me medesimo sono intervenute. andrea da barberino, 2-201: e stette la
se non il certo e il confessato da tutti. monti, i-404: nono
mi offese mai. s. caterina da siena, i-32: alluminata [l'anima
stenti se non foste voi [carte da giuoco] che gli fate corteggiar da grandi
carte da giuoco] che gli fate corteggiar da grandi, oltra ogni vantaggio. g
certo per l'incerto sarebbe stata impresa da pazzi. 25. locuz.
certo avea mal fatto, / ché fu da molte spade circundato. pulci, 7-74
vedria certo / pianger quegli occhi che da amor son volti. alberti,
: non vedemo noi che la bestia da uno cacciatore levata, e poi da
da uno cacciatore levata, e poi da un altro presa, ella rimane a quello
del primo convento dell'ordine, da una chiesa, contornato da celle indipendenti,
, da una chiesa, contornato da celle indipendenti, dotata ciascuna di
orto-giardino; ogni cella era costituita da due stanzette, un labora
giusti, i-247: sono ormai da due mesi in questa solitudine, e non
tramonti. piovene, 5-96: da questa pianura sorgono le certose, con torri
torri e campanili che si confondono da lontano con gli alberi. 2
xi): fa vita eremitica, attendendo da solo alla preghiera, allo studio e
sion di silenzio, e che, da uno in fuori, il quale è deputato
1-67: i certosini osservano una regola da lor stessi composta molto stretta, e
si trovarono che dei monaci stupefatti e spauriti da una tal vista. pea, 4-8
di mortificazione, in solitudine. -vita da certosino: ritirata e piena di mortificazione
di mortificazione e di astinenze. -lavoro da certosino: che richiede una grande attenzione
una grande attenzione e pazienza. -pazienza da. certosino (anche: pazienza certosina)
): grandissima, imperturbabile. -semplicità da certosino: semplicità estrema di vita.
come un certosino; ma avea messo da un canto una bella sommetta. barilli,
: cuciture, rammendi; un lavoro da certosino. gozzano, 201: una camera
certosino. gozzano, 201: una camera da letto d'una semplicità da certosino.
una camera da letto d'una semplicità da certosino. stuparich, 5-257: i platani
tranquillo, pieno di raccoglimento, lontano da ogni cosa mondana; silenzioso, tacito
monaci certosini). = deriv. da certosa; il liquore è noto dal 1863
italia tutta, s'aspettassero, sperassero da lui ogni bene. verga, 3-115:
, 1-247: subito dopo vide sbucare da via dante un corteo ov'erano certuni
= plur. di certuno (comp. da certo e uno), la cui
= voce dotta, deriv. da ceruleo, col suffisso -ina.
intanto copre le mie membra, / e da tutto il mio corpo stillano cerale gocce
, di colore giallo scuro, prodotta da ghiandole particolari, situate nella cute del
. mediev. cèrùmen -inis, deriv. da cera 1 cera *, sul modello
. ant. chirurgia. iacopo da cessole volgar., 1-93: per li
= voce semidotta, deriv. da chirurgia: cfr. cerusico.
giov. cavalcanti, 64: io udii da un... cerusico e discepolo
. segneri, iii-1-178: si ha da ferire la colpa... con destrezza
gr. * xyjpóeooa, deriv. da x7) pó$ * cera '(anche
ter mine creato nel 1845 da haidinger. cèrva, v.
823: il lupo cervaro che, guardato da qualcuno, mentre sta mangiando, perde
. moretti, iii-i: lavorava già da due ore con un ometto che pareva
pantofolino, perché camminava trascinando due ciabattine da donna. palazzeschi, 4-181: infilava due
. gadda, 5-283: coi pantaloni sbottonati da cui usciva una cocca della camicia da
da cui usciva una cocca della camicia da notte, con due ciabattuzze fruste infilate
si levano le ciabatte e giù ciabattate da orbi. ciabatteria, sf. ammasso
pianelle logore, guanti vecchi, berretta da la notte et ogni ciabatteria, e
della critica. a deriv. da ciabatta. ciabatdère, sm. ant
fu di caorsa, / che si partì da lui con poco argento. piovano arlotto
ciabatte. = * deriv. da ciabatta. ciabattina, sf. la
spadon, certe scarpe infangate, / da ciabattin rimesso qualche spicchio / certe calze
ciabattin rimesso qualche spicchio / certe calze da sprazzi indanaiate. pananti, ii-25: giuno
». il portinaio, che lavorava da ciabattino, levò gli occhi mentre stava col
le statue, perché ell'è arte da certi ciabattini, i quali la fanno
solita vacchetta, / né sono uno stivai da contadino; / e se paio tagliato
un lavoro di questa sorte non era da fidarsi a un ciabattino. 3.
4. agg. raro. da ciabattino, volgare. calvino, 1-139
sono duri e bizzosi e i navigli da pesca a motore sono sì solidi, ma
facili a rullare, tanto che c'era da vedere ruzzolare barili per il ponte,
impaccia con ciabattoni. = deriv. da ciabattare. ciabattura, sf
un'altra. — deriv. da ciabatta. ciabóne, agg. e
in cine matografìa: costituito da una tavoletta di legno verniciata in nero
verniciata in nero (e fornita inferiormente da una piccola asta di legno),
3. figur. azione malvagia, da birbone. g. m. cecchi
... cercar di riuscirmene / da galantuomo, e poi dirgli a posat'animo
e boli e buccheri e quanti altri nomi da far spiritare i cani, si
della ripresa. = deriv. da ciac1.
. invar. tose. chi si dà da fare a chiacchierare a sproposito,
il ciaccia. = deverb. da docciare. ciaccia2, sf.
cianciare. pataffio, 7: da ripuisti vien giacciameli andò. =
vien giacciameli andò. = formato da ciaramellare su docciare. ciacciare,
. -a). chi si dà da fare in modo inabile e senza ottenere nulla
è ciaccino. = deriv. da docciare. ciaccióne, sm.
a sproposito. = deriv. da ciacciare. ciacco, sm. (
, non son punto aquiline, ma da sanguisughe, pacchioni, stumi e ciacchi.
. le sussurrava ai fianchi due parolacce da ciacco. 2. locuz.
= voce di formazione onomatopeica (da ciac, con allusione al rumore che
*) poteva favorire l'interpretazione adottata da alcuni commentatori, che univano il secondo
vecchie, s'infittiscono ridenti le luci da palcoscenico delle antiche botteghe e ferve il passeggio
delle ciacole. = deverb. da ciaccolare. ciaccolàio, sm.
quella dello sposo. deriv. da ciaccolare. ciaccolante (part.
suo trasognamento. = deriv. da ciaccolare. ciaccóna, sf.
insegna, / l'arte ch'uscì da l'ibere castiglie. forteguerri, 12-10:
formazione 1 onomatopeica, da ciac (spagn. choc), per
, di bersaglio instabile; ma quando da quell'immagine spezzata e un po'comica
fa le cialde: non avere nulla da fare. g. m. cecchi
alcuna cosa sciocca o biasimevole, e da non dovergli... riuscire,.
di quella farina fine, che farina da cialdette si appella. = di etimo
la congettura poco probabile d'una derivazione da calda con l'influsso del fr.
non eron prima fatti che mangiati / da noi, che ghiotti siam, tutt'i
stato un cialdone: e così segniato da me ne resterà insin che vive.
alcuna cosa sciocca o biasimevole, e da non dovergli riuscire,... se
della cialtronaglia. = deriv. da cialtrone, col suffisso collettivo peggior.
cialtronata, sf. azione da cialtrone. cialtróne, sm.
leva, la figura accarezzata dell'uomo virtuoso da quanto il parini...,
.., è ridotta a somigliar molto da vicino un cialtroncèllo. e il parini
nella brutta posizione di ricevere tali consigli da tal uomo. = ^ di
, sf. l'esser cialtrone; azione da cialtrone, comportamento da cialtrone.
cialtrone; azione da cialtrone, comportamento da cialtrone. carducci, ii-19-196: la
la mia vecchiaia ha ancora tanto vigore da applicare alla s. v. una sufficiente
di pasta che dir si voglia, da mangiarsi fuori de'pasti, e fatta
. = > forse deriv. da * cymbellum, dimin. di cymbdlum
. g. gozzi, 1-339: comperò da un ciambellaio non so quai berlingozzi
. monti, x-3-114: ecco uscir da quell'ombre i ciamberlani, / i gravi
2-168: il gran ciambellano / vi arriva da corte, / e dietro un tarpano
, / e dietro un tarpano / da fare il panforte. collodi, 369:
e vedersi similmente far dietro il ciambèllo da quelli i quali aspettavano i fichi secchi,
una veste paonazza in dosso, increspata da collo, che non vi si sarebbe
a onde... fu fatta da caia cecilia... e fu detta
capre. questa sorte di panno si chiama da noi vul- garmente ciambellotto. sassetti,
di raso e ermellino, nell'aver rimosso da sé il capello di paglia, e
cammello, o di certe capre. da marco polo ne'suoi viaggi fu chiamato
chambrier * valletto di camera '(da chambre 'camera '). ciamberlano
fregi 'una camera (deriv. da chambre 'camera '). ciambétta
, filosofo ciambolatore. = deriv. da ciambolare. ciambolici, sm. tose
il ciambolìo. = deriv. da ciambolare. ciambolóne, sm.
tose. chiacchierone. = deriv. da ciambolare. ciambra, sf. ant
= > voce dotta, comp. da cia [nogeno] e ammelide.
allegoria dà in ciampanelle. = forse da ciampare. ciampare, intr. ant
cadde in terra. = deriv. da ciampa, forma lucchese, corsa e italiana
difficoltà. = deriv. da ciampicare: voce registr. dal tommaseo.
di pero. s. bernardino da siena, 113: se tu se'male
rogge, ghiacciuole. = forse da un toponimo (e c'è in toscana
); e 'ciampolo 'può derivare da * giampaolo '. ciana
organiche). = deriv. da cianacetico. cianacètico, agg. (
= voce dotta, comp. da cianogeno] e acetico (v.)
e pettegolezzo di ciane, o di persone da pareggiarsi a quelle. cianamide
= voce dotta, comp. da cianogeno] e amide (v.)
= voce dotta, comp. da cianogeno] e antrolo. cianare
. tose. far ciance e pettegolezzi da ciane. pratolini, 2-543:
cuore l'uno con l'altro: è da anni ed anni il loro modo di
, sf. tose. ciancia, pettegolezzo da ciana. pratolini, 2-541:
di apologia. = deriv. da cianare. cianato, sm.
nere e pelose con la fronte bassa da scimmie e la borsa in mano.
predicatore dietro! = deriv. da cianca1. ciancellare, intr. (
italia, com'anche in inghilterra e da per tutto, questo vizio di volerla far
per tutto, questo vizio di volerla far da dottori, senz'altra suppellettile intellettuale che
nuovi tribuni? = deriv. da cianciare. ciancèro, v. cianciere
cianchétto). camminare buttando le gambe da una parte e dall'altra; sgambettare
le scale. = deriv. da cianca1. ciancia, sf.
bocca del sacerdote sono bestemmie. francesco da barberino, 27: s'egli avien che
ma diede lor verace fondamento. cenne da la chitarra, vi-11-186 (6-11)
petrarca, 359-41: quanto era meglio alzar da terra l'ali, / e le
invecchiano drieto a lo scriver le ciancie da riso è ridicola. vasari, iii-131:
venire alla conclusione e per non portarmi da sofista fissando il piè su l'apparente difficoltadi
: le cose della medicina si truovano da galeno, ne'libri de medicina mercuriali,
chiarissero le oscurità della storia patria, così da giovare alla sapienza comune e all'arte
. disus. burla, scherzo; cosa da nulla, inezia, bazzecola, bagattella
parole e promesse varie. francesco da barberino, 4-234: di tutti sembri a
non fu mai il ciocco dalle rane / da tutte genti vicine e lontane. ariosto
disse, perchè non ottengo una grazia da la signoria vostra, padrona mia,
qualcosa a ciancia: considerarla una cosa da nulla, disprezzare. dante,
ciancia. alfieri, v-1-759: non è da rider di questo. altri la guancia
. ciancétta, cianciar élla. francesco da barberino, i-284: che non si dea
: qualche ciancétta debbe essere, / che da parte gli dà di questa giovane,
. speroni, 1-4-384: che ha da far bacco iddio di liberiate, / cui
numero concorde? = deverb. da cianciare. cianciafrusàglia, sf.
; voi, giovinotti, cian- ciafrasaglia da saloncino, cosmètici tagliati ad uomo,
inezia, bagattella, bazzecola, cosa da nulla. pataffio, 6:
cianciafra- scola. ricci, 3-173: da tali cianciafrascole vien mossa quella grande e
, inezia, bazzecola o cianciafrùscola osservata da lui dava origine ad un lunghissimo predicozzo
predicozzo. = comp. da ciancia e fruscolo (v.).
baloccaggine, un « andamento, fece da prima non poca resistenza alle sue insinuazioni.
lui ciancia, ecco grifone / fu da grandonio messo in sul sabbione. savonarola
cianciando. slataper, 1-118: tornan da scuola le bimbe del liceo, a
di vedove. = deriv. da cianciare. cianciatóre, agg. e
rosso, 1-2- 157: erano da lui chiamati cianciatori, perché e'non
2-377: tal nuova guerra essergli fomentata contro da quella cianciatrice e saccentuzza della ragione,
, che tante volte vinta e sbeffeggiata da lui è per antico stile sua implacabile
i-m-i-225: ve lo dirò come l'intendo da galantuomo; perché nel profferire il
e, insieme, quattro o cinque biglietti da mille tutti ciancicati.
in bocca. = deverb. da ciancicare. ciancicóne, sm.
ottusa. = deriv. da ciancicare. ciancière (ciancièro, ciancère
femina; onde ha potuto, se non da te, pasifilo intendere questa cosa?
cianciolina, sf. ant. cosa da nulla, inezia, bagattella.
chiudeva l'uscio destro, e ponevasi da un lato, e faceva cotali ciancioline
4-439: -le fu dianzi lasciato in guardia da quel ciancione, sai? -da quale
.. lo scrivere cianciose cose e da nulla. 2. leggiadro, grazioso
.. ed 'altri dati all'aure ventilanti da quelle, quali sopra il dilicato collo
so cianciugliar franzese sì spedito / da parer nato a bientina e nudrito.
e nudrito. = deriv. da cianciare. cianciuglióne, sm.
chi balbetta. = deriv. da cianciugliare. cianciullare, intr.
ciullando. = deriv. da cianciare. cianciume, sm.
fra noi adottorati fino a contadini, da quali le bergoliere vanno graspogliando i dettati
buon bavaglio. = comp. da ciancia e vendere, sul modello di erbivendolo
forme mediev. za! far da (del 1366 a montalbano), siffarda
ant. cialtrone, persona abietta, da poco, vile. pulci, vi-103
'(nel 1321), comp. da chant (dal lat. cantum '
alla cianfrinatura. = deriv. da cianfrinare. cianfrinatura, sf.
bulino. = deriv. da cianfrinare. cianfrino, sm. meccan
= alterazione popolare del lat. symphonia, da cui zampogna (v.);
senza senso. = deverb. da cianfrugliare. cianfruglióne, sm.
serva cianfrugliona. = deriv. da cianfrugliare. cianfrusaglia (cianfruscàglia)
. cosa pic cola, da poco; inezia, bazzecola; sciocchezza.
saccentoni, che ne dite? ultimamente da loro non cavai mai altro che capogirli
è fatta in camera un piccolo museo. da quarantanni poi tormenta ed assilla tutti i
ha questo nome preso la nuova setta da una gran valente donna,..
nome proprio cianghella, donna disonesta citata da dante (par., 15-128: *
suo cameriere. = deverb. da ciangolare. ciangolàia, sf.
questa ciangolaia. = deriv. da ciangolare. ciangolare, intr. (
? la gloria vi s'affacendava e ciangottava da riven- dugliola? non ossi, non
tra questi nidiaci si suol conoscer il maschio da questo, che esso, mangiato che
della corrente. = deriv. da ciangottare. ciangottóne, sm.
il vanto. = deriv. da ciangottare. ciànico, agg.
= voce dotta, deriv. da cianogeno]. cianidina, sf
= voce dotta, deriv. da ciano [genó). cianidrato
= voce dotta, deriv. da cianidrico] col suffisso -aio.
= voce dotta, comp. da cianogeno], 0$cop 'acqua 'e
cianidrifìcazióne, sf. disinfestazione dell'albero da frutto con acido cianidrico. = deriv
con acido cianidrico. = deriv. da cianidrico. cianidrina, sf. chim
= voce dotta, comp. da cianidrico] e dal suff. -ina.
sensibilità alla luce. = deriv. da cianogeno], col suffisso -ina.
un cianio '. = deriv. da ciana. cianite, sf. miner
fiore celeste chiamato pel suo vivo colore da plinio, 'ciano ', da
da plinio, 'ciano ', da altri 'battisecola ', da molti *
', da altri 'battisecola ', da molti * battisuocere ', e da
da molti * battisuocere ', e da noi in toscana * fiore aliso ',
gli individui delle colonie sono tenuti insieme da una gelatina prodotta a spese degli strati
= voce dotta, deriv. da cianofìcee col suffisso -ina. cianòfìte
= » voce dotta, comp. da cianogeno] e -genetico (dal gr
iv-134: 'cianogeno'. gas mortifero scoperto da gay-lussac: infiammandosi, si converte in
gr. xóocvoc 4 azzurro 'e da -geno (dal gr. yévoq 4 generazione
, inforcati un paio d'occhiali tondi da barbanera, jacopozzi distende i disegni cianografati
per ri trarre disegni industriali da lucidi): detto anche cianotipia
. = voce dotta, comp. da cianogeni] e dal gr. yp<4
= voce dotta, comp. da ciano (dal gr. xóocvoc 4 azzurro
. = voce dotta, comp. da cianogeno] e dal gr. tùttoc
ciabatta, priva della parte posteriore (da portare in casa): pianella.
vecchia e sdrucita, che fa da ciabatta. pananti, i-294: in
in ciantelle. = deriv. da ciantella. ciantèllo e deriv.
in brusìo. = deriv. da ciana, col suffisso peggior. -urne.
cianurico. = deriv. da cianuro: voce registr. dal tommaseo.
argento e di sodio e oro: da queste soluzioni si ottengono i metalli puri
all'usura). = deriv. da cianuro. cianùrico, agg. (
polimero dell'acido cianico, che cristallizza da soluzioni acquose in grossi prismi (e
. = voce dotta, comp. da cianogeno] e urea, col sufi,
. = voce dotta, deriv. da cianogeno] col suff. -uro;
dal lat. * cadentia, deriv. da cadére 4 cadere '(detto dei
usata anche in altre regioni. deriva da 'schiavo'. borgese, 1-35: si dileguò
, e non c'è più niente da fare. panzini, iv-134: 4
piem. ciau, lomb. ciao, da un'anteriore forma ve neta
due ruote. e c'erano i finimenti da tiro appesi, che non mi stancavo
altro metallo, adunco, con due piegature da piè simili al calcagno delle forbici,
invece di bottone. = probabilmente da ciappa2. ciapperóne, sm. ant
(sec. xii), deriv. da chape * mantello ', dal lat
le ciaramelle. = deverb. da ciaramellare. ciaramellare, intr.
possa fare per 1000 franchi: c'è da compiacersene e da ciaramellarne per tutta la
franchi: c'è da compiacersene e da ciaramellarne per tutta la vita. nievo,
roberto, 401: don blasco ciaramellava da un gruppo all'altro. d'annunzio,
tempo di tacere. = deriv. da ciaramella *. ciaramellaro, sm.
la funzione. = deriv. da ciaramellare. ciaramilla (ciaramìcola,
farina, aromatizzata con alchermes e decorata da confetti di vari colori.
ai giovinotti. = forse da ciambella, per la forma (con attrazione
. cervello. s. bernardino da siena, 431: tu forse dici:
nome franzese di carlo magno, cioè da charles, fosse derivato ciarlare, per significare
nievo, 189: ora non è tempo da ciarle, marianna: la contessina non
lei c'intende ». -persona da ciarla: capace solo di far chiacchiere.
gridava: « andate via, dottor da ciarla; / voi capireste al polso una
mia carriera letteraria. = deverb. da ciarlare. ciarlaménto, sm.
che ciarla, chiacchierone. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
immagina, fu detto / a veneranda da una sua vicina, / che taddeo le
di niuna o poca importanza, fatto da uno o da più, e alquanto prolungato
poca importanza, fatto da uno o da più, e alquanto prolungato. =
e alquanto prolungato. = deriv. da ciarlare. ciarlatanare » intr. dial
ciarlatanata » sf. azione, discorso da ciarlatano. targioni tozzetti [
il suo nome, giacché il medicamento da esso encomiato si chiama anche in oggi
del comacchini. = deriv. da ciarlatanare. ciarlatanerìa » sf.
.: costume, comportamento, azione da ciarlatano, da impostore; inganno,
, comportamento, azione da ciarlatano, da impostore; inganno, impostura.
: desidererei di potere sciogliere gli nomini da que'iacci e da quella cecità, nella
sciogliere gli nomini da que'iacci e da quella cecità, nella quale sono stretti
? svevo, 3-887: ero salito da lui col proposito di domandargli se credeva
del ciarlatano. -al figur.: da impostore; pieno di frodi, di inganni
(ciarlatané§imo), sm. comportamento da ciarlatano; costume, sistema, dottrina
avrei amato che fossero veduti così apertamente da tutti, se in quest'epoca di
fanno i nostri ciarlatani e il cieco da forlì, cantava sulle piazze simili novelle,
destino, / co'ciarlatani a far da pulcinella. c. gozzi, 4-266:
, / e pur il collo allunga da lontano / per veder questo nuovo ciarlatano
, i vagabondi, i ciarlatani sono da colà espulsi, o vengono racchiusi ne'reclusori
ladroncel- laccio! / son più omo da ben che non sei tu. / che
, 16-ix-19: molto più dee astenersi da que'medicamenti che con encomi di miracoli
i talenti per procurarlo. se lo separate da queste idee sensibili, allora formate del
ed impe disce all'uomo da bene, che non è fazioso, di
giornali e nelle enciclopedie: ma è merce da ciarlatani: e oh quanti costoro!
1-iii-373: « che pericoli ci han da essere in una impresa così giusta e pacifica
sagredo, 408: una meretrice ciarlatana rivenendo da luogo sospetto di contagione fu mandata al
al ciarlatano. = deriv. da cerretano incrociatosi con ciarlare. ciarlato (
, 14: la lingua ciarlatrice è dispregiata da dio. piovano arlotto, 156:
a uno ragionamento dove erano certe persone da bene e intelligente e il piovano arlotto.
. davanzali, ii-286: non essendo da filatessa d'argomenti o belle sentenze o
accade ogni giorno. = deriv. da ciarliero. ciarleria, sf. ciarla
, di cui s'è servito fra giacopone da todi, uno de'più antichi scrittori
italiana, per significare racconti di cose da nulla. tommaseo-rigutini, 975: *
ecc.]. = deriv. da ciarlare. ciarlìa, sf.
le madonne. = deriv. da ciarlare. ciarlièro (ant.
parer d'esserci e per beccar su da i gran maestri favori, glie ne menano
nessuno; io tanto e tanto imparava da quei ciarlieri la sublime arte del tacere
passero ciarliero! palazzeschi, 226: da tanto e tanto tempo / l'orologio non
maligno. 3. che nasce da amore delle chiacchiere, dal pettegolezzo.
: adulator ciarlivéndolo. = comp. da ciarla e dal tema di vendere, sul
544: il meschin tuo padre affascinato / da quel ciarlon d'omero, / nel
cielo. 2. agg. accompagnato da grandi chiacchiere, pieno di chiacchiere.
giusti, i-389: fui tanto duro, da preferire quella accoglienza discinta, ciarlona e
sono fuggiti; i ciarloni fanno fortuna. da questo si fa * ciarlonaccio '
borbottio pettegolo. = deriv. da ciarlare, sul modello di parlottio.
dal lat. carminare, deriv. da carmen -inis (da cui fr. charme
carminare, deriv. da carmen -inis (da cui fr. charme * formula
i ciarmatori. = deriv. da ciarmare. darmòtta sf. marin
darmòtta sf. marin. barcone da trasporto fluviale (in uso sul
gadda, 300: non piumaggi da riverenza lunga,... né fìbbia
o cappa o guamacca, o ciarpa, da figurare cose di spagna o le sagre
incontratosi finalmente nell'involto della mia veste da camera,... cominci a rallegrarsi
suo lavoro, ond'ei rintoppi / da più vecchie giornèe farsetto o saio. g
: omicciattolo mio, / vuoi farla da leone, e se'asinelio / che mai
a mori di dafni e cloe furono scritti da longo sofista con molte svenevolezze, e
di mantenere le vostre ciarpe? = da ciarpa1. ciarjpàglia, sf.
di cristo. = deriv. da ciarpa1, col suffisso peggior. -aglio.
suoi sogni. = deriv. da ciarpa2, col suffisso peggior. -ame.
possibil fosse. = deriv. da ciarpa2. ciarperia » sf.
.]. = deriv. da ciarpa2. ciarpière (ciarpièro)
). ant. che si dà da fare confusamente, senza combinare nulla di
che, ciarpiera? = deriv. da ciarpa2. ciarpino » sm.
. lemmonio, ancorché non lo vedesse da parecchi anni lo riconobbe subito. era
e come intirizzita, il suo passo da marionetta, l'eterno modesto vestito di
nel vivere. = deriv. da ciarpaa. ciarpume, sm. ammassi
dispregio. = deriv. da ciarpa *, col suffisso peggior. -urne
cervelliera. s. t bernardino da siena, 550: se non fusse che
ciascheuna conserva lo suo stato. bartolomeo da s. c., 21-3-5: ciascheduni
nero il perso, / ciascheduna virtute da costei. idem, inf., 20-36
gli avicina per niente, / ma da largo cridando con grave voce / con
ciò non ci resta invisibile quel campo che da loro è occupato; ma si dimostra
composizione dell'idee particolari..., da essa vennero poi i popoli a formare
poi i popoli a formare i parlari da prosa col contrarre in ciascheduna voce,
donna... assai sovente stimolata da ambasciate e da prieghi di ciascun di
.. assai sovente stimolata da ambasciate e da prieghi di ciascun di costoro, e
ciò che la lor seccaggine si levasse da dosso, un pensiero. sacchetti, 229-
male. ariosto, 43-100: patimo da ciascuno oltraggio e guerra, / che chi
cascio. marino, 271: slacciarsi fe'da le fidate ancelle / l'un e
a tutti un grido, sentirmi risponder da tutti insieme, e da ciascuno diversamente,
sentirmi risponder da tutti insieme, e da ciascuno diversamente, cioè nel suo tuon
un proprio e particolar colore; e da essi mescolati insieme ne vien formato un
del porco esser visto e malamente digesto da ciascuno che 'l provi. 3
en d'uno effetto. / onde convien da l'altra vegna l'una, /
'e dal lat. -formis (da forma 'forma '). ciato
piero vidale né 'l buono dismondo. dante da maiano [tommaseo]: e qual
pregiato). = deriv. da chiavarda. ciavatta e deriv.
, caratteristica delle euforbie, e costituita da parecchi fiori maschili ridotti ciascuno a un
verticilli intorno a un fiore femminile formato da un solo pistillo; il frutto è
solo pistillo; il frutto è circondato da un involucro di brattee saldate fra di
viene a pendere il pistillo, portato da un gambo detto ginoforo. tommaseo
e ciangotta. = deriv. da cibo, col suffisso spreg. -aglia.
ottima cibaia. = deriv. da cibo. cibale, agg.
cibare, tr. nutrire, dar da mangiare. leonardo, 1-186:
perché spesse volte non vi era pane da cena, egli, in iscambio
.. che dovevan essere d'uomini da essi consagrati ed uccisi. algarotti, 1-489
, 1-35: l'intera giornata pellegrina da un caffè all'altro e s'incanta
= lat. cibare, deriv. da cibus * cibo '. cibària,
loro ricapito. = deriv. da cibatta, altra forma di ciabatta.
buti, 2-788: mai l'anima da quella cibazióne non cesserà, come
l'arte del fare l'amore da voi, imparinla, dico, quei foramuzzi
, 3-58: or ecco pranzo ornato da delettoso pane, / nero, duro,
atto e con parola, / per apprendere da lei qual fu la tela / onde
preda, altri le tergora / le svelgon da le coscie, altri sbranandola, /
movimento vago delle mandibole chiedenti qualche cosa da masticare. gozzano, no: mi trattenevi
e cibo de'pagani. s. caterina da siena, i-n: che è egli
vedevi, sopra i loro edifizii, da tali venire vasi pieni di zolfo, con
non invidio a giove. s. caterina da siena, i-36: voi vedeste bene
di che si pascere né altra via da sfogar le lor fiamme, corrono agl'
dell'anima sua cibo volante, / e da labro mordace / ei beva un rio
degli altri cibi comuni, sia mutato da noi nella sostanza nostra, mentre anzi
, caricarsi di cibo: dare troppo da mangiare, mangiare soverchiamente. della robbia
di bronzo, di legno, costituito da una copertura ad arco poggiante su quattro
una specie di edificio a volta sostenuta da colonne, e si collocò in chiesa
e di lassù gesticolavano con un fervore da far paura, data l'altezza.
. -per simil. guido da pisa, 1-68: sopra [l'arca
: le creature, che sono tutte da te, danno lo amore e la inclinazione
amore e la inclinazione loro naturale anche da te. tasso, 2-62: le palme
2-62: le palme e i regni / da te conobbe e da i consigli tuoi
i regni / da te conobbe e da i consigli tuoi. marino, vii-116:
vii-116: il padre, ch'è da se stesso, il figliuolo ch'è dal
ecclesiastici della francia abbino qualche particolar dipendenza da roma. d'azeglio, 1-196:
di napoli. leopardi, 3-151: da te fino a quest'ora uom non
nome. nievo, 53: portai da natura un temperamento meno che tiepido.
vaso d'oro / pioggia di perle, da le verdi braccia / de li alberi
parole che udivo salire dal sangue, / da tutto il mio essere, in lode
meriggio desolato. levi, 1-40: da tutto il suo aspetto spirava un'aria
collina o dalla valle, dai boschi o da una casa di balconi.
teneva luogo del cognome). giacomo da lentini, ii-57: lo vostro amor,
donatelo al notaro, / ch'è nato da lentino. francesco da barberino, 13
ch'è nato da lentino. francesco da barberino, 13: fue figlia di messer
, 13: fue figlia di messer guglielmo da fol- calchieri, uno valoroso cavalieri da
da fol- calchieri, uno valoroso cavalieri da scudo e antico e gentile. dante
: l'altr'è il falso sinòn greco da troia. a. pucci, cent
oro, / sì come piacque al signor da polenta. marco polo volgar.,
autoritade, e avea nome messer odaldo da piacenza. fioretti, xxi-971 (39)
39): s. antonio da padova... una volta predicando in
questo aveva nome di giovanni et era da firenzuola di lombardia. l. martelli,
. martelli, 1-177: i compagni da tiro, e la troiana / giovena schiera
di pescarenico c'è un padre cristoforo da • * *? -nella corrispondenza epistolare
e spedita. tasso, v-23: da roma, il 4 di gennaio del 1591
esprime rappoveri. petrarca, i-3-112: da quel tempo ebbi gli occhi vivranno più
via e modo di vita e cessa me da morte. bisticci, 3-134: per
pulci, 11-133: guardivi il ciel da tutti i casi avversi. bembo,
, / vi doni a cor non da pietà lontano. ariosto, 4-18: [
mandata... / per liberarlo da quella catena / di che lo cinse magica
1-54: non credea / tanto cangiarmi amor da quel, ch'io m'era.
essersi innamorato in questa giovane / disuguale da lui. tasso, 6-iv-2-50: all'
colle, / e questa siepe, che da tanta parte / dell'ultimo orizzonte il
: il tempo come un ciclone / spazzò da questi luoghi / le care immagini.
pavese, 1-27: la stazione, da piccola ch'era in principio, ci viene
e rafforza gli avverbi temporali. giacomo da lentini, 2-57: canzonetta novella, /
/ va canta nova cosa / -levati da maitino - / davanti a la più
vististi lo 'ntaiuto, / bella, da quello iomo so'feruto. canzoni anonime,
/ che non è il sole luciente da la matina, / poi ch'è levato
/ poi ch'è levato. bartolomeo da s. c., 32: catilina
32: catilina fu lussurioso uomo, e da sua prima gioventù avea fatti di questa
ciascuna / ci riguardava, come suol da sera / guardare uno altro sotto nuova
., 26-8: tu sentirai di qua da picciol tempo / di quel che prato
inf., 34-118: qui è da man, quando di là è sera.
/ sofferse, e poi l'inferno da due anni. m. frescobaldi, ix-35
della primavera /... le donzelle da mane e da sera / danzar co'
... le donzelle da mane e da sera / danzar co'loro amanti e
., diversità, contrasto, trapasso (da una condizione a un'altra);
sono a la tua presenzia, / da voi non mi difenno. mostacci, 6-40
/ che non mi posso partili / da voi, donna, in leanza. bonagiunta
rettor., 12-14: chi si parte da sapienza e da le vertutili e studia
12-14: chi si parte da sapienza e da le vertutili e studia pure in dire
36: in conosciere ben dunque da male convene essere lucie di sapiensia vera
di sapiensia vera, come a conosciere nero da bianco vole lucie de foco o di
iacopone, 15-33: ove porrìa fugire da la sua faccia dura? rustico, vi-1-168
: chi vive come si puote partire / da la vostra gioiosa cera umana? francesco
la vostra gioiosa cera umana? francesco da barberino, 17: la pro- vedenzia
e tien sicuro il suo segui- tatore da male, e poi il dirizza nel migliore
, conv., i-1-2: veramente da questa nobilissima perfezione molti sono privati per
iv-xvi-10: dice cristo: « guardatevi da li falsi profeti ». idem, inf
sei costì, anima viva, / pàrtiti da cotesti che son morti. idem,
., 19-113: e che altro è da voi all'idolatre, / se non
distar cotanto, quanto si discorda / da terra il del. g. villani,
dal trattato de'detti legati. guido da pisa, 2-89: ed eccoti di subito
., 125: non è scusato da peccato colui che pecca per cagion dell'
quand'era in parte al- tr'uom da quel ch'i'sono. a. pucci
ix-359: dal vin si guardi e da van'meretrice, / dal giuoco della zara
, essendo già tardi, di là da castel guiglielmo, al valicare d'un fiume
mia disavventura, poscia che io ben da mal conobbi, sempre per la bellezza d'
per l'ora già calda s'avea levato da dosso il sottile velo. storia dei
4: io ti prometto di gittare da me cupidezza, e tu fa', ch'
come avvenisse che giacomino per alcuna cagione da sera fuori di casa andasse. idem
casa andasse. idem, 1-311: e da ora, s'io nel mio parlare
occhi umani quello dolce e dilettevole sonno da mattino? andrea da barberino, 1-33
dolce e dilettevole sonno da mattino? andrea da barberino, 1-33: domani da notte
andrea da barberino, 1-33: domani da notte mi tocca la prima guardia, e
5-30: ma ben mi doglio che da principio non lo credevo. ariosto,
il bel viso suo quale esser suole / da primavera alcuna volta il cielo. cellini
, che loro certissimo mi avevano avelenato da poi la morte di quell'uomo da
da poi la morte di quell'uomo da bene del castellano. soderini, ii-217:
/ ch'almen dirà quel che verrà da poi: / in animo gentil perché tant'
xxi-11-386: il nostro vicendevole amore cominciò da fanciullezza. manzoni, 37: tu
. manzoni, 37: tu che, da tanti secoli, / soffri, combatti
, iv-73: sono in casa di gino da tre in quattro mesi, e sappi
mesi, e sappi che ciò accade spesso da tre anni in qua. nievo,
d'arsenico! carducci, 1079: diman da sera i nostri morti avranno / una
trovare la sua vecchiarella sull'uscio deserto da sei mesi. pascoli, i-748:
, i-748: diciotto anni erano corsi da allora, diciotto anni di lavoro e
e di gloria. svevo, 4-1006: da bel principio egli aveva indovinato l'intima
dei due messeri coi quali aveva avuto da fare. d'annunzio, i-429: tu
i-429: tu la bella vedrai diman da sera / e a lei ricingerai le chiome
. barilli, 3-58: l'ultimo autobus da un pezzo deve essere partito. pea
essere partito. pea, 7-15: -è da tanto che non vieni al piano?
fatica di affondare per risorgere eguali / da secoli, o da istanti. idem,
risorgere eguali / da secoli, o da istanti. idem, 2-73: libeccio sferza
istanti. idem, 2-73: libeccio sferza da anni le vecchie mura. quasimodo,
le vecchie mura. quasimodo, 4-14: da tempo ti devo parole d'amore.
amore. pavese, 6-11: sei disoccupata da molto? -disus. sottinteso.
ne lo too furori sia deiettato, / da canto en canto desirtato. latini,
omo montare di gaudio a gaudio e da paradizo a paradizo. ristoro, 1-2 (
queste stelle, le più capetane, partirese da la parte del mezo dìe e venire
la parte de settentrione, e movarese da la parte de settentrione e venire a quella
per mia ristorazion moglie, che garre / da anzi dì 'nfin al cielo stellato.
anzi dì 'nfin al cielo stellato. bartolomeo da s. c., 76:
s. c., 76: da quel tempo in qua tutti quegli che hanno
. dante, inf., 14-109: da indi in giuso è tutto ferro eletto
. idem, purg., 2-55: da tutte parti saettava il giorno / lo
, come 'l dì fu spento, / da pratomagno al gran giogo coperse / di
e di bue grosso e di porco montò da danari venti in soldi undici la libbra
con le pugnenti sollicitudini d'amore, da insensato animale... ti recarono ad
ti recarono ad essere uomo. paolo da certaldo, 156: lo quarto [amore
lo quarto [amore] si è da l'uno amico a l'altro. frezzi
si pose / venus vestita d'òr da capo a piede. s. caterina da
da capo a piede. s. caterina da siena, v-168: voglio che voi
, la prima cosa che voi facciate da mane e da sera, sì vi offeriate
cosa che voi facciate da mane e da sera, sì vi offeriate a quella
per istudio acquistata; però che insino da puerizia attese alle mercanzie. pulci,
non fu mai negli incantesimi maggiore donna da circe in qua. tansillo,
lieti dì, come baleni, / e da mane precipitano a sera. tasso,
volte e rivolte assale e gira / da prora a poppa, e si sta l'
. milizia, ii-178: quanta distanza da costui a raffaello! monti, x-3-21
28 (482): servi licenziati da padroni caduti allora dalla mediocrità nella strettezza
dalla mediocrità nella strettezza, o pur da facoltosi e da grandi, divenuti inabili
nella strettezza, o pur da facoltosi e da grandi, divenuti inabili. leopardi,
spregi. nievo, 1-176: saltare da sasso a sasso come ranocchi nel bel mezzo
penetra tutto, e il fango sale da le scarpe su su fino al cranio.
. panzini, iv-178: 'pensione da l. 30 'negli avvisi pubblicitari significa
. 30 'negli avvisi pubblicitari significa * da 30 lire in sù '. cicognani
soffici, iii-8: avrebbero dovuto recuperare da un giorno all'altro gtan parte del
bene. palazzeschi, i-406: si volgeva da dritta a manca coi tremendi baffi orizzontali
cercava evidentemente le parole, guardando millina da sotto in su, e misurando gli effetti
non credesse che biancofiore. fosse morta, da coloro in fuori a cui di tale
fanno ancora tutte le toscane voci, da alcune pochissime in fuori. bemi, 70
dar via una somma di denari: / da quello in su non è uom che
resoli, mi parve a me, da dodici / ducati in poi, ogni cosa
cavalli, gente quasi tutta alemanna, da qualche numero di francesi e valloni in
grande corrispondenza con le città italiane, da venezia in fuori. 8.
distrecti / ritomaro dai cristiani. bartolomeo da s. c., 50:
l'invidia e tutta la superbia andò da un lato. dante, inf.,
va dove tu vuoi, o da mano manca o da mano ritta,
tu vuoi, o da mano manca o da mano ritta, ed io andrò dall'
giannozzo manetti. boiardo, 2-5-29: sol da un canto vi era la salita,
a botta di piccone, / e sol da questa è la intrata e la uscita
veniva verso la sua casa, scese da basso, e dietro si condusse la figliuola
i-53: il cardinale aveva, quando passò da savona, manifestato quel che occultamente per
bergamo? -per andare a bergamo? da porta orientale idem, pr. sp.
tempo, vorrei anche passare un momento da quel paese, piuttosto grosso, sulla strada
spesso, indotto in tentazione di tornar da lei. fogazzaro, 5-4x1: «
5-4x1: « non credo che potrò ripassar da casa, nel ritorno *, riprese
alvaro, 2-9: a primavera salgono da loro le massaie. levi, 1-21
detto che cercasse di nascondersi, poi venisse da me a dirmi tutto.
, par., 30-80: non che da sé sian queste cose acerbe, /
cose acerbe, / ma è difetto da la parte tua, / che non hai
ne rumane difese, / se cristo sta da la contraria schiera? boccaccio, dee
era io 'mperadore di costantinopoli a sedere da rimpetto al papa. machiavelli, 297
picche sopr'un fianco con i capidieci da testa e da spalle. ariosto,
un fianco con i capidieci da testa e da spalle. ariosto, 2-34: un
m. cecchi, 18-21: ascolta qua da parte, che colei / non senta
m. adriani, 4-1-4: teseo adunque da lato di padre trasse la discendenza da
da lato di padre trasse la discendenza da erecteo. marino, 2-2: il
vero onor lo scorse, / scelse da destra il faticoso ed erto. magalotti,
9-1-3: iersera mi trattenni due ore da lui; chiamò un terzo in conversazione
io non fallo / non denno esser da lungi. giusti, 3-33: ho
: ho veduto i fatti nostri molto da vicino, perché da una parte mi
i fatti nostri molto da vicino, perché da una parte mi sono trovato nel vero
se questi operai fossero stati a pensione da me. alvaro, 14-41: i piccoli
. alvaro, 14-41: i piccoli teatri da noi non sono capaci di compiere il
1-2: passando... un giorno da casa i donati. francesco da barberino
giorno da casa i donati. francesco da barberino, 355: passando da casa de'
francesco da barberino, 355: passando da casa de'ghe- rardini, ima valente
4-10: furono i barucci che stavano da santa maria maggiore. marco polo volgar
altre sono buone, che sono nel tomo da ventotto acque. boccaccio, dee.
, essendo stati veduti, subitamente uscirono da dodici fanti. velluti, 37:
il podere, o vero poderi suoi, da ceti- nello, gli erano tocchi in
di pistoia giuglione dell'uliva con da cento uomini. beicari, 1-129:
i suoi compagni, che quivi erano da quaranta, tutti vestiti delle gonnelle del santo
in su detta ruota vi si accomoda da più diamanti, come s'è dire quattro
sua facciata... è lunga da cento e quattordici passi de'miei.
. forteguerri, 4-15: e camminato da due giorni interi, / a sorte
scrivere le 1 novelle ', egli aveva da trentacinque anni. cattaneo, iii-4-62:
più numerose; se ne contavano nella città da mille settecento. giusti, 2-91:
àncora / d'ogni burrasca, / da dieci o dodici / coccarde in tasca.
. settembrini, iv-244: sono morte da un sessanta persone. giàcosa, 65
/ e d'onni emperio adomata, / da deo santo ch'era amata. latini
che forza di corpo ci è data da dio per usarla in fare cose utili
oneste. giamboni, 7-89: è bene da provvedere che da'savi, e bene
ferro ch'è tutto enfocato, / aira da sole fatta relucente, / de lor
, iii-1-11: dico che pensai che da molti, di retro da me,
che pensai che da molti, di retro da me, forse sarei stato ripreso di
: erano ignudi, stimolati molto / da mosconi e da vespe ch'eran ivi.
ignudi, stimolati molto / da mosconi e da vespe ch'eran ivi. idem,
ci mettemmo per un bosco / che da nessun sentiero era segnato. petrarca, 131-11
fra la neve / mover [vedrei] da l'óra. andrea da barberino,
vedrei] da l'óra. andrea da barberino, 1-20: cadde a terra del
preso dalla loro gente e menato drento da risa. guicciardini, iv-327: assuefattosi
assuefattosi a lasciarsi in grande parte portare da coloro, che arebbono avuto a obbedire a'
i-102: ma giunsero in modo conci da la pioggia, che gran cosa sarà
'n su 'l bel carro fiorito / fu da la bionda aurora in del rapito.
sono tardi i negozi che si debbono risolver da molti. d. battoli,
quest'isola] e vallicene, frammezzate da pianure piene d'arbori e di animali,
arbori e di animali, e corse da acque vive, che in gran parte la
sentire il dindonìo di moltissime campanelle suonate da certi can malfussi. manzoni, 73:
d'ambo i lati calpesto rimbomba / da cavalli e da fanti il terren.
i lati calpesto rimbomba / da cavalli e da fanti il terren. leopardi, 23-56
la vita è sventura, / perché da noi si dura? nievo, 168:
9-12: muscolosi cavalli trainati, aizzati da conducenti ignudi. cardarelli, 391:
ignudi. cardarelli, 391: scossa da un fiato immenso / la città vive un
. brancoli, 3-249: rimase colpito da una testa di ragazza sfolgorante di luce
è a voi bataglia e lite che da vostra cupidità? ». c. ghiberti
gioì la mi tegno, / che da foco mi spegno. iacopone, 30-46:
se movono e non se mestano asieme da lo movemento del cielo e da la
mestano asieme da lo movemento del cielo e da la sua vertude. dante, conv
difinizione della nobiltà più degnamente si farebbe da li effetti che da'principii. idem
: luogo è là giù non tristo da martiri, / ma di tenebre solo.
il qual pianto la donna prima credette che da dolore di dover da sé dipartire il
prima credette che da dolore di dover da sé dipartire il buon falcon divenisse. cassiano
.. illumina quelli che sono ciechi da ignoranza. boiardo, 2-6-33: e sopra
, secondo / la frase ebrea, da l'aspra coccia e dura / del capo
facondo. g. bentivoglio, 4-73: da questi disordini appresso la persona della reggente
: il viandante, stracco e tristo da un lungo camminare per un terreno arido e
ne 'l cor sì gran diletto / da quella vista, ch'io m'ergea su
piangere dalla contentezza. levi, 1-76: da quel poco che ho visto di gagliano
ix-160: sembrava la strega di benevento da tanto era vecchia e grinzosa. vittorini,
può farci rompere il suo silenzio, da com'è straordinaria. 13.
, v-223-12: natura ten pur di mulin da vento. malispini, 12: andava
medicando le donne, vendendo loro adornamenti da donne. dante, inf.,
/ vede qual luogo d'inferno è da essa. idem, par., 8-147
/ e fate re di tal ch'è da sermone. cavalca, iii- 143
la sera medesima non trovò chi li desse da cena, né chi lo 'nvitasse ad
petrarca, 20-5: trovò peso non da le mie braccia, / né ovra da
da le mie braccia, / né ovra da polir colla mia lima. a.
, cent., 55-89: provvisione avea da cavaliere, / ed era ben servito
): essendo ella già d'età da marito. palladio volgar., 1-5:
1-5: e 'l sito della terra da vigna non sia piano, che vi si
si stagni entro l'acqua. andrea da barberino, 1-8: aveva aparecchiato danari
, arme, cavagli e gente e fornimenti da guerra per fare passaggio. beicari,
rispose, dicendo: io non sono da ciò. savonarola, 5-69: questa mattina
hanno considerato che questo è loco più da predicazione che quello. bembo, i-254
, i-254: la mia patria s'arma da mare assai gagliardamente. ariosto, vi-209
: e due donzelle e una donna da camera, / e staffieri e ragazzi.
berni, 69: fu atto veramente da romano. giraldi cinz-io, 3-8 (
messere, che non sono io cosa da voi. grazzini, 4-80: odi malizia
voi. grazzini, 4-80: odi malizia da ladri! b. davanzali, ii-207
ii-207: gli uomini vi son sani e da fatica. sassetti, 181: voglio
181: voglio una buona ampolla d'olio da veleni. tasso, 6-i-51: nulla
/ e s'alcun detto io ne formai da gioco, / n'ebbi scorno talvolta
iv-293: la mia parola devrebbe esser da re, com'è l'animo. marino
vi sia impaccio, / ma vi piaccia da cena di recarmi. carletti, 49
in un modo che pare che faccino da burla. diodati [bibbia], 2-29
come sei entrato qua, senza aver vestimento da nozze? f. negri, 76
negri, 76: non mancano uccelli così da acqua, come da bosco, che
mancano uccelli così da acqua, come da bosco, che con molta facilità si prendono
altre acque odorose, / son bevande da svogliati, / e da femmine leziose.
/ son bevande da svogliati, / e da femmine leziose. roberti, 1-68:
, o almen di dure siepaglie silvestri da focolare. monti, 10-588: ognun
ognun de'duci / tiensi dappresso due destrier da giogo. tommaseo, 3-i-302: né
credo umiliazione il servirsi d'un'arme da fuoco diversa dalle usitate sin qui, s'
mi dà assai lavoro e poco poco da mangiare. verga, i-r7i: tutta
i-r7i: tutta la gente era vestita da festa, come gu animali della fiera
, 5-27: don franco fa il morto da burla fino a che la vecchia lo
dall'oscuro e stretto bugigattolo della vettura da piazza. cicognani, 9-6: si
, 9-6: si vedono i ferri da calza, l'acquaio, le stecche della
perciò un buon amico, uno di quelli da confidenze. bocchelli, 5-174: la
confidenze. bocchelli, 5-174: la sala da pranzo fu adoperata soltanto quando c'erano
miscuglio di cane barbone e di cane da pastore. pavese, 1-17: fa
fa effetto uscire e vedere le donne vestite da estate. 15. indica qualità,
. fra giordano, 1-76: uomo da favole, cioè, uomo da nulla
: uomo da favole, cioè, uomo da nulla, uomo da beffe. dante
cioè, uomo da nulla, uomo da beffe. dante, conv., iv
sia da niente. prudenzani, ix-534: in quel
già villa / d'uomin grossi e da niente. boccaccio, dee.,
più fregi, si crede dovere essere da molto più tenuta e più che l'altre
strozzi, 1-142: allevando i figliuoli da veri cristiani. cammelli, 127:
né troppa, / per fare un da dozzina e da derrata. boiardo,
, / per fare un da dozzina e da derrata. boiardo, 1-11-3: -fuggitevi
! - / disse agricane - popol da niente. savonarola, 5-ii-41: tu credi
5-ii-41: tu credi forse che dica da beffe e che questo predicare sia una arte
. bibbiena, xxi-1-103: lidio galantemente da donna vestito aspetta con allegrezza questo vezzoso
, po', pazienzia. / io son da me'di te, vecchio disutile!
, 4-93: ciullo non è stato da tanto ch'egli fornisca d'ordir questa tela
: io l'osservo, e lo riverisco da padrone; ed egli mi favorisce,
egli mi favorisce, e mi ama da fratello. g. m. czechi,
sua figliuola? -no, ma amata / da figliuola. boccalini, iii-94: gli
lettere erano asini che parlavano e buoi da due gambe. tassoni, 4-45:
, 4-45: ah! reggianelli, gente da dozzina, / l'unghie vi resteran
le querele; / ché ci faran da segretari i fiori. forteguerri, 30-88:
un prete... / faceva da curato. alfieri, 1-275: spesso è
curato. alfieri, 1-275: spesso è da forte, / più che il morire
posso ben dar fede / che pugnaste da prodi. idem, pr. sp.
, 32 (556): entravano da padroni, da nemici nelle case. giusti
556): entravano da padroni, da nemici nelle case. giusti, 2-156:
e più d'un asino / fa da leone. nievo, 1-353: le case
altri, di clienti e di carte da cinque. di giacomo, i-529: un
annunzio, 1-431: segue zefiro, da 'l collo / puro, da la rosea
zefiro, da 'l collo / puro, da la rosea gota. panzini, iv-178
riprendono le locuzioni comuni: * festa da ballo ', * biglietto da visita '
* festa da ballo ', * biglietto da visita ', 'messa da requiem
biglietto da visita ', 'messa da requiem ', invece di: 'festa
serrate su le guance, gli occhi da belva, a passeggiare in su e
e rompere forse in pianto per una cosa da nulla. montale, 1-13: i
sopravesta e bello arnese, / serpentin da la stella in giostra venne. 16
188: qui hae uno valletto, che da teneretto è nutricato in mia maggione,
. pucci, ix-355: quando 'l fanciul da piccolo scioccheggia / gastigal colla scopa e
colla scopa e con parole. paolo da certaldo, 35: se non t'accosterai
: se non t'accosterai a le virtudi da giovane, non ti saprai partire da'
bisticci, 3-491: s'era allevato da piccolo fanciullo in corte di signori.
uomo la toe [la moglie] da giovane, e peggio s'altri la toe
giovane, e peggio s'altri la toe da vecchio. grazzini, 4-269: tu
vecchiaia quel ch'io non feci mai da giovine. d. bartoli, 2-2-164:
quali ragioni, appresso noi che fin da giovani vi ci usiam nelle scuole,
uomo si nutra discretamente, come fu avvezzo da piccolo. manzoni, pr. sp
diavoletto: ma! è stato così fin da bambino. pascoli, i-614: feste
feste della vergine, così belle a vedere da fanciulli, così dolci da ricordare da
a vedere da fanciulli, così dolci da ricordare da grandi. d'annunzio, v-1-378
da fanciulli, così dolci da ricordare da grandi. d'annunzio, v-1-378:
, v-1-378: mi piaceva di cavalcare da fermo in sogno. alvaro, 14-215:
in sogno. alvaro, 14-215: da giovinetto sarei stato molto infelice se non avessi
: egli ritorna il ragazzo malato che fu da adolescente. pavese, 5-46: le
i mulini, se li era consumati da scapolo in città. 17.
giudei mala sementa. testamento di beatrice da capraia, v-403-7: inprima a'frati
, v-403-7: inprima a'frati minori da santa croce a tempio libre c.
. villani, 9-2: alla fine que'da ca'querini e loro seguito guelfi,
di grande animo, per potere quello da casa risparmiare, si dispose di gittarsi
a un corpo militare. busone da gubbio, 130: lo re d'erminia
foraiscie di gienti armate di cavallo e da piede. storie pistoiesi, 1-77:
storie pistoiesi, 1-77: allora quelli da cavallo percossono loro addosso. ariosto,
, 3-42: e marfisa con gli altri da cavallo / si vada con rinaldo a
per governatore generale di tutte le genti da pié e da cavallo della repubblica fiorentina
generale di tutte le genti da pié e da cavallo della repubblica fiorentina.
serra. giamboni, 25: intorno da lei [la terra] è posta l'
in tezauro ebbe quanto lui, avante da lui. angiolieri, 8-13: ed ho
c'ha 'l pulcinello ch'è dentro da l'ovo. fra giordano, 1-210:
: signor mio, se io dinanzi da te io dicesse essere giusto, allotta mi
iv -canz., 29: di retro da costui van tutti quelli / che fan
fa me n'uscii fuori. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
[uomini] sono, i quali dentro da sé concepono cose iniquie. s
cose iniquie. s. caterina da siena, i-135: concepesi amore verso di
sua carità, che ha trovata dentro da sé. boiardo, canz., 60
tórre, / però che vili son da lor natura. lippi, 8-18: ewi
, 8-18: ewi una madia zoppa da un piede. 20. unito
serve come rafforzativo. -da me, da te, da sé, da noi
rafforzativo. -da me, da te, da sé, da noi, da voi
me, da te, da sé, da noi, da voi, da loro
, da sé, da noi, da voi, da loro; da per me
, da noi, da voi, da loro; da per me, da me
noi, da voi, da loro; da per me, da me da me,
, da loro; da per me, da me da me, da me a
loro; da per me, da me da me, da me a me,
me, da me da me, da me a me, ecc.; da
da me a me, ecc.; da solo, senza compagnia; con le
[il vino] awegna che sia buono da sé, e molto utile all'uomo
, ché date eri ignudo. bartolomeo da s. c., 1-1-6: la
la virtù... è sì bella da sé, che niun altro adornamento gli
dante, inf., 10-61: da me stesso non vegno: / colui ch'
ch'ha nome alagia, / buona da sé, pur che la nostra casa /
bene, ix-51: quant'uomo ha da sé per suo fattura, / usando
bencivenni, 4-85: è l'uomo da sé vii cosa, e picciola, e
noi siamo idonei a pensare alcuna cosa da noi, ma la sufficienza nostra è
noi, ma la sufficienza nostra è da dio. savonarola, 5-ii-197: vanno
vanno investigando che nessuna cosa si muove da se medesima, e hanno trovato che
: risposto gli avea amon, che da sé solo / non era per concludere altramente
castiglione, 236: ho pensato talor da me a me che sia ben non
le mura di oro schietto rilucevano in guisa da per loro, che la casa si
e lasciare'lo incorrer nella trappola / da sé a sé. cellini, 536:
del fornello, tanto che sieno freddi da per loro. varchi, v-58: chi
far dire, si chiama * infilzarsi da sé da sé '. caro, 2-247
dire, si chiama * infilzarsi da sé da sé '. caro, 2-247:
a cotal pianto / commossi, e da noi fatti anco pietosi, / vita
: io non so se io vo da me / a cercar di costei, oppur
costui. soderini, iii-27: dove nascono da per loro i sambuchi fanno bene gli
136: in questo mondo bisogna aiutarsi da sé in tutti e'modi e'n tutte
... se la repubblica si pigliasse da sé, come si fa costì e
triplo come suo. galileo, 3-1-56: da per voi medesimo avete casualmente scoperta la
forse a chi legge puotendo ciascheduno discorrerci da per se stesso. segneri, i-562:
ci sono molti i quali fanno giustizia da sé. botta, 4- ^ 47:
ne avevano pochi [di denari] da per se stessi, e le città
, tirandosela dietro tutta tremante, che da sé non vi sarebbe potuta venire.
[ediz. 1827 (124): da per sé non vi sarebbe potuta condurre]
d'azeglio, 1-35: il farsi da sé in certo modo il processo è
la repubblica, il popolo doveva fare da sé. carducci, ii-6-289: tutto
carducci, ii-6-289: tutto questo fece da per sé solo, senza aiuto d'
spagnoli, inglesi e tedeschi per apprendere da sé quelle lingue. tozzi, i-81
tozzi, i-81: -zia chiarina ha da confessarti una cosa! -c'è bisogno
talvolta ogni frase, ogni verso sta da sé! moravia, ix-131: facevano
ix-131: facevano, sì tutto quanto da loro, senza acquistare niente, ma
, 1-202: ottima persona, ma tutto da sé, fuggendo non solo le compagnie
. -da uno a un altro, da uno e un altro: fra due persone
persone; a quattr'occhi. francesco da barberino, 20: fue nella casa di
retaggio del re latino, grandi battaglie ebbe da enea e turno... per
: rifermò il papa il disonesto matrimonio da messer luigi alla detta regina giovanna.
, 46: chiama imo de'tuoi figliuoli da tee lui, e digli. storia
chi egli era; ed egli gli disse da sé a lui chi egli era,
macinghi strozzi, 1-248: dipoi, da me e la lucrezia, dissi: tu
tu e lasciami rispondere; / piuttosto poi da te e me di't'animo /
corte, gale e simili cose, che da volere a non volere interrompono qualche giorno
vita. dossi, 20: negli squarci da fusto a fusto, scorgè- vasi giù
francesco di giuliano de'medici, 1-8: da luca da pauzano e c. *
de'medici, 1-8: da luca da pauzano e c. *, isino a
ij. 24. seguito da un infinito, ha valore consecutivo:
maitino / darò e serino -è bello da vedire. latini, rettor., 15-27
ratti a fare cose che non sono da fare. guittone, 3-10: non ricchi
già, ma poveri, e mendichi da stimar sono. novellino, 9 (26
26): danaio non avea, da comperare da costui. francesco da barberino
: danaio non avea, da comperare da costui. francesco da barberino, 12
, da comperare da costui. francesco da barberino, 12: dico da tacere è
francesco da barberino, 12: dico da tacere è e da parlare come lo
, 12: dico da tacere è e da parlare come lo luogo e lo tempo
ii-ix-7: se la cera avesse spirito da temere, più temerebbe di venire a
., 32-7: non è impresa da pigliare a gabbo / descriver fondo a
del tribuno era un'opera fantastica e da poco durare. petrarca, 3-5:
petrarca, 3-5: tempo non mi parea da far riparo / contri a'colpi d'
152): comperò un legnetto sottile da corseggiare. s. caterina da siena,
legnetto sottile da corseggiare. s. caterina da siena, v-83: ha l'arme
v-83: ha l'arme in se medesimo da potersi difendere, e gittala da sé
medesimo da potersi difendere, e gittala da sé. storia di fra michele, 39
santa chiesa, e del papa santo da venire. pulci, 15-102: avea certi
certi soavi e leggiadri costumi, / da fare spalancar sei paradisi. poliziano, st
l'abeto schietto e senza nocchi / da spander l'ale a borea in mezo
vino, che io ho fatto venire da fare il raspato. ariosto, vi-317:
tanto pericolo / tesser beffato e dare altrui da ridere. a. f.
, 36: par veramente cosa molto nova da dire che 'l mondo sia partito eguale
, se non che questo è un paese da curarsene. sarpi, i-26: non
. sarpi, i-26: non erano da tollerar più longamente i sacerdoti concubinarii.
sacerdoti concubinarii. carletti, 21: da vasi a tutti da mangiare quanto volevano
carletti, 21: da vasi a tutti da mangiare quanto volevano, una volta il
. ma egli disse loro: io ho da mangiare un cibo, il qual voi
con gli altri parole molto disconce, e da non sentirsi in bocca d'uomo.
gozzi, 3-5-304: egli è piuttosto da pensare che sia infedele questo specchio, che
pensare che sia infedele questo specchio, che da dire che tante migliaia d'uomini dicano
., 5 (78): « da sedere al pac », disse don rodrigo
o ìssun'altra poi / l'ora da ripor mano alla virtude / ruggì osa dell'
d'assalto, e il governo come roba da mangiarci e da be- verci su.
e il governo come roba da mangiarci e da be- verci su. collodi, 379
che dev'essere un giovane grazioso e da piacere. panzini, i-201: -chi vuole
roba -diceva indicando - non ha tempo da perdere, anche se il giorno è lungo
così, dà più ansa a colui da insuperbire e da far peggio il tiranno?
più ansa a colui da insuperbire e da far peggio il tiranno? tozzi,
quel che inventare che mi paresse meno da fargli invidia. cardarelli, 387: giungi
: giungi / sempre così furtiva / da far quasi paura. moravia, xi-15:
e per le scale c'era una folla da non si dire, tutta povera gente
1-14: non so perché mi scappava da ridere. 25. ant. latin
il saverio..., chiesto da uno de'compagni il suo cavallo ch'
sec. vi è registr. la forma da: neol. popolare, comp.
dalla prep. de ('di, da ') a cui s'è incorporata
. biringuccio, 1-84: e così da piei l'altra per dabbasso per incastrare
., dell'! /, consonante scritto da lui con questo nostro v, che
... vidi quelle due signore venute da cagliari, delle quali credo non sian
tutta una pittura. = comp. da da e basso (v.).
una pittura. = comp. da da e basso (v.).
non saprei che dirmele: si consigli da per se stessa. si consigli con quella
giustacuore rosso, e un paio di zoccoli da portar tutti i giorni.
che l'indovinarono, non che abbiano da imitarsi. giannone, 2-i-416: l'
danno alcuna pena, perché o nascono da ignoranza, o da una somma credulità
perché o nascono da ignoranza, o da una somma credulità e dabbenaggine. genovesi
storia di favolette. erodoto non era esente da questa credulità e dabbenaggine. p.
: non c'è dunque né ambizione da ima parte né dabbenaggine dall'altra, ma
ingenuo, essere tanto credulone e sprovveduto da compierla. foscolo, xvii-182: così
, e non meritandoli spesso, riscuote da noi de'tributi; ed io più ch'
della casa. = deriv. da dabbene. dabbène (ant.
osservare che facevamo il nostro dovere, da persone dabbene. disus. di condizione
101: ma noi siamo stati / troppo da poco, e voi troppo da bene
troppo da poco, e voi troppo da bene. gemelli careri, 1-ii-137:
caro, 12-i-161: conosco in lui quel da bene che mi muove in un uomo
7-274: il marito è così dabbenaccio da rinzelarsi, vedendola per esempio a letto come
capelli incartocciati. = comp. da da e bene (v.).
incartocciati. = comp. da da e bene (v.).
insieme amabile. = deriv. da dabbene. dabbuddà (anche dabbudà
rimasti che fiori. = comp. da da e accanto (v.) o
che fiori. = comp. da da e accanto (v.) o da
da e accanto (v.) o da da e canto1 (v.):
e accanto (v.) o da da e canto1 (v.):
, noi crocifiggiamo cristo daccapo. bartolomeo da s. c., 293
di fio e di saramento. andrea da barberino, 5-1203: e1 conte gli
, leggere, disegnare fino a colazione; da colazione, studiare e lavorare, meno
quello stento che provai a venir su da bambino fino ad ora! verga,
altro, secondo il senso: 'leggete da capo', 'dal principio'; 'leggete
[s. v.]: * da capo ', ed abbrev. * d
ambedue / d'attaccar voi, perché da voi mia vita / alla lor crudeltà
affatto. « = comp. di da e capo (v.).
1090 — dacché (da che), cong. causale. letter
[gli uomini] si potieno melliorare, da che non erano buoni? ».
doge non può essere ingannato dacché sa da alcuno certo luogo quanti armati possa pigliare.
: i'stava com'om dottoso, / da che meritatamente / non serve a chi
e canto con onore. / onorai, da che vene, alma, per te
dante, inf., 2-85: « da che tu vuo'saper cotanto a dentro
otto dame ». s. bernardino da siena, 678: ma dimmi, dacché
a la prigione, ché non è da fame altromenti. aretino, i-3:
. aretino, i-3: or, da che io posso starmi (vostra mercé)
che i giorni, pregovi per lo studio da me posto per abbellirvi come donne novelle
grado erano lor cavalli; ora ronzini da viaggio, o giumenti da soma,
; ora ronzini da viaggio, o giumenti da soma, o pel lor seguito
di destrezza e di fortuna si cavò da quell'abisso. verga, ii-39:
2. cong. di tempo. da quando, allorquando; dopo che.
dante, inf., 4-97: da ch'ebber ragionato insieme alquanto, /
, 22-31: con lei foss'io da che si parte il sole, / e
voce * poi 'et èssi detto 'da che ', in vece di dire
verso: • con lei foss'io da che si parte il sole » [petrarca
, ma ancora nelle prose: « da che, non avendomi ancora quella contessa veduto
esiston mogolli e mogollìa, / contando da giaffette a gengis-kano, / nessuno fra la
d'infanzia ed adolescenza, non più rivista da dieci anni, dacché, con la
200: io sono completamente tagliato fuori da ogni attualità e attualità significa già quasi sei
solitaria. = comp. di da e che * (v.).
di luogo. vicino, accanto; da vicino, daccanto. fagiuoli,
bel pezzo. = comp. da da e accosto (v.).
pezzo. = comp. da da e accosto (v.).
il cui morso è velenoso ') e da -cida (secondo elemento di composti latini
(secondo elemento di composti latini, da cacdirc * uccidere '), sul
, sm. ant. preparato, costituito da uve fatte seccare con metodo particolare,
famiglia delle andesiti. = deriv. da dacia, antico nome della romania.
= voce dotta, deriv. da dacriociste, col sufi, medico -ite
di legno '. la parola dada ricorre da noi nel senso traslato francese di 4
lor fa mestieri. = deriv. da dado. dadaismo, sm.
tristan tzara, zurigo, 1916: da dadà, voce infantile. b. croce
infantile. b. croce, iii-32-355: da ogni parte sorgono coloro che vanno
morte. = fr. dadaisme, da dada, parola trovata a caso (dal
volteggiandosi, lasciando andare il capo ora da una parte or dall'altra, per
di un agg. daddolesco, deriv. da daddolo, non altrimenti documentato.
. ristucchi di chicche, e inviziati da daddoli. tommaseo-rigatini, 2157: 4 dad-
anima sua. = deriv. da daddolo. d ad dòsso, prep
figur.: dall'animo. zanobi da strata [s. gregorio magno volgar.
daddosso ': tutta una voce composta di4 da ', e 4 dosso ',
, similmente è formata. tuttavia 4 da dosso ', così distinta, ne libri
si rasciugò, si rivestì di nuovo da capo a piedi. = comp
a piedi. = comp. da da e addosso (v.).
piedi. = comp. da da e addosso (v.).
daddovéro (daddivéro, dadovéro, da dovéro, da dovvéro), avv
daddivéro, dadovéro, da dovéro, da dovvéro), avv. (superi,
/ parer a quanti n'ha di qua da mare. dante, conv.,
, conv., iv-xix-6: certo, da dowero ardisco a dire che la nobili
che la nobili tade umana, quanto è da la parte di molti suoi frutti,
12-8: chiunque gli rivelava trattato o da beffe o da dovero, o parlava
chiunque gli rivelava trattato o da beffe o da dovero, o parlava con tra a
, / e ciò confermo e dico da divero, / non credo far di là
beffati; ma, poi che videro che da dovero parlava la donna, risposero lietamente
e come piacque a dio, e'morì da dowero. boiardo, 1-5-40: questo
, fingendo d'amare, s'inamora da dovero; così voi, o alcuno
, con l'arnii alla mano ad incalzarla da dovero, impaurita... confessò
i più degli uomini giudicherebbon che fosse da far con ferri, questa lascerò io
chi io non manderei navi o galee da dovero, gli mandarò bene delle dipinte.
mani e con le braccia, / da altro che da beffe e da paure,
le braccia, / da altro che da beffe e da paure, / fur dianzi
/ da altro che da beffe e da paure, / fur dianzi questi nostri
daddoverone. = formato dalla locuz. da di vero (con esito toscano,
ne calzano. = deriv. da dado (v.). dadia
o di altri segni sulle sei facce, da uno a sei (cioè sulla prima
mi fanno 'l cuor lieto sentire. francesco da barberino, 1-47: fanno ne vizi
un amante e ne ritrova due: da bravi, come l'aggiusteranno, messeri?
cum sue false volte, / ché da lor scendeno inzurie molte, / furti,
federico. boterò, i-292: sforza da cotignola non comportava che i soldati suoi
quale la roulette non è mai arrivata, da quando gira. 3. figur
un getto di dadi, e non dipende da noi. giusti, 2-324: per
la nostra donna ritta che è rilevata da terra un dado. d'azeglio, 1-535
forma cubica. caro, 12-ii-101: da principio pensarono di far solamente un dado
che sovraposti l'uno all'altro, da loro istessi si univano: e per la
ed ha la forma di una macina da mulino, si rotondeggiano. fogazzaro,
pura acqua tinta di pomodoro o navigate da qualche dado o rotella di carote affettate,
consistente nel disporre questi elementi in modo da comporre, spesso giovandosi di uno schema,
, 12-18: mentre ester si dà da fare a riporre i giocattoli più fragili,
i giocattoli più fragili, lui rovescia da una scatola i dadi delle costruzioni, e
coi dadi. viani, 19-371: dadi da brodo che sciolti avrebbero ristorato una compagnia
le cui facce sono lisce od ornate da riquadri in aggetto o incassati, da
da riquadri in aggetto o incassati, da bassorilievi, da bugne, ecc.
aggetto o incassati, da bassorilievi, da bugne, ecc. (può anche essere
il dado è quella parte quadra che sta da basso, la quale io chiamo cosi
che 'l dado sia quadro, e da lui si piglierà la misura de gli ornamenti
intaccato di dentro il dado a quartabuono da ogni banda. baldinucci, 93:
il dado, detto anche zoccolo, e da altri orlo, dicesi con nome greco
altro nome si chiami, non si possa da persona alcuna tenere o usare.
e dai sergenti / posto in prigion da non poterne uscire. / or mentre stecchi
i ministri al suo martire, / da sé si ruppe una catena forte, /
d'annunzio, v-3- 420: da una parte si grida: « ai dadi
e confessate d'avere una vita eterna da perdere dopo questa, e che gittato
intrapresa o una decisione risolutamente presa, da cui non è più possibile tirarsi indietro (
lemm ed olga dovessero abbandonarlo, agirebbe da solo; ma li aveva scelti troppo
dado: lasciare che la cosa vada da sé. tommaseo [s. v
fattasi ima importantissima pratica sopra 'l mandato da darsi agli ambasciadori, lorenzo segni vivamente
cominciato a rovinare el cielo di pioggia da quattro dì in qua; e tira
/ scampata una gran furia. [sostituito da] manzoni, pr. sp.
tergiversazioni, strascinati tutti verso una deliberazione da una necessità sentita da tutti, sapendo bene
verso una deliberazione da una necessità sentita da tutti, sapendo bene che giocavano una
carta, ma convinti che non c'era da far altro, conclusero di rincarare il
da caffè mal rischiarata, su la piazza deserta
prender la sorella. non era più vestito da prete, ma coi pantaloni a dadini
quali capricci erano sciorinati in due mostre da allettare il passante... erano principalmente
deriv. dal lat. datum, che da prima indicò 'il getto del dado
locuz. calculum dare * trarre la pietruzza da giocare ', e quindi [calculum
8c? 8o
da 8qu; 8qt8ó <; 'fiaccola
dal gr. 8q'8o0x°da 8<$u; 8 8ós * fiaccola
tengo '. daffare [da fare), sm. invar. attività
, preoccupazioni; notevole quantità di lavoro da svolgere; occupazione impegnativa.
per il rimanente, abbiam visto che da fare gli avesse dato la raccolta de'libri
che annotava i numeri, il suo da fare ce l'aveva. de roberto,
18: aveva adesso un altro gran da fare, poiché cominciavano a venire ambasciate
di tornare, oggi! un daffare da bestie. pea, 7-539: sapete
bestie. pea, 7-539: sapete da quanti anni non vado in chiesa?.
non vado in chiesa?... da quarantacinque!... io del
1 amore illustrato ', le calze da rammendare. 2. locuz.
; avere ima gran quantità di lavoro da compiere. carducci, 502:
/ e quel povero veltro ha un bel da fare / a cacciar per la chiesa
san ginesio. = comp. da da e fare (v.).
ginesio. = comp. da da e fare (v.).
mangiatore di alloro ', comp. da 8d 'dafnina', sostanza immediata vegetabile, scoperta da vauquelin nella scorza della dafne alpina; , e foglie di pepe. quella è da eleggere, che è rossa, che vino, come è quella, che da gli abitatori si chiama achi, e da da gli abitatori si chiama achi, e da mercanti d'ales- sandria dafnite. sottili, più tenere, e malagevoli da rompere, le quali quando si gustano, le foglie d'alloro si masticavano eziandio da coloro che credevano profetizzare con questo mezzo -daga rompispada: daga forgiata in modo da poter rompere la spada dell'avversario. e spade sode, tutti con lance da posta, le quali scesi a piè volentieri cuoio cotto, / e di daghe da dar terrore a marte. monti, 16-467 con le loro daghe apersero un pozzo fondo da cui pollò acqua fangosa. angioletti,
daga, ir. dague. da gal òtto, sm. geogr. tratto
, una lastra argentata, in modo da sensibilizzarla e permettere la formazione di uno
ne hanno l'efficacia. è nome derivato da 'daguerre 'che ne fu
« ritrattisti ambulanti » ebbero il loro da fare, e furono tra i personaggi
le vecchie dame, / de le dame da le fisonomie / vizze e da le
dame da le fisonomie / vizze e da le gonnelle col fiorame. = deriv
un oggetto qualunque, quale è data da una camera ottica, impressione fatta e lasciata
anche del disegno fotografico dagherriano, portato da lastra di rame argentato. ghislanzoni,
su lamina di zinco preparato, costavano da dieci a venti franchi cadauno, riproducendo
di fronte, tra le finestre, da una cornice di noce, la guardata corusca