aveva de l'effigie ritratta, già da me veduta in roma in compagnia del signor
che iddio ciò dimostri, perocché verrebbe da mancanza di fede e da dubbio, e
perocché verrebbe da mancanza di fede e da dubbio, e sarebbe male. cavalca
una invernata in campo, e lontani da casa per un anno? s
un anno? s. caterina da siena, i-276: se mi dite,
degli a rienti, 60: constrecto donca da tanta forza,... io
mali / chiedo a iarba ristoro: / da iarba per pietà la morte imploro.
fui debole quando le inviai quel fiore da napoli e fui debole anche iersera. tozzi
vedesi chiaramente come questo discorso preso tanto da alto e formato di proposizioni provate,
alla conclusione, sarà molto oscuro e difficile da essere compreso dal debile auditore.
che quello che ciascuno fussi per fare da se medesimo, pochissimi sono che non si
debole volontà, negletti perciò e messi da banda nelle lotte della vita. deledda,
de'nemici. machiavelli, 552: da ciascuna parte si predava il paese, e
sono... tanto deboli, che da sé soli non si possono mantenere né
inoperante, inoffensivo. s. caterina da siena, v-219: la propria sensualità
lanzi, i-107: esse furono fatte da qualche debole bulininista, convenutone con lo
ii-301: se gli oratori non veggono da poter, quasi liberi e sciolti,
il quale fece raccórre, sotto renzo da ceri, cinquecento cavalli e settemila pedoni
, un giudizio). bartolomeo da s. c., 11-5-6: prossimano
, 484: ma, come da maestà piena di grazia, ispero le debili
fanno fede, s'elle non sono da vive ragioni accompagnate. guicciardini, 122:
avrei anch'io il mio debole parere da dare. carducci, iii-7-36: forse
l'epiteto di 'debili 'dato da dante alle riflessioni che vengano dall'acqua,
nostro laberinto, /... / da duodeci figliuoli atorno cinto, / con
l'auretta del cannoso lego. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
d'alto in piccolo lago alpestre eccita da prima nell'acqua cheta e cupa un
certe lampade elettriche, e appariva percorso da deboli correnti sottopelle, le quali suscitavano
chiamano alcuni pastinaca, è manco convenevole da mangiare del domestico, come che in
egli più valoroso. ma il domestico è da mangiare, quantunque di virtù più debile
: accostansi alla camera, la quale essendo da un debole uscetto serrata, pinsono in
giogo, e adattatisi a'piedi i legni da scorrere, confidatosi tutto in su 'l
, 599: per tre giorni lavorai da un fabbro per scolpire due maniglie di
la mia debil barca, / se da sì fallaci onde non mi togli, /
onde non mi togli, / e se da volar via non mi dai piume,
il fil l'ultima parca. giovanni da samminiato [petrarca], i-61: tu
comune di firenze, 40: trovamo da una parte della detta terra, nella
difeso verso 'porta nuova 'se non da due deboli barricate, e da ima
non da due deboli barricate, e da ima sessantina di giovani, che divisi in
. alfieri, 1-845: ecco, da giorno in poi, / mirra più pace
stesso che la maldicenza è affatto esente da calunnia, non ne è portato per lo
presta alle più diverse combinazioni. esso, da un punto di vista assoluto, ha
, per incapacità). francesco da barberino, ii-225: prodezza non è del-
forte / al debole dar morte. zanobi da strato [s. gregorio magno
, appoggio al debile, / porta da battro a til fama indelebile. vico
altri e dei deboli era, c'è da crederlo, penosa ed arrischiata impresa.
ella mi farà l'onore di venire da me, vedrà ch'io sono sincera e
. croce, i-3-16: la filosofìa, da una parte, non conosce criteri di
di denari. s. bernardino da siena, 1030: ho udito che so'
baston per debilezza. s. bernardino da siena, 952: egli è scusato colui
anima sento ricoprir di pene. bianco da siena, 42: fa che gli dica
tutte tal tre mie debolezze, che da più bande n'ero stato pienamente informato
gozzi, 1-351: non è dunque da dirsi debolezza il timore della vecchiaia,
colle mani piene d'arance, vinta da una gran debolezza, chinò il capo
di dio a orare incominciai. benvenuto da imola volgar., i-i: seguitando io
biasimare quell'azione, come più cagionata da umor malinconico, da leggerezza d'animo
come più cagionata da umor malinconico, da leggerezza d'animo amico delle novitadi,
leggerezza d'animo amico delle novitadi, da debolezza di genio inuguale a dignità di tanti
vuol animosità, e questo nasce sovente da debolezza di cervello o da viltà di
nasce sovente da debolezza di cervello o da viltà di cuore, perché un petto generoso
messer salvestro de'medici, e di poi da messer giorgio scali discostare. firenzuola,
lo biasimarono, che e'cominciò a discostarsi da lui, e finalmente a fuggirlo.
suoi, / che di que'nullo da me si discosta. speroni, 104:
in questa una principalmente ci discostiamo da loro, che ragionando e scrivendo
lare, che si discosti dalle bellezze e da gli artificii giovenili, più stretto
discostano l'edizione di milano e la presente da quella del marsand; cioè nella
più cresce la maraviglia. = da accostare, con cambio di prefisso.
il duca di guisa vedendosi discostati i nimici da bun- giansì dove era stato molti giorni
: raccontava sue fole: essere fuggito da bastia per litigio con un soldato,.
. figur. allontanato, tenuto lontano (da una carica, da un'attività,
tenuto lontano (da una carica, da un'attività, ecc.).
quelli attentamente guardandosi l'un l'altro da prima alquanto discosti, e poi con lento
fine si lanciarono reciprocamente. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
viso pallido e stravolto, tenendosi discosta da lui con tutta la forza delle sue braccia
, 16-16: discosto e libero totalmente da ogni simulazione e da ogni bugia.
e libero totalmente da ogni simulazione e da ogni bugia. bruno, 3-137:
commune zelo di tre parenti per uscire da questo mondo è uno spettacolo troppo strano
di donne: in maglietta attillata quasi da bagno, le rivoltelle battevano sulle cosce
dama, di ritorno, forse, da uno spettacolo. le girava intorno con
. guicciardini, 118: a salvarsi da uno tiranno bestiale e crudele non è regola
che si dà alla peste: fuggire da lui el più discosto e el più presto
e mi ascoltava. 2. da lontano. bisticci, 1-30: era
nella penombra, seduta accanto a un tavolo da gioco vuoto, adele, e se
. ant. lontano nel tempo, da un momento di gran lunga precedente. -
4. in locuzioni preposizionali (unito con da e, anticamente, anche con a
anticamente, anche con a): lontano da, distante da. petrarca volgar
a): lontano da, distante da. petrarca volgar., 32:
possono giudicare le cose del mondo sì da discosto, ma bisogna giudicarle e resolverle
cecchi, 88: el fatto sta che da discosto voi / mi parevate dessi,
e noi voleva credere. -farsi da discosto: ripigliare il discorso di lontano
, 963: però vo'farmi un pochin da discosto, / e mostrarvi le cose
= voce dotta, comp. da disco (fonografico) e dal gr
dirige una discoteca. = deriv. da discoteca, sul modello di bibliotecario, ecc
or svena. = comp. da dis-con valore di separazione e cotenna (
fonografici. = neol. comp. da disco (v.) e valigia (
dotta, gr. soaxpaala, comp. da suo-con valore peggiorativo e xpccait; *
peggiorativo e xpccait; * mescolanza '(da xepdcv- vop. i 'mescolo '
incredulo, diffidente; miscredente. guidotto da bologna, 1-152: nella diceria non dica
essere discredente, ma fedele. bianco da siena, 168: se tu cadi molta
molta gente / caderebbe discredente. pietro da siena, 7-38: lascian costui e
cura avvertimenti o minacce. pace da certaldo, 33: essi riordinarono loro governo
discredenza di quella femmina, e levandosi da l'orazione, trovò che quella particella del
fede. v. borghini, 6-i-25: da questo stesso cavano, secondo loro,
in altrui. = deriv. da discredere. discrédere, tr.
. -anche assol. giacomo da lentini, 14-91: tutto credo -e non
credo ma non discredo affatto. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
il pensiero, e la fede che da esso si genera: l'artista non crede
m. adriani, i-121: non è da discredere a questa prova, se si
io chiedessi a'più vicini / qualcosa da discreder l'appetito. -discredere la
perdonatemi, / ch'i'vi tengo da fratello: la furia / vostra di prima
suo discredere! = comp. da dis-con valore privativo e credere (v.
imagine di sole. = deriv. da discredere. discreditaménto, sm. lo
discredito. = deriv. da discreditare. discreditare, tr.
la tranquillità del vostro animo a compensi da non fare minor nausea. goldoni, vii-1072
, e discreditarsi. = comp. da dis-con valore privativo e credito (v.
ogni costo estinguerlo, e liberare lo stato da tanti biglietti discreditati. discreditatóre,
, malsicuri. = deriv. da discreditare. discrédito, sm.
tanto è il discredito che in italia da secoli incombe su questo mestiere infamante del
. galiani, 3-275: due anni soli da che il sistema erasi cominciato, gli
della nostra carta, le lire diecimila da du'mesi in qua mi hanno appena
qualcuno o di qualcosa: in modo da screditarlo. sligliani, ii-316: la
il nostro discredito e il disprezzo morale da cui siamo circondati nel mondo.
fede del compagno era stata preventivamente scossa da una voce misteriosa, insidiosa, da
da una voce misteriosa, insidiosa, da quella stessa voce, che da due
insidiosa, da quella stessa voce, che da due giorni andava seminando il discredito e
4-66: c'era, infatti, da ammirare un ordine sparso, un silenzio
in discredito. = comp. da dis-con valore privativo e credito (v.
qual vocabolo concio- siacosaché sia alquanto discrepante da quello che l'autore mostra di voler
ordini loro particulari, parranno non discrepanti da quelli di moisè, che ebbe sì
dovesse seguir notabile discrepanza negli intervalli presi da stella a stella. forteguerri, 13-1:
forteguerri, 13-1: la maraviglia nasce da ignoranza: / perché chi sa come vanno
, iii-235: fu letta la risposta da far al presidente birago, formata dalli
dalla varietà de'metri, non che da quella degli stili infinita da trissino fino a
non che da quella degli stili infinita da trissino fino a martelli. foscolo,
giusti, iii-287: per carità, poniamo da parte le interne discrepanze, e concorriamo
, lat. discrepanza 'disaccordo ', da discrepane -antis, part. pres.
obedienzia delle sacre lettere e non si discrepa da quelle, è utile.
uno dell'altro fidare, si trovarono da ogni conclusione lontanissimi. boccalini, ii-202
articoli di maggior rilievo della filosofia discrepar da quelle opinioni, che nelle cattedre gli
di diminuizione, e così ve ne ha da essere delli appun tati grossi
discrescenza tagliata. = deriv. da discrescere. discréscere, intr.
crescie ricchessa, pagamento discrescie? francesco da barberino, 92: orni la mente ogni
degli albanzani, i-13: furono trovati da faustolo pastore del re... essendo
stare in cosa in discrescere, né da credere è ch'elli non volesse dimorare
; e cui ella fa grande, da sezzo il dichina. arrighetto, 1-66:
di prima. = comp. da dis-con valore privativo e crescere (v.
nel discresciménto. = deriv. da discrescere. discrespare, tr.
l'altro rincrespa, / mia vita è da curar men che una nespa.
una nespa. = comp. da dis-con valore privativo e crespo (v.
almeno potrà rimettersi, lo spero, abbastanza da tirare avanti discretamente. carducci, ii-10-280
gente. pirandello, 7-372: si procuravano da mangiare, da vestir discretamente, da
7-372: si procuravano da mangiare, da vestir discretamente, da pagar la pigione.
da mangiare, da vestir discretamente, da pagar la pigione. cicognani, 1-223
di profonda cultura, ma eccentriche al punto da toccare tincomprensibile, avrebbero finito per fare
si nutre discretamente, come fu avezzo da piccolo. cuoco, 2-56: sarà però
la difendeva e discretamente e con gentilezza da chi le volea far villania. alfieri,
ricevute e fruttifere vegnano, sì perché da la loro parte non sia difetto di
quelle cose segnalate ed ardite che ha da fare, farle con minor compagnia che
328: il detto di virginio è da intendere discretamente e degli anni maturi,
. non so s'io l'abbia da credere discretezza, o poca curanza. nievo
1-iii-118: - porti / l'oste dunque da ber. / -né meno. /
discretezza sarà pronta a compatirmi, trovandomi da un pezzo in qua deviato intieramente da simili
da un pezzo in qua deviato intieramente da simili applicazioni, da studi affatto diversi
qua deviato intieramente da simili applicazioni, da studi affatto diversi. giusti, 3-235:
la sventura. = deriv. da discreto1. discretivaménte, avv. letter
persone di ciascuna linea, ma non da una linea all'altra, se non si
autophagos ', cioè pascente, mangiante da sé. s. maffei, 6-291:
voce dotta, lat. tardo discrètivus, da discrètus, pari, pass, di
e che sia bello parlatore. francesco da barberino, 139: ha sue compagne,
pensier discreto mi ritenne: / veggendo lei da molto e me da poco, /
/ veggendo lei da molto e me da poco, / puosi silenzio alla mente amorosa
via de la drittura, e disviare da discreto iudicamento. passavanti, 126:
raccolto. marino, i-60: potrebbe forse da questa dedi- catura distornarmi la picciolezza del
quando vogliono leggere si dilungano le scritture da gli occhi, perché la immagine loro
tu se'colei / agnola bella sol da dio formata, / il qual per nostra
; cioè quantunque egli potesse pretendere tutto da noi, perché tutto abbiam ricevuto da
da noi, perché tutto abbiam ricevuto da lui [dio], pure si contenta
distinto questa proprietà, che sentita assai da vicino, non par mai possibile che
si fa poi sentire così di buona grazia da una certa discreta lontananza. muratori,
, ecc.); che muove da buona educazione. pallavicino, 8-239:
ci ha verun genere di comporre che da penna mal discreta non possa contrar difetto.
cotesto e peggio. verga, ii-55: da qualche tempo la trattava con una dolcezza
comisso, i-38: accompagnati nell'andatura da una musica discreta ci incamminammo per il viale
(un'informazione). [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
ci fosse d'intorno qualche vicino, da cui potesse forse aver qualche informazione più
gli cadesse sott'occhio qualche vicino, da cui forse aver qualche più discreta informazione
: una luce discreta scende dall'alto, da una lampada corazzata di velo rosso contro
pretensiosità che tradisce l'uomo civilizzato appena da ieri. montano, 163: ella.
. di un insieme di punti formato da punti tutti isolati, in cui, cioè
-ant. non continuo, che risulta da un insieme di quantità isolate. gélli
, so gente che se descreziano poco da le bestie. = voce dotta
voce dotta, lat. * discrètiàre, da discrètics -onis * separazione, distinzione '
foro della lingua. = deriv. da discrezione. discrezionalità, sf.
potere; la natura degli atti derivanti da detto esercizio. -discrezionalità amministrativa: in
potere vincolato. = deriv. da discrezionale. discrezióne, sf.
la discrezione, / che cerne ben da male, / e lo torto, e
e discressione aver dea uomo, ben da mal cernendo, che non per neente
dal mal discemer per ragione. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
che non può esser vinta. girolamo da siena, xxi-294: chi di voi avrà
discrezione, saprà discemere quello che è da credere per necessità di salute, quanto
gusterà cotesto tuo parlare, si doverrà astenere da quegli esercizi, e da quelle imprese
doverrà astenere da quegli esercizi, e da quelle imprese, che egli non sa,
mio padre ben gli mancò un pozzo / da gettarmivi dentro, e annegarmi. algarotti
avvertimento. -come personificazione. folgore da san gimignano, vi-n-160 (26-1):
discrezione. gélli, ii-43: hoinmi da dolere, che essendo tu pervenuto all'
esagerata- mente, sfrenatamente. bartolomeo da s. c., 4-2-2: sie
e 'l gastigamento del corpo, son da fare con discrezione. boccaccio, dee.
cieco, 17-83: pensa che davan mazzate da orbo / senza discrezion senza ritegno.
dell'insieme giungevano a un punto tale da conseguire un effetto opposto, sicuramente,
e riguardo nei confronti degli altri, alieno da ogni forma di curiosità, di invadenza
un'epoca in cui io volevo dividermi da lui per restare sempre con te?
reale, tutto indistintamente, viene colpito da una tassa, levata a discrezione del funzionario
una discrezione somma nell'accattare e sciegliere da tutte parti d'italia i più accomodati
tutte parti d'italia i più accomodati modi da esprimerle, onde meritamente di nostra lingua
hanno discrezione de'miseri affannati. andrea da barberino, 1-35: guarda quello che
berni, 35: o veramente matto da catene! / perdonatemi voi, per discrezione
di nessuno, e che tu tragghi da tutti e in tutti i modi tutto quello
, che sono nell'animo. benvenuto da imola volgar., ii-421: eliogabalo vendee
in un primo tempo, stabilito arbitrariamente da coloro che erano designati a fare il
suoi princìpi. sbarbaro, 4-38: da animale si diventa tanto prima uomo quante più
7 (121): « è ora da cristiani questa? » disse bruscamente perpetua
battere il tamburo per richiamarle. -discrezione da contadini, da frati: mancanza di
per richiamarle. -discrezione da contadini, da frati: mancanza di ritegno, desiderio
i cardinali, / dite a dio da mia parte a tre di loro;
/ ch'un topo non più concio esce da un orcio, / non rifinò,
. tardo discriminare * dividere, separare da discrimen -inis * divisione '(anche la
del mondo. = deriv. da discriminare. discriminato (part.
mia, discrimi nata / da duo emicicle e negricante ciglia. monelli,
e due soldati dietro; con un calottino da notaio in bilico sulla chioma accuratissimamente
tardo, discriminàtor -óris, deriv. da discriminare. discriminatura, sf. letter
firenzuola, 576: la fronte ha da essere spaziosa, cioè larga, alta
...)... ha da essere tanta quanta è la metà della
: ha ancora sul capo un fazzolettino da naso, bianco, poggiato, spiegato pari
di concimi. = deriv. da discriminare. discriminazióne, sf.
• baretti, 1-86: noi dobbiamo da quegli scrittori imparare i vocaboli, e
: una storia siffatta dovrebbe logicamente astenersi da qualsiasi discriminazione di valori e disvalori estetici,
senza pagamento di dazio alcuno nel passaggio da uno stato ad un altro, senza contingenti
redditi, stabilita in base alla fonte da cui i redditi stessi derivano, alla loro
separazione, distinzione ', deriv. da discriminare 'differenziare, distinguere '.
.). = deriv. da discrinia. discristianare, tr.
le persone. = comp. da dis-con valore privativo e cristiano (v.
addiviene che sono ingannate, e da gocciole offese, giacciono abbattute; allora è
gocciole offese, giacciono abbattute; allora è da ragu- narle in alcun vaso,
non tocchi. = comp. da dis-con valore intensivo e crollare (v.
medie. alterazione cutanea, caratterizzata da macchie bianche, senza pig
pig mento, ben circoscritte da una zona più forte mente
vivo abbrusciare. = comp. da dis-con valore intensivo e cruciare (v.
dotta, lat. discubitorium, deriv. da discubìtus -ùs (la posizione di chi
amicizia); allentare. bartolomeo da s. c., 18-4-6: questi
averle satisfatto. = comp. da dis-con valore di separazione e cucire (
d'ogni maniera. = deriv. da discucire. disculminare, intr.
manto spandine. = comp. da dis-con valore privativo e dal lat.
che si espande liberamente, che esce da un intrico di rami (la cima di
dio sublima. = comp. da dis-con valore privativo e cuoio (v.
e discuotergli, quantunque siano occulti, sono da avere in reverenza. s. bernardo
. buonarroti il giovane, i-437: da ima banda un'orca, o
inaspettatamente si vide sorgere. = da scuotere, col pref. dis-che ha valore
'n discuranza. = deriv. da discurare. discurare, tr.
exclamar continuamente. = da scurare, col pref. dis-che ha valore
scolano dalle pianure ne'fossi, e da questi in piccioli alvei, si chiamano
del papa per discusarsi della laida partita da brescia del dogio arrigo suo fratello.
non ti puoi discusare. = da accusare con cambio di prefisso. discussare
questo libro, in cui si discussano due da orazio proposte questioni. = deriv
appellar derivazione, vien lodata e insegnata da alcuni medici di gran nome, ed
-ónis 4 scotimento, dispersione '(da discutère 4 scuotere, disperdere ').
attento e approfondito di una questione compiuto da più persone che, esprimendo pareri contrastanti
interessi publici, dico che se parlassimo da filosofi, che ho sempre sentito che
bastavano sempre, perché gli ostacoli frapposti da gruppi sociali e da alleanze che la chiesa
gli ostacoli frapposti da gruppi sociali e da alleanze che la chiesa stringeva con le
del giudizio, tu non sia confuso dinanzi da tutti, se la iniquità sarà trovata
discusso, essere esaminato. zanobi da strato [s. gregorio magno volgar.
veniva quasi necessariamente in discussione non solamente da qual parte si potessino...
, esame, disamina '(deriv. da discutère * scuotere, disperdere ',
lat. mediev. discussivus, deriv. da discussus, part. pass, di
lat. mediev. discussivus, deriv. da discussus, part. pass, di
peccato, o veramente sterilità. giovanni da samminiato [petrarca], i-49: dall'
legittimamente dilucidati. milizia, ii-301: da materiali sì fatti, discussi, depurati
secondo un piano determinato posti in ordine da mano maestra, si formerebbe un monumento
cuocere una matassa d'accia. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
in questi tre secoli essersi fatto, e da gli uomini di varie nazioni tanto essersi
emendamento si proponesse. oriani, 1-8: da questo momento il senato non discute più
discutevamo io e lui su la maledetta faccenda da sbrigare in città. alvaro, 11-117
gli amici vogliono condurmi a guardare il tramonto da un'altura. sembra un rito,
comisso, 1-16: frattanto tu dipendi militarmente da me, e non c'è da
da me, e non c'è da discutere oltre. 5. porre
essendo stato informato che è stata discussa da alcuni, anche per iscritto, la
, dibattere una causa '(comp. da dis-con valore intensivo e quatère 'scuotere
materia, tutto che a volte compromessa da discutibili spavalderie. 3. incerto
diritto di roma non è più discutibile da molti anni, e il suo moderno valore
attribuzione discutibile. = deriv. da discutere2. discutibilità, sf. l'
quasi sempre, pìglian tanto lo spirito da non lasciarci intravedere neppure la discutibilità della
basso; cadere. francesco da barberino, i-47: fanno ne vizi filtrare
attendi alcuno. = comp. da dis-con valore peggior. e dare (v
disdecido poi. = comp. da dis-con valore privativo e decidere (v.
con suo disdecoro. = comp. da dis-con valore privativo e decoro (v.
della istruzione. = comp. da dis-con valore privativo e decoroso (v.
il manumise. = deriv. da disdegnare. disdegnante (part.
. disdegno, disprezzo. giacomo da lentini, 3-9: non vivo in disperanza
disdegnanza. = deriv. da disdegnare. disdegnare (ant.
. - anche assol. paganino da serezano, v-99-4: contra lo meo volere
disdegnato l'ombrellino verde offertole a nolo da un facondo discettatore, il quale,
, tanto vere, tanto reali, da disdegnare una infame penna di acciaio e
ira, a sdegno. francesco da barberino, iii-225: se, tornato notaro
sue toccato fosse / di far come da gabbia, e da covile / degli
/ di far come da gabbia, e da covile / degli umani saperi; ond'
: e'crudeli venti muovono le battaglie da ogni parte, e mescolano gli disdegnati mari
gnevoli suoni. = deriv. da disdegno *. disdégno1 (desdégno
di ripulsa e di disgusto, accompagnato da un moto d'ira e da un
accompagnato da un moto d'ira e da un senso di disprezzo (verso persone o
feramente che distrugge 'l core. francesco da barberino, 56: compiuto il maritaggio,
, di ragion laudato, / partir beltà da sé per suo commiato. alfani,
s'aver disdegno ne troncasse amore. da porto, 1-97: ditemi un poco,
questi signori, non ci solleva egli da ogni affanno? tasso, 19-68: segna
dante, inf., 10-63: da me stesso non vegno: / colui ch'
10 voglio iurare / che averai la grazia da noi; / se domandassi il mezzo
questo in tal disdegno / che sempre mai da poi gli ho fatto guerra.
offesa, sentirsene provocato. benvenuto da imola volgar., i-30: la giovanaglia
ne ricordiamo. = deverb. da disdegnare. disdégno2, agg.
giusto; che deriso, e stretto / da funi, e dispogliato, e sanguinoso
snello, / per cento rote, e da lunge si pone / dal suo
fuggenti. 2. che respinge da sè tutto ciò che non reputa degno
, conv., iii-xv-19: dove è da sapere che al principio essa filosofia pareva
principio essa filosofia pareva a me, quanto da la parte del suo corpo, cioè
vermi / rodean le cere, e da i papiri irsuti / disdegnose fuggir parean
ii-550: tarda a me il mettere da canto siffatte memorie, a cui ho dovuto
disdegnoso. 3. che muove da animo sprezzante, che nasce da sdegno
muove da animo sprezzante, che nasce da sdegno (un atto, un moto,
specchia mie figura ispenta, / e fuggi da finestra non con riso / ma con
la bocca disdegnosa e schiva / torcete voi da tacque empie omicide. testi, i-115
a fuggir forte. = deriv. da disdegnare. disdeificare, tr. (
cagioni seconde. = comp. da dis-con valore privativo e deificare (v.
di roma. = comp. da dis-con valore privativo e denaro (v.
la morte. = comp. da dis-con valore di separazione e dente (v
resa con un congruo anticipo di tempo da un contraente alla controparte, e avente
faccia quando parrà, e fussene richiesta da questa signoria. machiavelli, 6-2-348:
tregua a disdire, e dopo la disdetta da durare otto dì, con il duca
, alla fine di essi, di liberarsi da tale allegagione, con intimarne la disdetta
con monne muse. = deriv. da disdire1; per il n. 3,
3. licenziato, congedato. francesco da barberino, i-259: cagion non dèi che-
, e di nobile parentado, e ricercata da gentilissimi giovani, che per moglie la
che stretto m'ebbe avinto; / ma da tanti mal cinto fui, che un
almen d'aver tanto più spesso lettere da voi, ch'essendo così vicini, e
disgrazia e disfavore. = deriv. da disdire1. disdiàpason, sm. mus
(vitruvio), comp. da dis- (calco del gr. si?
. = spagn. desdichado (da desdicha * disdetta, sfortuna al
salvini, 41-337: acciocché slattati da quella lettura, a i loro teneri
i grandi disdicevoli peccati, non sappiendo da se medesimo, che penitenza gli si dovesse
potere ragionare coll'abate suo. giovanni da samminiato [petrarca], i-159:
che altri asseriscono dedicata ad una fanciulla da lei amata con disdicevole delirio. leopardi
alla romana. = deriv. da disdire2: cfr. dicevole.
noscono. = deriv. da disdicevole. disdicevolménte, avv. in
de'suoi calunniatori. = deriv. da disdire1. disdicitóre, agg. e
detto, dire cose contrarie o diverse da ciò che si era detto prima;
disdico. pulci, 15-31: inanzi che da me facci partita, / io ti
poi che non se'misliale. paolo da certaldo, 313: sempre quand'ài commesso
d'ardire. redi, 16-iii-171: da quella stessa vita... può essere
un deposito di denaro. iacopo da cessole volgar., 1-90: ma,
seppe disdire, e mostrogliele. paolo da certaldo, 277: quando puoi ti guarda
son partito di qui ancora; invischiato da due panie, ci sto per tutto
finita la lettura, dondolava il capo da destra a sinistra, né assentendo,
arcigni scontrosi, disdicenti ogni amicizia, schivi da ogni contatto con l'uman genere
, si lasciarono abbacinar più che mai da cotesto fattucchiero di cagliostro. ma in
che non verrà mai rinnegata, disdetta da chi l'abbia molte volte già amata
truovi grano. dove noi faccia, fin da ora gli disdice la sua amicizia.
donne, accompagnarmi a vui. guido da pisa, 1-247: la regina considerando
, /... / divino sguardo da far l'uom felice, / or
uomini non si dovrà disdire. buonaccorso da montemagno, 42: alle liete vostre
più oltre veder mi fu disdetto / da una ricca e candida coperta. tasso
/ le orecchie, che drizzate avea da prima, / cader lasciò; ma incontro
14-108: come ci disdiciamo, e da un istante all'altro passiamo dall'amore all'
varchi, ii-2-141: ricercati di ciò da tale persona, a cui disdicere né
, a cui disdicere né si poteva da me, né si doveva da nessuno.
si poteva da me, né si doveva da nessuno. m. adriani, vi-68
re di francia. = comp. da dis-che indica opposizione e dire (v.
-e l'altro mi sicura. francesco da barberino, 364: a'mercanti non si
. della casa, 551: non sono da fare in presenza degli uomini le cose
: queste compagne mie ben avran cori / da gire anch'esse ad incontrar la morte
baldinucci, 9-vi-126: or qui è da notarsi che non disdice in modo alcuno
facce quadrilatere. = comp. da dis-col significato di doppio, due volte
della fermentazione). = da addolcimento, per sostituzione di prefisso.
, dopo gli eccitamenti dati a noi da ingegni stranieri, uno straniero dovesse parlar di
= spagn. desdoro, deverb. da desdorar * offuscare, diminuire il merito
, / che non avendo un straccio da mutarsi, / il saio a la disdossa
si mise. = comp. da dis-con valore peggior. e dosso (v
? / che bibande mandicate? giacomo da lentini, 10-35: se l'amor ch'
/ e ritorna in disdutto. paganino da serazano, 1-38: ma più li fora
sviare; divertire, allietare. francesco da barberino, i-45: chi netto si conserva
sue vertù dar luce. / ma chi da ciò disduce, / anzi che la
e pacifico. = comp. da dis-con valore di allontanamento ed ebreo (
nei tardi sopravvissuti. = deriv. da disebriare. disebriare (disebbriare)
: distogliere, far uscire, liberare da una condizione di euforia, di entusiasmo
. uscito fuori, distolto, allontanato da uno stato di entusiasmo, di furore
laudata prudenza. = comp. da dis-con valore di allontanamento ed eclissare (
a produrre. = comp. da dis-con valore privativo ed educare (v.
del comunismo critico e della disciplina rivoluzionaria da esso instaurata, il riformismo di
stati d'animo affatto diversi e nascono da altra conformazione ed educazione o diseducazione interiore
, e disegnamenti di luoghi: onde da molti questa istoria è stata chiamata maestra
d'alcuno fatto. = deriv. da disegnare. disegnante (part. pres
in bel disegnare e intagliare. francesco da barberino, i-92: con dipintor dirai del
sì come sogliono essere i visi che fanno da prima i fanciulli che apparano a disegnare
dunque, pensiero d'inalzarsi col tirarsi da un lato e partirsi dall'uno formando il
centro, disegnò la sua circonferenza diversa da quella di dio. 2.
2. rappresentare graficamente un oggetto da costruire. -in partic.: in
in architettura, rappresentare graficamente un edifìcio da costruire, o già costruito, nelle
il disegno di tutta la terra da noi conosciuto notando in piano, overo
determinata parte più larghi che 11 muro da farsi. m. adriani, i-58:
questa fossa mundo, col nome usato da essi a significare l'universo; e
, le accennò col dito di venir da lui e le disegnò sopra e intorno alla
, i-52: spinto io non so se da sdegno o da zelo, ho più
spinto io non so se da sdegno o da zelo, ho più volte avuto animo
animo di scrivere delle corruzioni, introdotte da costoro ne'governi e ne'consigli de'
tutto venien disegnando / come guardato sia da ogni canto. -ant. trattare
-anche come figura retorica. guidotto da bologna, 1-100: è una sentenzia,
che il signore di monluc per aver forze da resistere non poteva inviare quel numero di
alla volta di parigi. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
loro contro, e avere uno refugio securo da uno subito impeto. ariosto, 4-27
chiese, « ha ricevuto buone notizie da don tancredi? ». -ant
tanaglia, 2-204: democrite pone / generazion da noi sien disegnate: / volendol maschio
.: segnare a dito. francesco da barberino, 127: le vostre man mi
sterile matrimonio e il can tricerbero era da intendere. ottimo, iii-292: perché
numero di tanti feudi e contadi posseduti da varie famiglie sursero i cognomi per disegnarle
[sostituito da] manzoni, pr. sp.,
dove esse [le donne] abbiano o da proporre, o da 'nterpretare alla lunga
] abbiano o da proporre, o da 'nterpretare alla lunga, no'averà mai
-ant. stabilire, decidere. busone da gubbio, 79: fosti dunque, brundisbergo
chi doveva, e dove rimanere; disegniasti da qual parte si dovesse in questa terra
e ragioni introdussero in pratica molti modi da fare questo effetto, e disegnossi dua
giambullari, 383: disegnato un luogo da potersi abboccare insieme, convennero di trovarsi
dal pref. dè-con valore rafforzativo e da signdre 1 segnare '); cfr.
magri elementi disegnativi. = deriv. da disegnare. disegnato (part.
o sette gradini dal pavimento e girata da una triplice fila di ceri, sorgeva
o su ruote, o scalciata e morsa da quadrupedi, alla quale san matteo,
in partic.: con riferimento a oggetti da fabbricare, da costruire, rappresentati grafica-
con riferimento a oggetti da fabbricare, da costruire, rappresentati grafica- mente, nell'
opera quale è ideata dall'autore o da chi ne commette all'artista la concreta
chester- field,... disegnate da inigo jones. d'annunzio, iii-2-989:
presenta disegni sulla sua superficie; coperto da disegni. giovanni da samminiato [petrarca
; coperto da disegni. giovanni da samminiato [petrarca], i-139: chi
sublimissimo effetto concepito, disegnato e prodotto da omero in tempi feroci e semibarbari,
, e non saputo concepire né produrre da verun altro epico in tempi civili.
sregolata, / e poi riconobbi disegnata da un entusiastico ritmo / che pareva creare un'
carica; destinato, prescelto. bartolomeo da s. c., 99: allora
contorno, in smalto di colore diverso da quello del campo. disegnatóre (ant
una ragazza niente male, che veniva da milano, dove lavorava in una fabbrica di
di germania. = deriv. da disegnare. disegnatòrio { disegnatóio),
delle acque. = deriv. da disegnare. disegnazióne, sf. ant
del consolato. = deriv. da disegnare. diségno (dial.
grafica di immagini, costituita essenzialmente da un tracciato lineare monocromo (di solito
solito nero su bianco), arricchito talvolta da zone di chiaroscuro e di colore,
in quest'anno, ardere la città tutta da un infinito numero di bene ordinate fiammelle
fiammelle, le quali non solo illuminavano da cima al fondo case, palazzi,
disegno, secondo un disegno: in modo da formare un disegno; secondo uno schema
3. rappresentazione grafica di un lavoro da eseguire; schizzo, bozzetto, progetto
carta o tela) di un oggetto da costruire (a es. macchine o pezzi
nel disegno architettonico, mobili e utensili da produrre in serie, ma non senza
estetici, nel disegno industriale) accompagnata da tutti i dati necessari alla costruzione (oggi
espressi generalmente mediante simboli e misure fissati da convenzioni internazionali): eseguita di solito
ombre, che dimostra quello che s'ha da colorire o in altro modo mettere in
erano dei progetti variatissimi per diversi abbellimenti da farsi in torino. cuoco, 1-28
abito, se il disegno non fosse venuto da londra o da parigi. boccardo,
il disegno non fosse venuto da londra o da parigi. boccardo, 1-669: la
e disposizion di case che facciano fortezza da se medesime in luogo di mura.
ben nato lino, inclito bel lavoro / da chi vuol la mia dea prender disegno
al disegno si diletta solo, ché da loro medesimi la natura a ciò gli trae
, pur l'una e l'altra da un medesimo fonte, che è il bon
in modo così pronto le attitudini tecniche da sembrargli innate. palazzeschi, 4-34:
carducci, iii-12-208: [spira] da per tutto verità e vita la rima del
lor modo,... cavato da le sibille de la cappella di michel agnolo
della fascia e della cornice, poi da modiglione e pinnacolo in forma di candelabro
, li comin- ciono ad essere contradetti da coloro che lui ha d'intorno.
evidenza come tutte queste operazioni erano legate da un comune disegno strategico.
13. idea, progetto di un'opera da eseguire, di un oggetto da costruire
opera da eseguire, di un oggetto da costruire. -avere nel disegno: avere
, precedendola nel tempo e restando distinta da essa in quanto astratto modello, e
è subordinato a giustificazioni e non dipende da un gioco di espedienti, tanto più
più assurdi quanto più probabili, ma da un disegno ritmico come il disegno di una
era stato revocato un disegno di sentenza venuto da pisa. -ant. esposizione sommaria
, in cui si ravvisa l'idea da cui trasse origine. de sanctis,
ch'essa ha la sua storia fatta da uomini, e gli uomini hanno le
teoricamente infiniti, che esso assume passando da una posizione all'altra (con lo
con i personaggi), in modo da dare l'impressione del movimento continuo
cecchi, 6-171: poco è da dubitare che fra le ragioni di tanto successo
legge: proposta legislativa presentata al parlamento da un organo o soggetto a ciò autorizzato
le norme del suo regolamento, esaminato da una commissione e poi dalla camera stessa
. botta, 5-269: ma sopraffatti da quella prepotente forza, rotti, fracassati
di disgraziati da'lor adroni, de fuorusciti da tempeste,... di quelli
qualcuno, che le viene a tórre da là. d. bartoli, 2-2-165:
morta un'orsa grossissima e terribile da vedere, ima brigata di masna
il dettava il core) / di distorlo da roma, e di lui scudo
, / la colpa no, se da voglia taccagna / imitata non è,
, 1-46 (122): questo uomo da bene aveva una sua bella figlioletta,
, i-286: quando ancora non ti avesse da nuocere il conseguire quei posti, che
m'avete mandato. = deverb. da disegnare. diseguale e deriv.,
di selenio. = voce dotta, da di- (dal gr. si-1 doppio '
te la diselma. = comp. da dis-con valore privativo ed elmo (v.
via gli embrici. = comp. da dis-con valore di allontanamento ed embrice (
medie. tumori delle ghiandole salivari provenienti da residui embrionali degli archi branchiali primitivi.
= voce dotta, comp. da dis- (dal gr. sua-) con
. = voce dotta, comp. da dis- (dal gr. sua-) con
. = voce dotta, comp. da dis- (dal gr. sua-) con
risentire, indicatrici ancora del tempo che ha da venire, o tristo o buono
lo sfogo che l'umore ha avuto da altra parte, sono disenfiate.
si disenfierà. = comp. da dis-con valore privativo ed enfiare (v.
= voce dotta, comp. da dis- (dal gr. sua-) con
una variabile. = comp. da dis-con valore negativo ed equazione (v.
turbare, sconvolgere. = comp. da dis-con valore privativo ed equilibrare (v.
padova non fu... seguita da disequilibri di fortune, da sovversioni di stato
. seguita da disequilibri di fortune, da sovversioni di stato, non lacerata da
da sovversioni di stato, non lacerata da discordie, non macchiata di sangue, non
. beltramelli, iii-859: voi partite da un profondo disequilibrio per cercare in dio
recenti ebbero motivo di abbassare questa canzone da qucll'altissimo luogo a cui l'avevano
atmosferico. = comp. da dis-con valore privativo ed equilibrio (v.
delle bufale. = deriv. da dis-con valore di allontanamento ed erba (
ture, diserbature. = deriv. da diserbare. diseredaménto, sm. il
succedere. istituire erede una persona diversa da quella legittima, in modo che quest'
. b. cavalcanti, 2-100: da i suoi è stato diseredato. della porta
fuorché que'genitori i quali, istigati da qualche odio o da altra sregolata passione
i quali, istigati da qualche odio o da altra sregolata passione contra della sua prole
selvaggia, che sia stata affatto diseredata da dio, e non occupi o non
di bene? = comp. da dis-con valore privativo ed erede (v.
4-54: nessuno è così diseredato da non avere nella sua vita un giorno,
vi sapete ancora risolvere a svilupparvi da sì imminente pericolo? = comp
imminente pericolo? = comp. da dis-con valore privativo ed erede (v.
di libertinaggio. = comp. da dis-con valore privativo ed ereditare (v.
perdita di peso) provocati nel lattante da una alimentazione troppo ricca di zuccheri,
il risorgimento. = comp. da dis-con valore privativo e eroicizzare (v.
s'erra. = deriv. da dis-con valore di dispersione ed errare (v
, 1-645: riedificheranno i luoghi desolati già da lungo tempo, e ridirizzeranno le ruine
incendii e i disertamenti. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
ch'io le scrivo vi sarebbero da 35 in 40 mila soldati italiani fra i
onori foi 'deficato, / e foco da celo l'abbe afflambato. dante, purg
la provenza, vi era sempre troppo da fare. caro, i-328: sapendo che
di pers, iii-509: ahi, qual da l'altra parte / miserabil spettacolo mi
decoro della mia casa. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
sopra vienna compiuto con una cortese forza da me appresa nel dialogo di san gregorio
negozi, studi professionali, ecc. da parte di avventori e clienti. rovani
sedizione. giordani, ix-18: riconosciuta da lui la cagione onde selinunte si andava
che passarmi / deon il cor. paolo da certaldo, 119: mai non fare
non son più deserte / le persone da bestie bianche o nere. pindemonte, 2-397
iv-34: le leggi, che sono poste da osservare ai popoli, quasi sempre risultano
ne lo too furori sia deiettato, / da canto en canto desertato. g.
non era degna cosa che mario fosse morto da uno solo di quella gente, la
nessuno resistergli potea; / che altrimenti da lui era diserto, / né nuova più
boccalini, i-219: le delizie della gola da alcuni anni in qua così bruttamente si
laonde egli fu vicino al disertarsi. paolo da certaldo, 321: ti guarda quanto
stipendi. gozzano, 132: oimè! da che non giova il tuo belletto /
socialista, che non ha voluto rivederlo da quando, ordinandosi, ha disertato secondo
posto di stenti. moravia, iii-79: da tempo i clienti hanno disertato lo studio
come se gli abitatori l'avessero disertata da secoli o dormissero tutti coricati nelle fosse
secoli o dormissero tutti coricati nelle fosse da ieri. borgese, 1-235: molti si
battoli, 2-2-324: a disertare l'idolatria da pechìn non poteva dettarsi un più forte
non poteva dettarsi un più forte bando da un impera- dore cristiano. -ant
, raro essere). separarsi (da una persona, da una compagnia);
. separarsi (da una persona, da una compagnia); assentarsi, allontanarsi
vittorini, 2-89: eravamo tanti a disertare da loro, le donne nostre con le
fiume si stringeva, anche perché alcune navi da guerra avevano disertato per fare causa comune
. -figur. defezionare; esimersi da speciali obbligazioni; tradire, rinnegare una
né per viltà o per rispetto disertai da questa bandiera, né certo comincerò a
senza soldo dell'arte, per camuffarsi da maestri di disegno governativi, municipali e
, alla dittatura di mussolini... da quando le fortune del fascismo colla guerra
colla guerra volgente al disastro tracollavano, da ogni parte si preparavano a disertare
l'osteria. bocchelli, 13-124: da qualche tempo disertavano le funzioni della chiesa
i-222: dovean [gli ufficiali] farla da sindaci nei villaggi disertati dalle autorità,
villaggi disertati dalle autorità, e talora da medici, e sempre da limosinieri e
e talora da medici, e sempre da limosinieri e da missionari di civiltà in mezzo
medici, e sempre da limosinieri e da missionari di civiltà in mezzo a popolazioni
iii-27-263: l'autoritarismo, mal sorretto da residui di nobilume e clericume, disertato dagli
. segneri, iii-2-105: quegli, da cui conviene guardarsi più che da verun altro
quegli, da cui conviene guardarsi più che da verun altro, è il peccato,
però che faceste consiglio, ma non da me, e ordiste le tela, ma
peccato sopra peccato. = deriv. da disertare. disertatura, sf. ant
dal padre celestiale. = deriv. da disertare. disertazióne (disertagióne)
desolato; devastazione. busone da gubbio, 99: quegli che v'hanno
gettate a terra in tutta quella provincia fin da cinquanta fortezze,... con
disertore dai francesi per la fede rotta da essi alla libertà della sua patria, si
a scorrazzare per quelle campagne bande guidate da fanatici, composte di galeotti liberati apposta,
un dovere; chi si stacca o traligna da una scuola, da una tradizione.
stacca o traligna da una scuola, da una tradizione. nannini [petrarca]
della nobiltà. vico, 79: da si fatta disperazione... fatto disertore
. monti, v-200: che voi siate da due lustri disertor delle muse, questo
un disertore. = deriv. da disertare. disertóso, agg. ant
'n mezzo le colonne era serrata / da cancelli d'argento e d'oro fino;
toso e pellegrino. = deriv. da diserto 1 deserto '. diservire
proprio posto di servizio o di combattimento da parte del militare; passaggio al nemico
a propositi, a iniziative; defezione da un'alleanza, da un'amicizia, da
iniziative; defezione da un'alleanza, da un'amicizia, da una convivenza,
da un'alleanza, da un'amicizia, da una convivenza, da una collaborazione;
un'amicizia, da una convivenza, da una collaborazione; tradimento di una fede
boccalini, ii-135: solo e abbandonato da tutti suoi amorevoli, fu veduto tiberio
che altri amici mi fecero del dovere da parte mia d'accettare il pericolo della
occupante. = deriv. da disertare. disessato, agg. letter
loro miopìa. = comp. da di-con valore privativo e sesso (v.
disfacimento. cavalca, 11-85: è da pensare la mortalità e 'l disfacimento della
luoghi dove s'erano posti. busone da gubbio, 42: sente lo re per
di più riedificarle, è apposta e intimata da in- nocenzio iv. -spopolamento
più giovane, già sfatta e c'era da sperare che questa sgraziataggine, questa maturità
scana,... vi troverà da per tutto prove dimostrative degli accennati disfacimenti
. /... / e da qui nacque, a chi il ver ben
disus. sconfitta, disfatta. busone da gubbio, 36: e durando gli assalti
: « il don ch'io vo'da te, cavalier franco, / è che
, in danno e disfacimento di se stesso da se medesimo privarsi. ammirato, 1-255
l'albizzi (e non lo taceva) da quella sua stessa potenza uscire il proprio
sempre immune da ogni germe di disfacimento? chi dunque
sua casa. s. caterina da siena, i-34: e voi, madonna
loro e disfacimento di perfezione. giovanni da samminiato [petrarca], ii-270:
e trassene ogne mala radice. busone da gubbio, 41: dopo queste
e coll'altra disfacitore. s. caterina da siena, v-149: sentiremo il fuoco
sua acqua disfacitrice. = deriv. da disfare. disfacitura, sf. ant
le fabbriche. = deriv. da disfare. disfagìa, sf. medie
esso disfallo. = comp. da dis-con valore privativo e fallo (v.
la pelle. = deriv. da disfamare1. disfamare1, tr.
misera vita? = comp. da dis-con valore privativo e fame (v.
disfamato da'disfamati. = comp. da dis-con valore privativo e fama (v.
che voi e noi tutti ci destiamo da questo nocevole, oscuro sonno, e
pericolosi sonni. = comp. da dis-con valore di separazione e fango (v
fantasme sempre avenir suole. = da infantare, con cambio di prefisso.
mutare radicalmente lo stato di una cosa da quel che era o da come era stata
una cosa da quel che era o da come era stata fatta).
se ponno fare e desfare. bartolomeo da s. c., 29: più
pose in pace. s. caterina da siena, v-287: il vasellaio..
più bello e più giocondo. andrea da barberino, 1-106: e1 romore era
, 10-169: non ha lira / da pianger, ma sospira e brama il giorno
algerini hanno lo svantaggio di non aver legno da costruzione, ricorrono al mezzo di disfare
il letto per molto tempo non ha da servire. de amicis, i-108:
poggiando i gomiti sulla tavola disordinata, da disfare come la mostra d'un negozio
il marmo, con i capelli che da una parte... si disfacevano lenti
a distruzioni operate dall'uomo o provocate da calamità naturali; e, più spesso
per laici si cantavano laude. busone da gubbio, 41: dopo queste cose stanziarono
tuoni orrendi / fanno i sassi cadenti / da le sublimi torri, / e della
suggerì di andare a disfare alcune pietre da un pozzo insabbiato, che non era
sommo artefice dio. s. caterina da siena, i-139: conservate pure in voi
in sul libro del destino / che da lui dee disfarsi il suo giardino. s
di non partirsi mai, se conquistate / da lui non fosser per forza o per
esser disfatti. ariosto, 32-6: agramante da carlo era disfatto, / sue genti
sien prodi in mare, ben chiaro scernesi da quella sì grande armata spagnuola, appellata
. rajberti, 2-94: il passare da un marciapiedi all'altro diventa una operazione
diventa una operazione seria, difficile, da cogliersi a istanti sfuggevolissimi: perché bisogna
nel mondo la progenie santa. andrea da barberino, 1-51: non ti lasceremo né
in caso che la schiatta / delle rane da noi fosse disfatta? nievo, 1-528
vita presente. guerrazzi, ii-147: come da un'urna rotta scorre via l'acqua
disfarsi. bartolini, 1-106: macchina da umori è il corpo: macchina che dapprima
debilitare, svigorire, spossare. giovanni da samminiato [petrarca], ii-212: la
a l'ombra, / per fuggir da l'ardor, che mi disface. monti
spade / si forman dai bidenti e da le falci. galileo, 3-4-220: ora
, ghiaccio, grandine). andrea da barberino, 1-80: l'acqua e la
. con la particella pronom. cenne da la chitarra, vi-n-182 (3-4):
poco a poco si disfece. busone da gubbio, 63: la nuvola al presente
questo gesso, come facessi una pasta da fare frittelle, pianamente e destramente,
. con la particella pronom. guido da pisa, 1-54: questa era cosa mirabile
cose dure, là dove si disfacciano da gielo o da sole, dicesi che facciano
là dove si disfacciano da gielo o da sole, dicesi che facciano bellissime vigne
in modo da trasformarli a fondo, migliorarli, correggerli
ancor, se più disii / saper da lui, / prima ch'altri 'l disfaccia
stato gagliardo; e non chiamata venne da sé a disfare la repubblica romana.
insieme, se potessino. s. bernardino da siena, 992: mantenetevi insieme
certamente che iddio t'ama, e da sua somma misericordia viene. m. villani
cor disfatto. petrarca, 220-10: da quali angeli mosse e di qual spera
disface / sì che m'avanza ornai da disfar poco? m. degli albizzi,
struggono e disfanno. s. caterina da siena, v-149: signore, disfammi
); tormentarsi, affliggersi. compagnetto da prato, v-127-51: drudo mio, se
i loro affanni. s. caterina da siena, i-265: o amore ineffabile,
vo'aveste un dire tanto bello / da potemelo indurre una fiata / a far ch'
io mi disfaccio; e morto, / da te non avrò mai pianto nessuno.
ch'i'avea d'amore. francesco da barberino, 94: credi tu,
del crudelissimo e perversissimo uomo. bianco da siena, 123: guardia di me
: ormai la sua fierezza era disfatta da un tremito costante, visibile nel labbro
garzoni, 1-663: disfatto quello imperio da i turchi si disfece anco quel traffico
lavoro, una pubblicazione periodica; cessare da un'attività; esaurire uno sforzo.
amorosa; prosciogliere dai voti; dispensare da particolari obbligazioni.
forte mi duole. / cosa non è da disfare; / rasgione so bene che
bandello, 3-62 (ii-570): fu da tutti i dottori catolici con efficacissime ragioni
se il male fosse un fatto, da assai gran tempo l'umanità l'avrebbe disfatto
21. figur. deporre qualcuno da una carica, da una particolare condizione
. deporre qualcuno da una carica, da una particolare condizione; esautorare. -anche
esautorare. -anche rifl. bruscaccio da rovezzano, ix-247: tanti a dio ne
il padre di farlo cristiano, perch'egli da sé si era disfatto idolatro. alfieri
correre, e rubare, e mettere da più parti fuoco nella città. storie
la compagnia, e cominciò a far da sé. boccalini, ii-145: con
fabriche d'armi e di panni, e da ultimo l'istituto topografico, tutti insomma
s'era ella [la lega] invecchiata da se medesima, ed in gran parte
via; deporre un carico; liberarsi da cose ingombranti, moleste, dannose.
vita, / e quella topina aflicta / da ca'moro, / bona co l'
macerie. -figur. busone da gubbio, 23: seguendo tale contradiosa
'. 26. cacciare, allontanare da sé una persona non più utile o
vespaio, essendo il vecchio amato tenerissimamente da i popoli. goldoni, vii-491: io
il... tuo padrone vuole andarsene da nuoro e vuol disfarsi di te;
. 28. figur. liberarsi da preoccupazioni, errori, pregiudizi, abitudini
, 139: quelle vostre 'tonnine'mi hanno da un pezzo in qua sbalordito di maniera
pacchetti, che era un peccato mangiare da solo. montale, 3-16: mezz'ora
sa disfare; questa festa non si ha da fare senza me. g. c
questi cinquanta giorni di campagna, interrotti da otto o dieci corse a vicenza. campana
disfare è il peggior lavorare: darsi da fare senza concludere nulla è un vero tormento
tempo aspetta. = comp. da dis-con valore privativo e fare (v.
d'amore. = comp. da dis-con valore di separazione e fasciare (
dei boschi. = deriv. da disfatto. disfattismo, sm.
valori pubblici o privati, in modo da esporre a pericolo la resistenza della nazione
di rinunzia e rifugi che è esemplificata da eliot. calvino, 1-429: sottolineava il
diffusosi dopo il 1915): deriv. da défaite (v. disfatta).
: ha sciolto il parlamento, sostenuto da pochi voti dei più fetidi disfattisti di quella
letti ». = deriv. da disfattismo; cfr. fr. défaitiste (
mandarceli, disfattistico. = deriv. da disfattista. disfatto (part.
chiamiamo generazioni e corruzioni, essendo che da astronomi eccellenti sono state osservate molte comete
nele soborgora in una casa disfatta. guido da pisa, 2-52: questa contrada che
quale disfatta, anticamente solamente era abitata da bestie salvatiche. fioravante, 72:
sue fibre nella man si stringe / da vivissime fiamme arso e disfatto.
una sala / di pisa un teatrino da bambini. tommaseo [s. v.
parti sue stesse disfatte, perché non fanno da sé, divise dal tutto.
, sterminato, estinto. lapo da castiglionchio, 51: la loro è sì
indietro per paura. l'ho saputo da un foriere. cattaneo, iii-4-201: credevano
e gli piaceva. 6. tormentato da lunga e grave malattia, deperito,
, sofferenze, penitenze); colpito da ripugnante deformità. guittone, i-24-16
, e l'ho trovata più disfatta da otto giorni che non l'aveva veduta.
6-56: ansante, disfatto, come percosso da subita pazzia, non poteva profferire altra
medica]. garzoni, 1-448: da gli osti ancora [i corrieri]
, iv-50: i carnali occhi / disfatti da dissimilate lacrime, / l'orecchio assurdo
., i-515: li casilinati per assedio da annibaie rinchiusi e mancata la facultà delli
v-1-216: 11 cadavere è ormai separato da me, è chiuso, è solo,
: si sgamaita [la lana] da verghezini sopra un graticcio fatto di certe
d'annunzio, iv-1-403: le foglie cadute da un mazzo di rose disfatto. comisso
alba, i suoni sembrano trasformati e allontanati da un'impressione di vuoto.
15. commosso, agitato, tormentato da forti passioni; sbigottito, atterrito,
, ii-12-33: anch'io sono disfatto da tumulti non esterni, ma interni, che
esterni, ma interni, che durano da ora appunto quattr'anni. verga, ii-129
rosario coi gloriapatri d'oro, un libro da messa rilegato in tartaruga per imparare a
infanzia, e i balocchi, già da un pezzo disfatti, mi risuscitano in
ibidem, 175: dio ti guardi da villan rifatto e da cittadin disfatto. ibidem
dio ti guardi da villan rifatto e da cittadin disfatto. ibidem, 178:
restano infranti. = deriv. da disfare. disfattura, sf.
facili alla disfattura. = deriv. da disfare. disfavillante (part.
bionda camar- linga, / àlacre galatea da 'l piè silente / cui qual zaffiro
venen disfavilla. = comp. da dis-con valore intensivo e favilla (v.
castiglione, 330: se si avesse da venire a questa contenzione la causa delle
botta, 4-166: i prelati dipendenti da cesare avevano occasione di opinare più liberamente
il passo. = comp. da dis-con valore privativo e favore (v.
disfavoreggiano gli accidenti. = comp. da dis-con valore privativo e favoreggiare iy.
universalmente abborriti. = comp. da dis-con valore privativo e favorevole (v.
contente, fra brevissimi dì lo cominciò da passo in passo a disfaorire, e de
[la gravezza], era disfavorita da loro. b. cavalcanti, 2-41:
il disfavoriscono. = comp. da dis-con valore privativo e favorire (v.
-figur. garzoni, 2-48: da chi sei tu [libertà] sprezzata poi
finito di leggere la sua disfazione, da la quale si sentì dar più laude
con gran disfazione. = deriv. da disfare. disfecciare, tr.
. 2. figur. liberare da persona poco raccomandabile, che ha tendenze
già disfecciati. = comp. da dis-con valore di separazione e feccia (v
brusca e familiare tenerezza. = da eufemismo, con cambio di prefisso.
mal non fate disferenza! = da differenza, con cambio di prefisso.
del nome soscrittogli per riconoscerlo e disferenziarlo da ogni altro. 2. rifl.
rispose prudentemente. = deverb. da disfidare. disfidàglia, sf.
questa guerra. = deriv. da disfidare. disfìdaménto, sm.
torre via. = deriv. da disfidare. disfidante (part.
in noi. = deriv. da disfidare. disfidare (ant.
« io vi disfido ». andrea da barberino, 3-1004: la santa corona
perch'io fui suo servidore, / da poi che non c'è ignun che qua
e disferrati non pote = da differenziare, con cambio di prefisso.
. cieco, 19-62: trattosi poi timocrate da canto, / or d
tolse un'asta disferrata. son mantenute da un medesimo umor vitale, indifferente disfìbbiare,
in sé, e per sé disferenziato da tutte. sciogliere la fibbia, slacciare
la posizione; con = comp. da dis-con valore di separazione e fibbia (v
suo avversario. = deriv. da disfermare. disfermare (desfermare)
confermare, disdire, contraddire. francesco da barberino, ii-200: vedian la cosa che
là giù filtraste. = comp. da dis-con valore privativo e fermare (v.
ai mali altrui pietoso, / disferocito da un iddio ch'ei pavé. papini,
spirito non ancor disferocito. = da inferocito, con cambio di prefisso.
. 2. figur. liberare (da impacci, da difficoltà, da ostacoli
. figur. liberare (da impacci, da difficoltà, da ostacoli).
(da impacci, da difficoltà, da ostacoli). mamiani, 1-379:
alla vita, e lo avrebbe disferrato da quella sua tardità, e smentita in
di paterno ch'ei soleva darsi beatamente da sè medesimo. -aprire, schiudere
alfieri, 8-236: calidonia; terra / da cui niun de'duo eserciti disferra /
per terra. = comp. da dis-con valore di separazione e ferro (v
è dentro all'ossa. = da conficcare, con sostituzione di prefisso.
: la prima [schiera], condotta da sciarretta di sciarra, si mosse ordinata
la gara, il gioco) originato da una sfida. varchi, 18-1-272:
ha l'integrità pari a l'ingegno / da poter acquetar tanta disfida. patini,
figur. rinaldo d'aquino o giacomo da lentini, 401: non vivo in
, sfiduciarsi, avvilirsi. giacomo da lentini, ii-100: si alta amanza ha
l'oste di mario affaticava. benvenuto da imola volgar., ii-253: disfidandosi
fede, provocare '(comp. da dis-con valore privativo e fidare * dare fiducia
. franco, 274: se vuoi, da te mi chiamo disfidata: / e
piacevoli l'invito. = deriv. da disfidare. disfìdènza, sf. ant
insegna ai lettori come si debeno cessare da la disfidenzia et arrecarsi a la fidansa d'
timidamente e con più disfidenzia nelle guerre da ponto, essendo elio ancora rozzo e
amore. * = comp. da dis-con valore privativo e fiducia (v.
disfierire non docum.: comp. da dis-con valore privativo e fiera (v.
che non sarà per ventura disfigurato e tradito da tanti barbari verseggiatori senz'anima e senza
io riduceva ogni notte a figure, da non potersi disfigurare. 3.
cose disfigurasi. = comp. da dis-con valore privativo e figura (v.
disfigurazione, ornamento. = deriv. da disfigurare. disfilare1, tr.
cose bianche. = comp. da dis-con valore intensivo e filo (v.
con la sigaretta. = comp. da dis-con valore di separazione e filo (v
e eccessivi. = comp. da dis-con valore di separazione e filo (delle
di destillatori. = deriv. da disfilare3. disfinare, tr.
voglio ora disfingermi. = comp. da dis-con valore intensivo e fingere (v.
. dissimulazione, finzione. bartolomeo da s. c., 30-10-4: quando
maestrevole disfingimento. = deriv. da disfingere. disfìnire, tr. (
questo matrimonio. = comp. da dis-con valore intensivo e finire (v.
disfinitori di sogni? = deriv. da disfinire. disfinizióne, sf. ant
ciascuno per sé. = deriv. da disfinire. disfìoccare, intr.
'ntomo giù dal letticciuol trabocca, / e da capo e da piedi e da le
trabocca, / e da capo e da piedi e da le bande / con le
e da capo e da piedi e da le bande / con le falde cadenti il
quattro liste. = comp. da dis-con valore di separazione e fiocco (v
fiore dopo timpollinazione. = deriv. da disfiorare. disfiorare, tr. [
battaglia. daniello, 280: fu da ruggier dell'oria ammiraglio di don piero rotta
giornata. = comp. da dis-con valore privativo e fiore (v.
: era seria e contegnosa, / ma da qualche mascalzone / si dicea ch'era
e distoscanare. = comp. da dis-con valore privativo e fiorentino.
sfasciume di un padre di lei, da un pezzo a sé non più vivo,
/ cadere. = comp. da dis-con valore privativo e fiorire (v.
miei segreti. = deriv. da disfogare. disfogare [disfocare)
prego il mio acerbo dolore / non sian da lui le lagrime contese, / e
quivi piangere e rammaricarsi, / e da grande agio seco disfogarsi. ariosto, vi-778
di avere bisogno di scendere ad altro linguaggio da quello che avrebbe voluto da prima serbare
altro linguaggio da quello che avrebbe voluto da prima serbare. = forma intensiva di
suono di piova. = comp. da dis-con valore di separazione e foglia (v
angoscia, pena ', comp. da suo- con valore peggior. e dal tema
ant. deformazione, deturpamento. bartolomeo da s. c., 30-1-7: tanto
sono per adornamento. = deriv. da disformare. disformare, tr. (
, quando suo piacere sarà. zenone da pistoia, 1-80: ma così morte
così il levar la limosina, tanto da cristo commendata, distruggere la carità e
simile a quelle, massime non disformando da essa in niuna sua parte. machiavelli
nelle usanze, nella voce e nella presenza da ogni civile uso si disforma. d
si disformano. = comp. da dis-con valore privativo e forma (v.
forma; che ha una forma diversa da quella consueta; divenuto deforme; guasto
peccato de la prevaricazione del primo uomo da dio era partita e disformata, eletto fu
, ma ancora era miserissimo. bianco da siena, 85: specchiandosi in cristo
come egli è presentemente. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
d'ogni ingenerazione di tormento. bartolomeo da s. c., 40-1-14:
gorgo de la sua bruttura. giovanni da samminiato [petrarca], i-255:
sacra scrittura. = deriv. da disformare. disfórme, agg.
lo moto disforme de'pianeti. andrea da barberino, 5-1206: egli avea uno
valoroso che mai si trovasse. benvenuto da imola volgar., i-70: giovane era
, possedute, per lo più, da padroni di voleri disformi da que'che quivi
più, da padroni di voleri disformi da que'che quivi o altrove godono possessioni
vedendola grave modesta e disforme in tutto da quello ch'ella era stata negli anni della
de'signori italiani. = da conforme, con cambio di prefisso (dis-che
]: può cosa essere disformemente diversa da cosa, senza che ci sia deformità.
la stirpe vana. = comp. da dis-con valore privativo e formicola (v.
il movimento diurno, uno altro moto da occidente in oriente. salvini, 39-
bene, che ogni male dee procedere da lui; considerando la superbia, nella
ed inconvenienze cotali. = deriv. da disforme. disfornare, tr. {
d'inghilterra. = comp. da dis-con valore di allontanamento e forno
i-360: sarà fornito bene chi arà da prestar del suo ad altri. e
troppo disfornito. = comp. da dis-con valore privativo e fornito (v.
famiglia. = comp. da dis-con valore privativo e fortuna (v.
agg. letter. sfortunato. andrea da barberino, 306: o figliuolo disfortunato,
/ ricca di povertà. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
invito]. = comp. da dis-con valore privativo e fortunato (v.
curte del vescovo volterrano, v soldi u da inde sune, a la morte sua
la sua possa. = comp. da dis-con valore intensivo e forzare (v.
lo più al figur.: far scendere da uno stato di perfezione e di
all'avviso della vicinanza di morte datogli da voi,... in vece di
avversario si disfrancasse. = comp. da dis-con valore privativo e franco (v.
e i pensieri. = comp. da dis-con valore di allontanamento e francese (
già mi disfrancia. = comp. da dis-con valore di allontanamento e francia.
suo tormento. = comp. da dis-con valore di allontanamento e [mal
sfratare: per una ragione similissima alla recata da voi, disfratanti, potete essere sfrattati
sfrattati anche voi. = comp. da dis-con valore di allontanamento e frate {
vizi, delle colpe. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
e morale. = deriv. da disfrenare. disfrenare, tr. {
4. rifl. figur. liberarsi da un ostacolo, cavarsi da una difficoltà
. liberarsi da un ostacolo, cavarsi da una difficoltà; sfrenarsi, scatenarsi,
e di suoni. = comp. da dis-con valore di allontanamento e freno (
. settembrini, i-229: la polizia da te disfrenata calpestò tutte le leggi,
. bandello, ii-858: per levarne da gli occhi il folto velo / de
: la qual pazienza non è forse da lodar sempre e in ogni persona:
hai condotti a mortai pena! ricciardo da battifolle, ix-175: tu [amore]
aver sua benvolenza. = deverb. da disfrenare. disfrondare, tr. (
implacabile stretta? = comp. da dis-con valore di separazione e fronda (v
calcio che aveva ricevuto. = da affrontato2, con cambio di prefisso.
. = spagn. disfrutar (da dis-con valore intensivo e frut '
fino a morirvi. = comp. da dis-con valore di dispersione e fumo (v
: paesello sonnacchioso di poche case, da cui si partono e girano attorno al lago
male. = deriv. da disfunzione. disfunzióne, sf.
per natura sono facilmente irritabile, e specie da quando una certa quale disfunzione del fegato
scatto verbale. alvaro, 14-44: da qualche tempo il suo corpo è sformato
qualche tempo il suo corpo è sformato da una disfunzione glandolare. 2. figur
con valore peggior.) e da funzione (v.).
alla disfusione. = comp. da dis-con valore intensivo e fusione (v.
cingallegre disgabbiate. = comp. da dis-con valore di allontanamento e gabbia (
. ant. liberare, disimpegnare (da un combattimento, da un rischio,
, disimpegnare (da un combattimento, da un rischio, da un'impresa)
un combattimento, da un rischio, da un'impresa). tesauro,
seguito a frane naturali 0 provocate da brillamenti di mine. = dal
batter d'occhio. = comp. da dis-con valore di separazione e gamba (v
cento sbarre. = comp. da dis-con valore di allontanamento e ganghero (
medesima opinione. = deriv. da disgannare. disgannare, tr.
, disingannare; affrancare, fare ravvedere da una falsa opinione. boccaccio,
dice: / vive ippodamia. = da ingannare, con cambio di prefisso (cfr
mi disgarba. = comp. da dis-con valore privativo e garbare (v.
fare tal disgarbo. = comp. da dis-con valore privativo e garbo (v.
rimise in piedi. = comp. da dis-con valore di separazione e garbuglio (
tapperà porte e finestre, ci sarà da sperare che non disgeli mai più.
a disgelarsi. = comp. da dis-con valore privativo e gelare (v.
nella disgelata gli venne fatto d'uscire da quelle catene il 15 luglio.
15 luglio. = deriv. da disgelare. disgèlo, sm.
contatti più cordiali o meno tesi (da parte di gruppi, movimenti, ecc
effetti. = deriv. da disgelare. disgelosire, intr.
a'suoi amici. = da ingelosire, con cambio di prefisso.
). = voce dotta, da eugenico, con cambio di prefisso.
o amistà raffrenare. = comp. da dis-con valore di * contrario, opposto '
e psichico dell'adolescente con sindromi da insufficienza, deviazioni o esagera
voce dotta, dal gr. suoyevfc (da suo-con valore peggior. e yev-
al mosto. = comp. da dis- con valore di separazione e gesso (
consolazione presente. = comp. da dis-con valore di separazione e gettare (v
si disghiaccia. = comp. da dis-con valore di dispersione e ghiaccio
di disghiottire. = deriv. da inghiottire, con cambio di prefisso.
dominazione spagnola. = comp. da dis-con valore di allontanamento e giogo
non essere di giovamento. francesco da barberino, ii-37: non è amor ancor
disiova. * = comp. da dis-con valore di 'contrario, opposto '
disonesto / c'ha le mie frondi sì da me disgiunte, / raccoglietele al piè
tre non possono essere disgiunte. bianco da siena, 167: suora mia, con
doglia! / solo il pensarvi me da me disgiugne. caro, 4-589:
ti sia intorno. anguillara, 1-195: da la sampogna il suono, e la
sampogna il suono, e la favella / da la sua lingua subito disgiugne. /
umana, ma d'un sagramento ordinato da cristo, che io non posso alterare,
per disgiungerle [le città venete] da venezia, e trarle sotto al comando d'
tra il voler de'suoi; e che da me le donne italiane imparino di non
, e il modo della vita disgiunge da noi. tasso, 2-56: emaùs è
emaùs è città cui breve strada / da la regai gierusalem disgiunge, / ed uom
vi conforto a non disgiunger il vostro zelo da una tranquilla e illuminata moderazione: moderazion
popoli, che tanto intervallo di secoli da noi disgiunge, comunque la curiosità e l'
per disgiùgnere e separare il corpo animato da quelli che non hanno anima. l.
petrarca, i-3-151: or so come da sé 'l cor si disgiunge, /
? d'annunzio, iv- 2-715: da tempo le tre arti pratiche, la musica
vel di mestizia / non si disgiunge da voi, / come da la materna
non si disgiunge da voi, / come da la materna carezza / per sempre perduta
: il sentimento d'onore si disgiunge da quello di paternità: il regime è
= adattamento del lat. disjungère, composto da discoli valore di separazione e jungère *
sapienti ci rendono, le quali come da unica et inesausta sorgente di luce per varie
due valli della sicilia pretendevano al disgiungiménto da napoli, e che un esercito condotto
napoli, e che un esercito condotto da florestano pepe era stato spedito colà a
l'orrenda verità. = deriv. da disgiungere. disgiungevo (disiungitivo),
volte ha dichiarato. = deriv. da disgiungere. disgiungitele (di$giugnitóre),
lasciarlo star oziosamente aperto, né partirsi da questa disgiontiva: che o vero il
: si produca [una pausa] da due punti, o da un punto,
una pausa] da due punti, o da un punto, o talora ancor da
da un punto, o talora ancor da una virgola, purché ne nasca qualche interiezion
: quella il cui predicato è costituito da termini che si escludono reciprocamente.
cadendo, e più membre disgionte / da i propri corpi sopra quei sentieri. machiavelli
/ fur ne i verdi anni lor da un fruttarolo, / ma poi, dal
abito e delle sue parole, ne raccolse da dugento, e gli scompartì in tre
!... disgiunto per sempre da lei, oltre quel mare, da uno
sempre da lei, oltre quel mare, da uno spazio smisurato! -figur
, difetto, / perché 'l priego da dio era disgiunto. petrarca, 297-5:
altre, benché siano quasi separate e disgiunte da quello, nientedimeno lo risguardano in qualche
lustri timmutabil corso i non mai disgiunto da sì nobil prole. muratori, 5-ii-48:
nel loro amplesso. 2. interrotto da una spaccatura; divergente, divaricato
2-47: qual sì disgiunta / terra è da l'asia, o dal camin
: è vero: io sono disgiunto da voi con la penna, ma voi
caddi a questa notte, tanti secoli da quello disgiunta. pecchio, ii-i-ioi: per
poterla torre, perché son disgiunte molto da nobilitade. tolomei, i-37: chiunque
in su quel punto, / e sì da me disgiunto, / che torme del
disgiunti come congiunti sotto titolo d'argomenti da i conseguenti, antecedenti e ripugnanti:
precedente per porre il conseguente, fa nascere da questi due altri modi corrispondenti a ciascuno
, i cui membri non sono collegati da congiunzioni; asindetoj caro, 5-242:
precedenza). = deriv. da disgiungere; cfr. fr. disjoncteur (
la pronunzia. = deriv. da disgiungere. disgiunzióne, sf.
dai lumi: la lampada di nipiologia da quell'altra, di pediatria...
composto di membri non collegati fra loro da particelle congiuntive: asindeto; il periodo
e chi non vede che questo dipende da disgiunzione, dicendo che iulio l'ha
, infagottata in un palandrano disgocciolante, da uomo; io reggendo a fatica un gran
poco a poco. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
braverie]. = comp. da dis-con valore di dispersione e gocciola (
un terrore, e con un precipizio / da far paura al giorno del giudizio.
del giudizio. = comp. da dis-con valore di separazione e gola (v
/ brava. = » deriv. da disgombrare. disgombraménto, sm. ant
le mie tenebre! = deriv. da disgombrare. disgombrare { disgomberare)
(disgómbro). letter. liberare da un ingombro, togliere impedimenti; sgombrare
disgombrarlo [il dizionario della crusca] da tutta questa selva d'errori è sudore di
e le sepolte aiuole. -liberare da ogni bruttura, da ogni macchia;
. -liberare da ogni bruttura, da ogni macchia; rendere più bello,
disgombrate ora altre stampe, mette mano da vero alle tue poesie. -svuotare
et ombra!) / ogni dubbio da te scaccia e disgombra, / né qui
venuto il dì alto, avendo disgombrata da me ogni stracchezza con la morbidezza del
suo furore [della sibilla] / era da febo raffrenato o spinto, / o
. matraini, ix-511: scendon fonti da lor con alto suono, / contrari venti
/ di nubi stanno, e 'l duol da me disgombra / pianto e sospir di
-per lo più assol.: andarsene da una casa portando con sé tutte le
: disgombra la città, e liberami da mia agra paura, purché 'l muro sia
: or tu, sonno, disgombra / da l'altrui pigre ciglia. buonarroti il
ogni rivo si disgombra. = da ingombrare, con cambio di prefisso.
, disgómbro). letter. libero da impedimenti, da impicci; sgombro.
. letter. libero da impedimenti, da impicci; sgombro. - anche al figur
le loro menti, vòte e disgombre da quella gran mole di fattizie e spesso
-trice). letter. che libera da affanni, da pensieri molesti, da
letter. che libera da affanni, da pensieri molesti, da preoccupazioni.
da affanni, da pensieri molesti, da preoccupazioni. chiabrera, 500:
mortai speranza. = deriv. da disgombrare. disgómbro1, v.
di casa. = deverb. da disgombrare. disgorgante (part. pres
trista etade. = comp. da dis-con valore di dispersione e gorgo (v
occulto a me disgrada. = da aggradare, con cambio di prefisso (dis-negativo
trimpellar, ch'io ne disgrado / santin da parma e il cieco da bologna.
/ santin da parma e il cieco da bologna. magalotti, 1-6: già tutto
, iii-4-117: gioberti, con sottigliezza da disgradarne sofisti dell'era macedonica, aveva
ottime vecchie infilzavano un rosario di chiacchiere da
donna di comporre tante canzoni e sonetti da disgradarne messer francesco petrarca. e.
pesci simbolici, zodiaci, fiori rituali, da disgradarne qualsiasi più celebre santuario archeologico.
anche involontaria. = comp. da dis-con valore di allontanamento e grado '
. - anche al figur. francesco da barberino, iii-235: sia la tua vita
né ti faccia mai ira / disgradar da la lira. 4. figur