ir suso. andrea da barberino, i-322: mirabello, impaurito,
per terra. = comp. da dis-con valore negativo e ubbidire (v.
, i-26-36: servente siate ad esso, da cui solo tenete core e corpo e
bene avete dentro e de fòr da voi; e anco lui maggiormente, quanto
sublimi. = comp. da di-con valore negativo e sublimare (v.
gli anni. = comp. da dis-con valore negativo e udire (v.
2. disancatura. = comp. da dis-con valore di separazione e uffo (v
, lui. = comp. da dis-con valore privativo e uggia (v.
, straspol- pato, e tale / da fame a modo suo qual d'una cera
= voce non attestata altrove, comp. da dis-con valore privativo e ugna (v
una medesima maniera. = deriv. da disuguagliare. la forma disguagliaménto è formata
delle sue forze. cesarotti, i-387: da questa mescolanza d'uguaglianze e disuguaglianze si
prima donna] pativa di tremende disuguaglianze da sera a sera, da scena a
di tremende disuguaglianze da sera a sera, da scena a scena. -incostanza,
gli argomenti dati, secondo suetonio, da augusto ad orazio. egli li trattò
panzini... è, non da oggi soltanto, uno dei pochi artisti
boccalini, i-76: non è spettacolo da far tramortir gli uomini di angoscia il
disequazione). = comp. da dis-con valore negativo e uguaglianza o,
giudicare con criterio diverso. francesco da barberino, iii-287: con man sinistra la
, li quali quanto in gran parte da loro si disguagliano. non lo so dire
stesse gridano. buti, 3-70: da essa... vien ciò che da
da essa... vien ciò che da luce a luce, cioè da stella
che da luce a luce, cioè da stella a stella, par differente, cioè
per natura. = comp. da dis-con valore negativo e uguagliare o,
suo e la madre sua isvariarsi l'uno da l'altro così disguagliataménte ne l'osservamento
ch'è data a voi. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
, né per lingua dire. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
condizioni disparatissime. = deverb. da disuguagliare. la forma disguàglio è
uguale, diverso, differente (da un altro oggetto o da altre parti o
(da un altro oggetto o da altre parti o aspetti dello stesso
animali / mi convene acordare. bartolomeo da s. c., 264: in
essersi innamorato in questa giovane / disuguale da lui. boccalini, iii-244: le principesse
-sostant. castiglione, 229: lasciamo da canto ornai questa pratica de'signori e
la carica. giordani, iii-24: è da temere la vergogna che seguita gli sforzi
sentimento. serra, i-33: come, da questo punto di vista, [la
] è compiuta perfetta, così guardata da ogni parte, ella si dimostra disuguale
l'ascolta. serdonati, 9-452: da ogni parte con disuguali gridi invocavano l'
oscura e disuguale. = comp. da dis-con valore negativo e uguale (v.
luna più lucida. = deriv. da disuguale. disugualménte (disegualménte, ant
3-24: li omini scelerati che sono rifiutati da dio si disumanano e diventano bestie varie
d'italia. = deriv. da disumano. disumanato (part
.., accolto in amorevole ospizio da circe, le chiese in grazia uno di
uomo che egli non fusse stato tocco da grande pietà e cordoglio a vedere uomini
di vita inadatta all'uomo, tale da snaturarlo. cicognani, 13-394: il
lor sollazzi, stimano di procedere appieno da buone madri, se danno i figliuoli
disumano. pea, 7-652: ci sarebbe da disprezzarla la tua figliola, se adesso
, durezza di cuore; che muove da un animo spietato (un'espressione del
1080: la sentenza, presa da sé, non può non parer dura e
ferreo respiro. levi, 1-110: da un lato della stanza c'era la
a una virtù incensurabile e talmente perfetta da generare negli altri un senso di inferiorità
loro in una solitudine irrimediabile, circondato da un vuoto pneumatico. 3.
disdicevole all'essere umano. bartolomeo da s. c., 14-3-7: nettezza
. c., 14-3-7: nettezza è da curare non odiosa né con molta sollecitudine
cercata, ma solamente che si parta da villania e da disumana negligenzia. =
solamente che si parta da villania e da disumana negligenzia. = comp. da
da disumana negligenzia. = comp. da dis-con valore negativo e umano (v.
roinar a fatto l'idolatria. = da inumare (v.), per sostituzione
escluse dal vocabolario. = deriv. da disumare. disumidire, tr. (
umidità, togliere l'umidità. = da inumidire, per cambio di prefisso (registr
pref. discoli valore rafforz. e da umile (v. j.
del tutto disumorata. = comp. da dis-con valore di separazione e umore (v
suo lucente, che non si disuna / da lui né dall'amor ch'a lor
pascoli, ii-1347: il dubbio risolto da s. tomaso si appunta sulle generazioni,
esprimere il mistero trinitario: comp. da dis-che indica separazione e uno (v.
purgo. = comp. da dis-con valore negativo e ungere (v.
disuniforme grossezza. = comp. da dis-con valore negativo e uniforme (v.
va crescendo. = deriv. da disuniforme. disuniménto, sm.
soderini, iv-94: scendendo l'uomo da cavallo e smontato in piana terra,
medesimo slogamento e disunion delle tavole, da loro stesse disgiuntesi, [la nave]
contrasto, discordia. s. caterina da siena, v-124: [vedete] voi
seguitatemi, ché noi aremo la beatitudine da per noi. e così misse la disunione
de'romani o per la smisurata grandezza principiò da se medesima a disunirsi, o per
dalla natura del luogo stretto, pensò da sé al rimedio. botta, 4-388:
, lat. tardo disunire, comp. da unire (seneca) e dal pref
, 1-3-70: le più azioni, procedenti da un capo solo, cagionano la disunità
. = voce dotta, comp. da dis-con valore privativo e unità (v
piè negletta del mio crudo amante / da me giace divisa e disunita. g
. disunita più d'ogni altro membro da tutto il resto del corpo la fiandra
colpo la sommerge. = deriv. da disunire. disuntare, tr. raro
= neol. alfieriano, comp. da dis-con valore di separazione e unto (
= neol. scherz., comp. da dis-con valore privativo e uomo (v
periferici. = comp. da dis-con valore di * dispersione 'e [
= voce dotta, comp. da dis-che indica separazione e urbano (v
dal pref. suo- 4 male * e da oùpov 4 orina '); cfr.
e melograni. = comp. da dis-con valore intensivo e usurpare (v.
anche sostant. popini, 27-807: da un lato i disurpati da gran tempo
, 27-807: da un lato i disurpati da gran tempo offesi; dall'altro gli
tempo offesi; dall'altro gli usurpatori da gran tempo godenti. disusaménto, sm
che tu puoi, e non dilungi da te. 2. l'essere
di queste cose. = deriv. da disusare. disusanza, sf. ant
insolito, inconsueto; novità. bartolomeo da s. c., 249: per
e dire. = deriv. da disusare; cfr. fr. ant.
punta di ferro al timone, tirati da cavalli coperti di ferro, furono in uso
. - anche al figur. bartolomeo da s. c., 30-5-2: in
che il lavoro non distolga il povero da quell'arte che più costantemente può procacciargli
, non si sae disusare né partire da vizii riei poi ch'è vecchio e poi
per quelle contemplazioni e fatiche, allontanandosi da ogni gaio piacere, disusandosi da ogni dolcezza
allontanandosi da ogni gaio piacere, disusandosi da ogni dolcezza, ne divenisse più severa
d'ordine. = comp. da dis-con valore negativo e usare (v.
propria età, non è molto diversa da quella dei letterati e dotti che vivono
dall'uso, antiquato. bartolomeo da s. c., 11-4-6: conviene
484): io mi vedevo guardare da tutti quei di vicchio come cosa disusa da
da tutti quei di vicchio come cosa disusa da vedersi. caro, 5-985: da
da vedersi. caro, 5-985: da torbidi austri / e da nera tempesta il
, 5-985: da torbidi austri / e da nera tempesta il ciel involto / in
- con uso avverb. bartolomeo da s. c., 11-7-5: chi
s'alcuno hae oste di disusate genti da battaglia o rozzi cavalieri. ugurgieri,
sitata lussuria. = comp. da dis-con valore negativo e usitalo (v.
del corpo. = deverb. da disusare. disùtile (ant.
alcuna, inutile. bartolomeo da s. c., 11-6-22: molto
fuoco come un sermento disùtole. benvenuto da imola volgar., i-359: li
e disutili. caro, 2-1055: da l'ora in qua son io visso a
, / che dal vento percosso e da le fiamme / fui del folgore suo.
per mostrarle la mia riconoscenza che fin da ora è grande. -ant. e
e controverse per più centinaia d'anni da molti, notissime anche a chi non avrebbe
doni, 2-46: aveva... da cinque o sei figliuoli tutti disutili,
con essa disutile né nociva. bartolomeo da s. c., 34-2-7:
d. bartoli, 2-2-177: per redimersi da una intole- rabil molestia ei non si
le castella, e di forlì trasse da capo femmine e fanciulli e gente disutile
disgraziati da'lor padroni, de fuorusciti da tempeste, de pele- grini, de
organo, uno strumento). giovanni da samminiato [petrarca], ii-207: a
piedi disutili e cavagli assai? benvenuto da imola volgar., i-288: avendo
cosa che non sia letteratura. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
era altri. = comp. da dis-con valore privativo e utile (v.
a perfezione. = deriv. da disutile. disutilità, sf.
utilità; inutilmente, vanamente. bartolomeo da s. c., 11-6-20: non
2. ant. in modo da arrecare danno, svantaggiosamente. trattato di
sinuosamente. arici, i-345: da tante / frondi, da tronchi l'umidor
, i-345: da tante / frondi, da tronchi l'umidor si beve:
a'fiumi. = comp. da dis-che indica dispersione e vagare (v.
saggi per loro uso esclusivo. = da svago, col pref. dis-sentito come più
, e disnor li porgie. francesco da barberino, i-330: pensa a che ti
che l'om più ci disvale. francesco da barberino, 112: come poss'io
me pensare? = comp. da dis-con valore negativo e valere (v.
valore. ¦ = comp. da dis-con valore privativo e valore (v.
il suo contrario, a cui è da preferire: il bello al brutto, il
superano i valori. = comp. da dis-con valore privativo e valore (v.
, / il disvanir umano? = da svanire, col pref. dis-sentito come più
a lo cor ferito, non se sente da fore. disvantaggiare, tr. {
, 9-i-2-179: non è certo sì cieco da non vedere quanto del suo governo la
fede si disvantaggi. = deriv. da disvantaggio. disvantaggiato (part. pass
non gli faranno almeno disvantaggio. = da avvantaggio, per sostituzione di prefisso.
. baldi, 3-3-109: paesi attraversati da fossi, argini e canali vantaggiosi a'
non difendersi. = deriv. da disvantaggio. disvaporare, intr.
disvaporarsi nei crepuscoli. = da svaporare, col pref. dis-sentito come più
il disvariamento. = deriv. da disvariare. disvariare, intr.,
fior non cape. sacchetti, 345: da l'a a l'o disvaria marte
una cosa, in mille ti disvari da lui. i. alighieri, 92:
lui. i. alighieri, 92: da molti è mostrato / per modo svariato
l'altro dal caos. = da svariare, col pref. dis-sentito come più
tal disvaro. = deverb. da disvariare. dlsvàrio2, agg.
modi di lor forge. = da svariox, col pref. dis-sentito come più
me ha dato baldanza a repigliar tarme da terra, e rassicuratomi a pur scriverti
pur scriverti la presente. = da svarione, col pref. dis-sentito come più
-) con valore peggior. e da vascolare (v.). disvassallare
= neol. affienano, formato da dis-con valore negativo e vassallo (v
il cattivo. = comp. da dis-che indica il contrario e vedere (v
ant. sveglio, vigilante. francesco da barberino, 263: que'che dormon faccio
. dal pref. dis-sentito come intensivo e da vegliante-, cfr. anche disvegliare (
si profera del tutto. = da svegliare, col pref. dis-sentito come più
misteri, o accademici, me libera da non so quale paura... di
siete valorosissimi. = deriv. da disvelare-, cfr. fr. disvelement (
di tenebre sempiterne. = deriv. da disvelare. disvèllere (ant.
disveglierà con tutte le radice. zanobi da strafa [s. gregorio magno volgar.
de la dannata pecora, e disvellendoli da mezzo le coma la fosca lana, la
sboccia purpureo fiore, / salvo è da piè villano / di scorrente pastore.
d'arrigo è la magion disvelta / fin da radice dalla incesa polve: / ei
la manda alla settima foce. bruscaccio da rovezzano, ix-244: aiutami scampare,
pietosa pria che si disvella / da questo corpo l'alma tapinella! leonardo,
(i vizi); distogliere una persona da un modo di pensare o di agire
di pensare o di agire. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
loro pensieri, allora egli gli disvelle da questa cotale loro fidanza. cicerone volgar
disveglier ne la possano. = da svellere (v.), col pref
e 'l pivo. = da svenevole, col pref. dis-sentito come più
in su una col- tricetta e sostenuto da gran cuscini di velluto, sì trasfigurato
le bellezze vostre van doppiando. dante da maiano, xi-2-440: in sì grande
quasi per minaccia de'nemici. francesco da barberino, 218: donna che non pianger
e più disviene. = comp. da dis-con valore privativo e venire (v.
; calamità, rovina. francesco da barberino, iu'415: son per queste
altezza non degnar e gente stare, / da parte de la vostra signoria, /
parte de la vostra signoria, / e da la parte mia, / temenza,
porta appeso alla cintura. = da sventura (v.), col pref
questa gra'disventuranza. = deriv. da disventura, sul modello degli astratti antichi
pietà d'avversi genitori. = da sventurato, col pref. dis-sentito come più
è avolterio. = deriv. da disvergitiare. disverginare, tr.
. dal pref. dis-con valore privativo e da vergine (v.);
. dal pref. dis-con valore privativo e da vertude (v.); cfr
e donasse a'cavalieri di corte. francesco da barberino, 67: entra soave e
disvestono di abito e si vestono anco da soldati. passeroni, i-27-84: all'opposto
. dis-con valore di separazione e da vestire (v.); cfr.
: l'avea disvez zato da quella parola in un modo, che,
imbratta lo capezzolo collo aloè. = da svezzare, col pref. dis-sentito come più
davano a poco a poco a'corpi da essi disvezzi i cibi. salvini [tommaseo
, pigro e disvezzo cuore. = da disvezzato, per sincope del suffisso (cfr
sul volto femminile. = comp. da dis-con valore privativo e vezzo (v.
essere deviato. = deriv. da disviare-, voce registrata dal tommaseo.
] che ima irrazionabile volontà, causata da una passione, venuta nel cuore per
prolisso disviamento. = deriv. da disviare. disviarne (part.
, e come fossero pochi i disvianti da quello [ecc.]. 5.
in disviansa. = deriv. da disviare, sul modello degli astratti antichi
né conturbare lo amante suo. buonaccorso da montemagno, 36: tu, sacro elicona
la diverti; o il passo / desvii da quella, e libero / gli additi
al desviare l'arme de i francesi da gli stati suoi, veniva anche a difendere
tua casa il ferro. a disviarlo / da te che pronto se'a svenarmi ognora
prender licenza di andar poi un poco da parte, senza lasciar l'onestà del mezzo
dal porre attenzione a determinati oggetti o da propositi, desideri o decisioni, occupazioni
si già / cantando e scegliendo fior da fiore. petrarca, 331-51: se stato
a madonna avrei ben letto. benvenuto da imola volgar.,
dubi. forse il fai per desviarmi da questa pratica, la qual non t'aggrada
me lo attendere a la bottega, da la quale mi ha disviato il fumo
basso, disviandoci con lunghe e spesse distrazioni da dio e dal paradiso. p.
vi vede; / e lo mio cor da ciò non si disvia, / ch'
cosa celeste. -volgere il discorso da un argomento all'altro. p.
. manni, i-257: tornando al galateo da cui e la vaghezza di notare le
natura. -distaccare, separare (da una persona, da una cosa)
-distaccare, separare (da una persona, da una cosa); rendere insensibile,
la qual a sé l'avesse chiamato e da voi per gelosia disviato. chiabrera,
etate / mia cara compagnia, / chi da me ti disvia? magalotti, 9-2-243
la via de la drittura e disviare da discreto iudicamento. frezzi, iv-17-107:
overo acertolo ardito si truova, e da viltà dei suoi parenti si disvia,
provocare angoscia, smarrimento. buonaccorso da montemagno, 32: dappoi che 'l vostro
santa amicizia. = comp. da dis-con valore di separazione e via (v
non comune; ma dice altro da * dissipatezza 'e simili.
e simili. = deriv. da disviare. disviato (part.
figure barbine; finisce col sentirsi disviato da ogni azione ardimentosa e sempre sotto tutela
vanito, morto e peggio. antonio da ferrara, ix-128: maladette le terre e
foggia; eh, che c'è da fare? non tutte possono essere donne dabbene
disviatori piaceri. = deriv. da disviare. deviazióne, sf. letter
pennelli, sproni, pignoni e cateratte da alzare e bassar tacque corse dai navigli
gran carico. = deriv. da disviare. disvicinare, tr.
mai non fe'foro. = da avvicinare, con sostituzione di prefisso.
dove promettono. = deriv. da disviare. disvigorire, tr.
e disvigorendo senza fine. = da svigorire, col pref. dis-sentito come più
lei natura. = deriv. da disviluppare. disviluppare, tr.
fieri arcioni, e con fatica assai / da dosso il cavai lasso gli levaro.
-intr. con la particella pronom. liberarsi da ciò che impedisce la vista; apparire
. 2. figur. trarre da una condizione penosa, difficile, imbarazzante
, par., 15-146: fu'io da quella gente turpa / disviluppato dal
dante, purg., 33-32: da tema e da vergogna / voglio che
purg., 33-32: da tema e da vergogna / voglio che tu ornai ti
la sua rabbiosa gelosia e la giovane da ignominiosa morte si disviluppò. buonarroti il
/ alfìn, messer equilio, / da color ch'io vedea sì porvi assedio.
, quantunque certissima, può essere combattuta da impugnazioni sottili e nodose, da cui
essere combattuta da impugnazioni sottili e nodose, da cui a stento valentissimi dottori sappiano disvilupparsi
sappiano disvilupparsi. pindemonte, 1-277: da quai legami uom di cotanti ingegni /
. dal pref. dis-con valore privativo e da viluppo (v.); cfr
una prua. = comp. da dis-con valore di separazione e vincolo (
persone stesse. = deverb. da disviare: cfr. avvio.
disamabile vecchiezza. = comp. da dis-con valore di separazione e vi
, liberare dal vischio. = da invischiare, con sostituzione di prefisso; voce
dis-con valore priva tivo e da vitamina (v.).
nuove bellezze. = comp. da dis-con valore di separazione e viticchio (
2. per estens. liberare da un difetto materiale; purgare, depurare
acqua] la mondifica e la disvizia da ogni estraneo mischiamento. = comp.
ogni estraneo mischiamento. = comp. da dis-con valore privativo e vizio (v.
, agg. disus. liberato da vizi, da difetti, da imperfezioni;
disus. liberato da vizi, da difetti, da imperfezioni; corretto,
. liberato da vizi, da difetti, da imperfezioni; corretto, emendato; purgato
il signor moreni...: ma da che cadde dal palco della certosa,
disvoglio. = comp. da dis-con valore privativo e voglia (v.
s'ha a fare, finché lo vede da lontano, dice: lo farò.
lat. scolast. disvolo (comp. da dis-con valore negativo e volo * voglio
/ or l'accorto timofane. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
disprezzare in un medesimo istante. = da disvolere1. disvòlgere (ant.
. distendere un oggetto involto; liberare da un involucro; dispiegare, sciogliere,
, sciogliere, dipanare. francesco da barberino, ii-235: chi mal lega non
sviare, deviare; allontanare. felice da massa, 115: la mente da virtù
felice da massa, 115: la mente da virtù disvolve / tanto quanto nel mondo
fatica a disvolgerlo. = comp. da dis-con valore negativo e volgere (v.
segreto. = deriv. da disvolto. disvoluto (part.
fisica. « = comp. da dis-con valore privativo e vulnerabilità (v
febbrifugo, ecc.). = da una voce indigena delle filippine. ditaìna
quella del curaro. = deriv. da dita. ditale (ant. detale
percoto, 58: aprì la sua cassettina da lavoro, riordinava gomitoli, forbici,
usato per la protezione del dito, o da applicare all'estremità di un oggetto,
punte poi di queste estremità [delle braccia da panno] sono intestate di due ditali
ditali ', che sono come altrettanti anelli da cucire, incastrati in cima delle dita
., per il seme dei bachi da seta). sercambi, 62:
= * dal lat. tardo digitale, da digltus * dito '. ditamina,
insolubili in acqua. = deriv. da dita. ditano, sm. chim
a cazzotti; ma quello era tipo da metterci a terra con una ditata.
2. segno, impronta lasciata da un dito. targioni tozzetti, 12-2-274
616: l'orizzonte tutto scritto / da ditate di fulmini / alza una siepe
le donne procedono a scossette come sospinte da un congegno di orologeria; i fazzolettoni
e lo mostra. = deriv. da dito. dite, sm.
. -ci). bot. formato da due teche (ed è attributo dell'antera
le note con numeri indicanti le dita da usare. = deriv. da
da usare. = deriv. da dito. diteggiatura, sf.
. ditola. = deriv. da dito. ditèllo, sm.
tardo titillus * solletico ', deverb. da titillare * solleticare '. diterpène
composto eterociclico contenente un anello esatomico formato da due atomi di zolfo e uno d'
'e &eiov 'zolfo', e da azina (v.). ditiazòlo
e &eiov 4 zolfo ', e da azolo (v.). ditiène
. = voce dotta, comp. da ditiene e dal suff. -ile.
e oclov 4 zolfo ', e da acido (v.). ditioglicòli
e &etov 4 zolfo ', e da glicolo (v.). ditiòlo
e &eiov 4 zolfo ', e da salicilato (v.).
e &eiov 4 zolfo ', e da tiazolo (v.). ditirambeggiare
. sio-upap. - 3uxó? (da 8i$ópap3o <; 4 ditirambo ').
9-128: i proemi del genere giudiciale è da sapere che vagliono tanto quanto i prologhi
più o meno destramente facevo servire da rete. = voce dotta,
figur. marino, 7-112: ma da la forca in su quel che si vede
, i-262: anco il governo fa estrarre da un bambino i numeri del lotto,
..., mostrati a dito da qualcheduno per le strade o in qualche altre
nome di traditore, insultato e fin minacciato da lettere anonime. pirandello, i-59:
, 9-78: che abbiano [i cani da pastori] 1 piè grandi e alti
. - dito di guanto: reciso da un guanto per coprire un dito malato.
per la malagevilezza del dubbio. guido da pisa, 1-38: disseno a faraone:
e un dito / non alzarsi giammai da quella memma. leopardi, i-59:
gran canaglia moderata e universitaria mi fa da tutte le parti! ma io son preparato
... per la differenzia che è da loro a gli altri, che dependono
loro a gli altri, che dependono da loro, aggiuntovi il zero,.
dito su dal mento al naso. guido da pisa, 1-119: quando [giobbe
: conviene adunque indispensabilmente che l'ingegno da noi supposto, innanzi di porsi a
settembrini, 1-21: pochissimi, e da contarli su le dita, rimangono sempre
cavallo dei due partiti, era cavalcato da tutti e due. -darsi del
cotti e stagionati un manicaretto divino, da leccarsene e succiarsene le dita ogni parassito
sol la groppa. s. bernardino da siena, 434: però, o donna
le postille, il dito sopra il passare da un principale capo all'altro. de
si deve avere il coraggio di esaminarla da vicino [la società], di porre
: acquistarne piccolissime quantità. giovanni da uzzano, i-153: puossene [comprando in
alcuna cosa sciocca o biasimevole, e da non dovergli... riuscire,.
a goccia, per risparmiare mezzo ditino da berselo lui a messa finita. dossi
allargati,... squadrò renzo da capo a piedi. dossi, 389:
schimbesci, tondi e grossi, / da colossi, / a carpirne, senza dentro
mese di ottobre. = deriv. da dito (per la forma).
coloro che sono uccisi. = da aitrappare (v.), col pref
gr. 81-4 doppio ') e da triglifo (v.). ditrinciare
. dal pref. di-con valore rafforzativo e da trinciare (v.); cfr
sirpó- xocioc 4 doppio trocheo '(da 81-4 doppio 'e tpoxatos 4 trocheo
della famiglia delle sieniti eleolitiche, costituita da pertite microclinica, nefelina, cancrinite, so-
mostrò loro che questo era stato detto da i pagani per platone affermante che dio
legno ». = comp. da di-con valore intensivo e troncare (v.
imprenditore ha diritto all'uso esclusivo della ditta da lui prescelta. la ditta, comunque
dell'imprenditore. -teatr. società formata da due o più attori. -dir.
; ma gli altri 995 a chi sono da accreditarsi? all'ignoranza, che tiene
nominata [la società] '; da dictus, part. pass, di dicère
a canto, e il sapersi levar da giuoco senza perdita. sapendo sopra tutto conoscer
dittafono. 2. dispositivo telefonico da tavolo, nel quale l'auricolare è
, nel quale l'auricolare è sostituito da un piccolo altoparlante, che consente la
= voce di origine lucchese, deriv. da dictus, part. pass, di
, dittamo bianco o volgare), alto da 30 cm a un metro, con
148: il dittamo bianco è bellissima pianta da vedere. le cui foglie sono simili
sono simili a quelle del frassino, onde da alcuno è chiamato frassinella. redi,
a tutti e'morsi velenosi. guido da pisa, 1-366: una radice d'erba
puleggio, ha le foglie maggiori coperte da una lanug- gine bianca. caro,
borra e d'una certa pelosa lanugine; da i suoi ramuscelli sottili, escono i
quinzio cincinnato, fatto dittatore e tolto da lo aratro, e dopo lo tempo de
si chiama maestro de'cavalieri. benvenuto da imola volgar., i-25: era in
ii-5): era egli in questo da cesare, perpetuo dittatore, molto
, si vide render omaggio non solo da roma e dal senato, ma da tutto
solo da roma e dal senato, ma da tutto il resto del mondo. pindemonte
assunto durante gli anni culminanti del risorgimento da alcuni patrioti come capi provvisori di governi
, in nome di vittorio emanuele, da garibaldi durante l'impresa dei mille nel
voce dotta, lat. dictàtòr -6ris (da dictàre * dire ad alta voce
abitudine al conformismo che non è facile da sradicare dopo i ventidue anni di esperienza
machiavelli, 102: e'sono stati dannati da alcuno scrittore quelli romani che trovarono in
saranno mai) ridotti tanto al basso, da conferire un potere così dittatorio e così
o sottomogli di dittatori che intendevano fare da dittatrici. 2. figur.
, i-65: il dittatore fu ricevuto da tutto il popolo... elio,
voti, mise giuso la dettatura. benvenuto da imola volgar., i-25: questo
b. davanzali, i-2: roma da principio ebbe i re: da lucio bruto
: roma da principio ebbe i re: da lucio bruto la libertà e 'l consolato
. peregrini, xxiv-115: si ha da dire che quinzio, chiamato dall'aratro
non conforme alle norme costituzionali vigenti, da parte di un individuo o di un
, come la restaurazione dell'ordine (da parte di una dittatura militare) o
) o l'instaurazione delle libertà (da parte di una dittatura rivoluzionaria).
iii-1-146: poche ore di corsa conducevano da un'alpe di pastori in un porto di
pastori in un porto di mercanti, da una repubblica procellosa in una terra infeudata ad
una terra infeudata ad un santuario, da una dittatura militare nel dominio d'un
viaggio,... sarebbe stato colpito da una comune propensione dei ragionatori a considerare
condizioni della dittatura esercitata di fatto poi da crispi e da giolitti. -dittatura di
esercitata di fatto poi da crispi e da giolitti. -dittatura di classe o di
esercitata mediante un regime autoritario e tirannico da un determinato gruppo sociale sopra un altro
: è dimostrato come un governo escito da una dittatura di classe sia impotente a creare
molti seguaci di quegli studi ereditarono poscia da essi in italia. carducci, iii-25-27:
. mediev. dictàtió -ònis, deriv. da dictàre, iterativo di dicere * dire
v.]: 'corona dittea'. così da taluni fu chiamata la costellazione di arianna
. dictaeus, gr. aixraìo? (da a ber /) 'il
questo caso si dicono pupe); da queste l'adulto esce per mezzo di
la serie degli scarabei di marzotto è chiusa da un cristallo di monte, benché solamente
? = voce coniata dal baretti da dittico, sul modello di bottegaio
stor. tavoletta com posta da due, o anche più, assicelle di
avorio, congegnate insieme con piccoli gangheri da potersi aprire e serrare una sopra dell'
le sommità, e distinto in due parti da un intermedia colonnetta dipinta di turchino.
ancor vedere / comporsi la pittura, / da ogni lato una figura.
8irm>x
= voce dotta, gr. sittoypacpta, da 8100ó? (att. sittó?)
¦ voce dotta, gr. sittoxoyla, da sioaói; (att. sittó?)
ma il passaggio del popolo francese da una condizione di preponderanza della fantasia
di mag giore riflessione, da una forma a un'altra di civiltà.
questo passaggio. = deriv. da dittongare. dittongare, tr. [
a un dittongo. = deriv. da dittongo. dittongataménte, avv. in
. dittongataménte, avv. in modo da far risaltare i dittonghi; spiccatamente,
muratori, 5-iii-59: la qual cosa da alcuni maestri è stimata vezzo, e chiamasi
doppi. muzio, 1-211: avendo da pronunziar il dittongo, che fa la prima
e 4 figlioletto'. redi, 16-v-285: da tutti i grammatici il dittongo vien definito
g italiano con quella specie di gancio da pizzicagnolo, e il sonoro 0, lo
diphthongus, dal gr. sfcpooyyoi; da 81- 4 doppio 'e cp&óyyo? 4
gr. 81-4 doppio ') e da urato (v.). diurèa
gr. 81-4 doppio ') e da urea (v.).
dall'urea. = deriv. da diurea. diurèsi, sf.
, dal gr. sióptjoi?, da siopéco 4 passo in orina'; cfr.
, 5-65: già ne scappò fuora / da un certo diuretico libraccio / un puzzo
= voce dotta, deriv. da diuretico], col sufi. -ina
libro contenente le preghiere dell'ufficio divino da recitarsi durante le ore diurne. 4
a giornata. = deriv. da diurno. diurno, agg. che
le sue mani eburne, / e togliea da le case e dalle grotte / tutti
più il freddo della luna, / vinto da terra, e talor da saturno;
/ vinto da terra, e talor da saturno; /... / mi
, mercede). s. bernardino da siena, 930: di questo denaio diurno
per fraudar la morte, avea limosinato da quella regai mano il pan diurno.
in ramo e di fronda in fronda, da tronco a tronco e fra cespi ed
voi avete facto una bellissima elezione, da far venire voglia a le pietre, non