, lat. dèbilitàtió -ónis, deriv. da debili tare 'debilitare '
ancora nel pensiero lo spaventa. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar
che la loro natura fusse prima creata da dio per quantità di tempo. ariosto
ant. devitìssimo). che è imposto da particolari obblighi morali: e qualifica come
penelopé far beta, / vincer poter dentro da me l'ardore / ch'i'ebbi
onore, come quello che volle mostrarsi da principio piacevole ed umano essere a tutti
, le faccio umilissimamente considerare come, da un'ora e più, con la reverenza
può ben desiderare, ma non formare da altri che da dio. sarpi, vi-3-203
, ma non formare da altri che da dio. sarpi, vi-3-203: ma perché
: col debito preavviso che m'attendo da una ragazza a modo com'è lei,
de'medicanti... non conoscesse da che si movesse, e per conseguente
quale è fatta, quando il sole da ariete va in cancro, è perfetta,
morte di m. valerio levino, da p. e m. suoi figliuoli;
e m. suoi figliuoli; e da questi fu dato il guiderdone debito a li
spese se l'acquistasse e lo riconoscesse da la chiesa pagandone il debito censo.
fa le spese. giannone, 2-i-201: da volontarie [le decime] divennero debite
il principio della maturità non venisse principalmente da qualche sugo, che ai debiti tempi
fuori di debita ora. s. bernardino da siena, 577: e1 sacerdote dìe
varchi, v-304: e io ho inteso da uomo degno di fede, d'una
obbligato, costretto; soggetto. bartolomeo da s. c., 13-3-11: tutti
alla madre nostra, ed avemo ricevuto da loro tanto beneficio, che non possiamo
caso di cessione del contratto, il dovere da parte dei cessionari di inoltrare ai successivi
dévito), sm. dovere dettato da leggi morali, sociali, politiche, giuridiche
chi più pregio brama. s. caterina da siena, 39: or non
l'assolvente sia generoso. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
mezzo per liberar sé e il fratello da quell'opprimente debito di gratitudine. serra,
1-302: si credeva in debito di narrare da mane a sera la storia genuina dell'
la comunità. s. caterina da siena, iii-36: di questo amore non
degna reverenza verso el padre, quanto da lui richiedevano gli altri cittadini. pulci,
licenzia, che è quello che te induce da me partire; e, se io
ogni suo piccolo interesse gli disprezzano o mettono da canto, che può sdegnarsi o lamentarsi
mi sono allontanato da lui, ed eccomi ridotto a soffrire
la gelosia del marito e giudicando che da altro non nasceva se non da una
che da altro non nasceva se non da una dapocaggine che in lui era, perché
libri e scritture contabili. bartolomeo da s. c., 97: se
io veggio essere tra tutti concordevole fama da te con somma diligenza essere osservata:
: al giorno d'oggi vi è poco da compromettersi. ci sono più debiti che
. gozzi, i-122: il debito da me incontrato col signor massimo de'dugento ducati
, non era che una perdita da me fatta al giuoco della bassetta.
debito; il quale vi è consegnato da gratitudine, aumentato dalla virtù della fortezza
fatale, fatto da'padri, e da gli avoli de gli avoli, dee
de gli avoli, dee essere pagato da noi, quando egli sia riscosso da la
pagato da noi, quando egli sia riscosso da la natura. loredano, 1-195:
: mi dolevo di non guadagnar tanto da pagarle ogni mio debito con gli agi.
. eseguita la consegna, egli resta libero da ogni responsabilità per i debiti ereditari.
moneta al momento del pagamento sia diverso da quello che essa aveva al momento in
che nostro signore v'abbi tutti conservati da questo fragello della pisto- lenza, ringraziolo
avete con lui. s. caterina da siena, v-160: e dove si vidde
debito il quale mai non contrasse. bianco da siena, 130: perdon'a noi
che la sua larghezza non si stringe da necessitale d'alcuno termine, non ha riguardo
lo dia. 5. caterina da siena, i-251: per la qual cosa
debiti della lepre: essere così indebitato da dover fuggire dai creditori con la stessa
forniteci armi e munizioni che ci difenderemo da noi: se il governo frigge con
debito, e se non si fida, da una mano gli schioppi, dall'altra
anche al figur. s. bernardino da siena, 865: dico che se egli
se non ti credono, tu non trovi da far debiti. -chi paga debiti
-chi vuole quaresima corta, faccia debiti da pagare a pasqua: il giorno in
chi vuol quaresima corta, faccia debiti da pagare a pasqua. -due mila
lat. dèbitum * cosa dovuta ', da dèbitus, part. pass, di
s'obriga di dargli questi danari per agnolo da vergereto, cavallaro; che matteo è
di cinquecento danari; e non avendo da pagare, fu rimesso el debito a ciascheduno
2-18: la carbonaia è appena rischiarata da una lampadina elettrica, pendula sul tavolino
figur. chi è legato ad altri da obblighi di gratitudine, di dipendenza, di
froda non l'imbrutti. s. caterina da siena, iii-228: la principale cosa
allegando essere quelli debitori suoi per servizi avuti da suo padre negli affari di quella republica
portato m'avete ed altresì per molti piaceri da voi ricevuti. m. adriani,
e quindi si può e deve perfezionar da se. verga, i-75: voi
di esaltazione religiosa, che è roba da ospedale quando non è roba da politici.
roba da ospedale quando non è roba da politici. pea, 7-423: gli
li sensi. s. caterina da siena, v-160: e dove si vidde
assumersi il compito, impegnarsi. girolamo da siena, xxi-281: ora è vero,
, lat. debitor -òris, deriv. da dibére * dovere '.
. certo ella fu forte quando 10 da prima disfeci le mura lemesie, e tenedon
mia vista. s. bernardino da siena, 66: ogni tentazione che ci
debole, potrebbe una donna impregnare naturalmente da se stessa. beccari, xxx-4-269:
debole per le febbri, era caduto da un'alta cima, e s'era concio
fanciullo e debile di forze fu nascoso da la malivolenzia di saturno suo padre, che
magalotti, 1-372: cose che non sono da me, debolissimo di forze, esausto
simil. e al figur. che nasce da debolezza fisica o ne è il segno
. guicciardini, 1-68: carlo insino da puerizia, fu di complessione molto debole
carlo terzo con quella faccia un po'da tacchino e quel gran naso che lasciò a
gemelli careri, 2-i-299: i cavalieri han da provar nobiltà di quattro discendenze. c
. salviati, ii-n-90: è stato fatto da noi moderni, che il nominar i
che, attraverso successive generazioni, derivano da una determinata coppia di genitori o da
da una determinata coppia di genitori o da un solo individuo qualora si tratti di
la descendenza. = deriv. da discendere. discéndere (ant.
). venire dall'alto, giungere da un luogo più elevato; muoversi da
giungere da un luogo più elevato; muoversi da un luogo più alto a uno più
volendomi levare, caddi in terra, atratto da le gino- chia in giù. leonardo
, 1002: mira: l'augel discende da l'umido cielo su 'l pesco /
2. scendere a terra (da un veicolo, da una scala,
scendere a terra (da un veicolo, da una scala, ecc.);
i-537: come vide filocolo, dismontò da cavallo, e filocolo, vedendolo dismontare
eletto, di quelli del governo disceso da cavallo con i compagni, presentò al
sbarbaro, 5-47: lo vedemmo staccarsi da noi, correre con grandi cenni verso un
qua nuove schiera s'auna. guido da pisa, 2-49: discendi di nave
. 4. figur. decadere da uno stato di alta dignità spirituale e
di alta dignità spirituale e morale o da una condizione onorevole e agiata.
condizione onorevole e agiata. francesco da barberino, ii-155: ogni montar ne la
ascendere e discendere. s. caterina da siena, iii-152: tutto dì il vediamo
ch'è sempre torbido e tempestoso, da l'eterno al corruttibile. redi,
, 689: la signora lucia, da la cui bocca / tra l'ondeggiar de
nel cuor mi sta, / come da un sirventese del trecento, / piena di
sondarlo e discendervi. 6. venire da regioni poste più a settentrione e dirigersi
, che di scende / da l'alpe, e seco ha il fior
dante, par., 31-78: da quella region che più su tona /
più giù s'abbandona, / quanto lì da beatrice la mia vista; / ma
di virtù divine); derivare, provenire da dio; diffondersi (un sentimento:
vertute in petra preziosa: / che da la stella valor no'i discende, /
la faccia gentil cosa. francesco da barberino, 251: amor divino è
miserie umane. guidi, xxx-5-329: da così bella e luminosa parte / discende
. cantoni, 70: infervorato da quella prima, ed unica, ed infinita
sua vita. linati, 8-105: da quella miriade di forme, da quel cielo
8-105: da quella miriade di forme, da quel cielo così immacolato discese su me
severa della condanna che discenderà sul mio lavoro da quella nozione, se anch'io in
questione, di un tema; passare da un argomento a un altro. bonichi
: ciò osservato dal poeta, ha egli da sciegliere quel mezzo che più gli sembrerà
generosamente a dire che non si ha da badare ad alcune voci o frasi isolate
. -in partic.: passare da un argomento difficile ad altro più comprensibile
oscura giugne ad intelletto. -passare da un'età a un'altra, da uno
-passare da un'età a un'altra, da uno stato a un altro, da
da uno stato a un altro, da una situazione a un'altra (in una
, ch'esser bestie dimostrammo? lapo da castiglionchio, 58: i detti nostri progenitori
tiene vile, si è grande dinanzi da dio. s. caterina da siena,
dinanzi da dio. s. caterina da siena, iii-96: discese alla maggior
disertare il mondo, e l'uomo discendere da uomo a schiavo o a pecora di
della cui schiatta discesono poi i lisei da firenze, i quali ab antico discesone
d'onorata gente, / che discendea da quel lignaggio altiero / ch'uscì d'
mascella di serpente. firenzuola, 197: da firenzuola, ma della più ricca e
francia, che son cadetti e discendono da cadetti. casti, iii- 155
destinata a compier l'opera di quella da cui discende, rannodando i popoli alpini
i mongiolino..., discendendo da fornaciai arricchiti, dovevano portare nello scudo tegoli
e forse con ragione, di discendere da una famiglia di nobili malvegoli, ma non
di animali. baldi, 6-5: da questo cane... favoleggiarono che discendessero
discenda per pietro da cristo. panni, 360: al secol
cattaneo, iii-4-10: il nome imperiale discende da un'antica autorità cosmopolitica, la quale
si somigliano scambievolmente, quasi fossero discesi da un sol maestro. de sanctis,
, provenire. arrigo testa o giacomo da lentini, i-410: lo fin piacimento,
i-410: lo fin piacimento, / da cui l'amor discende, / solo vista
, sore de lagreme;... da te descende ira, divisione, mellenconia
e reverenza dell'alto iddio padre, da cui discende il sommo bene. guinizelli,
(4-13): e'par che da verace piacimento / lo fino amor discenda
così questa, cioè vertude, discende da nobilitade. statuti dell'arte dei mercanti
... che dipendessono o discendessono da esse, e d'ogne ragione che
d'ogne ragione che dipendesse o discendesse da alcuna ragione scritta o fatta inanzi
vien dal suo regno iocondo, / da questa l'arme prende, / perché sua
arme prende, / perché sua forza sol da lei discende. tasso, 4-71:
del globo due religioni che evidentemente discendono da principii diversi, e pure che si
autore',... può discendere da due principii: l'uno si è d'
si è d'uno verbo molto lasciato da l'uso in gramatica, che significa tanto
lor cose seguivano gli augùri. giovanni da samminiato [petrarca], ii-24: voglio
mon- tagnetta discendeva in una valle ombrosa da molti arbori fra vive pietre e verdi
che veloce in giù discende, / da qual parte il suo corso ella rivolga
/ con maestà terribile discende, / da tergo io lascio; e il mio
peschiera, bello e forte arnese / da fronteggiar bresciani e bergamaschi, / ove la
scanno. tommaseo, i-275: vidi da santa maria a monte discendere coll'amo
di quel che ha raccolto di tinta calda da stamani sulle sabbie del deserto. e
di sydrac, 20: incontanente discese da cielo una folgore, e percosse in
, / mentre discende la sassosa pioggia / da mura e torri in disusata foggia.
sole mai non discende, se non ripercusse da altra parte da quella illuminata. petrarca
, se non ripercusse da altra parte da quella illuminata. petrarca, 50-16: il
. 23. mus. passare da una nota più alta a una più
padrona dei propri gesti, ma unicamente guidata da quell'equilibrio acquisito con l'abitudine,
più mirabil baronia. s. caterina da siena, ii-274: discende gli amorosi desiderii
scale, e senza induxia, aiutata da lesbio, montò in groppa del cavallo di
a fondo il proprio intimo. bianco da siena, 64: non posso a lui
scendere, calare ', comp. da de-che indica movimento dall'alto e scandère *
trasporto, inclinata secondo un angolo tale da non consentire la caduta libera per gravità
i carrelli convogliano alle gabbie, e da queste, non appena ha visto il
alle cernite. = deriv. da discendere. discendiménto, sm. ant
d'umori, si prende un nome da sostituire al proprio della podagra.
discendimento di uno peccato nell'altro è da essere esaminato e cercato più diligentemente.
agata, di mano del finissimo maestro giovanni da castel bolognese, la discensione dello spirito
questa discensione fa che el principio sie da peccati men gravi, e poi si segua
lat. dèscènsió -ónis * discesa ', da dèscensus, part. pass, di
tavola ogni velocità acquistata, e riprincipiato da capo il moto discensivo nel cadere dall'
« discensiva ». = deriv. da discenso. discènso (descènso),
per il porco che era apresso, da l'altra che sopragiongendo la nocte non fussi
6-30: questo [il corpo] da i piccioli atomi battuto, / accelera il
testamento dimostrano per diritta linea lo descenso da adam ad abram, e da abram
descenso da adam ad abram, e da abram a david, e da lui a
, e da abram a david, e da lui a la vergine maria de la
bruno, 3-333: il descenso è da uno ente ad infiniti individui e specie
individui e specie innumerabili, lo ascenso è da questi a quello. 4
metodo di distillazione in cui la materia da distillare è posta sotto la fonte di
5. mus. il passare da toni acuti a toni più bassi.
lat. dèscènsus -ùs 'discesa ', da dèscensus, part. pass, di
alma roma. = deriv. da discenso. discensóre2, sm.
di far scendere oggetti (raramente persone) da un punto più elevato a uno più
del complesso). = deriv. da discenso. discensòrio, agg. ant
'che è in discesa '(da dèscènsus, part. pass, di dèscendère
è mostrato ostile. = deriv. da discentralizzare, non docum.; cfr.
dello stato borghese. = deriv. da discentrare. discentrare, tr.
sua tirannide. = comp. da dis-che indica allontanamento e centro (v.
: acquistino dunque l'ora- zioni vostre da colui, il quale ci fe degni della
i due si capovolse: cosimo faceva da maestro e fauchelefleur da allievo.
: cosimo faceva da maestro e fauchelefleur da allievo. discepolato, sm.
. eccles. discipulàtus, deriv. da discipùlus 'discepolo '. discépolo (
docente ed è a lui profondamente legato da ammirazione, fiducia, gratitudine).
, gratitudine). bartolomeo da s. c., 40-4-5: non
quale titolo [di maestro] rifiutato da lui tanto più in lui risplendeva, quanto
lui risplendeva, quanto con maggior disidèro da quegli che men sapevano di lui o da'
], 2-13: il discepolo non è da più che 'l maestro, né 'l
che 'l maestro, né 'l servidore da più che 'l suo signore. basta al
che ha saputo pigliare dall'opre fatte da tiziano. d. bartoli, 9-32-31:
stato personale e diretto, ma mediato da libri o da altri mezzi di trasmissione
e diretto, ma mediato da libri o da altri mezzi di trasmissione e di comunicazione
. chi ha appreso un dato comportamento da qualcuno che si è proposto come modello
la sua signoria. = deverb. da discernere, non attestato altrove. discernènte
cui morte scrivo. = deriv. da discernere. discèrnere (ant. dicèrnere
ove s'andava. s. caterina da siena, v-16: questo lume ha
'l frutto rimanga netto. s. bernardino da siena, 628: se tu
da un gran lume innaturale che emana dal tappetino
o qualità sensibili). zanobi da strada [s. gregorio magno volgar.
iacopo in luogo di cristo, ricevettero da giuda il segnale del bascio; imperò che
di loro, discemea troppo bene cristo da san iacopo. boiardo, 2-30-47: re
-figur. ant. trattare in modo diverso da altri, fare distinzioni (tenere conto
, io: nulla persona nel monesterio da lui sia discernuta: non uno sia amato
tutti dà, e non disceme uno da un altro. boiardo, 2-14-45: de
schiera aperta, / né disceme il parente da lo amico, / perché la gente
immensa varietà dei versi di virgilio, da me fin allora soltanto letti ed intesi
loro diceva che al re antioco era da obbedire e andare là ove egli comandava:
comandava: parte discemea ch'egli era da stare in eraclea, e ragguardare l'
. beicari, 5-60: o tu da cui procede il buon sapore, / per
qualche fatica d'intelletto, che ha da sgombrare quelle artifiziose tenebre, se ne vuol
, sì che appena puote discemere bene da male. guittone, i-20-53: isbendate
mente vostra e guardate ben, verità da falso dicemendo. petrarca, iv-3-629:
, le quali erano comandate, erano da fare sapere agli altri etoli, e.
cose, però con facilità è ingannato da chi si ingegna parere buono. della
. - anche al figur. francesco da barberino, ii-348: come puoi vedere,
, / [discrezione] disceme pruni da fiori; / li primi getta e
/ che 'l piè non si disceme da la testa. pallavicino, 1-125: se
acqua, che sgorga per sua natura, da quella che... vien cacciata
a quei che mesti / vergognosi vedrete da codesto / orrido sogno di viltà destarsi,
come amore discerne per suo giudicio. benvenuto da imola volgar., ii-192: lo
ciocche sparti sopra le candide spalle, ristretti da fronzuta ghirlanda di ghiandifera quercia, discemegli
rotoli di panni, discemere i diversi lavori da ordinare, con una prontezza e capacità
segnali sì discernono il regno di dio da quello del diavolo. 8.
il loro appetito concupiscibile richiedea, erano da essere chiamate savie; e tutte l'
e giudichi. -ant. fare da giudice, arbitrare (una gara).
così diceme donando. petrarca, i-3-124: da l'altra parte, s'io discemo
dotta, lat. discemere (comp. da dis-che indica separazione e cernere 'vedere
e direi quasi scolpita e discernibile minutamente da tutti i lati. b. croce
voce dotta, lat. tardo discernibilis, da discernère * vedere con chiarezza '
= voce dotta, lat. discernicùlum (da discernère 1 dividere ').
ima supplica, che si può dire porta da tutte le nazioni d'europa all'accademia
non sono condotti dalla saviezza, ma da un discernimento della necessità. moravia,
iii-25-135: se egli dovesse esser giudicato da questa sua azione, si direbbe che
pochi si truovano buoni discemitori. girolamo da siena, xxi-327: io, signor mio
, contra ogni ragione e giustizia, da quelle persone che mi beatificano in questo
muta suo discemo. = deverb. da discemere. discernuto (part.
trita roccia, / non v'ha da temer altro che ti noccia, / se
dotta, lat. discerpère, comp. da dis-con valore di dispersione e carpère *
altro fatto? = comp. da dis-con valore di separazione e cervello (
alto, o quando assistevo alla discesa da un tram in corsa di persona troppo
troppo vecchia o poco abile, mi liberavo da ogni ansia augurando loro dei malanni.
una novella nave in mare, si ripercuotono da un capo all'altro della penisola con
mila uomini, ch'ei dispose in modo da separare 10 stofflet dallo charette, e
separare 10 stofflet dallo charette, e da guardare i luoghi più acconci a una
china, scesa; pendio. bartolomeo da s. c., 177: li
177: li confini d'affrica sono da occidente la ripa del nostro mare e del
nostro mare e del mare oceano, da oriente ima grande e inchinata largura: il
le bisacce di tela bianca così ricolme, da reggerle a stento. gozzano, 23
19: alla pianura seguiva una discesa da rompersi il collo; e giù per
rompersi il collo; e giù per da scesa, ciottoli, pietre, pietrischi,
11 fiume, il villaggio è formato da una breve piazza, pur essa in
una molestissima discesa negli occhi, che da quaranta e più giorni in qua mi
l'animo del re, al quale essendosi da principio scoperta un'apostema nella testa sopra
produce miracoli, spinge al martirio; da quel tempo comincia la sua discesa -e rapida
-discesa a corda doppia: quella effettuata da uno scalatore con particolare manovra della corda
il parto e che talvolta è accompagnata da un piccolo rialzo della temperatura. -discesa
obbligati, cioè una serie di porte delimitate da una coppia di aste o bandierine piantate
sport dello sci. = deriv. da discesa. discesista, sm. e
in discesa. = deriv. da discesismo. discéso (part.
nuto dall'alto, giunto da un luogo più elevato; andato o
la region più bassa. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
discesi ai tempi del vecchio numitore, da quei monti, insieme a romolo, senza
varchi, v-439: fu detto da molti autori e di grandissima riputazione,
dal cielo. soffici, ii-222: da qualunque parte considerassi le cose, non mi
, leanza esser perita; / e da cui l'uomo serve essere offeso.
tratto origine, che deriva per stirpe da qualcuno. dante, conv.,
ma uomini nati per comandare soggetti discesi da sangue reale. pananti, iii-29:
quella rivelazione, che la colpa originale discesa da lui sarebbe espiata con la morte del
voi, miei tirii, / coi discesi da voi tenete seco / e co'posteri
: donde viene quel nome di ruitor? da quale termine celtico o gallico è derivato
voce dotta, lat. discèssio -ónis, da discèssus, part. pass, di
contrastare discutendo, disputare ', da captare * cercare di prendere '.
onore di tutto il paese, e descettata da tutte l'altre. = traduzione
processi di cotesta pratica, e quanto da quelli e'quali dal prefato re vi
voce dotta, lat. disceptàtòr -óris, da disceptàre * ricercare, disputare '.
stefano, 1-112: i testimoni s'avranno da esaminare indifferentemente e senza alcuna controversia,
voce dotta, lat. disceptàtiò -ónis, da disceptàre 4 ri cercare,
gliele comanda. = deriv. da disceverare. disceverare (discevrare)
discevra l'uomo, e trae franco da quella del servo, ma menzogna l'odia
rifi. separarsi, allontanarsi. busone da gubbio, 83: tu colla coscienza delle
disceveravansi dai nimici, e discomuni- cavansi da loro per solo odio ed affrettavansi di tribolarli
= voce dotta, comp. da dis- (dal gr. sua),
vedere lei? = deriv. da dischernire. dischernire, tr. {
, anzi è tutto dischemito e disservito da quelli che signore lo chiamano.
che signore lo chiamano. = da schernire, col prefisso dis- (con valore
ha e'sperare. = deriv. da dischiarare. dischiarare, tr. disus
- anche al fìgur. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
averanno vita eterna. s. caterina da siena, iv-26: così mi pare
parendo che ella [la lettera] venga da uomo santo e giusto, ed ella
potrete dischiarare, se ella è venuta da quello giusto uomo, o no.
con la particella pronom. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
proprio cuore. 5. caterina da siena, i-163: perocché s'ella fusse
fra gl'indiani. = comp. da dis-con valore di allontanamento e schiatta (
chiaror parse. = comp. da dis-con valore di allontanamento e chiavaccio (
al segno. = comp. da dis-con valore di allontanamento e chiavare
che ti dischiaverà. = comp. da dis-con valore di allontanamento e schiavo (
che,... contraddistinte da un calice diviso in cinque ri
congiuntura fia bello. = comp. da dis-con valore privativo e chiedere (v.
pera / che sua biltà dischiera / da naturai bontà. 2. rifl
g. quirini, ix-10: io da lei seguir non mi dischiero, /
più divegno audace. = comp. da dis-con valore di allontanamento e schiera (
. cicerone volgar., 1-151: sono da eleggere uomini fermi e stabili e costanti
è gran dischiesta. = comp. da dis-con valore privativo e chiesta o chesta
il chiocciare. = comp. da dis-con valore di allontanamento e chiocciare (
gridar venne. = comp. da dis-con valore di allontanamento e chiodo (
e doma. = comp. da dis-con valore di separazione e chioma (v
= voce dotta, comp. da sua-con valore peggior. e xeip xeipó
mosse, e pria si spense / che da gli organi suoi fosse dischiusa. ariosto
sogliono gli animi timidi e giovanili mostrarsi da prima cauti per verecondia, ma poi sgorgano
albero fiorito, egli non aveva che da porre lo sguardo ed allungare la mano,
arbor cui gesù di sangue tinse, / da cupo fondo ella il dischiuse e scinse
o nessun'altra poi / l'ora da ripor mano alla virtude / rugginosa dell'itala
è la cagion perché l'uom fue / da poter sodisfar per sé dischiuso. idem
per tre piacevoli cagioni: / e da sé, chi non l'usa, la
= lat. disclùdére, comp. da dis-con valore di separazione, e claudère
con diligenza. = comp. da di-con valore di allontanamento e schiuma.
beltramelli, i-217: a quando a quando da un canale dischiuso come una bocca viva
fogazzaro, 1-282: mi parve udire da quelle labbra dischiuse una parola di vita
ant. escluso, segregato. benvenuto da imola volgar., ii-270: poi cato
dotta, lat. dìscidium, deriv. da discindère 'rompere, spezzare '.
monteleone fu intercettata dai principi e disciferata da un segretario di vandomo. algarotti,
cinto. cieco, 41-97: quel meschin da le lusinghe vinto / la cintola in
... la discinsi; feci portare da uno dei nostri dell'acqua: con
di bacco ogn'alma = comp. da dis-con valore di separazione e da accingasi /
comp. da dis-con valore di separazione e da accingasi / qui tra i fiori / cantar
non confusione. = deriv. da discifrare. discigliare, tr.
portarlo in pugno. = comp. da dis-con valore privativo e ciglio (v.
cagioni, per quali abbiamo e non abbiamo da discindere l'amicizia. salvini, 40-355
dotta, lat. discindère, comp. da di-con valore di separazione e scindère '
medie. disturbo dei movimenti dipendente non da alterazioni muscolari, ossee, articolari o
ossee, articolari o dei nervi, ma da una lesione subita dal cervello durante il
riprese le spade si dan botte / da far vedere il sole a mezzanotte.
dotta, lat. discingère, comp. da dis-, con valore di separazione e
che in obscura carcere fussi reclusa e da lei tolto ogni adminiculo da potersi offendere
reclusa e da lei tolto ogni adminiculo da potersi offendere. per il che discinta
il che discinta ed ogni altra cosa da occidersi toltali, fu serata e custodita
giovinetti vide e donne, / qual da sé bella e qual d'abito adorno,
4. non più raccolto né stretto da un legame; sciolto, sparso.
ora scassare. = comp. da dis-con valore di allontanamento e ciocco (
miserrima, / che discior ti fe'da riva, / tornerà, non ti
suo ministero. 3. liberare da lacci, da catene; slegare.
3. liberare da lacci, da catene; slegare. dante, purg
32-62: come nave, che vento da la riva / o qualch'altro accidente
tosto i nodosi e 'nsanguinati lini / da i pali si disciolgano bicorni. tasso,
peso. pindemonte, 2-143: noi da un'ancella non ignara istrutti, /
di tabacco. -rifl. liberarsi da legami o catene; riacquistare la libertà
sua prigione. marino, 4-292: né da l'amato sen più mi disgiunsi,
straniato dall'altra / come chi si discioglie da nodo serrato / che impediva alla vena
, che io non spero potermi mai più da lei disciogliere. chiabrera, 567:
. 5. figur. liberare da vincoli morali, da impegni, da
. figur. liberare da vincoli morali, da impegni, da sentimenti particolarmente intensi ed
da vincoli morali, da impegni, da sentimenti particolarmente intensi ed esclusivi. -
esclusivi. - anche rifl. bartolomeo da s. c., 38-4-3: l'
richiede di molte cose pensare. francesco da barberino, 138: perché quando ell'era
279): più volte seco, da questo amor non potendo disciogliersi, diliberò
e pur cresce 'l desio / che da te sia dal proprio amor disciolto.
nemica gente / sparga, e disciolga noi da tal paura. caro, 2-266:
, e mi disacri in tutto / da l'obbligo de'greci. s. caterina
scrittori tragici che si disciolgano una volta da questo pregiudizio. d'annunzio, v-1-595:
italia chiamata proletaria dev'esser prima disciolta da un lùgubre impedimento. -rifl.
illanguidire, svigorire; attenuare. bartolomeo da s. c., 38-3-7: due
abbia un travaglio interiore, un pensiero da disciogliere o raccogliere, queste mura..
meno, perder vigore. bartolomeo da s. c., 20-1-8: alcuno
, ii-1-301: pover uomo, si sentiva da un anno a questa parte disciogliere.
la vision si disciogliea, / quando da un lato della chiesa sente / incominciare
anco tutta l'altra generazione se partesse da l'animale, l'animale cade giù
ha accresciuto, lo discioglie. benvenuto da imola volgar., ii-367: commise alli
se desciorreano e desfareanose tutte. benvenuto da imola volgar., ii-216: le
: ma dove fu fabricata, ivi da sé medesima si disciorrà. 13.
. pindemonte, 7-192: in quel da lui staccossi / la nube sacra e
con la particella pronom. bartolomeo da s. c., 18-3-14: amistà
, una società commerciale). da porto, 1-133: finito il parlare di
mercede, / me lasciò vivo e te da me disciolse, / rompendo, e
cavallier, che ricordargli / sol vuol che da gabrina si disciolga / prima ch'ella
16-ix-73: si astenga sempre la signora da tutte le maniere di cose acide,
, xx-102: così, poi che da gli animi / ogni pudor disciolse, /
animi / ogni pudor disciolse, / vigor da la libidine / la crudeltà raccolse.
vie della nuova lor vita. -disciogliersi da una persona: separarsi, accomiatarsi da
da una persona: separarsi, accomiatarsi da essa. -anche: levarsela d'intorno.
disciolse il corporeo ingombro, avvegnaché liberi da quello, spaziamo nella intelligente vita,
stione pende più d'albitrio della femmina che da speziale comandamento d'amore. cieco,
, 2-8-11-306: perché ci ha sì poco da dubitare che l'anime sieno immortali,
delle nozioni complesse ne'suoi elementi, e da un'ordinata deduzione delle proposizioni più semplici
impetuoso e contumace discioglimento di ventre patito da sua santità, sia stato una universale
discioltamente a gli amori, e perciò da un genio a venere sottoposto guidato dagli
nodo, un legame); liberato da ciò che tiene avvinto; slegato, messo
disciolto ten legato a laccio. francesco da barberino, 377: ella si fende
disciolti, correndo, frugando, / da ritta, da manca, guerrieri venir
correndo, frugando, / da ritta, da manca, guerrieri venir. linati,
separato, disunito, allontanato. bartolomeo da s. c., 229: bene
per estens. e al figur. libero da impedimenti, libero da vincoli morali (
figur. libero da impedimenti, libero da vincoli morali (e da pene, da
, libero da vincoli morali (e da pene, da cure, da tormenti
da vincoli morali (e da pene, da cure, da tormenti, ecc.
e da pene, da cure, da tormenti, ecc.); non vincolato
, ecc.); non vincolato (da patti, leghe, accordi).
danni in oblio, / lieto sarei da la mia musa accolto. tasso, torrismondo
carducci, ii-5-48: 10 sono disciolto da ogni impegno con lui circa il petrarca.
. 7. figur. sciolto da ogni ordine, sregolato; sfrenato,
. — 604 — bartolomeo da s. c., 30-8-4: or
dai disciolti conventi. oriani, i-123: da principio queste bande non saranno state che
: l'arida, a fatto disciolta da l'acqua, non è altro che vaghi
gridava con mille lingue disciolte, ossia da quasi tutte le insegne e tende dei
ben disaminare la cosa, non è da negare che l'acqua vi caschi quasi da
da negare che l'acqua vi caschi quasi da un catino rotto. disciòlto2
. ant. asindeto. guidotto da bologna, 1-76: ed è uno.
si proffera per sé. = da discioltot. discioltura, sf.
una discioltura che incanta e una vispezza da ballerini. 2. diarrea.
lubrico. = deriv. da disciolto1. discioperato, sm. ant
. alberti, i-277: trastullo certo da discioperati e da putti, vedere correre
, i-277: trastullo certo da discioperati e da putti, vedere correre e volare.
correre e volare. = comp. da di-con valore rafforzativo e sciope
discipidézza. = comp. da di-con valore intensivo e scipitezza (v.
consigliò tutto l'opposito. = da scipito, rifacimento del lat. exsipidus,
professione, di un'arte. bartolomeo da s. c., 40-4-4: neuno
, rettorica e dialettica... da garzone ne fu ammaestrato. boccaccio,
, siccome non sapessi niente. giovanni da samminiato [petrarca], ii-8:
scienza o disciplina / tanto volgar, che da se stessa informi / non sudato cerebro
specialmente nella disciplina delle lettere italiane diretta da me, né dette mai occasione o
, vii-424: utilissimo... è da stimarsi quello [esercizio] dell'arte
: la regola della giustizia così è da tenere, che la riverenza della sua disciplina
nuova religione e disciplina / instituì, da ogn'altra diferente: / che,
di regole di condotta la cui osservanza da parte degli scolari è condizione necessaria del
rigida, ma salutare disciplina, che da un canto include una delle spiacevolezze e
, per le cose dette, sopportabile da prima, e alla fine anco gradita
. -in partic.: autorità esercitata da un comandante sui soldati, ottenendo da
da un comandante sui soldati, ottenendo da essi pronta obbedienza e buone prestazioni militari
giamboni, 7-56: il centurione è da eleggere con grande forza e bella statura
per non fare gravare i popoli, da i quali oltramodo desiderava essere amato.
villa, ignaro / d'ogni virtù che da saper deriva, / fin la donzella
5. per estens. azione esercitata da una persona, in virtù della sua
altri; attività regolatrice e ordinatrice esercitata da un'autorità (specie dall'autorità statale
fra l'altre o disciplina, / da le bestie disceme le persone.
ogni donna cristiana o saracina, / e da commetter grandi violenze, / vivendo senza
una consapevole e lucida assimilazione della direttiva da realizzare. alvaro, 12-29: proprio questo
e ad ogni scaltrimento informava. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar
. castiglione, 121: quelli che da natura hanno tanto solamente, che son
, i-988: sembrava triste, preoccupata da un suo pensiero segreto: cosa che però
delle istituzioni della comunità. bartolomeo da s. c., 21-2-5: non
erano entrati in collegio due o tre tipi da galera e il direttore si lasciava vedere
il passivo isguardo può insegnare dove debbono da quinci innanzi correggere, o rivocare la
tu, se per li passati falli da te commessi quando non eri mia moglie,
farò e che battiture serebbono quelle che da me averai, se da quinci innanzi
serebbono quelle che da me averai, se da quinci innanzi, essendo mia moglie,
al nervo. s. caterina da siena, iii-159: contòrtati, figliuolo,
corpo, per penitenza). vito da cortona volgar., xxi-746: aveva fatto
, si batteva. s. caterina da siena, iii-232: se il corpo per
di lampedusa, 191: pendeva giù da un chiodo una frusta col manico corto
-figur. s. caterina da siena, iii-268: perocché io ho fatta
: avere un contegno austero e compunto da bacchettone. -il percuotere con la
, costui fu subito tòcco sì fortemente da cristo del fervore, che fu una meraviglia
fu subito tocco di fervore sì fortemente da cristo, che non dormì in tutta
è sempre nel cospetto mio. bianco da siena, 29: non v'incresca
l. bellini, 3-12: si ha da insegnare un'arte stranissima di regnare,
compagnie de'secolari battenti; però che sempre da esse fratemite di disciplina fu loro usata
macerazione, mortificazione, penitenza. paolo da certaldo, 20: se noi fossimo giusti
avendo cavato ciò ch'egli quivi diceva da i decreti de'santi e da i
diceva da i decreti de'santi e da i sacri concilii. sarpi, iii-319:
disciplina militare '): deriv. da discipùlus (v. discepolo), che
* codola '. = deriv. da disciplina1 nel senso di 4 flagello 'per
disciplinabile, e non cossi inmorigerato, come da principio si mostrava, perché mi dà
; se non quelle cose che sono da disciplinabile dottrina accompagnate. = voce dotta
della società. = deriv. da disciplinare1. disciplinante (part.
soderini, i-223: sianovi spazii e largure da disciplinar cavalli, a tiro di qual
machiavelli, 352: tutta quella fatica da te usata per disciplinare il tuo esercito
/ a cui capo son io, fur da quel braccio / disciplinati, che per
lacerato e tormentato. s. caterina da siena, v-227: poi la giustizia,
dotta, lat. eccles. disciplinare, da disciplina 1 disciplina '. disciplinare2
presenza del popolo, volle spontaneamente ricevere da ottanta monaci, e più, tre
disciplinate per uno. = deriv. da disciplina nel senso di * flagello 'e
loro figli. = deriv. da disciplinare1. disciplinato (part.
credeva necessari che i nuovi pretoriani desciplinati da sant'ignazio. b. croce,
scoperte » che con molta lode sono compiute da uomini a ciò disposti e disciplinati.
in fuga meccanica di atti prescritti da una regola. carducci, iii-12-73:
superficiale, disciplinare, non speculativa; da lui è derivata una certa ribellione,
dotta, lat. mediev. disciplinàris, da disciplina * disciplina '.
, 1-12: se il romito fosse provocato da cotali stimoli nell'atto disciplinario, siamo
i miei fatti. = deriv. da disciplina, nel senso di * flagello,
di non voler dar la vincita è regola da giuo- catori disciplinati nel giuoco: però
bandello, 1-46 (i-550): se da prima quando 1 fanciulli cominciano andar a
sì ameno e disciplinato ingegno, che da chiunque conversava seco, poteva ragionevolmente appellarsi
3. regolato, ordinato, diretto da norme, regole, intendimenti precisi e
, aspirazioni, quasi evangelicamente disciplinate, da raggiungere grado grado, col tempo e
non avvezza nella milizia, non capitanata da uomini singulari; ma sciolta e scorretta
. manzoni, 68: conduco genti / da me, qual ch'io mi sia
[le reclute] già al passo, da soli, naturalmente disciplinati.
ricordando il gusto avuto è cosa propria da animale disciplinato. -sostant.
energia disciplinatrice. = deriv. da disciplinare *. disciplinévole, agg.
à ammaestrato. = deriv. da disciplinare1. disciplino, sm.
in imprecazioni. = deverb. da disciplinare1. discisso (part.
d'oro. = comp. da dis-con valore privativo e ciuco (v.
le braccia degli studi. = da escludere con sostituzione di prefisso.
ecc.), ora invece è costituita da un cerchio di metallo del diametro di
quale sono inserite piastre di ottone regolate da un dispositivo che permette di determinare il
a seconda che il lancio sia effettuato da un uomo o da una donna.
lancio sia effettuato da un uomo o da una donna. b.
color bianco, con una croce circondata da quattro punti. cattaneo, i-2-83: si
-per estens. la musica suonata da un disco. svevo, 5-329:
(di notte le segnalazioni sono fatte da una lanterna che, girando insieme con la
disco di faraday: generatore elettromagnetico costituito da un disco metallico che, ruotando intorno
segnato a undici metri dalla porta, da cui si tira il calcio di rigore.
periferia di io fori segnati con le cifre da 1 a io (quest'ultima è
. 8 (0x05 'disco * da * 8va -0x05 (cfr. 8ixeiv 4
e rintuzzarlo. = comp. da dis-con valore privativo e coagulante (v.
scofilo. = comp. da disco (cfr. n. io)
germinativo. = comp. da disco e dal gr. 3x0cotó5 4 germe
lat. scient. discoblastula, comp. da disco e blastula (v.
, dal gr. 810x036x05, comp. da 8 (0x05 * disco 'e
e 36x05 4 lancio, getto '(da 3<£xxcd 'getto, scaglio ').
talor dolce discocca / del suo labbro da i fulgidi coralli, / ha un non
mente i dardi. = comp. da dis-con valore di allontanamento e cocca (
e tutta la sua superficie superiore occupata da una grande placca ellittica a funzione adesiva
placca ellittica a funzione adesiva, formata da una serie di coppie di laminette trasversali
, gatte discodate. = comp. da dis-con valore privativo e coda (v.
= voce dotta, comp. da disco (cfr. n. 5)
= voce dotta, comp. da disco (cfr. n. 5)
. sioxotpópo?, comp. da 8 (0x05 4 disco 'e cpépco
= voce dotta, comp. da disco e da gastrula (v.)
voce dotta, comp. da disco e da gastrula (v.).
si discoglia. = comp. da di-con valore privativo e scoglia (v.
dei cordati. = deriv. da discoide. discòide (discoidèo),
8t- oxost8r) 5, comp. da 8 (0x05 'disco'e -oet8r) 5
velluti, 57: poi che tornò da vignone, si riparò a l'arte
disgrossarlo, saldarlo. = comp. da dis-con valore di allontanamento e colare (
figli scavestri. = deriv. da discolo. discolato3, v.
. fare il discolo, comportarsi da discolo. -anche al figur.
stria. = comp. da disco e lichene (v.).
[di questo vino], / oltreché da la peste l'uom mantiene; /
si discolia. = comp. da dis-con valore di separazione e colla (v
in dosso. = comp. da dis-con valore di separazione e collo (v
corso dei tavoloni che, correndo verticalmente da poppa a prua da ciascun lato del
, correndo verticalmente da poppa a prua da ciascun lato del bastimento, copriva all'
: le tavole del discollato erano abbellite da leggere sculture ornamentali. carena, 2-348
sumergono. = comp. da dis-con valore di separazione e collegare (
che finge al padre di volersi gittare da una finestra, perché non infreni le
in fallo. pavese, 6-102: da ragazzo veniva in campagna e siamo stati a
di scrivere la presente opera. bianco da siena, 146: umana intelligenzia non
. dolce, xxv-2-220: -io non so da qual causa, da qual pravo cogitamento
-io non so da qual causa, da qual pravo cogitamento procede e deriva che
io cum timida admi- razione discolo, da me ad me diceva: -quivi alcuna
altrui discoloramento. = deriv. da discolorare. discolorante (part.
è la man bella e bianca, che da presso / il marmo avanza, e
immenso;... della camera da desinare, dipinta a righe bianche e azzurre
/ che all'alba si diletta / mossa da fresca auretta; / ma più vaga
. guidi, xxx-5-316: parte lungi da me l'aura gentile i innanzi a
fra l'erme solitudini / stette le da vallea / 've il cedron suona, e
vero io parlo. = comp. da dis-con valore privativo e colore (v.
(il volto). [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
de'piedi. = deriv. da discolorare. discolóre, agg
. zanoja, 306: ma da che libertà, scosso il birreto, /
fa anco discolorire. = comp. da dis-con valore privativo e colore (v.
credendo che mi difendesse la sua veduta da questa battaglia, dimenticando quello che per
cercherò una discolpa? = deverb. da discolpare. discolpaménto, sm. ant
del loro discolpaménto. = deriv. da discolpare. discolpare, tr.
, tr. { discólpo). difendere da un'accusa; dimostrare l'innocenza di
, n-ii-510: fui lungamente trattenuta da l'aspettazione del cavaliero a cui aveva
. 2. rifl. difendersi da un'accusa, dimostrare di non essere
il più disperato e fiero dolore che mai da me fosse sofferto e che solo pensando
mie imprudenze hanno alienato l'animo vostro da me. cantoni, 399: poniamo che
: quell'errore uscitomi dalla penna sin da principio quasi vergognando andar solo ha moltiplicato
] si discolpa. = comp. da dis-con valore privativo e colpa (v.
siano emendati. = deriv. da discolpare. discolpito, agg.
parola latina) de'discumbenti assai diversamente da quegli, che veramente usavansi ne'conviti
), caratteristiche per l'ombrella discoidale da cui pende il manubrio che porta all'
lat. scient. discomedusae, comp. da disco e medusa (v.)
lat. scient. discomycetes, comp. da gr. 8ioxo <; 'disco'e
. actinomicosi. = deriv. da discomicèti con il sufi, -osi; cfr
perfetto chilo. = comp. da dis-con valore di separazione e commettere (
mio rispetto. = deriv. da discomodo. discomodità (discommodità)
poca verisimilitudine. = comp. da dis-con valore privativo e comodità (v.
un braccio. = comp. da dis-con valore privativo e comodo1 (v.
il mio peccato di averti mandato a chiamar da casa tua per condurti in polonia,
fuori i pontefici. = comp. da dis-con valore privativo e comodo2 (v.
dall'industria. = deriv. da discompagnare. discompagnante (part.
lui, industrioso d'avere valenti storici, da cui le gesta, ch'egli si
che 'l caro saluto / non discompagni da cortese aiuto. v. franco, 309
, 23-142: l'essere ingrato è cosa da dovere essere per sé medesima fuggita,
famigliari, che quasi mai alcuna di esse da me se discompagna. equicola, 172
172: tu non ti discompagni mai da quella volontà libera d'ogni mutazione e aliena
quella volontà libera d'ogni mutazione e aliena da ogni affetto. marino, 17-23:
suo tormento. / per qual cagion da me ti discompagni, / se 'l noi
a soffrir quanto mai non si discompagna da un tal viaggio, ma aggiugnervi egli
, lv-272: sopratutto non si discompagni da queste leggi quel filosofico accordo che le
miei sospiri / chiamo, te che da noi ti discompagne, / e il
l'altra a vicenda. = da accompagnare con cambio di prefisso. discompagnato
naturai bellezza si sta con lei, da tutto accidentale adornamento discompagnata. l.
quali una gran finitezza non va discompagnata da una grande intelligenza e imitazione perfetta della
un far gentile, non discompagnato mai da maschia franchezza. discompagnatura, sf.
discompagnatura, un discongiugnimento che pare non da soffrire. — deriv. da
da soffrire. — deriv. da discompagnare. discomparire, intr. (
venerandi lettori. = comp. da dis-con valore privativo e comparire (v.
in questo. = comp. da dis-con valore privativo e compiacere (v.
et abbattuto. = comp. da dis-con valore privativo e complessio
ministerio adempite. = deriv. da discomporre. discompórre, tr.
vere relazioni delle cose. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
discomporsi finalmente in maniera, che sopraffatti da uno squadrone più fresco di fanteria inglese
sentissero dell'alterato. = comp. da dis-con valore di separazione e comporre (
d'archibusi, o d'altre armi da fuoco, mentre siano talmente disgiunte tra
e però i nervi aggravati, come da peso insolito e da insolito
nervi aggravati, come da peso insolito e da insolito
disconcerta? = comp. da dis-con valore di separazione e concertare (
restando il baluardo più basso, ma da niuna parte mosso o disconcertato.
maggior disconcerto? = deverb. da disconcertare. disconcézza, sf.
in lui punto delle disconcezze di quella giacitura da giumento in cui dianzi appariva.
cui dianzi appariva. = deriv. da disconcio. disconchiùdere, v.
. sfavorevolmente, con svantaggio. bartolomeo da s. c., 55: determinò
figur. corrompere, contaminare. bartolomeo da s. c., 22-3-4: questa
messer carlo per questo, se ha da fare cosa di maggiore momento.
cosa di maggiore momento. = da acconciare, con cambio di prefisso.
flore de parlare, xxviii-22: dése guardare da dire cose descunze, se necesario
dita facendo un chiasso in quel mezo da fachini di doana come sono.
è in cattivo stato. bartolomeo da s. c., 1-654: interverrà
che su v'era fatto. erasmo da valvasone, 1-5-26: disconcia, e
-mal fatto, mal disposto. bartolomeo da s. c., 2-3-5: quelle
/ disconcio, vieni. = da acconcio con cambio di prefisso.
xxiv-886: non vorrei ancora allontanarmi tanto da casa, che ne venisse a succedere
gli occhi si bagnava. = da acconcio, con cambio di prefisso.
dei congiurati. = deriv. da disconcio. disconclùdere (disconchiùdere)
disconchiùdere questa pratica. = comp. da dis-con valore privativo e concludere (v
tutto. botta, 4-76: disconclusi da cesare, volendo pur cercare aiuti in ogni
. discordia; dissenso. guidotto da bologna, 1-40: appresso deve [l'
mostrare quello, ond'è in disconcordia da lui [dall'avversario], acciocché
una maraviglia. = comp. da dis-con valore privativo e concordia (v.
operar meraviglie. = comp. da dis-con valore privativo e confacente (v.
cevoli alle parole. = comp. da dis-con valore privat. e confacevole (v
cosa la luce. = comp. da dis-con valore privativo e confare (v.
nell'arte. = comp. da dis-con valore privativo e confessare (v.
ii-15-245: vedendo il paese questa politica da quegli stessi, i quali tentavano di attuarla
la disconfidanza? = comp. da dis-con valore privativo e confidanza (v.
i boemi. = comp. da dis-con valore privativo e confidare (v.
e disconfidente. = comp. da dis-con valore privativo e confidente (v.
e le cautele. = comp. da dis-con valore privativo e confidenza (v.
poca vita. = comp. da dis-con valore di separazione e configgere (
non orasset », non avrebbesi né da questa un tal difensore contro di loro
tal difensore contro di loro, né da loro un tal disconfiggitore? =
tal disconfiggitore? = deriv. da disconfiggere. disconfìtta, sf.
provincia derelitta. = deriv. da disconfiggere. disconfìtto (part. pass
e fuggì de la sconfitta con luttieri da caorsa ch'era suo compagno.
suo compagno. = deriv. da disconfiggere. disconfóndere, tr.
e disconfonda. = comp. da dis-con valore intensivo e confondere (v.
del vocabolo. '= comp. da dis-con valore privativo e conformazione (v
esca sotto focile. = comp. da dis-con valore privativo e conforme (v)
anima. = comp. da dis-con valore negativo e confortamento (v
così gran torto. = deriv. da disconfortare. disconfortare, tr. (
del decreto riguardante i figliuoli, quasi da opposita alla ragion divina. salvini,
giammai. = comp. da dis-con valore privativo e confortare (v.
disconfortato. guittone, 13-3: ho da la donna mia in comandamento, /
guittone, xviii-59: ser orlando da chiuse, / in cui già mai
questa arte. = comp. da dis-con valore privativo e conforto (v.
rovine. = comp. da dis-con valore di separazione e congiungere (
discompagnatura, un discongiugniménto che pare non da soffrire. = deriv. da
da soffrire. = deriv. da discongiùngere. discongiunto (part.
puzza, ossa discongiunte e spolpate, spettacolo da non potersi vedere. disconnessióne
linee impegnate. = deriv. da disconnettere. disconnèttere, tr.
sconnettere. = comp. da dis-con valore di opposto o contrario e
perdea. = • comp. da dis-con valore privativo e conocchia (v.
uomo gabbatore, leggiere e disleale, è da donne tenuto caro, né pongon mente
volle pigliarsi pensiero di me, lascio da parte il mio costume. disconoscènza (
fede o di fiducia. giacomo da lentini, 6-11: adunqua, amor,
in disconoscenza. = deriv. da disconoscere. disconóscere, tr.
, ignorare, rinnegare. francesco da barberino, iii-350: tal fiata tu non
la paternità. = comp. da dis-con valore privativo e conoscere (v.
e volontario di ciò che nell'intelletto ha da prima necessariamente ricevuto e concepito. carducci
casi seguenti. = deriv. da disconoscere. disconosciutaménte, avv.
, così povera feminella come sono, sarò da tanto di tornarmene in napoli e viver
. ferrari, xxxiv-1187: un talento da poeta, un'indole facile, una pieghevolezza
ed esercitaviti. = comp. da dis-con valore privativo e conseguire (v.
2. discordia, contrasto. bartolomeo da s. c., 159: nel
di ciascuno. = deriv. da disconsentire. disconsentire, intr.
volgar., 1-5-186: quando disconsentiamo da quello che non vorremmo che ci avvenisse,
volontà è paura; e quando disconsentiamo da quello che ci interviene, non volendo
contrasto, in contraddizione. bartolomeo da s. c., 11: conciossiacosaché
. c., 11: conciossiacosaché io da mali costumi d'altrui discordassi e disconsentissi
la felicità sempiterna. = comp. da dis-con valore privativo e consentire (v.
e disconsiderando tutte. = comp. da dis-con valore privativo e considerare (v
sigliamento allo amico. = deriv. da disconsigliare. disconsigliare, tr. (
. perdersi d'animo. andrea da grosseto, xxviii-205: molti son che si
, che per lo duolo non hanno da sé consiglio né consolamento neuno, né
in peggio. = comp. da dis-con valore privativo e consigliare (v.
albertano volgar., 45: da dare è, ma diligentemente; però
. salvini, 13-136: or tu da queste cose tien ben lungi / del
delle buone opere. = deriv. da disconsigliare. disconsolare (desconsolare),
disconsoli / cinquanta. = comp. da dis-con valore privativo e consolare (v.
ne'titoli. = deriv. da discontentare. discontentare, tr.
vi ha invidia di esso, e da che viene il vostro discontentarvene? goldoni,
bella villeggiatura. = comp. da dis-con valore privativo e contentare (v.
perché non vi fosse punto di discontentezza da nessun lato, se ne ritornò filandro
9-5 (2139): il caso raccontato da livia, mi ha ritornato a mente
una giovane. = comp. da dis-con valore privativo e contentezza (v.
abbruciata e discontenta. = comp. da dis-con valore privativo e contento1 (v.
tasto. algarotti, 1-186: né da tempi del le brun a'nostri discontinuò [
forte lavoro. = comp. da dis-con valore di separazione e continuare (
che venissero [gli avoltoi] a noi da straniero paese per vedergli sì radi e
legame logico, senza nesso; passando da un argomento all'altro disordinata- mente.
continuo sguardare; = comp. da dis-con valore privativo e contento2 (v.
stupirsi nel vedere una trota intera cotta da eccellente cuoco, una parte in guazzetto
libri sacri. = deriv. da discontinuare. discontinuità, sf.
variazione nelle caratteristiche della grandezza considerata tale da contravvenire ai postulati di continuità. -punto
è discontinua. = comp. da dis-con valore privativo e continuità (v.
che non ha continuità; che è formato da parti disgiunte, separate; che è
nel cadere] ci pare veloce e da lontano tarda, e la vicina ci pare
v. servitù. = comp. da dis-con valore privativo e continuo (v.
io seguo mio vago coraggio. = da incontrare, con cambio di suffisso.
= comp. dalla prep. di e da scontro, sul modello di dirimpetto
vergognosa, era confessarsi colpevole dell'oppostogli da mathan. calogierà, xl-85: atti sconci
-con uso neutro. bartolomeo da s. c., 12 7:
appiglio, che quella musica sola sia da riprendere, la qual con numeri lascivi,
è veramente assai nelle sembianze sue disconvenevole da quello che qui ne scrive dioscoride.
partecipa di ragione. = comp. da dis-con valore negativo e convenevole (v
d'onore. = deriv. da disconvenevole. disconvenevolménte, avv.
corrispondente alla filial osservanza us ^ ta da sé verso la sede apostolica e la
bertola, xix-4-822: il lepido che nasce da un ingegnoso e improvviso accoppiamento di due
la causa di tale disconveniente errore nasce da ignoranzia negativa et ha l'origine dalla
. galileo, 3-4-155: trovandomi astretto da questo inaspettato e tanto insolito modo di
voce dotta, lat. tardo disconvenientia, da disconveniens -entis (disconvenire * non convenire
torto o torto e dirittura. francesco da barberino, iii-234: punisci ancor quegli
agguagli loro, e mi conosca esser da meno assai. boterò, i-236: io
sino a quel termine, si può mettere da parte qualche cosa per li bisogni futuri
, non disconviene in villa un abito da città, quando si va a visitare
candido de'miei amici primi: annibaie da todi proposto nella chiesa delle clarisse.
pianga, / e tonorata man che da noi s'ama, / si sfrondi i
ciascuno intende, se questo è parlar da un luterano che volesse concordare con la
natura dell'uomo, io non disconverrei da queste sentenze. -non essere d'
dotta, lat. disconvenire, comp. da dis-con valore negativo, e convenire *
all'atto creativo. = comp. da dis-con valore privativo e cooperare (v.
discoperta come cattivi. = deriv. da discoprire. discopertaménte, avv. ant
che sta sopra essi legni si dividerà da l'altra calcina che veste i muri,
percoto, 279: per lo stradale che da gorizia mette a udine due magnifici cavalli
(un cavallo). francesco da barberino, iii-410: il cavai discoverto
medeco che sia bene assendito; / da puoi ch'è descoprito, briga d'attossecare
la nullità poetica del barocchismo è ormai da secoli cosa discoperta. sempre cominciare dalle
del senato il discoprimento di una trama ordita da molti cittadini mal contenti,..
discoprimento. = deriv. da discoprire. discoprire (ant.
coniugazione: cfr. coprire). liberare da ciò che nasconde alla vista, da
da ciò che nasconde alla vista, da ciò che occulta; togliere ciò che
di obbedienza, di venerazione. francesco da barberino, 210: discuovri il capo e
/ il viso e 'l petto discopria da tacque. fed. della valle, 88
-essere inferiore in altezza, in modo da lasciare libera la vista, da non
modo da lasciare libera la vista, da non impacciare l'azione. g
; porre in rilievo. francesco da barberino, 24: voi save ch'uno
, dentro al quale i'ardo. paolo da certaldo, 341: l'ebbrezza è
[nerone] per essere ucciso da un certo ruteno, il quale s'era
baciarla, ma volle insistere così a lungo da discoprirmi tutta la sua infinita bruttezza.
ove di tebe il glorioso cieco / da fatidico speco / altrui discopre il fato
il loro amico, ma timorosi che da un momento all'altro, nell'eccitazione
discopre il desiato suolo, / il saluta da lunge in lieto grido. tensini,
chiaro, rendersi conto (anche seguito da una proposizione infinitiva). dante,
senza abitatori. delfino, 1-81: verran da i lidi ispani / tifi novelli,
i paesani si nascondono in certe scafe da assaltare, e da fuggire, anzi molte
in certe scafe da assaltare, e da fuggire, anzi molte volte si di-
in voi si discopriva amore / e da voi saettava, occhi divini.
disciplina. caro, 3-660: allor che da vicino / scorgerai la sicilia, e
tardo discooperire 'scoprire ', comp. da dis e cooperire 'coprire
altrui trovati. = deriv. da discoprire. discopritóre, agg.
con sì immensa lunghezza di cammino da fare? menzini, iii-16:
la discopritrice ne fu quella filosofessa da voi celebrata in versi. leopardi,
e discoraggiamento. = deriv. da discoraggiare. discoraggiante (part.
'l disconfortino. 2. distogliere da un proposito, dissuadere dal compiere una
. perdere coraggio, avvilirsi. giacomo da lentini, 9-51: per ciò vorria ch'
discoraggiamento. = deriv. da coraggio (v.), sulla forma
chiari, 5-84: ognuno sa far da medico nelle altrui malattie, ma nelle proprie
avvilisce e discorasi. = comp. da dis-con valore privativo e c [u]
g. a. papini, 219: da un accordante discordaménto di voci ben accoppiato
rimisono il nominarla. 5. caterina da siena, iv-127: molto è discordante
discordante veramente questo misero signore del mondo da dio. dio vuole virtù, e
nel corpo discordanti, sente. giovanni da samminiato [petrarca], ii-250:
molto discordante la cascia piena d'oro da i panni ch'ei veste. zuccolo,
a'galli, e quando esser calpesta / da le genti barbariche sofferse. b.
, crederebbero la loro cittade essere occupata da gente strana, per la lingua da
da gente strana, per la lingua da loro discordante. buti, 3-291: in
una dagli abitatori dell'altra. benvenuto da imola volgar., i-197: per
e rendutogli per sempre difficili e discordanti da gli altri. 4. dissonante
leonardo, 2-186: a esser veduta da diverse persone [la pariete dove dipigni
esempio in latino, suonano tutt'altro da quello che intendono, e ne segue un
nella 'discordanza 'fra il concetto da noi esternato e il concetto da noi
concetto da noi esternato e il concetto da noi sentito di una cosa qualunque. colletta
, ciascuno con diversa giacitura, separati da una superficie di discordanza. 5.
narrazioni, ecc.). -discordare da qualcuno: essere di parere opposto.
terino, xxxv-1-395: se vostro talento / da lo 'nco- minzamento, / madonna,
con gli ambasciatori dell'arcivescovo. benvenuto da imola volgar., i-37: [queste
tardi i negozi che si debbono risolver da molti. o si varia tra lor nei
. -discordare con se stesso, da se stesso: mancare di coerenza,
molt'altre offese, / ch'almen qui da se stessa si discorda. tasso,
maligno / già non oblia, né qui da sé discorda. cesarotti, i-77:
lo scrittore non si farà scrupolo di discordare da se medesimo, purché s'accordi sempre
non può più chiamarsi ragione, perché discorda da se medesima. tommaseo, 3-ii-343:
un medesimo scriva nel medesimo foglio discordando da sé, o in fogli diversi rimanendo
a se stesso. — discordare da qualche cosa: allontanarsene, dipartirsene,
, 115: la discordia, che nasce da scienzia, si concede, fuori che
distar cotanto, quanto si discorda / da terra il ciel che più alto festina.
aveva sempre tra mano discordavano un poco da quell'attitudine guerriera. d'annunzio, i-148
pedoni una concordia si serva. bartolomeo da s. c., 10-2-14: non
in terra / del regnator sovrano. / da sì grand'esemplare / non discordi l'
tanto meno ebbe di novità, e meno da essa discordò. leopardi, 15-54:
m'è lunge assai. / ma poco da vecchiezza si discorda / il fior dell'
. - anche al figur. bartolomeo da s. c., 22-5-8: nel
tanti e tanti discordano, forma l'uomo da bene, l'uomo utile, il
come pallid'ombra / o nebbia stretta da rabbioso vento, / aduggia il buon
discordia, contrasto, contesa. giovanni da samminiato [petrarca], ii-8: pertanto
-dissonanza. filicaia, 2-2-127: come da occulta simpatia di corde / e di
di questa donna si ricorda. bianco da siena, 87: in te la mie
, se tu discordandoti non ti disciogli da l'ebetudine della mente e dalla grassezza
tu non potrai apparare. = da scordare, con cambio di prefisso.
non è più argento. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
far testimonio d'esser discorde di giudicio da colui che io imitava; la qual
terra accoglia. dovila, 120: furono da principio discordi le opinioni, perché molti
-sostant. s. caterina da siena, i-25: questa carità inestimabile
animo del poeta non fosse discorde poi tanto da ciò che sonavano le sue parole.
, iii-6-228: il riso che nasce da un contrapposto disarmonico e inaspettato, e il
della casa, con una storia propria diversa da quella, e discorde.
3. letter. turbato, commosso da sentimenti opposti; mosso da impulsi contrari
, commosso da sentimenti opposti; mosso da impulsi contrari, opposti. -anche al
d'umori acri, fino al punto da soffocarci di tristezza. montano, 13:
: conciossiaché vari e discordi sieno e da noi ed anche tra di loro gli altri
cangiarmi in scoglio; / ché discorde da lei vivere non voglio. 5
, lat. discors -ordis (comp. da dis-che indica diversità, separazione, e
contenesse. simintendi, 1-180: quindi menato da discordevoli venti per la grande aria;
ancora udito... alcuni incanti da resistere a le marine tempestati, ai tuoni
. donato degli albanzani, i-441: da ogni parte si udiva discordevoli e varii
discordevoli e varii romori e lamenti, da una parte di quegli che cadevano,
che ferivano. = deriv. da discordare. discòrdia, sf.
contesa, rivalità. uguccione da lodi, v-152-200: che deu no volse
verso i suoi sedici anni, fuggì da milano per alcune discordie che aveva avuto con
governa. menzini, i-4: altri da stigio chiostro / della discordia è duce
; dissenso, divergenza. guidotto da bologna, 1-40: in ciò ch'e'
questo è discordia tra noi. bartolomeo da s. c., 9-6-9: nella
le discordie dei giudizi nascono non tanto da diversità nel sentire, quanto da codeste
tanto da diversità nel sentire, quanto da codeste oscillazioni e indebite trasposizioni di giudizi
nel canzoniere una storia, un andar graduato da un punto all'altro;..
marino, 2-44: quel gran piacer da la discordia fiera, / madre d'
discordia: essere in contesa. paolo da certaldo, 38: non puoi avere concordia
: per di più, ella paventava da tempo che padre e figlio venissero in
mira là quella turba in un ridutta / da più parti, e 'n più parti
i-234: due vie ci sono a liberarci da lui: l'una metterlo alle mani
discordia con madonna. -persona da discordia, di discordia: litigiosa,
che vagabondi siano e che gente da discordia. -pomo della discordia:
voce dotta, dal lat. discordia, da discors -ordis * discorde '.
istati divisi e discordiosi, così erano da morti divisi insieme. 3
. 3. che è agitato da discordie; turbolento. latini, rettor
cagione di discordia, che è originato da discordia. 5. agostino volgar.
della sede apostolica. = deriv. da discordia. discòrdo1 (descòrdo)
, 49-4: tutto lo tempo passato, da puoi che eo me recordo,
i] um, comp. da dis-con valore privativo e chorda 1 minugia '
. ant. dimenticanza. bianco da siena, 164: però ch'e servi
hanno discordo. = deriv. da discordare2. discòrdo3, sm.
. e provenz. descort, deverb. da descorder (dal lat. discordare
il chiostro, / che ne cessa da voi quel che, dimostro, / diletto
che discordoglio. = comp. da dis-con valore rafforzativo e cordoglio (v
buon carlo emmanuele. = comp. da dis-con valore di separazione e corona (
instabile, fugace, transitorio. bartolomeo da s. c., 367: alquanti
in quello li allogava. = da discorrentex, come corrente2 da corrente1.
= da discorrentex, come corrente2 da corrente1. discorrènza, sf.
d'omori. = deriv. da discorrerex. discórrere1, intr.
che ogni cosa apresso di lui era da vendere; molti discorreano infami simoniaci,
dì; /... / quando da un poggio aereo, / il biondo
ii-113: il genere umano passò successivamente da una felicità primitiva alla miseria presente e
una felicità primitiva alla miseria presente e da questa si avvia a una futura beatitudine,
dentro all'orecchio, e non fare da esso osso al senso comune altro transito,
onor di reverenzia? -discorrere da qualche cosa: evitare di farla.
perdi l'amico, che non discorrano da lagrimare, e no da piangere.
non discorrano da lagrimare, e no da piangere. -estendersi, distendersi.
parte d'italia la quale, discorrendo da napoli a manfredonia, è terminata dal
.. / un portico discorre, e da cancelli / si custodisce.
, 1 -intr. (49): da questo essere abbandonati gl'infermi da'vicini
valerio massimo volgar., i-117: [da questa nostra disciplina] discorse la chiarissima
3. scorrere, fluire, discendere da un luogo posto in alto (fiumi
luoghi alternili, sicché l'omore discorra da lei. sannazaro, n-173: mi parea
, i-384: l'animo di trasibolo discorre da quello medesimo fonte di pietade verso la
, qual vena sempre fluida e chiara da quella penna di petrarca discorre, e come
; venire a mancare. bartolomeo da s. c., 179: poiché
si fortificomo e tennerlo molt'anni e da esso fatigorno spesso e molestomo italia,
bel molto, / e segue legge, da cui non si parte. boccaccio,
avendo noi oggi avuto assai lungo spazio da discorrere ragionando. la spagna, 27-5
uscendo, siamo ricevuti. s. caterina da siena, v-146: con questa fede
aréte con la maestà sua quanto sia poco da sperare in questo concilio, e donde
o. rucellai, 8-12: messo da un lato il movimento negli uomini della
s'era discorso -egli non sapeva neppure da chi -, di far posare angiolina per
estens.: scrivere. bartolomeo da s. c., 36-2-7: chiunque
discorrere ora! collodi, 31: discorrendo da sé solo, diceva: -oggi alla
sa che non sia per essere imitato da alcun moderno predicatore. 7. intrattenersi
giovine, alla quale discorrevo, fin da quest'estate. tommaseo [s.
, senza badare ai particolari); passare da un tema a un altro, da
da un tema a un altro, da un tono a un altro di stile.
): eh! n'abbiamo delle cose da discorrere. guerrazzi, 6-24: è
nelle corrotte menti diverse affezioni non regolate da bella ragione alcuna, ma solo tirate
bella ragione alcuna, ma solo tirate da torto appetito, fassi che questa tenzone
piccolomini, xxi-1-334: oh quanto son da poche certe donne che non discorron le
: la diffini- zione data ad amore da leone ebreo... molto mi piace
f. negri, 212: si discorre da persone di qualità non ordinaria che il
portatrici d'acqua. -esserci poco da discorrere: esprimere l'inutilità di discutere
pirandello, 7-119: c'era poco da discorrere. lo scala, con
: dissoluto, vizioso. zanobi da strato [s. gregorio magno volgar.
loro discorretta vita. = comp. da dis-con valore privativo e corretto (v.
ed in discorevile cose fondamentai. bartolomeo da s. c., 32-2-5: tre
-disposto, incline. zanobi da strato [s. gregorio magno volgar.
crestuto serpente. = deriv. da discorrere'. discorridóre, v. discorritore
luogo). serdonati, 9-381: da occidente risguarda la china con varia lontananza
disfece. bembo, 5-154: furono da francesi gagliardamente alcune castella nei fini del
nei fini del duca alfonso prese, da quelli del papa, assalite e riprese
è già caduto dal bene. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
la mente si vòta del tutto da ogni discorrimento di pensieri carnali.
di prima. = deriv. da discorrere1. discorriménto2, sm.
di tua madre ti bastino a guardarti da le astuzie uominesche. speroni, 1-2-2
opinioni. roberti, ii-25: già da lui non si può aspettar giammai magnificienza;
'. = deriv. da discorrere2. discorrìo, sm.
altro rumore. = deriv. da discorrere2: come 'parlottìo'da 'parlot
= deriv. da discorrere2: come 'parlottìo'da 'parlot tare ', '
tare ', 'vocìo 'da * vociare '. discorritóre1 {
paurose genti. = deriv. da discorrere1. discorritóre2 (discorridóre),
la facultà discorritrice. = deriv, da discorrere2. discórsa, sf. discorso
dotta, lat. tardo discursiò -ónis, da discurrère 4 correre qua e là,
poniamo di poter dare spirito a questo leone da riflettere discorsivamente su quel ch'ei
. moravia, v-473: egli passava da lunghi, lugubri e ostinati silenzi ad
), in quanto procede derivando conclusioni da premesse, ossia attraverso successivi e concatenati
inutile sarà... la dottrina che da loro [filosofi] s'apprenderà,
le cose dall'alto del paradiso, da cui dechina via via fino alle ultime
lettera discorsiva sopra piano castagnaio, riferita da me... nel tomo vin
, dal lat. mediev. discursivus, da discursus, part. pass, di
corso, che si è mosso (da un luogo a un altro). -
., i-180: se le stelle discorse da cielo se offerrano a li omini,
: e sanza indugio, gli fiumi discorsi da diverse parti, e tutto il mare
del mio primo diletto figliuolo, mai da me s'era potuta dimenticare. piovano
: quanta rena il commosso mare / da veloci discorsi in terra versa. ugurgieri,
contro alle cose sopradette,... da quest'ora inanzi la rivochiamo.
la natura abbia avvantaggiata una di queste provincie da l'altra. sarpi, i-1-18:
. sarpi, i-1-18: la considerazione tenuta da vostra signoria col signor ambasciatore, e
: lo vidi [petrolini] travestito da mustafà, con quel naso, mi si
la sentenzia ben matura, / e da lungo discorso esaminata: / né la
la brigata. parata, 4-1-88: da molti la volontà è detta cieca,
può errare ed esser bisognoso di correzione da ottenersi dall'aiuto del retto discorso razionale
uso delle similitudini in argomenti filosofici nasce da questo, che due cose simili non sono
, 1-iii-1442: questa importunità procede più da cardinali e prelati franzesi che da li altri
più da cardinali e prelati franzesi che da li altri, come quelli che hanno
1-1-501: ella fia cosa degna / da recitarsi a persone che abbino / discorso
38-38: quando un danno vegna / da ogni discorso uman lontano assai, / a
i-30: essendo già incominciata, benché da principio con autori incerti, a risonare
avete in cima alla lingua mille opposizioni da farmi... avete più che
accademico. - discorso elettorale: pronunciato da un candidato alle elezioni politiche o amministrative
, 445: vi dedico questi discorsi, da me... in questa forma
più il suono beffardo della voce, irritarono da vantaggio curio, che digrignò fra i
poesia; il poeta, se poeta ha da essere, diceva divinamente platone, conviene
9-49: ti ricordi quante parole si facevano da ragazzi. si parlava così per dire
riproduzione fatta per iscritto delle parole pronunciate da una persona. -discorso diretto: che
le parole per mezzo di proposizioni dipendenti da un verbo di * dire *,
goldoni, viii-817: sono stato questa mattina da lui... siamo venuti in
messer domenedio di tanti benefici e grazie da lui sì largamente ricevute. moneti, 45
qui, col tono d'autorità portato da palermo, un discorsone che faceva inghiottire
ecco un discorsàccio fatto, dirai tu, da un uomo che ha pur ora perduta
semidotta, dal lat. discursus -ùs, da discursus, part. pass, di
il comanderai. = comp. da dis-con valore di allontanamento e corteccia (
. ariosto, 36-52: tu fai da discortese e da villano, / ruggiero,
36-52: tu fai da discortese e da villano, / ruggiero, a disturbar
è contrario a cortesia, che procede da animo non cortese, villano, crudele (
già scritta e suggellata una lettera, da inviare al viceré, discortesissima, e
assidera. = comp. da dis-con valore privativo e cortese (v.
iii-144: fornito il vino, gli fu da quel spagnuolo rotto discortesissimamente il fiasco nel
giamai / non ebbi, amor, da poi / che dalli lacci tuoi mi dislegai
della superbia... / fosse da noi, come devria, sbandita, /
fa discortesia. = comp. da dis-con valore privativo e cortesia (v.
/ ad abbruciare. = comp. da dis-con valore di separazione e corticc (
e imbigia. = comp. da dis-con valore di allontanamento e scorza (
al proposito suo. = comp. da dis-con valore intensivo e scoscendere (v
dante, inf., 12-8: da cima del monte, onde [la frana
discosceso monte. pindemonte, 12-78: vedrai da un lato discoscese rupi / sovra l'
quale arriva il sole nel suo maggiore discostamento da la linea equinoziale. galileo, 3-1-164
e pesanti trecce brune, vere trecce da donna, da donna anzianotta; che
brune, vere trecce da donna, da donna anzianotta; che a noi,
capitare male uno inimico, lo discosti da casa. c. bartoli, 1-132:
discostasse dall'insegne. tasso, n-10: da quelle [mura] il parte e
, che non sono sgabelloni di legno da poter, bisognando, acquistar quattro dita
rifl. allontanarsi, scostarsi. andrea da barberino, 162: andando guido per la
si condussono molte e molte miglia lontani da quella città. straparola, 3-3:
rivolsero al loro cammino. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
tempi che cambiano, che si discostano da noi. -per estens.:
quanto possono. bruno, 3-95: è da credere, che, discostandosi più l'
e il sole la state si discosta da noi -è necessario addurre or l'una e
caldamente gli parlorono che non si discostassi da quelle cose che erano per bene dello
quello. castiglione, 134: chi da questi dui [il petrarca e 'l boccaccio
impeto ed a la ferocità, discostandosi da la prudenza e da la gravità de
la ferocità, discostandosi da la prudenza e da la gravità de i costumi. bruno
fatto non solamente diverso dal lirico, da cui espressa- mente avea voluto discostarmi,
discostarmi, ma ad un tempo stesso da quello stile tragico ch'io m'era ideato
non giudicarli a suo modo, por da banda ogni preconcetto che nella storia è
di affetto con una persona; allontanarsi da amici, parenti. savonarola, 8-i-294
mi erano più intrinseci si sono discostati da me, amici e parenti. machiavelli,