se sentissero da uno spagnuolo annoverar lucano (che nacque
diedono la battaglia a'fiesolani. francesco da barberino, 44: s'io non credea
un crollo. simintendi, 1-141: da ogne parte danno i salti; e con
spargimento d'acqua imbagnano i corpi. guido da pisa, 1-261: demmoli securtà,
mi dà la burla. non ho prerogative da comparire nel congresso de'primi uomini del
(perché ora io abito assai lontano da porta orientale) diedi il naso su
nievo, 1-227: diede una tirata da quel suo briciolo di pipa, ed
cui il padre non ha avuto più confidenza da quando il figlio ha dato la crescita
sua stanza. banti, 8-152: da principio le fu duro scopare e dare lo
del mio primo 'atelier ', da cui si spiava la sera dando gli
; dar di fiato. francesco da barberino, 63: dà la trombetta,
. 47. darsi (seguito da un sostantivo): procurarsi, attribuirsi
, ne prese viltà: « non è da darsi fatica, che pace sarà »
. i... le donzelle da mane e da sera / danzar co'loro
... le donzelle da mane e da sera / danzar co'loro amanti e
e datti buono tempo, che hai da ben vivere per molti anni. a
avicina a quel gigante, / né da cotal battaglia dubitava, / perché in sua
già, come torquato suo zio, pensieri da imperio, tenendo liberti per segretari,
. unito alle prep. a o da (a volte taciute o sottintese)
diveder che me ne duole. francesco da barberino, i-124: questo intendi se
e sollecita marta, vedendo che dava da dire alla brigata, disse alla maddalena:
ariosto, 45-112: di questo dà da dire e da udir tanto, / ch'
45-112: di questo dà da dire e da udir tanto, / ch'ogni altra
parte ra- faello, non darebbe altrui da maravigliare, come di cosa incredibile ed
fagiuoli, 1-1-122: datemi un po'da sedere. g. gozzi,
le davi de la spada? francesco da barberino, iii-405: io son vigor
, v-503-70: ne la croce inchiavellato da li giudei che 'l giano frustando; /
a ladrone battendo e dando. guido da pisa, 1-150: la falcia fa peggio
un po'troppo in là la naturalezza. da che pulpiti eh? eppure v'è
assalire, attaccare, investire. guido da pisa, 2-29: commossi a dolore che
loro. boiardo, 2-17-19: come da l'aria giù scende il falcone,
morti e fediti. s. caterina da siena, iii-158: in che modo posso
febbretta sorda e lenta, sì che da principio parve da non averne pensiero. rosa
lenta, sì che da principio parve da non averne pensiero. rosa, 194:
, che alcuni valenti scultori sieno stati da principio introdotti al disegno sotto l'indirizzo di
quando vede apparire / li nemici. bartolomeo da s. c., 2-3-5:
; ma, certo, qualcosa c'era da fare! levi, 1-157: mi
ottime attrici. jovine, 2-47: da qualche tempo soffriva di tremendi dolori e
bembo, ii-44: non prima fui scorto da lei, che ella a piagnere sì
grossi furono i topi che, venuti da ogni parte, si dieron su quelle
una maraviglia. sbarbaro, 1-118: da eccelsa finestra [la sirena] in braccio
credendo che mai il tuo disio / rivoltassi da me, per più doverti / dare
., ii-161: io non guardandomi da voi e credendo che voi non foste
: stanarlo, scoprirlo (un cane da caccia). paolieri, 2-149:
trombe e trombette e stormenti. andrea da barberino, 1-230: e fece dare
boiardo, 3-318: fatta una coadunazione da alcuni compagni e dato ala campana di
era stato condannato un delinquente a precipitarsi da una tale altezza; ma quando pigliava
. il principe stava ciò a vedere da una finestra del palazzo, e non si
fortemente, rivolgergli critiche acerbe. guido da pisa, 2-95: diessi addosso a venulo
e gittandogli lo braccio in collo, levollo da cavallo. rinaldo degli albizzi, iii-237
che oramai io non sia più in età da temere che il profumo della lode mi
tutta panni. tasso, 6-4: voi da i disagi e da la fame indotti
, 6-4: voi da i disagi e da la fame indotti / a darvi vinti
contro. -dare del (seguito da un attributo, da un appellativo,
-dare del (seguito da un attributo, da un appellativo, da un titolo)
un attributo, da un appellativo, da un titolo): trattare come tale,
m. cecchi, 19-29: orsù che da qui inanzi / io ti darò del
né tetto, e trovan per tutto da alloggiare e da rintanarsi: però finché
, e trovan per tutto da alloggiare e da rintanarsi: però finché il diavolo può
fanne iddio nella sua legge. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
[i mietitori] ci davan dentro, da disperati e accaniti, a segare,
tasso, 7-96: ratto si svia da le robuste braccia; / ed impiaga
: fracassare gl'istessi vasselli, mentre da quello [vento] portati, dessero d'
a un par di tanaglie che eran lì da anni, rugginose, su un palchetto
noi siamo gente che non ha altro da fare che empir di fumo i caffè e
, e non gli palesa. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
stramberie? -produrre (una pianta da frutto). magalotti, 22-54:
lo scemo, il contorto, l'assurdo da ogni parte. -dare in,
: le pareti sono quasi interamente aperte da vetrate immense che dànno sul parco,
: mi pare una cosa bellissima, da dar nel genio a v. s.
. deledda, iii-256: bisognava tornare da lia; non durante la giornata però
il vecchio, 7: ho già inteso da savio uomo, ch'egli ha grande
un luogo: girarvi intorno. guido da pisa, 2-113: e correndo dietro a
dui, / che soli odiati esser dovean da lui. castiglione, 236: ho
. castiglione, 236: ho pensato talor da me a me che sia ben non
gran dolore d'animo dato in potere da catabruno. baldi, 5-12: scese
applicarvisi. -anche rifl. bartolomeo da s. c., 4-2-6: non
punto e cacciata, diede in ismanie da pazza. c. dati, 3-3:
qui in casa un antico nascondiglio, da oggetti e persone. -inclinare, propendere
. d. bartoli, 25-192: oggi da certi si dà nell'un estremo,
certi si dà nell'un estremo, da certi altri nell'altro. rosa,
t) v (a (comp. da 81x01 'in due parti 'e
dai nimici, e dicomunica va nsi da loro per solo odio ed affrettavansi di
d'ucciderli. = deriv. da comunicare (v.), col pref
a due corde '(comp. da 81-4 doppio 'e x. opsri 4
nella quinta risuona quel dicoreo, cotanto da lui favorito, e frequentato, come violento
brevi, cioè due corei uniti, da cui prese il nome. =
fecondazione di due diverse cellule uovo, da cui si sviluppano i cosiddetti gemelli eterologhi
dicotiledone ', aggiunto di pianta provenuta da seme che ha due cotiledoni.
esseri organizzati]... risulta da alcuni fatti generici; qual si è
qualità di birra, non c'è da replicargli. = voce dotta,
dicotomie, ossia gli smembramenti tanto riprovati da bacone nelle scienze fisiche, riescono infinitamente
vegetativo di una pianta, in modo da dar luogo alla formazione di due rami
gr. 81x0- topioc (comp. da 8cxa 'in due parti 'e *
'e anche 4 sezione ': da téjxvco 4 taglio ').
dicotomica della poesia, in epos e favola da una parte, e ode e canto
ritraendo la testa nel torace, secerne da apposite ghiandole poste fra il collo e
lanceolatum) ha un corpo fusiforme lungo da 6 a 12 mm, con due ventose
secondo lo spessore e secondo la direzione da cui si osservano (a causa del
a dentro. = deriv. da dicrollare. dicrollare, tr.
leopardi, 360: un lampo vidi da l'occaso a l'orto. /
al polo australe, / e sbattersi da lungi e dicrollare / lor cime i
alberto, 166: altri sostiene esser dicrollati da dure cose, acciò che la virtude
negli affanni delle guerre compagna. zanobi da strada [s. gregorio magno volgar.
i peccatori nelle loro estremità. giovanni da samminiato [petrarca], ii-127: la
fantin ch'or salta or tóma. giovanni da samminiato [petrarca], i-332:
questi fuochi. = comp. da di-con valore intensivo e crollare (v.
, sm. medie. chi è affetto da dicromatismo. = voce dotta,
di dicroismo. = deriv. da dicroscopio. dicroscòpio, sm. ott
accentuazione così forte dell'onda di rimbalzo da far apparire duplice l'urto dell'arteria
urto dell'arteria. = deriv. da dicroto. dicroto, agg. medie
lat. dictaeus (gr. 8ixtoio£, da a£xttj). dictiopìgidi,
nome del genere dictyofiyge (comp. da 8£xtuov 'rete 'e rrurf)
= voce dotta, deriv. da didascalo. didascalia (anche,
muti (o parlati in lingua diversa da quella del paese in cui il film è
dell'* armiranda 'di gian michele alberto da
, dal gr. 8i8aoxocxta 'istruzione da sisàoxco * istruisco '. didascalicaménte,
come nei primi tempi della filosofia greca: da quelle visioni più che ragioni filosofiche uscì
mezzo di comunicazione fra gli uomini e da poesia si fa prosa... e
): genere letterario largamente coltivato già da greci e latini, quindi diffuso nelle
4. disus. che deriva da autorevole insegnamento. rosmini, xxvi-292:
didascalicus, dal gr. 8i8ccoxocxixóc (da sisdoxaxo <; * maestro ': dalla
= ^ voce dotta, gr. (da sisdoxcù 'insegno ').
= voce non attestata altrove, deriv. da didattico. didàttico, agg.
all'insegnamento orale (ed è costituito da cartelloni illustrati, carte geografiche, modelli
geografiche, modelli di oggetti, strumenti da lavoro, ecc.).
attività più importanti, secondo me, da svolgere da parte del corpo insegnante sarebbe
importanti, secondo me, da svolgere da parte del corpo insegnante sarebbe quella di
e le osservazioni pedagogiche e didattiche; da questo ininterrotto lavoro solo può nascere il
: 'didattico 'mal si adopera da molti per 'istruttivo, che insegna
dove soprattutto [lucrezio] restava lontano da quella scientifica serenità a cui aspirava,
o delle eruzioni dell'etna; ridurlo da fatale passione a stimolo necessario e naturale
voce dotta, gr. sisaxxixói; (da 8i8dox dotta, non attestata altrove, deriv. da didattico. didèlfìdi [didelfòidi), colonie incrostanti: si riproducono per gemmazione da due diverse gemme (una toracica e caso è più comune la locuz. da dentro). bibbia volgar., che non si poteva stabilire se non da chi era di dentro. tolomei, 2. avv. dall'interno, da dentro (a indicare origine, moto dentro (a indicare origine, moto da luogo; anche fìgur.). stato in luogo, moto a luogo e da luogo. bibbia volgar., ii-107 soggetto che ama se stesso, si aliena da sé e si oggettiva; e sia tutte le appellazioni alle sen- tenzie date da magistrati della città dentro. sarpi, i-i- gente gallica ambi. 6. preceduto da preposizioni, in locuz. avverb. -dal di dentro: a indicar moto da luogo, origine. - anche al (un animale, un embrione) da due soli strati cellulari, ectoderma ed 81- * doppio ') e da derma (v.). didiacciaménto sino al didiacciaménto. = deriv. da didiacciare. cfr. d'alberti, 298 il ghiaccio. = comp. da di-con valore privativo e diacciare (v. una manica avea vermiglia che veniva accoppiata da una verde, e chi stravagantemente il didietro si potevano manovrare abbastanza facilmente per modo da far roteare a volontà lo sguardo della . verga, i-308: prima veniva da mattina a sera a zappare, a di trecce nere, forte, ampia, da tener lei tutto il letto: certi ragazza ha un petto e un didietro da mettere in mostra pensa che tutto sia facile
... delle calzette era secondata da quella dei calzoni, i quali doveano serrare
. = voce dotta, deriv. da didimo1, col sufi, scient. -ite
pannicolo si generano i vasi seminarii da greci detti didimi, che vanno a ricoprire
un frutto, un organo vegetale) da due parti rotondeggianti, unite per breve
; 'antere didime ', se risultano da due antere o globetti congiunti, distinti
due antere o globetti congiunti, distinti da una leggera rete. = voce
di due palmi '(comp. da 81- * doppio 'e scòpov * palmo
gr. 8£8paxii. ov, comp. da 81- * doppio 'e 8paxp. fl
e in dievidielbuondìe. = forma antica da * dieo, dal lat. deus '
7-50: diece centurie della primaia schiera da cinque uomini ordinari erano governate, i
gli altri [cieli] son misurati da questo, / sì come diece da mezzo
misurati da questo, / sì come diece da mezzo e da quinto. ottimo,
/ sì come diece da mezzo e da quinto. ottimo, iii-596: li altri
iii-596: li altri moti sono misurati da questo, sì come il numero del dieci
... raccontate in diece giorni da una onesta brigata. francesco di vannozzo,
i corpi de'quali fosser più che da un diece o dodici de'suoi vicini
suoi vicini alla chiesa accompagnati. paolo da certcddo, 74: più volte
per àncora / d'ogni burrasca, / da dieci o dodici / coccarde in tasca
d'aprile del 1585 gregorio xiii passava da questa vita. 5. sf
8. sm. la carta da gioco che in ciascun seme porta dieci
, l'asso. 9. da dieci: da dieci lire (un biglietto
. 9. da dieci: da dieci lire (un biglietto di banca
: e alzata la sottana, si tolse da una calza alcune carte da dieci che
si tolse da una calza alcune carte da dieci che vi teneva piegate.
compiuti. = comp. da dieci e lustro (v.).
tale guido sàlis, conte, ricco allora da parte di madre di un diecimila e
, ix-207: un folto pacco di biglietti da diecimila tenuto alto nelle sue mani,
insegniate sofferire il mio uno. paolo da certaldo, 129: la mala fama ch'
che qua sono diecimilla pari miei e da più di me in ogni cosa, che
/ e anche di fame: / da mezzogiorno a mezzanotte / ho svaligiato con
polo all'equatore. = comp. da dieci e milionesimo (v.).
diecimillesima. = comp. da dieci e millesimo (v.).
, ed uno di essi la faceva da capo: al quale si portava una marmitta
la cifra che occupa il secondo posto da destra a sinistra, dopo quello dell'unità
1-27 (75): quel tale che da me lo comperò a diecine di scudi
fece acconciare a uso di ordinaria pietra da portare in anello. sarpi, i-1-28:
di dieci grani (che indica le avemarie da recitarsi). serao, i-892:
gloria patri? = deriv. da dieci. diecino, sm. dial
sm.). regione dello spazio descritta da un semipiano indefinito che muta intorno alla
, dicesi così d'un angolo formato da due piani che s'incontrano, e che
nelle costruzioni aeronautiche, l'angolo formato da una semiala con la normale del piano
di campo elettrico (ed è caratterizzato da una bassa conducibilità élettrica).
zolfo e paraffina. = deriv. da dielettrico. dienai *, interiez
, ed è formato a sua volta da tre parti (l'epitalamo, il
= voce dotta, comp. da di- (gr. 81-4 doppio ')
rappresenta la metafonia (ed è costituito da due puntini sovrapposti alla vocale).
classica, la pausa causata nel verso da fine di parola o di frase (e
. 8ioc£- peoic 'divisione ', da siaipéco 4 divido '. cfr. isidoro
, dal gr. 8iaipexixó <;, da stodpecug * divisione diesare (
il suono. = deriv. da diesis. diesato (part.
figura di due lineette verticali, tagliate da due lineette orizzontali, ed il quale
* passaggio, intervallo '), da silfifu * far passare ', comp.
silfifu * far passare ', comp. da 8td * attraverso 'e 'mando'.
mio amico, che mi portasse nascostamente da mangiare, stetti a dieta forte quattro
. -tenere a dieta: dar poco da mangiare, far soffrire la fame.
si vieta / di nominar ciascun, da ch'è sì munta / nostra sembianza via
pastori il tiene a dieta, / tanto da grande inopia è soppressato. aretino,
figur. scherz. privazione, astinenza (da beni, denari, piaceri, ecc
la diita: / guarda i sensi da parte, che non dien più ferita
quei medici, che non vogliono far da ciurmatore, soglion dire, che dieta e
loro diete è deliberato, è sempre osservato da tutti, né alcuno cantone vi si
, dal lat. mediev. dièta (da diès 'giorno '), come
(sotto l'influsso di dio) da deità. dietale, agg. che
col turco. = deriv. da dieta2. dietaménte, avv.
. presto, difilato. andrea da barberino, ii-311: cavalcava dietamente,
81- * doppio ') e da etanolammina (v.). dietare
diaetarchus, dal gr. àtaitdpxiqc, da siaita * abitazione '. dietare,
la dieta. = deriv. da dieta1. dietàrio, sm.
dotta, dal gr. stat'njrfjg, da 8iout<ì alimentazione che di volta in volta sono da applicarsi in determinate situazioni della vita, = voce dotta, comp. da dietetica e terapia, dal gr. mani. la prima fu detta da i greci dietica; la seconda farma che platone disse contro la medicina dietica da erodoto ritrovata. = ritrovata. = deriv. da dieta1. dietilammina, sf. chimico di due radicali etile, da ammino e da etanolo. dietilanilina radicali etile, da ammino e da etanolo. dietilanilina, sf. composto chimico di due radicali etile, da fenile e da urea (v.) due radicali etile, da fenile e da urea (v.). idrato, cristallizzato); si ottiene da bromuro o cloruro di etilene e ammoniaca composto chimico di due radicali etilenici e da triammina (v.). etile in un composto chimico, e da solfato (v.). chimico di due radicali etile, e da stilbestrolo (v.). chimico di due radicali etile, e da tartrato (v.).
chimico di due radicali etile, e da urea (v.).
diètim * giorno per giorno ', da diès * giorno '. dietina
della dietetica. = deriv. da dieta1. dietologia, sf.
= voce dotta, comp. da dieta1 e dal gr. xóyo <;
. = voce dotta, comp. da dieta1 e terapia, dal gr. espórcela
la cultura s'avanza, tanto più da voi essa si allontana. guerrazzi, 6-341
furioso. = deriv. da dietro. dietreggiatóre, agg.
un moderato. = deriv. da dietreggiare. diètro (ant.
va unita anche con la prep. da). - anche nella forma di dietro
, 7-116: il sesto ordine di dietro da tutti erano uomini, finissimi combattitori
te volli e vedi / dietro da te lo loco ove sedesti. fra giordano
li giacea un draco. guido da pisa, 2-46: dietro a tutti costoro
portatori portate di dietro a quella. paolo da certaldo, 305: s'io
apparve allora alla finestra il berretto da notte sudicio e i capelli grigi
lo core have? ». zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
, 1-8-39: detto al padre villanie da barbaro, tutto in collera si partì
simil. e al figur. bartolomeo da s. c., 1-1-16: algaria
a bellezza superbia va drieto. francesco da barberino, i-105: al tuo maggior davante
i-xi-9: se una pecora si gittasse da una ripa di mille passi, tutte
: in quel luogo io vidi i da ragazzo arbusti di bacche viola, / cani
ragazzo arbusti di bacche viola, / cani da gregge e uccelli d'aria cupa /
: udendo antonio che catilina era partito da fiesole, tennegli dietro colla sua gente verso
... stettono in queste mene da v anni o più. cantari cavallereschi,
, pieno di spirito, amato, adorato da tutti. le donne gli corrono dietro
ombra, e non altro? bartolomeo da s. c., 2-3-2: cognosca
altrui, il lasciarsi attirare o trascinare da desideri, da passioni. -andare,
lasciarsi attirare o trascinare da desideri, da passioni. -andare, venire dietro,
dante, conv., iv-m-8: dietro da costui vanno tutti coloro che fanno altrui
parole andare. s. caterina da siena, i-37: l'affetto, perché
l'jmitazion natia, / imparando ei da noi, gli farà sperti / dietro 'l
:. non trovò parigi gran fatto dissimile da quanto esso se l'era immaginato dietro
g. villani, 11-94: non sono da lasciare di metterle in memoria per dare
, iii-615: a lui, giovane, da mio padre fui mandato, ma dietro
col paggio dietromi vestito de'colori donatimi da la diva. mattio franzesi, xxvi-3-100
davanzali, ii-46: se ogni fante ha da sapere il perché, si perderà l'
donna incinta ed il bambino nel vestito da prima comunione. -indietro (e
dietro il prende, / e qual da lato li si reca a mente. g
-di qua dietro, in qua dietro, da indi a dietro: nel passato.
si cominciassero le battaglie, quasi come da indo a dietro la gente del mondo fosse
di dietro disse, che neuno adiuto da dei e da uomini aspettassero. schiatta
disse, che neuno adiuto da dei e da uomini aspettassero. schiatta pallavillani, v-305-21
gioco, inanzi rimarete in groppa. bartolomeo da s. c., i-intr.
dietro diremo intorno alle cose che sono da ventura, siccome prosperità e avversità e simili
maremma quello che potè avere di grazia da quegli signori e comuni, al di dietro
no io ho caro esser di que'da dietro. / e sopra tutto,
tante forze che equalmente ti possa assalire da ogni banda. g. m. cecchi
le biciclette le aspettano [le maestre] da stazione a stazione, con una trama
-con valore temporale. successivo. paolo da certaldo, 346: la provedenza dinanzi al
: lo tosò [il cane] da leoncino, lasciandogli il lungo pelo sul davanti
stare tutti li altri, col trattato è da tenere dietro a quello che bene comincia
diede un guasto spaventevole alle sue munizioni da bocca. -essere dietro a fare
un'opera che si farà leggere per forza da ogni sorta di persone. buzzati,
i benefizi che ti sono stati fatti da gli amici, avergli alle mani,
ogni luogo ov'egli vanno. paolo da certaldo, 17: non ti raccogliere
vasari, iii-515: domandato [michelagnolo] da uno amico suo quel che gli paresse
e una dietrocamera. = comp. da dietro e camera (v.).
2. figur. il recedere da una decisione, il mutare bruscamente opinione
mutare bruscamente opinione. = comp. da dietro e fronte (v.).
dietroguardia. = comp. da dietro e guardia (v.).
. retro- guardia. andrea da barberino, ii-260: giugnendo alle bandiere
guardo. = comp. da dietro e guardo (v.).
o riprese dal corego, e rilevate da una musica sommessa, che giunge dal dietroscena
scuri provinciali. = comp. da dietro e scena (v.).
di ballo. = comp. da dietro e schiena (v.)
del forno. = comp. da dietro e stanza (v.).
e menestrelli. = comp. da dietro e via (v.).
ambladura / e difaremo foza. bianco da siena, 180: lo cuor par che
tener nascoso. = comp. da di-con valore privativo e fare (v.
se stesso. difatti se l'uomo dipendesse da altri, la conservazione e il miglioramento
rubando le zucche. = comp. da di e fatto (v.).
una pietra. = deriv. da febbre, col pref. di-che indica privazione
e lanza / e spada difendente / da ogni mal elicente. bibbia volgar.,
la causa di qualcuno, che scagiona da un'accusa. cicerone volgar.
nella munizione, ove grande preda fu da loro presa. 6. dir
e difesa; preservare. uguccione da lodi, v-148-32: tu me defende de
credono a dio: però non fieno difesi da lui. boccaccio, dee.,
, 2-7 (209): acciò che da ogni ingiuria che sopravenire le potesse avanti
, 24-40: fin a morte sia da te difesa / contra ciascun che voglia
213: gesù e la vergine vi defendino da ogni male, ora e sempre,
sentirla parlare così! l'avrei difesa da quelle malinconie, fra le mie braccia,
a quando a quando / udrei, come da vivo, il tuo lamento, /
, 7-288: ospiti, che poi accompagnava da per tutto e, al bisogno,
. -per estens.: anche da parte degli animali. bencivenni, 4-59
altezza mi conduca a porto. francesco da barberino, 32: bene save che
vuoi guarisse la nostra fragilità. ricciardo da cortona, 6: e1 fosso,
, dolcissime sirochie, che ci difende da ogni temptazione e da ogni bestiale apetito
che ci difende da ogni temptazione e da ogni bestiale apetito, si è el
conservano, e lo imperio? bartolomeo da s. c., 15-3-9: non
nostra onestà, che abbiam difesa / da mille insidie de 1'umana vita.
e aiutare. tasso, 10-76: da cesari ingiusti e da rubelli / difenderan le
, 10-76: da cesari ingiusti e da rubelli / difenderan le mitre e i
sua caxa el guardava a sesto, / da ladri bene l'aveva a difendere /
: i fanciulli e giovani che non sono da battaglia e le femmine sono molte volte
acciocché non periscano di fame gli uomini da battaglia per li quali la cittade si difende
. opporre difesa, resistenza. bartolomeo da s. c., 217: partissi
s. c., 217: partissi da zama, e pose masnada a difendere
masnada a difendere in quelle città. andrea da barberino, 1-206: e mentre che
mondo, fornita benissimo d'ogni cosa da difendere. p. f. giambullari,
difenderebbe? -figur. andrea da barberino, 1-125: o signor mio iesù
luce, ecc.); servire da protezione. simintendi, 3-229: la
e con arbori d'amendue le parti, da quali i viandanti testate siano difesi daff'
il difenda / e 'l faccia star da lei sempre diviso. tasso, 7-94:
verso la mamma la faccia stranamente alterata da quegli occhialoni a reticella ch'egli adoperava
e menata nel tempio, / benignamente da te fu defensa. ariosto, 23-56
, mi sembra infelice, e quindi da soccorrere. piovene, 3-199: mi difendeva
e quelli una volta pensava essere stati da biancofiore fatti maliziosamente, e altra volta
, 4-56: laurea è di solito dispensa da imparare; il pezzo di carta su
senza egli avvedersene cominciò la sua diceria da un maschio solecismo: poi del tutto
poi a qui difendere la sua causa da un senato già da lui guasto con
difendere la sua causa da un senato già da lui guasto con le usurpate ricchezze,
raro che padre e figlio avessero cause da difendere. l'unico cliente fedele era il
colla sua grazia, sempre si defendano da questi contrarii. cellini, 722: prestisi
il far resistenza alla forza e difendersi da chi usa violenza è cosa tanto naturale,
quest'è troppa vittoria. ah! mal da tanta / generosa virtude io mi difendo
imperio disunito sono o tanto deboli che da sé soli non si possono mantenere né difendere
forniteci armi e munizioni che ci difenderemo da noi. nievo, 875: il dottore
i baloardi co'quali tu pensi difenderti da quelle numerose artiglierie di deismo e d'
ateismo, che ti battono tuttora in breccia da tutte parti! 14.
cane addosso e non avendo altra arma da difendersi, ricorse all'arme del suo signor
giambullari, 314: il lito è cinto da gli argini fatti da'popoli con gran
da'popoli con gran fatica, per difendersi da tonde salse. gelli, i-io:
stessa... appresso giusti giudici assai da per se stessa parlava e si difendeva
, 3-419: si difende, cioè da lo splendor de la fiamma, sì che
ant. liberarsi (di un ostacolo, da un vincolo, ecc.);
e correre, e rubare, e mettere da più parti fuoco nella città, e
, iii-737: né de'ritratti fatti da me, che pur sono assai, farò
è passato, e posso non difendermi da raccontare. non difendermi, ho detto
de'miei scritti non ricevei prezzo mai da altri che dagli editori. sbarbaro, 1-93
all'amico; e insieme non posso difendermi da pensare che se fossi un usignolo -pel
altra persona e cosa che aveva riguardato da vicino elia corcos e la sua vita,
era [il territorio] difendibile oramai da un solo imperatore. bocchelli, 11-47:
11-47: delfi rupestre, difficile, da più parti impervia e inaccessibile, da
da più parti impervia e inaccessibile, da tutte difendibile con le armi, luogo aspro
2. che è degno di essere scagionato da un'accusa (una persona, per
; difesa, protezione. uguccione da lodi, xxxv-1-606: mai ben devi savere
la morte non è defendimento. gallo da pisa, v-234-39: convento mi donao
costumi gli altri debbono passare. busone da gubbio, 106: ma gli nimici erano
scaccia e strugge febri ancore. zanobi da strato [s. gregorio magno volgar
mura e fossi. 5. bernardino da siena, 961: o cittadini, voi
onore e difendimento del nome greco, capo da non potere essere vinto in battaglia,
veritiera mia accusa. = deriv. da difendere. difenditóre (defenditóre,
plebe (a roma). bartolomeo da s. c., 83: tribuno
di loro. = deriv. da difendere. difènico, agg.
= voce dotta, comp. da di- (dal gr. si- * doppio
nella molecola di un composto chimico, da bromo (v.) e arsina (
difenilcloroarsina, pochissimo solubile in acqua (da cui viene scarsamente decomposto con sviluppo di
di un composto chimico, e da cianogeno] e arsina (v.)
di un composto chimico, e da cloro (v.) e arsina (
a bassa pressione, per impregnare carte da imballaggio che impediscano perdite durante timmagazzinamento)
dell'etere difenilico. = deriv. da difenile. difeniletano, sm. chim
molecola di un composto chimico, e da etano (v.).
molecola di un composto chimico, e da guanidina (v.).
molecola di un composto chimico, e da idantoina (v.).
del difenile. = deriv. da difenile. difenilìnico, agg.
chimica di trasposizione dell'idrazobenzolo per cui da questo composto si passa al difenile con
gruppi amminici. = deriv. da difenilina. difenilmetano, sm.
molecola di un composto chimico, e da metano (v.).
molecola di un composto chimico, e da ossido (v.).
molecola di un composto chimico, e da urea (v.).
ma ben vorria contraffare fenice. francesco da barberino, i-123: co li minor
angeli buoni. = deriv. da difensare. difensante (part. pres
a difendere. 5. bernardino da siena, 96: sicondo vigore è difensante
. ant. difendere, proteggere (da offese, pericoli, nemici, ecc
, 9: non ha [amore] da coprir i vizi panno, né scudo
eo no podrave essere offeso u gravado da alcuno omo u persona, sci che la
/ con ella se voi defensare. francesco da barberino, iii- 156: per
lo spazio. 2. da difesa, adatto alla difesa. statuto
soldi venti piccioli. = deriv. da difensare. difensióne (deffensióne, defensióne
dante, conv., iv-xxiv-10: da [la natura] a la vite
destruzione dell'iniqua e falsa, dettata da genii perversi ed inimici del tranquillo e
. ant. funzione di riparo (esercitata da un materiale, da una costruzione)
riparo (esercitata da un materiale, da una costruzione). crescenzi volgar.
bastioni, l'artiglieria, le macchine da guerra, ecc.). medispini
presono la terra in questo modo. bartolomeo da s. c., 63
lui li guernimenti e le difensioni. busone da gubbio, 125: la città fortissima
over almeno legirezza a fugire. andrea da barberino, 1-203: poi montorono in su
lo copersero verso le ini- michevoli lance da ogni parte gittate. scala del paradiso,
avvocato e maestro del parlare, dinanzi da giulio cesare, primo imperadore di roma
steccati e bertesche: e di là da quello i pisani stavano col loro oste alla
voce dotta, lat. défènsio -onis (da difendere * difendere '): termine
essere stata quella che m'avessi stòlto da quella cotale inpresa, pensai che fussi
punto d'appoggio onde serrare roma più da vicino. i romani sulla difensiva non
brunelleschi, disgustati oltre tutto ed esasperati da quegli aspetti e intendimenti brutali, ci mettemmo
a oltranza. = deriv. da difensivista. difensivista, agg.
di gioco. = deriv. da difensivo. difensivo (ant. defensivo
la clemenza in verso di loro usata da lorenzo. fiamma, 1-66: è un'
facesse, le guerre altre volte fatte da quello stato, contra chi, in che
alimentarsi e vestirsi coi prodotti della terra da loro lavorata, contro esseri che parte
della republica, trattata da ambe le parti con ardore assai grande
4. medie. che ripara da influssi nocivi, che impedisce l'entrata
gli spartani, non solamente si astenevano da quelle, ma non permettevano di avere
). che difende, che protegge da un pericolo, contro un nemico;
a'buon e riprensor de'rei. benvenuto da imola volgar., i-167: vietate
si sente / et esser minacciata ancor da l'arme, / col succo e col
scuola è finita: finita in letteratura, da che alessandro manzoni riprovò egli stesso il
di essa, il romanzo storico; da che vincenzo gioberti, difensore a oltranza
imperio greco, hanno pigliato sempre defensori da quella nazione, e da quei prencipi
sempre defensori da quella nazione, e da quei prencipi pii [della germania] sono
del vaticano, dopo di aver meritato da leone x il titolo di 1 difensore
e in premio di sua fede / da te maravigliando i fati intenda. 5
atto. g. bentivoglio, 4-318: da un'altra parte lo cingono certe paludi
e difensori nei paesi a lui ceduti da roberto il guiscardo nel regno di napoli.
e che non voglia permettere che abbia da morire indifeso. galanti, xviii-5-1045: costui
mi tirò un avvocato difensore mentre fungevo da regio procuratore! cicognani, 9-80:
lat. defensor -6ris 'difensore '(da dèfèndère * difendere ').
si oppone per difendere la propria persona da un'aggressione. -istinto di difesa:
de le genti umane / fur destinate da quel re supremo, / e poi
) a gara veglian quelli / che da lor traggon lustro, oro, e
alla città del giglio, / guarda firenze da traditi inganni. bembo, 1-243:
nella nazione medesima, né può derivar che da lei. arici, ii-287: qual
di difesa: linea difensiva. francesco da barberino, ii-289: cavalieri over scudieri
parte inanimati, che sono le armi da offesa e da difesa. tasso, 3-10
che sono le armi da offesa e da difesa. tasso, 3-10: su,
grandi si facessero le opere di una fortezza da non le potere dipoi difendere. il
, 7-171: orsani, vedendogli trarre da una cartella di cuoio un fascio di
, benché fussino offesi dalle artiglierie piantate da basso non però gli abbandonavano i pisani
morte o il consiglio o la paura / da le difese ogni pagano ha tolto.
pensare alle difese dei vecchi forti che da secoli non servono più. -in
quale deve esser guardato, e difeso da esse artiglierie. galileo, 4-1-152: diciamo
tutti / ch'han l'alma in lor da più difese armata /...
con cui si reagisce a particolari offese da parte dei nemici. -difesa antiaerea:
di predisposizioni a carattere attivo, esplicate da apposite armi in postazioni a terra,
danari per ire avanti; e così da ogni parte le difese e l'ofiese vanno
di assalire, bisogna apparecchiarsi in modo da dirigere su quel punto i maggiori sforzi
9. il difendere, il difendersi da un'ingiuria, da un'accusa,
, il difendersi da un'ingiuria, da un'accusa, dalle critiche; il sostenere
dir cecco, si- mone, / da poi che vói saper la sua difesa:
ha dato per lunga stagione. zanobi da stretta [s. gregorio magno volgar
mia donna. sarpi, vi-1-10: da ambidue fu portata la nuova di ciò
, ora vedendosi per il contrario uscir da roma e altrove tanti libelli famosi,
non voler gittare parole in difesa dell'opinione da esso risuscitata che ugolino si divorasse i
con una critica aggiornata, che partendo da un fondamento crociano vi innestava alcuni elementi
tutela dei propri diritti e interessi compiuta da un soggetto con i mezzi che egli
giudizi; il ricorso a tale tutela da parte dei privati. compagnoni, i-52
tutela dei propri diritti e interessi legittimi da parte del soggetto passivo del rapporto processuale
valere i diritti e gli interessi della parte da lui rappresentata e assistita; patrocinio.
poter alla fine scrivere una difesa tale da conquidere trionfalmente l'animo dei giudici.
di casa i cavalcanti, tenuto sempre da quella famiglia in grande stima e reverenzia
, 39-25: avendo astolfo esercito infinito / da non gli far sette afriche difesa;
le difese, e, cercando purgarlo da tale accusa e chiarirlo innocente, scemano
alba è sorpresa, / e pur da le rapine oppressa langue. / il miser
figur. guittone, i-9: or da voi, che del fiore / del piacer
, 65-211: si non potisti fare tu da l'amor difesa, / co posso
fermarsi a tizzano, / il qual da lor fece poche difese. boccaccio,
alcuna, e, sperando pur pietade da la regale clemenzia del suo signore,
. livio volgar., 5-55: da quindi in avanti gli ateniesi tenendo la
1-186: i due fanciulli s'accapigliarono da veri demonietti; ma mentre lo sgricciolo tutto
, l'altro standosi sulle difese e da furbo destreggiando, lo menò garbata- mente
intemperie, ecc.). folgore da san gimignano, vi-n-133 (2-7):
) per il classico défensió -ónis (da dèfènsus, part. pass, di dèfènd'
lippa non era, ma lisbona, da lui poco fa difesa contra di chi l'
i congiurati... s'andarono da più parti incamminando alla volta di bles,
città piana e aperta, e non difesa da alcun provvedimento militare. viviani, 1-12
ma cinta di buone fortificazioni, difesa da due rispettabili castelli e fornita di bella
dal cielo difeso e da'suoi lumi da diverse ombre d'alberi vestiti di nuove frondi
arieggiate, peggio difese contro il mare da un murazzo..., eccovi la
poi a vendere il pesce col cestello difeso da frasche di acacia, scalza, discinta
riscontro un giardinetto, orlato e difeso da bussoli, e dietro l'orto e
, 1-384: credette alla falsa dottrina difesa da zaele nel suo libro dell'interrogazioni,
vero ed il falso, le opinioni da me difese e quelle che ho combattute,
, arreca nocumento agli interessi della parte da lui difesa, assistita o rappresentata,
canoscensa aver effetto; / e defettar da voi onni defetto, / che non
il giovane, i-465: aggravato egli da molestissima e quasi incurabile infirmità, non
sulle campagne fluttuanti, ipertrofico ed impinguato da un sottoproletariato informe, difettano quasi dovunque
questa notizia, amantissimo mio, fieno da difettare per avventura quelle cose che verranno
per avventura quelle cose che verranno propriamente da me, le quali per questo rispetto
'difettarlo', è nollo accettare per uomo da bene, ma dargli nome d'al-
voglia ben ordinata e ben fatta muraglia da qual si voglia architettore. = voce
cotal si diventa, / che volgersi da lei per altro aspetto / è impossibil che
quando sfoghi la mia passione, che nasce da amor geloso, non d'amor diffettivo
: per la quale cosa non è da pensare... che il suo giudicio
a'quali toccherà a misurare, sendo chiamati da quelli che avranno a marchiare, andare
mali tanti esser pò pagamento? zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
= voce dotta, lat. dèfectivus, da dèfectus, part. pass, di
è seguito dalla prep. di e da un complemento di privazione o di limitazione)
-per difetto: per mancanza. guidotto da bologna, 1-56: si ridice una medesima
che saria bugiardo / sapor non fatto da vera notrice. g. villani,
, cioè per e partiti imprudenti presi da chi governa. tasso, n-iii-
nel soperchio, ma in ciascuno. giovanni da samminiato [petrarca], ii-36:
termini del più e del meno, da i quali né con l'eccesso né co
al pari dell'altre virtù s'ha da contenere tra il difetto e l'eccesso
nel debito fine. 5. caterina da siena, 9: se essi, come
comincia gradualmente e senza scosse ad allontanarsi da noi. 3. privazione di beni
per intender prove / del meo defetto da ciò che più forma. dante,
difetto dell'uomo. tasso, 14-14: da lui il campo tuo, che per
muratori, 5-iii-97: veggendosi una persona virtuosa da un alto grado di potenza per qualche
contradio e'voleano. 5. bernardino da siena, 35: comprenderete che a
le tartassa e le sferra, / e da quel furbo ch'era la sua piantò
, sappiate ch'il difetto è provenuto da questo, che il pittore non ha
alla correzione de'più savi. busone da gubbio, 126: sono cierto che
vale? i me'v'era che da noi fosse il defetto. torini, 269
accidente l'uom diventa reo, non è da imputare a dio, ma al difetto
operato indarno, il che non è da dire di dio. canigiani, 1-21:
chiesa di dio, se ben formata da così grand'artefice, ha avuto sempre ed
dante, conv., i-1-3: dentro da l'uomo possono essere due difetti e
due difetti e impedimenti: l'uno da la parte del corpo, l'
parte del corpo, l'altro da la parte de l'anima. idem,
., 30-80: non che da sé sian queste cose acerbe: / ma
un viso storto, se fusse causato da qualche grave infermità, moverebbe le persone
gufo dal sol vinto restai: / nacque da la tua copia il mio difetto.
leopardi, i-817: certe persone che da principio, o vedendole a prima giunta
saputo trovare a suo nipote un difetto da riformarlo. svevo, 6-58: io
salvo di tutti gli impedimenti. francesco da barberino, ii-241: qual è più
defecto; / l'altro, ch'è da quel netto / e dea conoscer lo
, 154: poiché tolsi moglie, senti'da sette o otto anni o più di
si fosse fatta a lui l'operazione da mosè tanto raccomandata ai suoi israeliti. pea
cattivo funzionamento, guasto. francesco da barberino, 17: quel sa ben tagliare
e nutrita, che tal ora sarà da ogni studio non solamente privato, ma da
da ogni studio non solamente privato, ma da gente studiosa lontano. passavanti, 229
mostri non esser di quelle. bianco da siena, 71: questa sposa beata /
se nasce un monstro, procede o da defetto e indisposizione della materia, o
136: troppo breve è la vita / da trapassarla con un solo amore; /
si vede talor variare, perché, guidata da un lume e da una scorta infallibile
perché, guidata da un lume e da una scorta infallibile, riguarda sempre il buono
i nipoti, perché a questi s'ha da negar la vittoria? cesarotti, i-80
difetti li ebbi sempre e se sono difetti da vecchio allora è provato ch'io seppi
/ il mio difetto ven, donna, da voi. sarpi, ii-4: tengo
: tengo per fermo che questa opera sarà da pochi letta, e in breve tempo
38: scegliendo adunque [zeusi] da tutte quelle donzelle quanto esse aveano di
, superiore ad ogni eccezione e libera da qualsivoglia difetto. algarotti, 1-97:
, fra i difetti della sceneggiatura risultanti da questa maniera d'inventare e di condurre
dei difetti più facili a esser rilevati da chiunque. torti, xix-4-901: io non
senso, quale in un altro. nasce da questo movimento che i difetti del caposcuola
/ lo nostro orrato -signore. francesco da barberino, 88: i difetti che vede
seno / si cria un sasso che da lor si chiama, / di tal virtude
enfetto. fra giordano, 1-37: io da me non sono se non miseria e
se non miseria e difetto. francesco da barberino, iii-67: ancor ti guarderai
, iii-67: ancor ti guarderai / da quel che sentirai / di nuovo esser corretto
gli assiri il lasciar che donna bella / da lor si parta intatta. delfino,
ed arguzie lorde, indegne d'esser udite da civili persone. goldoni, vii-20:
popol, che sofferse tal difetto. andrea da barberino, i-138:
dal legato, ma riputossi il difetto da carlo malatesti e da lui ce ne
riputossi il difetto da carlo malatesti e da lui ce ne tenemmo gravati. anguillara,
troppo fora periglioso dannaggio, e perta da pianger sempremai senza alcun conforto, se per
al governatore che il difetto non veniva da lui, glielo condusse innanzi legato.
sì perché la luna era poco meno da la regione del sole, ovvero nel con-
e provedere con li debiti mezzi dati da dio, conservando la conveniente riverenza e
25. ant. pagina o foglio mancante da un volume, da un codice;
o foglio mancante da un volume, da un codice; parte soppressa in un'
carducci, iii-n-95: a queste cagioni è da riferirsi il difetto d'un libro e
. -anche al figur. bartolomeo da s. c., 188: per
, 188: per quelle medesime arti da micipsa, non per difetto che avesse di
anni fa, e n'avea avuto da buono e munifico protettore l'incitamento. si
. / andaloi, melloni, e qui da gesso, / e li guarini ch'
. passavanti, 62: non è da imputare in sé a difetto il non
. e. gadda, 7-18: da ciò discende, altresì, quello che mi
del soprabito così spelato ed unto, da potervisi specchiar dentro narciso in difetto di
9-1-183: io non fo differenza nessuna da te al signor michel agnolo; e
raccomando ad altro mio buon amico, da cui mi prometto ogni favore e cortesia
, per negligenza, perdebolezza. francesco da barberino, ii-93: molti vedian ch'enno
e più volte per vanti. paolo da certaldo, 338: ciò che lasci,
si son perdute. boccalini, ii-112: da noi capitani la moderna milizia si vede
non disleale, non traditor serea tenuto da tutti? boccaccio, v-22: vedi
amore 11 pronunziare che quanto si toccò da omero, tutto si cangiò in oro
che senza difetto / esso pugnava e da buon cavaliero. -senza esitazione,
non vi si trovò in queste parti da notare un minimo difettuzzo. firenzuola,
no? -difettino. francesco da barberino, i-347: dunqua mutranno [i
cosa di quella vanagloria doppiamente stolta messa da taluni in certi loro difettacci, per
lat. dèfectus -ùs * mancanza '(da dèfectus, part. pass, di
ferventissimo cristiano... soprannominato, da una tal sua difettuosa guardatura, lorenzo
delle due gambe difettose) seccato forse da tante cure cresceva cattivetto parecchio. pea
suo tra le femmine. s. bernardino da siena, 718: fra l'
: non solamente è così difettuoso pur da parte del corpo, ma anche da parte
pur da parte del corpo, ma anche da parte dell'anima maggiormente. bibbia volgar
ma quanto più cerca più è difettuoso da sezzo che non era prima co'suoi pochi
questo e in ciascun'altra cosa, da ciascun più savio, là dove io difettuosamente
difettuosamente parlassi, esser corretto. ricciardo da cortona, 72: lassate questi superbi
. cesarotti, i-32: i vocaboli da noi chiamati 'figure 'hanno due specie
degli oggetti fra loro. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
o convenienti (ed è spesso accompagnato da un complemento di privazione o di limitazione
, il quale... nasce da sì tiepido e difettuoso amore, che
misura della gravezza del peccato. antonio da ferrara, 1-293: le lor defese e
edizione, ecc.). francesco da barberino, 367: indello suo senno et
hanno co'loro detti deviate le menti da questa vanità, conoscendola troppo vile e dif-
, che doveva con cristiana carità e da vero filosofo o dissimulare o compatirgli. beccaria
; scorretto, riprovevole. bartolomeo da s. c., 3-1-10: stima
.. una cosa pareva che avesse da riprendere, e difettosa, cioè che alcuna
male, scandaloso, provocante. ricciardo da cortona, 17: bestemia el figliuolo dio
, m'è più volte avvenuto udirlo detto da alcuni. 16. log. imperfetto
il predicato. = deriv. da difetto. difficoltà { defacoltà)
anonimo, ix-985: e 'l conte gherarduccio da col- lalto, / il qual di
niun modo non sarebbe caro. erasmo da valvasone, 1-71: il dipinto gelone ha
di giudicio li saprà conoscere e corregger da sé. sempronio, 13-83: è naturai
pure un poco per volta. francesco da barberino, 357: sofferai tue che 'l
fatta 1 baroni della magna. antonio da ferrara, ix-137: ché, se
, incontanente volandosene, si volse tòr da gli occhi e dalle mani della infelicissima
dal lat. * dèfallita, da fallire * mancare '. diffalto {
1-646: questi fu messer cianfa de'donati da firenze, lo quale fu diffamato del
senso buono e col significato di liberare da un'accusa infamante, da una calunnia)
di liberare da un'accusa infamante, da una calunnia). cavalca, i-136
difamar lor prava condizione. jacopo da cessole volgar., 1-68: per la
* voce dotta, lat. diffamare (da fama * buon nome, fama
molto diffamativa. = deriv. da diffamare. diffamato (part.
foscolo non deve essere nemmeno semplicemente avvicinata da un uomo diffamato. pea, 11-78
diffamato. pea, 11-78: fatti da nulla oggi come ieri, hanno accompagnato
significano nulla, o esprimono idee da nulla, idee trite e puerili, il
. montano, 93: ora ha da capitare anche questa vecchia primavera mezzana,
, vedendolo passare, il gesto che da tempo sogliono fare apertamente tutti? deledda,
persone diffamatrici. = deriv. da diffamare. diffamatòria, sf.
per partirne. = deriv. da diffamare diffamazióne, sf. il
lat. tardo dijfàmàtió -ónis, deriv. da diffamare * diffamare '. diffarreazióne
diverso (seguito dalle preposizioni a, da, in, fra).
nuova religione e disciplina / instituì, da ogn'altra diferente: / che,
. guarini, 136: e-troppo differente / da la condizion de l'uomo è quella
3-321: l'individuo non è differente da dividuo, il simplicissimo da l'infinito
è differente da dividuo, il simplicissimo da l'infinito, il centro da la circonferenza
simplicissimo da l'infinito, il centro da la circonferenza. carletti, 28:
2-258: si era sempre sentita differente da tutti, anche se, da ragazza
differente da tutti, anche se, da ragazza, doveva come gli altri portar pesi
. sermini, xv-727: ben hai da biastemare chi prima fece parola di questo
. che sarebbe stato impossibile fare differente da come avevano fatto. 6
appellano sabbato; ma differentemente. zanobi da strato (s. gregorio magno
in una parola che e'vanno poco differentemente da quello che e'sogliono. f.
: ma la natura medesima è differentemente da per tutto modificata; e convien presentarla
con la luce che viene ogni volta da una finestra differentemente orientata. bernari,
farei, basta che la penso differentemente da quella donna. = comp. di
varie differenze / le distinzion che dentro da sé hanno / dispongono a lor fini e
/ de l'animo non sento differenza / da quel ch'egli era nel tempo primiero
carnali, e tra quelli che vengan da malizia e quelli che vengon da ignoranzia
che vengan da malizia e quelli che vengon da ignoranzia e fragilità. guicciardini, 124
. guicciardini, 124: grande differenza è da avere e sudditi malcontenti a avergli disperati
ed io, che differenza non conosco / da sole a luna, né da luce
/ da sole a luna, né da luce ad ombra, / al discoverto resto
tutte le cose in tutti. benvenuto da imola volgar., i-331: allora gracco
guarini, 134: che differenza fai / da crudeltà ch'offende, / a pietà
villani... non fanno differenza da una mercante merciaia a quelle che vendono il
di situazioni). 5. caterina da siena, i-164: eziandio nella natura
: in gran differenza io mi trovo da un'ora all'altra con questo mio sperare
di un concetto, che distingue questo da altri forniti di qualità o di determinazioni
, che è differenza per la quale uomo da la bestia si parte. passavanti,
. -a differenza di: diversa- mente da (con valore di preposizione).
ostaculi chiudono la nuova terra e così da loro nominata a differenza dell'antica abbandonata
fantasiosa, quella toscana si direbbe disegnata da un artista cosciente. -far
differenza non fa che l'imagine partendo da gli oggetti esteriori a l'occhio pervenga,
-far differenzi'di: differenziarsi da, distinguersi da. leggende di
differenzi'di: differenziarsi da, distinguersi da. leggende di santi, 3-298:
... non facevano quasi differenza da i monaci, fuoriché nella forma della
= voce dotta, lat. differéntia (da differens -entis, part. pres
discriminatorio nei confronti di merci provenienti da paesi stranieri o a essi dirette, al
-guadagni differenziali, redditi differenziali: percepiti da chi, verificandosi una congiuntura in cui
matematici, cioè affetto, il valsente, da prospero (per quanto modulato) incremento
dotta, dal lat. tardo differèntiàlis, da diffirentia * differenza '. differenziaménto
lagneranno di lei quei sublimi atlanti, da tutti i quali ella m'ha differenziato nel
nella misericordia... per differenziarlo da gli uomini, a cui mai non
in genova il bergamasco, per differenziarlo da un genovese, che portò lo stesso nome
contrarissimo ai medici, non sapendoli differenziare da un boia. lambruschini, 2-147: conviene
colonie di loro, erano al tutto da queste differenziate, come si differenziavano i municipi
persona morale degli uomini... da tutto quel complesso di cose che di lor
opera assidua è assai presto di distinguerci da lui [dal padre], differenziarci,
forti fuggirlo. = deriv. da differenza. differenziataménte, avv.
dell'io vivo, plasma grossamente organato da una povera idea differenziatrice. differenziazióne,
: dinanzi a questa marionetta, sorretta da forze oblique, noi ci accorgiamo che
e puoi comprendere che non ho cosa da opporre. d'annunzio, v-2-811: e
marino, 327: cerere combattuta / da preghiere importune / di dèi rivali e
xi-203: una giornata fredda e scura, da non uscir di casa; e invece
acquieta. davila, 120: partirono da valeri con deliberazione di differire e d'aspettare
a fare qualcosa (ed è seguito da una propos. consecutiva o finale).
ogni guerra / che gli vien mossa da un piccol disio. tolomei, 2-10:
gli endecasillabi] non son ritenuti, ritardati da qualche legamento di rima, o d'
mondo, salvo che nell'esser questi mossi da un proiciente esterno e quelli da un
mossi da un proiciente esterno e quelli da un principio interno. cuoco, 1-101:
pitagora: poi in che differisse empedocle da democrito e da anassagora. manzoni,
in che differisse empedocle da democrito e da anassagora. manzoni, pr. sp.
dal class, differre * portare da un posto all'altro, rimandare, indugiare
morte d'artaserse, la quale, da lui preparata e per vari accidenti..
mi scordassi. = deriv. da differmare. differmare, tr.
paresse indiscreto, senza ragione e difficiliimo da esser integralmente osservato, nondimeno egli con
un affar grave, difficile e disgustoso da distrigare, lo si tira sempre
stretto disgustoso, la strada s'appiana da se medesima. serao, i-898:
. -con uso neutro. francesco da barberino, 22: con lei ebbe tanto
qualche notte. 2. malagevole da percorrere o da raggiungere; impraticabile,
2. malagevole da percorrere o da raggiungere; impraticabile, inaccessibile.
fe'far poi per nasconder tanto scorno / da dedalo un diffidi laberinto, / il
assai grosse, ma senza terrapieno, né da fortificazione alcuna migliorate. dottori, 96
tirò fuori la vecchia questione se non era da pazzi tenere in un posto così lontano
. piovene, 5-31: lo conoscevo già da tempo, ma questa volta il nostro
era ancora inventata la musica difficile. da orecchiante il suo verdi lo gustava ancora.
troia esterrefatto. 5. arduo da risolvere; dubbio, complesso, confuso
corniciame intagliato, salvo che simone mosca da settignano. muratori, 5-iv-308: chi più
cotai rime o del latin prese o da scienza, o da storia rimota,
del latin prese o da scienza, o da storia rimota, o da più rimota
, o da storia rimota, o da più rimota allegoria. d'annunzio, iii-2-292
vogliamo noi. 8. disagevole da rimuovere o ridurre nelle condizioni volute;
nelle lor case, e molto difficili da esser svolti da una prima impressione. manzoni
, e molto difficili da esser svolti da una prima impressione. manzoni, 23:
o dall'educazione delle grandi città, o da un istinto raro; cotesta francese l'
12. letter. chiuso da serrature ingegnose, che si apre malagevolmente
pref. dis-che indica opposizione, e da facilis * facile '). la forma
testa! d'annunzio, iv-2-509: da alcuni giorni si mostrava difficilmente, pareva
stirandosi li manichetti, alzando il fazzoletto da collo, perché si veda il solito
che si lascia mettere e si mette da sé al fastigio dell'ordine sociale e
. l'essere difficile, arduo (da eseguire: un lavoro; da praticare:
arduo (da eseguire: un lavoro; da praticare: un'arte, una virtù
: un'arte, una virtù; da superare: una prova; da ottenere
; da superare: una prova; da ottenere: uno scopo).
2. in particolare: tesser difficile da raggiungere o da percorrere (un luogo
particolare: tesser difficile da raggiungere o da percorrere (un luogo, una via)
le udisse e non senza difficultà sarebbono da molti intese. vasari, i-331: a
dà più noia della fatica. datemi da leggere qualche gazzetta, qualche foglio che
parò davanti tante difficoltà, di domande da farsi, di certificati, di documenti,
certificati, di documenti, di fogli da presentare e di pratiche da intraprendere che
di fogli da presentare e di pratiche da intraprendere che ne rimasi allibito e mi
gli sforzasse, esser caduti. giovanni da samminialo [petrarca], ii-401: chi
cose nascose, e le ragioni velate da caligine spiegare; priego che qui di
tutte queste difficultà sono spianate e dichiarate da dante nel libro della volgare eloquenzia, nel
eloquenzia, nel quale insegna a scegliere da tutte le lingue d'italia una lingua
duca di parma per certe gravezze imposte da lui sopra li suoi sudditi per l'
per l'assenza del vescovo di parma da quella città. p. verri,
e quest'individui per altro riguardati più da vicino hanno spesso le lor notabili differenze
che le sue tele, spesso ritocche da tiziano, fan difficoltà a'conoscitori.
, lat. difficultas -àtis, deriv. da difficilis * difficile '.
difficultoso? bandini, xviii-3-914: scostandosi da questa buona legge, per far valere
1-iii-143: questo potè molto a difficoltare da noi nella vita pubblica l'abitudine del
pallavicino, i-354: le condizioni proposte da clemente non avevano difficultato il concilio.
, lat. tardo difficultare, deriv. da difficultas -àtis 1 difficoltà '.
le era sprone e speranza. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
è difficoltosa, complicata: la studiamo da una settimana, senza arrivare a penetrarla
: riconosceva volentieri d'avere qualche cosa da imparare, lui uomo difficoltoso e ombroso
: la sua bambina ha dei pensieri da grande: una bambina difficoltosa, a quanto
giuridico compiendo un dato atto o astenendosi da una data attività, con l'avvertimento
con la diffida di esercitare perché affetta da lue ereditaria. -ingiunzione, incitamento
persone. = deverb. da diffidare. diffidaménto, sm. ant
/ veneglie de sé diffidamento. bartolomeo da s. c., 355: per
campo loro contra la paxe chi era da questa excelsa communità a quella signoria,
ogni loco. = deriv. da diffidare. diffidare1 (ant.
., 3-22: 10 mi volsi da lato con paura / d'essere abbandonato,
niente vaglia, ma che il tutto nasca da una buona o vero cattiva fortuna.
anche con la particella pronom. bartolomeo da s. c., 233: diffidandosi
, scriveagli, e facea venire l'aiuto da tutte le parti: arme, lance
cavalli, e tutti altri guerni- menti da oste apparecchiava. bibbia volgar., vii-328
difidasse. dovila, 120: furono da principio discordi le opinioni, perché molti non
riuscire; esitare, indugiare. giacomo da lentini, 7-2: donna, eo languisco
-ch'io non mi diffidi. bartolomeo da s. c., 88: alla
si diede a detti pretori. bianco da siena, 31: di nullo tuo
la notte abisso; e l'un da l'altro / non discernendo palinuro stesso /
; scoraggiare, distogliere. giacomo da lentini, 3-8: non vivo in disperanza
il mandò a diffidare. andrea da barberino, i-174: el re comandò che
cegli tristano: « cavaliere, guardati da me, ch'io ti disfido dela
in questa cità et in lo contà da mo inanzo no se làsono trovare.
compiere determinati atti, invitare ad astenersi da un particolare comportamento. baldini, i-396
. fidarsi. s. bernardino da siena, 877: non ti fidare mai
. = voce dotta, comp. da dis-con valore intens. e fidare (
mater jesu '. 2. accompagnato da diffidenza, da sfiducia. gramsci,
. 2. accompagnato da diffidenza, da sfiducia. gramsci, 7-95: è
sfiducia. gramsci, 7-95: è da tener conto innanzi tutto della particolare funzione
[il riso] sia... da pubblicarsi prontamente un avviso diffidatorio al pubblico
braccia cadauno. = deriv. da diffidare. diffìdazióne, sf. disus
ordinare le condotte. = deriv. da diffidare. diffidènte, agg. (
in qualche cosa; sospettoso. bartolomeo da s. c., 212: cassio
212: cassio, ricevuta l'ambasciata da g. memmio e conturbata di ciò tutta
che non è degna d'esser amata da tutti, o chi è cotanto diffidente
notte la tua sacra immagine; e tu da lontano mi darai costanza per sopportare ancora
atteggiarsi del volto); che nasce da un animo sospettoso, pieno di diffidenza
a celio, quando questi gli fu da lei accennato, parve più diffidente che
noi: che opina e fa diversamente da noi. moravia, i-149: nella persona
ciò di diffidenti della repubblica e dependenti da spagna. = voce dotta,
delusione. cavalca, 11-33: da questa accidia nascono i pensieri della bestemmia
abbi voluto / morir di duol, che da me avere aiuto. guicciardini, iv-326
utile e il danno. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
dotta, lat. diffidentia, deriv. da diffidèns -entis 4 diffidente '.
e diffigurati. = comp. da di-con valore privativo e figurare (v.
non diffilano. = comp. da di-con valore di allontanamento e fila (v
fingere di non conoscere. bartolomeo da s. c., 13: il
magazzino terreno. = comp. da di-4 da 'e fitto (v.
. = comp. da di-4 da 'e fitto (v.).
dotta, lat. diffluentia, deriv. da diffluéns -entis, part. pres.
che queste fecero, e al separarsi da lei, perché per lungo tempo (
e liquidissime onde non troppo di lungi da le mura de la città in due parti
debito tributo. sassetti, 390: da un arabo fu portato in qua un
la luce. tasso, 1-18-119: da la negra pece ardor vorace / al ciel
ond'ella / ride a l'aurora da le rosee braccia, / ti diffondeva la
.). comisso, 7-261: da qualche tempo è stato introdotto l'altoparlante
incendio di guerra, / che pria da scherzo in picciol esca appreso / diffuse
ed è il firmamento di corpi sferici, da tutte parti esce, in tutte parti
si diffondeva sulle acque e persino le foglie da gialle erano diventate rossastre. manzini,
, 1-884: debbono esser [i vetri da occhiali] lisci cioè densi egualmente in
anche la potenza creatrice, la vita da parte di dio); elargire con
carità è diffusa nei nostri cuori. bianco da siena, 69: per voi [
quanto una virtù è maggiore, tanto più da la lunga si diffunde, adunque la
potendo lodarsi in tutte le cose create da lui? forteguerri, 5-2: la veritade
tradotte, per diversi paesi diffuse, da tante persone eziandio religiose ricevute, dovrebbe
censure, purgate, emendate e corrette da ministri di santa chiesa. cesarotti,
per la sfrenata voglia: / e da l'un sesso a l'altro si diffonda
onde rimanendo aggravato il * ventricolo 'da materie 4 indigeste 'e 4 viscose '
avevano seguitato, sommesse come a duce da loro scelto, poiché giunsero a piè del
poiché giunsero a piè del colle, turbate da subita ansietà, salirono, e si
mine per vari sentieri. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
l'hanno pallavicino, i-26: da poi che vive il nome cristiano,
silenzio degli altri lo mise in soggezione. da moltissimi difformata per la stessa follia di novità
, = ^ deriv. da difformare. = voce dotta,
ma facilmente diffondibili e difendibili da quella parte di 3. rifl
. algarotti, 2-495: oimè qual sei da quel di pria sul sole,
suo nome. = deriv. da difforme. mento dei sogni, quando la
avv. ant. in modo desbandita da un'altra coscienza, ignota, difforme.
: quello che era nato in sia da vincere la virtù e la sofferenza di colui
i balestri, ed i mariti combattendo, da occidente a levante, e quale lo compie
compie più presto = deriv. da difformare. poscia i nemici cacciaro
un bel il corpo rimaneva difformato da una caduta, la voce era manto /
caduta, la voce era manto / ricucito da spini: orrido tutto, / e squallido
l'altro paoletti, 1-2-125: la alterata da una malattia. difforme, con le mani
[del corallo] / sorge; e da questo alterni e multiformi / lezza, l'
/ che già lo difformasse bianco da siena, 87: amor, amor,
. zioso. necessario pigliare principio da questo capo generale, augustini, iii-196:
e bestiale... in noi viene da corparini, 336: diforme [il
altre caccio riformato, anzi difformato da i correttori della erano quelli che presentavano caratteristiche
con operar diversa- caduco] dependa non tanto da solida ed organica lesiva cavalca, ii-235:
è animale fetido, e la mente da questi precetti ch'io dico anzi si difforma
difforma che difformazione delle parti contenenti, quanto da viziato scimmia è animale laido e diforme.
prendendo il vaso di vetro e osservando da vicino l'orchidea sanguigna e difforme.
perché generalmente pensano e sentono troppo difformemente da ciò che è logico, sensato, coerente
, onde deriva « ridicolo » nasce da una diformità sì, ma fatta non diformemente
difformità del suolo vedèvi talora paesi lontani da quel mezzo più guasti de'vicini.
difformitade delle vestimenta, più tosto caccino da sé quella matta tristizia. 3
rozzi poeti] era come un caos da cui scappava di tratto in tratto qualche
se con difformità di costumi si traligna da quella divina somiglianza? pallavicino, i-26
sue operazioni conseguenti, se quell'ente da lui fu concepito direttamente come pari al
costumi diffornito. = comp. da di-con valore privativo e fornito (v.
dalla riflessione e dalla refraz- zione, da lui appellata diffrazzione, dove con matematiche
fascetti di linee rette, eterogenee, divergenti da ciascun punto del corpo luminoso, e
, lat. * diffrangere, comp. da dis-che indica dispersione in direzioni opposte e
dotta, lat. scient. diffractivus, da diffractus, part. pass, di
, una figura di diffrazione, costituita da frange di diffrazione concentriche alternamente chiare
lat. scient. diffractio -6nis, creato da f. m. grimaldi nel
diffusissimaménte). per largo tratto, da ogni parte; ampiamente, vastamente,
n'andò, acciocché seguito non fosse da gracco. boiardo, 1-324: diffusamente
decameron, come quella che è ricordata da dioneo nel finire della giornata quinta,
quinta, e diffusamente popolare, perché da dioneo ricordata con altre canzoni.
ama dio tanto quanto elli è amato da noi, ma tanto più diffusamente,
le quali a me non appare necessario da ricordare in questo luogo, egli conclusive dice
alli ebrei al settimo capitolo. zanobi da sfrata [s. gregorio magno volgar.
vivissimo ch'ella tragga il massimo frutto possibile da simile bontà. la prego, cara
4-207: al momento della partenza di oscar da sant'andrea, ella si intrattenne con
tende a diffondersi. = deriv. da diffuso; cfr. ingl. diffusible (
troncarono la diffusibilità. = deriv. da diffusibile. diffusióne, sf. il
immaterialità, o pure altra condizion diversa da tutte queste ed innominata, potente,
rucellai, 2-4-9-65: raggi sono che da lui [dio] si diffondono per lo
amicis, i-255: quello che egli fece da principio per impedire la diffusione del colèra
eterogeneo contenente in sospensione particelle molto piccole da cui viene diffratto in tutte le direzioni
cui, se in un sistema, composto da sostanze fra di loro miscibili, sussiste
, lat. diffùsio -ònis, deriv. da diffùsus, part. pass, di
part. pass, di diffùndère * versare da ogni parte '. diffusiti,
sogno infinito. = deriv. da diffuso. diffusivo, agg. che
muratori, 8-i-m: il buono ha da essere diffusivo di se stesso. scola
chiama generazione. = deriv. da diffuso. diffuso (part.
). sparso tutto intorno, effuso da ogni parte (un liquido, soprattutto la
, altro è il suo raggio / da per tutto diffuso, / né paragon
, che doleasi in vano, / da un avel gli occhi al del lucente
sole diffusa raggiano / la bianca letizia da immenso / circolo. verga, ii-302:
rassegnato ad ogni evento, non tormentato da desideri, in pace colla fortuna,
il comunismo trae la sua forza proprio da un'agiatezza diffusa, basata su un tessuto
, a conoscenza di molti; partecipato da molti, comunicato a molti.
mondo, avrà perpetui onori, / da peregrini ingegni e chiari spirti.
d'una favella, fu veduto emergere da un ratto e smisurato grandeggiar di possanza
né conosciuta né usata universalmente, ma da pochi in ciascun paese. collodi,
ella non andasse nel novero di quelle da antico diffuse tra 'l popolo. fogazzaro,
diffamazione se in tutto il paese, da almeno due anni, è diffusissima la
al mondo. banti, 8-150: da quel giorno le chiacchiere divennero diffuse e
non ha, emendando non pure gli errori da lui commessi, ma riducendo in
tasso, 8-4- 342: se da vetta, o da sublime scoglio / volgesti
342: se da vetta, o da sublime scoglio / volgesti il guardo al
925: la neve non cade più da qualche istante, ma è diffusa, sospesa
terra le utili piante del grano e da foraggio. 8. che non ha
ivi colombo, / come inspirato a divinar da quella / libertà di diffuse acque profonde
-anche al figur.: pervaso (da una sensazione, da un sentimento).
: pervaso (da una sensazione, da un sentimento). dante, par
a tenero padre si convene. erasmo da valvasone, 1-10-225: rotto poi con
luce diurna e tuttavia non ancora diffuse da quella notturna), rimaneva a lungo
distribuzione spaziale del flusso luminoso emesso da una sorgente di luce (generalmente una
il fenomeno della diffusione (ed è costituito da globi o involucri di varie forme,
della diffusione. = deriv. da diffuso. difìcaménto, sm.
dificamenti fiaccano. = deriv. da dificare. dificare (deficare, difficare
onori foi deficato, / e foco da celo l'abbe afflammato. storia de troia
incontenente fece difficare li pavilioni. bartolomeo da s. c., 39: trattavano
delicata la tavola ri tonda. bianco da siena, 164: perocché dio,
le mani de'poveri. = da edificare, per aferesi. dificato (
vento trombavano con grande suono. busone da gubbio, 188: fu in italia una
si conviene. = deriv. da dificare. dificazióne, sf.
ma merita. = deriv. da dificare. difìcèrco (difiocèrco)
difici degli uomini privati citeme diligentissimamente sono da fare, che raccolgano tacque piovane che caggiono
parve un tal difìcio allotta. busone da gubbio, 70: e però ordina
di pomi, e di pratelli. andrea da barberino, i-9: guatando ajolfo la
-in senso osceno. iacopo da leona, vi-1-207 (1-3): segnori
e ucciselo e tutto il disfece. pace da certaldo, 38: nuove machine di
, travate, bertesche e altri difici da guerra fabbricando per quella guerra ultimare.
era forte e bene guemita. guido da pisa, 2-22: essendo li duci de'
e delle machine, e de'difici da lanciar fuoco, e pietre: e
, e pietre: e delle balestre da trar saette; e delle frombole. muratori
e una in ciascun canto. andrea da barberino, 4-1144: e'maestri di
e porto queste cose a ser bonaccorri da ginestreto, che m'aiuti di non so
/ all'ebreo, se egli ha da provar le / mazzate tocche, perché al
al criminale / proceda. = da edificio, per aferesi; per il n
. tavola ritonda, x-x6x: fae armare da trenta cavalieri, e menògli seco,
t'investe. tesauro, 2-ii-71: rimase da tal bravura così confuso e sbigottito il
. oriani, ii-197: nugent mandato da vienna con grossi rinforzi, prima che
.: anche di animali. andrea da barberino, 5-1210: mentre che gli confortava
nemico. guerrazzi, 2-499: su, da bravi, figliuoli, un sorso di
un gruppo di piante che sono derivate da due ceppi diversi (come le spermatofite
. origine di un gruppo di piante da due ceppi diversi. = cfr.
cui compaiono due successive dentizioni, una da latte, decidua, e una permanente
a gigli. = comp. da di-con valore privativo e fiore (cfr.
. 81- 4 doppio ') e da fosgene (v.). difossare
tutto consumato. = comp. da di-che indica provenienza e fossa (v.
i vertici salir. = comp. da di-4 in giù 'e franare (v
fama gria. = comp. da di-con valore privativo e franco (v.
c'infilzaremo. = comp. da di-4 da 'e frasca (v.
infilzaremo. = comp. da di-4 da 'e frasca (v.).
, e non gli sarà dato grazia da dio. vangeli volgar., i-96
. non bareggia; se uno è da poco lo dice; se è nato nel
doppia natura, biforme '(comp. da si-4 doppio 'e q>ócù 4 sono
(pseudo galeno), comp. da si- 4 doppio 'e cppùyu 4 ar
et affanno. = comp. da di-con valore privativo e fronda (v.
per mezzo di appositi sieri), causata da un bacillo (bacillo di lòfjler)
possono alcuni che il mare s'abbassi da un canto e dall'altro s'inalzi,
suòi segretucci. = comp. da di-'da 'e gabbia (v.
. = comp. da di-'da 'e gabbia (v.).
= voce dotta, comp. da di- (dal gr. 81- 'due
digamma [i latini] l'ebbero da gli eoli, che per quello che ne
il p con l'aspirazione che viene usato da noi nelle parole greche, come orpheo
anat. muscolo del collo, formato da due parti carnose (ventre anteriore e
e ventre posteriore) che sono unite da un tendine intermedio e si possono contrarre
può svaporare. = comp. da di-con valore privativo e gelare (v.
linguaggio misto, ma un po'diverso da quello dello zio, assai meno facile
cibo mediante gli appositi organi in modo da renderlo assimilabile dall'organismo che se ne
roberto, 389: la principessa, da alcuni giorni, non digeriva più, si
a firenze; a firenze capitale designata da massimo d'aze- glio e da napoleone
designata da massimo d'aze- glio e da napoleone iii. pavese, 7-102: ce
tu l'averai digerita [la polvere] da queirartificiato dormire così sana e bella
farsi passare, procurare di liberarsi (da un sentimento violento, soprattutto un moto
grande di danaro cavano ancora quei politici da un olio che vendono, più volte
si usano più a'dì nostri se non da un qualche arcadico baggeo in qualche grama
un boccone troppo duro, troppo grosso da digerire: è cosa troppo superiore alle
. boccalini, i-247: sempre era da credere che gli antichi con diligente accuratezza
questi consigli sieno bevuti e digeriti più da te che da pellico; bench'ei
sieno bevuti e digeriti più da te che da pellico; bench'ei sorga albero lento
insieme, e digerivamo la gloria di là da venire. 7. figur.
nostro giudicio non fallace, ma vero e da dovere essere seguito. belo, xxv-1-132
2-5-3-202: a sì fatti argomenti è da replicar molte cose le quali non posso
il forno, ch'avea digerito / da la sua bocca il pane all'ora all'
voce dotta, lat. digerire * portare da una parte all'altra, distribuire,
l'ingombro della infinita roba che ho ingoiato da ragazzo è digerito o spazzato via.
dei non filosofi le dottrine speculative, ma da quelle ben digerite dentro, forma estrinsecamente
condusse. zeno, vi-303: anche da queste due piccole osservazioni può ella sempre
fatiche, e la società si è sgravata da quella classe di oziosi digeritori, che
parte di sotto? = deriv. da digestire. digestióne (dial.
generata questa alterazione del sonno negli animali da quelle esaltazioni e da quelle fumosità calde
sonno negli animali da quelle esaltazioni e da quelle fumosità calde e umide che escono
estens. assimilazione dei succhi nutritivi (da parte delle piante). crescenzi volgar
, mediante opportuni solventi, determinate sostanze da miscele, soprattutto di erbe, droghe
più facile l'assimilazione delle sostanze nutritive da parte delle piante. soderini, ii-16
-essere complesso, intricato, difficile da risolvere (un problema, una situazione
, lat. digestio -onis, deriv. da digestus, part. pass, di
digestire, vecchio come io sono, soglio da l'uno sole a l'altro averla
corno averai digestito questo aglio, averai da me ciò che desideri. firenzuola, 147
, 15-ii-406: sentendosi detti animali aggravati da tali umori più ne'tempi freddi che negli
in grisopazi. = deriv. da digesto1. digestito (part.
termini de le nostre operazioni, è da sapere che solo quelle sono nostre operazioni
e nutricalo infine alla morte et incomincia da poi che il seme è concetto nel ventre
matu rità non venisse principalmente da qualche sugo, che ai debiti tempi
iii-188: questo si fa col dar loro da rodere al piede buon letame trito e
. sm. ant. unguento (composto da tuorlo d'uovo, trementina e olio
, lat. tardo digestivus, deriv. da digestus (part. pass, di
digesta e matura, allora colui è da curare per bocca, acciò che purghi
orzo o per altra simil cosa rosa da lui e non digesta. ariosto, 21-64
medicina appresso, / che lo salvasse da la peste ria; / ma da ga-