lo stradon sia frequentato, / ma da un popolo assetato, / che con
che con labbri asciutti ed arsi / da lui venga a rinfrescarsi. delfico, ii-
aretino, vi-553: - so'io donna da din fatti in là? sono io
così rin- crescevole ch'io non sia da patire? -in quanto a cotesto egli ha
, difetto di una persona. giacomo da lentini, 27: se alcun torto mi
motivo; inopportunamente, erroneamente. giacomo da lentini, 17: chi a torto batte
è tanto posta in croce / pur da color che le dovrien dar lode, /
. 53. deserto va querendo. zanobi da sfrata [s. gregorio magno volgari,
capotorto e verricello. = comp. da torto1 e da colw (v.)
. = comp. da torto1 e da colw (v.).
= voce di area centrale, deriv. da tortoio. tortóio, sm.
= voce di area tose., da un lat. volg. * tortorium,
mangiati i porci. = deriv. da torto1. tortonése, agg.
castello di tassaria... era difeso da tortonesi in compagnia di quasi tutti quelli
riferisce o appartiene a tortona; proveniente da tortona. muratori, cxiv-4-23: vorrei
marine, nel veneto e nel friuli da formazioni di sabbie e conglomerati, e da
da formazioni di sabbie e conglomerati, e da argille e marne in liguria, in
al dietro punto confinata. s. bernardino da siena, 359: dice [il
sull'olmo. d'annunzio, i-53: da la tua nicchia guardi tra gli alberi
[plinio], 9-48: la pastinaca da i greci è detta trigone e s
per la mortifera sua punta è nominata da oppiano mortale,... oggi è
. semente errato. lungi da gente. guinizelli, xxxv-ii-476: soletto come
voce di area roman., deriv. da tortore2
perdutamente passare. = deriv. da tortora. tórtore, sm.
lat. tortor -oris, nome d'agente da torquere (v. tòrcere)
che pure avrebbe potuto svellere con facilità da qualche bosco della serra o di montevecchio
. tertorè 'pezzo di ramo troncato', da un lat. volg. tortortum (v
amore. = nome d'azione da tortoreggiare. tortoreggiante (part.
di que'tempi!, / imagina or da e s'io me ne fido, /
di fino carato! = denom. da tortora, col suff. frequent
. b. tasso, ii-39: odi da quel- l'ignuda arida pianta / la
in due amici a guardare in una sala da ballo un aviatore tornato per pochi giorni
tortolilla e lat. turturilla (dimin. da turtur), attestato in seneca nel
era il tortorino. 2. caratterizzato da brevi scatti che ricordano le movenze di
un tutto armonico. = deriv. da tortora. tortorino2, sm.
il resto. = deriv. da torto. tortóso, agg.
si notrica. = deriv. da torto2. tortrice, sf.
della famiglia tortricidi, rappresentato in italia da una trentina di specie (come la
uno cieco tortùglio. = deriv. da torto1, tortuoso. tortuosaménte,
collina, tortuosamente, sempre più allontanandosi da roma. 2. figur.
lomazzi, 4-ii-418: nei moti hanno da fuggirsi sempre gli angoli acuti e le
tortuosità. vincenzo maria di s. caterina da siena, 95: la tortuosità del
idee. -in senso concreto: deviazione da un moto rettilineo; curva, ansa
curva, ansa, piega. domenico da montecchiello, 2-57: ma solo di questo
impetuosità, come ci mostra la polvere da quello levata infra l'aria con varie
dotta, lat. tortuosus, deriv. da torquere (v. torcere),
i soldati] nelle grotte, guidati da qualche birbante del paese, in cerca
: questo nome [tartaro] è detto da 'tortura', cioè da tormentamento, il
] è detto da 'tortura', cioè da tormentamento, il quale i miseri in questo
struggimento, pena, tormento interiore suscitato da sentimenti o ricordi particolarmente intensi e dolorosi
o ricordi particolarmente intensi e dolorosi o da una condizione che affligge e angoscia profondamente
le torture della febbre furono sopportate facilmente da roberto. -con valore iperb.
finanze, di studiare nuove torture fiscali da utilizzare per coprire i vuoti creati dall'allegra
, si vada con diverse torture consumando da sua lunghezza. galileo, 1-1-351:
, non depende dalle torture, ma da altre cagioni. -nella 'commedia'dantesca
di bocca. dolce, 6-73: è da stimar che quella pietra sia contra a
abitare con noi. s. caterina da siena, 369: tu o obbedienza se'
sa tutto? mi dica che cosa vuole da me. è inutile tenermi qua alla
lat tardo tortura 'torcimento', nome d'azione da torquere (v. torcere),
corpo. = nome d'azione da torturare. torturante (part.
indegnità mia, questo sentimento si ridestava da un'altra parte, più acuto, piu
io pur se evito di parlarne, seguo da tanto ormai un torturante ordine di pensieri
potere se non quello che mi viene da questo mio bizzarro contubernio con le parole.
brutto momento, era torturata, tanagliata da quel maledetto dente, che non le lasciava
il tommaseo sapesse riuscire petulante, sarà da additare quel luogo in cui tortura certe
con la particella pronom. lasciarsi affliggere da idee e pensieri angoscianti, penosi o assillanti
licenza tecnica, per cui si torturava da tre anni. c. carrà, 329
è inutile. = denom. da tortura. torturato (part.
mezzo strozzato e torturato con gioia crudele da que'frenetici... tessermi opposto -benché
commette vessazioni d'ogni maniera e più da questo mese arresti e per- quisiziorii a
2. per estens. tormentato, angosciato da un sentimento; lacerato da un dubbio
, angosciato da un sentimento; lacerato da un dubbio, da un conflitto interiore
sentimento; lacerato da un dubbio, da un conflitto interiore (una persona)
certe brutte vestigie, lasciate per terra da certe vacche, e ne pigliò una gran
sottoterra. bertola, 225: discosto da fomich un miglio e mezzo, è attorniato
vestigi d'alcune sorti di feste lasciatevi da cristiani. muratori, 7-i-351: di questa
, di attività agricole. lapo da castiglionchio, 31: fu il detto castello
i-410: di questa fossa veramente descritta da strabone, e da plinio a tempi
questa fossa veramente descritta da strabone, e da plinio a tempi presenti si veggono alcuni
, che quest'istessa natura sia una cosa da per sé, e non anzi un
i secoli trascorsi, / né delle cose da lei fatte alcuno / vestigio ritener?
voce dotta, lai vestigìum, deverb. da vestigàre (v. investigare),
, tracolle. = deriv. da vestimento. vestiménto (vesteménto),
). ant. e letter. caterina da siena, i-21: vestitevi, vestitevi di
lo so penser ie mente. uguccione da lodi, xxxv-i-608: la ^ racia de
vestimento del cuoio impacciato, fu preso da due e segretamente a tancredi menato.
tonaca bigia anzi che scura, / vieni da noi: tu non ci fai paura
allegorica, di una divinità. guido da pisa, 1-151: avea [cibele]
quali la stagione gli ha fatti cadere da dosso. 2. travestimento;
i compgni di pelopida, presi vestimenti da contadini in disparte, chi da una e
vestimenti da contadini in disparte, chi da una e chi da altra parte en-
in disparte, chi da una e chi da altra parte en- traron nella città che
ugurgieri, i-589: quanto mi pareva mutato da quello ettor, el quale tornò vestito
espressione vestimento terreno). lito da carrara, xxxix-ii 41: ond'io remiro
dovunque i'mova / ned esser puote che da me la scioglia / morte istessa,
partorito, disse: « perché è da me divisa la materia mia? »
e vestimento vano / giace 'l cor vago da vertù lontano. 7.
satirica mi rappresentano scioccamente un cittadino vestito da contadino, essendo l'apparato scenico quasi un
prescriveva di tenerli sem> re corti, da quando erano stati tagliati, nella cerimonia so-
, lat. vestimentum, nome d'azione da vestire (v. vestire 1)
. = voce dotta, comp. da veste e dal tema del lat. plicàre
con abiti, abbigliare anche in modo da nascondere o falsare l'identità, travestire
volgar., ii-142: non solamente è da armare lo corpo delle predette armi,
corpo delle predette armi, ma è da vestire adomatamente di vestimenta che son bisogno
eremitani della misericordia, che il vestirono da frate. pallavicino, 1-510: se
, 2-10: mi vestirono a como da recluta, con una berretta di panno
che...! mi so vestir da me. di giacomo, i-379: mi
mi vestii lentamente e non avendo altro da fare me n'andai a trovare il
antichi, non può vestirli, poniamo, da cinesi. -figur. far apparire
. nella stessa maniera hanno i caritativi da vestire gl'ignudi; opera anch'essa di
una faccia melensa; vestiva un abito da notte di seta turchina. -per
terga. arici, iii-500: a lui da presso / vegghiava eu- rialo, un
; assumere la funzione, il rango da esso simboleggiato. ariosto, 3-32:
di spoleti il ducal manto. fausto da longiano, iv-70: in quel dì che
una maestà, che non può ben vestirsi da chi nasce privato. 6.
, e tu le spoglia. felice da massa marittima, xliii-214: padre e figliuolo
santo, / vestiron cristo, essi da carne sciolti. di costanzo, 72:
. tortoletti, i-166: barbara, da che vesti il mortai velo / a l'
negri, 1-153: l'effetto che da tale scortecciamento ne proviene, è che comincia
vestir le piagge, / e brina da ciascun suole appellarsi. tarchetti, 6-i-87:
vestivano per ogni lato questi scaglioni, da cui s'innalzavano immense colonne di fumo
col tauro si ritorna, / cade virtù da rinfiammate coma, / che veste il
risponda al sentimento delle parole che ha da vestire. dossi, 2-i-678: le note
tirocinio, vestir come veste: elegante da parer sciatto. piovene, 15-120: vestiva
i sudditi, come potrà egli essere da loro o in tempo di pace onorato,
fastidiosi son questi per me: ho da spendere e da pagare, e non ho
questi per me: ho da spendere e da pagare, e non ho da riscuotere:
spendere e da pagare, e non ho da riscuotere: non ho potuto ancora vestirmi
; interiorizzare uno stato d'animo comunicato da altri; immedesimarsi in qualcun altro.
; immedesimarsi in qualcun altro. gallo da pisa, xxxv-i-287: le vostre beltà sole
dolor tuo stesso, / poich'ei da te partir non vuoisi, anch'io /
di cristo). s. caterina da siena, i-21: vestitevi, vestitevi di
veste. -non lo stuzzicate; c'è da cavarla male; dovreste sapere di che
= dal lat. vestire, denom. da vestis (v. veste).
questo sciagurato per aver la ben vestita da lui, furon ributtati, e premiati
superi, vestitissimo). che è coperto da indumenti, abbigliato con abiti; che
76: disse a bertoldo che tornasse da lui il dì seguente, ma che non
fiorentini, 239: è de le vestite da santa crocie. statuti dei disciplinati di
caligola appellava li- via augusta 'ulisse vestito da donna, percioché ulisse e livia communicavano
ghisa diversi uomini del paese ora vestiti da contadini, ora in altra maniera,.
-fortificato, rinforzato. -anche: difeso da opere di fortificazione. g.
quando il vento che esce dalle parti da basso, è accompagnato con qualcos'altro
e liscia pelle. -avvolto da una membrana (un organo, una parte
sempre di verdi frondi vestito. ca'da mosto, 321: in questa isola è
latitudine, in sito piano, circondato da vaghi monti, lietamente vestiti di alberi e
sole di giugno. -rivestito da un velo d'acqua. leonardo,
leonardo, 2-292: l'acqua che da alto cade nell'altra acqua...
par che sia una cosa venuta i da cielo in terra a miraeoi mostrare. liburnio
12-51: si trova in brandelli, da vestito di meravigliosa esultanza e riserbo che
a un componimento poetico personificato. onesto da bologna, lxv-1-41: de fede e de
-che ostenta modi di pensare diversi da quelli che in realtà condivide, sente
lo trovai imbevuto di opinioni molto discordanti da quelle di che andava vestito. -commisto
. 8. rivestito, espresso da parole, in forma letteraria, con
eterocliti con istra- niero nome si chiamano da tutti noi, vanno vestiti nel maggior
appartata sotto il lor capo. -accompagnato da musica, musicato. viani, 13-426
losanga confinante, delimitato ai quattro angoli da quattro pezze asimmetriche (lo scudo)
sia tenuto de patti così detti 'nudi'da quelli 'vestiti', cioè sussidiati da tali mandare
detti 'nudi'da quelli 'vestiti', cioè sussidiati da tali mandare quello cotale che fallirà elio vestitoio
1 avemarie. = deriv. da vestito2. agricoli, animali da
da vestito2. agricoli, animali da lavoro, coloni o servi della gleba.
gioc. nel poker, di coppia composta da due fiin simile sito concedere non si
d'equal peso, con equal distanzia da esso centro remote. a.
alterna ancora con (carta) vestita, da cui, per opposizione, si è
. 13. metr. costituita da più di una stanza (una canzone)
addosso. ghislanzoni, 1-55: il vestito da nozze è di una magnificenza..
signora; snella con un vestito marrone da viaggio. pasolini, 7-135: la vita
poesia non si conoscono... da molti, perché esse non han l'aria
era venuta al suo studio con un vestitino da nin- fetta con la gonna a pallone
io: ella indossava un ve- stituccio da casa e pareva cresciuta, e triste d'
quei moccoloni che si lasciano tòr la borsa da canto allineo. nievo, 3-43: ora
azzurro che davan loro una poetica goffaggine da angioli di giotto. -peggior.
vestitàccio antico, / ch'ella adoprò da capitan spavento. g. g. belli
i fiaschi. = nome d'agente da vestire1. vestitura (dial. vestidura
; assunzione di una carica. marsilio da padova volgar., ii-25-7: come che
mondo! = deriv. da vestito2. vestizióne (vestigióne)
dolci. questi mi erano stati regalati da una suora per averla servita di due composizioni
militare). pea, 7-626: da principio, la vestizione. gli esercizi sul
letter. indumento, abito. dante da maiano, 39: appresso mi trovai per
mia parvenza. = nome d'azione da vestire1-, cfr. lat tardo vestitio -ónis
veston (nel 1869), deriv. da veste 'giubbetto'(v. veste)
(mod. vèture), deriv. da vètir (v. ve s
xxx-1-189: tu da'vesuli gioghi, e da le fauci / del selvoso appennino.
al bruno. = deriv. da vesuviano. vesuviano, agg. che
soverchia rapidità la sua fantasia, cioè da autentico vesuviano, s'aveva l'impressione
voce dotta, lat vesuvianus, deriv. da vesuvìus (v. vesuvio).
altrimenti inaccessibili. = deriv. da vesuvio, perché il lubrificante è proiettato con
queste [pomici] abbiano avuta l'origine da vesuvii, estinti, io non sì
di 'novale'(rew 5966), da 'novus'nuovo, presuppone un latino 'veterale'
toponimi dell'italia meridionale. = da un lat. volg. * veteralis,
, sf. ant. reparto militare costituito da veterani. archivio mediceo 4510 [
valore. tasso, i-85: combattendo da una parte un esercito d'europa ferocissimo
armato, invecchiato ne le vittorie; da l'altra, una moltitudine di arabi tumultuari
forti. slataper, 2-492: è qui da sei mesi, veterano di 7 assalti,
falso. -chi frequenta un luogo da molto tempo. parise, 11-121:
tutta la colonia, un veterano che veniva da alcuni anni e aveva una pelle squamata
/ in modo, che van dritti da maestri. cattaneo, iv-4-433: a lato
. -con riferimento a chi milita da lungo tempo in un movimento politico,
, quanto più io me la posso promettere da un corpo di veterani esperimentali, che
un corpo di veterani esperimentali, che da una leva di venturieri novelli. mazzini
nostri. 3. che dura da lungo tempo; di vecchia data (una
per vile cosa fassi diguarentare. felice da massa marittima, xliii-220: e maria
dotta, lat. veterànus, deriv. da vetus -iris (v. vetero).
-òris, 'furbacchione inveterato'nome d'agente da veteràre, a sua volta denom. da
da veteràre, a sua volta denom. da vetus -eris (v. ve
veterina, sf. ant. bestia da soma. inventario fondano, v-27-7
veterina -orum (neutro plur.) 'bestie da soma o da tiro', femm.
neutro plur.) 'bestie da soma o da tiro', femm. di veterinus (
, come i cavalli ed altri animali da soma, o anche di tutto il bestiame
, vanno scevefrancese. rati in tutto da quella farragine di strenne popolari che innon
dotta, lat. veterinarìus, deriv. da veterinus (v. - vete
proprio degli animali, in partic. da soma. marchetti, 5-221:
. 2. sm. animale da soma. landino [plinio],
dotta, lat. veterinus, deriv. da vetus -éris (v. vetero),
una ruvida e veterrima quercia. niccolò da correggio, 1-22: e1 non è
acto solacevole / quanto erano a color da l'età vetera. mazza, ii-155:
permesso. -che si è instaurato da lungo tempo (una malattia).
o metere, / ma curar greggi da la infetta scabbia / e passion sanar maligne
infallibilità papale. = comp. da vetero e cattolicesimo (v.).
ben determinate forme. = comp. da vetero e cattolico (v.).
tero-classiste. = comp. da vetero e classista (v.).
il veterocomunismo. = comp. da vetero e comunismo (v.).
una linea veterocomunista. = comp. da vetero e comunista (v.).
a mosca. = comp. da vetero e dogmatismo (v.).
dell'avvocato fabi come 'uno sfogo da veterofemminista'. = comp. da vetero
sfogo da veterofemminista'. = comp. da vetero e femminista (v.).
notevole utopia. = comp. da vetero e illuminismo (v.).
: linguaggio veteroleninista. = comp. da vetero e leninista (vi).
d'accatto. = comp. da vetero e marxismo (v.).
della sua generazione. = comp. da vetero e marxista (v.).
stico. = comp. da vetero e marxistico (v.).
. paleoslavo. = comp. da vetero e slavo (v.).
cora veterosovietiche. = comp. da vetero e sovietico (v.).
l'esegesi). = comp. da vetero e testamentario (v.),
decisioni prese dagli altri membri, in modo da impedire la loro esecuzione. 3
gli indicava la partenza delle regie zie da parigi, e il loro arrivo a lyon
leggi rendono inesorabile ogni qualvolta sia appoggiato da gravi ragioni, e convalidato dal voto
rapporti umani, le relazioni sono facilitati da tutti i possibili mezzi; in un
la forma conica delle fornaci. maironi da ponte, 1-iii-7: ponte s. pietro
carena, 1-239: 'vetraia': fornace da vetri. 2. mobile con
= dal lat. vitrarìus, deriv. da vitrurn (v. vetro).
i vetraiuoli. = deriv. da vetraio. vetrame, sm.
= lat tardo vitreàmen, deriv. da vitrum (v. vetro); il
voce dotta, lat vitrarìus, deriv. da vitrum (v. vetro).
più spesso, insieme di lastre sostenute da un'intelaiatura di legno o metallo a
g. del rosso, 146: sportelli da vetrate, ordinari, detti alla romana
, 3-150: la grande villa formata da due vecchie case coloniche rifatte un secolo
stile della folie rustica e collegate insieme da lunghi corridoi a vetrate coperti di fiori e
di edifici religiosi o monumentali, costituita da un mosaico di vetri colorati connessi in
mosaico di vetri colorati connessi in modo da formare disegni e decorazioni. p.
, iii-4-202: al sorriso d'april che da la tarda / vetrata rompe e illumina
2. disus. armadio chiuso da vetri un tempo collocato all'esterno dei
foro merci. * deriv. da vetro-, v. anche invetriata 2.
, 6-ii-546: non ho luce che da un uscio vetrato e da una finestra
ho luce che da un uscio vetrato e da una finestra che non posso aprire in
pavimentato di marmi. -chiuso da vetri (un mobile). carducci
camera mia. 2. chiuso da ampie vetrate (un edificio, un locale
il suo aiuto davano la segatura nella sala da ballo. neanche si curarono di noi
con ambiguo compiacimento? = deriv. da vetro, col suff. dei pari pass
allargato: la stazione della shell fa da bivio e sembra aver sospinto lontano,
bivio e sembra aver sospinto lontano, da un lato la vetreria di veschi, dall'
efficienza discutibile. = deriv. da vetro-, il d. e. i
figura degnissima. = deriv. da vetriare. vetriare [i +
stretti in fondo, come son le forme da far gli zuccari, a li quali
1 vetriari, o finestrati nascono pur da vetrari, e son detti latinamente
latinamente 'vitriarii', la qual voce viene usata da lampridio nella vita d'alessandro.
: il raggio della luna, entrando da una finestra alta, disegnava un quadrato
, x-25-145: un vestibolo chiuso nel fondo da una vetriata lungo la quale passa il
di edifici religiosi o monumentali, costituita da un mosaico di vetri colorati, sagomati
, sagomati e disposti in modo tale da formare disegni e decorazioni. a
nobili di stucco per parte, tramezate da quadri grandi, con le comici di stucco
. e letter. salice. francesco da firenze, xxxv-i-398: la vetrice che s'
, con allusione a chi è scosso da brividi di freddo o di paura.
ora in qualche stoppiaro a lavorar gabbie da grilli o tesser frontali di paglia, ora
far cestole. = deriv. da vetrice. vetricióne (ant. vetricóne
albero o abeto, se è terreno da ciò, se no, olmo o vetricóne
la pietra specularla. = deriv. da vetro, con doppio suff.
tipica di edifici religiosi o monumentali composta da un mosaico di vetri colorati, accostati
di vetri colorati, accostati in modo da formare disegni e decorazioni. grossi,
alluminanze. 2. armadio chiuso da vetri un tempo collocato al- l'estemo
3. padiglione con pareti costituite da grandi vetrate per la coltivazione di piante
schiera la più leggiadra fiorita di pianticelle da stufa, che lauretta poscia avrebbe fatte
, nelle vetriere. = deriv. da vetro. vetrificàbile, agg.
, sf. parte di un negozio delimitata da una = agg. verb. da
da una = agg. verb. da vetrificare. vetrata per lo più ampia e
agg. chim. e stradale in modo da essere visibile dall'esterno, in cui
= voce dotta, comp. da vetro e dal tema dei comp. del
il terreno che si calpesta è formato da minutissimi frammenti di lava scabrosi e vetrificati,
gli occhi restavano fissi in alto, calamitati da quella specie di polpo che ci sovrastava
e corrose. = nome d'azione da vetrificare. vetrigno, agg. ant
agg. ant. e letter. costituito da vetro; fatto in vetro (un
a ferro di cavallo è felicemente sostituita da un rettangolo sparso di luce sottomarina, e
, / d'esser messa in vetrina / da una gente latina. guglielminetti, 2-77
di cancelleria. = deriv. da vetro-, cfr. fr. vttrine (
si dà sopra i vasi o altro, da cuocersi in fornace, che li fa
e vetrina. = deriv. da vetrino2. vetrinare, tr
a vetrinatura. = denom. da vetrina, 2. vetrinato,
molti vetri. = deriv. da vetrinaz, col suff. dei part pass
risultato ottenuto. = nome d'azione da vetrinare. vetrinista, sm. e
vetrine dei negozi disponendo le merci in modo da valorizzarle e invogliare il cliente all'acquisto
il vetrinista. = deriv. da vetrina \ vetrinìstica, sf. l'
. sostant di vetrinistico; voce registr. da a junker. vetrinìstico, agg
loro allestimento. = deriv. da vetrinista-, voce registr. da a.
deriv. da vetrinista-, voce registr. da a. junker. vetrino1,
di vetro entro cui si pone il materiale da osservare. tobino, 5-19: un
fui iniziato affrettatamente alla tecnica dei vetrini da qualche fantasma pietoso o svogliato, imparai bene
di vedere in bianco e nero la scena da riprendere. soldati, 2-312: attraverso
delle [melagrane] dolci le me'son da caeta; / delle men buone strignere
il cielo d'un azzurro vetrino scorto da una finestra di piazza santa maria novella.
o frullati. = deriv. da vetro. vetriòla1 [i +
l'ultimo. = deriv. da vetro. vetriolare (vitriolare),
ha vetriolato adolfo. = denom. da vetriolo1-, cfr. fr. vitrioler.
, e simili. = deriv. da vetriolo1. vetrioleggiante (pari. pres
'vetrioleggiatrice'. = nome d'agente da vetrioleggiare. vetriòlico [i +
vetrioliche, sì calde che fredde. maironi da ponte, 1-iii-161: vi si rinvengono
delle pietre vetrioliche. = deriv. da vetriolo1. vetriòlo1 [i + o
rapina, cocaina, vetriolo, veleno da tossico d'arsenico per ac- chiappà li
, ch'ancor vedutolo / non ho da ieri in qua. della casa, 696
cercar dovria. = deriv. da vetro. vetrite, v.
fusa di tale sostanza. giacomo da lentini, 44: il sol,.
avare farfalle errando andate, / da le viscere lor l'alrne traete. redi
, agli stocchi ». s. caterina da siena, v-124: noi siamo teneri
difetti nostri e grandi disunioni. fausto da longiano, iv-127: sono alcune donne
la fronte. -doppio vetro: composto da due lastre con intercapedine d'aria,
lastra di particolare spessore trattata in modo da resistere a urti molto forti, a proiettili
? -vetro di quarzo: ottenuto da silice pura, e usato in particolari
quelle ultraviolette. -vetro eglomizzato: costituito da due strati con interposta una foglia d'
sabbia. -vetro olofano: caratterizzato da una serie di scanalature prismatiche e parallele
o lattei. -vetro ottico: caratterizzato da buona trasparenza e rifrazione, inalterabilità,
, ecc. -vetro refrattario: composto da forti percentuali di
silice e ossido di alluminio, caratterizzato da notevole resistenza alle alte temperature.
non cristallizzano, caratterizzato in genere o da un aspetto poroso, come nelle pomici,
a questo puntoti maggiore hanberger, che da un po'di tempo mi guardava fisso negli
vetro. m. cavalli, lii-12-275: da venezia non si manda più di cento
porta a vetri: costituita quasi interamente da tale materiale, con una intelaiatura di
. cavalli, lii-3-104: si conducono anco da venezia vetri tondi da finestre per il
si conducono anco da venezia vetri tondi da finestre per il bisogno di tutti quei paesi
vetri ribattè chiusi dal vento, / e da sé ritrovò la via dell'aria.
la sola della brigata che potetti esaminare da capo a piedi senza il mio vetro
.. la guardava con que'vetri da lei non conosciuti per buoni occhiali.
gemme fiorentine i vetri di messer tizzone da pofi. -carta vetro: carta
, composto solido, trasparente, costituito da silicato di sodio, facilmente solubile nell'acqua
acustico. = comp. da vetro e asfalto1 (v.).
vetrocamera, sf. tecn. struttura costituita da due lastre di vetro parallele distanziate fra
vetro parallele distanziate fra loro in modo da creare una camera d'aria, che garantisce
e acustico. = comp. da vetro e camera (v.).
vetroceménto, sm. tecn. struttura composta da ri quadri di vetro particolarmente
ecc. = comp. da vetro e cemento (v.);
glie e tegami, vetri da saldatura e per diversi usi in missilistica
missilistica. = comp. da vetro e ceramica (v).
. = voce dotta, comp. da vetro e dal gr. xpw ^ a
vetrorèsina, sf. tecn. materiale costituito da fibre vetrose impregnate di resine plastiche,
mobili, ecc. = comp. da vetro e resina (v.).
vetrosità, sf. corpo, materia caratterizzata da un aspetto vetroso. calvino
ma si aggrumava in una massa vetrosa da cui prismi e ottaedri e cubi pareva stessero
tutta la materia. -che è costituito da vetro, che contiene vetro. savinio
chiatevi. = comp. da vetro e voragine. vétta1,
al mondo. tasso, 8-4-340: se da vetta, o da sublime scoglio /
8-4-340: se da vetta, o da sublime scoglio / volgesti il guardo al mar
,... aveva guidato i mille da quarto al volturno, l'arcangelo era
, 1-28: « lontano? » « da monticello saranno due giorni, camminando di
vegetativo di una pianta. onesto da bologna, lxv-17-2: amico, la novella
ii-158: il giaggiuolo... da tutti 1 suoi pedali nella cima fa i
, con allusione a chi è scosso da tremori per il freddo o per la paura
una taglia per dove passano le vette da ghindare: cioè quelle corde che vanno
verrà a farti gran disdetta. folgore da san gimignano, vi-610 (27-5):
dalle finestre che dal tetto; cader da piè che dalla vetta. idem, 366
rassodata la vita, s'ha da mandarne i vettoni più lunghi su qual sia
mi dono. = deriv. da vetta. 1, con doppio suff.
voce di area sen., denom. da vetta1. vettare2, tr.
'vettare'. bagnare. = denom. da vettaa vétte (plur. anche
98: né questo strumento è differente da quell'altro, che vette, e
come si possa sostenere un gran pezzo da più persone con più d'un vette.
o vino. varthema, 40: da ciascuna parte de la porta sta una vettina
terra, dèe provvedere di persone da stivare il vascello, e non trovan
, molto flessibile, della canna da pesca. pescare [giugno 1993
restante deve essere co stituita da un vettino molto flessibile in grado di rivelare
sua attività. = comp. da vetto [re \ e cardiografia (v
. tracciato che ri sulta da una vettocardiografìa, consistente in una curva
orientamenti spaziali. = comp. da vetto [re] e cardiogramma (v
vettònica, e in italia serratula, da greci cestro, overo psicotroso, eccellentissima sopra
il vettorare. = nome d'azione da vettorare. vettorare, tr.
del volo, la quota e la velocità da mantenere. = dall'ingl.
geometrico che rappresenta una grandezza individuata da un valore numerico, da una direzione e
grandezza individuata da un valore numerico, da una direzione e da un verso e
un valore numerico, da una direzione e da un verso e che è indicato con
componenti. -vettore applicato-, quello determinato da un punto da cui viene applicato.
applicato-, quello determinato da un punto da cui viene applicato. -vettore di campo
del sistema di riferimento; segmento condotto da un fuoco a uno qualunque dei punti
che ha un ruolo attivo o funge da intermediaria in alcune reazioni biochimiche.
: quello che trasmette un agente infettivo da un ospite a un altro, ma che
6. inforni. struttura dati identificata da più valori indicizzati. 7.
lat. vector -óris, nome d'agente da vehère 'portare, trasportare'(v.
vettori dati e dal seno dell'angolo da essi formato. -spazio vettoriale, v
25. -velocità vettoriale, quella rappresentata da una tangente alla traiettoria di modulo uguale
ogni sozzura fino alli topi. benvenuto da imola volgar., i-279: più de'
victualis 'che riguarda il vitto', deriv. da victus (v. vitto1).
vettovagliamento. = nome d'azione da vettovagliare. vettovagliare (vectovagiate,
accompagnamento, o sarà ricevuto e vettovagliato da esse, o da nessuno. ferd
sarà ricevuto e vettovagliato da esse, o da nessuno. ferd. martini, 1-i-44
cetti, 1-ii-167: 1 tordi trovano da vettovagliarsi largamente. = denom. da
da vettovagliarsi largamente. = denom. da vettovaglia. vettovagliato (part.
potente, cinta d'ognintomo dall'acque e da fortissime mura e finalmente bene vettovagliata.
. vivandiere. = deriv. da vettovaglia. vettura (vectura,
compiuto, dietro compenso, con bestie da soma o con veicoli a trazione animale.
dall'indie quel- l'uccellaccio 'che alza da terra un elefante intero'. berchet, 145
figura? -noleggio di un animale da soma o da tiro. nuovi testi
-noleggio di un animale da soma o da tiro. nuovi testi fiorentini, 312
di tappezzarie che impegnai sin quando venni da roma che mi bisognò pagar 60 ducati
per avventura in su un cattivo ronzin da vettura venendosene, trovò il già detto giotto
1-iv-642: apparecchiatogli / ha dui cavalli da vettura, ch'ottimi / son da viaggio
cavalli da vettura, ch'ottimi / son da viaggio. siri, i-407: oppressero
altri, con preda di mille cavalli da vettura. -disus. carrozza da
da vettura. -disus. carrozza da o di vettura: carrozza concessa a
, che la mia compagna conobbe essere da vettura, montammo insieme nella medesima. carena
possibilità di trasporto di merci e derrate da un luogo a un altro. crescenzi
.: carrozza per servizio pubblico guidata da un vetturino e trainata da cavalli.
pubblico guidata da un vetturino e trainata da cavalli. boiardo, 1-229: benché
sera la sorte mi favorì una vettura da nolo. sbarbaro, 4-20: attaccata
manchester una strada di ferro che sarà percorsa da vetture le quali faranno un miglio in
, 10-337: come su una vettura da museo, due tre dieci macchine ci dettero
a sua posta tenendola in una casa da camaldoli, prestava a vettura. bandella,
i-231): il buon compagno, che da le vetture di cornelia traeva non picciolo
un'altra. -donna, femmina da vettura: prostituta, meretrice. bandello
3-2 (ii-262): ella era donna da vettura e per un carlino si dava
se egli avesse risaputo che era femina da vettura. 4. prov.
. raiberti, 5-93: viaggerebbero ancora da milano a como in una vetturaccia,
dotta, lai vectura, nome d'azione da vehére 'condurre, trasportare'(v.
la sua mula, e tenendo il freno da l'una mano e da l'altro
tenendo il freno da l'una mano e da l'altro mano la scoreggiata, signoreggiavala
e colle mani. s. bernardino da siena, 716: 1 vetturali che
dirò: 'buon di'? non è da mattina. 'buona sera'? non è tardi
è tardi. 'dio t'aiuti'? saluto da vetturali. -abbondante,
, 20-31: il mulattiere facea un pasto da vetturale. 2. figur. forza
ant. prostituta, meretrice. zanobi da sfrata [tommaseo]: o femmine belle
e cartaginesi. = deriv. da vettura-, cfr. anche lat. mediev
rifacimento del lat tardo vecturarius, che è da vectura (v. vettura);
, xviii-5-382: chi vettura, dèe venire da fuori. 2. per simil
tempo de'cesari quattordici acquidotti immensi sostenuti da grandi arcate vetturavano fiumi intieri in roma
molte miglia. = denom. da vettura-, il d. e. i
adibito al trasporto di merci (un animale da soma). ottimo,
per lo più su veicoli o animali da soma. -anche: portare un carico
un carico sul dorso (un animale da soma). - anche assol.
buccheri per trovar vogliolosi che se la sentano da fargli vettureggiare insino alla pianura su le
o che lo carreggia sulla vettura tirata da parecchi uomini sino appiè degli argani.
o compiere determinati tragitti avvalendosi di bestie da soma o di veicoli a trazione animale
casa sua. = denom. da vettura, col suff. frequent.
prendiamo la vetturetta e andiamo a palmanova da donna maria? tomizza, 3-119:
per acqua. = deriv. da vettura. vetturina, sf.
era molto alto, comodo però, guidato da sei cavalli, e da un divotissimo
però, guidato da sei cavalli, e da un divotissimo vetturino, il quale volea
e zoppo. = deriv. da vettura. vetustà (ant.
che ha origini antiche, che dura da lungo tempo o che ha avuto luogo
gesti per vetustà de tempi semo fatti da longi eccellente e strenuo signore mio.
4-209: per argomento di somma vetustà è da considerare ancora l'uso di non incider
/... son per vetustà da noi lontane. savinio, 352: sia
dotta, lai vetustas -àtis, deriv. da vetustus (v. vetusto).
. 2. che è trascorso da molto tempo; passato, remoto (
periodo, un'epoca). antonio da castello san niccolò, lxxxviii-1-167: non creder
o di siila, / né quella che da lepido ed augusto / e marcantonio fu
tuo si fé pregio e sostegno, / da qual lunga d'eroi stirpe discese!
). gherardi, ii-8: ispinto da felicissimi venti, le vetuste torri del
pendon ritratti oscuri / d'amiche morte da la / parete d'onde esala / quell'
/ non so in qual anno e da qual mano fatto; / e in faccia
: si percorre il torrente derè mahacan ombrato da alberi vetusti, stupendi di fogliame e
dotta, lat. vetustus, deriv. da vetus -iris (v. vetero).
letter. ant. trasporto di un oggetto da un luogo all'altro. rocco
, lat vectio -ònis, nome d'azione da vehère 'trasportare'(v. veicolo)
cotesta panzetta? = denom. da vezzo, col suff. frequent.
alterato. = agg. verb. da vezzeggiare. vezzeggiato (part.
le vipere e le serpi, / vezzeggiate da lor, baciarli in bocca. brignole
iii-2-250: il veder barberina così vezzeggiata da tutti, tutti persi per lei, era
d'annunzio, i-851: acquaiole gioconde da 'l rosso da 'l nero corpetto /
, i-851: acquaiole gioconde da 'l rosso da 'l nero corpetto / vezzeggiate da 'l
rosso da 'l nero corpetto / vezzeggiate da 'l sole, folli stomellatrici! vezzeggiatole
passi mortali. = nome d'agente da vezzeggiare. vézzo (végo, v'
altra parte, uno non può vezzeggiarsi da se stesso, una madre, nella vita
sarebbe necessaria. = nome d'azione da vezzeggiare. vezzeggiarne (part. pres
coccolare facendo moine. felice da massa marittima, 63: la madre del
col vezzeggiarmi, garrula / aura, da me che vuoi? -illuminare e
amici degli inimici nostri, e però essere da vezzeggiare e'cancellieri acciò che non lasciassino
. questa ultima dove- rebbe essere apprezzata da lui molto più che l'altra..
1-5 (i-84): dimmi, uom da poco che tu sei,..
più lunghi. bacchetti, 13-782: da quanti anni essi avevano smesso quell'amorevole
certo modo al rotari l'elogio fattogli da un poeta, ch'egli, al par
civetteria.?? francesco da barberino, 36: stanno male [nelle
, / il quale, incatenato / da quell'arti che a lui poco son note
lusingalo, fagli vezzi, dagli ben da mangiare. lorenzo de'medici, ii-29:
e farle vezzi, come se ella nodriti da piccioli gli avesse. tasso, 12-29
/ e poi, quando verrà colà 'l da sezzo, / darannovi con ambo man
5. ornamento prezioso e raffinato da portare al collo o alle orecchie;
: le mura esterne della fortezza sono ornate da un vezzo o comicioncino rotondo del bel
uno adunque, che si chiamò fresco da celatico, aveva una sua nepote chiamata per
di marte furo non pacefici. andrea da barberino, iii-6: 'l terzo [
vezzosàggine e semplicità = deriv. da vezzoso. vezzosaménte, avv. (
sdolcinata; svenevolmente. francesco da barberino, 9a: vedi come saluta
adverbio locale 'ivi', il perché è da notare leggendo, che o questo o quello
la mattina de'7 luglio, jacopo andò da teresa, e vi trovò lo sposo
tansillo, 1-17: io v'ho scritto da tunisi, da bona, / da trapan
: io v'ho scritto da tunisi, da bona, / da trapan, da
scritto da tunisi, da bona, / da trapan, da palermo, da messina
da bona, / da trapan, da palermo, da messina, / da brindisi
/ da trapan, da palermo, da messina, / da brindisi, ed alfin
da palermo, da messina, / da brindisi, ed alfin da la valona.
messina, / da brindisi, ed alfin da la valona. tasso, n-ii-55:
96: vorrai dunque pur silvia, / da i piaceri di venere lontana / menarne
i figli pargoletti? -in modo da ornare, da abbellire; elegantemente.
? -in modo da ornare, da abbellire; elegantemente. g. landi
età de duoi anni pervenne. fausto da longiano, iv-50: nella correz- zione
per esser giovanetto, figliuolo mio, da sua madre tenuto vezzosamente e dell'imperio unico
e leggiadro, accompagnato per lo più da finezza e cortesia di modi (per lo
suoi modi altieri, alcuni suoi atti vezzosi da spasimarne. de amicis, ii-672:
e berrettini colla piuma, la pisana lasciava da un canto me per far con essi
tenerello, vezzosello. = deriv. da vezzo. vi1, avv.
con valore neutro: a ciò, da ciò, di ciò, in ciò,
tutti e tre di dover trovar modo da ugnersi il grifo alle spese di calandrino.
quivi si raccontano i fatti come conceduti da ogni uomo, onde non vi resta
uomo, onde non vi resta altro da fare che aggiungervi grandezza e bellezza. p
indicata con un nome proprio, tratto da quello del console costruttore). carducci
. lotario diacono volgar., i-245: da la cella di romano a la spelunca
armentaria-, pista d'alta montagna percorsa da greggi e mandrie negli spostamenti stagionali.
. 3. cammino percorso o da percorrere, tragitto; viaggio. -
- anche: itinerario prefisso; direzione da seguire. ritmo di s. alessio
parole. 5. orbita descritta da un corpo celeste; moto reale o
suo coreo è d'andare ciascuno dì da oriente in occidente per lo suo cerchio intorno
ch'in altro pon la spene. zanobi da sfrata [s. gregorio magno volgar
convertissi. savonarola, ii-217: quando da piccoli s'avvezzano col male exemplo ad fare
gesù cristo in quanto esempio, modello da seguire e imitare (in partic. nell'
e verità e vita ». santa caterina da siena, ii-204: ci convien seguitare
foscolo, xxi-76: se hai via da vedere in milano tedimburgh review', e
/ e chi ben t'ama è sol da te salvato! boterò, 368:
1-312: la invito, entro io giorni da oggi a volere adempiere ai suoi obblighi
proceda ne la nostra conoscenza, cioè procedendo da quello che conoscemo meglio in quello che
più umile dei nostri colla pretesa di camminare da pari nella via della scienza.
originarsi, a dirlo di novo, da qualche prevenzione. bonghi, 1-127: comincia
[platone] ad esporre un pensiero da un lato, e a un tratto s'
su roccia o su ghiaccio, seguito da una cordata o da un singolo scalatore
ghiaccio, seguito da una cordata o da un singolo scalatore per raggiungere una vetta (
, che purghi almeno le pnme vie da quelle viscosità, delle quali son tutte
aria inspirata. cesari, i-190: da ultimo: voi dovete maravigliarvi, che un
dovere e per vostra giustificazione, vuol sapere da voi il perché non abbiate fatto ciò
con emissione e negoziazione di un ordine da pagare espresso nella moneta della piazza negoziata
neurol. fibra o fascio di fibre percorse da impulsi nervosi. -via afferente,
crociata: fascio efferente del cervelletto formato da uno dei due rami che le fibre del
a mezza via: a metà del percorso da compiere. mazzei, ii-25:
, senza alcun contasto, data loro da tutti la via, verso le scale se
gaza, bello e forte arnese / da fronteggiare i regni di soria. giuliani
eseguirla, ad attuarla. [sostituito da] manzoni, pr. sp.,
35. prov. s. bernardino da siena, 467: guardati, ché in
36. dimin. vièlla. francesco da barberino, 48: va su per questa
la rimozione, l'eliminazione di qualcosa da un luogo (per lo più in unione
debba tagliare all'im pazzata da ultimo. più tosto via le poesie.
4-520: addomandando oro e ariento cortesemente da lei, quella con fedele sicurtade disse che
matto! carducci, iii-1-384: via, da me lungi, turba codarda! /
disapprovazione, impazienza. -anche rafforzato da un'altra esclamazione. cesarotti, 1-xvi-1-75
: mentre il nostra grandezza non dipendono da queste miserie. tarchetti, cane si gratta
conoscere il cuore della donna. = da via1, pasato al valore awerb. attraverso
], agg. che può essere percorso da veighislanzoni, 16-73: via! via
offre un facile passaggio', deriv. da via (v. via1); cfr
. al traffico. = deriv. da viabile. -marin. via!
dà il via = deriv. da viabilista. / al convoglio impigrito
. dale. = deriv. da viabile, cfr. fr. viabilité (
maritarla, concederla in = comp. da via1 e croce (v.).
a spender queste son cose inaudite. compiuto da gesù trasportando la croce sulle spalle
moderni. manzoni, pr. sata da darsi via per ambizione, così. sp
suo affre quel che ho da mandar via a'primi di novembre.
i giorni, -sollevarlo, allontanarlo da un incarico, da una egli aveva
-sollevarlo, allontanarlo da un incarico, da una egli aveva delle immaginarie stazioni consolatrici
dopo opportuni trattamenti (una = comp. da via1 e addentro (v.).
per il tronco della strada di ferro, da àrquata a genova. ponti giganteschi,
viadotto della ferrovia. = comp. da via2 e dótto (v.),
-merce viaggiante, carico di merce costituita da colli di peso e dimensioni normali.
, intr. (viàggio). spostarsi da un luogo a un altro, per
(con valore aggett.): usato da chi compie viaggi. d.
bartoli, 17-2-37: egli con un bastoncello da viaggiare se ne andò passo passo,
un'alta percentuale di alcool per esser protetti da fermentazioni secondarie sgradevoli. 3
4. per estens. passare, diffondersi da una persona all'altra (una notizia
di ercole, gesù cristo copia bud- da. capuana, 15-200: la fanciulla di
viaggia di molto. = denom. da viaggio. viaggiato (part.
: si ricorda con diletto dei paesi viaggiati da giovane. carducci, iii-1-230: su
'l calle viaggiato un occhio bieco / da la nuca di crin povera arresta.
, dal mare a lucca, / e da lucca a pistoia cercò 'l paese.
altri sulla via del bene. bartolomeo da s. c., 4-5-4: «
pur vizi. = nome d'agente da viaggiare. viaggiatòrio, agg.
carrozza. = agg. verb. da viaggiare. viàggio [i +
. trasferimento, spostamento che si compie da un luogo ad un altro (generalmente piuttosto
mai quasi son albergato nelli ospizi de'secolari da mattina e de sera e continuamente loro
, e giò per l'onda egea / da sé vede fuggire isole cento / col
non potesse non esser conosciuto per oleandro da colei che l'amava. metastasio,
viaggio di vienna, ma vada direttamente da roma a modena. parini, 445:
dalla selva selvaggia alla divina foresta, e da questa all'empireo. alvaro, 8-107
trascorsa in una o più località lontane da quella di residenza abituale (anche nell'espressione
un itinerario, in partic. redatta da un viaggiatore, da un navigatore.
partic. redatta da un viaggiatore, da un navigatore. angiolini, 20:
angiolini, 20: non credo che da me pretendiate un trattato, né ho
s. iacopo. s. caterina da siena, iii-190: d'una cosa vi
-tragitto compiuto per portare un oggetto da un luogo ad un altro.
, fece vari viaggi. -tratta percorsa da un mezzo pubblico, in partic.
un mezzo pubblico, in partic. da un treno. - foglio di viaggio:
: di gita faticosa e difficile, anche da luogo a luogo non lontano si dice
prego anche di non incomodarti a scrivermi da roma. -per commentare ironicamente la partenza
indumenti comodi adatti all'occasione). da ponte, 87: il padre, entrando
due ragazze, ambedue lagrimanti e vestite da viaggio: « addio » disse.
: che è in corso di trasferimento da un luogo all'altro. manzoni,
agenzia, n. 1. -cestino da viaggio: v. cestino, n.
cestino, n. 7. -coperta da viaggio: v. coperta, n.
pernottamenti, pasti, ecc.) da un'agenzia turistica. -letter. viaggio
al figur.: ricerca svolta estemoraneamente da uno studioso in un determinato am- ito
due o più luoghi; la direzione da seguire per arrivare a una determinata meta
campar d'esto loco selvaggio ». felice da massa marittima, xliii-288: non sete
. spostamento di un mezzo di trasporto da un luogo all'altro. dante,
del lucente carrello che portava gli antipasti da un tavolo all'altro. -movimento
cui bell'occhio tutto vede, / da lei saprai di tua vita il viaggio.
polvere, né guerra e tutto dipende da noi. senza lagrime. ibidem, 203
fa mai viaggio. bacchetti, giovanni da samminiato [petrarca], ii-425: che
capi più maschi degli altri e più favoriti da apollo, questi abbiano ad essere nostro
sempre viaggio / nell'alta luce, che da sé è vera. 5.
'viaggio': l'abbandono del corpo da parte della sfera sensibile, che fluttuava
precederlo in un tragitto. felice da massa marittima, xliii-267: iesù cristo,
, prender viaggio: avviarsi, vialetto saliva da cancello, tra la vigna, su al
fortuna e a'suoi antenati egli ha tanto da poter fare un viaggétto senza incomodarsi gran
v. viatico) con evoluzione semantica da 'provvista per il viaggio'a 'viaggio'(
= voce dotta, comp. da via1 e dal tema del gr. ypcupo
v-403: il palazzo è preceduto al meriggio da una gran piazza elittica, da cui
meriggio da una gran piazza elittica, da cui partonsi tre stradoni vialati e dritti.
vialati e dritti. = deriv. da viale1, col suff. dei pari.
: li giardini sono divisi per meta da un gran viale, che li unisce alla
: il gran prato rotondo è circondato da un viale. 2. lunga
o suburbana, per lo più fiancheggiata da alberi e divisa in carreggiate da aiuole
più fiancheggiata da alberi e divisa in carreggiate da aiuole o banchine spartitraffico. d'
o strada diritta e lunga tra alberi da una parte e l'altra ombrosa, amena
al portale. = deriv. da via1; per il signif. n.
fr. viande (nel 1050) 'carne da mangiare', che è da un lat
1050) 'carne da mangiare', che è da un lat. volg. vivanda (
807: vennero i viandanti dinanzi da lui. boccaccio, dee., 9-6
mercurio incogniti, con abito greco corto da viandante, e cappello in capo.
pietro,... fu avvertito da un nunzio celeste il quale avea una croce
ricreassero. oliva, 143: si avviavano da ogni parte dell'europa alla divina spelonca
effimero e transitorio. s. caterina da siena, 100: e voi, mentre
in una sede fissa, ma spostandosi da una località all'altra, in par-
ore del dormire. = comp. da viar e andante (v.).
a una determinata condizione. buonaccorso da montemagno il vecchio, i-7-13: mentre miri
viare 'fare strada; camminare', denom. da via (v. via 1)
piccolo viaréccio. = deriv. da via1, con doppio suff.
esercito francese. = deriv. da via1, sul modello di diaria (v
dotta, lat. viarìus, denv. da via (v. via 1).
usan picchiar costoro? = comp. da via2 e sm (v.).
contra il mondo. = comp. da via per vie e tanto2 (v.
mattina seguente. = denom. da viatico, n. 2. viaticaro
nisciuno viatecaro presuma comperare oglio né estraere da la dieta terra... senza
far vela alla 'briep, quat- trìore da 'roterdam', e vicini a 'niewerluys'. p
ore un viatico d'amore che ha da bastarmi forse per un anno. gozzano,
4. ant. orbita percorsa da un corpo celeste. chiose al 'de
del sec. xiii), deriv. da via (v. via 2):
e letter. chi è solito viaggiare da una località all'altra, chi compie lunghi
via- trice / che lamentando mormori / da la natia pendice, / se pietosa
a. cattaneo, ii-335: riccardo da san lorenzo la [maria] stimò piuttosto
con salario lire 500 a l'anno da la camera di denari di le condanason.
, lat viator -òris, nome d'agente da viare 'andare per via, viaggiare';
dotta, lat. viatorlus, deriv. da viator -òris (v. viatore).
viavai. -trasferimento continuo di persone da una località all'altra. ungaretti
della mosa, e l'italia. da venezia, da firenze, da roma,
, e l'italia. da venezia, da firenze, da roma, i romanisti
italia. da venezia, da firenze, da roma, i romanisti tornano colla testa
slaiga dinanzi a quel palazzo, e da molte delle sue finestre principiò a farsi viva
dell'interno. pea, 3-31: è da sapere che questo via-vai di vetture
voce latina ». = comp. da via2 e dall'imp. di andare (
, velocemente; subito. uguccione da lodi, xxxv-i-616: en un poco de
molto viagamentre -a la glesia portado. giacomino da verona, xxxv-i-643: mo tomagel endreo
ant. sollecito, rapido. bonvesin da la riva, 69: el ge è
un'orchestra abbastanza insolita. piccola, da camera, a momenti... arpa
= voce dotta, comp. da vibra [re \ e dal gr.
stato embrionale sia pure, od offuscato da una sudicia patina graveolente che ne smorza
tu sai. = nome d'azione da vibrare. vibrante (part. pres
: « licenzia la serva: farai tu da mangiare e baderai alla casa, come
porco, con una subita prestezza lo passa da parte a parte. tasso, aminta
vibra. goldoni, xii-803: sai da quegli occhi arcieri / quai dardi vibri amore
volto cruccioso oltre l'usato, / vibrò da l'arco suo, fremendo irato,
, 5-59: dal sole, / e da ogni corpo ardente è vibrata d'ogn'
, come se lungo tempo ne le scole da schermir fosse avvezzata, così disse:
e più ardito / con la preda conosce da lunge, / vibrando i crin,
, e il pianoforte aperto in un angolovibrava da tutte le sue corde un fremito armonioso,
col pollice una molla e facendo fare da cassa armonica alla bocca. calvino, 1-222
pochissimi ignicoli, ma liberi e separati da ogni altra sostanza. algarotti, 1-ix-125
ancora ne vibra; nel freddo; e da molto lontano. -produrre un suono stridulo
radici. 10. essere scosso da tremiti, da sussulti; agitarsi (
10. essere scosso da tremiti, da sussulti; agitarsi (una persona,
11. per estens. essere pervaso da un sentimento, da un'emozione,
estens. essere pervaso da un sentimento, da un'emozione, ecc. molto intensamente
contra lei, / tinte d'invidia da sì gran valore, / vibrar le lingue
assai diversa. = deriv. da vibrato. vibratile, agg. che
esploratrice, sensibilissima, vibratile, influenzata da intuizioni lontanissime. 5.
1. = agg. verb. da vibrare-, cfr. fr. vibratile (
riduce. = agg. verb. da vibrare. vibrato (part.
cesarotti, 1-xvi-36: molte aste vibrate da mani ardimentose altre si ficcavano nel corpo di
vibrato dal sole e quello che emana da qualunque corpo terrestre. de amicis, ii-435
fasci di luce elettrica vibrati tutt'insieme da mille punti illuminano tutte le sommità dei
farfallone, che tutte le saette vibrate da toscani contra orario, rimanessero fitte nello scudo
vibrate contra l'arnaldo. -inflitto da dio (un castigo). cesari
ammoniti e corretti dagli uomini e flagellati da dio? certi, che noi chia-
strumenti. campailla, 16-49: l'aria da quel centro, ove il tremore /
, 17-151: il mio orecchio fu colpito da una voce secca e vibrata che usciva
una voce secca e vibrata che usciva da una porta socchiusa. tarchetti, 6-i-329
contenuta. jovine, 2-215: giù da cavallo; riparatevi dietro le bestie e poi
resistenza elastiche e di vibratori, cinghioni da massaggio. -apparecchio, dotato di un
di troia. = nome d'agente da vibrare, cfr. fr. vibrateur (
, agg. che produce o è scosso da vibra
zioni; che è caratterizzato da oscillazioni di grande frequenza e per lo
. = agg. verb. da vibrare, cfr. fr. vibratoire (
stradale. = nome d'azione da vibrare. vibrazionale, agg.
, 3-1-253: ditemi: di due pendenti da distanze diseguali, quello che è attaccato
. magalotti, 21-158: potremo anche da una semplice percossa data sopra legno,
gumentare quanto colui che percuote sia lontano da noi, numerando le vibrazioni della caduta
. -emissione di raggi luminosi da parte di un corpo celeste.
iv-1-120: il suo pelo, ora interrotto da larghe chiazze più oscure, si apriva
tono di voce di una persona provocato da un'intensa emozione o da un particolare
persona provocato da un'intensa emozione o da un particolare stato d'animo. pirandello
che io, pur serbandomi sufficientemente lucido da conoscere la inattuabilità di simili sogni,
nelpimprimere a mano o con apparecchi azionati da corrente elettrica una serie di piccole scosse
e si scorcia, facendo al tempo stesso da un termine all'altro opposto della corda
lat. vibratìo -dnis, nome d'azione da vibrare (v. vib r
mi consumava. = deriv. da vibrare. vibrióne, sm. biol
contagiosa che colpisce ovini e bovini provocata da un batterio del genere vibrione (vibrio
ogni contrazione cardiaca. = comp. da vibr [are \ e cardiografia (v
attività cardiaca. = comp. da vibr [are] e cardiogramma (v
parare la semina, costituito da elementi che, vibrando, rompono
le zolle. = comp. da vibrare] e coltivatore (v.)
direzione verticale. = comp. da vibr [are] e costipatore (v
= voce dotta, comp. da vibr [are] e dal tema del
direzione orizzontale. = comp. da vibr [are] e finitura (v
riali. = comp. da vibr [are] e formatrice (v
. = voce dotta, comp. da vibr [are \ e dal tema del
-i). tecn. registrazione didati fornita da un vibrografo. piccola enciclopedia hoepli,
. = voce dotta, comp. da vibr [are] e dal gr.
pali di fondazione, ecc., azionato da un motore elettrico o fissato al posto
braccio mobile e quindi posizionato sull'elemento da infiggere. = comp. da
da infiggere. = comp. da vibr [are] e maglio (vi
interessata del corpo; è costituito solitamente da una pedana solidale a un'asta verticale
sesso... spesso è stimolato da film pomografici, vibromassaggiatori a pile, riviste
e libri. = comp. da vibr [are \ e massaggiatore (v
il vibromassaggiatore. = comp. da vibr [are] e massaggio (v
vibrazioni. = deriv. da vibrometro. vibromètrico, agg.
= voce dotta, comp. da vibr [are] e dal gr.
solide. = de. riv. da vibroscopio. vibroscòpio, sm. fis
duhamel per misurare il numero delle vibrazioni eseguite da un corpo sonoro. =
= voce dotta, comp. da vibr [aré \ e dal tema del
anche, 'vibrosensibilità'. = comp. da vibr [are] e sensibilità (v
sottoporle a vibrazioni. = comp. da vibr [are \ e tavola (v
'vibroterapia': vibratoria. = comp. da vibr [are \ e terapia (v
oscillante. = comp. da vibr [are \ e trasportatore.
crivello vibrante. = comp. da vibr [are \ e vaglio.
= voce napol., deriv. da vico. vicàneo, agg.
: dànno alle donne vicane, cioè che da borghi e villaggi della campagna, e
dotta, lat. vicanus, deriv. da vicus (v. vico).
d'entrata ». = deriv. da vicario-, cfr. fr. ant.
giurisdizione in ambito civile e penale; istituito da carlo d'angiò e retto da un
istituito da carlo d'angiò e retto da un vicario del sovrano, fu accorpato
un vicario del sovrano, fu accorpato da alfonso i il magnanimo, assieme al tribunale
. di costanzo, 1-191: sequiti da quelli ch'erano nel mercato, facilmente
: viene un messo con una staggina da parte del giudice della vicaria. galanti
. eccles. chiesa parrocchiale vicariale-, presieduta da un viceparroco. tommaseo [s
chiesa parrocchiale vicariale. = deriv. da vicario-, cfr. fr. vicariai (
v. mestruazione. = deriv. da vicario, col suff. dei part.
nella composizione chimica. = deriv. da vicariante. vicariare, tr. {
determinata funzione. = denom. da vicario. vicariàtico, sm.
privilegi del vicariatico. = deriv. da vicariato. vicariato (dial. vicarià
e fece incoronar l'imperatrice in roma da quel papa urbano v. d'azeglio
s'intende quella parte di toscana più lontana da firenze, che resta fuon del circuito
-in partic.: feudo della chiesa amministrato da un vicario di nomina pontificia.
de feudi già devoluti, quanto di quelli da devolversi in avvenire. carducci, iii-n-65
di suo legittimo rappresentante sulla terra trasmesso da cristo a pietro e ai pontefici successivi
santo del tuo vicariato, / e guardai da ciascuna infida peste! landino, 126
... vicariato trasmesso ai pontefici da gesù cristo. vicàrio (ant
esser vicario del podestà e dopo, essendo da tutti amato, fu anco podestà.
in napoli, essendo questa stata instituita da carlo i, quando lasciò il principe di
vescovo di bologna, fa pigliare don giovanni da vie- na capellano della pieve di scargalasino
vescovo ed a pregarmi che fosse andato io da lui. de marchi, 1-311:
autorità gerarchicamente superiore. santa caterina da siena, ii-229: il papa mandò di
padre vicario). s. caterina da siena, vi-15: la provincia nostra comunemente
atto intellettivo s'immedesima coll'oggetto rappresentato da essa, e... in questa
dotta, lat. vicarius, deriv. da vicis (v. vece), diffusa
) non scritte dal titolare della rubrica ma da un suo sostituto qualificato. =
v. vece), e da ammiraglio (v.).
v. vece), e da bailo (v.).
v. vece), e da bano (v.).
centodieci e lode, e la tesi pubblicata da bocca, è finito direttore di un
(v. vece), e da bibliotecario (v.).
delegatino biondo e un vice brigadiere travestito da uomo. 2. nel vecchio ordinamento
vicis (v. vece) e da brigadiere (v.). vicecameràrio
v. vece), e da camerario (v.). nave
camerlengo e vece), e da almirante (v.).
papale parlò in vece), e da amministratore (v.). campidoglio al
(v. vece), e da camerlengo (v.).
di cancelliere. monti, 5-161: da due giorni in città la veneranda / abbadessa
cancelliere dell'università, crede di separarsi da lei a non partecipare l'odio del
. giannone, 1-iv-507: fu risolto da bonifacio vili toglierlo [il cancelliere],
(v. vece), e da cancelliere (v.).
(v. vece), e da capitano (v.).
(v. vece), e da capo (v.).
senza i segni de'casi s'usa da noi spesse volte, come se i detti
(v. vece), e da caso2 (v.).
(v. vece), e da collaterale, n. 5 (v.
(v. vece), e da collettore (v.).
(v. vece), e da comandante (v.).
lat. mediev. vicecomitalis, deriv. da vicecomes -itis (v. vicecomite)
e diritti del visconte', deriv. da vicecomes -itis (v. vicecomite).
non sono ufficiale, ma ho compiti da ufficiale. e tu chi sei? sei
9-11: questo libro, sendo stato esaminato da tutti qualificatori del sant'officio..
(v. vece), e da commissario (v.). vicecompare
(v. vece), e da compare (v.).
(v. vece), e da conservatore, n. 3 (v.
(v. vece), e da consigliere (v.).
(v. vece), e da consolare * (v.).
dir. internaz. ufficio consolare retto da un viceconsole. massaia, i-194:
che il ministero avesse preso informazioni dell'affare da quei missionari. 2.
minio, lii-14-89: della cerca da non esser fatta a gallipoli, io
assente. massaia, i-82: riconosciuta da lontano la barca, fra pasquale con
segni di gioia. pirandello, 8-41: da ventidue anni il signor charles trockley è
rezasco, 1245]: certificandosi de questo da consoli e viceconsoli. g. ramusio
v. vece), e da console (v.).
(v. vece), e da consorte (v.). vicecónte
(v. vece), e da conte (v.).
v. vece), e da curato2 (vj. vicedecano,
(v. vece), e da decano1, n. 3 (v.
v. vece), e da delegato (v.).
(v. vece), e da dio1 (v.).
v. vece), e da direttore (v.). vicedòge
re de'romani. sanudo, lv-73: da poi disnar, fu gran conseio;
congressi... ed il primo fa da vice-doge e copre quando non vi sia
(v. vece), e da doge (v.). vicedominare
lire cinquanta. = denom. da vicedomino. vicedominària, sf.
lat. mediev. vicedominarius, deriv. da vicedominus (v. vicedomino).
, in un principato vece), e da ispettore (v.).
vicelegato gl'im- vece), e da duca (v.). porrà,
s. vece), e da fattore1, n. 2 (v.
borghese. dignità andar over mandar da missier lo cancelier nostro a suo vicegerente
mo poco dopo il mezzogiorno e fummo ricevuti da monsignor stesso collocata dal vicegerente nel monastero
quanto depositario del potere assegnato a loro da dio. vece), da
da dio. vece), da legato4 (v.).
(con partic. riferimento a quello esercitato da un viche credasi obbligato all'osservarla,
). vece), e da gerente (v.).
(v. vece), e da governatore (v.).
la riputava irragionevole. vece), e da luogotenente (v.). =
vicemadre, sf. donna che fa da madre a bambini o vece)
bambini o vece), e da grancancelliere (v.).
laidezza. vece), e da madre (v.).
(v. vece), e da imperatore1 (v.). vicemaèstro (
vivano religiosamente, eleggano il vice maestro da sé ». tom poema
v. vece), e da maestro1 (v.).
). vece), e da inquisitore (v.). vicemarito
vicis (v. vece), e da marito (v.). vece
.). vece), e da intendente2 (v.).
croce, iv-n-219: è anche venuto accompagnato da del neral di brigata?
18-ii-1994], 13: coronata da successo la missione del vicemi
v. vece), e da ministro (v.).
v. vece), e da moglie (v.).
. bigiaretti, 8-vii: sono amico da molti anni della famiglia bemabei, di
bernari, 6-230: scegliemmo un western. da tempo vittorio mi aveva confessato la sua
agraria. - in partic.: risaia da, in vicenda: quella in cui
8. ant. faccenda, affare privato da sbrigare, che si vuole o si
e porto queste cose a ser bonaccori da ginestreto. leggenda aurea volgar., 230
espressione rendere la vicenda). bartolomeo da s. c., 17-4-8: le
che si compie a rotazione. guidotto da bologna, 1-109: molta ingiuria mi hai
co li panni delli uomini dell'arte da carda, ne la pila. e la
tocca sua volta, ciascuna al giudizio. da ponte, 352: tre sere per
, reciprocamente; concordemente. zanobi da strafa [s. gregorio magno volgar.
di mente le tue. = da un lat. volg. e poi mediev
) di * vicere, denom. da vicis (v. vece), passato
nella società greco-romana. = denom. da vicenda. vicendévole, agg.
è nome ch'in greca favella deriva da « amore », perché il vicendevole
i collaboratori siano legati già in precedenza da vicendevole stima e amicizia. 2
nelle vicendevoli stagioni. = deriv. da vicenda, col suff. degli agg.
di parentadi io non sono sì allocco da volervelo dichiarare. 2. mutevolezza
o di tempo? = deriv. da vicendevole. vicendevolménte (ant. vìscndeveleménté
dotta, lat tardo vicennalis, deriv. da vicennium (v. vicennio);
, lat. tardo vicennium, comp. da vicies 'venti volte'e da un deriv
comp. da vicies 'venti volte'e da un deriv. da annus (v.
'venti volte'e da un deriv. da annus (v. anno).
sembra a me, che sia bene usato da lui. l. salviati, 1-1-163
(v. vece), e da nome (v.).
:... il cardinale filippo lucano da sarzana vescovo di bologna cardinale di san
(v. vece), e da padre (v.).
(v. vece), e da papa1 (v.).
(v. vece), e da parroco (v.).
(v. vece), e da patriarca (v.).
(v. vece), e da prefetto1 (v.).
(v. vece), e da prefettura (v.). viceprèside
(v. vece), e da preside (v.). vicepresidènte
, 3-39: la lega è amministrata da un presidente, due vice-presidenti, otto
(v. vece), e da presidente (v.).
(v. vece), e da presidenza (v.).
a cui erano addetti più magistrati coordinati da un pretore dirigente. -in partic.:
(v. vece), e da pretore (v.).
(v. vece), e da pretura (v.).
(v. vece), e da priore (v.).
viceprovìncia, sf. ant. territorio distaccato da un più ampio dominio e costituito in
la cina dal giappone e formarla tutta da sé viceprovincia. = voce dotta,
(v. vece), e da provincia (v.).
(v. vece), e da provinciale, n. 23 (v.
(v. vece), e da questore1 (v.).
degna sposa, che divise / morte da lui, contessa di montalto, / allor
(v. vece), e da ré1 (v.). vicereale
(v. vece), e da reale1 (v.).
indipendenti, aa borbonica, sabauda; da vecchia, moderna; da vicereame feudale e
sabauda; da vecchia, moderna; da vicereame feudale e spagnolo, provincia regnicola
(v. vece), e da regale1 (v.).
(v. vece), e da reggente (v.).
(v. vece), e da regina (v.).
(v. vece), e da regio1 (v.).
venuta degli austriaci, anche saverio tornò da roma con altri esuli napoletani, e fece
esuli napoletani, e fece, come era da prevedere, un felice corso di onori
viceregnale. = deriv. da viceregno. viceregnato, sm.
(v. vece), e da regno (v.).
(v. vece), e da rettore (v.).
(v. vece), e da segretariot (v.).
(v. vece), e da segreto1 (v.).
quello di un signore. andrea da barberino, ii-114: vide mirabello el conte
ii-114: vide mirabello el conte rinaldo da bisanzone, che uccise quello ch'era vecesignore
(v. vece), e da signore (v.).
(v. vece), e da sindaco (v.).
(v. vece), e da sovrintendente per soprintendente (v.).
(v. vece), e da tempo (v.).
intiere le notti, in vagone, viaggiando da milano a roma e viceversa. incapacissimo
. vichismo. = deriv. da vichiano. vichiano, agg.
nel x sec.), deriv. da vik 'baia, insenatura', di origine
dotta, lat. vicinalis, deriv. da vicinus (v. vicino).
non guari lontano a roma. fausto da longiano, 6: la terza regione è
s'indugiasse fino al mezzogiorno potresti venire da me... leopardi, iii-345
g. gozzi, 1-143: intese da alcune femminette della vicinanza, che mezz'
guerreggiò con tutte sue vicinanze. andrea da barberino, iii, 548: una
. sanudo, lii-537: questi nostri da puoco vicini tedeschi, vicinano pegio ora
, per il che è assai amato da loro. delfico, i-372: i capitani
come a se stesso. s. caterina da siena, vi-169: caterina infermò d'
, lat. tardo vicinàri, denom. da vicinus (v. vici
, 37: il castello era frequentato da tutti i signorotti e castellani minori del
o vicinatoli. = nome d'agente da vicinare. vicinazióne, sf.
pozzo. = nome d'azione da vicinare. vicinévole, agg.
. = agg. verb. da vicinare. vicinia, sf. stor
la vicinia di santo mateo. maironi da ponte, 1-ii-50: la vicinia del borgo
trisillabi proparossi- toni della lingua latina, da cui pure esso dialetto discende con i
orticole. = deriv. da vicino-, voce registr. dal d.
conservare la buona vicinità siano state stabilite da cento anni in qua diverse capitolazioni.
, lat. vicinìtas -àtis, deriv. da vicinus (v. vicino).
, collocato, situato a breve distanza da un luogo, da una persona, da
a breve distanza da un luogo, da una persona, da un punto di
da un luogo, da una persona, da un punto di riferimento (ed è
più rar. di o, anche, da un avv. che introducono il termine
una sola di queste 'signore'era abbastanza vicina da poterne discemere il viso. d'annunzio
: in groppa a 'l vento venia da 'l placido / bosco vicino un suon di
che è situato a una determinata distanza da un luogo, da una persona o da
una determinata distanza da un luogo, da una persona o da un punto di
da un luogo, da una persona o da un punto di riferimento (ed è
riferimento (ed è per lo più accompagnato da un compì, di misura o da
da un compì, di misura o da un'espressione indicante la distanza).
/ esser vicino, o non molto da lunge /... / vo ripensando
vo ripensando ov'io lassai 'l viaggio / da la man destra, ch'a buon
destino, la morte). campagnetto da prato, 230: drudo mio, e
pubblico. d'annunzio, i-541: da l'alto de la torre saracina, /
6. legato, unito a una persona da particolari vincoli di affetto, amore,
diavolo. m. cavalli, lii-3-138: da questa violenza s. m. non
popolo, quando il malvagio è sollevato da miseria a felicità, benché maledica e voglia
si trova accanto, a poca distanza da un'altra. -in partic.: chi
ii-i (8): un iomo inpremuà da le vexine un vaio da mundar gram
un iomo inpremuà da le vexine un vaio da mundar gram. sercambi, 1-i-156:
monna linoni amendue se n'andarono. fausto da longiano, iv-193: non hanno albergatrice
portone di casa, e fu vista da una vicina, che la squadrò sospettosamente dalla
bianco. -locuz. avverb. da o di vicino: a breve distanza.
breve distanza. - farsi vicino o da vicino: accostarsi, approssimarsi. petrarca
senza governo, / et ho già da vicin tultime strida. leandreide, lxxviii-ii-295:
della motta,... volendo riconoscere da vicino la piazza per risolvere da
da vicino la piazza per risolvere da qual parte fosse più a proposito di attaccarla
più a proposito di attaccarla, colto da un'arcnibugiata nell'occhio destro passò da
colto da un'arcnibugiata nell'occhio destro passò da questa vita. marchetti, 5-154:
5-154: quel monte, a cui sì da vicino il sole / par che
sole / par che sovrasti, e che da rai lucenti / del suo fervido globo
arso ti sembra, / lungi appena è da noi duemila tratti / di freccia.
toglie fin l'illusione d'essere compianto almen da vicino, e da voi.
essere compianto almen da vicino, e da voi. -intimamente, nei particolari
, e gentilmente condotti, e degni da esser di vicino veduti, e riveduti
foscolo, xiv-225: prima di conoscerti da vicino io desiderava i tuoi sguardi, ma
, o portati a prendere il sole da madri amorose, in carrozzella, ricordano,
, in carrozzella, ricordano, molto da vicino, i: presto francia! presto
: accanto a, a poca distanza da, nei pressi di. giacomino pugliese
vicino al dì del corso metteno nel beverone da circa otto ova freschi ben sbattuti.
prep. accanto a, a poca distanza da (ed è di uso ant.
ghirardacci, 3-159: le persone vestirno da vernata e stavano e mangiavano vicino il
dotta, lat vicomagister -tri, comp. da vicus (v. vico) e
, scoperta e aperta lateralmente, trainata da due cavalli. r. sacchetti
lo morse la memoria viva del ritorno da praglia con lei, del momento in
verso guienna per la suspicione che aveva da quella banda; fece ritenere il vidame di
e per argomenti. = deriv. da video1, sul modello di carrellata, zumata
gli stivalida lor posta, cioè si lodano da sé medesimi, si suol dire che
= dal lai vicinus, deriv. da vicus (v. vico), nel
, per cui cosa non è di male da cui non s'esca, cosa non
ed una. = deriv. da vicissitudine. vicissitudinalménte, aw.
delle cose temporali, secondo che procede da una providenza suprema. berni, 67-54 (
dante. barilli, ii-208: stremata da tante vicissitudini, la povera e vecchia
dotta, lai vicissitudo -ìnis, deriv. da vicis (v. vece);
= comp. di un deriv. da vicissitudine. vicistà (vicistade)
, lat. vicissìtas -àtis, deriv. da vicissim (v. vicis
quel vico che è lungi cinque miglia da ferrara, dove le barche, che vengono