d'alcun sinistro, la ignoranza, da cui dipende ogni nostra rovina, per
è opera di dio e chi si ritragge da essa ha il rimorso del delitto o
più. 2. azione o atto da persona inetta; segno, manifestazione di
io non facessi quello che molte fanno. da porto, 1-301: solamente l'ozio
che calamità possi avere una città, da quelle estreme in fuori di sacco, di
le provincie nostre... si sa da tutti come dappocamente si contenti di sentire
xiii-59: affatto escluse la barbarie, da lui chiamata * incivile ', che
comprare. dappòco (ant. da pòco, dapòco), agg. invar
boccaccio, 19-5: chi è da poco, se perde lo stato, non
, 237: questa così inespugnabile fortezza da un uomo vile e dappoco ci fu data
dovunche ella va, ma sono uomo da altro che da cincinpotole. p
va, ma sono uomo da altro che da cincinpotole. p. fortini,
ch'ella / si risolva di far da desinare, / ella non sa dove la
; non giovarci l'essere licenziati, da che siamo ritenuti alle 'nsegne, e sotto
gente scipita, gente dappoca, gente da non farne caso. parini, 412:
, 82: anzi son proprio cose da dapochi, / uomini da niente, uomini
proprio cose da dapochi, / uomini da niente, uomini sciocchi, / come
finito senza di lei ». [sostituito da] idem, pr. sp.
false, non praticate né potute praticare da chi le scrive, dannosissime a chi le
praticasse, ma realmente non praticate neppure da chi le legge, s'egli non
carducci, iii-13-179: c'è più da credere a lui quando ammonisce i suoi compagni
è ben vero che la gelosia non vien da altro che da dappocaggine. idem,
la gelosia non vien da altro che da dappocaggine. idem, xxi-1-63: uh,
sono 15 giorni. = comp. da da e poco (v.).
15 giorni. = comp. da da e poco (v.).
(v.). dappòi { da pòi), avv. letter. in
, successivamente. cavalca, 19-99: da quel tempo innanzi fu in lui ogni
petrarca, 23-105: e ciò sepp'io da poi / lunga stagion di tenebre vestito
sian noi. s. caterina da siena, iv-266: ho grandissima allegrezza
voi dalle tenebre della infedeltà. andrea da barberino, 1-152: e dapoi tutta la
madre / nomar dappoi. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
]. rovani, ii-920: seppi dappoi da un amico che egli pretese che ella
più dappoco che stato non lo fossi da ragazzo. 2. in secondo
, perc'alcuni di questi versi si sono da la mia bocca uditi.
voi a la poveretta mensetta mia, da poi convitato vi siete ad essa,
rifiutarvi non credendovi pascier bene. bartolomeo da s. c., 42: ché
padre. bembo, i-121: m'ha da poi questi dì più d'una volta
un occhio. = comp. di da e poi (v.).
dappoiché (dapoiché, dappòi che, da pòi che, da pubi che)
dappòi che, da pòi che, da pubi che), cong. di tempo
che), cong. di tempo. da quando, dopo che.
medeco che sia bene assendito; / da puoi ch'è descoprito, briga d'attosseccare
descoprito, briga d'attosseccare. bartolomeo da s. c., 40-7-n: dappoiché
. dante, par., 9-1: da poi che carlo tuo, bella clemenza
la vanità di questo mondo, che prese da se medesimo abito di religione. andrea
se medesimo abito di religione. andrea da barberino, 4-1145: durò la festa
stampa, 84: se mai da pietoso e gentil core / l'estrema voce
mantenere tanto, dico, vai meglio, da poi che meglio aducie. malispini,
i ghibellini. lacopone, 91-105: da poi che tu non ami te, ma
, 5-32: le meste rote / da poi che febo instiga, altro che gioco
nugole. = comp. di da, poi e che. dapprèsso
poi e che. dapprèsso { da prèsso, d'apprèsso), locuz.
tempo). vicino, accanto, da vicino; accosto. dante, purg
appariva, / per che l'occhio da presso noi sostenne, / ma chinail giuso
/ ma pur devrebbe il tempo esser da presso. boccaccio, dee.,
5-6 (56): e da lei informato della maniera che a tenere
. bartoli, 9-24-1-75: tanto efficacemente da presso e da lungi mettevano ogni cosa a
9-24-1-75: tanto efficacemente da presso e da lungi mettevano ogni cosa a fiamme e
la porpora adulterata più a gl'inesperti da lontano piace a par della vera, ma
giorni. -figur. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
si è creduto e si crede anche da parecchi che dappresso esplorarono il movimento italiano
vicino a, accanto a. bartolomeo da s. c., 265: se
alle porte. marino, vii-145: rifacendomi da capò, dico, che quantunque il
allora in meditazione e potevano aver molestia da quelle vociate. de roberto, in
dappresso. = comp. di da e presso (v.).
.). dapprima (daprima, da prima), locuz. avverb.
lui quando l'amor divino / mosse da prima quelle cose belle. romanzo di tristano
bandello, 1-46 (i-550): se da prima quando i fanciulli cominciano andar a
seguitare il rovinoso gioco, e solo da ultimo facevo balenare qualche possibilità di ripresa
. « = comp. di da e prima (v.).
v.). dapprincipio [da princìpio), locuz. avverb.
sua meritava molto considerazione; e dinegò da principio che paolo andasse a cesare. d
, 9-25-2-15: questo è quel che da principio proposi, del non potersi accoppiare
iii-1-56: fecero parer dapprincipio le bocche da foco artificii di gente vile.
all'isola. = comp. di da e principio (v.).
mare. = deriv. da dardo per la forma e la rapidità del
battendo il pugno sulla cassetta che gli fa da tavolino. levi, 3-47: sotto
dardeggiano con certa prepotenza, sono men da temersi da noi. pratolini, 9-525:
certa prepotenza, sono men da temersi da noi. pratolini, 9-525: ubbidì
guerrazzi, 6-178: dardeggiando veloce lo sguardo da lei ad un foglio, e dal
bella, di saper mover la lingua da vera veneziana, e di dardeggiare le occhiate
anni, presenza apollinea dardeggiante fuoco vivo da due occhi cerulei affascinanti, arguto,
oro, desiderato, cercato, amato da tutti. cardarelli, 1-81: dardeggia
il nemico. = deriv. da dardo. dardeggiato (part. pass
, agg. che è stato colpito da dardi. savinio, 1-83: la
del focolare! = deriv. da dardeggiare, nei significati figur.
loro dardi e giavellotti a fusone. guido da pisa, 1-364: l'aria era
ingegni e gittamenti di fuoco e artificii da gittare pietre e lance e dardi,
, saiette d'ogni foggia; / da ogne parte i cavalier moriàno. boccaccio
, ad una porta / era proposto. da le cacce d'ida / venne costui
della persona amata, ecc.) da cui è suscitato il sentimento amoroso; vezzo
lo core e m'ha 'ntamato. giacomo da lentini, ii-93: l'amore fere
ove spera / e mandavi lo dardo da sua parte: / fere in tal loco
, / e non più tardi, / da dolzi sguardi: j ben sente dardi
il mio seno, / fu tratto da cert'occhi traditori, / che sono il
tenebre come quelli dell'assassino, partono da mani che mi erano, e mi son
melo e del pero, che nasce da una gemma a legno scarsamente nutrita e
per renderla meno grave. bartolomeo da s. c., 12-3-3: i
d'oro et in parte in crediti fattici da mercanti di lisbona, per li quali
.. se gli dài i bigliettoni da mille, ne hai [di argenteria]
pronto bene, in quanto prende simiglianza da li benefici di dio, che è
serommi? albertano volgar., 45: da dare è, ma diligentemente; però
/ ch'i'mi riposi e levimi da terra? boccaccio, dee., 1-1
la maggior parte per dio. paolo da certaldo, 247: del tutto ti guarda
delle costellazioni che si chiama destino, o da giudicio particulare di alcuna costellazione che si
, il mio / fiero destino ho da imputar, s'io fallo. caro,
'l valor del grand'eroe / che pria da troia, per destino, ai liti
. vuol dire cosa naturale, dipendente da quelle cose che sono al governo della
costante, / l'inimico destino / da ogn'accusa difende, / e da ogni
/ da ogn'accusa difende, / e da ogni colpa la fortuna assolve. menzini
di fauno] e fu indovina, / da la quale poi il nome si divelve
si comprese, / come scorte ad ognor da buon destini, / d'un tanto
ufficio. onti, ii-33: da severoli intenderai il tuo presente destino,
ha sagrificato. = deverb. da destinare; cfr. fr. destin (
destituito, che deve essere destituito (da un incarico, ufficio, ecc.
, la cui lista è già segnata da molti giorni e preparata da salvador, gianni
già segnata da molti giorni e preparata da salvador, gianni e qualch'altro,
: la vera solitudine è esser destituto da quelle cose che piacciono. de sanctis,
. 3. privare, rimuovere da un incarico, da un ufficio;
. privare, rimuovere da un incarico, da un ufficio; esonerare; degradare.
era morto appena nato anna, destituita da maestra aveva per carità ottenuto una misera pensioncina
bernari, 7-113: fu destituito ufficialmente da patrono della città e fu degradato e
dotta, lat. destituire, comp. da dè-con valore privativo e statuire 4 stabilire
i presenti tempi, nelli quali destituti da ogni presidio, rimasti soli e debolissimi
implorare che lo slegassero, ormai destituito da ogni velleità e ritegno.
de l'avversario lo soffoga. e da l'altra parte egli è destituito da
da l'altra parte egli è destituito da la robba, da gli amici, e
egli è destituito da la robba, da gli amici, e da se stesso,
la robba, da gli amici, e da se stesso, si può dire,
, il supremo consigliere dell'uomo destituto da tutta la natura, il delitto!
delitto! 3. privato, rimosso da un impiego, da un incarico,
. privato, rimosso da un impiego, da un incarico, da un ufficio,
un impiego, da un incarico, da un ufficio, da una carica, a
un incarico, da un ufficio, da una carica, a titolo di sanzione
cattaneo, iii-3-70: un lavoratore di tabacco da un giorno all'altro fu visto prendere
patrocinatore dei carcerati, ma... da cinque mesi consigliere del consiglio supremo d'
a un altro, chiunque fosse; declinarlo da parte sua sarebbe stato rispondere indegnamente all'
destituzióne, sf. rimozione da un impiego, da un ufficio
. rimozione da un impiego, da un ufficio o da una carica, attuata
impiego, da un ufficio o da una carica, attuata come sanzione
a quel susurro, amore: / da sì picciola forma, / com'esce sì
] alle prese né con un feudalismo da estirpare e un'aristocrazia da abbattere, né
un feudalismo da estirpare e un'aristocrazia da abbattere, né con una minacciante restaurazione
si offriva la gloria di un'europa da svegliare e spingere alla rivoluzione perché l'
l'europa era già desta e si moveva da sé. 4. figur.
noi eravam desti. se ora si vada da noi sonnacchiando così un poco, ora
piemonte! a te con melodia / mesta da lungi risonante, come / gli epici
capovolto sulla terra, perché gli faccia da catino per le anguille ghermite; ed egli
verri, ii-177: ciascuno, quasi desto da trista ebbrezza di sangue, si vergognò
che mi veggi corpo pregno. bruscaccio da rovezzano, ix-248: pon qui la
guardie intorno intorno, / onde sicura da notturna insidia / il nemico lontan si
nella mente, dopo la cena, da tavola levatasi, colla sua fante si consigliò
1-16: ora si dava un gran da fare saltellando fra l'uno e l'
con sventolare di falde professorali e gesticolazioni da ombre cinesi per tener ben desta la conversazione
cui la voce dei deploratori le riempie da capo a fondo sono più solenni che
amante, / come a suo albergo da se stesse corse. tasso, 6-42
crin glorioso; / gli onorati sudori / da la fronte tergiam; baciam la destra
signore ha fatto la virtù. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
circondi con la desterà della sua potenzia da per tutto diffondendolo da ogni male.
della sua potenzia da per tutto diffondendolo da ogni male. tasso, 8-3-401: nel
del fiume). — a destra, da destra: al lato destro, dal
sinestra. guittone, i-3-146: non però da la reda reale desciese, ove in
noia della fortuna, niuna via ci veggio da lei essere stata lasciata aperta, se
potesse la sua errante destra / quel da l'oro astener, questi dal ferro,
celeste, veneranda imago / qui da destra immortai pinta si adora; / sovra
il trepido favor de'fiume cala da destra a sinistra, ciascuno de'filar,
di forti alpini dardi avea ciascuno / da la destra una coppia, e ne'
vero onor lo scorse, / scelse da destra il faticoso ed erto, / onde
nella impressione procedono come i caratteri orientali da destra a sinistra. botta, 5-122
d'ambo i lati calpesto rimbomba / da cavalli e da fanti il terren. tommaseo
lati calpesto rimbomba / da cavalli e da fanti il terren. tommaseo, i-226
alla cintola, quattro bolgette di cuoio, da caricatori. levi, 1-69: di
, a destra e a manca: da una parte e dall'altra; in tutte
terren, gli ordin dispone, / e da fronte e da tergo, e a
ordin dispone, / e da fronte e da tergo, e a destra e a
impetuoso fiume, / il gran popol da destra e da sinistra, / irresi-
, / il gran popol da destra e da sinistra, / irresi- stibil stuolo.
-né a destra né a sinistra: né da una parte né dall'altra.
la destra come cresce / tever passando da massa trabara, / per tacque molte
: il primo cielo cominciò a moversi da destra a sinistra, e gli altri
, e gli altri con movimenti opposti da sinistra a destra cominciarono a raggirarsi.
cominciarono a raggirarsi. pascoli, 743: da destra il giorno si movea col sole
fa la destra ': maniera proverbiale da accennare un segreto strettissimo. magalotti,
, dato che, qui, non avete da aspettarne gloria vana né utile profano e
veniva portato al braccio destro. zanobi da strato [s. gregorio magno volgar.
se la pose indosso e così vestito da donna passò per tutte le altre stanze
altrove i fanciulletti intenti ai giuochi / da tenere in sollazzo le brigate, /
incanti e 'l forte carme, / da cui può sol quella, che siede in
amorfo, gelatinoso, solubile in acqua da cui precipita con alcoole sotto forma di
. = voce dotta, deriv. da destrogiro]. destrare, tr.
addestrare, n. 3. francesco da barberino, i-351: ponianci ben la mente
tardo dextràllólum { vulgata), dimin. da dextràle * braccialetto '.
, e insomma si destreggiò in modo da navigar tra due acque. soffici,
, 366: avrei dovuto imparare fino da ora a destreggiarmi con le donne.
le donne. = deriv. da destro *. destreggiatóre, agg
il disegno. = deriv. da destreggiare. destrenuità, sf.
, valore. s. bernardino da siena, 722: terza [cagione delle
figliuolo di dio. = comp. da de-con valore intensivo e strenuità (v.
lampeggiamento emotivo. = deriv. da destro. destrézza (ant.
: abilità nel furto. francesco da barberino, ii-362: mira all'altrui bellezza
e che senti e che fai. busone da gubbio, 135: antonino, nipote
destrezza insidiosa. alfieri, 6-205: da pari vostri, con nobil destrezza /
achei combattendo, si esercitavano. andrea da barberino, 225: pulicane gli lanciò un
volte non ho saputo rinvenirlo: ma da me medesimo ne incolpo la mia poca
che quei piaceri, che s'hanno da pigliarsi, sieno presi con tal destrezza
: nelle corti faceva bisogno aver destrezza da ben sapersi accomodare ai tempi. metastasio
perfidia, la passione, sono uguali da ambo i lati, ma la rivoluzione sostiene
peccati. salvini, 6-158: tuttavia da quello più tosto avrai occasione di lodare
a'morsi satirici. = deriv. da destro. destrièro (nell'uso
femm. -a). letter. cavallo da battaglia o da giostra. -per estens
). letter. cavallo da battaglia o da giostra. -per estens.: cavallo
giostra. -per estens.: cavallo da sella nobile, di belle e armoniose
. - anche semplicemente: cavallo (da sella o da tiro).
anche semplicemente: cavallo (da sella o da tiro). ritmo lucchese,
fu notricato a latte d'asina. folgore da san gimignano, vi-11-151 (17-9)
e strascinando fegati e budelle. guido da pisa, 1-329: con questa processione
maria... un break tirato da quattro destrieri -ogni coppia un postiglione -
-ogni coppia un postiglione -, preceduto da staffetta e scortato da tre cavalieri,
postiglione -, preceduto da staffetta e scortato da tre cavalieri, valicava a gran trotto
bella consorte ha soglio e scettro. / da duo pesci destrier conca eritrea / tirata
inchiostri, ecc. = deriv. da destrogiro]. destrinasi, sf.
destrina in maltosio. = comp. da destrina col suff. -osi che designa gli
o reazionario. = deriv. da destra. dèstro1 (ant. dèstero
: togli il coltello santo, dono da dio, nel quale scaccierai li inimici
. petrarca, i-2-181: la penna da man destra, / come dogliosa e
più. -recare soccorso. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
la corrente del fiume). bartolomeo da s. c., 25-2-7: io
al re della sinistra mano. francesco da barberino, 48: va su per questa
petrarca, 323-4: una fera m'apparve da man destra. boccaccio, dee.
noto il cammino, come forse otto miglia da roma dilungati furono, dovendo a man
machiavelli, 296: ridottisi i sinistri da sinistra, i destri da destra con
i sinistri da sinistra, i destri da destra con le distanze loro consuete, i
parte destra nel vestito aurato, circondata da varietà. nardi, i-371: il suocero
al figur. petrarca, 13-13: da lei vien l'animosa leggiadria / ch'ai
; / ché 'l mio valor, da sé, tra via già manca. v
/ sied'il lago d'avemo intorniato / da calde fonti, e dal sinistro lato
dal sinistro lato / gli sta pozzuolo e da destro mi- seno. frezzi, iv-1-21
cinque canti, 2-55: orlando quei da l'armi più leggiere, / quando pedoni
in larghissimo spazio di fruttifero paese, e da man destra e da man sinistra con
paese, e da man destra e da man sinistra con molte buone castella, con
disse 'l mio maestro / « sicuro già da tutti vostri schermi, / sanza voler
, tranquilla. gramsci, 7-13: da lui ci si poteva aspettare tutti i
alle qualità fisiche e può essere accompagnato da un complemento di limitazione: destro di
nievo, 174: si lanciò una tavola da fabbrica nel fosso; io ch'era
destro a tutti gli esercizi, buon marinaio da diporto, amantissimo del mare, alla
a perturbare ogni impeto della fiera, e da ogni parte nulla cessava infestarla. era
cammelli, 115: il tuo cavai da quattro gambe infermo / tei rimando pasciuto
/ delibando avidette umor soavi, / da le poppe dei fior traete i favi.
conchiglie. -sm. francesco da barberino, ii-149: vaglion li destri più
artistiche, professionali). francesco da barberino, iii-123: aggia in nave con
mai alloro / più ricco fu tessuto da più destri / artefici in ghirlande,
altri panni,... si gettò da una finestra non molto alta dalla via
t'assignamo, / ch'avrai tantosto che da te l'abbiamo. grazzini, 4-390
dote / dieci mila ducati, o da vantaggio. 5. caterina de'ricci,
, n. 2). busone da gubbio, 115: tutta vostra grolia giacie
giacie in vostre destre mani. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar
. guicciardini, i-168: si combatteva da ogni parte con ardore incredibile, riputando
. doni, 221: amate dio e da lui come iacob, col piè sinistro
s'erano certi giovani ciciliani, che da napoli venivano, con una lor fregata
, essendone egli a destro, fece muovere da parme duemila barbute e gran popolo e
, 4-138: non s'ha da passare un certo segno per non dare
necessario. masuccio, 18: da quindi facilmente nel luoco in tra ti,
tutti. baldini, 5-198: aveva luce da una finestruccia d'un sol vetro,
= voce dotta, comp. da destro e dal gr. xapfita 'cuore
tardo dextrochérium, comp. ibrido da dexter * destro 'e dal gr.
= voce dotta, comp. da destrogiro] e composto (v.)
). ¦ = composizione dotta, da destro e dal tema di girare (
di destra. « = comp. da destro e dal sufi, -oide (dal
chim. destrogiro. = comp. da destro e rotatorio (v.).
. destròrso, agg. che va da sinistra verso destra (secondo
aw. destrorsum), comp. da dexter * destro 'e il part.
versus (nella forma arcaica vorsus) da vertire 1 volgere ': * volto,
. glucosio. — comp. da destrogiro] e dal sufi, -osio che
ordine perfetto. viani, 13-407: da trentatré anni dà amoroso destr- riga alle
e destruiere li nostri inimici. benvenuto da imola volgar., i-130: togliete loro
., 2-297: la battaglia durò eguale da ogni parte per alquanto spazio perché i
, lat. désuètùdó -inis, deriv. da désuètus * desueto '(il
esempi... talché desuetudine è da scriversi alla latina, come usò il caro
il cavaliere che in piena corsa saltava da un cavallo a un altro, entrambi retti
certi saltatori che sbalzavano o saltavano correndo da un cavallo all'altro. -indovino
voce dotta, lat. dèsultor -óris, da désultus, part. pass, di
, di disdire * saltare giù '(da salire * saltare '). desultoriaménte
= voce dotta, lat. désultorius, da dèsultor -óris * saltatore '.
medicina, non possono meglio desumersi che da questi princìpi. botta, 5-197:
non desumeva questo frate i suoi argomenti da motivi di religione, ma piuttosto da quanto
da motivi di religione, ma piuttosto da quanto hawi nella nazionale indipendenza di più
si stupirà se i poeti di cui da cinquecento anni in qua tante città d'
loro paese, desunsero le immagini più da libri che dallo spettacolo vivente della natura.
rendita prediale, che sovente si desume da antiche e ineguali valutazioni. b. croce
3-44: scrivo in convento, desumendo da vecchie carte, da chiacchiere sentite in
convento, desumendo da vecchie carte, da chiacchiere sentite in parlatorio e da qualche
, da chiacchiere sentite in parlatorio e da qualche rara testimonianza di gente che c'
, congetturare. segneri, 2-1-103: da tre capi si può desumere la gravezza
fatto che, uscito a sedici anni da un nobile ospizio in cui era stato accolto
grandi filosofi, e deve invece desumersi da tutte le manifestazioni di quell'età.
dotta, lat. dèsùmire, comp. da de-'da'e sumere * prendere,
storia erano in lui alquanto ricettive, desunte da grandi letture che da uomo coltissimo faceva
ricettive, desunte da grandi letture che da uomo coltissimo faceva. 2.
mio non è che un sospetto desunto da qualche generale proposizione di qualche direttore.
come esempi di giudizi definitori quelli desunti da pseudoconcetti. divalènte, agg.
sponse seculari sono. = comp. da des-con valore privat. e vedente (v
diavolo! = comp. da de-con valore privativo e tassare (v.
tenuissime correnti oscillatorie prodotte in un'antenna da un'onda elettromagnetica, facendo in modo
. detector -óris * rivelatore ', da dètegere 'scoprire '. detenére {
a desiderare alquanti beni: imperocché chi da passioni di cupidità è detenuto, i
pagando la detta quantità di fiorini centocinquanta, da esse prigioni, e da ogni detenimento
centocinquanta, da esse prigioni, e da ogni detenimento fatto di lui, possa
essere liberato. = deriv. da detenere. detentivo, agg
pene detentive. = deriv. da dètentus, part. pass, di ditinère
. ant. colpito, assalito (da una malattia). vita di
]: tutti gl'infermi toccati, da qualunque infermità detenti, toccato il suo corpo
signori consoli in ogni miglior modo a desistere da ogni molestia, che egli avesse cominciata
alle campagne. alvaro, 14-13: da ogni parte si crede di essere i detentori
voce dotta, lat. dètentor -óris, da dètentus, part. pass, di
strettezze perugine, la vendita dei beni da lui detenuti. 2. che
ad essi nutrimento di sorte alcuna già da alcuni giorni non si compartisse. deledda,
, ii-733 = rispetto all'assistenza spirituale da prestarsi ai detenuti, dei quali si
lat. tardo dètentió -snis, deriv. da dètinére 4 detenere '.
togliere via, asportare (lo sporco, da un corpo). -anche assol
camice. -purgare un organo, liberandolo da sostanze dannose. bencivenni [crusca
2. figur. purificare, mondare da ogni bruttura morale, da tristezza dello
, mondare da ogni bruttura morale, da tristezza dello spirito (anche da rozzezza
, da tristezza dello spirito (anche da rozzezza o grossolanità). s.
veniamo noi e gli altri egrotanti e oppressi da vari morbi del corpo a bere questa
perciocché il deterioramento de'suoi quadri pare da recarsi piuttosto a vizio d'imprimiture che
perché i sughi nutritivi non avendo più da produrre sviluppo si mettono dove possono, sia
una poco accurata conservazione), così da renderli completamente o parzialmente inutilizzabili.
faccia danno alla poesia, ma è ben da por mente se i versi sono acconci
'divenire peggiore, scadere deriv. da dèterior -óris * peggiore '(dal
forza però distinguere diminuzione di consumo, da deteriorazione d'industria. =
(gregorio magno), deriv. da déterióràre 'divenire peggiore'; cfr. fr
fa il nostro discredito e il disprezzo morale da cui siamo circondati nel mondo. pavese
veramente non sarebbe stato alla molta diligenza da me usata negato, quando fosse stata determinabile
non so che ineffabili, o cose da lasciarsi all'arbitrio. b. croce,
dèterminàbllis (tertulliano), deriv. da determinare 'fissare i termini '; cfr
di quella. = deriv. da determinare. determinante (part.
capitarono congiunture opportune e determinanti? aveva da andare io solo? a non saper che
uomini partecipi del governo le verità originarie da porre a norma degli statuti nuovi. alvaro
. cioè, la vita sembra governata da forze superiori e ineluttabili, niente affatto
4-20: la spagna di qua, cominciandosi da oriente, sono i campi pirenei;
determinare col pensiero la realtà, si comincia da un primo predicato, che sarà,
in co'del ponte dei lupi, da cui la faceva cominciare, un patibolo,
ricordiamo ancora, che è cosa molto da savio l'andare riservato in determinare s'alcuna
e vi giuro che non seppi mai da qual parte, né con che mezzo
quegli elementi specifici che concretamente li distinguono da altre nozioni, da altri concetti)
concretamente li distinguono da altre nozioni, da altri concetti); indicare in modo tipico
dell'operazion delle piante, conseguentemente è da determinare delle lor parti vegetabili, e di
matematica, idee dirette, palpabili, da determinarsi con forinole come fu fatto in
7-38: si proponeva ora di rifarsi da queste conclusioni e determinare il principio generale
. -distinguere esattamente. lapo da castiglionchio, 19: non altro che la
d'un'altra, egli come più da dio illuminato, determinoe la questione.
tuo paese, che sono molto lasciati da quel che soleano. gherardi, xv-964:
prima che i partiti fossero così forti da determinare ogni cosa: questo era il
chi noi determinassimo, dal fiesco o da campofregoso o altri di nazione genovese
: dottore! e quella tale somma da determinarsi per le eventuali prestazioni mediche, in
farete determinare, cosa per cosa, da cassano. levi, 1-160: con
lor pensieri, o passano con indifferenza da uno studio all'altro senza consacrarsi ad
potrà pur troppo essere tanto compito, da determinare un uomo a commettere un'azione
: il che si può anco cavare da virgilio che umile, mediocre e magnifico
la varietà de'concetti. ché se da la qualità del verso si determinassero i concetti
sono né buone né ree, ma dependendo da l'uso, buone e ree sono
decisione; risolversi, decidersi. ricciardo da cortona, 3: non potendo desdire al
fenomeni che si determinarono: muscoli agitati da forti convulsioni, sprigionamento di scintille.
) 4 fissare i termini '(da terminus 4 termine '). determinatamente
si partenga alle civili questioni. bartolomeo da s. c., 8-3-3: sono
cotali beni i santi uomini determinatamente domandano da dio... altrimenti non bisogna
... altrimenti non bisogna domandare da dio determinata cosa. buti, 1-547
machiavelli, n-1-60: non sapendo noi da te né la causa né il modo della
ricever soldati stranieri, e che per difendersi da ogni violenza le sarebbono bastati i suoi
i modi indaffarati. = deriv. da determinalo. determinativo, agg.
forte degli altri modi, che però da i greci vien chiamato òpumxóc, cioè
radicale. = deriv. da determinato. determinato (part.
, si modifica per ciaschedun'arte in guisa da mutar totalmente natura ed apparenza. boriili
misura, procede furiosamente e dà mazzate da cechi. b. cavalcanti, 2-9
; preciso, esatto. bartolomeo da s. c., 8-3-4: sono
cotali beni i santi uomini determinatamente domandano da dio;... altrimenti non
... altrimenti non bisogna domandare da dio determinata cosa. girolamo da siena
domandare da dio determinata cosa. girolamo da siena, xxi-315: guarda che nella tua
landolfi, 3-187: le note emesse da gola umana hanno... un loro
., 5-1 (17): efigenia da molte nobili donne di rodi fu ricevuta
al giorno diterminato alle sue nozze. benvenuto da imola volgar., 1-27: vescovi
di virtù e magari di peccati, da un ambiente, da un costume,
magari di peccati, da un ambiente, da un costume, da una religione,
un ambiente, da un costume, da una religione, ma soltanto dalla sua passiva
dicono che tutte le cose son determinate da tre, principio, mezzo e fine,
sue modificazioni [dell'uomo] determinate da uno o più agenti esterni. leopardi,
. jovine, 71: disse che era da escludersi che la morte potesse essere stata
anzi; tutto è possibile, e da voi stessi potete crearvi la vostra natura,
-definito dogmaticamente. 5. bernardino da siena, 1012: ma perché questa non
ma perché questa non è cosa diterminata da la santa chiesa, non ti può fare
è ultimo fine, prima che io costretta da maggiore doglia, da me con diterminato
che io costretta da maggiore doglia, da me con diterminato consiglio la prenda.
sia animoso, ma la vera magnanimità viene da una propria deliberazione e determinata voluntà di
e determinata voluntà di far così e da estimare più l'onore e 'l debito che
, attraverso la corpulenza dei concetti empirici da lui adoperati, nonostante la positivistica definizione
lat. tardo dèterminàtor -6ris, deriv. da determinare 'fissare i termini '.
testo, o autentico, o che più da vicino ritragga la intenzion dell'autore.
un punto controverso, di una dottrina (da parte dell'autorità legittima o di persona
. torini, 293: è adunque da sapere, non solamente secondo la difinizione de'
un tribunale possono esser esaminate e contradette da un tribunale superiore. cuoco, 1-227:
sposare sua figlia. non avevo né da conquiderlo né da convincerlo. pirandello,
figlia. non avevo né da conquiderlo né da convincerlo. pirandello, 7-396: allora
determinazione e promessa che non sarei partito da quel luogo, se prima non avessi trovato
d'ogni gioia individuale che ho fitta da più anni nell'anima, d'un coraggio
, nelle poche sue parole pigramente abbreviate da un gergo goliardico arrogante, c'è
sua purità primiera; e si facessero, da chi sa, regole e determinazioni tali
, con determinazione diminutiva, dedotta o da statura, o da età (in dialetto
diminutiva, dedotta o da statura, o da età (in dialetto veneto era verlucio
potrà che svolgersi in un'unica direzione da quel momento determinata. 10. zool
, lat. dèterminàtio -ónis, deriv. da determinare 'fissare i confini '.
concetto marxista della derivazione dei rapporti politici da fenomeni di natura economica va inteso e
sfuggire al determinismo di tutte quelle palle da biliardo. piovene, 5-308: determinismi
volta ricavato dall'anteriore praedeterminismus): da déterminer 'determinare'; cfr. ingl.
determinista? mi pare sentirmi a dire da chi ha lette le pagine che stanno
dir vero, del farmacista homais immortalato da flaubert. deterrènte, agg. di
mica) il cui accertato possesso da parte di una potenza o di
dissua dere gli eventuali nemici da ogni proposito aggressivo, per il
(celio aureliano), deriv. da détersus, part. pass, di détergère
: l'indomani le dissi: « sai da principio per chi t'avevo preso?
. = voce dotta, deriv. da deterso', v. detergere.
), agg. letter. liberato da ogni impurità, dallo sporco; pulito,
carducci, 591: al mattin da la pioggia ecco deterso / in purità
gadda, 7-12: rabbia di mozzicato da un cane, lacrime di sangue e di
3. figur. purificato (da un peccato, da un defitto,
figur. purificato (da un peccato, da un defitto, da una colpa morale
un peccato, da un defitto, da una colpa morale; anche il peccato
.. ma seguitata si può dire da quasi tutta la germania, trascorrendo ogni
, tienti alla terra »: proverbio da terrazzani, detestabile dai naviganti dell'oceano.
la testa è intorpidita e il cuore agisce da solo: detestabile attore! fogazzaro,
questa settimana avevo un monte di cose da fare e non ne ho nulla. ora
, lat. detestàbili ^, deriv. da détestdri 4 esecrare, maledire '
detestamento de'piaceri. = deriv. da detestare. detestando, agg. letter
nelle predette cose sono con ogni abominazione da detestare. savonarola, iii-450: e'tiepidi
profani e, quel che non è men da detestare, i nefandi matrimoni de'fedeli
istruirsi. leopardi, iii-57: io da principio avea pieno il capo delle massime
per zone immense, e sono legati da solidarietà strettissima di categoria. baldini,
mutato mantello. guicciardini, i-82: da ciascuno era palesemente detestata la temerità di
cristo, cessò [l'imperatore] da questa pretensione. botta, 4-468: detestò
e pregiato e glorioso, / e da belo altamente era disceso. / se ben
alla nobiltà, e molto più detestati da parigini. segneri, i-16: tal è
latino e il greco; e, da sua madre, a cucinare e a lavar
imbro, la quale è cinta all'occidente da scogli detestati da'nocchieri. carducci,
lat. tardo détestàtor -6ris, deriv. da dètestari 'maledire '. detestatòrio
dee avvenire. = deriv. da detestare. detestazióne, sf.
e in detestazione dell'inescusabile ingiustizia usata da lui al padre. gianni, xviii-3-1068:
rechisi nel cospetto l'orbità di sansone da questo vizio seguita, il senno di salamone
questo vizio seguita, il senno di salamone da questo vizio offuscato, l'altezza de'
vizio offuscato, l'altezza de'troiani da questo vizio abattuta. ché andrò io
, lat. dètestàtio -6nis, deriv. da detestar! * maledire '.
preda riconquistata. = deriv. da detestare. detettóre, v. detector
fabbricazione di capsule e inneschi per esplosivi da mina e da scoppio). -capsula
capsule e inneschi per esplosivi da mina e da scoppio). -capsula detonante: detonatore
del composto fulminante, nelle armi da fuoco, che fa scoppiare l'esplosivo.
il detonatore. = deriv. da detonare-, cfr. fr. dètonateur (
scossa di terremoto, preceduta e accompagnata da forte detonazione, seguita poi da altre scosse
accompagnata da forte detonazione, seguita poi da altre scosse per quindici giorni e più
è prodotto dall'improvviso infiammamento della polvere da guerra. di giacomo, i-467: seguirono
, ripigliandone la cadenza con una modulazione da stornello nel momento, che lo scoppio
andar del tempo. = deriv. da detonare-, cfr. fr. détonation (
« seri detoperata, / e poi da onne gente seri sempre ad- detata »
ad- detata ». = da vituperare per incrocio con deturpare. detoperataménte
pensare la mente. = » da vituperoso per incrocio con deturpare. detòrcere
dètorquère * volgere via, torcere da '. detorrènte, sm. scherz
che denigra, diffamatore. bartolomeo da s. c., 36-5-13: la
di non essere volentieri udito. benvenuto da imola volgar., ii-392: e così
. togliere, levare, sottrarre una parte da una quantità maggiore. -anche al figur
quattro del clero debbino detraer una porzione da tutti li benefici della diocesi e applicarsi benefici
si partiranno del mio patto. giovanni da samminiato [petrarca], i-147:
mia, non avea da pensare che altri mi volesse male o
giannone, 278: non tralasciavano da per tutto tendermi insidie, detraendo la
. a o di). bartolomeo da s. c., 36-5-7: a
che di biasimare l'altrui. francesco da barberino, i-149: vuo'tu valer,
: vuo'tu valer, or cessa / da questi altri otto vizi speziali, /
al suo onore. s. bernardino da siena, 167: e1 detraere è uno
, ii-25: per quello che tassa lui da negligente e loda cesare per sollecito,
recare danno con azioni ostili. lapo da castiglionchio, 82: non fu mai il
detrattò la zuffa o si ribellò da loro o fu, in alcuna parte,
di temistocle. = deriv. da detrattare2. detrattazióne, sf.
, diffamazione. s. caterina da siena, iii-295: essere piccolo, umile
detrattazioni, mormorazioni. = deriv. da detrattare2. detrattivo, agg.
di togliere, di sottrarre una parte da una quantità maggiore. -al figur.
della iustizia. = deriv. da detrarre. detratto (part. pass
. ant. tenuto lontano, escluso (da una carica, da un ufficio)
, escluso (da una carica, da un ufficio). m. villani
abbigli per mali arbori verminosi. bartolomeo da s. c., 36-5-12:
civili costumi, deliberarono andar lì, acciò da loro non fusseno appellate cative. machiavelli
, lat. dètrdctor -óris, deriv. da dètrahere 1 trarre giù '.
e quindi. = deriv. da detrarre. detrattura, sf.
proprio. = deriv. da detrarre. detrazióne, sf.
il detrarre; il sottrarre una parte da una quantità maggiore; diminuzione, sottrazione
farebbono..., si facciano non da impulso, augumento o detrazione di corpi
ci toglie la fama nostra. bartolomeo da s. c., 36-5-5: che
o per qualunque altro malo modo. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar
le detrazione a chi è manco distante da loro e contro a chi sperano potersi più
malignità, la detrazione, tutte gli attaccano da mille parti; ma gli scritti loro
, lat. dètrdtio -ònis, deriv. da dètrahere * trarre via, tirare
per danno della cosa familiare. rinaldino da montalbano, 920: figliuola, che vuol
questi cattivi / m'ha fatto uscir da le proprie contrade / con mio gran
sia quello di chi la fa, da che ne nasce certo detrimento alla sua sanità
loro detrimento; come la mancanza della famiglia da seguir assai dopo lor morte. algarotti
in altra guisa essere state le cose da me raccontate, che come io le
ci vegiamo, però che non sono da noi né per noi. da noi non
sono da noi né per noi. da noi non sono, ché in noi non
né per nostro merito. bianco da siena, 150: in questo mondo pien
più fabbriche che co'detrimenti preziosi raccolti da ogni parte dall'ignoranza e dall'avarizia
dotta, lat. dètrimentum, deriv. da dèterère * logorare '.
. dètrimentósus (cesare), deriv. da dètrimentum * danno '. detrìtico
. -ci). costituito, formato da detriti. -fascia detritica: che si forma
, frammento solido di materia che deriva da disgregazione o frantumazione o demolizione (o
o frantumazione o demolizione (o anche da operazioni di raschiamento, di pulitura:
inutile o dannosa: dalla società, da una tradizione, da un gruppo, ecc
dalla società, da una tradizione, da un gruppo, ecc.);
dei detriti. = deriv. da detrito. detronare, tr. {
(sec. xvi), comp. da dé-con valore privativo e tróne * trono
detroncando qualche volta de una parte e da l'altra rinovandola, dé finalmente desistere
, lat. dètruncàtio -snis, deriv. da dètrunedre * troncare, mozzare '.
di sardegna. = deriv. da detronizzare-, cfr. fr. détróncment (
ii-194: non si poteva credere, e da molti non si credeva, al re
il pranzo del venerdì santo. ma, da quando i savoia... gli
e potente, il quale, provocato da ampia funestissima guerra a cagione della libertà
suo metodo sperimentale che emancipa la ragione da tutte le autorità della storia sono conquistati per
a credere di esser detronizzata e avvilita da lui, con infinita delizia di tutte
quelle bestiali creature che una volta si aggiravano da queste parti e cercavano di detronizzare giove
= voce dotta, comp. da de-con valore privativo e trono (v
e napoli. = deriv. da detronizzare. detrudènte (part.
un cammino. / ma poco poi sarà da dio sofferto / nel santo officio;
vescica urinaria, che opera in modo da contrarre il volume della vescica ed espellerne
scient. dètrùsor -6ris, deriv. da dètrùsus, part. pass, di dètrùdère
a detta loro, erano così semplici da non conoscerlo. magalotti, 1-228:
conteneva le sbracate lodi di gianni, da essi riputato un fagiuolo. borsieri, cono
fatto di felpa, tanto se arriva da modena o da bologna, ripieno di
felpa, tanto se arriva da modena o da bologna, ripieno di carne di maiale
a detta degli anziani, venivano loro da fonti lontane. -stare a detta:
', cioè a quel che viene da altri detto, senza pensar più là.
= lat. dieta, neutro plur. da dictum 'detto '(cfr.
detta e della disdetta raggirati; ora da straordinaria allegrezza di subita e gran vincita
buona occasione, momento favorevole. francesco da barberino, i-98: s'un gran signor
. d'ambra, 99: avea da bartolo / aver cento ducati...
questa detta m'è parsa onorevole e da fame presto ritratto. 5.
, neutro plur. di débitum, da dèbère * dovere '. dal senso fonda-
cinini. = voce toscana, da dire con suff. frequentativo. dettagliante
tasche del tedesco scappava fuori una custodia da sigarette, su cui curiosamente figurava un
erudizione talora pesante, né compensata abbastanza da una certa piacevolezza di stile. monti
monti, i-457: ora io voglio da voi il dettaglio del vostro male,
di dettaglio. fogazzaro, 1-224: da qualche tempo noto in m., lo
(sec. xii), deverb. da détailler (cfr. dettagliare).
dettagliosi sommamente. = deriv. da dettaglio. dettame, sm.
. rucellai, 2-8-13-481: tutto si fa da essi [dai bruti], non
i vari dettami ch'egli riceve or da questo or da quello, co i
dettami ch'egli riceve or da questo or da quello, co i casti è casto
lat. tardo dictdmen -inis, deriv. da dictdre * dettare '.
dee fuggire. = deriv. da dettare. dettante (part. pres
che appunto in questa impotenza mi diluviano da tutte le parti lettere e libri.
metterò mai; e che non son pareri da darsi a un figliuolo par mio;
volgare, / leger, volgarizar. francesco da barberino, 7: e va,
come tu fossi uno uomo che solo da te ti movessi a dittare, e vieni
di imporre la propria volontà, farla da padrone (e si riferisce anche a
universo, può pigliar diletto / lunge da biasmo, onde gli sia concesso / più
fatta / che poi nell'essequir, da chi ben regge, / con molle mano
: ma la nazione non può esercitar da se stessa queste due autorità * legislativa '
leggi possono approvarsi, ma non dettarsi da tutti. alfieri, 1-1106: cesare,
, 291: que * franchi / da noi soccorsi tante volte e vinti, /
del comportamento umano). bartolomeo da s. c., 39-2-7: la
autorità della scrittura santa, la quale è da dio dettata, e non vieta nessuna
suole. garzoni, 1-533: assumono da credere quel che gli cade in fantasia
dettava il core) / di distorlo da roma, e di lui scudo / a
de franciosi. = deriv. da dettare. dettato1 (part.
parole, che ho scritte, dettatemi da preti e da altri, che parlano latino
ho scritte, dettatemi da preti e da altri, che parlano latino. foscolo,
commentari di bonaparte 'scritti o dettati da lui. brancoli, ii-231: «
inginocchioni an- ch'esso / pregò, da me dettata, una preghiera, / che
generosamente a dire che non si ha da badare ad alcune voci o frasi isolate
li frequentava per mendicarne lodi spesso dettate da lui medesimo. pirandello, 5-494:
, c'è ancora la lapide dettata da lodoletta. 3. prescritto, stabilito
destruzione dell'iniqua e falsa, dettata da genii perversi ed inimici del tranquillo e
e importune, e dettate più tosto da passione che dal giudicio. baretti, 1-349
ti ponno un giorno / le imprecazion da reo furor dettate. leopardi, i-1412:
ridicola, giacché indossa un abito dettato da una grande sarta. dettato2 (ant
, / pur ho tal volta, da quelle sforzato, / risposto a quel che
ben ripensi il tuo aspro dettato. zanohi da sfrata [s. gregorio magno
che io dettai, non fusse diverso da quello, ch'io avea detto per modo
quelle intrusioni sono pochissime e procedenti più da ignoranza della lettera del codice e della
codice e della lingua antica che non da determinato proposito di alterare e modificare il
sentenzioso, moraleggiante. s. bernardino da siena, 135: ha tu mai udito
può dire peggio che dirli « prete da galea ». soderini, iv-176: alcuni
commune, quando si dice: medicine da cavalli. g. bargagli, xli-1-505:
risoluzione pratica, che si era sospesa da sé, aspettando il dettato della scienza,
; passo di uno scritto. bianco da siena, 124: non ne sarà privato
ti possa incontrare. s. bernardino da sima, 638: voi avete pure
quale credo tutto esser vero, sì come da verace dettatore dettato. galileo, 3-4-508
/ in aringhiera sommo dicitore. giovanni da samminiato [petrarca], ii-
letterato, e ingenioso, è giovane molto da bene, e molto amorevole, bello
perticari, i-357: quel dire che da prima era proprio de'più fini ed
per invidia di suo grande stato. lapo da castiglionchio, 96: lo imperadore
, lat. dictàtor -oris, deriv. da dictàre * dettare ', frequentativo
proceduto dalla babelle padovana, non inteso da chi lo scrive, lodato da chi
inteso da chi lo scrive, lodato da chi non l'intende. manzoni, 408
imposizione. algarotti, 1-138: e da questo lato non si potranno mai abbastanza
dotta, lat. dictàtùra, deriv. da dictàre * dettare ', e più
* dettare ', e più precisamente da dictata 'lezioni, precetti, dettato
, in versi eroici, con abbondantissima vena da lui detti all'improviso, fece gagliarda
onore dalla donna fu ricevuto. giovanni da samminiato [petrarca], i-49: dall'
navigazione di quei greci che furono mandati da lui in oriente a far ricerca de
: fu voluto eleggere / messer paolo da detta compagnia / signore dell'amore /
dato un nome determinato (ed è seguito da un complemento predicativo). - propriamente
. -così detto: cosiddetto. bartolomeo da s. c., 2-6-3: ulisse
isola, di britannia la fecero anglia, da * moderni angli- terra, cioè terra
. sarpi, ii-332: è cosa da dottore render ragione del suo detto.
dieta per fe- gura, / che da materia no se transfegura / e coll'altra
quella persona, cui amano, fosse da ogni persona amata e ogni uomo n'avesse
faccia di te il simigliante. bartolomeo da s. c., 9-4-8:
cortese vecchia, benché lenta, / mossa da la mobili; i detti sieno
parole e i brevi detti di messer ridolfo da camerino la passata novella mi reduce a
notaio debbon far richiedere le parti dinanzi da loro; e s'elli vegnono, si
comando; invito, preghiera. francesco da barberino, 13: e se avien talora
domandare. -consiglio. bartolomeo da s. c., 9-7-4: li
le acque dentro vi scorrono. guido da pisa, 2-44: latino, per detto
. chiabrera, 252: vanni, lunge da loro, / che danno a peso
, a chi gli aveva detto che da domani cominciava a sorgere non so quale
, ecc.). guido da pisa, 2-39: la sibilla, alla
/ de'duo fatali sposi, / pur da te viene, e 'n quello eterno
tramandano i detti e gli aneddoti, da cui si recano gli studenti e i
; verso, rima. giacomo da lentini, xxxv-1-84: quelli che del trovar
e s'alcun detto io ne formai da gioco, / n'ebbi scorno talvolta,
era nell'armi peritissimo, / chiamato da la gente mambriano, / bel di
che l'oltraggiavano con detti e fatti da non usarsi per vitupero col più vii garzone
: dalle apparenze. s. caterina da siena, iv-288: non si pone a
-in detto: a parole. giacomo da lentini, 1-18: lo meo namoramento /
: lo mio gioioso core / è da l'amor costretto, / però mostrare
napoli ebbe fin dal 'i6, benché da altro governo e con altro nome, mitigato
. = lat. dictum, da dictus, part. pass, di dìcere
= voce dotta, comp. da de-con valore privativo e tumefazione (v
del gonfiore nella parte del corpo affetta da infiammazione, con ritorno allo stato normale
di gonfiarsi, abbassarsi ', comp. da de-con valore privativo e tumèscère 'gonfiarsi
: primo a deturbare il lodato canto da tanta altezza, credo fosse il de sanctis
giù, abbattere ', comp. da di-'da'e turbare 'scompigliare, agitare
continua insofferenza della deturpante e disonorante gravezza da cui il suo corpo era afflitto.
boccaccio, i-559: quanto puoi ancora caccerai da te i golosi disii, i quali
pace diffondersi su quel bel volto, che da quarantott'ore veniva deturpato da convulsioni spaventevoli
, che da quarantott'ore veniva deturpato da convulsioni spaventevoli. saba, 99:
il racconto dell'accecamento di polifemo operato da ulisse. baretti, 3-408: chi sconcia
lo intelletto nuoce, / e lungi da le nozze erra feroce, / la virtù
che quel guasto e quei disordini, da me accennati più sopra, e che deturpavano
deturpavano principalmente la gioventù, non provenivano da malizia, ma da ignoranza. oriani
, non provenivano da malizia, ma da ignoranza. oriani, ii-288: nessuna avidità
, par., 15-147: fu'io da quella gente turpa / disviluppato dal mondo
errori, per usar la simiglianza portata da s. tommaso, non sono storpi
, lat. deturpare 4 sfigurare comp. da de-con valore rafforzativo e turpàre 4 rendere
viso chiarito, / co s'è da te così departito / e se'remasto così
una mia camera terrena: quello deturpato da un busto moderno e bene indegno, questo
base della colonna vedevi prostesi uomini deturpati da oscena ubriachezza. de sanctis, 7-79:
d'occhi ed avevano la faccia deturpata da bolle schifose o da uno strato di lordume
la faccia deturpata da bolle schifose o da uno strato di lordume ributtante. pirandello
il mento e la guancia sinistra deturpati da una lunga cicatrice. soffici, ii-131:
, addossata a un gruppo di casucce da pigionali. piovene, 1-93: mia madre
, i-ii: le pene dunque se da cittadino indegno avvilite sopprimevansi presso gli antichi
antichi, presso noi le onorificenze deturpate da uomini perduti si confermano e si ampliano
, e se era sincera o deturpata da toppe. deturpatóre, agg. e
, ii-36: era necessario che ne seguisse da questo non la destruzione della chiesa romana
infossati nell'orbita vuota, erano sigillati da cicatrici verticali, sino al sommo delle
sua struttura. = deriv. da deturpare. deumidificare, tr.
. = voce dotta, comp. da de-con valore privativo e umido, con
, -ficare (dal lat. -ficàre, da facere 4 fare ').
e asportata. = deriv. da deumidificare. deumidificazióne, sf.
una sostanza. = deriv. da deumidificare. deus ex machina,
letteralmente: 4 dio (che appare) da un congegno '. deutencèfalo,
= voce dotta, comp. da deuto-, forma abbreviata di deutero- (
dotta, gr. seotepaytoviotti, comp. da 8eu- tspo£ 'secondo 'e àyaviari
, sm. medie. chi è affetto da deuteranopìa. deuterencèfalo, sm.
essendo il nucleo del suo atomo composto da un protone e da un neutrone.
suo atomo composto da un protone e da un neutrone. = voce dotta,
comprende due lobi uniti fra di loro da una commessura trasversale; è sede della
pigmento rosso del sangue dei vertebrati, e da altri pigmenti animali. = voce
origine secondaria delle radici; è costituito da un complesso di tessuti cribrosi, prodotti
4 generato dopo ', comp. da ssùrepo? 4 secondo 'e yévot;
. = voce dotta, comp. da deuterio e da glucosio (v.)
voce dotta, comp. da deuterio e da glucosio (v.).
4 seconda legge ', comp. da ssùrepot; 4 secondo 'e vófxoi;
medie. malattia di carattere secondario provocata da un'affezione già esistente.
= voce dotta, comp. da dento-, forma abbreviata per denterò- (
. nucleo dell'atomo del deuterio costituito da un protone e da un neutrone;
del deuterio costituito da un protone e da un neutrone; è impiegato come proiettile
= voce dotta, comp. da dento-, forma abbreviata di denterò- (
sviluppo dell'embrione ed è costituito soprattutto da proteine, grassi, carboidrati, sali
= voce dotta, comp. da dento-, forma abbreviata di deutero- (
. = voce dotta, comp. da dento-, forma abbreviata di deutero- (
gr. 8eóxepo <; 'secondo') e da ossido (v.).
doganali il passaggio della proprietà delle merci da un negoziante a un altro; serve
di costituire il vero debitore dei diritti da pagarsi alla dogana e di tener luogo
materia di pegno. = deriv. da divallare (con il ripristino della particella
, sf. finanz. riconoscimento legale da parte dello stato dell'avvenuta svalutazione della
. = voce dotta, comp. da de-con valore privativo e valutare (v
cagione di percosse. = deriv. da devastare. devastante (part. pres
. casti, ii-9-70: scorre sin da bagdad sotto le mura, / e ogni
se ignota cagion muove e disserra / da sotterranei seni atro vapore, / s'
una tempesta di cielo o di mare prodotta da venti burrascosi che cozzano insieme, una
1-i-263: la doglia, che lo devastava da renderglielo quasi irriconoscibile, vi metteva un
devastare 4 saccheggiare *, comp. da dè-con valore intensivo e vastare 4 render vuoto
e le mine / vidi delle città da gengis dome, / di ferro e
; colpito gravemente (dalla carestia, da un'epidemia, ecc.).
volta è come una gran pergola devastata da un temporale d'agosto. moravia, iii-
. 4. per estens. sfigurato da una cicatrice (una parte del corpo
il respiro greve. landolfi, 8-108: da un'altra parte, una donnina minuta
pavese, i-29: aveva il viso devastato da una scottatura orribile... e
, lat. divastdtor -óris, deriv. da devastare 'devastare '. devastazióne
sf. il devastare; saccheggio accompagnato da atti di barbarie e di distruzione;
moltitudine di concetti malamente distinti, è da concedere; come è da profittare della
distinti, è da concedere; come è da profittare della devastazione e dello sconvolgimento che
, lat. dévastàtio -6nis, deriv. da devastare 1 saccheggiare '. devasto
quel frutto. = deverb. da devastare. devenire, intr.
lance de'folgori, e sì come da bene piegato arco de'nuvoli fieno disfatti
, venire giù ', comp. da di-con valore di allontanamento e venire.
e sm. gramm. che deriva da un verbo (un sostantivo, un aggettivo
.). = deriv. da verbo, con il pref. de-che indica
. deverbale. = deriv. da verbo, con il pref. de-che indica
ampio. = comp. da de- * da 'e versare (v
= comp. da de- * da 'e versare (v.).
plinio], 2-65: essendo portate tacque da alto in basso, sì come si
, piano inclinato ', deriv. da divexus * in pendio, declive, inclinato
* trasportare ', comp. da de-con valore di allontanamento e vihère *
processo attraverso il quale un materiale passa da uno stato vetroso a uno più o
all'opacità completa. = comp. da de-con valore privativo, da vetro e dal
= comp. da de-con valore privativo, da vetro e dal suff. -ficazione,
nelle nuove repubbliche: l'uno si commette da coloro che governano, e l'altro
coloro che governano, e l'altro da coloro che sono governati. con animo
pare, quand'anche non fosse scorto da niuno, - produce nella tragedia effetti
4. figur. il passare da un argomento all'altro (nello scrivere
'i cui passaggi dilicatissimi furono ripresi da commentatori siccome un vizioso deviamento: e
azione fluidodinamica. = deriv. da deviare. deviare (ant.
dirigersi altrove; cambiare direzione; allontanarsi da un luogo; mutare corso (un
il suono, il quale, essendo da loro, quanto più andavano, più
nazionale vi conducono. moravia, xii-340: da qualche tempo mi ero accorto che,
imbattessi. landolfi, 8-51: di ritorno da una delle solite sfortunate spedizioni di gioco
firenze è stato aperto e verisimilmente letto; da chi non posso dirle, non sapendo
sorti deviano tendendo verso un finale evento da cui trarrò il mio bene. montano,
, dalle leggi naturali, dalla verità, da una consuetudine, da una tradizione,
dalla verità, da una consuetudine, da una tradizione, ecc.);
fusse buono figliuolo di santa chiesa, e da quella mai non si diviasse. machiavelli
drittamente la verità, non essendo posseduto da passione che mi possi far deviare. delfino
un passo, o un punto / da quel sovran poter che in me tu
, x-4-245: allontanarti è d'uopo / da questo luogo. la presenza tua /
523: tutto ciò non si potè da noi osservare, come l'erudito bailo
ha una stella per voi, e, da quanto apparisce, sembra questo universale dominio
norma, ecc.); distogliere (da un'occupazione, da un interesse,
; distogliere (da un'occupazione, da un interesse, da un proposito,
un'occupazione, da un interesse, da un proposito, da un'attività,
un interesse, da un proposito, da un'attività, da un fine, ecc
un proposito, da un'attività, da un fine, ecc.).
362: astenervi [dovete] da tutte quelle cose e compagnie che vi
, 5: libero per l'età da quelle passioni che sovente pur troppo deviarono
al * bagno a acqua ', lontano da sedici miglia, e situato in un'
, lat. tardo deviare, deriv. da via con il pref. dè-che indica
si è fatto prendere una via diversa da quella stabilita (la rotta di una
sincerità nella fede, quale può risultare da tutta la forza vitale deviata nell'esaltazione
, distratto, sviato (dagli studi, da un'attività, ecc.).
discretezza sarà pronta a compatirmi, trovandomi da un pezzo in qua deviato intieramente da
da un pezzo in qua deviato intieramente da simili applicazioni, da studi affatto diversi
qua deviato intieramente da simili applicazioni, da studi affatto diversi. 4
molto acuto. = deriv. da deviare. deviatóre, sm.
, lat. dèviàtor -sris, deriv. da deviare 'deviare'; cfr. fr
: tratto di strada che si stacca da un tronco principale. grandi,
cassola, 3-187: -quanto ci vuole da firenze a volterra? -domandò all'
conoscendoli ora egli poteva risparmiarsi altre deviazioni da quella via che la natura gli aveva imposta
: trovai un principe siciliano lievemente contorto da una deviazione della spina dorsale.
xxiii-116: finalmente trovo il certo argomentando da alcuni fatti naturali che coll'altro modo
altro modo non sarebbero spiegabili, e da alcuni altri d'esperienza scientifica, come
deviazione, errore ', deriv. da dividre 'deviare '. deviazionismo
marxista). = deriv. da deviazione. deviazionista, sm.
sacro omise. il dévio passo / vider da lunge e il non curar superbo /
fuori di mano ', comp. da de-con valore di allontanamento e via.
di un velivolo; può essere formato da una superficie che ruota liberamente intorno a
per disporsi nella direzione della velocità o da un disco comandabile o da altri dispositivi
velocità o da un disco comandabile o da altri dispositivi. = voce dotta
figur. manzini, 17-183: da tale senso di ragionevolezza le derivava una
carie penetrante. = deriv. da devitalizzare. devitaminizzante (part.
un organismo. * = deriv. da vitamina, con il pref. de-che indica
di normale funzionamento. = deriv. da volt, con il prefisso de-che indica diminuzione
si sottragga a quella fornita da altra sorgente elettrica.
sorgente elettrica. = deriv. da volt, con il pref. de-che indica
seguisse la devoluzione di portogallo era uscito da quel regno il moura e venuto a
veda obbligato a farvi un trattamento almeno da cardinale infante. filangieri, xviii5- 727
né devolu zione di cause da trattarsi in via contenziosa avanti i
linguaggio amministrativo e giuridico), deriv. da dèvol vire (comp.
mandamenti pubblicati nel tempo della sua assunzione da murat in livorno. cattaneo, ii-2-429:
di una funzione o di un potere da uno a un altro soggetto o organo di
devolse, / tutto pendeva un popolo / da l'ardente fan ciulla affisa
, tirare giù ', comp. da de-che indica allontanamento e volvère 'volgere
periartiche, dagli intensi corrugamenti orogenetici, da fenomeni vulcanici, dalla presenza di rocce
non avendo il pontefice voluto quando tornava da napoli aspettarlo in roma, dove era
baretti, 3-144: fare nondimeno impossibile che da qualche banda non s'abbia tosto a
menar le mani: cosa divotamente desiderata da questi nostri scioperati del caffè d'orange
caffè d'orange, non meno che da quegli altri scioperoni vostri del caffè del
dietro ogni cespuglio, ogni tronco, da vicino e alla lontana, c'è una
, ecc.). fr amesco da barberino, 350: quando stae in orazione
signore per mano di moisè. andrea da barberino, 3-1032: venne in su
(58): s'i'trovassi da vendergli bene, gli venderei tramendua [
in lor tempi avessero veduta. mariano da siena, 28: sotto quella scala
/ che segue il tauro e fui dentro da esso. 10. che è
molti morti senza confessione, sono resuscitati da certi santi loro devoti, sicché si
in disprezzo la riverenza che avea sin da fanciullo grandissima a una moltitudine d'idoli
leggieri volgere e rivolgere da'cleoni e da gli iperboli o da qualche pizzochero di
da'cleoni e da gli iperboli o da qualche pizzochero di voto del savonarola.
votive offerte. 12. suscitato da affettuoso rispetto, deferenza, riverente ossequio
altri gli parli? s. caterina da siena, iii-247: l'officio suo non
altro eri, per mancamento de bestia da soma, io lassai la maior parte
pregano o, come ho visto fare da alcune monache, vi portano il loro
a'suoi devoti invia natura / da la terra, dal mar, da le
/ da la terra, dal mar, da le profonde / nebulose del cielo,
devoti crescerà e sarà immutabile. zanobi da strala [s. gregorio magno volgar.
, s'ingegnano di trasviarmi il pensiero da così lunga e fortunosa navigazione. bar
del detto ordine dal quale, come da suo devoto, spesso era visitata.
belli fichi fiori e presentogli al papa da parte della badessa di quello monastero sua
tumultuariamente alla chiesa le loro divote, da quali ottennero summa de dinari assai grande
mano che e'tacesse, dismontato già da cavallo e inginocchiatosi in terra, rendè grazie
, ma di una tal virtù divotuzza da fidarsene poco: di mezzana prudenza,
a dio, consacrare ', comp. da decori valore intensivo e vóvère * fare
anno della natività di roma celebrato fue da imperadore cristiano, sopra gli altri grande
magazzino dagli editori, o per libri lasciati da liberati. abbondano i libri di devozione
gli annoverava con moltitudine di pietruzze. andrea da barberino, 5-1215: ugo puose l'
cellini, 2-4 (308): tornava da far di quelle divozione che si usano
devozione. -figur. bianco da siena, 28: voi non avete contrizione
amici, prese a leggere leopardi, e da allora incominciò la sua devozione per gli
una ragione alla quale non avrai niente da rispondere. carducci, ii-18-156: valgami
... che e'si fusse partito da la divozione de'francesi, e non
, praticata spezialmente da'romani, e da essi detta devotio, per cui un
bembo, 2-92: è tuttavia da sapere che, nelle medesime prose,
di questi due articoli s'è raddoppiata da gli antichi quasi sempre e ora si raddoppia
cioè 'di, a 'e 'da 'molti noman segni di casi, e
pure ce n'ha esempii, ma non da imitarsi. 2. ha funzione di
tormento ch'era alle piagge. guido da pisa, 2-89: di solo la fanciulla
dalle soavi aure. s. caterina da siena, 1-8: noi stiamo nella
di disprezzo di te stessa. sei curiosa da vero e amabilissima. pascoli, 416
co tal valente', / benché sia da niente. sacchetti, 32-90: così
podere e di bella guisa. bartolomeo da s. c., 12: lucio
/ né vuole esser ripreso, / è da follìa offeso: / di che
parlamenti colli nemici nascono. bianco da siena, 87: amando quello
degno prenderei mio diletto. andrea da barberino, 1-145: dimmi di
e xn secolo il feudo o l'onore da cui traevano la loro nobiltà, allorché
senza movimenti rettorici, senza altro calore da quello che viene di dentro dalla cosa
nato, e se è un partito da farsi. pavese, 5-131: silvia si
... arrigo di gante, gregorio da rimini,... gregorio di
. arila, 158: la preposizione * da 'indica il luogo di nascita di
dirà v. g.: antonio giuggiolini da peretola, cecco gallinello da fiesole,
antonio giuggiolini da peretola, cecco gallinello da fiesole, e non di. carducci,
6. introduce il complemento di moto da luogo (in senso proprio o figurato
tutto regno cristiano; / peroe vene da lor mano, / del paradis deliziano
, / del paradis deliziano. giacomo da lentini, 3-15: di speranza non mi
mistero ammonigione. iacopone, 90-196: tu da l'amore non te defendesti, /
gran parte di quello di soavia. guido da pisa, 2-49: discendi di nave
bel viso più che umano / che po'da lunge gli occhi miei far molli,
gli occhi miei far molli, / ma da presso gli abbaglia, e vince il
la vita a mort'è gita. moscia da siena, vi-1-236 (1-5):
tristo annunzio di futuro danno. guido da pisa, 2-114: senza dire più
a scoglio mi trae'di dosso. bianco da siena, 35: e1 cor
la notte trovato luogo di caldo. paolo da certaldo, 92: questo diviene
tu creda in questo mio battaglio, / da poi che tu non credi in cielo
): vorrei anche passare un momento da quel paese, piuttosto grosso, sulla strada
non posso passare di toscana. torno da foggia. tozzi, i-295: di là
. - anche al figur. andrea da barberino, 1-179: egli à tre volte
non tomasser suso in meno. folgore da san gimignano, vi-n-138 (7-1):
siano intorno ad una cittadetta. guido da pisa, 2-89: giunse al fiume amaseno
al fiume amaseno, 10 quale traboccava da ogni ripa, perché era di poco
piacque e volle: / erbette forti da frittelle fame, / fave con ceci e
di questo anno. s. caterina da siena, iv-292: d'ogni tempo è
ti vististi lo 'ntaiuto, / bella, da quello iomo so'feruto. guittone,
13. introduce la causa. giacomo da lentini, 1-12: dunqua, moriraio eo
, che per l'aria tratti / da terra si vedean tanto lontani, /.
. grazzini, 4-75: -odi pazzo da gabbia; perché gridava? -perché egli aveva
. boccalini, i-76: non è spettacolo da far tramortir gli uomini di angoscia il
orecchio, solleva la testa / percosso da novo crescente romor. 14.
le davi de la spada? francesco da barberino, iii-107: tu sia apparecchiato
/ o le figlie o le madri da lui morte, / non più celando
. boccalini, iii-32: questo gran monarca da tutti i virtuosi di parnaso fu presentato
animo che questa accompagna. giacomo da lentini, 1-72: non posso di tal
doglia -ch'i'testé non fino. busone da gubbio, 178: non con
. petrarca, 23-131: poi che madonna da pietà commossa / degnò mirarme, e
con femmina tanta famigliarità avere, né da lei essere tanto amato, che potesse sapere
cuore! pascoli, 571: veniva da cesena. / di buon trotto. non
la colpa, la pena. bartolomeo da s. c., 119: convinti
d'oro / pioggia di perle, da le verdi braccia / de li alberi che
d'un sospiro. s. caterina da siena, i-5: adunque ci è bisogno
ciò che di santissima vita era, quasi da tutti avea di valentissimo frate fama.
valentissimo frate fama. s. caterina da siena, iii-232: l'orecchia fugga
vento de vessica de garzone. bartolomeo da s. c., 9-8-33: la
abbiamo già visto esser chiare: essa da una valle boscosa di mirti si trasporta
ched io non averei mai creduto. bartolomeo da s. c., 9-2-11:
altro tagliando le vestimenta del ferro. mariano da siena, 38: nel mezzo è
e sì contrari / s'adira e parte da l'un zoppo amore; / né
tanti piccoli paesi, non so se da ragazzo mi sbagliavo poi di molto.
povertade. petrarca, iv-2-79: di qua da lui, chi fece la grande arca
al servigio di dio. s. caterina da siena, 1-6: si sono privati
, e vivono tanto scelleratamente. bianco da siena, 26: di fuori andate leggiadri
. indica una limitazione del concetto espresso da un verbo, da un sostantivo, da
del concetto espresso da un verbo, da un sostantivo, da un aggettivo.
da un verbo, da un sostantivo, da un aggettivo. re giovanni, 1-711
liber- tade e di nobilitate. bartolomeo da s. c., 43: voi
giusto / fìgliuol d'anchise che venne da troia. pietro de'faitinelli, vi-11-221
di chi mi domandi tu ora? paolo da certaldo, 9: ogni ora pensa
sempre de la morte. s. caterina da siena, vi-71: molto si maraviglia
che le circonvicine alla cina, cosa da non mettersi a paragone con lei; poi
gelosia tenuti fuori del regno, come da non curarsene in quanto barbari, e
non curarsene in quanto barbari, e da temersene in quanto stranieri. manzoni,
spavento ebbero, fu la crudel giovane da nastagio amata. s. caterina da siena
giovane da nastagio amata. s. caterina da siena, vi-78: dio ci concieda
, che la città sarebbe perduta. andrea da barberino, 1-290: gherardo faceva cercare
qua de'tordi o altre cose buone da mangiare; se non, che noi spiccheremo
di gran chiacchiere, insieme: confidenze da una parte, ammonimenti dall'altra,
-nella costruzione del superlativo relativo. bartolomeo da s. c., 22-1-10: siccome
animali, così, quando si parte da ragione e giustizia, è pessimo di tutti
: 0 re de're tradito / da un tuo fedel, dagli altri abbandonato!
o a un avverbio. bartolomeo da s. c., 1-1-6: ben
di più graziosa la virtù quando veniva da bello corpo, perocch'ella è sì bella
bello corpo, perocch'ella è sì bella da sé, che niun altro adornamento gli
colla sua intelligenzia, la quale elli ha da deo, dominia li omori, e
e canto con onore. / onorai, da che vene, alma, per te
tardare a lui de pervenire! bartolomeo da s. c., 39-4-4: curando
termine dieci dì. s. caterina da siena, i-197: dico che il morto
in mano d'uno furioso. andrea da grosseto, xxviii-206: non si conviene
, ii-ix-7: se la cera avesse spirito da temere, più temerebbe di venire a
aveva condotti con sé, inseguito invano da oldrado, il quale, al dir
, i-26-33: servente siate ad esso, da cui solo tenete core e corpo e
quanto bene avete dentro e de for da voi. dante, inf., 1-23
): non è guari di lungi da città di panefisi d'egitto. cellini,
villania. g. bentivoglio, 4-188: da queste parti l'ingresso riuscirà sempre facile
: bambillonia... allora di prima da strane persone fue segnoreggiata. iacopone,
33. ant. di sé: da sé (con valore rafforzativo).
le grandesse grande di paradizo. busone da gubbio, 162: cresciuto per ispazio
sée vagheggiare. s. caterina da siena, i-216: come noi siamo annegati
di così aviene che la vela sta sempre da una banda e il contrapeso dall'altra
basta... sposala! che vuoi da me? non t'ha detto di
tramonto e un altro. giacomo da lendini, 16: ma si è potenti
die, e la demora ch'el fa da l'altro lato ne dà la notte
seguente giorno ad egina pervennero. paolo da certaldo, 148: sempre ti leva
che voi andiate di dì, ma vestito da donna. 4. per estens
'l sol quanto entrar se gli consente / da un bosco d'alti pini e di
i-528: era il fòro taciturno / da una grave ombra occupato. / sopra
gli utri vecchi ha dissipate. bartolomeo da s. c., 8-2-9: a'
faccia il secol per sue vie. piero da siena, 6-17: quel che di
die; ma nel levar del velo / da gli occhi miei mi si fe'notte
nostra città di firenze. s. caterina da siena, iii-312: data in avignone
tasso, 2-276: di ferrara, da sant'anna, li 16 di giugno
oh! che canzone è quella, da cantare / il dì de'morti! tasso
morte, della fine. bartolomeo da s. c., 13-1-3: sempre
che si chiamavano del forese. guido da pisa, 2-54: m'hanno mandato,
plur. la vita umana. francesco da barberino, 76: volentier io vorrei potere
ragione e consiglio, credo l'abbia stólto da quelle cupidità amatorie. lorenzo de'medici
tempo ogni estremità soffrire. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
dì: sempre, continuamente. giacomo da lentini, 10-54: e se amasse,
/ dianzi non er'io sol. giovanni da fécamp volgar., xxi- 641
/ che il nini ebbe già in don da lambertaccio, / per chi dolor di
, / non verso io il pianto da men larga vena. borsa, xix-4-724:
passero. -per ogni dì: da usarsi, da servire tutti i giorni
-per ogni dì: da usarsi, da servire tutti i giorni (abiti,
alcuna cosa sciòcca o biasimevole, e da non dovergli, per dappocaggine e tardità
struttura olo- cristallina granulare; è composta da un plagio- clasio e da augite,
è composta da un plagio- clasio e da augite, può contenere o no olivina,
. = voce dotta (foggiata da a. brongmart nel 1807),
scorsi, indicazione generica di malattia caratterizzata da frequente e copiosa evacuazione di orina (
(spesso contenente zucchero), accompagnata da sete ardente e dimagramento del corpo;
diabete comunemente detto): malattia caratterizzata da un'anomalia nel ricambio degli idrati di
ipertrofia sclerosante del fegato; è accompagnata da rapido deperimento, seguito da morte nel
è accompagnata da rapido deperimento, seguito da morte nel termine da sei mesi a due
deperimento, seguito da morte nel termine da sei mesi a due anni. -diabete
redi, 16-vi-105: le dica vostra signoria da parte mia che non tema punto punto
copiose. campailla, 17-50: ha da contraria ancor doppia cagione / la diabete
8ta3f) t7) <;, da 8toc3odv6> 'passo attraverso '(per il
o simil male. = deriv. da diabete. diabètico, agg. (
. agg. e sm. persona affetta da diabete. bencivenni [crusca]:
è diabetico. = deriv. da diabete-, cfr. fr. diabetique (
. = voce dotta, comp. da diabete e dal suff. gr. -yevbq
incorniciava un viso arcigno quasi interamente coperto da una barba grigia ispida le cui due punte
fare desideri del padre vostro. ricciardo da cortona, 5: per
spiriti diabolici incarnati, / o scienzie da cani rabbiati, / lucifer con suo sette
il pervertir uno si dovrà parimente stimar da tutti tra le opere diaboliche la diabo-
brutto, orribile, orripilante, così da provocare turbamento, angoscia, terrore.
prendendo il vaso di vetro e osservando da vicino l'orchidea sanguigna e difforme.
all'intimo del cuore pungendoli ancora che da così diabolica invenzione [della bombarda]
tanto preparar feano in disparte / ordigni da trattar notturno assalto, /..
. lalli, 6-225: uscito enea da quegl'intrichi gravi, / che gli parver
gravi, / che gli parver diabolici da vero, / a gambe ritornò verso le
e quivi lo lasciò morto. bianco da siena, 95: dimostrami la sua divina
lo fa con diaboliche sue larve / parer da quel diverso che solea. p.
, dopo aver fatto far molti consulti da frati teologi sottilissimi e diabolicissimi, per
finalmente trovato non so che poca cosa da attaccarsi. domenichi, 2-305: sei
mettersi in sospetto verso di me che uscivo da una città considerata la più diabolica del
, 2-66 (418): così liberatomi da quel diabolico furore, mi accrebbe animo
sono a così fitte, che mi nausea da me medesimo. baretti, 3-255:
medesimo. baretti, 3-255: partitomi da melazzo nel cuore dell'inverno, volli
dal gr. 8iafioxixóc, deriv. da 8td3oxo <; 'diavolo '.
{ diabolò), sm. gioco costituito da un rocchetto che si fa roteare su
si fa roteare su una funicella manovrata da due bastoncini per rilanciarlo al compagno,
di continuità d'una parte, cagionata da acri e corrosivi umori che la mangiano
dal gr. stàpp&oic, comp. da 81a 4 per mezzo * e 3p<5>oi <
gr. 8ioc- xa&oxoapv, comp. da 81a 1 per mezzo di 'e xa$oxixó
forma per rifrazione dei raggi solari raccolti da una lente. = voce
<; * il cauterizzare ', da dtaxcdco 'brucio, cauterizzo '.
diacceti per il fascio de le legna et da se stessa in capo a casa se
se lo porta! = deriv. da diaccio. diacciacuòre, sm.
comp. dall'imp. di diacciare e da cuore (v.). diacciàia
una diacciaia. = deriv. da diaccio. diacciale » sm. dial