sulle vincite, ma gli facciamo anche da guardiani, e la torta è tutta sua
-so quello che dico, m'intendo da me quando dico toraltri le san di
cosa sono? - quel che ha da essere, e che sarà. -che vuol
vuol dire? -eh, m'intendo da me, quando dico torta.
con una asse piena di scodelle e tortacce da manigoldi, pur nel solito modo che
l'hai fatta / questa tortaccia, hai da mangiarla tutta. -acer.
di una sua parte. tommaso da faenza, xxxv-i-456: chi non è tal
persona e ancora male così, che mi da noia non poca, credo sia stato
su di sé. = deriv. da torcere. tortacòllo, sm.
lynx torquilla). = comp. da torta e collo1 (v.);
il nome. = deriv. da tórta. tortale2, sm.
= voce di area lucch., da accostare a tórta per la forma.
buoni tortami. = deriv. da tórta. tortaménte, avv.
linea curva o ver torta è quella che da un punto ad un altro tortamente è
. che 'l cielo del sole si rivolge da occidente in oriente, non dirittamente contra
3. torvamente, in modo da esprimere livore, malanimo. piccolomini,
ogni cosa. = deriv. da tórta, con doppio suff.
di area napol., deriv. forse da un lat. volg. * tortanus,
subito fanno santi. = deriv. da [collo] torto1, con il suff
. loredano, 7-71: non son uomo da torteggiare alcuno, più tosto che ingannare
per impazienti. = denom. da torto2, col suff. frequent
bravare, appellarsi e risentirsi un torteggiato da iniquo giudice nel cospetto degli uo
dei mascherotti. = deriv. da tortello, sul modello di spaghettata.
musichetto, /... s'ode da tutti volentieri, / per lui féi
(helleborus niger). = voce da confrontare col fr. ant. tortelle 'ruchetta'
dei tortellini. = deriv. da tortellino, col suff. dei nomi d'
onni instrumento che tu vuoli, cioè ferro da cavallo, fibbie, anelli, lettere
, ta- gliatelli, e altre girandole da gola pelosa. garzoni, 7-575: così
truffoli, ravioli. fagiuoli, xi-15: da uno scalzo famiglio / tortelli in quantità
col gibetto, / quante merta colui da quel sonetto. 3. frittella
, sì che si possa bene spolpare da le spine e togli erbe odorifere, trite
po'wine bar, che ha aperto da qualche giorno in centrocittà ed è diventato immediatamente
.. marzapani. = deriv. da tórta. tortevolménte, avv.
e rubellò grosseto. = deriv. da torto1, con i suff. degli agg
la sua dirittura. = deriv. da torto1. torticchiare, intr.
al medesimo alloggiamento. = denom. da torto1, col suff. frequent.
. marin. fune molto resistente costituita da più funi attorcigliate insieme. guglielmotti
, si spreme. = deriv. da torto1-, cfr. fr. tortis 'contorto
. -in senso generico: teglia da forno. il cuoco piemontese, lxvi-2-267
, terriere. = deriv. da tórta-, cfr. lat. mediev.
di torte. = deriv. da tórta. tortìglia1, sf.
tortiglie di cotone. = deverb. da tortigliare. tortìglia2, sf.
vi-12: il pane di frumento è bandito da tali luoghi, perché gli abitanti mangiano
e bianchi con lo manico tor- tiglato da pè. g. vialardi, 1-265:
che lo coperchia. = deriv. da tortigliare. tortiglióne1, sm.
con i capelli raccolti a corona sostenuti da tale nastro. de pisis,
vii-163: altre figure decorative ergono il busto da una coda di serpente avvolta a tortiglione
: bastone di circa mezzo braccio, forato da una parte per farvi passare una cignetta
. nelle armi portatili, canna costituita da un nastro metallico avvolto a spirale e saldato
l'arma stessa. = deriv. da tortigliare, cfr. il fr. tortillon
viluppatori e tortigliosi. = deriv. da tortigliare. tòrtile, agg.
vede un altare con colonne tortili chiuso da un cancellerò. jovine, 445: siro
dotta, lat. tortìlis, deriv. da torquère (v. torcere); cfr
virginia maria mandava all'osio delle cose da monache di pasta tortini. carena,
ant tortir 'torcere, torcersi', denom. da tori (v. torto1);
dirittura. = deriv. da torto2, sul modello dei sost. lat
. = lat tortivus, deriv. da tortus, part perf. di torquère (
.. e quando eranno manzati over tortizati da li loro citadini, se lamentavanno a
misier zuam mosco cavalier e capitano del devedo da lepanto, per el mannifico e clarissimo
distreto de lepanto. = denom. da torto2, col suff. frequent.
capo e fine deirultima tortizza. r. da sanseverino, 209: parse suso la
ultima alla prora. = deriv. da torto1-, cfr. fr. ani tortisse
'ornamento di forma contorta', deriv. da tortis (v. torticcio).
ant. grosso cero attorcigliato. folgore da san gimignano, xxxv-ii-418: e di dicembre
viii denari vi tortonesi iii koltrici. niccolò da poggibonsi, cxxxi-47: la parte dintorno
ci pongono. = deriv. da torto1-, cfr. lat. mediev.
ha forma curva, arcuata o segnata da una o più spirali, piegature, angoli
alcuno congiungimento v'è, non è da linea a linea, ma da punto a
non è da linea a linea, ma da punto a punto. niccolò del rosso
curva o ver torta è quella che da un punto ad un altro tortamente è distesa
tuttavia serba il nome di 'chiocciola', da lui datole per la sua forma torta e
quanto al triangolo torto non c'era nulla da fare. 2. attorcigliato
una veste di cenerentola trapunta di nascosto da una fata lunatica che l'avesse tolta dal
è corto. -acconciato in modo da formare una o più trecce. bibbia
simintendi, 2-243: e 'l giovane amato da venus ferì con torta percossa colui che
apparecchiava d'uscire delle selve. guido da pisa, 1-163: lo suo [di
una strada, un fiume); segnato da un succedersi di dossi, di avvallamenti
quali si convertirono alla cena del signore da quello uso. crescenzi volgar., 7-4
incurvato dagli anni, dalle malattie, da malformazioni congenite, sciancato (una persona,
donna in lato generaria la creatura goba da un lato e zoppa da una gamba e
la creatura goba da un lato e zoppa da una gamba e torta. c.
magro, asimmetrico, un po'torto da una parte, intirizzito nei movimenti.
lagrimai già morta, / mi dà da pianger mo non minor doglia », /
« vergendola sì torta ». felice da massa marittima, xliii-271: in questo
torta. de amicis, xii-255: pioggia da capo e vento e tuoni: i
vidde il suo fratello menelao essere torto da tanto dolore, con queste parole consolatorie
orgoglio, percioché una sola torta guardatura che da bei vostri occhi mi venisse sarebbe bastante
aspre si mutano in vie piane. bianco da siena, 40: cristo iesu diletto
10. che rivela o deriva da corruzione, perversione, dissolutezza; moralmente
bandello, 24 (i-893): abbagliati da caduco e fugace piacere, il freno
sappiamo discemere il sentiero de l'amore da quello de la voglia e del senso
badare di continuo... a respingere da te le infinite voci e locuzioni barbare
parlato e scritto. -dettato da parzialità, ingiusto, contrario al principio
affermazione, un'espressione). guidotto da bologna, 1-37: si guarderà di dire
305: fate ch'ella non abbia da lagnarsi pure di una parola torta.
compunto, ostentare un'umiltà falsa, da bacchettone. ariosto, 1-iv-332: anch'
la principale non apparirà più di là da quella, ei bisogna cavar quel lato
. -per torto e per traverso: da ogni parte, da ogni direzione.
e per traverso: da ogni parte, da ogni direzione. anonimo genovese, 1-1-215
parese / de gente tute ordenae, / da tute parte congregar / quanto e lo
sogna altro che il torto li pare ricevere da una sua santità guicciardini, 2-2-76:
n'avea morti; / ma ricevuto da lor mille torti. -per estens
sicurtà chiamorono per loro podestà messer monfiorito da padova,... acciò che
come a loro paresse. s. caterina da siena, iv-143: tenebre sono cadute
. è una certa rettitudine e regola che da ogni parte scaccia il torto. bandello
ella [mia moglie] non abbia sofferto da parte mia, benché io confessi di
, che tutti che era lì ave da mormorar assai. -abietto, ignominioso
, spezza le vergognose catene che ti stringono da tanto tempo. -infamante (un'
ferro per le parti vergognose. iacopo da benevento volgar., xxi-849: incontanente
potevo compatire. = deriv. da vergogna. vérgola1, sf. lista
nel sec. xvi), forse da collegare al treni svérgol 'ritorto'(v.
sanguigno. = nome d'azione da vergolare. vergolare, tr. (
o altro. = denom. da vergola1. vergolato, agg.
. vergolato, agg. segnato da una o più sottili stria- ture
ture, anche di colori diversi, da venature; ornato con sottili decorazioni.
dotta, lat. virgulatus, deriv. da virgùla (v. vergola 1).
. 2. tess. passamaneria costituita da un'intelaiatura di cotone ritorto, attorno
la lettera. = deriv. da vergare. vergóne, sm.
ferro, i denaio. s. bernardino da siena, 701: chi andasse colà
sicuro, a modo che i pesci da che mondo è mondo si pigliano con le
sia tondo, di grossezza d'una canna da botte e rovente bene.
. = voce dotta, comp. da vero e dal tema dei comp. del
essere singolarmente sospettata in quanto è sorretta da molti dati riscontrabili. = deriv
dati riscontrabili. = deriv. da veridico. verìdico, agg.
dire uante anonime lettere mi vennero scritte da molte parti 'italia, alcune piene
e si portano lungo il racconto come da vero nella vita. = voce dotta
dotta, lat. veridlcus, comp. da verus (v. vero) e dal
idem, 3-230: dall'arte di veriari da muran ogni anno anghistere 500, mezuoli
dal venez. verièr 'vetraio', deriv. da vero, var. dial. di vetro
altre volte il suo silenzio m'era servito da ammonimento a non lasciarmi andare in congetture
della stampella, mi scostai quasi subito da lui per non guardarlo, per non
prova scritta, inerente una disciplina caratterizzata da domande che richiedono risposte sintetiche.
richiedono risposte sintetiche. = deverb. da verificare. verificàbile, agg.
opinioni. = agg. verb. da verificare. verificabilità, sf. capacità
principio di verificazione. = deriv. da verificabile. verificaménto, sm. ant
panico. = nome d'azione da verificare. verificare, tr. (
e il grande elefante ampissimamente nuoti. ma da procedere è al verificare delle cose proposte
libro intitolato 'thimeo'o 'de natura'. maironi da ponte, 1-ii-77: ho verificato che
sbarbaro, 1-239: lo sguardo va da sé a verificare se è scalzo. volponi
mezzanotte. fai verificare il tempo preciso da giulio, e fa che qualcuno sia ad
i miei compagni di viaggio, era tornato da me. comisso, ii-233: al
per il suo lavoro che restavano ancora da darsi a vari articoli proposti nelli stanon
, lat. tardo verificare, comp. da verus (v. vero) e
del mondo sono troppo varie. fausto da longiano, iv-256: fu pronostico verificato
nazionale è antica in me, approvata teoricamente da tutti, non mai verificata, comunque
, provato scientificamente; confermato nella realtà da prove concrete (un'ipotesi, una teoria
l'amministrazione del quartiere, e sanzionata da me, dopo avere vedute le ricevute portate
che possono aver luogo per colpa dei contabili da essi dipendenti, si dovrà evidentemente aumentare
schede meccanografiche. = nome d'agente da verificare; per il n. 6,
a pregarla di dirmi se ella potrebbe da una qualche suo amico in venezia procurarmi la
rigore scientifico o, anche, suffragata da prove concrete. patrizi, 3-249:
4-2-309: quando poi altri poteva pretender da voi la verificazione in effetto della vostra
scrittura privata: istanza rivolta al giudice da chi, disconoscendo come propria e autentica
osservazioni empiriche. = nome d'azione da verificare. verificazionismo, sm. filos
persona). s. carlo da sezze, i-260: era uomo verifico che
. = voce dotta, comp. da vero e dal tema dei composti del lat
bucar col succhiello. = denom. da verigola. verilòquio, sm.
dotta, lat. veriloquium, comp. da verus (v. vero) e dal
dotta, lat. verilóquus, comp. da verus (v. vero) e dal
realtà. svevo, 8-631: così da noi si pensa generalmente che il verismo italiano
primo tempo una filiazione del naturalismo francese da cui ci si sia poi staccato assumendo delle
nelle varie letterature in dialetto sono qui sostituiti da quelli, autoctoni (un po'quindi
innamorata con tale arditezza di verismo, da far inorridire il più corazzato libertino europeo
di esprimersi con brusca franchezza, rifuggendo da ogni eufemismo. piovene, 6-231:
calco dell'ingl. truism, deriv. da true 'vero'. verista, agg
coltura e di retto criterio, già premiato da parecchie accademie per una dissertazione sulla spinite
sono i quadri mag = deriv. da verista. giori. un numero considerabile con
se non per me. s. caterina da siena, v-130: cristo crocifisso,
>orta dell'ovile delle pecore, ma entra da lato, questo è furo e adro
una correzione a quanto è stato detto da altri o per attenuare un'affermazione o
: per verità, se qui fosse luogo da spaziarmi in quest'argomento, io mi
certezza, con sicurezza. giacomo da lentini, 27: ma d'una cosa
atendo / e saper veritate. guidotto da bologna, 1-80: officio è..
gli effetti, e nel far vedere come da tali fatti altri ne derivarono. leopardi
pare di averle parlato con tanta schiettezza da non lasciar luogo a sospetti. b.
-in espressioni enfatiche per lo più accompagnate da un agg. con uso rafforz.
il filosofo ti adora, / sol da te di virtù sorgente viva, / solo
te di virtù sorgente viva, / solo da te felicità deriva. giuliani, 1-211
e de'agani ed hanno cavato da loro tutto quello di buono che vi
anno trovato e molte verità hanno tolte da loro come da in giusti
e molte verità hanno tolte da loro come da in giusti possessori e di
54: due verità traggh'io da tutto ciò: / primo, che nei
credo che la vita sia una cosa da pigliarsi come ella è. bella scoperta!
dimostrato razionalmente come vero può essere diverso da ciò che è creduto vero per fede
di verità vero e falso ed è espressa da una proposizione complessa ottenuta da proposizioni più
è espressa da una proposizione complessa ottenuta da proposizioni più semplici. -valore di
rivelata), assunto dalla chiesa o da una confessione religiosa come proprio dogma.
/ di paradiso, peroche si torse / da via di verità e da sua vita
torse / da via di verità e da sua vita. boccaccio, vili-1-42: mentre
sincerità di sentimenti. s. caterina da siena, i-144: cerca di portare in
dal lat. verìtas -àtis, deriv. da verus (v. vero).
nel sec. xii), deriv. da vérité (v. verità).
provincia di bari, usato come pietra da taglio. = dallo spagn.
effusiva di colore nero, costituita essenzialmente da fenocristalli di olivina, diopside e flogopite
alla realtà; verisimile. giacomino da verona, xxxv-i-627: mo certe e veritevole
detti, e più essempi, che da veritevoli scrittori potremmo apportare per prova di cosa
giamboni, 8-ii-42: l'uomo veritiere è da lodare, e l'uomo bugiardo si
, e l'uomo bugiardo si è da vituperare. chiaro davanzati, 579a: molto
che vi sieno. s. caterina da siena, iv-203: o carissimo padre,
perché è in lei vuole essere ministrata da persone veritiere. manetti, 74: persona
pontificato di leone x, pubblicata recentemente da un autore che suol essere veritiero.
sullo scoglio. = deriv. da verità. vèrla, sf.
del sec. xix), deriv. da vers libre 'verso libero'.
vers-libriste (nel 1891), che è da vers-librisme (v. verlibrism o
la camo a gran forga. giacomino da verona, xxxv-i-644: e sì com'entro
/ erano ignudi e stimolati molto / da mosconi e da vespe ch'eran ivi.
e stimolati molto / da mosconi e da vespe ch'eran ivi. / elle rigavan
mischiato di lacrime, a'lor piedi / da fastidiosi vermi era ricolto. boiardo,
motta di terra. -baco da seta, bombice del gelso (bombyx mori
la cura de'gelsi, de'vermi da seta, la maniera di fare, filare
fare, filare, torcere la seta forse da noi sono assai imperfette.
imperfette. -con riferimento alla larva da cui, secondo la tradizione mitologica,
bruchi come vermi, e ora vestono da gran signori. -ant. insetto
nel tempo dello inverno non son sane da bere, perché in quel tempo si ingrossano
-bisogna ch'io tomi bambino, perché da tre o quattro giorni mi sento il male
a noi, ed in si grande quantità da far meraviglia. silone, 8-223:
, che roso avesse / il cor da dolci ed amorosi vermi, / restò quel
male. leti, 6-i-287: mortificata da tal verme di gelosia, deliberò d'allontanare
, 180: che potete voi dunque aspettar da me, che son un verme,
lo ripeto; quel verme non ha nulla da perdere; anzi va in traccia di
di ghiaccio di là, donde esce da mezzo il petto lucifero; l'altra
d'ascoli, 817: dello soverchio che da donna muove / pascesi creatura, e
modena. -vermino. bianco da siena, 55: termini tu lo stermino
bagattella o coccola. = dimin. da vermena. vermenèzzo, sm. ant
ed i vestimenti nostri quali mai ci cavavamo da dosso, ci empierono di vermenezzo,
tanto numero. = deriv. da vermene, per vermine. vermèno
/ ed eran tutti giovani vermeni / da vedergli e gustargli volentieri. = forma
conchiglie o dentro le spugne e sono protetti da una conchiglia allungata, dalla forma irregolare
brulichio di vermi. = deriv. da verme, sul modello di formicaio (v
spaventevoli. = denom. da verme. vermicata, sf. ant
le fave. = deriv. da verme. vermicellàio, sm.
vermicelli e simili pastumi. -pasta da vermicellàio-. tipo di pasta lunga e sottile
... in ordine alle paste fine da vermicellàio che si esportano all'estero.
all'estero. = deriv. da vermicello, n. 4. vermicèllo
che poss'io far più per liberarmi da questa frenesia che mi tormenta? goldoni,
vermicolante, che corresse pericolo di morire da un'ora all'altra ne avvisarono il cardinale
. di una pietra, in modo da imprimere una conformazione ritorta, sinuo
le spezie dei semprevivi, messi qui da dioscoride... il minore si chiama
tipo di mosaico per pavimenti, formato da pezzi di pietra (pietre dure e
forma di piccolo verme', deriv. da vermicùlus (v. vermicolo).
solchi vermicolari. = deriv. da vermicolare1, col suff. dei nomi d'
questi frutti non ver- micolosi né infetti da umore corrotto in luogo netto e secco,
dotta, lat. vermiculosus, deriv. da vermicùlus (v. ver - m
altamente fertilizzante. = comp. da verme e coltura (v.).
agric. fertilizzante organico prodotto dall'ingestione da parte dei lombrichi di sostanze in decomposizione
migliore del mondo'. = comp. da verme e composto1 (v.).
crescente carne. = deriv. da verme. vermiculite (vermicolite)
colore giallo o bruno, costituito specificamente da silicato microcristallino di alluminio e magnesio che
, di colore tendente al verde, costituito da un'alternanza regolare di unità di vermiculite
te. = comp. da vermiculite e clorite (v.).
vermifìcazióne. = deriv. da verme, con i suff. dei nomi
cervelletto. -per estens. caratterizzato da una serie di linee e di curve
lettera, nella nona figura non può da me giudicarsi quello del cervello.
(v. verme) e da -formis, deriv. da forma (v
verme) e da -formis, deriv. da forma (v. forma).
dei parassiti intestinali, antielmintico; vermici- da (una sostanza, un preparato, un
migliaceo amethisto. = deriv. da vermiglio1. vermigliante, agg.
non dimorava. = deriv. da vermiglio1, col suff. dei pari pres
materia traslucida. = deriv. da vermiglio1, col suff. dei part.
rose gliel vermiglieremo. = denom. da vermiglio1. vermigliézza, sf.
né maturità. = deriv. da vermiglio1. vermìglio1 (ant.
divisava la privincia che ciesare guardaba, da la provincia di roma;...
vider gli occhi miei / allor allor da vergine man colte, / veder pensare il
ch'avanza tutte altre meraviglie. ca'da mosto, 1-133: da là a 30
meraviglie. ca'da mosto, 1-133: da là a 30 over 40 mia farai
-che ha riflessi, bagliori con sfumature da rosate a purpuree (l'aurora,
ecc.). - anche: illuminato da vampe rossastre di fuoco (un edificio
apparso un gran sole vermiglio, circondato da una nuvola di pennacchi violetti, come
, intriso, lordo del sangue che sgorga da una ferita, di quello dei nemici
più vermigli della rivoluzione. -costituito da sangue (un girone infernale).
su queste pallid'ossa, e già da cento / anni sepolte in quest'oscuro
colore rosato alle guance. santa caterina da siena, i-207: sai, dilettissima mia
4. letter. che si ottiene da uve di colore scuro, dal rossiccio
piccioletta, / tutta ridente e bella da basciare, / e era più che grana
/ con le labbra sottili. bornio da sala, xxxviii-346: le guance son
d'oro, ch'era una signoria da vedere. = forse dal lat vermicùlus
10-339: il vermiglione dei papaveri trabocca da un corbello; in un canto v'è
hai tu, né alcun altro giamai veduta da poi tingersi le guancie o le labbra
di biancume. = deriv. da vermiglio1. vermileóne, sm.
lat vermis (v. verme) e da lingua (v.)
, berbena. = deriv. da verminaca. verminàglia, sf.
negli stoici. = denv. da vermine. verminàia, sf.
la fine di quella verminaia pestifera rappresentata da giornaletti e giomalucoli pappagalleggianti. 3
come cuochi. = deriv. da vermine. verminàio, sm. letter
e della politica. = deriv. da vermine. verminara, sf.
sf. ant. affezione intestinale causata da vermi parassiti. ricettario fiorentino, 1-113
assai alla verminara, = deriv. da vermine. verminare, intr.
voce dotta, lat verminare, denom. da vermen -ìnis (v. ver
, sf. disus. cumulo di letame da cui si sviluppano vermi destinati al nutrimento
sviluppano vermi destinati al nutrimento di animali da cortile. d'alberti [s
n. 1. = deriv. da vermine. verminato (pari.
. 2. sviluppo di vermi da sostanze organiche in decomposizione. dizionario universale
. verminatìo, -ónis, nome d'azione da verminàre (v. verminare).
certi vermini. zeno, iii-202: da altre parti di lombardia mi viene scritto esser
disgrazia della raccolta dei grani, tutti bucati da ue sorte di vermini, che
figliuolo di podalirio, per cancrena che da un piede gli salse all'inguine e
gli salse all'inguine e tutto roso da vermini. d'annunzio, i-818: ma
, un guaire perpetuo. -baco da seta. marco polo volgar. [
, come d'una piagaccia impostemita, da cui stillò tanta marcia di vizi, di
. / quella schiava è una materia / da svegliarmi in seno il vermine.
di ferite o ulcerazioni croniche cutanee superficiali da parte di larve di mosche, in
personale. -anche: infezione intestinale da vermi parassiti. = deriv. da
da vermi parassiti. = deriv. da vermine, voce registr. dal d.
fame insaziata! = deriv. da verminoso. verminóso (ant.
sì. lli truovano tutti verminosi. guido da pisa, 1-55: questa manna di
le dolci [ciliege] si han da levar dall'albero tosto che son mature,
ammorbato (l'acqua). mariano da siena, io: tutti gli affanni,
dio lo sa come fatti, biscotto da marinari, mali di stomaco intollerabili,.
d'un'altra bestiola. -infestato da larve di vermi, purulento, suppurante
loro che in modo alcuno non uscissero da quel luogo, fin tanto che co'debiti
, 131: noi come / risvegliati da un padrone / verminosi nudi schiavi,
. 7. prov. andrea da barberino, i-173: dice el proverbio che
voce dotta, lai verminosus, deriv. da vermen -ìnis (v. ver m
improperio; maledizione. s. bernardino da siena, 127: io vego ch'io
infiniti altri che sbucano ogni dì fuora da quell'istesso vermocane. 4.
fuoco), comune nel mediterraneo, rivestito da ciuffi setolosi che, penetrando nella cute
[angiavillano. = comp. da vermo, per verme, e cane1 (
, sm. tose. bozzolo di baco da seta che rimane sul fondo della caldaia
vermosità dell'anima. = deriv. da verme. vèrmut (disus.
ingenti usata nelle costruzioni navali, costituita da due pali poggianti a terra, alla cui
stili o antenne più o meno lunghe, da un capo appoggiate in terra in distanza
di castagni destinato alla produzione di piante da pali. trinci, 1-187: i
, come abbiamo già detto, sono da servirsene più per uso di selve, che
o vemacchiaie. = deriv. da vernacchio1. vernàcchio1, sm.
forza di spalle per salire. = da un lat. volg. * hibernacùlus,
fuomodio ebbe a saltare un fosso. da vero uomo, ch'egli era,
espressione] oscena, scurrile', deriv. da verna (v. verna 1);
e molto raro. = da vernaccia, antico nome di vernazza, località
dotta, lat. vernalis, deriv. da vemus (v. verno 2).
rispettosa deferenza. = denom. da vernacolo col suff. frequent.
pascoli di vemacolismi. = deriv. da vernacolo. vernàcolo (ant.
bratto vernacolo che non c'era nulla da mangiare. pascoli, 2-236: il
quanto vivo e bello, non sono da accogliere tutte le parole. g. contini
, poi 'paesano, domestica, deriv. da verna (v. verna1).
agg. ant. primaverile. niccolò da correggio, 1-223: tempo felice, florido
sottoporre a vernalizzazione. = denom. da vernale1, col suff. frequent
determinate condizioni di umidità, in modo da anticipare lo sviluppo della pianta che ne
ne nascerà = nome d'azione da vernalizzare. vernante1 (part. pres
un reparto militare). bartolomeo da s. c., 220: chiamò
che s'erano a lui arrendute. benvenuto da imola volgar., ii-213: mandate
filippo, carlo apresso fue, / che da cinque anni nel reame verna.
paese. 3. essere caratterizzato da condizioni climatiche invernali. n. villani
voce dotta, lai vernare, deriv. da ver veris (v. primavera).
è vicina. = deriv. da verno1. vernato (ovemato)
. = voce aretina, deriv. da verno2. vernéngo, agg. region
40: e detto quest'uccello ciufolotto, da altri cifolotto. i bolognesi chiamanlo suflotto
chiamanlo suflotto,... vien anco da qualch'uno per qualche somiglianza col fringuel
di montagna detto fringuel montano, e da altri fringuel vernino o vernengo, alcuni dalla
d'altissimi noci e verzieri, abbelliti da ogni ragione frutti primaticci e vernerecci.
.. usasi nell'ancore e nelle reti da pescare, e a turare e vasi
svernarvi (un luogo). bartolomeo da s. c., 273: metello
uno tempo contrario. 4. caratterizzato da un clima rigido, inclemente, burrascoso
quivi si esercitano. = deriv. da verno1. vemicale, sm. marin
vernigé), sf. materiale costituito da sostanze diverse disciolte in particolari solventi,
x, soma. leonardo, 2-468: da quale vernice si de'verniciare che non
due soldi. -ant. vernice da scrivere o da scrittori: specie di
-ant. vernice da scrivere o da scrittori: specie di gomma polverizzata con
, in forma di polvere o di vernice da scrivere. mattioli [dioscoride],
ancora che male) sandaraca e vernice da scrittori. 2. per estens
: ciò ha scandalizzato 'gli esteri', da del drago a senni a sapuppo.
, per lo più eccessivo. onesto da bologna, lxv-16-2: asai so'certo che
sciolti, semplici, puri, e non da liscio o vernice, qual è quella
. vernice caseosa: sostanza untuosa costituita da sebo e cellule epiteliali desquamate che ricopre
guarnire lembi o altre parti di vesti da donne o altra fattura? 15
fabbrica di vernici. = deriv. da vernice. vernicétta, sf.
agiatezza sicura. = deriv. da vernice. verniciare (ant.
i-258: di due maniere sono le vernici da vernicare i quadri, l'una delle
maturarlo, piallarlo, verniciarlo in guisa da renderlo passabile, e forse lo improvvisava lì
domande, risposte, che egli, da gentiluomo compito, si sforzava d'attenuare,
alla meglio. = denom. da vernice.
filosofica. papini, v-139: il viver da bestie e secondo gl'instinti elementari delle
, aerografo. = nome d'agente da verniciare. verniciatura (disus. vernicatura
a fuoco: sistema che viene completato da una fase di essiccamento della vernice in
in alcol, in genere su legno da lucidare. -anche: il risultato di tale
salvo'! = nome d'azione da verniciare. vemièra, sf.
= voce di area pis., forse da vemio. vernièro (vernière),
agg. ant. invernale. domenico da prato, lxxxviii-i-451: escon le selvaggine
fu molto bello. = deriv. da verno1. vernino, agg.
quest'uccello ciufolotto... vien anco da ualch'uno per qualche somiglianza col fringuel
di montagna etto fringuel montano, e da altri fringuel vernino o vemengo. =
vernino o vemengo. = deriv. da verno1. vemio, agg
si chiama vemio. = deriv. da verno1. vernissage [vemi'sa3
ninon... quindi, neanche lontano da noi... ma lui [
'verniciatura'(nel 1837), deriv. da vernisser 'verniciare'per l'uso dei
non si sentiva, senza alcuna fiamma da riconfortare il forte tempo. 3
, cattiva sorte, disgrazia. bartolomeo da s. c., 18-3-10: i
amor se'tu o morte, / che da me spogli il verde e da'mi
doglia? -di, del o da verno (con valore aggett.):
uno paio di cofanetti e certi panni da verno e che bene manfanare facesse le botti
dotta, lat. vernus, deriv. da ver veris 'primavera'. vernònia,
della dissenteria. = deriv. da vernònia. vemòtico, agg.
d'inverno. magalotti, 20-14: da ragazzo io non ho bevuto mai altro che
simil male. = deriv. da verno, sul modello del lat. annoticus-
indef. ant. nessuno. giacomo da lentini, 55: diamante, né smiraldo
altra gemma preziosa. = deriv. da ver [uno] con sovrapposizione di nullo
che ho detto, bisognerebbe di usarvi da principio alquanto di forza in constringergli a
fede); che è quello rivelato da cristo (la religione). dante
almen la torre. s. caterina da siena, v-27: ogni pena che voi
pena che voi avete v'è conceduta da dio per vostra utilità, perocché vuole avere
che di qua essere aspetta. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
! che le mie parole, non so da che spirito pinte fuori, furono del
, le battaglie, la paga, e da veri soldati uccidevano od erano uccisi.
. soldati, 2-429: paola era diversa da tutte le altre... una
lucini, 4-201: il plagio, vien da noi considerato un delitto contro la fede
ha il governo; mentre, risucchiato da voragini, copre la fronte di sudor
l'usarne sempre a dovere non è da tutti. manzoni, pr. sp.
. pittoricamente e plasticamente, in modo da riprodurre con vivezza la realtà, da
da riprodurre con vivezza la realtà, da apparire reale, vero. scannelli,
. lorenzo, che sembrava essere illuminata da più veri, e stupendi riflessi del
. g. manganelli, 10-28: da tempo non riceve posta che non siano
presentano colà con un apparato così magnifico, da farvi supporre che vogliano atteggiarsi a rivali
oltre all'aver purgato tutta la medicina da infiniti errori, sono stati grandissimi rintracciatoli
sogna, / tu sentirai, di qua da picciol tempo, / di quel che
. verità assoluta, metafisica; verità ispirata da dio. - anche: conoscenza di
al giorno: / e mentre il ver da le tue labbra espresso / splenda di
quanto che amor reciprico richiede / il tuo da me, ch'or m'è sì
dio primo vero e suo ultimo fine, da lui conosciuto e fruito per visione intellettuale
cocchi, 5-1-9: accortissimo è stato sempre da me riputato il sentimento del galileo.
: in quella cappella medesima tutta dipinta da lodovico vi è un s. gregono sul
non mi dicono più il vero. buonaccorso da montemagno volgar., 1-4: che
gli è vero ci fu anche lo spiedo da girare; ma perdono anche allo spiedo
?, sollecita conferma o giudizio concorde da parte dell'interlocutore. zannoni, 5-7
vero un tronco radicato per terra, da una parte si ramificava nei tronchi di
e proposizioni). = comp. da vero e condizionale (v.),
essere tutte 'vero-funzionali'. = comp. da vero e funzionale (v.),
la croce.? = forse da connettere col fr. garou (nel sec
, / interroghi quelniom ch'è là da parte, / che voglia dir verola.
ilricordo di romeo e giulietta, ingannati tragicamente da unnarcotico); la var. veronale è
veronalismo, sm. medie. barbiturismo da veronal. veróne (ant. verróne
g. villani, iv-13-112: da certi ungari, che gli erano d'intorno
d'intorno, fu preso e gittato da quello verone nel giardino ove fu gittato
tua voce. moravia, i-622: da un lato, davanti al verone che
così fatto vano, figurato... da 'l poeta a guisa di anfiteatro,
mano in mano, è diviso dipoi da lui in alcuni cerchi, ovvero gironi,
188: 'verone': andito aperto per passare da stanza a stanza, e quasi corridore
: giunse a segno d'abboccarsi più volta da un piccol ver- roncino coll'amata.
medicina. foscolo, ix-1-408: già da quasi trentanni innanzi aveva dignità di giudice
nostro santo, probabilmente sant'eutizio; corpetto da cui, a sbuffo, uscivano delle
di verona. -anche: quale risulta da un manoscritto o incunabolo conservato a verona
croci, veroniche o qual si voglia imagine da tenere in casa. carducci, iii-10-202
che il facesse. = comp. da vero e simigliante per somigliante (v.
3. statist. sostegno quantitativo fornito da un risultato campionario a un'ipotesi che
anderete alla posterità. = deriv. da verosimigliante, cfr. fr. vraisemblance (
è prodotta dalla imitazione del bello come da quella di qualunque altra cosa reale o
germania, quella lettera importante, cioè, da recapitare alla de wichmann.
e di monti, ma lontane tanto da 'l verisimile, che io non voglio
io agosto e della conquista del potere da parte dei giacobini. 5.
verri, 3-iii-116: per alimentare una vacca da latte per verisimile vi vogliono 13 pertiche
voce dotta, lai verisimilis, comp. da verus (v. vero) e simttis
anche, con un verrettone. pace da certaldo, 36: fatto cenno voler parlare
con molta verisimilitùdine. = comp. da vero e similitudine (v.).
toni, che li passavano li fianchi da luna banda all'altra, tiravano il
. arganista. = deriv. da verricello. verricèllo, sm.
. con verosi deriv. da orbiculus, dimin. di orbis (v
plausibilmente, fondatamente; presumibilmente. deriv. da verrère 'trascinare'(di origine indeur.)
salvo laudare, essendo venuto tale ordine da roma, donde verisimilmente fra pochi dì
voce dotta, lai verpus, deriv. da verpa 'membro virile'. vèrra,
verrìcolo, sm. milit. antica arma da lancio, costituita da un giavellotto armato
. antica arma da lancio, costituita da un giavellotto armato di punta triangolare di
, sf. falegn. disus. attrezzo da falegname o da carpentiere con il quale
. disus. attrezzo da falegname o da carpentiere con il quale si praticano fori
composte nel 70 a. c. da cicerone contro gaio licinio verre, che
de'vascelli. = denom. da verrinaz. verrìnia { verrina,
della donna). = deriv. da un lat. volg. * uberigo -inis
voce dotta, lat verrinus, deriv. da verres (v. e verre
= da verrino \ con allusione alla forma tondeggiante,
c.); che fu da lui compiuto. passeroni, ii-32-33
region. porcino malefico. = da verro1. verrocchiésco, agg.
: dicesi in alcuni luoghi per strettoio da ulive. = voce di area tose
], 450: mescolato con cera da calzolai [il basilico] leva le veruche
di rado altrove, dette... da latini porri, e verruche ses- sili
la lancieta anpieta nel capo. guglielmo da saliceto volgar. [altieri biagi],
furfuracea, prodotte da una dermatosi di tipo eruttivo tipica dell'
non senza cagione sono dimandate queste passioni da volgari verrucole e monticelli. targioni pozzetti
in partic. per un'iperplasia prodotta da funghi parassiti). lastri, iv-97
, in origine 'altura', poi 'escrescenza', da una radice indeur. che indica 'sommità'
venete e nella toscana marittima, costituita da conglomerati di filladi quarzifere, arenarie, argille
del tipo puddinga, di colore variabile da rossastro a verde, tipica di tale formazione
alcune rocce clastiche silicee usate come pietra da macina o come materiale da costruzione)
come pietra da macina o come materiale da costruzione). piccola enciclopedia hoepli
verruca. = deriv. da verruca, nome della cima secondaria del monte
lat [herba] verrucaria, deriv. da verruca (v. verruca)
. bot. genere di licheni contraddistinti da un tallo crostoso, diffusi con circa 350
. = voce dotta, comp. da verruca e dal lat -formis (che è
verruca e dal lat -formis (che è da forma 'forma'); è registr.
= voce dotta, comp. da verruca e dal suff. gr. -oeiòfig
= dal lat verrucosus, deriv. da verruca (v. verruca).
in oltre. trissino, 2-2-221: da l'altro canto gli ottimi romani, /
per sollazzo e per ispregio, valutavano da comperatoli quella floscia carne sedentaria che già
verutum (o verrutum), deriv. da veru (v. verretta)
l'eternità. = deriv. da un agg. verb. non attestato da
da un agg. verb. non attestato da versare. versàccio, sm.
. smorfia di scherno o disgusto, accompagnata da grida e voci sguaiate. goldoni
3. verso sgradevole emesso da un animale. tommaseo [s.
. sonnino, 1-i-107: si assicura e da persone bene informate che stamani le truppe
sannazaro, iv-103: chi per difendersi da le piogge del guazzoso verno desidera un
el zuccher ». = deriv. da verso1. versaiolismo, sm.
versaiolismo arcadico-romantico. = deriv. da versaiolo. versaiòlo (versaiuòlo)
una qualunque bertuccia versaiuola. -caratterizzato da una produzione poetica abbondante, ma di
credè fare l'eternità = deriv. da verso1, con doppio suff. versaménto
: fuoriuscita o perdita di un liquido da un contenitore. magalotti, 7-83:
conquista del regno. -eruzione di lava da un vulcano. spallanzani, 4-ii-305:
-lettera di versamento: ordine dato da una banca a una sua filiale di
alcun dubbio tutta la pietra dello scandalo: da lui sono proceduti i deliqui, le
repubblica sale! = nome d'azione da versare1. versante1 (part. pres
.. dividono la nostra valle adriatica da quelle defl'inn e del reno versanti a
delle due zone di una città attraversata da una strada. pratolini, 3-5:
naturale e in politica che si leggono da molti de'nostri senza capirsi. beccaria
anche involontariamente. 5. bernardino da siena, 79: io so'di schiatta
riprende, / quant'ella versa da due parti aperta. pascoli, 37:
su me versavi! -perdere sangue da una ferita. cicerchia, xliii-352:
chiabrera, 3-222: amedeo versava sangue da una coscia ove ottomano l'avea piagato
annunzio, i-291: non versi l'uomo da una ferita / il sangue: dolce
succo. 2. far uscire da un contenitore sostanze di consistenza granulare,
, di collera, ecc. zanobi da sfrata [s. gregorio magno volgar.
e la gran torta sia stata impastata da esuli e fuorusciti d'ogni nazione, ciò
quanti più si verza. s. bernardino da siena, 44: tanta è
forte il costrinse, ch'elli il versòe da cavallo. andrea da barberino, 1-246
elli il versòe da cavallo. andrea da barberino, 1-246: or chi vedesse e'
150: egli sono oramai quattro mesi, da che mi versa un morbo molestissimo e
più con la particella pronom. fuoriuscire da un recipiente spandendosi (con riferimento a
di sopra non versi. s. bernardino da siena, 879: gionse a
vena par che versi. -sgorgare da una ferita, spargersi al suolo (il
sono le acque che ne discendono a versarsi da un lato nell'adige, dall'altro
un luogo, per lo più provenendo da un ambiente chiuso (una moltitudine di
coi suoi affiliati delle romagne, diretta da carlo bianco, si versava nelle nostre
ventosi mattini, si spalanca e versa giù da questi cieli, giù da tutta l'
versa giù da questi cieli, giù da tutta l'aria. -propagarsi (
sento. nonn dè parer diverso. zanobi da sfrata [s. gregorio magno volgar
de le palme. carducci, iii-2-111: da le belle / isole fortunate, ove
d'arme l'àfrica sfornita, / se da li nubi esser dovea assalita. frachetta
versate questo bel libretto / sicuri andate da ogni trama e rete / de bari
detta poeta mai. = denom. da verso1. versatézza, sf. spiccata
, e benignità senza pari non disgionta da maestoso contegno; proffondità e versatezza nelle
nelle scienze. = deriv. da versato2. versàtile, agg.
ant. e letter. che può volgersi da una parte e dall'altra; girevole
.. profittarne. = deriv. da versatile. versato1 (pari.
versare1), agg. fatto fuoriuscire da un recipiente (un liquido).
raimondi, 2-252: il caffè, versato da una cuccuma di rame rosso, calava
calava nero nella tazza. -scaturito da una sorgente. g. del papa
4-47: suppongasi per un momento che da tutto quel diluvio di parole versatomi addosso
emerso colla mia faccia contenta ed imperterrita da galantuomo, ma col lurido aspetto di
gran brav'uomo che io ho conosciuto da vicino. sbarbaro, 4-61: lanciai all'
amicis, xiii-53: come v'ho da intendere quando mi dite 'scolla, andito,
un solo versatolo. = deriv. da versare1. versatóre, agg.
del canale. = nome d'agente da versare1. vèrsa vice, avv
mazzei, ii-340]: si cerchi da chi dè avere da lui sia pagato;
]: si cerchi da chi dè avere da lui sia pagato; potendo egli,
. malversazione. = nome d'azione da versare1. verseggiàbile, agg.
. = agg. verb. da verseggiare. verseggiaménto, sm.
nostri poemi. = nome d'azione da verseggiare. verseggiarne (part.
poco a queste cose, dirò che da giovanissimo io verseggiavo solo per prepararmi alla
a nettuno. = denom. da verso1, col suff. frequent.
alla posta di quel teatro molti verseggiatori da soldo, e non da lira, sonando
molti verseggiatori da soldo, e non da lira, sonando vari strumenti discordati.
poeti. = nome d'agente da verseggiare; voce registr. dal bergantini
austerità. = nome d'azione da verseggiare. versétto (ant.
poesia, e con quattro versetti intonati da loro all'ascoltatrice brigata, ho gran paura
a memoria, né voleva lasciarsi baciare da stranieri. b. croce, ii6-
colombe. 6. breve grido emesso da un uccello. anonimo, i-550:
mal ringhingherato. = deriv. da versicello, spreg. di verso1.
papini, iv-368: se costoro mettessero da parte,... le ghiacce
di meglio. = deriv. da versicolo. versicoleggiare, tr.
razionalistica estrazione. = denom. da versicolo, col suff. frequent.
una composizione). antonio da ferrara, 56: aiuta la mia lingua
i versiculi nasoniani, che ti ho apprestati da mandar all'acume della memoria. pascoli
, in diretto, sanza antefana, son da dire: dopo 'quali, l'
vari colori. = deriv. da versicolore, col suff. dei pari.
nelle lor guaine versicolori congiunte in alto da liste esigue che brillano su la pelle delle
dotta, lat versicólor -òris, comp. da versus, pari peri, di velière
in espressioni comparai). andrea da barberino, i-51: uscì elizia dello alloggiamento
... s'ere aggrinzato in modo da fare 11 viso di una vecchia versiere
dovea dimostrare. = deriv. da [senó \ verso (v.)
. = voce dotta, comp. da verso1 e dal tema dei comp. del
versificàbile. = agg. verb. da versificare. versificale, agg.
divina grazia. = deriv. da versificare, col suff. aggett.
5-52: picciola cosa è quella ch'io da qui inanzi versificherò; ma così piccola
[mea musa] vi canta. domenico da prato, 1-ii-338: costoro con legiadra
. componimento in versi. guidotto da bologna, v-192-24: et come conteremo per
facciano allegramente. = deriv. da versificare. versificatóre, agg.
] dicendo: « steano di lunga da noi li giovani che come femmina sono
basciata, policrate si stava con anacreonte da telo, musico eccellente e grandissimo
spreg. o iron. benvenuto da imola volgar., ii-448: lo imperadore
si concede gratis e tanti versificatori che da sé assumono il nome di poeta o loro
sua cortesia élla non isdegna essere annoiato da noi versificatori, peste d'italia. b
lat. versifìcator -òris, nome d'agente da versificare (v. versificare).
versificatoria. = agg. verb. da versificare. versificazióne, sf.
stile, e un'aura di gentilezza spira da tutto il sonetto. d'annunzio,
lat. versificano -dnis, nome d'azione da versificare (v. versificare);
. = voce dotta, comp. da verso1 e dal tema dei comp. del
vertere (v. vertere) e da latus -iris (v. lato1).
scena versile-, antica macchina teatrale costituita da una sezione di solidi a sezione triangolare
, lat versìlis, agg. verb. da versare (v. versare).
i versi liberi. = deriv. da verso libero (v. libero1, n
politico e sociale. = deriv. da versiliberista. versilìbero, agg. letter
versi liberi. = deriv. da verso libero (v. libero1, n
sapete. versióne, sf. traduzione da una lingua a un'altra, in
genere oppure con varianti o destinazione diversa da quella originaria o precedente. moretti,
. moretti, ii-329: una poesia da antologia scolastica, di quelle che si
di un manufatto artigianale con caratteristiche diverse da quelle dell'originale. ojetti,
delle immagini o in una lingua diversa da quella in cui è stata interpretata.
, in partic. in quanto si discosta da relazioni precedenti o riportate da altri.
si discosta da relazioni precedenti o riportate da altri. faldella, i-5-311: il
, oggetto che presenta caratteristiche parzialmente diverse da quello assunto come riferimento o paragone.
o costeggio villaggi sparpagliati di tipo diverso da quello vicino a damasco. non tutti
di mondi innumerabili, che veg- giamo da questo oltre gli detti pianeti, del rapidissimo
studiosi della lingua latina, è cavato fuori da quelle favole delle quali già avanti parlassimo
voce dotta, lat versipèllis, comp. da versus, pari. pass, di
sgargiante realismo. = deriv. da verso1 e dal tema di piovere (v
sciolti (l'espressione fu inizialmente usata da g. baretti per polemizzare contro l'impiego
contro l'impiego di versi sciolti introdotto da c. i. frugoni e dai suoi
che domine diremo noi di questo versiscioltaio da verona, che ha scritto questo poema
che ha scritto questo poema del 'baco da seta'con le annotazioni? =
le annotazioni? = deriv. da verso sciolto (v. sciolto, n
lo versiscioltai. = denom. da verso sciolto (v. sciolto, n
i trissinisti. = deriv. da verso sciolto (v. sciolto, n
versisti ben protetti. = deriv. da verso1. vèrso1, sm. (
a una riga di testo, formata da un determinato numero di piedi nella poesia quantitativa
quantitativa, classica greca e latina, da un dato numero di sillabe nella poesia
sillabe nella poesia accentuativa moderna o libera da qualsiasi schema metrico, in partic.
la distribuzione in pagine, che sia da seguire questa norma. quando la poesia
mostrò agl'iniziati ciò che a vedersi da loro è un delitto, e gli arcani
cerimonie, che udir non si ponno da orecchie profane. -ant. e
che l'acqua nel suo luogo ha da natura di non gravitar molto. magalotti
- anche come titolo. ruggerone da palermo, 165: ben mi degio alegrare
nostro amoroso messer cino / novellamente s'è da noi partito. bisticci, 3-150:
descrizione e il suo destino, dipendesse da quello che io ne scrivevo, in
. rumore inarticolato, emissione sonora prodotta da una persona in determinate circostanze fisiche o
morto. 4. suono prodotto da uno strumento musicale, rumore provocato da
da uno strumento musicale, rumore provocato da un oggetto, da una macchina; gorgoglio
, rumore provocato da un oggetto, da una macchina; gorgoglio di un fiume
medici, ii-53: sanza esser suto da altro nume scorto, / modulato ho con
materia, che secondo il cartesio muove da occidente in oriente intorno al sole.
secondo la positura loro et il verso da quale sono guardati fanno apparenza diversa.
-in, per tutti i versi, da ogni verso, per ogni verso-, in
in una determinata condizione. felice da massa marittima, xliii-196: ne la vita
fulminarlo dalla camera mortuaria con certi occhiacci da spiritati e a dar segni d'ira e
comperare. -sotto tutti gli aspetti, da qualsiasi punto di vista. lamenti dei
-per questo, per tale verso: da questo punto di vista, sotto tale
poi per il suo verso, sarà faccenda da nulla. -a, per il
gambette storte, e percorrendo con una grinta da sopracciò lo spazio fra il bancone e
particolari minuti. soffici, v-5-367: è da considerarsi preraffaellita... colui che
: per questo verso dunque c'è da semplificare, e non importa che io (
un verso-, sotto un certo riguardo, da una parte (ed è spesso in
per il verso, tutto il resto andrà da sé. -pigliare, prendere il
. carducci, ii-n-37: è troppo differente da me e non ha saputo mai prendermi
. duodo, lii-15-200: essendo persuaso da qualcheduno che, legittimato per susseguente matrimonio
, aveva dato in secca, e da tre giorni non trovava più il verso di
mulinando di spesso, come potessi spastoiarmi da codesta legatura, ma non ci so
, maneggia drappi, smusica un versofino da te imparato per burla. sassetti, 7-69
, lat. versus -us, deriv. da vertere (v. vertere).
verso: introduce un compì, di moto da luogo o di provenienza. leonardo
ed il tempio di augusto, che da tiberio erano stati lasciati imperfetti; e cominciò
dagli uffizii, cioè che dipigneva fa sarge da letto, nato orpellalo di là dal ponte
era un'ampia spelonca con la volta puntellata da pilastri di tufo. landolfi, 2-116
aveva pensiero a questo. s. caterina da siena, ii-89: verso di monna
lat. versus o versum, deriv. da vertere (v. vertere)
, e cioè perpendicolare al piano formato da tangente e normale. -versore normale-,
dato punto. = deriv. da verso1, sul modello di vettore.
biondo, xlv-193: pigliate l'essempio da taratore, il quale non mai dispone
xiii a bassano), deriv. da vertere (v. vertere), che
. * versorius, agg. verb. da vertere (v. vertere);
miglia, come noi parleremmo di andare da roma a napoli, o da londra a
di andare da roma a napoli, o da londra a york. oriani, x-17-56
, agg. anat. individuato, descritto da g. versungio nel 1642 (
verso, direzione, orientamento. giovanni da verazzano, lix-164: dipoi ascendendo, si
per alcune focie, rigando il lito da l'una e l'altra parte come corre
di superficie agraria, con valori che variano da luogo a luogo, ma approssimativamente pari
= lat. versura, nome d'azione da vertere (v. vertere).
100 tomoli. = deriv. da versuro, n. 2.
tempo buono per taratura, con tiri da otto a sedici bovini: ciò esigeva
bovini: ciò esigeva una famiglia colonica da venti a trenta familiari. savinio, 17
buoi stessi, e i loro possessori da qualunque angaria ed aggravio particolare, sotto
voce dotta, lat versutus, deriv. da vertere (v. vertere) nel
aversa, la quale non sa uscire da fraudi e versuzie turchesche. bruno, 3-648
voce dotta, lai versutta, deriv. da versutus (v. versuto).
'verta': parte inferiore della rete da pescare, dove rimane il pesce.
del gr. àopxri, deriv. da aelpai, cupa) 'alzo, sollevo'.
delle coste, e femori e tibie da cassa da morto. cassola, 4-179:
coste, e femori e tibie da cassa da morto. cassola, 4-179: aveva
del femore nell'anca). guglielmo da saliceto volgar. [altieri biagi],
dotta, lat. vertebra, deriv. da vertere (v. vertere).
che si riferisce alle vertebre, composto da vertebre. -arco vertebrale. porzione posteriore
vigorosamente vertebrato e articolato, non contaminato da alcuna grassezza, franco d'ogni ingombro
, franco d'ogni ingombro inutile, immune da ogni peso inerte, pronto sempre allo
voce dotta, lai vertebratus, deriv. da vertebra (v. vertebra).
tronco basilare, che può essere provocato da arterio- patia o da altre cause che
può essere provocato da arterio- patia o da altre cause che comprimono tali vasi.
lat vertictilum 'articolazione, giuntura', deriv. da vertere (v. vertere);
23 di maggio 1602, presa occasione da una lite vertente fra il dottor francesco zabarella
lite vertente fra il dottor francesco zabarella da una parte e li monachi di pragia dall'
mostrargli anco qualcuna delle scritture fatte già da me nel vertente negozio. siri, xii-239
fit ferrotubi di sestn levante dura ormai da anni... la vertenza sindacale
metaforico). silone, 5-195: da molti anni ti vedo impegnato in una specie
la vita. = deriv. da vertente. vertenzialità, sf.
minore asprezza. = deriv. da vertenza, sul modello di conflittualità (v
voce dotta, lat vertibùlum, deriv. da vertere (v. vertere).
racchiudeva nel mezzo un trave verticale sorgente da una base rettangolare di gesso. d'annunzio
. vincenzo maria di s. caterina da siena, 232: passato il tropico,
positura verticale, girando maestosamente la testa ora da uno, ora da un altro lato
la testa ora da uno, ora da un altro lato. -che ha
, secondo un criterio rigidamente gerarchico, da un livello superiore a quelli inferiori;
, come tutte le scelte, ma tale da accontentare ogni lettore, perché comprende anche
, e si contrappone a orizzontale, da sinistra e destra). - anche sf
gioco a centrocampo con continui passaggi verticali da parte delle due squadre. 14
-nei concorsi ippici, ostacolo costituito da barriere sovrapposte. = voce dotta
dotta, lat. verticalis, deriv. da vertex -ìcis (v. vertice).
trattamenti intermedi. = deriv. da verticale. verticalista, sm. e
della mente italiana. = deriv. da verticale, voce registr. dal bergantini,
dal limite, con sabato messo a terra da tur = denom. da verticale,
a terra da tur = denom. da verticale, col suff. frequent.
in profondità. = nome d'azione da verticalizzare. verticalménte, avv.
: ogni sfera, dunque, circondata da dodici sfere sarà spinta perpendicolarmente, verticalmente
vertice. d'annunzio, i-443: da 'l vertice di un albero la morte /
-in balistica, punto più alto raggiunto da un proietto nella sua traiettoria.
soffia dal vertice del mondo, cioè da settentrione. -ant. zenit.
nostro vertice, essendo queste misurabili non da quattro sole differenze, ma quasi da
da quattro sole differenze, ma quasi da un infinito avremo quasi infinite temperie di stagioni
di giove. morgagni, 90: da questa, e dalle palpitazioni del cuore,
vicenda; stadio più elevato, apice raggiunto da un processo, da uno sviluppo,
, apice raggiunto da un processo, da uno sviluppo, da un'evoluzione.
un processo, da uno sviluppo, da un'evoluzione. pananti, iii-183:
al suo vertice per aver preso alcunché da poeti e scrittori stranieri, in ispecie
quali l'internazionalismo proletario è un organino da suonare secondo le decisioni del vertice,
limite alla rapidità di trasmissione è fissato da quello della sensibilità e della aperiodicità del
, lat. vertex -ìris, deriv. da vertere (v. vertere),
volgarmente detto torcicollo. = deriv. da verticillo, con cambio di suff.
disposte sugli alberi. = deriv. da verticillo. verticìllio, sm.
. bot. malattia delle piante causate da funghi del genere verticillio. verticillo
larghe maggioranze di solidarietà = deriv. da vertice. verticista, agg.
su base regionale. = deriv. da verticismo. verticisticaménte, aw.
m. -ci). caratterizzato da verticismo; improntato a verticismo.
s. v. 'vertice']: da segnalare inoltre l'aggettivo -situazione di debolezza e
contraria ed opposta. = deriv. da vertice. verticollo, sm.
con una certa sorte di stromento chiamato da questo effetto verticolo. =
'vertebra'o 'cerniera'), deriv. da vertere (v. vertere).
. letter. che distoglie il cuore da comportamenti dissoluti (come epiteto di venere
voce dotta, lat verticòrdia, comp. da vertere (v. vertere) e
più profondo mistero. = deriv. da vertigine, col suff. dei pari.
cascava di mano. = denom. da vertigine. vaticinato, agg.
vaticinato, agg. letter. colpito da violente vertigini; turbato, frastornato.
violenza del silenzio. = deriv. da vertigine, col suff. dei pari pass
dell'ambiente che lo circonda, causata da alterazione della sensibilità spaziale per cause organiche
fronte, toglie la vertigine. guglielmo da saliceto volgar. [altieri biagi],
: ho sempre sofferto di vertigini fin da bambino, e per quanto modesta,
, anche, disagio, sgomento destati da un fatto o dalla vista di qualcosa.
], un trambusto, un rimescolamento da far vertigine, da offendere con subita fatica
, un rimescolamento da far vertigine, da offendere con subita fatica lo sguardo,
, ecc. guerrazzi, 1-493: da prima usò in corte di ferdinando il
con precipitosa vertigine e aggiramento, mutando da luogo a luogo, fa [il tifone
: gli pialla i capelli, che corrono da una grande vertigine al centro della testa
dioptero: si descrive nondimeno un cert'istromento da albu- casi simile ah'equatore de'libri
casi simile ah'equatore de'libri chiamato da lui vertigeo, forse non senza ragione
'rivolgimento, giro vorticoso', deriv. da vertere (v. vertere); cfr
vertiginosaménte, avv. in modo tale da provocare le vertigini; a elevatissima velocità
il trenta per cento dal preventivo portato da roma. = deriv. da vertiginoso
portato da roma. = deriv. da vertiginoso. vertiginóso, agg.
ed è composto di levigati corpuscoli aggirati da vertiginoso movimento. tarchetti, 6-i-338:
sentire acuto il contrasto tra la bellezza vertiginosa da cui s'era appena staccato e i
declama con vertiginosa oratoria, con gesti da istrione. 4. medie.
che si manifesta con vertigini, caratterizzato da vertigini (un disturbo, un malore,
dotta, lat. vertiginosa, deriv. da vertigo -inis (v. vertig
medie. paura morbosa di essere colpiti da vertigine. = voce dotta,
e decollare verticalmente. = comp. da verticale] e [aeroplano (v.
di precedenzia tra quello e portogallo, cominciata da che l'inghilterra, alienatasi dalla chiesa
dicto. = deriv. da vertà, per verità. vertùcchio
passavanti, 147: è qui da notare che i peccati veniali in verun
i-243): era egli uomo gentile e da bene, il quale a modo veruno
: egli [dante] che pur trasse da ogni dialetto d'italia, e anche
ogni dialetto d'italia, e anche da idiomi stranieri, vocaboli per le infinite necessità
: né vogliate che io mi faccia tener da sciocco senza verun prò di voi né
vi potrebbe campare. s. caterina da siena, 41: figliuola mia, or
è, perché sonno miei e creati da me, e amoli ineffabilemente. guerrazzi,
ruomo nostrale. = comp. da vero e uomo. verve [
l, 'humour', invece, deriva da un continuo intromettersi della persona col suo
. = voce fr., da un lat. volg. * verva,
74: ma passiamo al nome di 'verza'da noi usato per significare il 'cavolo'ordinario
a una cordicella che una ragazza calava da un balcone. 2. dimin.
dei cavoli verzotti. = da un lat. volg. * virdia,
le radice. = deriv. da vena1. verzaio (region. verzaró
tutto un pettegolezzo. = deriv. da verza1. verzelata, sf.
voce di area seti, forse deriv. da verzella per vergella, in quanto presenta
, lucherino. = deriv. da verza1, con doppio suff.
i primi anni... tosto che da quella provincia cominciò a venire il legno
cominciò a venire il legno rosso chiamato da noi brasil, e da gli italiani
legno rosso chiamato da noi brasil, e da gli italiani verzi, procacciò che questo
omini robusti et antichi, e poi da loro si stende in su le frondi,
vero li atti e l'opere virtuose che da loro esceno verdi e vigorosi.
. che è attivo, zelante, animato da spirito positivo. corona de'monaci,
bianche nuvole, / versate il latte da le mamme tumide / al piano e al
(l'età giovanile). giovanni da samminiato [petrarca], i-61: l'
mondo creato. = nome d'azione da vemcare. / perché gli è
non dispiacquero alla sagrestia: ben veduti da tutti,... partecipi di
metta. = etimo incerto: forse da accostare a versicolo, nel signif. di
li verzier versi d'amore. bonvesin da la riva, xxxv-i-673: « no
nasco fò dra spina, / olta da terra, e guardo -inverse la corte divina
è dal lat. viridarìum, deriv. da virìdis (v. verde).
sm. legno rosso del brasile fornito da alcune specie di caesalpinia dell'america centrale
caesalpinia dell'america centrale e meridionale, da cui si ricava un colorante. -
di momento, se non il 'brasil', da noi chiamato verzin, dal quale il
verzore: dama del verzue. domenico da prato, lxxxviii-i-501: narcisse di sé amante
la dea del verzore. = da un lat. volg. * virdia (
divengono scialbe. = deriv. da un lat. volg. * virdia (
d'essa. = deriv. da verdire, con sovrapposizione di vena1.
uliva- stro. = deriv. da un lat volg. * virdia (v
piante. -anche: luogo ricoperto da una vegetazione lussureggiante. cino,
fur mai nel dioscoride stampate, né da lui mai immaginate o scritte. -per
arbusti qualche tronco centenario / di salcio da le radiche scontorte / un gran nodo parea
sua età. = deriv. da un lat volg. * virdia (v
acuta: forma di psicosi cronica caratterizzata da saltuarie allucinazioni e fugaci idee deliranti.
dotta, lat. vesania, deriv. da vesanus (v. vesano); cfr
ingl. vesania (nel 1693), da dove si è diffusa.
vi fusse preso. = deriv. da veschio, per vischio. véscia
in polviglio bruno. immaturo è mangiato da alcuni. calvino, 2-187: s'inoltrava
loffa vengono nel mondo / con un odor da tutti maledetto. settembrini [luciano]
(nelle glosse), deriv. da visslre per il class, visxre, di
che sente discorrere. = deriv. da vescia. vescica (ant. e
attaccala colla pece bollita ». guglielmo da saliceto volgar. [altieri biagi],
di vario uso, per lo più ricavato da fibre animali o vegetali o da organi
ricavato da fibre animali o vegetali o da organi animali (in partic. con
flegma salso e putrefacto cussi generate, da li auctori alcolla nominante: e di
gonfiare nell'aria, come un personaggio da fumetto, una vescica di esclamativo stupore
il rancore. s. bernardino da siena, 391: quando tu vedi uno
gallina. -vescicùcciola. lazzaro da padova, lxxxviii-i-599: vorre'saper da voi
lazzaro da padova, lxxxviii-i-599: vorre'saper da voi... /..
ed hanno tanto vampo e tanto fumo da voler gittare abbasso i nobili per grandeggiare
, vesci-vescicole; che presenta o è costituito da vescicole. -in chi).
superficiali, di color cinerizio, causate da umor colerico, non naturale, adusto,
vescica e marcisce in tanto, che da quel male alcuni se ne muoreno,
voce dotta, lat vesicare, denom. da vesica (v. vescica).
dotta, lat. vesicarìus, deriv. da vesica (v. vescica).
vesciche, di lesioni cutanee. guglielmo da saliceto volgar. [altieri biagi],
. dalla croce, v-2: altri da greci chiamati finigmi e da latini vesicatori
v-2: altri da greci chiamati finigmi e da latini vesicatori, altri detti cateretici,
vesicatori, altri detti cateretici, e da noi altri corrosivi o corrodenti. redi
i vescicatori applicati sul ginocchio mi costringono da quindici giorni alla più dolorosa immobilità =
dolorosa immobilità = agg. verb. da vescicare. vescìcola (ant. vessìcold
le vescicole seminali. = comp. da vescicola ed ectomia (v.).
stite. = deriv. da vescicola. vescicolografìa, sf.
= voce dotta, comp. da vescicola e dal tema del gr. ypaepo
pra il vescicóne o cappello da uomo. = deriv. da
da uomo. = deriv. da vescicóne, n. 4.
'vescicóne': si dice a pistoia per cappello da uomo a cupola alta e larga falda
e ai reni. = comp. da vescica e renale (v.).
inutili, vescicosi. = deriv. da vescica. vesciculovirus, sm. veter
= voce dotta, comp. da vescicola (forma latineggiante per vescicola)
m. cecchi, 1-2-16: un babbion da mantova, / che è proprio un
siete uomo di peso, non di quei da due mantelli, e che un segreto
una confidenza. = deriv. da vescia. vescovado o vescovato (
: i benefici, le rendite derivanti da tale carica. cavalca, 6-1-487
maestà del re er l'autorità concessagli da papa clemente vii. imbriani, -215
ojetti, i-272: in vescovado nella stanzetta da ranzo aveva fatto costruire una gran
ancora in diverse terre de vescoado suol esser da certo tempo in qua creati e fatti
le funzioni di vescovo. marsilio da padova volgar., ii-21-7: e 'l
della città.., il quale dinanzi da. nnoi abbiamo comandato di vescovare alla
santa sinede convenire. = denom. da vescovo. vescovile, agg.
usurpata. = denom. da vescovo, col suff. frequent
vescovile, vescovado. s. caterina da siena, ii-229: mandò [il papa
, principe vescovo-, nel medioevo, caratterizzate da toni pungenti e critici. trifoglio,
cuoco, 1-56: la nazione è inondata da quelle 'vespe'giudicatrici, che tanto ci
vespa, andava cercando in cucina qualcosa da mettere sotto il dente. -con
cesari, 6-154: liberata la città da quell'assedio ingiusto ed irragionevole di quelle
mino del pavesalo, lxxviii-i-384: da vespi, da mosconi e d'altri
del pavesalo, lxxviii-i-384: da vespi, da mosconi e d'altri vermi / sempre
, / erano ignudi e stimolati molto / da mosconi e da vespe ch'eran ivi
e stimolati molto / da mosconi e da vespe ch'eran ivi. boccaccio, viii-1-249
. figur. lo strale dell'innamoramento scagliato da cupido. petrarca, 227-5:
de le feste. -angustia prodotta da un sentimento doloroso. stigliani, 2-372
io veggio ch'ai buon calle errai da lunge, / misero, ond a ragion
allora, -gli dissi, -non è da birbi cimentare le vespe. -essere
assaltarmi, talché col vostro avviso abbia tempo da pormi bene in arnese per i suoi
e impastate con la saliva e composto da uno o più favi di cellette esagonali
o più favi di cellette esagonali protetti da un involucro comune. proverbia super
... un serpente domestico uscì da un involto collocato in un angolo.
formicai. -a vespaio: in modo da presentare un insieme di forature simmetriche.
ed ire e inimicizie, indipendenti forse da gemma, ma non operanti a rendergliela cara
, come per l'antisemitismo incautamente evocato da 'olocausto'. -insieme alquanto numeroso
: il flebotomo [era] stretto da tutte le parti, angustiato da un vespaio
] stretto da tutte le parti, angustiato da un vespaio di vecchi debiti a cui
fischiate del popolo, dove si vede assediato da un vespaio di fanciulli, dove caricato
7-ni: i nostri scarrozzatoli furono assediati da un vespaio di rivenduglioli e ri- vendugliole
2-235: avrà vissuto trenta o quarantanni da sola, in un 'fiat'di due stanze
con esso voi; / ché ci han da far qualche faccenda anch'elle /.
medie. grave forma di foruncolosi, costituita da numerose affezioni localizzate in un punto;
]: 'vespaio': malattia grave, formata da una serie di furuncoli raccolti in un
raccolti in un punto, e che gemono da aper ture diverse; onde
un vespaio. = deriv. da vespa. yespaiòlo, sm.
ne ricava. = deriv. da vespa, con doppio suff.
simili. = deriv. da vespa. vespasiano, sm.
appositamente e che somigliava a un'edicola da giornali o a un monumento vespasiano. gramsci
alcun pur che si specchie. domenico da prato, lxxxviii-i-498: prospicio li nuovi bubi
dotta, lat. vespertilio, deriv. da vesper (v. vespro),
spargerannosi gli uo mini suoi da cavallo. calzabigi, 140: da ogni
suoi da cavallo. calzabigi, 140: da ogni grotta / sbucan stridendo i
dotta, lat. vespertinus, deriv. da vesper (v. vespro).
vespeti o abitazioni. = deriv. da vespa. vespetrò, sm.
come l'astore. = deriv. da vespa, in quanto le vespe e altri
passeri e stornelli. = deriv. da vespa, sul modello di bisbigliante.
e frizzante. = deriv. da vespa. vespillóne, sm.
che al fronte dilagava intorno agli spedali da campo; e quando si vedevano gli
sulle contravvenzioni. = deriv. da vespa. vespino2, sm.
3-77: stavolta la città è invasa da un raduno di vespisti; da ogni
è invasa da un raduno di vespisti; da ogni strada ne sbucano squadre di venti
a seconda della città = deriv. da vespa, n. 5.
e indipendenti. = denom. da vespa, n. 5, col suff
uva nera originario del piemonte, caratterizzato da grappoli di media grandezza, cilindrici o
sono specializzati nel mesolone: lo pigiano da uve raccolte esclusivamente dai loro privati vigneti
paio di carte. = deriv. da vespro. ant. e letter
e ancora un miccino di bolo. mariano da siena, 17: in sul vesparo
: infelice colei che sol attende / da mezzo dì, da vespro e da mattina
sol attende / da mezzo dì, da vespro e da mattina, / e tutto
/ da mezzo dì, da vespro e da mattina, / e tutto 'l giorno
berestre, lance e pree, / chi da nona e vespo dura, / e
[il libretto], che egli da ciò si levasse. g. barbaro,
storia della sicilia un altro vespro patito da tutti gl'inglesi. correnti, 68:
les vèpres siciliennes, poi tradotto in italiano da a. fusinato), rappresentato per
1 cristiani adunque perseguitati fu narrata stupendamente da m. amari. da questo maniaco zelator
fu narrata stupendamente da m. amari. da questo maniaco zelator fariseo [saulo],
zelator fariseo [saulo], erano cacciati da lui in prigione, uomini e donne
qualche volta che un debole oppresso, vessato da un prepo chiose al 'de
onestà, 2. per estens. afflitto da una malattia (una persona);
va, vede et ode il colpito violentemente da un'epidemia (un luogo, una
. popolazione). - da vespro a mattutino: v. mattutino,
n. 3. detto monti, distante da trento ben quattro miglia, che sono
scarsa considerazione o apprezzamentodem, 210: guardati da mattutini di parigi e da vespri siciliani.
210: guardati da mattutini di parigi e da vespri siciliani. (un'attività).
città fussi vessata 4. infastidito, molestato da una situazione sgradedalla tempesta di tre gran
di guerra, di tiranneria e vole, da un insetto noioso, ecc. di
in libertà. oriani, x-16-89: vessato da tutta quella ric cuzione vexòe
, 1-viii-92: io sono una nave vessata da dua dimille scelerate guise vessava e straziava
che sente del ligure, 6. infestato da insetti (un terreno). con
nome di repubblica, la luca da caltanissetta, 148: per esser anche quella
un popolo di agri sata da certi animaletti domandati 'nzeleles', quali sono certi
8. ant. invasato, posseduto da una forza oscura o poco tribulasse la
che l'aveva manadunque le passate etadi da nuovi mali assalite, e la nostra più
di lontano, in delpaltre infelice è da nuove e difficili indisposizioni vessata quell'offerta,
lat. vexator -dris, nome d'agente da vexàre (v. nella persona di
l'esercizio della giustiessendo vessato e tormentato da un crudelissimo demonio, inzia ad un
. = agg. verb. da vessare. vessazióne, sf.
mento, oppressione morale o fisica, inferta da qualcu no o causata da
da qualcu no o causata da qualcosa. -con meton.: la sofferenza
affligge la città, ma anco è oppressa da infinite vessazioni e restiti posti a tutte
lat. vexatlo -ónis, nome d'azione da vexàre (v. vessare)
pronubi dell'impollinazione. = deriv. da vessillo. vessillàrio, sm. stor
voce dotta, lat vexillarìus, deriv. da vexillum (v. ve ssil
, di facile e rapido spostamento costituita da uomini scelti fra i veterani.
dotta, lat vexillatlo -ónis, deriv. da vexillum (v. ves sill o
, capo d'opposizione, inglese travestito da italiano, e quasi vessillifero della legione dell'
lat. tardo vexittifer -èri, comp. da vexillum (v. vessillo) e
nell'esercito romano, stendardo militare costituito da un quadrato di stoffa, in partic.
i nostri successor parte sedesse, / parte da l'altra del popol cristiano; /
di giesù l'alto vessillo. liborio da fermo, lxii-2-ii-138: volevano arrolarsi al
dotta, lat. vexillum, dimin. da velum (v. e vela
. = voce dotta, comp. da vessillo e dal gr. xòyoq 'discorso,
vestàglia, sf. indumento da camera, maschile o femminile, aperto
aperto sul davanti e generalmente tenuto chiuso da una cintura (anche nelrespressione in vestaglia,
privo di maniche, in partic. da indossare sulla spiaggia. pavese, 9-70
di spugna. = deriv. da veste. vestagliétta, sf.
al campidoglio colla vestale, e questo da lunghissimo tempo. bacchelli, 12-106:
fuoco sacro. baldini, i-467: da trentasei anni essa è la vestale di quella
generico: l'insieme degli indumenti indossati da una persona; abito, vestito (spesso
[gli angeli] in veste, che da verdi penne / percosse traean dietro e
mandò già deianira. s. bernardino da siena, 844: la vesta che è
foggia antica, ma assai più corte, da scoprire i polpacci robusti. -abito che
veste talare con una certa lin- dura da teologo e da letterato. -l'
una certa lin- dura da teologo e da letterato. -l'insieme degli indumenti
gli orecchi. -abito nero da lutto; gramaglie (nelle espressioni veste
dolente / venezia. -veste da camera: indumento, per lo più lungo
disordinato e spaso / venne in veste da camera frattanto / a visitare il generai tommaso
44): il dottore era in veste da camera, cioè coperto d'una toga
. io ho la mia gran vesta da camera foderata d'azzurro. bernari, 1-37
; guarda quei polpacci sodi sfiorati dalla veste da camera leggera e attillata.
per le case altrui, doglioso nel vedersi da altre mani troncarsi le cime delle erbe
cinematografico, ecc.). benvenuto da imola volgar., ii-245: si partie
7. condizione, funzione o autorità assunta da una persona in un determinato contesto o
proprie opinioni. monte, xvii-289-164: da poi che quanto vegio co'miei ochi
me non ò senno quanto volontà. onesto da bologna, lxv-3-29: portat'ò sempre
una sottil membrana. campailla, 15-41: da due membrane, esterna, e interiore
capo e vestita con una breve vesticciuòla da soldato. moravia, i-215: meglio
-vestina. s. bernardino da siena, 860: tu tieni dieci o
.): piano medio del carbonifero rappresentato da alternanza di argilloscisti e arenarie a cui
era in un vestiario il più comico da malato. sedeva sopra una gran sedia da
da malato. sedeva sopra una gran sedia da poltrire. -abito di maschera
era bella; noi tutti eravamo vestiti da guerrieri... ma la giornata era
dotta, lat. vestiartum, deriv. da vestis (v. veste).
dotta, lat. vestiarìus, deriv. da vestis (v. veste).
ridicolo. = deriv. da vestiario1. vestibilità, sf.
spazio antistante la porta d'ingresso delimitato da un basso muretto. -nei palazzi medievali e
ingresso, locale di disimpegno, andito da cui si accede ad altre stanze.
: il vestibulo è una fabbrica circondata da tre mura, dal terzo lato aperto verso
per chiudere gli occhi in venezia, da lui vagheggiata come vestibolo al paradiso. pascoli
paradiso. pascoli, 1377: lungi da sé mi respingono le anime, spettri di
troppo grande. = deriv. da veste. vestigàbile, agg.
lat. vestigdbìlis, agg. verb. da vestigàre (v. ve
voce dotta, lai vestigàre, denom. da vestigìum (v. vesti
le vestìgie). orma impressa sul terreno da persone o da animali.
orma impressa sul terreno da persone o da animali. dante, par.
appareva, né pedata, / che fosse da vestigio uman segnata. -passo
lat. vestigator -dris, nome d'agente da vestigàre vestigio di naufragio. pirandello, 8-81
corpi. -eufem. sterco sparso da animali. bandi, 18: e