, del quale ella mi domanda, dato da monsignor mai, fummo il dott.
(un patto). francesco da barberino, i-152: chi parola data /
che di consenso delle parti si possa recedere da uno giudice o arbitro eletto, questo
la determinazione della superficie, dove si ha da formar la cometa. grandi, 1-8
dell'azienda ». un fiume di parole da cui ogni tanto un « dato »
accertato dall'esperienza; ciò che risulta da una ricerca. de sanctis, 7-359
materiali non creati dallo spirito ma trovati da esso innanzi a sé. e. cecchi
tante bruttur m'ha sozata. bartolomeo da s. c., 16-2-7: non
: si stacchino... i magliuoli da quelle viti che l'anno innanzi abbin
buon dato. redi, 16-v-396: da questa lettura potrà egli comprendere, che
ciò che è stato dato ', da dàre. datolite, sm.
. saréojjiai * dividere 'e da xtdoc * pietra '. datóre,
contiene in se ogne bene. bartolomeo da s. c., 16-2-3: l'
che, sì come la madre natura da una sola massa informe, ch'è
. pavese, 8-342: la terra da una parte è il luogo di riposo
ogni gloria e loda attribuire. bianco da siena, 36: venit'al gaudio del
. illustrissima il merito degli ottimi precetti da me, e da molti altri imparati.
degli ottimi precetti da me, e da molti altri imparati. vallisneri, ii-100
gruppo sanguigno, ma può riceverlo solo da una persona che abbia il suo stesso
ddtór -oris * colui che dà ', da ddre. datorile, agg. neol
lavoro. = deriv. da datore più il sufi. -ile.
si vela. = deriv. da [palma da] datteri, sul modello
= deriv. da [palma da] datteri, sul modello di agru
, sm. bot. frutto della palma da datteri 0 palma dattilifera: è una
che trovavano per lo deserto. folgore da san gimignano, vi-n-139 (7-9):
3-10 (364): dandole alquanto da mangiare radici d'erbe, e pomi
crescenzi volgar., 5-23: ed è da sapere, che il frutto de'datteri
longhissimo tempo stato in quello eremo aveva da una palma il mangiare, il dormire,
il dormire, il vestire, e da una fonte il bere, né altro gli
dattoli di soria, e vienvene ancora da napoli portati d'africa e di barbaria
lunghetto, fesso di sotto, e durissimo da rompere. buonarroti il giovane, 9-729
or le rustiche vivande: / ma da i più rozzi tronchi in su 'l
non che la comparazione è così falsa da un canto come vera da un altro,
così falsa da un canto come vera da un altro, io direi che queste
ginocchi perfetti. 2. palma da datteri. a. pucci, cent
frate alberigo; / io son quel da le frutte del mal orto, / che
poi chi mal consiglio, corno- / da, come ulisse, in fiamme acceso andando
. dactyli, dal gr. adcxxuxog, da 8dxxuxo <; * dito 'per
, che così ancora li chiamano i grammatici da quel piede che dattilo ha nome,
dal gr. saxxuxixóc, deriv. da sàxxuxoc; 4 dattilo '. datdlide
produce datteri. -palma dattilifera: palma da datteri. redi, 16-ix-443: la
lat. scient. dactylifer, comp. da dactylus 4 dattero 'e dal sufi
dattero 'e dal sufi, -fer (da fero * porto '). dattiliòglifo
. piede della metrica classica, formato da tre sillabe, la prima lunga,
dito o perché il dito è composto da una falange lunga e due brevi.
programma sacro. = deriv. da dattilografia: cfr. fr. dactylographier (
4 dito ', e il suffisso grafia da ypdccpco 'scrittura': cioè scrittura col
le dita sulla tastiera alfabetica delle macchine da scrivere. savinio, 180:
: 'dattilografo': strumento a tasti, da comunicar la parola co'ciechi e co'sordi-mutoli
conversare insieme. = deriv. da dattilografia. dattilògrafo2, sm. (
graziosi sul collarino bianco della nera veste da ufficio, galante nella finta semplicità del
occhi spaventati. = deriv. da dattilografìa: cfr. fr. dactylographe (
, 15-304: il giorno dopo tornò da me e firmò il dattiloscritto del mio
'(cfr. dattilografia) e da scritto (v.).
dattórno, avv. (datórno da tórno). intorno, dintorno;
; tutto intorno; vicino. francesco da barberino, 63: or si convien ogimai
popoli etiopi e'campi cefei. folgore da san gimignano, vi-11-133 (2-11):
bianca / a le donzelle che staran da tomo. boccaccio, dee.,
(50): senza aver molte donne da tomo, morivan le genti. zanobi
tomo, morivan le genti. zanobi da strato [s. gregorio magno volgar
a fiutar più dattorno. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
e poco più ampio di quell'altezza da terra, acciocché quando la troia pregna vorrà
campania e il paese dattorno. francesco da barberino, i-171: de la parente
quelli dattorno scoppiavono delle risa. andrea da barberino, 3-1005: non potè carlo più
intorno a, prossimo a. francesco da barberino, ii-400: adversitati / diversi
, e alle prime ore della mattina da capo sveglio dattorno alle valigie. palazzeschi
vagare, passeggiare; viaggiare. francesco da barberino, 132: loro studio non è
adularlo; avere familiarità. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
cose, onde e'possin trarne frutto da quei che son loro dattorno. magalotti,
si può più sopportare. -levarsi dattorno da qualcuno: andarsene, lasciarlo cessando di
importunarlo. -al figur. levarsi dattorno da qualcosa: liberarsi di una difficoltà,
. * = comp. di da e torno (v.).
). « = deriv. da daucus [carota], nome scientifico della
chiamano alcuni pastinaca, è manco convenevole da mangiare del domestico, come che in
egli più valoroso. ma il domestico è da mangiare, quantunque di virtù più debile
medicina s'usa il seme che ci proviene da candia e dall'egitto. =
k. dicienbre. = comp. da davan [ti] e piede (v
nella posizione opposta). giacomo da lentini, ii-65: avendo gran disio,
tristo beco cornuto, / fo compare da l'anelo lì davanti; / la mano
a'primi suoi scopritori, che trasviati da una avventurosa tempesta, trovaronla senza cercarne
mazza il tergo, / chi minaccia da lato, e chi davante. d.
lontana, con un vestito color fiamma da sbalordire, aperto davanti fino alla cintura
e quest'ultimi prieghi, assai diversi / da quei ch'io dovea far poco davanti
2-13: tu che passi, spinto da altri morti, / davanti alla fossa undici
alla casa. -figur. uguccione da lodi, v-151-135: marcé te clamo,
ira no me sea davanto. giacomo da lentini, 2-58: canzonetta novella, /
/ va canta nova cosa / -levati da maitino - / davanti a la più bella
al notaro, / ch'è nato da lentino ». francesco da barberino, 5
è nato da lentino ». francesco da barberino, 5: dunqua verrai con
di due confessioni diverse, che una da una parte una dall'altra si dilungano
bocchelli, 9-208: dalla terrazza, ricavata da uno dei torrioni, dell'osteria che
allontanarsi, discostarsi; distanziarsi. -dilungarsi da persone o cose: tenersene lontano,
meno si paga, piò si dilunga da posa, e ne la posa lo ben
29-1: molto me so delongato / da la via che i santi ò calcato.
ò calcato. / delongato me so da la via / e storto me so per
oltre a due piccole miglia si dilungarono da essa che essi pervennero al luogo da
da essa che essi pervennero al luogo da loro primieramente ordinato. torini, 269:
biasimevoli e dannose, dalla natura e da dio dilungandosi. lorenzo de'medici, i-85
di chiavi. -intr. bartolomeo da s. c., 13-1-8: l'
m. villani, 9-99: dilungati da bologna miglia ventuno, essendo il tempo
426: non lo voleva lasciar dilungare da sé pure un dito. pascoli,
sue avventure. = deriv. da lungo (l'ant. dilungiare da lungi
. da lungo (l'ant. dilungiare da lungi). dilungato (part
tonde e ritornò suso notando, più da paura che da forza aiutato, e
ritornò suso notando, più da paura che da forza aiutato, e vide da sé
che da forza aiutato, e vide da sé molto dilungata la tavola. boiardo,
camin duro, ai perigliosi passi, / da me cotanto dilungata e torta? m
sangue; e altretanti gradi sono dilungato da lui, quanti è dilungato egli.
ristoro, ii-3 (69): da inde en là verso lo polo non se
fredura e per la delongazione del sole da quello loco. b. segni, 7-15
natura. = deriv. da dilungare. dilungi (dilunge,
si misono in guato ima notte. benvenuto da imola volgar., i-20: si
era di conoscere remo. s. caterina da siena, iii-40: non pensate,
pensate, perché il corpo sia dilungi da voi, che sia dilungato l'affetto e
a consolazione de'presenti fedeli, che da cotanto malvagi costumi si veggono esser dilungi
per certa cagione ad un monastero dilungi da loro. maestro alberto, ij:
, ij: ma se alcuno dilungi da abito di scienza, sì come usato
le lusinghe vostre, men gravemente riputerei da sostenerlo. palladio volgar., 1-34
, altre dilungissime. = comp. da di-con valore rafforzativo e lungi (v.
... di alcuni altri particulari da passarsi per sua persona, che a dilungo
bere a dilungo. 5. da un punto a un altro, dal principio
a distesa. = comp. da di-con valore rafforzativo e lungo (v.
lontano, discosto. andrea da barberino, 3-984: menolla a una sua
chiama marignano, di lungo dieci miglia da... 2. sm
. raro. abito scuro maschile da cerimonia. baldini, i-618:
diluparono il gatto. = comp. da di-con valore rafforzativo e lupo (v.
i fu come se di là / da un diluviale fiume / e da una vergine
là / da un diluviale fiume / e da una vergine foresta fossimo / penetrati in
, 1-iii-763: scoccava l'ora dei soldati da fiume; che se, dopo averlo
dotta, lat. diluvialis, deriv. da diluvium 'diluvio'; cfr. ingl
: con riferimento a una stagione caratterizzata da piogge abbondanti. negri, 2-890:
segneri, ii-329: che richiederesti ora più da un dio per te crocifisso, da
da un dio per te crocifisso, da un dio per te lacerato, da un
, da un dio per te lacerato, da un dio per te diluviante del proprio
sapete anche molto bene che differenza sia da piovere a spruzzolare, a piovigginare, a
. foscolo, xvii-180: anche qui da più di due settimane diluvia; il sole
, 108: lassi noi, che da l'alto / diluvian tant'acque. tommaseo
e riposata luce, entrava nella camera da quell'estemo diluviare. un gaio fuoco
: piovevan, diluviavano giù a basso / da questo alto confin l'anime spente.
, e mentre quella spremeano, parea che da nugola d'oro diluviasse pioggia di perle
che appunto in questa impotenza mi diluviano da tutte le parti lettere e libri.
delle innumerevoli seccature che gli erano diluviate da quelle zolfare d'aragona, e che
infastiditi. -sostant. bianco da siena, 50: vociferando schilla / l'
aspro diamante. morando, iii-232: perché da tanto ardor s'involi e scampi.
ragazze non dico nulla: diluviavano occhiate da disgradarne i razzi finali della girandola di
pareva un quartiere rimasto vuoto e disabitato da cinque mesi. faldella, 2-39:
dotta, lat. diluviare, deriv. da diluvium 4 diluvio '. diluviato
), agg. raro. sommerso da un diluvio, colpito da un disastro
raro. sommerso da un diluvio, colpito da un disastro, sconvolto da una catastrofe
, colpito da un disastro, sconvolto da una catastrofe. bocchelli, 3-29
n'avevano soggezione. = deriv. da diluviare. dilùvio1 (ant.
acque, vasta e travolgente, causata da piogge continue, oppure (più raramente)
raramente) dallo straripamento di fiumi o da violente mareggiate; alluvione.
facte poste in buono aere, lontane da diluvii, vicine alla terra, apte
anni dcccx, governando amfizione atena, terzo da cecrope, fue diluvio d'acqua sì
sì grande diluvio di pioggia d'acqua da cielo col continuo piovere due notti e un
stati come le anitre, sempre coperti da un diluvio di pioggia. manzoni, pr
; ma, a un certo tempo, da diluvio era diventata pioggia, e poi
altra casione, pò tòllare la terra da uno loco e pònarla ad un altro
non potè accadere che in epoca lontana da noi 40 o 50 secoli. d'
d'annunzio, iv-2-421: se fossero distrutte da un altro diluvio deucalionico tutte le razze
malvagio cadranno, quali incendi, sospinti da fiamme, infernali, qual diluvio tante
; ma costui [san paolo] da molto più crudele diluvio ondeggiante liberò tutto
questo diluvio fu universale in europa; né da esso furono esenti la francia, la
/ in un sol giorno a lor da me prescritto / universal macello, in cui
invasione (di popoli barbari) accompagnata da saccheggi, incendi, devastazioni. petrarca
abitavano. varchi, 18-1-89: inondata da tanto diluvio di così strane genti stava quasi
diluvio de la larghissima libera- litade ritenuta da le debili forze dentro a i confini de
l'allegare sia stata dalla brinata e da un diluvio di bruchi assalita, nella
pastocchie e tante bubbole, che ha da esser un diluvio. muratori, 1-20:
sapere se ci devono dare i denari, da pagare all'austria l'indennità!!
dotta, lat. diluvium, deriv. da diluire 4 diluire '. cfr.
deluio; di etimo incerto (forse da * delùdium, voce supposta da delùdère
(forse da * delùdium, voce supposta da delùdère 4 ingannare ').
, lat. diluvio -onis, deriv. da diluire 'diluire '. diluvióne2
bravacci, di banditi, facce proprio da viacruci; e li manda a commettere mille
famoso diluvióne. = deriv. da diluviare, nel senso di 4 mangiare avidamente
avidamente '(cfr. mangione, da mangiare). diluviosaménte, avv.
, / ch'austro diluvioso / move da l'alto, e 'l ciel mesce
e confonde. = deriv. da diluvio1. dima, sf.
4 mostra, campione ', deriv. da ds (xvu|xi 4 mostro '. è
col dimacchiare. = comp. da di-con valore privativo e macchia (v.
forse considerando il mio stato come prodotto da un estremo dimagramento. 2.
fegato e nei muscoli (ed è causato da insufficienza nell'alimentazione e da varie malattie
è causato da insufficienza nell'alimentazione e da varie malattie). 3. agric
2. sm. industr. prodotto da mescolarsi con la pasta argillosa (piuttosto
guittone, i-27-69: s'è tenpo da dimagrare e languire corpo, è da
tenpo da dimagrare e languire corpo, è da sanare e ingrassare simile spirito. rustico
io dicea fra me: questa sarebbe / da chi è grasso e volontier dimagra.
, / che poch'ore che stia da te remota / la gioventù gentil,
popolari. goldoni, vii-399: veggo da me medesima, che di giorno in
dimagrire, consumare; indebolire. francesco da barberino, 233: il sole e 'l
da'folletti, o da'silfi, o da qualsiasi di que'maligni spiriti che dimagrano
di acuti pungoli? = deriv. da magro (v.). dimagrato
anima sensibile. = deriv. da dimagrare. dimagriménto, sin.
del pacchetto. = deriv. da dimagrire. dimagrire, intr. [
era dimagrito. = deriv. da magro (v.).
, 2-474: portava un vestito che da lungo tempo non doveva aver indossato.
di questa terra malinconica, dissimulato altrove da colori e luci. 3.
giù, discendere '(comp. da dè-che indica provenienza e manate 'colare,
continuazione della personale. = deriv. da dimanare. dimandare e deriv.,
e per diversi modi scempiati. guido da pisa, 1-365: vedendo turno caduto enea
, 4-2-30: non è perciò per questo da essere impiccato il ladro, ovvero dimembrato
impero romano] mai più tanta forza da poter resistere a quelle sì frequenti inondazioni
spolverini, xxx-1-106: prendasi esempio / da esperto capitan, quando schierati / stanno
. ant. liberare, sgombrare ramino (da un sentimento). poesie anonime
provocato, in una cosa inanimata, da una forza che vi è applicata;
3. agitazione scomposta. da porto, 1-198: tanta confusione vi rimase
: camminava guardando per aria, dimenando da destra a sinistra e da sinistra a destra
aria, dimenando da destra a sinistra e da sinistra a destra il capo sotto l'
destra il capo sotto l'antico copricapo da spaventapasseri. -battere (le ali)
, un meccanismo). andrea da barberino, ii-107: allora s'ingegnò di
; rigirare fra le mani, passare da una mano all'altra. - anche
, scaldato che è si levi subito da fuoco, e vi si versi sopra once
con fulgenzio si addomesticava talvolta a segno da sedere al suo focolare intantoché dimenavano la
, furiosamente, l'aveva levato alto da terra, lui tanto minore di statura
con forza, disordinatamente, per svincolarsi da una stretta); flettersi, dondolarsi
mirare, / ché sta nel lago da la furca in gioso. canti carnascialeschi
si aggiunse una pessima cena, che da dovero mi fece dimenare tutta notte. monti
sp., io (175): da quella calca uscivano acclamazioni; si vedevan
alcuna cosa grave, o la lascerai da alto cadere in terra, e non
della casa, 699: perch'ell'ha da far talvolta anch'ella, / vuol
lanciar colpi in aria. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
fare tatto di scrivere. giovanni da samminiato [petrarca], i-207: di
che si separi quel più grasso e denso da quel più liquido e sparso. giocosa
. minare 4 spingere avanti gli animali da tiro con le grida e la frusta '
; manovrato (un attrezzo). da porto, 1-354: stretta e dimenata da
da porto, 1-354: stretta e dimenata da romeo nelle sue braccia, [la
danza i torchi almeno, / dimenati da man cortesi e pronte. muratori,
per elevazione o agitazione, facendolo passare da una mano all'altra (cfr. dimenare
dimenìo dell'anca tanto loquace e generale da farlo sembrare un popolo d'anatroccoli messi
imviperir? / quel ch'uom dice lì da burla, / tu tei pigli per
burla, / tu tei pigli per da ver? 3. figur.
frequentare ritrovi. = deriv. da dimenare. dimensionabilità, sf.
, ecc. = deriv. da dimensione; cfr. ingl. to dimension
... solo il madrigale dichiararono sciolto da ogni legge. e ne scrissero d'
dimensione del sospetto e dell'inquietudine che da molto tempo vi mancava. piovene,
voce dotta, lat. dìmènsiò -ónis (da dimènsus, part. pass, di
anonimo fiorentino, iii-30: si è da sapere che 'l corpo della luna,
me de la dimenticaggine. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
in persona il difetto di dimenticar cose da farsi o da dirsi; è meno di
difetto di dimenticar cose da farsi o da dirsi; è meno di 4 smemoraggine '
talvolta affettata. = deriv. da dimenticare. dimenticagióne, sf.
per dimenticagióne. = deriv. da dimenticare. dimenticaménto, sm. ant
ierosolima prò dementicamento de cristo. bartolomeo da s. c., 25-1-3: amore
cose del mondo. s. bernardino da siena, 897: l'amore de la
e alienare. = deriv. da dimenticare. dimenticanza (ant. dismenticanza
con dimenticanza delle cose temporali. bartolomeo da s. c., 9-8-11: per
cittade nel suo primo abito. giovanni da samminiato [petrarca], i-103: la
ancor di dispregio, per procedere ella da straccurataggine, e la strac- curataggine per
regola che prescriveva di tenerli sempre corti, da quando erano stati tagliati, nella cerimonia
la porta gli era aperta prestamente e da persone dall'aria composta e vestite correttamente
cose di che non si tien conto da se medesime se ne vanno in dimenticanza.
lingua latina, ch'ebbe questa bella facoltà da principio, sembra che poi andasse in
i molti e molto amorevoli ufficii fatti da voi per le cose mie molte volte
il rimedio dell'ingiuria. = da dimenticare, con il sufi, -anza (
nome ho già quasi dimenticato. bartolomeo da s. c., 1-653: le
dalla natura. poliziano, 2-24: da poi che m'ài scritta quella lettera,
alvaro, 7-10: la casa, da estranea, diventa confidente, dimentica il
. e non mi duole: tutto ha da finire, o perché la nostr'amicizia
, dimenticare; per dimenticare bisogna distaccare da noi le cose, da pesanti che sono
bisogna distaccare da noi le cose, da pesanti che sono cercare di renderle leggere
la mia casa fu quella che fu da guidotto rubata, e costei nel furor
in sé, dimenticandosi il mangiare, da quell'ora e per tutta la notte stette
suoi coetanei, non dimenticasse fra iacopone da todi: del quale sono a noi
la quale adoperarono in te. vito da cortona volgar., xxi- 726
è già per questo che il capitano abbia da schivar tutti i rischi, e non
tutti i rischi, e non mai da porsi in mezzo alla zuffa, e
delle gloriose prodezze. le ha egli anzi da fare; ma non dimenticar giammai il
lo ladro sospettava. s. bernardino da siena, 33: non voglio però
disse giove, che se gli dia da bere l'acqua di lete, a fin
-passare di mente. bartolomeo da s. c., 21-2-5: non
', iterativo di dementare, sorretto da dèmenticus * dimentico '. dimenticato (
barca / un canto lungo, che da te più sempre / s'allontanava sino a
figlia resa più alta dal cappello, impacciata da un subitaneo ritorno di gesti dimenticati.
); che non è stato usato da lungo tempo, abbandonato; disutile (
disutile (un oggetto, un attrezzo da lavoro, ecc.).
piena di rischi. 7. abbandonato da tutti, derelitto, solo, isolato
: mi sento come se avessi ancora da nascere. pavese, 4-137: a me
la sua pirotecnica. = deriv. da dimenticare. dimenticatóre, agg. e
i vizi. = deriv. da dimenticare. dimentichévole, agg.
, incline alla dimenticanza. bartolomeo da s. c., 9-7-2: non
, della quale il signor pietro fanfani da un pezzo in qua, certo senza avvedersene
, v-124: in trinacria, forse da necessità sospinti, presono terra; dove a
dava a fausto un piacere intenso. preso da meraviglie e da stupori improvvisi, camminava
piacere intenso. preso da meraviglie e da stupori improvvisi, camminava quasi dimentico dei
. moravia, iii-164: sabbia morta da clessidra, da contarci tutte le ore vissute
iii-164: sabbia morta da clessidra, da contarci tutte le ore vissute dal mondo
è dimentico, ingrato del servigio ricevuto da quella di prima. gemelli careri,
di me stesso e delle mie promesse, da volerti indurre ad amarmi più che i
giudica sempre più o meno gli altri da se stesso; che per quanto sia
sia un dimenticone. = deriv. da dimenticare. diméntico2, sm.
mansuetudine che sopporta. = deverb. da dimenticare. dimentire, tr. (
potesse dimentirlo. = comp. da mentire e dal pref. rafforzativo di-',
= lat. demergulare, deriv. da merga * forcone '. dimèrico
o dimere. = deriv. da dimero. dimeritare e deriv.
una doppia. = deriv. da dimero. dìmero, agg.
* bipartito ', comp. da si- 'doppio 'e pipo? -'
. chiabrera, 570: è dunque da farsi che la nostra poesia volgare possa rappresentarsi
voce dotta, lat. dèmissio -ònis (da dèmittere * abbassare, far cadere '
colpo che sentii leggendo la dimessióne chiesta da lui e dai suoi colleghi.
sol per mio dispetto, / togli da la mia luna il negro velo, /
mia luna il negro velo, / e da l'umero cade ornai demisso. marino
. marino, 289: pendeale a terra da la spalla ignuda / ozioso e dimesso
non so qual detto mormori / mal da le labbra espresso? manzoni, 41
ridusse ad un abito molto dimesso e quasi da vedova. giraldi cinzio, 10-5 (
turbati retrocedano, / avanzi il demonio da solo / con il suo volto dimesso
quotidiano. bembo, 2-44: da scegliere adunque sono le voci, se
/ che di vivere al mondo infastidite / da loro stesse si forar la pancia,
dimessi quelle de'più vili, componendo da prima villanie ed ingiurie, come gli altri
voce tanto dimessa, il dorso tanto curvo da prostituirsi al proprio simile. verga,
andare, tralasciato, abbandonato, messo da parte, deposto. della casa
. 2. burocr. esonerato da una carica, un ufficio, un
godevano in famiglia; le altre poi uscite da basso lignaggio si deliziano in morbidezze non
. il rendere domestico (un albero da frutto). crescenzi volgar.
dimesticamento. = deriv. da dimesticare * domesticare dimesticare e deriv.
guittone, i-10-125: guardate... da omini, onni loro demestichessa e contessa
grembo. come debbo fare? francesco da barberino, 137: non tenga a suo
figliuoli, / loro abitar sia partito da lei, / né lor dimestichezza curi
né lor dimestichezza curi avere. bianco da siena, 47: benedetto sia el
escludere gli uomini da'ragionamenti communi né da conservare insieme con grata e amorevole dimestichezza
lare amore, che per niuno modo da lui si voleva partire. leopardi
popoli dell'affabilità singolare usata con loro da carlo ne'suoi primi anni, e con
per compiacere a mio zio? [sostituito da] manzoni, pr. sp.
cortesia; complimento, omaggio. francesco da barberino, 62: giunta che fia in
in magione, / si condo che da presso o lungi viene, / faccia davanti
egli aveva un ribrezzo instintivo pei coltelli da tavola e voleva ad ogni costo tagliar la
« amoroso stile » non è roba da frati; ma il da ben padre
non è roba da frati; ma il da ben padre ci rassicura co'versi suoi
domestichezza intemperata e senza freno e modi da far creder di sé quello che forse non
con loro, e torsi delle cose da vivere oltre a bastanza, pigliando dimestichezze
ciò che egli facea per condurre al fine da lui desiderato il suo disio, teneva
macaiuso, così esatti e riscontrabili, da far temere che fosse vero anche il peggio
suoi contorni. = deriv. da dimestico 1 domestico '. dimèstico
presenza di due radicali metile, e da ammina (v.). dimetilanilina
autoclave, insieme con monometi- lanilina, da una miscela di anilina, cloridrato di
cloridrato di anilina e alcole metilico esente da acetone (è usato come intermedio in
presenza di due radicali metile, e da anilina (v.).
. 81-'doppio ') e da metile (v.). dimetilène
. 81- * doppio ') e da metilene (v.). dimetilètere
presenza di due radicali metile, e da etere (v.).
presenza di due radicali metile, e da ftalato (v.). dimètrico
esagonale e tetragonale. = deriv. da dimetto', cfr. ingl. dimetric (
il dimetro dattilico o coriambico, costituito da due dattili o due coriambi):
2. agg. disus. costituito da due metri o misure (un verso
chiamava giambici dimetri,... venissero da sé: ma è un fatto che
dal pref. 81-'doppio 'e da [xéxpov 'misura '; cfr.
. - anche al figur. bianco da siena, io7: a dio parlando [
conciò fosse cosa ch'elli fosse pregato da tutti li cittadini e da'tribuni medesimi del
peccò tota / nel seme suo, da queste dignitadi, / come di paradiso,
mevi e non mostrati / ch'io sia da voi dimiso. pulci, 27-121:
dal carcere. 4. esonerare da un ufficio, licenziare (un dipendente)
greve fortun'agio / e son dimiso da la signoria, / da regimento là 'nde
son dimiso da la signoria, / da regimento là 'nde son signore. ariosto
essendo già stato elletto, et avendo da la ellezione in qua sempre fatto l'
lv-436: se il magistrato non si dimette da se stesso, vien dimesso alfine dal
: smettere (un abito). da porto, 1-63: tutta vinegia in dieci
, 8-92: ricupero un po'di lana da questo giacchetto che ho dimesso. bartolini
abbandonare, lasciar andare. iacopo da lèona, vi-1-214 (6-4): amore
pezzo, e poi lì ritornava. guido da pisa, 1-353: una delle donzelle
procedere, / perocché non è cosa da dimettere. libro della cura delle febbri
poiché era interessato all'impresa doveva dimettersi da membro della commissione ed astenersi dal voto
un atto della volontà l'uomo che vive da forte può segnare volontariamente la sua fine
della divinità, dimettersi da creatura per dissolversi nel l'
dotta, lat. dimittère (comp. da dis-e mittère * mandare ')
dimettersi così leggiadro spirito. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
(comp. dalla prep. dée da mittère 1 mandare ') 'mandare in
a'loro debitori. = deriv. da dimettere *. dimezzaménto, sm.
, 1-250: maometto trova già dimezzato da più di trecent'anni l'imperio.
svevo, 1-127: era una stanzetta dimezzata da una leggera parete di legno.
parte, tronco, mutilo. antonio da ferrara, ix-135: tal è che porta
botte vini, / non s'hano da mutar lor panilini / e co * mantegli
l'allevamento era ormai quasi dimezzato, da quaranta che erano in principio, gli animali
1-23: gli altri beni intanto son da noi posseduti in quanto col pensiero son conosciuti
lottare, gareggiare * (comp. da micàre * contrarsi alternativamente, palpitare '
voce dotta, lat. dimicdtió -onis (da dimicare * lottare ').
della verità storica. = deriv. da dimidiàre. dimidiàre, tr. (
tardo dimidiàre (tertulliano), formato da dimididtus 'dimezzato '; cfr. ingl
, lat. dimidiàtus, -a, -um da dimidius 'mezzo'(v. dimidio
(comp. dalla prep. dèe da metère * mietere '). diminare
cosa di suo dimino e altra volta da lui pacificamente posseduta. a. f.
: minuendo. = deriv. da diminuire, sul modello di minuendo (v
terminare in punta, le quali appellansi da taluno 'mezzo fuso '. barilli
cielo] trat tando fu da noi concluso essere ingenerabile e incorrot- tibile
. ricordatosi di certi versi già composti da lui d'uno uom d'arme, il
esimia virtù. = deriv. da diminuire. diminuire (rar.
, ridurre (e talvolta è accompagnato da un complemento di limitazione, che circoscrive
essere fidanza di sé. s. caterina da siena, 17: la infidelità dello
signoria del comune di firenze. benvenuto da imola volgar., i-22: quelli che
sua, i capitoli... da piero capponi, uno de'quattro sindachi dalla
il principe si avvicinò e fu preso da un vivo dolore nel vedere la cervia che
... diminuisca la cosa fatta da lui, proponendo il bene che n'è
iddio ti manda qualche travaglio, hai da proccurare di renderlo a te più soffribile
più cupi pelaghi navigando. s. caterina da siena, i-179: non debbe diminuire
virtù, ma debbe crescere. benvenuto da imola volgar., i-306: le forze
pargolezza. bruno, 3-95: è da credere, che, discostandosi più l'orizonte
stimata nelli suoi giudicii, ma, da un tempo in qua, mi par che
venire al niente poteva discemere. benvenuto da imola volgar., i-203: infine,
pietre, le quali... hanno da essere grosserie come ceselletti, e di
15. figur. raro. essere da poco, valere poco. bibbia volgar
dalla prep. de-con valore privativo e da minuère, deriv. da minus '
valore privativo e da minuère, deriv. da minus 'meno ').
afflitti, e provviste inesauribili di carità da profondere, a destra ed a sinistra,
riguardare il numero delle pagine che gli restava da voltare, quasi avesse sperato di trovarle
milizia, ii-90: le colonne han da essere sempre in funzione e non mai
vogliono esser isolate, rotonde, diminuite da giù in su, piantate immediatamente sul
media. castiglione, 115: avendo da peccare nell'una delle due estremità,
dalla sua prudenza. s. caterina da siena, i-304: la virtù piccola
alcuna diminuto, o manco discorda ancora da se medesimo. 4. ant
s. chiara, 4: è data da dio autorità di potere le cose ragionevoli
e diminuito, e pare trovato o da persone che paia loro mill'anni espedirsi
ed andarsene a casa, o da chi venga giù con la deliberazione fatta più
1-112: il terzo calendario fu ordinato da caio giulio cesare dittatore, riducendolo al
ragione che le cose quanto più s'allontanano da l'occhio, più diminuiscano. savonarola
= voce dotta, lat. dimlnùtivus (da diminuire 'dimi- nuire ').
; in modo però, che tanto da una parte sia lasciato, quanto dall'altra
, alle facoltà psichiche). giovanni da samminiato [petrarca], ii-116: non
: non è diminuzione però del peccato da alcuna parte, per essere elle state
d'annunzio, iv-2-844: ella esitò da prima, perché la sua mano era nella
casa il mio ritorno dal lavoro e dipendeva da me per le sue poche distrazioni.
non sono per la natura delle cose richieste da veruna forma di legittimo governo; ma
-credo io, che ella venga per diminuzione da * puro '. leopardi, ii-823
, lat. diminutió -ónis (deriv. da diminuire * diminuire ').
. dimissorio. = deriv. da dimissione. dimissionare, tr.
. burocr. neol. dimettere qualcuno da un impiego, da un incarico o
. dimettere qualcuno da un impiego, da un incarico o da un ufficio,
un impiego, da un incarico o da un ufficio, invitandolo a dare le
. per 'deporre, congedare, licenziare da un uffizio, da un incarico ',
congedare, licenziare da un uffizio, da un incarico ', è anche roba
calenzuoli '. = deriv. da dimissione. dimissionàrio, agg.
, agg. neol. esonerato da un impiego, da un incarico,
. neol. esonerato da un impiego, da un incarico, da un ufficio,
un impiego, da un incarico, da un ufficio, con l'invito di presentare
l'inarrivabile tommaso jona chiese le dimissioni da esecutore, che furono dal governo accettate
cui il pubblico impiegato chiede all'amministrazione da cui dipende di ottenere la risoluzione del
viltade il gran rifiuto; ma stimolato da quel puro patriottismo che gli fa più
3. nel diritto canonico, rinuncia da parte di un ecclesiastico all'ufl&cio che
via, licenza, congedo ', da dimittlre 'mandar via, licenziare ';
propri sudditi per pigliare l'ordine da quel vescovo che da essi prelati
per pigliare l'ordine da quel vescovo che da essi prelati si deputerà.
consentendo che la sua ordinazione venga fatta da un altro presule. sarpi,
, si stendessero a chi la prendesse da qualunque altro. d. battoli,
in capua, continuo fu il concorrervi da lontane parti del regno religiosi e altri
propri vescovi, ad esser consacrati sacerdoti da lui. botta, 4-217: ordinava
voce dotta, lat. tardo dimissbrius, da dimittlre * licenziare, congedare '
ant. misurare. = comp. da di-con valore intensivo e misurare (v.
. biz. 8£{utoc, comp. da 81- 'doppio 'e [ììtoc
due, quando dovesse succedere alterazione prodotta da qualunque più impensato accidente. manzoni,
scappavano fuori. = comp. da di, modo e che.
bel mezzo, la verdastra guida da tappeto della dimoia. = voce
= voce lucchese, deverb. da dimoiare. dimoiaménto, sm.
dimoiaménto di febbraio. = deriv. da dimoiare. dimoiare (demoiare, dismoiare
i prati tornassero a fiorire, c'era da vederli capitare. ungaretti, ix-11:
tozzetti, 12-5-379: tagliata che è stata da pochi anni in qua la boscaglia,
lavorato. = voce pisana, da dimoiare. dimòio, sm.
= voce pisana, deverb. da dimoiare. dimólto { di mólto
ripotrei dire dimolte altre cose. guido da pisa, 1-244: nel porto sono dimolte
(149): il giorno posto da lui essendo venuto, davanti a tutti i
li quali invitati ad una grandissima festa da lui apparecchiata eran venuti, fece venire
b. davanzali, ii-153: vennero da queste dispute a dimolte e male parole
, e ha tanta prontezza d'ingegno da supplire col lampo dell'intuizione a quel
intuizione a quel che può mancargli, da tenere a scuola dimoiti in italia e
, 2-258: - ma qui c'è da riperdere il cervello! / o dunque
= voce d'uso toscano, comp. da di-con valore intensivo e molto (v
rendere monco. = comp. da di-con valore intensivo e moncare (v.
, io appena mi sono trovato tanto da tornarmi in toscana. leopardi, 26-15:
. v.]: 'dimora'differisce da * soggiorno '. questo include la idea
/ che fanno lor dimura, / da ella non partendo. dante, par
febbraio del trenta. dirò com'egli da firenze, sua dimora solita, fosse passato
a lui si appartenesse l'autorità venutagli da roma. cicognani, 2-96: la
poteva darsi che avesse cambiato dimora soltanto da pochi giorni? -per estens.:
caro, 16-74: qual fu mai, da che si vide il sole, / di
! nievo, 481: io partii da quella casa, ove divisava di
, e ora invasi e rosi da un formicolaio di famiglie povere.
, quel generoso invitto core, / da cui spera soccorso italia oppressa, / a
questo ancora, / di far da le mie cose a me più care /
di brevitade. = deverb. da dimorare. dimoragióne (demoragióne)
-andate in prigione. piero da siena, 7-35: in quella lo marchese
peregrinazione dal signore e un assentamento da cristo. giov. cavalcanti,
dell'anima. = deriv. da dimorare. dimorante (part. pres
dal sole, e altro non volea da lui. soffici, iv-157: un
: or non avevi tu altro gioiello / da poter dare al tuo novello amante,
fa sovente -lo core dolere. busone da gubbio, 152: a quella cittade
avviluppamenti, l'aria, essendo ricerca da maggiore corso di sole per la più sua
trami fuor d'ogni gioco, / da poi ch'in tale fiuma / io faccio
come principio c'ha possanza. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
a cantari, / ca forse levimenti / da dimu- ranza tumiria in usatu / di
dame tua entezione con pianto amaricato. busone da gubbio, 108: voi sapete bene
le pertiche delle armadure e i fornimenti da cavaliere. -dilettazione morosa (v.
cura delle febbri, 1-5: questi sono da curare in questo modo, che facciano
tempo; risiedere. giacomo da lentini, 8-1: troppo son dimorato /
de là sì contenta / ed amorosa denance da voi, / che non rasona del
: dimorava in ima ricca casa, cinta da ogni maniera d'agiatezze e d'eleganze
2-957: il villino dove fausta dimora da più di trenta anni, al margine
e'disse che non volea dimorare co-llui da che gli era intervenuta sì gran disaventura
: i quali [alberi], da le care viti amati, dimorano continuamente con
di dir mi ven dottanza. busone da gubbio, 95: non si conviene
sua gente, / per travargare il mar da l'altro lato. guicciardini, i-103
re d'ungheria a napoli. matazone da caligano, v-500-160: lì sopra m'
lungamente. -figur. bartolomeo da s. c., 25-1-2: crudele
. galileo, 3-1-65: si ha da spiantar quel propugnacolo [la filosofia peripatetica
. tasso, u-iii-594: si deono lasciar da parte per non dimorare troppo in cosa
di quelle. leopardi, i-44: da principio dimorò sospeso e incerto di partire o
* trattenersi, indugiare ', comp. da de-con valore intensivo e moràrè 'ritardare
sf. ant. indugio. piero da siena, 7-32: un bel capuccio la
, dimoranza ', e simili, da vedersi nel vocabolario. 2.
che ha duplice forma ', comp. da 81- 'doppio 'e fzopcpt)
- anche al figur. bartolomeo da s. c., 21-1-8: i
, i-54: monda te medesimo dinanzi da dio, avendo sempre la sua memoria nel
è, spende sensa dimoro, perciò che da dare è quando lo tempo u la
tempo u la cosa lo dimanda. guido da pisa, 2-34: quella non era
dal maggiore, com'ella fosse comandata da dio, non sanno far dimoro in
a coro. = deverb. da dimorare. dimorsare, tr.
tanto che, non potendoselo il cardinale partire da sé, inisse le mani al cordiglio
, se non che egli è vocabolo da schivarsi, sì perché * dimorsare '
. dal pref. di-con valore privativo e da morso (v.).
de'corpi. = deriv. da dimostrabile. dimostraménto, sm. ant
: madama beritola, per le parole da currado udite, cominciò a riguardare, e
currado udite, cominciò a riguardare, e da occulta virtù desta in lei alcuna rammemorazione
? -apparenza; ostentazione. bartolomeo da s. c., 21-2-1: siccome
fa dimostramento / ne le cose partite da valere, / over la simigliansa,
reina intento. = deriv. da dimostrare. dimostrante (part. pres
cosa il divenire esperto meritai. andrea da barberino, i-295: ritornata la dimostrante
e presto si levò. s. bernardino da siena, 84: sicondo lume
lume tu cognosci quello che è rosso da quello che è nero, e quello che
è nero, e quello che è bianco da quello che è verde; e questo
overo una manifestazione e dimostranza delle cose da loro intese e conosciute, non m'
il passivo isguardo può insegnare dove debbono da quinci innanzi correggere o rivocare la regola
9-i-34: né per dimostranze punto si rimetteva da quel suo fermo volere, anzi a
arcivescovo, con gran fanteria, e da molti masnadieri seguito, non come prete ma
descrivere, far conoscere. guidotto da bologna, 1-3: vergilio si trasse tutto
per nostro bene spesse volte noto. andrea da barberino, ii-219: o gentile uomo
fame dimostranza. = deriv. da dimostrare. dimostrare (demonstrare,
/ e demustra orine pensato. bartolomeo da s. c., 13: il
, diffignea e celava. s. caterina da siena, 214: veramente questo è
fallo espresso, / oltre a tanti da me segni fuor mostri. delfino, 1-435
-ant. seguito dal partitivo. bartolomeo da s. c., 7-1-3: lo
suo dolore le dimostrò. s. bernardino da siena, 511: qualunque persona muore
sariano ingelositi, e si sarebbero discostati da loro. guicciardini, i-3: principe
addietro avesse dimostrato pensieri ambiziosi e alieni da consigli della pace. tasso, 3-53
di cavolo) dimostra uno scontento onesto, da massaia oppressa, dondolando più di cento
realmente (ed è quasi sempre accompagnato da un complemento predicativo o di paragone)
volta egli avesse modi facili ed evidenti da poterle dimostrar vere, quali sono sicuro
critica definitiva dell'eroe giannetto è stata detta da tina di lorenzo, quando dimostrò identica
presta a prenderla in piacere. bartolomeo da s. c., 3-1-19: publio
in altra guisa essere state le cose da me raccontate che come io le vi porgo
, di dimostrare. s. caterina da siena, 11: portate virilmente,
esser fedeli. cesarotti, i-45: viene da ciò a dimostrarsi la necessità di rinfrescar
desopra e l'altra desotto. bartolomeo da s. c., 3-9-7: certi
par., 33-41: li occhi da dio diletti e venerati, / fissi nell'
lui de'primi nello familiarmente scrivere lasciato da parte l'af- fettazion bembesca. alfieri
: il far resistenza alla forza e difendersi da chi usa violenza è cosa tanto naturale
altra guisa. muratori, 5-iii-227: sapendosi da ognuno che la favella franzese è veramente
non è il fatto che si presumeva fin da principio già dato e fuori discussione.
quali solamente si espone qualche verità speculativa da dimostrarsi. frisi, xviii-3-330: le
teoremi di euclide è bastata per arrivare da sé solo in pochissimo tempo a dimostrarli.
mia opinione, bramerò che mi sia da voi chiaramente dimostrato. carducci, ii-19-151
ciò tutto meo cor sia dato! francesco da barberino, iii-43: etate ha di
onnipotente dio, rallegrossi magnificamente. vito da cortona volgar., xxi-738: io
son stato punto in questa cossa sinistra da lato dentro, cusì presto come me gittai
anni che dimostrano). busone da gubbio, 162: cresciuto per ispazio d'
divedere. -anche assol. francesco da barberino, 30: né mai con quello
v'è presente, / venite voi da sì lontana gente, / com'a la
iii-3: primamente... mi parve da dimostrare e donde la donna fosse e
388: nel descrivere le cose seguite da questi tempi a'nostri, non si
altiera. menzini, i-3: risvegliato da bel furore poetico, dimostra [l'autore
e di martire. s. bernardino da siena, 205: la lingua nostra
dichiarare (la guerra). benvenuto da imola volgar., i-32: e ancora
(soprattutto per contrasto). giovanni da samminiato [petrarca], i-101: niuna
significata, come il sole è significato da la figura del cerchio e la luna da
da la figura del cerchio e la luna da quella del mezzo cerchio. d.
per essa ima particolar borsetta di cuoio da riporvi danari. dossi, 281: io
del diluvio. sacchetti, 345: da l'a a l'o disvaria marte a
due archi in cielo, e massime da mezzogiorno, perché dall'occidente dimostrano tuoni
dimostrano tuoni e pioggia leggiera, e da oriente tempo sereno. 23.
io gli dimosterrò la salute mia. bianco da siena, 29: e digiunando orate
non ci resta invisibile quel campo che da loro è occupato, ma si dimostra in
con segni sensibili; confidarsi. giacomo da lentini, 11-24: eo per dottanza /
l'altra condizione de'santi. bartolomeo da s. c., 7-1-7: per
ogni forma sustanzial, che setta / è da matera ed è con lei unita,
credere (ed è quasi sempre seguito da un complemento predicativo). cecco d'
inclinazione del re, volontariamente si astenevano da quelle cose che potevano dar sospetto di loro
umore di uomo sicuro di sé. da qualche tempo si dimostrava persino preoccupato.
: negli anni di abbondanza ci aiutava da vero cristiano, e solamente per le
. ant. fingersi, farsi credere diverso da quello che si è. capellano
indicare, mostrare '(comp. da dè-con valore intensivo e mònstràre).
... ne tirava poi fuori una da due o cinque franchi, e,
non n'è luminato. s. caterina da siena, 214: veramente questo è
o dimostrativi, sufficientemente provare. lapo da castiglionchio, 134: considerai appresso con quante
: la ragione demostrativa è quella che da ogni sua parte è vera. m.
e convincentissima. michelstaedter, 235: da una parola egli trae come conseguenza ciò
rosmini, xxvi-294: lasciamo... da parte ogni certezza ipotetica ideale..
dimostrativo, diliberativo e giudiciale. guidotto da bologna, 1-12: dimostrativa è favella
studio del quale mi fa sperare che da qui a qualche anno sarò in grado
dimostrare con la mano non troppo remota da essi dimostratori. milizia, iii-404:
è impegnatissimo nella sua dimostrazione: ha da spiegare ora difronte a noi, esterrefatti
quello, quegli e colui, lontano da entrambi; indicano identità stesso e medesimo
, ii-1-155: si conferma questa conclusione da certe voci nelle quali il detto i dopo
sua natura poco dimostrativa erano tanto più da valutarsi. cantoni, 761: i contadini
rappresenta il vero, cioè l'opera da costruirsi, non nelle rigorose relative dimensioni
quali i figurini son disposti in modo da suggerire quasi un'azione. 12
nemico in un dato punto in modo da distrarne l'attenzione e da distoglierne le
in modo da distrarne l'attenzione e da distoglierne le forze dal punto dove si
; ma elle sono concepute e derivate da lontanissmo: non ne sappiamo il quanto,
, è dimostrato come un governo escito da una dittatura di classe sia impotente a
il chiostro, / che ne cessa da voi quel che, dimostro, / diletto
la * letteratura italiana dimostrata cogli esempi da cesare cantù '. 5.
insanguinata di cesare, dimostrata al popolo da marcantonio, lo mosse tanto a terrore
maggiore. marino, vii-83: le cose da te dimostre non sono quali in effetto
bibbia volgar., v-480: egli è da considerare che quelli beneficii dati a quello
com'un pensier sì fatto / gli era da passion poco sicura / nato nel petto
leonardo, 2-132: il foco è da essere messo per consumatore d'ogni sofistico
dimostrare con la mano non troppo remota da essi dimostratori; e se le predette
, il delirio raggiunsero un punto tale da metter paura. 5. ant.
questa città vacillato: il quale io da me o da'miei effetti volentieri donerei
fino alla circonferenza dell'astrolabio, il quale da gli arabi è chiamato almuri, che
voce semidotta, lat. dèmónstràtor -òris (da dèmónstràre * dimostrare ').
riguarda la dimostrazione. = deriv. da dimostrare; voce registr. dal tramater.
era albergato. = deriv. da dimostrare. dimostrazióne (ant.
2. manifestazione, accompagnata ordinariamente da prove concrete, delle proprie qualità buone
pace. guicciardini, iv-323: benché da cesare fosse ricevuto con tutte le dimostrazioni
'della medesima dall'augusto senato e da un numero infinito di gioiosi cittadini,
passato, vi veggio dormendo. andrea da barberino, 1-64: non credo che
[il senato veneziano] non solo da i fatti ma da tutte le dimostrazioni
veneziano] non solo da i fatti ma da tutte le dimostrazioni che lo potessino fare
indifferenza o dimostrazione d'indifferenza, lungi da essere effetto o segno di coraggio,
e a fatti. s. bernardino da siena, 40: va', legge nella
. argomentazione fondata su un ragionamento che da premesse vere e necessarie deduce una conclusione
del funzionamento di una macchina, fatta da un esperto o da un incaricato in
una macchina, fatta da un esperto o da un incaricato in presenza di probabili acquirenti
, i-n: forse gli uomini aspettano da lui chi sa quali mirabili dimostrazioni e
porse le lettere con maravigliosa dimostrazione, da parte di sua maestà. tasso, iv-248
viaggio, e ricevuto con benigne dimostrazioni da quella amorevole principessa, si mise ad
loro dimostrazioni, d'una bellezza diversa da quella ch'essi apprezzavano esteriormente in lei
potere che essi non possono. giovanni da samminiato [petrarca], i-47:
* raunata 'di gente, guidata da uno o più capi (leggi: arruffoni
. era una masnada di birboni, guidata da un brutto ceffo, che avea tutta
te, pittore, perché le figure da te fatte i'minuta forma per dimostrazione di
, i-485: il debito ringraziare alle giovani da filocolo fatto, mostrò quanto gli fosse
stato caro la dimostrazione della fonte fattagli da loro. s. anseimo volgar.
peccati miei, o madonna, e da te desiderano d'essere cognosciuti per cura-
la croce e sepultura, [abbiamo] da mostrarlo [cristo] sanguinoso, brutto
de'cieli e dei pianeti non hanno da mentire. d. bartoli, 15-1-13:
de'grandi, in vece d'aspettar da me benefizi e favori, vorrà provocarmi
, a cui rispondo, è dettato da quella sua generosa cordialità, di cui
niente. botta, 4-33: antonio da leva, che era pur soldato vecchio,
voce semidotta, lat. dèmónstrdtio -ónis, da dèmdnstràre * dimostrare '. dimóstro
di vettovaglie. = deriv. da mungere, col pref. intensivo di-.
'l mondo, non essendo restato a casa da potere mantenersi vivo. dimuòvere (
. 81- 'doppio ') e da naftalina], col sufi. -ile.
. 81- 'doppio ') e da naftolo (v.). dinaio
apparecchio per la misurazione dell'ingrandimento prodotto da un cannocchiale. d'alberti
proporzione che il peso dei marenghi scemava da un lato il giudizio saliva dall'altro.
più ai poli si accosta, dipende da una legge dinamica di espressa necessità.
: quella posa slanciata [sulla bicicletta da corsa] era... l'espressione
dinamico: azione esercitata su una costruzione da carichi variabili nel tempo, che agiscono
è sottoposta al suo ricetto ed ambiente e da essi modificata. guerrazzi, i-12:
babbi e nonni, e sventolando il fazzoletto da una finestra, dall'uno all'altro
dell'età nostra. bocchelli, 6-94: da certe aureole spettroscopiche in cima ad antenne
, dal gr. 8ovap. ixóc (da sti vati. ^ *
vi-212: il mondo del pensiero è diverso da un uomo all'altro, non solo
in generale, grande velocità. partendo da questo concetto, la vita...
, = voce dotta, deriv. da dinamico-, cfr. fr. dynamisme
le goccioline che ne stillano, sì da formare un rivoletto di filosofìa, di
civica parmeggiani... fu costituita da un anarchico dinamitardo, divenuto uomo d'
il ribelle. = deriv. da dinamite, sul modello del fr. dynamitard
rivoluzionaria). = deriv. da dinamite, sul modello del fr. dynamiter
producono vari tipi) costituito sostanzialmente da un miscuglio di nitroglicerina con varie sostanze
inconvenienti e i pericoli della nitroglicerina usata da sola), che possono essere inattive (
la dinamite n. 1, brevettata da nobel nel 1867, preparata con tre
», fra grandi colpi di ferro da stiro. dinamite erotica. g. raimondi
che facevano suonare « gli squilli » da parte dell'autorità. -molto forte
= voce dotta intemaz. coniata da nobel nel 1866, dal gr.
. = voce dotta, deriv. da dinamite, col sufi, -ficio (lat
tr. imprimere fervida operosità animata da spirito d'iniziativa e di rinnovamento in
. = neol. deriv. da dinamizzare-, cfr. ingl. dinamization
per induzione elettromagnetica; è costituita da un indotto (formato di solito
un indotto (formato di solito da una serie di dischi di ferro
dischi di ferro sovrapposti in modo da formare un cilindro su cui è
cubi d'acqua che in un minuto cadono da un metro d'altezza, equivale col
sm. geol. processo metamorfico subito da una roccia eruttiva o sedimentaria per effetto
due avvolgimenti indotti distinti, funzionanti uno da motore e uno da generatore (dinamo
, funzionanti uno da motore e uno da generatore (dinamo). =
= voce scient., comp. da dina [mó] e motore (v
la campagna rincula? = deriv. da dinanzi; probabile calco del fr. dévancer
* superare, oltrepassare '(deriv. da devant * davanti '). dinanzi
, e come e quando dovesse essere da loro assalito, acciocché si parasse dinanzi.
senato, di quelle cose che sono da fare, dinanzi dico; e come a
dinanzi dico; e come a cartagine sia da contastare, alla quale già lungo tempo
volte fu detta dinanzi dagli angeli e da cristo, ché diceano gli angeli: andate
bibbia volgar., x-156: voglio che da ora dinanzi per contrario voi facciate consolazione
. prep. (per lo più seguita da a, ant. anche da)
seguita da a, ant. anche da). con valore locale, a indicare
. bellini, ii-21: io vo'far da guida, / e marnerò dinanzi al
in tutti i torrenti per cento chilometri da ogni parte e dinanzi agli occhi nient'altro
dinanzi agli occhi nient'altro che stoppie da dove il sole spuntava sino a dove tramontava
cristo e cacciar il salmista / denanti da saul, co lo mi'dardo. bembo
carpaccio figurò fuggenti dinanzi alla fiera ammansita da gerolamo, in san giorgio degli schiavoni
tanto stimolo e tanti impedimenti ne'loro beni da molti rei e cattivi, che non
persona: sbarazzarsene, scacciarla, allontanarla da sé. -anche al figur.:
dal core, / ch'era sommosso da la vostra vista. andrea da barberino,
sommosso da la vostra vista. andrea da barberino, 1-35: dunche tu fai
si levassero dinanzi, per trasferirmi volando da voi, ma è forza sofrire la loro
mente accesa. s. caterina da siena, iii-168: sempre offrono orazioni
e affocati desiderii, sudori e lagrime dinanzi da dio per la salute d'ogni creatura
iv-253: vo'vedere che cosa pretende da me, e con qual ardire mi
nel giudizio, nell'opinione. francesco da barberino, 32: la coscienza mia mi
mia mi tenga puro e diritto dinanti da dio. bibbia volgar., iv-537:
., iv-537: fate giustizia dinanzi da dio, credendo che vi farà misericordia.
a lui... erano compiuti da esseri rivestiti da quella tale dignità di
.. erano compiuti da esseri rivestiti da quella tale dignità di uomo, i
dante, conv., iii-xi-4: dinanzi da costui erano chiamati li seguitatori di scienza
eterne, e io eterno duro. paolo da certaldo, 346: la provedenza dinanzi
provedenza di dietro poco vale. andrea da barberino, i-120: la mattina dinanzi al
-avere, vedere dinanzi a sé: avere da trascorrere, avere disponibile nel futuro.
. -mettersi dinanzi a qualcuno: stimarsi da più, anteporsi. s.
simintendi, 3-8: li servigiali puosono dinanzi da lui le mense fornite di mangiari.
, i-546: presero dunque le cose da offrire, come il vecchio dolente consigliava
lo spirito visivo, che si continua da essa [pupilla] alla parte del cerebro
che i passi si tenessono. rinaldino da montalbano, 891: e se non
(in senso temporale). bartolomeo da s. c., 10-1-10: tullio
(5): dimenticando io le cose da dietro e stendendomi alle cose dinnanzi,
sta il dinansi, dico quello che ha da venire. -ant. primo posto,
. primo posto, precedenza. francesco da barberino, i-118: dove lunga dura /
dal pref. dè-con valore intensivo e da narrare). dinasare, tr
di ferro, che sostengono i rocchelloni da svolgere le fardelle dai frullini, dinaspando
la seta. = deriv. da naspo (v.). dinasta
... avidamente occupata e contrastata da diversi dinasti, principalmente per esser frontiera
.. la gravità di aver lasciato riportare da un dinasta africano un trionfo sopra una
le dinastie? casti, iii-262: già da lunghissimo tempo la dinastia dei gherai dominava
estens. famiglia in cui si tramanda da lunghe generazioni autorità e potenza. nievo
dinastiche. = deriv. da dinastia-, cfr. fr. dynastique (
acqua). s. bernardino da siena, 160: egli mi disse colui
, e ora vego. = probabilmente da errata lettura di bibbia volgar.,
ora dinata. = deriv. da ordinato, per aferesi. dìnatron
, per cui l'apparecchio può fungere da oscillatore. = voce dotta,
, dall'ingl. dynatron, comp. da dyna [mo] 4 dinamo '
= voce dotta, deriv. da natura, col pref. di-che indica
dindarèllo, sm. dial. sonaglio da bambini. morante, 2-251: mi
tu più, se vecchia scindi / da te la carne, che se fossi morto
. ciondolo. s. bernardino da siena, 980: ella è vestita tanto
per la ghiaccia come fantasiose campane agitate da carezzevole mano. = cfr
sentire il dindonìo di moltissime campanelle suonate da certi can malfussi, che vanno in
, sm. giorno. bianco da siena, 151: fruirem sempre quell'amor
perde. = deriv. da negro (v.), col pref
, iii-131: altro essere il far da prima ima legge mite con risguardo alla debolezza
pittura francese, la quale va dinervandosi da più anni per le mani di epigoni
un po'ciarlatani. = comp. da di-con valore di separazione e nervo (v
..., rifritta e dinervata da mestieranti abili o sonnolenti, non fa
sonnolenti, non fa che ripetere, da un mezzo secolo a questa parte, i
accrescere le ricchezze. = deriv. da dinervare. dingo1, sm. (
plur. -ghi). canotto a vela da diporto. = adattamento dell'ingl
allo stato selvaggio (ma non è da escludere che si tratti di un cane rinselvatichito
cane rinselvatichito). = da una voce australiana; cfr. ingl.
mestiero dell'armi. = deverb. da diniegare: v. denegare.
81- * doppio 'e nitro) e da anilina (v.). le voci
81- * doppio 'e nitro) e da benzene (v.).
81- 'doppio 'e nitro) e da cresolo (v.).
81- 'doppio 'e nitro) e da diglicol [ico] (v.)
81- * doppio 'e nitro) e da fenolo (v.).
'doppio 'e nitro) e da naftolo (v.).
o dinoccaronsi. = comp. da dis-con valore di separazione e nocca (v
casa calda. = deriv. da nocca (v.), col pref
le sue spalle calavano giù a sgrondo da parere un calvario; dinoccolato nella persona
lunghe, con certe mestole in fondo da legarsi le scarpe senza quasi chinarsi.
misero manichino. = deriv. da dinoccolare. dinoccolóni, avv.
attestano il grande sviluppo del cranio (da cui il nome). =
maniere sono atteggiate, dintornate e colorite da lui, e nondimeno son tutte fatte
il quale dovea per suoi affari allontanarsi da lei, ella al lume della lucerna
l'ha dintomata e terminata in maniera da farla stare isolata e da sé.
in maniera da farla stare isolata e da sé. -assol. vasari
.]. = deriv. da dintorno. dintornato (part. pass
per taglio o per fianco fusse veduta da noi,... nessuna servata porzione
gran distanza, così ben dintornate come da vicino, dove senza il telescopio l'occhio
il rimanente della campagna era tutto circondato da gran quantità d'alberi, che, dintornati
verdissima prateria,... dintomata da leggiadre e basse colline. faldella, 2-64
avv. intorno, tutto intorno, da ogni parte (cfr. dattorno)
incorporee; ombre, e così leggere da parer fatte di vapore. -qua
dintorno a (ant. anche dintorno da): intorno, da ogni parte
. anche dintorno da): intorno, da ogni parte. fra giordano,
morte dintorno, subitamente vegnendo un'acqua da cielo confortò tutti i romani. cronica fiorentina
dette cose annunzia agli altri cittadini dintorno da te. bartolomeo da s. c.
altri cittadini dintorno da te. bartolomeo da s. c., 18-3-11: a
le vie dintorno a quelle state sbarrate da lui, e di poi di uomini suoi
oltre. bembo, 5-66: veduto da tutti, perciocché era dintorno al mezzo
tempo in firenze dintorno a sedicimila persone da combattere. -a proposito, sull'
, corte., ii-690: noi aspettiamo da lui un qualche erudito lavoro dintorno alla
alla medesima. leopardi, 223: da tutto quel che degli antichi ho letto /
sguardare voi, che sete quello tesoro dintorno da quale tutta la mia intenzione si svolge
condurre a fine le sue opere ha da fare per ciascuna figura tonda molti dintorni
e sarà... terminato o da una sola o da più linee. g
. terminato o da una sola o da più linee. g. m. cecchi
erano 80. = comp. da di-e intorno (v.).
. dinumeràre * annoverare ', deriv. da numerus 1 numero '. dinunziare
trovo nell'esodo ch'egli è chiamato da moisè dio delli ebrei; e questo soprannome
popolo era suo fedele, e descendea da abramo, il quale fu suo singoiar amico
e 'l mondo esser perpetuo. guido da pisa, 1-147: onde nascesse questo
, che dio può farle o pur da dio possono dependere. ma quantunque questo
e impareggiabile non so che, che da alcuni si crede. settembrini, 84
dante, conv., iii-xiv-4: è da sapere che 'l primo agente, cioè
uomo; dunque le mie parole procedono da dio, le quali tu vedi che ogni
aveva sentito parlare, ma che, da gran tempo, non si curava di negare
giusti, 2-147: tu sei fatto da dio, sua mercé, tale, /
che 'n nostri occhi 'l sole. francesco da barberino, 118: dio, padre
le cui ovre tutte son perfette, / da cui nessuno è che possa fuggire,
è pronto bene, in quanto prende simiglianza da li benefici di dio, che è
e meno che iddio. s. caterina da siena, i-159: però che egli
castiglione, 104: nascono alcuni accompagnati da tante grazie, che par che non
, quanto tu dèi / esser temuta da ciascun che legge / ciò che fu manifesto
. per le nostre inique opere, da giusta ira di dio a nostra correzione mandata
e guarda l'amor meo / poi da me lo dipartisti! giamboni, 4-400:
, di quel che sieno tutte le creature da lui lontane con infinita distanza. magalotti
non partirsi mai, se conquistate / da lui non fosser per forza o per patti
lavato in uno fiume vivo. guido da pisa, 2-28: piglia adunque gli dii
dei. chiedo sol questo, / perché da te saprai prendere il resto.
d'argento; / e che altro è da voi all'idolatre, / se non
ha fatto dio il ventre, dice ugo da santo vittore, la cucina è la
/ e tratta s'era a riguardar da parte; / e le parea veder che
il prestigio naturale del forestiero che viene da lontano, e che è perciò come un
ad uno scaldabagno o ad una macchina da caffè, la gente si raccomanda allo
formula di commiato, addio. francesco da barberino, 52: -addio, te 'n
le mura a tomo a'siti comperi da s. nicolao. -formula di
luca pulci, 5-86: e perché è da punire ogni trist'opra, / va
rafforzano un'affermazione. giacomo da lentini, 7-io: s'altri m'adomanda
come i giudicii umani / spesso offuscati son da un nembo oscuro! berni, 3-90
/ che sia or qui, che da ognun pur (fissesi / che perì in
8-17: mio dio, mio dio! da tanto — 499 — dio tempo
fronte a pericoli e minacce. francesco da barberino, iii-144: e se forse adivegna
così m'aiuti dio, com'egli è da aver compassione. machiavelli, 707:
lorenzo... con un quadro fatto da dio sa chi, e dio sa
56: giunti / sono dio sa da che lontana riva! -dio te
, uomo di grande sapienzia. francesco da barberino, 6: ve'tu le
.. tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste? - eh, caro
da mangiare per dio. macinghi strozzi, 1-543
, e'mi parrebbe esser uno uomo da bene. pulci, 16-10: se voi
perduta già dal genere umano, o da quanti era stata cercata indarno, da
da quanti era stata cercata indarno, da quanti pianta! ma viva dio, che
voce dotta, dal gr. sicopexta, da 8uo3£xó <; 4 diobolo '.
i latini dicevano meretrici diobolarie, cioè da due oboli. = deriv. da
da due oboli. = deriv. da diobolo. diòbolo, sm. numism
gr. 8tco3exó <;, comp. da 8t- 4doppio'e d>3exó <; 'obolo'
, e sono in generalità isco- municati da lui, caggiono eglino nella sua iscomunica-
. la congregazione dei fedeli governata spiritualmente da un vescovo. sarpi, vi-3-127:
. stótxijoi? 4 amministrazione ', da 8ioixéo) 4 amministro '. dioctofìmidi
4 via traversa ', comp. da 8id 4 attraverso 'e ósóg 4 strada
i denti saldati insieme, in modo da formare una specie di becco; le
sono stati esaminati e risolti altre volte da diofante »; cfr. ingl. diophantine
contrario di monofisismo). = da diofisita. diofìsita, sm. (
individui diversi. = deriv. da dioico. diòico, agg. bot
: salutammo le bianche cittadelle / custodite da pallade rupestri; / varcammo l'istmo
dotta, gr. 8 (oxxoc, da 8iéxxco * traggo attraverso diole fine,
fista, brahmano. busone da gubbio, 1-181: quelli filosafì, li
; perciò detto anche sfenisco brizzolato. da alcuni vien confuso col pinguino maggiore.
i metodisti questo nome alla pletora, da loro creduta o effetto della diffusione de'liquidi
dal gr. dióyxcùoic 'gonfiore', da òioyxóco 'gonfio, distendo'; cfr. fr
e hanno una parte terminale, costituita da due lobi, che presentano il margine
dotta, lat. scient. dionaea, da diònè, dea greca, madre di
. gli scenici ancora istrioni tutti perciò da i greci, artefici e professori dionisiaci,
non aspetterai, credo, di udire da me che le feste dionisiache e le
atteggiamenti pieni di grazia ora quasi dominate da un furore dionisiaco. d'annunzio,
esprime l'oscuro impulso creativo (e da nietzsche fu inteso come l'atteggiamento proprio
di testi canonici e di decretali compiuta da dionigi il piccolo nel vi secolo.
epoca dionisiana ', o capitolina, e da alcuni catoniana, perocché dionisio la attribuisce
messico; hanno tronco breve, terminato da un ciuffo di foglie; il dioon
famiglia delle pirosseniti, costituita quasi esclusivamente da diòpside. = deriv. da diòpside
esclusivamente da diòpside. = deriv. da diòpside. dioptàsio, v. diottasio
, inventato e stabilito a'tempi nostri da due distinti pittori francesi, bouton e
: sembra di camminare in uno scenario da burattini, in un colossale diorama o
fra le montagne artificiali di un qualche eden da fiera di grande città. papini,
fr. diorama (voce creata nel 1822 da daguerre), comp. (sul
e 6pap. a 'veduta ', da òpdcco 'vedo'; cfr. anche
. 8tópiop, oc 4 delimitazione ', da 810- p [£ (ù
. geol. roccia magmatica intrusiva derivante da consolidamento di magmi mesosilicici; è costituita
di magmi mesosilicici; è costituita essenzialmente da pla- gioclasi associati con minerali femici (
tessitura granitoide, tinta d'insieme da grigio-verde a verde-oscuro; per fenomeni di
usura e durevoli, forniscono ottime pietre da taglio e da decorazione esterna (e
, forniscono ottime pietre da taglio e da decorazione esterna (e sono diffuse in vai-
'raddrizzo, correggo '(da 8i<4 'per 'e óp&o?
. = voce dotta, comp. da diosc [orea] e dal sufi.
semi alati: gli fu imposto il nome da dioscoride botanico greco. la radice della
= voce dotta, comp. da discorda] e dal sufi. -ina.
elena e clitemnestra (rappresentati come legati da affetto vivissimo, quindi, nelle letterature
ion. atóoxoupoi), comp. da aióc 4 di zeus 'e xópo?
= voce dotta, comp. da dios [ma] e fenolo (v
? 4 che spande profumo '(da sui 4 attraverso 'e 8£cù 4
della diosmina. = deriv. da diosmina. diosmina, sf.
= voce dotta, comp. da diosma e dal sufi. -ina.
4 grano di zeus ', comp. da a tòt; 4 di zeus 'e
anfore, o diote, così dette da i due manichi o orecchi che avevano.
[cùto <;, comp. da sóo 4 due 'e 0o5 4
edificio, istante '. = da idiota, per aferesi. diotocardi
costituito (nella sua forma più semplice) da una riga da disegno metallica fornita di
forma più semplice) da una riga da disegno metallica fornita di uno spigolo graduato
un regolo che l'attraversa, il quale da gli arabi fu chiamato alidada, e
ai due capi di due lastrette, da potersi rialzare perpendicolarmente, chiamate 'traguardi
i traguardi passa il raggio visuale vegnente da lontano segno, e così si trasportano
dal gr. siórcxpa, comp. da 8i<4 'attraverso 'e dal tema
alla diottrica applicossi a lavorare de'vetri da telescopi, e ne costruì uno,
solo superfici rifrangenti (come le lenti da occhiali, l'obiettivo fotografico, e
1-62: il cassini credette doversi ripigliar da capo questa ricerca, e valersi in essa
più semplice sistema ottico rifrangente, costituito da due mezzi rifrangenti, separati da una
costituito da due mezzi rifrangenti, separati da una superficie piana o sferica, che
. -anche assol. francesco da barberino, 364: ordinò che..
olio o altro untume. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
): andò in cerca di seta da annaspare; e lavorando ingannava il tempo
652): andò in cerca di seta da dipanare; e col suo aspo ingannava
arcolaio con una matassa di cotone azzurro da dipanare. -figur. salvini,
dal lat. * dèpànàre, deriv. da p&nus 'filo della trama '.
, sul quale si mette la matassa da dipanare. dipanatóre, agg.
raro (dipanco, dipanchi). alzarsi da una panca, da un banco di
). alzarsi da una panca, da un banco di scuola, ecc.
butirro - venne, e porse la carta da torta a proverbio. = comp
a proverbio. = comp. da di-con valore di allontanamento e panca (
al salvagente-scettico. = » comp. da di-con valore di allontanamento e pania (
inanella. = deriv. da dipanare. diparére, intr.
dipar di giorno. = comp. da di-con valore intensivo e parere (v.
se volete ch'io sia dipartente / da voi amare, convenevi partire / da voi
/ da voi amare, convenevi partire / da voi li sguardi, che languire mi
ant. e letter. l'allontanarsi da un luogo, il dipartirsi; partenza
la comitiva, ancor ne avanzava abbastanza da farci parer grado sempre migliore. cardttcci
un indizio di futura miseria? antonio da ferrara, ix-131: troppo è grave al
di commiato con cui ci si separa da qualcuno. -fare la dipartenza con alcuno
. -fare la dipartenza con alcuno o da alcuno: accomiatarsi, salutare; dire
modo usato, dopo più sospiri. bianco da siena, 43: da tutti con
. bianco da siena, 43: da tutti con gran reverenzia / umilmente farai dipar-
un giorno riposossi, / poi fece da costor la dipartenza / e non sanza gran
aspettando quest'anno il finimondo affatto e da dovero, ha fatto testamento, e
altro mondo. = deriv. da dipartire. dipartimentale, agg.
= fr. départemental, deriv. da département * dipartimento '. dipartiménto1
sua assenza dal senato o dai magistrati da lui proposti al governo dei dipartimenti senatori?
tra loro [gli stranieri] imparano da voi a disistimare il vostro paese,
paese, a riguardarne la causa come dipendente da quella del loro, a contemplarlo forse
tuttociò che appartiene allo armamento delle navi da guerra; s'intende anche il diritto
senso di 4 divisione, separazione '(da partir 4 separare '); dal
, / con trenta damigelle in compagnia / da monte faggio fe'dipartimento.
fresco, per la risoluzione e dipartimento da lui de'mali vapori. -figur
e non piagni il dipartimento dell'anima da dio. boccaccio, viii-1-246: la morte
trista e dolorosa per l'ultimo dipartimento da loro, dona ad ascanio vestimenti dipinti
pigro sonno. = deriv. da dipartire. dipartire (ant.
alme. -figur. giacomo da lentini, ii-93: l'amore fere là
ove spera / e mandavi lo dardo da sua parte: / fere in tal loco
2. separare, distaccare una cosa da un'altra; allontanare una persona da
da un'altra; allontanare una persona da un luogo o da un'altra persona
allontanare una persona da un luogo o da un'altra persona; disgiungere, disunire
guarda l'amor meo, / poi da me lo dipartisti. giamboni, 8-i-172:
[il danubio] dipartiva già alamagna da francia. guittone, ii-221: gente
ho d'essa e qua venuto. bartolomeo da s. c., 180
, purg., 9-39: la madre da chirone a schiro / trafuggò lui [
qual pianto la donna prima credette che da dolore di dover da sé dipartire il buon
prima credette che da dolore di dover da sé dipartire il buon falcon divenisse.
esperimento / per voler dipartir l'or da l'argento, / sì come truovo a
amato obietto, / che, misera, da me lo dipartio, tasso, 13-ii-103
, ov'io la madre / dipartissi da me, sì ricca dote / tornare a
mi 'nalzao coralmente d'amanza, / da la cui rimembranza / lo meo coraggio non
meo coraggio non diparto mai. bartolomeo da s. c., 11-9-12: niuna
i-18: amor nel dipartir l'alma da dio / me fe'san occhio e te
un mio desir che mi diparte / da tutto 'l mondo, e fa il mio
dolce, niuna così diparte gli animi da viltà, e gli sveglia ed aiuta a
dal mare. carducci, 84: te da la luce alma diparte / dura quiete
persone; spartire, ripartire. bartolomeo da s. c., 230: le
e appressandosi al re cedio il quale cascava da cavallo, subitamente l'uccise. pulci
, / e spesso i busti dipartia da tanche. 5. distinguere,
5. distinguere, differenziare una persona da un'altra per qualche carattere specifico.
stesso, o ponga il ver così da parte, / che creda, essendo in
più parti. ariosto, 1-22: da quattro sproni il destrier punto arriva /
. d. bartoli, 4-1-238: da piè d'un lago... si
d'un lago... si lieva da un piè solo un corpo di monte
e diparte in tre, i due da lato, bassi, e più tosto colline
nelle valli sommersero. 10. separarsi da una persona; allontanarsi da un luogo
10. separarsi da una persona; allontanarsi da un luogo; partire, andar via
inf., 26-91: mi diparti'da circe, che sottrasse / me più d'
che epidoro avesse veduto un pannolino pendere da quella ferrata. foscolo, xviii-194:
benché io desideri che voi non vi dipartiate da me in paese più lontano di firenze
usciuolo del cuore quando stiamo per dipartirci da un luogo ove forse non torneremo mai
non par che li piaccia, / da noi fuge [l'augello] e diparte
15-19: come quando dall'acqua o da lo specchio / salta lo raggio al-
ed arte; / così mi parve da luce rifratta / quivi dinanzi a me esser
smembri? / esci di pene e da mi ti diparte, / c'assai
morir, ca pur penare. gallo da pisa, xxxv-1-287: lo meo cor
meo cor non fa fallo / se da me si diparte / e saglisce in voi
(dal vero, dal giusto, da un principio); sottrarsi (ai vizi
: anco via più beato se', quanto da mala materia se'dipartito. compiuta donzella
ama e serve d'amore, / da lo propinquo ch'ama, sia amato,
per altro muta mente e core / dipartesi da l'amoroso usato. bartolomeo da s
dipartesi da l'amoroso usato. bartolomeo da s. c., 21-3-8: se
dante, par., 1-130: così da questo corso si diparte / talor la
mentre si vive si può ciascuno da malvagio cammino dipartire e al buono ritornare.
dipartir dal mio costume, / poi che da tutti i lati ho pieno il foglio
. tasso, 12-685: né si dipartì da questa imi tazione il poliziano
in tutta europa le leggi sono amministrate da magistrati soggetti anch'essi alle stesse leggi
dell'opera non mi dipartirò dalla lezione da te prescelta. botta, 4-545: la
ii-419: le ore passavano, contrariamente da quanto possa supporre il volgare, tra
14. aver principio, avere inizio da un luogo (una strada, un
spacco nel terreno pietroso, profondo, da cui si dipartivano varie bocche di cunicoli
con tanto diletto, / che mai da circuir non si diparte. petrarca, vi-1-39
stagione. tasso, 6-ii-211: né da voi si diparte / giammai la notte,
[di garibaldi] si è dipartita da noi; e a noi non resta che
ale penne / giovanni è meco e da lui si diparte. tasso, 11-ii-85:
l'uno e l'altro si dipartì da platone o parve che sene dipartisse.
vera. 17. essere diverso da qualcuno; non assomigliare a un'altra