sue ricchezze, fosse per decadere facilmente da quella potenza e da quella dignità che
per decadere facilmente da quella potenza e da quella dignità che in gran parte con lo
egli è anche vero che ora sono decaduti da quel grado. denina, iv-77:
agi della sua famiglia, che sin da quel tempo incominciava a decadere. manzoni
disperanza. bocchelli, ii-226: è da sapersi che quando i mercati decadono,
dianzi, dell'integerrimo, decadevano, da sembrar un salice piangente. 4.
pascoli, i-244: avrei certo respinto da me un onore da cui dovevo decadere
avrei certo respinto da me un onore da cui dovevo decadere subito dopo averlo ricevuto
istesso riceverlo. 6. passare da uno stato a un altro (un territorio
del class, dècidère: comp. da de-col valore di * all'ingiù, verso
decadiménto (dicadimento), sm. passaggio da una condizione a un'altra inferiore,
scarsi gli emolumenti della letteratura. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
il decadimento, ma l'ideale traspira da ogni parte... in primavera un
, 1-76: uno squallido quartiere di casette da impiegati, costruite in fretta e già
sporcizia, collegava i palazzi e chiudeva, da quel lato, l'orizzonte. landolfi
più altre particelle. = deriv. da decadere. decadramma, sm.
sul decadramma d'argento modellato e firmato da eveneto. = voce dotta,
agg. gr. sexàspaxh-oc, comp. da séxa 'dieci 'e spaxfxf)
descaduto; superi, decadutissimo). passato da uno stato di fortuna, di prosperità
origine quasi borghese, di gente decaduta da una condizione migliore. -sm.
). michelstaedter, 180: già da tempo intanto un altro aveva preso il
potere). sarpi, ii-277: da quali [le ragioni sopra quel regno]
dichiararono ferdinando decaduto dal trono, e da eleggere altro re. fracchia, 379
nuovo per le fanciulle e i fanciulli da maritare, dove i superstiti guadagnassero sopra
dal pref. de-con valore privativo e da caffeina', cfr. fr. décaféiner.
, ecc. = deriv. da decaffeinizzare. decàgono, sm.
uguali e tutti gli angoli interni formati da lati consecutivi pure uguali).
anche il nome di una figura compresa da dieci lati, che formano dieci angoli
sexdc- y (ùvo
contratti ch'essa [la domestica] ha da concludere esige ch'ella discenda fino al
(sec. xviii), deriv. da calquer * calcare '.
processo di decalcificazione. = comp. da de-con valore di privazione e calcificare;
. medie. processo patologico, caratterizzato da una diminuzione del normale contenuto di sali
o fratture). = deriv. da decalcificare. decalcinare, tr. tecn
lat. mediev. dècalcinàre, comp. da decori valore privativo e calcinare (v
rimasta attaccata. = deriv. da decalcinare. decalcomanìa, sf.
, leggermente bagnato, contro la superficie da ornare, nell'inumi- dire e premere
aveva appena il valore di una ornamentazione da piatti. ojetti, iii-569: una untuosa
(nel 1864): comp. da décalquer 'decalcare'e manie, dal gr
quello normale. -proietto decalibrato: costituito da un involucro di lega metallica molto leggera
di calibro uguale a quello della bocca da fuoco, che racchiude un nucleo molto
dal gr. sexàxoyoc, comp. da séxa 'dieci 'e xóyo? *
lottato a taglio secco senza una slabbratura da un colpo di pistola. =
, di un verbo decalottare (comp. da decori valore privativo e calotta) non
. = voce dotta, comp. da deca- (dal gr. séxa 4 dieci
voce dotta, lat. tardo dècalvàre, da calvus * calvo decameron (decàmeron;
cento novelle (che si fingono narrate da un gruppo di sette donne e tre
cento novelle, in diece dì dette da sette donne e da tre giovani uomini.
in diece dì dette da sette donne e da tre giovani uomini. l.
più buffi che si possano mai disegnare da brillo pittore. d'annunzio, iv-1-3
= composizione dotta del boccaccio, comp. da séxa 'dieci 'e ¦ jjp
decàmetro1, agg. metr. formato da dieci unità metriche. pascoli,
dal gr. sexdjxetpo?, comp. da séxa 4 dieci ') e [
. = voce dotta, comp. da deca- (dal gr. séxa 4 dieci
uscita dagli alloggiamenti. = deriv. da decampare. decampare (dicampare),
. 2. figur. recedere (da un'opinione, da una posizione morale
figur. recedere (da un'opinione, da una posizione morale, filosofica, politica
posizione morale, filosofica, politica, da una linea di condotta, da un
, da una linea di condotta, da un disegno, ecc.); darsi
estensione trasferito a significare * ritirarsi precipitosamente da qualche luogo '. noi ne abbiamo
. décamper (sec. xvi), da camp 'campo militare '(nel
varietà di pere invernali. = da decano, per la maturazione tardiva.
della vostra. = deriv. da decano. decanato, sm. ufficio
. vasari, iii-752: ottenni graziosamente da sua santità (mandandomi con infinita amorevolezza
della camera, e con esser onorato da innocenzo del titolo archiepiscopale di laodicea,
fuora della porta tufi, che tenea da santa maria maddalena e il decanato, per
.]: 'decandria', nome dato da linneo affa decima classe del suo sistema
lat. mediev. decània, deriv. da decano1. decania, sf. ant
. gruppo di dieci monaci (retti da un decano). regola di
[= sotto di sé]. guido da pisa, 1-60: sotto li quinquagenarii
chiese cattedrali e collegiate. costantino da orvieto volgar., xxi-787: essendo messer
, decano di san aniano d'aurelia. da porto, 1-278: nicolò savorgnano,
b. davanzali, ii-408: ridolfo da mosano, decano di padova, diceva
contro i mercanti d'italia, lo vide da molti segni, ed ebbe a sperimentarlo
s'espongono all'esame in ogni città da quattro in sei mila... questi
quattro in sei mila... questi da tre diversi esaminatori tre volte sono provati
provati. il primo esame si fa da quattro letterati decani, che risiedono nell'accademie
connessione ed intelligenza; ed ancorché sia da costui preceduto, precede egli però al
.. il bel giovine! che da trenta anni e più fa il decano dei
, vecchio di cent'anni, e da sessanta, decano del giornalismo romano.
= voce dotta, comp. da deca- (dal gr. 8éxa 'dieci
,... li quali tutti incominciavano da questo vocabolo: lodate o decantate.
. loredano, 1-96: amore viene da tutti decantato e preconizzato con attributi divini
la prosperità... era decantata da un giornale, sempre plaudente al potere
sono fatti e creati dalla legge e da quel medesimo governo che tanto si decanta
dotta, lat. decantare, comp. da de-con valore intensivo e cantare, frequentativo
un divinizzamento. = deriv. da dispandere. dispantanare, tr.
l'asino. = comp. da dis-con valore di separazione e pan
ragunate saranno tutte le genti dinanzi da lui, ed egli gli disparerà infra loro
si prova quando altri ci dispara da i tarocchi per il giuoco della trap
promettersi una plebe assennata e virtuosa da ogni lato, se la dispari
, dal lat. dispartire, comp. da dis-e pa rtire * pareggiare
rtire * pareggiare ', deriv. da par paris * pari, uguale '.
nanzi sapeva. = deriv. da imparare, con sostituzione di prefisso
la tavola. = comp. da dis-con valore di opposto, contrario, e
, 5-2-140: pare adorabile quella possanza da cui vengono nella mente dell'uomo queste
gioberti, 1-iv-132: se tu passi da un conquistatore e riformatore, come cesare
varie manifestazioni. = deriv. da disparare1. disparato (part.
assai originale e risibile. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
veduti. « = comp. da dis-con valore intensivo e parecchi (v.
dispareggiarsi dagli altri. = comp. da dis-con valore negativo e pareggiare (v.
anime beate. = deverb. da dispareggiare. disparènte (part. pres
nulla vedeva. = deriv. da disparire2. disparére1 { desparére)
. cavalca, vii-40: pazientemente sono da udire l'o- pinioni altrui; e
.. ritennero di dover emanare, da un caso all'altro, pareri divergenti:
. foscolo, xviii- 153: da più mesi in qua egli viveva non so
tutto si sappia. = comp. da dis-con valore di opposizione e parere (v
per troppe parole meritano d'essere esauditi da dio nelle loro petizioni. bibbia volgar.
sperpero, dilapidazione; distrazione. benvenuto da imola volgar., ii-366: nerone pensava
di dio. = deriv. da dispargere. dispari (ant.
per due (un numero); espresso da un numero non pari.
ed il ternario è sacro, passarò da le due a le tre cose mirabili.
quintiliano e seneca e plutarco. giovanni da samminiato [petrarca], i-271: se
infinita beltà, 'l superchio lume / da ogni mie costume, / che meco ardendo
, di meriti; impari. bartolomeo da s. c., 3-4-5: ciascheduno
dotta, lat. dispar-àris, comp. da dis-con valore negativo e par paris 4
cosa mi augurava il dispariménto di costei da venezia?... fosse proprio vero
farmene motto? = deriv. da disparire. disparire, intr.
, 15-97: ogni pensiero disparve distratto da un gruppo di ragazzi sopraggiunti di corsa
specie di grugnito, disparve. = da apparire, con cambio di prefisso.
quelle dell'altro mondo. = da appariscente, con cambio di prefisso; cfr
: questa cagione di difensione mi difende da voi, né disparità di generazioni possa vostro
dalla disparità dei metodi di vita e da quella dell'istruzione. a. boito,
non è battezzato. = deriv. da dispari. disparito (part.
, iii-32-294: la civiltà della bestia da preda..., come sorge,
disparizione della razza umana. = da disparire. disparlare, intr.
rovescio, sragionare. dante da maiano, iii-8: però qual vera loda
dico disparla. = comp. da dis-con valore negativo e parlare (v.
conte di ventimiglia in sicilia. bartolomeo da s. c., 287: li
, di dispargere, ricostruito per analogia da disparto. disparte, avv. da
da disparto. disparte, avv. da lato, da parte, lontano.
disparte, avv. da lato, da parte, lontano. -ma l'
locuz. avverb. in disparte: da parte, da canto; in luogo
avverb. in disparte: da parte, da canto; in luogo discosto, appartato
, 2 (37): va su da lucia, tirala in disparte, e
, ve'... dille che ho da parlarle. leopardi, 11-12: gli
verga, 1-237: che cosa vogliono da me? mi guardano a vista;
prepositiva (con le prep. di, da). monte, ii-379: in
foglia; / ma sto in disparte da lucente spera / e pur sofrango in pene
: a lui venne in disparte / da tutti gli altri un palafreno eletto,
e le altre vengono raggruppate in disparte da quella. = comp. di dis-con
, / e ciò confermo e dico da divero, / non credo far di là
mai dispartenza. = comp. da dis-con valore di allontanamento e partenza (
volgar., 1-161: egli è da procacciarsi di non fare dispartiménto d'amistade
, allontanamento. latini, i-1127: da poi ch'ala natura / parve che fosse
/ sì cominciò a dire / parole da partire / con grazia e con amore
certano dirizzamento. __ = deriv. da dispartire. dispartire (despartire)
spartire, dividere, separare una cosa da un'altra; allontanare da un luogo
una cosa da un'altra; allontanare da un luogo e da un altro soggetto
altra; allontanare da un luogo e da un altro soggetto. -in partic.:
: ragunate saranno tutte le genti dinanzi da lui, ed egli gli disparerà infra
tutti, così sperava d'aver vantaggio da uno a uno. 2.
dalla canna, perché la percussione fatta da lei in terra disparte sì presto la
in parti. latini, i-1090: da questo mar si parte / lo mar che
, che in prima disparta la mente da ogni turbazione e fluttuazione dei beni visibili
. figur. tenere lontano, sviare (da dio, dalla virtù, dal bene
questi tali [peccatori] a dispartire da dio quegli che gli sono in grazia
certo questa cotale confusione separa e disparte da dio. poliziano, 1-706: perché
la particella pronom.). allontanarsi da un luogo o da una persona,
). allontanarsi da un luogo o da una persona, partire, andar via
vale / chi non ti guarda e da te [denaro] dispartisce. niccolò del
, vii-519 (63-1): chimica da la glesia se disparte, / punir
argomento principale, dalle materie trattate, da un metodo adottato, fare una digressione
pallavicino, 1-55: parrebbemi che il dispartirci da così bella e ricca materia, quale
bene, che nelle cose di fuori e da voi dispartite 1 ben vostri cercate?
-diviso in gruppi, frazionato. benvenuto da imola volgar., i-46: quelli ch'
dispartito dalla casa fuori del santuario. zanobi da strata [tommaseo]: come che
dispartiti, sarebbon piaciuti. -diviso da discordie, da contrasti. fra giordano
piaciuti. -diviso da discordie, da contrasti. fra giordano [crusca]
peccato, ecc.). zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
tor d'amistade. = deriv. da dispartire. disparutézza, sf. ant
. ercole, che ora il bembo da dante e dal petrarca ci reca,
dalla licenza de'poeti. la quale da questa parte nondimeno è leggiera; ché
proprie disparutezze. = deriv. da disparuto. disparuto, agg. ant
: né scusa degna sapeva trovare / da dir, se fosse stato conosciuto / in
favellatore era, cominciò a considerarlo e da lato e da capo e per tutto,
cominciò a considerarlo e da lato e da capo e per tutto, e veggendo
, e in piedi, levata alto da terra, con gambo e foglie di bel
pulegge dove passa. = comp. da dis-con valore di separazione e passare (
onamento ne segue. = da appassionamento, con cambio di prefisso.
taglia il scrutinio. = comp. da dis-con valore negativo e patta * parità
bugiarda dispaventa. = da spaventare, con dis-intensivo. dispavènto
[ecc.]. = da spavento, con dis-intensivo. dispegnare
. (dispégno). ant. liberare da una situazione difficile e pericolosa,
fossero avanzati a dispegnarla. = da impegnare, con cambio di prefisso.
e furono chiamati i ciaberi. = da spegnere, con dis-intensivo. dispegniménto,
d'alcuno vizio. = deriv. da dispegnere. dispendènte (part. pres
ch'a lausore dispeso esser poria. lapo da castiglionchio, 86: egli divenne
giovinetti vide e donne, / qual da sé bella e qual d'abito adorno
. dispendére * distribuire ', comp. da discoli valore distributivo e pendére * pesare
dello, 7-1312: non c'era neanche da dire che la nuora si dispendiasse
quanto possedeva. = deriv. da dispendio. dispèndio, sm.
3-4-308: ora ecco e dal sarsi e da me fatto un gran dispendio di parole
sencia stipendio. bembo, 1-259: da l'alma, ch'a te fa verace
ed eresse, con tanto dispendio, da fondamenti. -a dispendio: a detrimento
4. ant. somma di denaro da spendere; patrimonio (anche intellettuale)
doni?... donami cavallo da cavalcare, e somiere e robe e dispendio
voce dotta, dal lat. dispendium, da dispendére spendere con larghezza, prodigare '
, io appena mi sono trovato tanto da tornarmi in toscana. nievo, 1-345:
. = lat. dispendiosa, da dispendium * dispendior (cfr. dispendere
a suo uopo. = deriv. da dispendere. dispèngere, v. dispegnere
quelle piante. le dispennavano per darle da mangiare ai buoi. = forma
commedia », a dispense, illustrata da gustavo dorè. tozzi, iv-170: pensava
alimentari, costruito o adattato in modo da assicurare la conservazione e la protezione dall'
. 6. mobile della stanza da pranzo o anche della cucina dove si
propriamente, la stanza ove tengonsi robe da mangiare, e poi l'armadio ove
(con l'idea di 'provvista 'da distribuire, il luogo che la contiene
di osservare un determinato obbligo (prescritto da una norma generale); esenzione,
: nel diritto canonico, quella emessa da un'autorità ecclesiastica e, in partic.
la dispensa dal papa, si dispensò da se stesso. sarpi, i-36: nella
persone, che parevano superflue e difficili da osservare,... era bia-
,... era bia- smato da molti come cosa che rallentasse il nervo della
denunzie. hanno a avere un bel da fare laggiù in curia, a dar dispense
. 2. per estens. esonero da un obbligo, da un atto che
per estens. esonero da un obbligo, da un atto che il costume renderebbe doveroso
di sua madre, ottenne la dispensa da quell'esercizio. sbarbaro, 4-56: laurea
4-56: laurea è di solito dispensa da imparare; il pezzo di carta su cui
= voce dotta, deverb. da dispensare2 1 esonerare '(che nel
il dispensamento della sua incarnazione. girolamo da siena, xxi-329: dona a'poveri
agg. che dispensa; che libera da un obbligo, da un dovere,
dispensa; che libera da un obbligo, da un dovere, da un impedimento,
un obbligo, da un dovere, da un impedimento, che concede la dispensa
, pane, vino; ad altri estenuati da più antico digiuno, porgevano consumati
egli distinguere la savia condotta di stefano da quella di orazio, che tutti mi
: applicarsi, accingersi. felice da massa, xliii-264: o anima devota,
fatti di casa. s. caterina da siena, iv-56: dovete dispensare de'figliuoli
... se non quanto da i loro superiori... ne sono
, la nuova conversa fu dispensata da ogni obbligo d'opere servili. jovine,
signori. -rifl. esimersi da un dovere, esentarsi. cavalca,
di quelli pochi giorni che il padre ha da vivere. manzoni, pr. sp
della città e della provincia; dispensasse da nuovi alloggiamenti militari il paese già rovinato
dopo questo termine l'uso le dispensa da tal complimento. -intr.
assistenza (dipendente dall'amministrazione provinciale, da consorzi o da istituti di previdenza e
dall'amministrazione provinciale, da consorzi o da istituti di previdenza e da altri enti
consorzi o da istituti di previdenza e da altri enti), che provvede alla
significato comune che ha, non diverso da 4 ambulatorio '. ma è luogo
come a titoli di nobiltà: mali da donne e da povere, ghiandoline infiammate
titoli di nobiltà: mali da donne e da povere, ghiandoline infiammate, anemia,
riferimento a dio). fra simone da cascia, 1-39: ogni signoria e podestà
1-39: ogni signoria e podestà è da dio, e da lui dispensativamente è ordinata
e podestà è da dio, e da lui dispensativamente è ordinata per di- fensione
son sanza peccato, dispensativamente sono lasciati da dio, acciò che per quelli minimi
2. idoneo a esimere, a esonerare da un obbligo. magalotti, 9-2-194:
voce dotta, lat. tardo dispensàtivus, da dispensdtus, 1 part
. palazzeschi, 4-202: i pugni da lui dispensati con tanta destrezza..
di dispensare2), agg. liberato da un obbligo, da un'imposizione, da
agg. liberato da un obbligo, da un'imposizione, da una prestazione,
da un obbligo, da un'imposizione, da una prestazione, ecc.; esentato
esentato dal fare una cosa; esonerato da un ufficio, da un incarico.
cosa; esonerato da un ufficio, da un incarico. -anche al figur
apparenza della forma artistica, quasi dispensata da ogni convenzionalismo, portata all'estremo della per
ciascuna fu copiosa parte. s. caterina da siena, iii-49: siatemi dispensatrice a'
questi dispensatori di lettere, quanto perché da due mesi in qua non sono stato alla
l'alterigia umana, e viene idolatrato da tante nazioni, solo per esser egli dispensatore
e dispensatore di tutte le sue masnade da cavallo e da piede. s. atto
di tutte le sue masnade da cavallo e da piede. s. atto volgar.
cui parliamo, sotto il dominio di cristo da cui deriva, non può il vicario
, lat. dispensdtor -sris, deriv. da dispensare * distribuire '(cfr.
chi concede una dispensa, chi esime da un obbligo. sarpi, iii-157
è in lingua. = deriv. da dispensare1. dispensazióne1 (ant. dispensagióne
essere per ispeciale dispensazione a loro fatta da dio; e questo è da imputare più
fatta da dio; e questo è da imputare più tosto per miracolo, che
che per naturale operazione. s. bernardino da siena, 531: hai veduto
vengono in noi: prima ci vengono da dio e passano per lo mezzo del suo
della pienezza de'tempi. s. bernardino da siena, 289: la siconda
avventura alcuni quella [cosa] dicono da dover esser presa, e per la dispensazion
— per estens. esonero, esenzione da un precetto, da un dovere morale
esonero, esenzione da un precetto, da un dovere morale o sociale. pallavicino
disse infra se medesimo: che farò io da che 'l signore mi toglie la dispensaria
vergognomi di mendicare. = deriv. da dispensare. dispensière (ant. dispensièri
: il dispensiere, arrivato anche lui da poco, salutò famigliarmente il nuovo capomacchia,
desideri; ed essi venivano prontamente eseguiti da quel custode e dispensiere invisibile che ero
limosine regie. = deriv. da dispensare1. dispènso1 (dial. anche
volontà, disposizione divina. ricciardo da battifolle, ix-174: bench'ignorante sia,
ben fero ogni lor dispenso. bianco da siena, 68: vita vivificante /
dispenso. = deverb. da dispensare 4 distribuire secondo il giusto peso
che rimorsi indomabili! gramsci, 136: da allora in poi, quantunque non sia
dal gr. suoneria, comp. da suo- con valore peggior. e jré ^
con la dispepsia; che è affetto da dispepsia. -anche sostant.
una dispera. = deverb. da disperare. disperàbile, agg.
e mattacconi disutili. = deriv. da disperare. disperaménto, sm.
-per disperamento: non trovando altro da fare, non vedendo altra soluzione,
per disperamento. = deriv. da disperare. disperante (part.
. - anche sostant. busone da gubbio, 1-145: tutti i sopra detti
. leopardi, iii-343: ieri fui da cancellieri, il qual è un coglione
scopo; scoraggiamento. giacomo da lentini, 3-7: non vivo in disperanza
ii-276: de'fatti ho disperanza: da vinegia mi pare se ne possa stare a
speranza, secondo chi parla, che viene da vinegia. m. adriani,
adriani, iii-35: questo fu il velo da ricoprire la fuga, acciò la partenza
e discepolo, l'uomo non pensa da storico, ed è un animo variamente commosso
, e alfine esultante: troppo interessato da esercitare il disinteressato giudizio. ungaretti,
mette in disperanza. = deriv. da disperare, sul modello degli astratti in
oggettiva, oppure con l'infinito introdotto da di; meno frequentemente si trova costruito
, ogg.). giacomo da lentini, 11-31: come non mi mandate
eleuterio si disperò del tutto di poter aver da lei mai cosa men che onesta.
, scoraggiarsi, disanimarsi. giacomo da lentini, 14-49: fresca-ciera -tempesta e
detti, / né ch'io faccia da voi final divisa. petrarca, 236-8:
un mare che irrequieto e blando / da lungi porga e celi / un'isola
tesoro in terra conviene che sia disperato da dio, perocché non si confida in lui
: ch'ella farebbe esaminare l'infermo da un suo amico medico, dottor trivellati
/ come pietosa duce / / tolse da gli occhi l'importuno velo i che
4-2-107: il papa si trova oppresso da un improvviso accidente: vero è che
ispagna,... gli fu da cartagine nunziato, il senato comandare che
male, ch'è tanto amoroso, / da poi ch'è così nato, /
. guittone, xxiv-42: quelli è da pregiare / che d'un greve dan-
uccidere se medesimo, o di partirsi da noi, in maniera che mai noi rivedremmo
mai noi rivedremmo. s. bernardino da siena, 93: o io come mi
: il disperarsi e 'l piagnere è da donne; / qui bisogna far animo
/ che nutrir non potea tanta speranza / da rivederlo un'altra volta mai. alfieri
che per mar- tirii nulla potea sapere da lui, e generò in esso desiderio
= lat. disperare, comp. da dè-che indica negazione e sperare 'sperare
, 21-26-77: adunque, costui così da me seguito più tempo sanza muoverlo se
ora, che io ne'santi templi da noi visitati il trovai. pascoli, 1255
casa sua disperatamente si diedero la morte da se medesimi. g. bentivoglio, 4-1113
animali, piante, ecc. andrea da barberino, 1-187: come orlando si volse
squilla all'ingresso. landolfi, 3-169: da nulla impauriti, ridendosi d'ogni
sua disperatezza. = deriv. da disperare. disperato (part.
a voi venuto com'orno desperato / da onne altro adiuto: lo vostro m'
-morire disperato: morire non confortato da alcuna consolazione, nella più completa disperazione
.. / e quella che la penna da man destra, / come dogliosa e
di morte l'aspra / minaccia rapiran da disperata / madre l'unico pegno. leopardi
disperato, proruppe in un raglio, da prima lungo, angoscioso, poi esplosivo
(sapendo di non aver più nulla da perdere); miserabile, squattrinato, in
schernito, e percosso, e malmenato da fanti e da ribaldi e da soldati
percosso, e malmenato da fanti e da ribaldi e da soldati disperati e da
e malmenato da fanti e da ribaldi e da soldati disperati e da uomini dispetti.
da ribaldi e da soldati disperati e da uomini dispetti. busone da gubbio, 72
disperati e da uomini dispetti. busone da gubbio, 72: il disperato brundisbergo
, e non solamente sbanditi e abbandonati da ogni fortuna, ma disperati. pulci,
guicciardini, 124: grande differenza è da avere e sudditi malcontenti a avergli disperati
tempestoso pelago delle corti era risoluzione non da uomini prudenti, ma da persone disperate
era risoluzione non da uomini prudenti, ma da persone disperate. c. gozzi,
inventata l'arrabbiata e disperata politica scritta da me, sieno tenuti sacrosanti, io
bottini, 12: è molto più da temere l'uomo disperato, che 'l
tremende zanne, quando siamo in luogo da poterli vedere senza pericolo d'essere da
luogo da poterli vedere senza pericolo d'essere da essi tocchi ed offesi.
o non è più sostenuto o accompagnato da alcuna speranza, da alcuna fiducia (
sostenuto o accompagnato da alcuna speranza, da alcuna fiducia (l'animo, un sentimento
/ sempre mai chiamando morte. antonio da ferrara, ix-129: mia indurata mente
-letter. che si mostra tanto desolato da lasciare sgomenti; orrido, spaventoso (
porta di parma ci veniva fatto, da ragazzi, di capitare a ridosso dei bastioni
disperate mostrano un animo perturbato e sconvolto da un'angoscia eccessiva. 9. che
: il romore disperato della cacciata giovane da tutti fu cominciato ad udire. antonio
tutti fu cominciato ad udire. antonio da ferrara, ix-129: tu, disperata rima
l'infemo! delfino, 1-362: ma da colei / la risposta mi venne /
e le ferite, e piove / da le sue piaghe essacerbate un rio. magalotti
falli tuoi; / non ti lasciar da disperata rabbia / opprimer sì che l'inferno
figur. anonimo, ix-903: gualtieri da monlion, ch'era ferito, /
che tagli dell'erba del prato, / da ogni parte menando la falcia, /
sguarnito un angolo, una fessura, da cui il ricordo potesse farsi strada.
/ per desperata via son dilungato / da gli occhi ov'era (i'non so
desperata che non vi sia qualche via da poterne sperare. ariosto, 14-117: dove
di sua famiglia, si reputa qui da noi per un partito disperatissimo. alfieri,
disperato, una gita a parigi! ho da dire a qual grado di longitudine sia
, 22-191: tu debbi esser mandato / da carlo o da orlando per ispia,
tu debbi esser mandato / da carlo o da orlando per ispia, / e perch'
aviene a un disperato spesso, / che da lontan brama e disia la morte,
la vii plebe per sé era incapace da saper discemere il prencipe legittimo dal tiranno
vii-106: a saziarmi? ignorante! venni da voi pregata, / e del vostro
, / e faceste il consorte morir da disperato. m. leopardi, 2-6:
serve, quantunque siamo uomini, poiché vivendo da filosofi bisogna morire da disperati? pascoli
, poiché vivendo da filosofi bisogna morire da disperati? pascoli, ii-813: si
17. chi, non avendo più nulla da perdere, si volge a qualsiasi partito
contro i principi grandi, è cosa da disperato. p. verri, xxiii-187
e lo provano, è un mestiere da disperato. manzoni, pr. sp.
verga, 3-131: a quel giuoco da disperati si arrischiava la vita per qualche
le guerriere abbaglia, / che fan da disperate la battaglia. berni, 33-14 (
: mettesi [orlando] a camminar da disperato. goldoni, iv-732:
. goldoni, iv-732: giuoca da disperato, e ora in questo punto che
., gittando il cappello in terra da disperato, va nella bottega interna del caffè
raggiunse ciriaco, che tirava giù colpi da disperato. pratolini, 1-187: così correndo
. pratolini, 1-187: così correndo, da disperato, andava diritto verso l'albero
difficilissimo, e quasi che disperato, da ottavio ferrari,... grandissimo
tanto altissima mettersi a desperata. bartolomeo da s. c., 137
6-535: veniva innanzi il temporale, preceduto da nembi erranti alla disperata, di pioggia
-avere del disperato: essere mosso da disperazione (propositi, deliberazioni).
disperato. orsù qui non è tempo da disputare. -dare per disperato: togliere
era stato tentato ben dieci anni fortemente da molte male cogitazioni, intantoché quegli s'
-urlò il faina, guai, disse cose da chiodi, minacciò darsi al disperato,
taglia, com'ei cuce, / da far proprio morir un disperato, / vuol
. note al malmantile, 1-28: 4 da far proprio morire un disperato ':
disperato, / parvegli questo un giovene da bene. guicciardini, 2-3-109: gli
morte l'ancidesse, per non essare viva da le fiere devorata. panciatichi, 82
acerbissimi impugnatori, e contrari assertori alle cose da me scritte, vedendosela finalmente disperata e
disperata e perduta affatto, costretti o da virtù o da necessità, hanno coram
affatto, costretti o da virtù o da necessità, hanno coram populo detto,
speranza). s. bernardino da siena, 155: ella [la lingua
tutte le virtù. = deriv. da disperare. disperazióne1 (ant.
di chi non avendo alcuna speranza è afflitto da inconsolabile sconforto, da profondo scoraggiamento;
speranza è afflitto da inconsolabile sconforto, da profondo scoraggiamento; grave abbattimento morale,
è come la disperazione provocata nel figlio da un genitore snaturato. -in senso
e disperazione di loro salute. zanobi da strada [s. gregorio magno volgar
aiuti. algarotti, 2-171: viene da lui [neuton] felicemente spiegato in ogni
. giambullari, 73: veggasi da lo esempio de'santi apostoli, i
i quali, dopo il tradimento fatto da giuda e la disperazione che lo fece
però mai che i benedetti o mandati da lui venissero, nuovamente a ribenedirse.
grand'assurdità se dio non facesse differenza da uno che vive naturalmente con onestà ad uno
fabbrica cose inique, e niuno il divelle da sé. 4. situazione disperata
sia materiale, sia morale. benvenuto da imola volgar., ii-238: imperò che
pasi, non avessero preservata roma da quella disperazione. 5. l'
vostro amore... per trattenermi da una disperazione, alla quale mi azzardano,
, ii-80: io intanto m'aspettava da voi una supplica ragionata da presentarsi, siccome
m'aspettava da voi una supplica ragionata da presentarsi, siccome vi avevo suggerito,
2-15: tutta la campagna fu presa da una fosca disperazione di vento.
, a disperazione: alla disperata, da disperato. cavalca, 16-1-183: tanto
questo medesimo fimbria essendo in tiatira assediato da siila, gittatosi in disperagione, nel
gettai in disperazione l'antagonista, e da quel giorno in poi mi ha sempre guardato
tenebre dell'abisso al cielo. benvenuto da imola volgar., ii-174: li
deriv. dal lat. désperdtió -ónis, da désperdre * disperare \ disperazióne2,
, villanelle, barzelette. = da disperazione *: cfr. disperata.
della linea. = deriv. da disperdere. dispèrdere (ant.
crotone. -mandar via, cacciare da un luogo. cavalca, ii-259:
di rimino / il mal seme. e da tutta la romagna / dio lo disperda
scivolati sotto le macerie, è visitata da altre presenze, e più spaventose.
torcergli da quella strada. tasso, 18-99: se
ch'io amai / quanto figliuolo, fu da me disperso / per teodorico, ch'
, ch'un massenzo trovai. andrea da barberino, 1-41: o credi tu che
il corpo. s. bernardino da siena, 454: sai che dice alissandro
eccidio e nel fraterno / le fu da tanta doglia il cor trafitto, /
che se una cavalla gravida sia tocca da una donna che abbi i suoi mesi,
ancora bene i nostri gusti, siamo tentati da infinite esperienze, ci disperdiamo in tutte
male, rovinare ', comp. da dis-con valore intensivo e perdère * mandare
domandar meschinezza. = deriv. da disperdere. disperditóre, agg. e
= comp. di disfierevole, da disperare. dispèrgere, tr.
parto e dispergo. baldi, i-104: da le fredde membra il giel dispergo /
e edifichi e pianti. s. bernardino da siena, 802: idio dispergiarà quelle
de'vegetabili una volta così genialmente adottati da quella terra. monti, 15-449: tu
poveri. muratori, x-1-284: portato da un empito di volersi assicurare, non
venir meno. petrarca, 39-7: da ora inanzi faticoso od alto / loco
là, sparpagliare ', comp. da dis-con valore di separazione e spar gir
d'orazione a dio, e domandando da lui continuamente ed ispezialmente lo dispergimento di
questa battaglia. = deriv. da dispergere. dispergitóre, agg. e
abominoso mostro? = deriv. da dispergere. dispèrgo, sm.
leone isauro. = deverb. da dispergere. dispermàtico, agg. (
o due sementi. = deriv. da dispermia, secondo la forma obliqua di
de'tuoi esser non deggio? = da spermentare (sperimentare), con cambio di
= voce dotta, comp. da di- (per dis-, gr. suo-
. = voce dotta, comp. da di- (gr. si- * doppio '
un dispero. = deverb. da disperare. dispersaménte, avv.
acciaio temperato,... e dispersé da quel servitore già preso alla porta,
, morirono nello spazio di tre mesi da settecento mila persone. vico, 518:
: per viva forza levato i mori da lo assedio, gli messe in fuga e
non so se nasca... da dispersione di lettere. 3.
isaac volgar., 1-42: ritra'ti da molte cose e cura dell'anima tua
e. cecchi, 9-263: da una convinzione più lirica e commossa del
, nella diottrica, dicesi quel punto da cui i raggi rifratti cominciano a divergere
suoi colori, nell'atto della sua decomposizione da un prisma. idem [s.
rosa di tiro) dei proietti sparati da un'arma con gli stessi dati di tiro
voce dotta, lat. dispersió -onis, da dispergère; cfr. dispergere, ma
, 8-126: il genio attico prosperò da un robusto contemperarsi d'umanità e naturalità
= voce dotta, deriv. da disperso (cfr. anche dispersione);
: l'arida, a fatto disciolta da l'acqua, non è altro che vaghi
tutta alienata e dispersa. -separato da grandi distanze (cosi da essere privo
-separato da grandi distanze (cosi da essere privo della possibilità di contatti con
noi [rose] cadrem disperse / da l'aspra pioggia in che l'altrui pietate
o rubati. -mescolato in modo da confondersi; indistinto. -anche al figur
. 10. figur. pervaso da un senso di solitudine, di abbandono
in una città sconosciuta, fu preso da una malinconia, da uno scoramento che
sconosciuta, fu preso da una malinconia, da uno scoramento che gli dava una gran
e disperso. -figur. circondato da vaste e ignote solitudini, remoto,
un grido). -anche: staccato da un contesto logico (una parola)
gli giungevano disperse e afone come filtrate da quella sonnolenza e da quel benessere.
afone come filtrate da quella sonnolenza e da quel benessere. -figur. isolato
voce dotta, lat. dispersòr -6ris, da dispersus, part. pass, di
null'altro che gioie. = da appesantire con cambio di prefisso. dispéso
spestiata? = comp. da dis-con valore di separazione e pestio (v
per dispettabile. = deriv. da dispettare. dispettare, tr.
, in dispetto alla natura, e da tutto l'uman genere simigliantemente dispettati e
renti elettriche (e sono in genere costituiti da bene, e non finisce /
ma ciascun dispetta. rame o da metalli resistenti all'azione dell'umi
. canigiani, 1-99: guarda che da costei non si'afflitto, / ma
. - anche intr. lapo da castiglionchio, 49: trovarono modo d'avere
del fabricio senza piangere e dispettare, da che un terzo di quella è indice de'
della divina potenzia. = deriv. da dispettare. dispettévole, agg. ant
sia che la dignità non possa fare da esser riveriti coloro, cui ne'lor
dispettevol silenzio. = * deriv. da dispetto. dispettivaménte, avv. ant
, dove rovini? = deriv. da dispetto1. dispétto * (ant.
per derisione e per dispetto. girolamo da siena, 281: a voi, carissime
cristo, dilette sorelle, frate geronimo da siena salute e dono di pace,
in bando, e in proscrizione / da commerzio di persone, / fra i pidocchi
portare invidia e gran dispetto. andrea da barberino, i-217: questo corsare,
a chi ne spia / dirò che mille da voi ne sostegno. ariosto, 20-120
36 (628): belle cose da fare scrivere a un povero disgraziato, tribolato
goldoni, vii-1122: nel darmi il tondo da mutare, l'ha fatto con tal
tu gli dicesti. s. bernardino da siena, 635: a dispetto del mal
con un calcio solo / ti vo'mandar da l'uno a l'altro polo.
. tozzi, i-15: io campo da signore per dispetto a quelli che mi
voler fischiate dalla gente. -lasciar da parte, scartare, respingere. giamboni
dee., 5-6 (60): da amor costretti, e non da volere
): da amor costretti, e non da volere alla tua signoria far dispetto,
: questo non è più un discorrer da uomini, ma un fare a farsi dispetto
dispetto fanno i pargoletti amori, / che da la maestà de gli otto lustri /
in dispetto, dicendo con meraviglia, da che inferno avessero cavato così brutto demonio
disprezzo, avversione, sdegno. benvenuto da imola vólgar., ii-91: e dicendo
lat. despèctus -us 'disprezzo ', da despicére (cfr. dispetto2).
-odioso, inviso. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar
per parer dispetto a maraviglia. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar
di mortificazione. s. caterina da siena, iii-92: mortificava la carne sua
io credeva, che fosse un uomo da bene e d'alcuna apparenza, ma egli
l'avevate maltrattato. = deriv. da dispettoso. dispettosaménte, avv. in
ponendolo dispettosamente sul tavolino. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
avuto sinora. = deriv. da dispettoso. dispettóso, agg.
10 sdegno e la guerra. attdrea da barberino, i-192: tolse el fanciullo
bisogno di molto avvedimento a trovar cerimonie da liberarsene, senza offendere quel dispettoso.
nel persistere gl'interrogatori, se non che da principio 11 « niente » veniva fuori
dispettoso e strascicato. -che muove da dispetto, da risentimento, da geloso
. -che muove da dispetto, da risentimento, da geloso malanimo.
muove da dispetto, da risentimento, da geloso malanimo. firenzuola, 294:
deputati che vi intervennero, s'esagerava da loro con parole dispettosissime, quanto indegnamente
e dispettoso. -figur. faticoso da masticare, duro, coriaceo (la
e dura / d'alcun villan, che da basso si lieve. buonaccorso da montemagno
che da basso si lieve. buonaccorso da montemagno, 26: fatto m'è
canti carnascialeschi, 1-33: squalido e rotto da pioggia e da vento, / grandine
: squalido e rotto da pioggia e da vento, / grandine ghiaccio e neve,
; e sì amena e tanto piacevole da questa banda, quanto rigida e dispettosa
giubbettino e i calzoni fatti in pezzi da quel dispettosàccio di pruno? = deriv
dispettosàccio di pruno? = deriv. da dispetto1. dispezzaménto, sm. ant
è buono. = deriv. da dispezzare. dispezzare, tr. {
/ poterlo ripigliar. = deriv. da spezzare (v.), con cambio
mesta; ma non pareva vi fosse da temere. -di aspetto sgradevole;
è dei modi più onesti da poterlo gravare in qualcosa più che il
e di arbitri liberi. = da dispiacente1 (per l'arbitrarietà e l'esosità
: prego le signorie vostre di ringraziare da parte mia l'ecc. ma reggenza dell'
della lingua;... onde da una parte era molto amata, e dall'
troppo fermentativo. = deriv. da dispiacere, sul modello degli astratti in
; angustiare, rincrescere. giacomo da lentini, 1-43: lo non poter mi
dispiacere, e, dispiaciuti, partire da coloro che per essi eran da me odiati
partire da coloro che per essi eran da me odiati. petrarca, 325-73:
abborro. c. boito, iv-109: da parecchi giorni vado dunque intorno in questa
4. impers. (seguito da un verbo all'infinito o al congiuntivo
. dispiacere ricomposizione del classico displicère (da piacére) * non piacere '.
: perché ho detto che il dispiacere da voi sentito in alcuni versi toscani medesimamente
voi sentito in alcuni versi toscani medesimamente da voi si sentirebbe in alcuni versi latini,
dubbio una disposizione virtuosa: essa nasce da un amore della verità, indipendente dal
vita, dalla frustrazione delle aspirazioni, da contrasti o scontri con altre persone)
nu ili dia displa- ciri. francesco da barberino, iii-14: vedi il ricco spessamente
grandi villanie dai detti saracini ricevemmo, e da grandi e da piccoli. pulci,
saracini ricevemmo, e da grandi e da piccoli. pulci, 17-73: orlando va
dicemmo, che s'era fuggita / da quei giganti, per campar la vita.
c. e. gadda, 11: da dietro le rocce sbucarono... un
, perché mai l'uno è spiccato da l'altro. fannosi con le schiene voltate
dispiacere, in dispiacere: in modo da suscitare malcontento, insoddisfazione, viva disapprovazione
al dispiacer d'onne valente. ricciardo da cortona, 19: si vedaranno l'opere
in odio. s. caterina da siena, i-29: perché il peccato è
gli piaccia; l'altra si è guardarsi da quello che si crede che gli stia
parte a dispiacere, per tenermi discosto da lei. d. bartoli, 9-28-3-4:
a dispiacere quest'opera percioch'ella vi venga da uno il quale, per obligo di
caro, 12-i-339: la vostra lontananza da milano è stata ancora a me non
di ciascuno c'àe questione. andrea da barberino, i-298: pinabello mandò a
sensi, ripugnante. bartolomeo da s. c., 11-8-6: la
leopardi, ii-306: la grazia derivante da difetto punge solletica come un sapore acre
en sermon d'omo dizamoroso amore! bartolomeo da s. c., 33
cosa con maniera acuta, e diversamente da quello che potrebbe cader in mente ad
piacevoli contrade. = deriv. da dispiacere1. dispiacevolézza, sf.
dispiacevolezza, massimo di parole dit- temi da certi sua affezionati servitori. 0. rucellai
o molestie. = deriv. da dispiacevole. dispiacevolménte, avv. ant
invidia della ricchezza. s. caterina da siena, iii-12: voglio che in
non trovolla! = deriv. da dispiacere1. dispiaciuto (part.
che seguita. = deriv. da dispianare. dispianare (dipianare)
trespidi o in su panca. benvenuto da imola volgar., ii-354: campi fece
del primo. = deriv. da dispianare. dispiantare, tr.
ancora. = » comp. da dis-con valore di separazione e pianta (v
, / io no 'l so dir, da lui fu dispiccato. cieco, 10-81:
rodomonte e lo rispinge, / e da ruggier per forza lo dispicca. marino,
-per estens. allontanare a forza da un luogo. brusoni, 373:
. cantù, 329: né più da esso dispiccò gli occhi, ora inquieto
, ch'egli [il sole] da sé dispicche / il solito splendor: ma
par che ombrato / ad or ad or da nuvolo importuno, / per quei che
; sciogliersi, separarsi, disgiungersi liberandosi da ciò che trattiene o impaccia, districarsi
la patema ingiuria, / volea pur da bulsago dispiccarsi / per non lasciare il
, vii- 123: l'anima da quel centro a cui è una volta affissa
. figur. distogliersi, allontanarsi (da un'amicizia, anche da un pensiero
allontanarsi (da un'amicizia, anche da un pensiero assorbente ed esclusivo).
satisfazion del re, e senza dispiccarsi da l'amicizia delltmperatore. idem, 9-1-283
direbbesi quasi ch'egli non sappia dispiccarsi da un'idea fina o da un sentimento onesto
sappia dispiccarsi da un'idea fina o da un sentimento onesto, quando il soggetto
desistere. ariosto, 42-50: rinaldo da l'impresa si dispicca, / a
339: per quel ch'ivi da alcuni contadini mi fu detto, il
staccarsi, separarsi, scindersi (un elemento da un tutto, un oggetto da un'
elemento da un tutto, un oggetto da un'altro a cui è strettamente unito
7. spiccare in rilievo, staccarsi da un piano o da un fondo;
rilievo, staccarsi da un piano o da un fondo; sporgere in fuori, aggettare
. (dispìccio). ant. liberare da un impiccio, sbrogliare, districare;
, che ornai non si dispiccia / da questa turba, che udienza attende?
oracolo quotidiano della sottintesa ammonizione. = da appiccicare, con cambio di prefisso.
fa ne'discorsi, la quale appunto da un tal dispiegamento di corpi ricevette per metafora
piegato; stirare, spianare in modo da offrire la superficie interamente alla vista.
4-177: la sollevò [la mantella] da terra e si affacciò di fuori per
bernari, 7-312: qui una puntina da premere nel primo spigolo, lì una
nel primo spigolo, lì una graffetta da dispiegare per fame un lungo spiedo.
il futuro e ch'io dispieghi / da l'occulto destin gli eterni annali, /
, sviluppare, espandere; lasciar libero da legami, da impedimenti; sciorinare,
espandere; lasciar libero da legami, da impedimenti; sciorinare, esporre all'aria
; sguainare, protendere (un'arma da taglio). boccaccio, i-37:
finge di legno una colomba, che spinta da contrapesi dispiega l'ali. redi,
vanni. guidi, xxx-5-307: son fuggita da le fere, / per fuggirti,
ali sue calde il franco volo / giovinezza da me lunge dispiega. pananti, ii-44
, 7-66: la divina bontà, che da sé speme / ogni livore, ardendo
che le rimane nella persona dell'amato oreste da lei posto in salvo. teotochi albrizzi
o dapne o mirra furo intesi / da voi ne'lor bisogni, non si nieghi
bettinelli, i-1-lv: per ritornare più da vicino alla mia storia e dispiegarne tutta
acqua è questa che qui si dispiega / da un principio e sé da sé lontana
dispiega / da un principio e sé da sé lontana? buti, 2-823: '
'si dispiega', cioè si deriva, da un principio, cioè da una fonte.
si deriva, da un principio, cioè da una fonte. 11. liberarsi
aperto, spianato, disteso (in modo da far scom parire o apparire
ed a pugnar vicine, / quando da tutto il pian, da tutto il
, / quando da tutto il pian, da tutto il monte / diersi a fuggir
la parola latina uscisse rattratta e scorciata da vocali mute e suoni nasali, anziché intera
lotta. = deverb. da dispiegare. dispietanza, sf.
fina dispietanza. = deriv. da dispietare. dispietare, intr. (
me con orgoglianza. = denominale da dispietà. dispietà (dispiatà)
ci aggravano. = comp. da dis-con valore negativo e pietà (v.
delmente e dispiatatamente. benvenuto da imola volgar., i-49:
oscuro e difforme. giusti, 2-244: da sé la respinse, e dispietata-
v-122: i furti commessi d'europa da giove erano occulti allora che 'l
leggi impuose al figliuolo cadmo. andrea da barberino, 1-48: « giurai sopra
dispiatata. petrarca, iv- 1-4: da poi che morte triumfò nel volto / che
fuggendo in fretta / qual suol cerva da lupo o pur qual suole / dal fiato
. leonardo, 2-333: molti figlioli da dispietate bastonate fien tolti delle proprie braccia
, né la solennità degli orizzonti dominati da lassù che sorprendeva e stupiva, ma
suo giogo dispietato, m'have / da l'angelico viso, / da'chiari e
e caldi rai / degli occhi e da la tanta onestà grave, / dal ragionar
di pace escluso. = deriv. da dispietà. dispietóso, agg. ant
sua pregherà. = deriv. da dispietà. dispietrare (dispetrare)
i cuori. = comp. da dis-con valore di separazione e pietra (v
più mi rappigli! = comp. da dis-con valore di allontanamento e piglio'(
, e riformi. = comp. da dis-con valore negativo e pingere (v.
uom dispiomba. = comp. da dis-con valore privativo e piombo (v.
dispiritualizza e materializza. = comp. da dis-che indica negazione e spiritualizzare (v
spiuma '. = comp. da dis-con valore di privazione e piuma (v
due parti facite d'uno core, / da voi mi parto ancor mi sia pesanza
displasmasse ghignando. = comp. da dis-con valore negativo e plasmare (v.
mo temono le demonia. = da implicare con cambio di prefisso.
che reca dispiacere. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
sta il medico, il qual lieva da noi la marcia de'peccati, che egli
agg. e sm. archit. formato da due spioventi, a due displuvi (
displuvi (un tetto); delimitato da tetti che convogliano l'acqua piovana all'
specie di cavedio o cortile, menzionato da vitruvio, senza portici e senza alcun
= voce dotta, lat. displuviàtus, da pluvia * pioggia '. displùvio
co'suoi più antichi sinonimi: e da poco s'era adottato 'spartiacque ',
. = voce dotta, deriv. da displuviato (v.) e rifatta su
dal gr. sóarcvota (comp. da suo- con valore peggior. e rrvéco '
dotta, gr. suo7rvotxó <;, da suorrvota 'dispnea '. dispodestare
23-25: lo corbo vechio despotestato sia / da quela corba, e sua più non
l'accattolica. = comp. da dis-con valore di privazione e potestà (v
affatto. = comp. da dis-con valore negativo e poetico (v.
medici primieramente cercaron la freccia, e da poi gli dispogliarono la corazza. amabile
t ma dispogliarlo non osò, compreso / da divino terror. 2.
tasso, 1-23-27: altri le mura dispogliar da l'empie / difese tenta, e
. -togliere il superfluo, liberare da sovrastrutture. alfieri, 1-642: il
, / ch'un sol momento poi da te dispoglia. casti, ii-6-41: fecondi
crin dispoglia. -rimuovere, allontanare da sé, far scomparire, perdere.
, dispogliar templi e magioni. bartolomeo da s. c., 26: i
di un diritto; escludere, interdire da una condizione ritenuta privilegiata. capellano
serva e ladra, di virtude strana / da sé dispoglia l'abito gentile. equicola
di vita! 7. liberare da una condizione spiacevole, affrancare da una
liberare da una condizione spiacevole, affrancare da una situazione difficile; sgombrare l'animo
una situazione difficile; sgombrare l'animo da pensieri tristi, da preoccupazioni. lapo
sgombrare l'animo da pensieri tristi, da preoccupazioni. lapo gianni, iv-99 (
credi. -per simil. liberare da impurità. paoletti, 1-2-134: l'
botta, 5-259: cervoni, avutone comandamento da ber- thier, introdottosi nelle stanze del
si contentasse della spirituale. -liberarsi da un sentimento o da una condizione abituale
. -liberarsi da un sentimento o da una condizione abituale dell'animo o dell'
-dispogliarsi del corpo: morire. dante da maiano, xi-2-484: già non porà la
(il nemico) ', deriv. da spolium 'spoglia '. dispogliato (
parte del corpo. uguccione da lodi, v-153-255: alò ch'el fo
giusto; che deriso, e stretto / da funi, e dispogliato, e sanguinoso
; defraudato di un diritto, escluso da una condizione ritenuta privilegiata. -anche:
altari, e tratti i figli / da le cune piangendo, e da'sepolcri /
: va per grige irsute stoppie / da la brina inargentate, / va per languidi
(98): po che fue partita da questo secolo, rimase tutta la sopradetta
tutta la sopradetta cittade quasi vedova dispogliata da ogni dignitade. salvini, 39-iv-238:
nell'arena. = deriv. da dispogliare. dispòglio1, sm.
/ deltarmi. = deverb. da dispogliare. dispòglio2, agg.
la gran dominante [l'anatomia] da tutti i regni de'sensitivi, in
d'un quarticello. = comp. da dis-con valore privativo e polpa (v.
-in partic.: non occupato da altri (una camera d'albergo,
] inoperosa sì ma tutta disponibile, da riempirsi di soli piacevoli svaghi.
che è di propria appartenenza e libero da vincoli e gravami: di cui quindi si
-figur. compagnoni, i-92: da ciò apparisce violarsi il diritto della libertà
diritto degli altri, ma pienamente disponibile da quello cui individualmente appartiene. -parte
4. riferito a persona: libero da impegni (specialmente da impegni di lavoro
persona: libero da impegni (specialmente da impegni di lavoro) e pronto a ricevere
al loro cugino, perché si presentasse da lui dopodomani e non potendo gli facesse sapere
: libero dal vincolo matrimoniale o almeno da legami sentimentali. -anche sostant.
sostant. faldella, iv-167: lettori da ammogliare, e che avete ancora il
a esperienze nuove. -anche: facile da persuadere, docile alla propaganda. manzini
me stessa. piovene, 5-344: da napoli comincia la parte dell'italia dove
appartengono a una persona e sono liberi da vincoli e gravami). alfieri
e. cecchi, 6-131: c'è da domandarsi se una disponibilità pittorica talmente doviziosa
cieli procedano le disposizioni negli uomini, e da loro gli uomini sieno mossi e intalentati
voce dotta, lat. dèpopuldtor -óris (da dèpopulàri 'saccheggiare, devastare');
: la gloria dell'umane cose / da se stessa discorde a civil guerra /
quali tempi o facciate nuove dipinsero antonio da s. gallo e iacopo sansovino! quai
rimane immobile. per la qual cosa è da pensare che in questo mondo visibile nessuna
la volle ordinare. testamento di beatrice da capraia, v-403-5: io contessa bie-
e la purità dell'anima. bartolomeo da s. c., 74: egli
appartengono alla guerra, / così quelle da mar, come da terra. tasso,
/ così quelle da mar, come da terra. tasso, 6-iv-2-98: disponete
- anche rifl. s. caterina da siena, i-188: e non vogliate sempre
condizione di spirito (ed è accompagnato da un avverbio o da altra determinazione di
ed è accompagnato da un avverbio o da altra determinazione di modo). -nell'uso
-anche rifl. s. caterina da siena, iv-112: fate che vi disponiate
che lo intuisca e presagisca essa stessa da accenni e indizi). cesarotti,
,... per via terrestre, da una progressione di vallate e gole montane
(ed è seguito per lo più da una prop. finale o da un compì
lo più da una prop. finale o da un compì, di fine).
varie differenze / le distinzion che dentro da sé hanno / dispongono a lor fini
. s. bargagli, 54: tutto da que'dolenti genitori agevolmente il maestro
. tasso, 1-26: or se da noi rivolte e torte sono / contra quel
28: fatte per tanto le pratiche da tutte le parti, disposero l'ordine
1-233: è arrivato ora un telegramma da matera, che dispone la liberazione del confinato
quando fu disposto al regno d'israele da iddio. leopardi,
magnificenza, la ricchezza, ogni cosa da maggiore che privato: più atto era al
iii-1-246: conservò sempre una strana lucidità da cui tutti fummo dominati. egli solo disponeva
provvidenza semplicemente e stabilmente dispone le cose da fare; ma il fato queste medesime
fine o con una proposizione subordinata introdotta da a, rar. da di).
subordinata introdotta da a, rar. da di). passavanti, 15:
/ vèr chi la caccia, che da lui si sente / gravemente ferita. marino
la crimea, improvvisamente si videro attaccati da giuseppe il manzoni, pr. sp.
, e voler logorar dello altrui. bianco da siena, 35: posseditor si è
iv-130: quando mi disponessi a farti da servitore, quali sarebbero i miei obblighi?
. -ant. dedicarsi. guido da pisa, 1-149: li antiqui faceano li
cuoco, 1-162: un governo formato da un'assemblea si riduce a cinque o sei
antica possanza; le quali fatte disporre da un vecchio sacerdote, dicevano: «
, dicevano: « esservi abitati settecentomila da portar arme, e con tale esercito
tribolazioni e di tormenti. s. caterina da siena, v-134: questi debbono essere
sua carica); esonerare, destituire da un incarico. giamboni, 4-100:
-turbare, sconvolgere. ricciardo da cortona, 5: per disordinata volontà,
= lat. disponire (comp. da dis-con valore distributivo e pónère 'porre')
, ma se più presto patiscono da tiranni, che altro, o per l'
. = cfr. diportare, da cui deriva per scambio di prefisso.
tamenti. = deriv. da disportare. disportivo, agg. letter
disporto. = deverb. da disportare. disposaménto1 (disp ornaménto,
congiunse a sé. = deriv. da disposare *. disposaménto2, sm.
, 322: li cavalieri... da ogni canto del steccato presso l'entrata
divise e insegne. = deriv. da disposare2. disposare1 { disponsare)
agamennone la donna, / e lui da troia ritornato spense. d'annunzio,
la regia corte. = comp. da dis-con valore intensivo e posare (v.
si consecravano vergini a cristo. benvenuto da imola volgar., ii-31: scipione rendè
serva fuori d'ogni libertade. bianco da siena, 62: dona el tuo
e la luce verace / a ogn'anima da te disponsata. arici, ii-268:
ant. e letter. in modo da mettere in una determinata disposizione.
quattro virtù cardinali. = deriv. da dispositivo. dispositivo (ant. disponitivo
corpo, quelle cose... che da essa abitudine della sanità derivano.
pascoli, ii-692: virgilio, mosso da beatrice..., propone a lui
la volontà purificata dall'ultimo fuoco sarà da sé disposta. 2. in partic
son cose, a dirne il ver, da zazzere / poco intendenti, o da
da zazzere / poco intendenti, o da persone stitiche, / che abbin sempre
macchine (in partic.: nelle armi da fuoco, impedisce l'esplosione di colpi
, istigatore, promotore. bartolomeo da s. c., 151: uomini
262: fue mara- vigliosa questa convertigione da la parte e per la ragione del
voce dotta, lat. disposìtor -oris (da disposìtus, part. pass, di
molto largamente. = deriv. da disposito, disposto. dispositura,
, lat. dispositùra (lucrezio), da disponère * disporre '.
dee., 5-6 (56): da lei informato della maniera che a tenere
terra della città, ovvero d'altro luogo da abitare, ed in che modo giace
esser fatte dirittamente non dubitare. giovanni da samminiato [petrarca], i-64:
scegliamo; e la scelta è guidata da criteri di economica disposizione della vita e
ben disporre la materia. guidotto da bologna, 1-18: l'arte della rettorica
. carducci, ii-4-63: non ho da farti altra osservazione se non che io ci
, cui s'è attribuito valore eccessivo da questo o da quello. 4
è attribuito valore eccessivo da questo o da quello. 4. modo di
disposizione. carducci, iii-6-420: come da fanciullina mostrava disposizione infermiccia, il padre
non si può dire che ciò venga da cattiva disposizione, perché la svogliatura cresce
ottenermi... la dispensa da un carico per cui non mi sento avere
iii-20: abbi pazienza, ho tante cose da fare e tanto poco tempo, e
disposizione remissiva e accomodante che gli veniva da una superiore coscienza della vanità del tutto
occhi dello storico resta, di là da questo torbido tumulto passionale, dissipato il fumo
febbri, 1-3: febbre effimera procede da disposizioni principali, cioè da disposizione corporale,
effimera procede da disposizioni principali, cioè da disposizione corporale, sì come per mangiare
e tutte somiglianti a queste; e da disposizione animale, sì come ira, tristizia
quelle che appartengono all'anima; e da disposizione che procede dalle cose di fuori
volto il viso / ver la sinistra mia da quelle dee, / perch'io udi'
quelle dee, / perch'io udi'da loro un « troppo fiso! »;
procedano le disposizioni negli uomini, e da loro gli uomini sieno mossi e intalentati
, a suo talento. francesco da barberino, ii-22: deliberrae / sovra ciò
, regola, ordine sia generale (derivante da legge o decreto) sia particolare (
legge o decreto) sia particolare (derivante da provvedimento amministrativo, sentenza, testamento,
stabilite dal legislatore per regolare il passaggio da una vecchia legge a una nuova regolante
a sua disposizione qualche febbretta che lo esenta da ogni chiamata. -essere a
a tua disposizione. non hai che da chiamarmi quando vorrai esaminarmi da solo.
hai che da chiamarmi quando vorrai esaminarmi da solo. pirandello, ii-34: io sono
166: frate giovanni, che si disse da fiesole,... dipinse.
voce dotta, lat. dispositiò -ónis (da disponère * disporre '). i
significati dei nn. 14 e 15 derivano da un incrocio con esposizione (v.
usurpato loro dominio? = comp. da dis-con valore privativo e possesso (v.
sf. raro. disposizione. francesco da barberino, ii-55: sien li tuoi passi
/ cessa dal guardar vano, / che da ciò giudichiano / mala disposta / di
, pronto, propenso. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
disposti a tutto, quella fedeltà da masnadieri. [ediz. 1827 (426
tanto entusiasmo. = deriv. da disposto. dispostivo, agg.
gagliardezza militare. = deriv. da disposto (cfr. dispositivo).
dante, conv., i-1-3: dentro da l'uomo possono essere due difetti e
due difetti e impedimenti: l'uno da la parte del corpo, l'altro
la parte del corpo, l'altro da la parte de l'anima. da la
altro da la parte de l'anima. da la parte del corpo è quando le
muratori, 7-i-432: cosa decorosa e da uomo sembrava a quella gente l'avere
anche altri la portavano disposta in maniera da comparir più terribili. monti, x-3-47
vino, e come vuole essere rimossa da ogni umore e malo odore, e
e. cecchi, 2-44: da quanto ho potuto capire, il mio
morale, politico, sociale; regolato da norme tecniche; sistemato con un determinato
a questi corpi, a questi animi da la natura disposti a ricevere ogni perfezione.
che non dovranno ecceder tre anni, e da questi si faranno per ordinario eseguire i
fisico o psichico, o comunque poco da natura disposta alla completa effusione dei suoi
vita disposto, / che guerrier sembra da far molte prove. berchet, 229:
bello, ben disposto. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
: ed è per lo più accompagnato da un avverbio o da altra determinazione di
lo più accompagnato da un avverbio o da altra determinazione di modo. -spesso,
non è disposta come dee. francesco da barberino, 89: se in alcun
maniera, / tacendo o ragionando, porrà da quello stato / me'ritrarlo. dante
o impulso spontaneo): è accompagnato da un complemento o da una prop.
: è accompagnato da un complemento o da una prop. subordinata che determina l'
armi. cesarotti, i-190: spaventato da questa immagine, afferrai con dispetto quel mio
, /... / desti da picciol suono, ove traluce / quantunque picciol
sì urgente bisogno le istanze del re fossero da loro e con disposta volontà ricevute,
sino a notte per cinque o sei leghe da terra. magalotti, 21-24: la
arte molto meglio a la quale è da la sua natura disposto, che non
quella scienza. -ant. animato da simpatia, da caldo affetto, da
-ant. animato da simpatia, da caldo affetto, da pietà verso qualcuno
da simpatia, da caldo affetto, da pietà verso qualcuno. fazio, i-25-63
, situazione adatta. s. caterina da siena, v-152: vediamo nel reame di
a un dato uso). zanobi da strato [s. gregorio magno volgar.
, purg., 33-145: io ritornai da la san- tissim'onda / rifatto sì
le biade che sono già di- sposite da mietersi. sannazaro, 10-155: dico l'
. b. davanzali, ii-260: da sì fatto parlare dispostissimi, levarono all'
: il mio * romito ', romanzo da me promesso in seguito de'4 zingani
., 10-54: vedea / di retro da maria, da quella costa / onde
: vedea / di retro da maria, da quella costa / onde m'era colui
è disposto, solamente quattro venti principali da quattro parti del mondo diciano che soffiavano
-figur. abbandonato, negletto. andrea da barberino, 1-142: udiva almonte cantare
ticamente, ne'paesi de'cristiani acquistati da lui non forza alcuno a mutar religione
musa appigionata o venduta all'autorità despotica da me sì caldamente abbomta. farini, ii-
ojetti, iii-32: quando ha trovato da mangiare, o meglio ha imparato a trovarselo
andarne, io non so dove, da te lungi; / e di dolor morire
vergognerai di avere calunniata tua madre. da troppi anni il maligno è tuo padrone
quivi come despotico; vuol pure far da sé, e piacere unicamente in qualità
: zelatore ardentissimo dell'indipendenza del cielo da cui traeva l'origine, egli [prometeo
gli altrui diritti e l'altrui personalità da parte di una persona dotata di potere
carducci, ii-8-100: tu mi distrai da tutto, mi vuoi solo per te e
pietra filosofale. = deriv. da despota; cfr. fr. despotisme (
maniera di vita. = comp. da dis-con valore negativo epraiicabile (v.)
; trascurabile. zeno, iii-445: da questo studio mi sono avanzato a quello
a quello ancora delle medaglie. ho cominciato da quelle di argento, delle quali mi
essi di qualunque edizione si voglia, da ognuno acquisterai delle cognizioni, dispregevoli solo
conversione del mondo. = deriv. da dispregiare. dispregevolménte, avv. letter
romanzesche in diverse lingue scritte avessero origine da altre finzioni degli orientali di ciò vaghi.
asserisce. = deriv. da dispregiare. dispregiaménto (ant.
, negazione, rifiuto. bartolomeo da s. c., 172: volesse
dell'altrui bontade. s. caterina da siena, iv-55: egli vuole povertà
ozai. = deriv. da dispregiare. dispregiarne (part.
che lor agi. = deriv. da dispregiare, sul modello degli astratti in
; umiliare; avvilire. giacomo da lentini o rinaldo d'aquino, 402:
apreso / né dritto ed insegnato, / da ogn'omo nd'è ripreso, /
dì creata era alma in parte / da por sua cura in cose altere e nove
tutte le cose, e ch'elli caccia da sé lo timore di dio. bembo
, e più a dio? zanobi da strada [s. gregorio magno volgar.
. andando dispregiatamente, disiderava essere tenuta da tutti a vile. = comp
di lungo. = deriv. da dispregiare. dispregiato (part.
e però era riputato uno vile poverello da chi noi cognosceva. 4.
5. locuz. alla dispregiata: da trascurato, da trasandato; sciattamente.
locuz. alla dispregiata: da trascurato, da trasandato; sciattamente. d.
solo fu dispregiatore del ferro, e da non potere essere forato da alcuna percossa
ferro, e da non potere essere forato da alcuna percossa. petrarca, 72-68:
la millesima parte delle mie pene, e da quelle conoscerà che la mia vita è
terra, chiede mercé a un soldatino da nulla. = deriv. da dispregiare
soldatino da nulla. = deriv. da dispregiare. disprègio (ant. e
1-126: s'accordarono che non era da osservare quel dispregio del suo corpo che
al dispregio. saba, 455: da sé mia madre mi vuole lontano;
nido di tutti i dispregi. andrea da barberino, i-36: ah ria fortuna
sangue d'ogni vena. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
fecero dell'andata d'egitto. andrea da barberino, 202: la fece per dispregio
bocchelli, 10-15: cotesta qualità, da esigenza preliminare, tendeva a diventare condizione
poco conto, a vile. guidotto da bologna, 1-33: in dispregio il farà
anguillara, 4-310: la vergognosa povertà da canto / si sta in dispregio,
al cielo. = deverb. da dispregiare. disprèndere, rifl.
suo gentil talento, / chi mai da le'ubidir non si disprende. chiaro
buono amante. = comp. da dis-con valore di separazione e prendere (
una vita che le sembrava disprezzabile e da gettarsi. 2. che è di
, la vedova non era così sciocca da ignorare che, nelle loro condizioni, la
altro che disprezzabile. = deriv. da disprezzare. disprezzagióne, si. ant
sdrucita veste. = deriv. da disprezzare. disprezzaménto, sm.
. equicola, 307: mostrarsi vinta da troppo amor sempre fu dannoso, che indi
finalmente per tutte le virtù, siccome da mura clauso, o sarà vinto
a poca gente. = deriv. da disprezzare. disprezzante (part. pres
il suo disprezzo; ma usciva sempre da questi abbandoni col cuore colmo di afflizione
della tua esperienza direttiva, che non è da disprezzare. quasimodo, 2-54: io
tormentare; annoiare, infastidire. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
, il biondo crin ricciuto, / da verde ulivo circondato e stretto, / e
. = lat. dispretidre, da dis-con valore privativo e pretium 4 prezzo
e'pare che e'piglino la cosa da beffe: percioché questo modo di procedere ha
in latino. = deriv. da disprezzare. disprezzato (part.
trovate che così in su li primi asalti da li amanti loro si lascino vincere,
è privo di ricercatezza; che nasce da franca risoluzione. sacchetti, 37-4:
e il disprezzatóre delli dei mezenzio, da ogni parte adunano aiutorio, e guastano
., viii-577: era avuto in odio da tutti, come disprezzatóre delle leggi,
del bel sesso. monti, x-3-226: da rotte glebe incognite / qua mira uscir
nel sollione andò e tornò correndo a cavallo da roma a perugia. teotochi albrizzi
e libero. = deriv. da disprezzare. disprezzatura, sf.
più negligenza. = deriv. da disprezzare. disprezzévole, agg. disus
davanzali, ii-93: mentre che queste cose da vespasiano e da'suoi si facevano per
doveva renderlo superiore a tutte codeste cianfrusaglie da istrione. -trascurabile. denina
al cardinale. = deriv. da disprezzare. disprezzevolménte, avv.
che prescriveva di tenerli sempre corti, da quando erano stati tagliati, nella cerimonia
tramati e fatti dagl'imperatori cristiani, da senatori, fino da plebei, particolarmente
imperatori cristiani, da senatori, fino da plebei, particolarmente romani, tante volte
petrarca disprezzi tanto segnalati, che sopraffatto da un deliquio d'animo grandissimo, tramortito
forme [o venere] in lenno / da fiere donne, e fur tare in
di filosofi accorti e sagaci si lasci sopraffare da uno o due,...
all'amator celeste. = deverb. da disprezzare. disprezzóso, agg. ant
deposizione. = deriv. da disprezzo. disprigionare, tr.
se ne disprigiona. = comp. da dis-con valore di allontanamento e prigione (
e quivi appresso ancora come arcita, / da peritoo con sommi disiri / disprigionato,
, la rosa, siccome la morte, da questi voluttari sentimenti, e la consacra
e migliori. = comp. da dis-con valore privativo e profanare (v.
madri vedove,... avvegnaché da principio consentissero i lor figliuoli, poscia,
figliuoli, poscia, al veder che da vero il p. valegnani era in procinto
e disdire '. = comp. da dis-con valore negativo e promettere (v.
di tanto numero che vi sia disproporzione da chi gli governa a loro che sono governati
sono disproporzionali. = comp. da dis-con valore privativo e proporzionale (v
fr. martini, 1-208: è da sapere che come il diametro della colonna
colonna. = comp. da dis-con valore negativo e proporzionare (v
non sanno, e così disproporzionatamente e da ridere, parlano a chi ha orecchie da
da ridere, parlano a chi ha orecchie da quella musica e dottrina conforme a quella
in proporzione; sproporzionato. buonaccorso da montemagno, 1-186: la impotenzia mia
nozze di cleopatra, donzella presa per moglie da filippo di lei innamorato in età disproporzionata
: il riprovamelo degli errori defunti e da gran tempo sepolti occupa grandissimo spazio;
delle sostanze componenti. = comp. da dis-con valore privativo e proporzione (v
lungo e ogni giorno farà qualche disproposito da far ridere la gente e forse ancora
alquanto umida. = comp. da dis-con valore privativo e provare (v.
per disprovarlo. = comp. da dis-con valore rafforzativo e provare (v.
fatte eccellenti battaglie, preso fu disprovedutamente da li aguati de'nimici e menato ad
, sbadatamente; sprovvedutamente. bartolomeo da s. c., 291: dormendo
. ant. imprevisto. bartolomeo da s. c., 350: li
, imprudente; sprovveduto. bartolomeo da s. c., 30-5-3: chi
cogliesse disproveduto. = comp. da dis-con valore privativo e provveduto (v.
e di capitani. = comp. da dis-con valore privativo e provvisto (v.
venti dispulando. = comp. da dis-con valore di separazione e pula (v
per moglie. = comp. da dis- con valore privativo e pulcella (v
, quello aperse. = comp. da dis-con valore di separazione e puntello (
ant. impuro, spurio. francesco da barberino, iii-59: sempre ho più veduti
noia dispura. = comp. da dis-con valore privativo e puro (v.
(o vuole meno), sono da mentovare le dispute serbateci nei 'memorabili
'. -stor. la discussione sostenuta da gesù adolescente coi dottori della legge.
tutte le mura della cappella, rappresentando da una parte la disputa del signore nel
dei dottori, dipinto là sotto da bernardino luini. 2. scambio
le medesime opinioni) circa una decisione da prendere o una soluzione da accettare.
una decisione da prendere o una soluzione da accettare. giov. cavalcanti, 165
seguì. machiavelli, 33: nasce da questo ima disputa: s'egli è meglio
vana. alfieri, 1-1095: prescindendo da ogni disputa di primato d'idioma in
cica- leggi. fanfani, 37: da che mondo è mondo i letterati,
io sentiva già fare ne'portici d'atene da que'filosofi. p. fortini
galileo, 3-4-362: non ricerco altro da voi se non che col silenzio ponghiate
guicciardini, 120: diceva messer antonio da venafra, e diceva bene: «
in disputa, qual vita fosse la più da eleggersi. = deverb. da disputare
più da eleggersi. = deverb. da disputare.
cosa che non è disputabile ', chiara da sé, o tant'alta che sarebbe
disputabilissimo', su cui c'è molto da dire e prò e contro; non certo
e contro; non certo ancora, e da rischiarare disputando o altrimenti. b.
tra i ragionevoli. = deriv. da disputare. disputabilità, sf. idoneità
dall'altro. = deriv. da disputabile-, voce già registr. dal d'
: a pitagora tanta reverenza fu fatta da li suoi auditori, che quello che da
da li suoi auditori, che quello che da lui impreso et udito avieno stimavano che
di disputaménto. = deriv. da disputare. disputante (part. pres
più acconcia di quella etade mi parve da mettere. b. davanzali, ii-282:
che gli altri sia atto vile e da disputanti sofisti. balbo, i-290: io
ciò che alcuno dica, ma ciò che da alcuno detto essere debba. savonarola,
immortalità dell'anime. = deriv. da disputare, sul modello degli astratti in
parlare, discorrere, conversare. francesco da barberino, ii-108: non dece disputar
più persone in vista di una decisione da prendere, di un'azione da compiere
decisione da prendere, di un'azione da compiere, di un risultato da conseguire
un'azione da compiere, di un risultato da conseguire (e suppone l'esposizione chiara
credete voi che questo sia un affare da spedire in una o due sessioni? né
ancora a disputare sul modo d'intendersi da provincia a provincia. baldini, i-548
dicevano imminenti, la villa fu circondata da armati e nella sala del consesso irrompeva un
e interi, come se si avesse da disputar col sole per eclissarlo. <
fare strana risposta della disubbidienza d'astorre da faenza; la quale chi l'avesse
e poi con quella loro favella, da fare ismascellar delle risa anche le statue.
, con qual purezza d'animo fosse da me intrapreso il disputare dinanzi a lui
disputerò sopra lo mio popolo. zanobi da strada [s. gregorio magno volgar
-discutere, mettere ai voti la pena da infliggere al reo. giov.
, tre modi pone / l'arte da disputare una sentenzia: / anzi ogni cosa
questa materia, le quali furono proposte da esser disputate in vittemberga. algarotti,
alla grandezza e figura di che ha da essere. capponi, 2-336: potranno
i-197: i cani... accorrevano da tutte le fattorie dei dintorni a disputarsi
campionato). emanuelli, i-18: da quella parte, proprio sotto il bastione
'disputare il vento', manovrare in modo da guadagnare il sopravvento o il vantaggio del
querela, ché questa è cosa o da disperato o da pazzo. muratori, 8-ii-186
questa è cosa o da disperato o da pazzo. muratori, 8-ii-186: alcuni
lat. tardo disputàtivus (cassiodoro), da disputare 'disputare '. disputato
lamentanza è questa della providenza, e da marco tullio, quando la divinazione distrinse
, 1-109: molte savie cose disputate da lui e molte cose utili e ben
avversari e competitori; di una persona da cui si desidera ottenere stima, benevolenza
. salvini, 39-i-102: quella, da noi tanto bramata e con tanto ardore
dovette » invitarlo, per non esser da meno dei rimanenti membri. -lesinato
. 3. sport. caratterizzato da alto spirito agonistico, da appassionata emulazione
. caratterizzato da alto spirito agonistico, da appassionata emulazione (una competizione sportiva)
voce dotta, lat. disputàtór -óris, da disputare 4 disputare disputatòrio, agg.
disputàtdrius (s. ambrogio), da disputare 4 disputare '. disputazióne,