dattorno, n. 5. -darsi da fare: affaccendarsi, dedicarsi a varie
pulci, 19-57: quivi margutte si dava da fare, / dicendo: l'arte
non bisogna avere paura, ma bisogna darsi da fare et aiutarsi. d'azeglio,
, 4-180: tutta sollecita si dava da fare per soccorrer il suo liberatore con parole
i-337: lucia intanto fingeva di darsi da fare per la casa, colla testa
. baldini, 5-54: si dà da fare per liberarle il viso dal velo
sconvolta. moravia, xi-58: datti da fare, cerca di distrarti. e magari
senza penzare a cosa veruna, tirata da un fanciullesco appetito, ella ancora amava
pavese, 6-11: vista in costume da bagno, amelia era sporgente di fianchi
fare a pugni, azzuffarsi. francesco da barberino, 196: gàrrigli quando corre
spelati che se la danno a gambe da chi mostri di gittar loro un tozzo.
18 (310): come s'usciva da questo impegno? dandola vinta a un
altro. -avere, possedere da dare e da serbare: in grande
-avere, possedere da dare e da serbare: in grande abbondanza.
fagiuoli, 1-2-20: hanno nobiltà da dare a da serbare. -dare
, 1-2-20: hanno nobiltà da dare a da serbare. -dare a qualcuno quello
apparire, con l'inganno, diversa da quella che è. giannotti, 2-2-336
nell'imbroglio. s. bernardino da siena, 822: molti so'di quelli
tanto, spero di levarmi del tutto da questi guai. moravia, ix-185: se
. straparola, 2-3: non essendo da alcuno per carlo conosciuto, ogniuno il cominciò
. poliziano, 2-20: non è da compararlo a un altro mio amico, con
oro o d'argento, fatta coniare da dario i, sulla quale era effigiato un
specchio d'acqua perfettamente tranquillo, circondato da banchine e da officine, e in comunicazione
perfettamente tranquillo, circondato da banchine e da officine, e in comunicazione con i
le due vecchie dar sene sormontate da pinnacoli. viani, 4-210: la darsena
voce dotta, gr. saprò?, da sépto 'scortico '. dartòico
del coniglio e della lepre, e da linneo dato al genere dell'ar- madillo
arrotondate; ha testa aguzza, dentatura da carnivoro, piedi plantigradi fomiti di robusti
lat. scient. dasyùróidès, deriv. da dasyùrus (v. dasiuro),
, genere di piante, fondato da loureiro per un solo albero esotico dicotiledone
'uomo dassai', cioè 'd'assai, da assai ', per sufficiente a molte cose
potrebbe usarsi. = deriv. da dassai * autorevole, valente * (cfr
di dappoco. dassézzo (dasézzo, da sézzo), locuz. avverb.
, locuz. avverb. ant. da ultimo, infine. giamboni, 9-12
e con tai pasti / che la piaga da sezzo si ricucia. landino [purg
[purg., 25-139): 'piaga da sezzo': la piaga che ha fatto
/ che già fùr primi e quivi eran da sezzo; / sennuccio e franceschi,
al piè d'una torre al da sezzo. marco polo volgar., 66
chitarra. = comp. di da e sezzo (v.).
e's'è mutato di proposito, / da poi in qua. b. davanzali,
mandata, è del sig. dottor bonomo da messina, in data de'sette di
, sigillata a ceralacca, e distinta da una piccola etichetta bianca, dov'era
segnata la data del tradimento: e da quanto duri, basterà fare il conto.
stravolte: la data a cui dovrebbero uscire da queste mura. moravia, xi-178:
quindicesimo, il ventesimo giorno a partire da quello indicato nella datazione del contratto o
a molto tempo addietro, che dura da molto tempo (un'amicizia, un sentimento
, di recente data: che dura da poco tempo. bicchierai, 47:
d'idonea muraglia... partendo da questa data, si trovano frequenti le
non abbiamo se non un breve avviso da niccolò machiavelli con poche parole, come
. lippi, 8-43: e fatta da vicin la riverenza, / parole pronunziò di
, ed era in una data / da capitarvi male. 8. locuz.
così, capitano? = deriv. da dare. datàbile, agg. che
ammirabile. = deriv. da data1. datare, tr.
non più dal 22 marzo, cioè da se medesimi; ma dal giorno del
e all'impero prussiano, poiché datiamo da roma la nostra nuova vita, dobbiamo
sanno, l'orrore dei lebbrosi, da cui il suo testamento fa datare l'
3. intr. avere inizio, decorrere da un giorno o tempo determinato; risalire
verbo nel senso di * contare il tempo da un'epoca determinata '; e si
da'primi giorni. carducci, iii-20-119: da gian giacomo rousseau data il risveglio dell'
2-781: un'iscrizione latina, che data da più secoli, è stata da poco
data da più secoli, è stata da poco scoperta dietro rintonaco, sul muro del
drogata di naftalina: i ragazzi tornando da scuola inciampano nei rotoli di cenci,
, custoditi gelosamente. = deriv. da data1. datarìa (disus.
prelati di quella corte riputati immuni da tutte le gravezze, venivano a sostener
delle dispense? = deriv. da datarioi. datariato, sm.
del nuovo ufficio a voi donato da sua santità, non solamente per questo,
virtù. serdonati, 8-11: fu poi da sisto iv al datariato, ed
impressione. = deriv. da datare. datato (part.
), agg. che è contrassegnato da una particolare data; che ha una
. la più lunga è datata da ieri mattina: e sai tu ch'io
pugno di mia madre, datate da molte città del levante e dell'asia minore
cugino arrivata or ora, datata da banana su la foce del congo. bocchelli
bocchelli, 5-179: queste righe da febbricitante erano datate dal terzultimo giorno
classicismo di donatello. = deriv. da datare. dateria, v.
simile alla canapa, ha foglie pennate (da cui si ricava una materia colorante
= voce dotta, comp. da datisca e dal sufi. chim. -ina
durante il discorso; uso di solecismi da parte di uno straniero.
camere attuali vogliono contradire ad ogni cosa da v. m. richiesta, e del
un accusativo. -agg. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
, lat. dativus [casus], da datus, part. pass, del
nos dare alicui aliquid demonstramus, ut da huic magistro ». dativo2,
la riparazione). s. caterina da siena, iii-215: il tesoro della chiesa
, dunque, è la forma data da l'artificio del poeta, il quale,
ant. favorevole, propizio. bartolomeo da s. c., 3-4-12: a
, arrivò il navarro con la bella gioia da loro aspettata. galileo, 4-1-242:
9. dedicato, consacrato. paganino da serezano, v-99-8: donqua, s'aggio
né era data a camalitade! guido da pisa, 1-8: non curano più di
salvasse da la peste ria; / ma da ga- brina non gli fu concesso,
2. per estens. liberato da impurità, purificato. dante, purg
soave sia un'esalazione che il calore sollevi da umori bene assottigliati e digesti.
modo che li sia detto quel che ha da far precisamente. 6. ordinato
romani delle età precedenti, in modo da costituire un'esposizione sistematica di tutto il
di nuovo ci hai curioso / e sollazzevol da passar mattana / per uno scolar stracco
1-29: i pisani nell'anno 1135 asportarono da amalfi il suddetto prezioso manuscritto delle pandette
constituzione onde giustiniano emanò i digesti e da quella onde ordinò gli studi del diritto
. apparecchio usato per estrarre determinate sostanze da miscele naturali (piante, erbe,
l'ossa. = deriv. da digesto; cfr. fr. digesteur (
nel digestorio di papin divengono sì fragili da rompersi al minimo strofinamento.
minimo strofinamento. = deriv. da digesto; cfr. fr. digesteur (
scoppi e fracassamenti era continuo il sentirne da ogni parte di quel mare gelato,
ora dighiaccia '. = comp. da di-con valore privativo e ghiaccio (v.
per adimorare. = comp. da di-con valore rafforzativo e ghiaccio.
digiambo. -verso di giambico: composto da digiambi. digiambo, sm.
81- tocp. @oc, comp. da di-'duplice 'e tapino? * giambo
= voce dotta, comp. da digitale] e dal tema del lat.
foglie secche di digitalis lanata, costituito da tre glucosidi, attivi nelle affezioni cardiache
. = voce dotta, deriv. da digi [talis] lan [ata]
. 2. figur. liberare da fastidi, preoccupazioni, difficoltà.
parte del godimento della libertà, digiogandovi da queste tasse onde nascono le calamità del
3. rifl. figur. liberarsi da un sentimento ossessivo e oppressivo.
. = voce dotta, comp. da di- * da 'e giogo; cfr
voce dotta, comp. da di- * da 'e giogo; cfr. lat.
. cecchi, 6-390: battuta a macchina da qualche anima pietosa, la supplica portava
dotta, lat. digitalis, deriv. da digitus * dito'. digitale2, sm
alterne, e ricche infiorescenze terminali costituite da grappoli di fiori pendenti e rivolti da
da grappoli di fiori pendenti e rivolti da un solo lato, con corolle gamopetale;
gialla. mattioli, 2-1131: da cui escono numerosi e folti rami,
marchi, i-417: il cuore soffriva già da qualche tempo acuti accessi di palpitazione,
= voce dotta, comp. da digital [e] e dal suff.
* digitalina '. sostanza particolare scoperta da leroyer di ginevra nelle foglie della digitale
= voce dotta, comp. da digital [e] e dal suff.
inserite tutte all'apice del picciolo, da cui divergono. -nervature digitate: quelle
fatto in forma di ditale o sia anello da cucire. chiamasi anche semprevivo e volgarmente
digìtus 'dito 'e -fórmis, da fórma * forma '. digitìgrado,
digìtus * dito 'e -gradus, da gradi * camminare '; cfr. ingl
/ che sopra i lirici / vuol far da principe, / e gara movesi /
scienza d'arismetrica digito, il quale è da uno infino a nove, e l'
. = voce dotta, comp. da digito [nina] e sapo [genina
= voce dotta, comp. da digitossina] e dal sufi. -ide.
. = voce dotta, comp. da digit [alis] e [sap]
. = voce dotta, comp. da digitossina] e dal sufi, -osio
= voce dotta, comp. da digit [alis] e tossina (v
la semplicità e la vita semplice è da dio e amerestila. -rifl.
o campestre. = deriv. da digiunare. digiunale, agg. medie
(tenue). = deriv. da digiuno3. digiunaménte, avv. disus
o in parte dal cibo (o da alcuni cibi particolari, come le carni
carni e i latticini, e anche da alcune bevande) per un tempo determinato
digiunava e disciplinavasi. s. caterina da siena, iii-85: poi ti prego
puoi. e quando non ti senti da poterli digiunare, non li digiunare. castiglione
pane ed in vino, la quaresima da qualche uovo fresco in fuore si portava
qualche uovo fresco in fuore si portava da romita. segneri, i-218: digiunerai tal
di volontà o per costrizione esterna) da cose desiderate (e anche indifferenti o spiacevoli
, il quale ora non è ricreato da questo spirito, senza dubbio digiunerà dalla
dalla refezione dell'eterno convito. antonio da ferrara, ix-128: non so che luna
de questo mia mente digiuna. paolo da certaldo, 130: abbi per usanza
altre puttane, le quali vogliono essere da più del testamento vecchio, ma tutte
fa di bisogno che tu faccia? digiuna da tutti i peccati, non prendere alcun
uguali a voi, avete avuto dota da contentarvi, sebbene voi siate un buon
. alvaro, 2-85: c'è da mangiare per tutti. riempitevi la pancia
. giovanni dalle celle, 4-1-39: da che cibi si debbono astenere i digiunatori
: è stato digiunatóre quando ha aùto mal da mangiare: è vissuto casto, quando
* fare la prima colazione ', da cui il sost. déjeuner (anche déjeuné
, agg. che non ha preso cibo da un tempo più o meno lungo;
li er- nioni e mangioni. francesco da barberino, i-128: è [folle]
mi vengo manco, perché sono stato da questa mattina a buon'otta insino a
di tanpes. garzoni, 1-645: da esso hanno imparato gli ip- pocriti e
più non regge l'anima. / da due giorni è digiuna, e si svanisce
10-1152: digiuno e fiero / leon da fame stimolato, errando / si sta
morte, quelle di sopra, scosse da un brivido terribile e continuo, sanguinanti
, digiuno d'ogni fede, è da sfuggire, perocché troppo accieca ed estenua
desta dal signor valente. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar
santo damigel graditte un puoco / furarsi da la madre, ché 'l celeste / suo
io mi disfaccio; e morto, / da te non avrò mai pianto nessuno,
, in quel paese, e anch'essa da lungo tempo digiuna d'amore. morante
ecc.); ignorante. bartolomeo da s. c., 9-7-3: sono
fatto pronepote di nettuno. / né da la sua la mia virtù traligna, /
a'miei desir fortuna, / stracciandomi da lui lontano a forza, / con
nella mente imprimere:... guardarsi da ogni stil che sia duro e all'
ma in ogni altra condizione si dipartì da quel modo stretto e digiuno, e
languido, secco e digiuno, come da furioso torrente si lascia straportar dalle rime.
illuminata a festa, ed odesi una voce da predica. non è però predica tonante
predica. non è però predica tonante da pranzati vespri, ma predica mite,
ma predica mite, mattutina, digiuna, da spiegazione del vangelo. 10
se appena l'aratro, leggerissimo e tratto da cavalli, si profonda qualche dito di
si paga, non si ottiene nulla da nessuno. proverbi toscani, 160:
sì l'hai duro comenzato. francesco da barberino, 157: la carne vostra
ciliccio, e le magre guance solcate da un continuo scorrer di lagrime. moneti
prima. tasso, 20-81: qual da povera mensa e ricca cena / uom
pane, vino; ad altri estenuati da più antico digiuno, porgevano consumati, stillati
aquila irata si trasporta, / cacciata da la fame e dal digiuno? filicaia,
corte, fece dieci cardinali. folgore da san gimignano, vi-n-153 (19- 7
d'un paraggio addobbati ciascuno; / da terza e vespro, passato 'l
o canali più liberi dalla gruma e da quella posatura che il sangue in quelli del
il 'digiuno naturale'è l'astinenza assoluta da ogni cibo e bevanda, ed è necessario
le propine scolastiche potuto lusureggiare in delizie da doversi poi col digiuno degli anni cadenti
: non ci facciamo eccessive illusioni: da certi inverni si esce irreparabilmente invecchiati,
piatto usciva dalla cucina era subito conteso da innumerevoli mani. -subito, d'
diluvio, che fue / sì ruinoso che da noè in là / a un bisogno
quel modo e sanguigna che schizzava vita da tutti i pori, non era fatta
g. m. cecchi, 20-14: da questi soppiattoni, che paion sempre /
sempre / un digiun comandato, è da guardarsi. -far digiuni e vigilie non
... fu dato questo nome da uno de gl'intestini del corpo umano,
iii-909: la di lei collera è prodotta da un irritamento, che fa la bile
'(secondo l'uso indicato già da isidoro, 6-19-65: « ieiunium est
= voce dotta, comp. da digiuno3 e dal gr. otójjloc
dotta, lat. digladiàrè, deriv. da gladius 1 spada '. diglicèride
= voce dotta, comp. da di- (dal gr. 81-'doppio '
. = voce dotta, comp. da di- (dal gr. 81- * doppio
. = voce dotta, comp. da di- (dal gr. 81- * doppio
/). archit. ornamento formato da due glifi. milizia, ii-330
diglifo '. ornamento lavorato in incavo da due parti, come doppio glifo. carena
, gr. styxixpo *; 'scolpito da due parti '(cfr. yxó
dotta, gr. mod. siyxcoooia, da slyxcoaaoq 'bilingue ', comp
'bilingue ', comp. da 81- * due 'e yxwooa 'lingua
) * bilingue ', comp. da 81- * due 'e yxóóooa (yxtòtxa
dotta, lat. dignifìcare, comp. da dignus * degno 'e -ficàre,
dignus * degno 'e -ficàre, da facete * fare '. dignitìcato (
tale esemplarità etica. giacomo da lentini, ii-100: per sofferenza si vince
. guittone, i-3-259: non vertù da dignità, ma dignità da vertù; e
non vertù da dignità, ma dignità da vertù; e vertù è propia dignità
senza la dignitade. s. caterina da siena, 1-6: questi tali non degni
questa strofa, ci sentivamo percossi da un non so che per cui
dal serenissimo giulio cesare, nell'eloquenza da livio, nella politica da tacito,
nell'eloquenza da livio, nella politica da tacito, nel ben intendere gl'interessi
materna lingua li tolga dignità, ma è da pensare in fatto la perfezione o imperfezione
: non è risguardo che 'l discacce / da l'alta dignità d'essa parola,
i più cari e preziosi doni fatti da iddio a la natura umana è stato
, quando un ignorante è riputato dotto da chi sa meno di lui, quando un
grasse pensioni. moravia, iii-5: da queste ricerche era tornato mutolo; più
la dignitade della persona dante. andrea da barberino, 1-142: udiva almonte cantare
/ in dignità di rede, / se da vertute non ha gentil core: /
e presi frutto in vostra degnitate. francesco da barberino, 87: perché la reina
. bibbia volgar., vii-483: da loro terrò la forza e l'allegrezza della
conseguirne la dignità della cavalleria. andrea da barberino, 3-1010: comandò che tutti
, e me, che tanto son lontano da la dignità del suo grado, si
sorella del re in ispagna, accompagnata da personaggio di molta dignità ed estimazione,
abito di staffetta, senza vestiti di cerimonia da far visita a persona di dignità.
di pervenire alla dignità papale. andrea da barberino, 3-1018: signore mio, io
onore (ed è accompagnato di solito da un complemento di specificazione o dal pron
faticosa, che due mariti, spalleggiati da altre madri, da fratelli, e tre
mariti, spalleggiati da altre madri, da fratelli, e tre badesse, fiancheggiate
fratelli, e tre badesse, fiancheggiate da altre dignità e da molte monache,
badesse, fiancheggiate da altre dignità e da molte monache, non volevano accettare la
a tanta grandezza e dignità, che da tutto il mondo ricevette in pace tributo
di gente estranee, e esser oppressa da ogni verso, e tamen ognuno di voi
... fosse per decadere facilmente da quella potenza e da quella dignità che
per decadere facilmente da quella potenza e da quella dignità che in gran parte con
degne di memoria questa pose. benvenuto da imola volgar., i-304: disse lo
tossono li capovani. varchi, 18-2-69: da man destra in valdichiana, il ponte
poco a poco gli articoli di rovani, da semplici e fuggitivi resoconti come allora si
quando peccò tota / nel seme suo, da queste dignitadi, / come di paradiso
alcuni sono chiamati suoi amici. mariano da siena, 74: anco chi è
. guicciardini, 1-68: carlo insino da puerizia, fu di complessione molto debole
, oltre a che sono del veder da lontano privati e dell'essere veduti, e
tele o di fidia, che salve da la malignità de'tempi ci sono restate,
piacere, beatitudine. s. caterina da siena, 76: hotti narrato della dignità
, grande, grande, / che da tutte le bande / vi s'arrivava con
istessa natura chiare e manifeste; chiamate da i filosofi dignità, o vero 'primi
, lat. dignttds -dtis, deriv. da dignus 'degno '. dignitàrio
alvaro, 9-455: ormai è a roma da un anno, non si sa bene
: la sua miseria economica esalava dignitosamente da un vecchio abito nero, cosparso di
casa, con una storia propria diversa da quella, e discorde. 2
purg., 3-8: e1 mi parea da se stesso rimorso: / o dignitosa
principessa. tecchi, 3-56: cresciuto fin da ragazzo in mezzo a difficoltà economiche,
mezzo a difficoltà economiche, benché discendente da antica famiglia, eppure mantenendosi sempre elegante
, con un'abilità e una pazienza da ragno. -per estens.:
di dignità, di decoro; che nasce da una severa coscienza di dignità morale,
favella con piene guance. guido novello da polenta, ix-5: più d'altro amante
dignitosissima cosa. silone, 63: da ragazzo, a fossa, dove esercitava il
scarparo, egli aveva imparato le cerimonie da un vecchio barone decaduto, presso il
di troppo volgare o di basso ha da trovar luogo in uno argomento dignitoso ed alto
e italiano si piegano naturalmente e quasi da sé al dignitoso. pavese, 8-55
semplici ed espressivi modi di dire si possono da quelle buone genti apprendere, quand'uno
sul crinale del monte illustre che va da piazza del quirinale a porta pia di
e sufficiente per se medesimo. bartolomeo da s. c., 176
, lat. tardo dignitósus (deriv. da dignitàs -àtis * dignità ').
va per terra. = comp. da di-'da 'e gocciare (v.
terra. = comp. da di-'da 'e gocciare (v.).
detti coffani. = comp. da di- * da 'e gocciola (v
= comp. da di- * da 'e gocciola (v.).
. = voce dotta, deriv. da dig [it] ossina. digozzare
levata gorgiera. = comp. da di-'da 'e gozzo (v.
. = comp. da di-'da 'e gozzo (v.).
digradaménto, sm. ant. discesa da un punto più alto a uno inferiore
di cadute. = deriv. da digradare. digradando, sm.
linee concentriche al vertice del monte, da porgere allo spettatore più ordini successivi e
pianigiane al pedone. carducci, 996: da i silenzi de l'effuso azzurro /
[il divano] una sola spalliera da un lato, alta e digradante, in
lato, alta e digradante, in modo da proteggere soltanto la testa e la schiena
trai, fanne tre ragioni di colori da campeggiare il vestire, digradanti, più
digradanti e presto perdute nella nebbia scendevano da piazza san carlo verso po, parevano
dubbie e disadorne rispondenze; una bellezza da non potersi verificare, tanto ci dà
, * dove si digrada ', dove da un girone nell'altro si discende;
perché non in ogni luogo era strada da scendere, come si vede nelle montagne
poggi lieti / che digradano al mar da l'apennino / bianchi di marmi e
valerio massimo volgar., 1-286: molto da l'antica astinenza per lo spazio delli
nella vita... andò digradando da machiavelli, storico e giudice, fino
apuane sono monti umani. a vederle da qualunque punto della costa versiliana, come
dati, 1-184: nerone fu digradato più da gli avisi e da'romori che dall'
né leggere, per quanto avesse ritenitiva da digradarne la meticolosità del marito nei conti
delle forme quando si guarda l'opera da vicino. -collocare gli oggetti nella
altro compiuti e perfetti; / anzi da questo ogn'altro si digrada, / questo
tenore: / se non che orlando da lui se digrada. = deriv.
tutti li altri cerchi che sono dentro da esso digradati. moniglia, 1-1-13: e
discreta maniera digradati i sederi, che da gli ultimi luoghi come dai primi,
assaggiare, imperò che l'uomo odora più da lunge che non può assaggiare. nelle
e che i digradati giustamente come ribelli da uno, ricevano le onoranze dell'antica
, ricevano le onoranze dell'antica dignità da un altro. segneri, 3-360
ne risultano? ma veggansi, e da essi s'impari, quei belli, fini
suoni melodia svariatissima a tal proporzione informata da non percuotere con lo scabro rimbalzo l'
principi. = deriv. da digradare. digrado, sm.
dee contenere. = deriv. da digradare. digramma, sm.
digrandinerà in corina. = comp. da di-con valore intensivo e grandinare (v.
dei grappoli. = deriv. da grappolo, con il pref. di-che
verità che la pentola è grassa / da digrassarla. -digrassare le pelli: raschiare
digrassarla. -digrassare le pelli: raschiare da esse ogni residuo carnoso che vi era
-digrassare le fibre tessili: imbiancarle eliminando da esse i grassi, le cere, le
cagione. = comp. da di-con valore di separazione e grasso (v
tessili). = deriv. da digrassare.
nostro autore finge come beatrice, disgrediendo da la ma teria, riprende
* digrassi * assai, cioè partiti assai da la materia nostra. garzoni, 1-285
materia nostra. garzoni, 1-285: da quella gran congerie nasce confusione, e non
dette, e capire quelle c'hanno da dirsi, digredendo il compositore superfluamente.
rovani, i-646: passava così zoppicando da un crocchio all'altro, parlando di
. di un astro: andare scostandosi da un altro astro o da un punto astronomico
andare scostandosi da un altro astro o da un punto astronomico. galileo, 3-4-186
. separandosi nel principio dal sole, da quello digredì sino a certo termine,
di un astro: allontanato, scostato da un altro astro o da un punto astronomico
, scostato da un altro astro o da un punto astronomico. galileo,
: quella linea per la quale si ha da vedere la cometa digredita 90 gr.
, bisogna che di necessità sia la da. digressióne, sf. l'
battoli, 2-4-49: in un piccol viaggio da una non so qual terra ad un'
troppo lontane, ma unite e quasi nate da quella. moneti, 40: un
degli acquirenti che ne facevano fede, e da lunghe digressioni sulle grazie dei giovani fornitori
astron. allontanamento angolare di un astro da un altro astro o da un determinato
un astro da un altro astro o da un determinato punto astronomico. -in partic
non quando sono nelle massime digressioni da giove. gui ducci,
, i-142: io, per quel che da v. s. mi fu scritto,
, lat. digressio -ónis, deriv. da digressus, part. pass,
voce dotta, lat. tardo digressivus, da digressus, part. pass, di
astron. allontanamento angolare di un astro da un altro astro o da un determinato
un astro da un altro astro o da un determinato punto astronomico. gioberti
allontanamento, digressione ', deriv. da digressus, part. pass, di digredì
re, ecc. = deriv. da digredire. digrezzare, tr.
imbiancarle. = comp. da di-con valore negativo e grezzo (v.
. serao, i-994: la stanzetta da letto era presa dal grande letto di
; digrassatura. = deriv. da digrezzare. digrignaménto, sm.
lombarde (signur!) seguite da una specie di digrigna mento
arram picarsi sui lampadari e da lì, sospese per le code, don
cartolina rappresentava una tomba scoperchiata, da cui sporgeva una carogna umana digrignante
ridere. caro, 8-381: caco da subito splendore / ne la sua tomba abbarbagliato
il suono beffardo della voce, irritarono da vantaggio curio, che digrignò fra i
che ti disgrigna. s. bernardino da siena, 589: guardati dal pestilente
, ii-271: stava quel lupo, da gran fame punto, / mezzo a
. firenzuola, 771: darengli tanto da mangiare, che ristori la perdita del
occhiata fulminante. = deverb. da digrignare. digrossaménto, sm. sgrossatura
forniscano il rimanente. = deriv. da digrossare. digrossare (disgrossare)
,... la pialla o da disgrossare o da polire o da saggiare.
.. la pialla o da disgrossare o da polire o da saggiare. d
pialla o da disgrossare o da polire o da saggiare. d. bartoli,
fazio, i-12-48: esso le raunò da tutte parti / e dirizzone nel vivere
aspetta disgrossarla. cesarotti, i-304: da indi in poi la greca lingua divenuta
digrossarmi ». = comp. da di-con valore privativo e grosso (v.
e tesserono in vetta / lanuginoso falasco, da loro mietuto nei prati. soffici,
suoi dodici segni. = comp. da di e grosso (v.) con
dal forno. = deriv. da digrossare. digròsso1 (di gròsso
tutte, stimo ch'egli abbia ragion da vendere, e fra l'altre in
bella erudizione, / e un pensier da litterati nuovo / circa all'origin qui di
antichi] al digrosso s'ingannino, da ciò che verrò dicendo lo potrà facilmente
di sentire il mio discorso in francese approvato da cotesti miei vecchi amici.
in digrosso. = comp. da di e grosso (v.);
eterna digruma. = deverb. da digrumare. digrumale, sm. veter
; rumine. = deriv. da digrumare. digrumante (part.
ha di tanta gente, / trema da capo a piè, si piscia sotto:
col bargel seggo e ragiono, / da chi digrima ben questa materia / spero trovar
a lui fatto terrore, / sicché da esso furono scoperti, / se la
-rifl. pulirsi dai grumi, scrostarsi da sporcizia, fango, ecc.
. gluma * pellicola, rivestimento ', da glùbère * pelare, sbucciare, togliere
ma essendo materia digrummata e dibuc- ciata da altri, non mi fermerò eccetto che a'
ciocché leggiamo. = deriv. da digrumare. diguastare (deguastare)
diguastare e tornare a stalla di cavalli e da porci, molto te ne dorrebbe.
la tua lettera mi sollevò un poco da quel diguazzamento di pensieri cupi ed umidi
diguazzamento di pensieri cupi ed umidi e da quel monotono picchiare di sensazioni uggioso che
della pioggia. = deriv. da diguazzare. diguazzante (part. pres
spagna, 27-17: due baroni il tenieno da un lato / e poi da l'
tenieno da un lato / e poi da l'altro simigliante due / e 'n qua
un palo in un sacco. -darsi da fare. g. m. cecchi
non ho tempo di ristopparla, né da impeciarla, sicché per migliaia di spilli
spilli l'acqua d'acheronte v'entra da più lati, e si diguazza nella
: a mille / cadon gelate stille / da quel tetto e da questo. d'
gelate stille / da quel tetto e da questo. d'annunzio, v-2-529: fa
il fine. leopardi, iii-57: io da principio avea pieno il capo delle massime
alzato / alle nubi chiedeva / pioggia da disperato, / e incondito strideva. pascoli
nevicata di quattro giorni; e ora da una settimana tutto è neve che sotto
ai capelli. = deverb. da diguazzare. diguifare, tr. ant
essere ', poi 4 travestirsi '(da guise 4 guisa, maniera ')
. sgusciare. = comp. da di-4 da 'e guscio (v.
. = comp. da di-4 da 'e guscio (v.).
= voce dotta, comp. da di- (dal gr. si-4 doppio '
. biol. individuo che è prodotto da un incrocio di due individui differenti fra di
dal composto a cui viene preposto, da codeina e dal sufi. -one.
= voce dotta, comp. da di- (dal gr. 81-4 doppio '
. = voce dotta, comp. da di- (gr. 81-'doppio'),
. = voce dotta, comp. da di- (gr. 81- 4 doppio '
. = voce dotta, comp. da di- (gr. 8t-4 doppio ')
. = voce dotta, comp. da di- (gr. 81-4 doppio ')
. = voce dotta, comp. da di- (gr. 81-4 doppio ')
= voce dotta, comp. da di- (dal gr. si- * doppio
quello a cui viene preposto, e da cianato (v.).
. = voce dantesca, derivata da lacca 'coscia ', da cui
, derivata da lacca 'coscia ', da cui dilaccare 'divaricare le coscie '
di quell'onta per riprendere, quasi da un dilaceramento del mio spirito, la
ne pendeva. = deriv. da dilacerare. dilacerante (part. pres
il volume e l'intensità del suono, da toni vellutati, sommessi, insinuanti,
sen portar quelle membra dolenti. guido da pisa, 1-173: egli [il minotauro
la veste, guaina sapientemente congegnata, che da sola ella stenta a togliersela.
[il piombo ond'erano incamiciate le palle da cannone] si fusse strutto [nel
la malizia de'vostri studii. giovanni da samminiato [petrarca], i-254:
ma sì per aver la nostra accademia svegghiata da un alto sonno. -trattare
arrabbi? perché furiosa mi dilaceri? zanobi da sfrata [s. gregorio magno
magno volgar.], 5-6: dentro da se medesimo con diletto [l'uomo
tutta solo nell'amor di dio, da niuna disutile tentazione possa esser dilacerata.
debbo essere agitato, dilacerato ogni momento da questa instancata predicazione cristiana (da questo
momento da questa instancata predicazione cristiana (da questo intimo incancellabile senso) della fraternità
comune, e 11 suo corpo dilacerato da le mani del mortale giustiziere, giacendo
- anche al figur. antonio da ferrara, ix-141: io son la sposa
chi m'ha usurpata / inzustamente da tal tempo, e quanto. ottimo
straniere forze degli antichi nostri difesa, da un proprio figlio dilacerata ed oppressa.
legge a tutta italia, e non pigliarle da altri, e mantenere sempre immaculata e
morte, essendo l'anima già dislacerata da timpedimenti corporei? dilacerazióne, sf
di dilacerazione; e non si partirà da te la rapina. b. croce,
, lat. dilacerdtio -6nis, deriv. da dilacerare * fare a brani '.
ben concimato. = deriv. da dilagare. dilagante (part.
ii-305: è la diroccata mole ingombra da erbaggi innaffiati dalle acque, le quali
in quella metà prima del quattrocento séguita da canto alla corrente un po'mista e
ricchezza che dilagava come un vino prezioso da una vecchia botte fessa. e.
letto, il loro corpo dovesse scappar da ogni parte; come una polenta dolcissima e
, in una chiaria lunare, diffusa da lame di bianco. slataper, 1-86:
i-387: le gengive, le labbra, da pallide che erano, riebber il lor
nel parlare. 5. caterina da siena, ii-139: non vi andate dilagando
. 3. figur. propagarsi rapidamente da ogni parte, 6. tr. allagare
una recrudescenza del vaiuolo, che serpeggiava da qualche tempo nelle campagne del ferrarese,
della malaria. alvaro, 9-295: da quando un'enorme corrente di denaro è
una folata di monelli che sbucarono ululando da una via traversa... e dilagarono
invadere, occupare, penetrare completamente, da ogni parte. pisacane, i-119:
oggetto. = deriv. da lago (v.).
funeste valli. d'annunzio, v-1-461: da poco era tramontato il sole; e
dall'andito che la tenda celava, come da gelida spelonca, irruppe nella sala un
onni dilaido limo. = comp. da di-con valore rafforzativo e laido (v.
la impadulano. = deriv. da lamaa (v.).
, iii-1-66: correvano per il naviglio, da poppa a prua, ella ridendo,
, 11-196: buttava di continuo il capo da destra a sinistra sul guanciale madido di
a sinistra sul guanciale madido di sudore, da sinistra a destra, con gli occhi
, con malignità. s. caterina da siena, v-96: essendo stracciati e dilaniati
difese, di offese! mi dilanio da me! -criticare aspramente e malevolmente
: a chi abbiamo fatto male noi da essere... dilaniati le viscere e
roberto, 2-95: due partiti che da anni ed anni si combattono, si dilaniano
. di laniare 'lacerare '(da lanius 'macellaio '). dilaniato
consiglio dei medici intatti, accioché essendo loro da ogni parte dilaniati, non si affliggessero
figli tristi, / per voi nati da me, dalle mie viscere / dilaniate.
puntati verso il cielo; altri dilaniati da squarci, da ferite slabbrate nella ferraglia
il cielo; altri dilaniati da squarci, da ferite slabbrate nella ferraglia delle corazze variopinte
: cipressi michelangioleschi, torti e dilaniati da un ciclone, aspri e neri avanzi d'
della voluttà. = deverb. da dilaniare. dilapidaménto, sm.
il pubblico patrimonio non sia tuttora dilapidato da que'che ab- borrono gli aristocrati perché
garzoni, 1-807: ogni cosa è dilapidata da ladroni. boccalini, iii-102: la
sua nocente fecondità, per la quale da tutt'i passaggieri è dilapidata.
maledetto lui! = deriv. da dilapidare; cfr. fr. dilapidateur (
si aduneranno al prossimo gennaio, ed è da sperare che riordineranno un poco le cose
lat. tardo dìlapidàtio -ónis, deriv. da dilapidare * gettare qua e là '
io il dilappoli. = comp. da di-con valore di allontanamento e lappola (
vasi escretorii. = deriv. da dilargare. dilargare (delargare),
-figur. s. caterina da siena, i-26: questo [l'amore
. -rifl. s. caterina da siena, ii-254: per lo quale cognosci-
. -intr. s. caterina da siena, v-249: ora le piante nuove
. diffondere ampiamente. s. caterina da siena, 326: l'anima, o
che [i due cavalieri] l'un da l'altro fussor delargati.
non si dilarghi la famiglia sua, e da lui [da dio] mai non
famiglia sua, e da lui [da dio] mai non si dilunghi.
danno pensiero. = comp. da di-con valore intensivo e largo (v.
far si possono in folgoratezza. = da dilasciato 1 smodato, rilassato ', deriv
la mano. = deriv. da dilassare. dilassù, sm. letter
due, quando dovesse succedere alterazione prodotta da qualunque più impensato accidente. tramater [
interni [mali degli occhi] dependono da minute parziali infiammazioni e stagnamenti, o
animo, sovrabbondanza del sentimento. domenico da montecchiello, 46: e1 quale affocato
raccorre questa generai conseguenza la qual forse da orazio fu intesa con la dovuta limitazione
un solido. = deriv. da dilatare1. dilatare1, tr.
doni, 221: amate dio e da lui come jacob col piè sinistro infermo,
de'fedeli alle cose dell'anima era da sì lontano e in tanta moltitudine, che
sonore e frequenti risate la sua faccia da canonico. bernari, 5-65: accennò
della luna, come fa, mostrandosi da principio in figura di una sottilissima falce
e totale, non può essere partecipata da chi sa quanto grave e angosciosa e terribile
cielo e proruppe in dirotta pioggia accompagnata da vento impetuoso. parini, giorno, iv-
, giorno, iv- 337: da la bocca sbadigliante esala / alito lungo,
, tosto si vedrà che l'acqua da per se stessa dilaterà questo taglio, ed
suoi rami,... furono gettate da maometto. gioberti, iii-90: la
ebbe nome anversa; e retta poi / da governo più giusto e più cortese,
mira, e non fosse stata contaminata da alcuni vermicelli di vendetta, dalla vana
dell'asia e dell'europa, inaccessibile da vari lati, e che in altri
vicini, e che facilmente può dilatarsi da quella banda, dove il farlo sarebbe
spongiosa,... nel fondo generata da varii corpi putridi, dilatandosi poi in
sorsero, si dilatarono e perfezionarono tanto da pareggiare quelle di lione nella bontà,
la stirpe dell'umana generazione. giovanni da samminiato [petrarca], i-299:
, sotto di omaro, terzo principe da maumetto, soggiogò la persia. m.
nessuna naturale, e però furono dati da dio li miracoli. sarpi, vi-2-
egli è, gli sarebbe di gloria, da muoverne invidia a i prencipi cristiani.
, 2-4 (12): fu da dio rivelato a santo francesco...
di frati. leonardo, 2-181: da queste ombre originali ne risulta razzi ombrosi
più innocenti. -intr. guido da pisa, 1-128: essendo dilatato questo fatto
baroni e grandissimi litterati, vennero ciascuno da casa a visitarlo. 13.
si fa, imperciò che sono cose da toccare molto il cuore. né non sono
non sono d'abbre- viarle, ma da sciamparle e dilatarle, siccome tutti i fatti
bene fu cominciato [l'adone] da me in età, si può dir,
erudizione talora pesante, né compensata abbastanza da una certa piacevolezza di stile. monti
estetica ha bisogno di essere circondata e dilatata da una vigile e vigorosa letteratura critica,
letteratura critica, la quale, derivando da essa, ne formi a sua volta la
doloroso. -rifl. giovanni da samminiato [petrarca], i-251: d'
e dilata, concita brighe. zanobi da strada [s. gregorio magno volgar
sua beatitudine. alla quale forse da persone che pensano più all'utile che all'
popolo, simile alle formiche che escono da un buco, non finiva mai di
difeso. panzini, i-163: intanto da una casa non molto discosta si levò
-ant. distrarsi. s. caterina da siena, 318: tanto ignorante è l'
25. comunicarsi, trasmettersi, passare da un individuo a un altro, dilagare
speranza, fiducia, conforto; sollevare da un affanno; liberare da un'afflizione
; sollevare da un affanno; liberare da un'afflizione; nutrire sentimenti nobili e
-dilatare il respiro, il petto: liberare da una grave preoccupazione. d'annunzio
mostrare a un pigmeo la sua imagine da quel naturale prestigio ingrandita al par d'
la generosa man, perché irrigate / da l'onda preziosa, ogn'or più fresche
diventa maggior del mondo. s. caterina da siena, iv-283: dilatatevi nella
dissipazione dello spirito. s. caterina da siena, iii-142: la conversazione di
sempre dilatando i suoi confini naturali da ogni parte; è un affare serio.
pref. di-con valore intensivo e da latus 1 largo ').
. mediev. dilatare * differire '(da dilàtus, part. pass, di
suo riquadro, così che, a vederlo da fuori, appariva senza dubbio chiuso
la sola virtù della terra serva anche da principio a quelle piccole piante, come
la pupilla smarrita. carducci, 510: da i gradi affi del circo ammantellati /
, 8-130: una pupilla dilatata / da una goccia d'atropina / che la notte
lei cattolica una bestemmia, quell'impero dilatato da un ultimo sforzo per abbracciare tutta l'
che nella terribilità di un castigo imposto da dio ai popoli ed ai re dopo
. testi, i-224: serica gonna da l'angusto fianco / con dilatato giro
che il fece, ed essi partito da dio il quale è sua salute.
anche errori, abusi). ricciardo da cortona, 85: sforzatevi di scacciare da
da cortona, 85: sforzatevi di scacciare da voi la tentazione nel principio, prima
uomini, che quasi ogni provincia viveva da sé, quasi che incognita alle sue
immagine corposa di minugia sparse e fumiganti da soffocarmi; questi e altri sentimenti del
princìpi). 5. caterina da siena, iv-301: non lucerne poste sul
si decida ogni controversia col ferro, da lui stimato nell'alcorano il più giusto
son fatti di due pezzi, e da una parte le loro estremità sono più strette
bistonde, e nel serrarsi s'hanno da combaciar talmente che appariscono d'un sol
delle dimensioni di un corpo, derivante da variazione dello stato di sollecitazioni meccaniche a
costante (dilatazione meccanica) o da variazione di temperatura a pressione costante [
cioè dalle suppellettili, panni o merci procedenti da luogo infetto o maneggiate da persone contaminate
merci procedenti da luogo infetto o maneggiate da persone contaminate da esso morbo.
luogo infetto o maneggiate da persone contaminate da esso morbo. 5.
la conquista mondiale con un'assidua dilatazione da tutte le coste mediterranee ai centri d'
parlare e nello scrivere. francesco da barberino, i-73: ed ancor è noiosa
diriggendo a bella prima il lusso, ritrae da esso quindi stabilimento e dilatazione. leopardi
serenità, entusiasmo, euforia; liberazione da dolori, angosce, preoccupazioni.
naso, dalle orecchie, dal mento, da tutti i pori, in una perenne
-ónis (tertulliano), deriv. da dilatare. dilatazióne2, sf.
la dilatazione, che non è scusata da sollecitudine e cura di non commetter errore
nel faldistorio in abito pontificale, e circondato da gran numero di prelati, il quale
che cosa si ricercasse. = da dilatare2-, cfr. dilazione.
il lombrico. = deriv. da dilatare1. dilato, agg. ant
funzione della temperatura. = deriv. da dilatometro. dilatòmetro, sm. fis
, il laceravano. = deriv. da dilatare2. dilatòrio, agg. che
prima che i partiti fossero così forti da determinare ogni cosa: questo era il
voce dotta, lat. tardo dilàtorius, da dilàtus, part. pass, di
terreno scoperto. = deriv. da dilavare. dilavante (part. pres
poche pagliuole, che le piogge dilavano da qualche montagna. leggi di toscana, 6-446
di toscana, 6-446: per essersi da qualche tempo in qua adebbiati, arron-
la valle... col farla dilavare da un fiume. -intr. con
l'eroica fatica di trascriver questa storia da questo dilavato e graffiato autografo, e
hai, quando è calma, rimirati da uno scoglio nell'acqua, e vedrai non
che, non tenuti su, slabbrano da tutte le parti.. disus
del tutto spogliato. = deriv. da dilavare. dilazionàbile, agg. che
. fuma adesso. = deriv. da dilazione. dilazionato (part. pass
per far liquoracci, con essenze, da loro, a pagamento dilazionato: a
a rimandare. = deriv. da dilazionare. dilazióne, sf.
giovanni, ii-148: non gli parve da esasperarla col dirle così ad un tratto
: voleva che l'occhio si ponessi da rovescio, dond'egli era largo, per
voce dotta, lat. dilàtio -ónis, da dilàtus, part. pass,
scongiuro; né uso positivo della voce stante da sé mi venne fatto d'udirlo
, dileggiabile, derisibile siasi l'andare esente da ogni difetto? =
ogni difetto? = deriv. da dileggiare. dileggiaménto, sm.
dissi: questo vii dileggiamento / da generosi eroi non dee vedersi; / eh
far della sua pasta gnocchi. [sostituito da] manzoni, pr. sp
della ghilottina. = deriv. da dileggiare. dileggiarne (part.
di dileggiare noi « franchi », qui da noi, non so se per timore
poco conto, o dileggiato, o lasciato da canto. verga, 2-288: ecco
e chi altrimenti operò, fu dileggiato da tutti. 3. assol.
. pulci, iv-165: una fanciulla da signa / d'un garzon s'innamorò
apparenze dileggiano. = deriv. da dileggio. dileggiataménte, avv.
'l petto. = deriv. da dileggiare. dileggiato1 (part.
: nulla stimato, e spesso dileggiato / da loro. pindemonte, 20-386: io
privata... rimanga le più volte da tali sue vane speranze dileggiato, non
ma 'dilegiató 'significa cosa molto diversa da questa, cioè (come crediamo noi
ferri. = probabilmente comp. da di-con valore privativo e legge (v
il giovane, 10-908: ma tu da quand'in qua le vuo'tu bene?
non è. = deriv. da dileggio, sul modello di vagheggino, ecc
, sprezzo e dileggi. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
'era il nome che gli davano, da più generazioni, gli scolari: e
giulleria pezzente e famelica, chiamato moriino da fortunago, per dileggio, diceva, della
: e ciò con avvilimenti e strapazzi da metterlo in dileggio. proverbi toscani, 347
chi vantasse una sua professione o capacità da chi volesse porla in dileggio. pirandello
. dal lat. dèrisio -snis (da deridere 4 deridere '). dilégine
, questo mio dilegin capitolino, fatto da me principalmente per tener viva e calda,
oltraggio, vilipendio. pace da certaldo, 38: gli semifontesi ferono alla
, lo corpo di quel ricevuto giovannetto da san donato in poggio. g
gli dà certi sorgozzoni strani. mariano da siena, 79: è [nell'altare
deriv. dal lat. dèrisió -ònis (da derisus, part. pass, di
/ l'umid'ombre notturne, e da la chiome / giù stillava rugiade, e
. mandare in terre lontane; deviare da un determinato cammino. l. martelli
ed ora che sei stata così buona da dileguarlo subito, son di nuovo contento
ii-144: quando il favorito viene scelto da una bella signora, tutti gli adoratori.
, 556: tu fiore non retto da stelo, / tu luce non nata da
da stelo, / tu luce non nata da fuoco, / tu simile a stella
nuovo mostro / inquietante ambiguo diverso / da ciò che fu da ciò che dovrà essere
ambiguo diverso / da ciò che fu da ciò che dovrà essere. valeri, 3
annippo molto fanciullo quando egenio si dileguò da lui. tasso, 8-4-534: in breve
/ / [le comete] sparir da gli occhi e dileguarsi in tutto
dileguò. alfieri, 1-1261: appena / da noi stamane dileguato t'eri, /
. sarpi, 1-68: non avendo da pagar l'esercito e temendo che si ammutinasse
meraviglia se un'automobile strombettante, giunta da chi sa dove, traversasse il paese sulla
nostre persone, / si dileguò come da corda cocca. boccaccio, dee
dagli aumenti della fama, si sarebbono da se medesimi dileguati, senza esporsi all'
sconosciuto in mutande, uscito di botto da uno stambugio, mi si parò davanti
ier morirò / quelli che amammo: via da le memorie, / via da gli
via da le memorie, / via da gli affetti, tenui ombre lievi / dilegueremo
piaccia, o comandar che via / da me l'anima deggia dileguarsi, /
è troppo il morire. s. caterina da siena, iv-32: per acquistare vita
dolor m'ancide: / ti sia tolto da lui, se non t'affretti,
non eran le sue voci ascoltate / da lui che non sapea dove s'andare
erro ne'deserti della morte, sospinto da una angoscia disperata. chiedo pietà continuamente
proverbiata lentezza la salita, il tempo ruppe da ponente, il nembo dileguava per val
, mute lotte / sopite, dileguarsi da età, notte? 14.
in cui pare finisca la natura, e da cui in verità comincia lo spirito,
speranza, di amore, sia pure fasciata da tutta una corteccia di iniquità o d'
testi, i-69: rapido assai più da regio seno / si dilegua l'amor
già eterni, ora come materia debolissima da loro stessi si veggono rumare e dileguare.
ve dell'anima, sono quelle che vengono da se stesse. dileguato (
: rimase tutta quella provincia infettata da un tossico sì mortale che..
nello spazio di ventiquattr'ore stillavano dileguata da pori aperti in un sudore puzzolente la vita
; non giovarci l'essere licenziati, da che siamo ritenuti alle 'nsegne, e sotto
mandare in dileguo il primo piano, già da lungo meditato. 3. deliquio
vocale). = deverb. da dileguare. dilèmma, sm.
ed eccezionalmente anche più) supposizioni, da ciascuna delle quali deriva la conseguenza,
, premessa una proposizione disgiuntiva, si trae da ciascuno de'suoi membri una conclusione contraria
allontanamento, e un giorno, spaventata da un'emicrania che le durò poche ore,
il dito sulla piaga e così, imposto da altri, alfonso non potè sorpassare senza
81xt) \ jl|zoc -octos, comp. da 8t- * doppio 'e àfjppa 'premessa
dell'organo. = deriv. da dileticare. dileticare (diliticare)
cose delle donne: 1-9: imprimieramente è da considerare l'ora, la quale fa
se ne servirono i nostri antichi, fu da medesimi del 73 con più esempi illustrata
, 9-23-11: guardatevi... da quei cibi, che per l'arte,
voluttuoso tormento. = deverb. da dileticare. dilettàbile (delettàbile)
principio del nostro moto è il dilettabile da seguire e il contrario da fuggire, e
il dilettabile da seguire e il contrario da fuggire, e procede da calidità e
e il contrario da fuggire, e procede da calidità e frigidità. gelli, 15-298
o delettabilità. = deriv. da dilettabile. dilettabilménte (delettabilménte)
/ e nullo piacimento t'aio voglia da dare. bibbia volgar., x-274
lo spirituale odore delle virtù. iacopo da cessole volgar., 1-95: sapea
il corpo soggetto a carnalità. giovanni da samminiato [petrarca], i-188:
cose era tolta appo loro. giovanni da samminiato [petrarca], i-iio:
, ascoltami, queste cose venuste sono da stimarsi non legami degli uomini, ma
essere spirito e nervo della eloquenza? da cui l'orazione naturalmente prendendo il suo
ogni parte dell'orazione diffuso equabilmente, e da sentenze e pensier sempre giusti e sempre
bellissimo volto di iesù cristo. bianco da siena, 28: voi che spregiate li
'diletto, trastullo '(da dèlectàre 'rallegrare, allettare ').
, delizioso. 5. bernardino da siena, 91: terzo caldo è vigore
di cattiva aspettando a risme la buona da milano. manzoni [fermo e lucia]
attendessero intanto a spiare, se qualche cosa da spiare ci fosse. 3
a badar bene alla distribuzione delle parti * da che dipende l'esito fortunato della rappresentazione
il « saul », io invitato da essi di andarvi per la luminara,
. salvini, 39-iv-239: odo dire da amico mio, dilettan- tissimo d'ogni
, ii-104: i dilettanti si diletteranno da vero se saranno sensibili e intendenti.
. che ora sarebbe pagato ventimila zecchini da un dilettante, i cui eredi maledirebbero
domina dalle balze, non vestite che da poche ginestre, è quanto di più
alle gelosie ed emulazioni ed altri pensieri da dilettante. carducci, iii-7-418: cessiamo d'
: non si può far la politica da dilettante: fare il professore, fare lo
vigore e con una maestria, più che da dilettante. collodi, 611: ogni
ricambio a tracolla, su una macchina da corsa coi cerchi di legno. era il
più di riguardare 11 mondo dilettantescamente, da spettatori scettici ed inerti. = comp
pende al dilettantismo; che si comporta da dilettante. moravia,
che uno, anche se à tanto da viver di rendita, una professione l'abbia
bacchelli, 3-206: l'istituto era nato da un'idea dilettantesca, più risibile che
iii-n-157: errori in gran parte cagionati da quel giudizio tutto estetico e soggettivo che ha
filologia nostra degli ultimi secoli, e da quel dilettantismo a salti che s'è
croce, ii-2-126: come lo scienziato da tavolino è insidiato dalla pedanteria, così
a professionista. dilettantisticaménte, avv. da dilettante; superficialmente, in modo approssimativo
(plur. m. -ci). da dilettante; che sa di superficialità,
: rapporti amorosi. giacomo da lentini, ii-63: in gran dilettanz'era
sì si rompe e fiacca. giovanni da fécamp volgar., xxi-651: ecco,
, che li tuoi santi fioriscono dinanzi da te come giglio,... e
13: il ferro, il ferro da l'orror fu vinto. / gli empi
basso e, coi toso, / partir da gioco e d'ogne dilettanza. dante
lor delettanza vide senza duramento. busone da gubbio, 87: a questa matta follia
del falso dire che fano. bianco da siena, 71: la sua virtù
, e sì di non essere scorte da noi per dame di sé con più libertà
toma in dilettanza. = deriv. da dilettare, con il suffisso astratto -anza
, or lo mettete avante. francesco da barberino, i-347: ma noi credo
, e dà letizia e gaudio. folgore da san gimignano, vi-n-134 (3-4)
i quali al tempo nuovo deono soffiati da dolcissime aure porgerne gratissima ombra e riposo,
che ne deletta, è il moto da l'uno a l'altro. boccalini,
del garzone, altrettanto egli fosse ingombrato da una fastidiosa avversione per le sembianze di lei
abbeveratoio. -assol. francesco da barberino, ii-147: auliscon fiori e dilectan
perder deo per tal boccone. francesco da barberino, 160: non vi diletti vana
del commercio umano abbiamo con noi stessi da natura portate,... quella mi
; e il buono, che ha da essere sposato con questo vero, giova alla
/ altrui pungi e diletti / mal cauto da le insidie / che de'tuoi vezzi
guittone, i-3-369: ma non dè già da deiettare e bel dire ciò che delettozo
. valerio massimo volgar., i-184: da fare è alcuno loco a li esempli
. bembo, ii-55: conciossiacosa che da scriver sono gli avenimenti di molti anni
ammaestrare il popolo dilettando, crediamo che sia da severamente sbandire tutto ciò di che l'
: egli intese di fare un romanzo da dilettare e meravigliare la generazione tra cui
domandare accorto savio e pronto. francesco da barberino, iii-402: quest'è tal
ognun che non è pietra, / da ciò fugge ed arrietra, / gli altri
che fanno. s. caterina da siena, ii-152: la memoria diventa ima
simintendi, 1-135: sarà presa teba da uno fanciullo disarmato, lo quale non
singulare, ma in una complicante che resulta da l'armonia di molte. dottori,
assorbiva lentamente dove s'interrogava, dove da vasi la corda. d'annunzio,
, 4-3: maladetto e distrutto sia da dio / lo primo punto, ch'io
di porco si dilettano del fango. giovanni da samminiato [petrarca], i-58:
, e dilettandosi, fugge e partesi da te. castiglione, 210: ne'
le genti di stare insieme. francesco da barberino, 213: dilettasi la donna
tanta amara / fatica sostenuta. paolo da certaldo, 275: quando il tuo comune
si stanca suscitando tutte sorte di forme da la materia, come par che voglia
giovinetto di leggere storie e poesia, che da dieci anni in su...
ciel sanz'altro adoro. 5. caterina da siena, i-22: conficcatevi in croce
. - anche al figur. bartolomeo da s. c., 7-1-16: il
frodolente dal mirare pur a terra. guido da pisa, 2-72: l'arme,
file fiancheggianti di acacie potate in modo da gonfiare senza allungarsi, e da crescer
modo da gonfiare senza allungarsi, e da crescer tutte in legno. 9.
- anche al figur. guido da pisa, 2-14: dacché questa reina si
e l'oceano assaggia. / gaditan vede da la nostra proda / e, di
ozio che in fatica d'arme. guido da pisa, 1-331: se la città
che altri non si è potuto risolvere da se medesimo. cellini, 1-34 (94
in gioventù s'era dilettato di viaggiar da solo e alla ventura. levi,
cavalcanti, 2-47: daracci ancora materia da lodarla il considerare in qual parte dell'
: catuno deletta in quello che è da lui amato. deletta giusto in giustisia e
a tisbe il gran dimoro. paolo da certaldo, 327: poni i tuoi figliuoli
per dispiacere a iddio, dalle viole e da i fiori, la cui vita more
nigre. anguillara, 5-204: mi diletta da poi di cangiar nuoto, / e
sua volta iterativo di ladre, derivato da un radicale lax 4 seduzione, adescamento
12-255: io, porger volendo / più da vicino il dilettato orecchio, / cenno
giulleria pezzente e famelica, chiamato moriino da fortunago, per dileggio, diceva,
divenuta in doppio numero beata. bianco da siena, 131: ave, maria di
sono grate. = deriv. da dilettare. dilettazióne (ant.
sf. impressione piacevole procurata ai sensi da un oggetto particolarmente attraente; piacere,
cura d'umana delet- tassione. bartolomeo da s. c., 25-3-5: le
cinque femmine bastano: la qual cosa da osservare è, sì come dice var-
volontate circa le delettazioni sensitive, è da essere più biasimato che uno che fosse
il mirar fiso non procede se non da due cagioni, cioè o per conoscere bene
di dilettarci il gusto; onde tratti da tal dilettazione, più sollecitamente corriamo a
sia in quella che chiamiamo imaginativa, da esterni impulsi generato. b. croce
croce, i-1-95: l'arte non è da scambiare con la mera dilettazione sensuale (
. -benessere, prosperità. bartolomeo da s. c., 61: per
unione con dio). guido da pisa, 1-198: l'uomo savio.
contro il dogma cattolico sul libero arbitrio, da baio, giansenio e quesnel).
vale / in carne procurar delettazione. bartolomeo da s. c., 25-4-4:
iv-xxvi-8: quando avendo [enea] ricevuto da dido tanto di piacere...
, non le arebbe sentite. benvenuto da imola volgar., ii-427: alessandro
della volontà; e questa fu chiamata da molti carità. 9. ant.
e varietà d'inganni, resa dilettevole da quei fiori, da quelle piume,
inganni, resa dilettevole da quei fiori, da quelle piume, e da tutto ciò
fiori, da quelle piume, e da tutto ciò che è lieve su una donna
saporito, appetitoso, succulento. pietro da bascapè, v-187-69: in paradiso i alogò
dolce e delectevele e bello. bartolomeo da s. c., 11-8-5: usanza
fecero bellissimi abituri e dilettevoli. benvenuto da imola volgar., i-2: al
volgar., 11-40: i verzieri richieggono da meriggio e da occidente arbori buoni e
: i verzieri richieggono da meriggio e da occidente arbori buoni e radi: dagli opposti
e dura, già non mi partirò da voi. ariosto, 15-93: potuto avrian
, / e mai non si scostar da la marina. aretino, 9-490: le
altro fare, siccome divisavano, a piedi da bastia fino ad ajaccio il cammino:
. cavalcanti, iv-73 (35-24): da speranza, ch'è stata fallace,
dilettevole dall'abbondanza di cignali e cervi da uccidere. carducci, iii-n-73: artifiziosa
e non sempre dilettevole esercitazione d'oziosi da altri oziosi ammirata, tollerata più che
una condizione sociale). francesco da barberino, 78: allegrezza dimori con voi
sentimento, una circostanza). bartolomeo da s. c, 4-5-13: della detta
e bella laude. petrarca, 264-56: da l'altra parte un pensier dolce et
: quella stanchezza, che nascer potrebbe da ima commozione troppo viva, si dee riputare
cosa che non quella languidezza che nasce da interrompimento di passione e da troppa quiete
che nasce da interrompimento di passione e da troppa quiete. leopardi, i-382: anzi
dolcezza sono le pistole sue. ricciardo da cortona, 3: mi so determinato.
eritreo, i-124: dopo questi studi da me riferiti devono i giovani apprendere la
che lo studio è dilettevolissimo, tanto da bastare di premio a se stesso. carducci
compito (un contegno). giovanni da samminiato [petrarca], i-257: io
di cristo, ii-1-3: non è da porre grande speranza nello uomo fragile e mortale
lusinghiero, carezzevole. s. caterina da siena, iii-232: l'orecchia fugga le
dell'uomo. = deriv. da dilettare. dilettevolménte, avv.
dilettazione. s. caterina da siena, iii-250: non si diletta di
mangia in particolare. = deriv. da diletto. dilettivo, agg. ant
= voce dotta, deriv. da dilèctus, part. pass, di diligire
dilettissimo). caro, amato, legato da affettuosa tenerezza (e suppone quel reciproco
dell'amicizia). -può essere accompagnato da un aggettivo possessivo oppure reggere il complemento
munificenza (come nell'amore che discende da dio alle creature, dai genitori ai
a dio diletta, obbediente ancella. giovanni da samminiato [petrarca], i-387:
l'uscir del letto / il discipul da dio tanto diletto. della porta,
pisana. saba, 215: nasca da un amor mio un fascicoletto / di versi
strette / contra tua usanza? bianco da siena, 29: quel ch'ama
, 3-1116: qui, lasso me! da tanti affanni oppresso, / a tanti
matti? / che proceder tra voi da cani e gatti? cesarotti, ii-224:
detta deidamia. s. caterina da siena, ii-115: oh inestimabile diletta
l'aspro lido / del nostro nido da la froda stolta / di chi m'ha
i libri familiari, le piccole cose dilette da cui non voleva mai separarsi, le
nel gargara giogo un bosco in cima / da me diletto, ed al mio nume
mancatore. parini, xvi-51: lungi da feroce / licenza e in un da servitude
da feroce / licenza e in un da servitude abbietta, / ne vai per
chiaro davanzali, ii-344: così partivi da lo mio diletto. fra giordano,
, / è la diletta mia, che da la bocca / mentre che versa il
tua destra ed esaudi me. ricciardo da battifolle, ix-175: deh fa, signor
col sangue benedetto. s. caterina da siena, ii-152: la memoria diventa
di gesù: congregazione religiosa femminile fondata da nicola pac- canari verso la fine del
la fine del secolo xviii e soppressa da napoleone dopo pochi anni. colletta,
caro, prediligere '(comp. da dis-, che dà l'idea di '
sentimento di intenso e soave piacere suscitato da una grata impressione fisica o morale; godimento
, tosto che nato è, quasi da natura dirizzato nel debito fine, che fugge
quaggiù il diletto in un momento / da noi sen fugge con alate piante.
. - anche al figur. francesco da barberino, i-46: fanno ne vizi filtrare
si beve bene. / in somma da per tutto erra il diletto; / e
pappagalli ed altri uccelli di meravigliosa bellezza da noi non conosciuti... accrescono
della vista; benché forse non sarebbe da tanto, se i sospiri dell'anima non
veniva ne 'l cor sì gran diletto / da quella vista, ch'io m'ergea
letto / alquanto, a riguardar più da vicino. — compiacimento ispirato da
da vicino. — compiacimento ispirato da mal animo; soddisfazione maliziosa.
animo; soddisfazione maliziosa. paolo da certaldo, 116: usa d'andare a
la nostra fè. s. caterina da siena, 133: alcuna volta do dilecto
che gaudii avremo poi alla partita / da questo corpo, essendo tra gli eletti?
d'altro fornirsi, piglia tutte cose già da altri viste e non accettate, ma
. parini, xxi-84: nuovo sentirai da i versi adorni / piover diletto.
altissime e larghe finestre, divise e sostenute da grette colonne gotiche, empiono l'animo
a vederli. canti carnascialeschi, 1-151: da questa grave e lapidosa terra / nascon
pigrizia si dee dall'oste dilungare. folgore da s. gimignano, vi-n-155 (21-1
e mormorar con moderati argenti, / chiusi da giusta arena il mare e i fiumi
vita tranquilla e spensierata). folgore da san gimignano, vi-n-142 (10-1):
, di ballare e di sollazzo è dinanzi da loro. nardi, 288: attendeva
mondo. nievo, 1-176: saltare da sasso a sasso come ranocchi nel bel
corte: vita frivola e dissipata condotta da principi e cortigiani. sarpi, ii-52
e i disonori, / quando vengon da lui, chiamansi onori. 9
appresso a tusculo, ov'erano balconi alti da veder per tutto e gran sale aperte
tutto e gran sale aperte e loggie da passeggiare. 10. intima e profonda
d'annunzio, 1-888: donne misteriose / da gran tempo prigioni / vivono, inconsce
/ tempo è d'amar, tempo è da spade ed armi. ariosto, 19-57
la tua maiestade. s. caterina da siena, iii-48: sapete che nelle
stampe, il che è un diletto da uomini dotti. alfieri, i-54: fatica
cosa sensuale e di diletto, epperò da subordinare al fine giuridico ed economico.
si presenta in bottiglie pregiate, prodotte da piccole aziende per un diletto signorile.
le selve a suo diletto / e da se stesso poi la sera a casa,
tuo padre. petrarca, 348-9: da la persona fatta in paradiso, / prendean
tra la vulgare gente? / e da secura parte avrò diletto / mirar il fumo
riposti, /... / desti da picciol suono, ove traluce / quantunque
, 3-4-192: ornai sento grandissima nausea da quelle altercazioni nelle quali io altresì nella
tomitano, 66: in questo sono da essere li poeti lodati, che con
cacciare e cavalcare, e ogni altra cosa da diletto ottimamente facea. g. gozzi
g. gozzi, 3-5-437: chi parti da diletto al mondo impara.
ordinari quei diletti che ci vengono offerti da prodiga mano; dall'altra parte sono
dare a'compagni diletto, / ch'altri da canto mormori e favelli. beccari,
, sarà un genere poco stimabile e da non mettersi per esempio coll'epopea,
presentano novità ed ordine, ha necessariamente da nascere. a. verri, ii-79:
sofferiva desiderio più vivo di nuove apparizioni da che avea gustato il maraviglioso diletto di
, trovare diletto in o di o da o a qualche cosa: goderne,
abbracciata, e più diletto che mai da lei si aveva preso. marino, 13-95
, cerca di trarre alcun diletto / da qualche foresozza ben tarchiata, / ch'
che giuocar non provo: / e da giuocare ormai son tanto avvezzo / che il
avvezzo / che il pentirmi non giovami da zezzo. monti, 2-1036: lunghesso
in mio danno mente, / sterperò da radice, prima ben morsa / dentro
, o goderne la compagnia. francesco da barberino, 230: non far come 'l
che si levasse per grandi novelle venute da napoli. ariosto, 25-4: capitaro
re a sua voglia, erano però da l'altra parte sottoposti a mille rischi
mi trovo con persona in letto, / da cui amata e gradita mi sento,
divien più stretto. = deverb. da dilettare. dilettosaménte (ant.
gravenza con delettoso amare ». bartolomeo da s. c., 3-1-16: all'
et onore questi giovani, e quali da te ànno già octimo principio et exemplo
, / tutto dal collo in giù da sé si lava. g. stampa,
/ e lo più dilettoso. francesco da barberino, 64: corrono da piedi rii
francesco da barberino, 64: corrono da piedi rii dilettosi, / saltan li
la nobil città gioiosa e magna. guido da pisa, 1-134: una montagna dell'
con alberi fioriti verno e state. piero da siena, 7-43: per questo dire
guidato avevano la femmina et ordinato sontuosamente da cena. bonfadio, ix-283: mi
come d'un monile fornito ne'secoli da tutti i suoi orafi. saba, 8
. el dezerto di guerra! pietro da bascapè, v-188-89: el è un fruito
dolce e bello e delectoso / da cognoscer e 'l ben e 'l mal
, per alleggiare il caldo, che da quella dilettosa fatica sopravveniva. carducci,
iii-423: ci sarebbero tante altre cose da fare a questo mondo e tanto più intelligenti
affascinata il delitto di sonzogno. ma distaccato da ogni riprovazione e da ogni orrore,
. ma distaccato da ogni riprovazione e da ogni orrore, come un atto incomprensibile
vuol vinti; e se, commosso / da dilettosa voglia, pur declina / talor
studi, libri). francesco da barberino, 204: ben si conviene.
la nobele istoria / meravigliosa / che da odire è molto dilitosa. boiardo, 1-1-1
la minima sostanza, la minimissima qualità da renderle o dilettose o giovevoli ai leggitori
nera fuor d'ogni costume. piero da siena, 1-18: l'altro dì
quel reame i baron diletosi. bianco da siena, 30: tomat'è per
, e non venia la dilettosa. bianco da siena, 73: assunta è
figliuol benigno. 9. che deriva da amabilità; che esprime gentilezza, cortesia
faccia difettosa e blanda. = comp. da di-con valore intensivo e licciare. fed
ordine e tractato di dilevarsi al tucto da pisa. viani, 19-436: l'
di fresco dei festoni = comp. da di-con valore rafforzativo e levare (v.
e levare (v.). stesi da un'arcata all'altra. =
altra. = ¦ deriv. da diligente; cfr. fr. diligenter.
pur ci consiglia, ma preservarsi da tai venefici. comanda d'avere
vien su debolmente e ci arriva zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
è conceputo, perocché faticosa eruzione da quei diligenti tromboni di campagna. mai
alla dilezione del peccato, prima dentro da sé non è infermato, e corrotto per
infermato, e corrotto per volontarie da padrone. tenebre della mente sua.
la tua verità... mi liberi da ogni mal desiderio e disordossi, 29
solerte, premuroso. dilezione. busone da gubbio, 68: provederemo, per debito
, lat. crist. dilectid -6nìs, da dilectus, non cessa giamai da
da dilectus, non cessa giamai da le sue vigilie, ma allora pare più
più diligente che la sorella, stanca da le fatiche del giorno, part
spedito; requisire un forno, spento da tanti anni, lo fe'dilezzolare, sarò
coltivare l'amico = deriv. da lezzola 'ragnatela '; voce tose,
tose, formacompare con lettere affettuose quasi da ogni ordinario. tasi per dissimilazione dal
svelto. = voce tose., da un lat. * titillicàre (cfr.
dee essere quella che partire ne faccia da quello che lungamente è usato'. cavalca
, 475: son adunque li populi da dio commessi sotto la custodia de principi,
difìci degli uomini privati citeme diligentissimamente sono da fare, che raccolgano tacque piovane che
/ è diligentemente il tuo volere? bartolomeo da s. c., 5-3-12:
per parmeno loro saranno imposte. zanobi da strata [s. gregorio magno
io lo mando; il quale se da quella fia diligentemente considerato e letto,
pensasse nel suo consiglio diligentemente. bartolomeo da s. c., 175
., 2-6 (187): da parte di currado diligentemente il pregò che
, e riceve responsione di tutta letizia da lui. leggenda aurea volgar., 364
volgar., 45: dice tullio: da dare è, ma diligentemente; però
mente i magi, e diligentemente spiò da loro il tempo della stella, ch'
.. di quella è alquanto con diligenza da parlare. maestro alberto, 121:
padre e alla madre rimasa, sommamente da loro era amata e avuta cara e
/ e non può gli occhi più tor da l'arena. -cautela, circospezione
la città di roma con somma diligenza da ogni parte. crescenzi volgar.,
avere diligenza di tutto lo edificio. costantino da orvieto volgar., xxi-773: crebbe
con ragion difesa. s. caterina da siena, v-220: con grande diligènzia
. croce, 2-42: se stato da verona o da vicenza / io fussi,
2-42: se stato da verona o da vicenza / io fussi, mi avrian
sua novella. -fervore. vito da cortona volgar., xxi-756: ella disse
, iii-104: se elle fussero trapiantate da terra grassa in terra magra, peggiorerebbero
, peggiorerebbero al certo; ma aiutate da diligenza di letame e grassume racquisteranno,
durata in prendergli. cellini, 589: da poi si smaltò la detta opera in
esaminare le molte e diverse diffinizioni date da gli scrittori di quella, parendomi che
alcune altre più particolari costumanze, tratte da un'opera tuttora inedita ma d'assai
indagine, ispezione, condotta in genere da un'autorità politico-amministrativa, per accertare l'
con ogni mezzo. s. caterina da siena, 1-86: servi le suore caritativamente
credere l'esquisita diligenza che vien fatta da un anno in qua, acciò non venga
. a. verri, 2-iii-25: so da uno che viene adesso di là,
63: pur confusa com'era, aiutata da marta adoperava ogni diligenza perché nulla avesse
diligenza alcuna, perché 'l freddo lo mantiene da per sé. -prendere una diligenza
= voce dotta, lat. diligèntia, da diligèns -entis * diligente diligènza2, sf
ferrovia): a quattro ruote, trainata da quattro o sei cavalli che venivano sostituiti
cenno colla frusta ch'io mi tiri da un lato. dossi, 139: ecco
; vi si scuòton le membra intorpidite da uno scòmodo sonno; si danno i
come un assalto ed il ministero rappresentato da una traballante diligenza postale » (mussolini,
come un carro di carnevale. = da diligenza1 nel significato di * fretta, rapidità
dei diligenzai. = deriv. da diligenza2. diligenzata, sf. dial
serchio. = deriv. da diligenza2. dilìgere, tr.
essere visitata spesso e amata e diletta da cotanto sposo. s. agostino volgar
questa una donna che fu molto / da lui diletta, e ne fu raro senza
/ son capitani... / ambo da febo amati, / che da ognuno
ambo da febo amati, / che da ognuno di lor febo è diletto. monti
= voce dotta, lat. diligère, da legère 'scegliere '. diligióne
si di lima. = deriv. da lima 'terreno friabile ', anche 1
il diritto amore. = comp. da di-con valore rafforzativo e liquido (v.
diliscano i pesci, fa cadere da quel pescio [scaglie e squame].
d'arezzo. = comp. da di-con valore privativo e lisca (v.
loro fiori. fu così detta da linneo in memoria del botanico gian iacopo
, lat. tardo délocàre (comp. da de-che indica allontanàmento e locus * luogo
'doppia compagnia * (comp. da 81-'doppio 'e xóxo? * compagnia
dal gr. sixoyca, comp. da 81- 'doppio * e xóyot; '
egli ammosta. = comp. da di-con valore privativo e lolla (v.
della bastardella. = deriv. da dilombare. dilombate, intr. con
non men frequente che travagliosa è smontar da cavallo e dilombarsi in quei profondi abbassamenti
dolore, che fu di mestiere, levatolo da cavallo, portarlo di peso a'padiglioni
= voce dotta, lat. dèlumbdre, da lumbus * lombo '. dilombata
gran dilombata. = deriv. da dilombare. dilombato (part. pass
scomode carrozzelle della parigi d'allora, tirata da un cavalluccio dilombato e stanco.
: le orazioni... di cicerone da calvo erano stimate trite ed essangui,
calvo erano stimate trite ed essangui, da bruto dirotte e dislombate. c.
i nimici. = deriv. da dilombare. dilong ^ are e
dilucciante. = ^ comp. da di-con valore intensivo e lucciante (v.
cicerone volgar., 2-117: perché da scogliosi sassi ha navicato la nostra orazione
cose nascose, e le ragioni velate da caligine spiegare. bibbia volgar.,
in me l'essenza di questo stile da crearsi, mi toccò in sorte di errare
, lat. dilucidare (tertulliano), da lùcìdus 4 lucido, chiaro '.
tardo dilùciddtiò -6nis (cassiodoro), da dilucidare 4 chiarire, spiegare '.
intelligibile, comprensibile. lapo da castiglionchio, 62: per più chiarezza,
giorno, albore. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
, la leggerezza del sonno fu attraversata prima da un suono. 2
= voce dotta, lat. dilùcùlum, da dilùcère 4 essere luminoso '. cfr
ghiacciolino nel mare. svevo, 5-209: da quella parte il villaggio si diluiva nei
gradi minori di malattie pestilenziali, cagionate da questi medesimi sali animali infiacchiti e diluti
, per cui molte di quelle arditezze da stupire, s'erano facilitate e, per
voce dotta, lat. dilutió -ónis, da diluire 4 diluire '. dilunga
non senza mistero, a principio, da quella camera mercantile, mercé le quali
altre migliori. = deverb. da dilungare. dilungaménto (delongaménto)
... parendo loro che il dilungaménto da quello, al bisognoso e lieve stato
li vizi, ed avere tranquillitade nel dilungaménto da loro, ed essere lieto della loro
lieto della loro cessazione. 5. caterina da siena, 182: de'quali giudici
del proximo suo, e dilun- gamento da l'amore della virtù de'servi miei.
quasi fatto a modo d'un corno da sonare, e quando vuole, egli
e più quantunque egli vuole. andrea da barberino, 1-149: allora almonte ebbe
la gloria del mondo dilungano l'uomo da dio e dal suo servigio? ristoro
vogliono leggere, si dilungano le scritture da li occhi, perché la imagine loro vegna
in cui pensier rampolla / sovra pensier, da sé dilunga il segno, / perché
maravigli tu che la fedita sia dilungata da me? guido da pisa, 1-73
la fedita sia dilungata da me? guido da pisa, 1-73: moise fe'delungare
che tu non se'usato, dilungando da te angoscia, pigrezza, lussuria, fanciullezza
potere non l'avrebbe, e che da ciò la dilungassero gl'iddii. lorenzo de'
congiunga, / allor quiesce: adunque da noi fugga / quel che da tal pensier
: adunque da noi fugga / quel che da tal pensier l'alma dilunga. sannazaro
deliberata fanciulla sempre la rifiutava e dilungava da sé. testi, i-64: tu dilungando
sé. testi, i-64: tu dilungando da le vie più trite / il mio
vostro figliuolo a'termini di grecia. giovanni da samminiato [petrarca], i-58:
- anche al figur. ricciardo da cortona, 73: esso fa sempre come