, atteggiarsi, avere, darsi arie da gran dama: affettare modi e portamento
: poiché l'instanza vien fatta solamente da quella damerella che dice di voler far questa
dice di voler far questa fondazione e da alcune donzelle che vorriano entrarvi. goldoni
, 279: per lo stradale che da gorizia mette a udine due magnifici cavalli
la cui 'mise ', benché da viaggio, annunziava il buon gusto della
suppellettile. di giacomo, i-529: da per tutto, qua e là, messe
verniciata di bianco, istoriata nel mezzo da figurine di cavalieri in parrucca e codino
avevano all'ombra stesi di quei materassi da spiaggia, gonfi d'aria, di gai
: e 'l mio temere non è che da vo vegna / alcuna cosa che
; 'danno '. e da napolitani la tolsero il boccaccio, ed altri
nel quale contastare tristano senza damare riceveva da isotta. 2. damare la
il belgio. = deriv. da damasco. damascato (part.
., i-538: alcune mostre di biancheria da tavola in cotone damascato, il quale
letto] tegumento d'una « coperta da letto » verde stinta: con damascatura di
tiravano al barocco. = deriv. da damascare. damascèno1 (damascino),
agg. di damasco, che proviene da damasco. d'annunzio, v-2-749
nome, il terreno. = probabilmente da riconnettere con l'ebraico adamah
* terra rossa '(da cui il nome adamo): campo damasceno
fabbrica a venezia (così detto da damasco, città della siria, donde i
dei piombini. = deriv. da damaschino: cfr. fr. damasquiner.
lavorata una gran tazza damaschinata, mandata da aliatte al tempio di delfo. d'
tornasi di lampedusa, 263: la sala da ballo era tutta oro: liscio sui
di damaschinatura. = deriv. da damaschinare. damaschinatura, sf.
preziosi (e l'ornamento può essere arricchito da incrostazioni metalliche, di madreperla, di
. specie d'incisione in metallo; da alcuni dicesi anche di damaschinatura. boccardo,
d'argento. = deriv. da damaschinare. damaschinerìa, sf.
di cesello. = deriv. da damaschinare. damaschino (ant.
dal giardino per mezzo di cancelli sostenuti da pilastri in cui sono infissi grandi fanali dorati
vasari chiamasi tausia o damaschino, e da altri taunà, e dagli antichi si sarebbe
preziose, di grandissima valuta, e da l'altro canto si vedeva attaccata una
nei lavori alla damaschina. = da damasco: cfr. damasceno. il susino
è di antica denominazione, registr. da isidoro, 17-7-10: « coccymela, quam
. d'annunzio, iv-1-85: ebbe, da prima, l'impressione d'un'aria
per la fabbricazione delle canne dei fucili da caccia, che si ottengono avvolgendo un
dei califfi della dinastia degli omiadi, e da cui i veneziani ed i genovesi hanno
comeché stagionatuzza. = deriv. da dama1. damerla, sf.
platone. = deriv. da dama1. damerino, sm.
illusorio il veder succedersi l'azione ora da un lato, ora dall'altro,
lat. tardo decoràtió -ónis, deriv. da decorare decorare '. la voce fr
= voce dotta, lat. decórus, da decdr -6ris, forma secondaria di decus
toccherebbe a noi farle il mantello / da vedova modesta e sconsolata, / e
. marino, vii-396: l'essere da gran parentado prodotto è ventura: il
e leuti, / né diletto è da re musico coro; / ma ben d'
d'animi molli e dissoluti, / da persone lascive e da impudichi, / da
e dissoluti, / da persone lascive e da impudichi, / da spirti di piacer
da persone lascive e da impudichi, / da spirti di piacer solo imbevuti. muratori
quel che conviene, e il servar da per tutto attentissimamente il decoro, suole
le sue guardie del corpo, così da piedi, che da cavallo, e con
corpo, così da piedi, che da cavallo, e con tutte quelle cose
sono più formalisti dei conservatori: trovavano da ridire, che era un sistema che
; reputazione, buon nome. giovanni da samminiato [petrarca], ii-10: soprattutto
può: ma troppo gran divaro / è da tesser di peltro al farmi d'oro
presto potrà, onde poter vivere quindinnanzi da maestro anzi che da discepolo. parini,
poter vivere quindinnanzi da maestro anzi che da discepolo. parini, xix-88: a
vero che in molti di tali duelli provocati da lui, egli aveva quasi sempre risparmiato
lo tenne / lunga fiata, e da l'angoscia oppresso / pria lagrimando e sospirando
. d. bartoli, 27-11: passatole da molte punte il petto, a niuna
in maniche di camicia con un decoro da fare invidia a dieci accademici. -per
s'accordi il decoro: un'andatura da effetto e cerimoniale, ornata, gratuitamente
potersi vedere senza schifezza e vergogna, da noi similmente con onesto decoro non si
i-174: il dottore non volendo essare da manco delli altri medici e dotto riservava
noi possiamo stimare queste cose essere intese da quello decoro, el quale e'poeti
de l'animo. bembo, 2-71: da servare è il decoro degli stili,
a tutte queste cose unitamente, perché da tutte insieme risulta il decoro, né
avenga che il decoro non si può separar da l'onesto. marino, 5-123:
. algarotti, 1-232: messo da banda ogni decoro, e oltrepassati i dovuti
fu riempiuta di palle ancor di neve da tutte le parti. monti, ii-25:
intimidirli e rattenerli. = deriv. da decoroso. decoróso, agg.
s'aggiunge ancora quello d'esser locato da giovane in un posto decoroso e che
dotta, lat. decorósus, deriv. da decòrus * bello, conveniente '.
dunque: * frutti decorsi 'o 'da decorrere '. = forma gerundiva
sformatissimo errore. = deriv. da decorrente1. decorrènza, sf. disus
, interessi finanziari); il termine da cui ha inizio un fatto, una
e l'atto dello scorrere d'esso tempo da uno a l'altro termine fissato per
e deserta. = deriv. da decorrere. decórrere, intr. (
sorti umane esser fatali, decorrer necessariamente da leggi irremovibili e il cosidetto libero arbitrio
tempo e termine di tre mesi, da decorrere dal dì della pubblicazione di questa nostra
che farà loro i frutti decorsi e da decorrere, avvertitelo di mandare ai fratelli
inno festante a la natura, / ben da l'alma io t'invidio! =
. décurrère 1 scorrere ', comp. da décon valore di provenienza e currère *
di frutti. = deriv. da decorrere. decórso * (part
quelli di fondo. -che è passato da poco, immediatamente precedente. -vanno,
testa delle femmine non son guari diversi da que'che su 'l fine del secolo
in francia. lanzi, i-61: da tale genio era derivato infine dal secolo decorso
personaggi... che non tengono da noi altro incarico, pur nella loro
servi quei lor salari, benché decorsi da lungo tempo. monti, v-356: se
, si arriccia e diventa insensibile, da venti a quaranta si direbbe che la
, lat. dècursus -ùs, deriv. da décurrère 'scorrere '. decorticare
, deriv. dal lat. decorticare (da dé-privativo e cortex -icis * corteccia '
e sparuta. = deriv. da decorticare. decòtto * (ant.
delle cause naturali dicano tal cosa procedere da la sua molta aquosità [dello stagno]
: e chi lo assolda, ha da morir decotto. fil. ugolini, 118
precedentemente ridotti a frammenti e macerati) da cui si vogliono estrarre i princìpi attivi
decotto di cina, se si ha da fare un gentilissimo decotto di solo cina,
sorbir decotti ogni mattina, e cautelarmi da tutte le impressioni dell'aria. d'
selvaggio che mi fu preparato e portato da mia moglie. nievo, 245:
, e non in un decottàccio corredato da una babilonia di quei tanti ingredienti, che
= voce dotta, lat. décoctum, da dicoctus: v. decotto1. decottóre
4 decoctor '. = deriv. da decotto1, n. 5 (cfr.
latino chiamarsi 4 decotio ', decozione, da cottura, o scottatura, e poiché
, lat. dècoctió -ónis, deriv. da dicoctus, part. pass, di
ha temenza? = comp. da de-con valore privativo e credere (v.
dècrèmentum (gellio), deriv. da dècrèscère 4 diminuire '. decrepità,
[crusca]: la decrepità, cioè da sessanta anni innanzi, si trova più
: tu vedi che io son per passar da la vecchiaia a la decrepità e che
in decrepità, ebbe ad essere soccorso da cosimo e da altri amici suoi,
, ebbe ad essere soccorso da cosimo e da altri amici suoi, non potendo più
radice, promettendo di ridurmi in grado da potere sperare di giugner all'ultima decrepità.
turbine che vi possa, vi si vive da quelle piante in pace fino all'ultima
all'italia. = deriv. da decrepito. decrepitaménte, avv.
= voce dotta, comp. da de-con valore intensivo e dal lat.
all'intorno il corpo con istrepito; da ciò deriva il nome di 4 decrepitazione
'. = deriv. da decrepitare. decrepitézza, sf. l'
vetusti, volti induriti dalla decrepitezza, da una fatica lunga di secoli, dal
delle vostre istituzioni rimaste pura forma, da cui è partito lo spirito. carducci,
, 16-2-335: oh violenza ch'io patisco da questo vecchio decrepito! bibbia volgar.
sembravano ferme alla loro pastura; vigilate da decrepiti anziani, fangosi e lanosi,
: una vite decrepita sale con fatica da terra fino a un terrazzo alto portandovi la
. negri, 2-166: ricevette, da bocche quasi infantili e già decrepite, rivelazioni
io avessi cominciato a studiare questa scrittura da principio nella mia infanzia, io arei anche
libroni in carta pecora nelle scaffalature, da secoli alla polvere, tutti sbrindellati. barilli
mancia che tirava fuori con grande stento da un porta- foglino decrepito e mencio.
targhetta di ottone, una porta coperta da diversi vecchi strati di vernice, dietro
delle bottiglie più decrepite. -che dura da tempo lunghissimo, immemorabile (ed è
ma finalmente venne il gioco a liberarla da quel decrepito assedio. aganoor pompilj,
ammonire i romantici, che oramai si riposino da quelle vane decrepite inette declamazioni contro l'
i danari furono appiattati in detta coltrice da una vecchia che la fece, la
: il regime aristocratico di genova era da molto tempo inoltrato nella sua vecchiezza e
ne hanno l'energìa, sono facce da animale umano in un umano giardino zoologico
a qualche distanza, dall'argentina e da cuba, in scala decrescente.
di ricchezze. = deriv. da decrescere. decréscere (ant.
lunata. / gagatromeo v'è, buon da signore, / contr'ai nemici in
grossi sproni, che fioco si annunziava da lungi, facevasi forte e aspro da vicino
da lungi, facevasi forte e aspro da vicino, e tosto decresceva e moriva
province italiane in cui la popolazione decresce da oltre un cinquantennio. 2.
dotto del lat. decréscere, comp. da décon valore privativo e créscere 4 crescere
, 2-172: questo ragionamento, ripetuto da tutti i deboli e inabili come me,
tutti i deboli e inabili come me, da tutti gli abili e gagliardi come il
luna]. = deriv. da decrescere. decresciuto (part. pass
era maestro di dicreti e dicretali. francesco da barberino, 155: ver è
[papa bonifazio] a messer guiglielmo da bergamo, e a messer ricciardo di siena
de'* decretali '. s. bernardino da siena, 657: sai, uno
, che ritraggano il tipo presupposto: da agnello ravennate, che dichiarava di scrivere
decreto '(ulpiano), deriv. da dècrètum 'decreto '. decretalista,
colombini, 247: missere lo vescovo da castello e così uno decretalista buono ch'
nel fondaco una chiesa di patronato, da vero invadente e intrigante ambizioso, a
lat. mediev. dècrètàlista, deriv. da dècrètàlis * decretale '. decretante
lo porterà per un buon tratto lontano da me. beccaria, i-50: la
che bastasse, senz'averle mai più da eseguire. -ant. affidare per
pubblico, levato in piedi, applaudiva da quattro minuti freneticamente, e voleva l'autore
. e giuridico decretare, deriv. da dècrètum * decreto '(dall'agg.
giorni decretata allora allora contro le provenienze da malta. bocchelli, 10-35: la
più severi coi borghesi. -disposto da dio, dal cielo, dalla provvidenza,
mio, forse che avrò un giorno da rivedervi: ma se in cielo sta
ha una stella per voi, e, da quanto apparisce, sembra questo universale dominio
giannone, 1-iii-339: i decretisti da una parte e gli scolastici dall'altra
stabilir meglio la monarchia romana, e da riputare il papa supremo principe non meno
ed argomenti. = deriv. da decreto. decréto1, agg. ant
, sm. dir. atto emanato da un'autorità pubblica (statale o ecclesiastica)
di tali atti. bartolomeo da s. c., 90: pretore
: e'disse a me: -perché da me fu rotto / nel mondo ogni statuto
questi uncini io son condotto. benvenuto da imola volgar., i-28: decreto,
gode, o per la prima sferza / da errar non fugge più che dal colùbro
, 4-iii-377: è... da considerarsi che le capitali non le creano i
bensì la necessità e la convenienza, desunte da fatti veri ed esistenti. nievo,
della mia espulsione dall'istituto, firmato da lui. -norma, legge (per
(per lo più arbitraria) imposta da un privato. alvaro, 2-87:
e il fiero decreto della necessità proscrissero da un albergo così amato! rovani, i-98
utensile fatto vivente, le pietre adunate da un decreto di gloria, la potenza publica
regimi costituzionali tale decreto è sempre controfirmato da un ministro, che ne assume la
quando le funzioni del monarca sono esercitate da un luogotenente), decreto del capo
emanato dal capo dello stato o da altro organo superiore del potere esecutivo
semplice decreto del direttore generale, revocabile da un momento all'altro. se le
potei, quell'anno, trovar spesso da lui della carne. brancati, 3-78
3. dir. processuale. forma assunta da una varietà di provvedimenti emessi dall'autorità
o, per particolari reati, anche da altre autorità, a conclusione di un
legislativa, amministrativa o giudiziaria emesso da organi ecclesiastici sia individuali (pontefice,
decreti, determinati in questa sessione prima da questo concilio. g. bentivoglio, 5-i-199
vedo l'ordine che mi vien dato da vossignoria illustrissima intorno al decreto fatto da
da vossignoria illustrissima intorno al decreto fatto da nostro signore sopra la materia della concezione
superbe a terra sparse, / e da la sua mina alzarsi in tanto, /
norma, regola, principio. guido da pisa, 1-280: portò [la sibilla
legge né patto? / or che da tanto rischio io l'ho riscossa, /
alla chiesa cattedrale con le cinquanta citole da maritarsi, tutte in capelli, e di
dotta, lat. dècrètum, deriv. da dicrstus, part. pass, di
. = voce dotta, comp. da de-con valore di * allontanamento, derivazione'
in codice cifrato. = deriv. da decriptare. decubitante, agg. disus
; il giacere nel letto. -piaghe da decubito: piaghe necrotiche che si producono
della mamma non sono più così felici: da due o tre giorni, l'
e * chronicus 'o di 'piaghe da decubito ', vengono pure designate quelle
voce dotta, lat. tardo dècubìtus, da décumbère * coricarsi a letto: gli
agenti meteorici. = comp. da de-con valore privativo e culmine (v.
. decumànus (forma parallela di decimànus, da dccimus 1 decimo, appartenente o concernente
decime dei prodotti agricoli pagate a roma da alcune città della sicilia. 3
dotta, lat. decumànus, deriv. da decimus 1 decimo ', con
il vino è umore che la vite succhia da la terra, e decocendo col
class, dècoquere, comp. da coquere * cuocere ', e dal pref
tardo decuplàre (donato), deriv. da decùplus, modellato su duplus 4 doppio
impresa. landolfi, i-434: la distanza da percorrere risultava dunque almeno decupla di quella
vende per cinquanta franchi una macchina da cucire, nella quale vi è
, che, nell'ordinamento militare dato da romolo ai romani, costituiva ciascuna delle
ella [la sapienza divina] sopraffatta da un numero di cose, che se a
dei dieci gruppi (composti in origine da dieci senatori, poi, quando i membri
i membri furono portati a trecento, da trenta senatori), in cui era
, e poi fu chiamato interregno. benvenuto da imola volgar., i-40: però
, 6, 8 per altrettanti fattigli pagare da me in firenze dal sig. dottore
dotta, lat. decuria, deriv. da decem. decùria2, sf.
1690 e ne fu riferito pure un altro da giorgio abramo merciino nella miscellanea curiosa l'
dotta, lat. decuriare, deriv. da decuria 'decuria '. decuriato
, lat. decuriàtio -ónis, deriv. da decurtare * dividere in decurie '.
, 1-575: barbariccia, chiamasi decurio da dieci e cura, perch'era capitano e
è proprio dei decurioni; retto, costituito da decurioni. beccaria, ii-181:
, lat. tardo decuriónàlis, deriv. da decurtò -ónis * decurione '.
dotta, lat. decurióndtus, deriv. da decurió -ónis * decurione '.
. giamboni, 7-56: è da eleggere il decurione che della compagnia de'
reggitor dei cavalieri / e, diretro da lor, decurioni. benvenuto da imola volgar
diretro da lor, decurioni. benvenuto da imola volgar., i-28: decurioni
le colonie erano governati... da un pubblico consiglio che senato ovvero collegio di
far la pietra dell'altare novo / io da questo coperchio di sepolcro / scarpello il
, lat. decurió -ónis, deriv. da decuria e decuria '(cfr.
voce dotta, lat. dccursió -ónis, da decurrère * correre giù '.
favella corta, che decurtata fu detta da marco tullio. decurtazióne, sf.
rateale '. = deriv. da decurtare; cfr. fr. décourtation.
= voce dotta, comp. da de-con valore privat. e cuscuta (
della cuscuta. = deriv. da decuscutare. decussare, tr.
dotta, lat. decussare, deriv. da decussis 'dieci '(indicato da
da decussis 'dieci '(indicato da x nella numerazione romana).
.). lanzi, 1-1-116: da questo monumento poco distante di tempo,
dotta, lat. decussis, comp. da decem * dieci 'e as assis
spesso le statue degli dei costrutte / da man dedalea. spolverini, xxx-1-24: erger
l'arte etrusca ritrasse dalla sicilia e da quella celebre scuola dedalea che recò i
complicato e intricato come il labirinto costruito da dedalo (una grotta, una rete
negata ogni fede quando lo avessimo udito da uno di quegli uomini avvezzi a inventar
arte bizantina. = deriv. da dedalo2. dèdalo1, agg.
ricche pietre elette / la tomba, e da man dedala scolpita / fu scelto almen
. gavoni, 584: mi aiuterà da cellula e molecola / a coprire a
. dèdica, si. offerta da parte dell'autore di una sua opera
il primo libro di esse facendole precedere da un'introduzione e dedica a maecenate.
sé in cambio di quello che presi da loro. dossi, 494: fallo attendere
per tutti due. = deverb. da dedicare. dedicaménto, sm. ant
non ha saputo allon tanarsi da que'miseri luoghi comuni che tutti i nostri
l-11-213: dovendo il sommo iddio essere adorato da ciascuno col culto interiore ed esteriore
lodi loro, perché elle sono nobilitate da gli inventori e da quegli a cui elle
elle sono nobilitate da gli inventori e da quegli a cui elle sono dedicate:
elle sono dedicate: come l'uliva da pallade, la vite da bacco, le
come l'uliva da pallade, la vite da bacco, le biade da cerere,
la vite da bacco, le biade da cerere, il lauro da apolline, e
le biade da cerere, il lauro da apolline, e simili. loredano,
omaggio. collenuccio, 20: poi da zenone imperatore, successore di leone,
ora vi dedico questi * discorsi ', da me in questa state passata, in
faccio a lei alcuno onore, ma da lei ricerco alcun favore. sarpi,
1-575: non poteva essere un uomo da poco quello cui l'irsuto carducci dedicava
moravia, ix-9: il prete, da vero prete, mi consigliò di aver
affari rischiosi, non trovavan mai tempo da dedicare all'amore. gozzano, 457:
di non aver trovato ancora un'ora da dedicarti. serra, iii-4: dedico [
e quaranta e gli rimanevano pochi minuti da dedicare a bice, con la quale
: per le quali cose hanno ben da por mente coloro che dedicano se stessi
anzi importune. = deriv. da dedicare. dedicato (part.
fa il medesimo d'altri tempii dedicati poi da lui a libero, a libera e
careri, 2-i-168: la cattedrale, da un re di borgogna dedicata a s.
, ma una particella solamente dedicata quivi da carlo, delle molte spoglie degli unni.
i-282: poveri doni veramente, ma da sì pure mani, da sì semplici
veramente, ma da sì pure mani, da sì semplici cori tanto devotamente dedicati,
'ripeteva la linea già suggerita scherzosamente da manzoni, 'senza sapere quel che si
già dedicato a vostra eccellenza, e poi da me riformato. sarpi, i-1-20:
una satira contra i tiranni, dedicata da lui al gran duca cosimo. monti
, n'è già pronta la stampa da esso medesimo gagliardamente sollecitata. carducci,
. dèdignàtiò -dnis * disdegno deriv. da dèdignàre 'sprezzare, sdegnarsi '.
, 1-17: ancor che di gran lunga da meno de confederati, e de socii
, i quali si arrendono, chiamati da romani deditizii. montecuccoli, 2-494:
= voce dotta, lat. dèditicius, da dèdìtus, part. pass,
optimo proposito e il cor vostro desolverete da questa rapida voglia, e me ultimamente
i-36: egli mi vien bisbigliato negli orecchi da più lati, che essend'io e
essend'io e il mio compagno uomini dedicati da lungo tempo in qua alle lettere,
. monti, iii-136: l'epistola direttavi da foscolo sui sepolcri è degna del vostro
lat. tardo dèdicàtor -oris, deriv. da dedicare 1 dedicare '. dedicatória
). non ha saputo allontanarsi da que'miseri luoghi comuni che tutti i
anche la gloria; perché il famoso libro da farsi sarà tutto opera e merito vostro
a un periodo della filosofia greca, da lui a lungo studiato. serra,
di cronaca ». = deriv. da dedicare-, cfr. fr. dédicaloire.
scoperto senza dedicatura. = deriv. da dedicare. dedica2ióne, sf. cerimonia
* però ora vi dedico questi discorsi, da me in questa state passata in questa
, 16-iv- 409: non si ha da far altro che la lettera dedicatoria, e
la dedicazione del sontuosissimo teatro fabricato già da pompeo il magno, poscia, per
: se ne vive in lituania una vita da filosofo, tutto dedito agli studii,
ben fare rivolti, perché l'uno da l'altro non discemano. busini,
certi nostri dipendenti licenziati non se ne vanno da s. bastiano prima di lunedì
maffei, 5-3-287: imparò la milizia da fanciullo sotto l'alviano. prese genova
. firenzuola, 170: e però avete da sapere che essendo stati tutti i toscani
una rivelazione sorprendente e conturbante, tanto da distrarla dai pensieri che in quell'
si voleva fame un uomo utile e da bene. 7. assiduo,
/ ed una serqua almen d'ova da bere. = voce dotta, lat
4 dedizione 'è una resa accompagnata da formola solenne. botta, 4-32:
questo nome quella specie di resa accompagnata da formola solenne, di cui cesare e
dèditió -5nis 4 resa, capitolazione da dèditus, part. pass, di [
dedutto, didótto). ant. trasportato da un luogo all'altro; condotto dall'
parlavano gli uomini delle colonie colà dedotte da roma. monti, 14-40: l'
lettera con quella infilzata di etimologie dedotte da lingue orientali. roberti, v-232:
legittime, pure vi prego a liberarmi da un dubbio. baretti, 3-223:
3-223: non ebbero poi bastevole discernimento da vedere che i nomi superlativi, quando
termini-figure e termini-cifre. i primi dedotti da qualche principio,... i secondi
si poteva mai rispondere a ragionamenti dedotti da una sapienza così antica, e sempre
di arredi ricostruiti secondo le indicazioni dedotte da alcuni libri celebri. 3.
[s. v.]: non da tutti i verbi son deducibili nomi verbali
son deducibili nomi verbali, né verbi da tutti i nomi. carducci, iii-20-338
di stesso prencipe. segneri, ii-358: da questo principio compagnano. toscana, 2-10
che v'entrino. = deriv. da dèdurre. dedurre (ant)
cfr. condurre). ant. portare da un luogo all'altro; condurre dall'
egitto osiride. cuoco, 2-ii-210: da quanto tempo vuoi tu che sia stata dedotta
pubblicamente noto o simili, è da lasciarsi al linguaggio burocratico. -condurre a
. 4. ass. passare da argomento ad argomento nella dimostrazione di un
trovano sussistenti le ragioni che vengono dedotte da quelli dominio sopra detti beni incorporati,
11-2-585: molto più vi sarebbe stato da dedurre a questo proposito. codice di procedura
essere dedotta mediante indicazione specifica delle persone da interrogare e dei fatti.
se potessino mostrare qualche spesa grossa fatta da me, che facessi fede al furto,
. segneri, ii-189: ora deduciam da questo illustre racconto quel ch'è di
: ma, direte voi, e da quali tue premesse deduce egli questa conseguenza?
lingua latina. alfieri, i-13: da quel mio primo dolore... ho
, iii-6-47: allo stesso intento, da poi che ne'versi d'amore far meglio
pitture pisane, la deduceva nientemeno che da fonte egizia. -stabilire l'origine (
fanno, non possa dedursi e derivarsi da una qualche voce d'alcuna lingua.
potrà generare i suoi verbali, sempre da un adiettivo potrà dedursi il sostantivo astratto
<; nel secondo caso, non viene da ó né da v) che usiamo
caso, non viene da ó né da v) che usiamo nel retto: i
lingua. 7. filos. trarre da una o più premesse di carattere generale
il rigore logico nel dedurre le applicazioni da un principio, è cosa sommamente pericolosa.
con più o men agile moto. da numero grande d'esperienze io deduco la verità
. muratori, 7-i-67: pare che da questa legge e da altre dello stesso
7-i-67: pare che da questa legge e da altre dello stesso codice si possa dedurre
potenti a scapito delle poche repubbliche; da ciò dedusse il bisogno della concordia e della
distintamente a quanto per lira dovrà riscuotere da i descritti, dedotti i godimenti, e
i descritti, dedotti i godimenti, e da i non descritti, aggiuntovi la porzione
proprietario abbia dedotto dal ricavo l'interesse da pagarsi al sovventore, ben poco gli
in giù ', comp. da dè- * via, giù 'e dùcère
deduttivo: quello che, partendo da una verità generale, scende a
insistendo per via deduttiva a trarre conseguenze da quel che aveva esposto prima. «
* derivato ', deriv. da deducete * condurre in giù, derivare '
, lat. dèductor -5ris, deriv. da dèductus, part. pass, di
deduzióne, sf. ant. il condurre da un luogo all'altro; trasferimento,
colonie. zarmoni, 1-6: si sa da livio che la deduzione della colonia a
deduzione della colonia a pozzuoli fu decretata da acilio tribuno della plebe tanno di roma 557
logico per il quale si discende ragionando da una verità generale a una particolare in
a una particolare in essa implicita, da un principio a un fatto, da
da un principio a un fatto, da una legge a un fenomeno. bettinelli
le cose dall'alto del paradiso, da cui dechina via via fino alle ultime
verità, principio particolare che si deduce da una verità generale; giudizio che si
. galileo, 3-1-356: siccome voi da questa simplicità raccogliete gran probabilità per la
talora pesante. leopardi, i-i 77: da tutte le cose dette nei pensieri qui
essere dedotta mediante indicazione specifica delle persone da interrogare e dei fatti, formulati in
ségali; 4 necessità, bisogno '(da séco 4 sono privo, ho bisogno
città, terre, o castelli, che da baroni e signori de fatto sudditi ad
detrarre, togliere una determinata somma da un'altra maggiore. -per estens.:
estens.: sottrarre una certa quantità da una quantità maggiore. - anche assol
sforza, defalcandone a dichiarazione di gianiacopo da triulzi quel che avessino pagato o speso
: questa foggia di vendere e compare da loro si domanda « far stocchi »,
. magalotti, 1-410: ma defalchisi da una sì fatta espressione tutto quel che si
per illustrar questi licei che vedi, / da samarcanda, da bocara e balca,
licei che vedi, / da samarcanda, da bocara e balca, / e ciò
la falce ', comp. da dè-con valore intensivo e falcare 4
bartolini, 5-243: ho già da natura tracciata una linea, dalla
del giorno. = comp. da de-con valore intensivo e falcare (v.
corso è il primo stadio / ordinato da palladio, / e sull'aia diffalcata,
. mediev. dèfalcàtió -6nis, deriv. da defalcare.
[rata] l'avrai ricevuta tutta intera da giuseppino, al quale non ho avuto
né testa di dar avviso del defalco da farsi e per la carta del gabinetto e
di un quattrino di tara cotesti conti da speziali. carducci, ii-3-404: è tanto
grande stato. = deverb. da defalcare. defascistizzare, tr. neol
di ispirazione fascista. = comp. da de-con valore privativo e fascista (v.
defascistizzazione ». = deriv. da defascistizzare. defatigare { defaticare),
tra l'altre, contro al ricevere da ogni parte l'appellazioni le quali.
', voce del gergo forense, da * defatigare '. es. * eccezione
una causa. = deriv. da defatigare. defatigazióne, sf.
dotta, lat. tardo defatigatiti -6nis, da defatigare * affaticare '. defecante
', * chiarificare, depurare ': da faex faecis * feccia '(del
e viene praticata soprattutto per i mosti da vino e da birra). -defecazione
soprattutto per i mosti da vino e da birra). -defecazione del mosto:
deperimento delporganismo. = deriv. da defedare. defedare, tr. {
deturpare, insozzare ', deriv. da faedàre, da faedus 'brutto '.
insozzare ', deriv. da faedàre, da faedus 'brutto '. defedato (
estromettere con modi bruschi e sbrigativi (da una carica, da un co
bruschi e sbrigativi (da una carica, da un co mando, da
da un co mando, da un impiego). panzini, iv-184
di una persona '(espressione usata da mussolini). = deriv. da
da mussolini). = deriv. da defenestrazione. defenestrazióne, sf.
.: estromissione brusca e sbrigativa (da cariche, comandi, ecc.).
in piena assemblea. = comp. da de e finestra, con riferimento alla defenestrazione
= voce dotta, deriv. da dèfènsio -onis * difesa '. deferènte1
ciascheduno pianeta es- sare portato enverso oriente da uno suo grande cerchio, lo quale
. bruno, 3-430: e noi da questo, che abbiamo conosciuto 11 moto
che quei mondi non hanno tale equidistanza da questo, e che non sono come in
degli antichi, è in tutto diversa da quella di coloro che tengono che l'
. = voce dotta, comp. da deferente2 e dal gr. éxtojri)
volontà, all'autorità altrui, dettata da stima, da considerazione. — anche
autorità altrui, dettata da stima, da considerazione. — anche: atto di
dall'universale de'cittadini, conviene astenersi da ogni sorte d'ingiurie, cercare ogni
= voce dotta, comp. da de-con valore privativo e ferro (v
= voce dotta, lat tardo défectibilis, da dèfectus, part. pass,
disertare '(p. es. defezionare da un parere, da un'opinione,
. es. defezionare da un parere, da un'opinione, da una parte)
un parere, da un'opinione, da una parte) adoprano spesso gli amanti
amanti di francesismi, ma è parola da non invidiarla ai nostri vicini, e
un miglio. = deriv. da defezione, sul modello della lingua francese.
: « neppure la lingua francese ha da défection fatto défectionner, sebbene il '
di un gruppo a cui si è legati da un impegno); diserzione, ribellione
defezione e dell'altra in altro tempo essere da serbare arbitro per la grazia di due
e la sua defezione, incontanente si partì da quella casa. libro della cura delle
, lat. défectió -ónis, deriv. da dèfectus, part. pass, di
della fibra. = deriv. da fibra; cfr. fr. défibrer.
volgar., 1-5-26: defìcere e mancare da colui che sommamente è alla cosa che
, venir meno '(comp. da dè-con valore privativo e facète * fare,
? me lo metterò come titolo nei biglietti da visita! alvaro, 13-70: i
: dimentica egli o non sa che da oltre due anni le tabelle di armamenti
scolastica), voto insufficiente (riportato da uno scolaro); lacuna, insufficienza
voce dotta, dal lat. dèficientia, da dèficlre 'venir meno, mancare '
nel suo concetto potevano aumentarsi; e da questi trarre quel tanto che è necessario
vita economica. = deriv. da deficit; cfr. fr. déficitaire.
'fissare, guardare fisso '(da de-con valore rafforzativo e figère * volgere,
per voi posseggio. = da affiggere, con sostituzione di prefisso.
. non altrimenti documentato: comp. da de-con valore rafforzativo e figurare (v
tiro e alla vista del nemico data da un ostacolo. - linea di defilamento
. défiler (sec. xiii), da file * fila '; anche
risentire i discorsi che allora si facevano da branda a branda... o sotto
sm. ant. definizione. guidotto da bologna, 1-69: ed è uno altro
sua fede. = deriv. da definire. definire (ant.
e più savi di me. zanobi da strala [s. gregorio magno volgar.
roberti, 1-35: questo studio è da suoi termini cinto e diffinito. romagnosi,
e appropriati gli attributi che la distinguono da altre. latini, rettor.,
nuovo, potè definirsi: napoleone vestito da gesuita. fogazzaro, 5-82: a levante
che il semplice nome, oscurato e trasfigurato da quei pregiudizi con cui nelle nostre educazioni
la stanza, non so con quanta inconsapevolezza da parte sua, veniva prendendo forma,
romano. la spagna, 16-24: e da tre giorni poi i sì fatta guerra
stipulare (un contratto). rainerio da perugia, v-67-168: li promettete di difinire
e poi risolvi che cosa s'abbia da fare, e in che termini.
pronunciare, narrare, esporre. bonvesin da la riva, xxxv-1-671: quilò se diffinisce
. definire * limitare ', deriv. da finis 1 confine, limite '.
non c'era... interesse né da una parte né dall'altra a farsi
= voce dotta, lat. dèfinitivus, da definire * porre limiti \ definito
francesismi, ma si spacciano per tali da una classe d'uomini che intende di
d'arte, proponendo un ideale definito da raggiungere, danno all'artista uno scopo che
un problema dei manoscritti leonardeschi, sfiorato da molti ma non definito fin qui da
sfiorato da molti ma non definito fin qui da nessuno. 4. disus
di natura diversa e sostanza veramente deffinita da quelle de'bruti. 6.
, quasi sostanziati di sole, definiti da ombre di lussuria, incontrati tra la
col pensiero e la volontà, indipendentemente da ogni limitazione corporale (e si riferisce
che sono spiriti, non sono circonscritti da luogo, ma ben sono diffi- niti
le definizioni della fisica differiscono in questo da quelle della matematica, perché quelle sono
, 9-1-194: ogni buona definizione ha da tornare al suo definito, ed 'e
'e converso 'ogni definito ha da corrispondere alla sua definizione. defìnitóre
, lat. dèfinitor -óris, deriv. da definire i definire '. definitòrio
nell'indigenza. = deriv. da drudo. drudo, sm.
dio t'acomanno, / ché ti diparti da mene, / ed io tapina rimanno
/ l'emonie voci, e da le maghe svolta / ne l'orgie scendi
questo con tuono druidico imponente, e da esser distinto, passa innanzi. gioberti
gli spiriti cala e gli tormenta: / da le torri papali d'avi- gnone /
. bizant. 8pouyy < * pi°s » da spouyyot; 'schiera '.
di soldati in armi, il quale diviso da altri corpi dell'esercito combatteva separatamente da
da altri corpi dell'esercito combatteva separatamente da esso: era a un dipresso il
, in cui il seme è circondato da un involucro legnoso (nocciolo) derivante
derivante dall'endocarpio; è propriamente costituito da un solo carpello (come la pesca
miner. aggruppamento irregolare di cristalli sorretti da una base comune, la quale può
cristalli di ossalato di calcio, formato da una bipiramide tetragonale sulle cui facce sono
a salio. = deriv. da drusciolare, variante di drucciolare.
dru- siane di cinquant'anni fanno da se medesime; ti abbiamo pitturato
la goletta). = comp. da due e albero [della nave].
berni, 78: il matto da catene, / pensando al paraci- meno
convenientemente, com'è: ella venuta da me, e parlato ch'ella ebbe meco
, che esprime ciò che è condiviso da due. d'annunzio, iv-2-912:
di un'operazione che si può ottenere da un altro mediante opportune operazioni (cfr
dotta, lat. duàlis, deriv. da duo 'due 'traduz. del
spirito, spoglia la funzione dello stato da ogni significato moderno e la intende come
sentimenti più intimi. = deriv. da duale; cfr. fr. dualisme (
dualisticamente, suono e significato, sensibile da un lato e intelligibile dall'altro.
la quale i composti chimici sono formati da parti (costituite da atomi o gruppi
chimici sono formati da parti (costituite da atomi o gruppi di atomi) di opposta
è numero, ma è quello o da cui nascono, o in che si contiene
una multitudine infinita di numeri, avenga che da quello ch'è veramente uno e solitario
che ciascuna di esse si può ottenere da quella associata con lo scambio delle parole
proiettiva del piano una nuova proprietà ottenuta da quella scambiando le parole punto e retta
nel campo della geometria esso fu scoperto da poncelet e pubblicato nel 1822.
che uno non basti, fu ricercato da alcuni aggionzione che quei doi benefici non
lat. tardo duàlìtas -àtis, deriv. da duàlis 'duale'; cfr. fr.
se stessa. = deriv. da duale. dualménte, avv.
. fabbri, 27: segue da ciò la diarchia o la duarchia.
soapxta 'comando di due', comp. da 8óo 4 due 'e ócpxto * comando
opera è bella per quei tempi; ma da alcuni ascrittagli dubbiamente, e da non
ma da alcuni ascrittagli dubbiamente, e da non paragonarsi al lavoro del carmine,
-non dubbiamente: chiaramente, in modo da non lasciar dubbi. monti,
tuo desiderio, al niccolini in termini da fargli non dubbiamente comprendere che lo amo
sospetto; dubbio. busone da gubbio, 91: tale dubbianza a loro
dubbianze soverchie. = deriv. da dubbiare, sul modello degli astratti ant.
li prese per un braccio, uno da una parte e uno dall'altra, e
dante, par., 14-99: distinta da minori e maggi / lumi biancheggia tra'
quali manuscritti nelle librerie e negli archivi da me successivamente citati o si conservano autentici
più che noi sono i fatti degli antichi da mille dubbietà, sempre, e menzogne
chevole assalimento. = deriv. da dubbiare. dubbievolménte (dubbievoleménte)
involto la vita di omero. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
le dubbiezze della sua coscienza, attraversata da quel « sempre » come da un
, attraversata da quel « sempre » come da un raggio illuminante, gli faceva cara
. -discordanza di opinioni. giovanni da samminiato [petrarca], ii-8: pertanto
debbe affermare nulla cosa dubbia. girolamo da siena, xxi-315: guarda che nella
-con uso neutro, e spesso accompagnato da negazione per esprimere sicurezza, certezza.
di tempestoso mare, piuttosto c'è da piangere che da ridere. petrarca,
mare, piuttosto c'è da piangere che da ridere. petrarca, i-2-88: come
ricchi già, ma poveri e mendichi da stimar sono. 3. di
e amore. dottori, 65: da quel punto infelice / non fu più dubbio
annunzio, iii-2-257: la guarda più da presso. mescola alla parola un dubbio
sepolta in casa, con gli abiti da monaca, pur senz'aver pronunciato voti neppure
(una persona); che muove da indecisione, da incertezza; timoroso,
); che muove da indecisione, da incertezza; timoroso, sospettoso (un
. tasso, 1-8-10: ma quivi da le piante orride e spesse / nera
provenienza. buzzati, 4-118: nato da famiglia evidentemente originaria della germania,.
,... pierre grossgemuth, da molti anni stabilito presso grenoble, aveva
: accettavano lavori di second'ordine, da gente mediocre, scegliendo dove ci fosse
gente mediocre, scegliendo dove ci fosse da guadagnare con maggiore rapidità, fidandosi dell'
: perché ella, attonita e presa da questo atto strano, da un canto volonterosa
e presa da questo atto strano, da un canto volonterosa ridendo acconsentiva, dall'
dotta, lat. dubius, deriv. da duo 1 due '. cfr.
che iddio ciò dimostri, perocché verrebbe da mancanza di fede e da dubbio, e
perocché verrebbe da mancanza di fede e da dubbio, e sarebbe male. dante
dubbio: come posson queste membra / da lo spirito lor viver lontane? boccaccio,
in quella, che son qui, da poterti di ciò che tu vorrai o domanderai
il dubbio: se la bilancia appena piega da una parte più che da un'altra
appena piega da una parte più che da un'altra, eccovi il sospetto. se
iii-1-1004: quella ch'è in pace, da qual mano fu / sospinta d'improvviso
di dubbio. 2. accompagnato da negazione: a esprimere sicurezza, certezza
che v. s. illustrissima abbia da restar consolato in tutto e per tutto
angustia, angosciosa ansietà. bartolomeo da s. c., 165: tutti
165: tutti gli altri re o vinti da voi per battaglia furono ad amistà ricevuti
pisa si dubitava. adunque essendo costretti da sì pericoloso dubbio, chiamarono l'aiuto
che l'uno e l'altro non sia da fare. macinghi strozzi, i-126:
tessitura alquanto più solida che si sostenga da sé e resista ai cavilli ed ai
, i-314: cate, se davvero da lui non voleva nulla, non aveva
fede. bruno, 3-447: da questo potrei entrare in dubio ed essere
tremando la terra e spartavi su fiamma da cielo, fue in dubbio lo stato del
dar motivo di dubitare. bartolomeo da s. c., 18-3-6: quando
cioè che quello modo non sia stato preso da panezio, ma lasciato. tasso,
di una dottrina; essere indeciso sul da farsi. buti, 2-504: *
marino, 237: la faretrata dea / da la cima del cielo / con saette
monti, ii-317: ho una nuova da darti, la quale si va divulgando
dubbio circa il partito che s'ha da prendere. -in dubbio: in
voltando, / in dubbio sempre esser da lui rubata; / né lo lascia venir
spuntare rivedo, / tra le griglie da me lasciate aperte, / vostri cari musetti
11 pregio di più laude darsi. andrea da barberino, i-200: giurò di non
: a pitagora tanta reverenza fu fatta da li suoi auditori, che quello'che
li suoi auditori, che quello'che da lui impreso et udito avieno, stimavano
dimostrarne la poca validità. francesco da barberino, i-57: così convien ch'avegna
. -aver paura, essere preso da timore. fazio, ii-27-26: in
qui surge in dubbio una questione, da non trapassare sanza farla e rispondere a
me medesimo che le cose umane non da ragione e giudizio, ma dalla fortuna
-vivere in dubbio: essere oppresso da una continua, angosciosa incertezza.
, en lo dobioso peito. zanobi da strato [s. gregorio magno volgar.
che sieno due anime, allora è da battezzare in prima l'uno, e poi
si può adoperare barche né altro legno da passare, perocché non ha ripe alcune
di quell'uomo... passare, da quella gravità autorevole e correttrice, a
malagevolezza e dubbiosità della materia, parte da noi. b. croce, i-4-128
dubbiosità. = » deriv. da dubbioso. dubbióso (ant.
amabile ha causato che siete stato amato da molte donne, e... l'
a costo d'annegare, se ritrarmi come da « peso non dalle mie spalle »
volti, / qual raggio di sole da nuvoli folti, / traluce de'padri la
passo. 2. accompagnato da dubbi, colmo di incertezze, di
; sospeso nell'indecisione; che muove da dubbio; non ben chiarito nella propria
ciascun e in qual foco arda. giovanni da samminiato [petrarca], i-71:
. landolfi, 8-96: come sorretto da ali d'angeli, io m'aggiravo traboccante
. giacché non ero poi stordito al punto da non rilevare con sufficiente lucidità alcuni aspetti
352: il grandissimo prete di eugenio da molte sollecitudini era stimolato, le quali
patria fu sopra ogni cagione di levarsi da ferrara e tornare nella nostra fiorenza.
alberto, 77: or riputi tu questo da estimare tra le menome cose, che
, sospetto, equivoco. benvenuto da imola volgar., i-16: cosa dubbiosa
condizioni di vita sicure, al riparo da difficoltà, da imprevisti; tribolato (
sicure, al riparo da difficoltà, da imprevisti; tribolato (i tempi, le
giungevano in questo dubbioso punto lettere accettissime da bologna. rovani, i-856: la provvidenza
viaggio, ecc.). francesco da barberino, 124: vienten con noi per
altri che il mare non è niente da trattare. benvenuto da imola volgar.
mare non è niente da trattare. benvenuto da imola volgar., i-249: se
solamente la notte puote e il terreno da sé vi produce nebbie piene d'oscurità
.. di far che gli articoli da esaminarsi nel concilio si riducessero a que'pochi
inedite, 2-47: incontanente si partirono da lui le tenebre del dubitaménto.
tosissime. = deriv. da dubitaménto. dubitante (part.
le cose provveduto meglio e più rettamente da non potersi, ritoccandole, se non
, per dubitanza che non inclini più da una parte che da un'altra. razzi
non inclini più da una parte che da un'altra. razzi, 44: se
boccaccio, ii-272: pure, atato forte da speranza, / del sì e del
, con certezza assoluta. giacomo da lentini, 14: ca, bella,
dubitanza della mente. = deriv. da dubitare, con il sufi, -anza secondo
a prevedere (ed è ordinariamente seguito da un complemento di argomento o di limitazione
di argomento o di limitazione, oppure da una proposizione interrogativa indiretta, preceduta qualche
mai più non ne dubitaro. bartolomeo da s. c., 9-2-15: usai
ch'è contro a voglia / non è da dubitar ch'è tutta ria. albertano
punto solo. -tr. bartolomeo da s. c., 3-10-9: molto
giovio, 1-3: non è punto da dubitare che gli antichi usarono di portar
, si possa fare bene. bartolomeo da s. c., 28-3-7: gli
delle persone. egli non vuol essere veduto da chi che sia. de marchi,
con piena convinzione e sicurezza. bartolomeo da s. c., 5-2-2: nessuno
per la mente mia, non mai da febo / delusa, odo pensiero / che
mie parole, perocché sono veraci coloro da cui io l'ebbi. giraldi cinzio,
di questa congiura non fu dubitato allora da chi volle saperne il vero. galileo,
prove non mi restando più luogo alcuno da dubitare d'un mal affetto ed ostinato
vede, / dubiterà che venga / da me l'avviso, ed a scoprirgli
-con la particella pronom. andrea da barberino, 1-258: la sera albergò in
io me ne ero già dubitata fin da quando incontrai la prima volta per le
giamboni, 7-104: ancora è molto da guardare che a battaglia non si meni oste
che n'avvenisse. s. caterina da siena, 244: coloro che sperano in
ordinato nella città nostra, italia liberata da tutti e barbari e liberato el mondo
garzo, xxxv-11-307: ponte è dubitato / da omo ch'è odiato. albertano volgar
non temete, che io non sono partito da voi, anzi sono sempre con voi
mio, che io mai non mi spiccherò da te, per infin che guarito io
dubita- rave fortomente de favellare. francesco da barberino, 89: se in alcun
, / tacendo o ragionando, porrà da quello stato / me'ritrarlo; o,
/ però ch'e'quindi si lega da poi / a compassion della innocente donna
pronto, disposto, propenso. bartolomeo da s. c., 17-3-7: dovemo
risolutamente. serdonati, 10-2: domandati da me alcune volte quali riti e quali
, 96: non ricevendo veruno peccato da questa tentazione, bastandogli la possanza, non
dubitativo, considerando li vari casi che da quella discendono. ottimo, i-16: «
l'eroica fatica di trascriver questa storia da questo dilavato e graffiato autografo, e
di filosofi chiamati grecamente scettici, e da alcuni dubitativi, perché dubitando d'ogni
tardo dubitàtivus, * dubbioso * (da dubitare). dubitato (part.
tormentato dai dubbi. girolamo da siena, xxi-289: l'opere della misericordia
dtibitàlor -oris, 'chi dubita '(da dubitare). dubitazióne,
familiare intelletto, sì come l'aere da li raggi meridiani purgato e illustrato. idem
commove / ha men velen. girolamo da siena, xxi-282: dovete ancora per questa
: la molestia de'miei pensieri amorosi da due cose poteva procedere: o veramente
due cose poteva procedere: o veramente da una dubitazione e continua gelosia, la quale
i-173: priegoti... che da te ogni paura e pensiero cacci, perciò
irresolutezza, esitazione, perplessità. bartolomeo da s. c., 274: alla
. prese a fare in tutto la guerra da capo. fioretti, 2-16 (44
al cor si sente. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
. monti, vi-138: 1 passi da voi notati come scorretti, a me
, decisamente, risolutamente. bartolomeo da s. c., 40-2-4: ad
. -con uso attributivo: esente da dubbi, da incertezze; sicuro,
-con uso attributivo: esente da dubbi, da incertezze; sicuro, definitivo.
validità o almeno qualche apparenza; ma da causa che notoriamente sia nulla e
voce dotta, lat. dubitatili -onis (da dubitare * dubi tare '
si prostra. = deriv. da dubitare. dubitevolménte (dubitevoleménte),
per dubitézza. = deriv. da dubitare. dubito, sm.
. d'annunzio, i-467: sentendomi da voi tutto legare, / questo ne 'l
anima smarrita. = deverb. da dubitare. dubitosaménte, avv. in
, 1-399: fece la detta orazione dinanzi da cesare, avvegnaché dubitosamente; e cominciò
o ritor- nasser pii del dolor mio da una plaga / ove tra note forme
un comportamento). [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
a chi non véi l'affetto. francesco da barberino, 263: non siete
loro spiriti. = deriv. da dubitare. duboìsia, sf.
lor crudeltate a dismisura. s. bernardino da siena, 528: elli fu dato
e barone, con la corona sormontata da otto fioroni d'oro (di cui
; generale, capitano. bartolomeo da s. c., 244: hanno
son castellano pel discreto / messer filippo da santo gineto, / vece in firenza
ingrata, mobile e retrosa. guido da pisa, 1-23: allora [gli egizi
fu troia tutta dissipata, / gente da quella se partì per mare / sotto
-origine, causa. bartolomeo da s. c., 35-1-7: la
75-76: * vivano li duchini ', da ogni lato / gridando, corser la
pierluigi ammorbato, / impara, ducarei da sei quattrini, / il costume d'un
/ io prego dio che gli faccia da clero / un cento d'aguzzini a collo
, le cui sei palle sono sostenute da certi putti ignudi che volando s'intrecciano
, si fa portare in una stanza da basso, chiamata la sala de'pioveghi.
. ricchi, xxv-1-295: crisaulo mio da ben, questa è ben stata / una
accenna alle dimensioni delle lettere gradatamente crescenti da un carattere all'altro, come sono i
. moneta d'argento coniata nel 1140 da ruggero ii di sicilia per celebrare rinvestitura
quest'esser mio! = deriv. da duca. cfr. gherardini [s.
parve... che silvano, da ogni uomo chiamato vile e codardo, de
, de lì si partisse, e da indi a pochi giorni abandonasse la corte
l'italia. cardarelli, 3-141: da quel nido inaccessibile il falco di montefeltro
alle azioni militari). guido da pisa, 1-305: questa guerra non può
ducatacci ha egli? = deriv. da duca 'doge 'e * duca '
. numism. moneta d'argento coniata da carlo v a milano nel 1551 (e
condottiero, capitano. guido da pisa, 1-189: grande gente..
xiv fuor tutti duci e principi. francesco da barberino, 13: odi perché
del cielo e della terra. bianco da siena, 58: nella braccia / di
giovini cavalieri ateniesi partivasi a gran galoppo da ceramico verso colono; e il duce agitava
la stimò nativo umore, / altri vapor da quei fumante e misto. casti,
delle vespe ', come una bestivola da se, onorata col titolo di '
ducis 'condottiero, capitano '(da ducère 'condurre'). cfr. isidoro,
e. gadda, 409: si riteneva da taluni, specie da un dotto genealogista
: si riteneva da taluni, specie da un dotto genealogista di pastrufazio, a
concesse a'procuratori, chiamati ducenarii, che da augusto erano stati aggiunti alle tre decurie
pinioni. vole omo dicere ca fo mundato da la lepra per beatissimo silvestro e fo
voce dotta, lat. tardo ducissa, da dux ducis * comandante '.
è proprio del duca; legato al duca da rapporti di dipendenza, di servizio,
fu preso partito [ecc.]. da porto, 1-156: tirando con la
sua artiglieria per tutta la campagna, da quel lato faceva gran danno alle genti duchesche
castello di maclodio, ch'era difeso da una guarnigione duchesca. g. capponi,
pregare per loro, e per difenderli da ogne male. boccaccio, iii-1-77: fuggiensi
esse la duchessa loro. s. bernardino da siena, 516: essa [maria
nuovo diritto). = deriv. da duce, n. 3.
= voce slava di origine turca, da duduq * flauto '; cfr.
gibbo che si chiama catria. guido da pisa, 2-51: mi donò..
. franco, 1-74: duo'gimignanesi da romena / corson ne'frati a far
degli arienti, 72: levatose presto da sedere, se ne fugie e..
per effetto dell'assedio. -accompagnato da un pronome personale o dimostrativo.
esti due è più degno d'avere / da la sua donna ciò che ne disia
che il mio vecchio appartamento sia occupato da voi due. 2. con
3. con uso avverb. francesco da barberino, ii-181: va un le due
due e tre aspetta, / ma dinanzi da gli occhi di pennuti / rete si
e s'identifichino: epperò non è da parlare... di saggezza dell'
. con riferimento a persone. giacomo da lentini, 14-120: nui / forno -
bruno, 3-26: vennero doi al nolano da parte d'un regio scudiero, facendogl'
io chiaramente conosco non mai dovere essere da te confessata tanto aperta e tanto puerile
acqua). ariosto, 1-22: da quattro sproni il destrier punto arriva /
; essere un'anima sola. francesco da barberino, i-171: de la parente osserva
il duecanne. = comp. da due e canne (v.).
, i-821: stile prezioso e ostinato da contrasto ducentesco. e. cecchi
; cui forse niuno fra'ducentisti è da antiporre: o vogliamo per la perfezione
, e di taluni duecentisti nostri che da essi direttamente procedono. duecènto
intende grande o grandissima. muscia da siena, vii-292 (2-1): dugento
... ferrare tutte le finestre da basso del primo piano dov'è oggi la
. 5. numism. pezzo da duecento: moneta, biglietto di banca
che mi rimangono quattrocento lire in due pezzi da duegento. questa è la cosa più
più grave. = comp. da due e cento. duecentomila (
riferiscono gli esploratori che già s'è raccolto da un milione di combattenti, fra i
a cavallo. = comp. da duecento e mila. duecotanto,
lui '. = comp. da due e cotanto (v.).
pericolo / acuto ebber diletto; / e da i gradi e da i circoli /
; / e da i gradi e da i circoli / co'moti e con le
corpo, un'umoristica goffaggine di baruffe da ragazzi all'uscita di scuola; quando si
i tempi delle cinte daziarie; presidiate da squadre d'arroganti con in capo un berretto
e materassi. = deriv. da duello. duellare2, agg.
vane parole. = deriv. da duellare. duelliamo, sm.
parte d'europa. = deriv. da duello. duellista, sm. (
consista il vero onore, io ho da dire una parola. verga, 1-82:
, 1-82: pietro fu tristamente colpito da quella lettera. egli si aspettava tutt'altro
e dei duellisti. = deriv. da duello. duellistico, agg. (
senza querela, ché questa è cosa o da disperato o da pazzo. s.
questa è cosa o da disperato o da pazzo. s. maffei, 6-69:
duello vien fatta da'nostri scrittori, provenisse da non saper noi che l'arcano maggiore
mio nonno vide un ragno, uscito da un duello, strofinarsi a cert'erba
, 2-96: cotesto soldato, discendente da una famiglia che aveva condotto alla vittoria
dei moravi] non solamente incontrato animosamente da venceslao con lo esercito de'boemi,
parevano di diamante, sfidati a duello da alcun disastro, e rompendosi al primo colpo
stesso giudice vi provocava quella delle parti da cui chia- mavasi leso, cadde finalmente
aspettarmi in campo, sappia che ha da far meco duello. armisi pure di
. bartolini, 1-183: ho avuto da pensare... a duelli,
(liutprando, x secolo), da una forma arcaica di bellum 'guerra '
due miglia apprezza le domilia. andrea da barberino, 4-1118: avuta la licenza,
mondo non arriva. = comp. da due e mila. duènna (duègna
suo periodo duennale. = deriv. da due, sul modello di triennale.
, sm. invar. costume da bagno femminile composto da reggiseno e mutandine
. costume da bagno femminile composto da reggiseno e mutandine. cassieri
batterie coperte. = comp. da due e ponte [della nave].
sm. invar. ant. persona da poco. g. m.
/ svolger così. = comp. da due e soldi, per indicare un valore
. / e per questo un tirannetto / da quattordici al duetto / grida: -
un cavo. = deriv. da duglia. dugòngo, sm.
dotta, lat. scient. dugongus, da una voce indonesiana, duyung.
, sf. mus. coppia di note da eseguirsi in un tempo corrispondente a tre
figura. = deriv. da due. duino1, sm.
duino1, sm. dial. moneta da due centesimi. cicognani, 2-165
= voce tose, deriv. da due. duino2, sm.
come galeoto. = deriv. da due. dulsono, sm.
o bisono. = comp. da dui 'due 'e suono (v
asia temperata e america boreale, comune da noi nelle siepi; i giovani rami sono
bara / avvinghiata di forte dulcamara / da le tortili spire di serpente.
periodici popolari, ii-225: la rivoluzione che da dieci anni ha messe le radici in
m. -chi). scherz. da imbonitore, ciarlatanesco. bocchelli,
perfino la sua loquela bonaria, illegiadrita da piacevolezze e perifrasi dulcama- resche..
altri valentuomini. = deriv. da dulcamara2. dulcimèro (dulcimèlo, dulcimèllo
saccarina adoperato come edulcorante artificiale (è da 150 a 300 volte più dolce dello
200° c. = deriv. da dulcite, col suff. -ano.
de la vergene maria. = da indulgenza, per aferesi. dulia
questa reverenza si è dieta e apellada da li savii, dulìa. paleotti, l-n-247
= voce dotta, lat. dùmètum, da dumus * sterpo '. dumila
tuo fiorito chiostro, / soffusa da natura di tal ostro / che nel tuo
ad accumuli imponenti di sabbie trasportate da venti persistenti in determinate direzioni contro ostacoli
[le terre di cui si tratta] da continuate monta- gnette e colli di sabbion
), alcune montagnette di rena, dette da loro « dune », che per
ognuno sa, che il mare si forma da se medesimo gli argini all'intorno,
con monticelli di arena continuati, che da alcuni sono chiamati dunne e da altri albaioni
che da alcuni sono chiamati dunne e da altri albaioni. targioni tozzetti, 12-2-118
del mio vecchio marito. = da adunare, per aferesi. dunite
fu di scusa indegno. bianco da siena, 80: di tuo contempla
e acceso amore. constrecto donca da tanta forza,... io.
può diletto dimorando ». s. caterina da siena, iii-5: orsù dunque,
, incredulità, curiosità. giacomo da lentini, 3: oi lasso lo meo
or dunque, tanto sordo vi siete fatto da stamattina? jovine, 2-134: quando
ha l'aria di chi viene / da solo a solo, tra uomini, al
imperiale, forse incrocio di dumque (da dum 1 suvvia ', e que 4
confronto del duodecimale. = deriv. da duodecimo (secondo il modulo di decimale)
serao, i-19: un prete, assistito da due altri, in ricchi paramenti dai
= voce dotta, lat. duodecìmus, da duo 4 due 'e decimus *
dotta, lat. duodènàrius, deriv. da duodènus. duodenite, sf.
fino all'inizio del digiuno, lungo da 26 a 30 cm, a forma
, iii-160: gironi è affetto da una ulcera semplice e rotonda con
. = voce dotta, comp. da duodeno1 e dal gr. oxcò [i
. = voce dotta, comp. da duodeno1 e dal gr. xop. 7
tridì, ecc. = comp. da duo e dì; cfr. fr.
tuo peccati in troppi duoli! bianco da siena, 48: se non fra
abito di duolo: abito bruno, da lutto; prendere il duolo, vestire
lat. tardo dolus * dolore '(da dolere * provar dolore, dolere '
i suoi guai, a contemplare anche da lontano quell'ottava maraviglia, di cui aveva
di cui aveva tanto sentito parlare fin da bambino. tommaseo, i-269: il
in quell'ora pomeridiana, era attraversato da spade di sole, e le colonne
sopra vienna compiuto con una cortese forza da me appresa nel dialogo di san gregorio
6. tecn. collettore di vapore costituito da un cilindro verticale di lamiera, chiuso
: i pinnacoli rattrappiti a motivetto, da duomuccio per bene, immiserirono fino alla secchezza
. duo * due ') e da pentodo (v.).
. duo * due ') e da [mono] polio (v.)
. duo * due ') e da triodo (v.). duòviro
= voce dotta, lat. duplare (da duplus * doppio ').
del cubo. = deriv. da duplare. dùplex, sm.
una sola linea, che può essere usata da entrambi, purché non contemporaneamente (e
righe del biglietto. = deverb. da duplicare. duplicabile, agg.
-compensare in misura doppia. busone da gubbio, 174: il percosso dalle tribulazioni
io ti faccia, prima che sia tolto da te. ed eliseo disse: io
apo stolica sopra il matrimonio da celebrarsi, e... fu celebrato
che più tardi i delii, spinti da apollo a duplicare una certa ara,
0 molto maggiore. dusone da gubbio, 115: quanta grolia avrete vinciendo
. alfieri, 1-1080: odo già dir da taluno: ecco in questa tragedia duplicato
mittente, una volta consegnate le cose da trasportare, non può disporne se non
dotta, lat. tardo duplicdtor -oris, da duplicare * raddoppiare '.
inawertentemente ripetute. = deriv. da duplicare. duplicazióne, sf.
figur. s. bernardino da siena, 833: la terza parte principale
scoperta due volte in modo indipendente, da questa stessa duplicazione e apparente superfluità [
elettrotecn. duplicazione di frequenza: passaggio da una data frequenza a un'altra che sia
voce dotta, lat. duplicàtio -onis (da duplicare * raddoppiare ').
sentimenti, azioni). francesco da barberino, 252: gentilezza è dùpplice:
sviato cor, e invoca dio a liberarlo da tante dubbiezze. carducci, 686:
a bolgheri alti e schietti / van da san guido in duplice filar, / quasi
teatro, di diffidenza e di ripugnanza da una parte e di attrattiva dall'altra,
muove appunto dal timore di essere sopraffatti da ima forza impoetica. vittorini, 3-55
, lat. duplex -icis (comp. da du [ó] 4 due '
[ó] 4 due 'e da una radice * plek per cui cfr.
prego... che io sia da voi aitato colle santissime orazioni, che dio
con non troppo buona fede si tratta da lui, secondo la sua duplicità. pallavicino
loro comune imperizia che non arebbe ricevuto da qualche duplicità deglttaliani. d'azeglio,
dotta, lat. tardo duplicitas -dtis (da duplex -icis 4 duplice ')
= voce non attestata altrove, deriv. da duplo (come amplificato da ampio
. da duplo (come amplificato da ampio). duplo, agg
sf. lista dei francobolli doppi posseduti da un filatelico. = neol.
. = neol. comp. da duplo e lista (v.).
-far dura: durare. francesco da barberino, iii-227: le chiose mostreranno
2. resistenza, insistenza. francesco da barberino, i-118: dove lunga dura /
/ s'alcuno eletto dirietro rimani. andrea da barberino, 1-124: que'di don
. « = » deverb. da durare. dura2 [durra)
po'più piccoli di un pisello, da cui si ricava una farina giallognola largamente
una farina giallognola largamente usata nell'alimentazione da etiòpici ed eritrei; in altri paesi
è disus.). bartolomeo da s. c., 40-11-1: signoria
è durabile. boccaccio, iii-8-74: da l'alber fatale aveva tratta / possa
, 1-8: ira sia di lunga da noi, che con lei neuna cosa può
non è durabile. s. caterina da siena, iii-15: questo è il vestimento
sempre = lat. durabìlis (da durare * durare ').
al cuore, che letizia è da credere che deano alla mente ed al cuore
duràbilitas -àtis * l'essere durabile '(da durare * durare ').
* = lat. duracìnus (comp. da durus 'duro 'e acinus '
alla duramadre. = deriv. da dura [madre]. duralluminio
duralluminio, sm. lega costituita da alluminio (in misura che si aggira
alvaro, 13-228: l'edificio era sovrastato da una altis sima torre in
= voce dotta, comp. da alluminio (v.) e dal nome
. la voce è registr. da panzini, iv-210. duramadre (
. dall'imp. di durare e da male (v.). durame
lat. duramen -inis 'indurimento '(da durus 'duro ').
, compattamente, saldamente; in modo da rendere duro (ma in questo significato
, 2-28: quell'anno fu notabile e da tenere a mente per la grande freddura
, iii-6-125: in quella faccia, che da natura mostrava il forte raccoglimento del pensiero
un'aria d'autunno, recisa duramente da un lungo reticolato che s'arrampicava per
è bisogno che duramente sieno ripresi. bartolomeo da s. c., 23-4-9:
crudelissime cose ordinava contra loro. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar
giorni. -gravemente. benvenuto da imola volgar., i-129: cominciata la
di pondi con lungo duraménto. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
= lat. tardo duràmentum (da durare * durare '). duraménto2
dotta, lat. duràmentum, deriv. da duràmen -inis * indurimento '.
en ettemo durante. boccaccio, v-48: da quello trassero cognome ancora durante. gioberti
l'asia, principiato dagli argonauti, da alessandro e dai romani, e durante ancora
caduci e poco duranti conosce. bianco da siena, 50: la sua gioia
a vita durante). francesco da barberino, 57: tu giurerai leanza,
un assegnamento d'una porzione di terra da goder usufruttuarii loro vita durante, tanto
tutto il tempo di '. francesco da barberino, ii-164: fuggi la cosa che
lunga duranza. = deriv. da durare; cfr. fr. ant.
ierusalem, e disfece; il quale da primaio die ch'era fatto, infino al
l'uom è figura / dal tempo e da l'età corrotta e vinta, /
non potrebbe durare al mondo. andrea da barberino, 1-19: melon pregò iddio
: melon pregò iddio che lo guardasse da morte, dicendo: « se costui
a ogni agente di deterioramento (materiali da lavoro, oggetti manufatti, come mobili
... fan- nosi ruote forti da carri e tenaci, e che molto durano
due capitani, li quali debbiano dinrare da ivi a sancta maria di febraio. a
un sentimento (ed è spesso accompagnato da un avverbio o altra determinazione di tempo
). c. ghiberti o amorozzo da fiorenza, 444: s'eo non
malispini, 112: se ne andarono da san lorenzo, e quivi armati durando
43: dura l'acqua sopra la terra da due mesi, rendendola, dove arriva
. nieri, 124: durava poco da per tutto e presto gli davano il
mantenersi in una data condizione (espressa da un avverbio o compì, predicativo o locuzione
può essere anche sottintesa). francesco da barberino, 14: io mi credo che
durassero eterni. 6. seguito da una proposizione subordinata (al gerundio o
(al gerundio o all'infinito introdotto da a, rar. da di)
infinito introdotto da a, rar. da di) o da un complemento: continuare
, rar. da di) o da un complemento: continuare, persistere,
d. bartoli, 4-5-124: provato da dio con una penosissima infermità di molti
modo grande. -assol. francesco da barberino, 12: sia nel suo mangiare
sopportare, contrastare, resistere (seguito da un compì, retto da a, rar
(seguito da un compì, retto da a, rar. contro; anche
fa tonare e balenare, e cade giù da tal forza per li grandi venti che
, insino che io arò voce o spirito da gridare. grazzini, 2-161: zoroastro
la ghianda ben matura / il copia tal da l'arbor che la forma, /
fido bicchiere. linati, 25-108: chissà da quanto ella durava quella pena segreta,
/ se la vi duol; ché da nov'anni ornai / la durate. leopardi
se la vita è sventura, / perché da noi si dura? carducci, ii-9-57
(a una pena). francesco da barberino, 153: po'ritornava a far
ix-346: che questo prencipe non la possa da sé solo durare contro un re sì
la moglie, egli l'aveva previsto da un pezzo. 11. letter
di uno stato di benessere che può cessare da un momento all'altro. a
tossa? = lat. durare (da dùrus * duro ').
durata, sf. porzione di tempo occupata da un fenomeno dal momento del suo inizio
trovare gli altri venti, che vengono da mezzogiorno, a forza di burrasche, le
della sua valigia e dai suoi occhiali da prete. naturalmente terrà il cappello in
ad albraca fuggita, / che longe è da cataio una giornata; i ed è
una rocca forte e ben guarnita, / da fare a lungo assedio gran durata.
come l'ente ideale è immune affatto da tempo, così la sua realizzazione partecipa
v. rapporto. = deriv. da durare. durativo, agg. ant
verbale). = » deriv. da durare. durato (part.
232: in breve sarete / ristorati da noi della fatica / vostra durata e del
., iv -canzone -32: di retro da costui van tutti quelli / che fan
di cotal valente ', / benché sia da niente. folengo, ii-250: o
e duratóre. = deriv. da durare. duraturo, agg.
, iii-32-277: l'utile maggiore è da preferire al minore, il duraturo al
circulazione de l'ottava sfera come quasi causata da quella. vasari, i-75: appariscono
moto di questa pianta, di andare da quella quantità ch'ella aveva ieri a
è per ordinario proporzionata all'età corsa da esse. 3. costanza,
garzoni, 1-180: raimondo s'ha finto da se stesso nove principii trascendenti, chiamandogli
dura suo statuto mezzo mese. giovanni da samminiato [petrarca], ii-15:
noi, è di me- stiero che da noi si faccia eziandio più perfettamente.
celebre. baldinucci, 159: stucco da far figure... è durevolissimo;
: spora duratura. = deriv. da durare. durevolézza, sf. l'
cangiar quegli ordini, da'quali, siccome da ordini irregolarissimi, nessun bene e nessuna
compattezza, resistenza. giacomo da lentini, 52: lo diamante rompe a
; tumore; durone. guglielmo da piacenza volgar., 1-3: i segni
ulcerosi. questa azione dell'accensione viene da esso chimicamente chiamata fermentazione, e a
essa erano bene compenetrate nel muscolo così da renderla morbida e uniforme. -sensazione
concreto: ostinato proposito, peccato derivante da soverchia presunzione. dante, purg
durezza. alberti, 25: costoro da sé sono stati sempre ubbidienti, riverenti
di pietate. 5. caterina da siena, i-21: ogni durezza di cuore
. coletta, 15: fa'che ormai da te se sferra / sa doreza freda
, pena, fatica. bartolomeo da s. c., 356: veramente
perché la durezza, alla quale era usato da fanciullo, e altre cose, le
. palazzeschi, 4-32: tanta dissolutezza da parte del padre... fece crescere
tale l'indole della lingua nostra, da non mai temere in lei la durezza
: apena puote l'uomo male avere da lui [dal cuore], cioè per
di animo così energicamente rivolto agli universali da non saper dare attenzione ad altro, e
= voce gergale, probabilmente deriv. da duro (di testa), come
il « durione », che è prodotto da un grandissimo albero, stimatissimo frutto in
durissimità ». = deriv. da durissimo col suff. -ità.
chiaro lustro. = deriv. da duro. durizia, sf.
al figur. zanobi da strada [s. gregorio magno volgar.
percossa / egli averà, cadendo su da alto. pulci, 24-7: portava
composto, /... / tien da tutte arme il buon raimondo ascosto.
stomaco, ma non così dura e da bastare. verga, ii-22: gli
. - anche al figur. francesco da barberino, 193: quando tu vorrai che
duro bosco e l'aspero spineto. benvenuto da imola volgar., 1-6: adunque
sì dura, / questo è ben da temer. arici, 1-6: indarno altri
il traballante romualdo, invece, andava esente da ogni obbligo di recezione,..
re si sforza che si foglia / carbilan da l'impresa, egli più duro /
, nella scelta delle scarpe e dei panni da indossare, dura, esigente, incontentabile
boccaccio, iv-70: narciso, amato da molte, essendo a tutte durissimo,
avete de'grossi archi delle balestre grandi, da questo mio prudentissimo poeta imparate l'arte
: disgiunti ancora e allontanati / sarem da dura opinion mendace. manzoni, pr
-lento, tardo ad apprendere. piero da siena, 1-1: conciede grazia al poco
il mio capaccio duro ha fatta una fatica da bestie per trovare e intendere la costruzione
scientifico, come di maestro che abbia da fare con allievo duro di comprendonio.
, rude, incolto. 'guido da pisa, 2-37: co'robustissimi giovani,
rajberti, 2-143: il beato angelico da fiesole secco secco, duro duro, soave
ed erano riprese, come in coro, da tutta la tavolata, con grandi scoppi
parlar sempre sospiro. -difficile da pronunciare, di ingrato suono, aspro
bartoli, 25-127: se la parola incomincia da qualunque altra vocale (che non sia
grave, amaro, sgradevole. giacomo da lentini, 38: sì m'è dura
fatica di affondare per risorgere eguali / da secoli, o da istanti.
risorgere eguali / da secoli, o da istanti. -con uso neutro.
, difficile. -esser duro: difficile da sopportare (anche nella forma impers.:
tossono nove capitani. s. caterina da siena, v-96: egli mangia 11
. monti, 2-173: i molti / da diverse città raccolti e scesi / in
e dura / d'alcun villan, che da basso si lieve. guicciardini, i-100
grave e dura riotta incominciarono, e da quella accesi nell'ira, messo mano alle
8- 1007: [porsenna] imperiosamente da l'esiglio / rivocava i tarquini,
fuor per la groppa il trae giù da cavallo. / e cade sì che più
dura intenzione / ad innocenzio aperse, e da lui ebbe / primo sigillo a sua
il molle e il duro: / da te fatti contrari hanno unione. nannini
, etc., sono un quadro da far piangere i più duri. viani,
bontempélli, 8-138: colombo dovè uscire da quel vagabondaggio meditativo, ridiscendere basso e
parlar duro. jahier, 215: fin da vecchi bianchi la- voriam duro, e
vi bisogna stare a dura, / da che non è chi vi scomunicare. guinizelli
e per questo duro stesse ancora, tirandolo da una parte amore, e dall'altra
16-ix- 135: la milza, da alcuni mesi in qua, è un poco
pennello pieno, vago di colorito, rilevato da bel chiaroscuro; ma nelle tinte locali
-spreg. duràccio, duràzzo. mino da colle, vi-1-226 (1-6): d'
xix questo nome fu dato alla moneta da 5 pesetas. = spagn.
. = voce dotta, comp. da duro1 e dal gr. pirpov 1 misura
). = • deriv. da duro1. duróne, sm.
. = voce dotta, comp. da duro1 e dal gr. oxorréco * os
in alcune graminacee. = deriv. da durra (v. dura).
, color di topo), o da piazza o da mulino '. cioè o
di topo), o da piazza o da mulino '. cioè o da comparsa
piazza o da mulino '. cioè o da comparsa o da soma.
. cioè o da comparsa o da soma. = etimo incerto.
cose troppo terrestri, vogliano che proceda da la molta ontuosità minerale. =
ontuosità minerale. = deriv. da duttibile. dùttile, agg.
, al quale regge il regulare, da alcuni chiamato duttile. milizia, ii-98
la voce rimaneva talmente pulita e duttile da illuderlo di poterla insinuare fra battito e
* che può esseie condotto '(da ductus, part. pass, di ducère
. il significato della parola duttilità fosse da restringersi alla capacità di allungarsi per tiramento
compressione; la quale proprietà ristretta così da un canto rispetto al ferro, troverassi
: volat super impetus undas '. da questa duttilità si ricavano molti effetti dai
fare intendere. = deriv. da duttile. dutto, v.
voce dotta, lat. ductor -óris (da ducère * condurre ').
però che marco tullio, ch'era da lo officio chiamato duumviro, il libro
era commesso alla sua guardia, corrotto da petronio sabino gli lo diede ad esemplare
= voce dotta, lat. duumviri (da duum, gen. contr. di