il religioso, da disperdere il maligno e da sotterrare il falso
il religioso, da disperdere il maligno e da sotterrare il falso. -rifrangersi (
17. per estens. allontanarsi da comportamenti onesti, virtuosi, volgersi al
male; traviarsi, corrompersi. guidotto da bologna, 1-139: per via di verità
e più indura. s. bernardino da siena, 2-i-720: o tu che predichi
giamai, non discemono il giusto legale da quel ch'è giusto per natura e
quanto l'uomo di stato debba torcere da questo giusto o come, torcendo, possa
certa: che egli torceva; torceva da una via tradizionalmente retta. -allontanarsi
ufici. mamiani, 6-85: viensi pure da queste nostre classificazioni a conoscere quanto mai
numero del più, com'a dire da 'scrivo'a 'scriviamo'. 20.
20. locuz. dare del filo da torcere-, v. filo, n.
asciugano in tre anni. = da un lat volg. * torcère, *
(torciétto), sm. cero costituito da quattro candele unite insieme, usato in
di chiusura -lambiccarsi la mente. costituito da un'asta di ferro che corre per tutta
presenta alle estremità una parte ritorta tale da permetterne la chiusura. tommaseo
torcettino. montale, 3-191: prese da un piatto un torcettino croccante e se
torcett, di etimo incerto (forse da connettere con torcetto1). torchiàio
fia- scone. = deriv. da torchioi. torchiare, tr.
, per indicare un'attività creativa caratterizzata da una laboriosa e paziente elucubrazione. lucini
la chiesa, mentre i suoi figliuoli vedevano da per tutto pronti gli ordegni, per
tu vuoi legarlo. -piglia quella corda da un lato e legalo bene al traverso
piero ed essendo tuttavia cum preghi torchiato da nestor,... rispose: «
malinconie che ci torchiano l'animo e da sinistri influssi, che ci avvelenano i spiriti
, che ci avvelenano i spiriti, ne da disastrosi successi, che del tutto ci
e d'altrettali, più non rimane da fabbricarsi, dell'ultima svinatura, che taquavite
che taquavite. = deriv. da torchiato. torchiato (part pass
modo pressante. manzini, 18-293: da bambina., oh, quante me ne
: non so che debia fare, percioché da un lato l'onestate me reprende,
un lato l'onestate me reprende, da l'altro le inevitabile saette del figlio
] / forato mani e piedi / da chiodi ardenti come spiedi, / lardellato di
due precedenti, che non paiono usciti da vena naturale, ma ispre- muti per
di tabacco aventi caratteristiche simili in modo da formare delle ballette per le successive fasi
lavorazione. = nome d'agente da torchiare. torchiatura, sf.
le chiamate in direzione, le 'torchiature'da circa un anno ad oggi sono ormai
gli altri. = nome d'azione da torchiare. torchière, sm.
. torcoliere. = deriv. da torchio1, n. 2.
invalsa nel linguaggio giornalistico, trae origine da una famosa partita di banconote false circolata
moneta falsa'. tale espressione trasse origine da una serie duplicata di biglietti da mille
origine da una serie duplicata di biglietti da mille della liquidata 'banca romana'di cui
la cera, il torchietto, lo spago da lettere. inventario di alfonso ii d'
sm. cero, in partic. costituito da quattro candele unite; torcetto. -in
in mano fanno la processione. andrea da barberino, i-61: aiolfo si levò;
e di torchietto d'aitar maggiore e trasudano da tutti i capoversi fradiciume d'acqua benedetta
movimento è azionato, specialmente a mano, da un meccanismo a vite (nell'espressione
g. b. martini, 2-1-364: da molte e diverse viti si fa ne'
poi il giardino... dominato da un gigantesco torchio di noce per la torchiatura
ot- tuagesimoterzo... fatti fossero da davidde da cantarsi al tempo de'torchi
tuagesimoterzo... fatti fossero da davidde da cantarsi al tempo de'torchi, cioè
quegli trasportarle colle paniere ne'torchi calcati da robusti giovani, questi riempirò i caratelli,
. 2. tipogr. macchina da stampa (attualmente usata solo per raffinate
, torchi, telali, fraschetta, casse da comporre e cavallo, caratteri gittati e
la stampa calcografica a mano, costituito da un volante a forma di stella che
stati a moneta svalutata fanno i buoni da mille e anche da cinquantamila; ma
svalutata fanno i buoni da mille e anche da cinquantamila; ma valgono poco (1919
le postille n'andasser disperse, / lucubrate da me con tanto studio. a.
ma mi mandi della mia lettera, da che sarà stampata, bramo che siano
il tristo corredo che non mai si scompagna da chi va sotto i torchi. d'
testo. zucchetti, 210: sin da principio ch'io mi risolsi di porre sotto
moneti, 138: per ogni profession da voi tenuta / sudano i torchi sull'
, sotto la soma di enciclopedici romanzi da piangere o da ridere, gemere i torchi
soma di enciclopedici romanzi da piangere o da ridere, gemere i torchi e i cuori
bene di dover acquistare assai maggior grazia da lei, quando io avrò mandata stampata la
!., so'arrivati proprio ieri da la banca d'italia: appena sputati fora
a. manzini, 116: medaglie, da lui stampate con forme di ferro,
stampate al torchio, come si usa da alcuni medagliai! in roma, meglio improntate
presse e di comandi oleodinamici, costituito da due vasi comunicanti a sezione diversa, muniti
]: 'torchio idraulico': macchina formata da un corpo di tromba con stantuffo e da
da un corpo di tromba con stantuffo e da una tromba premente congiunta con quello da
da una tromba premente congiunta con quello da un tubo. 8. anat
, e ne aveva strizzato una proprio da infiascare. tirchio1).
'che serve a torcere', deriv. da torquère (v. torcere).
tòrchio2, sm. cero formato da una sola grossa candela o, anche
sola grossa candela o, anche, da più candele riunite insieme. -in senso
senonché l'ora era tarda, sarebbe passato da l'altra iarte. pulci, 19-79
torchi accesi e triste voci / lungi da lei portarsi il corpo estinto. leopardi,
dei torchi. -torchio a, da vento: quello costituito per lo più da
da vento: quello costituito per lo più da funi attorcigliate e spalmate di resina,
: servono all'artiglieria... torchi da vento, lanterne, candelle. cattaneo
bon compreso qualunque cosa con difnculta gli fusse da lei suta accennata.
nella parte più interna, non illuminata da luce naturale, fu necessario accendere alquante torcie
innel trabocchetto del sammalò. = da torchio1, per metafora della vite del torchio
torchio manda nel sentiero. = da torchiox. tòrchio4, sm.
ogni vetta / per fame i torchi da legare i tralci. -fascio di
insanguinato, sei mise al collo: e da questo, per l'allegrezza e benevolenza
= adattamento del lat torques, che è da torquère (v. tacere),
, con torce. -fiaccola formata da un ramo resinoso, in partic.
, si potria urtar in qualche torcia da vento. lippi, 3-29: sale in
53: alcuni sogliono servirsi di lumiere da aglio, et altri di torcie di
guerrazzi, 2-63: teneva su le braccia da un lato un grosso fascio di torce
bara, chiuso tra le assi, portato da quegli uomini mascherati, accompagnato da quelle
portato da quegli uomini mascherati, accompagnato da quelle torce, da queirorribile strombet- tìo
mascherati, accompagnato da quelle torce, da queirorribile strombet- tìo. 3
). fiaccola, per lo più formata da stoppa, paglia ^ cor7. fotogr
intreccia ta', che è da un lat. * torca per torqua (
futurismo] uno sputacchio enorme deriv. da torqulre (v. torcere). su
in su le loro carra. dino da firenze [tommaseo]: poiché per spazio
una sella addosso, la qual sia da torciare. = da un lat.
la qual sia da torciare. = da un lat. volg. * tortiare,
. volg. * tortiare, deriv. da tortus, part. pass, di
= voce di area sen, deriv. da torcia \ torcìbile, agg. letter
ricordi. = agg. verb. da torcere. torcibudèlla e torcibudèllo (
ne deriva), in partic. provocata da un cibo indigesto, da una bevanda
. provocata da un cibo indigesto, da una bevanda fortemente alcolica, ecc.
: dicono che il bottiglione di vino da tavola al di sotto delle 2 mila lire
5-6: se chi un tempo fea da ermafrodito, / or fa da ilarione e
tempo fea da ermafrodito, / or fa da ilarione e torcicolla, / sul ciuffo
collo torto. = denom. da torcicollo. torcicòllo (torzicòllo) sm
si distinguono un torcicollo acquisito, determinato da ma nifestazioni morbose quasi sempre
7-138: per ammirarla, t'hai da storcere il collo... ma piace
che non si sentono, non si sa da dove spirano, e infreddano senza che
: d'altra parte, è un fenomeno da non lasciare senza studio, che un
con macchie brune scure; è caratterizzato da vertebre cerebrali assai mobili che consentono la
in verità non è il torcicollo uccello da dilettare né l'occhio né l'udito,
2. lampadario a stelo sorretto da una base e provvisto di un largo
largo paralume. = deriv. da torcia1-, cfr. anche fr. torchère
, i torcieri. = deriv. da torcia *; cfr. anche fr.
dittinna, levatrice. = deriv. da torciai, come traduzione del gr. òqòovxoq
del gr. òqòovxoq, comp. da ò£g 'fiaccola'e ex « 'ho, tengo'
peccioli. = deriv. da torcifèccio. torcìfero, sm.
= voce dotta, comp. da torcia1 e dal tema del lat ferre 'por
nati e torcigliatisi insieme. = da un lat. volg. * tortiliàre (
molto bello, proporzionato squisitamente, coronato da una cornice e da volute molli ed
squisitamente, coronato da una cornice e da volute molli ed elegantissime, chiudeva tra
saranno ricalcate dalle colonne e capitelli provenienti da castel del monte e ora nella chiesa
accanto alle pareti. = deriv. da torcigliare, v. anche tdrtiglione.
i-345: il non guardare agevolmente si ottiene da chi che sia, con un torcimento
rive con pesanti macigni. -deviazione da un movimento rettilineo. spallanzani, v-20
leone africano, cii-i-61: sono eziandio molestati da doglia di stomaco, la quale per
per purgare le verità e i parlari da cento e mille e infinite superfluità, e
servivo i fondiglieli di minio, di tinta da persiane, di gallozzole di turchinetti trafugate
de'regoli. = denv. da turchino1. turchinìccio, agg
sotto il tudaio. = deriv. da turchino1. turchino1 (ant.
perez portava una tuta turchina e scarpe da pallacanestro. -fata dai capelli turchini:
fin dei conti che una bonissima fata che da più di mill'anni abitava nelle vicinanze
o abito di tale colore. andrea da barberino, ii-290: fecesi patto che.
, 1-286: le gambe sono appena velate da calze trasparenti che lasciano vedere il roseo
per la mattina. = deriv. da turchese, con cambio di suff.
, signora no. (questa ha da essere la prima cosa che io gli dico
. chiari, 3-24: -v'ho da dir due parole... -che non
ora si è rimesso al buono: ma da giovane n'ha fatte di quelle turchine
di quelle turchine. = deriv. da turco. tùrchio, agg
in quella italiana. = deriv. da turco. turchizzare, tr.
alla civiltà turca. = denom. da turco, con suff. frequent tùrcico
e dell'abate. = comp. da turco e da un deriv. da feccioso
. = comp. da turco e da un deriv. da feccioso (v.
. da turco e da un deriv. da feccioso (v.).
sec. d. c. guidata da attila e, successivamente, da odoacre (
guidata da attila e, successivamente, da odoacre (e al plur. indica
con attila. = deriv. da turco. turcimannare (trucimanare)
fontego di todeschi. = denom. da turcimanno. turcimannerìa, sf.
e ad essi. = deriv. da turcimanno. turcimannìa (torcimannìa,
delle robe del sfortunato viaggio. ca'da mosto, i-77: 1 qual schiavi
la lingua spagnola: i avevemo abuti da suo misere per stipendio e soldo, con
turzimania certissima. = deriv. da turcimanno. turcimanno (ant.
che temperano e danno a intendere linguaggi da uno linguaggio a un altro, che non
non s'intendessero insieme. i. da sanseverino, 1-140: noi quattro cavalieri vedemmo
di notte col nostro truccimanno. ca'da mosto, 1-77: deliberassemo de voler mandar
l'idea che il grion possa fare da turcimanno. soffici, v-2-591: balbettava un
devoto esposito non avesse funzionato tra noi da turcimanno. 2. per estens
2-9: presso loretto sta notte comprarone / da certi torcimano alquante moggia di / sai
. targumàn, turco tergumàn, deriv. da targàm 'tradurre', di origine aramaica;
il quale fu morto d'una saetta avvelenata da un turchio. dante, infi,
a niente e che sempre sono stati rotti da loro. cattaneo, i-1-221: in
cristianesimo. s s niccolò da poggibonsi, cxxxi-116: queste altre generazioni,
n. franco, 21: aretin, da qual turco, da qual cane, /
21: aretin, da qual turco, da qual cane, / da qual moro
qual turco, da qual cane, / da qual moro hai potuto mai imparare /
sono forse una turca, una manigol- da? fenoglio, 5-ii-583: « sei tanto
quella poveretta così sacrificata, messa così da parte, senz'altro, buttata fuori
quel frasario, quando non veniva interrotto da aneddoti e facezie anche troppo comprensibili,
basso a pianta quadrata in genere corredato da molti cuscini. cornoldi caminer, 105
lo più in edifici pubblici) costituita da un piano (per lo più in ghisa
di scarico a livello del pavimento o da un simile apparecchio igienico in ceramica incassato
quello usato per confezionare i tipici tappeti da preghiera prodotti nella regione di smime.
dico che 'l cardo santo, chiamato da alcuni erba turca, è notissima pianta a
mondi e sceveri d'ogni sorruza furono da me posti nell'acqua. -frumento
all'inizio del xix, fu impiegato da mozart (nell'opera il ratto del serraglio
nell'opera il ratto del serraglio), da weber (nell'aòfr hassan) e
weber (nell'aòfr hassan) e da beethoven (nelle rovine di atene)
inaudita gravità o immoralità; inconcepibili, da non credersi. pirandello, ii-1-715:
con un altro schiavo cristiano e avendo da esso ricevuto uno schiaffo, si risolse
politica turca, attuato in partic. da stati europei. l'illustrazione italiana
= voce dotta, comp. da turco e dal gr. cpixla 'amicizia'.
. = voce dotta, comp. da turco e dal gr. < plxog 'amico'
. = voce dotta, comp. da turco e dal gr. cpóftog 'paura';
. = voce dotta, comp. da turco e dal tema del gr. xóyog
19: e1 seguente dì està venutti da anatolia... turcumani de alì
(propr. 'simile a turco'), da cui anche l'ar. turkumàn e
popolazioni). = comp. da turco e mongolo (v.).
: li 'turcopoli'... ponno esser da numero 300. amari, 1-iii-508
i miei bimbi gravi / si vestono da ulani. 2. figur.
acuti). = comp. da turco e tataro (v.).
questa guerra turcotripolina che noi combattiamo aspramente da quattro mesi, è irta di difficoltà
guerre. = comp. da turco e tripolino. turdetani (
questo è il risultato degli studi che da 15 anni zahavi conduce sulla complessa struttura
lat. scient. turdoides, deriv. da turdus (v. tordo).
dotta, lat. tureus, deriv. da tus turis (v. ture).
'torba'o 'turfa'. = da un longob. * turga, corradicale di
. = voce dotta, comp. da turfa e dal tema del lat. coltre
torbiere. = deriv. da turfofilo. turfòfìlo, agg.
= voce dotta, comp. da turfa e dal gr. cpilog 'amico'.
. torboso. = deriv. da turfa. turgénte (pari
reimplite con la copia de l'umore da la abundanzia del liquore són saturate.
saturate. d'annunzio, i-157: ella da el sen turgente la figlia pandea a
pandea a lui diede, / pandèa da le forme leggiadre fra i numi immortali
care a stendhal. = deriv. da turgere. tùrgere, intr.
che mi turgeva, incoscente mago, / da grande tempo. ora m'affaccerò,
, 1597: 'turgescenza': enfiagione cagionata da una sovrabbondanza di umore nei condotti che
che sono usciti dai vasi, e da infiltrazione. -scherz. erezione del
nella testa possono temersi con molta ragione da chi considera le copiose e frequenti perdite di
vele. = deriv. da turgido. turgidire, intr.
le fodarette monde. = denom. da turgido-, v. anche inturgidire.
lat. tardo turgidìtas -àtis, deriv. da turgìdus (v. tu r
cosi cari alimenti ei succia, / mentre da quella il dolce latte poppa, /
albertazzi, 72: scoprì... da occidente nuvole turgide e grigie. slataper
voce dotta, lat turgìdus, deriv. da turgère (v. turgere).
di averglieli visti spuntare sotto il costume da bagno con un turgore impressionante. 2
, lai tardo turgor -dris, deriv. da turgere (v. tur g e
pratica di setta. = deriv. da turibolo, col suff. dei pari pres
incartapecorito i cui piedi opportunamente dolci tastano da gradino a gradino masse di fogli quadrati e
e vegetali. = denom. da turibolo. turibolàrio (turibulàrio)
(eccles.) thuribularlus, deriv. da turibùlum (v. turibolo)
sua razza. = deriv. da turibolare. turibolatura, sf.
piaggeria. = nome d'azione da turibolare. turibolazióne, sf.
sue turibolazioni. = nome d'azione da turibolare. turibolésco, agg.
tua specie. = deriv. da turibolo. turibolìstico, agg. (
soffiettistica, tunbolistica. = deriv. da turibolo. turibolo (ant.
. possa né debba togliere in pegnio da veruna persona niuna croce né collana né
-in un contesto fìgur. francesco da barberino, 257: guardati dunqua che l'
detestabile femina, di cui vi ragiono, da i più graduati professori del vizio;
più graduati professori del vizio; incensata da tantin che nei tunbuli de'loro cuori
imbriani, 3-168: ho voluto giudicar da me e da te gli altri, e
: ho voluto giudicar da me e da te gli altri, e pur troppo ho
dotta, lat. turibùlum, deriv. da tus turis (v. ture).
e ridicolo. = denom. da turiferario. turiferàrio { turiferàrio)
. ritornato al suo luogo sarà incensato da uno degli assistenti con tre incensate, e
così lisciati, raffinati, insaponati, da non serbare più traccia del preistorico cannibalismo.
ha scorazzato, dal ritmo di iacopone da todi a quello di moréas...
lat. turlfer -fera -ferum, comp. da tus turis (v. ture)
. tardo turificatlo -ónis, nome d'azione da turifìcàre (v. turifìcare);
germoglio con foglie rudimentali che si sviluppa da rizomi o bulbi e che successivamente diventerà
anno con caratteri delle foglie alquanto diversi da quelli dei rami successivi (come,
futuro della liguria? = comp. da turis [mo] e [informatica (
visitare durante il tempo libero luoghi diversi da quelli dove si risiede abitualmente. -anche
scenico. ma sono spettacolid''eccezione'e da grande turismo. moravia, 23-8: dopo
). marinetti, 1-29: apparecchio da turismo -tipo di media grandezza e con
. montale, 7-115: la grande aviazione da turismo, l'aviazione civile, si
costruisce tre tipi di motori per vetture da turismo. g. bassani, 5-321:
, andavo in giro con una bianchi da turismo al cui manubrio avevo applicato 'per bellezza'
: noleggio auto e pullman gran turismo da 8 a 79 posti. = dall'
a noi remoti. = denom. da turistico, con suff. frequent
esposizione turistica'e fu inaugurata dal re, da un cardinale, da un sindaco radico-repubblicano
dal re, da un cardinale, da un sindaco radico-repubblicano, da un poeta (
cardinale, da un sindaco radico-repubblicano, da un poeta (o. guer- rini
fisso e per lo più modico offerte da ristoranti e trattorie a turisti di passaggio
aveva preso il solito 'menù turistico'da 1100 lire, più una birra.
, stendhal. = deriv. da turista-, cfr. fr. touristique (
culture. = comp. da turistico e un deriv. da centro (
comp. da turistico e un deriv. da centro (v.).
non si sente l'anima turistizzata al punto da ordinare che la radio di bordo rompa
fragore dei marosi. = deriv. da turista, con il suff. dei pari
far più meco, e a rompicollo / da sé, così dicendo, discacciollo.
balordi o torlurù, e si conoscono da questo, che non operano secondo il
di fanteria'e chanson tourlourou 'canzone interpretata da artisti comici vestiti da soldati'.
tourlourou 'canzone interpretata da artisti comici vestiti da soldati'. turlupinare, tr.
, taqui- ner \ tale verbo deriva da 'turlupin', sopranome dell'attore comico francese
tornare, sappiate che io vi tratterò da amico, a patto però che non
coi piacerini e i sacrifizi dove tutto aveva da perdere quando i parametri del 'tuo bene'
parametri del 'tuo bene'vengono ricavati non da goethe o voltaire ma dal 'ci tengo tanto'
turlupiner (nel 1615), denom. da turlupin 'chi fa burle di cattivo gusto'
donna lo sapeva... chi cadde da un'altezza prodigiosa e protestò con violenza
atipici. = nome d'agente da turlupinare. turlupinatura, sf.
). = nome d'azione da turlupinare. turlupino, sm.
sua presenza. = deriv. da turma1, per torma. turmale,
voce dotta, lat turmalis, deriv. da turma (v. tórma).
che vivea nel chiostro e che portava da lungo tempo l'abito monastico, avea
l'abito monastico, avea cerco ancor da lungo tempo di soddisfare all'amor suo
gr. biz. xotjq|ìóqxtì5, comp. da xovqua, che è dal lat.
. c. n. l. dipendenti da aziende del settore turismo (1994- 1998
di ripetute convocazioni. = denom. da turno. tumàrio, agg.
che rispetta un determinato turno, regolato da turni. de luca, 1-15-3-233:
vendicati bloccando il meccanismo ai turnazione studiato da tito che gli assegnava [al presidente
sulle turnazioni. = nome d'azione da turnare. tumefòrzia, sf. bot
adattamento del fr. tourniquet, deriv. da tourner 'girare'. tumicidi, sm.
turnisti ingabbiati erano ancora dentro, riforniti da canestri, pentole in fazzoletti e cesti
canestri, pentole in fazzoletti e cesti da scampagnata. -con uso aggett.
: alla 'opulenza'del corpo docente fa da contrappunto, sull'altro versante, la inadeguata
(ant. torn), deverb. da tourner 'girare', che è dal lat
forma verbale tourner, con passaggio semantico da 'girare al tornio'a 'girare qua e là'
. = voce ingl. comp. da turn 'rotazione'(v. turno) e
pentola; il turo d'una boccia da vino, da acqua; il turo delle
turo d'una boccia da vino, da acqua; il turo delle ampolle. d'
di lui. = deverb. da turare. turónda, sf.
zona di parigi, caratterizzato in partic. da calcari teneri bianchi e farinosi. -anche
turchesco. = deriv. da turpe, col suff. dei pari.
voce dotta, lai turpàre, denom. da turpis (v. turpe); cfr
par., 25-145: quivi fu'io da quella gente turpa / disviluppato dal mondo
altra volta, essendo per avventura menato da un ricchissimo uomo, il quale aveva il
di pessima fattura e qualità; inficiato da gravi difetti. carducci, iii-6-289:
una madianita. foscolo, iv-538: spatriò da venezia irato a'francesi che l'aveano
che viene dalle indie orientali, particolarmente da cambaia, suratte e goa; benché
che il vero turpeto venga per lo più da ceilan. = dal fr. turpet
del male. = deriv. da turpe. turpìdine (torpèdine)
anima nostra. = deriv. da turpe, rifatto su turpidine.
agg. ant. che denota o deriva da abie zione, da corruzione
deriva da abie zione, da corruzione morale e spirituale (un'azione,
richiesta / fa cosa disdetta. bianco da siena, 51: o turpido peccato,
chi può inarrare! = forse da turpe (o, con metaplasmo, da
da turpe (o, con metaplasmo, da turpo), sul modello dell'alternanza
l'alma. = comp. da turpe e dal tema dei comp. del
, lat. tardo turpiloquìum, comp. da turpis (v. turpe) e
mostra bene, che ogni male dèe procedere da lui; considerando la superbia, nella
suo creatore. = deriv. da turpe, sul modello dei termini lat
e la turitudine di cui era intessuta e da cui era corrotta la mia vita,
siffatte 'turpitudini', collo scendere alle prove da me offerte. = voce dotta
dotta, lat turpitudo -inis, deriv. da turpis (v. turpe).
di feci depositato dai lombrichi, costituito da sottili cordoni di terra digerita.
numerose specie diffuse nel mediterraneo, caratterizzate da conchiglia di ridotte dimensioni, affusolata e
) e dal suff. -formis (da forma 'forma, aspetto'). turrìgero
baroni / chiameranno a tornear, / da i turrigeri castelli / un'insegna non
natura de gli 'essan- gui', né da compararsi a gli omeri de'torrigeri elefanti,
dotta, lat. turrxger, comp. da turris (v. tórre) e dal
, qualche turritèlla o qualche mùrice, da portarsi a casa, per la gioia dei
castello turrito. gozzano, i-186: da i tuoi muri turriti da la forte /
i-186: da i tuoi muri turriti da la forte / ossatura dei fianchi da
turriti da la forte / ossatura dei fianchi da i bastioni / le bertesche gittavano la
le turrite prore / dipinger, chi da poppa / disporre i timon fidi. carducci
voce dotta, lai tuscanicus, deriv. da tuscus (v. tòsco).
turriti anche sostant. elefanti. guido da pisa, 1-148: perciò dice bene stazio
venerdì. a simboleggiare la protezione da lei esercitata sull'in 2
e per la corona turrita significa le città da lei che vi si trova,
vidi -via tuscolana: strada che da roma conduce a mai? un ritratto
voce dotta, lat tusculanus, deriv. da tuscùlum, antica dell'idolo di belsebel
voce dotta, lat turritus, deriv. da turris (v. tórre). saltico
nominazione scient., deriv. da tussis (v. tosse).
(v. tosse). da cui si differenzia per la presenza di una
sei grossezze, sempre togliendo la sua grossezza da basso nello tuta, sf.
tuta, sf. indumento costituito da casacca e panta imo scopo
re gli abiti normali e, anche, da motociclisti, automo a.
lettere, pensa certo con gran linguaggio diverso da quello burocratico. soffici, v-2-647: una
in tuta grigia da meccanico, almeno le parve, scuro in
, gesticolavano. -completo costituito da casacca e pantaloni, confezionato in tessuto
abbigliamento comodo (anche nell'espressione tuta da ginnastica o sportiva). n.
a palla a volo. avevano le tute da ginnastica e non si erano volute cambiare
bianchi e tute blu è già, anche da noi, di tre ad uno.
, lat. tutamen -ìnis, deriv. da tutus (v. tuto1).
volgar. [tommaseo]: sempre fu da quelli tutato e difeso. = voce
delitto indicato nel precedente articolo saranno interdetti da ogni tutela e curatela. statuto albertino
abbia compiuta l'età di sette anni; da uesto punto la tutela passa al reggente
cavour, vii-322: senza voler loro fare da tutore, perché ho già più volte
indicar loro il mezzo che si debba da essi abbracciare per promuovere la costruzione di
assistenza nelle incombenze quotidiane. felice da massa marittima, xliii-279: or l'ho
dolente! vita mia, / sarestù preso da la gente prava? / padre, se
per eredità ne'posteri: però sappiamo da gli scrittori, che di bologna ebbero protezione
di bologna ebbero protezione (detta anche da svetonio tutela o difesa) gli antonii,
politici e civili, quale è imposta da una dittaturagobetti 1-i-268: essi hanno un solo
. -con riferimento alla difesa giudiziaria da parte di un professionista legale.
circa lire 120, 000 all'anno, da che lo zecchino delle lire 16 montò
o più stati alla difesa coercitiva intrapresa da un altro stato di un suo diritto
stato di un suo diritto subiettivo violato da uno stato terzo; costituisce integrazione e
prestazione di tale concorso può essere regolata da specifiche clausole di alleanza difensiva.
terra, bellezze naturali, ecc.) da ogni forma d'inquinamento; l'insieme
, 1-8-164: sono altri che vedutomi da lontano scantonano, e colui che non molto
. 12. sostanza che preserva da alterazioni o corruzioni. soderini, i-554
tutela, fumo o vapore tratto con fuoco da una spezie di terra medicinale.
voce dotta, lai tutela, deriv. da tuèri 'proteggere, difendere'(di origine
-dir. rom. pretore tutelare, creato da marco aurelio col compito di nominare i
compito di nominare i tutori. fausto da longiano, iv-33: primo fu [marco
la città, vide una bellissima figliuola da marito. f. visdomini, 256:
tei diceva il tuo tutelare genio, da quell'indole magnanima frutti d'onore e di
, se ve- nian difesi / da qualche dio, l'imagin tutelare. d'
sono invece maupassant e cecov, ma da allora è passata tanta acqua sotto i
mi consi- gnarono al letto, dove da dieci giorni in qua non fo, che
fu... fatta cantare in pubblico da suzy soli- dor, specialista nei canti
temporaneo di proteggere le giovani piantagioni forestali da sole, vento, evaporazione del terreno
edifici, ecc., per proteggere da valanghe e frane; sono a fustaia
dotta, lai tardo tutelaris, deriv. da tutela (v. tutela).
). proteggere, difendere; salvaguardare da danni e menomazioni, da violazioni e
; salvaguardare da danni e menomazioni, da violazioni e usurpazioni i diritti e i
: la invito, entro 10 giorni da oggi a volere adempiere ai suoi obblighi,
meglio riteneva. = denom. da tutela. tutelàrio, agg.
mi vedea far vote, / tutelate da lui, dispense e casse.
, assicurazione della piena e pacifica fruizione da provvedimenti legislativi o economici (un diritto
società degli autori non cederà il repertorio da essa tutelato che ai capocomici iscritti all'
simili documenti. 3. sorvegliato da un tutore dell'ordine (un luogo,
, gli rivolse la lagnanza che nel paese da lui tutelato... un buon
. -che pare guardato, sorvegliato da una serie d'immagini o di statue
luogo). gozzano, i-525: da un lato una vasta biblioteca saliva fino al
biblioteca saliva fino al soffitto, tutelata da una serie di busti marmorei che formavano
dei sindacati delle 'repubbliche popolari'. infatti da un lato essi si offrono come potenti tute-
voi. = nome d'agente da tutelarez. tuterìa1, sf.
vende tute. = deriv. da tuta. tutina, sf. indumento
di spugna o di ciniglia, costituito da un unico pezzo che veste dal collo
17-108: or, perché mai non può da la salute / amor del suo subietto
amor del suo subietto volger viso, / da l'odio proprio son le cose tute
ch'a te mi meni tuto, / da ogni immon- dità pulito e netto.
loco tutissimo e forte, a ciò che da li insidenti il conservano li magni potenti
che è l'avv. tuto 'sicuramente', da tutus (v. tuto 1
, quanto a conservarlo e far bragia da mettere nei caldani, nello scaldaletto,
caldani, nello scaldaletto, nelle cassette da piedi o stufette, ecc. bartolini,
(forse di origine gallica) oppure da una base preromana * toutia, * toutio
studi universitari o anche medi superiori organizzati da imprese d'insegnamento privato, segue uno o
indirizzo e di sostegno degli studenti universitari da parte del tutor, figura, ruolo
cliente'. -per estens. assistenza prestata da un docente a uno o più studenti
= dall'ingl. tutorage, deriv. da tutor (v. tutor e tutore 2
ufficio di tutore. = deriv. da tutore1. tutorato2, sm
introduzione del 'tutorato'. = deriv. da tutor. tutóre1 (ant.
, 2-ii- 119: ivi fattasi da tutt'i cavalieri della corte, ed insieme
già per tanti anni fatto m'avea da tuttore, e da padre. manzoni,
anni fatto m'avea da tuttore, e da padre. manzoni, v-3-76: al-
manzoni, v-3-76: al- l'interpellazione da lei gentilmente fattami intorno alla nomina d'
tutelare, appena avuta notizia del fatto da cui deriva l'apertura della tutela, procede
i-61: ancor ragionava la matrona / che da tre peregrin', era tutrice. g
provenienti dal ruolo di tutore dell'ordine da lui svolto,... e l'
proteggere dai traumi parti del corpo già colpite da lesioni, di correggere difetti articolari o
lat. tutor -òris, nome d'agente da tueri (v. tut e l
ma non tanto purosangue e non tanto ricco da poter fruire al più presto dei vantaggi
la robba. = deriv. da tutore. tutoria (dial.
per la maggiore adolescenza sua, poi che da la reale tutoria fu emancipata, da
da la reale tutoria fu emancipata, da bruto primo consolo infino a cesare primo
nostre profferte. = deriv. da tutore. tutoriale1, agg.
, che si riferisce alla funzione didattica da questi svolta in ambito universitario.
= dall'ingl. tutorial, deriv. da tutor (v. tutor e tutore 2
indirizzo e orientamento negli studi universitari svolto da un insegnante a ciò specificamente addetto.
regioni (i cui fondi sono fermi da alcuni anni a poco più di 500 miliardi
= voce ingl., deriv. da tutor (v. tutor).
pupillari etate constituto, non se poteva da prelibata madonna rescindere, né annullare,
critico, invece, sembrava bene intendere da cosa venisse lo sgomento della ragazza;
), 169: non si può prescindere da questa formalità senza espressa deroga dell'autorità
voce dotta, lat tutorìus, deriv. da tutor (v. tutore 1).
'tutoriale'). = deriv. da tutore2. inutilia. legge relativa
, burundi, uganda); caratterizzati da eccezionale altezza e da fattezze fini, sono
); caratterizzati da eccezionale altezza e da fattezze fini, sono dediti alla pastorizia
degli hutu, a cui sono contrapposti da una lotta tribale che si protrae da decenni
da una lotta tribale che si protrae da decenni con periodiche recrudescenze, e che
di tutta buona. = comp. da tutto e buono1 (v.);
ma è murato; tuttaddua sono stanze da morti da non si curar di sapergli per
murato; tuttaddua sono stanze da morti da non si curar di sapergli per pruova.
accoglienze sue. = comp. da tutfii \, a e due (v
al negozio. = comp. da tutt [o \ e affatto (v
, prima di offrire, mi restava da trovare l'opportunità dell'offerta.
muscoli. = comp. da tutto e fiata (v.);
, e che raggiunge uno spessore tale da allogare merci, passeggeri ed equipaggio.
essere dei tutta-ala. = comp. da tutto e ala (v.).
. persona sospetta. = comp. da tutto e lana (v.);
delle sue prerogative. = comp. da tutt [o] e almeno (v
piu tardi. = comp. da tutto, a e più (v.
mezzepaste. = comp. da tutto e pasta (v.).
. = voce dotta, comp. da tutto e santo (v.),
= voce roman., deriv. da tutto. -ineluttabilmente
me, / per che som e da voi partia? ». dante, infi
sannazaro, iv-82: posto che molti, da volenteroso ardire spronati, tentato lo abbiano
terra, con di mezzo la strada che da lecco conduce a bergamo. d'annunzio
, ma nel tentarianche alcun luogo posseduto da nimici a quei confini. fagiuoli,
ciò è gioco di dado. onesto da bologna, lxv-5-68: la pesanga d'
che non sol lo smarir pres'ò da quella / perdendo la favella, / e
riletamarle. -fintanto che. giacomo da lentini, 33: sovente mi doglio e
brande treze. = comp. da tutto e via. tuttavilla,
focil convien che prenda: / basta che da quel lauro tu faccenda. ottonelli,
tu poi conoscere che questo lume procede da un altro lume più superiore, che
; alle volte. s. bernardino da siena, 2-i-667: e 'l sospetto che
elli non premoecta più, sapendo che da quello in su elli pagrebbe eli suo,
che mi rimangono. = comp. da tutto e volta. tuttavoltaché (tutta
, 1-4: tuttavòlta che l'acqua è da libera terra, è migliore ancora che
sole e ai venti scoperta, perocché da queste cose accatta nobiltà. galileo,
vittime umane. = comp. da tutto, volta e che4 (v.
verità che questi tuttesalle fanno qua differenza da pietre a pietre. baretti, 6-380
tuttesalle. = comp. da tutto e salle 'le sa'. tuttiarchìa
la tuttiarchia. = comp. da tutti (v. tutto) e dal
uno si alienerebbero di mano in mano da dio. 2. avv. complessivamente
casi può impiegarsi con successo, lasciato da parte il suo tritume. galluppi, 4-i-xn
di primavera. = comp. da tutto e insieme (v.).
come inventore. = deriv. da tutto. l'alta mia tragedia
sola pagina, converrebbe rifarlo tutto quanto da capo. d'annunzio, iv-2-746: tutta
le rose vermiglie infra la neve / mover da l'óra, e discovrir l'avorio
l'avorio / che fa di marmo chi da presso 'l guarda; e tutto quel
, e tutto quello, che volete, da parte; mi rivolgerò solamente a'due
, solo al masch. e preceduto da art. determinativo, indica la società
: giulio ricordi... era da più che mezzo secolo una delle personalità spiccanti
dall'art. deter- occupato per intero da una determinata categominativo, che manca sempre
là farinata che s'è dritto: / da la cintola in su tutto 'l
amore véne ad om tutto piacere, / da gelosia ispiacer grave e pesanza. marsilio
gelosia ispiacer grave e pesanza. marsilio da padova volgar., i-19-8: si
, / e son nel pozzo intorno da la ripa, / da l'umbilico in
nel pozzo intorno da la ripa, / da l'umbilico in giuso tutti quanti.
quanti. pavese, 9-30: un lampo da quella finestra e una gran detonazione che
3-287: elli ànno leoni e tutte bestie da prendere in caccia. piccolomini, 10-341
non può, o non può più provarle da sé, alleva i piccioni viaggiatori.
a lei e a, ui da noi tuttissimi. soffici, vi-126: non
: tutti tre questi atti spirituali sono da dire individuali e non collettivi. pavese,
, 5-136: questi, che mai da me fia diviso, / la bocca mi
115-7: poi che s'accorse chiusa da la spera / de l'amico più
assai bene alla sua nominanza risponde cino da pistoia, tutto delicato e veramente amoroso
. -tutto vestito-, completamente abbigliato, da capo a piedi.
a te il rimirare che uno favorito da te con maniere esimie, accarezzato, abbracciato
non perché non avessi mille e mille cose da dir loro, ma perché son sul
tuo ugo. 6. seguito da un sostantivo (o, anche, in
rossore nel volto, e mirato gravemente da s. m. si partì tacito dall'
del corpo o a un carattere fisico da intendersi metonimicamente, indica la preminenza di
, aspettando che venisse qualcuno in abito da sera per giustificare l'assegno di ottocentotrenta
riferito a un'altra persona (anche indicata da un pronome), indica perfetta somiglianza
.). - anche rafforzato da quanto e iterato. f. de'
sopra buona liena. attribuito a cino da pistoia, iii-2-38: paura avea,
e con tutta sincerità, alla dissertazione da lei indirizzatagli. alfieri, 1-490: questo
scegliamo noi, mentre se viene imposta da altri è tutta sofferenza. 12
voce grida, / il mes- saggier da chi il circasso intese / che costei fu
con falso pensieri credea parlare. felice da massa marittima, xliii-202: dilata [o
rivelato ogni cosa e non v'è altro da aggiungere. d'annunzio, 8-68:
-è detto tutto: non v'è altro da aggiungere (in quanto si presume che
. mus. didascalia che indica le parti da eseguirsi dall'insieme delle voci o degli
è uguale per tutti; e perché sia da sima, è dato dall'aneddoto
to leggeramente avvenire che voi, da me gustando, senza savore m'enverreste
, sì come io sono, e parlereste da me talento. -tutto liberol:
i cavi porrai confondere; / da loro venta sarrai, / da poi che
; / da loro venta sarrai, / da poi che adoperai rientrati. 7
mozart, su libretto di a. da ponte. da ponte, 1-675:
di a. da ponte. da ponte, 1-675: - tutti accusan le
regge il tutto e che è di là da coteste empiriche schematizzazioni di astratta economia.
o di pittura. -tutcintorno: da ogni parte all'intorno, da ogni lato
-tutcintorno: da ogni parte all'intorno, da ogni lato. pirandello, 8-488:
a un poggiolino, cinta tutt'intomo da un muro. beltramelli, iii-870:
giuliani, i-245: il seme de'bachi da seta... come scoppia,
pren derne merto. francesco da barberino, ii-226: tutto rallegri novità
mio, che ha già prodotto uva da saziare mia moglie (tutto dire) e
saziare mia moglie (tutto dire) e da fame 90 litri di vino, che
cfr. anche intutto). giacomo da lentini, 27: se l'amor ch'
donne in tutto e per tutto separate da quelle degli uomini. galileo, 3-1-300
seguiteremo col nostro signor simplicio, conosciuto da me di lunga mano per uomo di somma
, tutto assieme ho tenuta una condotta da galantuomo. -tutto di o in un
voce malata. = comp. da tutto e bello (v.),
tuttobiasma, sm. region. chi trova da ridire, da criticare su tutto;
. region. chi trova da ridire, da criticare su tutto; chi non apprezza
come sei tu. = comp. da tutto e dall'imp. di biasmare per
, sebbene (e la prop. reggente da cui dipende ha connotazione avversativa).
pur corona in testa portate. bonvesin da la riva, xxxv-i-695: prega lo to
dei sei partiti nel governo non fu considerata da nessuno di questi come rigidamente esclusiva di
alcuna volta tuttoché altro sentimento ha e molto da questo lontano, sì come
non: poco mancò che. luca da panzano, 63: per questo fatto fu
signoria di prato. = comp. da tutto e che * (v.)
tuttoché di conseguente e di strategico fu operato da rade- stchi in questi diciasette mesi vuoisi
dell'armata. = comp. da tutto e che1 (v.).
pron. relativo che). ca'da mosto, 320: alcuni anni nascono formiche
per ombra, cominciò presto a fare da sé stesso tuttociò che più gli piaceva
bolli, titoloni ed oricalchi, biglietti da visita, e sontuose designazioni: e tuttociò
può. fagiuoli, vi-171: in van da molte a farsi belle istrutture / si
e spiantata. = comp. da tutto e ciò (v.).
robe. = comp. da tutto e cotesto, per codesto (v
bere la piscia. = comp. da tutto e culo (v.).
se. correa. s. bernardino da siena, 2-ii-864: perché queste cose si
è necessario specolar tutto dì nuovi intingoli da condirle. muratori, 4-186: pur troppo
ne cerchia / fia vinto in apparenza da la carne / che tutto dì la terra
, tuttora, ancora adesso. niccolò da poggibonsi, cxxxi-80: tutti i ceci diventaron
ceci fatte. = comp. da tutto e dì (v).
dalla soluzione 'tuttodiètro'. = comp. da tutto e dietro (v.).
'nulla facenti'. = comp. da tutto e dal part. pres. di
stata a servizio dai mastinu, ora sta da noi. 2. che,
e variamente intrecciate. = comp. da tutto e fare1 (v.).
insilati di mais. = comp. da tutto e fieno (v.).
vestirsi ». = comp. da tutto e fumo (v.).
longo numero uno. = comp. da tutto e oggi (v.).
opera. = comp. da tutto e giorno (v.),
óiaranghi'. = comp. da tutto, ogni e cosa (v.
opinioni su tutto. = deriv. da tuttologo. tuttològico, agg.
ai nostri giorni. = deriv. da tuttologia. tuttòlogo, sm.
o problema. = comp. da tutto e dal gr. \ 6yog 'discorso'
. tutto niente. = comp. da tutto e niente (v.).
un ponte di volo non interrotto da infrastrutture, simile a quello di una
quello di una portaerei (una nave da guerra). a. ranzoni
in tutto. = comp. da tutto e ponte (v.),
, iii-1-200: ma vedo un angiolo / da gli immortali / seggi discendere / su
tutto-possente ». = comp. da tutto e possente (v.),
senza mancanze; tutto complessivamente; tutto da cima a fondo; tutto quanto e
vasta e spaziosa corte / stupisce amor da tuttiquanti i lati, / poiché per cento
berchet, 1-42: oltrepassate che furono da ultimo tuttequante le schiere, ella si
di sorta. = comp. da tutto e quanto1 (v.).
iii-266: io mi credei tuttora in tempo da disdire la commissione. pascoli, 83
perbia dimena. dante, lxx-14: da poi non s'è voluto in altra
vaghe, questa con voi siede, / da. ccui sento tuttore / la chiara
/ tuttora più bella pare. bartolomeo da s. c., 40-1-7: 'seneca
sempre, con valore intens. giacomino da verona, xxxv-i-641: s'à far [
pogo plui alto -k'el cel n'è da l'abisso, / per esro lì
esro lì tutore -tormentao et aflicto. bianco da siena, 153: una pitizion ti
bartolomeo da s. c. 32-1-6: perché ti
, tutte le volte che. giacomo da lentini, 19: sì com'eo presi
a cavallo. = comp. da tutto e ora2 (v.).
tondo di figure che staccano quasi totalmente da una superficie. biringuccio, 2-121
se la forma l'abbracciasse non l'avesse da lassare. citolini, 496: ne
, e alquanto più maestrevolmente condotta, da un serpe avvolto al braccio sinistro,
tutto rilievo. = comp. da tutto e rilievo (v.).
mendici disprezzava. = comp. da tutto e dalla 3a pers. pres.
sul capo. = comp. da tutto e savio (v.)
latino 'pariter'. = -comp. da tutto e [altre] sì (v
sommo grado. = comp. da tutto e sovrano (v.).
in grande serie. = comp. da tutto e spazio (v.).
tuttoterreno veloci. = comp. da tutto e terreno2 (v.).
il tuttoterrestre biasion. = comp. da tutto e terrestre (v.).
appoggiato su una superficie o parzialmente emergente da essa, libero su tutti i lati
: il qual modo, se bene da alcuni è giudicato per non antico, non
/ tuttoveggente. = comp. da tutto e veggente. tuttuno (
tutto esaurito. = comp. da tutto e uno. tu tu
. costume delle ballerine classiche, costituito da un corpetto aderente e da una gonna corta
, costituito da un corpetto aderente e da una gonna corta e leggera, confezionata
diceva come mireille avesse inaugurato un abitino da sera di tulle bianco costellato di perline
(nel 1860) 'sedere'(voce infantile da cui -cui 'culo'), passato
di forma conica, usato nell'antichità da alcuni sacerdoti durante i sacrifici.
antica, acconciatura femminile a boccoli sostenuti da un'alta fascia. lanzi, 1-2-142
le femminili che han tutulo non usato da greche donne, mostrano piuttosto la ricchezza
, tutto in vagheggiarmi spese. filippo da massa, lxxxviii-i-5q7: rivolto el suo
, doviziosi e bianti. = da tu [tto \ tutto. tuvata
, mettete l'isola peticta ch'è da greco per mecza poppa, e 'l capo
'l capo de la città ch'e da garbino per mecza proda, e così entrarete
osco * tufus), con evoluzione semantica da 'tubo', 'acquedotto', a 'canale'
una polvere fine grigia, costituita principalmente da ossido di zinco e ossido di carbonio
i-114: si vende... erba da vermini, laudano, lisciadro, cioè
, tuzia bianca, verderame. bono da ferrara volgar., 197: la tucia
con acqua tuzia e di finocchi / guarir da mal sì fiero e sì nocivo.
, in una particolare formulazione, condannato da alessandro vili). -tuziorismo mitigato:
rosmini, xi-258: l'uomo rozzo da noi supposto sfornito di tutti i mezzi
. battere, percuotere. pietro da bascapè, v-189-181: suso lo cò illi
la tugaran, / i guardaran li pei da te, / tu lor vorai gran
bene: li aveva tastati lui, da par suo, un po'qua un po'
uniti all'inizio degli anni sessanta, caratterizzato da rapide torsioni e inclinazioni del busto eseguite
conferisce efficienza! », immediatamente seguita da una canzonetta a tempo di 'twist'.
voce ingl., propr. 'contorsione', da [to] twist 'torcere, torcersi',
(e che deve essere lanciata in modo da toccare terra il più lontano possibile)
appena al 1278 d. c. e da allora molte cose saranno di certo accadute
sonora v, sino alla riforma ortografica proposta da gian giorgio tassino nel sec. xvi
una campana si resta di sonare, nacque da la risonanza del nome dello sturione.
persone per la strada? che volete voi da me? 2. minuscola non puntata
il punto. la valle attraversata da tale letto. 5. nell'
casati, 1-8: la via è attraversata da una serie di uadi; sono ciò
, manovra a tj: manovra compiuta da un veicolo che, restando sempre sulla
ricorda bene certe strane conversioni ad u da parte di amici ed avversari: una
temporale: quando, allorché. paganino da serezano, 122: mi face [amore
del genere acocanthera. = deriv. da uabaio; voce registr. dal d.
metti a cocere con lardo disfatto: da poi mettivi su zuccaro o mele, e
or sono, e non hanno avuto danari da riattarla, e phanno abbandonata, e
sottomesso, devoto. giacomo da lentini o guido delle colonne, 404:
e ubbidienti, noi tosto concepiamo d'essere da più di loro. g. gozzi
voi quivi la comune salvezza e liberazione da un periodo veduto da ciascheduno, da tutti
salvezza e liberazione da un periodo veduto da ciascheduno, da tutti temuto, orrendo
liberazione da un periodo veduto da ciascheduno, da tutti temuto, orrendo, vicino,
a forza di semplici serviziali, guardandosi da ogni sforzo, dal canto, dal
o tossi o sternuti frequenti, in somma da ogni straordinaria agitazione e moto accelerato,
sona. leopardi, iii-606: di'da mia parte a puccinotti che il mio
puccinotti che il mio non era negozio da rimediarsi con cibi che tengano ubbidiente il
l'effetto dell'ubbidire. giacomo da lentini, 17: eo non vi faccio
la quarta consolazione è l'ubbidienza. da borghesi bisogna dirigersi soli, ed è
. esecuzione pronta e fedele, accompagnata da un interiore atto di adesione, di qualsiasi
penitenza imposta a un religioso dalla regola o da un superiore. detti del beato
in un determinato luogo, di trasferirsi da una sede a un'altra, di cambiare
ove m'era già ordenato. domenico da fano, lxii-2-i-78: quest'ultimo padre presente-
detto eletto imperadore. storia di rinaldo da montalbano volgar., 146: con quella
l'ubbidienza a qualcuno: dichiararsi sciolto da doveri di fedeltà e sudditanza nei confronti
s. bernardino da siena, 64: ogni volta che i
comandavaie di guarir questo e quello in istante da malattie: e fu ubbidito. moretti
carceriere accettando che la si trattasse ancora da bimba. -in cerimoniose formule di cortesia
, di ritirarsi dalle zone del trentino da lui occupate. garibaldi, 2-425:
sf. ant. ubbidienza. marsilio da padova volgar., ii-xxii-16: la quale
mille allegrezza. = nome d'agente da ubbidire. ubbióso [i +
2. che genera o deriva da ubbie, preoccupazioni; angoscioso (un
a sé con un vincolo morale derivante da gratitudine, impegnare a un dovere di ri-
ragionamenti. -legato a qualcuno da viva amicizia o da affetto; devoto
-legato a qualcuno da viva amicizia o da affetto; devoto, fedele. -anche
dal proprio stato, in partic. da rapporti di parentela. firenzuola, 62
di una persona. 5. bernardino da siena, 371: non aitandolo [il
una determinata azione stabilita dalla legge, da una norma convenuta, da un atto giuridico
legge, da una norma convenuta, da un atto giuridico, ecc.
manifestato, non la volesse uccidere, ritenuto da una riverenza e da una ubligazióne verso
uccidere, ritenuto da una riverenza e da una ubligazióne verso la madre. catzelu [
di 16, con li sumari da mar e la risposta fata al cardinal legato
con riferimento al nutrimento spirituale che proviene da dio. bianco da siena, 65
che proviene da dio. bianco da siena, 65: a quel che l'
/ l'anima s'unisce; / da lui è uberata / tanto che rinforzisce.
voce dotta, lai oberare, denom. da uber -iris (v. ubero).
maggiore, siccome ubero, appare. antonio da ferrara, 37: l'ubere graziose
maneggiando un cavallo in tracia nato, / da tre piedi balzan, di pelo ubero
rovina. 2. caratterizzato da abbondanza di prodotti, di beni (
trent'anni addietro. = deriv. da ubere. ubertà (ant. ubertade
segno del leone, isterile; sì che da caro e sterelità e non ubertà e
del sito ampliare, possano e difendersi da chi l'assaltasse e opprimere qualunque alla grandezza
aria, quantità di fiumi e ricchezza da essi prodotta, sia per l'ubertà
doni (anche spirituali). uguccione da lodi, xxxv-i-612: en santo paradiso sera
, lat. ubertas -àtis, deriv. da uber -èris (v. ùbero).
decorativa ubertosità. = deriv. da ubertoso ubertoso (ubertuóso),
il miser gregge / per torte vie da sé ne cerchi e guati. casti,
di traffico avesse. -abitato da un numero cospicuo di persone, da
-abitato da un numero cospicuo di persone, da popolazioni numerose. sagredo, 1-197
tuoi balzi sì focosi e vivi, / da soverchia abbondanza entro a'tuoi vaghi /
edificio. = agg. verb. da ubicare. ubicato (pari.
azienda. = nome d'agente da ubicare. ubicazióne, sf.
viaggiano; sono qua e là portati da forze esterne, né sanno tampoco di
e dissociata. = nome d'azione da ubicare-, cfr. ingl. ubication (
= abbrev. della locuz. lat da mihi ubi consistam, et terram celumque
umile e chino / ch'io prendessi da lui, per meno sconcio, del pedante
a dire che avrebbe dovuto far tutto da sé, e che purtroppo non aveva
antimitari, saramentarij. = deriv. da ubiquità. ubiquo, agg.
tutto san giovanni. = deriv. da ubiqu [ità], sul modello del
ubbriacamenti. = nome d'azione da ubriacare. ubriacante (part. pres
forza... sta ancora tutta da quella parte. 4. che
sue proprie parole. = denom. da ubriaco. ubriacata (ubbriacato)
fonda la patria. = deriv. da ubriacare. ubriacato (part.
spirito ubriacato. -stordito, frastornato da un discorso eccessivamente prolisso. carducci
. = nome d'agente da ubriacare-, il d. e. i
tutta la debolezza di un uomo risorto da una potente ubbriacatura. mazzini, 23-125:
vivere. = nome d'azione da ubriacare. ubriachésco (ubbriachésco),
. -chi). ant. contraddistinto da abbondanti bevute. b. davanzati
ubbria- chesche. = deriv. da ubriaco. ubriachézza (ubriachézza-, ant
emozione sentimentale, eccitazione dei sensi tale da offuscare, talvolta, la capacità di
uno di ubriachezza. = deriv. da ubriaco. ubriaco [i + a
né a mala femina. s. bernardino da siena, 145: essendo noè adormentato
? 2. figur. posseduto da un sentimento così intenso da offuscare la
. posseduto da un sentimento così intenso da offuscare la capacità di giudizio; che si
fece / di te sostegno, che da te rinacque / (e sia per poco
per poco, sia per ricadere / da piu alto) è ubriaco. e non
. maiale ubriaco: specialità toscana costituita da braciole di maiale rosolate in padella con
dal lat. tardo ebriacus, deriv. da ebrius (v. ebbro).
appena nella gabbia, subito / saltò da te per un bacetto. 2
. = agg. verb. da uccellare. uccellacelo (uccelàccio,
carogne). s. bernardino da siena, 576: come il sole si
storia / 'uccellacci e uccellini'/ raccontata da pier paolo pasolini / con l'innocente,
ma perocché altrove tendea la intenzione non conosciuta da ognuno, vischio e reti ed uccellagioni
ognuno, vischio e reti ed uccellagioni sono da pigliare il vento del popolo in vanagloria
vischio. = nome d'azione da uccellare. uccellàia, sf.
chi cattura o vende uccelli vivi, da tenere in gabbia o da usare come richiamo
uccelli vivi, da tenere in gabbia o da usare come richiamo. 2
fare per le case requisizione di roba da mangiare, che portavan subito in cucina.
uccellamento. = nome d'azione da uccellare. uccellanda, sf.
5-28: un mercante veronese di reti da uccellande e di panioni e di fringuelli
uccellande e di panioni e di fringuelli da richiamo. 2. per simil
associati per ammazzarli. = deriv. da uccellare. uccellante (part. pres
ciò intendere per suo sollazzo. folgore da san gimignano, xxxv-ii-416: d'ottobre
, giucare o mercatare. s. caterina da siena, 283: egli sta in
reti. -sostant. guido da pisa, 1-177: si diede [pico
1399 ebbi per 1 paio di coppiuole da ugellare, due li gostonno grossetti v et
a me. s. bernardino da siena, 559: lassa stare i cani
fu uccellato egli, e colto nelle reti da quattro i quali dopo averlo miseramente atterrato
: il lamartine va uccellando nuove pensioni da qualche altra parte cui tomi il conto di
uccellare, dopo il fatto, sé da altrui essere stati uccellati conoscono. machiavelli,
« monsignore, voi siete stato uccellato da questo poltrone perché il palazzo è mio,
6-6: se si togliessero... da i simposi gentilezze siffatte, la burla
direte di sì. = deriv. da uccello. uccellata (ucciellata),
, 1-i-268: mi pare che non sia da indugiare a metter mano, che non
fussi una ucciellata. = deriv. da uccellare1. uccellato1 (pari.
l'affrica, uccellava alla spagna, divisa da poco stretto. pagliari dal bosco,
un corvo: ricercare, = deriv. da uccellare1. 3-39: l'arcivescovo,
: l'arcivescovo, che si vede uccellato da gattamelata, pieno di sdegno e di
più tristo almeno un raffaello: uccellato, da principio non se ne accorse, poi
dal finto maggiore veniva messo in gabbia da r. commissario. 2.
matteo di silvestro lanarolo 2 tovaglie di uccellata da tavola,... bartolomeo marchesi
bracciatelle. = deriv. da uccello, col suff. del part.
all'uccellatoio, che vi erano tre miglia da casa sua. guarini, 1-i-55:
resta impaniato. = denom. da uccello. uccellare2, sm. vena
giardino un uccellare, o vogliamo dire boschetto da tordi, nel porlo, nell'assettarlo
-anche: chi caccia uccelli con armi da fuoco. giamboni, 8-i-233: pernice
per deridere, per beffare. giovanni da samminiato [petrarca], i-130: l'
quando vede certe anime svolazzar qua e là da vari confessori senza mai confidarsi ad un
in piè. = nome d'agente da uccellare1. uccellatório, agg.
io debbo ringraziarvi nei più distinti modi da parte della compagnia per l'abbondante regalo uccellatorio
uccellatoria. = agg. verb. da uccellare1. uccellatura, sf. l'
astengano [i canonici] dalpillecite cacce, da uccellature, balli, taverne e
mercenario. = nome d'azione da uccellare1. uccelleria, sf.
vi. = deriv. da uccello, sul modello di pescheria, drogheria
drogheria, ecc. so colei adocchiata da lui: già odo i sospiri tratti de
anche, assai giovane. niccolò da correggio, 183: ogni ucelletta al nido
mar sentir lor nidi e canti. michele da cuneo, lix-62: etiam li sono
randole infinite e passere e alcuni useleti da buschi. g. gozzi, i-3-76:
mai non fu il mio cuore tocco da tanta allegrezza, a vedere che dovunque il
il freddo e trovavano per la campagna da cibarsi in abbondanza. montale, 3-43
una parola di rimprovero. aveva saputo da un uccelletto certe cose! 2
scappati. 3. candela composta da un impiastro medicamentoso che, bruciata,
quello comprò. = deriv. da uccello-, cfr. fr. ant.
contra. -sulle imbarcazioni a vela da diporto, fiocco volante alzato molto in
se 'ngrassano... e certo è da sperare bene ne nostri costumi se gli
e campi. = deriv. da uccellino1. uccellinàio, sm.
cacciatore col fucile. = deriv. da uccellino1. uccellinare, intr.
uso tr. = denom. da uccellino1. uccellino1 (ant.
cacciagione o, anche, come animaletto da tenere in gabbia). -anche:
sua vita perde. s. bernardino da siena, 681: quando tu poni la
lo sputo dalla bocca, il sudore da tutto il corpo, l'orina dall'uccellino
. - in partic.: spasimante da abbindolare e da cui trarre guadagni.
partic.: spasimante da abbindolare e da cui trarre guadagni. attribuito a
ii-13-45: ma io non son uccello da calare a'richiami; e troppo è il
un po'seccato. = deriv. da uccello. uccèllo (ocèllo,
arteriosa e venosa separate. pietro da bascapè, v-187-47: lo cel e la
li pissi e li olgelli. bonvesin da la riva, xxxv-i-675: il tempo
glie d'acqua. s. bernardino da siena, 37: cognobbe [maria]
talor partì dalle celesti soglie / travestito da cigno, ch'è un uccello / che
nido con foglie piegate e tenute assieme da rudimentali cuciture. -uccello danzatore-
fresco vento: / però non mi trattar da saccardello. giuliani, ii-151: di
, il torso sproporzionato su due gambettine da uccello. 2. letter.
scala porta il santo uccello. antonio da ferrara, 7: de zò te preco
, malvagio uccello! ». felice da massa marittima, xliii-304: allor si parte
greci e sostenea i troiani e scampavali da morte. storia de troia e de roma
-assol. s. bernardino da siena, 122: il diavolo è il
, ingegnosi, che io ho dovuto sentire da lontano essersi uccisi. sbarbaro, 5-32
, o morto di tale infermità, tocca da un altro animale fuori della spezie dell'
6-ii-102: v'infuriava dentro la febbre da ospedale, ed ogni dì i più robusti
con tormento ogni riposo uccide. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
: l'infinita speranza occide altrui. fausto da longiano, iv-78: tenendole appartate [
: quando egli sospirando una mattina / da se medesimo il suo bisogno espresse; /
francesco ferrucci, ucciso crudelmente nel 1530 da fabrizio maramaldo nella battaglia di gavinana)
. augusto]: 'augusto': mese detto da quel impera- dore; però è più
zamberlucchi. = nome d'azione da uccidere. ucciditóre, agg. e
ariete è segno di mars occiditore. bartolomeo da s. c., 166:
dell'anima. = nome d'agente da uccidere. uccisàglia, sf.
fu operata. = deriv. da ucciso. uccisióne (ant. occhióne
lat. occisìo -ónis, nome d'azione da occidère (v. uccidere).
. baldi, xxxvi-399: misero tuccisor da le cui mani / chiederò il sangue
morto per lui, e l'uomo morto da lui, fu nuova e indicibile;
lat. occisor -óris, nome d'agente da occidère (v. uccidere).
. lucertola. s. bernardino da siena, 2-i-267: o fanciulli, sapete
sì, sì! ». = da una forma hucertéllo, parallela a lucertola (
, divenuta repubblica indipendente; che proviene da tale regione. carducci, iii-2-340
! e l'asta / incontro a lei da l'ispido / tuo cosacco vibrata,
= dal russo ukràjnej, deriv. da ukràjna, propriamente 'regione di confine',
propriamente 'regione di confine', che è da ukràj 'al margine, dall'ucraino ukrajne
le opere sue. = deriv. da ucranio per ucraino. ucronìa, sf
, risalente al vii sec., da cui è derivato il liuto. =
. salvini, 23-81: ma non da tutti è udibil la ferina / voce [
. licenza di essere ricevuto e ascoltato da persone che rivestono alte cariche; 1'
che sapeva ch'erano buoni. ca'da mosto, i-m: ancora questi tali
, 2-20: eccoti che lanciotto atterrito da quell'udienza stroppia tutti i versi della
di forte-piano, cantò diversi argomenti proposti da una scelta, sebbene non troppo numerosa udienza
un pubblico più o meno esteso, da un'autore, da un artista,
o meno esteso, da un'autore, da un artista, ecc. (in
udienza: magistratura sarda istituita nel 1564 da filippo ii per coadiuvare il luogotenente generale
i signori della regia udienza avevano promulgato da torino la famosa 'legge delle chiudende'.
che giudicavano sulla legalità delle sentenze emesse da magistrature minori in vigore dal xv al xviii
involto di pensier crudeli e rei! andrea da barberino, iii, 29: lo
volgar., vii-246: io udi'udiménto da dio, e sono mandato per messo
a battaglia. = nome d'azione da udirei. udinése, agg.
: colà mi celo / e non lontan da lei / udrò le sue parole,
l mio canto muove. s. carlo da sezze, iii-452: non senza gran
di letteratura italiana, stupendi, acquistati da un libraio di qui in mantova.
anche, raccogliendone notizia indirettamente o casualmente da chiacchiere, indiscrezioni, ecc. (
par., 4-97: poi potesti da piccarda udire / che l'affezion del vel
vescovo a'sanesi. s. bernardino da siena, 802: la lagrima de la
si lamentarà, sarà udita e intesa da dio, il quale si muovarà a pietà
(in partic. nelle espressioni udire da o sotto qualcuno). -anche assol
, essendo con certi scolari che udiano da messer agnolo da perugia, dissi che
con certi scolari che udiano da messer agnolo da perugia, dissi che si perdeano il
studiare in quello che faceano. fausto da longiano, iv-14: della scola peripatetica udì
ali al voler mio. s. bernardino da siena, 38: ella [maria
l'autorità patema. -non udire da quest'orecchio: rifiutarsi di accettare consigli
e'mi par che tu non ci oda da quest'orecchio, e spampani in rigogli
ne l'altrui fama per udita, da la quale ne la presenza si discorda
-ant. testimonianza d'udita: quella resa da tale testimone. cavalca, 20-593:
veduta e all'udita. s. carlo da sezze, i-433: il dolore che
immediatamente. baldini, i-753: se da qualunque distanza mi riconducessero, nella stessa
d'udita. = deriv. da udire1. uditivo, agg.
castelvetro, 8-1-338: le parole dette da clitemnestra dentro in casa, e udite
nel lor senato. landolfi, 2-169: da un'altra parte, illusorio come un'
toccamento, in noi non sono, ma da domeneddio, lo quale n'apparecchia quelli
dalla latina, ora vogliono che ella fu da se medesima separata. algarotti, 1-viii-246
questa concatenazione e cordine sono state ragionate fino da tempi di socrate, uditore di platone
questi dialoghi per più di settecento anni da più di settanta spositori. foscolo, 1-174
ruota e quindi promosso alla maggior dignità da giulio ii. giannone, 2-ii-260:
la carica è stata abolita nel 1978 da paolo vi con un motuproprio).
, iii-7-77: mandato al legato e avuti da lui uditori con pieno mandato, secondo
tuttavia serba il nome di 'chiocciola', da lui datole per la sua forma torta e
testimoni. = nome d'azione da udire1-, v. anche audizione.
udum, sm.), per sincope da uvidus, deriv. da una forma
per sincope da uvidus, deriv. da una forma * uvere (di cui esiste
umidità dell'aria. = deriv. da udometro. udomètrico, agg.
. derivato: 'udometrico'= deriv. da udometria.
molte cose che ricevettero i pontefici romani da poter portar per insegne di gloria e di
portar per insegne di gloria e di dignità da constantino magno, vi erano anco un
, lat. udor -òris, deriv. da udus (v. udo).
l'udrio, il bastone, il can da uccello, e il ronzino. =
sì si svenne, / sendo assediato da questi galuppi, / (ché per ga-
serali dell'ufficialato. = deriv. da ufficialez. ufficiale1 (disus. officiale
la guardia dell'imperatore s'è già da quindici giorni avviata verso parigi, segno evidentissimo
il battesimo cioè de'due gemelli nati da isabella del fiesco moglie di luchino visconti
). ojetti, i-514: da dieci giorni doro è qui al forte per
amante). buzzati, 6-181: da quel pomeriggio egli non era più l'amico
principalmente le provincie lombardo-venete, è mistero da lasciarsi alla scienza parlamentare dell'inghilterra officiale.
credevo destinati a personaggi ufficiali vennero occupati da una coppia. 10.
, lat. tardo offcialis, deriv. da officìum (v. ufficio).
padule. cavalca, ii-83: molto sono da riprendere quelli officiali e statutari che tutti
né umano provedimento, per lo quale fu da molte immondizie purgata la città da oficiali
fu da molte immondizie purgata la città da oficiali sopra ciò ordinati,...
alla favorita colonia di santo leucio e, da magnanimo e re buono, alla sua
commettono a fare alcuna cosa. francesco da barberino, iii-304: non sostener che
monarchie dell'asia quest'impiego si esercitava da un dei primi uffiziali della corte,
un dei primi uffiziali della corte, da colui che decorato era del nome di gran
ragione a poverelli. s. bernardino da siena, 1098: non è posto
quegli uffiziali, ed ho risposto laconico, da ragazzo inesperto ma cauto. -in
-delegato all'esercizio della giurisdizione da chi ne detiene il diritto.
religione violata, mi sarà caro sapere da qual foro sono giudicati, e se ufficiali
in quanto era per lo più chiamato da un altro comune. statuto del capitano
. sanno trarre i metalli preziosi fin da mezzo ai cenci. tarchetti, 6-i-309:
son passati a cavallo i due ufficiali spediti da daun preceduti da ventiquattro postiglioni e tre
i due ufficiali spediti da daun preceduti da ventiquattro postiglioni e tre ufficiali della posta.
portino la copia di tutti gl'instrumenti da lor fatti, e che per gli ufficiali
di un comune, o il funzionario da lui delegato, che ha il compito di
libri, è quella della prova che risulta da un libro di un terzo con altre
croce, stella, ecc.) sormontata da corona o trofeo, e dal nastro
. carletti, 241: similmente comprai da esso piloto et da altri offiziali della
241: similmente comprai da esso piloto et da altri offiziali della nave i luoghi per
servizio permanente o di carriera: vincolato da un rapporto di pubblico impiego; oltre che
giovanili e le società ginnastiche, istruite da ufficiali della riserva. c. levi,
denominazione e specificazioni che indicano il servizio da svolgere. -ufficiale di collegamento: addetto
di mar- cone. s. carlo da sezze, i-408: fra gli officiali del
camerlinga e ciascuna officiale della casa red- da vera ragione e fedele alla badessa e a
: eccoci dunque a = nome d'azione da ufficializzare. fare i conti con il
cariolin, che si erano prestati a far da padrini. = dimin. di
esplosione. =; deriv. da ufficiale1. ufficialità2 (disus.
reggimenti composti di mugiks e comandati da una uffìzialità di signori, non sarebbero
diocesana. = deriv. da ufficiale1-, per il n. 4,
condizione di fatto. = denom. da ufficiale1, col suff. frequent ufficializzazione
piccola sinagoga spagnola di via mazzini, da almeno tre secoli sottratta al culto e adibita
delle loro chiese con un 'sancta sanctorum', da essi addiman- dato 'aiodima', e un
, per le ufficiature pontificali. cassiano da macerata, lxii-2-iv-77: al canto del
né del battesimo né di cristo. maironi da ponte, 1-i-216: in questa erma
; provento di tale beneficio. maironi da ponte, 1-ii-219: il paroco di s
sessione. = nome d'azione da ufficiare per officiare (v.).
'incaricato di una funzione', deriv. da officlum (v. ufficio).
scherz. svolgimento di un compito affidato da parte di un ufficiale, di un pubblico
sua. = deriv. da ufficiere. ufficio (disus. officio
, l'ufizio de'quali benché affatto diverso da quello degli
nelle piazze, e simili, vengono da istituzioni sociali che regolano le condizioni del
nel codice penale del 1930 era distinta da quella deìyinteresse privato in atti di ufficio,
, qualsiasi fatto non preveduto come reato da una particolare disposizione di legge è punito
a due anni o con la multa da lire cinquecento a diecimila. -omissione
a genova, persona che è cessata da una carica pubblica e però conserva ancora
i quindici primi dì si dovesse dinanzi da loro raunare tutti gli uffici che in firenze
porta l'armi, l'altro le vesti da pioggia, il terzo un vaso di
pioggia, il terzo un vaso di sorbetti da bere e l'ultimo un'altra cosa
2-i-291: ma r non saltar più da palo in frasca, come si suol dire
di vescovo vidde una colonna di fuoco stendere da cielo insino ne la sua casa.
ufficio beneficiale, di stipendio, di o da utile, di utilità: quello che
il diritto ad una remunerazione. -ufficio da, di onore: non comportante diritto a
765: non potessero mai avere ufizi né da utile, né da onore nel presente
avere ufizi né da utile, né da onore nel presente stato. b. pitti
colla speranza in dio, e negli ufici da utile. i. pitti, 2-54:
leano tutto fare né mai voleano consiglio da persona. agostinogiustiniani, 1-i-360: convocarono l'
alessandro, urbano e clemente, e da sette altri papi che li seguirono, non
tanti, di tutto il contorno, da mettere insieme quattro ufizi generali), ha
], 460: gli ufficiali del monte da quinci innanzi abbino il divieto a'tre
rinovato del maestro de'cavalieri, chiamato da loro il gran conestabile. g. b
dove furono tutti gli ufici. r. da sanseverino, 11: elessano per sescalco
elessano per sescalco de la compagnia giovane da glusiano soprascrito, l'uomo da bene
giovane da glusiano soprascrito, l'uomo da bene e pratico e apto a tale offizio
. -lettera, nota informativa inviata da un superiore gerarchico ai sottoposti interessati (
gerarchico ai sottoposti interessati (in partic. da prefetto o sottoprefetto a un sindaco)
, di adempimento a un dovere derivante da tale carica. cavalca, iii-50:
carica, assumerne le prerogative. francesco da barberino, iii-218: se vai in officio
della parte bianca. s. bernardino da siena, 335: tu uomo, che
78: avanti che i legati tornassero da delfo, e che si trovasse il modo
congregazione della curia romana istituita nel 1542 da paolo iii allo scopo di combattere l'
fosse privato, stando in prigione già da cinque anni per l'uffizio dell'inquisizione,
favorita colonia ai santo leucio, e, da magnanimo e re buono, alla sua
delle imposte, nel quale era impiegato da anni, cupris arrivava alle prime ore quando
. cicognani, 13-4: laureato già da anni in legge era capo dell'ufficio
cui mi s'invitava a far ritirare da quel magazzino un cesto d'aranci.
/ con nidiata e covata di bocche da baci -regolato / dal
vi-33: se 'l cor tuo s'ha da partir questa notte, fa che io
il mio bagaglio all'uffizio della carrozza da viaggio. bersezio, 3-8: egli era
pomeriggio. federigo era tornato in ufficio da pochi minuti. -ufficio pubblico: quello
-palazzo degli uffìzi: palazzo edificato in firenze da g. vasari a partire dal 1560
iv-177: non mi asterrò per questo da esprimere liberamente il parere mio, come è
nostro. -atteggiamento, comportamento ispirato da una disposizione d'animo, da un
ispirato da una disposizione d'animo, da un vizio, da una virtù, o
disposizione d'animo, da un vizio, da una virtù, o di essi tipico
o di essi tipico. bonvesin da la riva, xxxv-i-674: tu he a
; ciò che spetta fare in dipendenza da tali condizioni o posizioni, compito, responsabilità
nuocere a neuno. s. bernardino da siena, 75: l'ofizio del dichiarare
che spetta ad altri. bartolomeo da s. c., 135: combattea
una città, ecc.) anche assegnata da chi ha il comando, la direzione
, / ston al iudizio. francesco da barberino, i-271: sono alquanti tolti
, ii-89: se all'ufficio impostomi da voi o accademici di parlare oggi in
numero nella popolazione. -mansione affidata da dio agli angeli nei confronti del creato
della seconda metà d'aprile sarò trattenuto da offici in roma. 12.
attività; compito, impegno svolto o da svolgersi; procedimento pratico per conseguire un
, inf, 12-89: tal si partì da cantare alleluia / che mi commise quest'
e umile; servizio. guido da pisa, 1-26: anticamente era delle pulcelle
ii-336): viveva in casa non da gentildonna per sua ma da povera femina,
in casa non da gentildonna per sua ma da povera femina, e faceva tutti gli
che per pietà d'amore lo ritraeva da morte, perocché è ufficio di diavolo
gli uomini dalla penitenza. s. caterina da siena, v-184: l'officio delle
officio delle dimonia è di pervertire l'anime da cristo crocifisso, sottrarle dalla via della
. algarotti, 1-iii-57: niente ha da vedersi in una fabbrica, che non abbia
stessa,... dal necessario ha da risultare onninamente l'ornato. manzoni,
meno s'allunga il suo uficio. benvenuto da imola volgar., i-97: essi
trippa tanto li pensieri, che lassi da canto l'officio de la testa. i
che si nutrono, per il rapporto da cui si è legati, per riconoscenza,
per uanto si è detto possa suggerirli da se stessa la carità, impa-
maligni offizi fatti contra de noi indebitamente da quelle persone. piccolomini, 144: si
incubo orrendo gravava su tutti noi montelusoni, da undici anni: dal giorno nefasto che
. fogazzaro, 1-507: don brizio andò da lei pregato di certo ufficio. pascoli
andare in luogo alcuno qualificato e retto da qualche governatore, senza mandar prima un
preghiere si recitano in chiesa e àccompagnate da altre cerimonie. dante, conv
più virtuosa, li suoi offici appressa quivi da ogni parte, cioè da prima e
appressa quivi da ogni parte, cioè da prima e di poi, quanto puote.
esalti la mia voce. s. caterina da siena, i-87: l'altro modo
dall'ufficio della madonna e, anche, da quelli dedicati a taluni santi).
dei predicatori -traduco dal latino -, da celebrarsi il dì vigesimoterzo di maggio,
dimenticare. -insieme delle preghiere da recitare in onore della madonna (in
. -libro che contiene le preghiere da recitarsi nelle varie ore della giornata.